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Castellammare di Stabia
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SSC Napoli, appello ai tifosi per le norme Uefa al San Paolo

In occasione della gara di Europa League Napoli- Villarreal che si disputerà allo stadio San Paolo, la SSC Napoli rivolge un ulteriore e rafforzato appello ai tifosi affinché rispettino le norme vigenti in materia di sicurezza, in linea con le regole Uefa. Norme la cui violazione comporterebbe la squalifica del campo, compromettendo così altri grandi appuntamenti di rilievo internazionale a Fuorigrotta. In particolare la SSC Napoli sensibilizza i propri supporter a non utilizzare fumogeni o materiale pirotecnico, a lasciare libere le scale e tutte le altre vie di fuga, ed a non occupare il terzo anello che, come ben noto, è chiuso al pubblico. Pertanto si invitano i tifosi napoletani a contribuire alla serata di sport nel rispetto del clima sereno e della passione autentica dei tifosi azzurri, per poter vivere una splendida serata di calcio caratterizzata da entusiasmo, calore e pacifica passione sportiva.

sscnapoli.it

Castellammare: due musicisti tra i quattro candidabili sindaco M5S. Ecco i profili

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Castellammare di Stabia. Musica, maestro!  Finalmente sembra terminare l’iter che ha visto impegnati per molto tempo gli attivisti pentastellati stabiesi. Non è stato semplice scegliere i criteri per i candidabili. Non sono bastate poche riunioni, sondaggi sui social a ridefinire quelli che sono i modi per presentare il candidato alla fascia tricolore e i relativi consiglieri. Meglio tardi che mai. La volta decisiva è stata ieri quando, il gruppo si è incontrato ed ha scelto i possibili candidati. Sono cinque le persone che si contendono un posto.  Alessandro Cirscuolo, Vincenzo Amato, Antonello Pappalardo Fabiani, Vittoria Prosperi e Rosario Savarese. Quest’ ultimo “acclamato dal popolo”, probabilmente in virtù del suo impegno costante a monitorare il cantiere in villa comunale,  ha rinunciato . Queste sono state le sue parole: non mi ritengo all’altezza di un compito così gravoso e serio senza la compatezza del gruppo e senza avere tutte le competenze al fianco.

Cercheremo di delineare un profilo dei restanti 4 candidabili.

Alessandro Criscuolo. Definito da molti il sindaco di Quisisana. E’ diplomato ed ha 24 anni. Si è presentato al gruppo dicendo di essersi immerso in politica nel lontano 2010.  Si è detto orgoglioso per non aver votato il fratello quando era candidato consigliere in una lista collegata a Luigi Bobbio, lasciando la scheda bianca. Ha votato alle ultime elezioni il M5S e ha lasciato scheda bianca al ballottaggio tra Cuomo (CSX) e Pentangelo (CDX). È autore dell’ iniziativa “DenunciaTour” che, a detta di Criscuolo, ha risolto non pochi problemi. Attualmente si definisce un musicista.

Vincenzo Amato. Impiegato di banca padre di due figli ed ha 46 anni. Si è detto felice per quello che stanno facendo e per la democrazia messa in campo. “Questo è un momento di democrazia bellissimo”. Ha esclamato. “Folgorato” da Grillo ha iniziato la sua attività politica nel 2007. E’ già stato candidato sindaco alle precedenti amministrative, portando a casa poco più di 1500 voti. Non è stato eletto consigliere. Ci riprova in fondo una seconda possibilità c’è per tutti. Sarà la volta buona?

Vittoria Prosperi. 69 anni è la madre di Vincenzo Amato. Attiva dal 2007 per lei il M5S è diventato scopo della sua vita perché sente il bisogno di portare legalità in un paese che è allo sbando.  Un caso simile in occasione delle elezioni politiche si ebbe proprio nel partito di Grillo con l’elezione, nella circoscrizione del Lazio, di una mamma al Senato e il figlio alla Camera.

Antonello Pappalardo Fabiani. Ha 68 anni ed è musicista. Vanta di 5mila concerti all’ attivo negli Hotel più importanti della penisola. Ha collaborato, inoltre, per anni alla redazione del “Mattino”, storica testata giornalistica partenopea.

In tutto ciò parallelamente un altro “pezzo” del M5S di Castellammare sta portando avanti, autonomamente, la candidatura di Luigi Battista. Non si è candidato Luigi de Rosa, autore del meetup “Figli delle Stelle”, in quanto sono stati messi dei paletti all’ interno dell’ assemblea che non gli hanno permesso di potersi presentare.

Nei prossimi giorni, tutti gli attivisti daranno un punteggio a ciascun candidato. Chi avrà ottenuto i maggiori consensi sarà il portavoce sindaco del M5S alle prossime elezioni. Sarà un musicista a salvare Castellammare di Stabia?

Sarri invita Higuain a togliersi qualche sassolino dalle scarpe

L’umore di Maurizio Sarri è buono, alla vigilia della finale per l’accesso agli ottavi di Europa League che, come riferisce il Corriere del Mezzogiorno, “non toglie il sonno all’allenatore del Napoli che prima di ogni cosa chiarisce che il suo centravanti non è in crisi, nè è stanco. Anzi, Sarri pubblicamente invita il Pipita a «togliersi qualche sassolino dalle scarpe»”. Sarri “difende il suo giocatore più rappresentativo e soprattutto lo carica”.

Pozzallo, quattro scafisti minorenni alla guida dei gommoni (VIDEO)

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Sarebbero stati arruolati in Libia per viaggiare gratis o per poche centinaia di dollari. La presidente del Tribunale dei minori di Catania: “Fenomeno in aumento”

I sei scafisti dei tre gommoni con a bordo 342 migranti che sono stati soccorsi ieri dalla nave Diciotti della guardia costiera, sbarcata ieri a Pozzallo, sono stati fermati da polizia, carabinieri e guardia di finanza. Quattro di loro sono minorenni. Dalle prima indagini condotte dalla squadra mobile dopo il fermo, è emerso che i quattro giovani, la cui nazionalità non è ancora nota, sarebbero stati arruolati in Libia per effettuare la traversata gratis, o avrebbero ricevuto poche centinaia di dollari. Viaggiavano in coppia su due dei tre gommoni soccorsi. Due le inchieste aperte: una dalla Procura di Ragusa, l’altra dalla Procura per i minorenni di Catania.

Pozzallo: secondo sbarco in 24 ore, arrivati altri 342 migranti

“Il ricorso a baby-scafisti è una tendenza che abbiamo riscontrato in molti viaggi di migranti verso le coste italiane. E’ una modalità che espone soggetti particolarmente vulnerabili a un ruolo apparentemente di responsabilità, all’interno di fenomeni di criminalità organizzata”, aveva detto nei giorni scorsi la presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, Maria Francesca Pricoco, durante un’intervista alla Rai.  Si tratta in genere di ragazzini che provengono prevalentemente dall’Africa centrale e settentrionale, che in molti casi lavorano per procurarsi i soldi del viaggio. Giunti in Libia si fermano circa un anno e prima di imbarcarsi sui gommoni molti di loro subiscono segregazioni e minacce con le armi. Alcuni vengono reclutati e istruiti sul loro ruolo di scafisti, con indicazioni precise e perentorie.

“Il fenomeno è molto complesso – ha detto la presidente Pricoco – e la magistratura minorile deve ovviamente agire con tempestività, ma anche con cautela e scrupolo, per accertare quali siano le effettive responsabilità del minorenne, per capire quando i ragazzi siano realmente responsabili o corresponsabili di attività criminali, e quando invece siano soltanto delle vittime, reclutate proprio per la loro vulnerabilità. Dobbiamo tenere presente – ha concluso la presidente – che dal 2013 sono arrivati in Italia migliaia di minori non accompagnati e i tribunali siciliani, soprattutto quelli di Palermo e Catania, hanno affrontato situazioni molto complesse e delicate”.

Soccorso cp 292 in acque greche del 24febb16

Soccorso migranti CP322 – 24febb16

Corbo a Hamsik: “Belle parole e no alla Cina non fanno punti né gol”

Scende all’improvviso la nebbia sui campi d’Europa. Le squadre italiane non si riconoscono. Il Napoli spesso penalizzato avanza come può, e ce la mette tutta per entrare negli ottavi. Ma se urla di legittimo sdegno la Juve, mai sfiorata da ingiustizie in serie A, viene alla mente un nome: Pierluigi Collina è l’origine del blackout. Delle due l’una. Fa male il designatore arbitrale in Europa, e il settore affonda nella più bizzarra anarchia. Lo fa, e per farlo ancora raccoglie consensi tra le varie federazioni dimostrando che non aiuta affatto i club italiani, anzi. Lascia che siano maltrattate le squadre del suo paese, sottraendosi a sospetti e inimicizie. Dal martedì di Champions sono arrivate a Napoli notizie inquietanti. Da una parte si apprende che la rivale per lo scudetto ha carattere e struttura per riaprire una partita che sembrava subito chiusa. Una concorrente dura, quindi. Dall’altra, si ha la certezza che siano stati concessi due gol su due da annullare, e negato un rigore altrettanto chiaro. Si leva con l’inglese Atkinson un nauseabondo odore di calcio marcio. Due rigori netti non fischiati alla Lazio, una espulsione condonata al Tottenham nella gara con la Fiorentina, un rigore chiesto dal Napoli e insabbiato, con il Villarreal. Uscire da questi banchi di nebbia sarà possibile appena si ristabilirà una linea di diritto, riorganizzando i vertici internazionali del calcio, devastato da quanto per fortuna non la Fifa ma una agenzia investigativa Usa autorevole come la Fbi, ha portato allo scoperto. Si può sperare in un ritorno alla legalità, e quando? Gli attriti della partita di andata, tutti convergenti verso lo spagnolo Roberto Soldado Rillo, tutt’altro che un mistico monaco contemplativo, fanno prevedere forti tensioni in campo. Può essere elemento di coesione in questo Napoli che esce con un punto e un solo gol da tre partite di dubbia lettura. Chi pensa che il Napoli debba liberarsi dell’Europa League come di un inutile straordinario sbaglia: una vittoria stasera può restituire autostima ai depressi. Higuain, il primo. Mancherà probabilmente Hamsik. Altro buon segno. Sarri rimarca così la delusione di tutti. Niente ipocrisia. Non basta sapere che rifiuta offerte dalla Cina o dalla Luna. Buoni sentimenti, cresta alta e belle parole non fanno punti né gol. Il clima ormai primaverile crea l’atmosfera per una resa dei conti. In Europa come per lo scudetto: dentro o fuori.

Antonio Corbo-La Repubblica

San Paolo, ecco cosa si nasconde sotto i sediolini

«I sediolini dello stadio San Paolo sono usati come deposito per materiale di vario genere che poi viene recuperato quando ci sono le partite e i controlli serrati dovrebbero rendere più difficile l’ingresso di quel materiale». A denunciarlo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza, commentando un video, postato su Facebook, in cui si vedono alcuni ispettori e steward che smontano un sediolino e trovano, sotto, oltre a un po’ di spazzatura, anche dei liquori al caffé pronti per essere venduti poi nel corso delle partite. «Dal filmato si vedono solo i liquori al caffé che si vendono alle partite anche se gli alcolici non dovrebbero entrare negli stadi, ma lì sotto potrebbero nascondere anche droga, armi o altre cose che non dovrebbero entrare in uno stadio perché potrebbero essere usate per far male o per fare un attentato» hanno aggiunto Borrelli e Simioli per i quali «bisogna rafforzare i controlli per l’accesso allo stadio, non solo nei giorni delle partite, ma anche nel resto della settimana per evitare che persone non autorizzate e magari malintenzionate possano entrare e fare quel che vogliono».

Aurelio Mancuso: “Noi omosessuali traditi ma preferisco il poco al rischio di avere zero”. MARIA NOVELLA DE LUCA*

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Il presidente di Equality Italia: “Ma ora si faccia subito una nuova legge sulle adozioni”.

ROMA. “Sia chiaro: aver eliminato la stepchidl adoption dalla legge sulle unioni civili è un compromesso al ribasso, anzi, diciamolo, una schifezza. Eppure tra questi pochi diritti e il niente, preferisco partire da qui. È evidente che la strada parlamentare era sbarrata. E chissà quale testo sarebbe potuto uscire tra voti segreti e trappole…”. Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, associazione per i diritti civili, ex leader di Arcigay, oggi iscritto al Pd, difende, seppure a malincuore, la scelta del governo. Una posizione di controcanto nel grande arcipelago omosessuale.
 

Il movimento Lgbt ritiene però lo stralcio delle adozioni, e il ricorso alla fiducia, un tradimento.
“Il tradimento in effetti c’è stato e proprio sulla pelle dei più fragili, i bambini. Ma questo ci dimostra che sarebbe stato impossibile votare la legge senza blindarla, tra Alfano, i tradimenti dei Cinque Stelle, e sotto il tiro incrociato di una parte di senatori del Pd, che da tempo avrebbero voluto affossarla”.
 
Dunque Renzi ha fatto bene?
“Sì, ha scelto il male minore. Però se vuole essere coerente adesso deve mantenere le promesse”.
 
Quali?
“Proporre subito una nuova legge sulla riforma delle adozioni, che contenga l’apertura ai single e la stepchild adoption. Con corsie preferenziali e tempi stretti”.
 
Un nuovo campo minato…
“Il premier lo deve alle famiglie omogenitoriali, è un risarcimento. E comunque la strada dei diritti è così: chiedi il massimo, ottieni la metà, ritenti”.
 
Quindi non è una sconfitta, come ritengono molte associazioni gay?
“No, è punto di partenza. Sentirsi sconfitti è aver già perso, invece la battaglia continua, per questo sarò in piazza anch’io nella manifestazione del 5 marzo. Avremo dei diritti. E sarà ben difficile per i tribunali negare l’adozione del figlio del partner a coppie riconosciute dalla legge…”.

 
 *larepubblica

Spiagge, braccio di ferro tra l’Italia e l’Ue: a rischio bocciatura la proroga delle concessioni

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MILANO – Sulle spiagge è braccio di ferro tra l’Italia e l’Unione europea. Nel mirino della Corte di giustizia europea è finita la legge con cui il governo – nel 2009 e nel 2012 – ha garantito la proroga automatica della durata delle concessioni demaniali marittime e lacustri per attività turistico-ricettive fino al 2020. Secondo l’avvocato generale della Corte, Maciej Szpunar, la norma sarebbe contraria al diritto europeo: certo, le conclusioni dell’avvocato generale non vincolano il tribunale, ma sono seguite nella grande maggioranza dei casi. E adesso le sue parole fanno tremare i balneari italiani e le oltre 30mila imprese attive nel settore.

Nelle sue conclusioni, l’avvocato generale della Corte ricorda che con vari decreti-legge emessi dal 2009 al 2012 e convertiti in legge, l’Italia ha previsto la proroga automatica della durata delle concessioni demaniali marittime per attività turistico-ricreative dapprima fino al 31 dicembre 2012 e poi fino al 31 dicembre 2020. Il caso è arrivato a Lussemburgo dopo che alcune aree demaniali marittime in Sardegna e la Promoimpresa operante sul lago di Garda avevano aperto contenziosi davanti ai Tar della Sardegna e della Lombardia a proposito di contestazioni relative al rilascio e e al rinnovo delle concessioni.

D’altra parte la proroga delle concessioni aveva già incassato il ‘no’ della Commissione europea, in quanto contrasta con la direttiva che per le concessioni demaniali prevede l’assegnazione tramite asta pubblica. Secondo l’Ue, si tratta di “servizi su suolo pubblico” e in quanto tali devono essere aperti alla libera concorrenza come stabilito dalla direttiva Bolkestein, una norma del 2006 entrata in vigore in Italia nel gennaio del 2010.

Sia il Tar Sardegna che quello della Lombardia hanno quindi sollevato una questione pregiudiziale alla Corte Ue chiedendo di verificarne la compatibilità con il diritto comunitario e soprattutto “con i principi di libertà di stabilimento, di protezione della concorrenza e di eguaglianza di trattamento tra operatori economici, nonchè con quelli di proporzionalità e di ragionevolezza”. I dubbi dei giudici italiani erano in particolar modo riferiti all’automatismo della proroga poiché “in questo modo si sottraggono al mercato, per un periodo irragionevolmente lungo (undici anni), delle concessioni di beni sicuramente molto importanti sul piano economico”.

Un meccanismo che secondo i tribunali amministrativi “parrebbe incidere in modo eccessivamente penalizzante, e quindi sproporzionato, sui diritti degli operatori del settore, che non hanno la possibilità di ottenere una concessione, malgrado l’assenza di concrete esigenze che giustifichino il protrarsi delle proroghe. Un siffatto sistema potrebbe quindi creare una discriminazione tra gli operatori economici”. Dubbi che secondo l’avvocato generale sono fondati e che se venissero accolti dal tribunale Ue sconvolgerebbero la mappa della spiagge italiane.

Il Napoli fa cifra tonda: 100° partita in Europa

Il Napoli fa cifra tonda, cento partite in Coppa Uefa ed Europa League. Questa sera la squadra azzurra arriverà alla tripla cifra, con un bilancio di 43 vittorie, 28 pareggi e 28 sconfitte. Tornano ad affrontarsi due squadre con bilancio in pareggio: due vittorie a testa ed un pari nei cinque precedenti. La formazione spagnola aveva eliminato quella di Walter Mazzarri ai sedicesimi di Europa League del 2010/11, con il Napoli che si era preso la rivincita nella successiva fase a gironi di Champions (2011/12), battendo il Sottomarino Giallo per 2-0 in casa e fuori, prima dell’ultima sconfitta al Madrigal di settimana scorsa. Ora il ritorno al San Paolo, dove regna l’imbattibilità da 16 partite europee con 12 vittorie e 4 pareggi.

La corsa per conquistare i moderati FEDERICO GEREMICCA*

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In ossequio al vecchio motto secondo il quale il meglio è nemico del bene, Matteo Renzi ieri ha festeggiato e definito «un fatto storico» l’accordo raggiunto in materia di unioni civili. L’affermazione è tecnicamente corretta, anche se non azzera – naturalmente – la quantità di obiezioni e distinguo (sia di merito sia di metodo) che stanno accompagnando l’intesa raggiunta all’interno della maggioranza di governo.  

Nessuna legge in materia, del resto, avrebbe mai potuto fare il pieno dei consensi nel Paese dei guelfi, dei ghibellini e delle piazze ancora recentemente contrapposte: e infatti, una legge che tutelasse i diritti delle «coppie di fatto» e di quelle omosessuali, l’Italia non l’aveva mai avuta. Da questo punto di vista, insomma, la soddisfazione del Presidente del Consiglio è comprensibile: anche se la questione di fiducia posta su un testo inerente addirittura i diritti civili non è certo un bel vedere. 

Ma c’è anche un altro aspetto di questa controversa vicenda – un aspetto stavolta tutto politico – dal quale Matteo Renzi può forse trarre soddisfazione: ed è il segnale lanciato all’opinione pubblica moderata (da sempre maggioranza in questo Paese) con l’abbandono della cosiddetta stepchild adoption. E’ vero, il premier aveva puntato fino all’ultimo su una intesa col Movimento di Beppe Grillo per approvare una legge che sancisse anche la possibilità, per una coppia omosessuale, di adottare il figlio del partner: ma appena saltato l’accordo con i Cinque Stelle, non ha avuto dubbi sulla via da seguire. E incoraggiato da non pochi sondaggi, al salto nel buio di una battaglia a colpi di voti segreti, ha preferito cambiare cavallo e blindare con la fiducia una nuova intesa con la parte cattolica e centrista della sua maggioranza.  

Del resto, per Matteo Renzi parlare al ventre molle del Paese, all’Italia moderata e di destra delle grandi periferie, è sempre stato un chiodo fisso: che non di rado lo ha reso popolare e cool più all’esterno che all’interno del suo partito. «Senza i voti di centrodestra – ripeteva fin dai tempi delle sue primarie – il Pd non vincerà mai le elezioni». E ogni volta che gliene si presenta l’occasione – che siano gli show di Maria De Filippi o, come ieri, la settimana della moda di Milano – non perde tempo e getta ponti verso mondi tradizionalmente lontani dalla sinistra. 

L’esigenza di parlare a quella metà del Paese – un tempo la si sarebbe forse definita «maggioranza silenziosa» – è per altro ulteriormente cresciuta in ragione della crisi politica e di rappresentanza delle forze tradizionali di centrodestra. Secondo ogni sondaggio, infatti, vasti settori di elettorato fino a ieri fedeli a Forza Italia – parliamo di milioni e milioni di elettori – sono confusi e tentati dall’astensione: si tratta di un «territorio di caccia» per la cui conquista ogni mezzo diventa buono. 

Matteo Salvini, per dire, vi esercita da tempo il suo «populismo padano» fatto di iperboli spesso inaccettabili (ieri è riuscito a definire «islamica» la Consulta e «non benvenuto» Juncker in Italia); e Beppe Grillo non disdegna incursioni che spesso disorientano e dividono il suo elettorato tradizionale. E’ proprio sulla capacità di attrarre consensi in quell’area, infatti, che si giocheranno e decideranno le prossime sfide elettorali: ed è per questo che Renzi – nonostante le critiche che salgono dalla minoranza del suo partito – non intende lasciar campo ai suoi avversari. 

Ogni occasione, dicevamo, è buona: compresa l’opera di «spionaggio americano» ai danni di Silvio Berlusconi. Non sono infatti passati inosservati i toni e la rapidità d’intervento del governo sulla delicatissima questione. «Vogliamo spiegazioni» ha subito intimato il presidente del Consiglio. E ieri Maria Elena Boschi ha rincarato la dose: «Inaccettabile». C’entrano, certo, il rispetto e la lealtà che si dovrebbero a un capo di governo alleato. Ma c’entra anche la consapevolezza che certi toni e la difesa dell’autonomia nazionale piacciono molto a larga parte del Paese e non possono esser lasciati agli avversari politici. 

Sono i toni che da qualche mese Matteo Renzi riserva alle politiche europee ed ai suoi «burocrati»; ed è l’inedita fermezza che in queste ore caratterizza la risposta alle rivelazioni arrivate da WikiLeaks. Cercare di conquistare l’elettorato deluso da Berlusconi difendendo Berlusconi, può apparire un azzardo. L’ennesimo, in fondo, di una premiership che non finisce di sorprendere e dividere. 

 
Alcuni diritti riservati.

Corse metropolitane piú frequenti per la partita contro il Villarreal

In accordo con Anm (Azienda napoletana mobilità) su mandato del Comune di Napoli, e con l’autorizzazione della Regione Campania, Trenitalia farà circolare treni metropolitani della Linea 2 oltre il consueto orario di termine del servizio. A evento sportivo concluso (anche in caso di tempi supplementari) le corse straordinarie partiranno dalla stazione di Campi Flegrei verso Piazza Garibaldi/Gianturco a intervalli di circa 10 minuti, fino al completo deflusso dei tifosi. Non sono previste corse aggiuntive in direzione Pozzuoli. Sarà ammesso a bordo solo chi esibirà regolare biglietto che è preferibile procurarsi in anticipo. La fermata di Piazza Leopardi sarà chiusa dalle 22.30.

La corsa per conquistare i moderati FEDERICO GEREMICCA*

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In ossequio al vecchio motto secondo il quale il meglio è nemico del bene, Matteo Renzi ieri ha festeggiato e definito «un fatto storico» l’accordo raggiunto in materia di unioni civili. L’affermazione è tecnicamente corretta, anche se non azzera – naturalmente – la quantità di obiezioni e distinguo (sia di merito sia di metodo) che stanno accompagnando l’intesa raggiunta all’interno della maggioranza di governo.

Nessuna legge in materia, del resto, avrebbe mai potuto fare il pieno dei consensi nel Paese dei guelfi, dei ghibellini e delle piazze ancora recentemente contrapposte: e infatti, una legge che tutelasse i diritti delle «coppie di fatto» e di quelle omosessuali, l’Italia non l’aveva mai avuta. Da questo punto di vista, insomma, la soddisfazione del Presidente del Consiglio è comprensibile: anche se la questione di fiducia posta su un testo inerente addirittura i diritti civili non è certo un bel vedere.

Ma c’è anche un altro aspetto di questa controversa vicenda – un aspetto stavolta tutto politico – dal quale Matteo Renzi può forse trarre soddisfazione: ed è il segnale lanciato all’opinione pubblica moderata (da sempre maggioranza in questo Paese) con l’abbandono della cosiddetta stepchild adoption. E’ vero, il premier aveva puntato fino all’ultimo su una intesa col Movimento di Beppe Grillo per approvare una legge che sancisse anche la possibilità, per una coppia omosessuale, di adottare il figlio del partner: ma appena saltato l’accordo con i Cinque Stelle, non ha avuto dubbi sulla via da seguire. E incoraggiato da non pochi sondaggi, al salto nel buio di una battaglia a colpi di voti segreti, ha preferito cambiare cavallo e blindare con la fiducia una nuova intesa con la parte cattolica e centrista della sua maggioranza.

Del resto, per Matteo Renzi parlare al ventre molle del Paese, all’Italia moderata e di destra delle grandi periferie, è sempre stato un chiodo fisso: che non di rado lo ha reso popolare e cool più all’esterno che all’interno del suo partito. «Senza i voti di centrodestra – ripeteva fin dai tempi delle sue primarie – il Pd non vincerà mai le elezioni». E ogni volta che gliene si presenta l’occasione – che siano gli show di Maria De Filippi o, come ieri, la settimana della moda di Milano – non perde tempo e getta ponti verso mondi tradizionalmente lontani dalla sinistra.

L’esigenza di parlare a quella metà del Paese – un tempo la si sarebbe forse definita «maggioranza silenziosa» – è per altro ulteriormente cresciuta in ragione della crisi politica e di rappresentanza delle forze tradizionali di centrodestra. Secondo ogni sondaggio, infatti, vasti settori di elettorato fino a ieri fedeli a Forza Italia – parliamo di milioni e milioni di elettori – sono confusi e tentati dall’astensione: si tratta di un «territorio di caccia» per la cui conquista ogni mezzo diventa buono.

Matteo Salvini, per dire, vi esercita da tempo il suo «populismo padano» fatto di iperboli spesso inaccettabili (ieri è riuscito a definire «islamica» la Consulta e «non benvenuto» Juncker in Italia); e Beppe Grillo non disdegna incursioni che spesso disorientano e dividono il suo elettorato tradizionale. E’ proprio sulla capacità di attrarre consensi in quell’area, infatti, che si giocheranno e decideranno le prossime sfide elettorali: ed è per questo che Renzi – nonostante le critiche che salgono dalla minoranza del suo partito – non intende lasciar campo ai suoi avversari.

Ogni occasione, dicevamo, è buona: compresa l’opera di «spionaggio americano» ai danni di Silvio Berlusconi. Non sono infatti passati inosservati i toni e la rapidità d’intervento del governo sulla delicatissima questione. «Vogliamo spiegazioni» ha subito intimato il presidente del Consiglio. E ieri Maria Elena Boschi ha rincarato la dose: «Inaccettabile». C’entrano, certo, il rispetto e la lealtà che si dovrebbero a un capo di governo alleato. Ma c’entra anche la consapevolezza che certi toni e la difesa dell’autonomia nazionale piacciono molto a larga parte del Paese e non possono esser lasciati agli avversari politici.

Sono i toni che da qualche mese Matteo Renzi riserva alle politiche europee ed ai suoi «burocrati»; ed è l’inedita fermezza che in queste ore caratterizza la risposta alle rivelazioni arrivate da WikiLeaks. Cercare di conquistare l’elettorato deluso da Berlusconi difendendo Berlusconi, può apparire un azzardo. L’ennesimo, in fondo, di una premiership che non finisce di sorprendere e dividere.

 

Alcuni diritti riservati.

Napoli, in caso di ottavi definite le date di andata e ritorno

Il Napoli stasera cercherà di ribaltare il risultato dell’andata del Madrigal, quando il Villarreal riuscì a spuntarla per 1-0 grazie alla punizione di Denis Suarez. In palio ci sono gli ottavi di finale d’Europa League, che verranno sorteggiati domani a Nyon. Le gare degli ottavi si giocheranno il 10 e 17 marzo.

Cannavaro: “Tornare a Napoli? Risposta scontata, ma le minestre riscaldate…”

Paolo Cannavaro ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport: 

Coro del San Paolo? “E’ una scena che mi emoziona ogni volta, faccio un tuffo nel passato. In sette anni ho vissuto tanti di questi momenti. Tifo sempre Napoli.

Su Reina: “Sento quasi tutti i miei ex compagni. Ho sempre dato massima disponibilità ai nuovi arrivati. Quando si arriva a Napoli, si è un pò spaventati, poi finiscono tutti per innamorarsi della città”. 

Fabio allenatore del Napoli? “E’ sempre la massima aspirazione, in cuor suo credo ci sia anche questa”.

Finirai la carriera al Napoli? “E’ difficile, al di là del rapporto col presidente. Non so se le minestre riscaldate funzionano. Due anni fa sono state fatte delle scelte. A Sassuolo sono sereno, qui non si accontentano. Mi ha sorpreso questo aspetto, sono in una bellissima realtà. Chiedere a un napoletano se vuole tornare a casa, la risposta è scontata. Il modulo di Sarri in fase di non possesso, è simile al nostro. È un tipo di gioco dispendioso, ma efficace. Non so se sarei a mio agio, mi è stato detto che nel modulo a quattro non potevo giocare ma sto facendo, forse, quello che non ho fatto dieci anni fa”.

Higuain vuole giocare stasera per trascinare il Napoli agli ottavi

Raffaele Auriemma su Tuttosport scrive riguardo il possibile utilizzo o meno di Gonzalo Higuain questa sera contro il Villarreal: “Non esiste medicina migliore della vittoria quando tutto gira storto. Ma stasera non sarà sufficiente vincere, il Napoli dovrà farlo battendo il Villarreal 2-0, oppure con 3 reti di scarto nel caso in cui gli spagnoli dovessero violare la porta di Reina. Cosa inventarsi per fare gol in questo periodo un po’ avaro per gli azzurri? Semplice, affidarsi al miglior bomber della Serie A ed aspettare che gli torni la luna dritta dopo una settimana un po’ così. Palla ad Higuain, allora: ma giocherà? «Deciderà lui», ribatte secco Sarri, a conferma della straordinaria stima e del rapporto di stima e fiducia esistente ormai tra di loro. Deciderà il Pipita se giocare oppure no, ma sembra scontata la risposta: ovviamente sì. Gonzalo vuole scendere in campo per spingere il Napoli agli ottavi eliminando il Villarreal (che non ha mai vinto in Italia) con il contributo dei due partner in prima linea: è forte la sensazione che Sarri possa optare per una coppia molto offensiva come Mertens e Insigne, mentre l’ipotesi Gabbiadini al fianco di Higuain va presa in considerazione solo a gara in corso”.

Reina: “Amo Napoli, voglio ritirarmi qui e forse resto a viverci anche dopo!”

Pepe Reina, portiere del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Onda Cero nel corso di Al Primer Toque: “I risultati delle squadre spagnole in Europa parlano da soli, non solo Barcellona e Real, anche l’Atletico arriva sempre lontano e quelle che partecipano in Europa League sono sempre protagoniste.

Quello di stasera sarà un match complesso, ma siamo fiduciosi: possiamo ribaltare il risultato dell’andata, amche se non è semplice. Rispettiamo tanto il Villarreal, è un esempio come club a livello europeo. L’accoglienza che ho ricevuto una settimana fa mi ha emozionato. Il camion? Sospettavo qualcosa, è stato un cugino di mia moglie e mi aspettava tutta la sua famiglia: è stato fantastico.

Higuain – “E’ indubbiamente un calciatore fondamentale per noi”.

Il cambio con Sarri – “Con il nuovo mister il gioco è cambiato, ha idee diverse. La squadra rende bene, ma anche Benitez ha fatto grandi cose qui vincendo due titoli in due anni. Speriamo di vincerne qualcun’altro, nessuno credeva che saremmo stati in grado di lottare per lo Scudetto. La Juve ha vinto quattro Scudetti consecutivi, sono i favoriti indiscutibili e lottare con loro è un grande merito”.

Il pari col Milan – “Che una squadra come quella rossonera, che ha speso tantissimo sul mercato, venga al San Paolo giocando in quel modo per noi è una grande soddisfazione, vuol dire che ci temono”.

Futuro – “A Napoli sto benissimo, ricevo tanto affetto ogni giorno, i tifosi ci vogliono bene e sono felice di rappresentarli in ogni gara. Qui il calcio è una religione, tante persone fanno sacrifici per seguirci e portare i loro figli allo stadio, mi emoziona. Voglio restare qui ancora qualche anno e forse chiudere la carriera all’ombra del Vesuvio. Stiamo addirittura pensando di continuare a vivere qui anche dopo che mi sia ritirato”.

Europei – “Penso a giocare, devo essere realista: in questo momento ci sono tre portieri che stanno facendo bene e sono favoriti. Sono felice della mia stagione, ma so che sarà difficile convincere Del Bosque, anche se mi farebbe felicissimo”.

Benitez – “Per un motivo o per un altro credo che a Madrid non sia riuscito a lavorare tranquillo. Per me è un esempio come allenatore, è il mio padre sportivo e lo rispetto tantissimo. Guardiola? Vincerà la Champions in una delle due prime stagioni con il City”.

Rinnovo Higuain, l’entourage e De Laurentiis potrebbero vedersi la settimana prossima

La Gazzetta dello Sport scrive su Gonzalo Higuain: “Si sta discutendo tanto, in questi giorni, sull’astinenza sotto porta di Gonzalo Higuain. L’ultimo gol realizzato dal Pipita su azione risale alla sfida dell’Olimpico, contro la Lazio. Poi, il rigore trasformato contro il Carpi, dopodiché più nulla. Una condizione che ha aperto a qualche critica, leggera, perché nessuno si sognerebbe mai di accusare l’attaccante argentino che, fin qui, ha realizzato 26 reti ed è in testa alla classifica dei cannonieri. Le discussioni sul Pipita, in ogni modo, vanno oltre il presente, riguardano pure il futuro e la possibilità che possa decidere di lasciare Napoli, a fine stagione. Ipotesi, ovviamente, che verranno discusse nell’incontro che avrà il papà del giocatore, suo manager insieme all’altro figlio, Nicolas, con Aurelio De Laurentiis. La data è ancora da stabilire, ma una cosa è certa: le parti hanno deciso di comune accordo di rivedersi dopo questo tour de force, probabilmente già la settimana prossima”.

112 migranti salvati dalla Motovedetta CP232 dislocata a Samos

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Video di alcune fasi delle operazioni di soccorso condotte la scorsa notte dalla Motovedetta CP322 – dislocata a Samos – della Guardia Costiera italiana che sta operando nel Mar Egeo.

L’unità della Guardia Costiera ha soccorso complessivamente 112 migranti (tra i quali numerosi minori), nel corso di 6 distinte operazioni di soccorso protrattesi per tutta la notte sino all’alba.

I migranti, parte di quali in evidente stato di ipotermia, si trovavano a bordo di 6 gommoni fatiscenti ed in precarie condizioni di galleggiabilità, nel corso della navigazione dalle coste turche a quelle greche, con condizioni meteomarine sfavorevoli.

Tutti i migranti sono stati successivamente condotti in salvo nel porto di Samos, ove la Motovedetta CP322 ha fatto rientro questa mattina.

 

Antonio Clausi (Cosenza Channel): La Juve Stabia a Cosenza vorrà chiudere il discorso salvezza..

Nel corso dell’ultima puntata de “Il Pungiglione Stabiese” abbiamo sentito in collegamento telefonico Antonio Clausi, collega di Cosenza Channel. Con lui abbiamo parlato del match di domenica tra i calabresi e le Vespe.

Il Cosenza sta disputando un’ottima stagione e sta confermando quando di buono fatto vedere nella seconda parte dello scorso campionato: Sì, sicuramente è stato l’arrivo di Mister Roselli a dare la svolta ai risultati della squadra. Lo scorso anno Roselli ha preso una squadra in fondo alla classifica e l’ha condotta al nono posto ed alla vittoria della Coppa Italia. Questa stagione fortunatamente c’è stata la conferma di gran parte del gruppo dello scorso campionato e Roselli sta replicando la grande stagione fatta pochi mesi fa. Secondo molti addetti ai lavori questa stagione del Cosenza ricorda quella del 1987 con Gianni Di Marzio in panchina; a mio avviso quello era un Cosenza molto più completo quindi non paragonabile a quello odierno; ad ogni modo quella dei calabresi resta una grande stagione.

Quindi il segreto del Cosenza è: Senza dubbio la fame. La squadra calabrese non ha un organico paragonabile a quello delle big, Casertana, Lecce, Bevevento, Foggia ecc ma si è creata un’armonia perfetta con l’allenatore e l’ambiente che consente ai giocatori di dare il massimo in campo contro qualsiasi avversario.

All’andata al Menti terminò 1 – 1 all’esordio di Zavettieri sulla panchina stabiese: Rispetto all’andata c’è una Juve Stabia nettamente superiore e che ha ben assimilato gli schemi dell’allenatore che ha sostituito Ciullo. Credo che le Vespe verranno a Cosenza per giocarsela a viso aperto e per chiudere definitivamente il discorso salvezza, obiettivo che tra l’altro è ampiamente alla portata delle Vespe.

La situazione infortunati in casa Cosenza: Tra gli infortunati c’è Ciancio, un ex stabiese che conoscete bene, che un paio di settimane fa si è fratturato l’alluce; di conseguenza non credo sia recuperabile per il match di domenica. Probabilmente ci saranno delle variazioni rispetto alla formazione che ha giocato a Caserta, ma è ancora presto per dirlo.

Al Cosenza è arrivato recentemente l’ex stabiese Francesco Di Nunzio: Sì, il difensore ex Melfi e Juve Stabia si sta comportando bene. Di certo non è un centrale che fa della tecnica o dell’eleganza la sua dote principale ma risulta efficace nelle chiusure senza fronzoli. Credo che il suo arrivo possa rivelarsi utile per il Cosenza.

Raffaele Izzo

Consulta: Paolo Grossi nuovo presidente

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Giorgio Lattanzi é stato eletto vicepresidente vicario, affiancato da altri due vicepresidenti: Aldo Carosi e Marta Cartabia.

ROMA – Paolo Grossi è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. È stato eletto con 14 voti. Giurista e storico, Grossi è nato a Firenze il 29 gennaio 1933. Una lunga carriera come professore di Storia del diritto e di Diritto canonico in numerose università, fu nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e giurò il 23 febbraio 2009. Resterà in carica due anni. Grossi prende il posto di Alessandro Criscuolo. Quattordici i voti favorevoli e una scheda bianca l’esito della votazione. Giorgio Lattanzi é stato eletto vicepresidente vicario, affiancato da altri due vicepresidenti: Aldo Carosi e Marta Cartabia.

Grossi: “La regola fondamentale della Corte è la intima collegialità al suo interno. Questa è la sua forza e questo mi rassicura, ma nello stesso tempo mi sento impari di un compito prestigioso ma grave”.

Giurista e storico. Una lunga carriera come professore di Storia del diritto e di Diritto canonico in numerose università. È docente in Storia del diritto italiano a partire dal 1960, negli atenei di Siena e Macerata. Dal 1966 è docente di Storia del diritto italiano medievale e moderno presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze. Ha tenuto l’ultima lezione fiorentina nel 2006 ed ha lasciato il ruolo di professore ordinario a tempo pieno il 1º novembre 2008, per insegnare all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lascia la cattedra il 23 febbraio 2009, al momento del giuramento come giudice costituzionale.  Dal 1989 al 1998 è stato membro del Consiglio scientifico (Fachbeirat) della Società Max Planck per la Storia del diritto europeo, con sede a Francoforte sul Meno. Dal 1996 al 2004, su nomina della Conferenza Episcopale Toscana, è stato giudice del giovanni maria flickTribunale Ecclesiastico Regionale Etrusco. Il 17 febbraio 2009 è stato nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in sostituzione di Giovanni Maria Flick. Ha prestato giuramento il 23 febbraio 2009.