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La lezione delle donne siriane. STAFFAN DE MISTURA *

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STAFFAN DE MISTURA

Ecco il messaggio che l’inviato speciale dell’Onu per la Siria ha destinato alle donne siriane in occasione della Festa dell’8 marzo.

As-Salaam-Alaikum, oggi è la giornata internazionale della donna. E se c’è un posto al mondo dove dobbiamo riconoscere e premiare la sofferenza, il coraggio, la resistenza e la determinazione delle donne, è la Siria. Ho incontrato numerose siriane, in Siria come fuori, e ho avuto modo di vedere con i miei occhi come si sono comportate in questi terribili cinque anni di conflitto, quanto enormemente hanno sofferto e la grande dignità che hanno dimostrato.
Ci sono state madri che hanno perso i loro figli, mogli che hanno perso i mariti, sorelle che hanno perso i fratelli. Ci sono donne che cercano i loro cari, arrestati, torturati o rapiti. Hanno combattuto ogni giorno, per avere acqua, cibo e un posto al sicuro e al caldo per i loro bambini. Ogni giorno, nonostante le bombe, i bombardamenti, i combattimenti, hanno cercato di portare i bambini a scuola. Non si arrendono mai. Madri e nonne hanno mandato avanti i focolari, con coraggio e determinazione, nonostante tutto. Per cinque anni hanno rappresentato una lezione per tutti gli uomini e le donne del mondo. Nonostante tutto, si rifiutano di abbandonare la speranza, in realtà sono loro a darci una speranza, dicendo «vogliamo continuare a credere nella Siria multiculturale, in quella meravigliosa Siria che abbiamo amato per migliaia di anni».
Queste donne hanno, e devono avere, il diritto di essere parte del processo politico e del negoziato che noi alle Nazioni Unite vogliamo avviare. Esse sono parte del futuro, del presente e del passato della Siria. Hanno tanto da dire e tanto da insegnarci. Ho istituito un comitato di consiglieri speciale, composto soltanto di donne siriane, che hanno la capacità e la professionalità per consigliare me e, attraverso me, le diverse delegazioni, suggerendo quelle che sono le necessità reali quando parliamo di una nuova governabilità, di una nuova Costituzione e di nuove elezioni, in altre parole, del futuro della Siria.
Questo però non basta. Vogliamo che le delegazioni, sia dell’opposizione sia del governo siriano, includano donne, e che a queste donne sia permesso di esprimersi, che non siano parte del negoziato solo per rappresentanza. Insisteremo su questo punto perché la voce delle donne siriane merita di essere ascoltata. L’abbiamo già sentita e ci ha parlato di coraggio, determinazione, dignità e resistenza.
Oggi che in tutto il mondo viene celebrata la giornata internazionale delle donne le salutiamo e le ringraziamo per il messaggio che mandano a tutti noi. Non arrendersi mai, continuare a cercare di costruire un futuro per i vostri figli: è questo che fanno le donne siriane.

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Le foto di Juve Stabia – Akragas (3-1)

Guarda le foto di Juve Stabia – Akragas realizzate dal nostro fotografo Michele Ruocco, che ci racconta così la vittoria delle Vespe con i siciliani.

Le Foto di Juve Stabia - Akragas Di-Piazza-Lisi-Del-Sante-Nicastro
Le foto di Juve Stabia – Akragas

Mister Nunzio Zavettieri per la sua Juve Stabia si affida al collaudato undici titolare che dalla gara in casa con il Martina ha fatto vedere grandi cose (vittoria per 6-0 con gli itriani n.d.r.). Dall’altra parte c’è l’Akragas dell’ex tecnico stabiese Pino Rigoli, che ha rivitalizzato i siciliani, tant’è che con lui in panchina, dopo l’esonero di Legrottaglie, sono state sei le vittorie consecutivi per la squadra siciliana.

Davanti a circa 600 spettatori presenti (altro minimo storico n.d.r.) allo stadio “Menti” di Castellammare di Stabia le Vespe rimontano l’iniziale svantaggio ad opera dell’ex Savoia Di Piazza con le reti di Lisi (3 reti in campionato) al 40° del primo tempo, Del Sante (3 reti in campionato) al 2° del secondo tempo e Nicastro al 40° del s.t. (per l’attaccante stabiese 8° rete in campionato).

Una vittoria che permette alle vespe di distanziare la zona play out di 5 punti e di affrontare il ciclo terribile di tre partite (Catania, Matera e Benevento) con più tranquillità. Grazie al nuovo modulo (4-4-2) con due esterni di centrocampo molto offensivi (Lisi e Nicastro) le Vespe hanno acquisito un enorme potenziale offensivo. E’ pur vero che in casa le Vespe hanno vinto con questo nuovo modulo con Martina Franca e Akragas che sono due buone squadre ma nulla di più. I prossimi due impegni casalinghi, con Matera e Benevento (turno infrasettimanale n.d.r.) diranno se il Menti è tornato ad essere il fortino della Juve Stabia.

Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it

 

 

 

Zeman: “ Guardo il calcio italiano anche se non ci sono partite eccezionali da vedere, la migliore è stata Fiorentina-Napoli”

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Zeman, attuale tecnico del Lugano e vecchia conoscenza della serie A ha rilasciato alcune dichiarazioni a  gianlucadimarzio.com,  analizzando svariati temi e soffermandosi anche sulla sfida scudetto tra Napoli e Juventus.

Ecco quanto riferito in proposito:

“Guardo il calcio italiano sì, ma per me non ci sono state partite eccezionali da vedere. Forse la migliore  Fiorentina-Napoli… E’ un campionato molto equilibrato, Juve e Napoli hanno qualcosa in più e spesso lo confermano sul campo”

 

Sostegno al reddito, pronto il progetto di legge in Lombardia

Sostegno al reddito. Al via i lavori Commissioni, nuove misure inclusione sociale

Milano, 7 mar. – Un aiuto concreto per anziani con pensione minima, giovani coppie e famiglie in difficoltà economiche, lavoratori esodati o inoccupati tra i 15 e i 29 anni di età. Queste le principali categorie di cittadini lombardi a cui si rivolgono gli strumenti che Regione Lombardia vuole mettere in campo attraverso il progetto di legge sul Sostegno al reddito. Questa sera si sono ufficialmente chiusi i lavori del tavolo ristretto, coordinato dal Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, che aveva come obiettivo la predisposizione di una bozza di proposta di legge da trasmettere alle Commissioni. Erano presenti i capigruppo Massimiliano Romeo (Lega Nord), Stefano Bruno Galli (Lista Maroni) e Stefano Buffagni (M5S) e l’assessore regionale, Giulio Gallera. PD e Patto Civico hanno inviato una comunicazione per motivare l’assenza dal tavolo, riservandosi il confronto in Commissione. L’articolo 2 della bozza di provvedimento prevede per i destinatari “anche criteri di residenzialità” da definire con i provvedimenti di Giunta.

Tredici, in questo momento, gli articoli del provvedimento che ha come proprio manifesto programmatico “azioni di contrasto alle forme di povertà e di marginalità economica, al fine di superare le situazioni di esclusione o di esposizione al rischio di esclusione sociale dei singoli o delle famiglie e il recupero dell’autonomia dallo stato di bisogno”. Le misure pensate intervengono in ambito sociale, assistenziale, sanitario (voucher, agevolazioni ed esenzioni, contributi), ma anche attraverso la formazione professionale e l’inserimento o re-inserimento lavorativo.

Pd: compromesso al ribasso. Brambilla: “Non ha nulla a che vedere con reddito da cittadinanza”

Il gruppo di lavoro sul reddito di autonomia ha concluso i suoi lavori producendo un testo che ora sarà sottoposto alle commissioni. Un testo che il capogruppo del Pd in Consiglio regionale lombardo Enrico Brambilla ha giudicato “un’inutile accordo al ribasso che nulla ha a che fare con il reddito di cittadinanza. È piuttosto una delega in bianco alla giunta per mettere in campo quelle misure che peraltro ha già approvato senza alcun bisogno di una legge. Il tutto – si legge in una nota – con la firma anche del M5S, sempre più alleato di Maroni. L’unico risultato evidente è che nonostante i proclami la Lega non ha potuto inserire il vincolo della cittadinanza”.

A RENDERE IMPOSSIBILE UN SOGNO E’ LA PAURA DI FALLIRE. SPALLETTI: “FACCIAMO UN GOL”

-1 al tentativo di impresa. Sembrano passate solo poche ore da quando la Roma annichiliva la Viola tra le mura amiche ed invece è già vigilia di Champions League. Ed il compito che attende gli uomini di Spalletti non è propriamente agevole: ribaltare un 2-0 subìto in casa per mano dei blancos sarebbe una di quelle epopee da raccontare ai nipoti. “Sai, io l’ho vista con i miei occhi la Roma rovesciare al Bernabeu il doppio svantaggio dell’andata…” e simili. Roba da Circo Massimo insomma. Uno di quegli eventi che si verificano una volta ogni cent’anni, un po’ come quell’eclissi rarissima in cui il pianeta Venere transita per alcuni secondi davanti al sole. Soprattutto perché, siamo onesti: al Real Madrid è rimasta soltanto la coppa dalle grandi orecchie da potersi contendere, visto che la Liga è praticamente ormai un affare di Barcellona ed Atletico ed i marziani di Zinedine Zidane faranno di tutto per rimanere dentro l’obiettivo. Razionalmente si può dire che per quanto sia vero che la palla è rotonda e si parte sempre dallo 0 a 0 l’impresa in questione oltre che titanica appare pressoché impossibile. Tuttavia, “il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”. Ed a volte è proprio il cuore che ti fa trovare la strada giusta.

“E’ difficile, il verdetto dell’andata è penalizzante per noi. Se scendiamo in campo pensando di dover segnare 3 goal tutto diventa complicato. Sappiamo però che nel calcio ci sono dei risvolti psicologici che diventano fondamentali nel corso di una gara. Noi dobbiamo pensare a fare un gol. Se ci riusciamo dentro la testa tutto si ribalta e le cose assumono tutta un’altra prospettiva. È chiaro che loro cercheranno di mantenere l’equilibrio della partita di andata ma noi dobbiamo crederci e cercare di trovare una rete perché dopo cambierebbe tutto”. Questo è l’espediente che Spalletti ha in mente per condurre la nave in porto nonostante la tempesta. Il trucco, il cavallo di Troia che potrebbe permettere di non partire già sconfitti è il movente psicologico. “Saranno gli eventi della partita a determinare il risultato finale ma ad oggi non dobbiamo cedere alla debolezza di pensare che si giocherà per perdere, sarebbe una roba pesantissima da accettare. Se mi dovessi accorgere che qualcuno la pensa così non lo farei nemmeno allenare! Nella prima partita siamo stati sfortunati, le nostre intenzioni andavano premiate di più ma saranno le stesse: ce la giochiamo come fatto nella volta precedente. Non sarà facile, ma bisogna avere il coraggio di proporre le proprie intenzioni. C’è esaltazione e confidenza nel possesso palla, tutte le qualità che disturbano gli avversari noi ce le abbiamo. È tutta una questione di saper scegliere i tempi giusti: il momento di andare addosso agli avversari ed il momento in cui essere attendisti. ” Einstein una volta disse che chi ritiene che una cosa sia impossibile non dovrebbe disturbare chi la sta facendo. E poi ci sono alcuni autorevolissimi testi di tecnica aeronautica secondo i quali il calabrone non potrebbe volare a causa della forma e del peso del proprio corpo rispetto alla composizione dell’aria. Eppure il calabrone non lo sa. Ed è per questo che continua a volare. Non può essere un  caso, a rendere impossibile un sogno è solo la paura di fallire.

Claudia Demenica

Primarie centrosinistra, vincono i ‘renziani’

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Primarie centrosinistra: Valeria Valente e Roberto Giacchetti

Roma – Nel day after delle primarie del Pd e del centrosinistra per la scelta dei candidati sindaco e’ polemica sull’affluenza. A suscitare critiche e perplessita’ e’ il dato di Roma, dove vince il candidato renziano Roberto Giachetti, ma alle urne si sono recati la meta’ dei votanti rispetto alle primarie capitoline del 2013. Tutto il contrario di quanto avviene a Napoli, dove vince Valeria Valente, che batte per pochi voti lo sfidante Antonio Bassolino, ma e’ boom di affluenza: circa 30 mila votanti contro i 16.500 delle scorse primarie.

“Si e’ determinata una frattura profonda tra il Pd e larga parte del popolo di centrosinistra che si e’ manifestata ancora una volta in un crollo nella partecipazione al voto. Ora la sfida e’ portare quel popolo a credere che un cambiamento e’ ancora possibile a Roma e in Italia”, afferma il candidato di Sinistra Italiana, Stefano Fassina. Lettura che non convince affatto il presidente del Pd e commissario del partito romano, Matteo Orfini, secondo il quale il calo dell’affluenza a Roma e’ subito spiegabile: “nel 2013 era andata piu’ gente ai gazebo, ma perche’ c’erano le truppe cammellate dei capibastone poi arrestati”. Esulta il vicesegretario Lorenzo Guerini: “Un risultato straordinario”. Quanto all’affluenza, “non e’ un flop” ma “una festa della democrazia. I dati della partecipazione sono buoni in tutte le citta’ e non ci sono state contestazioni”. Anche per il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, “c’e’ stato un calo nell’affluenza ma e’ nelle cose. C’e’ un grande tema di recupero di credibilita’ della politica e che sarebbe stato addirittura stupido pensare che non si manifestasse, quindi dobbiamo con umilta’ leggere questi segnali, ma anche essere contenti che questo tema lo si sta affrontando”.

Il ministro Graziano Delrio non ha dubbi: sebbene ci sia stata una flessione dell’affluenza, le primarie “si confermano uno strumento giusto”. Dalle opposizioni si mira ad evidenziare il dato negativo del calo dei votanti: “E’ logico che non va a votare piu’ nessuno se vincono sempre gli uomini di Renzi”, osserva il grillino Luigi Di Maio.

Al di la’ dei numeri, il dato che emerge all’indomani del voto e’ la vittoria dei candidati ‘renziani’: Roberto Giachetti a Roma, Valeria Valente a Napoli. Nelle altre citta’, a Trieste il sindaco uscente Roberto Cosolini ha sconfitto Francesco Russo; a Benevento e’ Raffaele Del Vecchio, vicesindaco uscente, ad avere la meglio su Cosimo Lepore. A Bolzano vince Renzo Caramaschi, ex city manager indipendente; infine, a Grosseto vince Lorenzo Mascagni.

Violenza sessuale. Per la Cassazione e’ stupro imporre eiaculazione interna

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Violenza sessuale

Roma – Puo’ essere accusato di violenza sessuale chi impone ad una donna non consenziente l’eiaculazione interna al termine di un amplesso. Lo si evince da una sentenza con cui la terza sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio una pronuncia del Tribunale del riesame di Napoli, che aveva disapplicato la misura cautelare del “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa” disposta dal gip di Avellino a carico di un 20enne, indagato per violenza sessuale. L’episodio al centro dell’inchiesta era un rapporto sessuale che l’indagato aveva avuto con la sua ex fidanzata, la quale lo aveva lasciato perche’ stanca della gelosia del giovane: il riesame aveva ritenuto che vi fossero elementi per ritenere che la ragazza fosse stata consenziente al rapporto e che “l’eiaculazione del giovane all’interno della vagina, al termine del rapporto” aveva suscitato nella giovane “un senso di rammarico”, ma non poteva dirsi “venuto meno” solo per quello il consenso iniziale al rapporto.

Di tutt’altro avviso i giudici di piazza Cavour, che hanno accolto sul punto il ricorso presentato dal capo della Procura di Napoli: “Le costanti precisazioni di questa Corte suprema sul tema dell’abuso sessuale determinato da un mutamento dell’originario consenso iniziale – si legge nella sentenza depositata oggi – fanno si’ che anche una conclusione del rapporto sessuale, magari inizialmente voluto ma proseguito con modalita’ sgradite o comunque non accettate dal partner, rientri a pieno titolo nel delitto di violenza sessuale”.

La Corte, infatti, sottolinea che “l’eiaculazione interna rappresenta una delle tante modalita’ di conclusione di un rapporto sessuale che puo’ incidere sulla sua spontaneita’ e liberta’ reciproca fino a trasformarlo in atto sessuale contrario alla volonta’ di uno dei due protagonisti. Ne’ puo’ ridursi – si legge ancora nella sentenza – il momento della eiaculazione ad un segmento ‘neutro’ dell’atto sessuale, soprattutto se non desiderato o comunque condiviso dal partner”, in quanto “in determinati contesti spazio-temporali, puo’ avere conseguenze significative tali da trasformare un rapporto sessuale voluto in uno non voluto: ed e’ in dubbio che il modo di conclusione del rapporto puo’ assumere un significato invasivo tale da incidere sulla iniziale liberta’ di autodeterminazione del partner”.

I giudici di piazza Cavour puntano l’attenzione anche su una frase scritta dall’imputato dopo il fatto (“ora ti ho rovinata”) con la quale “si evidenzia in modo manifesto – conclude la Corte – l’atteggiamento prevaricatore di un soggetto che intendeva legare a se’ la donna magari prospettandole il rischio di una gravidanza che avrebbe potuto indurre la giovane a ripensare alla definitiva interruzione del rapporto, riprendendolo”.

Soccorso migranti CP322 del 7marzo16 (VIDEO)

Soccorso migranti CP322 del 7marzo16

Video delle operazioni di salvataggio condotte la scorsa notte nel Mare Egeo dalla Motovedetta CP 322 della Guardia Costiera italiana, che ha soccorso 13 migranti, a bordo di un gommone alla deriva nelle acque di Samos.

TEATRO SOCIALE (BS) I RUSTEGHI di Carlo Goldoni

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TEATRO SOCIALE

Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia

Da mercoledì 9 a sabato 12 marzo 2016 (ore 20.30)

Domenica 13 marzo (ore 15.30)

Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale

presenta

I RUSTEGHI

I-Rusteghi-Foto-Serena-Pea

di Carlo Goldoni

regia di Giuseppe Emiliani

 

con (in ordine di apparizione)

Alessandro Albertin, Alberto Fasoli, Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli

Cecilia La Monaca, Michele Maccagno, Maria Grazia Mandruzzato,

Giancarlo Previati, Margherita Mannino Francesco Wolf

Durata dello spettacolo: 2 h. (con intervallo)

Da mercoledì 9 a sabato 12 marzo 2016 alle ore 20.30 e domenica 13 marzo 2016 alle ore 15.30 al teatro Sociale di Brescia sarà in scena la commedia I RUSTEGHI, di Carlo Goldoni, per la regia di Giuseppe Emiliani prodotta dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.

I Rusteghi, è uno dei testi di Carlo Goldoni più noti ed amati dal pubblico, dai personaggi ricchi di sfumature e dai dialoghi che paiono una partitura musicale. E Goldoni come in altri suoi lavori, anche qui racconta la società in cui vive mettendone in luce le criticità e sferzandone i comportamenti, ma sempre in fondo con un atteggiamento bonario.

Lunardo, Maurizio, Simon e Canciano, un quartetto di burberi e scontrosi, sono al centro di intrighi e sotterfugi per combinare i matrimoni dei loro figli.

In questa versione troviamo sulla scena alcuni dei migliori talenti veneti, come Alessandro Albertin, Alberto Fasoli, Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Cecilia La Monaca, Michele Maccagno, Maria Grazia Mandruzzato, Giancarlo Previati, assieme ai giovani Margherita Mannino e Francesco Wolf.

La scenografia è una creazione di Federico Cautero, Stefano Nicolao firma i costumi, il disegno luci è di Enrico Berardi, mentre le musiche sono composte da Massimiliano Forza, con gli arrangiamenti di Fabio Valdemarin.

“I Rusteghi” – scrive Emiliani nelle sue note di regia – non sono soltanto uno spaccato d’interno borghese,

ma la messa in evidenza di un rapporto continuo tra questo interno e una città che penetra in esso nonostante l’ideale di claustrazione che domina gli anziani protagonisti e in questo universo domestico di rancori e ossessioni non ci sono alla fine, nonostante la lieta conclusione, né cordialità né riscatti.“

Vendita biglietti:

TEATRO SOCIALE

I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del Teatro Sociale in orario della stessa.

Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia

Biglietteria tel. 030 2808600 sociale.biglietteria@ctbteatrostabile.it

SEDE PIAZZA LOGGIA

È possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli di tutta la stagione al nuovo punto vendita nella sede del

CTB in Piazza Loggia, 6 – dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00 (esclusi i sabato e festivi)

Tel. 030 2928609

ON-LINE in tutti i punti vendita del circuito Vivaticket.it

LIBRERIA SERRA TARANTOLA

Via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia · Tel. 030290171

Orari: 9.15 – 12.15 /15.30 – 19.00 (lunedì mattina e domenica chiuso)

Prezzo dei biglietti singoli:

Platea Intero € 26,00 – Ridotto gruppi 23,00 – Ridotto speciale 18,00

Galleria centrale Intero € 18,00 – Ridotto gruppi 16,00 – Ridotto speciale € 13,00

Galleria laterale Intero € 12,00 – Ridotto Gruppi € 11,00 – Ridotto speciale € 10,00

INFO: CTB Centro Teatrale Bresciano

Piazza della Loggia, 6 – 25121 Brescia – tel. 030 2928611/617 – fax 030 2928619

(dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.30)

e-mail: organizzazione@ctbteatrostabile.it

ctbteatrostabile.it

Il Pungiglione Stabiese: Il Menti è ritornato il fortino delle Vespe?

Il Pungiglione Stabiese, programma web-radio condotto da Mario Vollono andrà in onda oggi 07 marzo alle ore 20:10.

DIRETTA

In studio ci saranno Gianluca Apicella (Magazine Pragma) e Salvatore Sorrentino (ViViCentro.it).

Parleremo della vittoria della Juve Stabia con il “lanciatissimo” Akragas dell’ex Pino Rigoli. Una vittoria che permette alle vespe di distanziare la zona play out di 5 punti e di affrontare il ciclo terribile di tre partite (Catania, Matera e Benevento) con più tranquillità. Grazie al nuovo modulo (4.4.2) con due esterni di centrocampo molto offensivi (Lisi e Nicastro) le Vespe hanno acquisito un enorme potenziale offensivo. E’ pur vero che in casa le Vespe hanno vinto con questo nuovo modulo con Martina Franca e Akragas, i prossimi due impegni casalinghi in casa con Matera e Benevento (turno infrasettimanale) diranno se il Menti è tornato ad essere il fortino della Juve Stabia.

Avremo come ospiti telefonici Gennaro Monaco ex difensore della Juve Stabia e del Catania degli anni ’90.

Parleremo della prossima partita con il Catania del neo tecnico Moriero subentrato a Pancaro con il collega Carlo Copani.

Chiuderemo la puntata come di consuetudine parlando del settore giovanile della Juve Stabia.

Ci collegheremo telefonicamente con Alberico Turi responsabile del settore giovanile della Juve Stabia.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti! 

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

Camera: la buvette alza i prezzi, ‘stretta’ sulle mandorle

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Camera – Razionato lo snack preferito dai deputati che accompagna solitamente l’aperitivo allo storico bar di Montecitorio.

ROMA – Alla buvette della Camera è tempo di rincari. Aumentano i prezzi dei prodotti più venduti e diminuiscono le scorte di uno degli snack più in voga tra i deputati: le mandorle. E così da oggi un caffè costa 90 centesimi e non più 80. Dolcini mignon a 75 invece che a 60. E ancora: un aperitivo, alcolico o analcolico, a 4,50 e non più a 4 euro.

Ma la cosa che ha “sconcertato” di più i deputati è la stretta sulle mandorle. Uno dei classici degli aperitivi, infatti, costa troppo e per questo la società esterna che gestisce ormai lo storico bar di Montecitorio (preso in gestione da settembre) ha deciso di limitarne gli ordinativi. Le mandorle, salate e tostate, vengono acquistate dal bar Giolitti, che si trova a due passi dal Palazzo, a 40 euro circa al chilo. Cifra che è stata considerata troppo alta, nonostante – così viene riferito – si tratti comunque di un prezzo di favore, ma troppo alta a fronte del fatto che le mandorle vanno letteralmente a ruba e c’è chi ne mangia a decine anche bevendo un semplice bicchiere d’acqua con il limone.

Questa voce si aggiunge ad altre che, secondo quanto si apprende, hanno fatto registrare alla società che gestisce il servizio della buvette un bilancio in perdita. Per rimettere in sesto i conti, quindi, non solo i ‘controllori dello scontrino’, ma anche la decisione di alzare i prezzi di alcuni prodotti. Anche perchè se la società dovesse continuare a stare in perdita, potrebbe essere costretta a licenziare. Rischio che prima di settembre non si correva dal momento che i commessi della buvette erano dipendenti della Camera, ora ‘riciclati’ in altre mansioni nel Palazzo. Ma oltre a ritoccare qualche prezzo, la società ha deciso soprattutto di migliorare la gestione degli ordini per evitare sprechi alla fine della giornate. Ordini che, viene spiegato, saranno più mirati in base anche all’affluenza della buvette stessa.

Infatti, mentre in genere i lunedì e i venerdì sono giornate abbastanza ‘morte’ con pochissimi fruitori, tra il martedì e il giovedì si registra il picco delle presenze e quindi anche delle consumazioni. Per questo motivo, probabilmente, le tanto richieste mandorle si potranno trovare solo nei tre giorni clou. Ma, assicurano dalla buvette, l’assenza di mandorle sarà compensata dalla presenza di aperitivi più consistenti con tramezzini o pizzette ad accompagnare il prosecco o l’analcolico di turno.

Con le mandorle, in ogni caso, rischia di sparire uno degli alimenti simbolicamente tipici di Montecitorio. In passato la stessa sorte è toccata alla bottiglietta di anice che, nei fasti della Prima Repubblica, si trovava sempre al fianco della storica fontanella che si trova dentro il Palazzo e da cui i deputati si abbeveravano nel corso della giornata. Negli ultimi anni l’anice è sparito, sono rimasti prima i bicchieri di plastica, e poi nemmeno quelli. Nella spending review degli ultimi tempi, infatti, sono rientrati anche i bicchieri e così è rimasta solo la fontanella con l’acqua che sgorga. Chi vuole bere, deve dotarsi di un bicchiere o ormai più comunemente di una bottiglietta propria.

*larepubblica

De Laurentiis: “Per lo scudetto devo crederci: devo stare sul pezzo”

Aurelio De Laurentiis non è spaventato dal passo che la Juventus sta tenendo in campionato ma rispetta i bianconeri e chiede al suo Napoli di non mollare. Per lo scudetto “devo crederci. Devo stare sul pezzo”, replica il presidente azzurro ai giornalisti al Quirinale, a margine della “Giornata Qualità Italia”. “La Juve è forte, è una squdra fortissima”, sottolinea. “Crederci? Che vuole che le dica? No?”, aggiunge De Laurentiis con un sorriso che tradisce la sua proverbiale scaramanzia. Alle spalle del Napoli si fa sotto la Roma di Luciano Spalletti. “Anche l’anno scorso la Roma aveva fatto benissimo – conclude il numero uno partenopeo – Quest’anno ha avuto il coraggio di cambiare tre pezzi importanti a gennaio”. Lo riferisce l’Ansa.

Vertice Ue-Turchia : Ankra chiede più soldi. Austria: “Chiuderemo tutte le rotte”

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VERTICE UE-TURCHIA – Il premier turco: “Non dobbiamo concentrarci solo sull’emergenza profughi, ma guardare anche al processo per il nostro ingresso nell’Ue”. Ma la Turchia all’ultimo minuto ha alzato la posta. Il cancelliere austriaco: “Nessuna opportunità per i trafficanti”. Orban: “Non faremo concessioni”. Merkel: “Chiusura rotta Balcani è solo un’ipotesi

BRUXELLES – Si carica di tensione il vertice Ue-Turchia sui migranti che si sta svolgendo a Bruxelles. All’ultimo minuto la Turchia ha avanzato richieste politiche e di ulteriori finanziamenti, oltre ai tre miliardi già previsti, che minacciano di far deragliare l’accordo Ue-Turchia per ridurre il flusso dei migranti verso l’Europa. Oltre ad un aumento di fondi, Ankara chiede un accesso più veloce ai visti Schengen per i cittadini turchi ed un processo accelerato per la sua richiesta di adesione.

Il premier turco Ahmet Daveutoglu, al suo arrivo a Bruxelles, aveva sottolineato l’importanza dell’incontro per le future strategie europee: “E’ il secondo vertice in pochi mesi, e questo mostra quanto la Turchia sia indispensabile per l’Ue e quanto l’Ue lo sia per la Turchia – ha premesso – abbiamo molte sfide da affrontare insieme nel nome della solidarietà. Ma il quadro deve essere visto nel suo insieme, non solo guardando al problema dei migranti irregolari ma anche al processo di ingresso nell’Ue”.

La tensione è stata poi alimentata dalle dichiarazioni del cancelliere austriaco Werner Faymann: “Sono favorevole a dire parole chiare: chiuderemo tutte le rotte, anche quella Balcanica”. “I trafficanti non devono avere alcuna opportunità”, ha aggiunto Faymann, per molti è stato finora troppo semplice “lasciar passare le persone”. Vienna resta ferma contro la politica del lasciar passare: “Più chiaramente saremo contro, tanto meglio”, ha ribadito il cancelliere. Gli accordi con la Turchia sono una buona cosa, ma “se reggeranno lo si vedrà in futuro”.

Sulla stessa lungezza d’onda il premier ungherese Viktor Orban: “Non ci possono essere discussioni su reinsediamenti diretti dalla Turchia all’Europa, sicuramente non in Ungheria, perché non c’è possibilità che il governo ungherese faccia alcun tipo di concessione. Consideriamo che il reinsediamento in Europa sia un errore – ha detto Orban – se prendiamo i migranti direttamente da Grecia o Turchia è un invito alle danze. Si getta benzina sul fuoco. Poi ne verranno anche di più”.

Il portavoce di Angela Merkel aveva invece fatto sapere che l’idea che il vertice dichiarerà chiusa la rotta dei rifugiati attraverso i Balcani è solo una “ipotesi”, con i negoziati in corso.
“Ho preso nota delle notizie sull’ipotesi di una chiusura delle rotta dei Balcani, ma voglio dire che questa, al momento, è solo una speculazione”, ha detto la portavoce Christiane Wirtz, “negoziati e colloqui sono in corso e dobbiamo aspettare”.

I temi principali sul tavolo del summit strardinario Ue-Turchia riguardano la creazione di una strategia europea efficace per la gestione dell’emergenza migranti e il salvataggio di Schengen, oltre ovviamente al ruolo della Turchia. In particolare l’Ue si attende un rinnovato impegno di Ankara per contenere se non bloccare i flussi di profughi che, attraverso il suo territorio, stanno raggiungendo la Grecia e lungo la rotta balcanica i Paesi del Nord Europa. Sul tavolo del Consiglio Europeo anche la roadmap per arrivare al salvataggio di Schengen.

Nella bozza delle conclusioni finali del Consiglio, uno dei passaggi più importanti riguarda proprio l’impegno della Turchia nell’accelerazione della procedure per il respingimento dei migranti economici che arrivano dalla Grecia. La Merkel spera di convincere il governo di Ankara a riprendersi il maggior numero di migranti possibile, in particolare quelli provenienti da Marocco, Afghanistan, Pakistan e quelli siriani salvati in mare nei prossimi mesi.

Nel suo incontro con Davutoglu,  il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha criticato l’irruzione della polizia all’interno della redazione di Zaman, il quotidiano più diffuso di Turchia, e posto sotto amministrazione controllata con l’accusa di complottare contro il presidente Recep Tayipp Erdogan. Al termine del colloquio, durato circa una quartantina di minuti, Schulz ha spiegato che “sono stati sollevati” tutti i temi riguardanti Europa e Turchia. Migranti, relazioni bilaterali, liberalizzazione dei visti, azione Nato nel mar Egeo, e poi anche questione curda e stampa. “La libertà dei media è un elemento principale della nostra identità europea e non è negoziabile”, ha detto Schulz, secondo il quale “la Polizia non può chiudere un giornale indipendente”. Per il presidente del Parlamento europeo in Turchia “ci sono elementi preoccupanti”, e su diversi dossier “le relazioni con la Turchia, sono e restano difficili” anche se politicamente “abbiamo soluzioni per gestire la questione dei migranti e cooperare”.

Dei rapporto con la Turchia ha parlato anche il presidente francese Francois Hollande. “Con la Turchia ci deve essere una relazione diretta, franca ed efficace – ha detto – e dobbiamo essere estremamente vigili: la stampa deve essere libera dappertutto e anche in Turchia”, ha aggiunto riferendosi alla decisione del governo di Ankara di mettere “sotto tutela” il quotidiano Zaman. Secondo Hollande, il piano europeo per affrontare l’emergenza profughi (mettere in sicurezza le frontiere esterne dello spazio Schengen, cooperazione con la Turchia e solidarietà con la Grecia) “è semplice da enunciare, molto meno da mettere in pratica”.

Al suo arrivo al vertice, il leader greco Alexis Tsipras ha inevece sottolineato come “tutti debbano attuare le decisioni comuni” perché “uno dei principi fondatori dell’Europa è condividere responsabilità, oneri e solidarietà, e io auspico che questi principi e regole valgano per tutti”.

“Negli ultimi due vertici “c’erano accordi che non sono stati attuati da tutti” e “se gli accordi non si attuano allora non c’è accordo del tutto”, ha avvertito Tsipras, auspicando “risultati sostanziali” dal vertice “per attuare il Piano d’azione con la Turchia, far diminuire in modo stanziale i flussi e distruggere la rete dei trafficanti”. Inoltre “è necessario accelerare il processo dei ricollocamenti in modo sostanziale e far sì che sia credibile”, perché si tratta di un “problema comune, non di un solo Paese”, per cui “dobbiamo trovare una soluzione europea collettiva”.

“Dobbiamo fare uno sforzo per porre fine con questa strana, per non qualificarla altrimenti, situazione che si è prodotta in Europa, con l’Austria che ha chiuso le sue frontiere, e poi anche Macedonia e Croazia, e sta creando una situazione gravissime in Grecia, creando problemi umanitari, con conseguenze molto difficili da prevedere”, ha detto il premier spagnolo Mariano Rajoy arrivando al summit. Aiutiamo la Turchia ma in cambio chiediamo che riprendano i profughi che arrivano da lì”.

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Luca Varani ucciso dagli amici: “Volevamo uccidere qualcuno per vedere che effetto fa”

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Luca Varani, 23 anni, ammazzato da due amici

Parla uno dei due giovani che hanno ammazzato un amico dopo un party a base di droga e alcol

«Volevamo uccidere qualcuno. Volevamo vedere l’effetto che fa. Eravamo usciti in macchina la sera prima sperando di incontrare qualcuno. Poi abbiamo pensato a Luca che il mio amico conosceva». Sono le parole che Manuel Foffo, 30 anni, ha riferito ai carabinieri e al pm Francesco Scavo dopo aver assassinato assieme a Marco Prato il 23enne Luca Varani, attirato con la scusa di prendere parte a un festino a base di alcol e droga. Quella di Varani è stata una morte orribile, giunta dopo una lunga agonia: seviziato, torturato e poi massacrato a coltellate e a colpi di martello. Al suo posto poteva esserci un altro.

LA SORTE

La sorte aveva deciso che fosse lui la vittima designata, solo perché figurava tra i contatti di Prato, che occupava con Foffo l’appartamento di via Igino Giordani, al Collatino. La morte, secondo quanto accertato dagli investigatori, risalirebbe a venerdi mattina ma il cadavere è stato trovato dai militari di piazza Dante soltanto sabato sera, dopo che Foffo, su consiglio del padre, si è costituito. Subito dopo l’assassinio, Prato aveva preferito trovare rifugio in un hotel di piazza Bologna dove ha tentato il suicidio. Salvato in extremis, è stato per alcune ore piantonato all’ospedale Sandro Pertini e poi trasferito nel carcere di Regina Coeli assieme a Foffo. Il pm Francesco Scavo, che per le prossime ore attende le prime risposte dall’autopsia inoltrerà in giornata al gip la richiesta di convalida del fermo per concorso in omicidio volontario con la contestuale emissione di un’ordinanza di custodia cautelare

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A Insigne il premio “Prisco”

Tommaso Giulini (presidente del Cagliari), Eusebio Di Francesco (allenatore del Sassuolo) e Lorenzo Insigne (attaccante del Napoli) sono i vincitori, nelle rispettive categorie, della 14^ edizione del Premio Nazionale “Giuseppe Prisco” alla lealtà, alla correttezza e alla simpatia sportiva. Il Premio Speciale di Giornalismo “Nando Martellini”, quest’anno alla sua 12^ edizione, è stato invece attribuito alla giornalista del quotidiano la Repubblica Emanuela Audisio. Lo ha stabilito l’apposita giuria, unica per entrambi i premi, presieduta da Sergio Zavoli e composta da Italo Cucci, Gianni Mura, Gian Paolo Ormezzano, Marco Civoli, Franco Zappacosta, Ilaria D’Amico e coordinata dall’imprenditore Marcello Zaccagnini, presidente del Comitato organizzatore. La cerimonia di premiazione si svolgerà al Teatro Marrucino di Chieti, alle ore 11 di lunedì 18 aprile 2016.

Zamparini: “Forza Napoli, vinci lo scudetto e compra Vazquez!”

Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, ha parlato a Radio Kiss Kiss Napoli:
“Ho visto un brutto Palermo, perdente nella mentalità. Non meritiamo questa categoria, ma siamo una squadra di buone qualità. Spero possa cambiare qualcosa contro il Napoli altrimenti perdiamo 5-0. Vi invidio Sarri, per come gioca la squadra. Voglio bene a Iachini, ma voglio una squadra che gioca a squadra. Non voglio le barricate, dobbiamo imparare dal Frosinone e dal Carpi. Ho fatto chiedere il monte ingaggi del Frosinone, loro hanno 5-6 milioni, noi 35 mln e sono ad un punto da noi. Nella mia tabella salvezza ho messo 0 punti con Inter e Napoli, ma voglio una squadra che combatte”.

Scudetto? “I tifosi devoo stare tranquilli e se alla fine non si vicnerà il campionato, per il gioco che hanno, con Sarri, lo vinceranno il prossimo anno. Rimpiango di non aver preso Sarri. Consigliai a De Laurentiis di mandare via Benitez. Lui non capisce tanto di calcio, ma il presidente azzurro, ha consulenti bravi”.

Conti? “Non succede solo in Italia, ma in tutta Europa. C’è un detto indiano che dice che prima di giudicare, bisogna mettere i mocassini per una settimana. Anche noi dobbiamo vendere un calciatore per non avere grandi perdite”.

Scudetto? “Seguo Dybala, Cavani, Pastore ed Hernandez. Sono tutti miei figli. La Juventus è Dybala, quello che non ha capito Iachini che cerca di giocare con lo stesso modulo. Il mio cuore è per Napoli! Il patrimonio che abbiamo noi è far divertire la gente”.

Moviola in campo? “E’ chiarezza, finalmente!”

Vazquez? “E’ il trequartista più forte che c’è in Europa, magari venisse a Napoli: De Laurentiis mi ringrazierà”.

FIABOLE all’Auditorium di Desenzano del Garda venerdì 11 marzo 2016

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FIABOLE

IMPRONTE TEATRALI

CIRCUITI LOMBARDIA SPETTACOLO DAL VIVO

VENERDI’ 11 MARZO 2016 ore 21.00

AUDITORIUM ANDREA CELESTI

Via Carducci, 6 Desenzano del Garda (Bs.)

Fondazione Sipario Toscana

presenta

FIABOLE

di Anna Meacci e Dodi Conti

con Anna Meacci

Durata dello spettacolo: circa 1 h. (senza intervallo)

Venerdì 11 marzo 2016 alle ore 21.00, all’Auditorium Andrea Celesti di Desenzano del Garda (Bs.) si terrà lo spettacolo FIABOLE, di Anna Meacci e Dodi Conti, prodotto dalla Fondazione Sipario Toscana.

In scena, la vulcanica Anna Meacci che ripropone un recital esilarante scritto dalla stessa autrice insieme a Dodi Contri, in cui racconta fiabe celebri rivisitandole a suo modo perché le fiabe sono canovacci che ognuno può fare sue, reinventandole a piacere. Un racconto fantastico in chiave ironica e giocosa.

Lo spettacolo rientra nella Rassegna CIRCUITI LOMBARDIA SPETTACOLO DAL VIVO – promossa dalla Regione Lombardia a sostegno del sistema teatrale lombardo, dell’innovazione dei linguaggi teatrali e della contaminazione di diverse forme di spettacolo.

Il progetto CIRCUITI LOMBARDIA SPETTACOLO DAL VIVO, coinvolge oltre al Comune di Brescia, capofila del progetto, i comuni di Botticino, Borgo San Giacomo – Castello di Padernello, Desenzano del Garda, Ghedi, Leno, Roncadelle e il CTB Centro Teatrale Bresciano, incaricato dal Comune di Brescia, alla direzione artistica e al coordinamento organizzativo e alla gestione economica finanziaria delle iniziative.

Ingresso spettacolo: intero € 10,00 – ridotto € 8,00

INFO:

I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del teatro Sociale, via Felice Cavallotti, 20 in orario di apertura della stessa e mezz’ora prima dell’inizio della rappresentazione all’Auditorium Andrea Celesti di Desenzano del Garda.

On-line www.vivaticket.it e in tutti i circuiti di Vivaticket

Punto vendita CTB: CTB Centro Teatrale Bresciano, P.zza Loggia, 6, Brescia con il seguente orario:

da martedì a venerdì (esclusi i festivi) dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Tel. 030 2928609

Ticket Point preso Libreria Serra Tarantola – via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia

telefono 030290171 – fax: 0303772569

orari: 9.15-12.15 / 15.30-19.00

(lunedì mattina e domenica chiuso)

Teatro Sociale – Biglietteria tel. (+39) 0302808600

sociale.biglietteria@ctbteatrostabile.it

Auditorium Andrea Celesti

Via Carducci, 6- Desenzano del Garda (mezz’ora prima dell’inizio della rappresentazione)

tel. 030 9994275 – cultura@comune.desenzano.brescia.it

Rinaudo: “La Juve è più abituata a vincere, ma il Napoli puo’ sorprendere”

Leandro Rinaudo ha parlato a Radio Marte: “Napoli e Juve stanno facendo delle cose eccezionali ma i bianconeri sono più di 4 anni che è in testa: complimenti a queste due squadre e al presidente De Laurentiis che ha fatto una scelta forte puntando su un allenatore sul quale non si avevano certezza.

Ho avuto la fortuna di giocare con Barzagli prima a Palermo e poi l’ho ritrovato alla Juve: Andrea è sempre stato un giocatore fortissimo e completo, con gli anni sta trovando quell’equilibrio mentale che gli permette di ottenere i risultati che sta avendo.

Koulibaly è fortissimo, ha qualcosa in più rispetto agli altri: ha uno strapotere impressionante nei recuperi e nel duello fisico.

Il mio Palermo era un Palermo diverso c’era tanto entusiasmo. I rosanero non sono in una situazione tranquilla tutti questi stravolgimenti di cambio allenatore non hanno fatto che aumentare la pericolosità del momento, sta venendo ora fuori il Frosinone e il Palermo domenica affronterà una delle squadre più forte del campionato”.

Jorginho, l’agente: “Il primo pensiero è il Napoli, poi c’è…”

Joao Santos, agente di Jorginho, ha parlato a Radio Crc: “L’obiettivo di Jorginho è fare bene con il Napoli e consacrarsi nella nazionale italiano. Speriamo possa essere tra i prossimi convocati di Conte. Il Napoli deve fare 6 punti prima della sosta se vuole restare in corsa per lo scudetto. Chi vuole il tricolore deve fare altri 24-26 punti. Secondo me questo obiettivo è alla portata del Napoli perchè ha qualità di gioco. Ogni settimana la squadra lavora sempre tanto e scopre sempre qualcosa di nuovo del credo tattico di Sarri. Jorginho dà il suo contributo come tutta la squadra, spero che Higuain arrivi a segnare 35-36 gol. Jorginho è stato sempre sereno e sicuro delle sue potenzialità come lo scorso anno. La fiducia della squadra e del club sono un attestato importante di fiducia. Oggi sanno tutti chi è Jorginho, se un club superiore fosse interessato dovrebbe parlarne con il Napoli”.

Higuain stizzito con De Laurentiis: ecco i motivi

La Gazzetta dello Sport scrive su Gonzalo Higuain: “E’ ritornato a esultare, il Pipita, nella notte dell’anticipo col Chievo, dopo aver ritrovato il gol a Firenze. La grande liberazione, potremmo dire, ma anche un motivo per esprimere le sue contrarietà per le critiche ricevute per l’astinenza da gol, durata 5 gare, Europa League compresa. Il richiamo di Aurelio De Laurentiis, dopo il pari interno col Milan, per il chilo e mezzo di troppo emerso alla pesata settimanale, l’ha innervosito e non poco, tant’è che a fine partita è rientrato subito negli spogliatoi, senza nemmeno salutare la gente del San Paolo. E per evitare domande scomode, il Pipita s’è sottratto persino alle interviste del dopo gara. a felicità per il gol ritrovato, in ogni modo, gli ha restituito il sorriso. Higuain ha lasciato Fuorigrotta abbracciato alla sua Lara, soddisfatto per la vittoria e per aver incrementato il vantaggio su Dybala e Bacca che lo seguono nella classifica cannonieri. L’argentino è in gioco anche per la Scarpa d’Oro, il riconoscimento europeo per il miglior realizzatore della stagione. In testa, adesso, c’è Cristiano Ronaldo (27 reti), dopo la quaterna rifilata al Celta Vigo, e alle sue spalle ci sono Suarez, Jonas e lo stesso Higuain, fermi a quota 26”.