L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha commentato così il mercato del Napoli: “Sono stati fatti una marea di sondaggi da parte di Cristiano Giuntoli ma, finora, l’unico acquisto ufficializzato è stato quello dell’empolese Tonelli, che andrà a completare il reparto difensivo. Per il resto, soltanto una montagna di chiacchiere e zero concretezza, mentre i giorni trascorrono e al raduno di Castelvolturno, il 10 luglio, Maurizio Sarri vorrebbe l’organico completato in modo da programmare il lavoro senza dover preoccuparsi di inserire questo o quel giocatore nel corso del ritiro, a Dimaro”.
Terremoto Argentina, dopo Messi anche Higuain annuncerà l’addio
“Sono quattro finali che ci tocca perdere, tre di seguito. E’ un peccato, ma è così. Per me l’esperienza con la Seleccion termina qui”, ha dichiarato Messi, subito dopo la sconfitta in Copa America contro il Cile. Per giunta potrebbe non essere un caso isolato: anche Aguero e Mascherano, infatti, avrebbero fatto sapere alla federazione di non voler più vestire la maglia della nazionale. E, secondo quanto riporta l’Espn, a questa lunga lista si potrebbe aggiungere anche Gonzalo Higuain, che dovrebbe annunciare il suo addio nei prossimi giorni.
Brexit, quei giovani che hanno disertato il voto
C’è stato un conflitto generazionale dietro i risultati di Brexit? Anziani sotto tiro, sono loro la causa di Brexit, contro i giovani convinti dell’Europa. Né l’una né l’altra delle affermazioni è confermata dai dati. Partiamo dai giovani.
La verità è che, se i dati commentati da Enrico Letta, e stimati anche da Ipsos, sono corretti, sono andati a votare in pochi, il 36% tra i 18 e 24 anni contro più dell’80% degli ultrasessantacinquenni. Il che vuol dire che i giovani non sono proprio scesi in campo. Ma ciò è avvenuto per un referendum in cui c’è stata una grande partecipazione popolare, come il Regno Unito non vedeva da tempo, dal 1992, oltre il 70%, a fronte di un 50% delle ultime elezioni. Il primo interrogativo che dovremmo porci è perché i giovani non si sono interessati a Brexit, e gli altri sì. Il 75% dei giovani, stimato prima delle elezioni, e quindi difficile da considerare, avrebbe votato contro Brexit, per il «remain» ma, attenzione, si tratterebbe del 75% del 36% che ha votato contro Brexit, cioè solo di poco più del 10% dei giovani britannici. Tutti gli altri a casa, disinteressati, o disinformati. Possono essere questi rappresentativi dei giovani al punto da considerarli parte di un conflitto generazionale?
Assolutamente no. Ma veniamo agli anziani. Può essere che abbiano votato in tanti per Brexit. Ma possono gli anziani da soli aver determinato questa vittoria? No, sono troppo pochi. Gli anziani nel Regno Unito rappresentano il 22% della popolazione, ma secondo la stima Ipsos Mori hanno raggiunto il 29% tra i votanti. I sondaggi di Ipsos Mori prima del referendum evidenziavano una maggiore tendenza anche delle classi sociali basse a schierarsi per uscire dall’Ue, pure tra i giovani, specie con titolo di studio più basso. Chi si schierava per uscire dall’Ue lo faceva molto per paura, degli immigrati e per le difficoltà economiche che incontrava. I giovani rappresentano il 29% della popolazione e il 22% dei votanti. la scarsa partecipazione al voto dei giovani, tendenzialmente più favorevoli all’Europa, ha penalizzato il fronte del «remain». Ma perché la generazione dell’Erasmus, dell’Europa senza confini non si è attivata e non è andata neanche a votare? Il Regno Unito è chiaramente un Paese spaccato a metà, ma non è emerso nessun conflitto generazionale, semplicemente perché i giovani si sono defilati dal voto e gli anziani da soli non avrebbero potuto determinarlo. Ma voglio porre un problema a mio avviso più grave su cui soffermarci. I cittadini del Regno Unito non brillano, in generale, per «patriottismo europeo». L’indagine condotta dalla Commissione Europea nel 2015, Eurobarometro, rilevava che il 64% dei cittadini britannici si sentono solo tali, piuttosto che anche europei. Era il Paese in cui questa percentuale si presentava più alta, contro una media del 38% di tutta Europa. E, attenzione, neanche tra i giovani la maggioranza si sentiva, insieme, britannica ed europea. I cittadini del Regno Unito sono anche quelli tra gli europei che conoscono meno i diritti come europei, e questo anche tra i giovani.
Stiamo attenti quindi quando analizziamo i dati. Non semplifichiamo troppo l’analisi, non forziamola; certo i giovani si sentono un po’ più europei degli adulti e degli anziani, ma il problema è che la coscienza europea è bassa e, quindi, diventa fragile, soprattutto in momenti critici come questi, quando il referendum per l’uscita dall’Europa può diventare la canalizzazione di uno scontento che riguarda altri aspetti. C’è da chiedersi quanta informazione seria è stata diffusa alla vigilia del voto, quanto abbia giocato la demagogia, la paura, le migrazioni. E non si può che richiamare l’attenzione sull’irresponsabilità da parte dell’inquilino di Downing Street nell’usare una questione così delicata in un momento così critico, per semplici giochi di potere. Cameron avrebbe dovuto sapere che la coscienza europea nel suo Paese era così bassa e che quindi esponeva il Paese e l’Europa tutta a rischi elevati. Il Regno Unito merita di meglio che politici così spregiudicati, specie in questo momento.
Ma questa va considerata come una lezione per tutti. Quanto realmente in tutti i nostri Paesi la coscienza europea è incardinata e viva? Quanto un referendum può spazzarla via per motivi estranei al referendum stesso? Forse mai prima d’ora, seppure per uno choc così enorme come l’uscita dall’Unione di uno Stato membro così importante, un tema riguardante l’Unione era stato così sentito, discusso, partecipato, sofferto. Se la classe dirigente europea saprà farsi tale ed affrontare le cause profonde, l’Europa, seppur ferita, muoverà i suoi passi verso la formazione di un popolo e di una diffusa coscienza europea. Ma tutto ciò non potrà venire solo dall’alto. I giovani a questo punto devono farsi avanti.
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vivicentro.it/editoriale – lastampa / Brexit, quei giovani che hanno disertato il voto LINDA LAURA SABBADINI
TuttoSport: “Il Napoli non molla Candreva, ma lui vuole l’Inter”
TuttoSport apre facendo chiarezza in merito al futuro di Antonio Candreva: “L’Inter dopo aver fatto una prima offerta di 16 milioni più 2 di bonus, negli scorsi giorni ha alzato a 18 milioni senza parte variabile la propria proposta. Cifra, però, ancora distante da quella richiesta dal presidente Lotito che valuta il suo esterno 25 milioni. Il Napoli rimane nell’ombra, così come il Chelsea, ma Candreva, tramite il suo agente, ha fatto già presente alla Lazio di voler sposare il progetto nerazzurro. E’ evidente, però, che l’Inter debba alzare la sua offerta per venire incontro alle pretese di Lotito”.
Follia Fabinho, il Monaco chiede 30 milioni di euro
Il Napoli insiste per Fabinho, ma il Monaco spara alto: secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, ADL avrebbe proposto al club del principato un’offerta intorno ai 15 milioni di euro più il cartellino di Zuniga, ma non basta. La società chiede non meno di 30 milioni di euro.
Copa America, il Cile campione! Maledizione Higuain e Messi che dice basta
Maledizione Argentina: l’albiceleste perde ai rigori, contro il Cile, la terza finale consecutiva. Decisivo il penalty sbagliato da Messi, che dopo il fischio finale, ha dichiarato di voler dire addio alla nazionale. Festeggiano, invece, i ragazzi di Pizzi che si riconfermano i campioni assoluti della Copa America. Brutta la partita di Gonzalo Higuain, sostituito al 70esimo minuto.
Gazzetta: “Manca poco per Herrera, il Porto pronto ad accettare l’offerta”
Eppur si muove: nei prossimi giorni si saprà di più sull’affare Napoli-Herrara. La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, scrive così: “Entro metà settimana dovrebbe risolversi la questione relativa all’acquisto di Hector Herrera, il mediano messicano, di proprietà del Porto. Dal Portogallo arrivano segnali distensivi, il presidente del club sarebbe disposto a rivedere le proprie pretese economiche e ad accettare i 20 milioni che gli sono stati offerti da De Laurentiis. Ancora qualche giorno, dunque, e poi si conosceranno le vere intenzioni del Napoli per il centrocampista della nazionale messicana”.
Chiamate da Milano: la truffa si allarga. Ecco i vari numeri
L’allarme lanciato ora anche dalla Polizia di Stato. I numeri con prefisso che lascia credere una provenienza da Milano (02) e che sottraggono credito telefonico, al momento sono: 02 80886927; 02 692927527 e 02 22198700, 0280887028 e 0280887589.
Chi riceve una chiamata con prefisso da Milano, farà meglio a non rispondere. Lo avevamo annunciato giorni fa, avvisando dell’allarme diffuso in rete dai numerosi utenti truffati
AGGIORNAMENTO: 27 giugno 2016 (news del 7 giugno)
Il numero incriminato era lo 02 80886927, apparentemente proveniente dal capoluogo lombardo ma di fatto una truffa congegnata ad hoc per sottrarre credito telefonico.
Il metodo truffaldino, in realtà non affatto nuovo, visto che in passato sono state utilizzate tecniche simili, con chiamate provenienti da località con prefissi stranieri, mira a far rispondere l’utente e a decurtare il credito presente sul telefono (non solo cellulare ma anche fisso) semplicemente all’atto della risposta. All’altro capo del telefono in genere non risponde nessuno, ma più tempo si passa alla cornetta più credito viene eroso.
La novità rispetto al passato, che può cogliere impreparati gli utenti, è l’uso di un prefisso italiano, apparentemente attendibile e innocuo, che in realtà giunge da numerazioni a pagamento che contattano automaticamente l’utente, in base ad elenchi ottenuti non si sa come e da chi (almeno al momento) ricevendo un tornaconto da ogni risposta silenziosa.
Tale tecnica, già conosciuta all’estero, si chiama “spoofing” (traducibile come “imbroglio”) che consiste nel camuffare come normale, un numero straniero o a “valore aggiunto”, mettendo in atto quello che è già stato ribattezzato come “terrorismo telefonico” con oltre quattro cinque chiamate al giorno.
Ora, il passaparola diffuso in rete ha prodotti i suoi effetti e la stessa polizia di Stato ha segnalato sulla sua pagina Facebook, Una vita da social, il nuovo pericolo per gli utenti, “indipendentemente dal gestore del proprio telefono fisso o quello mobile”, dei “ladri di crediti telefonici con una chiamata truffaldina”. Le denunce fioccano e risulta, scrive la polizia, “una propagazione sull’intero territorio nazionale perchè i malfattori starebbero agendo in modo massiccio e senza alcuna intermittenza, senza cioè frapporre alcuna sensibile differenza nella scelta degli utenti. La metodologia di azione è, infatti, di tipo grossolana: non esistono distinzioni sull’età. Per i truffatori, tutti gli utenti sono potenziali «vittime». La leva sembra essere quella dei ritmi frenetici del quotidiano: nella fretta, è difficile leggere i numeri delle chiamate in arrivo e si corre, quindi, il rischio di dimenticare la numerazione incriminata“. Basta rispondere alle chiamate, scrive ancora la polizia, “per correre seriamente il rischio di vedersi addebitati dei costi al momento non quantificabili”.
Ora, sarà perché il passaparola ha allertato gli utenti o semplicemente per una “evoluzione” della stessa truffa, i numeri segnalati dagli utenti, anche sulla pagina della polizia, sono diversi. Occorre prestare attenzione infatti anche a: 02 692927527 e 02 22198700, 0280887028 e 0280887589.
Come difendersi? Anzitutto, prestando attenzione alle telefonate in arrivo e se non si conosce il numero, da dovunque provenga, meglio non rispondere. Inoltre, come suggerito dalla stessa Polizia di Stato, il consiglio “è quello di inserire il numero nella blacklist dello smartphone che utilizzate costantemente, in modo tale da bloccarlo senza creare i presupposti della truffa”.
In ogni caso, in rete, sono sempre di più i siti e i blog che segnalano i numeri a rischio (tra i più noti: www.tellows.it).
Fonte: Chiamate da Milano: la truffa si allarga. Ecco i vari numeri – di Marina Crisafi – (www.StudioCataldi.it)
Gazzetta: “Witsel vuole il Napoli, ma attenzione allo United”
L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport apre facendo il punto sul mercato del Napoli relativamente al centrocampo: “Una certezza c’è: Axel Witsel lascerà lo Zenit San Pietroburgo. Non importa se giocherà nel Napoli o altrove: per lui l’aspetto più importante in chiave futura, è lasciare la Russia per un altro campionato europeo. Al momento sono due i club che lo stanno inseguendo, si tratta del Manchester United e del Napoli, appunto. C’è più di un ostacolo da superare, in ogni modo, perché lo Zenit chiede una cifra elevata, oltre 30 milioni di euro per cederlo e Aurelio De Laurentiis non vorrebbe arrivare a questa cifra o, quanto meno, vorrebbe ottenere un dilazionamento. Poi, c’è lo stipendio del mediano belga che guadagna 4,2 milioni di euro netti a stagione, un ingaggio che non rientra nei parametri del presidente del Napoli. A parte questi intoppi, però, c’è il gradimento dello stesso Witsel, che verrebbe volentieri a giocare nel campionato italiano e, per giunta, in un club che parteciperà alla prossima Champions. Insomma, ci sono tutti i presupposti perché De Laurentiis acceleri l’operazione e convinca i russi ad abbassare le loro pretese. Dunque, di nuovo rispetto ai giorni scorsi, c’è la volontà del centrocampista della nazionale belga a trattare col Napoli. Che non significa accordo sicuro, ovviamente, perché prima che si arrivi ad una firma bisognerà trovare l’accordo con lo Zenit”.
ADL: “I miei giocatori firmano un contratto da 120 pagine. Vendita Cavani e Lavezzi? Che affare…”
Ai microfoni del settimanale Monaco Hebdo, Aurelio De Laurentiis ha rilasciato un’interessante intervista: “Faccio firmare ai miei calciatori contratti di 120 pagine. Non peno a come è stato fatto in passato, io penso che ogni cosa si possa cambiare. Non comprerei un calciatore che non mi cede tutti i suoi diritti d’immagine, anche con gli attori faccio allo stesso modo. Qualcuno mi prendeva per pazzo. Francia? Non ho rimpianti per Lavezzi e Cavani. Ho venuto il primo a 33 milioni ed il secondo a 65, credo sia stato un buon affare. Rivale scudetto? E’ difficile battere la Juve per la sua grande stabilità economica. Possono spendere tre volte quanto spendiamo noi, mentre a Napoli io sono dovuto ripartire da zero. Di cosa da fare ce ne sono tante, a partire dallo stadio che mi viene dato un giorno prima della partita. Sono quarant’anni che non viene effettuato un lavoro dal Comune, che è proprietario dell’impianto. Cos’è la napoletanità? E’ come il sale ed il pepe che danno sapore a tutti i piatti”.
EURO 2016: Ungheria Belgio 0-4|Un Belgio travolgente accede ai quarti di finale
Ungheria Belgio 0-4. La squadra di Wilmots domina e travolge i magiari. Accesso meritato ai quarti di finale
Allo Stadium Municipal di Tolosa si disputa la quarta gara valida per gli ottavi di finale di Europa 2016. Il Belgio travolge gli avversari nonostante una dignitosa prestazione dei magiari che hanno tenuto aperta la gara fino al 78’ nel tentativo di pareggiare. Poi è arrivata la goleada belga che ha proclamato la squadra di Wilmots vincitrice indiscussa di questa partita. L’accesso ai quarti di finale è meritato, il 1° luglio affronterà il Galles.
Primo tempo
La gara inizia con un pressing asfissiante dei belgi sui magiari. La prima occasione per la squadra di Wilmots si presenta al 6’ con Lukaku che tenta la conclusione, la palla viene deviata in angolo dal portiere.
Al 10’ arriva il vantaggio belga: De Bruyne dalla fascia sinistra crossa verso il centro dell’area, Alderweireld stacca di testa e insacca alle spalle del portiere.
Ungheria Belgio 0-1
Al 15’ parata di Kiràly su tiro pericoloso di De Bruyne che servito da Lukaku, s’invola verso la porta e scarica il suo sinistro, bloccato dal portiere.
Al 24’ buona azione ungherese innescata da Dzsudzsák che prova la conclusione da fuori area, ma Courtois è attento e neutralizza il pericolo.
Al 35’ il Belgio è vicino al raddoppio: punizione battuta da De Bruyne, la palla arriva a un centimetro sotto la traversa ma il portiere riesce ad arrivarci e respinge. Grande parata di Kiràl che tiene ancora aperta la gara.
Risposta ungherese al 40’ con un fendente di Dzsudzsák che sorvola di poco la traversa. L’Ungheria prova a tenere testa agli avversari senza subirne la potenza.
I migliori di questo primo tempo sono stati Kiràly per l’Ungheria e De Bruyne per il Belgio. Molti gli errori di Nainggolan in questa gara mentre il napoletano Mertens ha provato a distinguersi con qualche azione seppur dalla conclusione imprecisa.
Secondo tempo
Ripresa aggressiva per i belgi che si rendono pericolosi con i soliti Lukaku e De Bruyne. Gli ungheresi provano allora a cambiare atteggiamento e alzano il baricentro insieme a un buon possesso palla. Arrivano allora le azioni pericolose che mettono i brividi ai magiari.
Al 53’ occasione per l’Ungheria: Dzsudzsák crossa verso il centro dove Szalai stacca di testa, palla deviata dal difensore belga.
Al 66’ grande parata di Courtois su un bellissimo e insidiosissimo tiro di Pintér che ha regalato una grande speranza ai suoi tifosi
Al 68’ è ancora l’Ungheria a rendersi pericolosa con un tiro angolato al volo di Juhàsz che parte da fuori area e la cui conclusione finisce di poco fuori. Si accavallano le occasioni pericolose degli ungheresi che in questa fase di ripresa stanno schiacciando gli avversari.
Nonostante il pressing dell’Ungheria, arriva il gol del ko definitivo:
Al 78’ Batshuayi, appena entrato al posto del grande Lukaku, riceve una palla d’oro da Hazard. Il numero 22 non spreca e appoggia in rete la palla del 2 a 0.
Incredibile contropiede del Belgio che dopo solo 2 minuti dal raddoppio, realizza la terza rete all’80’. Uno scatenato Hazard riceve palla da fuori area, dribbla 2 avversari e conclude in rete. Ovazione per l’attaccante numero 10 belga che viene subito sostituito da Fellaini.
Chiude la goleada allo Stadium Municipal Carrasco che con un sinistro sul primo palo affonda i magiari a digiuno di reti. Ungheria Belgio 0-4
FORMAZIONI
UNGHERIA (4-2-3-1): Király; Kadar, Guzmics, Juhász, Lang; Gera (46’ Elek), Nagy; Dzsudzsák, Pintér (75’ Nicolics), Lovrencsics; Szalai.
Ct.: Storck
BELGIO (4-2-3-1): Courtois; Meunier, Alderweireld, Vermaelen, Verthongen; Nainggolan, Witsel; Mertens (70’ Carrasco), De Bruyne, Hazard (81’ Fellaini); Lukaku (77’ Batshuayi).
Ct.: Wilmots
ARBITRO: Milorad Mazic
AMMONITI: Kadar (U); Lang (U) Elek (U); Vermaelen (B); Batshuayi (B)
MARCATORI: 10’ Alderweireld; 79′ Batshuayi; 80′ Hazard; 91′ Carrasco
ALLEGATI: (Vademecum Euro 2016) https://www.vivicentro.it/sport/cronaca-sportiva/vademecum-euro-2016-ad-ora/
di Maria D’Auria
Spagna, Popolari primo partito davanti a Podemos
Exit poll, la forza anti-sistema supera i socialisti al secondo posto. Scenario incerto, PP-Psoe o governo di sinistra
Madrid – Il Partito popolare avrebbe vinto le elezioni spagnole con il 28,5%, pur rimanendo lontano dalla maggioranza assoluta dei seggi (176) in Parlamento. Secondo sarebbe arrivato Podemos con il 25,6% che scavalca i socialisti del Psoe fermi al 22% davanti ai liberali di Ciodadanos (11,8%). In base agli exit poll diffusi dalla catena televisiva Rtve, il Pp si aggiudicherebbe tra 117 e 121 seggi su 350, Podemos si collocherebbe tra 91 e 95, il Psoe tra 81 e 85 e Ciudadanos tra 26 e 30.
Podemos, che alcuni sondaggi davano possibile prima forza, è una formazione critica verso l’Ue alleatasi con Izquierda Unida nella lista “unidos Podemos”. Tra gli scenari possibili se i dati confermassero questi equilibri ci sono un’allenza di sinistra tra Podemos e socialisti, che potrebbero formare un governo con la maggioranza assoluta, oppure una grande coalizione tra Pp e Psoe. Per i socialisti di Pedro Sanchez, che per la prima volta dal ritorno alla democrazia, nel 1977, sono scivolati al terzo posto, la scelta non è facile: alleandosi con i popolari rischiano di venirne schiacciati e di fare la fine del Pasok in Grecia, scomparso dalla scena politica. Ma con la formazione di Pablo Iglesias c’è l’incompatibilità sulla Catalogna, visto che il Psoe respinge il referendum sull’indipendenza che trova disponibile Podemos.
Di certo, non sarà facile superare l’impasse nella quarta economica della zona euro che era emersa già dopo il voto del 20 dicembre. Dal voto emerge una tenuta dei popolari dell’ex premier Mariano Rajoy che conferma la percentuale di dicembre mentre i socialisti perdono ancora terreno.
Pedullà: “Napoli e Pescara continuano a trattare: Caprari e Verre sul piatto”
Dopo il rifiuto di Lapadula resta comunque rovente l’ asse di mercato Pescara-Napoli. Ecco quanto riferisce Alfredo Pedullà, giornalista di Sportitalia, sul proprio sito ufficiale:
“Con il Napoli sta andando avanti il discorso per Caprari, come segnalato da tempo, proposto anche il centrocampista Verre, entrambi resterebbero in Abruzzo. Ma sulle cifre c’è distanza, bisogna lavorare”.
Sky – Napoli a caccia di centrocampisti: Herrera, Witsel e Soriano le piste
Napoli sulle sempre sulle tracce di un centrocampista. Stando a quanto riferisce Sky Sport sarebbero diversi i nomi sul taccuino di Giuntoli: Herrera, Witsel e Soriano. La società partenopea sta valutando quale dei tre possa essere la trattativa meno complicata. Per Witsel sono previsti nuovi contatti tra le parti nei prossimi giorni, le cifre sono importanti: 3,5 milioni l’ ingaggio chiesto dal giocatore oltre ai 25 milioni da versare allo Zenit.
3324 migranti salvati in 26 operazioni: 25 gommoni e 1 barcone
Sono circa 3.324 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi, nel corso di 26 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale operativa della Guardia costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. I migranti si trovavano a bordo di 25 gommoni e 1 barcone, nello specchio acqueo 35 miglia a nord dalle coste della Libia, sulla direttrice di Sabratha.
Hanno preso parte ai soccorsi, unità della Guardia Costiera, della Marina Militare, di Eunavformed, di Frontex, e delle ONG MSF e Sea Watch. A termine delle operazioni di soccorso, tutti i migranti sono stati presi a bordo di due unità della Marina Militare operanti nel dispositivo Mare Sicuro, dell’unità spagnola Rio Segura operante nel dispositivo Eunavformed, dell’unità spagnola Reina Sofia operante nel dispositivo Frontex e delle unità Dignity I e Burbon Argos di MSF.
vivicentro.it/isole/cronaca – 3324 migranti salvati in 26 operazioni: 25 gommoni e 1 barcone
NOTE sulla Guardia Costiera:
La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.
Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.
Attività e competenze
Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.
In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.
In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.
(note da: wikipedia)
Germania-Slovacchia 3-0, show dei tedeschi che raggiungono i quarti di finale
OTTAVI EURO 2016 – Va in scena al Pierre-Mauroy di Lille il quinto ottavo di finale di questo Euro 2016, che vede contrapporsi Germania-Slovacchia. Da questa sfida uscirà il prossimo avversario dell’Italia ai quarti di finale, sempre che gli uomini di Conte riescano a superare lo scoglio rappresentato dalle furie rosse. I campioni del mondo in carica sfidano una squadra sicuramente meno forte, molto difensiva, con un centrocampo tutto made in Italy (Hamsik e Kucka). A spaventare il ct Kozak sono le statistiche relative alla nazionale tedesca nelle ultime 16 partite delle fasi finali di europei e mondiali: il bilancio è di 13 vittorie, due pareggi e una sola sconfitta. Gli slovacchi, tuttavia, sono riusciti ad incartarla all’Inghilterra nell’ultimo match, chiudendosi a riccio per poi cercare delle ripartenze veloci sugli esterni.
PRIMO TEMPO:
La Germania parte subito fortissimo e già all’ottavo minuto trova la rete del vantaggio. A firmarla ci pensa un difensore: Boateng, dopo aver raccolto una palla vagante al limite dell’area, spara una sassata da fuori area con il destro e porta gli uomini di Loew sull’1-0! Al 12’ la Slovacchia prova a reagire: Skrtel prova il lancio lungo, ma Kucka viene pizzicato in offside. Al 13’ rigore per la Germania: Mario Gomez viene atterrato in area da Skrtel, il difensore viene anche ammonito. Ozil spreca però questa clamorosa occasione per portare i tedeschi sul 2-0. Prende la palla, va sul dischetto ma Kozacik si fa trovare pronto e respinge il tiro, rigore parato! Al 18’ destro al volo di Ozil dopo la sponda di Draxler ma la palla finisce alta sopra la traversa. Al 20’ cross di Kimmich su cui Gomez non arriva per un soffio. E’ un assedio dela Germania e la Slovacchia sembra essere inerme di fronte allo strapotere degli avversari. Al 23’ lancio in profondità per Duris. Neuer capisce tutto in anticipo e blocca in uscita. Al 24’ Ozil sfiora il palo con il destro dopo una sponda di Gomez. Al 26’ Skrtel si immola e respinge la conclusione a colpo sicuro di Khedira dal limite dell’area. Al 28’ Muller prende bene il tempo sul cross di Ozil, ma di testa non riesce a centrare lo specchio. Al 29’ splendida azione corale dei tedeschi: Draxler entra in area dal lato corto dopo aver dribblato il romanista Gyomber, ma la difesa riesce a neutralizzare Gomez. Hamsik e compagni non riescono a trovare un piano b e se ne restano arroccati sulla trequarti. Al 38’, finalmente, gli uomini di Kozak si affacciano in avanti: tocco corto di Hector per Neuer costretto all’uscita disperata per anticipare la pressione di Duris. Al 41’ Neuer compie un autentico miracolo, togliendo dall’incrocio il colpo di testa a botta sicura di Kucka. Al 42’ Skriniar cerca la porta con un destro a giro dal limite ma colpisce male. Ci sono segnali di reazione, ma è proprio in questo momento che arriva il raddoppio della Germania! Draxler fa tutto da solo: supera Kucka e si prende la linea di fondo, tocca poi dentro l’area piccola per Gomez che devia in rete il pallone del 2-0. L’ex attaccante della Fiorentina anticipa Durica e batte l’incolpevole Kozacik con un tocco da predatore di aree di rigore. Finisce con questo risultato il primo parziale di gioco, dopo un minuto di recupero. E’ show della Germania, con due reti segnate ed un rigore parato, ma la Slovacchia avrebbe potuto pareggiare qualche minuto prima del secondo gol subìto.
SECONDO TEMPO:
Subito sostituzione per la Slovacchia : entra Gregus (6), esce Weiss (7) al primo minuto e Kimmich prende il cartellino giallo per aver stoppato il pallone con un braccio. Al 4’, sponda di Hamsik per Kucka che calcia dal limite di prima intenzione, Neuer blocca centralmente. Con il proseguo della ripresa la Slovacchia prende sempre più coraggio. Al 15’, numero di Draxler che supera con una veronica Kucka e Pekarik ma poi si lascia cadere al limite dell’area, Marciniak lascia correre. Al 17’ calcio d’angolo per la Germania e 3-0 di Draxler che di prima intenzione buca Kozacik dopo il colpo di testa provato da Hummels. Al 19’ Sestak sostituisce Duris tra le fila polacche. Al 22’ Hummels viene ammonito per un brutto fallo su Sestak. Al 23’ occasione per la Slovacchia: sugli sviluppi della punizione, bellissima conclusione di Durica che fa la barba al palo con Neuer battuto. Al 25’ Gomez prova la sponda in area per Khedira ma il cross è troppo alto e l’attaccante non riesce nella deviazione. Al 27’ doppia sostituzione per Loew, che pensa già ai quarti di finale: esce Draxler ed entra Podolski, Howedes prende il posto di Boateng. Al 31’, terza ed ultima sostituzione per i tedeschi: Khedira lascia il posto a Schweinsteiger. Al 35’ Sestak entra in ritardo su Kimmich ma Marciniak lo grazia e gli risparmia il giallo. Un minuto dopo, tocco in verticale di Kimmich a liberare Podolski davanti a Kozacik. Azione fermata per fuorigioco. Al 37’, tocco in verticale di Ozil per Gomez, Skrtel chiude in scivolata. Al 39’ sostituzione Slovacchia, Salata entra al posto di Gyömbér. Al 42’ cross teso di Podolski in area piccola respinto in corner da Salata. Al 44’ Cross fuori misura di Hector per Gomez, libero sul secondo palo. Al 46’, piattone a colpo sicuro di Kroos dall’altezza del dischetto sul tocco arretrato di Muller. Miracolo di Kozacik che resinge in tuffo! Nello stesso minuto, ammonizione per Kucka. La partita finisce al 47’: la Germania vola ai quarti battendo Hamsik e soci per 3-0.
FORMAZIONI UFFICIALI:
GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng, Hummels, Hector; Kroos, Khedira; Muller, Ozil, Draxler; Gomez. Ct Joachim Low
SLOVACCHIA (4-2-3-1): Kozáčik; Pekarík, Škrtel, Ďurica, Gyömbér, Škriniar; Kucka, Hrošovský, Hamšík, Weiss; Ďuriš. Ct Kozak
Arbitro: Marciniak (Polonia)
Guardalinee: P. Sokolnicki, T. Listkiewicz
4° uomo: B. Kuipers
Giudici di porta: P. Raczkowski, T. Musial
Claudia Demenica
BREXIT- FUTURO dell’EUROPA



Osservazioni sui grafici precedenti- EUROPA UNITA –
L’anno 2016 , per l’Europa(UE) , si presenta come segue:
1- Attenzione verso le motivazioni delle alleanze e dei trattati (Luna in 12ma)
2- Condizioni d’isolamento (Saturno in 12ma)
3- Discussioni, documenti ed incontri relativi al rapporto con gli altri- alleanze e trattati- che incidono sulle risorse e sulle potenzialità dell’Europa , oltre che sulla fine e la trasformazione degli accordi. (Mercurio- dispositore della 9= 3 di 7 che si presenta in 2 casa( = 8 di 7) .
4- Nel mese di giugno si ha il passaggio in 5 casa , cioè nel settore delle speculazioni e della fiducia nei trattati e nelle alleanze, ma la 5 è anche la 12ma di 6 (popolazione) e quindi indica anche le prove del popolo. Il dispositore della 5 casa(Toro) è Venere che si posiziona in 1 casa , la casa dell’immagine , ma anche di ciò che si oppone all’alleanza; Venere in quella posizione sollecita il confronto e rappresenta le conseguenze delle discussioni e degli incontri sui trattati/accordi.
5- Non dimentichiamo che la 6 casa è la trasformazione delle amicizie, oltre a rappresentare il disagio, il popolo, e gli impegni; Urano in questo settore sottolinea, nel merito dei significati suddetti, le novità e le situazioni di cambiamento.
6- Altra particolare importanza va attribuita alle posizioni Nodali, sull’asse 4/10, cioè all’influsso del destino sul prestigio e sulla stabilità dell’Europa.
7- Infine, Nettuno all’AS evidenzia la necessità di una rigenerazione, considerando le illusioni e le delusioni che influiscono sui significati della prima casa- immagine, accordi sulle trattative, conseguenze e speculazioni legate alle problematiche degli stranieri, incontri, scritti e discussioni sui progetti e sulle amicizie.
Grafico mensile dal 13 giu al 09 lug 2016-
Il giorno 23 giu si ha il passaggio in 9 casa- dove influisce il destino con esperienze del passato che si ripropongono. La 9 casa è la casa degli stranieri, indica le discussioni sulle alleanze e sui trattati, (9=3 di 7) oltre a rappresentare le conseguenze sulle speculazioni(9=5 di 5) e sulle prove che assillano la popolazione(5=12ma di 6).
Il dispositore della 9 casa(Ariete->Marte) si pone in 1 casa, rendendo l’immagine dell’Europa più incisiva ed aggressiva nel confronto, ma sottolineando la necessità di iniziative per la trasformazione della popolazione e la fine delle prove connesse alle alleanze ed ai trattati.
La prima casa è anche la decima della quarta, quindi rappresenta il prestigio legato alla stabilità ed alla sede dell’Unione Europea; il pianeta Marte, oltre ad indicare la lotta e la battaglia in corso, sollecita le iniziative da prendere per il mantenimento del prestigio specificato.
Urano, in cuspide alla 11ma casa, indica il cambiamento nelle amicizie e nei progetti, sollecitati dal fatto che Urano è dispositore del segno della 7 casa (Aquario) che rappresenta le alleanze, ma anche i nemici dichiarati che si sono evidenziati. A proposito di inimicizie, la Luna è dispositore della 12ma casa (Cancro) che indica i nemici segreti che minano la stabilità e la sede dell’Unione Europea (Luna in 4 casa).
Anni futuri dell’Europa Unita- Tabella creata con metodo Bisconti- e software CAELUS

Osservazioni e conclusioni- sugli Anni Futuri dell’Europa Unita
La prima cosa da dire è che ho scritto che Nettuno (nel 2016) si trova all’AS, in realtà, secondo la Tabella qui presentata, il pianeta è in 12ma casa e passerà , decisamente, in prima casa l’anno prossimo. Ciò vuol dire che le delusioni/illusioni quest’anno hanno interessato le motivazioni degli accordi, influendo sulle difficoltà della popolazione e sulle opportunità di lavoro. Ciò tenendo presente che ci sono state le ansie in merito alle discussioni ed agli incontri legati al prestigio dell’Europa – decima casa-(che indica, di per sé, il Capo, chi comanda, ecc.). Per il 2016 parlo al passato, perché già siamo a metà anno- dalle notizie attuali gli sviluppi interesseranno i prossimi sei mesi, ma solo l’anno prossimo avvertiremo il cambiamento della posizione di Nettuno che passerà in prima casa. (vedi anche grafico anno2017).
Cosa rappresenta la prima casa: prima di tutto l’immagine dell’Europa, le possibilità di confronto con i partners- o con i collaboratori in genere- , la trasformazione della popolazione, dei servizi, dei disagi, le prove legate all’economia ed alle risorse, la fiducia nelle discussioni , spostamenti, scritti ed incontri. Inoltre , essa è legata alle discussioni, agli scritti ed agli incontri dei Ministri, oltre alle speculazioni ed alle conseguenze delle problematiche riguardanti l’estero, gli stranieri , ecc.
Tutto ciò sarà gestito con la presenza di Nettuno che come pianeta può far valorizzare i sogni, le aspirazioni, ma può anche evidenziare ansie, illusioni , delusioni, attraverso la sensazione distruttiva che tutto è vago e non definito, che ogni cosa ha bisogno di essere rigenerata.
Oltre a questo cambiamento, per l’anno prossimo c’è quello che riguarda Giove. Il pianeta si sposterà dalla 9 casa alla 10 casa. L’attenzione quindi potrà essere rivolta ai Capi, al prestigio dell’Europa, ma anche ai disagi della popolazione, alle risorse degli stranieri o a quelle che coinvolgono l’estero, all’origine di contrasti / fine di collaborazioni, ai disagi legati alle speculazioni in genere ed alle prove della popolazione. Per affrontare tutto ciò c’è bisogno di organizzazione, di espansività, di infondere gioia , ma anche di saggezza nello svolgere funzioni di comando. L’unico rischio è che , siccome Giove è dispositore del Sagittario in 12ma casa, le prove ed il senso di isolamento possano influire sulla gestione del potere e sulle specifiche figure preposte alla guida dell’Europa.
La posizione di Giove in 10 casa è accompagnata da quella del Nodo Nord , quindi dagli eventi destinici che definiranno momenti e situazioni importanti sulle problematiche sopra citate. Nel 2018 inizierà un periodo in cui l’attenzione verso l’estero e gli stranieri sarà scandita da eventi importanti, ma anche gli incontri, le discussioni sulle alleanze , sulle collaborazioni , le questioni sui nuovi progetti e sulle amicizie, saranno legati a fattori esterni, cioè non legati direttamente alla gestione specifica dell’Europa.Ciò fino al 2020.
Ciò che indirizzerà l’Europa, o per lo meno chi ne definirà il percorso saranno la questione economica e/o la trasformazione dei trattati e degli accordi. Questi due aspetti potranno essere determinanti fino al 2019. In questi anni ci saranno dei passaggi importanti, che saranno accettati in pieno adattamento, per i seguenti settori: Capi di Stato (2016), Popolazione(2017), Risorse altrui(2018), Amicizie-Ministri(2018).
Fino al 2020 Saturno si troverà in 12ma casa, cioè nella casa delle prove, della concentrazione, delle difficoltà della popolazione , della dimora degli stranieri, della sofferenza/disagio per le collaborazioni, ma anche della trasformazione delle speculazioni, della creatività e nella casa delle risorse degli amici ecc. In questo periodo bisognerà affidarsi alla fermezza, alla razionalità in genere ed alle potenzialità dei Ministri in particolare, tenendo presente che queste sono le caratteristiche del dispositore del segno della prima casa(Capricorno) che rappresenta appunto l’immagine dell’Europa.
Per un periodo più lungo non ci saranno cambiamenti nella posizione di Plutone (almeno fino al 2029), ma avremo una continua e lenta trasformazione, in merito ai valori ed al potere acquisito dall’11ma casa, cioè le amicizie, i progetti, la fiducia, incidendo dal punto di vista speculativo sulla popolazione, sulle difficoltà riguardanti la creatività, l’arte, le prove del popolo. In merito alla popolazione si noteranno esigenze di cambiamento e richieste di libertà e di rinnovamento che dureranno fino al 2027. Ciò significa che sarà continuamente messa in discussione la capacità collaborativa dell’Europa, avendo l’impressione che ad ogni situazione dovrà corrispondere un cambiamento, che ogni esigenza o richiesta sarà motivata da un desiderio di libertà, di conseguenza si cercherà di adattarsi alle varie situazioni aspirando sempre ad un cambiamento.
Nel 2017 si dovrà considerare la presenza di Marte in 4 casa, che potrebbe indicare iniziative necessarie per la stabilità, ma anche lotte interne, aggressività e/o pericoli che potrebbero influire sui rapporti collaborativi e sulla struttura stessa dell’Europa. Ci sarà un’alternanza tra le lotte per la stabilità e le iniziative riguardanti l’economia, le risorse per cui, di fatto, si procederà ad una trasformazione saltellante fino al 2020.
In conclusione: Gli anni 2017 e 2018 saranno importanti, in modo diretto, per gli aspetti riguardanti il prestigio ed il comando dell’Europa; il primo cambiamento interesserà gli eventi riguardanti gli stranieri e l’estero. Le questioni di 10 casa , tuttavia, influiranno indirettamente sui Ministri, sulle risorse impegnate per gli stranieri, sulle speculazioni e le conseguenze riguardanti i servizi, la popolazione e sui disagi legati alla fiducia verso i partners/collaboratori dell’Europa, verso l’istruzione, l’arte e tutte le attività creative. A livello di fondo sarà interessata l’economia nei rapporti con l’estero.
Suggerimenti:
La posizione più forte è quella di Plutone in 11ma , sia per la lunga permanenza , sia per i significati dell’11ma casa. Le posizioni degli altri pianeti lenti , a breve, si modificheranno per un nuovo ciclo , toccando nuovi settori. Il potere di Plutone incide :
1- Sulla fiducia, sui Ministri,(11ma – base)
2- Sulle risorse economiche (proprie ed altrui) in modo determinante (11ma = 10 di 2) e (11ma= 4 di 8)
3- Sulla disagi/sofferenze dei popoli ( 11ma = 6 di 6 casa- la gente)
4- Sulla trasformazione/fine della stabilità, delle origini/tradizione (11ma = 8 di 4)
Per questi motivi, a breve termine, l’attenzione del singolo e le sue azioni vanno gestite mediante i pianeti veloci, considerando i seguenti punti:
1- Sole- posizione fissa in 2 casa =(2016-2017-> risorse, massima creatività/speculazione, prove per la comunicativa).
2- Luna- (2016-> 12ma casa- concentrazione- motivare le collaborazioni –); (2017->2 casa- vedi Sole)
3- Mercurio- idee e comunicativa- (2016 -2017 -> 2 casa- vedi Sole)
4- Venere- (2016->1 casa= immagine, confronto, lontananza figli, conseguenze stranieri, difficoltà economiche); (2017->3 casa- discussioni, incontri, progetti creativi, massimo impegno lavorativo)
5- Marte- (2016->8 casa- risorse degli altri, origine della creatività/speculazione); (2017->4 casa- iniziative per l’abitazione, agire per la stabilità, dare importanza alle collaborazioni, fare amicizia e progetti con la gente, fare incontri/discussioni sulle proprie potenzialità, investire sugli spostamenti/informazione/libri).
Nota: ciò senza considerare i pianeti come dispositori dei segni delle case.
ESCLUSIVA – Manniello-De Lucia, mercoledì la fumata bianca per il settore giovanile ma…
Questi i dettagli raccolti in esclusiva
E alla fine la fumata bianca sta per arrivare, l’accordo tra Franco Manniello e Andrea De Lucia sta per concretizzarsi. Andrea De Lucia è già stato sponsor del settore giovanile e da tre anni circa è nell’orbita Juve Stabia con investimenti importanti grazie alla grande amicizia con il direttore responsabile del settore giovanile Alberico Turi. Proprietario della DL Group, importante azienda che si occupa di cablaggio, stampaggio di materiali plastificati per il settore automotivo e ferroviario, nonchè di illuminazione a led, è pronto ad entrare in maniera decisa nella società gialloblè.
Ora, però, facciamo un passo indietro e ricostruiamo ciò che è accaduto:
– il direttore responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Alberico Turi, forte della sua amicizia con De Lucia e Manniello fa si che ci sia collaborazione dopo aver trovato una comunione d’intenti, parliamo, come detto in precedenza, di circa 3 anni fa;
– il settore di competenza diventa il settore giovanile con il là in maniera decisa all’attività di base, fiore all’occhiello della Juve Stabia giovanile;
– ultima giornata dello scorso campionato, Juve Stabia-Foggia, Andrea De Lucia siede in tribuna, era forse quello il momento dell’avvio decisivo della trattiva;
– poi arriva una frenata con il presidente Franco Manniello che ai nostri microfoni, in esclusiva, dichiara: ‘nessuno mi ha mai chiesto di entrare in società’ CLICCA QUI
– sempre ai nostri microfoni Andrea De Lucia, in esclusiva, diceva: “Innamorato della Juve Stabia, poteva essere un matrimonio non un divorzio: auguro il meglio a Manniello” CLICCA QUI per i dettagli
Da questo momento in poi cosa è successo? Di sicuro le trattative con alti e bassi sono proseguite con l’intento, da parte del presidente Franco Manniello, di cercare di trovare il meglio per la squadra stabiese, colori, quelli giallo e ble che ama follemente e per i quali soffre nei momenti di difficoltà, essendone prima lui stesso primo tifoso e voglioso di riportarli in alto. Poi la svolta, un riavvicinamento, l’amore che sboccia nuovamente e, secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Vivicentro.it, mercoledì ci sarà l’incontro per ratificare con certezza la permanenza con voglia di investimenti ancora più importanti nel settore giovanile (cosa ormai certa) e la possibilità, limando alcuni dettagli, di entrare anche a far parte della prima squadra e dello staff dirigenziale. Manniello-De Lucia, risboccia l’amore, un amore rifiorito con un amico in comune: Alberico Turi, il quale resterà con ogni probabilità al timone del settore giovanile.
a cura di Ciro Novellino
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ESCLUSIVA – Juve Stabia, da un Russo ad un altro?
Queste le ultime di mercato
Da un ‘Russo’ ad un altro, ma non parliamo di cittadini con il colbacco, quanto di due calciatori e per l’esattezza di due portieri. L’uno Stefano Russo è attualmente nella Juve Stabia ma ha il contratto in scadenza il 30 giugno, l’altro Danilo Russo potrebbe prendere il suo posto. Potrebbe, infatti, in quanto, secondo le indiscrezioni raccolte dalla redazione di Vivicentro.it, c’è stato un primo approccio. Nativo di Pompei, classe ’87, ma di Castellammare di Stabia, con la sua famiglia che vive proprio nella città delle acque, l’anno scorso ha giocato una sola partita a Matera ma precedentemente ha fatto per due anni il titolare a Vercelli. Attualmente svincolato, ha già diversi campionati di B alle spalle ed è di scuola Genoa. Ripetiamo, c’è stato un contatto con il suo agente, Zavaglia, che fonti vicine al calciatore ci hanno confermato, ma si attendono sviluppi in merito per capire se la trattativa possa o meno andare a buon fine.
a cura di Ciro Novellino
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La Scozia vuole bloccare l’uscita dall’Ue
Il premier Nicola Sturgeon: chiederò al Parlamento di negare la ratifica. Tre milioni di firme per nuovo referendum. Kerry domani a Londra e Bruxelles
Londra – La Scozia potrebbe tentare di bloccare la Brexit attrrabverso una mozione del Parlamento di Edimburgo contraria alla ratifica dell’esito del voto che sancisce l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione. “Chiederò ai parlamentari di negare il consenso legislativo”, ha detto alla Bbc la signora Nicola Sturgeon, primo ministro della regione a nord del Vallo di Adriano in cui il Remain ha prevalso sul Leave con il 68% dei consensi. La Sturgeon può contare sul ssotegno dei 69 deputati del suo Scottish National Party (su un totale di 129). Resta tutto da vedere se questo tentativo abbia un fondamento giuridico o non sia solo un modo per aprire la strada a un nuovo referendum per l’indipendenza della Scozia dal Regno Unito.
Sturgeon rispondeva alla domanda del giornalista sulla possibilità di una o più mozioni che nel Parlamento scozzese accolgano l’esito del voto. “Secondo logica, e’ difficile che non arrivi una richiesta simile – ha risposto – e credo che il governo del Regno Unito abbia una visione diversa su questo punto, ma ne discuteremo”. “Se il Parlamento scozzese è chiamato a giudicare su ciò che riguarda gli interessi scozzesi, allora, certo, è sul tavolo l’opzione di non votare ciò che è contrario a questi interessi”, ha spiegato Sturgeon. Il segretario di Stato del Regno Unito per la Scozia, David Mundell, ha detto di non credere “personalmente” che il governo della regione potrebbe bloccare la Brexit.
La Sturgeon ha comunque avvertito che il Regno Unito, nel quale la Scozia ha deciso di restare con il referendum del 2014, “non esiste più” e a questo punto un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia è “altamente probabile” .Già sabato la Sturgeon aveva manifestato la volonta’ di avviare “colloqui immediati” con “le istituzione comunitarie” e “con altri Stati membri” per “esplorare tutte le possibili opzioni in vista di tutelare il posto della Scozia nell’Unione Europea”.
Intanto è arrivata quasi a tre milioni e mezzo di fitrme la petizione per un nuovo referendum lanciata sul sito del Parlamento britannico. I firmatari chiedono la promulgazione di una nuova legge che consenta la ripetizione della consultazione popolare nel caso la vittoria del ‘Leave’ o del ‘Remain’ sia inferiore al 60% e l’affluenza non superiore al 75%. La petizione era stata promossa il 25 maggio da un attivista del ‘Leave’, il nazionalista William Oliver Healey, quando sembrava ceh potesse prevalere il “Remain”.
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