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Guardia Costiera: in corso ricerca naufraghi imbarcazione capovolta acque Grecia

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stemma guardia costieraGuardia Costiera: ieri alle ore 17.15 è pervenuta una segnalazione da parte di una nave mercantile italiana che riportava l’avvistamento di un battello con numerosi migranti a bordo in prossimità del limite delle aree di Ricerca e soccorso marittimo (SAR) egiziane e greche. La comunicazione è stata tempestivamente inoltrata alle autorità SAR del  Cairo e del Pireo.

L’Autorità egiziana non ha assunto il coordinamento ritenendo la posizione dell’imbarcazione fuori dalla propria area di responsabilità.

Si sollecitava, pertanto, l’Autorità greca, ad assumere il coordinamento delle operazioni.

Questo Centro nazionale di soccorso marittimo (IMRCC ROMA), contestualmente, diramava un messaggio satellitare a tutte le navi in transito per prestare assistenza all’imbarcazione in difficoltà, a seguito del quale quattro navi dirigevano sul punto.

Le Autorità greche hanno assunto il coordinamento delle operazioni.

Alle ore 07.20 odierne una delle unità mercantili presente in prossimità dell’unità in difficoltà, riportava il capovolgimento dell’imbarcazione .

Sono in corso a cura dell’Autorità greche le operazioni di soccorso.

NOTE:

Il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera è uno dei corpi specialistici della Marina Militare e svolge compiti relativi agli usi civili del mare ed è inquadrato funzionalmente ed organizzativamente nell’ambito del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti al quale si riconducono i suoi principali compiti istituzionali. Il Corpo, inoltre, opera in regime di dipendenza funzionale dai diversi Dicasteri, tra i quali il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che si avvalgono della sua organizzazione e delle sue competenze specialistiche.

Tra le citate competenze, in primis, la salvaguardia della vita umana in mare, della sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, oltreché la tutela dell’ambiente marino, dei suoi ecosistemi e l’attività di vigilanza dell’intera filiera della pesca marittima, dalla tutela delle risorse a quella del consumatore finale. A queste ultime si aggiungono le ispezioni sul naviglio nazionale mercantile, da pesca e da diporto, condotta anche sulle navi mercantili estere che scalano i porti nazionali.

Schettino: “Non chiamatemi più comandante, sono solo un imputato. Ma non sono il colpevole di tutto”

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L’ex vertice della Concordia ieri a Napoli per studiare le carte processuali in vista dell’impugnazione in Cassazione

Schettino: “Mi sento responsabile, sì. Soffro perché non sono riuscito a salvare tutte quelle vite, quello che avrei voluto fare e per cui ho sempre navigato e lavorato. Ma non mi sento colpevole. E non dite che sono scappato, per favore”.

NAPOLI. L’ex comandante cambia strategia, toni, atteggiamento. Francesco Schettino, condannato ormai anche in appello a 16 anni per il naufragio della Costa Concordia ha trascorso ieri, nello studio del suo avvocato Saverio Senese, e con l’altro suo storico  difensore Donato Laino, un lungo pomeriggio di studio delle carte processuali.

La voce appena rauca, la camicia chiara, in forma. “Lui è il nostro primo consulente – assicura Senese – Lo abbiamo chiamato in questi mesi in qualunque ora del giorno e della notte”. Schettino annuisce. E l’avvocato premette: “E lo sa perché non lo trovavate in giro? Perché non è più Schettino di una volta. È un uomo che ha cambiato vita, che vive con dolore e disagio questa nuova vita, con tutte le responsabilità ovviamente e la volontà di credere nel giusto processo, fino in fondo”.

La conferma della condanna in appello a 16 anni, per la tragedia della Concordia (avvenuta il 13 gennaio 2012: 32 persone morte, 110 i feriti), è arrivata martedì sera. Alle 16.30 di ieri,  raggiunge Napoli con la sua auto e entra nello studio dell’avvocato Senese: è un caso, ma dall’ufficio le finestre si affacciano su odori e colori del porto di Napoli, tante navi all’orizzonte, la vecchia vita di Schettino versione brillante e spensierata, quelle città del lusso galleggianti che il comandante non potrà più solcare. Dopo la separazione dalla moglie, vive da solo con il vivace cane che gli è stato regalato dalla figlia adolescente. Ha chiuso la porta alle tv e alle “esclusive” a pagamento. E per la prima volta viene fuori che ha  denunciato alla Procura di Milano la trasmissione “Le Iene” per “lo sconsiderato gioco imbastito sulla mia pelle”, dice.

Il comandante sembra non si veda più nella sua casa di Meta di Sorrento, con vista mozzafiato su Alimuri. Non sarà mica scappato, vero? “Non diciamo sciocchezze. Sono sempre a Meta. Ribadisco che mea sponte ho consegnato, ormai un anno fa, il mio passaporto ai carabinieri. Ma non mi chiami comandante”. Passato il tempo in cui si compiaceva di questo titolo, l’intera comunità di Meta ha sempre difeso compatta il suo comandante, (anche) per non veder macchiata una storia secolare, gloriosa sequenza di marinai e armatori metesi. “Io non mi sento comandante, adesso. Mi sento un imputato e basta. Ho fatto fatica  rendermene conto. E sto male perché non sono riuscito a salvare tutte quelle vite umane. Ma scriva così: mi sento responsabile, ma non colpevole dell’immensa tragedia che avvenne quella notte”.

La differenza? La spiegano ancora una volta, Senese e l’avvocato Laino. “Essere comandanti impone onori ed oneri. E la capacità di rispondere di ciò che avviene. Per questo, si sente responsabile. Ma non colpevole di tutti quei reati, perché credo che chi abbia voglia di leggere le 100mila pagine di questo processo può tranquillamente trovare altre risposte, altre interpretazioni. Ma questo, una volta letta la sentenza di secondo grado, proveremo a spiegarlo con atti alla mano. Per ora, le sentenze non si commentano, si impugnano”.
Un cambio di registro, una nuova sobrietà. E’ la disperata ricerca di uno sconto in Cassazione? O la linea imposta dalla nuova linea difensiva? “Gli avvocati Senese e Laino mi hanno spinto a rivedere alcuni miei comportamenti. Non voglio espormi al rischio di essere “pagliaccio” in mani altrui. Certo, riconosco che ho sbagliato, in passato. Ma c’è chi irresponsabilmente ha giocato su questo circo. Per esempio, sono stato costretto a denunciare la trasmissione “Le Iene””.

L’inedita inchiesta milanese sarà radicata a Milano: si riferisce alla vicenda nella quale uno dei conduttori de Le Iene si rivolse a un avvocato di Schettino facendogli credere che “l’Isola dei famosi” fosse interessata alla partecipazione del comandante al programma e disposta a versare un formidabile ingaggio.

Il legale (oggi non più difensore di Schettino) andò all’appuntamento, e sembrò che la trattativa andasse in porto per una cifra stellare. Ma Schettino ora dice, per la prima volta, con atti alla mano, che lui non ne sapeva nulla. L’ex comandante  nella denuncia ricorda che “il falso scoop” ha “prodotto gravi danni non solo per l’immagine del sottoscritto, chiaramente offuscata dagli intenti denigratori del servizio mandato in onda, ma anche per la stessa libertà personale e per il patrimonio di chi scrive, per il concreto pericolo – cui la sconsiderata iniziativa de Le Iene lo ha esposto – di essere sottoposto a misure cautelari per effetto del paventato pericolo di fuga che  pubblici ministeri hanno ancorato alle intenzioni che il sottoscritto avrebbe manifestato, pur nell’ambito dello scherzo organizzato dalle Iene, dichiarandosi disponibile a partecipare, dietro compenso, al citato reality show”. Le ipotesi di reato: sostituzione di persona e truffa. “I miei legali hanno ricostruito tutto nella denuncia ai pm di Milano. Quando vorranno, sono a loro disposizione”, si limita a dire. Viene da pensare che si tratti di guai di ben minore entità rispetto alla strage che lei si porta addosso. “Sì, ma non si gioca con la pelle delle persone, specie se hanno addosso delle tragedie”.

vivicentro.it/cronaca –  larepubblica/Schettino: “Non chiamatemi più comandante, sono solo un imputato. Ma non sono il colpevole di tutto” CONCHITA SANNINO

Il ceto medio dimenticato e il populismo

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Il 2 giugno del 1946 si votò per il referendum Monarchia-Repubblica, ma anche per l’Assemblea Costituente, e l’Uomo Qualunque di Giannini ottenne un successo clamoroso che gli permise di eleggere trenta deputati.

Il suo programma, ostile ai partiti e alla grande industria e incentrato sulla difesa del ceto medio, suonava la stessa musica degli attuali movimenti anti-establishment. Però all’epoca il nasone sopraffino di Alcide De Gasperi fiutò l’aria. Fece suoi molti degli umori e dei malumori di Giannini e nel giro di un paio d’anni la spinta dell’Uomo Qualunque venne completamente assorbita dalla Democrazia Cristiana. Oggi mancano i De Gasperi e le condizioni per esserlo, ma sta di fatto che le classi dirigenti di tutto il mondo ignorano o scherniscono le richieste del ceto medio impoverito dalla crisi e stanno consegnando la democrazia a forze autoritarie di natura opaca che non puntano più all’alternanza, ma allo scardinamento del sistema.

Le élite economiche, politiche e giornalistiche sembrano incapaci di reagire e persino di capire cosa stia succedendo. Si brinda allo scampato pericolo di un presidente reazionario in Austria, come se quei milioni di voti fossero scomparsi il giorno dopo le elezioni: mentre restano lì, pronti ad aumentare la prossima volta. I sondaggi sul referendum inglese di giugno vedono in testa i sostenitori dell’uscita dall’Europa, quelli francesi danno Marine Le Pen nettamente favorita alle presidenziali del 2017. In America le brigate rozze di Trump avanzano come caterpillar, impermeabili a ogni scandalo. Se il Washington Post che affossò Nixon scatenasse oggi un nuovo caso Watergate contro il candidato repubblicano, «the Donald» non perderebbe neanche un voto perché chi lo appoggia non si fida più dei mezzi di informazione: li considera asserviti agli interessi finanziari di una micro-casta, esattamente come i politici. Per cogliere l’aria che tira anche da noi, l’altra sera su Sky si è svolto un confronto tra i candidati alla poltrona di sindaco di Roma. L’avvocato Virginia Raggi dei Cinquestelle, tutta smorfie di disgusto e sguardi di degnazione, era simpatica come un cubetto di ghiaccio infilato lungo la schiena, eppure nel sondaggio seguito al dibattito è risultata di gran lunga la preferita dai telespettatori.

Di fronte a questa rivoluzione rumorosa che rischia di cambiare in senso reazionario la geografia politica del pianeta, gli eredi dei partiti che settant’anni fa si opposero vittoriosamente al nazifascismo appaiono non solo impotenti, ma ottusi. Si baloccano con i numeri freddi dell’economia, parlano di crescita e di riforme, ma continuano a ignorare l’urlo di dolore che sale dai tinelli della piccola borghesia che giorno dopo giorno si vede trascinare in basso nella scala sociale. Operai, insegnanti e impiegati che non riescono più a mandare i figli all’università. Che vedono il lavoro andare all’estero e poi ritornare con stipendi da fame. Che vivono in quartieri periferici dove non si sentono più a casa propria per la presenza sproporzionata di extracomunitari. A queste persone interessa poco che i migranti portino un punto e mezzo di Pil in più l’anno, perché non ne vedono le ricadute nella loro vita quotidiana. Sono offese, rabbiose, sgomente, spaventate. E da sempre la paura porta con sé la richiesta dell’uomo forte in grado di trovare soluzioni facili a problemi complessi.

Si tratta ovviamente di un’illusione, perché il mondo è complicatissimo e il cambiamento non si può fermare. Però lo si potrebbe ancora governare. Se le classi dirigenti si rendessero finalmente conto che tra un’azienda di alta tecnologia e una mensa di poveri – l’alfa e l’omega della globalizzazione – esiste la sterminata terra di mezzo di quei cittadini che, sentendosi ignorati dalla politica, cominciano a pensare di potere fare a meno della democrazia.

vivicentro.it/opinione –  lastampa/Il ceto medio dimenticato e il populismo MASSIMO GRAMELLINI

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Ascolta l’ oroscopo del giorno di Paolo Fox: venerdì 3 giugno

L’ oroscopo giorno per giorno

Ogni giorno Paolo Fox racconta, con il suo oroscopo in TV (Fatti vostri) e su Lattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi, come andrà il lavoro, la salute, l’amore…

Questo il suo oroscopo per oggi, tratto da Lattemiele:

ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI

vivicentro.it/l’esperto  /lattemielecalabria/Ascolta l’oroscopo del giorno di Paolo Fox

CHI E’ PAOLO FOX:

Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.

Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.

Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!

Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.

È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali

Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.

Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!

Domani inizia il “Tax freedom day” – realtà o illusione?

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In arrivo, da venerdì prossimo, il ‘Tax Freedom Day’, che in teoria ci manda in vacanza nei confronti del fisco, anche se, di fatto, sembra solo una favoletta, raccontata al contribuente per mandare giù le pillole amare delle tasse.

Il ‘Tax freedom day’ è un’espressione idiomatica inglese, che, dato l’argomento ‘fisco’, non ha neppure necessità di traduzione. Il fatto è che noi, di rimando, abbiamo mutuato la locuzione, ma non i privilegi, in quanto gli americani, per esempio, ‘celebrano’ il tax freedom day il 24 aprile, ossia più di un mese prima di quanto avviene in Italia.. In America, quest’anno, si lavorerà 114 giorni per il fisco, e 252 per se stessi.

Il 3 giugno in Italia, scatta la fatidica data, che sembra una liberazione, o come si diceva, piuttosto un miraggio; ma di diverso, rispetto al 2015, c’è il fatto che arriva 3 giorni prima. Secondo la Cgia di Mestre (che cura un ufficio studi, e pubblica ricerche di carattere economico e sociale), si lavora per il Fisco 154 giorni l’anno, e precisa:

“Sui contribuenti onesti grava una pressione fiscale reale che quest’anno tocca il 48,4%,  6,2 punti in più rispetto a quella ufficiale”.

Il miglioramento, in termini di giorni vincolati al Fisco, riguarda la comparazione con lo scorso anno, ma non se il rapporto va indietro di poche decine d’anni, dove invece si riscontra un peggioramento di ben 5 giorni in più immolati alla fauci del fisco.

Secondo Renato Mason, segretario della Cgia, da parte del governo c’è stata una politica fiscale indirizzata verso il rigore, che ha reso ancora più precario lo stato di reddito delle famiglie, schiacciate da troppe imposizioni. Il che, si è in definitiva tradotto in una contrazione dei margini disponibili verso il consumo. E da qui alle conseguenze che stanno portando il sistema economico sull’orlo della deflazione, il passo è breve. Migliorare il reddito delle famiglie e delle imprese, è la chiave per sbloccare i meccanismi di questa mediocre congiuntura economica.

Secondo Mason, buona è stato l’intervento del governo, a beneficio delle retribuzioni medio-basse, attraverso i famosi 80 Euro, ma non è sufficiente a spingere le ruote di un carrozzone che stenta a muoversi, sarebbe necessario intervenire a vantaggio delle partite  Iva e abolire l’Irap, riducendo infine  l’Irpef.

Sempre secondo i comunicati della Cgia, quest’anno, il gettito del Fisco, è destinato a diminuire per un importo parei a 7 miliardi di Euro, non noccioline, per il dissesto dei conti pubblici.

Il calo è previsto perché le famiglie, quest’anno – a parte coloro che possiedono interi palazzi, ville, o edifici di valore storico – non pagheranno la Tasi sulla prima casa (gli italiani risparmieranno 3,5 miliardi di euro, mentre l’erario non sorriderà sul mancato rientro–), misura annunciata dal governo Renzi, che sta tentando con alchimie varie, di aggiustare i conti dello stato, riducendo il deficit e il debito pubblico, e allo stesso tempo dimostrando attenzione nei confronti delle famiglie, soprattutto quelle monoreddito.

Le imprese invece non sono vincolate al pagamento dell’Imu sugli impianti ‘ imbullonati’, che equivale ad una sottrazione per l’erario di circa 530 miln di euro, mentre la mancanza d’introiti riguardanti l’esenzione sui terreni agricoli, sarà intorno ai 400 milioni di euro.

In materia di Irap, la Cgia, dichiara:

 “Le novità in materia di Irap, invece, prevedono l’abolizione dell’imposta per le imprese agricole e le cooperative di piccola pesca, con un risparmio di 167 milioni di euro. Il super ammortamento delle spese per investimenti al 140%, e i nuovi crediti di imposta per le attività ubicate nelle aree svantaggiate del Paese garantiscono un minor gettito pari a 787 milioni di euro”.

Negli Stati Uniti, il ‘tax freedom day’, è fissato dalla National Tax Foundation, che fa riferimento ad una fondazione privata, la quale ha lo scopo di rendere meno ostico il sistema fiscale, tenendo presenti i parametri e i dati ufficiali diffusi dal Bureau of Economic Analysis, che poi corrisponde all’Ufficio statistico del Dipartimento del Commercio. In America, quest’anno, coincide con un giorno prima, a differenza dell’Italia (3 giorni prima), considerato il fatto che i dati ufficiali divulgati dalla National Tax foundation, sulle entrate fiscali degli USA, rispetto al Pil, sono più basse rispetto allo scorso anno.

Secondo i dati resi noti dalla Banca Mondiale, il Fisco nel nostro paese, pesa più che negli States e della media relativa ai paesi europei.  Prendendo come anno di riferimento il 2013, il gettito fiscale, in Italia, è stato  pari al 23,6% del Pil, mentre negli Usa ha pesato solo per  il 10,5%. Dati che non necessitano di ulteriori commenti.

Prendiamoci pure il ‘Tax freedom day’, e consoliamoci, ma siamo consapevoli che lo stato, ogni giorno dell’anno, ci chiede conto di un quasi astronomico debito pubblico, che può essere ridimensionato a passo di tartaruga, data l’esorbitanza del suo importo, e comunque sulle spalle del contribuente.

Tutti pazzi per Valdifiori: il centrocampista richiesto in serie A

Secondo quanto riporta il Corriere di Bologna, sarebbero tante le squadre interessate a Mirko Valdifiori, in procinto di lasciare Napoli, dopo una stagione passata a fare panchina. Su di lui, ci sarebbero forti il Cagliari, il Torino e il Bologna. Gli emiliani potrebbero essere favoriti in quanto i partenopei sono interessati ad un loro tesserato: Diawara. Valdifiori potrebbe essere usato così come pedina di scambio.

De Rossi: “Smettetela di parlare Thiago Motta, sciacquatevi la bocca”

De Rossi, centrocampista della Roma e della nazionale italiana, ha commentato così le critiche rivolte a Thiago Motta per aver scelto di indossare la maglia numero 10: “La polemica della maglia numero dieci? Chi ha ironizzato sull’argomento capisce molto poco di calcio.  Fatevi due palleggi con Thiago Motta, e poi sciacquatevi la bocca. Non è un dieci alla Baggio o alla Totti, ma tecnicamente è un maestro”.

Panico #castellammareriparte con il controllo del territorio più vigili urbani in strada per garantire sicurezza a partire da questa estate.

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Potenziamento della videosorveglianza,  servizio combinato di controllo del territorio, sportello   online sulla sicurezza, mobilità sostenibile, lotta ai parcheggiatori abusivi, ripiano della pianta organica della Polizia Municipale. Mette nero su bianco le sue proposte Romolo Panico, il già questore di Polizia a cui Salvatore Vozza, candidato a sindaco della colaizione #perCastellammare con le liste Castellammare in comune, Una matita per cambiare, Costruiamo Insieme, ha affidato la delega alla Legalità e Sicurezza, alla Trasparenza e alla Polizia Municipale.
Un documento quello di Panico presentato nel corso dell’ultima giunta prima del voto di domenica.  
‘’La prossima stagione estiva  – dichiara Panico – porterà inevitabili problemi alla circolazione stradale, soprattutto quella serale e nelle zone centrali. Tale imminente difficoltà appare quella prioritaria da studiare, attesi i tempi ristretti, e risolvere con riunioni che coinvolgano anche le altre Forze dell’Ordine. Occorre rivedere il piano del traffico cittadino, considerando i benefici e i problemi derivanti dall’attivazione di Zone Pedonali e zone a traffico limitato, considerando sia le criticità che si creano con i problemi del traffico locale, sia quello che proviene dai rientri serali dalla zona sorrentina. Questo delicato aspetto impegnerà prioritariamente chiunque debba amministrare questa cittadina e comporta inevitabili scelte che potrebbero essere fortemente criticate, se non prodromiche di miglioramenti, ecco perché l’esperienza del corpo di P.M. e di altre FF.OO. sono indispensabili e dovranno essere analizzate con molta attenzione con un’urgente riunione predisposta per questo obiettivo’’.
Occorre per il funzionario di polizia:
1) ripianare la pianta organica della Polizia Locale  riportando l’organico a quello previsto Legge Regionale, procedendo velocemente all’assunzione di un numero sufficiente di operatori stagionali, selezionandoli dalla graduatoria degli idonei del precedente concorso, selezione che tenga conto dell’età, delle attitudini personali ed operative e da una serie di valutazioni che consentano l’assunzione di organici tesi al miglioramento qualitativo del corpo e non solo numerico. ‘’L’orario di servizio del personale del Comando dei VV.UU, almeno fino alla fine del mese di settembre, dovrà essere rivisto- annuncia Panico- e protratto fino alle ore 24’’. E’ prioritario poi ,
2) ‘’predisporre un servizio combinato di controllo del territorio con le altre forze dell’ordine, soprattutto nelle ore serali e nei fine settimana, programmando gli obiettivi da raggiungere secondo una priorità studiata in sede di riunioni specifiche adottate per questo obiettivo, riunioni che dovranno essere svolte almeno una volta al mese e presiedute dall’autorità locale di Pubblica Sicurezza’’. Necessario con l’estate alle porte, diventa,
3) l’individuazione di altre aree di parcheggio soprattutto nella zona centrale, capaci di consentire la sosta di un considerevole numero di autovetture, la creazione di un sistema di navette per il trasporto di persone nelle zone centrali, dai parcheggi periferici, la protrazione degli orari di chiusura dei parcheggi esistenti almeno fino alle ore 24, con la possibilità di creare una tariffazione agevolata, il ripristino del servizio di navetta per il trasporto di bagnanti che utilizzano il parcheggio adiacente alla vecchie terme, per tutta la settimana e soprattutto nei fine settimana.
Più volte nel corso degli incontri , durante la campagna elettorale, i cittadini hanno sottolineato la presenza già da adesso dei parcheggiatori abusivi: 
‘’ Elimineremo questo fenomeno illegale- commenta Romolo Panico-  gestito, a volte, da una sorta di cooperative familiari e amicali, che operano soprattutto nelle ore serali nella zona del Vescovado, dell’acqua della Madonna e zone circostanti, della via Panoramica via Sorrentina, dove la presenza di stabilimenti balneari e chioschi determina, non solo, problemi alla viabilità già compromessa dall’intenso traffico estivo, quanto rischi e pericoli per la sicurezza stradale soprattutto nello ore serali e notturne’’ . Sulla videosorveglianza – prosegue Panico – c’è un lavoro da fare , anzitutto occorre implementare il sistema in atto con altre telecamere Doom, soprattutto nella zona dell’acqua della Madonna (zona chalet – via Caio Duilio –) via Santa Caterina, Zona della Caparrina. Inglobamento del sistema di videosorveglianza dello stadio e delle aree adiacenti ad esso, nel sistema generale. Attivazione del sistema di videosorveglianza della Zona a Traffico Limitato sul C.so Umberto e C.so Garibaldi, così come è stato previsto nell’ordinanza nr. 11 del 3 Giugno 2015. Il servizio, che è stato svolto con barriere fisse e controllo della Polizia Municipale, dovrebbe essere automatizzato con telecamere capaci di rilevare le targhe e con collegamenti alla Motorizzazione Civile e Pra. Con tale metodologia, che dovrà essere notevolmente diffusa alla popolazione, si recupererebbero unità della P.M. da impiegare in altri settori’’ . Tanti gli interventi che nell’arco di pochi mesi saranno predisposti dall’assessorato che Salvatore Vozza ha affidato a Romolo Panico. Importante come per tutti gli altri assessori il rapporto diretto con i cittadini “E’ nostra intenzione – conclude Panico – predisporre un Sito web dedicato ai problemi connessi con la legalità in genere, sul quale i cittadini potranno comunicare proposte, pareri, critiche e informazioni, dalle quali poter trarre spunti di intervento’’.
#castellammareriparte
vivicentro.it/politica –  Panico #castellammareriparte con il controllo del territorio più vigili urbani in strada per garantire sicurezza a partire da questa estate.

Vozza a Vaccaro si blocchi il bando sulle Politiche Sociali a supporto dell’Ufficio di Piano

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Castellammare di Stabia Il candidato sindaco della coalizione per Castellammare, Salvatore Vozza, si rivolge al Commissario Prefettizio Claudio Vaccaro.

” C’è un bando – commenta Salvatore Vozza – a supporto dell’Ufficio di Piano  di 190 mila euro che va bloccato” . Un bando fatto dal comune che -specifica Salvatore Vozza- ” non si capisce cosa è. Questa decisione – prosegue Salvatore Vozza-  va rinviata al nuovo Consiglio Comunale . Dobbiamo evitare di continuare a privatizzare tutto. Sulle politiche sociali va fatto un discorso serio , anzitutto  respingendo quelle cooperative che risultano inefficienti e valorizzare, invece, chi ha svolto e svolge un lavoro importante a supporto delle politiche sociali del comune .  Al Commissario chiedo di  bloccare questa gara, e bloccare altresì la vendita dell’albergo delle Terme. Tra pochi giorni ci sarà un sindaco e un consiglio comunale che potranno decidere democraticamente “

NOTE:
Salvatore Vozza (Castellammare di Stabia, 13 gennaio 1953) è un politico italiano, deputato tra il 1992 e il 2001, sindaco di Castellammare di Stabia dal 2005 al 2010.

Biografia
Salvatore Vozza è nato nel 1953 a Castellammare di Stabia, dove è stato Sindaco e nella quale tuttora vive.

Diplomato geometra e impiegato come operaio, fin da giovanissimo si è avvicinato alla politica entrando nelle fila del Partito Comunista Italiano. Nel 1975, a soli 23 anni, è stato eletto consigliere provinciale e poi nominato come Assessore allo Sport e Turismo a Napoli, nella giunta provinciale presieduta dal socialista Giuseppe Iacono, prima esperienza nel dopoguerra dell’ente partenopeo guidato da una coalizione di sinistra. Con il Partito Comunista ha vissuto da protagonista, con la mozione Ingrao, il confronto che animò la discussione sulle trasformazioni che portarono alla svolta della Bolognina e alla nascita del Partito Democratico della Sinistra, di cui è stato segretario provinciale di Napoli e regionale in Campania per alcuni anni, diventando poi componente della direzione nazionale dei DS, dopo essere stato già componente del comitato centrale del PCI.

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Terrorismo, sventato piano stragista Is in Germania. Arrestati tre siriani

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Puntavano a colpire Dusseldorf. Due kamikaze avrebbero dovuto farsi saltare in centro, il resto del commando avrebbe poi sparato sulla folla per fare quante più vittime possibile. Il primo febbraio i dettagli dell’azione erano stati rivelati da un quarto componente del commando alla magistratura in Francia, dove è detenuto. Le autorità tedesche chiederanno la sua estradizione

BERLINO La procura federale di Dusseldorf ha comunicato l’arresto di tre siriani sospettati di essere intenzionati a pianificare attacchi terroristici in nome dello Stato Islamico nella città tedesca dalle modalità simili a quelli che sconvolsero Parigi lo scorso novembre. Il piano, sulla cui preparazione concreta al momento non vi sono indicazioni, è stato sventato grazie alle informazioni fornite alla magistratura francese da un quarto elemento della presunta cellula, già detenuto in Francia. L’uomo si era presentato in una procura francese con tutti i dettagli. La procura di Dusseldorf in un comunicato spiega che il piano prevedeva l’azione di due kamikaze in zone centrali della città, quindi il successivo attacco degli altri membri del commando a colpi di arma da fuoco ed esplosivi con l’intento di fare il massimo numero di vittime.

I tre siriani, spiega ancora la nota, sono stati arrestati in tre diversi land tedeschi. Sono stati identificati come Hamza C., 27 anni, Mahood B., 25, Abd Arahman A. K., 31. Il quarto uomo, consegnatori ai francesi, si chiama Saleh A., 25 anni, anch’egli siriano. Secondo la procura federale, Saleh e Hamza si erano uniti all’Is in Siria nel 2014, venendo istruiti su come portare l’attacco a Dusseldorf. Nello stesso anno, con l’approvazione dell’Is, sono entrati in Turchia, quindi, nel marzo e luglio del 2015, sono arrivati separatamente in Germania passando attraverso la Grecia. I due avevano quindi persuaso Mahood a unirsi a loro nel complotto prima del gennaio 2016. B.

Sempre in gennaio Saleh aveva contattato Abd Arahman, giunto in Germania nell’ottobre del 2014 dopo aver ricevuto dall’Is le istruzioni di prendere parte all’azione. Secondo la procura tedesca, Abd Arahman avrebbe dovuto realizzare l’equipaggiamento per gli attentatori suicidi, compito che aveva già assolto per il Fronte al-Nusra in Siria. Come detto, il piano è venuto allo scoperto nel momento in cui Saleh si è presentato in procura a Parigi lo scorsoprimo febbraio. Ora la procura federale chiederà la sua estradizione in Germania. La stessa procura di Dusseldorf ha sottolineato che gli arresti non sono da mettere in relazione con i campionati europei di calcio, che inizieranno in Francia il 10 giugno.

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Berlino sfida Ankara, il massacro degli armeni fu “genocidio”. Erdogan: rapporti compromessi

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Le celebrazioni, lo scorso anno, per il centenario del massacro del popolo armeno
“Un errore storico, risponderemo in modo adeguato”, commenta la Turchia richiamando l’ambasciatore. Il Bundestag ha approvato la risoluzione nonostante la minaccia del presidente di “conseguenze nei rapporti bilaterali in campo economico e militare”. Merkel: “Ma la nostra amicizia è troppo solida”

Il parlamento tedesco ha approvato la risoluzione che riconosce come “genocidio” il massacro degli armeni ad opera dell’Impero Ottomano. Una decisione che “comprometterà seriamente i rapporti tra i due paesi”, replica duramente il presidente Recep Tayyip Erdogan che già nei giorni scorsi aveva minacciato, insieme al premier Binali Yildirim, conseguenze nei rapporti bilaterali a livello economico e militare. La risposta di Ankara è subito durissima: l’approvazione è “un errore storico”, commenta il governo turco respingendo l’atto come “nullo e mai avvenuto”, e richiamando l’ambasciatore.

“C’è molto che lega la Germania alla Turchia e, anche se abbiamo differenze di opinione su un singolo tema, la portata dei nostri collegamenti, della nostra amicizia e dei nostri nostri legami strategici è troppo grande”, prova a smorzare l’impatto la cancelliera Angela Merkel. Ma per il vicepremier turco Numan Kurtulmus l’adozione del testo “è indegna delle relazioni di amicizia tra i nostri paesi”, dice assicurando che la Turchia risponderà “in modo adeguato”. E il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu twitta: “Il modo per chiudere pagine oscure della propria storia non è infangare la storia di altri paesi con decisioni parlamentari irresponsabili e infondate”.

Dalla fine dell’Impero Ottomano i governi turchi hanno sempre respinto il termine genocidio e messo in dubbio l’espulsione e l’uccisione di 1,5 milioni di armeni nel 1915-16. “La nostra intenzione non è mettere la Turchia sotto accusa, ma riconoscere che la riconciliazione è possibile solamente se i fatti vengono messi sul tavolo”, spiegava all’emittente Ard Volker Kauder, capogruppo al Bundestag dei Cristiano democratici della cancelliera Angela Merkel.

L’approvazione della risoluzione da parte della Camera bassa tedesca giunge al culmine delle tensioni per l’accordo sulla crisi dei migranti che prevede, in cambio dell’aiuto di Ankara, l’abolizione del visto Ue per i cittadini turchi se la Turchia rispetterà le condizioni poste da Bruxelles. Un prezzo politicamente elevato per Berlino che in caso di apertura delle frontiere europee rischia di vedere intensificato l’arrivo di cittadini turchi. E la tensione tra i due governi è in continua crescita. Il voto di oggi era già stato programmato lo scorso anno, ma fu congelato dopo una serrata polemica internazionale proprio per non compromettere i rapporti tra Germania e Turchia.

Venti Paesi – tra i quali Francia e Russia – hanno già riconosciuto ufficialmente lo status di genocidio al massacro degli armeni. L’anno scorso durane la commemorazione per i cento anni del massacro, alla quale parteciparono i leader di mezzo mondo, Papa Francesco lo definì “il primo genocidio del XX secolo”.

vivicentro.it/cronaca –  repubblica/Berlino sfida Ankara, il massacro degli armeni fu “genocidio”. Erdogan: rapporti compromessi

Widmer-Napoli, ecco quanto chiede Pozzo

I dettagli

Al Napoli piace Widmer dell’Udinese, come riporta Mondo Udinese: “Col Napoli si inizierà a parlare anche di Widmer, che rimarrebbe un’operazione slegata dalle altre: in questo caso la richiesta è di 8 milioni, ma De Laurentiis potrebbe mettere sul piatto Zuniga da dare al Watford”.

Per Gabbiadini sono stati offerti 16-17mln, ma non bastano…

Le sue parole

A Radio CRC è intervenuto Raffaele Auriemma: “La questione Gabbiadini non è spinosa, ma c’è bisogno di logica e nessuno deve fare di testa propria senza fare atti di ripicca: Manolo è richiestissimo, quando ha sostituito Higuain è anche andato in gol. Il suo agente Pagliari si sta muovendo e intermediari hanno portato tre offerte: quella dello Schalke 04, quella del Siviglia nonchè quella del Valencia che vorrebbe offrire 16-17 milioni. Ma se Vecino è valutato 25, come fa Gabbiadini a valerne 16-17? Veramente Pagliari vorrebbe portare un’offerta del genere? E’ normale che dopo vai a confliggere col Napoli, dev’essere un’offerta congrua. Dubito tornerà il Wolfsburg che a fine gennaio portò 25 milioni: solo così si potrebbe convincere il Napoli a cederlo”.

Giampaolo: “Sarri fece il mio nome all’Empoli quando andò via”

Le sue parole

Marco Giampaolo, ex allenatore dell’Empoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport:

Il lavoro che ha ereditato da Sarri le è servito?

“Certo, sono arrivato in una squadra che veniva da lontano, abituata a lavorare in un certo modo da anni. Andavano a memoria. Se porti avanti un gruppo per anni, hai dei vantaggi: devi solo perfezionare. Altrimenti c’è bisogno di tempo, perché per addestrare la squadra a muoversi collettivamente serve tempo. Che devi riuscire a guadagnare mettendoci dentro qualche risultato, se no ti mandano a casa. Io a Empoli ho osservato e ho iniziato a interagire con discrezione. Mi sono guardato e riguardato tutte le partite dell’anno precedente e poi ho iniziato a trasmettere la mia idea di calcio. Noi forse rispetto all’anno scorso abbiamo cercato più il palleggio e meno la profondità. La cosa più bella me l’ha scritta
Maccarone, cioè che sono rimasto nel cuore di tutti per la mia coerenza e modo di fare”

Sarri aveva lasciato l’Empoli in buone mani…

“Fu proprio lui a chiamarmi a gennaio e a dirmi “Guarda che se io dovessi andar via, ho parlato al club di te”. E’ un amico, abbiamo fatto il corso a Coverciano insieme, mi ha mostrato il suo archivio, abbiamo idee in comune sul calcio”

Qual è la sua squadra di riferimento? Guardiolismo o Cholismo?

“Questione di gusti. Ma bisogna anche guardare i risultati in un arco di tempo più lungo. A me, la squadra che più è piaciuta in assoluto è il Barça di Guardiola. Roba da fantascienza, per chi ama il calcio è stato il massimo. L’Atletico Madrid? Diciamo che mi diverte meno…”

E in Italia?

“Quest’anno mi sono divertito a vedere Fiorentina e Napoli ,anche il Crotone di Juric che è molto bravo. Viola e azzurri sono diventati prevedibili? È il rischio delle squadre molto codificate. È per questo che bisogna allenare più il principio degli schemi. La profondità, per esempio, di cui Spalletti è un maestro. Non dice “Tu la passi a lui e lui la mette in verticale”. No, alleni a riconoscere una situazione che non è preordinata”

Herrera-Napoli, la svolta è attesa all’inizio della prossima settimana

I dettagli

La Repubblica scrive sulla trattativa tra il Napoli e il Porto per Herrera: “De Laurentiis sta provando a stringere i tempi per il forte centrocampista messicano Hector Herrera. L’accordo con il giocatore sarebbe stato raggiunto: 1,2 milioni a stagione più bonus. Manca quello con il Porto, che valuta il cartellino del suo leader 25 milioni, sia pure trattabili. La svolta è attesa all’inizio della prossima settimana. Novità in arrivo pure per l’olandese El Ghazi, Vecino e Zielinski. L’ora delle scelte si avvicina”.

Indennizzi Uefa ai club, De Laurentiis può intascare una bella cifra

I dettagli

La Repubblica parla della questione ‘indennizzi nazionali’ era stata sollevata proprio dal patron azzurro negli anni scorsi, adesso è diventata realtà: “Ma c’è pure un altro aspetto da non sottovalutare, di natura un po’ meno nobile e più materiale. Ballano infatti gli indennizzi (100 milioni complessivi) che l’Uefa ha già stanziato e si prepara a distribuire tra tutte le società che ne avranno il diritto: prestando i propri big alle Nazionali per la manifestazione continentale. Un “disturbo” ben pagato, che nella scorsa edizione (quella del 2012) si rivelò un bel business per la Juventus: oltre due milioni incassati. De Laurentiis si accontentò invece di 599.267 euro, bottino comunque discreto. Ma questa volta il bonus Uefa per il Napoli potrebbe essere molto più sostanzioso. Tutto dipenderà dalla strada che riusciranno a fare i sei alfieri azzurri sullo scacchiere degli Europei, perché gli indennizzi per i club — diventati una consuetudine nelle manifestazioni internazionali — sono legati a stretto filo al numero di presenze collezionate nel torneo dai rispettivi rappresentanti. Più partite giocheranno Insigne, Hamsik, Mertens, Strinic, Hysaj e Chiriches, insomma, maggiore sarà il guadagno per De Laurentiis, che avrà dunque un motivo ulteriore per fare il tifo per i suoi top player. I soldi non bastano mai, anche se il Napoli ha già riempito le sue casse con il ritorno diretto in Champions”.

Ischia Calcio, parte oggi l’evento “Gli anni della storia”

Gli anni della storia Ischia

Saranno tre giorni di grande calcio tutti da vivere. Oggi pomeriggio si inizia con una mostra fotografica

Parte oggi il viaggio per ricordare la storia dell’Ischia Calcio,con l’evento “Gli anni della storia”,organizzato dall’ex dirigente gialloblù Enrico Scotti. Saranno tre giorni in cui si percorrerà la storica cavalcata dell’Ischia in serie C,tra fotografie e filmati storici. Si parte oggi pomeriggio,appuntamento alle 18:00 all’ex carcere della spiaggia dei pescatori con l’inaugurazione di una mostra fotografica. A questo grande evento,saranno presenti anche presidenti,e tecnici storici ma anche calciatori di quegli anni: Impagliazzo,Billone Monti,passando per Avolio ,Gonano fino ad arrivare al bomber Buoncammino. Gli anni dove l’Ischia scrisse la storia del 1983,1987 e 1991 conquistando la terza serie nazionale. All’inaugurazione ci sarà anche Giovanni Martusciello, allenatore dell’Empoli ma con un passato in maglia gialloblù. L’isola è pronta a rivivere “Gli anni della storia” in questi tre giorni,attraverso questo evento con fotografie e filmati storici.

Di seguito il programma completo dell’evento.

“GLI ANNI DELLA STORIA”

La travolgente scalata dall’Interregionale alla C1.

Ad Ischia da Giovedì 2 giugno p.v. si ricorderanno le promozioni che hanno proiettato una piccola isola nel calcio che conta.

Tutti i protagonisti di quegli anni(1983, 1987, 1991) : Presidenti, Tecnici eCalciatori si ritroveranno ad Ischiacon i colleghi isolani per festeggiare insieme ai Giornalisti ed ai Tifosi di ieri e di oggi e di domani, gli indimenticabili anniversari di quelle vittorie.

Programma : “GLIANNIDELLASTORIA

  • Giovedì 2 Giugno 

Ore 18,00 All’Ex Carcere alla Spiaggia dei Pescatori presentazione della manifestazione “GLIANNIDELLASTORIA” ed apertura della mostra fotografica e del materiale storico.

  • Venerdì 3 Giugno

Ore 18,00 Salone delle “Antiche Terme Comunali” proiezione di filmati e diapositive delle annate 1983/1987/1991 e premiazione dei protagonisti di allora.

  • Sabato 4 Giugno

Ore 18,00 Campo Sportivo “Vincenzo Rispoli” partita-esibizione delle vecchie glorie

Ore 21,00 Galà di chiusura all’Hotel Re Ferdinando, ospiti dello storico bomber e bandiera gialloblu,Salvatore Di Meglio.

Napoli, Gabriel torna al Milan: pronta un’altra squadra di A

I dettagli

La Gazzetta dello Sport parla di Gabriel: “Il Milan saluta Abbiati e Diego Lopez (da sistemare altrove, ha contratto fino al 2018 e consentirà un risparmio sull’ingaggio di 10 milioni di euro lordi) mentre ritrova Agazzi e Gabriel, chiuse le esperienze a tempo con Middlesbrough e Napoli.Con la trattativa di cessione del club in corso il Milan è costretto ad aspettare: sia per Vazquez (Zamparini ha ricordato il pressing rossonero, in realtà ormai datato), così come per l’offerta del West Ham per Bacca (l’agente giura ci siano più club interessati e che al momento starebbe valutando la situazione) e anche per la proposta di scambio con il Torino tra Gabriel e Padelli. Galliani ha chiarito con Petrachi, d.s. Toro: Padelli (disponibile anche a fare il secondo di Donnarumma) al momento non interessa, se invece il Torino vorrà Gabriel il Milan è disposto a trattare ma solo per la cessione a titolo definitivo, per cui Cairo dovrebbe ottenere l’ok di tutte le parti attualmente chiamate in causa e dunque anche quello dei cinesi”.

Mertens, lo sfogo: “Sono deluso di partire sempre dalla panchina”

Che si tratti di Napoli o di Nazionale ormai sembra una costante per Dries Mertens entrare a gara in corso. Anche ieri sera nella gara amichevole tra Belgio e Finlandia, l’ attaccante azzurro ha avuto poco più di mezz’ ora a disposizione e al termine della partita si è sfogato così ai microfoni di RTBF:
Non mi aspettavo di finire in panchina anche stasera, si dice che riesco a rendere meglio a gara in corso ma non è affatto così. Non sono stanco, sono solo deluso di partire dalla panchina. Del resto tutti vorrebbero giocare sempre ma nel calcio conta il collettivo e non il singolo. Sono contento di aver contribuito al gol del pareggio ma volevo la vittoria, sicuramente faremo meglio contro l’ Italia”.

Il Napoli su Rashica: è stato Hysaj a parlargli

I dettagli

Secondo il Corriere dello Sport, il Napoli starebbe seguendo Milot Rashica, esterno d’attacco albanese in forza al Vitesse. E’ stata una stagione positiva per Milot che può giocare sia a destra che a sinistra in un attacco a tre: ha messo a segno otto gol e cinque assist, numeri di un ragazzo di appena 20 anni. A parlargli di Napoli è stato Elseid Hysaj, suo compagno di nazionale e l’ipotesi Napoli lo gratifica molto.