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Concordia, Schettino condannato a 16 anni

La Corte d’Appello conferma la pena per l’ex comandante della Concordia.

Firenze L’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, e’ stato condannato in appello a 16 anni di carcere. A leggere la sentenza la presidente della corte d’appello di Firenze, Grazia D’Onofrio. Confermata dunque la sentenza di primo grado.

Ventisette anni e 3 mesi la richiesta formulata lo scorso 27 aprile dal procuratore generale di Firenze. In primo grado Schettino era stato condannato dal tribunale di Grosseto a 16 anni per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, abbandono di persone incapaci, abbandono della nave. La procura aveva chiesto 26 anni e per questo aveva presentato appello, sostenendo che la colpa di Schettino nella gestione dell’emergenza fosse piu’ grave di quella stabilita dal tribunale.

Difesa Schettino “colpa condivisa” – “Nessun commento, dobbiamo leggere la sentenza. La colpa e’ condivisa, il problema e’ la quantificazione, andremo a leggere cosa ha pensato la Corte. Fra tre mesi commenteremo”. Cosi’ Donato Laino, legale difensore di Schettino, ha commentato con i giornalisti la sentenza d’appello. “Ci aspettavamo qualsiasi cosa – ha aggiunto Laino – l’importante e’ che noi siamo a posto con la nostra coscienza. La Corte d’appello ha fatto dei ragionamenti e noi li dobbiamo leggere”. Ai giornalisti che gli se Schettino avesse provato amarezza non appena appresa la sentenza, Laino ha detto: “Perche’ mi fate delle domande cosi’ ovvie? Certo”.

La Costa Concordia, che trasportava 1.023 membri dell’equipaggio e 3.206 passeggeri, naufrago’ la sera del 13 gennaio 2012 davanti all’isola del Giglio dopo aver sbattuto contro gli scogli delle ‘Scole’. Nel naufragio morirono 32 persone. Nel quarto anniversario del disastro, i giudici del tribunale di Firenze si sono riuniti per emettere la sentenza su quella che e’ stata considerata la sciagura piu’ grave della storia italiana del mare degli ultimi 200 anni. Prima il teatro Moderno di Grosseto, trasformato per l’occasione in un aula di tribunale, poi l’appello a Firenze: sono passati cosi’ 4 anni tra sentenze, udienze e ricorsi. Centinaia tra testimoni, consulenti e oltre 50mila pagine tra documenti e ricostruzioni.

Le tappe della sciagura iniziano dall’impatto della nave sugli scogli all’Isola del Giglio, alle 21,45 del 13 gennaio 2012. Rocce taglienti che procurano uno squarcio di 70 metri nella fiancata sinistra dello scafo. Quella che doveva essere una tranquilla crociera, si trasforma in breve in un incubo per gli oltre 3200 passeggeri. Al centro del dibattito, il ‘rito dell’inchino’. Un passaggio sotto costa per rendere omaggio all’isola. Ma la manovra ravvicinata si rivela fatale. La fiancata della nave si squarcia, imbarca acqua e si genera un black-out.

vivicentro.it/cronaca –  (AGI)/Concordia, Schettino condannato a 16 anni

 

Ischia,dopo la retrocessione in serie D si cercano nuovi soci: quale futuro?

striscione tifosi ischia

Un’anno da dimenticare per l’Ischia Isolaverde. Dopo appena tre anni vissuti nel calcio professionistico si è ritornati nell’inferno della serie D. A pagare ancora una volta tutto questo scempio sono stati i tifosi con l’intera piazza isolana. Le colpe di queste retrocessione vanno attribuite soltanto alla società,che per l’interno arco della stagione ha commesso errori assurdi con scelte a dir poco scellerate. Un punto che più volte vi abbiamo raccontato è stato quello di portare via la squadra dall’isola,trasferendola a terraferma,svolgendo gli allenamenti per l’intera settimana ai Camaldoli ma giocando le partite in casa al Mazzella. Una scelta che sin dall’inizio non è andata mai giù all’intera piazza isolana. E come non potergli dare ragione ai tifosi,una squadra che si chiama Ischia ma che si alleni a Napoli è qualcosa di assurdo. Ma questa è soltanto uno dei tanti fattori che purtroppo ha condannato la squadra gialloblu alla retrocessione. Dopo la partita di ritorno contro il Monopoli,nonostante la vittoria che però non è servita a ribaltare lo 0-3 incassato una settimana prima in casa, sono arrivate le dimissioni da parte del presidente Luigi Rapullino. Nella giornata di ieri restando in tema societario,abbiamo ricevuto un comunicato da parte dell’amministratore unico Vicky Di Bello,il quale ha fatto capire che la società è alla ricerca di nuovi soci,ma ha aperto le porte anche agli imprenditori isolani. C’è da dire che comunque chi voglia entrare a far parte dell’Ischia dovrà sempre dar contro a Di Bello, che tra tutti i soci ch’erano presenti all’interno della società e lui il vero artefice di questa retrocessione. Di Bello oramai rimasto completamente solo,si perchè dopo le dimissioni di Rapullino, anche il socio Colantonio che ha gestito il settore giovanile a Torre del Greco aveva un accordo per altri tre anni,ma la retrocessione in serie D,ha portato alla conseguenza dell’annullamento del contratto. L’amministratore ha fatto sapere che contatterà qualche studio legale,per cercare altri soci pronti ad entrare. Ma questo è un film che tutti abbiamo già visto e vissuto,come lo scorso anno quando si affidò allo studio del Dott. Giancarlo Senese a Napoli. Il tempo stringe, è bisognerà trovare nuovi soci pronti ad entrare con la speranza di gettare le basi e programmare qualcosa di importante,anche perchè se si vorrà tentare il ripescaggio in Lega Pro, i tempi sono davvero stretti. Ad aggiungere a tutto questo c’è anche il problema della fidejussione, il principale handicap. In questo momento di certo non si respira aria positiva,anzi l’incubo di non partecipare al campionato di Serie D incomincia ad essere realtà. Ci apprestiamo a vivere un’altra estate bollente,quale sarà il futuro dell’Ischia?

ESCLUSIVA: Manniello svela il futuro della Juve Stabia

Nella splendida cornice dell’Hotel “Villa Cimmino” sito in via Panoramica a Castellammare di Stabia, la nostra redazione ha avuto, questo pomeriggio, il piacere di intervistare in ESCLUSIVA il patron della Juve Stabia, Franco Manniello.

Oltre a parlare, ovviamente, delle vespe, il patron Maniello si è soffermato anche sulla situazione attuale della città di Castellammare, dicendo la sua sulle elezioni comunali ormai imminenti. Nel seguente articolo tratteremo solo la parte riguardante il futuro delle vespe. Per poter conoscere il pensiero di Manniello sull’elezioni, potete seguirci sull’edizione SUD del nostro quotidiano nella sezione POLITICA.

Queste le sue parole in merito alla Juve Stabia:

Lei è alla guida del club ormai da 9 anni ma negli ultimi 3 è rimasto da solo al timone della Juve Stabia. La situazione è cambiata o resta la stessa?

La situazione, ahimè, resta la stessa. Sento in giro tante voci di presunti imprenditori interessati ma smentisco categoricamente. Sono aperto a tutti coloro che vogliono fare calcio con me a Castellammare. Se non ci sarà nessuno continuerò da solo, pazienza.

L’allenatore per la prossima stagione sembra che sarà Gaetano Fontana. Ci dice qualcosa in più?

Si. Confermo che Fontana sarà il nostro allenatore per la prossima stagione. Abbiamo per ponderato questa scelta e ci ha convinto la voglia di quest’uomo. Fosse per lui comincerebbe il ritiro domani. Ha subìto una squalifica ingiusta e ha tantissima voglia di ripartire. So che parte della tifoseria è contraria a questa scelta, ma sono sicuro che con il gioco e i risultati Fontana convincerà tutti. Il vice allenatore sarà Fabio Caserta, mentre le posso dire una notizia in anteprima: Ciro Polito svestirà i panni di calciatore e ci darà una mano come Dirigente della società.

A supportare la Sua scelta c’è anche l’ex presidente Roberto Fiore, il quale ha dato il suo benestare alla decisione di affidare a Fontana la panchina dal momento che conosce già la piazza e le pressioni.

Le considerazioni di Fiore sono giuste. Noi abbiamo voluto fortemente Fontana perché siamo convinti che sia l’uomo giusto per questa piazza. I tifosi credono alle dicerie e non lo vogliono, ma la legge ha appurato che Fontana non ha alcuna colpa. Crediamo nella bontà del suo lavoro e sono sicuro che ci toglieremo belle soddisfazioni con lui.

Intanto, in una Castellammare sempre più alla deriva, sembra essersi finalmente sbloccata la questione stadio. 

Si, così sembra. A tal proposito voglio ringraziare il commissario Vaccaro che ci ha aiutato molto per risolvere questa spinosa situazione, nonostante sia tifoso del Catania (ride, ndr). A parte gli scherzi, sono contento perché se togliamo anche lo stadio, non ci resta più nulla… 

Quest’anno ci sono stati, però, numeri impietosi di tifosi allo stadio. Crede sia un aspetto economico?

No. Non credo sia totalmente un problema economico. È un problema culturale, gli italiani sono abituati alla comodità e la TV non fa altro che allontanare gli italiani dallo stadio. Gli inglesi o i tedeschi, ad esempio, sentono maggiormente il tifo e si recano sempre allo stadio. Ad ogni età. Alla base, però, c’è anche il problema degli stadi fatiscenti e scomodi. Forse può essere questo uno dei motivi. 

I tifosi si aspettano tanto da lei. Quale sarà l’obiettivo della Juve Stabia 2016/2017?

Credo che nessuno parta con l’obiettivo di perdere. Tutti vogliono vincere e anche noi vogliamo vincere. Non voglio fare proclami ma la squadra sarà all’altezza della situazione e lotterà fino alla fine. Eravamo convinti di aver costruito una buona squadra anche l’anno scorso ma i tanti infortuni ci hanno penalizzato. Abbiamo giocato su un manto erboso che era praticamente cemento e questo ci ha rovinati. Ci auguriamo che sia tutto diverso la prossima stagione.

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UFFICIALE- Italia, Conte esclude Jorginho e Bonaventura: i 23 convocati

Nessuna sorpresa: Antonio Conte, in diretta nazionale su rai 1,  ha diramato le convocazioni ufficiali e conferma le esclusioni di Jorginho e Bonaventura. Presenti Thiago Motta e Sturaro. Ecco, finalmente, la lista ufficiale dei 23 che partiranno per la Francia.

1 Buffon, 2 De Sciglio, 3 Chiellini, 4 Darmian, 5 Ogbonna, 6 Candreva, 7 Zaza, 8 Florenzi, 9 Pellé, 10 Motta, 11 Immobile, 12 Sirigu, 13 Marchetti, 14 Sturaro, 15 Barzagli, 16 De Rossi, 17 Eder, 18 Parolo, 19 Bonucci, 20 Insigne, 21 Bernardeschi, 22 El Shaarawy, 23 Giaccherini

ESCLUSIVA – Franco Manniello parla della città di Castellammare in vista delle prossime elezioni

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Abbiamo ascoltato in esclusiva Franco Manniello, presidente della Juve Stabia e sostenitore della lista civica Stabia Libera, il quale ci ha illustrato le sue aspettative sulle prossime elezioni e le sue speranze per la città di Castellammare.

Ecco le sue parole.

Presidente Franco Manniello le posso chiedere un suo giudizio sulle condizioni in cui versa attualmente la città di Castellammare: Da stabiese purosangue quale sono non può che farmi male vedere Castellammare così in declino. Sento ogni giorno lamentele circa le stesse persone che da anni si candidano ma nessuno poi agisce in concreto. Ci sono le liste civiche, quindi qualsiasi cittadino che vuole cambiare le cose può farlo candidandosi; è inutile lamentarsi se poi non si agisce in concreto. Io ho fatto una lista civica, Stabia Libera, per cercare di dare un contributo attivo; poi può andare bene o male, questo non posso saperlo, ma almeno provo a rendermi utile con i fatti e con le mie idee. Se non si agisce, le cose non cambieranno mai. A prescindere dagli schieramenti e dalle promesse, chiunque vinca deve anteporre il bene di Castellammare a qualsiasi altra cosa.

Oggi ha fatto una lista civica mentre in passato si è esposto in prima persona: Certo, perché non voglio prendere in giro le persone. Non avrei il tempo di dedicarmi completamente ed esclusivamente a Castellammare. Sono un imprenditore, il presidente della Juve Stabia, non vivo a Castellammare; con tutti questi impegni non sarebbe stato giusto candidarmi in prima persona, nonostante mi sia stato chiesto. Ho preferito mettermi in gioco, ancora una volta, per il bene della città ma senza prendere in giro i cittadini. Ciò che conta è che Castellammare non venga lasciata a se stessa, come successo con la “mia” Juve Stabia.

Negli ultimi tempi la funivia è tornata in funzione e la questione Romeo Menti si è avviata verso la risoluzione: Sì, è per questo ringrazio il commissario prefettizio Vaccaro, che, nonostante fosse tifoso del Catania e potesse avercela con noi per come è andata la sua squadra (Manniello ride n.d.r.), si è impegnato in prima persona risolvendo questa questione importantissima. Parliamoci chiaro, togliere anche lo stadio alla Juve Stabia sarebbe stata la fine per la Società. Mi ricollego ad un discorso più generale: anche il Presidente della Regione ha messo da parte tutte le ideologie e le appartenenze politiche per il bene del territorio; questo è quello che si deve fare. Spero di farlo io con la mia lista, ma se non ci riuscissi io ciò che conta è che chi vincerà agisca!

Dei tanti problemi che affliggono Castellammare, secondo le il primo su cui intervenire: Parlo del candidato della mia lista, Pannullo. Credo che il primo passo sia concentrarsi sulla vivibilità; ormai a Castellammare è impossibile anche camminare per strada, tanto che la città è degradata. Si parte sempre, a mio avviso, dalle piccole cose per poi dedicarsi ai progetti maggiori (Terme, Fincantieri ecc). Anche la Villa Comunale è una questione di primaria importanza.

C’è poi un grosso buco di bilancio con cui fare i conti: Certo, qualsiasi progetto naufraga senza disponibilità economica. Per questo dico che sarà fondamentale il sostegno di imprenditori privati che abbiano possibilità di investire sulla città di Castellammare.

Infine un messaggio ai cittadini stabiesi: Ai cittadini dico, innanzitutto, di andare a votare perché solo così si può partecipare attivamente ai propri interessi, e perché Castellammare è dei cittadini. Non faccio pubblicità alla mia lista, spero solo che, chiunque vinca, ci possa essere un’opposizione attiva e partecipe, una collaborazione tra tutte le liste che abbia come fine primario il bene della città. Mi auguro, infine, che non ci siano i soliti passaggi da una “squadra” all’altra solo per meri interessi personali. Con l’aiuto di tutti, indipendentemente dagli schieramenti, Castellammare può rinascere. Guardo il panorama che c’è avanti a me e credo che poche città al mondo possano vantare uno spettacolo ed un potenziale del genere..non dimentichiamolo.

Raffaele Izzo

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Herrera al Napoli? Sentite cosa pensano i tifosi del Porto

Da diverso tempo, ormai, si parla del forte interesse del Napoli per Héctor Herrera, centrocampista del Porto. Dalle ultime indiscrezioni sembra che la società partenopea sia riuscita a strappare il si del giocatore il cui cartellino si aggira oltre i 20 milioni. I tifosi del Porto non hanno esitato ad esprimere il loro parere tramite il portale “A Bola”: decine e decine di commenti, tutti negativi. A quanto pare a Oporto sarebbero felici di una cessione del messicano, considerato un flop:
“Da tre anni il Porto non ha un leader, da quando è andato via Moutinho. Herrera è uno dei mali di questa squadra”. Ma ne esistono anche altri, ancora più duri: “Da quando è arrivato Herrera non abbiamo vinto niente, che vada a Napoli e ci resti per tutta la sua carriera”. Oppure: “20 milioni? Sarebbero un ottimo colpo per il Porto, parliamo di un giocatore mediocre che non si valorizzerà di più”. “Ancora non è stato ceduto?” si chiede un tifoso: “Allora diamoglielo subito”. “Per fortuna Dio esiste, Herrera è uno dei più grandi flop del Porto. Vai e non tornare più”. Sono decine i messaggi, tutti negativi:“Detesto Herrera, speriamo se ne vada via, al più presto”.

Antimafia: i 14 impresentabili alle elezioni comunali di domenica prossima, tutti candidati in liste civiche.

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Quattordici candidati alle elezioni comunali di domenica prossima sono stati ritenuti “impresentabili”. Sette di loro si sono candidati a Battipaglia, ma ci sono irregolarità anche a Roma, con un aspirante consigliere comunale “impresentabile” e illegittimità nelle liste di un municipio della periferia romana.

Nessun esponente di partito, sono tutti in corsa nelle liste civiche.

QUESTI  I NOMI DEGLI IMPRESENTABILI

A Battipaglia Carmine Fasano, Daniela Minniti, Lucio Carrara, Francesco Procida, Bartolomeo D’Apuzzo, Demetrio Landi (incandidabili per false comunicazioni). Sempre a Battipaglia, Giuseppe Del Percio è candidabile ma se eletto potrebbe essere sospeso ai sensi della legge Severino

A Roma, tra i candidati al VI municipio, sono incandidabili Antonio Carone, Domenico Schioppa, Antonio Giugliano, Fernando Vendetti. Si segnala inoltre la posizione di Mattia Marchetti, candidato al Consiglio comunale con la lista lista Lega Centro, nei confronti del quale è stato emesso decreto che dispone il giudizio immediato per tentata estorsione e dunque dichiarato impresentabile per la violazione del codice di autoregolamentazione

A Scalea l’incandidabilità riguarda Carmelo Bagnato

A San Sostene, in provincia di Catanzaro, Alessandro Codispoti se eletto rischia la sospensione in base alla legge Severino

Dopo lo screening la Bindi, nel corso di una conferenza stampa a San Macuto, ha voluto lanciare un appello a tutti i partiti affinché si decidano a “prendere sul serio” la lotta alla malavita:

“Le liste civiche sono un varco per le mafie”, scandisce la Bindi, conosciamo anche liste civiche con capacita’ di riscatto – ha detto – e non vogliamo certamente delegittimare questi tentativi. Ma il 100 per cento delle liste civiche in quasi tutti i comuni sciolti per mafia, 100 per cento a Morlupo, 100 a Sant’Oreste. Qualcosa vuol dire…”. E però, sempre la Bindi, “è  una situazione sicuramente incoraggiante rispetto allo scorso anno. Credo che sia grazie all’attenzione che si e’ creata intorno alla qualita’ della classe dirigente”. 

In Antimafia sono soddisfatti e parlano di “effetto deterrente” che il loro lavoro – travolto dalle polemiche solo un anno fa – ha prodotto. Nel 2015 in corsa per le regionali, c’era Vincenzo De Luca, poi eletto governatore della Campania, che Bindi inserì tra gli impresentabili e fu accusata di avere usato la commissione per regolare i conti nel Pd. Acqua passata.

 

Auriemma: ” Zielinski-Herrera? Magari! Aumenterebbe la qualità”

A Radio Crc, nel corso della trasmissione Si Gonfia la Rete, il conduttore Raffaele Auriemma ha espresso le proprie considerazioni riguardo i possibili arrivi di Herrera e Zielinski:
“Se entrambe le trattative dovessero andare in porto sarei davvero contento. Con Herrera e Zielinski si alzerebbe, e non poco, la qualità del centrocampo azzurro. Con questo non voglio dire che Allan e Hamsik non siano all’ altezza, semplicemente si tratta di avere maggiori alternative a disposizione”.

Italia, Conte: “Non bisogna smettere di sognare, bisogna crederci”

Ai microfoni della Rai, il tanto discusso Antonio Conte, ct della nazionale italiana, ha dichiarato: “Il sogno deve sempre far parte della nostra vita, sognare ti dà quello stimolo per raggiungere un obiettivo che oggi magari può essere solo sognato. Io penso che nessuno deve impedirci di sognare, altrimenti sarebbe la morte. Stiamo lavorando bene, cercando di creare qualcosa di bello per cercare di stupire e rendere orgogliosi gli italiani. L’Europeo non si vince da 1968 e questo fa capire di gran lunga la difficoltà che abbiamo di far nostra questa competizione. Cerchiamo di stare coi piedi per terra, un passettino alla volta cercando di passare il girone di qualificazione e vedremo poi cosa ci aspetterà il futuro”

ANSA- Arriva il sì di Herrera, manca l’ok del Porto

(ANSA) – NAPOLI, 31 MAG – Hector Herrera ha detto sì. Il centrocampista messicano del Porto si è convinto a trasferirsi in maglia azzurra e nelle ultime ore avrebbe trovato anche un accordo di massima sull’ingaggio. Herrera, che in Portogallo guadagna 800 mila euro all’anno, arriverebbe il prossimo anno a 1,2 milioni di euro. Il problema per il Napoli è ora quello di trovare un punto di incontro con la società di appartenenza del calciatore. Il Porto chiede 25 milioni e si dichiara indisponibile a fare sconti. Il Napoli, al momento, ne offre 18 ai quali andrebbero però aggiunti alcuni bonus che farebbero lievitare la cifra complessiva, portandola molto vicino a quella richiesta. Nei prossimi giorni ci sarà la risposta definitiva.

Kalinic, le parole dell’ agente: “Napoli? Per ora nulla di concreto”

A Radio Kiss Kiss Napoli, nel corso della trasmissione Radio Gol, è intervenuto Tomislav Erched, agente di Nicola Kalinic. Ecco quanto evidenziato:
Kalinic al Napoli? Sono solo voci, attualmente non vi è nulla di concreto e non so se ci sono possibilità di vederlo indossare la maglia azzurra in futuro. Higuain? Nella remota ipotesi che dovesse andare via sarebbe davvero complicato trovare un sostituto all’ altezza; non sarà facile per nessuno prenderne il posto.

A Giuntoli consiglio i nomi di Badelj e Vecino per il centrocampo, sarebbero due grandi colpi”.

Napoli parla argentino: piace Gino Peruzzi

Il Napoli guarda in Argentina: secondo quanto riporta il sito albiceleste Tycsports.com, infatti, gli azzurri avrebbero messo gli occhi su Gino Peruzzi, difensore del Boca Juniors, classe 92, con un passato già in Italia, al Catania. Al Boca servirono circa 3,5 milioni di dollari per portare a casa il giocatore, quasi due anni fa. Giuntoli dovrà quantomeno raggiungere la stessa cifra per provare ad assicurarsi le prestazioni del ragazzo. Il Boca non intende però privarsi di lui, almeno fino al termine della Coppa Libertadores.

Visco: tagliare il cuneo fiscale, più investimenti. Longobardi (Unimpresa), governo segua traiettoria Bankitalia

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Le considerazioni del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco,  sullo stato dell’economia e la dichiarazione del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi

Le considerazioni del governatore sullo stato dell’economia:

La ripresa è ancora da consolidare. Le previsioni di consenso indicano per l’Italia il ritorno ai livelli di reddito precedenti la crisi in un tempo non breve; sono deludenti le valutazioni sul potenziale di crescita della nostra economia. Si deve, e si può, fare di più”. E’ questo il messaggio lanciato dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nelle considerazioni finali dopo aver ricordato che “usciamo lentamente, con esitazione, da un lungo periodo di crisi, non solo finanziaria ed economica”.

“L’evoluzione del contesto macroeconomico rischia di ostacolare il conseguimento” della riduzione del rapporto tra debito pubblico e pil “nel 2016, uno stretto controllo dei conti pubblici e la realizzazione del programma di privatizzazioni possono consentire di avvicinare il più possibile il rapporto tra debito e prodotto a quanto programmato e garantirne una riduzione significativa nel 2017”.

Le banche italiane devono agire sui “costi, inclusi quelli per il personale agendo su qualità e quantità degli organici”
. Lo chiede il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco secondo cui occorre proseguire “nella riduzione degli sportelli” adeguando “il modello basato su una diffusa presenza territoriale”. Secondo il governatore “azioni ancora più determinate e tempestive” sui costi “saranno indispensabili” per gli istituti in difficoltà attenuando le “ripercussioni sui dipendenti” grazie alle nuove norme sul fondo di solidarietà.

“Benessere e sicurezza sono beni primari: il tentativo di garantirli dando alle sfide globali risposte frammentate, di tenere le minacce fuori dall’uscio di casa tornando a erigere barriere nazionali ha però ben poche probabilità di riuscita; causa danni certi e ingenti”. Visco chiede un “salto di qualità” in Ue trovando unità su materie fondamentali, quali la gestione dell’immigrazione, e cita Altiero Spinelli che voleva un’unione “che spezzi decisamente le autarchie economiche”.

La domanda di lavoro è tornata a crescere a un ritmo superiore alle attese di un anno fa, e il tasso di disoccupazione dei giovani è sceso per la prima volta dal 2007 di oltre due punti percentuali, ma “la disoccupazione resta però troppo alta”. Lo dice il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco nelle considerazioni finali sottolineando che il suo “progressivo riassorbimento, essenziale per offrire adeguate condizioni di vita ai cittadini, è necessario anche per riportare l’inflazione su valori in linea con la stabilità dei prezzi”.

“Per una ripresa più rapida e duratura è necessario il rilancio degli investimenti pubblici mirati, anche in infrastrutture immateriali, a lungo differiti” ed è importante anche “un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale gravante sul lavoro”. Così il governatore di Bankitalia Ignazio Visco che chiede poi di rafforzare gli incentivi all’innovazione e sostenere i redditi dei più poveri. Se i margini di bilancio sono oggi limitati, è però “possibile programmare l’attuazione di questi interventi su un orizzonte temporale più ampio”, dice.

La massa dei crediti deteriorati delle banche italiane deve “essere presa in seria considerazione senza sovrastimare però l’entità del problema”. Visco ribadisce come sui crediti, “lascito della lunga e profonda recessione”, siamo “a un punto di svolta” e la “tendenza alla normalizzazione sta proseguendo”. Il governatore rileva come la vigilanza europea è “consapevole che la riduzione delle esposizioni deteriorate non potrà che essere graduale”.

La legalità è condizione cruciale per lo sviluppo“. E’ la raccomandazione di Ignazio Visco che leggendo le CF sottolinea come “l’azione i contrasto dell’evasione fiscale, della corruzione e della criminalità organizzata può permettere di sostenere l’attività delle tante imprese competitive”. Per Visco “le priorità di riforma sono chiaramente individuate”: rimozione illegalità, ridare efficienza a P.a. e giustizia civile, investimenti nella innovazione e nella ricerca del capitale umano.

Le aggregazioni delle banche “possono stimolare e favorire” il recupero dei profitti messi sotto pressione dalla crisi e ora dall’innovazione tecnologica e la concorrenza. Lo chiede Visco a patto che siano condotte “secondo logiche strettamente industriali”. Il tema è ancora più acuto per gli istituti più piccoli che “devono procedere speditamente” superando vecchie logiche di mero presidio del territorio”. Logiche che spesso “hanno acuito anzichè attenuato le difficoltà dell’economia reale e delle stesse banche”.

Dal canto suo, il presidente di Unimpresa Paolo Longobardi, commentando le Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha dichiarato:

“Giù le tasse e più investimenti pubblici: la ricetta indicata dal governatore Visco questa mattina è la stessa che Unimpresa ripete da anni. Ed è su questa traiettoria che il governo di Matteo Renzi deve muoversi, ora che verrà avviato il complesso percorso di confezionamento e scrittura della legge di stabilità: bisogna insistere con l’abbattimento del cuneo fiscale e tornare a ragionare in maniera seria sull’uso intelligente della spesa statale per rilanciare le grandi infrastrutture”.

Mediaset – Dopo Klaassen potrebbe sfumare un altro colpo per il Napoli

Nel corso della trasmissione Sport Mediaset, il giornalista Paolo Bargiggia si è soffermato sul mercato del Napoli. Ecco quando evidenziato:
“Dopo Klaassen, che ha deciso di restare in Olanda per un’ altra stagione, il Napoli rischia di perdere anche Vrsaljko: il Sassuolo infatti incontrerà l’ Atletico Madrid nei prossimi giorni. Con la partenza di Berardi gli emiliani sono alla ricerca di un sostituto e il club spagnolo ha promesso di proporre un attaccante se la trattativa dovesse andare in porto. Per il centrocampo, sfumato Klaassen, si pensa a Zielinski dell’ Udinese: ai friulani oltre a un conguaglio economico potrebbe finire anche Valdifiori come contropartita. Quest’ ultimo dovrebbe essere sostituito da De Roon: con l’ Atalanta c’è un’ operazione in corso anche per prendere Sportiello che potrebbe essere sostituito da Luigi Sepe. Anche David Lopez è sulla lista dei partenti: il Napoli, perciò, continua a valutare la possibilità di pagare la clausola di 28 milioni per Vecino, il vero obbiettivo per il centrocampo per innalzare la qualità”.

Italia, scelti i numeri di maglia: a Thiago Motta andrà la 10, mentre Insigne…

Trapelano le prime informazioni relative ai numeri di maglia scelti dai convocati di mister Conte, in vista di Euro2016. Da goal.com apprendiamo che a prendere la 10 sarà il discusso Thiago Motta; a Lorenzo Insigne andrà, invece, la 20.

La lista: 1 Buffon, 2 De Sciglio, 3 Chiellini, 4 Darmian, 5 Bernardeschi, 6 Candreva, 7 Zaza, 8 Florenzi, 9 Pellè, 10 Thiago Motta, 11 Immobile, 12 Sirigu, 13 Sturaro, 14 Marchetti, 15 Barzagli, 16 De Rossi, 17 Eder, 18 Parolo, 19 Bonucci, 20 Insigne, 21 Ogbonna, 22 El Shaarawy.

Nuovi schiavi, nel mondo sono 45,8 milioni

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Roma – Nel mondo 45,8 milioni di persone vive in stato di schiavitu’, di cui 129.600 in Italia. Di queste, 1.243.400 (2,7%) si trovano in Europa. Sono le conclusioni dell’ultimo rapporto della Walk Free Foundation: secondo l’Indice globale della schiavitu’ 2016, la stima del 28% rispetto all’ultimo rapporto, che tradotto vuol dire 10 milioni di persone in piu’. L’India resta il Paese con il piu’ alto numero assoluto di persone in stato di schiavitu’ (18,3 milioni), ma la risposta del suo governo al problema va rafforzandosi rapidamente.

La schiavitu’ moderna esiste in tutti i 167 Paesi coperti dall’Indice. La Corea del Nord ha la piu’ elevata incidenza di schiavitu’ moderna (4,37% della popolazione) e una risposta del governo piu’ debole. A seguire troviamo l’Uzbekistan (3,97%) e la Cambogia (1,65%). Le vittime sono schiavizzate attraverso il traffico di esseri umani, il lavoro forzato, la sottomissione per debiti, il matrimonio forzato o servile o lo sfruttamento sessuale a fini commerciali, rivela il rapporto redatto con 42.000 interviste condotte in 53 lingue, che coprono il 44% della popolazione mondiale. In termini di numeri assoluti, l’India rimane al primo posto con una stima di 18,35 milioni di persone schiavizzate, seguita da Cina (3,39 milioni), Pakistan (2,13 milioni), Bangladesh (1,53 milioni) e Uzbekistan (1,23 milioni). Insieme, questi cinque Paesi rappresentano quasi il 58% della popolazione schiavizzata nel mondo, in pratica 26,6 milioni di persone.

In Europa, la Macedonia e’ il paese europeo con la piu’ elevata prevalenza di schiavitu’, con una stima dello 0,64% della sua popolazione intrappolata in forme di schiavitu’ moderna. Seguono la Turchia (0,626%), la Polonia e la Bosnia-Erzegovina (entrambe allo 0,476%), quindi Romania, Grecia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Serbia, Croazia, Lituania, Lettonia, Estonia, Cipro, Montenegro (tutte allo 0,404%). E ancora, nell’ordine, Albania, Kosovo (0,295) Ungheria, Slovacchia, Slovenia (0,228).

Poi c’e’ l’Italia (0,211, ossia 129.000 persone). I Paesi che performano al meglio in Europa sono, rispettivamente, Lussemburgo, Irlanda, Norvegia, Danimarca, Svizzera, Austria, Belgio, Spagna, Regno Unito, Francia e Germania, tutti sullo 0,018%. I Paesi Bassi sono l’unico paese europeo a ottenere un Rating A in termini di risposta del governo alla schiavitu’ moderna. Seguono Regno Unito, Svezia, Portogallo, Croazia, Spagna, Belgio, Norvegia e Austria, che ricevono un Rating BBB. I Paesi Bassi e il Regno Unito sono stati i primi governi nel mondo ad addottare una nuova tecnica di misurazione che permette di avere una stima della schiavitu’ moderna a livello nazionale.

Anche se vanta la piu’ bassa incidenza di schiavitu’ nel mondo, l’Europa rimane una destinazione e, in misura minore, una regione di origine per lo sfruttamento di uomini, donne e bambini in lavori forzati e sfruttamento sessuale a fini commerciali. Secondo i piu’ recenti riscontri Eurostat, i cittadini dell’Unione Europea (UE) rappresentano il 65% delle vittime identificate del traffico di esseri umani in Europa. Questi soggetti provengono in gran parte dall’Europa dell’Est, principalmente da Romania, Bulgaria, Lituania e Slovacchia. Le vittime del traffico di esseri umani non residenti nella UE provengono prevalentemente da Nigeria, Cina e Brasile. Il recente afflusso di rifugiati ha messo a dura prova le misure di protezione europee, creando scappatoie facilmente sfruttate dalle reti criminali europee. Si stima che almeno 10 mila bambini registrati come rifugiati sono ora dispersi, con 5 mila dispersi in Italia e mille in Svezia. Anche se non tutti questi bambini sono stati vittima del traffico di esseri umani, l’Europol avverte che le bande mirano a questi bambini a scopo di sfruttamento sessuale, schiavitu’ e lavoro forzato in agricoltura o in fabbrica.

vivicentro.it/cronaca –  (AGI)/Nuovi schiavi, nel mondo sono 45,8 milioni

CLAMOROSO- Argentina, addio Coppa America? Higuain potrebbe tornare a Napoli

Clamoroso dall’Argentina: la nazionale di Tata Martino potrebbe rinunciare alla Copa America. Secondo quanto riporta l’edizione on-line del Mattino, infatti, la federazione albiceleste si sarebbe riunita oggi a Buenos Aires per valutare la possibilità di rinunciare alla competizione a causa dell’Ispezione Generale di Giustizia, organo indipendente del paese, di rinviare di tre mesi le elezioni federali, per aumentare ancora di più i controlli. Ne consegue che tutti i campioni tornerebbero nei loro rispettivi club: Higuain, in questo modo, potrebbe fare la preparazione estiva, a Dimaro, insieme a tutti i suoi compagni.

Mazzarri chiama Maggio: il difensore potrebbe finire in Premier

Durante la trasmissione Radio Gol, in onda sulle reti di Radio Kiss Kiss Napoli, il conduttore del programma, Valter De Maggio, ha svelato un particolare retroscena di mercato secondo cui Christian Maggio, difensore azzurro che non ha trovato molto spazio, quest’anno, alla corte di mister Sarri, potrebbe ritrovare il suo mentore, Walter Mazzarri, ora allenatore del Watford. Maggio potrebbe, quindi, a breve lasciare Napoli: direzione Inghilterra.

Ag.Jorginho: “Esclusione da Euro2016? Già pensa al Napoli”

Ai microfoni di radio Crc, è intervenuto l’agente di Jorginho, Joao Santos, che ha commentato così l’esclusione del suo assistito dalla nazionale di Antonio Conte: “Tutti dicono che non è stato convocato, anche se non c’è l’ufficialità. Se così sarà, si aggregherà in ritiro col Napoli quando ci sarà da iniziare la preparazione. Lui è il più giovane lì a centrocampo, forse il Ct ha preferito giocatori più esperti. Lui è tranquillo, sa che sono importanti anche questi giorni d’esperienza per inserirsi. Mondiali 2018? Sì, farà la Champions col Napoli e sarà importante. Ha dieci anni a disposizione per giocare a questi livelli. Con Ventura il 4-3-3 sarebbe l’ideale. A questo punto penserà al Napoli, per fare ancora meglio dopo un anno di conoscenza col Napoli”.

Il Roma- Europeo e rinnovo: ecco il piano di Dries Mertens

Insieme ancora a lungo: è con questa promessa che il Napoli e l’entourage di Dries Mertens si sono salutati ieri. La volontà delle parti di proseguire insieme, comunque, non è mai mancata, nemmeno quando nelle passate sessioni di mercato il giocatore era stato cercato con insistenza. L’obiettivo, per Mertens e il suo agente, Soren Lerby, era quello di ottenere maggiori garanzie dal punto di vista economico e contrattuale. Sul primo aspetto, il calciatore ha avuto ciò che sperava di ottenere. De Laurentiis, infatti, si è reso ben disponibile a ritoccare l’ingaggio del belga: il prossimo accordo stabilirà uno stipendio di 2 milioni di euro a stagione, comprensivi di eventuali bonus; un grande passo in avanti, a fronte degli 1,2 annui percepiti sinora. La durata, invece, ancora non è stata ben definita, ma chiaramente il problema al momento è relativo, visto che il nodo principale dell’accordo è stato risolto. La firma del contratto è prevista al rientro del calciatore dagli Europei, che avranno inizio il prossimo 10 giugno. Mertens sarà impegnato con il Belgio, che si trova nel gruppo E, lo stesso dell’Italia, insieme alla Svezia e all’Irlanda; i fiamminghi, peraltro, sono tra le squadre maggiormente favorite per la vittoria finale. Dunque, un attestato di stima importante, quello che arriva dalla società, che crede tanto nel calciatore e nel suo attaccamento ai colori azzurri. Un affetto che poi lo stesso esterno non ha mai nascosto nei confronti della città e della squadra. Inizialmente, i primi contatti per un rinnovo c’erano stati già a marzo, ma il Napoli ha preferito rimandare ogni discorso di questo tipo a stagione finita, così da avere un quadro più chiaro della situazione economica e, in generale, degli obiettivi futuri. E’ stato un campionato entusiasmante per lunghi tratti, quello della squadra di Sarri, ma che tuttavia ha visto calare l’impiego del belga. L’annata che si è appena conclusa, infatti, è la meno prolifica da quando è a Napoli, per Mertens, che ha fatto registrare 11 reti e 7 assist in 40 presenze ma soltanto 1682 minuti: il giocatore, infatti, soltanto in 13 occasioni è partito titolare. Per intenderci, nella stagione 2014/15, ha segnato 10 gol, con 12 assist in 51 presenze e 3118 minuti, mentre nella sua prima esperienza napoletana è andato a segno addirittura 13 volte in 47 apparizioni. Quale migliore dimostrazione di fiducia, allora, se non il nuovo accordo appena preso nel suo anno peggiore, dal punto di vista statistico.

Fonte: Il Roma.