Il 3 febbraio 2016 è una data storica! Al minuto 66′ della gara di campionato tra Lazio e Napoli, allo stadio Olimpico, ecco i soliti cori beceri contro i napoletani. L’arbitro Irrati sospende il gioco per diversi minuti. Per la prima volta un arbitro sospende il match per i cori di discriminazione territoriale e gli ululati verso Koulibaly.
7 vittoria consecutiva degli azzurri: eguagliato il record di Ottavio Bianchi, era il 1987-88
E’ un Napoli dai grandi numeri. Primo posto a 53 punti, con 52 gol fatti e solo 19 subiti. Miglior attaccante della serie A, con Higuain, a 23 gol su 23 partite. Record su record da battere dunque, statistiche da stravolgere, e non è finità qui: Sarri non ha intenzione di fermarsi. Contro la Lazio, infatti, è stata la settima vittoria consecutiva, come Ottavio Bianchi, nella stagione 1987-1988. C’era un certo Diego Armando Maradona all’epoca, adesso ci sono i vari Higuain, Insigne e Callejon, per ripetere le stesse imprese del passato e, perché no, andare oltre.
Vergogna all’Olimpico: Irrati sospende il match per i cori razzisti rivolti a Koulibaly
Cori contro i napoletani e contro Koulibaly: scene di vergogna all’Olimpico. I tifosi laziali, infatti, dopo i canti, piuttosto beceri, contro i partenopei, nel corso della gara, hanno più volte insultato il difensore francese, constringendo l’arbitro Irrati a sospendere il gioco. Nel finale del match, Koulibaly ha invitato gli ultras biancocelesti a gridare ancora più forte, come se non li percepisse, supportato dalla squadra e da mister Sarri.
Insigne: “Juve? Godiamoci la vittoria e pensiamo al Carpi!”
Lorenzo Insigne ha dichiarato ai microfoni di Premium: “Era una partita difficile anche perchè la Lazio è una grande squadra. Siamo arrivati qui per giocare il nostro calcio e cercheremo di farlo sempre. Juve? Godiamoci questa vittoria, poi subito penseremo al Carpi. Stiamo facendo il nostro campionato e cercheremo di fare del nostro meglio. Conte? Cerco di dare il massimo con il Napoli. Tutti abbiamo l’obiettivo europeo. Doppie cifre? Sono dati importanti, ma non ci penso, conta il gruppo”.
Lazio-Napoli, i voti di Vivicentro: che spettacolo Higuain!
Il Napoli batte la Lazio per 2-0 all’Olimpico, in trasferta. Questi i voti di Vivicentro.it:
25 Reina 6.5; 11 Maggio 6, 33 Albiol 6.5, 26 Koulibaly 7, 3 Strinic 5.5; 19 David Lopez 6, 8 Jorginho 6.5, 17 Hamsik 6.5; 7 Callejon 7, 9 Higuain 7 (23 Gabbiadini 6, dal 25° s.t.), 24 Insigne 6.5 (14 Mertens 6, dal 19° s.t.). Panchina: 1 Rafael, 22 Gabriel, 31 Ghoulam, 21 Chiriches, 18 Regini, 96 Luperto, 94 Chalobah, 6 Valdifiori, 77 El Kaddouri. All. Sarri
a cura di Ciro Novellino
Lazio-Napoli, il tabellino del match
Il Napoli ha battuto allo stadio Olimpico nel 23° turno del campionato di serie A la Lazio. Reti di Higuain al 23° p.t., Callejon al 27° p.t.
LAZIO (4-3-3): 22 Marchetti; 8 Basta, 2 Hoedt, 33 Mauricio, 29 Konko; 16 Parolo, 23 Onazi, 19 Lulic; 87 Candreva (14 Keita, dal 38° p.t.), 11 Klose (6 Mauri, dal 25° s.t.), 10 Felipe Anderson (9 Djordjevic, dal 42° s.t.). Panchina: 99 Berisha, 55 Guerrieri, 18 Gentiletti, 4 Patric, 96 Murgia. All. Pioli
NAPOLI (4-3-3): 25 Reina; 11 Maggio, 33 Albiol, 26 Koulibaly, 3 Strinic; 19 David Lopez, 8 Jorginho, 17 Hamsik; 7 Callejon, 9 Higuain (23 Gabbiadini, dal 25° s.t.), 24 Insigne (14 Mertens, dal 19° s.t.). Panchina: 1 Rafael, 22 Gabriel, 31 Ghoulam, 21 Chiriches, 18 Regini, 96 Luperto, 94 Chalobah, 6 Valdifiori, 77 El Kaddouri. All. Sarri
ARBITRO Massimiliano IRRATI di Pistoia (Assistenti: Costanzo-Padovan. IV uomo: Posado. Arbitri di porta: Giacomelli-Pinzani)
Ammoniti: Lulic (L) al 37° p.t. per gioco falloso, Hoedt (L) all’11° s.t. per gioco falloso, Mauricio (L) al 27° s.t. per gioco falloso, Koulibaly (N) al 41° s.t. per gioco falloso, Jorginho (N) 45 s.t.. Espulsi: Nessuno.
Lazio-Napoli: formazioni ufficiali. (Pasquale Ammora)
Mini “turn-over” in casa Napoli; oltre alle scelte obbligate di Maggio e David Lopez, sulla sinistra spazio a Strinic e panchina per Ghoulam.
ECCO LE FORMAZIONI UFFICIALI
Lazio(4-3-3): Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Konko; Onazi, Parolo, Lulic; Candreva, Klose, Felipe Anderson. All.Pioli
Napoli(4-3-3): Reina, Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic, David Lopez, Hamsik, Jorginho, Insigne, Higuain, Callejon. All.Sarri
Bruxelles ricuce con l’Italia sulla flessibilità
Juncker: niente austerità stupida. Padoan: decidere presto.
Roma, 3 feb. ( – Nuove precisazioni riconciliatorie da Bruxelles, dopo gli equivoci che ieri erano stati innescati da alcune interpretazioni di stampa erronee, poi smentite a livello ufficiale, che attribuivano all’Ue una chiusura sulla flessibilità di bilancio reclamata dall’Italia. “La Commissione europea svolgerà il suo ruolo senza cadere in una politica rigida e stupida di austerità”, ha assicurato il presidente Jean-Claude Juncker. Parole che sembrano volutamente richiamare una storica formula coniata dall’ex presidente italiano della Commissione, Romano Prodi. Segnali incoraggianti alla vigilia delle nuove previsioni economiche dello stesso esecutivo comunitario, che verranno pubblicate domattina e che conterranno anche stime sui parametri-chiave dei conti pubblici. Per parte sua il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha energicamente rivendicato che l’Italia ha “tutto il diritto di chiedere una gestione delle regole fiscali più flessibile, in base alle norme che l’Europa ha definito. L’Italia non sta chiedendo nulla di nuovo, né di incompatibile” con il Patto di stabilità e di crescita. In realtà Padoan rispondeva all’entrata a gamba tesa su cui, sempre ieri, si era avventurato il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, il tedesco Manfred Weber il quale aveva sostenuto che l’Ue avrebbe già concesso tutta la flessibilità che era possibile elargire. “Non vi è nulla di incompatibile con le regole e non stiamo chiedendo nulla di nuovo, come sento dire, sulla flessibilità – ha rimarcato il ministro durante un convegno organizzato dall’Aspen Institute -. Per gli anni successivi il debito si riduce e quindi ci sta compatibilità assoluta con le regole di bilancio”. Sempre Weber aveva chiamato in causa il commissario responsabile degli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, generalmente ritenuto vicino alle “colombe”, sostenendo che secondo quest’ultimo i margini di flessibilità si sarebbero esauriti. Tesi che poi è stata rilanciata da alcune interpretazioni di stampa erronee, in merito ad un intervento dello stesso Commissario, che però già ieri avevano spinto l’esecutivo Ue all’inusuale decisione di diramare una smentita ufficiale. “Le decisioni sulla flessibilità saranno prese a maggio e non c’è nessuna chiusura” su questo punto nei riguardi dell’Italia, avevano chiarito fonti vicine a Moscovici. Il Belpaese rivendica flessibilità supplementare sulla base di diversi capitoli chiave: i costi del programma di riforme strutturali portato avanti, i contributi al piano Juncker per il rilancio degli investimenti e i costi legati all’emergenza profughi. Complessivamente il governo spera di ricavarne circa un punto di Pil, in margini supplementari rispetto all’incidenza del deficit. “Ci auguriamo semplicemente che la risposta sia sciolta presto da parte della Commissione – ha concluso Padoan – e quindi di evitare una incertezza che sicuramente non aiuta la crescita”. Sulla questione profughi poi, l’Italia ha chiarito di avere “una forte aspettativa” anche sul riconoscimento da parte dell’Ue dell’intero ammontare “dei costi sostenuti fin dall’inizio della crisi in Libia”. Lo si legge in una dichiarazione che il governo ha fatto inserire nei verbali della riunione del Coreper, l’organismo tecnico del Consiglio Ue che prepara le riunioni ministeriali. Il tutto mentre domattina è attesa la versione aggiornata delle previsioni economiche della Commissione europea. Un documento che farà il punto sia sulle prospettive di crescita, che potrebbero subire limature a riflesso della dinamica di indebolimento della domanda estera, legata alla frenata delle grandi economie emergenti, sia sulla futura dinamica dei conti pubblici. Bruxelles, quindi, fornirà stime anche su deficit di bilancio e debito, ma questo non implica giudizi definitivi sul rispetto delle regole del Patto di Stabilità. Anzi, l’Ue ha appena ribadito che il parere sulla Penisola – si parla del bilancio 2016 – verrà completato solo a primavera, a maggio, quando ci sarà un altro aggiornamento delle previsioni economiche. Ma a questo punto appare inevitabile che sul tema flessibilità vengano rilanciati quesiti, in occasione della conferenza stampa di presentazione che domani vedrà impegnato Moscovici. Nell’ultima edizione delle sue previsioni, che risale al 5 novembre scorso, sull’Italia la Commissione pronosticava una crescita dell’1,5 per cento quest’anno e dell’1,4 per cento il prossimo, una disoccupazione in calo rispettivamente all’11,8 e all’11,6 per cento, un deficit di bilancio al 2,3 per cento del Pil nel 2016 e all’1,6 per cento nel 2017 e un debito al 132,2 per cento e poi al 130 per cento del Pil. Guardando al quadro generale, per l’area euro lo scorso novembre veniva stimata una crescita 2016 all’1,8 per cento e all’1,9 per cento nel 2017. Da allora tuttavia si sono visti altri segnali di rallentamento nelle economie emergenti. Il Fondo monetario internazionale, che ha ritoccato le sue previsioni lo scorso 19 gennaio, stima per l’Italia una crescita dell’1,3 per cento quest’anno e dell’1,2 per cento il prossimo, mentre per l’area euro un più 1,7 per cento su entrambi gli anni. L’ultima stima del Governo indicava una crescita 2016 pari all’1,6 per cento e un deficit al 2,4 per cento del Pil. Voz-Loc
Borse a picco con le banche, Europa brucia mille mld da inizio anno. Crollano gli istituti di credito
Roma, 3 feb. – Un’altra giornata da brividi sui mercati azionari. Indici a picco trascinati dalle banche. Ma le vendite sono generalizzate, nessun comparto viene risparmiato. In Europa l’indice Eurostoxx 600 accusa un calo dell’1,56%, mandando in fumo quasi 145 miliardi di euro. Dall’inizio dell’anno il conto è salatissimo. La capitalizzazione dei mercati azionari del vecchio continente ha visto andare in fumo l’equivalente di 1.085 miliardi di euro.
Nell’ultima parte di seduta la pressione delle vendite si è leggermente allentata ma il bilanciop resta molto pesante. Anche oggi Milano maglia nera a causa del peso del settore bancario. L’indice Ftse Mib ha chiuso con una contrazione del 2,77% dopo aver toccato il 4%.
Banche sotto tiro. Banco Popolare accusa uno scivolone di quasi il 10%, Ubi -9% e Bper -8,20%. Mps lascia sul terreno oltre il 6%, UniCredit il 5,90%. Anche nel resto d’Europa il mondo del credito è bersaglio delle vendite. Deutsche bank ha perso il 6%, a Madrid Santander e Bankia oltre il 4%, alla City maglia nera è Barclays con un tonfo del 5%.
Milano la peggiore in Europa ma Madrid accusa un calo del 2,40%, mentre Francoforte, Parigi e Londra riescono a contenere le perdite sotto il 2%.
Gli investitori scappano dall’azionario per parcheggiare la liquidità verso asset sicuri. Consolida la risalita l’oro e soprattutto acquisti sui bond governativi con spiccata preferenza per i Bund tedeschi. Il decennale mostra un drastico calo del rendimento allo 0,27%. Acquisti anche sui Btp italiani che vedono scendere il rendimento all’1,43%.
A condizionare la seduta ancora le preoccupazioni sulla crescita della Cina e la debolezza del petrolio che è sceso di nuovo sotto i 30 dollari al barile. Ma a render il quadro a tinte ancora più plumbee i dati americani con la frenata dell’indice Ism non manifatturiero che potrebbe complicare i piani della Federal Reserve di progressivo rialzo dei tassi. E per il presidente della Fed Dudley “l’apprezzamento del dollaro e le turbolenze sui mercati finanziari potranno avere conseguenze di cui tener conto”.
Inoltre i risultati trimestrali delle società nel complesso sono deludenti. E quando sono migliori delle aspettative il copione non cambia, come nel caso di GM con un utile netto di quasi 10 miliardi nel 2015 ma a Wall Street perde quasi il 4%.
Allarme Oms, col caldo Zika può diffondersi in Europa
Roma – L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha esortato i Paesi europei a premunirsi contro la diffusione del virus Zika, che potrebbe ‘attecchire’ rapidamente con l’arrivo delle alte temperature in primavera ed estate. “Ogni Paese europeo dove le zanzare Aedes sono presenti puo’ essere a rischio per la diffusione del virus Zika”, ha avvertito il direttore regionale della sezione europea dell’Oms, Suzsanna Jakab. A gennaio l’Oms aveva gia’ fatto sapere che la zanzara Aedes, responsabile della trasmissione del virus, e’ presente “in diversi Paesi europei, in particolar modo quelli mediterranei”. “Un certo numero di viaggiatori infettati con lo Zika e’ entrato in Europa ma il virus non si e’ propagato perche’ la zanzara e’ ancora inattiva. Con l’arrivo della primavera e dell’estate, il rischio che lo Zika si diffonda aumenta”, ha spiegato Jakab. Ecco perche’ l’Oms sollecita i Paesi europei ad “agire subito in modo coordinato” per eliminare i siti dove le zanzare si riproducono, a informare la popolazione a rischio, a mettere in atto la sorveglianza sanitaria e incrementare la ricerca di vaccini e test diagnostici. L’Oms avverte infine che “la vasta distribuzione geografica delle specie di zanzare in grado di trasmettere il virus, la mancanza nel mondo di immunizzazione cosi’ come l’assenza di un vaccino e di rapidi test diagnostici generano timori che il virus Zika possa diffondersi a livello globale”.
Gran finale per “L’Azzurro fa 90”, domani dibattito su Diego Armando Maradona
Gran finale per “L’Azzurro fa 90”, la mostra che celebra il novantesimo anniversario della nascita del Napoli in programma presso il “Centro Commerciale La Cartiera” dal 28 gennaio scorso. Domani, a partire dalle 17, ci sarà un incontro-dibattito sulla figura del più grande di sempre, non solo in azzurro: Diego Armando Maradona. Con i conduttori Ornella Mancini e Gianluca Gifuni e con i giornalisti “storici” Gianfranco Lucariello e Francesco Marolda ci saranno tanti prestigiosi ospiti: il fratello del Pibe, Hugo Maradona, Stefano Ceci (amico e assistente personale di Diego), lo storico massaggiatore del Napoli Salvatore Carmando, la bandiera del Napoli Giuseppe Bruscolotti, la famiglia Celentano ed altri ex azzurri. Tutti gli ospiti visiteranno prima la Mostra (in zona fashion della Cartiera) dopo le 17, nella quale sarà possibile ammirare centinaia di foto storiche (nel progetto coordinato dalla fotoagenzia Mosca) che ripercorrono la storia del club azzurro e gli straordinari cimeli del Museo “Viaggiante” di Maradona di Massimo Vignati e dell’associazione Saverio Silvio Vignati (www.saveriosilviovignati.it), con maglie (alcune della collezione di Francesco Cammarota), tute da allenamento, scarpette (anche quelle dei Mondiali 1986), palloni, il contratto col Napoli, trofei, foto e molto altro (tutto appartenuto e indossato dal Pibe de Oro). A seguire l’incontro dibattito in Piazza Cartabianca (sempre alla Cartiera) con la proiezione di video emozionanti relativi al Napoli e a Maradona e tante altre sorprese. Sarà l’occasione anche per parlare di due libri dedicati a Diego: “Maradona, il sogno di un bambino” scritto da Stefano Ceci e “Le mani su D10S” scritto da Salvatore Carmando. L’happening azzurro chiude i battenti domani, per tutti ancora la possibilità di visitare la mostra (nel corso degli ultimi giorni si sono alternati anche Pierpaolo Marino, Gianni Di Marzio, Pino Taglialatela, Stefan Schwoch, Massimo Filardi e Alberto Savino) e di realizzare foto e selfie nel segno dell’hasthag #azzurrofa90.
Unioni civili, M5s: “Votiamo il ddl solo se non impoverito”
Tensioni in Senato dopo le voci di contatti tra grillini e Vaticano. Alfano: “Non minaccio crisi, ma traumatico voto dei dem con M5s”
ROMA – “Siamo tutti compatti a favore del ddl Cirinnà ma sia ben chiaro che impoverito non lo votiamo”. E’ l’avviso del senatore M5S Alberto Airola al Pd in merito al voto al Senato del provvedimento sulle unioni civili. “Zanda fa pressioni su di noi – aggiunge – evidentemente hanno grossi problemi al loro interno”. “Non si può scendere oltre un minimo livello di garanzie dei diritti – conclude – tra di noi del M5S abbiamo chiarito le questioni e non ci sono sorprese. E si capisce dal fatto che non abbiamo emendato il testo”. Ma in aula, a Palazzo Madama, il clima è di tensione all’indomani del primo banco di prova, superato, sul ddl unioni civili. Nervi tesi tra Pd e 5 Stelle anche per ‘colpa’ di un retroscena apparso oggi sulla Stampa in cui si parla di contatti tra i vertici grillini e il Vaticano. Ma è già da ieri, dopo la bocciatura delle pregiudiziali di costituzionalità, che tra le file del Pd è iniziato ad insinuarsi qualche dubbio sulla ‘tenuta’ dei 5 Stelle, in vista soprattutto dei primi voti segreti. C’è infatti tra i dem a palazzo Madama, viene spiegato, chi è convinto che i pentastellati, nel segreto dell’urna, possano tentare lo sgambetto e ‘impallinare’ il ddl Cirinnà. La stessa prima firmataria del provvedimento, questa mattina, a margine dei lavori dell’Aula, ha ironizzato bonariamente con il senatore grillino Alberto Airola, chiedendo conto dei presunti contatti con il Vaticano. Ma Airola non l’ha affatto presa bene: “Mi sono rotto i c….”, ha esordito in un corridoio adiacente al Transatlantico. “I problemi li avete voi e risolveteveli voi…”, ha aggiunto Airola rivolgendosi con un tono alto della voce alla senatrice dem Cirinnà e rigettando al mittente l’insinuazione che i 5 Stelle possano non votare compatti il ddl. La senatrice Cirinnà, a quel punto, ha preso da parte il collega 5 Stelle per un rapido chiarimento. Bocche cucite al termine del ‘turbolento’ botta e risposta. Ma fonti Pd riferiscono che già da questa mattina sono stati avviati contatti con i 5 Stelle, per definire la linea da tenere sugli emendamenti e sulle votazioni segrete. Una sorta di conferma di garanzia, spiegano fonti dem, anche alla luce dei numeri di ieri sulle pregiudiziali, giudicati dal Pd non così tranquilli da mettere in sicurezza l’intero ddl. Contatti, viene infine spiegato, che continueranno nella giornata di oggi.
Intanto segnali di nervosismo arrivano intanto dal leader Ncd e ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “Se Pd e M5S voteranno insieme il provvedimento sulle unioni civili sarà un fatto grave, negativo e traumatico”, ha detto all’Aria che tira, su La7. “Se Renzi se lo risparmia fa il bene dell’Italia”. Una minaccia al governo? “Noi non minacciamo crisi – risponde – non credo sarebbe una mossa intelligente. Quando ci sono argomenti che investono la coscienza il Governo farebbe un errore ad intervenire”.
Il presidente dei senatori dem, Luigi Zanda, ha contattato i capigruppo di maggioranza e opposizione per cercare di trovare, sul ddl Cirinnà, una sorta di ‘intesa’ almeno sulla gestione d’aula alla luce della delicatezza della legge. Proprio per confrontarsi ci sarà una riunione informale, al gruppo del pd, prima della ripresa dell’aula. Irritata la risposta Cinque Stelle: “Se Zanda convoca delle riunioni ha evidentemente dei problemi, ma in maggioranza. Ancora non so se andrò alla riunione organizzata dal pd”, ha detto Airola.
Fico all’antimafia, polemica con la Bindi
La presidente della Commissione: “Cos’è che non ha funzionato a Quarto?”
Roberto Fico, leader del Movimento 5 stelle e presidente della commissione di vigilanza Rai, è stato ascoltato dalla commissione antimafia in merito alla vicenda di Quarto e alla dimissioni del sindaco 5 stelle Rosa Capuozzo.
“Non riteniamo Rosa Capuozzo una camorrista, anche solo associare la camorra al sindaco mi dispiace”, ha detto Fico. “L’espulsione nasce perché dopo il 23 dicembre abbiamo pensato che se anche un solo voto fosse stato inquinato, faceva dire alla Capuozzo, dimettiti, ci dimettiamo e facciamo sì che gli elettori ritornino al voto”.
“La nostra risposta può essere un esempio”, ha concluso Fico. Quanto alla vicenda dello stadio di Quarto, per Fico, Capuozzo “non voleva punire una associazione ma riprendere sotto il controllo pubblico lo stadio, riducendo il costo per tutti. Non ho visto elementi di stranezza”.
La Bindi
“Esprimo apprezzamento per la disponibilità data immediatamente dall’onorevole Fico a questa audizione, non è trascorsa neppure una settimana da quando l’Ufficio di presidenza ha deliberato l’audizione”, ha detto la presidente della Commissione Rosy Bindi.
“Il Movimento 5 stelle ha fatto della lotta alle mafie una delle sue bandiere più forti: cosa non ha funzionato a Quarto?” La Bindi aggiunge di non voler “mettere sul banco degli imputati questo o quel movimento, questo o quel partito, ma per capire come il caso di Quarto sia stato possibile. E anche in questo caso è stata la magistratura a fare il primo passo”.
La Bindi ha poi fatto notare che Rosa Capuozzo è ancora dimissionaria, non sono ancora passati i venti giorni in cui il sindaco di Quarto deve confermare le proprie dimissioni. Bindi ha chiesto a Fico come sia possibile che prima dell’intervento della magistratura il consigliere De Robbio abbia tentato di condizionare. “Le forze politiche come si possono attrezzare per impedire quanto accade e soprattutto che non sia la magistratura a compiere il primo passo?”, ha chiesto infine Bindi.
Le Capacchione
La “soluzione” contro le infiltrazioni mafiose nei partiti “volete trovarla ora in commissione quando noi siamo stati i primi a produrre atti per far uscire i condannati dal parlamento e voi non avete voluto”. Fico risponde così a una domanda della senatrice pd Rosaria Capacchione che lui giudica “molto politica” e incentrata “sulle vicende interne del movimento”.
La Capacchone aveva detto a Fico che essere incensurati non è il modo migliore per valutare le persone che invece andrebbero conosciute perchè la mafia “si serve proprio di gente incensurata”.
L’attacco ai media
“Viviamo in un momento terribile per il giornalismo: la tv è un mezzo pericoloso, crea sudditanza psicologica mentre i cittadini non devono sentirsi sudditi di nessuno”. Così Roberto Fico, che è anche presidente della Vigilanza Rai, rispondendo al collega Riccardo Nuti che gli chiedeva come fosse stato trattato il caso Quarto dai media. “Il giornalista deve avere grande onestà intellettuale, deve essere come il medico”, nel caso Quarto “si è voluto infangare, senza riuscirci. Serve una riflessione ampia, un cambiamento culturale”.
La Prestigiacomo
“Se fossi stato in lei avrei preparato una relazione, il suo invece così è un atteggiamento sulla difensiva”. Lo ha detto Stefania Prestigiacomo (Forza Italia) in Antimafia, rivolgendosi a Roberto Fico. “Fossi stato in lei avrei puntualizzato e chiarito diversi aspetti, anche perché l’ex sindaco di Quarto, in audizione in Antimafia, alcune cose dette se le è rimangiate”, ha proseguito Prestigiacomo, secondo la quale i 5 stelle avrebbero dovuto voler approfondire una serie di vicende poco chiare di quel territorio”.
Alberico Turi (Responsabile settore giovanile): Vi spiego cosa è accaduto nell’incredibile match tra Juve Stabia e Napoli Under 17..
Abbiamo avuto il piacere di sentire al Pungiglione Stabiese Alberico Turi, storico responsabile del settore giovanile della Juve Stabia. Con lui si è parlato sia di giovani che di prima squadra.
Ecco l’intervista completa:
La scorso week end il Napoli Under 17 di Lega Pro del Napoli ha battuto per 2-3 i pari età della Juve Stabia ma le polemiche non sono mancate: Sì, è stata sicuramente una partita condizionata dagli episodi. C’è stato un rigore netto non dato a nostro favore mentre un gol del Napoli che era in chiaro fuorigioco è stato convalidato. Quello che sa più di beffa però è che il Napoli ha schierato in campo vari ragazzi fuori età e provenienti da altre categorie giovanili, più grandi di quanto concede il regolamento e nessuno tra gli organi arbitranti ha segnalato il fatto. Resto comunque fiero della prestazione dei miei ragazzi. L’enorme valore della Juve Stabia è stata dimostrata anche dalla reazione incredibilmente felice dei ragazzi del Napoli dopo il triplice fischio dell’arbitro. La squadra azzurra esultava come se avesse battuto il Barcellona; questo lo dice lunga su quanto la Juve Stabia sia temuta in ambito giovanile.
La Berretti prosegue la sua corsa verso i play off: Spero davvero che questa squadra riesca a centrare i play off. Non dimentichiamo che dalla formazione Berretti è venuto fuori un giocatore come Carillo, che sta facendo benissimo in prima squadra. Ovviamente quello che conta è sempre far crescere i ragazzi e permettere loro di divertirsi imparando valori importanti, prima ancora che schemi e ruoli. Detto questo, facendo gli scongiuri, credo che i play off siano alla portata delle Vespette. Purtroppo non abbiamo più la squadra Primavera, ma le scelte che facciamo, con cui tuteliamo e ci occupiamo anche dei giovani classe 2002-2003-2004, sono finalizzate al bene ed al divertimento dei ragazzi del circondario stabiese.
Voi tutti, Alberico, prima ancora che allenatori siete educatori quindi: Proprio così. Sono consapevole, e così i miei collaboratori e gli allenatori del settore giovanile, che siamo educatori che lavorano su un campo da calcio. Per noi il risultato sportivo, i gol, le giocate vengono dopo. Noi puntiamo a formare uomini ed atleti con valori importanti, se grazie ai nostri insegnamenti possono nascere anche calciatori di livello, a noi fa ovviamente piacere. Spesso l’unica nota negativa dell’ambiente giovanile sono i genitori che mettono inutili pressioni sui figli non capendo che il calcio deve essere visto come un gioco, soprattutto all’età dei ragazzi che ci troviamo ad allenare. Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti gli allenatori, gli insegnanti, i preparatori che lavorano nel settore giovanile e che sono sempre encomiabili .
Infine un giudizio sul momento della prima squadra: Purtroppo la situazione non è facile. A mio avviso il problema principale sono stati e sono tutt’ora gli infortuni. Pensate a quanti infortuni ha avuto la rosa in questi mesi: Ripa, Maiorano, Bombagi, Cancellotti, Contessa, Russo, De Risio prima che andasse via, ecc. Una stagione che nasce in modo così storto è poi difficile da raddrizzare. Speriamo di ottenere la salvezza quanto prima.
Raffaele Izzo
Le spoglie di Padre Pio a Roma per il Giubileo
CdV – L’urna con i resti mortali di San Pio è arrivata alla Basilica di San Lorenzo al Verano, con tre ore di ritardo rispetto all’orario fissato. A rallentare l’auto, lungo il percorso da San Giovanni Rotondo a San Severo, è stato il gran numero di fedeli che volevano avvicinarsi.
Migliaia di fedeli hanno salutato davanti al Cimitero Monumentale del Verano l’arrivo della teca di vetro con i resti di Padre Pio. Il corpo del Santo e’ stato portato a spalle da dodici frati cappuccini come e’ tradizione nelle esequie dei membri di quest’ordine religioso. Un lungo applauso e’ scoppiato quando l’urna ha fatto ingresso nella Basilica di San Lorenzo, dove era gia’ presente l’urna con i resti di un altro santo cappuccino, ugualmente canonizzato da San Giovanni Paolo II: Leopoldo Mandic, il cui corpo e’ arrivato questa mattina da Padova, dove e’ molto venerato. E’ la seconda volta che i due santi “s’incontrano”, perche’ per poche ore i religiosi furono insieme a Napoli nel 1905, secondo quanto affermano i cappuccini. A San Lorenzo riposano i resti del beato Pio IX e del servo di Dio Alcide De Gasperi.
A rappresentare il Papa nella Basilica il cardinale vicario Agostino Vallini che presiede la messa.
Fino a domani sera i corpi dei due santi resteranno nella Basilica annessa al Cimitero del Verano da dove si sposteranno alla volta della chiesa giubilare di Sa Salvatore in Lauro dove domani notte saranno vegliati da migliaia di fedeli. Il 5 infine arriveranno in processione a San Pietro, come deciso personalmente da Papa FRancesco.
Imponenti le misure di sicurezza e i servizi di controllo straordinari predisposti nella capitale. Oltre alla doppia scorta della Polizia che ha seguito per tutto il viaggio l’urna del Santo, il prefetto Maria Tirone ha richiesto all’Airspace Coordination Unit l’attuazione della ‘no fly zone’ su San Giovanni Rotondo e Foggia.
Rispettando una sorta di “tradizione” quando si tatta di Padre Pio questo viaggio a Roma delle reliquie ha suscitato qualche polemica. Soprattutto tra i fedeli di San Giovanni Rotondo non pochi si sono deti contrari alla temporanea traslazione del corpo di San Pio ritenendo che non e’ giusto” spostare ancora una volta San Pio che e’ vissuto e morto qui. Se c’e’ qualcuno che vuole pregare e vuole visitarlo perche’ non viene qui, nella sua casa, come e’ sempre stato in questi anni?”. Per la verita’ questa volta le voci contrarie sembrano pero’ davvero minoritarie. “Il nostro San Pio – ha commentato un pellegrino giunto dal Molise per la cerimonia – andra’ dal Papa. Quale migliore occasione per pregare sul santo nella chiesa madre della nostra fede?”.
Nove aree di sicurezza, metal detector ai varchi di accesso, scorte interforze. E poi unita’ cinofile, agenti dell’antiterrorismo e squadre di verifica del sottosuolo per la bonifica di tutte le aree interessate. Buona parte del centro di Roma si è riscoperta “blindata” per uno degli eventi clou del Giubileo della Misericordia. Il piano di sicurezza, definito in sinergia con la prefettura, e’ stata varato stamattina con ordinanza di servizio del questore Nicolo’ D’Angelo e prevede l”impiego, nell’arco delle 24 ore, di polizia, carabinieri, guardia di finanza e municipale. Le misure – sottolineano da via San Vitale – saranno “uguali a quelle assicurate a capi di Stato di alto rango”.
Femminicidio, dieci donne che non possiamo dimenticare MICHELA MURGIA*
È QUESTIONE di concentrazione: di certe cose non ci occupiamo fino a quando non si verificano tutte insieme in modo tale che diventa impossibile ignorarle. Così tre donne massacrate per mano dei loro compagni in appena due giorni hanno riacceso il faro dell’attenzione pubblica sul tema del femminicidio. Si chiamano Marinella, Carla e Luana, ma è facile appropriarsi di un nome per rendere le persone personaggi e dire che quelle storie erano le loro e non la nostra.
Ciascuna di queste donne va immaginata con il nome che diamo a noi stesse. A Catania il primo febbraio una è morta per mano del marito, che l’ha strangolata davanti al figlio di 4 anni. Lo stesso giorno a Pozzuoli una di loro, incinta al nono mese, è stata ridotta in fin di vita dal compagno che le ha dato fuoco. Ieri un’altra è morta quasi decapitata dal marito, poi fuggito contromano in autostrada. Fanno scalpore, eppure non sono le prime notizie dell’anno sulla violenza alle donne. Il 2016 era cominciato da appena due giorni quando i carabinieri hanno scoperto a Ragusa una donna segregata in casa dal suo convivente, che da due anni a suon di botte le impediva di andarsene. Lo stesso giorno ad Ancona una donna veniva picchiata da quello che era stato il suo fidanzato, prima che lo lasciasse per le violenze. Il 3 di gennaio una donna di Città di Castello è stata uccisa da suo figlio con dieci coltellate, e il 5 a Torino una’altra è quasi morta per le violenze inflittele dal marito, che l’ha più volte colpita in testa con un bicchiere prima che un vicino chiamasse la polizia. Il 9 gennaio a Firenze una donna è morta strangolata da un uomo che prima c’era andato a letto e poi l’ha uccisa per derubarla. Strangolata è morta anche la donna che il 12 di gennaio è stata trovata nel suo letto, ammazzata dall’uomo che frequentava. Il 15 e il 16 di gennaio due nonne sono stata uccise dai rispettivi nipoti: una è stata massacrata a Mestre con una sega elettrica, l’altra a Sassari con un vaso di cristallo. Il 27 gennaio a Cetraro una donna è stata uccisa per strada dal suo ex cognato, che le dava la colpa della fine del proprio matrimonio. Il 30 gennaio una donna è stata ferita gravemente dal marito, che prima di aggredire lei con un coltello aveva ucciso i loro figli di 8 e 13 anni.
In questo elenco non ci sono le decine di violenze, i maltrattamenti, le riduzioni della libertà e i tentati omicidi in ambito familiare le cui eco spesso non ci arrivano neppure. Sappiamo però che erano tutte a carico di donne che vivevano accanto a noi, in questa strana Italia ancora divisa tra voglia d’Europa e Family Day, ma incapace di riconoscere che c’è qualcosa di sbagliato e distruttivo nel modo in cui impostiamo i rapporti di relazione che chiamiamo “famiglia”. Che sia tradizionale o arcobaleno, che lo stato la riconosca o meno, quel sistema di legami e la sua faccia oscura ci riguardano tutti e tutte, allo stesso modo. Finché non affronteremo il nodo del potere nascosto in quello che chiamiamo amore, il Paese che ammazza le donne non sarà un buon posto per nessuno.
* (Michela Murgia è scrittrice, il suo ultimo romanzo è Chirù, per Einaudi / larepubblica
ISCHIA, CONTINUANO GLI ALLENAMENTI IN VISTA DELLA GARA CONTRO IL CATANIA. BLASI CARICA LA SQUADRA
Continua la preparazione dei gialloblù al centro Kennedy, in vista della gara di sabato al “Mazzella” contro il Catania. Ieri pomeriggio primo allenamento per Manuele Blasi, che si è presentato alla squadra, lanciando subito un forte chiaro messaggio:
” Non sono venuto per svernare ma per mettermi al lavoro per raggiungere il risultato che tutti si attendono…la salvezza. Ragazzi, uniti e pronti a lottare tutti insieme, nessun traguardo sarà impossibile. Iniziamo bene, iniziamo a farlo capire al Catania” ecco chi è Emanuele Blasi.
Il presidente Rapullino, ha presentato non solo l’ex Napoli ma si è intrattenuto con la squadra, presentando anche gli altri nuovi giocatori:il centrocampista Acampora ed il difensore Esposito, formulando un in bocca a lupo a tutti, chiedendo il massimo impegno e ribadendo che il vero campionato dell’Ischia inizierà sabato prossimo con il Catania,come già detto alla fine della conferenza stampa del 1 Febbraio all’Hotel Re Ferdinando di Ischia.
Presenti all’allenamento, i direttori Femiano e Aiello, di ritorno da Milano dopo la sessione del calciomercato.
Dopo la ripresa avvenuta nella giornata di lunedì, con lavoro defaticante per chi ha giocato a Martina,nella giornata di ieri ha visto come di consueto la squadra divisa in due gruppi con partitella a pressione finale. Nella giornata di oggi,ci sarà una seduta improntata sulla forza,e su esercizi tecnico-tattici. Nella giornata di domani,la squadra ritornerà sull’isola per poi allenarsi al “Mazzella” tempo permettendo. La squadra come comunica una nota della società- “aspetta tutti i tifosi per creare l’entusiasmo in vista della partita di sabato e di questo appassionante finale di stagione”.
Ciro Polito: Ho deciso di portare avanti la mia scelta e di non abbandonare la nave a gennaio (VIDEO)
Presso il comunale di Casola, per la consueta conferenza stampa infrasettimanale del mercoledì, si è concesso ai microfoni della nostra redazione il portiere delle vespe Ciro Polito.
Ecco le sue parole:
“Purtroppo, ogni anno, il mercato di Gennaio porta disattenzione e molti giocatori sono distratti dalle voci di mercato. Tenere in rosa giocatori senza stimoli non è la soluzione, secondo me la società ha fatto bene a dare la possibilità di confrontarsi in B a Migliorini, mentre per Bombagi e Arcidiacono sono altre vicissitudini e non spetta a me parlarne.
Purtroppo stiamo vivendo una situazione difficile, le squadre avversarie sanno che siamo in difficoltà e giocano di rimessa, ci va tutto male e anche domenica con il Catanzaro abbiamo rischiato a causa del gol della domenica di Patti. Abbiamo fatto un’ottima prestazione contro una squadra che si difendeva in 11 e purtroppo solo un punto siamo riusciti a cogliere.
A Gennaio sono arrivate alcune offerte per me ma ho rifiutato, sono arrivato a novembre sposando la causa gialloblu nonostante tante difficoltà, ho deciso di portare avanti la mia scelta e di non abbandonare la nave, abbiamo tutti il dovere di dare il massimo e di salvare la Juve Stabia.
Non credo di meritare le critiche ricevute dopo l’Ischia e la Lupa, ma ho le spalle larghe e vado avanti per la mia strada. Penso di aver dato qualcosa allo spogliatoio e alla squadra sotto tutti i punti di vista, vado avanti con tranquillità e sono sicuro che faremo bene uscendo da questa situazione.
Dirty Soccer?
Caserta si è trovato in una situazione scomoda senza potersi difendere, i 6 mesi sembrano quasi una vittoria rispetto alle richieste, ma credo sia ingiusto pagare, anche poco, per un qualcosa che non si è fatto. È un problema dell’intero sistema. Fabio come uomo lo conosciamo, è una persona perbene e sicuramente è innocente. La cosa grave è che ci sono persone che sono ancora in serie A dopo aver fatto tanti casini.
Paganese e Casertana?
Due trasferte difficili, ma fuori casa abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti, stiamo avendo grosse difficoltà in casa principalmente. Sono sicuro che nelle prossime due trasferte faremo qualcosa di importante.”
SALVATORE SORRENTINO
VIDEO IN ELABORAZIONE
Giulio Grifoni: Castellammare è una piazza importante e arrivare qui mi rende orgoglioso. (VIDEO)
Presso il comunale di Casola, per la consueta conferenza stampa infrasettimanale del mercoledì, si è concesso ai microfoni della nostra redazione l’ultimo arrivato in casa gialloblù, l’esterno offensivo ex Prato Giulio Grifoni.
Ecco le sue prime parole con la maglia delle vespe:
“Appena ho saputo dal Presidente del Prato che c’era la possibilità di arrivare alla Juve Stabia, seppur in prestito, non ho esitato neanche un momento. Ho chiamato Nicastro, con il quale ho giocato al Bellaria, e mi ha convinto in pochi secondi. Castellammare è una piazza importante e arrivare qui mi rende orgoglioso.
A Prato ho sempre giocato e mi tenevano in grande considerazione, sono stato benissimo lì e ora spero di fare bene anche a Castellammare, voglio far felici i tifosi.
Avendo sempre giocato, sto bene fisicamente e sono a disposizione anche per il derby di Pagani, una partita difficilissima a maggior ragione perché è un derby.
Ai tifosi dico di sostenerci, sono certo che li faremo contenti, devono solo starci vicini e non farci mancare mai il loro appoggio.”
Salvatore Sorrentino
VIDEO IN ELABORAZIONE



