Il Corriere del Mezzogiorno scrive sul gol preso da Reina al Madrigal: “Il Napoli può legittimamente recriminare sul un fallo di mano, al minuto settanta, di Bruno Soriano che l’arbitro Nijhuis non fischia. Sarri non fa polemica, ma rimarca che il braccio di Soriano andava sanzionato con il calcio di rigore. Il ritmo sale nel secondo tempo, con continui cambi di gioco da parte degli esterni. La sconfitta è sicuramente eccessiva per gli azzurri che tutto sommato avevano contenuto le maglie gialle del Villarreal, senza subire troppi pericoli. Il gol nasce da un fallo evidente di Valdifiori su Castillejo. Suarez indovina il tiro del giovedì e probabilmente trova anche Reina non posizionato in maniera perfetta. Testa al Milan in campionato e poi al San Paolo l’impresa che vale il passaggio agli ottavi”
La preside antidroga che non rinuncia a educare LUIGI LA SPINA*
Il fatto. Rapido riassunto di quanto raccontato dalla cronaca cittadina della «Stampa». All’istituto alberghiero Colombatto, la preside, Claudia Torta, chiama i carabinieri perchè si accorge che nella sua scuola si consuma e si spaccia droga.
Do po mesi di indagini, 5 allievi vengono accusati di essere coinvolti nel criminoso traffico. Ma la preside non li punisce sospendendoli dalle lezioni, perché «la scuola ha il compito di formare, non di sanzionare. Hanno sbagliato, ma noi abbiamo il dovere di educarli, perché non perdano di vista il loro futuro».
La notizia. Perché questo fatto è diventato una notizia che il nostro giornale ha doverosamente pubblicato? Come prescrivono tutti i manuali di giornalismo, perché un fatto divenga una notizia occorre che sfugga alla normalità, diventi una eccezione significativa rispetto alle abitudini a cui siamo avvezzi. Ebbene, nella nostra Italia d’oggi, il comportamento di quella preside rappresenta proprio un’eccezione. «Fare solo il proprio dovere», come ha commentato l’episodio Claudia Torta, in circostanze simili vuol dire sfuggire a quella viltà omertosa che induce molti professori a girare la testa dall’altra parte. Con le due solite pretestuose giustificazioni: rischiamo di infangare il buon nome della scuola e non vogliamo «tradire» i nostri studenti. Senza capire, o facendo finta di non capire, che l’«onore» della scuola si salva solo se si dimostra di voler salvare il futuro dei ragazzi che sono affidati a loro proprio per non vederlo perduto in quelle aule e che, non denunciando i colpevoli, non solo tradiscono loro e le loro famiglie, ma tradiscono pure tutti i compagni e la comunità scolastica della quale fanno parte.
Insieme alla testimonianza, alquanto rara, di aver compreso appieno la responsabilità di non sfuggire ai doveri del proprio ruolo, con una denuncia certamente coraggiosa, c’è, da parte di Claudia Torta, la dimostrazione, altrettanto coraggiosa, di una scelta che rischia di raddoppiare le critiche nei suoi confronti: quella di non aggiungere alle sanzioni che arriveranno dalla magistratura, una inutile e controproducente punizione scolastica. Proprio perché non si interrompa il processo di educazione formativa di cui, evidentemente, quei ragazzi hanno urgente e importante bisogno. Di sicuro, più bisogno dei compagni che resterebbero in classe senza di loro.
Il caso della denuncia ai carabinieri della preside dell’istituto alberghiero torinese tocca un punto dolente del costume nazionale, la diffusissima fuga degli italiani dalla responsabilità individuale nei confronti dello Stato, delle istituzioni locali, comunque della collettività nella quale vivono. È una questione che, in maniera piuttosto insolita per le consuetudini quirinalizie, sollevò il Presidente della Repubblica nel suo primo messaggio augurale di fine anno. Mattarella, infatti, con un orientamento non da tutti rilevato, spostò l’obbiettivo fondamentale di quel discorso dai doveri della classe politica proprio ai doveri di responsabilità individuale dei cittadini. Persino utilizzando, per una maggiore efficacia, riferimenti di domestica consuetudine, quando fece accenno al contributo di tutti per la tutela dell’ambiente attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti.
In un’Italia in cui la tutela dei diritti, passati, presenti e futuri, diventa non una comprensibile preoccupazione di tutela personale, ma una ossessiva rivendicazione collettiva che prescinde sempre da qualsiasi compatibilità economica e sociale, l’accento presidenziale sui doveri di una individuale responsabilità civile avrebbe dovuto, in effetti, suscitare una riflessione autocritica, generale e profonda, invece di essere sostanzialmente ignorato come un utopistico e velleitario appello. Quello che, nella civiltà anglosassone, è considerato un compito essenziale di un buon cittadino, la collaborazione con le forze dell’ordine per la tutela dei principi fondamentali della società in cui si è inseriti, da noi è considerato come l’atto riprovevole di uno «spione», perché la complicità, di oggi, a favore di un vicino può essere ripagata, domani, con altrettanta complicità del vicino. Una catena di omertà che si avvale dello comodo slogan «non è il mio compito», per sfuggire al coraggio di rivendicare, invece, proprio il compito di una responsabilità fondamentale del cittadino inuna comunità democratica.
La famosa frase di John Kennedy «non chiederti che cosa il tuo Paese può fare per te, ma ciò che tu puoi fare per il tuo Paese» suscitò l’entusiastico consenso degli americani. Da noi, se mai un presidente azzardasse di ripeterla, sarebbe accolta da uno stupore pubblico e da un cachinno privato.
*lastampa
Con o senza titolarissimi non è la stessa cosa
Raffaele Auriemma scrive su Tuttosport dopo Villarreal-Napoli: “Un’altra sconfitta, ancora di misura e sempre nei minuti finali. Dal campionato all’Europa League, da Torino a Vila-Real, il Napoli subisce il secondo 1-0 consecutivo e interrompe la serie di vittorie in Europa League. Il gol preso su calcio piazzato è solo un’attenuante rispetto alla qualità del gioco proposto, con 6 nuovi volti rispetto al ko contro la Juventus. Con o senza titolarissimi, non è la stessa cosa e giovedì al San Paolo servirà un altro Napoli per ribaltare lo svantaggio maturato nella città dove si raggiunse il punto più alto della storia azzurra in Champions. Per la quinta volta, la terza in Spagna, si rinnova la sfida con il Villarreal, una gara cult sotto gli occhi del presidente De Laurentiis e di circa duemila tifosi azzurri, 50 dei quali costretti dalla polizia locali a passeggiare davanti allo stadio, senza poter assistere al primo tempo del match che vive di sprazzi. Per merito del Villarreal, soprattutto all’inizio delle due frazioni”.
La sconfitta di Torino ha lasciato segni sul Napoli
La Gazzetta dello Sport scrive sulla sconfitta del Napoli contro il Villarreal: “Se ci si chiedeva se e quanto la sconfitta con la Juve avesse lasciato segni sull’anima e sulla testa del Napoli, la partita di ieri – primo esame di maturità in 12 giorni – ha dato una risposta forse non netta, sicuramente non definitiva, ma che ha una sua chiarezza: sì, ne ha lasciati, anche se può contare siano solo passeggeri. E non sembrano dipesi dal turnover ragionato di Sarri. Sì perché la sconfitta di misura lascia intatte le speranze di qualificazione, anche se al San Paolo la necessità di vincere del Napoli proporrà al Villarreal una gara quasi ideale per le sue caratteristiche, pur senza l’infortunato Dos Santos (Castillejo lo ha sostituito bene). E però ripropone due problemi non banali: le difficoltà offensive senza Higuain e la tendenza a subire gol pesanti nell’ultimo quarto d’ora. E scoperchia tre situazioni nuove per il Napoli: dopo sei vittorie su sei, alla media di quasi 9 tiri in porta (ieri appena due) e 4 gol a partita, ha dovuto prendere coscienza di un’Europa League molto diversa rispetto alla cavalcata nel girone; per la prima volta non si è rialzato dopo una sconfitta; per la terza partita di seguito non ha segnato su azione, come se qualcosa avesse inceppato il motore della gioiosa macchina da gol che era diventata. In realtà ce n’è anche una quarta: il Napoli di ieri è caduto in errore troppe volte, per la precisione di calcio a cui aveva abituato ed era abituato. Non errori gravi, ma troppo frequenti per non finire per mortificare il suo ritmo di nuovo più sostenuto e i meccanismi abituali, le sue trame disegnate a memoria: prima e dopo il gol, anche nel finale quando ha finalmente schiacciato il Villarreal nella sua area, più con la forza della volontà che con i mezzi superiori di Higuain e Insigne, entrati nel frattempo”.
Non si può parlare di sfortuna o episodi se certi atteggiamenti si ripetono in 5 giorni
La Gazzetta dello Sport punta il dito contro l’attacco del Napoli: “Due sconfitte consecutive e zero gol su azione nelle ultime tre partite: basterebbero questi due dati per spiegare le ragioni di un’inversione di tendenza, sospetta. Non si può imprecare sempre contro la sfortuna o parlare di episodi, soprattutto quando nel giro di cinque giorni certi atteggiamenti si ripetono, si rivedono momenti già visti nella gara dello Juventus Stadium, con un Napoli molto più applicato nel possesso palla, per giunta infruttuoso, che non nell’imporre il proprio gioco. Che, attenzione, non si può basare sul fatto di aver avuto per più tempo il pallone tra i piedi. Ieri sera, gli attaccanti non hanno prodotto una sola palla gol. Dov’è finito l’attacco atomico che ha fatto tremare l’Europa e la Serie A? Nelle ultime tre partite, l’unica traccia lasciata dalle punte di Sarri è il rigore calciato da Higuain contro il Carpi. Troppo poco se si considera che fino a quel momento gli stessi attaccanti avevano contribuito fortemente alla realizzazione dei 53 gol segnati dal Napoli in campionato, e ai 22 sommati nelle partite di Europa League”.
Denis Suarez, colloquio Villarreal-Napoli
L’episodio chiave che ha deciso il match tra Villarreal e Napoli ha per protagonista Denis Suarez: è sua la punizione che beffa Reina. Di proprietà del Barcellona, classe 94, valore di mercato 15 milioni, un giocatore di grandi qualità tecniche. Il quotidiano Il Mattino titola così: “Colloquio col Villarreal sull’esterno che ha deciso la partita al Madrigal”.
L’articolo riferisce però soltanto dei complimenti di De Laurentiis fatti prima della partita, ai micofoni di Radio Kiss: «Il Villarreal è una super squadra, ha un Suarez di grandissimo valore ed una formazione come piace a me».
Lo stesso quotidiano riporta i ringranziamenti a fine partita di Suarez per i complimenti: «L’interesse del presidente di un club come il Napoli è un onore per me e significa che sto facendo bene. Sono emozionato dell’idea di giocare al San Paolo, uno stadio mitico di una grande squadra: ma noi vogliamo arrivare agli ottavi».
Aria di Primavera, ecco CARPE DIEM Stasera temporali al Nordest. Weekend sole e più caldo
Oggi temporali verso sera dal FriuliVG verso il resto del Nordest + Garda. Weekend 20-21 tutto sole e aria di Primavera! Poche piogge sull’Italia e sole prevalente, Giovedì peggiora al Centro-Sud con temporali.
NORD
Qualche precipitazione dal pomeriggio/sera specie tra Veneto e Friuli, nevosa sopra gli 800 metri. Tempo soleggiato altrove.
Temperature
in leggero aumento.
CENTRO e SARDEGNA
Qualche pioggia lungo l’Appennino.
Temperature
Senza particolari variazioni.
SUD e SICILIA
Qualche piovasco lungo le coste campane e Cosentino in tarda serata, più soleggiato altrove.
Temperature
Stazionarie.
NORD
Soleggiamento prevalente su tutte le regioni. Neve sui confini alpini.
Temperature
In aumento
CENTRO e SARDEGNA
Tanto sole su tutti i settori, locali coperture nuvolose su entroterra Toscano e sull’Umbria.
Temperature
In aumento
SUD e SICILIA
Bel sole ovunque grazie all’alta pressione.
Temperature
In aumento
NORD
Bel tempo con clima primaverile. Più nubi e pioviggine soltanto in Liguria.
Temperature
In aumento.
CENTRO e SARDEGNA
Sole prevalente, salvo pioviggine in Versilia.
Temperature
In aumento.
SUD e SICILIA
Bel tempo.
Temperature
In leggero aumento.
APPROFONDIMENTO anche per singole Regioni e Città su:
Martina Franca mai vittorioso a Castellammare. Tutti i precedenti
Juve Stabia e Martina Franca, si sono affrontate in gare di campionato sei volte, due al “vecchio” campo “San Marco” e quattro al “nuovo” “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, i gialloblù hanno vinto in cinque occasioni e solo lo scorso anno i pugliesi hanno raccolto il loro primo punto a Castellammare. Vediamo nei dettagli tutti i precedenti:
– 1976 / 1977 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ H ‘
2° giornata d’andata: JUVE STABIA – MARTINA FRANCA 2 – 0 doppietta stabiese dell’attaccante gialloblù Giovanni FUMAROLA.
– 1980 / 1981 – Campionato Nazionale serie C2 girone ‘ D ‘
25 gennaio 1981 – 17° giornata d’andata: JUVE STABIA – MARTINA FRANCA 3 – 1 le reti stabiesi furono messe a segno dal centrocampista Felice VERMIGLIO, dall’attaccante Umberto TONCHEI e da un’autorete.
– 2005 / 2006 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘
13 gennaio 2006 – 2° giornata di ritorno: JUVE STABIA – MARTINA FRANCA 1 – 0 (arbitro Nicola Pierpaoli di Firenze) la gara fu disputata in campo neutro al “Giraud” di Torre Annunziata, il gol della vittoria delle vespe fu realizzato dal centrocampista Cristian AGNELLI.
– 2006 / 2007 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘
22 ottobre 2006 – 8° giornata d’andata: JUVE STABIA – MARTINA FRANCA 3 – 0 (arbitro Rosario Didato di Agrigento) “il pallone a casa” lo portò l’attaccante Massimiliano CAPUTO che mise a segno una tripletta (due delle tre reti furono realizzate su calcio di rigore).
– 2007 / 2008 – Campionato Nazionale di Seconda Divisione girone ‘ C ‘
14 gennaio 2008 – 3° giornata di ritorno: JUVE STABIA – MARTINA FRANCA 3 – 1 (arbitro Gabriele D’Agostino di Empoli) pugliesi in vantaggio con un calcio di rigore realizzato al settimo minuto da Piccolo, rimonta gialloblù affidata agli attaccante Alain BACLET e Roberto MAGLIOCCO che dopo la mezz’ora in tre minuti portarono le vespe in vantaggio. Ad inizio ripresa, ancora MAGLIOCCO chiuse la gara con una sua doppietta personale.
– 2014 / 2015 – Campionato Nazionale di Lega Pro girone ‘ C ‘
8 febbraio 2015 – 5° giornata di ritorno: JUVE STABIA – MARTINA FRANCA 1 – 1 (arbitro Lorenzo Bertani di Pisa) tarantini in vantaggio con De Lucia, allo scadere del primo tempo le vespe pervennero al pari con Samuel DI CARMINE.
Giovanni Matrone
Napoli, trovato un diciottenne scomparso. Ucciso con due colpi di pistola al volto. Fermato un amico. ANTONIO DI COSTANZO*
Il luogo del ritrovamento del corpo (ansa)
La polizia ha ritrovato il corpo sepolto in un terreno agricolo a San Giovanni a Teduccio. Il papà: “Gli volevano tutti bene”
Era scomparso da 12 giorni. E’ stato ritrovato sepolto in un terreno agricolo, ucciso con due colpi di pistola al volto. Il cadavere di Vincenzo Amendola, 18 anni è stato trovato stamattina dalla polizia in un terreno agricolo in viale Due Giugno, a San Giovanni a Teduccio. Era a una profondità di circa 50 centimetri. E’ un giallo, ma c’è già un sospettato in stato di fermo. Si tratta di Gaetano Nunziato, 23 anni, amico della vittima e noto per piccoli precedenti. Indagano carabinieri e polizia.
“Era un bravo ragazzo, era buono come il pane. Non aveva nemici, tutti gli volevano bene”, si dispera il padre, Giuseppe Amendola.
“Amava la vita ed era un ragazzo sereno, anche nelle ore prima della scomparsa – racconta – non aveva mostrato alcuna preoccupazione, non aveva detto di aver paura di nessuno”. Era disoccupato, racconta il padre che ora dice, “non so proprio come continueremo a vivere”. “Ci è crollato il mondo addosso – aggiunge – speravamo di ritrovarlo vivo e no, non so proprio perché sia stato ucciso così”.
La zona in cui il corpo è stato nascosto è vicina ad alcune case popolari: da stabilire se il ragazzo sia stato ucciso lì o se il corpo sia stato portato successivamente. Così come restano da stabilire le frequentazioni del 18enne, se cioè possa avere avuto qualche rapporto con esponenti della criminalità organizzata o se invece l’omicidio sia riconducibile alla sua vita privata.
Amendola era scomparso venerdì 5 febbraio. Il ragazzo viveva nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Era uscito di casa verso la mezzanotte di giovedì, ma non aveva fatto più rientro e da allora nessuna sua notizia. Vincenzo usciva spesso la sera tardi per incontrarsi con gli amici e poi rientrava nelle prime ore del mattino.
Quattro giorni fa l’appello dei genitori, Giuseppe Amendola e Anna Rinaldi: “Aiutateci a ritrovarlo”. Al momento della scomparsa indossava una maglia a collo alto color fango, dei pantaloni beige, un cardigan di colore blu con cappuccio e scarpe da ginnastica. Sull’avambraccio destro ha un tatuaggio che raffigura una carpa giapponese con la scritta “Elena”.
Mercoledì 17 febbraio scorso si è svolta anche una fiaccolata per il ragazzo organizzata dall’associazione “Bublibù” in via San Giovanni a Teduccio.
A condurre le indagini i carabinieri della compagnia di Torre del Greco al comando del maggiore Michele de Rosa e la polizia, con la squadra mobile di Fausto Lamparelli e il commissarito diretto dal primo dirigente Pietro De Rosa, coordinati dalla Procura guidata da Giovanni Colangelo.
Il sospettato è stato accompagnato negli uffici della squadra mobile dove è stato interrogato. Il delitto potrebbe essere legato alle frequentazioni del ragazzo scomparso di casa 12 giorni fa o a motivi passionali.
Nunziato era amico di Vincenzo Amendola, il 18 enne scomparso senza lasciare traccia il 5 febbraio e trovato sotterrato in una zona di campagna del quartiere San Giovanni a Teduccio, a Napoli. Il fascicolo è stato assegnato alla Dda.
Il giovane è ritenuto responsabile dell’omicidio aggravato dal metodo mafioso dell’ amico nonché di porto e detenzione illegale di arma da fuoco e dell’occultamento del cadavere del 18enne.
*larepubblica
La festa del cioccolato a Salerno
Dopo il successo dello scorso anno, la Claai di Salerno in collaborazione con Tanagro Legno Idea, decide di riorganizzare la seconda edizione di Chocolate Days. L’evento è dedicato al cioccolato di qualita’ artigianale e si svolgerà dal 17 al 20 marzo 2016. Gli stand saranno aperti dalle 10 alle 22 e faranno diventare il lungomare di Salerno, il luogo più dolce d’Italia per questa seconda edizione di Chocolate Days. La manifestazione vedra’ fra i partecipanti numerose Cioccolaterie artigianali e maestri cioccolatieri provenienti da tutta Italia.
Chocolate Days è organizzato dalla Unione degli Artigiani e delle Piccole Imprese della Provincia di Salerno che promette non solo esposizione di buona cioccolata ma anche tanti appuntamenti interessanti e incontri dove verranno illustrate le proprietà del cioccolato artigianale di qualità. Non mancheranno anche dei laboratori dove sarà insegnato a fare il cioccolato in casa. Si potranno anche incontrare i produttori e confrontarsi con loro per conoscere le qualità e le specificità di un prodotto che, se realizzato davvero artigianalmente, ha proprietà benefiche per la nostra salute.
Sembra infatti che il cioccolato possegga realmente delle proprietà benefiche per il nostro corpo oltre che per il nostro umore. Infatti quello fondente contribuisce a ridurre i valori della pressione del paziente iperteso e aiuta a combattere l’ipertensione arteriosa. Naturalmente va preso nelle giuste quantità e senza farsi trascinare dalla sua bontà.
Nell’esposizione salernitana sarà dato ampio spazio all’esposizione di cioccolatini e uova di Pasqua ma si troveranno tante dolcezze che ci faranno ricordare con estremo piacere questa simpatica fiera.
Catia Schettini
Il Punto – 19 febbraio
Uno dei progetti su cui Matteo Renzi ha investito molto capitale politico nei suoi primi due anni è la riforma della scuola. Sulla quale per ora il giudizio rimane sospeso. Sono aumentate le risorse ma gli effetti del cambiamento devono ancora manifestarsi. Di sicuro rimangono da sciogliere alcuni grovigli: dalla redistribuzione degli insegnanti sul territorio al processo di valutazione degli istituti. Per promuovere la partecipazione femminile al mercato del lavoro il governo si è mosso nella direzione giusta, ma con provvedimenti di modesta portata. Ci vorrebbero più asili e vantaggi fiscali. Intanto il tasso di occupazione femminile rimane al 47 per cento dal 2000 e il gender gap è tornato a salire. Per l’occupazione, archiviati numeri soddisfacenti per il 2015, il dimezzamento degli incentivi nel 2016 apre scenari molto diversi da qui al 2018. Il rischio è che le tante assunzioni di oggi si sgonfino come una bolla. Oppure potrebbe consolidarsi la trasformazione dei precari in occupati di lungo termine. Solo così – con lo scenario virtuoso – il Jobs act sarà stato un successo.
Al summit di Bruxelles si discute e ci si scontra sull’accoglienza dei rifugiati. Viene fuori un’Europa stretta tra princìpi di solidarietà affermati solennemente e disponibilità inadeguata (o vero e proprio rifiuto) degli stati di fronte all’emergenza infinita dei disperati in fuga da guerre e persecuzioni.
Cosa c’è in comune tra le (brusche) uscite degli amministratori delegati di Generali e Luxottica? Un modo di gestire il governo societario che rischia di allontanare gli investitori internazionali. Opaco in un caso, padronale nell’altro.
Stavolta l’Italia ha uno dei migliori posti in classifica: nello sviluppo delle fonti rinnovabili e nell’efficienza energetica. Consumiamo meglio e meno. Soprattutto grazie alla recessione, molto più pesante da noi che altrove. Se l’economia riparte (come ci auguriamo!) ci sarà da mettersi sotto per mantenere le posizioni acquisite. M’illumino di meno, ma solo per ora.
- Troppe procedure intrappolano la “Buona scuola”
19.02.16
Maria De PaolaSulla “Buona scuola” sono ancora tante le questioni da risolvere. Troppo presto per fare un bilancio, ma c’è il rischio che le scuole si trovino intrappolate in un processo molto complesso. E che le procedure sottraggano risorse all’obiettivo di innalzare la qualità dell’apprendimento degli studenti.
- Il lavoro delle donne nell’era Renzi
19.02.16
Alessandra Casarico e Daniela Del BocaIl governo ha adottato una chiave di lettura corretta degli ostacoli al lavoro femminile e di come superarli. E dunque è intervenuto con gli incentivi sul lato delle imprese e con l’estensione del congedo parentale su quello delle famiglie. Ma ci sono ancora elementi critici, dal fisco ai servizi.
- Quattro scenari per l’occupazione
19.02.16
Bruno Anastasia
Nel 2015 l’occupazione in Italia è cresciuta. Soprattutto sono aumentate le posizioni a tempo indeterminato. Merito anche della decontribuzione. Per il 2016 logico attendersi un consolidamento del livello raggiunto. Ma cosa succederà quando gli incentivi termineranno? Quattro possibili scenari.
- Risposte pericolose alla crisi dei rifugiati
19.02.16
Silvia MerlerDi fronte alla crisi dei rifugiati, l’Europa è riuscita solo a decidere un meccanismo di solidarietà per la redistribuzione di queste persone nei vari paesi UE. Ma l’attuazione del piano procede con grande lentezza. Intanto, però, circolano idee pericolose su possibili soluzioni dell’emergenza.
- Il brusco addio dell’Ad
19.02.16
Salvatore BragantiniBruschi addii ai vertici di Generali e Luxottica: lasciano gli amministratori delegati. Le cause sono oscure nel primo caso, come è tradizione a Trieste. Sono invece chiare per quanto riguarda Luxottica, dove siamo al terzo cambio in pochi mesi. A soffrirne è comunque l’immagine italiana nel mondo.
- Mi illumino di meno. E anche meglio
19.02.16
Piero MartinL’Italia è sul podio internazionale per uso di energie rinnovabili ed efficienza energetica. Alla vigilia dell’iniziativa “M’illumino di meno” pare che il nostro paese si illumini anche meglio. I numeri però vanno letti con attenzione. E soprattutto vanno resi sostenibili, finanziando la ricerca.
“La vita di mio figlio morto è ancora nel telefonino, ma ora Cupertino nega il mio diritto ai ricordi”. LAURA MONTANARI*
“Quando guardo quel telefonino spento penso a una porta chiusa, Apple mi sta negando una parte dei ricordi di mio figlio, le ultime foto che ha scattato, le ultime conversazioni con gli amici. E tutto perché non conosco i quattro numeri del codice di accesso”. Leonardo Fabbretti, 56 anni, è un architetto di Foligno. Ha scritto una lettera a Repubblica per raccontare la sua storia e quella di suo figlio Dama, scomparso lo scorso settembre. “Dama a era con noi dal 2007, da quando lo avevamo adottato dall’Etiopia – racconta al telefono – , era orfano e aveva vissuto un anno in strada. Due anni fa gli è stato diagnosticato un osteosarcoma e dopo cicli di chemioterapie e tanta sofferenza, cinque mesi fa ci ha lasciato. Qui nella cameretta ho il suo cellulare, un iPhone 6 e non posso accenderlo, lo trovo così ingiusto…”
Ha chiamato la Apple?
“Certo. Ho contattato il numero verde. Più volte. Sono stati gentili, hanno aperto la pratica, mi hanno fatto le condoglianze, ma mi hanno detto che serviva il codice di accesso per poterlo accendere”.
E lei non lo conosce?
“No, Dama lo cambiava spesso come fanno i ragazzi… Ma lui mi aveva dato l’accesso al cellulare con l’impronta digitale… io pensavo potesse bastare quella. Invece una volta spento ho scoperto che bisogna comunque immettere quel maledetto codice. Dentro il suo cellulare ci sono le ultime fotografie che Dama ha scattato: per me sono preziose, sono i suoi ricordi. Non posso accettare che mi siano tolti”.
Non aveva fatto un backup?
“Sì, ma l’ultimo è di tre mesi prima della sua scomparsa. Foto e contenuti precedenti io ce li ho, mi mancano invece quelli degli ultimi tre mesi che si trovano soltanto sull’apparecchio”.
Lei cosa ha fatto?
“Ho cercato in rete dei programmi pirata che promettono di entrare nel sistema e sono al massimo riuscito a scaricare la sua rubrica telefonica, nient’altro. Però non voglio che la storia si chiuda così”.
Si è rivolto alle associazioni dei consumatori?
“Le ho provate tutte. Ho scritto a un’associazione di avvocati e mi hanno detto che secondo loro ci sono gli estremi per una causa. Ho chiamato degli amici ingegneri, degli smanettoni, mi sono rivolto pure a un negozio romano specializzato in materiali informatici… farei qualsiasi cosa pur di poter riaccendere quel cellulare, mi può capire? Sono passati cinque mesi da quando Dama ci ha lasciato e sapere che ho qui cose che lui ha scritto o foto che ha scattato e che non posso leggere e vedere lo trovo terribile… disumano. Mi negano i suoi ricordi”.
Però esiste un problema di privacy. Può essere che Dama non volesse farvi leggere le sue conversazioni?
“Lo escludo, Dama mi aveva dato l’accesso tramite l’impronta digitale e ingenuamente ho pensato che bastasse quella. C’ero entrato altre volte, lo avevo usato io il suo cellulare. Poi quando mio figlio ci ha lasciato, dopo qualche giorno, sono andato a riaccenderlo e ho immesso dei codici familiari che in passato abbiamo utilizzato, date di nascita, ricorrenze, compleanni…”
Invece?
“Erano sbagliati e ad un certo punto il cellulare si è disattivato ed è apparsa la scritta iPhone disabilitato”.
E lei ha chiamato Apple.
“Al call center ho spiegato quello che era successo, avevo la fattura dell’acquisto, 900 euro. Tutto regolare. Loro sono stati comprensivi, dispiaciuti, ma irremovibili”.
Adesso cosa farà?
“Continuerò la battaglia per recuperare i dati dell’iPhone di mio figlio, non mi arrenderò. Era anche minorenne, io ho il diritto di accedere a quel telefonino. C’è dentro un po’ della vita di Dama e non voglio che mi sia sottratta così. Mi hanno detto che l’unica operazione possibile è resettare l’apparecchio, ma così perderei i dati, si cancellerebbero i contenuti. I vecchi telefonini avevano due codici legati alla Sim, il Pin e il Puk, dimenticando il primo si poteva accedere con il secondo”.
Ha visto cosa è successo in America…
“Capisco la privacy ma mi chiedo se all’interno di un iPhone disabilitato ci fosse la password per bloccare l’esplosione di una bomba atomica piazzata dai terroristi a Roma, cosa facciamo? La facciamo esplodere?”
Nel caso Apple non cambiasse linea?
“Se non volesse farmi recuperare i dati chiederei i danni, da devolvere in beneficenza all’Associazione Centro Aiuti per l’Etiopia attraverso la quale io e mia moglie Roberta abbiamo adottato Dama”.
*larepubblica
Ghertruda la mamma di A. Dal 22 al 27 febbraio 2016 al Teatro Santa Chiara, Brescia
La donna che volle esser regina nella terra di Amleto
all’interno della rassegna Shakespeare Imago mundi
di Davide Rondoni
un progetto di Davide Rondoni e Laura Piazza
con Laura Piazza
regia Filippo Renda
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano
Ghertruda, Geltrude, la madre del principe Amleto, è la protagonista dell’intenso testo poetico scritto da Davide Rondoni, uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, non nuovo a incursioni nel mondo del teatro. Protagonista Laura Piazza, interprete sensibile, sapientemente guidata dal regista Filippo Renda.
In Amleto Geltrude è un personaggio di non facile interpretazione: travolta dagli eventi non sostiene il figlio, non capisce il suo agire e rimane fedele al nuovo re, il nuovo marito.
In Ghertruda si immagina che la regina torni agli eventi della sua tragica vita cercando dapprima di difendersi davanti a una giuria immaginaria, cercando di dimostrare la propria condotta impeccabile, poi cercando di condannare gli altri personaggi del dramma: Claudio, Amleto padre, il figlio Amleto e perfino Ofelia. Ma, come ogni colpevole, la regina non desidera altro che confessare per venire condannata, e così finalmente, può ammettere il proprio fallimento.
Nessuno le ha più dato voce. Agli altri sì, a lei no. Ora ha facoltà di parola. O forse di gèmito, di grido, di latrato e di bacio ancora. Lei la mamma di Amleto. E forse di noi. Un rischio farla tornare in scena. Lei così donna così madre così indomita. I morti dietro la vetrata continuano la loro strana festa. E lei ora dice: vi racconto io come sono andare le cose, come vanno nella storia di Amleto e di voi figli. Davide Rondoni
Il testo di Rondoni si pone nel solco della tradizione testoriana di groviglio, religioso e carnale dei monologhi. Un cortocircuito tra l’alto lirismo e i rumori, irriverenti e dissacranti, della città metropolitana.
Rondoni ha voluto donare questo monologo alla sua interprete, Laura Piazza, giovane attrice che ha lavorato con grandi registi, da Albertazzi a Calenda, da Carmelo Rifici a Claudio Longhi. Ghertruda è dunque espressione di un’“alleanza”, di un itinerario di ricerca dai due intrapreso sul teatro di poesia militante e sulla parola poetica a teatro.
Koulibaly: “Non dobbiamo più prendere gol alla fine, altrimenti è difficile recuperare”
Kalidou Koulibaly ha commentato la partita col Villarreal: “Volevamo reagire dopo la sconfitta con la Juve, ma abbiamo giocato bene, gestendo bene la partita. Dopo il gol era difficile recuperarla contro una squadra come il Villarreal che è forte. Peccato che non abbiamo fatto gol fuori casa. Speriamo di vincere in casa, dove dobbiamo fare qualcosa in più. Col Milan sfida decisiva? Tutte la partite sono decisive, ne mancano 13 in campionato. Dobbiamo continuare a crederci. Bacca vs Higuain? Bacca è in un buon momento. Dobbiamo però recuperare l’equilibrio per non prendere più gol nei minuti finali”.
Callejon: “Non ci gira bene ma restando uniti torneremo a vincere”
Josè Callejon ha parlato ai microfoni di Sky: “Non gira tanto come prima anche se stiamo giocando bene. Stiamo creando tante opportunità, ha ragione il mister a parlare di episodi. Rigore? Penso che ci fosse. E’ cambiata la direzione della palla, ma è l’arbitro che comanda. Stiamo lavorando, è vero che non stiamo segando ,ma dobbiamo stare con la testa tranquilla. Siamo una grande squadra e col gruppo unito andremo avanti. Quando non si vince si deve vedere cosa è successo in campo per analizzare. Se torniamo a fare tutto quello che abbiamo fatto prima, torniamo a vincere. Qualificazione aperta? Sono 180 minuti. Vogliamo il San Paolo pieno per passare il turno. Daremo il 100%. Milan nel mirino? Loro stanno giocando bene e noi in casa stiamo vincendo e dobbiamo continuare così”.
Sarri: “Al San Paolo possiamo ribaltare il risultato”
Una punizione di Suarez negli ultimi minuti punisce il Napoli, gli azzurri escono sconfitti dal ‘Madrigal’ contro il Villarreal per 1-0. Maurizio Sarri, intervenuto a Sky Sport nel post-partita, ha commentato così la sfida: “Abbiamo disputato una buona gara. Siamo stati puniti da una palla inattiva e credo ci fosse un rigore a nostro favore. E’ un periodo in cui gli episodi ci girano male, ma c’è ancora il ritorno al San Paolo per ribaltare tutto, a casa nostra il pubblico ci aiuterà. Oggi abbiamo sbagliato soltanto l’ultimo passaggio decisivo in fase offensiva, potenzialmente più volte potevamo fare male agli avversari. Ripeto, in questa fase gli episodi ci sono sfavorevoli. Il turnover? La squadra che abbiamo messo in campo era competitiva, questo fa parte della normalità. Della formazione di stasera sono molto contento, rifarei le stesse identiche scelte“.
L’ISCHIA CONTINUA LA PREPARAZIONE AI CAMALDOLI
Si pensava che l’Ischia fosse tornata sul proprio territorio, invece mancano ancora dei piccoli dettagli. I tifosi infatti sono a lavoro per riportare la squadra a casa. Non a caso questa settimana l’Ischia ha deciso di svolgere l’intera settimana ai Camaldoli,quartier generale dall’inizio di questa stagione. Uno dei tanti motivi che la squadra non si sia ancora trasferita del tutto sull’isola,sono quei piccoli problemi di natura logistica. Nel frattempo la squadra come citato sopra continua ad allenarsi al Kennedy.
Buone notizie dall’infermeria per Mister Di Costanzo,dove nella giornata di ieri ha ripreso ad allenarsi il difensore Giampaolo Sirigu. L’ex Catanzaro al momento ha solo ripreso in maniera molto leggera,ma lo staff tenterà di recuperalo a tutti i costi per la trasferta di Melfi,anche perché i gialloblu saranno privi di Moracci squalificato. Se l’ex Savoia non dovesse farcela mister Di Costanzo si ritroverebbe con i soli Savi e Guarino a disposizione in quel ruolo.
SSC Napoli: “Napoli padrone della manovra, Suarez non scalfisce l’orgoglio azzurro”
Questo il commento della SSC Napoli sul sito ufficiale dopo la sconfitta di Villarreal: “Ottanta minuti e passa di equilibrio e autorevolezza azzurra al Madrigal. Poi una punizione molto bella di Suarez decide questo Villarreal-Napoli che vedrà, però, la parola fine solo tra sette giorni al San Paolo. Ed i presupposti per giocarsi la qualificazione ci sono tutti e si sono visti anche stasera in maniera chiara. Azzurri che possono anche rammaricarsi per un rigore non concesso per un fallo di mano di Bruno Soriano. Ma in assoluto il Napoli è stato padrone della manovra per lunghi tratti, disputandosi testa a testa il possesso palla ad un avversario di qualità notoriamente avvezzo al palleggio. Il gol di Suarez è una prodezza individuale che appartiene alla scienza non esatta che è il calcio, ma non scalfisce l’orgoglio azzurro. Giovedì prossimo ci si gioca il duello definitivo sotto le stelle del San Paolo. Fuorigrotta teatro e Cattedrale di emozioni e spettacolo a ripetizione. Prima il Milan nel “monday night”, poi il Villarreal 3 giorni dopo. L’avventura continua nell’urlo di un intero popolo…”
Il Napoli passa il turno se…
Un risultato negativo per il Napoli al Madrigal contro il Villarreal. Una sconfitta ingiusta per 1-0 e la qualificazione passa tutta per la sfida di giovedì prossimo allo stadio San Paolo. Per passare per passare agli ottavi di finale, la squadra di Sarri dovrà vincere con almeno 2 gol di scarto. Con l’1-0 si andrà ai tempi supplementari.
Hamsik: “La qualificazione è ancora aperta”
Marek Hamsik è intervenuto a fine gara ai microfoni di Sky: “Abbiamo fatto il nostro gioco creando svariate occasioni. Peccato per non aver concretizzato e anche oggi siamo stati beffati nel finale. Ci è mancato il gol che era importante per la qualificazione ma c’è ancora la partita di ritorno ed è tutto apertissimo”.
(Pasquale Ammora)



