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Canada, catastrofico incendio potrebbe bruciare per mesi

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Già evacuati 90mila abitanti. Distrutto il 20% di Fort McMurray, ci vorranno anni prima che torni alla normalità

Il maxi incendio che da una settimana devasta la provincia di Alberta, in Canada, ha distrutto finora un quinto delle abitazioni di Fort McMurray, la città più colpita dal disastro. Il catastrofico rogo continua a diffondersi a macchia d’olio e le autorità lanciano l’allarme: le zone boschive di Alberta, la ricca provincia occidentale del Paese, potrebbero “bruciare per mesi”. Il rogo ha già causato la morte di due persone e la distruzione di 1.600 strutture in una superficie pari a circa un terzo dello stato del Rhode Island. Ad oggi sono state evacuate dalle zone colpite 90 mila abitanti. Secondo quanto rivelato alla Cbc da un’analista della Bank of Montreal, l’incendio costerà agli assicuratori fino a 9 miliardi di dollari canadesi, pari a quasi 7 miliardi di dollari Usa.

Secondo un parlamentare locale, David Yurdiga, ci vorranno anni prima che Fort McMurray torni alla normalità: oltre 100mila residenti sono stati evacuati e una superficie di 1.610 chilometri quadrati é stata colpita dalle fiamme. Ma la situazione sembra aver raggiunto un punto di svolta, ha detto il capo dei vigili del fuoco, Chad Morrison, secondo quanto riporta l’agenzia stampa Ap.

Morrison si è detto “molto contento” grazie a un calo delle temperature e una lieve pioggia, che fanno sperare di portare l’incendio almeno in parte sotto controllo. Intanto, le autorità hanno spiegato che durante il fine settimana l’incendio si è esteso meno del previsto. Da parte sua Yurdiga ha commentato che il restate 80% delle abitazioni della città sono intatte, ma che è ancora troppo pericoloso per i residenti tornare nelle proprie case.

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Venerato: “Klaassen? C’ è l’ accordo con il calciatore ma si valutano altre opzioni”

A Radio Crc, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport ed esperto di calciomercato. Queste le sue dichiarazioni riguardo le varie operazioni che trapelano in queste ore in casa Napoli:
“Il Napoli come vice Hamsik ha ormai fatto la sua scelta: il nome è quello di Klaassen, anche se sarebbe un po’ riduttivo relegarlo alla posizione di vice. C’ è già l’ accordo con il giocatore anche se la società continua a trattare con l’ Ajax sul prezzo del cartellino, si tratta di un investimento davvero importante. L’ alternativa è Zielinski, di proprietà dell’ Udinese, che piace molto a Sarri per la sua duttilità: può essere impiegato sia come mezz’ ala che come trequartista. Per quanto riguarda il vice Jorginho il nome forte è quello di De Roon del’ Atalanta che considero in vantaggio su Diousse e Diawara per una questione anagrafica. Sull’ out di destra si segue sempre Vrsaljko che ha una valutazione piuttosto alta, intorno ai 18-20 milioni. Anche qui parliamo di un terzino duttile che all’ occorrenza può anche sostituire Callejon”.

A Valderice l’associazione Il Sol.Co presenta le avventure degli amici del bosco

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L’associazione “Il Sol.Co” presenta le avventure degli amici del bosco

Valderice Per celebrare il XX anniversario dalla fondazione, l’associazione “Il Sol.Co”,  attraverso Gli Amici del Sol.Co, ha realizzato un libro dal titolo “Le avventure, i sogni, le amicizie, la felicità degli amici del bosco” che verrà presentato mercoledì 18 maggio alle ore 17.00, presso il Mulino Excelsior di Valderice (TP).

Si tratta di una raccolta di storie i cui protagonisti sono gli animali del bosco: amici che, unitamente, compiono un cammino per solidarietà, per passione e voglia di farcela insieme.

L’iniziativa è stata promossa dalla dottoressa Stefania Martinico (autrice già di un altro volume per bambini, ndr ‘Pino e la sua allegra famiglia’’, 2013 ), pedagogista e operatrice de “Il Sol.Co.”, associazione onlus di Valderice che si occupa di ragazzi diversamente abili.

Dott.ssa Stefania Martinico, pedagogista e operatrice de "Il Sol.Co" di Valderice
Dott.ssa Stefania Martinico, pedagogista e operatrice de “Il Sol.Co” di Valderice

Per mezzo del brainstorming abbiamo assemblato le idee venute fuori dai miei ragazzi- ci spiega la dottoressa Martinico (in foto) –  I vari racconti sulle avventure degli animali del bosco, scaturiti dalla loro fantasia, sono poi stati raccolti in questo libro. Avventure caratterizzate dall’Amicizia, quella con la A maiuscola 0sostenuta alla base  dalla solidarietà, dall’affetto, dal rispetto e dalla voglia di farcela insieme. 

Hanno contribuito anche i ragazzi della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. Dante Alighieri Valderice, plesso Mazzini, che si sono divertiti insieme a noi ad inventare una simpatica storia che li vedeva protagonisti”.

In realtà, gli animali protagonisti del libro, sono i ragazzi stessi che si raccontano. “Ognuno si è   identificato con un animale del bosco o è stato il gruppo a farlo – precisa la dottoressa– Anche i più piccoli utenti del Centro socio-educativo dell’associazione “Il Sol.Co.” hanno scritto la loro storia connessa alle avventure degli amici del bosco”.

Insomma un lavoro ricco, scritto a tante mani e impreziosito dai disegni realizzati da Giuseppe Risicato, un giovane ventenne autistico dalle capacità artistiche notevoli.
La realizzazione di questo progetto si avvale del contributo economico (e morale) degli amici dell’associazione Culturale Jò di Buseto Palizzolo. Infine, un ringraziamento in particolare viene rivolto dalla dottoressa Martinico all’amico Alberto Criscentiper la fiducia dimostrata a me e ai miei Amici del Sol.Co”.

La scuola sta per finire, questo libro potrebbe rappresentare un ottimo strumento di lettura estiva: avventure di animali che per amicizia affrontano peripezie e insieme scoprono i valori della solidarietà, del supporto reciproco e della determinazione. Tutti i bambini dovrebbero avere di questi stimoli…e non solo i bambini!

di Maria D’Auria

Cannavaro: “Sarri è arrivato tardi in A. Higuain? Le sirene si faranno sentire”

Le sue parole

Fabio Cannavaro ha parlato ai presenti alla manifestazione a Scampia della Fondazione Cannavaro-Ferrara: “In Campania ci sono tanti giocatori, ma il problema è trattenerli e farli crescere. Negli altri settori giovanili ci sono tanti stranieri, ma anche tanti napoletani. Io faccio l’allenatore, allenare la nazionale è il sogno di tutti. Mi piace stare a contatto coi giovani e con la gente di Napoli. Per la Champions  bisogna ampliare e migliorare la rosa, se si fosse fatto prima si poteva pensare di ambire allo scudetto quest’anno. Higuain? Trentatre sono tanti, nessuno se lo sarebbe aspettato. Quest’anno si è comportato da vero leader. Lo sento spesso, abbiamo un bel rapporto, gli ho detto che deve continuare a giocare così perchè a Napoli la gente vuole vincere. Lui sta benissimo, ma le sirene arriveranno dopo i tanti gol realizzati. Sarri è arrivato tardi in A, ma sta dimostrando le sue qualità”.

A Torino c’è la firma di Hamsik: che numeri!

I dettagli

La Gazzetta dello Sport ha individuato un altro protagonista della vittoria di ieri e di tutta la stagione, ovvero Marek Hamsik: Schierato in un centrocampo a tre, come quello del Napoli, Hamsik è devastante quando parte con il pallone incollato al piede e si lancia in contropiede ed è abile a trovare il tempo per il suggerimento al centravanti che si smarca. E’ la continuità il suo tallone d’Achille: non nell’arco di un’intera stagione, ma della stessa partita. Alterna belle giocate e minuti di sonno profondo, e questo è un difetto da correggere. Nel primo tempo di Torino il suo contributo è pazzesco. Tocco in profondità per il gol di Higuain, assist al bacio per il raddoppio di Callejon. In più, tante corse, tanti recuperi, tanta partecipazione. Lo slovacco tocca complessivamente 66 palloni e sono 56 i passaggi effettuati: soltanto 6 errori, che sono davvero pochissimi per uno che lavora in mezzo al campo e spesso è attorniato da tre o quattro avversari.

Tennis, Internazionali di Roma: via con Raonic-Cecchinato, oggi Errani e Fognini

E’ il giorno di Fabio (contro Garcia-Lopez) e Sara (Watson la rivale), ma fra gli otto azzurri in campo oggi al Foro c’è anche Francesca Schiavone contro la Safarova. La Knapp contro la Strycova. Andreas Seppi vuole azzannare Pospisil, Caruso sfida Kyrgios, Sonego trova Sousa

E’ il giorno di Fabio e Sara, altro che storie. Sono otto gli italiani che oggi scendono in campo al Foro Italico, per il primo turno degli Internazionali d’Italia. L’attesa, principalmente, è tutta per Fognini ed Errani, che sulla carta non hanno impegni insormontabili. Fognini, terzo incontro sul Centrale, affronta lo spagnolo Guillermo Garcia-Lopez, mentre Errani (terzo incontro sulla Grandstand Arena) se la vedrà con la britannica Heather Watson, che nelle qualificazioni al primo turno ha sconfitto la nostra Burnett in tre set. Non è tutto qui, perché l’Italia è ben rappresentata.

BRIVIDO SCHIAVONE — Tra gli uomini, tanto affascinanti quanto proibitivi gli impegni di Marco Cecchinato e Salvatore Caruso, rispettivamente contro Milos Raonic e Nick Kyrgios. E dura sarà anche per Lorenzo Sonego, che sul campo numero 2 se la vedrà contro il portoghese Joao Sousa. Più accessibile la sfida di Andreas Seppi, che sul Pietrangeli aspetta il canadese Vasek Pospisil. Tra le donne, il Centrale accoglierà Francesca Schiavone, attesa però da un’avversaria complicata, la testa di serie numero 10 Lucie Safarova. Karin Knapp, invece, anticiperà Seppi sul Pietrangeli, contro la ceca Barbora Strycova.
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Vegas e le banche salvate “risparmiatori consapevoli dei rischi”

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Secondo il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, i prospetti informativi rimangono comunque troppo lunghi e complessi. E sui titoli di Stato “da tetto possibili turbolenze mercato”

Milano – Nella vicenda del collocamento delle obbligazioni subordinate delle quattro banche fallite (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara) sono state rispettate le regole di trasparenza previste ed è stata data “massima evidenza” a tutti i fattori di rischio. Lo sottolinea il presidente della Consob, Giuseppe Vegas. “I prospetti e i supplementi informativi che accompagnavano le emissioni delle obbligazioni subordinate delle quattro banche erano stati redatti nel rispetto delle regole di trasparenza previste dalle norme sul prospetto informativo – afferma – i prospetti in questione hanno dato massima evidenza a tutti i fattori di rischio connessi alla complessità degli strumenti e alla situazione in cui versavano le banche. Essi specificavano che l’investitore avrebbe potuto perdere l’intero capitale investito in caso di liquidazione o di procedure concorsuali”.

Sulla questione, aggiunge, “sono in corso accertamenti da parte dell’istituto e dell’autorita’ giudiziaria in ordine al rispetto delle regole di condotta nel collocamento di questi prodotti alla clientela retail. Le vicende relative alla liquidazione delle quattro banche non mettono in discussione la validita’ di fondo dei modelli di vigilanza sulla prestazione dei servizi d’investimento”: Vegas ha ripercorso le tappe della vicenda e ricordato le cifre. “Erano banche da tempo in crisi, tre erano sottoposte a procedure di amministrazione straordinaria da oltre due anni, una dall’inizio del 2015. In tale lasso temporale non hanno effettuato collocamenti di strumenti finanziari presso il pubblico”. Quanto alle obbligazioni subordinate, quelle in circolazione erano pari a poco piu’ di un miliardo di euro, di cui circa il 70% emesso prima del 2008. L’ultima emissione destinata ai clienti al dettaglio e’ avvenuta nell’ottobre 2013. L’importo in possesso della clientela retail al 30 giugno 2015 era di 374 milioni, pari all’1,17% del totale delle obbligazioni subordinate emesse dalle banche. “Si trattava di titoli sottoscritti in larga parte in un contesto di mercato completamente diverso da quello attuale, non si erano ancor amanifestati gli effetti della crisi finanziaria innescata dalla Lehman Brothers nel 2008”.

Il prospetto informativo relativo agli investimenti finanziari “rimane un documento troppo lungo e complesso per poter essere letto e pienamente compreso dal risparmiatore”. Lo ha affermato il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, oggi durante l’annuale Incontro con la comunita’ finanziaria. “Il prospetto – ha riconosciuto – immaginato dal legislatore comunitario come un contenitore che raccogliesse tutt ele informazioni sul prodotto e sul soggetto che lo ha emesso, non si e’ dimostrato un mezzo idoneo a fornire una risposta efficace al bisogno di conoscenza. Un eccesso di informazioni equivale quasi sempre a una carenza di informazioni”. Il prospetto quindi “e’ utile a chi lo redige per prevenire possibili rischi legali” ma rimane “troppo lungo e complesso per il risparmiatore”.

Titoli di Stato – L’introduzione di un tetto all’esposizione in titoli di Stato delle banche comporterebbe “una nuova ondata di turbolenze e instabilità sul mercato dei titoli pubblici”. Lo ha affermato il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, nell’Incontro con la comunita’ finanziaria. Questa limtazione, ha detto “in astratto potrebbe avere l’effetto positivo di dare maggiore efficacia alla politica monetaria. Tuttavia in assenza di livelli di patrmonializzazione del settore adeguatamente superiore a quelli minimi regolamentari avrebbe l’effetto di avvantaggiare gli Stati con rating più elevati e costringere le banche a ridurre bruscamente e in maniera disordinata l’esposizione in titoli di Stato con rating peggiori”. Dalla turbolenza sui mercati ne deriverebbe un aumento dei tassi “che avrebbe effetti negativi sulla sostenibilita’ del debito pubblico”.

Mercati – La Consob e’ in campo per diminuire il potenziale impatto negativo delle operazioni di high frequency trading, gli scambi ultraveloci di Borsa determinati dagli algoritmi, che oggi rappresentano oltre un quarto delle transazioni. In questa situazione, avverte “l’impatto di ogni notizia viene ingigantito, transazioni di modesto ammontare possono avere ripercussioni elevate sulle variazioni dei corsi, generando contnue sospensioni automatiche che disorientano gli investitori e risultano sempre meno efficaci nel calmierare gli eccessi di volatilita’”. A questo proposito Consob ha avviato un confronto con gli operatori per anticipare alcune misure previste dalla direttiva Mifid II, per ridurre il piu’ possibile l’effetto di comportamenti di mercato che non consentono la corretta formazione dei prezzi degli strumenti finanziari”.

La Consob avvia da oggi consultazioni con il mercato finanziario sulla possibile adozione di nuove raccomandazioni a favore della trasparenza e della protezione degli investitori. Lo ha affermato il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, oggi nell’Incontro annuale. Un primo documento riguarda linee guida per definire e standardizzare i contenuti delle avvertenze per l’investitore. Un’altra raccomandazione contiene principi guida relativi alle informazioni da fornire nella distribuzione di prodotti finanziari, per fornire ‘l’informazione chiave’, con l’adozione di una scheda prodotto sintetica. Infine si avvia una consultazione riguardante la distribuzione degli strumenti finanziaria attraverso la quotazione diretta su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione anziche il tradizionale collocamento presso gli sportelli.

vivicentro.it-economia / (AGI)  / Vegas e le banche salvate “risparmiatori consapevoli dei rischi”

Operaio muore schiacciato da una lastra di marmo a Massa

Meno di un mese fa morirono due cavatori di marmo a Carrara

Firenze, 9 mag. – Un operaio è morto oggi in un laboratorio per la lavorazione del marmo a Massa, schiacciato da una lastra di marmo. L’uomo, 61 anni, di Marina di Massa, sarebbe stato travolto dal carico di alcune lastre che con altri colleghi stava caricando.

A metà aprile scorso morirono due operai in una cava di marmo a Carrara.

Cave di marmo

Le cave sono luoghi dove da molti secoli avviene l’escavazione e la lavorazione del marmo e possono essere di due tipi: chiuse e a cielo aperto. Per il modo con il quale viene prelevato il marmo, la profondità di prospettiva delle pareti bianche, gli ampi spazi, la precisione simmetrica dei gradoni, i piani di lavorazione sembrano gradinate di anfiteatri. L’estrazione del marmo in cava è stato un continuo divenire di documenti vivi e drammatici attraverso i secoli, dai primitivi cunei di legno, al sistema della tagliata dei romani, al rivoluzionario filo elicoidale, all’attuale filo diamantato, tanto veloce quanto pericoloso, tra gli anfratti delle cave e i candidi e scoscesi ravaneti sono conservati gli eroismi, le fatiche, i sacrifici dei cavatori che con tenacia e capacità continuano ancora oggi a demolire queste montagne tagliandole, frantumandole e smontandole pezzo a pezzo, in piccoli blocchi per poi inviarli nel mondo.

All’interno delle cavità del marmo sono frequentemente riscontrabili cristalli perfetti e limpidissimi di numerose specie mineralogiche. Nonostante la piccolezza delle cristallizzazioni questi campioni sono particolarmente richiesti dai collezionisti a causa della bellezza e della trasparenza dei cristalli e del pregevole contrasto che si ha tra i cristalli colorati e la matrice bianca.

Alcuni minerali trovati nel marmo sono:

  • quarzo ialino
    wurtzite
    sfalerite
    dolomite
    calcite
    gesso
    fluorite
    zolfo nativo
    albite

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Reina: “Quando si sbaglia bisogna riconoscerlo”

I dettagli

L’Ussi Campania ha comunicato i vincitori del “Fair Play 2016 “. Tra i premiati c’era anche Pepe Reina, portiere del Napoli, che in conferenza stampa ha dichiarato: “Quando si sbaglia bisogna riconoscerlo per imparare e fare certamente meglio. Quello che importa è che manca una sola partita per far diventare il sogno realtà. L’ho detto anche ieri, vogliamo che i tifosi stiano al nostro fianco in un San Paolo pieno”. 

Futuro incerto, Sarri porrà delle condizioni

La Gazzetta dello Sport scrive di futuro incerto per Maurizio Sarri

“I prossimi saranno giorni di trattative tra Sarri e De Laurentiis per ridiscutere il contratto. L’allenatore porrà delle condizioni precise al presidente, prendere o lasciare. Su tutte, quella di eliminare le varie opzioni, a favore del club, che ne condizionano il dialogo sull’adeguamento e l’allungamento. «Sarebbe pazzesco parlare ora di futuro, la discussione potrebbe durare pure 10 giorni. Non chiederò giocatori, se vorranno consigli lì darò, altrimenti no. Il direttore conosce le caratteristiche dei calciatori che si trovano bene con me. Credo di avere già una buona squadra, ma possiamo crescere come mentalità. Koulibaly, Allan, Hamsik, Callejon, che è stato straordinario, Higuain, sono stati tutti bravi. Ma Koulibaly è cresciuto di più”.

Dopo Bianchi, Bigon e Mazzarri anche Sarri è nella storia azzurra

I dettagli

Con i tre punti di Torino, il Napoli ha raggiunto quota 79 punti, stabilendo il record nella storia del club nel campionato a 20 squadre. Tre punti pesanti, che sono serviti a Sarri per mettere al sicuro il secondo posto. Dopo Bianchi, Albertino Bigon e Mazzarri, Sarri è il quarto tecnico che si qualifica in Champions nella storia del club.

Terrorismo, alla Camera il ‘Giorno della Memoria’ con Mattarella

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Roma – E’ in corso in Aula alla Camera, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, la cerimonia per il ‘Giorno della memoria’ delle vittime del terrorismo e delle stragi. L’appuntamento, con diretta su Rai2, sul canale satellitare e sulla webtv della Camera, e’ stato introdotto dall’Inno nazionale eseguito dal coro dell’Istituto comprensivo Virgilio di Roma. Sono previste le testimonianze di Giorgio Bazzega, figlio di Sergio, maresciallo di Pubblica Sicurezza ucciso con Vittorio Padovani, vicequestore, a Sesto San Giovanni durante una perquisizione domiciliare nell’abitazione del brigatista rosso Walter Alasia; Massimo Coco, figlio di Francesco, giudice, ucciso insieme a due sottoufficiali della sua scorta da militanti delle Brigate Rosse; Lorenzo Conti, figlio di Lando, ex sindaco di Firenze ed esponente del Partito repubblicano italiano, ucciso da militanti delle Brigate Rosse; Vittorio Occorsio, nipote di Vittorio Occorsio, sostituto procuratore ucciso a Roma da un commando di Ordine nuovo; Anna Tonelli, studentessa dell’Istituto comprensivo 4 Bologna Scuola media Panzini. Successivamente interverra’ la presidente della Camera, Laura Boldrini.

Al termine, il Presidente della Repubblica, con la presidente della Camera dei deputati e con il ministro dei Beni e delle attivita’ culturali e del turismo, Dario Franceschini, procedera’ alla consegna delle targhe alle seguenti scuole vincitrici del concorso nazionale Tracce di memoria. Ritireranno la targa, per la scuola primaria l Ics via Cutigliano di Roma, Francesca Asia Colella, Massimiliano Gismondi, Giulia Cappelletti, Patrick Maurelli per il video ‘Claudio Graziosi: il nostro eroe’; ex aequo per la scuola secondaria di I grado: scuola secondaria di I grado Alfredo Panzini I.C. 4 di Bologna, Francesco Miale, Silvia Cagnolati, Margherita Marcacci, Francesca Farioli per gli elaborati audio ‘Cosa si ricorda’ e ‘Non sapevo’ e il video ‘Il Giornalino della Scuola’ e per la scuola secondaria di I grado Giacinto Bianco e Giovanni Pascoli di Fasano (Br), Rossella Amati, Caterina Bassi, Simona Busco, Sara Fanizza per il video ‘Il ragazzo di via Fani’; Per la scuola secondaria di II grado Istituto Polispecialistico Statale Leonardo da Vinci di Poggiomarino (Na), Maria Giovanna Ambrosio, Arcangelo Pisa, Anita Saggese del Liceo Classico e Scientifico per il video ‘Fiori di memoria’. La cerimonia – moderata dalla giornalista Maria Concetta Mattei – si concludera’ con l’esecuzione dell’Inno alla gioia (Inno europeo) da parte del Coro dell Istituto Comprensivo Virgilio di Roma.

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Sconcerti: “Sarri didascalico, ci si è accontentati di fare le vittime”

I dettagli

Il Corriere della Sera con un articolo a firma di Mario Sconcerti parla del Napoli: “Al Napoli due cose, un comportamento equilibrato in trasferta dove ha perso troppo, 6 volte. Non si vince un campionato perdendo 6 partite. E una maggiore flessibilità nella gestione dei giocatori. Sarri ha fatto un grande lavoro, ma deve forse essere il primo a dover migliorare per portare ancora più avanti la squadra. È stato a tratti un po’ didascalico, ha lasciato troppe responsabilità alla squadra senza riuscire a darle sempre cuore. Il Napoli ha perso punti in trasferta per minor intensità, come se mancassero leader in grado di indirizzare la squadra verso cambiamenti di ritmo. Forse è mancata anche l’abitudine a giocare a livello scudetto. Ci si è accontentati presto di essere vittime della ricchezza degli altri, delle ingiustizie arbitrali. Il caso Higuain è stato quasi esemplare. A Udine hanno vinto Juve, Inter, Roma e Milan. Quando Higuain ha litigato con l’arbitro il Napoli perdeva 3-1, ma si è parlato solo dell’arbitro, non dei tre gol subiti”.

Ancora la Gazzetta: “Paura Napoli contro un Toro imbarazzante”

La Gazzetta dello Sport scrive

La Gazzetta delo Sport riserva le prime pagine al successo del Napoli in casa del Torino: “Quello che non si capisce è come gli azzurri siano riusciti a tenere tutto in bilico fino alla fine. Dopo aver annichilito il Torino con l’uno-due Higuain-Callejon, e dopo aver rischiato la goleada, infatti, al 2-1 di Bruno Peres il Napoli all’improvviso si mette paura, arretra, non tira più in porta e ricorre a qualche espediente (leggi perdita di tempo). Non è la prima volta che gli viene il «braccino»: compito in classe per Sarri, in vista della prossima stagione. Il Toro, invece, a tratti è anche imbarazzante e non meriterebbe certo il pari”.

Klaassen-Napoli, c’è già l’accordo virtuale

I dettagli

Secondo Il Mattino si riapre la pista che porta a Davy Klaassen. Il giocatore avrebbe chiesto 15 giorni per riflettere. E il Napoli intende aspettarlo. Ieri il centrocampista dell’Ajax ha mandato giù la grande delusione del titolo olandese svanito all’ultima giornata, ma ha cominciato ad aprire all’addio. La distanza tra domanda e offerta sul cartellino è ancora importante, mentre Klaassen ha un accordo virtuale con gli azzurri. Il ds Giuntoli con Lerby nei prossimi giorni, probabilmente già mercoledì, non parlerà solo di Klaassen ma anche del rinnovo del contratto di Mertens.

Ben Yedder vuole in Napoli, ma c’è anche il Siviglia

I dettagli

Come riferisce Il Corriere dello Sport, il nome nuovo del mercato del Napoli è quello di Wissam Ben Yedder, ventiseienne che piace molto anche al Siviglia. Con la maglia del Tolosa ha segnato sedici goal stagionali, nonostante l’annata poco positiva del club francese. Il calciatore vuole il Napoli che l’ha seguito fino a quando non si è inserito anche il Siviglia. Intanto, passi avanti anche per Gianluca Lapadula del Pescara.

Michu: “Io sfortunato, Napoli che rimpianto!”

Queste le sue parole

Appena pochi minuti con Benitez a causa di un grave infortunio, però non dimentica la città: Miguel Perez Cuesta, meglio conosciuto come Michu ha rilasciato alcune dichiarazioni ai taccuni de Il Mattino: “Non aver dimostrato le mie capacità in azzurro è il mio più grande rimpianto da calciatore. La mia esperienza a Napoli è stata sfortunata e mi rimarrà sempre l’amaro in bocca per non essere riuscito a incidere. Nonostante le cose non andassero bene dal punto di vista sportivo e fisico, i napoletani non mi hanno mai fatto mancare l’affetto per farmi sentire integrato. Ero in panchina con Dries Mertens che mi disse di tenermi pronto per il grido dei tifosi alla fine dell’inno della Champions. In quel momento mi venne la pelle d’oca e mi resi conto di essere finito in uno degli stadi più caldi del pianeta, con quelli che probabilmente sono i migliori tifosi in assoluto”.

Higuain non è sicuro che resti: ecco cosa chiederà

La Gazzetta dello Sport scrive su Higuain

“Il Frosinone potrebbe offrirgli l’occasione per eguagliare Nordahl a 35. Intanto Higuain conferma altri record stagionali: 16 gol nel primo tempo, 14 in trasferta. Non è ancora sicuro che resti, con Lewandowski e Suarez è il miglior centravanti d’Europa e quindi ambito, ma in caso chiederà un adeguamento dello stipendio e anche della cifra tecnica del Napoli: in campo sempre gli stessi undici, più Mertens, situazione insostenibile per chi vuole pensare in grande”. Il Pipita chiude veste i panni da garante dei tifosi, vuole una squadra competitiva per legare il suo nome al club azzurro ancora per molto tempo. 

Toghe..Variopinte

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Sono anni che in Italia si discute sul fatto che un Magistrato non dovrebbe assumere le vesti di politico, purtroppo in mancanza di una Legge in materia, sono decine i casi in cui alcuni Giudici, prima hanno appeso al chiodo la toga, poi hanno indossato una casacca politica. Poi se le circostanze lo hanno “richiesto”, l’hanno nuovamente indossata come se fosse un abito da guardaroba.
Non esistono toghe variopinte.
La toga non deve essere come la casacca dei calciatori, un anno se ne indossa una, l’anno dopo un’altra e poi ancora un’altra ancora, ne’ tantomeno si puo’ appendere al chiodo come e’ consuetudine che facciano i calciatori a fine carriera.
Ne’ puo’ essere considerata alla stregua delle figurine della Panini, in cui sfogliando l’album, si puo’ dire questa ce l’ ho, quest’altra e’ ripetuta. quest’altra ancora mi manca.

Ricordo che all’epoca di Mani Pulite, tanti apparteneti alla Magistratura hanno optato di entrare in Politica, sono passati piu’ di 20anni e fra Politica e Magistratura esiste uno stretto legame.

I giudici devono fare i giudici, se appartengono a qualche partito politico, sarebbero  facilmente influenzabili, potrebbero far pendere la bilancia dal lato sbagliato, La Legge deve essere non solo uguale per tutti, ma dovrebbe essere salvaguardata da “distrazioni” di vario genere.
Proprio ieri il l’ammonimento del Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini* che con una circolare ha avvertito i Giudici che devono tenersi lontani dalla Politica.
Giovanni Legnini chi e’ ?
 
E’ stato Sottosegretario all’Economia nel Governo Renzi, componente dell’esecutivo Letta, dove e’ stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, da qualche giorno e nuovo Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Di cosa dobbiamo parlare, discutere, fare dissertazioni, il Governo Renzi pensa di avere uomini chiave che lo appoggeranno in questa rivoluzione, ma sta tenendo in poco conto coloro, cioe’ il Popolo Italiano, che lo potrebbe mandare nelle prossime elezioni al paesello natio.

vivicentro.it-opinione/ Toghe..Variopinte. Mauro Lo Piano

Oggi, 9 maggio, 28 popoli celebrano la Festa dell’Europa

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Festa EuropaIl 9 maggio si celebra la Festa dell’Europa. La data è diventata un simbolo della grande comunità continentale, costituita da 28 stati e oltre 500 milioni di abitanti. La ricorrenza ricorda il 9 maggio 1950, quando uno dei padri fondatori dell’Europa, Robert Schuman, ha presentato la proposta di creare un’Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. La proposta è nota come Dichiarazione Schuman e il 9 maggio 1950 è considerato l’atto di nascita dell’Unione Europea. Per celebrare la Festa dell’Europa le istituzioni dell’UE aprono al grande pubblico le porte delle loro sedi di Bruxelles e …

Strasburgo. Gli uffici locali dell’UE in Europa e nel resto del mondo organizzano una serie di attività ed eventi per un pubblico di tutte le età. In Italia le manifestazioni più importanti si svolgono a Venezia, dove fino al 20 maggio si propongono decine di eventi culturali, laboratori, mostre, spettacoli, iniziative didattiche e scientifiche, dal temaCittadinanza europea: unita nella diversità. Iniziative per festeggiare l’Europa sono programmate a Brescia con una notte bianca e sette differenti palchi musicali nelle strade del centro storico, ad Aosta con Europe direct Vallée d’Aoste, a Cagliari con il concorso fotografico Cagliari città che accoglie sugli scambi internazionali, e sono tante le città che festeggiano il 66esimo compleanno dellìEuropa.

Delineata sulla scia dei pellegrinaggi medioevali, come riteneva il poeta tedesco Wolfgang Goethe, nata sulle rovine della seconda guerra mondiale, l’Unione Europea (UE) rappresenta una realtà unica nel suo genere, che riassume popoli, idee, valori e conquiste civili di un intero continente. L’obiettivo iniziale era di promuovere la cooperazione economica tra i diversi Paesi, partendo dal principio che il commercio produce un’interdipendenza che riduce i rischi di conflitti. Dopo l’istituzione della Comunità economica del carbone dell’acciaio (Ceca) nel 1952, con il Trattato di Roma del 1957 è stata creata la Comunità economica europea (Cee), che ha intensificato la cooperazione economica tra i sei paesi fondatori della nuova Europa: Italia, Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. La creazione di un grande mercato unico, in continuo sviluppo, e l’ampliarsi degli orizzonti dall’economia alla politica, ha portato alla sostituzione del nome Cee con quello di Unione Europea nel 1992 con il Trattato di Maastricht, che entrò in vigore il primo novembre 1993. L’istituzione della moneta unica ha rafforzato la collaborazione e ora il destino di tanti popoli è strettamente collegato a quello dell’Europa.

La Festa dell’Europa è un’occasione per conoscere le radici e ripercorrere storia, tragedie e conquiste, con i nuovi orizzonti che dovranno portare e una comunità ben integrata anche politicamente, con la nascita degli Stati Uniti d’Europa.

Il nome Europa affonda le radici nel mito. La mitologia greca lo faceva risalire a una principessa fenicia, di cui si era innamorato Zeus, il padre degli dei. Europa era la figlia di Telefassa e di Agenore re di Tiro. Affascinato dalla fanciulla, Zeus decise di rapirla e perciò si trasformò in uno splendido toro dal mantello candido come la neve. Si presentò a lei che stava cogliendo dei fiori in riva al mare e con la sua dolcezza si fece accarezzare. Presa confidenza, Europa salì in groppa e il toro subito si lanciò nel mare e raggiunse Creta. Sull’isola Zeus si presentò come divinità e le svelò il suo amore. Dalla loro unione nacquero tre figli: Minosse, Radamanto e Sarpedonte. Minosse divenne re di Creta e diede vita alla civiltà cretese, da cui ebbe origine la civiltà europea. Il nome della principessa innamorata passò poi a indicare il continente europeo. Di là dal mito, l’etimologia del nome Europa è incerta: secondo alcuni deriverebbe dall’assiro Ereb (“occidente”) e significherebbe “terra del buio”, in quanto per i popoli orientali il territorio europeo si trovava a occidente, oltre il tramonto del sole. L’interpretazione più accreditata la fa risalire al greco anticoEurṓpē (“largo sguardo”), che indicherebbe la vasta regione a nord del mar Mediterraneo.

Tra i simboli dell’Europa, il cui motto è Uniti nella diversità, ci sono la bandiera e l’inno. La bandiera europea è a forma rettangolare, di proporzioni 3 per 2, di colore azzurro; al centro ha 12 stelle dorate a cinque punte disposte in circolo il cui centro è al punto di incontro delle diagonali del rettangolo. Tutte le stelle sono disposte verticalmente, cioè con una punta rivolta verso l’alto e due punte appoggiate direttamente su una linea retta immaginaria perpendicolare all’asta. Il numero delle stelle è invariabile e non si riferisce quindi al numero degli Stati membri. Il Consiglio d’Europa ha scelto il numero dodici in quanto simbolo di perfezione e di completezza: «Come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l’intero universo, le dodici stelle d’oro rappresentano tutti i popoli d’Europa». Il sito on-line ufficiale dell’Unione Europea spiega così la bandiera: «Le 12 stelle in cerchio simboleggiano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d’Europa».

L’inno ufficiale dell’Unione Europea è il celeberrimo brano della Sinfonia n. 9 in Re minore op. 125 di Ludwig van Beethoven. Composto nel 1823, quando l’autore era completamente sordo, è noto come l’Inno alla Gioia, in quanto questo quarto e ultimo movimento della sinfonia comprende parte dell’ode Inno alla Gioia composta dal poeta tedesco Friedrich Schiller nel 1785. Il brano di Beethoven è stato scelto come inno dell’Europa nel 1972 dal Consiglio d’Europa: «senza parole, con il linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa». Il Consiglio incaricò il maestro Herbert von Karajan, uno dei più grandi direttori d’orchestra del Novecento, a realizzare tre versioni strumentali per piano solo, fiati e orchestra sinfonica. Nel 1985 è stato adottato dai capi di Stato e di Governo come inno ufficiale dell’Unione Europea. Nel 2001 l’Inno alla gioia è stato dichiarato dall’Unesco Memoria del mondo.

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