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L’ europeista uccisa cresciuta con Brown in prima linea su migranti e Siria

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L’ europeista uccisa era una pacifista convinta, nel partito si occupava del network delle donne

MARIA CORBIDopo Cambridge Westminster sarebbe stata una passeggiata, aveva detto appena eletta. Ma Jo Cox, classe 1974, non era abituata a prendersela comoda e in questo suo anno da parlamentare, ha corso. «La stella nascente dei labour», la definiscono oggi. Il candidato che avrebbe potuto riportare una donna e il partito a Downing Street. Si era fatta conoscere e amare. Grintosa, tenace, ma anche gentile. Oggi che non c’è più, uccisa dalla mano di un folle, amici e nemici politici le rendono omaggio.
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Tra pochi giorni, proprio alla vigilia del referendum, avrebbe compiuto 42 anni da festeggiare insieme al marito, Brendan Cox, ex consulente dell’ex premier laburista, Gordon Brown, impegnato come dirigente in «Save The Children», e alle due bambine nella loro casa speciale, un barcone attraccato a una sponda del Tamigi, a Wapping, vicino alla torre di Londra. Quella che ha postato in foto su Twitter Brendan Cox, senza parole. Un’immagine che mostra una donna sorridente, che ha sempre vissuto impegnandosi per i più deboli.

Per anni ha lavorato per Oxfam, l’organizzazione non governativa e umanitaria. È stata anche consulente della moglie dell’ex premier Gordon Brown, Sarah, per stimolare una presa di coscienza internazionale affinché le donne in stato di gravidanza e i loro bambini non muoiano più. Ha collaborato con la Fondazione di Bill e Melinda Gates e per la campagna contro la schiavitù del Freedom Fund, prima di conquistare l’anno scorso un posto in Parlamento, per il saggio di Batley e Spen.

Lei, Helene Joanne Cox, è nata proprio a Batley, West Yorkshire, cresciuta a Heckmondwike per poi arrivare a Cambridge, prima della sua famiglia, dove si è laureata nel 1995. In una recente intervista a un giornale locale ha raccontato di non essere cresciuta con idee politiche precise, per poi a Cambridge realizzare «che importa da dove vieni, come parli, chi conosci». «Non parlavo bene ne conoscevo le persone giuste – ha confidato -. Spendevo le mie estati confezionando dentifricio in una fabbrica dove lavorava mio padre. Tutti gli altri avevano preso un gap year…». Un’esperienza che ha definito «frastornante». Anni che hanno rafforzato il suo grande senso della giustizia, dell’impegno, della compassione, delle pari opportunità. Una formazione che aveva iniziato a spendere per il paese e per il mondo.

Pacifista a fianco delle vittime della guerra civile siriana, presidente dell’associazione parlamentare «Amici della Siria». Per questo, nello scorso autunno si astenne dalla votazione a Westminster sui raid aerei britannici contro lo Stato islamico in Siria, insistendo sulla necessità di una soluzione di più ampio respiro al conflitto. Nel 2009 era stata nominata Global Leader al Forum Economico Mondiale di Davos, in Svizzera. Nel 2012 aveva ricevuto il Devex Award per il suo contributo allo sviluppo internazionale. Nel Labour, Jo Cox rivestiva la carica di presidente del Women’s Network, impegnata nel lancio di Uk Women, un nuovo istituto di ricerca dedicato a migliorare la comprensione della prospettiva e delle necessità delle donne del Regno Unito.

In Parlamento si impegnava in temi internazionali, ma anche interni come quello dell’infanzia, dell’isolamento sociale. Era capace di cambiare idea e di seguire sempre e solo il cuore e gli ideali. È stata una dei 36 labour che hanno appoggiato la nomina di Jeremy Corbyn come leader del partito, l’anno scorso, ma adesso appoggiava Liz Kendall, dal tratto e dalle idee più moderate e concrete. Anche nella campagna referendaria a Jo non è piaciuto l’iniziale distacco del leader Labour, e ha usato una intervista a «The Independent», lo scorso mese, per spingere Corbyn a fare di più nel mobilizzare il partito a supporto del fronte del Remain. D’altronde lei era una europeista convinta, da sempre. Appena finita l’Università si è offerta al servizio della deputata Joan Walley, impegnandosi nel lancio di «Britain in Europe», per la campagna europeista nel Regno Unito, trascorrendo due anni a Bruxelles con la baronessa Glenys Kinnock. Nel suo ultimo tweet diceva: «L’immigrazione è una preoccupazione legittima, ma non è una buona ragione per lasciare l’Europa».

vivicentro.it/opinione –  lastampa / L’europeista uccisa cresciuta con Brown in prima linea su migranti e Siria. MARIA CORBI, INVIATA A LONDRA

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Quelle bugie che fomentano l’ odio

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Lotteremo contro l’ odio che ha ucciso Jo, perché credeva in un mondo migliore. Dobbiamo unirci tutti e batterci insieme contro l’ odio, che non ha credo, razza, religione: è solo un veleno»: con queste parole, nobili, pacate, con classico coraggio britannico, Brendan Cox ha ricordato la moglie Jo, 41 anni, mamma di due bambini, deputata laburista, ex dirigente dell’associazione umanitaria Oxfam, leader europeista al referendum Brexit e campionessa dei diritti umani, uccisa ieri a coltellate e colpi di pistola. Brendan Cox coglie con lucidità la posta in gioco, in Gran Bretagna, Europa, America. L’odio brucia, spinto da politici demagoghi, media irresponsabili e avidi, sottobosco web astuto e violento, dominando la conversazione d’Occidente.

Il sangue che scorre in queste ore – Orlando, Parigi, Leeds – ne è conseguenza diretta.

Le prime voci dicono che l’assassino avrebbe urlato «Britain First», slogan di battaglia di un gruppo estremista che odia Europa ed emigranti, ma, come nella strage alla discoteca gay di Orlando e per il poliziotto e la moglie uccisi a Parigi, le indagini daranno un caleidoscopio di contraddittori moventi che ciascuno leggerà a vantaggio della propria tesi preconcetta. La sostanza non muta: la zizzania dell’odio, caricaturare gli avversari tutti da corrotti nemici della democrazia, il non dialogare mai o considerare ogni accordo e negoziato tradimenti da punire, tenta gli estremisti alla violenza. Tanti parleranno di «follia», ma c’è metodo in questa pazzia, il metodo feroce del risentimento populista.

La crisi economica del 2008, i posti di lavoro cancellati da automazione e mercato globale, le ondate migratorie, i vorticosi mutamenti, sociali e tecnologici, scatenano nostalgia per il passato, ovunque. I musulmani rimpiangono la comunità perduta, gli americani la grandezza del Paese dopo la II guerra mondiale, gli inglesi la Britannia che governava il pianeta, i russi la potenza atomica della Guerra Fredda, i francesi lo stato sociale generoso, quando si passava il pomeriggio al caffè con gli amici, i tedeschi il marco über alles. Ognuno di questi rimpianti è illusione, malinconia per un’era che mai ritornerà, nel secolo di Cina, India, America Latina, presto Africa e tecnologia dirompente. La maggioranza dei lavori del 2050 non esistono neppure nel 2016, un’innovazione turbolenta amata dai pionieri digitali a Silicon Valley ma che spaventa le periferie dei disoccupati.

La paura di cristiani e musulmani, occidentali e immigrati, anziani e giovani, donne e uomini, viene raffinata in droga letale da politici che bruciano, senza costruire. Insinuare che Obama sia un filo terrorista, Trump il nuovo Hitler, la legge sul lavoro francese un colpo di stato, l’Europa matrigna per l’Inghilterra, i musulmani tutti Isis, i cristiani tutti crociati, sono slogan efficaci nei talk show e nella battaglia per le curve di Google Trends, ma in milioni di esseri umani, angosciati per il futuro, creano rabbia irriducibile, in qualcuno il richiamo alla violenza.

La campagna elettorale britannica su Sì e No all’Europa è stata sospesa dopo l’assassinio di Jo Cox, sussulto unitario che le prossime ore dissolveranno. Il decano degli analisti inglesi, Martin Wolf del Financial Times definisce la campagna Brexit «Progetto Bugie», calcolando l’esoso biglietto economico da pagare per la «libertà». Ma il suo stesso giornale conferma, in un sondaggio, che la maggioranza dei cittadini diffida di esperti, accademici, intellettuali, detestando l’intero establishment. La raziocinante disamina macroeconomica di Wolf scompare però davanti all’urlo di Neanderthal online Brexit! Tanti preferiscono l’identità alla ragione. Questa «crisi» non è passeggera, come ci si illude ancora in qualche obsoleto «Centro Studi», sarà, a lungo, la realtà per padri e figli. Chi, per un meschino vantaggio elettorale, avvelena le comunità sia consapevole che le violenze isolate diverranno di massa. Ogni leader responsabile, destra, centro, sinistra, dovrebbe prenderne atto. Purtroppo, anche nelle ultime ore della campagna elettorale italiana, il vantaggio sembra andare all’odio, facendo apparire l’animo di Jo e Brendan Cox malinconica riserva di una coraggiosa minoranza, costretta a battersi alle corde.

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vivicentro.it/editoriale –  lastampa / Quelle bugie che fomentano l’odio GIANNI RIOTTA

Orfini ai Giardinetti (VIDEO)

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Circola un video molto istruttivo e molto distruttivo che immortala la gogna subita dal presidente del partito democratico Orfini mentre tentava di distribuire volantini in un mercato della periferia romana al quartiere Giardinetti. Troverà posto nel documentario storico sull’epoca in cui la plebe si rivoltò. Il campionario degli insulti va dall’essenziale «Buffoni!» al più articolato «In galera dovete anna’ brutti zozzi», strillato da un bancarellaro con le treccine. «Ancora se presentano pe’ fà pubblicità al Pd, ahò! Ma ringraziate che non ve tajamo la capoccia».

Orfini affronta la calata agli inferi con una dose di coraggio o di incoscienza che gli va riconosciuta. «Avete rubbato fino adesso» – «Io ho rubato?»; «Tu ci camperesti in due con 900 euro?» – «Faticosamente»; «Non sei er braccio destro de Renzi?» – «Chi, io?» (e il gallo cantò tre volte). La sua chiosa è pura comicità surreale: «Nelle periferie in generale non va benissimo. È un dato abbastanza storico».

Storico un par de palle, argomenterebbe il bancarellaro di cui sopra. Ancora dieci anni fa sarebbe stato impensabile che un dirigente del principale partito della sinistra venisse apostrofato per strada senza alcuna forma di soggezione, anzi con autentico disprezzo. Orfini sarà anche privo di carisma, però oggi nemmeno Berlinguer riuscirebbe a placare questo popolo offeso e inferocito che va alla ricerca di capri espiatori e accusa i politici di prendere i voti della gente comune per metterli al servizio dei grandi interessi finanziari. In altri tempi avrei sorriso della figuraccia rimediata da Orfini. Adesso la sua gogna fa quasi paura.

vivicentro.it/opinioni –  lastampa / Orfini ai Giardinetti. MASSIMO GRAMELLINI

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Super-caldo al Sud, forti Temporali al Nord!

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Oggi nuova raffica di temporali al Nord con SUMMER STORM. Caldo intenso al Sud con SCIPIO, oltre 40°! L’Estate non decolla! 19-20-21 Giugno: il ciclone GIUNONE, da domenica, porta nuovo maltempo sull’Italia!

Situazione ed evoluzione generale
Prossimi tre giorni con l’Italia spaccata in 2. Temporali al Nord, e gran caldo al Sud con l’arrivo dell’anticiclone africano Scipio. Venerdì, temporali isolati sull’arco alpino, più soleggiata la Pianura Padana, sole anche al Centro-Sud con temperature in diminuzione di circa 10/12° rispetto a Giovedì, ma pur sempre calde. Sabato, giornata in prevalenza soleggiata su gran parte delle regioni, ma i temporali interesseranno ancora l’arco alpino e anche il Piemonte

Venerdì 17 Giugno 2016
SCIPIO agisce al Centro-Sud con sole e caldo estivo. Qualche temporale sulle Alpi e Prealpi e in Liguria. Bel tempo altrove.

NORD
Temporali sull’arco Alpino, locale instabilità con possibili piogge sulle Prealpi nel corso della giornata; temporale in Liguria.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA
Ampio soleggiamento. Isolati piovaschi in Sardegna.
Temperature
In calo.

SUD e SICILIA
Sole e caldo ovunque.

Temperature
In calo.

Sabato 18 Giugno 2016
Temporali sull’arco alpino e in Piemonte. Qualche temporale anche sull’Olbiense.

NORD
Dapprima tempo soleggiato, dal pomeriggio temporali sull’arco alpino e in Piemonte.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA
Soleggiamento prevalente, con isolate precipitazioni pomeridiane in Appennino. Temporale su Olbia-Tempio.
Temperature
In aumento.

SUD e SICILIA

Sole e caldo su gran parte delle regioni.

Temperature
In aumento.

Domenica 19 Giugno 2016
Arriva il ciclone GIUNONE sull’Italia. Dal pomeriggio tempo in peggioramento con temporali sparsi, ma diffusi su gran parte delle regioni. In nottata nubifragi violenti sull’Emilia Romagna.

Lunedì 20 Giugno 2016
Solstizio d’estate con i temporali del ciclone GIUNONE al Centro-Nord e Sardegna.

Martedì 21 Giugno 2016

Il ciclone GIUNONE porta ancora temporali su Piemonte, Lombardia, Liguria, poi prealpi del Triveneto, Toscana e coste tirreniche della Sardegna. Più soleggiato altrove.

Mercoledì 22 Giugno 2016
Instabilità a tratti al Nordovest, al Centro e regioni adriatiche.

APPROFONDIMENTO anche per singole Regioni e Città su:

Nord

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Lombardia

Trentino Alto Adige

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Emilia Romagna

Centro

Toscana

Marche

Umbria

Abruzzo

Lazio

Molise

Sud e isole

Puglia

Campania

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

vivicentro.it/meteo  –  ilmeteo.it / Super-caldo al Sud, forti Temporali al Nord!

Fa campagna contro la Brexit: uccisa deputata laburista

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Jo Cox, 41 anni, colpita a coltellate e colpi d’arma da fuoco in strada a Leeds. L’assalitore 52enne ha urlato: “Britain first”. I partiti sospendono i comizi
Una ferocia inaudita contro Jo Cox, parlamentare labour, uccisa ieri all’ora di pranzo mentre usciva da un incontro con gli elettori nella sua circoscrizione elettorale, a Birstall, nel West Yorkshire, nord dell’Inghilterra.

Tre colpi di pistola, l’ultimo alla testa, ma il suo aggressore non si è fermato infierendo anche con un coltello, gridando, assicurano alcuni testimoni, «Britain first, Britain first, Britain first», citando il partito di estrema destra britannico nato da una costola degli ultranazionalisti del Bnp. Jo è morta li, davanti alla biblioteca pubblica, a due passi dalla casa dove è cresciuta, cercando di difendersi da quella furia, poco prima delle 13, vittima dell’odio, quel sentimento contro cui lei lottava da sempre. Ed è il marito, Brendan a raccogliere la sua lezione e il coraggio scrivendo in una nota che «È tempo di lottare contro l’odio che l’ha uccisa. L’odio non ha credo, razza o religione. L’odio è velenoso».

Il mondo politico sotto choc e i leader dei due fronti del referendum, «Leave» e «Remain» che decidono di sospendere immediatamente la campagna. «Ora è assolutamente appropriato che tutte le campagne per il referendum siano state sospese» fa sapere con una nota il ministro dell’Interno di Sua Maestà, Theresa May.

Il fermo  

La polizia ha arrestato un uomo del posto di 52 anni, Tommy Mair. I vicini hanno riferito che l’uomo vive li da oltre 30 anni, dei quali gli ultimi venti da solo, dopo la morte della madre e della nonna. Un solitario. Una mente instabile, come lo definisce il fratello minore Scott. Mai un lavoro stabile, abbonato a un magazine del Sud Africa pubblicato da un gruppo pro-apartheid, the White Rhino Club. Nel 2011 era stato coinvolto in un progetto di volontariato e aveva raccontato la sua esperienza in termini positivi ad un giornale locale, commentando come il lavoro e la socializzazione siano benefiche in persone con disturbi mentali.

Movente incerto  

Ancora nessuna certezza sul movente, ma certamente la follia da sola, non potrà spiegare questa tragedia. Anche se questo non è il momento di cavalcare polemiche. «Il dolore è profondo», dicono tutti i leader politici britannici.

Alcuni testimoni hanno raccontato quegli attimi terribili e anche il tentativo di alcune persone di fermare l’aggressore che avrebbe usato una pistola che sembrava «fatta a mano», forse un’arma d’epoca. L’uomo avrebbe di proposito mirato alla donna e sparato tre colpi. Poi, di nuovo, si sarebbe avventato su di lei con un coltello mentre la deputata giaceva a terra sanguinante.

Le reazioni  

«La morte di Jo Cox è una tragedia», ha commentato il premier David Cameron. «Era una parlamentare impegnata e premurosa, i miei pensieri vanno a suo marito Brendan e ai suoi due figli piccoli». Jeremy Corbyn «sotto choc» omaggia la Cox: «È morta svolgendo i suoi doveri pubblici che sono al cuore della nostra democrazia». Il numero due del partito, Tom Watson, ha detto che «tutto il Labour è devastato». Come lo è tutto il mondo democratico e civile.

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Oroscopo di venerdì 17 giugno a cura di Paolo Fox

L’ oroscopo di venerdì 17 giugno, ogni giorno Paolo Fox racconta, in TV (Fatti vostri) e suLattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi,  come andrà il lavoro, la salute, l’amore…

Questo il suo oroscopo per oggi, tratto da Lattemiele:

ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI

 

CHI E’ PAOLO FOX:

Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.

Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.

Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!

Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.

È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali

Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.

Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!

L’immigrazione, energia che alimenta il brexit in Gran Bretagna

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I migranti sono come il ‘petrol engine’ nel motore del brexit in Gran Bretagna, un alibi col quale ci si schermisce davanti all’altra parte della barricata. Uno scudo, appunto. Resta però lo scudo di un paese che ha colonizzato per secoli e secoli mezzo mondo. Se oggi la lingua franca internazionale è l’inglese, una ragione c’è dietro le quinte della storia. Ma questo non sembra un popolo che ama guardarsi alle spalle, per osservare meglio un’altra prospettiva, è immune da sentimentalismi. Eppure si tratterebbe di tenere conto di un dettaglio che si chiama memoria.

Alla guida del brexit c’è il nazionalismo, che si sa, non fa rima con accoglienza e disponibilità verso chi fugge da paesi avvolti dalle fiamme della guerra, o della fame, e cerca un luogo più sicuro in cui vivere. Tutto questo è out per concezioni che nel Regno Unito chiamerebbero ‘selfish’, e noi preferiamo definire desiderio di farsi i fatti propri, senza aprire gli occhi davanti a sé, qualunque cosa accada. Questo è il brexit. Gli italiani e i greci accolgono milioni di migranti e rifugiati? Affari loro. Non a caso hanno preferito stare fuori dal Trattato di Schengen.

Anche se ci arrivasse mezzo mondo davanti alla porta, dobbiamo arrangiarci. I migranti sono una questione che non deve riguardarli, non nella misura in cui se ne occupano gli altri paesi.

il messaggio che veicola il referendum, ha campane che sanno suonare solo armonie contrarie.  Un illustre cittadino inglese, ‘un certo John Lennon’, non avrebbe approvato. No, lui era un sognatore, e lo diceva nella sua bella ‘Imagine’, con queste parole:

“Imagine no possessions / I wonder if you can / A broterhood of man /Imagine all the people /

Sharing all the world. / You may say I’m a dreamer..”

(Immagina un mondo senza proprietà / mi chiedo se ci riesci / una fratellanza tra gli uomini / Immagina tutta la gente / che condivide il mondo.. / Puoi dire che sono un sognatore..”

Beh, in questa circostanza siamo in tanti a sognare; sognano anche i tedeschi, che pure, non vantano una grande  ‘tradizione’ da queste parti. Vedremo, al  punto in cui siamo, se ci sarà ancora spazio per i sognatori in questo mondo robotizzato del terzo millennio.

Dopo i sogni, la realtà non è uno scherzo.

La percentuale di inglesi che vorrebbe abbandonare la locomotiva del treno Europa è in aumento, secondo i sondaggi. E in Gran Bretagna si respira già aria di cambiamento, nella Bank of England i preparativi fervono già da un anno. Anche se bisognerà fare i conti con quel 13% di indecisi, che, mandandoli a Lourdes, potrebbero compiere il miracolo. Intanto gli scozzesi sono contro il brexit, anche se a loro volta vorrebbero obliterare il biglietto della fuga dalla Gran Bretagna, e abbandonare la corona e lo scettro di Sua Maestà. Sembra una vendetta postuma di Maria Stuarda, che immaginiamo proprio contro il brexit, per la natura che aveva, ben diversa dai Tudor.

Resta il fatto che circa 3 milioni di cittadini europei vivono nel Regno Unito, e la loro sorte, qualora vincessero i pro-brexit, sarebbe un po’ incerta, dipende dal grado di ostilità che maturerebbe tra l’UE e mister Cameron. Quest’ultimo potrebbe non essere ancora in carica, qualora perdesse la battaglia referendaria, dato che si è schierato per il no. Ma ne siamo poi certi? Perché proprio lui ha voluto mettere il suo popolo davanti ad una prova che rischia di diventare una mezza rivoluzione? Un suo amico avrebbe addirittura confidato al Guardian, che dietro l’aplomb ineccepibile di leader responsabile, c’è un uomo convinto del contrario.. Per Bruxelles sarebbe ‘alto tradimento’, ma sono indiscrezioni non accreditate, e pertanto lasciamole cadere. C’è anche più di un milione di inglesi sparsi nel territorio comunitario, che trattamento riceverebbero nel caso in cui la loro patria diventasse estranea al vecchio continente sul piano politico ed economico? Sia nel caso dei migranti presenti in Gran Bretagna, che in quello degli inglesi sparsi nei vari stati dell’Unione, si vedrà solo dopo l’eventuale vittoria degli aspiranti alla fuga, quali saranno gli umori. E c’è da scommettere che l’umore dell’UE non sarà alle stelle. A Bruxelles hanno già fatto sapere che la reazione potrebbe essere dura, certo senza concessioni di alcun tipo. Gli inglesi vogliono ritenersi stranieri in Europa?  Come tali verranno considerati. Entrambe le parti potrebbero entrare in collisione su questioni così delicate, e non è escluso che questi cittadini siano obbligati a chiedere il visto, in quanto considerati stranieri a tutti gli effetti.

Londra, nel disciplinare la politica dell’immigrazione, potrebbe fare riferimento all’Australia, sempre nel caso in cui prevalessero i consensi per il ‘vote leave’. Intanto, la comitiva dell’ex sindaco di Londra, Boris Johonson, schierata senza riserve per il sì, ha messo in moto una sorta di ‘vademecum dell’immigrato’, il quale dovrà corrispondere a certi criteri precisi per garantirsi la permanenza in Gran Bretagna. Dovrà superare un esame della lingua inglese, in primis, e dimostrare di avere conoscenze tali da risultare ‘utile’ al paese. I due schieramenti contrapposti, in questo versante, si affrontano a colpi di numeri, e anche in materia d’immigrazione, gli esponenti politici inglesi favorevoli all’Unione europea, dimostrano di avere ragione. Soprattutto quando rimarcano il fatto che gli immigrati sono una risorsa per il paese.

Ma già, loro ragionano a prescindere, in termini di convenienza, anche quando si tratta di persone. E allora aveva proprio ragione Napoleone, quando sosteneva che gli inglesi sono dei bottegai, che hanno messo il cuore dentro il portafogli. Non servono neppure gli appelli dell’Ocse e del FMI, che hanno espresso previsioni nere qualora i brexiters avessero la meglio sulla ragione degli altri. L’Ocse fa sapere che, in questo caso, le conseguenze potrebbero essere peggiori del crash subito dall’economia in Cina. La sterlina subirebbe uno schock senza precedenti, con un crollo del 20%. Già tutto questo frastuono forsennato è stato recepito dai mercati, e infatti le stime sul Pil verranno aggiornate ad un +1,7%, dal target di 2,1%.

Ma il nodo più duro da sciogliere sarà la libera circolazione delle persone. Nonostante la Gran Bretagna e l’Irlanda non abbiano aderito al Trattato di Schengen, esercitando la cosiddetta clausola di esclusione (opt-out), essi tuttavia hanno accettato alcuni accordi della convenzione, come quelli sulla libera circolazione delle persone. Che ovviamente verrà meno, se le cose andranno verso il peggio. Certo è che i quotidiani inglesi sono persuasi che i brexiters stiano mettendo altra legna sul fuoco, puntando sul ‘pericolo’-invasione-migranti. L’argomento ha fatto presa su una popolazione già poco sensibile al problema, che vede nella presenza dei migranti una minaccia alla propria sicurezza e interessi. Un argomento forte, che ha permesso al fronte del sì di guadagnare 3 punti percentuali negli ultimi sondaggi.

E intanto la Bank of England si prepara all’emergenza, anzi ha già disposto un Fondo al quale le banche avranno accesso fin dalla metà di giugno, destinato a criticità finanziarie che sono già nell’aria. E’ un semplice messaggio volto a rassicurare, a non creare panico nel settore bancario. Non si tratta di misure improvvisate, la Banca Centrale inglese è già all’opera da un anno, con studi sui riflessi di un esito positivo per i sostenitori del ‘leave’. Sarebbero milioni le sterline pronte nel Fondo, destinate a sostenere le difficoltà in cui potrebbero incorrere le banche inglesi.

Del resto hanno scelto da sempre di stare in periferia, un piede dentro ed uno fuori; gli inglesi hanno solo cercato di tutelare i loro interessi economici, oltre non sono mai andati. Non hanno mai onorato gli intenti del grande Churchill, uno dei padri fondatori dell’Europa Unita, il quale aveva ben altre prospettive per il suo paese. E non sono trascorsi secoli da allora.

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Germania-Polonia, pareggio a reti bianche per la quarta gara del gruppo C

La quarta gara del girone C si gioca allo Stade De France di Parigi, protagoniste Polonia e Germania. Le due formazioni hanno già totalizzato tre punti a testa (nel corso della prima settimana, la Germania ha battuto per 2-0 l’Ucraina e la Polonia si è imposta per 1-0 sull’Irlanda del Nord). In gioco c’è la leadership del girone, visto che al momento ci sono tre squadre a tre punti (oggi l’Ucraina ha nuovamente perso contro l’Irlanda del Nord). Lewandowski e Milik sfidano i campioni del mondo in carica e sognano di raggiungere il primo posto in classifica a punteggio pieno.

PRIMO TEMPO:

La partita inizia con un cartellino giallo per Khedira, autore di un fallo tattico volto a stroncare un’azione avversaria. Al 4’ Götze tenta un pericoloso colpo di testa che finisce di poco alto sopra la traversa. Al 6’, dopo una buona azione al limite dell’area, il pallone arriva ad Hector che spara la conclusione da fuori senza riuscire però a centrare lo specchio. Al 16’ buon pallone recuperato da Müller che serve Kroos, inseritosi in area di rigore: il tentativo in scivolata del centrocampista finisce sul fondo, alla destra della porta difesa da Fabianski. Entrambe le squadre sono piuttosto aggressive e tentano di colpire l’avversario con recuperi in fase offensiva. Al 22’ suggerimento dalla sinistra per Milik, che, chiuso da Hummels, non riesce ad impattare il pallone da posizione favorevole. Al 27’ cross dalla destra di Blaszczykowski: Hector si oppone e manda direttamente in calcio d’angolo. Al 34’ di nuovo un giallo per i tedeschi: Ozil trattiene Krychowiak che stava ripartendo e si prende l’ammonizione. La Germania ha in mano il pallino del gioco ma sotto porta è poco pericolosa. Al 42’ Lewandowski viene pescato in fuorigioco su un bel suggerimento in profondità di Milik: brava la difesa tedesca ad alzarsi al momento giusto. Al 45’ giallo per la Polonia: ammonito Maczynski per aver bloccato la ripartenza di Müller.

SECONDO TEMPO:

Dopo pochi secondi dall’inizio, Milik fallisce un’occasione monumentale per portare i suoi sull’1-0:  Grosicki crossa a pennello per l’attaccante, che riesce solo a sfiorare di testa a due passi dalla porta con il pallone che va di poco sul fondo. La Germania risponde dopo un solo minuto: al 46’ stop e destro di Götze, Fabianski riesce a parare il tentativo. Il secondo tempo è partito sicuramente con più emozioni rispetto al primo. Al 51’, straordinario intervento di Hummels, che, senza commettere fallo, sradica la palla dai piedi di Milik all’interno dell’area di rigore. Al 55’, contropiede tedesco su errore di piazzamento della Polonia che sta battendo un corner: Grosicki si prende il giallo. Tutti i quattro cartellini arrivati fino ad ora sono stati per ripartenze bloccate fallosamente. Al 57’ occasione da calcio piazzato per i biancorossi: Milik, servito da Lewandowski, cerca di sorprendere Neuer tirando una sassata direttamente in porta, palla di poco fuori dopo aver sfiorato il palo sinistro. Al 58’ Lewandowski finta la conclusione, servendo invece con la suola Milik: il sinistro finisce di poco largo. Al 59’ Ancora una buona occasione per la Polonia: Lewandowski, solo sul filo del fuorigioco, tarda qualche attimo di troppo nella conclusione, permettendo un grandissimo recupero di Boateng. Al 65’ destro da fuori area di Kroos, pallone di poco alto sopra la traversa. Cambio Germania: esce Götze, al suo posto entra Schürrle, subentrato anche nella prima gara. Al 67’ giallo per Boateng che travolge Milik a metà campo. Al 68’ arriva un’altra occasione  ghiottissima per Milik: suggerimento dalla sinistra per lui, che liscia il pallone, tutto da solo in mezzo all’area di rigore. La Germania risponde subito con Ozil che tira a giro centralmente e Fabianski vola a mettere la sfera in corner. Al 72’ esce Draxler, al suo posto entra Mario Gomez , segno evidente che Löw vuole aumentare la fisicità del suo attacco. Al 76’ primo cambio per la Polonia: esce Maczynski, al suo posto Jodlowiec. All’80’ nuovo cambio tra le fila biancorosse: Blaszczykowski passa il testimone a  Kapustka. La Polonia ora ci crede, incoraggiata dai suoi tifosi che non smettono un attimo di cantare. All’85’ Höwedes si inserisce bene sul filo del fuorigioco, ma viene chiuso da un attento Pazdan. All’87’ ultimo cambio per la Polonia: Grosickiesce lascia il posto a Peszko. Al 93’ ammonito anche il neo entrato Peszko, che stende Ozil quasi sulla bandierina. La gara si chiude dopo 3 minuti di recupero con il risultato di 0-0.

FORMAZIONI UFFICIALI:

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer, Hector, Hummels, J.Boateng, Höwedes, Khedira, Kroos, Özil, Draxler, T.Müller, Götze.CT.Loew.

POLONIA (4-4-2): Fabianski; Piszczek, Glik, Pazdan, Jedrzejczyk; Blaszczykowski, Krychowiak, Maczynski, Grosicki; Milik, Lewandowski. CT. Nawalka

                                                                                                                                                                       Claudia Demenica

Fine Attività di Base Juve Stabia

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Importanti risultati nei tornei di fine stagione per gli atleti dell’ attività di base Giallo-Blu: 3 primi posti, 4 secondi posti, 3 terzi posti questi i risultati finali nei Tornei svolti a Torre del Greco, Caserta, Cardito, Telese Terme, Volla, dalle categorie 2002, 2003,2004,2005.

OTTIMI TRAGUARDI NEI TORNEI DI FINE STAGIONE
…” Risultati che mi riempiono di orgoglio, poiché sono stati raggiunti con le squadre sotto età di un anno e soprattutto abbinati ad un buon livello di gioco.
Dispiace che due finali le abbiamo perse ai rigori, ma ripeto l’importanza della qualità del gioco”….
…”…Voglio ringraziare in primis il direttore Alberico Turi che ha sostenuto il progetto Attività di Base con l’apporto della DL GROUP, tutti gli atleti e le loro famiglie per aver sposato il nostro progetto, per la fiducia concessa, per gli attestati di stima che quotidianamente inviano.

Un altro ringraziamento importante ai tecnici Santaniello, Cocchiarella, Petrillo , Volpe e Russo che hanno lavorato quotidianamente con i ragazzi, trasmettendo loro le linee guida educative, comportamentali, sportive e agonistiche,  che ho designato all’inizio dell’anno, il responsabile dello scouting Eduardo Maresca per la sua competenza e al segretario Esposito per la sua organizzazione.

Auguriamo a tutti i nostri tesserati un in bocca al lupo per gli esami scolatici da sostenere e una divertente estate …”

Cimmino: cittadini protagonisti col bilancio partecipato

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Gragnano, il candidato sindaco, Paolo Cimmino: c’è un piano per agevolazioni fiscali

«Anche Gragnano avrà il suo bilancio partecipato per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica», lo ha detto Paolo Cimmino, candidato sindaco sostenuto da sette liste civiche.

«Vogliamo ridurre, anzi azzerare quella distanza che, negli anni, si è creata tra cittadini e Istituzioni – aggiunge –. E ci riusciremo portando anche nel nostro Comune il modello, già sperimentato con successo in altre realtà, grazie al quale i cittadini possano collaborare con l’Amministrazione nella gestione di una parte di bilancio di previsione dedicata attraverso un apposito strumento, il regolamento per la gestione del bilancio partecipativo. Strumento che – prosegue il candidato sindaco – individua e definisce gli ambiti e le modalità di partecipazione proprio a tutela di quanti intendano prendere parte a questo innovativo iter amministrativo».

«Ma non è tutto: la mia Amministrazione intende puntare molto sulla concessione di agevolazioni fiscali nei confronti di singoli cittadini, che potranno presentare progetti relativi ad interventi di cura e valorizzazione del territorio, e di associazioni stabili e giuridicamente riconosciute. In quest’ottica, per rendere più facile il corretto rapporto e la collaborazione tra comunità civiche ed Ente locale, istituiremo uno specifico albo con relativo regolamento e costituiremo il Forum delle associazioni per coordinare – conclude Paolo Cimmino – le iniziative sul territorio e garantire non solo regole chiare per la partecipazione attiva ma anche e soprattutto pari opportunità».

Euro 2016, Ucraina vs Irlanda del Nord 0-2: Mc Auley e Mc Ginn gelano l’ Ucraina

La seconda giornata del Girone C di Euro 2016 si è aperta con la sfida tra Ucraina ed Irlanda del Nord, entrambe uscite sconfitte nella prima uscita rispettivamente contro Germania e Polonia. Nel primo tempo buono l’ approccio dell’ Irlanda del Nord che è sta pericolosa in diverse occasioni: al 34° minuto con un colpo di testa di Cathcart e al 42esimo con un tiro cross di Davis. Male l’ Ucraina che, nonostante il possesso palla delle battute iniziali, è apparsa un’ altra squadra rispetto a quella che ha affrontato la Germania. Nel secondo tempo non cambia il copione e l’ Irlanda del Nord passa subito in vantaggio con un colpo di testa di Mc Auley sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti. Troppo statica l’ Ucraina che solo nel finale tenta di pareggiare la partita con sporadiche conclusioni da fuori area. Al minuto 94, però, Mc Ginn chiude i giochi sfruttando una respinta corta di Pyatov. Partita sospesa per alcuni minuti al 58esimo a causa di una forte grandinata abbattutasi su Lione.
Ucraina vs Irlanda del Nord 0 – 2 , stadio “Parc Olympique Lyonnais”, Lione. Arbitro: P. Kralovec.

UCRAINA (4-4-1-1): Pyatov; Fedetsky, Khacheridi, Rakitsky, Shevchuk; Sydorchuk( Garmash 73°), Stepanenko, Yarmolenko, Konoplyanka; Kovalenko (Zinchenko 84°); Seleznyov (Zozulya 69°). All. Fomenko.
IRLANDA DEL NORD (4-5-1): McGovern; Hughes, Cathcart, Mc Auley, J. Evans; Ward (Mc Ginn 67°), C. Evans (Mc Nair 92), Davis, Norwood, Dallas; Washington (Magennis 84°). All. O’Neill.
MARCATORI: Mc Auley, Mc Ginn
AMMONITI: Seleznyov (U), Ward (I), Sydorchuk (U), Dallas(I), Evans(I)
ESPULSI:
POSSESSO PALLA: Ucraina 66% – Irlanda del Nord 34%
TIRI FUORI: Ucraina 7 – Irlanda del Nord 3
TIRI IN PORTA: Ucraina 5 – Irlanda del Nord 6
FALLI COMMESSI: Ucraina 14 – Irlanda del Nord 12
ANGOLI: Ucraina 2 – Irlanda del Nord 3

CLASSIFICA PROVVISORIA GIRONE C
Germania 3
Polonia 3
Irlanda del Nord 3
Ucraina 0

Baiocchini: “Immobile? Diversi fattori complicano la trattativa”

A Radio Kiss Kiss, nel corso della trasmissione “Radio Gol” è intervenuto Emanuele Baiocchini, giornalista di Sky Sport, per parlare del mercato del Napoli:
Immobile? Non so se il calciatore possa accettare l’ ipotesi Napoli, tra l’ altro sarebbe un investimento abbastanza oneroso: il costo di Immobile supera di alcuni milioni quello di Lapadula, tra l’ altro l’ attaccante del Siviglia percepisce anche uno stipendio importante.
Milinkovic-Savic? È un centrocampista classe 1995 che si è messo in mostra nel suo primo anno in serie A, la Lazio per prenderlo ha fatto un investimento importante spendendo 10 milioni. Lotito potrebbe sparare alto, addirittura 30 milioni. Basti pensare a quanto già accaduto per Candreva e Biglia”.

Scambio Valdifiori-Di Gennaro, il ds del Cagliari: “Non è vero nulla”

A Radio Crc, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete”, è intervenuto Stefano Capozucca, direttore sportivo del Cagliari, che ha subito fatto chiarezza sul possibile scambio tra Valdifiori e Di Gennaro:
“Valdifiori? Non ci interessa, si tratta solo di voci. Non metto in discussione il suo valore ma preferisco tenermi stretto Di Gennaro,lo conosco bene e nutro molta fiducia nei suoi confronti. Non faremo nessuno scambio, tra l’ altro l’ ho letto solo sui giornali ma vi assicuro che non c’ è nulla.
Sono in contatto con Giuntoli perché ci sono alcuni calciatori azzurri che hanno avuto poco spazio a disposizione e ci potrebbero interessare, prima però dovremo cercare gli innesti giusti per raggiungere la salvezza”.

Solo poche ore prima la redazione di Sky Sport aveva confermato la trattativa con tanto di incontro in atto tra le due parti per concludere lo scambio in cabina di regia Valdifiori- Di Gennaro.

Hamsik, l’ agente: “Parole di Kozak? Marek gioca già in un grande club”

Juraj Venglos, procuratore di Marek Hamsik, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la rete”, rispondendo anche alle dichiarazioni del commissario tecnico della Slovacchia. Ecco quanto evidenziato:
Hamsik sta vivendo il periodo migliore della sua carriera e deve molto a Maurizio Sarri. È stato fondamentale il lavoro svolto con il Napoli in questa stagione che gli ha permesso di mantenere un ottimo livello di forma anche con la Slovacchia.
Dichiarazioni di Kozak? Marek è già in un grande club non ha bisogno di cercare altro. Credo che la Slovacchia continuando così abbia molte possibilità di passare il turno . Il mio sogno sarebbe una finale tra Slovacchia e Italia, le favorite per vincere il torneo sono Italia e Francia.
Mi incontrerò a breve con il presidente De Laurentiis e il ds Giuntoli e spero che il tutto vada a buon fine, per il momento non posso aggiungere altro perché non c’è stato nessun incontro”.

Male….. Incurabile Lo Piano – SaintRed

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L’isis si potrebbe paragonare ad un male incurabile, ad una metastasi tumorale di cui si conoscono cause ed effetti collaterali, ma non le “cure” per poterlo debellare.
Quello che viene chiamato dai suoi stessi seguaci, lo Stato del Califfato, e’ stato fondato sul terrore, la religione e’ solo un preteso, un’escamotage per compiere atrocita’ di ogni genere. Nelle Citta’ che erano state occupate dall’Isis, una volte liberate, non e’ rimasto altro che desolazione e morte.
Gli sqadroni del califfato, hanno compiuto carneficine di massa, numerose le fosse comuni ritrovate, vi erano sepolti uomini donne e bambini, non si e’ potuto neppure stabilire il numero delle persone uccise ne’ di quelle che hanno subito atroci mutilazioni.
Proprio in questi giorni si e’ avuta la notizia che 19 giovani ragazze sono state arse vive, perche’ si erano rifiutate sia di convertirsi all’Islam, che di sposare gli uomini del Califfato.
Ieri in una conferenza stampa, il Primo Ministro francese Manuel Valls, dopo il duplice omicidio di Magnanville, ha dichiarato che la Francia e’ in guerra, e che questa durera’ per molti anni ancora, forse ci vorranno generazioni, perche possa tornare la pace.
Proseguendo nel suo discorso Valls, ha detto che piccoli gruppi di terroristi sono in arrivo dalla Siria per colpire Francia e Belgio, e che purtroppo per quanti sforzi si possano fare, sara’ difficile neutralizzarli. Ha poca importanza se verranno nei nostri territori, confusi nei barconi dei profughi, o che attraversino le frontiere con documenti falsi, l’unica cosa certa e’ che colpiranno ancora una volta: sara’ difficile impedire altre stragi.
I controlli della polizia e delle varie squadre d’intelligence, spesso non bastano, i fondamentalisti islamici sanno bene come nascondere le loro vere intenzioni, visto che per loro la mimetizzazione e’ un’arte. in quest’adattamento al territorio in cui si sono infiltrati, sono piu’ bravi dei camaleonti.
Purtroppo in questo triste scenario,un dato e’ certo, quando si e’ cercato di “instaurare” una Democrazia in territori da sempre sotto dittatura non si e’ fatto altro che innescare un’infinita’ di rivolte, di guerre tribali e fratricide.
Sarebbe stato meglio non intervenire militarmente visto che alla luce degli eventi, la “cura democratica” non ha dato gli effetti sperati. Basti ricordare cio’ che e’ avvenuto in Siria, in Libia e Iraq, tutte cause concatenanti che hanno portato ai flussi migratori di milioni di persone.

ESCLUSIVA – Juve Stabia, arriva un portiere dalla D?

Ecco di chi si tratta

Tempo di calciomercato in casa Juve Stabia. Il ritiro estivo si avvicina sempre di più e la società è al lavoro per allestire una squadra competitiva in vista della prossima stagione. Uno dei ruoli più delicati è sicuramente quello del portiere e per riempire la casella degli estremi difensori, il sodalizio stabiese potrebbe pescare in serie D. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, nel mirino del duo Logiudice-Manniello sarebbe finito il portiere del Rende Giuseppe De Brasi. Il giovane estremo difensore nato nel 1995 a Bonifati, provincia di Cosenza, è reduce da tre stagioni in serie D con la maglia biancorossa del Rende. Tre anni fa ha collezionato 18 presenze nel massimo campionato dilettantistico italiano, mentre nelle ultime due stagione ha conquistato il posto da titolare giocando rispettivamente 30 e 40 partite. Numeri da capogiro per un portiere di appena 21 anni. Già nello scorso mercato estivo si era parlato di un accordo imminente con le vespe, ma alla fine saltò tutto. Ora, per il portiere capace a suon di prestazioni importanti di portare alla salvezza la squadra cosentina, potrebbero finalmente aprirsi le porte del professionismo grazie alla Juve Stabia. Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni…

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a cura di Ciro Novellino

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Non remate contro, la Juve Stabia è patrimonio di Castellammare!

La Juve Stabia può aiutare Castellammare di Stabia

Tre giorni ancora, solo tre giorni per conoscere chi sarà il nuovo sindaco di Castellammare di Stabia. Ancora 72 ore di passione, ma quello che conta è rimettere in piedi una città in difficoltà, con i tanti problemi collegati ad essa e la chiusura di tanti simboli: dalle Terme, alla Ficantieri, dalla Villa allo stadio Romeo Menti. Stadio Romeo Menti sinonimo di Juve Stabia, la casa gialloblè. Basta remare contro, basta andare per forza a smentire o ricercare parole che siano il contrario di quello che invece la realtà è: cittadini, stampa e dirigenti, la Juve Stabia avrà nello stadio Romeo Menti la sua casa, ed è fuori discussione. Le Vespe non possono essere solo criticate, la città intera trae giovamento dai risultati della squadra. Non remate contro, la Juve Stabia, è patrimonio di Castellammare! Solo gli stabiesi hanno a cuore le sorti della propria città e della propria squadra, solo gli stabiesi, ma c’è un’eccezione: il Commissario prefettizio Claudio Vaccaro, colui che ha fatto si che il Menti tornasse, attraverso il bando, ad essere ‘casa’ a tutti gli effetti dal prossimo settembre con l’inizio del campionato (CLICCA QUI). Il 13 giugno 2016, è stata portata a compimento la Delibera di Giunta per il progetto definitivo di sostituzione del manto erboso dello stadio Romeo Menti (Delibera visibile a tutti sul sito istituzionale dell’Ente stabiese). Un capolavoro, per tempistica, avvenuto solo grazie alla sensibilità del Commissario. Dal 13 giugno l’ufficio competente del Comune di Castellammare di Stabia ha avviato la richiesta, on line, alla Cassa Depositi e Prestiti per quanto concerne i fondi economici necessari per l’intervento. Al di là dei nomi, quello che conta è l’unione, la passione di chi dietro è presente. Una passione forte per i proprio colori, per la propria città, e poco importa l’orientamento politico o chi è sceso o meno in campo, quello che conta è che non bisogna remare contro, la Juve Stabia è patrimonio di Castellammare!

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

SSC Napoli, la radio ufficiale: “De Laurentiis vuole Milinkovic-Savic. C’è l’idea Immobile!”

I dettagli

“Voglio tranquillizzare i tifosi, la novità di giornata è che il Napoli è scatenato sul mercato. E’ sceso in campo il presidente in prima persona su nomi e contatti nuovi. Il presidente ieri è stato a Napoli e non ha mai smesso di stare al telefono, in contatto con Giuntoli per chiudere Herrera. L’idea di De Laurentiis è Ciro Immobile, il Napoli ci sta lavorando. La novità assoluta è che ieri ci sono stati dei contatti De Laurentiis-Lotito, il presidente vuole Milinkovic-Savic”.  Sono le parole, nel corso di Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli, di Valter De Maggio.

FOTO ViViCentro – Crolla un cornicione in via D’Annunzio per il vento: strada chiusa

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Un crollo in via D’Annunzio

Il maltempo di questa mattina, con il vento forte e il caldo insopportabile sta creando problemi. Vi abbiamo mostrato la tromba d’aria che ha colpito la città stabiese (CLICCA QUI per i dettagli), ma questo stesso vento forte ha fatto si che un cornicione di un palazzo cadesse. La polizia, insieme ai vigili del fuoco, hanno deciso di chiudere la strada in questione: stiamo parlando di Via D’annunzio, nei pressi della Istituto Geometra.

CLICCA SULLA FOTO per ingrandirle

Castellammare, tromba d’aria sulla città: un vento caldo crea scompiglio

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Ecco cosa è accaduto
Una tromba d’aria sulla città di Castellammare di Stabia con tanto di vento africano e temperature molto alte. Nella zona del San Marco c’è stato questo vortice che ha creato non pochi problemi con tante ambulanze che si sono susseguite nei pressi del Menti. Questo il risvegglio e la mattinata dei cittadini, anche se nei giorni scorsi si era abbondantemente preventivato.