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SONDAGGIO Vivicentro – I giornalisti votano i migliori azzurri della stagione

Tutto quello che c’è da sapere sul sondaggio

Due anni e due successi strepitosi, ora il sondaggio si ripete. La prima edizione fu vinta da Josè Maria Callejon, la seconda da Manolo Gabbiadini. La redazione di Vivicentro.it vuole premiare il migliore della stagione del Napoli, con una targa, che verrà consegnata per la fine di questo campionato. Il podio e quindi il vincitore del premio, sarà scelto dai giornalisti che verranno raggiunti di volta in volta ed esprimeranno il proprio giudizio attraverso 3 nomi. Agli stessi sarà assegnato un punteggio: 1 punto per il terzo nome, 2 per il secondo nome e 3 per il primo nome. Ci saranno aggiornamenti durante lo svolgimento del sondaggio e tutto sarà riportato in maniera fedele all’interno di articoli presenti sul giornale. Dal 3 maggio all’11 maggio, si parte oggi…

a cura di Ciro Novellino

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De Laurentiis: “Nessun calo, stessi punti dell’andata e sullo stadio…”

Le sue parole

Queste le parole di Aurelio De Laurentiis ai microfoni di Kiss Kiss Napoli:

Hai già fatto qualcosa per l’anno prossimo. “Sì, ma c’è da fare molto. Se andiamo diretti faremo moltissimo, altrimenti faremo lo stesso. Vediamo come finirà il campionato…”

Un messaggio ai tifosi in chiusura. “Sono straordinari, lavoro per voi, stiamo uniti per queste due settimane e facciamo sentire la nostra presenza. Numerosi anche per l’ultima giornata, io credo che farò indossare la maglia dell’anno prossimo. Faremo una cosa che non abbiamo mai fatto”.

Ieri pioveva, in tanti con gli ombrelli. Servono i lavori al San Paolo. “De Magistris è una brava persona, ha voglia i fare, ma credo che prima di ottobre non inizierà nulla. Non a caso i cantieri non apriranno subito dopo il campionato… io gli ho chiesto di fare delle cose, io sono rapido, innovativo, ma credo che dovremo vergognarci quando Rummenigge verrà da noi. Ieri con i tecnici abbiamo visto dove poter intervenire subito per averlo in condizioni accettabili. Renzi però per queste situazioni dovrebbe scegliere 3 manager per le principali città, non contestando il sindaco, ma dandogli i poteri di operare al di là dei vari vincoli. Bisogna recuperare il tempo perduto, ma al di là dei partiti e dei nomi, nessuno potrà fare nulla per le città”

Crotone in A, Beneveno in B. Il Sud in fermento. “Il Sud è sempre stato calcisticamente pieno di opportunità, mi dispiace per il Savoia, essendo noi originari di Torre Annunziata. Ogni volta mi chiedono se voglio prenderlo,ma ho già una grande opportunità per il Napoli che ha la mia priorità e c’è tantissimo da lavorare”.

La presenza di Renzi è un segnale per tutta la città? “Sì, bisogna far ripartire il Sud. Non è vero però che a Napoli non si può lavorare e c’è una fuga di imprenditori, diciamo che non hanno mai fatto nulla per il Sud. Ora è Renzi a dover trovare opportunità legislative per aiutare fiscalmente il Sud”. Bagnoli è un tema importante. “Sono tante pepite d’oro insieme, una volta bonifica può essere fondamentale per la città. Lì si potrebbe fare un centro per il Napoli giovanile. In Lega discutevamo di elevare le giovanili per far diventare la Primavera una seconda squadra col massimo di 23 anni. Si potrebbe fare un centro con tutte le affiliazioni, 35mila ragazzi. Non sarebbe solo simbolico, lo sport è costruttivo”.

100 gol raggiunti in stagione, sono numeri importanti. “Sì, ma mia mamma mi diceva ‘non sei mai contento’? Le nuove generazioni sono così ed io mi ritengo della nuova generazione. Non mi accontento mai ed interpreto anche i tifosi”.

Per quanto espresso il Napoli merita il secondo posto. “Sì, se analizziamo la prima parte quando eravamo primi, nella seconda abbiamo lo stesso numero di punti, quindi non siamo venuti meno noi, ma altri hanno fatto una rimonta con una crescita straordinaria. Come punteggio siamo lì, ma anche come gol, se pensiamo che l’anno scorso questi gol li abbiamo fatti anche in Europa League. C’è un sintonia importante, io sono estremamente soddisfatto, ma non posso convincere tutti”.

Vittoria molto bella ieri con l’Atalanta. “Una vittoria importante, ora ne rimangono due e ci giochiamo l’entrata diretta in Champions rispetto alla Roma”.

Caso Fortuna, gli adulti salvati dalla forza dei bambini

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“I bambini napoletani di Caivano: hanno guardato e raccontato senza paura le scene di prevaricazione sessuale”

Caso Fortuna – BISOGNA avere il coraggio che hanno avuto i bambini napoletani di Caivano: hanno guardato e raccontato senza paura le scene di prevaricazione sessuale subite da loro e dalla loro amica morta.

DOSSIER Tutto sull’omicidio di Fortuna

Il coraggio dunque di vedersi in quelle scene, di avere coscienza di sé e degli adulti che erano sopra i loro corpi. Gli uomini e le donne devono fare la stessa cosa, guardare il desiderio maschile, la sessualità degli uomini con la stessa aspra verità: la sessualità maschile, formata in millenni di storia, contiene la sopraffazione, l’ambivalenza tra amore e possesso violento, la seduzione dell’innocenza inconsapevole che rende quei gesti carichi di un erotismo che nei secoli non era visto come malato.

E le donne devono vedere la subalternità femminile che ricopre tutto, giustifica tutto per salvaguardare i legami familiari, avere un uomo, conservare la normalità agli occhi degli altri, sacrificando gli stessi figli, retaggio anche qui di millenni di storia. E deve averlo anche la Chiesa questo coraggio, non solo per denunciare e punire gli abusi, ma per mettere veramente in pratica l’insegnamento rivoluzionario del Vangelo: “Non scandalizzate i bambini”.

Deve analizzare, capire profondamente perché in un ambiente di soli uomini, che hanno scelto la castità, il corpo dei bambini, immagine di quella purezza tanto decantata, viene usato e depredato. Quando abbiamo lanciato la campagna “Mai più complici”, abbiamo detto che la violenza contro le donne è un fenomeno antico che viene usato oggi contro la nuova libertà delle donne, abbiamo chiamato gli uomini a parlarne accanto a noi.

Dobbiamo dire, allo stesso modo, che l’uso dei corpi dei bambini a scopo sessuale, nasconde una sessualità maschile arcaica, su cui non ci si è mai interrogati veramente, e una subalternità femminile che le donne non vogliono vedere. Solo se allarghiamo il nodo stretto delle relazioni fisiche impari che la storia tra i sessi ci ha consegnato, solo se ci vediamo noi stessi in queste relazioni, come hanno fatto i bambini napoletani, possiamo trasformare il sorriso di Fortuna, esibito dalla madre, in una gioia privata e vera.

vivicentro.it-sud-cronaca / larepubblica / Caso Fortuna, gli adulti salvati dalla forza dei bambini CRISTINA COMENCINI

Salvatore Vozza su riapertura Funivia e stazione Terme

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Salvatore Vozza: “Bene la riapertura della Funivia che collega al Faito, ma riprendere subito il progetto Metrò Stabia del 2007, riaprendo la stazione delle Terme”

Castellammare. “La riapertura della Funivia che collega Castellammare al Monte Faito, colpevolmente abbandonato per troppo tempo, è un momento importante per la rinascita della nostra città. Ma, per noi, diventa anche l’occasione per ricordare a chi oggi parla di trasporti e mobilità che esiste un progetto ancora oggi accantonato e che rappresenta la risposta in termini di concretezza e sviluppo del territorio quando si parla di trasporti pubblici”. Sono le parole di Salvatore Vozza, candidato a sindaco di Castellammare di Stabia che nei giorni scorsi aveva anche scritto una lettera al Governatore Vincenzo De Luca.

“Parliamo di MetròStabia, la rete urbana di trasporto su ferro che attraversa tutto il territorio stabiese, dal fiume Sarno al promontorio di Pozzano. Col potenziamento della linea Circumvesuviana grazie al raddoppio del binario tra le stazioni di “Moregine” e “Castellammare di Stabia”, e tenendo fede al progetto già definito nel 2007, la linea potrebbe essere utilizzabile anche come trasporto metropolitano interno a Castellammare e di collegamento con la campagna pompeiana” ricorda ancora Vozza.

“Un piano di Regione Campania, Comune di Castellammare di Stabia ed Eav che prevede il restauro e la riqualificazione di due stazioni (Castellammare di Stabia e Castellammare Terme), il totale rifacimento di altre due stazioni (Moregine e Pioppaino) e la costruzione ex novo della nuova stazione che sostituirà quella di Via Nocera (Stabia Nuova). Solo attraverso un impegno di questo genere – dichiara Salvatore Vozza – la riapertura della Funivia del Faito, che in città si attendeva da due anni, potrà essere effettivamente uno dei volani della rinascita turistica di Castellammare. Un impegno che solo un’amministrazione libera da condizionamenti e al servizio totale della città potrà mettere in campo come uno dei progetti di maggiore efficacia”.

 

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“Potrei chiudere la carriera qui”, Hamsik esce allo scoperto

I dettagli

Ieri è stata la partita di Marek Hamsik, che prima del match è stato premiato da due leggende della storia del Napoli come Beppe Bruscolotti e Luis Vinicio per le 400 partite giocate con la maglia del Napoli. Ci sarebbe il silenzio stampa, ma uno strappo, in queste occasioni, è lecito e il capitano dichiara: “Voglio togliermi ancora tante soddisfazioni e poi chissà, magari potrei anche chiudere la carriera qui, perché se resto ancora qualche anno si potrebbe fare davvero”.

Lezioni di Felicità tra i banchi di scuola: gran successo per l’ innovativo progetto

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L’arte della Felicità come materia di studio: la dottoressa Giudetti insegna la Felicità nelle scuole

Roma – Nella capitale è nato un nuovo importante progetto per le scuole, rivolto agli studenti di ogni ordine e grado: è l’arte della felicità, racchiuso nel programma “Lezioni di Felicità, sviluppo del Benessere della persona”, patrocinato dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Il progetto è stato ideato, elaborato e sviluppato dalla dott.ssa Regina Giudetti, Psicoterapeuta romana.

L’inizio. Si è partiti da Roma, dalle scuole di Castelverde (e in Italia per la prima volta), dove le Lezioni di Felicità diventano una materia di studio, sicché gli alunni, accanto alle classiche materie scolastiche (matematica, italiano, storia…), hanno appreso anche come essere felici.

Regina Giudetti, psicologa e insegnante di felicità
Regina Giudetti, psicologa e insegnante di felicità

Salutato con entusiasmo dalla comunità scolastica, il progetto della dott.ssa Giudetti (nella foto) ha trovato accoglimento non solo nella scuola secondaria dell’I.C.Castelverde ma anche presso l’Istituto Amaldi dove i giovani liceali, a partire dallo scorso febbraio, hanno seguito con regolarità le lezioni di felicità, il tutto a titolo esclusivamente gratuito in una logica di solidarietà e accoglienza sociale.

All’ultima lezione di felicità impartita ad aprile, seguirà una conferenza con cui si concluderà il programma di quest’anno sulla felicità.

 Il programma  si articola in lezioni circolari e tecniche di brainstorming: i coach insegnano principi di base per aiutare i ragazzi a conoscere e riconoscere il proprio potenziale, come impegnarsi in attività che soddisfano, bloccare le preoccupazioni, sviluppare un pensiero positivo, essere orientati sul presente; forniscono inoltre strumenti di riflessione pratici ed efficaci per scoprire ed utilizzare al meglio le proprie risorse per il presente ed il futuro.

Il focus è sulla persona, sull’incremento delle proprie competenze in ordine all’educazione affettiva, al rispetto delle diversità e allo sviluppo delle pari opportunità, al fine di migliorare il rendimento scolastico, l’ambiente di vita e le relazioni sociali.

Obiettivo ultimo è la crescita educativa, culturale ed emotiva dell’individuo, affinché tutti abbiano le stesse possibilità di realizzarsi sviluppando autostimafiducia in se stessi e nelle proprie capacità di crescita e di recupero: “l’autostima è una sorta di nucleo prezioso del nostro essere, che si nutre di fiducia nel nostro Diritto al Successo, alla Felicità, all’autoaffermazione dei nostri desideri”.

Sono previsti anche dei momenti di confronto con le classi sui temi del bullimo, disturbi del comportamento alimentare, dipendenze da videogames, alcool e droghe, ecc…

Verifica e Analisi dei risultati. Al termine delle lezioni sarà redatta una relazione sul lavoro svolto e sui risultati conseguiti, confrontando gli stessi con le aspettative del progetto.

I riscontri.

Dirigente Scolastico Liceo Amaldi Fabio Cannatà
Dirigente Scolastico Liceo Amaldi Fabio Cannatà

Il Dirigente Scolastico dell’Istituto E. Amaldi di Castelverde, Fabio Cannatà,  esprime un proprio giudizio sul corso “Lezioni di Felicità”.

 “Il progetto mi pare veramente adeguato ad aiutare i ragazzi nello sforzo di esprimere quanto di latente si agita nella loro sensibilità e nel tentativo di esplorare la loro dimensione emotiva”.

E’ stato utile ai suoi studenti?

È stato molto utile ai nostri studenti che hanno dimostrato un coinvolgimento e una partecipazione notevoli”.

Lo consiglierebbe in altri istituti?

Credo che un’attività di questo tipo possa affiancare utilmente gli studenti nel percorso scolastico, pertanto lo consiglierei anche ad altri istituti”.

Cos’è per lei la felicità?

Riuscire a condividere l’esperienza del bello che la nostra vita ci dona”.

Lo staff di ViVicentro ha seguito l’ultima Lezione di Felicità spiegata dalla dott.ssa Giudetti al Liceo E. Amaldi, presso la sede di Castelverde di Roma. Abbiamo raccolto testimonianze di docenti ed alunni su questo progetto che trova attuazione per la prima volta in Italia.

I ragazzi erano molto entusiasti, seguivano con particolare interesse la lezione e ci hanno raccontato che sono stati molto coinvolti dal progetto che hanno definito “divertente” ed “utile”: “È  servito a comprendere meglio la gestione dei rapporti interpersonali. È un progetto educativo, una cosa nuova, interessante, che aiuta noi ragazzi ad esporci meglio  con la gente”.

Una studentessa del secondo anno ha ritenuto molto efficaci le lezioni che, supportate anche da alcune dispense, sono risultate molto esplicative. L’ultimo argomento sull’autostima è stato scelto dai ragazzi stessi. “È  servito a capire meglio come comprendersi, a essere se stessi, ad apprezzare meglio i rapporti e gli amici… e i risultati non sono tardati ad arrivare, per noi e per gli altri”, afferma uno studente.

Anche la Professoressa Di Curzio Teresa, insegnante di inglese, è rimasta molto soddisfatta dai risultati di queste “lezioni speciali”. Ci racconta di alunni che normalmente sono molto timidi,  poco inclini ad esporre il proprio pensiero: dopo questo percorso, in cui li ha visti molto interessati e motivati, esprimono con serenità le proprie idee ed opinioni. Un cambiamento in positivo, sicuramente inaspettato.

 “La nuova frontiera nello sviluppo della Salute psicofisica è sviluppare una cultura e una organizzazione di vita che consenta di dare peso alle cose importanti per la nostra Felicità a partire da relazioni di qualità intrise di vitalità, condivisione, partecipazione e affetto”. In questo credono gli ideatori del progetto e questa iniziativa conferma la necessità di aiutare i giovani a nutrire la positività della vita.

Ciò che colpisce particolarmente la dott.ssa Giudetti è che la maggior parte degli adolescenti non ha sogni. “Non hanno mai sentito parlare di felicità, desideri, sogni. Da cosa dipende?  Non c’è proprio l’educazione ai sogni che rendono felici!”.

Il problema parte prima dalla famiglia che dalla società, -ci spiega-  la società rispecchia poi la famiglia. È pur vero che gli adolescenti danno un peso all’amicizia ed altri valori, ma hanno una concezione distolta. Sono pochi quelli che sognano e, nella maggior parte dei casi, è più un voler emulare. Chi ha la passione può realizzare i propri sogni perché ha la voglia, il desiderio… ma è raro trovare questa passione nei ragazzi di oggi”.

A cosa è servito questo corso?

Intanto a far vedere il lato positivo degli esseri umani, della relazione, dell’altro, ma puntando sul fatto che siamo noi a determinare, cioè che noi abbiamo la nostra responsabilità nell’agire ma anche nel determinare come l’altro si pone nei nostri confronti. Non può sempre essere l’altro la causa dei nostri umori, dei sentimenti, dei disagi, ecc. L’essere umano deve prendere coscienza di tutto questo e, una volta preso coscienza, può cambiare, può sognare e può quindi realizzare”.

Al termine della lezione, i ragazzi hanno dato dei voti alla dottoressa Giudetti che, a quanto ci risulta, ha superato egregiamente la prova di insegnante di felicità: buona la prima!

di Maria D’Auria

Il Napoli è un pugile stanco che vuole tirare fuori l’orgoglio

Tuttosport scrive sul successo del Napoli contro l’Atalanta

“Un round in meno. Il Napoli è un pugile stanco, provato dai pugni pesanti subiti nelle ultime settimane, che però sta cercando di tirare fuori tutto l’orgoglio e tutte le qualità per conservare il vantaggio accumulato fino al verdetto finale. Contro l’Atalanta tutto ciò è bastato per piazzare il colpo da tre punti e ricacciare a -2 la Roma, che aveva superato gli azzurri con la rimonta vincente di Genoa. Ora la squadra di Sarri deve riuscire a fare altrettanto nelle due riprese che restano per essere sicura del secondo posto e dell’accesso diretto alla Champions League”

Le foto di Monopoli vs Juve Stabia (4-0)

Monopoli vs Juve Stabia le foto di Antonio Gargiulo

Guarda le foto di Monopoli vs Juve Stabia realizzate dal nostro fotografo Antonio Gargiulo, che ci racconta così la pesante e netta sconfitta delle Vespe con i pugliesi di Mister Fulvio D’Adderio allo stadio “Simone Veneziani” di Monopoli.

Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it

Clicca qui per rivedere tutte le foto
 MONOPOLI (3-5-2): PISSERI, ESPOSITO, FERRARA, BACCHETTI, VIOLA, LUCIANI, TARANTINO, PINTO,  ROMANO, DI MARIANO, GAMBINO.

A Disp: PELLEGRINO, CASTALDO, BEI, MERCADANTE, RICUCCI, JURIC,  BATTAGLIA, DI FINO, ROSAFIO, LESCANO.

JUVE STABIA (3-5-2): RUSSO, ATANASOV, POLAK, CARILLO, CARROTTA, OBODO, CANCELLOTTI, LIOTTI, LISI, GOMEZ, DIOP.

A Disp: POLITO, NAVRATIL, CONTESSA, MAIORANO, GATTO, GRIFONI, NICASTRO, DEL SANTE.

I biancoverdi devono lottare per raggiungere la salvezza diretta e contro la Juve Stabia avevano assoluto bisogno dei tre punti, le vespe invece che avevano già centrato la matematica salvezza vincendo 4-2 domenica scorsa contro la Lupa Castelli Romani scendevano in campo con la mente già in vacanza. Giornata soleggiata a Monopoli, con un forte sole che non creava le migliori condizioni per giocare una partita di calcio. D’Adderio, tecnico dei padroni di casa, doveva rinunciare a Croce per squalifica, mentre Zavettieri non poteva contare su Romeo, Rosania, Izzillo e Favasuli.

La Juve Stabia con tanti innesti nuovi scende in campo senza il mordente giusto per avere la meglio su di un Monopoli non trascendentale ma che ha saputo sfruttare al meglio le occasioni create, complice la scandalosa prestazione difensiva della squadra di Zavettieri. Il migliore in campo è stato l’ex portiere gialloblè Pisseri che ha neutralizzato tutte le occasione creata dalla Juve Stabia. Le Vespe tornano a casa con il passivo più pesante della stagione (4-0).

La Juve Stabia ora deve sperare di conquistare almeno un punto nella gara casalinga con il Foggia, sperando che la Casertana faccio il proprio dovere con la Paganese, per centrare la qualificazione alla TIM CUP.

Hamsik: “Rapine in città? Ho capito che certi oggetti non vanno indossati”

Marek Hamsik è stato il protagonista del mensile slovacco “Break”:

Qual è stato il primo tatuaggio? 

“Qui sulla spalla. Sono tre caratteri cinesi che significano energia, onestà e talento. Simboli legati al calcio, quando me lo feci avevo sedici anni e i miei genitori ne furono all’oscuro”

Ritornasti a casa con la maglia a maniche lunghe? 
“Per fortuna mi trasferii già a Bratislava, se avessi ancora abitato con loro non l’avrei potuto fare. Quando lo videro la prima volta non mi dissero nulla. O mi tagliavano la mano, o accettavano il tatuaggio: scelsero la seconda” 

Ne faresti altri? 
“Non lo so, i tatuaggi mi sono sempre piaciuti. Già ne avevo qualcuno all’età di sedici anni, ed è così pure oggi. E’ la mia malattia, è una passione. Se potessi me ne farei altri, ma ho il corpo completamente pieno”

Chi te lo impedisce?
“Mia moglie Martina. Non vuole che io sia del tutto tatuato e si lamenta”

Dopo il primo tattoo, qual è stato il secondo che hai fatto?
“La scritta in caratteri cinesi sul collo. Significa passione e quindi ha un grosso valore. Poi dopo questo ne sono venuti uno dopo l’altro”

A quale dei tanti tatuaggi sei legato in particolar modo?
“Certamente a quello dei nomi dei miei figli e il cuore con la data del giorno del mio matrimonio. Ho anche una scritta in lingua italiana sulla mano (“Proteggi la mia famiglia”), le scarpette che mi regalò mio nonno e il nostro cane. Per il resto non tutti hanno un significato, alcuni li ho fatti perchè mi piacevano”

Chi è il tuo tatuatore?
“I primi due li ho fatti in Slovacchia, il resto a Napoli. Vado sempre e solo dallo stesso ragazzo. Abbiamo un grande rapporto, non ho mai aspettato per tatuarmi. Non lavora da solo, ci sono altri ragazzi che lo aiutano. Quando sto da lui nello studio ci sono sempre una decina di persone che mi fanno compagnia”

Il tuo club che ne pensa?
“Non sono l’unico che in squadra ha tatuaggi”

Gli allenamenti o le partite incidono sulla permanenza dei tatuaggi per quanto riguarda il colore? 
“Assolutamente no, non causano nessun problema. Si dice che il sole sia dannoso per loro, ma non è così”

Quali sono stati i più dolorosi?
“Sicuramente dove ci sono i muscoli, lì il corpo è molto sensibile. Oppure sulla spalle dove ci sono le ossa. Per quanto riguarda le altre parti il dolore è sopportabile”

Come scegli il tema da farti disegnare?
“Ho fatto sempre tutto in modo mirato. Il tatuaggio si progetta in modo molto facile, consultando riviste o facendosi consigliare dal proprio tatuatore. Nel mio caso li guardo su Internet o su Instagram. Poi ci pensa il tatuatore a fare il disegno”

Hai già qualche idea per il prossimo?
“Quando vincerò il campionato, mi farò disegnare lo scudetto sulla gamba. Ho già la Coppa Italia vinta col Napoli e la data della storica qualificazione al Mondiale in Sud Africa della Slovacchia”

Hai anche degli orecchini… Pensi di fare anche qualche piercing?
“No, non fa parte di me. Il mio modello del calcio è Pavel Nedved. Quando arrivò in Italia iniziò a vestirsi alla moda e i suoi compagni di squadra iniziarono a fare lo stesso”

Compri riviste di moda?
“No, ma con mia moglie giro spesso per i negozi. Andiamo insieme a fare shopping, ognuno sceglie cosa comprare” 

Ci sono cose che hai comprato e non hai mai indossato?
“Tutto ciò che compro subito lo indosso”

Hai un vestito speciale?
“Niente di speciale, una volta che acquisto qualcosa diventa speciale per me. Ho un guardaroba enorme: sessanta maglie, quaranta pantaloni e sessanta paia di scarpe”

Quali colori preferisci?
“Mi piacciono il bianco, il nero e il grigio, sono i colori classici. Indosso capi di qualsiasi colore, ne ho avuto qualcuno anche rosa”

Il massimo che hai speso.
“Forse una giacca di pelle. La pagai 2.500 euro”

Invece la cosa più economica che hai indossato?
“Un boxer”

Dove fai i tuoi acquisti?
“Ci sono due o tre negozi a Napoli dove vado spesso”

Qual è l’abito più strano che hai indossato?
“Era a Carnevale e mi vestii da prostituta”

La popolarità è un ostacolo?
“Non è sempre un vantaggio, ma bisogna fare i conti con essa. Quando vado in luoghi molto affollati i tifosi mi chiedono foto e autografi ed io li accontento”

Sei stato derubato in città…
“Due volte è successo, ma non li ho mai beccati i ladri. Alcuni oggetti in città è meglio non indossarli”

Il tuo look è famoso. Vai spesso dal parrucchiere?
“Ogni dieci giorni. Quando stavo in Slovacchia andavo da una signora a tagliarmi i capelli, poi col tempo li ho modificati giorno per giorno”

Molti bambini portano ci capelli come i tuoi, che ne pensi?
“E’ bello vedere bambini slovacchi e napoletani che mi prendono come esempio. Sono contento di essere il loro idolo”

Quali sono i tuoi hobby nel tempo libero?
“La moda, le auto e gli orologi. Ma queste cose vengono in secondo momento, al primo posto ci va sempre la famiglia. Cerco di stare il più possibile con loro, anche se il tempo a disposizione non è tanto”

I bambini hanno cambiato la tua vita, anche sul piano calcistico?
“Per quanto riguarda il calcio non è cambiato nulla. Prima di scendere in campo la concentrazione è sempre la stessa. Ora mi sto godendo di più la casa dopo la partita, mia moglie e i miei figli sono lì ad aspettare che io torni”

Hai svolto anche altri sport?
“Quando ero piccolo amavo sciare, a volte mi manca. Nel contratto c’è un divieto per il quale non posso sciare perché è uno sport pericoloso. Non possiamo nemmeno andare in bici o in moto”

Ti ricordi la tua prima auto?
“Una Peugeot 307 Coupé Cabriolet blu. Ce l’avevo quando agli inizi della mia avventura a Brescia”

E adesso?
“Ho realizzato un sogno: ho una Ferrari modello 488”

Rossa?
“Chiaro che è rossa. Se è una Ferrari non può che essere di tale colore”

Quali sono i tuoi relax?
“Amo viaggiare e guardare i film, li trovo su iTunes. Ho fatto anche una comparsa nel film “Colpi di Fortuna”. Il nostro presidente è anche un produttore cinematografico, sono state girate tre scene: una sul campo, una sotto la doccia e una nello stadio. Questo film è la storia di due ragazzi che vincono la lotteria ed uno dei due è un mio fan. Dopo aver vinto, vengono all’allenamento e si fanno una foto con me, lasciando il biglietto della vincita nella mia giacca. La scena continua con il loro inseguimento per recuperare il biglietto”

Hai mai pensato cosa potrebbe accadere a Napoli se vincete lo scudetto?
“Non provo ad immaginare, è possibile pure che esploda il Vesuvio. Quando abbiamo vinto la Coppa Italia, tutta la città ha festeggiato con noi. Ad aspettarci c’erano migliaia di persone con sciarpe e bandiere”

Che prospettiva hai per Euro 2016?
“Ci sono tante squadre competitive, ma per noi già partecipare è un grosso risultato. Anche in Sud Africa nessuno si aspettava che la Slovacchia superasse i gironi, perchè non potrebbe accare lo stesso pure in Francia. Siamo un grande gruppo, dobbiamo lavorare tanto per raggiungere buoni obiettivi. Lotteremo fino alla fine, ci crediamo”

Il tuo sogno da bambino era giocare il Mondiale?
“E’ il sogno di tutti i bambini che iniziano a giocare a calcio. Ho fatto tutto il possibile per diventare un grande calciatore. Sono stato fortunato, ho lavorato sodo per arrivare dove sono ora. Quando ero ragazzo pensavo a me e alla mia carriera, poi crescendo inizi a pensare al bene del collettivo e non più solo a quello individuale”

Che consiglio senti di dare ai giovani calciatori?
“Di non mollare mai e di realizzare i propri sogni”

calcionapoli24

Il Punto 3 maggio

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Il Punto 3 maggio –  Analisi, approfondimento e commento di Cronaca, Poitica ed Economia della settimana a cura degli esperti de lavoce.info

Cosa accade se, andando oltre alle oscillazioni mensili che appassionano le opposte tifoserie, innestiamo i dati Istat sul lavoro del primo trimestre 2016 sulle dinamiche degli ultimi 12 anni? Semplice: si vede che siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi ma anche che gli occupati crescono e cala la disoccupazione.
È una giungla la legislazione per le indennità ai disabili. Date ad alcuni e negate ad altri, differenti importi per uguali invalidità oppure stessa somma a chi ha diverse necessità. Il Consiglio di stato aggrava l’iniquità stabilendo che questi aiuti non rientrano nel calcolo dell’Isee: un vantaggio per chi già riceve di più. Un’altra foresta normativa è il nuovo codice degli appalti. Sulla carta, uno strumento contro la corruzione e per migliorare i progetti di opere pubbliche. In pratica ci vorranno più o meno 50 decreti attuativi perché funzioni.
A sei mesi da elezioni che hanno prodotto un quadro politico frantumato, gli spagnoli torneranno al voto. È l’effetto di un sistema elettorale senza doppio turno né premio di maggioranza che rischia lo stallo e l’ingovernabilità. Almeno da questo esito l’Italicum ci dovrebbe preservare.
Il sovraffollamento delle carceri è un problema dei sistemi di detenzione in molti paesi europei. Da noi ci sono quasi 110 detenuti per ogni 100 posti. Meno che in passato. Non perché si sono fatte nuove strutture ma grazie a condanne alternative, sconti di pena e depenalizzazione dei reati lievi.

Un commento di Francesco Giubileo all’articolo di Daniele Fano “Salviamo la Garanzia giovani dai manichei

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  • Sguardo lungo sul mercato del lavoro
    03.05.16
    Bruno Anastasia
    La situazione sul mercato del lavoro italiano resta grave. Ma di sicuro non peggiora, anzi si intravedono segnali di miglioramento. L’andamento dell’occupazione dipendente permanente o a tempo determinato e la contrazione strutturale del lavoro autonomo. Effetti delle misure di incentivazione.

 

  • Tra disabilità e nuovo Isee una questione di equità
    03.05.16
    Gianfranco Cerea
    La sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che le indennità per disabilità non possono rientrare nel calcolo dell’Isee. Persone con indennità diverse avranno perciò lo stesso trattamento, avvantaggiando chi riceve di più. E non necessariamente sono quelli che hanno i maggiori bisogni e costi.
  • Codice degli appalti nuovo, ma complicato come prima
    03.05.16
    Luigi Oliveri
    Servirà tempo per stabilire se la riforma del codice degli appalti avrà raggiunto gli scopi che si prefiggeva. Ma già ora si può dire che non riesce nell’intento di semplificare e rendere più agili le regole. La norme sulla lotta alla corruzione e per il miglioramento della qualità dei progetti.
  • Il rebus spagnolo è rimasto senza soluzione
    03.05.16
    Paolo BalduzziNell’impossibilità di formare un governo, la Spagna torna al voto dopo appena sei mesi. Troppo frantumato il parlamento perché i tentativi di creare coalizioni più o meno grandi potessero avere successo. Prima delle elezioni la probabile apertura di una procedura di infrazione per deficit elevato.
  • Carceri ancora troppo affollate
    03.05.16
    Simone LonatiNonostante una leggera flessione nel numero di detenuti, in Europa le carceri continuano a essere occupate al massimo delle loro capacità. In Italia il problema è particolarmente grave. Anche se ci sono netti segnali di miglioramento per gli interventi seguiti alla condanna della Corte di giustizia.

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Domenica per superare l’ostacolo Toro, 11 leoni per scrivere la fine

Questo il commento della SSC Napoli al termine della sfida vinta 2-1 contro l’Atalanta

“Golzalo” bum-bum. Il Pipita segna la doppietta decisiva sull’Atalanta e infila la sua 32 perla in campionato. Il Napoli batte il record assoluto di vittorie al San Paolo con il 15esimo successo che vale anche il 48esimo punto in casa, altro primato stabilito dalla squadra di Sarri. Gli azzurri lottano, dominano, creano una decina di palle gol e sanno anche resistere all’irruenza finale della “Dea” nerazzurra. Higuain apre la serata con una spaccata di destro e la chiude con un colpo di testa di classe immensa. Nel mezzo anche una traversa di Allan ed un tiro al bersaglio alla porta bergamasca che solo Sportiello, un piena assonanza col suo nome, riesce a respingere in tutti i modi. Napoli che con i grandi numeri legittima il secondo posto in classifica e si lancia verso il rush finale. Domenica sera si va a Torino per gettare il cuore azzurro oltre l’ostacolo del cuore Toro. Undici leoni ed un intero popolo per scrivere l’epilogo di un altro splendido romanzo…”

I successi nelle finali di coppa Uefa (1989) e coppa Italia (2014)

Oggi avvenne

Il giorno 3 maggio il Napoli ha giocato tredici partite, dieci in serie A, una in serie B, una in coppa Uefa ed una in coppa Italia, ottenendo cinque vittorie e due pareggi, con sei sconfitte.

Ricordiamo i successi nella finale d’andata della coppa Uefa-1988/89 e la conquista della coppa Italia-2013/14

Questa è la formazione schierata da Ottavio Bianchi il 3 maggio 1989 per Napoli-Stoccarda 2-1:

Giuliani; ferrara, Francini; Corradini (46′ Crippa), Alemao, Renica; Fusi, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale

I gol: 17′ Gaudino, 68′ Maradona (rigore), 87′ Careca

Questa è, invece, la formazione schierata a Roma da Rafael Benitez il 3 maggio 2014 per Napoli-Fiorentina 3-1:

Reina, Henrique, Albiol, Fernandez, Ghoulam, Inler, Jorginho, Callejon, Higuain (70′ Pandev), Insigne (81′ Behrami), Hamsik (63′ Mertens)

I gol: 11′ e 17′ Insigne, 28′ Vargas, 92′ Mertens

Sartori: “Sportiello, Conti e De Roon? Siamo disponibili a trattare con il Napoli”

Le sue parole

Giovanni Sartori, ds dell’Atalanta, ha rilasciato un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli: “Dopo aver segnato la rete del 2-1, abbiamo sperato in un appagamento del Napoli, magari un po’ di stanchezza fisica e mentale. Invece la squadra ha retto e ad essere onesto ha vinto meritatamente la partita. Ma siamo soddisfatti della nostra partita. Nelle ultime settimane abbiamo incontrato sia la Roma che il Napoli: sarà una bella lotta per il secondo posto. Sono due ottime squadre, il Napoli ha un Higuain in più ma c’è stato un gran risveglio di Francesco Totti. In 180 minuti ci sarà una bella volata.

Incroci di mercato col Napoli? Ho incontrato ieri Cristiano Giuntoli, con il quale mi sono trattenuto sia prima che dopo la gara al San Paolo. Abbiamo parlato della partita. Avremo modo di sentirci e di rivederci a fine campionato. Sportiello? Ha fatto una gran partita dimostrando il suo reale valore. Le opzioni morali del Napoli per Sportiello,

De Roon e Conti? C’è un rapporto con il club partenopeo che speriamo possa consolidarsi nel tempo. Se il Napoli dovesse essere interessato, siamo più che disponibili a continuare questa grande colaborazione che è partita l’anno scorso e che con Giuntoli è iniziata quando il ds era al Carpi.

El Kaddouri e Dezi? Il Napoli ha svariati giovani che ci interessano, ma anche altri. Finiamo il campionato nel modo migliore, dal 16 maggio inizieremo a parlare in maniera più approfondita”.

SOPRAVVIVENZA – Il diritto di avere fame

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Rubare per fame, povertàSopravvivenza – Roman Ostriakov, senzatetto ucraino di trent’anni e novello miserabile alla Jean Valjean, si era preso sei mesi di carcere per avere rubato due pezzetti di formaggio e un pacchetto di würstel in un supermercato di Genova. Ma la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza, sostenendo che non è punibile chi ruba piccole quantità di cibo spintovi dall’appetito. Come cantava Fabrizio De Andrè in «Nella mia ora di libertà» (ASCOLTA): «Ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame». 

Per i giudici supremi il diritto alla sopravvivenza prevale su quello di proprietà. In America sarebbe una bestemmia e anche qui qualche benpensante parlerà di legittimazione dell’esproprio proletario. In realtà la situazione è parecchio cambiata dagli Anni Settanta, quando a saccheggiare impunemente i supermercati in nome del proletariato erano i figli di papà, che infatti prelevavano caviale e champagne. Adesso non si ruba più per inseguire un’idea, ma per riempire lo stomaco. E a compiere gli espropri sono proletari veri. Veri e affamati. Anche in passato esisteva una quota di esclusi: sfortunati e balordi, disoccupati e inoccupabili. Ma grazie al benessere diffuso e a uno Stato materno e spendaccione, la società italiana riusciva a farsene carico. Non si era ancora sfaldata in tante solitudini, tenute a bada sempre più a fatica dalle associazioni di volontariato. La sentenza della Cassazione anticipa il reddito di cittadinanza e ricorda a tutti che in un Paese civile nemmeno il peggiore degli uomini può morire di fame.

vivicentro.it-opinione / lastampa / SOPRAVVIVENZA – Il diritto di avere fame (Massimo Gramellini)

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L’ass. Borriello: “Sediolini quasi certamente con la N del Napoli”

Le sue parole

Il Corriere del Mezzogiorno riporta alcune parole dell’assessore allo Sport Ciro Borriello sui sediolini dello stadio: “Saranno quasi certamente marchiati con la «N» del Napoli, per la fine di questa settimana l’approvazione della delibera”. Saranno necessari lavori all’impianto di illuminazione, ai bagni, agli spogliatoi e della tribuna stampa, nonchè un altro mezzo milione di euro sarà destinato alla verifica dei bulloni e di alcuni cupolini della copertura in plexiglass che, tuttavia, non sarà sostituito “perché solo per far quello occorrerebbero almeno 20 milioni”. Secondo il quotidiano, “la delibera per il via libera definitivo, che porterà poi alle gare d’appalto, quindi ai lavori che, a questo punto, cominceranno non prima dell’autunno, ieri ha fatto da spola tra i vari uffici del Comune di Napoli per le firme necessarie”.

FOTO ViViCentro – Napoli-Atalanta, il racconto del match

Le foto di Vivicentro

Vittoria doveva essere e vittoria è stata anche perchè bisognava rispondere alla Roma che prima aveva battuto, settimana scorsa gli azzurri, e poi, complice anche il successo sul Genoa del pomeriggio di ieri, era passata al secondo posto. Il successo è arrivato con la doppietta di Higuain, 2-1 il risultato finale e la corsa al secondo posto continua a due giornate dal termine. Questi gli scatti di Vivicentro.it.

 

La Repubblica – Una semplice ipotesi regala un altro comunicato

La Repubblica

Galeotto fu il romantico e sempreverde Televideo, restituito alla sua nobiltà mediatica e ai fasti dell’era ante web dalla sdegnata reazione di Aurelio De Laurentiis, che a quanto pare s’abbevera sempre al servizio di informazione teletext della Rai: lanciato nell’ormai lontano 1984. Alla pagina 243, nella sezione dedicata al calcio, il presidente ha letto ieri mattina poche righe che l’hanno fatto sobbalzare. “Se il Napoli non arriverà al secondo posto, De Laurentiis potrebbe congedare Sarri e puntare subito su un altro allenatore. Piace Montella…”. Apriti cielo. La semplice ipotesi è stata considerata dal presidente destabilizzante e passibile dunque di un’immediata smentita: che se non altro ha spinto la società a interrompere il suo silenzio, a poche ore dalla partita contro l’Atalanta. Comunicato numero 2, dopo quello contro Mediaset di due settimane fa, che era servito invece a confutare un servizio sgradito sul futuro di Higuain. Stavolta il Napoli si è infuriato con Televideo, “reo” di aver alzato un polverone sulla panchina e meritevole di una severa risposta. Parole chiare, finalmente: che metteranno fine alle indiscrezioni circolate nelle ultime settimane e favorite dal silenzio della società, al solito in ritardo e in affanno sul fronte mediatico. Basti pensare che solo ieri pomeriggio (con un simpatico tweet) sono arrivati da Castel Volturno i complimenti al Crotone per la sua promozione in A: un traguardo tagliato dalla formazione calabrese venerdì scorso. Meglio tardi che mai…

 

Marò, si apre la fase più delicata della trattativa

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Marò – La soddisfazione di Matteo Renzi è pienamente giustificata, ma la partita per il ritorno di Salvatore Girone in Italia non è ancora chiusa. Aver ragione è una magra soddisfazione, soprattutto per Girone e per i suoi cari, se l’India riesce a insabbiarlo a tempo indeterminato. Qui entra in gioco non il diritto che ci da ragione, ma la nostra capacità di convincere l’India.

La decisione del Tribunale dell’Aia, di autorizzare il rientro di Salvatore Girone in Italia in pendenza dell’arbitrato internazionale sulla giurisdizione nel merito è un successo, politico e diplomatico oltre che giuridico, del nostro governo. Premia la scelta del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri Gentiloni di adire le vie della giustizia internazionale, dopo aver esaurito quelle della diplomazia bilaterale con l’India. E la pazienza nei confronti degli eterni rinvii di Delhi. È anche il primo punto a nostro favore in una controversia nella quale l’Italia non aveva mai avuto buone carte da giocare. Bisogna adesso amministrare il vantaggio.

La reazione indiana a caldo non è incoraggiante ma nemmeno sorprendente. Punta sul vivo Delhi ha rivendicato la propria giurisdizione sovrana nel caso sulle modalità della libertà provvisoria di Girone.

Vuole che siano decise dalla Corte Suprema indiana. Vedremo cosa dice esattamente il testo dell’ordinanza del Tribunale. Se, come sembra, prevede che le «condizioni del rientro» siano «concordate fra Italia e India», Delhi vi trova un appiglio. Specioso quanto si vuole, ma sufficiente a procrastinare il rientro di Girone in Italia.

La giustizia internazionale è forzatamente salomonica. Affida l’esecuzione agli Stati; non ha strumenti per farsene carico. A concordare le condizioni del rientro dovrebbe bastare un’intesa con le autorità indiane: qualcosa in più di semplici pratiche burocratiche, ma senza ricorrere alla massima autorità giurisdizionale del Paese. Ci sono due motivi per cui Delhi la rivendica: primo, per mantenere il principio della giurisdizione indiana nel processo ai due marò, che è la materia principale del contendere nella vertenza fra Italia e India; secondo, per l’istintiva ripicca di mettere i bastoni fra le ruote all’immediato ritorno di Salvatore Girone in Italia.

L’Italia deve ora destreggiarsi fra questi due ostacoli. Fattibile, ma richiede un attento dosaggio fra prese di posizioni pubbliche e diplomazia bilaterale. L’India non può contestare la decisione del Tribunale dell’Aia sul rientro. Può, ad arte, rinviarne l’attuazione alle calende greche. Non è nuova a queste tattiche: nella lontana primavera del 2013 aveva promesso un processo «rapido e equilibrato» – senza nessun seguito. Il pericolo dunque è un’attesa in tempi biblici della Corte Suprema di Delhi. Chiedere al Tribunale arbitrale un’interpretazione autentica? Ammesso che sia sufficientemente tranciante a nostro favore, anch’essa richiederebbe tempi non brevi. Nel frattempo Salvatore Girone rimarrebbe a Delhi.

Ci vuole la collaborazione dell’India. Il sesto senso di Matteo Renzi ne ha colto subito la necessità col messaggio di amicizia rivolto direttamente al Primo Ministro indiano, Narendra Modi. Non è scontato che l’India si senta obbligata a un atteggiamento costruttivo. Bisogna cercar di condurcela per mano. Innanzitutto, svincolando il rientro «in attesa di arbitrato» dalla questione sulla giurisdizione e indicando che anche l’Italia non ne farà precedente nel merito.

In secondo luogo, l’India chiede garanzie che Girone e Massimiliano Latorre (il cui «permesso per motivi di salute» scade il 30 settembre) tornino per il processo, se l’arbitrato internazionale gli darà ragione (decisione attesa fra due anni). Non ci resta che dargliele – la decisione di ieri è una misura transitoria – in cambio di una rapida autorizzazione al rientro di Girone che, purtroppo, non è solo una procedura burocratica. Infine serve insistere sul messaggio politico di Renzi: cos’ha da guadagnare Delhi a intestardirsi?

L’Italia ha appena tagliato un Gran Premio della Montagna, ma di qui al traguardo ci sono altre salite. Intanto la priorità è consentire a Salvatore Girone di tornare a casa. Per ora.

vivicentro.it-opinione / lastampa / Marò, si apre la fase più delicata della trattativa STEFANO STEFANINI

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Higuain, non è esclusa la sua permanenza a Napoli

La Gazzetta dello Sport scrive sul futuro di Gonzalo Higuain

“Non sarebbe una follia pagare 94,7 milioni per questo Higuain ma non è nemmeno difficile immaginarlo il prossimo anno agli ordini di Sarri, visto che è con il tecnico toscano in panchina che il centravanti della Seleccion ha sublimato le sue qualità. Higuain è l’anima del Napoli, ma il gioco del Napoli mette Higuain in condizione di essere il terminale offensivo di ogni azione”.

A Bigon offrirono Kantè, ma il Napoli disse no per il prezzo elevato

Calciomercato.com racconta un retroscena sul mercato del Napoli

“Al Napoli del ds Bigon, nel febbraio del 2015, è stato offerto N’Golo Kanté, oggi accostato ai top club europei tra cui la Juventus. All’epoca era al Caen, ritenuto troppo alto il suo prezzo; Ranieri invece ha spinto per prenderlo in fretta e ha avuto ragione, 8 milioni di euro benedetti, oggi il prezzo è quasi triplicato. “Gioca col motorino”, raccontava Claudio, sorpasso a Inler da subito nelle gerarchie”.