Il Foggia riparte da De Zerbi. Manca l’ufficialità ma il più è ormai fatto. L’accordo è stato trovato intorno alle ore 14, dopo il nuovo vertice convocato all’ora di pranzo dopo quello interlocutorio di ieri, in cui le parti si erano lasciati con idee distanti e con la sensazione che difficilmente il matrimonio sarebbe continuato. Al tavolo di oggi, invece, ha prevalso il buonsenso. Un passo in avanti della società ed un passo indietro del tecnico hanno fatto sì che l’accordo venisse trovato. Da una parte Franco e Fedele Sannella e il presidente Lucio Fares, dall’altra il tecnico De Zerbi. Le richieste avanzate da De Zerbi, inizialmente non avevano trovato il pieno consenso della società. Il tecnico, per migliorare l’intera struttura, ha chiesto nuovi innesti nell’area tecnica ed altri accorgimenti con la dirigenza non pienamente convinta di aggravare ulteriormente l’impegno economico del club. Poi il nuovo faccia a faccia in cui sono stati smussati gli angoli. Si continua insieme, per la felicità di tutti.
Ex giocatore del Napoli, ora procuratore, Oscar Damiani è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Zero: “Chi rifiuta Napoli non sa cosa si perde, si tratta di un posto meraviglioso per giocare a calcio e per vivere. Dire di no alla chiamata del club partenopeo è follia pura, suggerisco a chiunque di indossare quella maglia. La Serie A predilige l’aspetto tattico e quello fisico, sono due prerogative importanti per poter far bene nel nostro campionato. Al Napoli farebbe molto comodo Fabinho, anche se il giocatore del Monaco costa non poco, ma i mezzi tecnici sono eccellenti. Il suo procuratore mi ha rivelato che il prezzo di mercato è di ben 25 milioni di euro, ma visto che Sarri può già disporre di Hysaj, allora il ds Giuntoli farebbe bene ad investire quella cifra per rinforzare altri reparti. Fabinho comunque sa fare anche il mediano, anche se ovviamente si esprime meglio nel suo ruolo naturale di terzino destro.Herrera? Non lo conosco molto bene ma se il Napoli lo sta trattando significa che è forte e ha qualità importanti. In attacco mi piace molto Lapadula, come vice Higuain sarebbe ottimo ma mi rendo conto che il bomber del Pescara voglia giocare con più continuità. E’ anche possibile però farli coesistere”.
Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani: “Ancor prima della fine del campionato, il Pescara ha trovato l’accordo con tutte le società interessate a Lapadula. Alla fine tutto dipenderà dalla volontà del calciatore che non ha ancora sciolto le proprie riserve. Una volta che avrà scelto io chiuderò l’affare. Spero di poterlo vendere al Napoli, società con la quale ho bellissimi rapporti. Immobile? E’ un grande attaccante, ma vedrete sarà Lapadula il nuovo attaccante del Napoli”.
Ai microfoni di Radio Crc, il giornalista Ciro Venerato ha dichiarato: “Il giorno decisivo per sbloccare la pista Lapadula è martedi, giorno in cui il suo principale procuratore, Alessandro Moggi, tornerà in Italia. Gli agenti del ragazzo che sono attualmente in Italia stanno cercando di limare gli ultimissimi dettagli per stringere i tempi e portare il ragazzo al Napoli, scelta che farebbe comodo a tutti. Ad oggi l’unico problema nella trattativa è quello rappresentato da Caprari che è inserito nell’affare, il ragazzo non vorrebbe essere prelevato dal Napoli per poi essere girato in prestito allo stesso Pescara. Bisognerà convincere il ragazzo e nelle prossime ore si lavorerà su questo aspetto. Nel caso in cui il Napoli e il Pescara non riusciranno a convincere Caprari gli azzurri dovranno leggermente alzare l’offerta dell’affare. Nella trattativa sono stati inseriti altri due giovani da parte del Pescara che si trasferiranno nella primavera azzurra per prendere parte alla Youth League (la Champions dei giovani a cui il Napoli parteciperà nella prossima stagione, ndr), si tratta di Del Sole e Forte. Infine tra De Laurentiis e Sebastiani nei nove milioni offerti per Lapadula c’è anche un opzione morale per Zampano nel caso in cui dovesse far bene il prossimo anno in Serie A che a gennaio potrebbe diventare qualcosa in più di un interessamento”.
Ai microfoni di Marte Sport Live, l’agente di Lorenzo Insigne, Fabio Andreotti, ha dichiarato: “E’ una notizia che mi lascia basito. Un contatto col Barcellona c’è stato ma anche con altri club importanti. Sono stato proprio io a chiamare il Barca. Robert Fernandez mi disse che poteva essere un obiettivo di mercato dei blaugrana, poi l’incontro non c’è stato perché i blaugrana hanno deciso di puntare su altri giocatori. La situazione non è andata avanti. Il direttore sportivo apprezza le qualità di Lorenzo, ma non ci sono stati sviluppi. Uno studio che gestisce calciatori fa dei sondaggi e non significa mettere in piedi una trattativa.
Il futuro di Insigne? De Laurentiis e Lorenzo hanno sempre parlato di voler restare a lungo insieme, ma i matrimoni si fanno in due. Stiamo parlando di Insigne e noi non dobbiamo proporre il calciatore a nessuno. Se all’orizzonte ci fossero delle società importanti che cambiassero la vita, un po’ di riflessione sarebbe naturale. Noi comunque dobbiamo sondare il mercato. Ci sono delle proposte per Insigne, è normale per giocatori importanti che sono stati gli attori principali della cavalcata del Napoli. Con la società azzurra non c’è alcun appuntamento fissato, con molta serenità ci sarà modo di confrontarsi. Abbiamo chiesto un incontro con De Laurentiis e probabilmente lo faremo dopo l’Europeo. Intavoleremo un discorso costruttivo per il bene del Napoli e per il bene di Lorenzo”.
Ci sono ancora piccole speranze per le società,come l’Ischia che sono state escluse dalla prime selezioni per il ripescaggio a causa di illeciti amministrativi. Al momento sono sei i posti a disposizione per il reintegro in terza seria,con il criterio dell’alternanza: 3 per società retrocesse dalla Lega Pro e 3 per le società protagoniste della fase finale dei play-off in serie D. I posti in realtà,potrebbero essere anche più di sei,alla luce della difficili situazioni di molte società tra serie B e Lega Pro. Potenzialmente tanti i posti,ma tra le retrocesse al momento non sembrano esserci tre società che hanno sicuramente le carte in regola per richiedere il ripescaggio. Per tutte queste ragioni l’Ischia è obbligata a organizzarsi e sperare,perchè da quanto trapela dalla Lega,potrebbero esserci sconti per le società protagoniste di illeciti amministrativi nelle stagioni scorse. Di seguito di riportiamo la situazione attuale,tra società che possono puntare al ripescaggio con altre pronte a crederci ancora.
Per Illecito sportivo: Aquila,Savona e Pro Patria.
Illecito Amministrativo: Melfi (Aprile 2014,Iva e Irap), Ischia ( maggio-giugno 2015,Irpef e Inps e documentazione non veridica)
Società che possono richiedere il ripescaggio Lega Pro: Lupa Roma ( Stadio?) Lupa Castelli Romani (Stadio?) Albinoleffe ( società in difficoltà), Cuneo (rinuncia).
Serie D 1 fase : Caronnese,Lecco,Campodarsego,Correggese,Gavorrano (rinuncia), Fano,Cavese ( stipendi e vertenze),Fondi Olbia.
Serie D 2 fase : Lavagnese, Seregno,Belluno,Forlì,Montecatini,Campobasso, Frattese ( inchiesta Dirty Soccer), Francavilla, Torres ( Dirty Soccer).
Il Punto 17 giugno: Analisi, approfondimento e commento di Cronaca, Poitica ed Economia della settimana a cura degli esperti de lavoce.info
Alla vigilia della seconda votazione che eleggerà 120 sindaci(altri 22 sono passati al primo turno) nei comuni sopra 15 mila abitanti rimane in parte aperta la questione su come stanno funzionando le coalizioni “a geometria variabile”, modello Milano e modello Roma.
Nelle settimane precedenti il terribile assassinio della deputata laburista Jo Cox, ha continuato a crescere nei sondaggi il supporto per la Brexit, l’uscita del Regno Unito dalla Ue. Che, in ogni caso, sarebbe tutt’altro che immediata. Tre i possibili scenari, tutti accidentati: adesione britannica a trattati esistenti, accordo ad hoc con l’Europa, riforma complessiva dell’Unione. Nel frattempo, anche a causa del referendum inglese, si consuma il fallimento di Janet Yellen, presidente della Fed, nel rialzare l’inflazione Usa verso il 2 per cento, e con esso anche il suo impegno di far salire i tassi d’interesse nel 2016.
Sempre modesta l’entità del risparmio degli italiani investito in previdenza complementare che rappresenta solo il 3,4 per cento delle attività finanziarie delle famiglie ed è raccolta da una pletora di fondi la metà dei quali ha meno di mille iscritti. Lo dice la Covip, l’autorità che vigila sul settore. La Consob, invece, da ente vigilante è sempre più vigilata. Non solo per gli errori del suo presidente Vegas ma anche perché da luglio dovrà vedersela con le nuove norme di Bruxelles che vietano il doppio binario tra authority e giustizia penale nella punizione degli abusi di mercato.
Lascia il tempo che trova la soddisfazione per la crescita dell’occupazione in Italia. Svanisce, infatti, appena si guarda a uno studio Ocse che confronta i dati pre-crisi (2007) con gli attuali e attesi nei diversi paesi. In breve: noi recuperiamo più lentamente degli altri.
È arrivato il tempo dell’auto tutta elettrica di massa? Dal crogiolo supertecnologico di Palo Alto, Tesla ci scommette. Con il suo nuovo modello di berlina premium a prezzo molto concorrenziale punta ai grandi numeri. Una sfida ad alto rischio ai costruttori tradizionali e di vetture ibride.
Spargete lavoce: 5 per mille a lavoce.info Destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!
Il tripolarismo non elegge sindaci
17.06.16
Vincenzo Baldassarre e Paolo BalduzziNon sono molti i sindaci eletti al primo turno nei comuni sopra i 15mila abitanti. Effetto del passaggio dal bipolarismo al tripolarismo? Non sembra. Perché centrosinistra e centrodestra sono ancora le principali forze politiche a livello locale. M5S forte solo in pochi casi, seppur eclatanti.
Brexit: tre scenari per il day after
16.06.16
Pietro Manzini Quali sono gli scenari politico-diplomatici che si aprono in caso di Brexit? Il primo vede un’adesione del Regno Unito a trattati già esistenti. Il secondo un accordo ad hoc con l’Unione europea. Il terzo una riforma complessiva della Ue. Il termine di due anni di trattativa previsto dai Trattati.
Quanto è difficile far tornare l’inflazione 17.06.16
Tommaso MonacelliDopo aver concluso a dicembre 2015 l’era dei tassi zero, la Fed appare oggi paralizzata. Intanto da metà 2014, i mercati hanno smesso di credere che l’obiettivo di inflazione del 2 per cento sia raggiungibile per i prossimi anni. L’importanza della credibilità di chi conduce la politica monetaria.
Previdenza complementare tra opportunità e rischi 17.06.16
Tullio JappelliAumentano gli iscritti alla previdenza complementare. Ma il suo sviluppo deve superare anche molte insidie. È cruciale un’informazione corretta, specie sui piani individuali. Servono strumenti standardizzati, con opzioni di investimento semplici e facilità di confronto tra costi e rendimenti.
Se gli abusi di mercato si puniscono due volte 17.06.16
Simone LonatiLe regole europee impongono una revisione del sistema sanzionatorio in fatto di abusi di mercato, per evitare il cumulo di sanzioni amministrative e penali. La bozza di decreto legislativo risolve questo problema, ma non esclude la possibilità di un duplice procedimento. Le soluzioni alternative.
Mercato del lavoro: problemi che vengono da lontano
17.06.16
Andrea Garnero e Stefano ScarpettaIl mercato del lavoro italiano ha imboccato la direzione giusta, ma la strada per la creazione sostenuta di posti di lavoro di qualità è ancora lontana. Perché restano alcuni problemi strutturali. Come la produttività che non cresce da quindici anni. Importanti passi avanti con il Jobs act.
Un’auto elettrica per tutti
17.06.16
Mauro Alberti e Antonio SileoForte del carisma del suo fondatore, Tesla Motors viene considerata l’alfiere dell’auto elettrica. La casa ha avuto un buon successo di vendite, anche se non ha mai generato utili. Ora punta al mercato di massa con una vettura dal prezzo accessibile. Riuscirà a crescere tanto in così poco tempo?
Danilo Di Luca si confessa ai microfoni di vivicentro.it
Danilo Di Luca, soprannominato il “Killer di Spoltore” per le sue molteplici vittorie in una carriera da ciclista che lo ha visto trionfare in 54 gare tra i professionisti, dove è riuscito ad imporsi nelle più grandi classiche di sempre come l’Amstel Gold Race, la Freccia Vallone, la Liegi – Bastogne – Liegi e il Giro di Lombardia, oltre che al Giro d’Italia nell’edizione del 2007 (fu il ciclista più meridionale di sempre a portare a casa la maglia rosa ndc), si è gentilmente concesso ai nostri microfoni. Lo abbiamo incontrato nei giorni scorsi a Pescara, dove ci ha rilasciato alcuni dichiarazioni sul suo libro “Bestie da Vittoria”, in cima alle classifiche di vendita. Ci ha voluto spiegare il perché ha deciso di scrivere un libro così “diretto”, e ne ha approfittato per raccontarci alcuni aneddoti sulla sua carriera, anche in vista della presentazione ufficiale del libro nella sua città, prevista per il prossimo 24 giugno alle ore 18:00 presso il Mediamuseum, che si è conclusa nel 2013 a seguito della decisione da parte Tribunale Nazionale Antidoping di radiarlo dal ciclismo per uso di doping. Una decisione che non era mai stata presa in precedenza per nessun ciclista in Italia.
Di seguito riportiamo alcuni passi salienti della nostra intervista, che potete seguire integralmente nel video presente in fondo a questo articolo.
Danilo, ti sei messo a scrivere…
“Più che scrivere, mi sono messo a raccontare. Il libro ( “Bestie da Vittoria” ndc) lo ha scritto Alessandra Carati per me. Abbiamo fatto un bel libro che sta facendo molto parlare e che racconta le mie verità. Il titolo “Bestie da Vittoria”, è un libro – denuncia contro il sistema del ciclismo che non funziona a discapito dei ciclisti, i quali non hanno potere in tutte le decisioni che vengono prese, e di conseguenza i corridori sono trattati come delle bestie. C’è qualcuno, come me, che in tutto questo contesto riesce a vincere. Da qui è nato il titolo che ho dato al libro.”
Si tratta di un libro – scandalo, di un libro – rivelazione, o nessuno dei due?
“Libro scandalo assolutamente no. Non c’è niente di nuovo. Io ho parlato solo della mia vita e non di quella degli altri. Ho raccontato il mio doping, le mie gioie ed i mie dolori. Io ho narrato la mia verità, non quella degli altri.”
Il libro si apre con una dedica. A Carlo…
“Sì. Il libro è dedicato a Carlo Santuccione, Medico dello sport, che mi segue dall’età di 8 anni. Per me lui è stato un secondo padre ed io per lui il quarto figlio. Mi ha sostenuto anche dal punto di vista umano e psicologico. Le mie vittorie le ho sempre condivise con lui, così come i miei dolori. Lui è una persona speciale che mi ha insegnato molto cose sulla vita e che ringrazierò sempre. Tra di noi c’è sempre stato un rapporto che andava aldilà della bicicletta. Carlo nel suo mestiere è un campione: ha delle doti umani e professionali come pochi. Toccandomi le gambe riusciva a dirmi, indovinandoci, se avessi vinto o meno la gara del giorno dopo. Un vero Mago.”
Danilo, che ricordo hai di Armstrong e Pantani e cosa pensi delle loro vicende?
“Sono due persone completamente diverse: Pantani aveva un carattere debole, ma era un grandissimo campione. Lo ritengo il più grande scalatore di tutti i tempi. Nella storia del ciclismo nessuno andava forte come lui nelle salite. Sono convinto che se non si fosse lasciato coinvolgere emotivamente da tutte le vicende che lo hanno visto protagonista, avrebbe vinto ancora tanto. E sarebbe ancora qui con noi…”
Armstrong, invece, aveva una personalità molto forte. Era l’esatto contrario di Pantani. L’americano era un despota: aveva in mano tutto. Alla fine ha ammesso di fare uso di doping e gli sono stati revocati tutti i 7 Tour de France che aveva vinto (insieme a tutti i titoli conquistati a partire dal primo agosto del 1998 ndc), ritengo giustamente. Non penso, tuttavia, che questo sia importante. Ad Armstrong, secondo me, poco importa se nell’albo d’oro del Tour non compare più il suo nome nelle 7 edizioni che si è aggiudicato. Quelle edizioni, comunque, le ha vinte. Si è creato un suo sistema senza il quale avrebbe vinto, credo, 3 o 4 Tour de France. Riconosco che è stato, a prescindere, un grandissimo campione.”
Prossimamente presenterai il tuo libro anche nella tua città?
“Sì. La presentazione ufficiale c’è stata 2 mesi fa a Milano, ma il prossimo 24 giugno, alle ore 18:00, presenteremo il libro anche a Pescara presso il Mediamuseum. Mi aspetto una grande partecipazione da parte di tutta la cittadinanza, visto e considerato l’affetto che mi lega alla mia città ed il grande successo che il libro sta avendo.”
Ringraziamo Danilo Di Luca per la gentilezza, la pazienza e la professionalità che ci ha dimostrato prima, durante e dopo questa intervista. Un ringraziamento ed un saluto particolare vanno anche al Dottor Carlo Santuccione, stimatissimo professionista, medico dello sport, senza il quale questa intervista non sarebbe stata possibile.
Il futuro di Evans Osei resta ancora in bilico tra Torino e Juve Stabia. Il centrocampista ghanese classe 1997, perno dell’ultima Primavera del Torino di Moreno Longo con 31 presenze ufficiali nell’ultima stagione, potrebbe non restare in granata. Il cartellino del giovane mediano non è di proprietà del Toro, ma della Juve Stabia, e la formula del passaggio nella scorsa estate è del prestito con diritto di riscatto. Secondo quanto raccolto in esclusiva, dalla redazione di Vivicentro.it, anche se il Torino cerca margini per ridiscutere la cessione del calciatore, c’è già un accordo di massima concordato nella scorsa sessione di mercato e non possono esserci margini di trattativa. Osei resterà a Torino se entro il 22-25 giugno eserciterà il diritto di riscatto alle cifre stabilite, altrimenti farà ritorno alla Juve Stabia e si deciderà il suo futuro.
L’uso delle nuove tecnologie, e di internet, dominerà sempre più la vita quotidiana delle persone.
E chi non le saprà usare sarà a rischio di esclusione sociale. E’ una sfida che il nostro Paese deve saper cogliere in fretta quella di connettere tutti alla Rete, siamo in ritardo rispetto al resto d’Europa. E’ una sfida che si vince sul piano infrastrutturale sì, ma anche sul terreno culturale e sociale. Dobbiamo annullare il «digital divide» nell’utilizzo di Internet, come l’abbiamo quasi azzerato nell’uso del cellulare. Il governo ha capito la centralità di questo aspetto e sta puntando sullo sviluppo della banda larga, e sulla formazione nelle scuole per creare i presupposti di un balzo in avanti in tempi serrati. Abbiamo bisogno di recuperare il tempo perduto. Ma per farlo, dobbiamo identificare adeguatamente gli ostacoli che abbiamo davanti.
Non esiste solo un problema di basso accesso ed utilizzo di Internet, ma anche di scarse competenze di chi utilizza le nuove tecnologie, emergono differenze generazionali e sociali. Le famiglie di soli anziani che hanno accesso a Internet sono meno del 20% , quelle con almeno un minore il 90%. Gli operai che usano Internet sono solo il 69,4%, mentre i dirigenti, imprenditori e liberi professionisti il 91%. Le distanze tra i figli dei primi e dei secondi sono molto più basse. La scarsa competenza è un problema generale e neanche i laureati ne sono esenti. Non possiamo meravigliarci di ciò: l’alfabetizzazione all’uso di Internet è avvenuta da autodidatti e per questo è stata inevitabilmente squilibrata. Il divario di genere è assente tra le giovani, cresce con l’età, ed è massimo proprio tra gli anziani, perché, fra loro, le donne presentano un titolo di studio più basso degli uomini. Le nuove tecnologie aiutano ad essere più resilienti, cioè più capaci di reagire alle maggiori criticità e di sfruttare nuove opportunità per una vita migliore.
Ma ciò deve essere compreso da chi ne è attualmente escluso. Va sfatato il mito della difficoltà di utilizzo di Internet, va abbattuto il muro del blocco psicologico nei confronti del pc, particolarmente evidente tra gli anziani, evidenziando la semplicità dell’ uso di Internet tramite cellulare o tv. D’altronde le differenze sociali sono diminuite proprio grazie alla maggiore crescita dell’uso di Internet da parte degli operai tramite il cellulare. C’è bisogno di una estesa campagna di comunicazione sulle grandi opportunità che offre Internet per tutti e su quanto sia facile utilizzarlo. C’è bisogno di una forte offensiva formativa di alfabetizzazione ed elevamento delle competenze dei diversi segmenti di popolazione. Ricordate la trasmissione tv degli Anni 60 «Non è mai troppo tardi» del mitico maestro Alberto Manzi, quanto fu efficace per la lotta contro l’analfabetismo? Ebbene, abbiamo bisogno di un «Non è mai troppo tardi 2.0» sui nostri canali Rai.
La Rai sta elaborando una strategia per ridurre il «digital divide». Rendere semplice ciò che appare difficile avvicinerà giovani e anziani, ricchi e poveri, istruiti e meno istruiti. Internet consente a tutti di conoscere e di ottenere informazioni, in tempi rapidi, è un antidoto formidabile all’ignoranza, un veicolo di acculturamento, che può restringere quel gap prima incolmabile. Riccardo Luna, presentando il suo bel documentario «Log in», ha detto: «30 anni fa eravamo quarti per connessioni ad Internet ed ora quart’ultimi. Possiamo ribaltare la situazione». Facciamo presto! E’ la sfida democratica del nuovo secolo, il modo per far sì che nessuno resti indietro, e che nessuno si senta escluso.
Alcuni diritti riservati
vivicentro.it/tecnologia – lastampa / Cosa manca per dare Internet a tutti LINDA LAURA SABBADINI
La trattativa per Hector Herrera è sempre viva con lo stesso calciatore che si era detto disponibile sin dal primo momento. In queste ore il Napoli attende la risposta definitiva del Porto, con il quale c’è ancora una distanza economica di cinque milioni. Pierpaolo Marino, ex ds del Napoli, ha rivelato ai microfoni di Radio Kiss Kiss: «So che Herrera dovrebbe arrivare a Napoli appena dopo la Coppa America».
L’ultima idea della Juventus è Artur Ionita. Il moldavo è un obiettivo del Napoli ma l’inserimento juventino ha fatto lievitare la valutazione a 7 milioni. Ieri i dirigenti bianconeri hanno incontrato il Verona: nell’ambito della cessione in prestito di Ganz ai gialloblù si è parlato anche di Ionita. Lo riferisce La Gazzetta dello Sport.
Roberto Insigne, attaccante del Napoli che è stato in prestito all’Avellino, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport:
“Mica facile giocare a Napoli, al San Paolo, con le aspettative. Lui è un fuoriclasse, a me piacerebbe esserlo. Lui è in Nazionale, io non ho ancora cominciato. E già stare qui a parlare mi suona strano. L’aspirazione più grossa? Giocare nel Napoli, io e Lorenzo insieme, ed arrivare allo scudetto. Pensi che festa. Di Francesco? Gran bella persona, non solo per il modo in cui mi ha accolto. E’ stata una bella serata, anche per il premio ricevuto. Ma l’autostima, dopo aver sentito Di Francesco, è salita. Ma non posso negare che Zeman e Sarri mi entusiasmino”.
Euro 2016 17 giugno. Dopo la giornata di ieri che ha fatto registrare il turno della deludente Germania (0-0 contro la Polonia) ed il salvataggio in extremis dell’Inghilterra (2-1 al 92′ contro il Galles) per cui, alla fin finea brillareè stata soltanto l’Irlanda del Nord che ha sorpreso tutti con la bellissima vittoria (2-0) sull’Ucraina, eccoci all’ottava giornata di Euro 2016 che si apre alle 15 con il secondo impegno nel Gruppo E nel quale l’Italia di Antonio Conte torna in campo, a Tolosa, contro la Svezia (reduce dal pareggio con l’Irlanda del Nord)ed andrà a caccia di un bis del successo sul Belgio che equivarrebbe a un lasciapassare per gli ottavi di finale di Euro 2016.
Le previsioni sulle formazioni suggeriscono:
ITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, De Rossi, Giaccherini, Florenzi; Eder, Pellè. All. Conte.
SVEZIA (4-4-2): Isaksson; Lindelof, E. Johansson, Granqvist, M. Olsson; S. Larsson, Kallstrom, Ekdal, Forsberg; Guidetti, Ibrahimovic. All. Hamren.
Italia-Svezia, avrà inizio alle ore 15 (Stadium de Toulouse), e sarà trasmessa da Sky Sport 1 e Rai 1.
Il match sarà disponibile anche in streaming tramite l’applicazione SkyGo e sul sito Rai.tv e su Radio Rai 1.
La giornata si completa con i due match della seconda giornata del gruppo D.
Alle 18 a Saint-Étienne si affrontano Repubblica Ceca e Croazia che potrebbero scendere in campo con i seguenti schieramenti:
La REPUBBLICA CECA è reduce dallasconfitta con la Spagnamentre la CROAZIA è reduce dalla vittoria con la Turchia
Repubblica Ceca-Croazia, avrà inizio alle ore 18 (Stade Geoffroy Guichard, Saint-etienne), e sarà trasmessa SOLO da Sky Sport 1. Il match sarà disponibile anche in streaming tramite l’applicazione SkyGo e su Radio Rai 1.
Chiude alle 21 (Stade de Nice) Spagna-Turchia, incontro nel quale i campioni in carica della Spagna – reduci dalla vittoria contro la Svezia – ricevono, a Nizza, la Turchia di Fatih Terim reduce dalla sconfitta con la Croazia.
Le previsioni danno per possibili le seguenti formazioni:
SPAGNA (4-3-3): De Gea, Juanfran, Piquè, Ramos, Alba; Fabregas, Busquets, Iniesta; D.Silva, Morata, Pedro
ore 15 a Tolosa: Italia-Svezia (RaiUno, SkySport 1 e SkyCalcio 1) ore 18 a Saint-Étienne: Repubblica Ceca-Croazia (SkySport 1 e SkyCalcio 1) ore 21 a Nizza: Spagna-Turchia (RaiUno, SkySport 1, SkyCalcio 1 e SkySport Mix)
Le parole di Marek Hamsik: “Se mi sono ispirato a Bonucci per il lancio che ha permesso a Weiss di segnare? Magari, perché quello che ha fatto Leo per Giaccherini contro il Belgio era molto più difficile. Dovrò studiarlo bene per capire il suo segreto. Via da Napoli? No, nessun mal di pancia. Ho altri due anni di contratto e quindi il mio futuro è ancora con il Napoli: c’è la Champions da giocare e tutti vogliamo fare bene. La società sta facendo i passi giusti, vuole puntare sempre più in alto. Poi come sapete bene non dipende solo da me, ma io non ho fatto strani pensieri. E credo che non li abbia neppure la società. Napoletani? Li trovo dappertutto, anche qui in Francia. Anzi, voglio ringraziarli pubblicamente perché non posso rispondere a tutti. Continuano a mandarmi messaggi d’affetto e d’incoraggiamento. E allora facciamo così: il gol segnato contro la Russia lo dedico pure a loro”
Quando una chiacchierata amicale diventa argomento, anzi materia di approfondimento di mercato. Ieri pomeriggio a pranzo si sono visti il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli ed il suo omologo all’Empoli Marcello Carli. Nel calcio “due più due fa anche tre”: rispunta l’idea che porta al pupillo di Maurizio Sarri, ovvero Riccardo Saponara? Pare proprio di no, tutto smentito.
Non c’è dubbio che il calciomercato può far cambiare gli scenari da un momento all’altro. La permanenza di Gonzalo Higuain oggi appare sempre più probabile con segnali distensivi che arrivano dall’Argentina. Una novità poi sul Pipita arriva da Dimaro, sede del ritiro estivo. C’è una novità. Il Napoli sta ultimando le locandine per il ritiro di Dimaro dove compare anche il volto del Pipita. Un segnale non di poco conto.
Gianluca Lapadula, alla fine sarà Napoli. Nella giornata di ieri Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, ha spiegato: “Abbiamo un accordo con tutte le società interessate, ma penso che alla fine finirà al Napoli”. Secondo indiscrezioni, martedì dovrebbe essere il giorno della firma a Roma alla presenza del presidente Aurelio De Laurentiis: operazione da 12 milioni, che comprende anche l’acquisto di Gianluca Caprari, che resterebbe in Abruzzo in prestito.
Il Napoli lavora sul mercato in maniera costante e cerca profili anche di primo piano in vista della Champions League. Secondo Sky Sport infatti, nelle ultime ore c’è stato un forte interesse per Axel Witsel, centrocampista del Belgio e dello Zenit di San Pietroburgo. E’ questa però un’operazione che al momento sembra difficile visti i costi quasi proibitivi della trattativa. Il giocatore, in più, percepisce un ingaggio di 4,2 milioni di euro annui, una cifra che supera i parametri del Napoli.
Il giorno 17 giugno il Napoli ha giocato quattro partite, due in serie A, una in serie B ed una nella coppa Italia, ottenendo due vittorie, con due sconfitte (senza pareggi).
Ricordiamo il 2-1 alla Fiorentina nell’ultima giornata della serie A-2000/01
Questa è la formazione schierata da Emiliano Mondonico: