Ritorno di fiamma per Franco Vazquez: Aurelio De Laurentiis ci starebbe pensando. Zamparini, presidente del Palermo, sarebbe aperto alla vendita e l’attaccante accetterebbe di buon grado un trasferimento in Campania. Il presidente rosanero avrebbe già stilato il prezzo del cartellino: per arrivare all’italo-argentino sono necessari 25 milioni di euro. ADL, però, sarebbe disposto a spendere solo fino a 17 milioni. Bisognerà trovare un accordo per incontrarsi. Zamparini avrebbe chiesto al collega anche l’inserimento nella trattativa di Mirko Valdifiori, che, tuttavia, non sarebbe felicissimo di trasferirsi in Sicilia. Attenzione, però: sull’attaccante ci sarebbe forte il Tottenham, ma anche il Chelsea di Antonio Conte, impegnato in questo momento ad Euro2016. A riportarlo, il Mattino.
Sondaggio per Bentaleb: il classe 94 del Tottenham che piace a Giuntoli
Ci sarebbe un nome nuovo sulla lista di Cristiano Giuntoli: secondo quanto riporta Sky, sarebbe Nabil Bentaleb, centrocampista algerino classe 94 di proprietà del Tottenham. Il Napoli avrebbe effettuato un sondaggio per comprendere le possibilità concrete di arrivare al ragazzo.
Fermiamo chi sfascia l’Unione
Gli antichi Greci interrompevano le guerre per le Olimpiadi. Oggi, dietro la facciata di normalità serale degli Europei, la Francia è sotto un doppio assalto: dell’incoscienza sindacale che rigetta qualsiasi tentativo di riformare un sistema del lavoro sclerotico; del virus terrorista insinuatosi nella società. Garantire la sicurezza degli stadi e del pubblico, compresa la violenza gratuita degli hooligans inglesi e russi, è impresa di non poco conto. Prevenire il terrorismo «fai da te» di Larossi Abballa è impossibile.
La differenza fra Magnaville e Orlando è nei numeri e nei mezzi (le armi da guerra non sono liberamente in vendita in Europa). Stessa genesi, stessa strategia volta a seminare paura e insicurezza nel pubblico, a fare proseliti e ispirare emulatori. Isis si è subito appropriato di entrambi gli attacchi: non è pianificazione o addestramento, è efficace propaganda. Omar Seddique Mateen e Larossi Abballa erano probabilmente illustri sconosciuti a Raqqa; si sono tragicamente guadagnati sul campo i galloni dello Stato Islamico.
Da un anno e mezzo la Francia è sotto attacco terrorista. Questo non ha impedito a Parigi di ospitare la Conferenza sui cambiamenti climatici (Cop21) a dicembre e adesso i Campionati europei di calcio.
Coraggio e orgoglio gallico non bastano se l’irresponsabilità dei vecchi, anagraficamente e ideologicamente, sindacati francesi, mette i bastoni fra le ruote della società civile. Lungi dall’essere il motivo di tregua, gli Europei sono un bersaglio per terroristi e oggetto di ricatto per una Cgt corporativa.
La Francia è nell’occhio del ciclone. Potrebbe toccare a qualsiasi Paese europeo, proprio mentre intorno a Brexit si sta cementando la solidarietà trasversale anti-sistema e anti-politica. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. L’eterogenea combriccola di simpatizzanti di Brexit è uno spaccato delle correnti di populismo e d’insofferenza che attraversano l’Europa e si saldano con le pulsioni d’isolazionismo nazionalista in America, cavalcate e stimolate da Donald Trump.
L’entusiasmo per Brexit accomuna i Tories ribelli del governo britannico, Nigel Farage, Beppe Grillo, Matteo Salvini, Martine Le Pen, gli hooligans inglesi discesi a Marsiglia, l’emergente opportunista Boris Johnson, i tabloid londinesi. Se ne vadano pure, ha scritto «Libération», tempio autorevole quanto polveroso del socialismo francese. Vladimir Putin tace, ma fa intuire che non gli dispiacerebbe; un cuneo nell’unità occidentale è un punto a favore della Russia. E ci penserebbero da soli gli europei a realizzare il sogno di generazioni di strateghi sovietici che volevano dividere l’Occidente e allargare l’Atlantico. Perché no, dice Donald Trump, come se la spaccatura dell’Ue non riguardasse il futuro Presidente americano che spera di essere.
Ci si comincia a domandare cosa succederebbe al resto dell’Europa se Londra se ne va. Fanno bene Francoforte, Bruxelles, Berlino, Parigi, a prepararsi al giorno dopo. Roma deve fare il possibile per essere pienamente inclusa nelle consultazioni. Bisogna però aver anche chiaro chi vince se il Regno Unito sceglie Brexit. Non sono necessarie analisi sofisticate: basta guardare alle tifoserie. Quella pro-Brexit è un’accozzaglia di personalità emergenti e opportuniste e di movimenti di opinione pubblica che fondono protesta, insicurezze, qualunquismo e nostalgia, fino a sentimenti di violenza xenofobica e fine a se stessa.
Oltre Manica la campagna si è accesa con gli ultimi sondaggi che danno in vantaggio il partito dell’uscita. I Brexiters sentono la vittoria a portata di mano. Chi vuole rimanere in Europa – la maggioranza dell’establishment politico ed economico, i leggendari mezzi d’informazione come l’«Economist» e il «Financial Times» (la Bbc si dibatte nella camicia di forza di una rigorosa, salomonica, imparzialità), gli strati professionali e cittadini, la fascia degli elettori più giovani (il problema sarà di portarli tutti alle urne) – darà fondo a tutte le risorse di cui dispone. Mancano otto giorni. In volata tutto può succedere.
Il referendum britannico è una torturata quanto fuorviante ricerca identitaria. Ancora più preoccupanti per l’Europa sono le simpatie trasversali che Brexit coagula. Al di là del cattivo gusto dei tabloid e della volgarità degli hooligans, c’è una visione strategica del distacco del Regno Unito dall’Ue come grimaldello per minare le fondamenta dell’integrazione europea. Tre giorni fa Farage lo ha detto a Aldo Cazzullo: «Insieme a Grillo faremo saltare questa Europa. Avremo un effetto domino». Grillo non lo ha smentito.
Non meravigliamoci se i leader di un’alleanza che ha ben poco di santo faranno quello che dicono di voler fare, approfittando delle fragilità che la tempesta francese sta rivelando. Non diamogli questa possibilità.
vivicentro.it/editoriale – lastampa / Fermiamo chi sfascia l’Unione STEFANO STEFANINI
Herrera, il problema è il Porto. Lui affascinato da Napoli
Sarebbe affascinato Herrera da Napoli, dalla possibilità di giocare con Higuain, Hamsik: avrebbe accettato la proposta azzurra, ma non basta. Il Porto spara alto e chiede 25 milioni di euro, ADL è fermo a 15. Bisogna attendere, anche se, come riporta il Corriere dello Sport, sul centrocampista si starebbe facendo forte il Liverpool, che già ha soffiato al Napoli Zielinski.
Ascolta l’ oroscopo del giorno di Paolo Fox: mercoledì 15 giugno
L’ oroscopo giorno per giorno
Ogni giorno Paolo Fox racconta, con il suo oroscopo in TV (Fatti vostri) e su Lattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi, come andrà il lavoro, la salute, l’amore…
Questo il suo oroscopo per oggi, tratto da Lattemiele:
CHI E’ PAOLO FOX:
Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.
Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.
E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.
Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.
Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!
Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.
È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali
Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.
Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!
Kums, Giuntoli lavora per il belga: alla fine potrebbe spuntarla lui
Se alla fine l’affare Zielinski dovesse saltare, il Napoli punterebbe tutto sul centrocampista del Genk Sven Kums, classe 88, che tanto piace a Giuntoli. Il ds azzurro si sarebbe limitato a qualche chiacchierata con il giocatore, senza intavolare una vera e propria trattativa col club belga. Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, però, potrebbero esserci sorprese: alla fine Kums potrebbe arrivare al Napoli. Attenzione, però, ad eventuali inserimenti di club spagnoli.
Bottura e il calcio, l’ Italia che sa sorprendere
Per fortuna qualche mattina ci svegliamo e scopriamo un’Italia che funziona. La nazionale di calcio più a corto di talento e buoni pronostici degli ultimi 50 anni ha battuto il Belgio, che al contrario di talenti e buoni pronostici non ne aveva mai avuti tanti. L’Osteria Francescana di Modena ha vinto il World’s Fifty Best Restaurants, ed è la prima volta che un ristorante italiano viene dichiarato il migliore al mondo in questa specie di Oscar della buona tavola. Ora, come si tengano insieme le due notizie, a parte l’orgoglio patrio che sanno suscitare, sarebbe piuttosto misterioso se il ct azzurro, Antonio Conte, e lo chef dell’osteria, Massimo Bottura, non avessero usato la medesima parola: «Squadra».
E la medesima raccomandazione: «Continuiamo a guardare avanti». Il primo: «Siamo una squadra, tra i ventitré ragazzi si è creata una giusta alchimia, però c’è da restare con i piedi per terra. Testa bassa e pedalare, solo in questo modo possiamo andare avanti e meritarci quanto di più possibile». Il secondo (ai suoi prima di partire per New York, dov’era ancora un semplice finalista): «Mi raccomando, qualsiasi cosa succeda, tenete alto il morale perché per noi la cosa più importante è la squadra: bisogna sempre lavorare allo stesso modo, che sei primo o che sei decimo». L’importanza della squadra, viene prima la squadra, quello che conta è la squadra eccetera sono frasi col suono del luogo comune almeno fin quando si realizza che la squadra non c’è, e dunque nemmeno la prospettiva.
Di una cosa siamo infatti sicuri: nello spogliatoio dei nostri calciatori e nella cucina dell’Osteria la minoranza del Pd non c’è. Dove la minoranza del Pd non è una citazione contingente ma un luogo dell’anima. Ha avuto una sua specie di minoranza del Pd anche Silvio Berlusconi, l’ultima sua minoranza del Pd è stato Gianfranco Fini, e ha avuto una truppa di minoranze del Pd il povero Romano Prodi; qualcuno ricorda l’intransigenza dell’ormai leggendario Franco Turigliatto, comunista laterale e marginale ma decisivo nella legislatura 2006-08? Probabilmente anche fra i ventitré convocati per l’Europeo c’è qualcuno che preferirebbe un altro modulo tattico o un ruolo di titolare che non ha, e fra i collaboratori di Bottura ci sarà chi pensa a un menu diverso, e lavora perché le sue idee si impongano, ma nessuno si sognerebbe, nemmeno con tutta la buona fede del mondo, di mettersi di traverso. Né si sono sentiti giocatori rimasti a casa sostenere di essere vittima di macchinazioni del Bilderberg o chef fuori classifica dichiarare Bottura uno spacciatore di surgelati. Invece i contendenti politici, di destra e di sinistra, danno l’impressione di vivere per abbattere il nemico, e non per correggere gli errori dell’antagonista. Tutto è buono, attribuire al governo ambizioni totalitarie, a Virginia Raggi deviazioni su Casapound, a Stefano Parisi l’uso del Main Kampf per concupire l’elettorato nazista (ma esiste?). È diventata un’abitudine collettiva: si battezza mafia capitale un’inchiesta su Roma senza curarsi dell’effetto che fa, si fa scandalo di un avviso di garanzia e si nascondono le assoluzioni, graduatorie sulla corruzione percepita vengono spacciate per studi scientifici e ogni tornata elettorale è vissuta come una Normandia, l’ultima spiaggia della libertà. Non siamo una grande squadra.
Però ogni tanto piombano su di noi notizie eccentriche. Una nazionale sfavorita lotta e ce la fa. Un ristorante di Modena è il migliore del pianeta. Un documentario su Lampedusa, «Fuocoammare», si prende l’Orso d’oro a Berlino. E centinaia e centinaia di aziende, ogni giorno, ovunque, ci regalano un po’ di fama e un po’ di amor proprio, e poi tutto finisce lì.
vivicentro.it/opinione – lastanpa / Bottura e il calcio, l’Italia che sa sorprendere MATTIA FELTRI
Il Monaco spara alto: quanto cosa Fabinho! Il Napoli si ferma a 12 mln, ma…
Si continua a lavorare per Fabinho del Monaco: secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, dopo il rifiuto della prima offerta da 12 milioni di euro, sarebbe sceso in campo De Laurentiis in prima persona. Il Napoli sarebbe disposto a mettere sul piatto sempre la stessa cifra di 12 milioni di euro, più, come contropartita tecnica, Zuniga, che non rientra nei piani di Sarri. Il Monaco comunque l’avrebbe sparata grossa: per arrivare al terzino destro brasiliano servirebbero 20 milioni di euro. Bisognerà trovare un accordo per avvicinare le parti.
Ancelotti vuole Koulibaly! Un motivo spinge il difensore al Bayern Monaco
Secondo quanto riporta la Bild, il Bayern Monaco sarebbe fortissimo su Kalidou Koulibaly. Ancelotti, infatti, avrebbe espressamente richiesto alla società un difensore, nonostante l’arrivo di Hummels dal Dortmund, per 35 milioni di euro. Per i colleghi tedeschi, il franco-senegalese sarebbe attratto dalla possibilità di trasferirsi in Germania, anche per cogliere l’opportunità di giocare da terzino e non solo da centrale, dato il ritiro di Lahm nel 2018. I bavaresi valutano Koulibaly 20 milioni di euro; troppo pochi per Aurelio De Laurentiis, che avrebbe rifiutato già i 30 provenienti da Londra, sponda Chelsea.
Il nuovo Yaya Touré viene dall’Atalanta, piace al Napoli
Secondo quanto riportato dall’edizione napoletana della Repubblica, il Napoli sarebbe forte sul nuovo Yaya Touré. Si tratta di Franck Kessié, centrocampista classe 96 di proprietà dell’Atalanta, ma in prestito al Cesena, con cui ha disputato in serie B 34 presenze, siglando 4 gol. Nasce da difensore, ma può giocare a centrocampo: Giuntoli lo starebbe valutando già da un po’.
5 acquisti per un Napoli top: Herrera, Fabinho e non solo
Si faranno 5 acquisti: due a centrocampo, un terzino, un vice-Callejon e una prima punta. Ma senza fretta. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, Herrara resterebbe il primo obiettivo per il Napoli, tanto da arrivare a spendere, per accaparrarselo, una cifra vicina ai 25 milioni di euro. Si prova ancora per Zielinksi: c’è l’accordo con l’Udinese, anche se il centrocampista non sarebbe convinto di un trasferimento in Campania. Il Polacco aspetta il Liverpool, che, intanto, ha venduto Teixeira al Porto. Piace Tolisso del Lione, ma costa tanto; piace Fabinho del Monaco, valutato dal Napoli 12-13 milioni di euro. In alternativa, ci sarebbe Kums, 28enne centrocampista del Genk.
Ladapula, una settimana per decidere se accettare Napoli o trasferirsi altrove
Una settimana di riflessione per Lapadula: accettare il Napoli o virare altrove? Secondo quanto riporta la Repubblica, l’attaccante non vorrebbe fare panchina, ma giocare quanti più minuti possibili in serie A. Il Napoli aspetta, ma spera di chiudere al più presto possibile: non è ancora un out out, ma l’italo-peruviano dovrà decidere in meno di sette giorni. Sarri gli avrebbe dato garanzie tecniche sufficienti: l’anno prossimo si lavorerà anche con il 4-3-2-1, che favorirebbe Lapaudula, attratto dalla possibilità di giocare in coppia con Higuain.
EURO 2016 CLASSIFICA AGGIORNATA al termine del primo turno
EURO 2016 CLASSIFICA AGGIORNATA al 14 giugno dopo il termine della prima serie di partite
GIRONE A
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 3 | |
| 3 | 1 | 0 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE B
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 1 | |
| 3 | 1 | 1 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE C
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 3 | |
| 3 | 1 | 0 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE D
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 3 | |
| 3 | 1 | 0 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE E
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 1 | |
| 3 | 1 | 1 | |
| 4 | 1 | 0 |
GIRONE F
| POS | LOGO &SQUADRA | PG | PTI |
|---|---|---|---|
| 1 | 1 | 3 | |
| 2 | 1 | 1 | |
| 3 | 1 | 1 | |
| 4 | 1 | 0 |
Euro 2016, Portogallo Islanda 1-1|Delusione lusitana, storica impresa per gli islandesi
Portogallo Islanda 1-1. La favorita delude le aspettative.
Il tabellino del match
Il Portogallo di Ronaldo delude le aspettative di quanti lo davano per favorito e non va oltre il pareggio contro la Cenerentola del Girone F.
Nel primo tempo, i lusitani partono con un buon possesso palla ma la prima occasione è per l’Islanda al 3′ con Sigurdsson che prova la conclusione dopo un paio di dribbling. Poi la squadra di Lagerbäck non risulta più pervenuta. Al 21′ un colpo di testa di Nani fa tremare la difesa islandese, un miracolo del portiere riesce ad allontanare il pericolo. Spicca Ronaldo nei minuti successivi con due azioni pericolose che però non trovano la conclusione desiderata. Al 31′ il Portogallo sblocca il risultato con un gol di Nani che raccoglie un cross di Gomes dalla destra con cui batte il portiere.
Nella ripresa, al 50′, Bjarnason riporta il risultato in parità con un tiro al volo di destro, gol storico per la Nazionale islandese alla sua prima partecipazione alla fase finale di un Europeo. Al 71′ Nani sfiora la doppietta ma l’Islanda non abbassa la guardia. Il Portogallo perde via via di brillantezza, Ronaldo all’84’ con uno stacco di testa ha l’occasione d’oro per riconquistare il vantaggio, ma Kristinsson respinge in 2 tempi e gli islandesi tengono testa alla favorita fino alla fine. La gara si conclude con un meritato quanto insperato pareggio per i tenaci islandesi.
Il Portogallo si trova a sorpresa al secondo posto insieme all’Islanda, conduce l’Ungheria, inaspettatamente 1° nel Girone F.
PORTOGALLO (4-3-1-2): Rui Patricio; Vierinha, R. Carvalho, Pepe, Guerreiro; Joao Mario (75’ Quaresma), Danilo Pereira, André Gomes (84’ Èder); Moutinho (71’ Renato Sanches); Nani, Cristiano Ronaldo.
A disp.: Lopes, Eduardo, Bruno Alves, José Fonte, Eder, W. Carvalho, Renato Sanches, Rafa Silva, Eliseu, Quaresma, Cedric, Adrien Silva.
C.t. Fernando Santos
ISLANDA (4-4-2): Halldorsson; Saevarsson, R. Sigurdsson, Arnason, Skulason; Gudmundsson, Gunnarsson, G. Sigurdsson, B. Bjarnason; Sigthorsson (80’ Finnbogason), Bodvarsson.
A disp.: Kristinsson, Jonsson, Hauksson, Hermannsson, Ingason, Finnbogason, Sigurjonsson, E. Bjarnason, Magnusson, Hallfredsson, Traustason, Gudjohnsen.
C.t. Lagerbäck.
MARCATORI: Nani 31’ (P), Bjarnason 50’ (I)
ARBITRO: Cakir, Cuneyt (TURCHIA)
NOTE: Ammoniti Bjarnason (I), Finnbogason (I)
COLLEGATA: https://www.vivicentro.it/sport/cronaca-sportiva/euro-2016-girone-f-portogallo-islanda-formazioni/
di Maria D’Auria
Euro 2016: Girone F- Portogallo Islanda. Formazioni Ufficiali
Portogallo Islanda, ultima sfida del Girone F.
Il Portogallo e l’Islanda scendono in campo al Geoffroy Guichard di St. Etienne per giocare l’ultima sfida del girone.
Cristiano Ronaldo è in campo dal primo minuto mentre Quaresma partirà dalla panchina.
Confermato il 4-4-2 per l’Islanda, con la vecchia conoscenza “italiana” Bjarnason titolare a centrocampo.
Queste le FORMAZIONI UFFICIALI:
PORTOGALLO: Rui Patricio, Pepe, Guerreiro, Carvalho, Ronaldo, Moutinho, Joao Mario, Vieirinha, Danilo, Andre Gomes, Nani.
ISLANDA: Halldorsson; Saevarsson, Arnason, R. Sigurdsson, Skulason; Gudmundsson, G. Sigurdsson, Gunnarsson, Bjarnason; Bodvarsson, Sightorsson
Pensioni, uscita anticipata senza penalizzazioni
Pensioni, Governo presenta piano ai sindacati che prevede prestito di 20 anni mantenendo legge Fornero
Nessuna penalizzazione per le pensione anticipate, ma un prestito con un piano di ammortamento di venti anni, una copertura assicurativa e una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela: è questa la proposta che il governo ha avanzato ai sindacati in un incontro a Palazzo Chigi in cui è stata ribadita la volontà dell’esecutivo di non toccare la riforma Fornero. All’incontro hanno partecipato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo che hanno fatto sapere di voler conoscere come saranno calcolati gli interessi sul prestito. La proposta sarà all’esame dei sindacati in vista del prossimo incontro, il 23 giugno.
Il piano prevede che una banca anticipi l’importo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano alla pensione di vecchiaia, somma che poi verrebbe restituita nel tempo. Non ci sarebbe quindi una penalizzazione sull’assegno ma una trattenuta per pagare la rata di ammortamento del prestito di 20 anni con la copertura assicurativa ed una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per “soggetti più deboli e meritevoli di tutela”. Il costo sarebbe diverso per chi perde il lavoro prima di raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione e per chi decide di lasciare spontaneamente l’impiego.
Nannincini ha spiegato che l’Inps sarà il ‘front office’ dell’anticipo pensionistico, creando il rapporto con gli enti finanziari che erogheranno l’anticipo netto della pensione ai lavoratori che certificheranno la richiesta di pensionamento anticipato. Il “coinvolgimento degli istituti finanziari, delle banche e delle assicurazioni”, ha spiegato il sottosegretario, servirebbe a rispettare i vincoli di bilancio perchè la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro costerebbe dieci miliardi di euro l’anno.
vivicentro.it/economia – (AGI) / Pensioni, uscita anticipata senza penalizzazioni
Berlusconi 4 ore a cuore aperto, ” operazione riuscita ”
E’ durata quattro ore l’operazione a cuore aperto alla quale si e’ sottoposto Silvio Berlusconi per sostituire la valvola aortica. L’intervento “e’ andato come previsto, molto bene, senza complicazioni ed e’ finito nei tempi previsti”, ha certificato il professor Ottavio Alfieri, il primario dell’Unita’ operativa di cardiochirurgia dell’Irccs del San Raffaele che ha guidato l’equipe che ha operato l’ex presidente del Consiglio.
Il leader di Forza Italia e’ stato poi trasferito in terapia intensiva dove vi rimarra’ per 48 ore: “e’ sotto monitoraggio, come tutti i pazienti, ci vuole cautela, attesa, pazienza. Siamo fiduciosi”, ha spiegato il suo medico personale, Alberto Zangrillo, che oltre ad aver partecipato al delicato intervento, al San Raffaele e’ primario dell’Uo di Anestesia e Rianimazione Generale e di Anestesia e Rianimazione Cardio-toraco-vascolare.
“Eravamo sereni prima e siamo ancora piu’ sereni adesso”, ha detto tirando un sospiro di sollievo il fratello Paolo che, lasciando l’ospedale, ha ringraziato i chirurghi per aver “fatto il loro dovere nel modo piu’ professionale possibile”, ma adesso “spetta a mio fratello completare l’opera, pero’ il suo cuore e’ molto forte e molto buono”. “Tutto bene ragazzi, ora posso parlare in modo piu’ sereno”: con queste parole, pronunciate poco dopo le 12, e’ stato Gianni Letta a dare per primo delle informazioni sull’esito dell’operazione. In precedenza, invece, era stato l’amico di una vita, Fedele Confalonieri, a rassenerare tutti: “ragazzi, il Cavaliere e’ forte e superera’ anche questa”, aveva affermato il presidente di Mediaset uscendo dall’ospedale quando era ancora in corso l’operazione.
Un intervento al quale Berlusconi aveva detto di avvicinarsi, oltre che con la “naturale preoccupazione”, con il “conforto” dato “dalle tantissime dimostrazioni di stima, di sostegno e affetto che mi sono pervenute da ogni parte, anche dai cosiddetti avversari politici”. Francesca Pascale ha aspettato le lunghe ore dell’intervento nella suite al sesto piano del Padiglione D dove Berlusconi e’ stato ricoverato lo scorso 7 giugno: da li’ si e’ affacciata al balcone alle 8, subito dopo che il compagno era stato portato nella sala operatorio, con i fotografi che sono riusciti a immortalarla con un fazzoletto in mano nel gesto di asciugarsi delle lacrime cariche di preoccupazione e tensione.
vivicentro.it/cronaca – (AGI) / Berlusconi 4 ore a cuore aperto, ” operazione riuscita ”
Battaglia a Parigi, ‘ Casseurs ‘ in azione, 40 feriti a corteo anti-Jobs Act
Manifestazione dei sindacati contro la riforma del lavoro, “siamo un milione”. ‘Casseurs’ in azione, 58 i fermati
Parigi Scontri e violenze dei ‘ Casseurs ‘ al corteo contro il Jobs Act francese: è di 29 agenti e 11 manifestanti feriti e di 58 fermati il bilancio della battaglia divampata a Parigi durante il corteo contro la riforma del mercato del lavoro. I manifestanti, un milione e 300mila secondo la Cgt, meno di 80.000 per la prefettura, sono partiti da Place d’Italiediretti verso Les Invalides. Gli scontri più gravi si sono registrati vicino alla stazione della metro di Duroc, dove 15 agenti sono stati feriti e la polizia ha fatto uso di idranti per respingere i ‘casseurs’, molti dei quali avevano i volti coperti con caschi e passamontagna.
Manifestazioni si sono svolte anche in numerose altre citta’ francesi. A Tolosa sono scese in piazza 6.000 persone secondo la prefettura e 30.000 secondo i sindacati. A Marsiglia, si sono presentati al Porto Vecchio in 5.000 secondo la polizia e 140.000 secondo le organizzazioni dei lavori. A Rennes i numeri vanno da 1.900 a 5.000 persone, mentre a Lione variano tra 3.800 e 10.000.
vivicentro.it/cronaca – (AGI) / Battaglia a Parigi, 40 feriti a corteo anti-Jobs Act
Uccisi due poliziotti a Parigi, il killer si dichiara jihadista e rivendica: “Io dell’Isis”
Un agente di Polizia e la sua compagna (e collega) sono stati uccisi a Parigi da un jihadista , nel sobborgo di Magnanville.
Il duplice omicidio e’ stato compiuto da un sedicente jihadista militante dello Stato islamico che poi si e’ asserragliato nell’abitazione delle vittime.
Intorno a mezzanotte, dopo il definitivo fallimento delle trattative, le forze speciali hanno lanciato il blitz uccidendo il killer e ritrovando il corpo senza vita della donna, anche lei poliziotta.
Il figlio della coppia invece, un bambino di tre anni, e’ stato tratto in salvo. L’agenzia Amaq, legata all’Is, ha rivendicato la responsabilita’ dell’azione. “Un combattente dello Stato islamico ha assassinato all’arma bianca un uomo del commissariato di polizia di Mureaux e sua moglie vicino a Parigi”, ha scritto Amaq secondo Site, il centro di monitoraggio dei siti jihadisti. L’inchiesta e’ stata affidata all’antiterrorismo. Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ha successivamente posto all’incertezza sulle motivazioni che hanno spinto l’assassino. “e’ stato uno spaventoso atto di terrorismo”, ha spiegato dopo una riunione di emergenza del governo. E secondo una fonte giudiziaria citata da Le Monde, l’inchiesta e’ stata affidata all’antiterrorismo per tre motivi fondamentali: l’”obiettivo” (la polizia), il “modus operandi” dell’assalitore e le “parole da lui pronunciate” durante il negoziato con le teste di cuoio.
vivicentro,.t/cronaca (dire) / Uccisi due poliziotti a Parigi, il killer si dichiara jihadista e rivendica: “Io dell’Isis”
Caro estinto ecofriendly, arriva l’urna biodegradabile
Tante le aziende alla ricerca di accessori sempre più originali e innovativi da proporre sul ‘mercato’ del ”Caro estinto ecofriendly”, un settore che conta su un giro d’affari complessivo di 2.500 milioni di euro l’anno
NAPOLI – Un’urna ecologica biodegradabile al 100 percento. Il caro defunto avrà impatto zero sull’ambiente anche in Campania dove un’impresa di onoranze e trasporti funebri mette a disposizione anche urne che possono essere piantate per farne crescere un albero. La proposta di Gennaro Tammaro è proporre “una sorta di luogo di memoria e simbolo della continuità tra morte e vita“.
Le urne ecologiche sono importate dalla Francia: ne esistono di diverse tipologie e colori. Le soluzioni studiate oltralpe sono in legno o in bambù. Non hanno costo sull’ambiente e si smaltiscono facilmente.“Siamo fieri di essere i primi in Campania, e tra i primi in Italia, a importare questi prodotti”. Così i vertici dell’impresa funebre, che aggiungono: “Ci riteniamo precursori di una necessità incombente: quella della tutela dell’ambiente che deve riguardare tutti in ogni ambito della vita di tutti i giorni. Anche il comparto funebre, oneroso da questo punto di vista, non è esente da questo impegno”. Qualche mese fa, dopo alcuni fatti di cronaca che interessarono il nord Italia, la stessa impresa di onoranze funebri brevettò un sistema per “certificare le cremazioni”. Un’idea semplice ed efficace: dotare la cassa sigillata e destinata al forno di un pezzo di puzzle di un cuore che combaci perfettamente e abbia la stessa matrice del pezzo combaciante, lasciato ai parenti del defunto prima della cremazione.
vivicentro.it/sud/cronaca – (dire) / Caro estinto ecofriendly, arriva l’urna biodegradabile



