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Migranti, nuova tragedia nella Manica: neonato morto in naufragio

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(Adnkronos) – Un neonato è morto ieri sera nel naufragio di una imbarcazione sovraccarica nella Manica, al largo di Wissant, ha reso noto la prefettura marittima francese.I migranti cercavano di raggiungere la costa britannica a bordo dell'imbarcazione.  Un mese fa 8 migranti morirono in un naufragio avvenuto ad Ambleteuse, Pas-de-Calais, durante il tentativo di attraversare illegalmente la Manica verso l'Inghilterra.

L'imbarcazione si è capovolta mentre si trovava ancora nelle immediate vicinanze della terraferma. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gaza, giornalista di al Jazeera in coma dopo essere stato colpito da soldato israeliano

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(Adnkronos) – Il giornalista di al Jazeera Fadi Al-Wahidi è in coma dopo che più di una settimana fa è stato colpito al collo dal proiettile di un soldato israeliano nel nord di Gaza, mentre seguiva l'assedio delle Idf contro il campo profughi di Jabalia.Lo ha reso noto l'emittente basata nel Qatar denunciando che Israele non aveva risposto alle richieste di autorizzare la sua evacuazione dall'area per ricevere le cure necessarie, soprattutto dopo che i medici dell'ospedale Aid di Gaza avevano ammesso di non essere in grado di curarlo in modo appropriato.

Al-Wahidi indossava un giubbotto che lo identificava chiaramente come giornalista.Pochi giorni prima, il cameraman di al Jazeera Ali al-Attar era stato colpito e gravemente ferito mentre effettuava riprese dei profughi palestinesi a Deir el-Balah.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Maltempo estremo sull’Italia: venerdì nero e nel weekend peggiora

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(Adnkronos) – Un maltempo estremo si sta abbattendo sull'Italia con piogge, temporali e nubifragi.In alcune Regioni è stata diramata allerta arancione ed è stata predisposta la chiusura delle scuole.

I meteorologi spiegano che una perturbazione atlantica molto intensa risulta impedita nel suo movimento verso est da un potente anticiclone di blocco sui Balcani. Antonio Sanò, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che a causa di questo blocco anticiclonico, un vero e proprio muro, la saccatura e il ciclone in formazione saranno costretti a scendere verso sud, tuffandosi nel Mediterraneo, fino ad arrivare al Nord Africa.  Questo spostamento, dalla Francia alla Tunisia, sarà molto lento: a causa del blocco balcanico e della bassa velocità, il sistema ciclonico assorbirà tantissimo calore latente dalle acque molto calde del Mar Tirreno, approfondendosi in modo violento.Non è esclusa la formazione di un ciclone simil-tropicale durante il weekend, fino a sfiorare la potenza di un vero e proprio Medicane (uragano mediterraneo). Oltre al Mar Tirreno ancora molto caldo, ovviamente anche lo Ionio presenta una temperatura fuori norma e il ciclone potrebbe formarsi su questo bacino: infatti, dopo un’Estate da pieno Riscaldamento Globale (eccetto giugno) anche la troposfera è ancora 2°C oltre la media ed alimenta le perturbazioni con una quantità di vapore acqueo enorme.

In sintesi, temiamo il peggio fino a martedì 22 ottobre. Intanto, nelle ultime ore i nubifragi hanno colpito in particolare il Nord-Ovest, in Liguria alimentati dal calore latente del mare, la Toscana, il Lazio e la Campania; lo spostamento della perturbazione, lento ed impedito, porta poi un ulteriore peggioramento marcato su tutto il versante tirrenico, compresa la Capitale, fino alla Campania con le prime piogge anche in Sicilia.Vivremo un venerdì nero dal punto di vista del maltempo. Nel weekend, addirittura, peggiorerà con piogge e nubifragi per tutti: il ciclone tirrenico si approfondirà, come detto, fino a sfiorare configurazioni simil-tropicali (con un cuore caldo e piogge torrenziali) tra Basso Tirreno e Ionio.

Intorno a Sicilia e Calabria si prevedono accumuli fino a 400-500 litri per metro quadrato di pioggia, metà di quanto piove in un anno intero, il tutto in un paio di giorni. Sabato le regioni più colpite saranno quelle del Nord-Est e tutto il Sud, meno la Campania; avremo delle schiarite al Nord-Ovest e questa, se confermata, potrebbe risultare un’ottima notizia. Domenica, infine, nonostante un miglioramento al Centro-Nord, il ciclone intorno alla Sicilia potrebbe continuare a causare piogge eccezionali e potenziali situazioni alluvionali, anche in Calabria, Basilicata e Puglia. Solo da martedì 22 ottobre, tutta l’Italia tirerà un sospiro di sollievo, ma fino ad allora massima prudenza e massima consultazione degli avvisi meteo della Protezione Civile Nazionale. Venerdì 18.Al Nord: fortemente instabile.

Al Centro: maltempo.Al Sud: rovesci forti in arrivo. Sabato 19.

Al Nord: maltempo diffuso.Al Centro: brutto tempo ovunque.

Al Sud: maltempo. Domenica 20.Al Nord: ultimi piovaschi, migliora nel pomeriggio.

Al Centro: instabile sulle Adriatiche.Al Sud: maltempo estremo su alcune regioni. Tendenza: forti piogge al Sud almeno fino a martedì. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ricerca, infettivologo Madeddu: “Il Fellowship Program è un esempio virtuoso di collaborazione”

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(Adnkronos) – Il Fellowship Program di Gilead, “con più di una decade di storia, ha permesso di supportare la ricerca scientifica italiana. È un esempio virtuoso di collaborazione tra l'azienda farmaceutica privata, le università e gli ospedali pubblici, da finalizzare e rendere coesi questi sforzi per migliorare la qualità di vita del paziente, grazie a un impulso alla ricerca”.Sono le parole di Giordano Madeddu, professore associato di malattie infettive all’università di Sassari, tra i vincitori del Fellowship Program, all’evento di premiazione, oggi a Milano, della 13esima edizione dei Bandi di Gilead Sciences, dedicati agli enti di ricerca e di cura, ma anche alle associazioni di pazienti che operano nell’area delle malattie infettive, delle patologie oncologiche e ematologiche.  “Il progetto premiato – spiega Madeddu – ha l'obiettivo di analizzare i disturbi neuropsicologici, che sono molto frequenti nella popolazione delle persone con Hiv, soprattutto se donne, e il focus del progetto è quello di valutare, con dei questionari, i disturbi legati a depressione, ansia, qualità del sonno e correlarli con la qualità della vita e l'aderenza alla terapia.

Sappiamo che vi è la possibilità che questi disturbi provochino una riduzione dell'aderenza” alla terapia “portando a un rischio di fallimento dei trattamenti.Il nostro obiettivo, quindi, è focalizzare l'attenzione su questi aspetti, cercare di identificarli precocemente ed eventualmente permettere alla donna di gestire la sua problematica – conclude – in modo da migliorarne la qualità della vita”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ricerca, Conte (UniPd): “Per idee innovative dei giovani difficile trovare i fondi”

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(Adnkronos) – “Tutti siamo convinti dell’importanza della ricerca e dell’innovazione, ma siamo meno consapevoli di quanto sia difficile per un giovane iniziare un percorso di ricerca. È molto più facile per una persona senior ottenere finanziamenti per la ricerca anche se spesso i giovani hanno idee più innovative e dirompenti.Il programma di Gilead consente a molti giovani di iniziare una carriera scientifica che molto spesso si traduce in risultati di alto livello”.

Sono le parole di Pierfranco Conte, professore di oncologia dell’università di Padova in occasione della premiazione, oggi a Milano, dei vincitori della 13esima edizione di Fellowship Program e Community Award Program, i 2 Bandi di concorso promossi da Gilead Sciences per finanziare la realizzazione di progetti di ricerca e di natura socio-assistenziale nelle aree delle malattie infettive, oncologiche e ematologiche. “I progetti premiati, nel settore dell’oncologia – spiega Conte – sono molto innovativi e mirano a caratterizzare dal punto di vista biologico i tumori umani per predire con la maggior precisione possibile la loro evoluzione e la loro responsività alle terapie disponibili.Ci sono poi progetti che vogliono migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici per passare dalla guarigione al benessere”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Farmaceutica, da Silva (Gilead): “Insieme nella ricerca per un mondo più in salute”

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(Adnkronos) – “Iniziative come questa significano molto per noi.Vogliono dire soprattutto due cose: collaborazione e orgoglio.

La missione della nostra azienda è rendere il mondo un luogo più sano per tutti, ma siamo consapevoli che questa missione non possiamo compierla da soli.Abbiamo la ricerca, ma anche la ricerca non possiamo farla da soli.

Solo lavorando e collaborando insieme alla società scientifica e alle associazioni pazienti, alle istituzioni e a tutti gli stakeholder possiamo raggiungere questo obiettivo”.Lo ha detto Frederico da Silva, General Manager e Vice President di Gilead Sciences Italia, oggi, a Milano, all’evento per la premiazione dei progetti vincitori dei 2 Bandi di Gilead Sciences, dedicati agli enti di ricerca e cura italiani, sia pubblici che privati, e alle associazioni di pazienti italiane che operano nell’area delle malattie infettive, delle patologie oncologiche e ematologiche. “È anche per questo – continua – che abbiamo i bandi Gilead, giunti alla 13esima edizione.

Tutto l'impatto che abbiamo ottenuto grazie a questi progetti è motivo d'orgoglio ed è il motivo che ci fa spingere ancora di più a essere una parte dell'ecosistema del Paese in Italia”. Al centro dell’edizione 2024, intitolata ‘Storie che fanno la storia’, ci sono i racconti di coloro che, in questi 13 anni hanno potuto proseguire i propri progetti di ricerca e socio-assistenziali. “L’intento di Gilead – prosegue da Silva – è quello di portare innovazione: noi in questo momento abbiamo già 30 farmaci sul mercato.Attualmente la nuova sfida che ci siamo posti è quella di lanciare 10 nuove” molecole innovative “dal 2020 al 2030 e ne abbiamo già fatte 5.

Quindi, direi che siamo a buon punto.Per raggiungere tale obiettivo, però, è necessario lavorare in partnership, come parte dell’ecosistema e questi bandi fanno parte anch’essi di questo percorso da ultimare nel futuro.

Negli ultimi anni – conclude – abbiamo premiato circa 660 progetti con un investimento da circa 16,6 milioni di euro. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Rimedi per la cistite: come agire per provare sollievo immediato

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La cistite è un’infiammazione della vescica che colpisce per lo più le donne, anche se può manifestarsi anche negli uomini.Questo disturbo porta a soffrire di sintomi spiacevoli come bruciore durante la minzione, frequente bisogno di urinare e, in alcuni casi, dolore al basso ventre.

Molti si chiedono come sia possibile ottenere un sollievo immediato da questi fastidi, cercando soluzioni che possano agire rapidamente mentre si attende il miglioramento complessivo delle proprie condiziono di salute.Per ottenere sollievo immediato dalla cistite, è importante agire prontamente con una combinazione di rimedi.

L’assunzione di antinfiammatori, se prescritti dal medico, può senz’altro aiutare a ridurre il fastidio e l’infiammazione.Inoltre, molti esperti suggeriscono l’uso di integratori naturali specifici – vedi la cura per la cistite con il d-mannosio esposta dal sito dimann.com – che possono supportare il trattamento tradizionale e prevenire futuri episodi di cistite.

Vediamo nel dettaglio tanti altri rimedi utili per riuscire a sentire maggior sollievo dalla cistite.

Idratazione abbondante: il primo passo per alleviare il dolore

Uno dei rimedi più immediati e facili da applicare in caso di cistite è bere molta acqua.Quando si affronta un’infezione urinaria o una cistite, un flusso regolare di urina aiuta a sciacquare i batteri dalla vescica, favorendo una guarigione più rapida.

Bere più acqua durante il giorno diluisce l’urina, riducendo l’irritazione e il bruciore durante a minzione.Inoltre, l’idratazione costante contribuisce a prevenire l’accumulo di batteri nella vescica, riducendo il rischio che la condizione peggiori.

Una buona regola è quella di evitare bevande irritanti come il caffè, le bevande gassate e l’alcol, che possono aggravare l’infiammazione e intensificare il dolore.

Bicarbonato di sodio: un alleato contro l’acidità

Un rimedio casalingo che può fornire sollievo immediato è l’uso del bicarbonato di sodio.Questo composto naturale è noto per la sua capacità di neutralizzare l’acidità dell’urina, riducendo il bruciore durante la minzione.

Aggiungere mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio in un bicchiere d’acqua e berlo può contribuire a rendere l’urina meno acida, offrendo un sollievo temporaneo.Tuttavia, è importante usare questa soluzione con moderazione e per brevi periodi, poiché un’eccessiva assunzione di bicarbonato potrebbe avere effetti collaterali, come l’alterazione dell’equilibrio elettrolitico del corpo.

Tisane e infusi diuretici: alleati naturali

Esistono molte erbe e piante con proprietà diuretiche e lenitive che possono aiutare ad alleviare i sintomi della cistite.

Tra le tisane più consigliate troviamo quelle a base di uva ursina, malva, equiseto e gramigna.Queste erbe hanno proprietà antinfiammatorie e diuretiche che stimolano la diuresi, favorendo l’eliminazione dei batteri dalla vescica.

Bere regolarmente queste tisane può offrire sollievo dal dolore e dall’infiammazione e supportare la guarigione complessiva.

Probiotici per la flora batterica

L’assunzione di probiotici può essere un valido aiuto sia durante che dopo il trattamento antibiotico.I probiotici favoriscono il ripristino della flora batterica intestinale e vaginale, aiutando a mantenere l’equilibrio necessario per prevenire nuove infezioni.

Ceppi di batteri benefici come il Lactobacillus possono ridurre il rischio di recidive e mantenere la salute delle vie urinarie.Si consiglia di assumere probiotici sotto forma di integratori o attraverso alimenti fermentati, come yogurt e kefir.

Igiene corretta per una prevenzione a lungo termine

Un’adeguata igiene intima gioca un ruolo di rilievo nella prevenzione delle cistiti ricorrenti.

Lavarsi correttamente e regolarmente, utilizzando prodotti delicati e non aggressivi, può ridurre il rischio di infezioni.

È importante asciugarsi sempre dalla parte anteriore a quella posteriore per evitare che i batteri dell’area rettale raggiungano l’uretra.Anche evitare l’uso di biancheria sintetica e troppo stretta può contribuire a ridurre l’irritazione e migliorare la salute delle vie urinarie.

Per riuscire a prevenire la cistite bisogna prendersi cura della propria igiene intima, lavandosi sempre in modo corretto soprattutto prima e dopo i rapporti sessuali.

Ucraina, Scholz: “Responsabilità della Germania evitare guerra Russia-Nato”

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(Adnkronos) – E' responsabilità della Germania evitare che la guerra fra la Russia e l'Ucraina diventi una guerra fra la Russia e la Nato.Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz prima di riunirsi più tardi oggi con Joe Biden, Emmanuel Macron e Keir Starmer per il vertice sull'Ucraina, e anche sul Medio Oriente, slittato dalla scorsa settimana.  Scholz ha ribadito il suo 'no' all'invio di armi a lungo raggio a Kiev, come i missili Taurus. "Non considero questa una fornitura appropriata, e così rimarranno le cose", ha affermato, respingendo uno dei punti del Piano per la vittoria presentato da Volodymir Zelensky per porre fine alla guerra entro il prossimo anno.  Scholz ha confermato l'opposizione del suo Paese – coincidente con quella degli Usa – anche a un invito veloce all'Ucraina ad aderire alla Nato, un altro dei punti del Piano di Kiev.

Il presidente americano oggi a Berlino incontrerà in bilaterale Scholz e il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.Con loro discuterà in particolare del sostegno all'Ucraina.

Macron e Starmer si uniranno poi ai colloqui per parlare oltre che di Ucraina anche di Medio Oriente.  Scholz domani sarà in Turchia per incontrare a Istanbul il presidente Recep Tayyip Erdogan e parlare dell'escalation della crisi in Medio Oriente e di migranti.L'ultima visita in Turchia di Scholz risale al 2022, poco dopo il suo insediamento. "Il primo, secondo e terzo punto dell'agenda di Scholz sarà probabilmente la cooperazione sui rifugiati nel momento in cui cresce l'ostilità ai migranti in Europa", ha commentato Ozgur Unluhisarcikli del German Marshall Fund.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Leader Hamas Sinwar ucciso da Israele. Iran: “La resistenza si rafforzerà”

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(Adnkronos) – Le circostanze della morte del leader di Hamas Yahya Sinwar rafforzeranno "lo spirito di resistenza".Lo scrive la missione iraniana alle Nazioni Unite sottolineando che l'ideatore degli attacchi del 7 ottobre contro Israele è stato ucciso a Rafah combattendo, e non nascosto in un bunker, come Israele aveva spesso denunciato.  "Quando le forze Usa hanno trascinato fuori uno scomposto Saddam Hussein da una buca, questi ha implorato i militari di non ucciderlo anche se era armato.

Coloro che guardavano a Saddam come al loro modello di resistenza sono infine crollati.Quando i musulmani guardano al Martire Sinwar sul campo di battaglia, in divisa, che a viso aperto, non nascosto, affronta il nemico, lo spirito di resistenza non potrà che rafforzarsi.

Diventerà un modello per i giovani e i bambini che seguiranno il suo percorso fino alla liberazione della Palestina, fino a che ci sarà occupazione e aggressione, ci sarà resistenza e il martire rimarrà vivo e fonte di ispirazione", recita la dichiarazione.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Morte Sinwar, secondo 007 Usa possibile apertura per tregua: da cosa dipende

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(Adnkronos) – Le agenzie di intelligence Usa si stanno affrettando ad aggiornare le loro valutazioni sul possibile successore del leader di Hamas, Yahya Sinwar, ucciso in un raid nella Striscia di Gaza.Lo scrive la Cnn, ricordando che gli Usa da tempo sperano che l'uccisione di Sinwar avrebbe potuto dare a Israele l'apertura politica necessaria per accettare un cessate il fuoco.

Ma, sottolineano fonti del'emittente, la scelta del successore potrebbe avere un impatto profondo sulla possibilità che Hamas voglia o meno riavviare negoziati significativi con Israele per mettere fine ai combattimenti e il rilascio degli ostaggi.   Attuali ed ex funzionari dell'intelligence americana sottolineano che ci sono diversi possibili successori di Sinwar, che per oltre un anno è stata la sola voce autorevole nell'organizzazione.Se assume il comando Mohammed Sinwar, il fratello di Yahya, "i negoziati sono completamente fottuti", spiega una delle fonti secondo il quale Mohammed è un falco come il fratello, che era disposto secondo gli Usa a sacrificare la vita dei palestinesi per ottenere la sua visione.

Mohammed è stato il responsabile della rete dei tunnel di Hamas, precisa un'altra fonte.  "Ma con gran parte del gruppo ormai esaurita, la preferenza potrebbe andare ad un outsider che potrebbe essere probabilmente più disposto a negoziare", continua.La Cnn ricorda come a luglio aveva riportato che Sinwar era stato messo sotto pressione da parte dei suoi esausti comandanti per mettere fine alla carneficina.  Un'altra possibilità sarebbe Khalil Al Hayya, che è stato uno dei principali negoziatori di Hamas durante i negoziati per il cessate il fuoco a Doha, che sarebbe "probabilmente la persona voluta dagli Usa".

Al Hayya è diventato il principale negoziatore dopo l'assassinio a luglioIsmael Haniyeh a Tehran.Una terza opzione sarebbe Khaled Meshaal, scelta ovvia per Hamas ma poco probabile visto il suo passato sostegno alla rivolta sunnita contro il presidente Bashar al Assad, cosa che creò una frattura con il principale sponsor di Hamas, l'Iran sciita, danneggiando le ambizioni da leader di Meshaal, ricordano le fonti Usa.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Maltempo Italia, oggi allerta arancione in 5 regioni: scuole chiuse e rischio nubifragi

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(Adnkronos) –
Ancora maltempo sull'Italia oggi, con nubifragi in agguato e allerta meteo.La pioggia non concede tregua alla Liguria, alla Toscana e al Lazio.

Il maltempo si sposterà anche sull'Emilia Romagna e verso il Nordest, con precipitazioni su gran parte di Veneto e Friuli Venezia Giulia.Con il passare delle ore, il maltempo coinvolgerà anche le regioni del Centro-Sud con rovesci violenti in serata. Per la giornata di oggi venerdì 18 ottobre, quindi, allerta arancione in Liguria e su alcuni settori di Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Scatta l'allerta gialla su restanti settori di Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, su alcune aree di Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia, sull’intero territorio di Trentino-Alto Adige, Umbria, Lazio e Molise, su parte di Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.  A causa del maltempo, diverse scuole della provincia di La Spezia resteranno chiuse.

Ad Ameglia tutte le scuole saranno chiuse, così come ad Arcola, Bolano, Borghetto, Brugnato, Calice al Cornoviglio e Follo.A Lerici, il Comune ha ordinato di posticipare l'orario di ingresso nelle scuole di ogni ordine e grado, compresi il nido e la scuola dell'infanzia, fino al termine delle condizioni di allerta, non prima delle 8.

A Rocchetta chiuderanno la scuola primaria e quella dell'infanzia, mentre a Santo Stefano Magra e Sesta Godano tutte le scuole rimarranno chiuse.A Sarzana sarà sospesa l'attività didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado.

A Varese Ligure le scuole saranno chiuse, così come a Vezzano Ligure, dove verranno sospese le attività didattiche in presenza e sarà chiuso anche l’asilo nido "Le Marmotte Biricchine".Infine, a Levanto, sarà sospesa l’attività didattica nelle seguenti scuole: scuola dell’infanzia di Via N.Stazione FF.SS./Corso Roma, scuola primaria di Corso Roma, Istituto scolastico Francesco Petrarca, sede distaccata del Liceo Pacinotti e nel Servizio domiciliare “Primo Volo” – Associazione Creativamente. Anche la sindaca di Siena Nicoletta Fabio ha deciso di chiudere le scuole di ogni ordine e grado per la giornata oggi.

Il Comune raccomanda ai cittadini di utilizzare gli automezzi privati con attenzione e solo per effettive necessità, in modo da non intralciare la viabilità cittadina e permettere agli addetti e a eventuali mezzi di soccorso di intervenire prontamente.E’ già attiva la sala operativa della Protezione civile 'Giancarlo Rossetti' in zona Cerchiaia.

Per segnalare disagi e criticità i cittadini possono chiamare i numeri di telefono 0577/292535 e 0577/292536.  In 18 ore, stando ai dati della Protezione civile, sulla Liguria sono caduti 200 mm di piogge.Ieri scuole e università sono rimaste chiuse a Genova, Savona e La Spezia.

Sulla linea Genova – La Spezia, la circolazione ferroviaria è tornata a utilizzare entrambi i binari tra Recco e Genova Nervi solo in serata dopo accertamenti sulla linea da parte dei tecnici di Rfi e della Protezione civile a causa dei danni sulla linea provocati dalle avverse condizioni meteorologiche che hanno interessato la zona.Proseguirà per tutta la notte il monitoraggio della rete da parte dei tecnici di Rfi.

I treni coinvolti hanno registrato rallentamenti fino a due ore, limitazioni di percorso e cancellazioni.Lo scrive in una nota Rfi. A Venezia è stato attivato ieri mattina il Mose Non smette di piovere su Milano.

Per questo il centro funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia ha emesso un avviso di criticità arancione (moderata) per rischio idrogeologico e idrico a partire dalle 21 di ieri.Il problema – ha spiegato il Comune di Milano nella nota con cui ha diramato l'allerta meteo – è che la pioggia in arrivo "va a insistere su aree già sature di acqua".   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Migranti, Unione europea vira a destra: l’Aja li vuole deportare in Uganda

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(Adnkronos) – Il Consiglio europeo di ottobre, un summit “di transizione” con la Commissione von der Leyen bis non ancora in carica e le elezioni presidenziali Usa alle porte, sancisce lo spostamento a destra del ‘consensus’ Ue in materia di migrazioni.Il vertice, depennato l’Eurosummit, è stato concentrato in una sola giornata e si è chiuso con l’adozione delle conclusioni su almeno due dei temi che più hanno impegnato i leader (guerra in Ucraina e migrazioni), mentre quelle sul Medio Oriente sono al momento ancora in lavorazione.

Il via libera alle conclusioni sulle migrazioni era in forse, per via delle divisioni che esistono tra i 27 su una materia che sin dalla crisi del 2015 è diventata politicamente esplosiva.   La ricerca di “soluzioni innovative” sui rimpatri di coloro che non hanno diritto di restare sul suolo Ue, che l’Olanda, un Paese fondatore, sta pensando di deportare in Uganda, conferma che il pendolo è andato decisamente a destra, su una materia che non molti anni fa veniva regolarmente evitata nei Consigli europei perché considerata troppo divisiva.Oggi le divisioni restano, ma il ‘consensus’ tra i leader è slittato a destra e difficilmente tornerà indietro, sicuramente non a breve: è l’effetto dell’avanzamento elettorale delle destre nazionaliste e della conseguente volontà del Ppe di non lasciare loro il monopolio di queste tematiche.  Come ha spiegato la presidente del Parlamento Roberta Metsola, “senza una politica di rimpatri non ci può essere una politica migratoria coerente.

E allora le forze estremiste diranno che non abbiamo fatto nulla, per avanzare ancora a livello elettorale.Per me, che sono di centro, è essenziale avere tutti i pilastri” della politica migratoria.   Proprio sulle migrazioni si è svolta, prima del vertice, una riunione di 11 Paesi membri, organizzata da Italia, Danimarca e Olanda, cui ha partecipato anche la presidente Ursula von der Leyen.

Nell’incontro, con un gruppo di Paesi ampio (la formula verrà ripetuta nel Consiglio di dicembre), si è parlato del bisogno di trovare “soluzioni innovative”, in particolare per quanto riguarda i rimpatri, da tempo tallone d’Achille delle politiche migratorie europee.Tra le soluzioni “innovative” c’è l’idea cui sta seriamente lavorando l’Olanda, quella di allestire in Uganda degli ‘hub’ per i richiedenti asilo, provenienti dalla regione, la cui domanda sia stata già respinta nell’Ue, in attesa di poterli rimpatriare.

Il premier olandese Dick Schoof ha definito l’idea “seria”; Kampala non avrebbe chiuso la porta, secondo fonti diplomatiche europee. All’Aja il Pvv di Geert Wilders, dei Patrioti, è in maggioranza, ma in materia di migrazioni lo slittamento a destra in Europa è bipartisan.La prima ministra danese, Mette Frederiksen, che è socialdemocratica ma sulle migrazioni tiene non da oggi una linea assai dura e guarda al Kosovo come destinazione per i suoi detenuti di nazionalità straniera, si è rallegrata del fatto che “finalmente” i Paesi Ue discutono seriamente di cambiare la politica di asilo.

Dal punto di vista danese, ha osservato, è uno sviluppo “molto positivo”.Anche se “nessuno pensa che le persone scappino per diletto” dai propri Paesi di origine, “non possiamo continuare ad accogliere così tante persone” in Europa, ha detto.   Nell’incontro che ha preceduto il Consiglio si è parlato anche dell’accordo tra Italia e Albania sulle migrazioni, che stamani ha ricevuto l’appoggio del Ppe, come ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Se il premier portoghese Luis Montenegro, del Ppe, riconosce che occorre “disincentivare” chi migra in modo illegale, il collega belga Alexander De Croo è scettico: la storia insegna che queste soluzioni, ha detto, sono “costose” e difficilmente raggiungono numeri significativi.Quello che “funziona”, per De Croo, sono gli accordi con i Paesi terzi, come quelli siglati con Egitto, Mauritania e Tunisia.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha escluso che gli hub esterni per i rimpatri possano essere una soluzione praticabile per un Paese grande come la Germania.Nella sala dei leader c’era “ampio sostegno” per le conclusioni su migration, ha spiegato una fonte Ue, ma il premier polacco Donald Tusk ha puntato i piedi, per inserire una frase che riconoscesse la situazione particolare in cui si trova la Polonia, che ha sospeso la concessione del diritto d’asilo per via degli arrivi dalla Bielorussia.

L'ha ottenuta: nel testo si esprime "solidarietà alla Polonia e agli Stati membri" che devono affrontare queste sfide e si riconosce che "situazioni eccezionali" richiedono "misure appropriate".Alcuni Stati spingevano per anticipare l'attuazione di talune parti del patto Ue sulle migrazioni e l'asilo, ma "i Paesi che hanno votato contro" quel patto, come ad esempio l'Ungheria, "difficilmente" sarebbero a favore di anticiparne parzialmente l'attuazione.  Resta inoltre molto “controversa” la richiesta dei Paesi nordici a Italia e Grecia di riprendersi i cosiddetti ‘Dublinanti’, i richiedenti asilo che si sono spostati verso nord, tema che non a caso “non è mai entrato” nelle conclusioni del Consiglio Europeo.

Sulle migrazioni c’è stata una discussione “lunga e approfondita” tra i leader, che “raccomandano una “cooperazione maggiore” con i Paesi di origine e di transito, attraverso “partnership mutualmente benefiche”.Nelle conclusioni si esorta ad agire in modo “determinato” a “tutti i livelli” per “aumentare e velocizzare i rimpatri”, materia alla quale serve un “nuovo approccio”.

Il Consiglio europeo, nelle conclusioni, ribadisce anche l’impegno ad “assicurare il controllo efficace dei confini esterni dell’Ue con tutti i mezzi disponibili” e suggerisce di “valutare nuovi modi per contrastare l’immigrazione irregolare, in linea con il diritto internazionale”.  Il presidente lituano Gitanas Nauseda ha spiegato che il suo Paese vive una situazione particolare, dato che dalla Bielorussia arrivano migranti spediti appositamente da Minsk.Vilnius ha chiesto alla Commissione di adeguare il quadro giuridico, per avere gli strumenti per contrastare queste aggressioni ‘ibride’.

In ogni caso, ha riconosciuto Nauseda, “ci vorrà tempo” per avere nuove soluzioni.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sinwar morto a Rafah, leader Hamas ucciso “per caso”. Netanyahu: “Israele non ha finito”

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(Adnkronos) – Israele non sapeva che Yahya Sinwar fosse lì.Il raid in cui è stato ucciso il leader di Hamas risale a mercoledì.

I combattimenti per entrare in quell'edificio di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, sono stati diversi e per questo è stato ordinato un bombardamento che ha fatto crollare la struttura.E' stato solo dopo che i soldati israeliani sono andati a ispezionare tra le macerie, si sono accorti che "uno dei terroristi uccisi assomigliava molto a Sinwar".

Poi i test sul corpo, il Dna, e sull'identità della vittima nella serata di giovedì non ci sono stati più dubbi. L'establishment di sicurezza israeliana sapeva in realtà da mesi che Yahya Sinwar si nascondeva nel sobborgo Tel Sultan di Rafah, hanno riferito media ebraici citati dal Times of Israel, secondo cui si riteneva che il leader di Hamas si nascondesse in un tunnel sotterraneo e che per gran parte del tempo fosse con i sei ostaggi, i cui corpi l'Idf ha recuperato a fine agosto dopo la loro esecuzione.Sulla base di tutte queste informazioni, l'Idf aveva annunciato allora un'operazione a Tel Sultan che, secondo i media ebraici, mirava a eliminare la brigata di Hamas, mentre il vero scopo era quello di eliminare Sinwar.

Durante quell'operazione, le Forze di difesa avevano preso di mira una riunione di operativi di Hamas, credendo che il leader del gruppo fosse tra loro.Tuttavia, dopo aver identificato i corpi dei 26 terroristi uccisi nell'attacco, si era capito che tra loro non c'era Sinwar. Dal 6 maggio scorso a Rafah è iniziata un'offensiva israeliana dopo l'esortazione dei militari israeliani alla popolazione di civile a spostarsi verso la 'zona umanitaria'.

Un servizio di fine settembre della Nbc la descrive come una città ormai non più abitabile, con scene di "distruzione assoluta".Per i militari israeliani tutta Rafah era piena di tunnel.

A sud di Rafah c'è il 'corridoio Philadelphi', la striscia di terra che corre lungo il confine con l'Egitto, diventata nei mesi scorsi uno dei 'nodi' nei difficili negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.  Dopo la conferma da parte di Israele dell'uccisione del leader di Hamas, il gruppo è rimasto in silenzio.Non sono circolati messaggi ufficiali del gruppo che in precedenza, aveva riferito l'agenzia Shehab, aveva parlato della morte del leader.

L'agenzia sosteneva che Sinwar "è morto in battaglia, senza fuggire", raggiunto da proiettili alla testa e al petto. "La sua ultima immagine è una dichiarazione, non è stato trascinato via dai tunnel o catturato in disgrazia", aveva affermato l'agenzia vicina ad Hamas.   "Il male ha subito un duro colpo oggi", ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyanu, sottolineando che "la guerra non è finita". "Hamas non resterà al potere", ha incalzato Netanyahu sottolineando: "Noi non volevamo insistere con la guerra", ma "la guerra non è finita" e "ci sta costando moltissimo". "Hamas non resterà al potere", ha incalzato il premier israeliano aggiungendo che "il conto è stato regolato" da parte degli "eroici soldati di Israele". "Questo è l'inizio del dopo Hamas, e questa è un'opportunità per voi, residenti di Gaza, di liberarvi finalmente dalla tirannia di Hamas”, ha affermato. "Ai terroristi di Hamas dico: i vostri leader stanno scappando e saranno eliminati.Mi rivolgo a tutti coloro che tengono i nostri ostaggi: chiunque deponga le armi e restituisca i nostri ostaggi, gli permetteremo di andarsene e di vivere.

Chiunque faccia del male ai nostri ostaggi, avrà la testa sporca di sangue e ne risponderà", ha dichiarato quindi il premier israeliano. "La restituzione degli ostaggi è un'opportunità per raggiungere tutti i nostri obiettivi e avvicina la fine della guerra”, ha detto ancora Netanyahu parlando di "guerra di resurrezione" per Israele.Si tratta delle stesse parole che, secondo indiscrezioni dei giorni scorsi dei media israeliani, il premier israeliano aveva proposto durante una riunione di governo il 7 ottobre scorso, suggerendo di cambiare il nome dell'operazione da 'Spade di Ferro' a 'Guerra di resurrezione'.   "Ai miei amici israeliani, non c'è dubbio che questo sia un giorno di sollievo e ricordi, come le scene viste negli Usa dopo che il presidente Barack Obama ordinò il raid per uccidere Osama bin Laden nel 2011", ha affermato il presidente americano, Joe Biden, nella dichiarazione sull'uccisione di Sinwar.

La giornata di oggi "dimostra ancora una volta che nessun terrorista, in nessuna parte del mondo, può sfuggire alla giustizia, non importa quanto tempo ci voglia", ha quindi sottolineato Biden ricordando che "con l'aiuto della nostra intelligence, l'Idf ha perseguito senza sosta i leader di Hamas, stanandoli dai loro nascondigli e costringendoli alla fuga". "Raramente – ha affermato il presidente americano – si è assistito a una campagna militare di questo tipo, con i leader di Hamas che vivevano e si muovevano in centinaia di chilometri di tunnel, organizzati in più piani sotterranei, determinati a proteggersi senza curarsi dei civili che soffrivano in superficie". "C'è ora l'occasione per un 'day after' a Gaza senza Hamas al potere e per un accordo politico che assicuri un futuro migliore per israeliani e palestinesi", ha detto quindi Biden. "Sinwar era un ostacolo insormontabile per raggiungere tutti quegli obiettivi.Questo ostacolo non esiste più.

Ma resta molto lavoro da fare"", si legge ancora nella nota di Biden ribadendo "Israele ha tutto il diritto di eliminare la leadership e la struttura militare di Hamas.Hamas non è più in grado di sferrare un altro 7 ottobre". "Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre 2023.

La mia convinzione è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza".Così la premier Giorgia Meloni, in viaggio verso la Giordania. "Continueremo a sostenere con determinazione ogni sforzo in questa direzione e per la ripresa di un processo politico serio e credibile, che conduca alla soluzione dei due Stati", ha concluso. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Dai trasporti alla scuola, è venerdì nero degli scioperi: lo stop nelle principali città

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(Adnkronos) – E' il giorno dello sciopero nazionale.Dai trasporti alla scuola, e dopo il weekend difficile dei treni, questo venerdì 18 ottobre si preannuncia complicato per chi si muove con i mezzi pubblici, alla luce delle 24 ore di stop proclamate dai sindacati Al-Cobas e Si-Cobas da mezzanotte alle 23.59.  Ma le agitazioni non finiscono qui: lo sciopero riguarda anche i lavoratori pubblici e privati che aderiscono al sindacato.

E nella stessa giornata scenderanno in piazza, infatti, anche i metalmeccanici dell'automotive per una agitazione proclamata da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm. 
Milano.Secondo quanto comunicato da Atm sul suo sito ufficiale lo sciopero potrebbe “avere conseguenze sulle nostre linee dalle 8.45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio".

Sempre in Lombardia, continua At, per quanto riguarda la funicolare Como-Brunate, lo sciopero potrebbe creare disagi a chi viaggia “dalle 8.30 alle 16.30 e dopo le 19.30, fino al termine del servizio”. 
Roma.La capitale sembra esclusa dai disservizi sui trasporti visto che l'Atac e gli operatori privati che gestiscono le linee periferiche comunicano di non aver ricevuto proclamazioni di agitazioni da parte di sigle sindacali.

Ma i problemi, per chi si muoverà in centro, non mancheranno per la concomitante agitazione dei sindacati dell'automotive che dalle ore 9.00 alle ore 14.00 terranno una manifestazione, che partendo da piazza Barberini giungerà a piazza del Popolo dopo aver percorso via Sistina e piazza Trinità dei Monti.Previste deviazioni e rallentamenti per numerose linee bus. 
Trento.

Allo sciopero ha aderito il personale di Trentino Trasporti e sono possibili problemi sulla linea Trento – Bassano del Grappa. 
Torino.Attese modifiche nel servizio urbano, suburbano e della metropolitana del capoluogo piemontese.

Previste comunque due fasce di garanzia: dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15.Coperte anche le autolinee extraurbane da inizio servizio fino alle 8, e poi dalle 14.30 alle 17.30.

La Sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri e Sfma Torni-Aeroporto-Ceres saranno attive da inizio servizio fino alle 8 e poi dalle 14.30 alle 17.30. 
Catania.In città Amts Catania vedrà un'astensione dal servizio di 4 ore, dalle 10 alle 14, con possibili disagi e disservizi. Scuola.

L'agitazione di 24 ore potrebbe interessare istituti di qualsiasi ordine e grado.Anche qui molto dipenderà dal livello di adesione. Inps.

L'istituto ha segnalato la possibilità di interruzioni e limitazioni nelle attività: il rischio quindi è di difficoltà nell’accesso ai servizi, con potenziali ritardi e lunghe attese. Vigili del fuoco.Lo sciopero in questo caso sarà di durata limitata e le eventuali astensioni avverranno nella fascia dalle 8 alle 14. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Meloni prima leader in Libano dopo raid Israele: “Sicurezza Unifil priorità”

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(Adnkronos) – La premier Giorgia Meloni ha lasciato Bruxelles in serata, per volare in Giordania e raggiungere il Libano subito dopo.Anche se i lavori del Consiglio europeo dovrebbero protrarsi, come al momento da agenda (il summit era fissato per il 17 e 18 ottobre, ndr), lei ha deciso per il fronte caldo del Medio Oriente.

Non vedrà i soldati impegnati nella missione Unifil – probabilmente per questioni di sicurezza – ma la sua presenza in Libano è un chiaro segnale di vicinanza nonché di ulteriore condanna degli attacchi subiti dalle postazioni dei caschi blu, con blitz delle forze di difesa israeliane bollati dalla presidente del Consiglio come 'inaccettabili', al centro della 'ruvida' telefonata con il primo ministro Benjamin Netanyahu di domenica scorsa.  Con la visita in Giordania, in particolare, l'Italia intende ribadire il suo sostegno a una nazione che costituisce un elemento fondamentale per la stabilità della regione.La leadership giordana, hanno spiegato fonti italiane a poche ore dalla missione della premier in Medio Oriente, è un interlocutore prezioso e sta svolgendo un ruolo cruciale sia per ridurre la tensione sia per scongiurare un ulteriore peggioramento del quadro.  In Giordania, Meloni avrà ad Aqaba un bilaterale con Re Abdullah II e si confronterà con lui sulla crisi in Medio Oriente.

Al centro dei colloqui ci sarà, in particolare, la situazione umanitaria a Gaza, nella quale la Giordania svolge un ruolo decisivo per la consegna degli aiuti alla popolazione civile.I due leader si confronteranno sulla proposta giordana di 'Gaza humanitarian Gateway' per far fronte alla crisi crescente nella Striscia, su cui hanno già avuto un primo confronto a Cipro durante il Vertice Med9.  La premier si recherà dunque a Beirut per incontrare il primo ministro Najib Mikati e il presidente del Parlamento Nabih Berri.

Il capo del governo italiano sarà il primo leader a visitare il Libano dall’inizio delle operazioni di terra delle forze israeliane.Meloni ribadirà la volontà italiana di contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e chiederà l’impegno di tutte le forze libanesi a garantire in ogni momento la sicurezza del personale di Unifil.

La stessa richiesta avanzata al primo ministro israeliano Netanyahu domenica scorsa. La presidente del Consiglio si confronterà con i suoi interlocutori libanesi sugli elementi necessari per una piena applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, spiegano le stesse fonti.In particolare, ribadirà l’impegno per sostenere le forze armate libanesi (Laf) nell’assunzione delle loro responsabilità su tutto il territorio libanese, un tema su cui l’Italia svolge da tempo un ruolo guida, sia con una specifica missione bilaterale (Mibil) sia presiedendo il Comitato Tecnico Militare per il Libano che coordina il sostegno internazionale alle Laf.

Inoltre, il ministro della Difesa Guido Crosetto lo stesso giorno discuterà a Napoli del dossier coi suoi omologhi G7, nell'ambito della riunione ministeriale Difesa sotto presidenza italiana del gruppo dei Sette.  Gli incontri saranno anche l’occasione per approfondire il confronto con gli interlocutori regionali sulla crisi dei rifugiati siriani, rimarcano le stesse fonti, resa ancora più drammatica dagli ultimi sviluppi che hanno visto un milione di sfollati in Libano (il 20% dell’intera popolazione) e almeno 300.000 persone cercare rifugio in Siria.La presidente Meloni ha già promosso su questo tema un incontro a quattro a Cipro cui hanno partecipato anche il Re di Giordania Abdullah II, il presidente di Cipro Nikos Christodoulides e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La posizione italiana, ma anche di altri Stati Ue, è che occorra rivedere la Strategia dell'Unione europea per la Siria e lavorare con tutti gli attori per creare le condizioni affinché i rifugiati siriani possano fare ritorno in Patria in modo volontario, sicuro e sostenibile.

In questo senso, si legge il sostegno dell'Italia all'impegno che sta portando avanti l'Unhcr, e la decisione di rafforzare la presenza diplomatica a Damasco.Gli incontri di Meloni, così come la visita del ministro agli Esteri e vicepremier Antonio Tajani all'inizio della prossima settimana in Israele e Palestina -viene rimarcato dalle stesse fonti – si inseriscono "negli sforzi quotidiani del governo italiano per promuovere la fine delle ostilità a Gaza come in Libano, sostenendo gli sforzi di mediazione in essere, in primo luogo da parte degli Stati Uniti, e intendono anche porre le basi per la necessaria riflessione – che è tempo parta anche all’interno dell’Unione Europea – sugli scenari post-conflitto e su come l’Italia, e l’Europa, potranno contribuirvi". ‎ —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Migranti, ingressi legali legati al lavoro: Ddl Pd in risposta all’Albania di Meloni

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(Adnkronos) – "Permettere ingressi legali" in cui "il lavoro diventa centrale" facendo incontrare domanda e offerta, "semplificare e allargare il permesso di soggiorno, spostare il concetto dell'immigrazione da tema di ordine pubblico a fatto di crescita e dinamismo della società che va gestito e controllato nell'interesse nazionale".Graziano Delrio, primo firmatario del ddl Pd per il superamento della Bossi-Fini, sintetizza così la proposta presentata oggi ad una iniziativa al Nazareno.

Un ddl in 7 articoli e una risposta ai centri di Giorgia Meloni in Albania.Seguendo tutta un'altra strada nella gestione dei flussi migratori.

Sul modello del Canada, l'immigrazione da tema di ordine pubblico in capo al ministero dell'Interno diventa materia da ministero del Lavoro. "Una sfida alla destra", dice Delrio.Nella consapevolezza, ammette, che "la posizione di Meloni sta purtroppo riscuotendo successo in Ue, anche tra i Paesi guidati dal centrosinistra".

Di qui la controproposta dem: "Il primo tema che noi ci poniamo è quello di governare l'immigrazione ma – argomenta il senatore Pd – con una diagnosi differente.Al momento non si può entrare legalmente in Italia: i permessi di soggiorno reali sono pochissimi.

E questo è un grandissimo problema.La non conoscenza alimenta la paura.

L'unico modo per accendere la luce è quello di dare un nome e un cognome alle persone, nomi contenuti in una lista verificata di persone in cerca di lavoro.Questo è il modo in cui Paesi avanzati, come il Canada, governano e non subiscono i flussi migratori".  "L'interesse nazionale oggi, qualsiasi impresa lo dice, non è quello di bloccare i flussi.

Le forze sociali possono allearsi con noi per rendere possibile l'ingresso in Italia attraverso canali legali.Con uno spostamento di competenze dal ministro dell'Interno al ministero del Lavoro.

Le liste vengono organizzate e stabiliti criteri di priorità per coloro che hanno frequentato nel loro paese corsi di formazione lavoro e di lingua.Se il lavoratore entra, iscritto in una lista attraverso un sistema pulito e legale, a questo punto il permesso di soggiorno può essere rilasciato dal Comune sgravando le forze dell'ordine che ora sono caricate di un lavoro burocratico enorme mentre potrebbero dedicarsi ad altro.

E sempre in questa ottica si può allungare la durata del permesso.Tutta una serie di semplificazione per arrivare a una immigrazione più legale, più semplice e più sicura".  Nella proposta Delrio si sottolinea che, con la Bossi-Fini, "si è passati a una disciplina volta a contrastare l'ingresso e il soggiorno irregolare, puntando sull'aspetto 'clandestino' degli ingressi e spostando l'attenzione sulla sicurezza e sul contrasto alla criminalità".

Si è arrivati così a "una sostanziale assenza" di canali "di ingresso regolari": l'impossibilità di regolarizzare il soggiorno ha prodotto una conseguente crescita esponenziale della immigrazione clandestina e dei rischi di sfruttamento dei migranti irregolari.Il ddl Pd sposta la gestione delle politiche migratorie dal ministero dell'Interno al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali "passando da una visione esclusivamente securitaria a una visione inclusiva e responsabilizzante".  E quindi come si entra in Italia?

Nel testo si spiega che "i criteri generali per la definizione dei flussi d'ingresso" devono tener conto "dei dati relativi alla richiesta di lavoro elaborati dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali" e "delle indicazioni provenienti dai consigli territoriali per l'immigrazione istituiti presso le Prefetture in rapporto alle capacità di assorbimento del tessuto sociale e produttivo". Il ddl, si legge nelle slide Pd sulla proposta Delrio, introduce "liste alle quali possano iscriversi i lavoratori stranieri che intendano fare ingresso in Italia per lavoro, organizzate in base alle singole nazionalità con criterio cronologico" ma anche secondo il grado di conoscenza della lingua e i titoli e la qualifica professionale. Quindi, "l'ingresso nel territorio dello Stato per l'inserimento nel mercato del lavoro del cittadino straniero iscritto nelle liste avviene a seguito di richiesta, nominativa o numerica, proveniente da Regioni, Provincie autonome, enti locali, associazioni imprenditoriali, professionali e sindacali, nonché istituti di patronato, con la costituzione di forme di garanzia patrimoniale a carico dell'ente o dell'associazione richiedente".La legge stabilisce chi è autorizzato "all'attività 'intermediazione tra datori di lavoro italiani e cittadini stranieri" ovvero "le organizzazioni nazionali degli imprenditori e datori di lavoro e dei lavoratori, organismi internazionali finalizzati al trasferimento dei lavoratori stranieri in Italia ed al loro inserimento nei settori produttivi, enti e associazioni operanti nel settore dell'immigrazione, università, fondazioni universitarie, enti pubblici nazionali di ricerca, centri per l'impiego, le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura".  Il permesso di soggiorno deve essere richiesto al Comune in cui lo straniero si trova, entro ventiquattro ore dal suo ingresso nel territorio dello Stato.

La durata del permesso di soggiorno è quella indicata nel contratto di lavoro e non può comunque superare: 1 anno per lavoro stagionale; 2 anni per ricerca di lavoro; 3 anni per lavoro subordinato a tempo determinato; 4 anni per lavoro a tempo indeterminato. Si prevede anche la possibilità di permesso per istanza e per radicamento sociale.In questo caso, allo straniero presente da almeno tre anni nel territorio dello Stato che dimostri di essere radicato nel territorio nazionale e integrato nel tessuto civile e sociale del Paese, in assenza di sentenze di condanna passate in giudicato, è rilasciato dal Questore il permesso di soggiorno per radicamento sociale, della durata di due anni, rinnovabile e convertibile in permesso di lavoro. Ai fini del rilascio del permesso di soggiorno, lo straniero deve essere in possesso dei seguenti requisiti: la sussistenza di legami familiari o affettivi nel territorio italiano; l’inserimento sociale e lavorativo; la durata della permanenza sul territorio; la conoscenza della lingua italiana; altre circostanze di fatto o comportamenti idonei a dimostrare un legame stabile con il territorio nel quale vive.

Con le nuove regole di ingresso, secondo il ddl, non c’è più motivo di mantenere il contratto di soggiorno.Inoltre, l'introduzione dell’ingresso per ricerca di lavoro e le nuove tipologie di permessi di soggiorno rendono superabili i reati di ingresso e soggiorno illegali.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni Usa e la ‘variabile’ Netanyahu su ultima fase della campagna e i timori Dem

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(Adnkronos) – La 'variabile' Netanyahu sulla campagna elettorale per le elezioni Usa 2024 preoccupa i Dem.L'offensiva scatenata da Israele contro Hezbollah in Libano e l'attesa rappresaglia contro l'Iran per l'attacco missilistico del primo ottobre promettono di dominare la fase finale della campagna è uno scenario che i democratici speravano di scongiurare e con il quale oggi invece devono fare i conti.  Il presidente, Joe Biden, e la vice presidente e candidata alla Casa Bianca, Kamala Harris, auspicavano infatti una de-escalation in Medio Oriente o almeno che nelle ultime settimane della corsa alla presidenza le violenze potessero scendere sotto il livello di guardia, ma le nuove offensive militari israeliane – affermano funzionari statunitensi e collaboratori della campagna democratica – rendono questa speranza praticamente impossibile. Il primo ministro israeliano, infatti, ha di nuovo incendiato la Striscia di Gaza con un'ondata di raid e ha lanciato un'operazione di terra in Libano associata ad attacchi aerei su Beirut volti ad annientare la leadership di Hezbollah.

E ora gli occhi di tutti sono concentrati sull'annunciato attacco all'Iran.Secondo la stampa americana, Tel Aviv avrebbe rassicurato che saranno risparmiati obiettivi nucleari e petroliferi, ma funzionari americani non nascondono una certa diffidenza nei confronti delle promesse dello Stato ebraico.

Anche la Russia, evidenzia il sito israeliano Ynet, spinge per una risposta limitata di Israele per evitare che la crisi con l'Iran degeneri in una guerra aperta. Questa rapida escalation ha messo in difficoltà l'Amministrazione Biden, con il risultato che gli Stati Uniti hanno prima chiesto un cessate il fuoco immediato in Libano per poi cambiare linea politica nove giorni dopo e sostenere apertamente l'offensiva di terra di Israele.Questo ripensamento ha causato confusione e sgomento tra gli alleati europei e arabi di Washington che chiedono agli Stati Uniti di frenare il loro più stretto alleato in Medio Oriente.

Ma l'Amministrazione sembra restia ad arrivare allo scontro con Tel Aviv in un momento politico così delicato. "Vogliono chiaramente evitare qualsiasi scontro pubblico con Netanyahu sul Libano o su Gaza che potrebbe causare una reazione negativa da parte dei sostenitori di Israele prima delle elezioni", ha affermato Frank Lowenstein, alleato di Biden ed ex negoziatore per il Medio Oriente nell'Amministrazione Obama. "Allo stesso tempo, sono sensibili alla perdita di voti in Stati chiave degli arabo-americani", ha aggiunto. 
La linea 'soft' dell'Amministrazione nei confronti di Netanyahu è emersa nelle recenti dichiarazioni in risposta agli ultimi episodi che hanno suscitato unanime condanna a livello internazionale come gli attacchi di Israele alle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite in Libano, il bombardamento dell'ospedale al-Aqsa a Gaza e il rapporto Onu che denuncia come nelle ultime settimane non sia entrato cibo nella parte settentrionale di Gaza.Ogni comunicato di condanna è stato calibrato con attenzione per evitare che suonasse come una brusca rottura con Netanyahu.  L'ultimo caso è avvenuto martedì, quando i media israeliani hanno rivelato il contenuto di una lettera riservata del segretario di Stato, Antony Blinken, e del segretario alla Difesa, Lloyd Austin, che esortavano Israele a consentire l'ingresso di più aiuti umanitari a Gaza, minacciando potenziali restrizioni all'assistenza militare statunitense.

Nel giro di poche ore dalla sua divulgazione, i portavoce della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato hanno chiarito che la lettera "non doveva essere considerata come una minaccia", rimandando in ogni caso qualsiasi potenziale azione punitiva a dopo le elezioni. La crescente violenza in Medio Oriente durante le ultime settimane ha messo in particolare allarme la campagna di Harris, che vede nelle continue immagini di civili uccisi una possibile complicazione sulla strada verso la vittoria in Stati chiave in bilico dove vivono consistenti comunità arabo-americane e musulmane. "È una preoccupazione enorme", ha dichiarato un consigliere della campagna.Tra i Democratici, le preoccupazioni sono particolarmente gravi nel Michigan, dove vivono circa 300mila persone che dichiarano di avere origini nordafricane o mediorientali.

I sondaggi mostrano che Harris e l'ex presidente Trump qui sono in parità.  Il percorso più chiaro per la vittoria di Harris è negli Stati del 'Blue Wall' del Michigan, della Pennsylvania e del Wisconsin, e la candidata dem ha poche possibilità di arrivare alla presidenza senza vincere lo Stato dei 'wolverines', dove questa settimana terrà cinque eventi in tre giorni.  Eppure con l'ingresso in corsa di Harris, i Dem speravano che, sottolineando la sofferenza palestinese, sarebbe riuscita a conquistare una considerevole fetta di elettori arabo-americani e musulmani delusi per l'appoggio dell'Amministrazione a Israele.Ma ottenere il loro sostegno è diventato più difficile man mano che la campagna militare di Israele si è intensificata con il sostegno degli Stati Uniti.

L'Amministrazione Biden, dal canto suo, sostiene che si sottovalutino l'impatto che ha avuto nel ridurre la portata dell'invasione di Israele in Libano, nell'aumento del flusso di aiuti umanitari a Gaza e nell'impedire una guerra su vasta scala con l'Iran.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Che tempo che fa, il premio Oscar Al Pacino domenica ospite da Fazio

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(Adnkronos) – Il premio Oscar Al Pacino sarà ospite in esclusiva di Fabio Fazio a 'Che Tempo Che Fa', domenica 20 ottobre, in diretta sul NOVE e in streaming su discovery+.  La leggenda di Hollywood, considerato uno dei più grandi attori di tutti i tempi, ripercorrerà oltre mezzo secolo di straordinaria carriera in occasione dell'uscita del libro 'Sonny Boy.Un'autobiografia' (edito in Italia da La nave di Teseo), pubblicato il 15 ottobre in contemporanea mondiale, dove racconta per la prima volta il suo percorso creativo.

In questa prima autobiografia, Al Pacino ripercorre la sua vita e la carriera, che lo ha visto anche nelle vesti di regista e produttore, dall'infanzia nel Bronx, dove ha condotto un'esistenza bohémienne fatta di lavoretti saltuari, fino ai suoi grandi ruoli, le collaborazioni decisive, i legami più importanti, in equilibrio tra creatività e business, tra amore e determinazione. Dal suo primo ruolo da protagonista per 'Panico a Needle Park' nel 1971 a 'Modi – Tre giorni sulle ali della follia', film su Modigliani per la regia di Johnny Depp che sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma, Al Pacino ha interpretato ruoli che sono entrati nell'immaginario collettivo come Michael Corleone nella trilogia de 'Il Padrino', Frank 'Paco' Serpico in 'Serpico', Tony Montana in 'Scarface', e tanti altri lavorando con registi del calibro di Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Brian De Palma, Sidney Lumet, Oliver Stone, Sydney Pollack, Mike Newell, Martin Brest, Michael Mann, Quentin Tarantino, Taylor Hackford, Jerry Schatzberg, Christopher Nolan, Ridley Scott.  Fra i tantissimi riconoscimenti ottenuti, l'Oscar nel 1993 come Miglior attore protagonista in 'Scent of a Woman – Profumo di donna' a fronte di 9 candidature complessive, 5 Golden Globe, di cui uno alla carriera, due Emmy Awards, due Tony Awards, un premio Bafta, il Leone d'Oro alla carriera, due David di Donatello, un Obie Award, il Kennedy Center Honor, il premio alla carriera dell'American Film Institute, e il National Medal of Arts, entrambi ricevuti dal presidente Obama. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Liam Payne, i messaggi degli One Direction: “E’ morto un fratello”

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(Adnkronos) –
"Siamo completamente devastati dalla morte di Liam Payne".Niall Horan, Harry Styles, Louis Tomlinson e Zayn Malik – tutti componenti della band One Direction – rompono il silenzio per rendere omaggio all'amico Liam Payne, morto ieri a Buenos Aires dopo essere caduto dal terzo piano di un hotel.

I cinque artisti hanno condiviso l'avventura nella band per oltre 15 anni, fino allo scioglimento nel 2016. "Siamo completamente devastati dalla notizia della morte di Liam.Quando sarà il momento e quando ognuno sarà in grado, ci sarà altro da dire.

Per ora, ci prenderemo il tempo per piangere e processare la morte del nostro fratello che abbiamo amato profondamente", si legge sul profilo Instagram della band. "Ora i nostri pensieri sono con la sua famiglia, i suoi amici e i fans che lo hanno amato.Ci mancherà terribilmente.

Liam, ti amiamo", dicono i 4 artisti.  A stretto giro, arrivano anche messaggi singoli. "Sono distrutto mentre scrivo, ma ieri ho perso un fratello.Liam era qualcuno che ammiravo ogni giorno, un'anima così positiva, divertente e gentile.

Ho incontrato Liam per la prima volta quando lui aveva 16 anni e io 18, sono rimasto subito stupito dalla sua voce ma, cosa più importante, con il passare del tempo ho avuto la possibilità di vedere il fratello gentile che avevo desiderato per tutta la vita", le parole di Louis Tomlinson.   "Liam era un incredibile autore di canzoni con un grande senso della melodia, parlavamo spesso di tornare in studio insieme per cercare di ricreare la chimica nella scrittura che avevamo costruito nella band.E per la cronaca, Liam era secondo me la parte più vitale degli One Direction.

La sua esperienza maturata sin da giovane, il suo orecchio assoluto, la sua presenza scenica, il suo dono per la scrittura.La lista è lunga Grazie per averci plasmato, Liam", dice, prima di proseguire con "un messaggio per te Liam se stai ascoltando.

Mi sento assolutamente fortunato ad averti avuto nella mia vita, ma sto davvero combattendo con l'idea di dirti addio.Sono così grato per averti avuto ancor più vicino dopo la band: parlare al telefono per ore, riportare a galla tutte le migliaia di ricordi fantastici che abbiamo avuto insieme è un lusso che pensavo di avere con te per tutta la vita.

Mi sarebbe piaciuto condividere di nuovo il palco con te, ma non è stato così", aggiunge. "Voglio che tu sappia che se Bear avesse mai bisogno di me, sarò lo zio di cui ha bisogno nella sua vita e gli racconterò storie di quanto fosse straordinario suo padre", dice con un pensiero al figlia che Payne lascia. "Vorrei avere la possibilità di salutarti e dirti ancora una volta quanto ti ho voluto bene.Payno, ragazzo mio, uno dei miei migliori amici, fratello mio, ti amo amico.

Dormi bene X", conclude. Scrive su Instagram anche Zayn Malik. "Non ti ho mai ringraziato per avermi sostenuto nei momenti più difficili della mia vita.Quando a 17 anni sentivo nostalgia di casa, tu eri lì con il tuo ottimismo e il tuo sorriso a rassicurarmi, mi facevi sapere che eri mio amico e che ero amato.

Eri più giovane di me ma eri più sensibile, cocciuto, con idee chiare e non te ne fregava niente quando si trattava di dire alle persone che avevano torto.Ci siamo anche scontrati per questo, ma ho sempre avuto il massimo rispetto.

Quando si parlava di musica, eri il più dotato in ogni senso: io in confronto non sapevo nulla", dice Malik. "Ho perso un fratello, non ci sono parole per esprimere quello che provo.Spero che, ovunque tu sia, abbia trovato la pace e sappia quanto sei amato". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sinwar, gli ultimi momenti prima della morte: il video del drone

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(Adnkronos) – Gli ultimi momenti di Yahya Sinwar, ucciso a Rafah in un raid di Israele, documentati da un drone che entra nell'ultimo rifugio del leader di Hamas.Il video diffuso dalle forze di difesa israeliane (Idf) mostra Sinwar seduto su una poltrona.  Il leader di Hamas, in una casa che appare sventrata dal raid, brandisce un bastone e lo lancia contro il drone con l'ultimo gesto prima dell'attacco finale che lo ucciderà. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)