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Castellammare di Stabia
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Il Napoli ha pagato la penale per Duvan, andrà al Sassuolo

Lo riferisce la Gazzetta di Modena

Il Napoli ha deciso: pagherà la penale di un milione di euro all’Udinese per riportare a casa Duvan Zapata. Che, al club friulano, era stato prestato per due stagioni. L’Udinese se lo sarebbe tenuto molto volentieri, a maggior ragione con l’arrivo come direttore sportivo di Nereo Bonato che di Zapata è da sempre grande estimatore. Ma il Napoli ha deciso di far valere la clausola esistente nel contratto e di pagare la penale per riprendersi il 25enne colombiano prima della naturale scadenza del prestito biennale. Una volta versato il milione nelle casse del club friulano, l’intenzione del diesse napoletano Cristiano Giuntoli è quello di girare Zapata in prestito al Sassuolo, nell’affare che dovrebbe portare Sime Vrsaljko ai piedi del Vesuvio. L’offerta del Napoli per l’esterno croato è nota: 12 milioni, un altro paio di milioni di bonus più il prestito di Zapata. Operazione già definita nei dettagli che dovrebbe decollare la prossima settimana anche se Vrsaljko e il suo entourage sono ingolositi dal quadriennale da 2 milioni di euro a stagione offerto dall’Atletico Madrid. Ingaggio superiore a quello che gli ha proposto il Napoli (1,5 milioni per cinque anni di contratto)

“Se non mi date quanto chiedo, aspettiamo gli Europei”, Pozzo fermo: Zielinski costa caro

Secondo quanto riporta il Messaggero Veneto, tra il Napoli e l’Udinese ballano quattro milioni di euro per Zielinski. Il Napoli arriva, per il centrocampista, ad offrire 12 milioni di euro, mentre i friulani ne chiedono all’incirca 16. “Se non mi date quanto chiedo, aspettiamo gli Europei”, sarebbero state queste le parole di  Gino Pozzo, presidente dell’Udinese, al club azzurro. O s’accetta la proposta iniziale o si aspetta l’Europeo: il messaggio dell’Udinese è chiaro.

ESCLUSIVA – Cazzola, poteva essere un ritorno ma resterà solo un sogno

La Juve Stabia cerca rinforzi da regalare a Gaetano Fontana

Ci sono nomi di calciatori che restano nel cuore di tutti i tifosi, nomi che hanno saputo dare tanto e fatto molto bene alla Juve Stabia, che hanno spinto la squadra in una storica promozione in B, ma che poi hanno intrapreso una nuova strada, una nuova carriera, firmando con club della massima serie. Questi nomi, poi, alla prima occasione utile, a volte ritornano: è il caso di Riccardo Cazzola. Il centrocampista veronese retrocesso in Lega Pro con il Livorno, nelle ultime ore è stato accostato nuovamente alle Vespe, ma secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di ViViCentro.it da fonti vicine al calciatore, non tornerà a Castellammare di Stabia in quanto valuta altre offerte anche di categoria superiore alla stessa Lega Pro. Un vero peccato perchè avrebbe fatto comodo alla squadra che si sta allestendo per Gaetano Fontana, visto che avrebbe dato sostanza e qualità al centrocampo che si sta pensando di allestire per la prossima stagione.

a cura di Ciro Novellino

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Rassegna stampa: le prime pagine del Corriere dello Sport, TuttoSport e Gazzetta dello Sport

In edicola con Vivicentro: ecco le prime pagine dei principali quotidiani sportivi in Italia.gazzauno

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Castellammare di Stabia, per le Amministrative 2016 decisive le donne. Diretta dalle 23.00

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Aperti, dalle ore 7:00, i seggi per le elezioni Amministrative 2016. Si chiuderanno alle 23:00 e subito dopo, effettuato l’accertamento definitivo dei votanti, si procederà allo spoglio delle schede. In caso di ballottaggio lo stesso avrà luogo Domenica 19 giugno con gli stessi orari e stessa modalità.

Gli aventi diritto al voto, nella Città di Castellammare, saranno 54.533: 25.826 Maschi e 28.707 donne, che potranno esercitare il loro diritto di voto in 64 seggi (vedi dettaglio sotto) distribuiti su tutto il territorio stabiese.

Dai dati di cui sopra si nota che Castellammare è una Città “in rosa” dove determinante potrebbe essere il voto delle donne visto che sono in larga maggioranza sugli uomini: 28.707 donne contro “solo” 25.826 uomini.

Dalle 23:00 la nostra “Diretta Elezioni”, sul procedere dello spoglio ed esito finale.

Queste, in ordine alfabetico, le liste in lizza:

Amministrative 2016 Lista CIMMINO

Amministrative 2016 Lista PANNULLO

Amministrative 2016 Lista VOZZA

Queste le coalizioni:

  • 1 – M5S
  • Foto Sindaco – AMATO – VINCENZO

    Liste della coalizione
    • Logo Lista – M5S – MOVIMENTO 5 STELLE.IT
  • 2 – CICS

    Foto Sindaco – VOZZA – SALVATORE

    Liste della coalizione
    • Logo Lista – CINS – COSTRUIAMO INSIEME
    • Logo Lista – #PER – #PERCASTELLAMMARE
    • Logo Lista – CIC – CASTELLAMMARE IN COMUNE
  • 3 – RC

    Foto Sindaco – COMENTALE – GENNARO

    Liste della coalizione
    • Logo Lista – RCRI – RIVOLUZIONE CRISTIANA
  • 4 – MCSL

    Foto Sindaco – PANNULLO – ANTONIO

    Liste della coalizione
    • Logo Lista – SLIB – STABIA LIBERA
    • Logo Lista – PROS – PROGETTO STABIA
    • Logo Lista – PD – PARTITO DEMOCRATICO
    • Logo Lista – SPOP – STABIA POPOLARE
    • Logo Lista – SINP – STABIA IN PROGRESS
  • 5 – FI

    Foto Sindaco – CIMMINO – GAETANO

    Liste della coalizione
    • Logo Lista – FI – FORZA ITALIA
    • Logo Lista – ALB – ALBA STABIESE
    • Logo Lista – UXS – UNITI PER STABIA
    • Logo Lista – SINS – STABIA IN STRADA
    • Logo Lista – PIVA – STABIESI P I
    • Logo Lista – CASI – CASTELLAMMARE INSIEME.
    • Logo Lista – STO – STABIA ORA

Le urne saranno aperte dopo le ore 23:00.

Vi terremo aggiornati, con una “Diretta Elezioni”, sul procedere dello spoglio ed esito finale.

Questo il dettaglio degli aventi diritto al voto seggio per seggio:

Sezione
Maschi
Femmine
Totale
1 795 714 1509
2 363 409 772
3 493 549 1042
4 407 437 844
5 367 378 745
6 490 523 1013
7 394 428 822
8 585 605 1190
9 380 424 804
10 366 388 754
11 480 538 1018
12 426 502 928
13 345 380 725
14 494 544 1038
15 521 546 1067
16 476 538 1014
17 336 421 757
18 499 556 1055
19 469 515 984
20 445 496 941
21 304 343 647
22 325 402 727
23 354 433 787
24 419 498 917
25 320 407 727
26 373 420 793
27 296 369 665
28 392 437 829
29 369 441 810
30 362 410 772
31 347 434 781
32 360 417 777
33 339 404 743
34 312 342 654
35 394 486 880
36 309 394 703
37 355 413 768
38 444 524 968
39 338 343 681
40 0 0 0
41 320 381 701
42 346 352 698
43 504 542 1046
44 334 395 729
45 320 369 689
46 360 403 763
47 351 435 786
48 306 366 672
49 333 392 725
50 356 403 759
51 366 405 771
52 444 492 936
53 880 786 1666
54 360 394 754
55 417 470 887
56 474 499 973
57 274 289 563
58 350 424 774
59 335 355 690
60 355 402 757
61 423 490 913
62 444 444 888
63 509 555 1064
64 496 527 1023
65 326 329 655
Totale 25826 28707 54533

Vecino, il Napoli valuta una contropartita tecnica. Ma per Sousa è incedibile

Copa America a forti tinte viola. Secondo quanto riporta il Corriere Fiorentino, l’attenzione dei tifosi della Fiorentina sarà tutta su Vecino, centrocampista dell’Uruguay, impegnato domani sera con il Messico. Sul centrocampista, che potrebbe trovare la definita consacrazione proprio negli USA, piace moltissimo al Napoli, che più volte avrebbe bussato alla porta dei Della Valle. Tuttavia, mister Sousa non vorrebbe privarsene. Il tecnico è intenzionato, infatti, a costruire una squadra tutta intorno a lui. Dipenderà dall’andamento in Copa e dall’offerta azzurra: in caso di contropartita gradita, infatti, Corvino potrebbe accettare la proposta dei partenopei.

Valzer azzurro: le ultime su Lapadula, Herrera e Vrsaljko

Si muove il mercato del Napoli. Lapadula si sarebbe convinto ad accettare il trasferimento in azzurro, da superare la concorrenza di Genoa e Lazio. Ad ogni modo, la prospettiva di giocare insieme a Gonzalo Higuain spinge il calciatore verso Napoli. Per quanto riguardo Herrera, Aurelio De Laurentiis sarebbe stato colpito dalla sua energia: avrebbe offerto al Porto 15 milioni di euro più bonus, ma non bastano. Per chiudere con i luisitani sono necessari 25 milioni di euro. Capitolo Vrsaljko: il Napoli avrebbe trovato un accordo di massima col Sassuolo, sulla base di 15 milioni di euro più il prestito di Duvan Zapata. Ma c’è l’Atletico alla porta. Se il club di Simeone, infatti, dovesse presentare un’offerta, il difensore croato propenderebbe più per il trasferimento in Liga.

La cornice europea del voto

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La scelta dei sindaci che spetta oggi ai 13.315.379 elettori di 1342 comuni d’Italia avviene nel quadro di un’Europa segnata da pericolose scosse anti-sistema che proprio alcuni primi cittadini cercano di arginare, ridimensionare ed in ultima istanza battere. Lo strumento sono azioni, decisioni e iniziative che vengono da alcune grandi città dell’Unione europea.

Anzitutto Londra, dove il neo-eletto Sadiq Kahn ha compiuto quattro gesti simbolici nelle settimane seguenti alla vittoria nelle urne. Primo: si è impegnato a non aumentare il costo dei mezzi pubblici per un periodo di 4 anni al fine di andare incontro al disagio di una classe media impoverita. Secondo: ha definito gli attacchi terroristici di Al Qaeda dell’11 settembre 2001 contro New York e Washington come «un’aggressione contro tutti noi a cui è stato giusto rispondere».

Terzo: ha giurato da musulmano dentro una cattedrale cristiana durante una cerimonia inter-fede. Quarto: ha reso omaggio alle vittime della Shoà, gli ebrei trucidati dai nazifascisti. Ovvero ha recapitato dei messaggi – su disagio economico, sicurezza, immigrazione e memoria – tesi a rafforzare la coesione sociale e multietnica della capitale britannica in maniera analoga a quanto intende fare Anne Hidalgo in quella francese costruendo un centro di accoglienza umanitaria – per i migranti – in pieno centro «perché il governo è in ritardo su questo terreno».

La stessa Hidalgo vuole che siano i comuni – e non i governi centrali – a gestire le norme sul controllo delle emissioni nocive nell’atmosfera da parte dei singoli edifici perché «saremo più rapidi ed efficienti nell’esecuzione». Se a questo aggiungiamo che i sindaci di Amburgo e Bruxelles, Olaf Scholz e Yvan Mayeur, hanno spiegato alla Scuola Holden di Torino la necessità di «andare incontro al disagio economico-sociale che genera l’ondata anti-sistema al fine di disinnescarla» non è difficile arrivare alla conclusione che sono proprio le città a costituire la frontiera europea più importante per garantire crescita, integrazione e opportunità.

D’altra parte Corina Cretu, commissario Ue per la Politica Regionale, afferma che «sono le città le realtà più esposte alle sfide portate dai migranti su educazione, occupazione e alloggi». Giorgios Kaminis, sindaco di Atene, si spinge fino a suggerire che «le città possono sostituirsi ai governi» creando una rete di «solidarietà» capace di affrontare le emergenze nel «rifornire di abiti, cibo e case i migranti in arrivo».

È in questa cornice che gli elettori italiani possono dare oggi un contributo importante, facendo prevalere nelle urne quei candidati che più sono compatibili con questo ruolo strategico dei sindaci nell’Europa in trasformazione. D’altra parte si vota tanto nelle due uniche «mega-città» d’Italia – Roma e Milano, con oltre un milione di abitanti -, quanto nelle altre due che lo diventeranno nei prossimi anni – Torino e Napoli -, ovvero nei luoghi strategici dove poter risollevare la classe media e integrare gli immigrati. Ecco perché i temi esclusivamente italiani di questa campagna elettorale – dalle conseguenze per il governo di Matteo Renzi alle trasformazioni del centrodestra fino al ruolo di Lega Nord e Cinque Stelle – devono essere ponderati in una cornice più articolata che ha a che vedere con il nuovo ruolo dei sindaci nell’Europa alle prese con una triplice, convergente, emergenza: su economia, sicurezza ed immigrazione.

 

vivicentro.it/opinione –  lastampa/La cornice europea del voto MAURIZIO MOLINARI

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Se Berlino ritorna al marco, Renzi che farà?

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OGGI 13 milioni di italiani vanno ai seggi elettorali per votare i sindaci e i consiglieri comunali di 1342 Comuni, alcuni dei quali molto importanti: Roma, Napoli, Torino, Milano, Bologna, Cagliari e molti altri.
Il voto avrà inevitabilmente un doppio significato: locale e nazionale. Avviene sempre così, ma questa volta il senso nazionale è reso più evidente per la sua connessione politica con il referendum costituzionale del prossimo 2 ottobre il quale a sua volta è strettissimamente collegato con la legge elettorale già esistente e pronta ad essere usata quando l’intero popolo “sovrano” sarà chiamato ad eleggere un Parlamento di cui fino al referendum non sappiamo se sarà ancora composto da due Camere o soltanto da una.
Situazioni così complicate si verificano raramente, ma questa che abbiamo qui tratteggiato guardabile da un punto di vista nazionale lo sarà molto di più se teniamo conto anche del quadro internazionale: quello europeo di cui facciamo parte e che ha raggiunto una situazione che dir drammatica è dir poco; quello americano che affronterà tra pochi mesi le elezioni del presidente; quello dei Paesi emergenti, Cina, India, Indonesia, Brasile, Sudafrica. Infine last but not least una situazione economica che sta coinvolgendo l’intera società globale e in particolare alcune Banche centrali: la Federal Reserve americana, la Banca centrale europea e quella cinese.
Non s’era mai visto un intero mondo di fronte a svolte così decisive e così interconnesse tra loro.
L’abbiamo più volte scritto su queste pagine: siamo di fronte alla crisi di un’epoca che stravolge l’intero pianeta. La stessa ci racconta analoghi eventi avvenuti nel corso di millenni, si comincia dal Tremila a. C. (prima era preistoria, più immaginata che documentata) ma non era mai avvenuta una crisi d’epoca che coinvolgesse l’intero pianeta, la sua politica, la sua economia e perfino il suo clima e non era mai avvenuto che una tecnologia estremamente sofisticata fosse diffusa e usata in tutto il mondo come strumento e talvolta addirittura come regista che impone le sue scelte alle comunità che la usano.
In un quadro di questo genere è chiaro che il voto italiano di oggi conta assai poco. È chiaro, sì, ma altrettanto chiaro è che la realtà si muove a piccoli passi, ciascuno dei quali è compiuto da singole comunità e da singole persone, alcune più significative di altre. Bisogna cercar di capire quali siano gli elementi determinanti. Le religioni ne sono uno, le filosofie un altro, l’interesse proprio un altro ancora; infine l’esperienza consapevole che forse è lo strumento fondamentale ma che pochi sono disposti ad usare. La lealtà e la storia di una specie come la nostra, sarebbero molto diverse se le persone consapevoli fossero numerose, ma non è così. Sono gli istinti a dominare e quello più forte di altri è l’Interesse. Come il proprio? Ecco la domanda centrale ed è questa cui siamo chiamati a rispondere.
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Non vi aspetterete certo che sia quella risposta il tema di questo articolo domenicale, ma mi piaceva ricapitolare un quadro al quale personalmente ho dedicato gran parte della mia vita. Ora l’ho fatto e vengo ad alcune situazioni più vicine ad un commento giornalistico che scrivo con cadenza settimanale.
Comincerò con un intervento di venerdì scorso di papa Francesco mentre partecipava ad un convegno di giuristi. Francesco è una figura estremamente singolare. Essendo nemico giurato d’una Chiesa che per secoli è stata dominata dal potere temporale e lo è ancora da quanti non condividono le posizioni del Papa attuale, Lui ha la capacità di spiazzarli e la usa all’improvviso quando nessuno se lo aspetta; è il suo carattere che lo guida.All’improvviso ha preso la parola e ha detto che la Chiesa deve occuparsi di politica alta. I presenti sono rimasti sbalorditi: Francesco predica la politica? Alta, sia pure, ma politica?
Sì, ha proseguito Lui, la Chiesa deve schierarsi politicamente affinché la politica sostenga il bene comune, l’interesse generale e il valore della misericordia. Leggi, iniziative, mobilitazione di risorse materiali e loro impiego affinché il bene comune sia tutelato e la misericordia diventi non soltanto una verità religiosa ma una politica sociale verso i deboli, gli esclusi, i poveri. Questa è la politica alta di papa Francesco. A me sembra che dovrebbe essere la politica di tutti i responsabili consapevoli. Il bene comune è esattamente il contrario dell’interesse proprio. Accade spesso che chi è mosso dall’interesse proprio lo camuffi da bene comune. I demagoghi sono maestri di questa pratica e sono loro gli avversari da individuare. Non è facile. Ma accade spesso che la persona dominata dall’interesse proprio creda veramente di essere portatore del bene comune. Non lo dice soltanto, ma lo pensa. Qual è il rimedio? La libertà e la divisione dei poteri. Questa è la politica alta: tutelare la divisione dei poteri e dei contropoteri.
Papa Francesco due settimane fa ha addirittura esortato le nazioni europee a dar vita ad un potere federato, in mancanza del quale le singole nazioni rispettano soltanto l’interesse proprio e non quello comune d’una delle più alte civiltà del mondo. Venerdì scorso ha ricordato papa Montini che la politica alta l’aveva sempre praticata. E papa Giovanni che promosse il Concilio Vaticano II e una delle sue finalità che fu l’incontro della Chiesa con la modernità intellettuale e culturale.
Questa è la politica alta e questa caratterizza il Pontificato di Bergoglio.
Tra i vari punti di crisi ce n’è uno che sta sconvolgendo l’economia in genere e quella monetaria in particolare. Si sta profilando in Usa e in Germania. È inutile dire che le ripercussioni si diffondono sulla politica economica e monetaria di tutto l’Occidente.
In Usa c’è stata una netta caduta dei nuovi posti di lavoro. Può dipendere da molti fattori, ma il primo soggetto a dover affrontare questa svolta è la Federal Reserve e i tassi che attua sul dollaro. Qualche mese fa furono aumentati di un quarto di punto. Secondo il programma già allora stabilito dovrebbero aumentare ulteriormente di un altro quarto entro i prossimi due mesi e entro un anno arrivare addirittura ad un punto. Le ripercussioni sono un rafforzamento del dollaro, ma la Fed ha ora congelato il programma. Tutto è rinviato al 2017 in attesa e con la speranza che l’andamento dell’occupazione torni ad aumentare.
Nel frattempo la Germania attacca duramente la politica di Draghi che continua ad aumentare la liquidità nelle forme più varie. Ha abbassato i tassi di interesse per i depositi delle banche dell’Eurozona, si appresta ad acquistare direttamente titoli emessi da imprese private e forse addirittura a fornire liquidità direttamente ai cittadini con potere di acquisto medio-basso, disponibili ad aumentare la domanda dei consumi e la disponibilità ad investimenti privati. Infine suggerisce sgravi d’imposta che incoraggino investimenti pubblici. Per l’Italia la Commissione suggerisce una politica di forti tagli del cuneo fiscale da praticarsi immediatamente.
La Germania giudica malissimo questa politica. Schäuble vorrebbe addirittura un “german-Brexit”, appoggiato dall’olandese vicepresidente del Consiglio. La Merkel, che un tempo appoggiava Draghi, stavolta tace e lascia parlare Schäuble. Un “german- Brexit” che tornasse al marco o ad un euro con diverse velocità?
Personalmente avrò un incontro pubblico con Matteo Renzi al Festival delle Idee di Repubblica la sera del prossimo 11 giugno, nella sala di Santa Cecilia all’Auditorium. Lo dico qui per informare i nostri lettori ma anche per sottoporre una delle domande, anzi la prima, che rivolgerò al nostro presidente del Consiglio: non spetta all’Italia, cioè a lui, diffidare la Merkel da un “german-Brexit”? E in quel caso non spetta all’Italia di creare un fronte unico di tutti i Paesi dell’Eurozona che fronteggi la Germania per la politica deplorevole che sta attuando?
Questa sarebbe una grande funzione politica ed economica, parallela o addirittura convergente con quella di Draghi.

vivicentro.it/editoriale – repubblica/Se Berlino ritorna al marco, Renzi che farà? di EUGENIO SCALFARI

La Maratonina Due Colli giunge alla V° edizione. Appuntamento il 12 giugno a via Borutta

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Appuntamento il 12 giugno a via Borutta alle ore 9.30 per la 5° edizione della Maratonina Due Colli

Roma- Domenica 12 giugno alle ore 9.30 ha inizio la 5° edizione della Maratonina Due Colli, la gara competitiva di Km 10 con partenza/arrivo in via Borutta.

Organizzata dal Comitato di Quartiere Due Colli e patrocinata dal Consiglio regionale del Lazio insieme al Municipio VI di Roma Capitale, la competizione si suddividerà in due gare: una per adulti e, a seguire, quella per i bambini.

Il Presidente del CdQ Due Colli, Teodoro Caruso (nella foto a destra),

Teodoro Caruso, Presidente CdQ Due Colli
Teodoro Caruso, Presidente CdQ Due Colli

anche quest’anno offre al suo quartiere una bellissimo momento di aggregazione e di festa con questo evento sportivo diventato ormai popolare e attesissimo, alla cui organizzazione hanno contribuito con grande spirito di volontà e sacrificio tutti i membri del Comitato. Sono tante le attività che, durante l’anno, promuovono con successo, facendo così crescere un quartiere altrimenti privo di momenti culturali, di condivisione e di svago. Dal Presepe vivente ai tornei di bocce, la comunità si unisce in nome dello sport e non solo.

Torneo di bocce quartiere Due Colli
Torneo di bocce quartiere Due Colli

Dopo il torneo maschile, a breve si disputerà anche il torneo femminile di bocce, ma le forze si dovranno prima concentrare per la Maratonina che segnerà lo start tra una settimana.

La novità di quest’anno prevede l’assegnazione di più premi suddivisi per categorie, infatti verranno premiati:

– i primi 3 classificati di ogni fascia di età compresa tra i 20-35 anni; 35-45 anni; 45-60;

– le prime 3 società con più di 30 atleti partecipanti, alle quali verranno consegnati €. 200 per il 1° classificato,  €. 150 per il 2° classificato; €. 100 per il 3° classificato.

Le riprese saranno realizzate da Cat Sport per il programma Tv “Nati per Correre”, condotto da Samuele Di Gianmartino, in diretta il giovedì successivo alla gara alle ore 21,00 su ONE TV.

Per Info:

Tel. 339 21 41 179 (T. Caruso, Presidente CdQ)

Tel. 335 54 88 341 (Samuele, Organizzatore Tecnico)

Per Iscrizioni:

Cat Sport Via Mozart 71 | Tel. 06 4061453 – Fax  06 40814000

www.catsport.it  info@catsport.it

Locandina V° Edizione Maratonina Due Colli
Locandina V° Edizione Maratonina Due Colli

Primavera. Giallorossi Campioni d’Italia, battono la Juventus ai rigori

Primavera. La Roma di De Rossi batte la Juventus ai rigori ed è Campione d’Italia per l’ottava volta

Roma- Al Mapei Stadium la Roma e la Juventus sono le protagoniste della sfida finale per la conquista dello scudetto-primavera. Fabio Grosso contro Alberto De Rossi. Il primo si affida a Favilli e Pozzebon schierati in attacco con il modulo 4-3-1-2, mentre De Rossi, alla sua terza impresa in finale-scudetto, punta tutto su Ponce spalleggiato da Ndoj e da un brillante Di Livio.

Dopo il vantaggio della Juventus realizzato al 36’ con Kastanos, arriva il sinistro vincente di Ponce che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, mette ko Audero. All’89’ l’arbitro Amoroso annulla un gol regolare di Spinozzi per fuorigioco inesistente, si va dunque ai supplementari dopo un tempo regolamentare piuttosto equilibrato. Il risultato non si sblocca neppure nella mezz’ora successiva, due tempi in cui entrambe le squadre non sfruttano le preziose opportunità di segnare il vantaggio. Il verdetto finale è affidato ai rigori.

Sequenza rigori: Lirola (J) gol; Ponce (R) gol; Vadalà (J) parato; Vasco (R) gol; Cassata (J) gol; Spinozzi (R) gol; Kastanos (J) gol; Capradossi (R) gol; Di Massimo (J) gol; Marchizza (R) fuori; Zappa (J) gol; Bordin (R) gol; Favilli (J) parato; Grossi (R) gol.

Dal dischetto sbagliano Vadalà, Marchizza e Favilli. L’ultimo gol è di Grossi che mette ko Grosso!Uno straordinario Crisanti para ben due gol, due parate che regalano una grandiosa vittoria al popolo giallorosso che per l’ottava volta festeggia la Roma-Primavera Campione d’Italia.

La Roma conquista dunque il suo ottavo scudetto della storia e De Rossi, al timone della squadra Primavera dal 2003-2004, alza per la terza volta la Coppa dopo le vittorie conseguite nel 2005 e nel 2011 dove un acerbo Florenzi era il capitano.

FORMAZIONI

ROMA (4-3-2-1): 12 Crisanto; 14 De Santis, 4 Capradossi, 5 Marchizza, 3 Anocic; 16 D’Urso (120′ Bordin), 6 Vasco, 22 Machin; 10 Di Livio (120′ Grossi), 8 Ndoj (88′ Spinozzi); 9 Ponce
A disp.: 23 Pop, 1 Romagnoli, 13 Paolelli, 15 Pellegrini, 27 Tofanari, 17 Ciavattini, 11 Soleri, 24 Antonucci, 21 Franchi.
Allenatore: Alberto De Rossi

JUVENTUS (4-3-1-2): 1 Audero; 21 Lirola, 19 Romagna, 6 Blanco, 3 Zappa; 7 Macek (118′ Di Massimo), 14 Toure (65′ Didiba), 22 Cassata; 8 Kastanos;  9 Favilli, 24 Pozzebon (94′ Vadalà).
A disp.: 30 Consol, 25 Del Favero, 4 Coccolo, 23 Parodi, 20 Vogliacco, 16 Bove, 32 Caligara, 29 Kean, 5 Severin.
Allenatore: Fabio Grosso

Arbitro: Amoroso di Paola

Marcatori: 36′ Kastanos (J), 47′ Ponce (R)
Ammoniti: 18′ Toure (J), 62′ Ndoj (R), 79′ Zappa (J), 91′ Spinozzi (R)

di Maria D’Auria

V. Lanciano – Salernitana 1 – 4: granata quasi in salvo

            V. Lanciano – Salernitana 1 – 4: abruzzesi vicini alla Lega Pro.

Una Salernitana pimpante e volitiva, piega con il risultato di 4 – 1, un Lanciano distratto e piuttosto scarico, specie nella prima frazione. I frentani hanno un piede e mezzo in Lega Pro. Per salvarsi, infatti, il team di Maragliulo dovrà sbancare l’ “Arechi” con almeno 4 goal di differenza. Serve un miracolo.

LA CRONACA – Lanciano – Salernitana è la gara d’andata valida per la sfida play – out per evitare la retrocessione in Lega Pro. Virtus Lanciano senza gli squalificati Ferrari, Giandonato e Di Francesco, mentre nella Salernitana mancano i due attaccanti Bus e Oikonomidis.

4 – 3 – 2 – 1 il modulo adottato dal Lanciano di Maragliulo: Vastola e Marilungo agiscono dietro l’unica punta Bonazzoli. Risponde la Salernitana di Menichini con il classico modulo 4 – 4 – 2, con la coppia offensiva formata da Coda e Donnarumma. Arbitra Manganiello di Pinerolo, in una serata piuttosto calda.

Al 3′ un difensore frentano perde palla sulla trequarti, si invola sulla destra Nalini, che impegna severemente il sempre attento Alessio Cragno. Dopo 6′ la Virtus perde Vastola per infortunio: al suo posto entra Aquilanti.

All’8′ verticalizzazione di Pestrin per Donnarumma, che entra in area e trafigge Cragno, per il vantaggio ospite.

All’11’ cross dalla sinistra di Zito, con Pestrin che manca di un soffio il tap – in vincente. All’12’ Terracciano salva su Bonazzoli. Al 15′ Bonazzoli impegna Terracciano con un tiro dalla distanza.

Si tratta del preludio alla rete del pari, che arriva al 16′: perfetto corner di Bacinovic, per il terzo tempo vincente di Marilungo, che vale la rete del pari. Avvio di gara spumeggiante, con entrambe le squadre che si affrontano a viso aperto, e senza esclusioni di colpi.

Al 21′ ottimo cross dalla destra di Odjer, con l’accorrente Zito, il quale sigla la rete del 2 – 1 per i granata. Al 27′ tiro dalla distanza di Odjer, con la palla che finisce alta sopra la traversa.

Al 30′ azione personale di Donnarumma, con la difesa frentana che si salva senza troppi affanni. Il Lanciano sembra essere stato tramortito dal raddoppio granata, con la conseguenza che la Salernitana è diventata padrona del campo. Al 43′ fulminea azione di contropiede della Salernitana, con Cragno miracoloso sulla conclusione a botta sicura di Coda. Si scaldano gli animi sulle panchine, con Manganiello ed i suoi assistenti che faticano non poco per riportare la calma.

La prima frazione di gioco termina con la Salernitana in vantaggio per 2 – 1, con i granata che colgono un palo con Donnarumma proprio sul fischio finale.

Nel secondo tempo, subito Marilungo impegna il portiere Terracciano, dopo una discesa sulla corsia destra. Le due squadre, dopo avere speso molto nella prima frazione, sembrano volere tirare un po’ il fiato.

Squadre lunghe e poco lucide in questo secondo tempo, con la Salernitana che cerca di capitalizzare il preziosissimo vantaggio. Al 63′ Bonazzoli prova a scuotere i suoi, ma la difesa campana non si lascia sorprendere. All’80’ Lanciano vicino al goal con un colpo di testa di Rigione. All’82’ micidiale azione di contropiede della Salernitana, con il neo-entrato Gatto, il quale fredda Cragno con uno splendido tiro dal limite dell’area. Tifosi della Salernitana in festa, supporters frentani ammutoliti.

All’85’ gran shot dalla distanza di Marilungo, con Terracciano che smanaccia in corner. Nei minuti finali la Salernitana serve il poker al Lanciano, con una rete firmata da Coda.

VIRTUS LANCIANO (4-3-2-1): Cragno; Salviato, Rigione, Amenta, Di Matteo; Rocca (21′ st Turchi), Bacinovic, Vitale; Vastola (7′ pt Aquilanti), Marilungo; Bonazzoli (27′ st Padovan). All. Maragliulo
A disp: Casadei, Boldor, King,Di Filippo, Padovan, Di Nicola, Di Benedetto
SALERNITANA (4-4-2): Terracciano; Rossi, Empereur, Bernardini, Tuia; Nalini (31′ st Gatto), Odjer, Pestrin, Zito; Coda, Donnarumma (38′ st Moro). All. Menichini
A disp: Strakosha, Pollace, Franco, Colombo, Moro, Gatto, Ronaldo, Schiavi, Martiniello.
Arbitro: Manganiello  di Pinerolo (Bindoni di Venezia – Zappatore di Taranto; IV uomo Caliari di Legnago – Add 1 Saia di Palermo, Add 2 Sacchi di Macerata)
Reti: 9′ pt Donnarumma, 16′ pt Marilungo, 21′ pt Zito, 36′ st Gatto, 46′ st Coda
Note: 44′ pt allontanato il Ds della Salernitana Fabiani; ammoniti: Marilungo, Salviato, Donnarumma.

CHRISTIAN BARISANI

De Laurentiis: “Rinforzeremo l’ organico anche se è difficile da migliorare, vogliamo competere su tutti i fronti”

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Premium Sport. Ecco quanto evidenziato:
Insigne? Colgo l’ occasione per fargli i miei auguri, sono convinto che farà certamente bene agli Europei. Con il 3-52 l’ Italia si esprime al meglio ma non è un modulo adatto in campo internazionale. Del resto Conte è un fedelissimo di questo modulo, io preferirei un gioco più spumeggiante e divertente . Anche il prossimo allenatore che sarà Ventura adotta questo sistema di gioco, ma così facendo non tutti i giocatori italiani riescono ad esprimersi al meglio. Questa è una questione che dovrebbe prendere in considerazione la nostra federazione, Tavecchio però pensa solo alle prossime elezioni. Sono tanti i calciatori azzurri impegnati con le Nazionali e non è una novità, il Napoli è da sempre portatore di un calcio internazionale. Anche qui mi appello al presidente federale: nel nostro campionato occorre maggiore libertà, non sia fesso!
Sarri? Dal nostro primo incontro è subito entrato a far parte della mia famiglia calcistica. Ha una personalità tutta sua, anche fuori dal campo è scaramantico e concentrato che è difficile coinvolgerlo in spettacoli o conversazioni. Quello che conta principalmente è che dimostri di valere sul campo.
Mercato? E’ davvero molto complicato migliorare questa squadra; peccato che il tempo a disposizione per preparare la scorsa stagione è stato troppo poco altrimenti non avremmo steccato le prime partite. Anche l’ episodio di Higuain a Udine ci ha un po’ scossi ma sono errori che non ripeteremo più perché ormai siamo maturati sotto questo punto di vista. Faremo degli acquisti sensati considerato il fatto che con il doppio impegno, campionato e Champions league, serve una rosa di 20 giocatori valevoli. Sarri dovrà imparare a gestire più competizioni: quest’ anno voglio andare avanti sia in Champions che in Coppa Italia”.

Collina: “Non più rosso e rigore obbligatorio”

Pierluigi Collina, disegnatori arbitrale dell’Uefa, a Coverciano, in un incontro con la nazionale italiana, ha dichiarato: “Il giocatore che, all’interno dell’area di rigore, fa un tentativo onesto di giocare il pallone, arrivando però in ritardo, non sarà più punito con il rosso e il rigore.,  Subirà soltanto ammonizione e calcio di rigore. Si è deciso di sanzionare così quel tipo di fallo scaturito da un tentativo raggiungibile di raggiungere il pallone. Fuori dall’area non cambia nulla, così come per falli duri o di mano. Altro cambiamento riguarderà la gestione di chi subisce un fallo duro, che può comportare ammonizione o espulsione di un giocatore. Nel caso il calciatore resti a terra e abbia bisogno di cure mediche, se queste saranno applicabili in breve tempo, l’arbitro non costringerà più lo stesso a lasciare il terreno di gioco, con la propria squadra in dieci uomini.” 

Fabinho il nome nuovo, ma l’Atletico è il pericolo

Rotta infuocata quella tra Napoli e Madrid. Chi ha acceso la miccia? Un brasiliano, Fabinho. Classe ’93, il difensore del Monaco si prepara a diventare l’uomo del prossimo mercato. L’ultima stagione in Francia ha conquistato tutti, anche Dunga che lo ha convocato per la Copa America. Una chiamata inevitabile per quello che è stato la rivelazione dell’ultima Ligue 1. Ormai a Montecarlo è diventato grande, sprintando ininterrottamente sulla fascia destra. Tecnico, duttile e veloce come tutti i sudamericani, da quest’anno anche…bomber. Sono infatti ben 8 i gol segnati con il Monaco, merito anche della sua infallibilità dagli undici metri. Come tutti i brasiliani deve ancora migliorare la fase difensiva ma i 23 anni (da compiere ad ottobre) rivelano che presto Fabinho diventerà uno dei migliori nel suo ruolo. Non è quindi un caso che l’Atletico di Simeone abbia presentato un’offerta di 20 milioni per l’esterno, raddoppiando quella presentata dal Napoli. Che, comunque, ci vuole provare fino alla fine. Per Fabinho, Madrid sarebbe un passo nel futuro per tornare al passato. Nel 2012 infatti il Real lo ha prelevato dal Rio Ave, facendolo crescere nel Castilla. Una buona figura e anche il debutto nella Liga, ma conquistare i Blancos non è facile. Ma lui non si arrende e nel 2013 riparte dal Monaco, diventando una piacevole sorpresa. Si fa anche apprezzare in Europa, contribuisce a portare i biancorossi ai quarti di finale della scorsa Champions (eliminati poi dalla Juventus). Ecco perché ora Fabinho chiede un’altra occasione e può diventare un grande rimpianto per i freschi campioni d’Europa. La corsa per aggiudicarsi le sue prestazioni è sempre più accesa. E attenzione a qualche inserimento a sorpresa: la Juventus, interessata al giocatore, per ora resta vigile ma potrebbe anche accelerare.

Fonte: Gianluca Di Marzio.

Giampaolo: “Tonelli? Il Napoli ha fatto un grandissimo acquisto”

Ai microfoni di Gazzetta Tv, Giampaolo, tecnico dell’Empoli, ha dichiarato: “E’ un giocatore caratteriale, ha grande personalità. Sa unire la capacità di essere difensore alla capacità di saper giocare. Dissi che me lo sarei portato in guerra perché in campo risponde sempre presente. Il Napoli ha fatto un grandissimo acquisto. Sarri lo aveva allenato e lo conosce bene”. Il mio futuro? “Un onore essere accostato al Milan ma non c’è niente altro”

Rastelli: “Lapadula fa reparto da solo, ma in A non è semplice”

Ai microfoni di radio Kiss Kiss Napoli, Massimo Rastelli, allenatore del Cagliari, ha dichiarato: “Per me Cagliari era una grande occasione, una squadra di grandissima tradizione da dover riportare subito in Serie A. Abbiamo raggiunto un grande risultato. Non so cosa ci sia nella testa dell’allenatore e nella dirigenza del Napoli, l’organico attuale ha fatto un campionato straordinario sopra ogni aspettativa. Higuain ha fatto la usa miglior annata da quando gioca a calcio, il Napoli ripartirà da lui. Lapadula pronto per la Serie A? Non è semplice, c’è differenza con la Serie B. Lapadula ha dimostrato di essere un attaccante completo, fa reparto da solo”.

Di Marzio: “Ottimismo Herrera, settimana prossima decisiva”

Dopo aver sistemato la difesa con l’arrivo di Lorenzo Tonelli, il Napoli si concentra sul centrocampo. Tra i maggiori obiettivi c’è sicuramente Hector Herrera, mediano del Porto, ormai nel mirino azzurro da diverso tempo. Il club del presidente De Laurentiis è molto ottimista di poter chiudere l’affare alle proprie condizioni, ossia con un’offerta di circa 18 milioni. La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva da questo punto di vista, quando ci saranno dei nuovi contatti, forse definitivi, tra le due società. Herrera dunque è un nome caldissimo, sarà lui il prossimo acquisto del Napoli?

Fonte: Gianluca di Marzio.

Rai- Lapadula spinto verso il Napoli: ecco perché

Ciro Venerato, giornalista Rai, durante il tg di raisport, ha dichiarato: “Lunedi Alessandro Moggi sarà a Pescara per un vertice con il presidente Sebastiani. L’entourage della punta, di cui Moggi fa parte, spinge per l’ipotesi napoletana. Il club azzurro infatti è pronto a garantire 4 anni al bomber della serie B, triplicando il suo stipendio”.

VIDEO ViViCentro – Juve Stabia, eppur si muove il mercato: seguito un bomber di razza

Tutto su Maikol Negro

Tutto pronto per l’ufficialità di Gaetano Fontana sulla panchina della Juve Stabia, manca solo il comunicato ufficiale ma la redazione di Vivicentro.it ve lo aveva già anticipato, cosa confermata poi, sempre ai nostri microfoni, dal presidente Franco Manniello. Si lavora sul mercato, si cercano calciatori che possono essere utili al probabile 4-3-3 dell’ex calciatore delle Vespe ai tempi del presidente Roberto Fiore. Cominciano a spuntare alcuni nomi, ma, per quanto riguarda l’attacco, sembra che la dirigenza stabiese abbia messo gli occhi su Maikol Negro. Attaccante, nato a Lecce il 28 febbraio 1988, ha iniziato la sua carriera nelle giovanili del Torino per poi trasferirsi nel 2007 al Celano in C2. Ha segnato 10 e 7 gol nel campionato 2008-09 e nella prima metà della stagione 2009-10. A gennaio si trasferisce al Valle del Giovenco, totalizzando 10 presenze e mettendo a segno 1 solo gol. Nel mese di agosto del 2010, diventa di proprietà del Catania in serie A, ma viene girato alla Nocerina dove resta per 3 anni: dalla stagione 2010/11 a quella 2012/13 con un bottino di 22 gol in 67 presenze totali. Passa in serie B al Latina (1 gol) per poi tornare in Lega Pro e vestire le maglie di altre 3 squadre campane: Benevento (4 gol), Salernitana (10 gol) e Casertana (8 gol). Un attaccante non di area di rigore, alto 1,70 cm per 75 kg di peso. Agile e abile nel ricoprire i ruoli esterni d’attacco, pur prediligendo la zona sinistra, ma capace di giocare anche da seconda punta. Sicuramente un tassello importante, conoscitore approfondito della categoria, in caso di acquisto, per il progetto ambizioso di Gaetano Fontana.  

a cura di Ciro Novellino

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Ai nostri microfoni parlava così…