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Se Panebianco non può esprimere opinioni (che non condivido) meglio partire. ILVO DIAMANTI*

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La contestazione in aula al professor Panebianco, all’Università di Bologna

Ho studiato a Padova negli anni ’70. E a Padova ho cominciato a insegnare – da precario, ovviamente – alla fine di quel decennio. Ho conosciuto bene, per questo, quegli anni bui. Quando studiare e insegnare non era facile. Perché l’Autonomia, allora, non era solo – né principalmente – una rivendicazione di libertà e indipendenza. Ma, spesso, l’esatto contrario.

Così rabbrividisco di fronte alle contestazioni dei giorni scorsi contro Angelo Panebianco, durante le sue lezioni. Nelle aule dell’Università. Perché si tratta di un attacco alla libertà e all’indipendenza di un docente. Quindi, contro l’autonomia – uso l’iniziale minuscola solo per evitare confusioni –  dell’insegnamento e della ricerca. E contro la libera espressione delle opinioni. In definitiva: un attentato all’Opinione Pubblica libera. Angelo Panebianco è uno Scienziato Politico fra più noti e riconosciuti. Autore e co-autore di manuali sui quali si sono formati gli studenti di numerose Università. Anche nel mio corso, a Urbino. Il suo testo sui partiti politici è tradotto e utilizzato in tutte le principali sedi scientifiche internazionali. Impedirgli di insegnare, di tenere lezione è un atto indegno. E autolesionista: per l’Università e per gli studenti. Tanto più se il motivo – l’alibi – sono le sue opinioni espresse su un importante quotidiano. In questo caso, sulla guerra, sull’intervento in Libia. Ma lo stesso discorso sarebbe valido per qualsiasi altro argomento. Perché le idee si possono discutere, non impedire. Non si possono “arrestare”.

Per questo: tutto il mio sostegno ad Angelo Panebianco. Al suo diritto di esprimere le proprie idee e opinioni. Liberamente e apertamente. Anche quando sono diverse dalle mie – come, peraltro, succede. Perché non c’è futuro per la nostra Università (io insisto a scriverla con l’iniziale maiuscola) e per la nostra democrazia, se si impedisce ad Angelo Panebianco – e a qualsiasi altro professore, ricercatore, intellettuale – di insegnare. A causa delle sue idee. Delle sue opinioni. Espresse in un giornale o in un’altra tribuna pubblica. Perché l’Università, insieme ai suoi docenti e ricercatori, deve partecipare al dibattito pubblico. Per questo manifesto pubblicamente il mio aperto sostegno a Panebianco. Non per “spirito di casta”. Ma per legittimadifesa. Per continuare ad esprimere – io stesso – opinioni e idee, in sedi pubbliche, con la stessa libertà e autonomia di sempre. Anche se può non piacere. Anche – e tanto più – se può dispiacere.

Diversamente, meglio andarsene. Altrove.

*larepubblica

ISCHIA, RIPRESA DEGLI ALLENAMENTI:OUT SIRIGU

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L’Ischia Isolaverde è tornata nella giornata di ieri, ad allenarsi sull’isola dopo una settimana intera trascorsa ai Camaldoli, in vista del difficile incontro di sabato al “Mazzella” contro il Lecce. È il primo dei cinque giorni di ritiro “punitivo” voluto dalla società dopo le due brutte sconfitte con Akragas e Melfi. La squadra di mister Di Costanzo nel primo pomeriggio è scesa sul terreno di gioco del “Monti Di Meglio” di Casamicciola. La seduta di allenamento si è aperta con il classico riscaldamento e lavoro fisico agli ordini del prof. Argano. Dopo una mezz’ora di riscaldamento la squadra sotto gli occhi di Mister Di Costanzo ha svolto delle piccole partitelle a pressione,sette contro sette in uno spazio molto ristretto. La troupe gialloblu si è divisa in due gruppi ove si alternavano,con degli esercizi di potenziamento,resistenza e salto con gli ostacoli. Alla ripresa erano assenti il centrocampista Giuseppe Palma,tenuto a riposo dopo un attacco influenzale,il difensore Sirigu che ha seguito l’allenamento seduto in panchina, il quale è stato costretto ad uscire anzitempo a partita in corso contro il Melfi,per lui si parla di un nuovo stop di circa 10 giorni. Per quanto riguarda Liberato Filosa anche lui uscito in barella contro la formazione lucana,ha svolto lavoro differenziato,le speranze di vederlo sabato in campo contro la squadra pugliese sono davvero poche. Il centrocampista Mattia Spezzani invece,si è allenato regolarmente con i propri compagni dopo la botta subita nella scorsa partita,e quasi certamente sarà tra i titolari in campo sabato. Alla ripresa degli in gruppo era presente anche l’esperto difensore Giuseppe Pugliese 32 anni,dove potrebbe firmare a breve. I gialloblu questa mattina sono scesi di nuovo sul terreno di gioco del “Monti Di Meglio” di Casamicciola. Per quanto riguarda la seduta di domani e la rifinitura di venerdì si valuterà in primis le condizioni meteo e si deciderà se utilizzare il “Rispoli” o il “Mazzella”.

ISCHIA-LECCE PER IL SETTORE OSPITI ATTIVA L’INIZIATIVA, PORTA UN AMICO ALLO STADIO

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In occasione della gara ISCHIA ISOLAVERDE-LECCE, in programma sabato 27 Febbraio 2016 alle ore 14.00, presso lo Stadio “E.Mazzella” di Ischia, valida per la 24^giornata del girone C di Lega Pro, i tifosi ospiti in possesso della tessera del Tifoso potranno acquistare il tagliando unico al prezzo di € 10,00+2,00 di diritti di prevendita.

Si comunica che per questa partita, la S.S. Ischia Isolaverde ha aderito all’iniziativa “PORTA UN AMICO ALLO STADIO”, mediante la quale un possessore di Tessera del Tifoso può acquistare un tagliando per un amico non fidelizzato al prezzo di €18.00+2,00 di diritti di prevendita. Le due persone dovranno entrare allo stadio insieme.

Sarà possibile acquistare i biglietti presso le ricevitorie Go2:

  • -Skalo Cafè, Via Pitagora KM 080, Lecce
  • -Salentinamente, Via Vittorio Emanuele II, 35, Lecce
  • -Clinica dell’Accendino, Via Imperatore Adriano, 31, Lecce

La vendita dei tagliandi del settore Ospiti terminerà venerdì 26 Febbraio alle ore 19.00.

  • ISCHIA ISOLAVERDE-LECCE APERTA LA PREVENDITA, INFO & COSTI

Napoli-Villareal: probabili formazioni, ampio turn over ma possibile impiego di Gabbiadini e Higuain insieme.

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Sfida decisiva per la stagione europea: al San Paolo il Napoli affronta il Villareal per il ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League (domani ore 21:05).

Complice la sconfitta subita nel finale al Madrigal gli azzurri sono obbligati a centrare la vittoria per approdare alla fase successiva.

Vista la prestazione dell’ andata il Napoli ha le carte in regola per passare il turno ma occhio a non sbilanciarsi troppo, un eventuale rete degli spagnoli andrebbe a complicare ulteriormente le cose.

Sarri vuole la vittoria per non vanificare quanto fatto fino a questo momento ma allo stesso tempo è costretto a dosare le forze in concomitanza dei troppi impegni ravvicinati, tre partite nell’ arco di una settimana. Dunque spazio agli uomini di coppa per far rifiatare diversi uomini apparsi stanchi nell’ ultima uscita contro il Milan e in prospettiva della trasferta di Firenze.

In difesa Chiriches dovrebbe prelevare Koulibaly, Strinic al posto di Ghoulam e possibile ballottaggio tra Hysaj e Maggio. A centro campo riposano Hamsik e Jorginho, titolari David Lopez e Valdifiori affiancati da Allan. In avanti Mertens dal primo minuto, anche se la vera novità potrebbe essere l’ impiego di Higuain e Gabbiadini insieme con quest’ ultimo che andrebbe a prendere il posto di Callejon sulla destra.

Il Villareal arriva a questa sfida forte del 1-0 maturato in casa e del consolidamento del quarto posto in Liga grazie al pari ottenuto sul campo dell’ Atletico Madrid.

Marcelino dovrebbe optare per gli stessi uomini dell’ andata visto che nella sfida di campionato ha fatto riposare ben sei titolari. L’ unica novità dovrebbe essere l’ innesto di Castillejo a centrocampo al posto dell’ infortunato Dos Santos.

ECCO LE PROBABILI FORMAZIONI

NAPOLI (4-3-3): Reina; Maggio, Albiol, Chiriches, Strinic; Allan, Valdifiori, Lopez; Gabbiadini, Higuain, Mertens. All. Sarri

VILLARREAL (4-4-2): Areola; Gaspar, Musacchio, Ruiz, Costa; Castillejo, Trigueros, Bruno Soriano, Suarez; Soldado, Baptistao. All. Marcelino

 

Sarri: “Servirà pazienza. Higuain? Ha tante richieste”

Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa:

Come sta El Kaddouri? “El Kaddouri non ha problemi, ma non so come sta perché non l’ho visto ancora, vediamo se si allenerà”.

Tutte le squadre bloccano gli esterni, ha spinto con i terzini col Milan e servirà anche domani questa soluzione? “Abbiamo accentrato gli esterni per sfruttare i terzini, è stata una scelta, siamo andati spesso al cross ma non sempre abbiamo attaccato la porta con gli attaccanti”.

Per tornare alla vittoria bisogna fare qualcosa in più?“Bisogna continuare a creare quanto stiamo creando, poi capitano momenti e momenti, capiterà di fare gol su due occasioni ed altre dove invece no, così come un giornalista fa due buoni servizi o meno, ma senza fare un dramma. È un momento così, il Bayern ieri a Torino poteva farne 4, ma poi ne poteva anche subire 4, noi non abbiamo subito nulla. Al Madrigal è stato negato un rigore, poi abbiamo perso per una grande punizione. Col Milan palo interno, accettiamo gli episodi, capitano, ma non ci fermiamo alla sfortuna”.

È infastidito dalle voci della Gazzetta su Higuain cercato dal PSG? “Non leggo, non so nulla, ma penso ne abbia anche di più di richieste”.

Sulle caratteristiche del Villarreal: “È una delle squadre più forti della competizione, un mix tra giovani ed esperti, ha talenti che diventeranno importanti, tra 3-4 anni rileggendo la loro formazione vedremo che saranno usciti giocatori importanti. Servirà segnare, ma anche difendere bene perché hanno palleggio e ripartenze Nell’ultima gara con l’Atletico Madrid hanno lasciato due palle gol, noi all’andata ne abbiamo create di più fuori casa. Ma tutti quelli che giocano col Napoli sono scarsi, lo si diceva pure del Midtjylland che poi ha battuto lo United”.

Guardiola ha detto di essere contento di attaccare sul corto e difendere sul lungo. Tu l’hai fatto con l’Empoli. “Sì, serve tempo per farlo, in Italia si concede poco tempo agli allenatori. I giocatori però si divertono di più e l’accettano velocemente e si stancano di meno”.

All’andata tanti giocatori alternativi hanno tenuto bene il campo, nonostante il panico del turnover. Le risposte sono state buone. “Sì, la risposta è stata buona. Bisogna considerare che ora il Villarreal è tra le più in forma d’Europa, le grandi di Spagna lì hanno perso, è un sorteggio duro, ma io non sono preoccupato da chi schiererò”.

Gabbiadini può fare solo la punta o si può provare nel ruolo di Callejon? “Si può lavorare, pur non avendo le caratteristiche di Callejon. Non è facile per noi, se non nel finale. Abbiamo provato una soluzione alternativa con Higuain per riempire di più l’area, ma in quel momento il Milan ci ha fatto tre tiri”.

Cosa non è piaciuto delle ultime gare? “Il risultato. Non cambierei nulla per il resto, i bilanci si faranno alla fine ma non ho rimpianti sulle mie scelte”.

Su Mertens e Insigne: “Giocano meglio a sinistra, è chiaro che a destra si sentono entrambi condizionati. Insigne è cresciuto molto in fase difensiva, ci dà più equilibrio, ma prediligono la sinistra. Mertens nell’uno contro uno può andare anche al cross e non accentrarsi. In certe gare possono giocare insieme”.

Higuain gioca? “Sento discorsi assurdi su Higuain, è considerato in difficoltà per non aver segnato in 7 giorni. Domani decide lui se gioca o meno”.

Su Hamsik: “I suoi numeri fisici sono i migliori di tutti quelli con la gara con il Milan”.

Più importante non subire gol o farlo? “Dobbiamo fare una gara normale, senza farci condizionare dalla rimonta, altrimenti dopo 20 minuti ci innervosiamo. Ci sarà da attaccare, ma questo non significare essere compatti, non concedere ripartenze, servirà lucidità e distribuire meno gioco perché loro ripartono bene con gamba e tecnica”.

Sul piano tattico: “Sarà una partita dove fondamentale sarà la fase difensiva, in attacco invece dovremo essere lucidi e pazienti, sperando che la percentuale realizzativa sia diversa da quella delle ultime gare”.

De Laurentiis, niente processo!

Il presidente del Napoli era indagato per resistenza a pubblico ufficiale: “Non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste”, questa la sentenza emessa stamane dal Gup del Tribunale di Napoli Dario Gallo nei confronti di Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli era indagato per resistenza a pubblico ufficiale, dopo la lite con un poliziotto all’aeroporto di Capodichino avvenuta lo scorso 11 luglio, prima della partenza della squadra per la trasferta di Verona. Accolta la tesi degli avvocati difensori del patron azzurro Giuseppe Staiano e Fabio Fulgeri.

Aurelio De laurentiis ha così commentato la bella notizia:

“Ho sempre riposto fiducia nella magistratura attendendo con serenità e rispetto l’esito del giudizio preliminare. Ringrazio vivamente i miei avvocati per l’eccellente lavoro svolto in questi mesi nell’assistermi con grande professionalità. Esprimo, inoltre, la mia stima per la Polizia di Stato verso la quale ho sempre nutrito grande apprezzamento per la delicata funzione che svolge per la collettività”.

Albiol: “Vogliamo passare il turno e arrivare in finale”

Raul Albiol ha parlato in conferenza stampa:

Higuain non segna da qualche gara, da cosa dipende? “Sono due gare che non segna, l’altra ha giocato venti minuti. Non deve vincere da solo, ha fatto tanto, ora dobbiamo fare gol anche noi difensori ed i centrocampisti”

Sulla gara d’andata: “La partita l’abbiamo fatta noi, abbiamo perso per una punizione alla fine, ma è stata una buona prova. La rosa è buona, molti possono giocare, chi entrerà in campo darà tutto”.

Quanta rabbia c’è per quella sfida col Dnipro? “Abbiamo dimenticato, subimmo un gol qui che capita a volte nel calcio. Ora pensiamo ad andare avanti”.

Per te è la miglior stagione in azzurro, cosa è cambiato? “Il mister mi fa migliorare. Il primo giorno mi ha detto di cambiare alcune cose difensivamente, ed io ho fatto tutto per applicare la sua idea. Siamo felici con la sua mentalità e la sua idea di gioco, ora arrivano tre mesi importanti per finire bene e difensivamente facciamo grandi partite”.

Sarri ti farà giocare? “È qui vicino, se mi vede stanco (ride, ndr)”

Sulla pressione: “Pensiamo a vincere, non ad altro, questa della pressione è una stronzata. Pensiamo solo a vincere tutte le partite, io in campo non penso a nient’altro. Siamo in corsa per la Champions diretta e per il sogno Scudetto, non c’è pressione in più di altre volte. Continuamo allo stesso modo”.

Sulle motivazioni e l’aspetto tattico: “Andare avanti in Europa League, poi siamo secondi ed è una motivazione forte. Siamo tutti disponibili e domani c’è l’opportunità di vincere dopo tre partite e questa è la mentalità della squadra. Dobbiamo recuperare un gol, esser difensivamente forti, in casa creiamo sempre tanto”.

C’è più delusione dopo il Milan o rabbia perché si meritava qualcosa in più? “Volevamo vincere, volevamo i tre punti, alla fine abbiamo pareggiato ma è lunga, siamo in corsa per lo Scudetto, anche per il secondo posto che vale la Champions diretta, mancano 12 partite tutte difficili e dobbiamo stare tranquilli, continuare così tutti insieme. Europa League vogliamo arrivare fino alla fine, l’anno scorso abbiamo fatto semifinale e quest’anno vogliamo la finale. Il campionato tornerà lunedì e non ci pensiamo”.

Raul, si parte dall’1-0 dell’andata ma a quattro giorni dalla gara di Firenze. “Dobbiamo stare calmi, prepararci bene mentalmente. Per noi è importante, vogliamo andare avanti ma sappiamo che è dura, loro giocano bene, ma in casa con i nostri tifosi possiamo ribaltare il risultato e andare avanti”.

10 migranti salvati la scorsa notte dalla Motovedetta CP292 – dislocata a Kos

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Video di alcuni momenti dell’operazione di soccorso condotta la scorsa notte dalla Motovedetta CP292 – dislocata a Kos – della Guardia Costiera italiana che sta operando nel Mar Egeo.

 

L’unità della Guardia Costiera ha tratto in salvo 10 migranti (tra i quali 2 minori) a bordo di un piccolo natante gonfiabile in procinto di affondare, nel corso della navigazione dalle coste turche a quelle greche, con condizioni meteomarine sfavorevoli.

 

Unioni civili, Lorenzin: “Stralcio stepchild non sufficiente”

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Slitta a stasera l’esame del maxi emendamento ddl Cirinnà. Marzano: “Senza stepchild forse lascio il Pd”

ROMA – Lo stralcio della stepchild adoption non è sufficiente, occorre evitare ogni equiparazione tra le unioni civili e il matrimonio. Lo ha affermato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, presente oggi all’incontro del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con i pazienti e il personale della Fondazione Santa Lucia. Slitta a stasera l’esame del maxi emendamento del ddl Cirinnà. E sulla questione interviene la deputata del Pd, Michela Marzano. “Resterò coerente con quanto ho sempre detto. Nel momento in cui si dovesse approvare una legge senza la stepchild adoption, una legge che non sarebbe degna di questo nome, tirerò le conseguenze e molto probabilmente lascerò il Partito democratico”, ha detto Marzano, nel corso della trasmissione “Studio24” di Rainews24. Marzano ha poi aggiunto: “Porterò avanti alla Camera la battaglia per reintrodurre la stepchild adoption”.

L’esame delle ddl sulle unioni civili inizierà soltanto stasera, dopo il voto di fiducia sul Milleproroghe e quindi soltanto dopo le 19 circa. E proseguirà fino alle 22 (questo è l’orario previsto per l’aula del Senato). Ma, secondo quanto secondo fonti dell’agenzia stampa Agi, ad ora il testo del maxiemendamentosulle unioni civili non c’è. Quindi, se entro oggi il non arriverà nelle mani dei senatori, è probabile che il governo porrà la questione di fiducia soltanto domani. Anche perché forze di opposizione, come Forza Italia, hanno chiesto del tempo per poter leggere il maxiemendamento. Di certo, così viene spiegato in ambienti Dem, l’obiettivo è di chiudere al massimo entro venerdì.

Meno ottimismo circola in ambienti di opposizione. Il leghista Roberto Calderoli, conversando con i giornalisti a Palazzo Madama, non esclude che il voto finale possa slittare a martedì prossimo e “del resto, ormai, cosa cambia?”, chiede l’esponente del Carroccio.

Unioni Civili, dai Pacs ai Dico: dieci anni di sigle e fallimenti

Prevendita biglietti Cosenza – Juve Stabia: Valido il porta un amico allo stadio

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili, come da vigente normativa, ESCLUSIVAMENTE per i possessori della Tessera del Tifoso, i tagliandi di ingresso del Settore Ospiti dello Stadio “San Vito Gigi Marulla” di Cosenza per assistere all’incontro di calcio Cosenza-Juve Stabia, in programma domenica 28 febbraio alle ore 14,00 e valevole per la 24a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2015/16.    


Il Cosenza Calcio, nel rispetto delle direttive ministeriali, HA ADERITO al progetto “Porta un amico allo stadio”, per cui un possessore di Tessera del Tifoso può acquistare un titolo di accesso allo stadio per un proprio conoscente non fidelizzato, previa presentazione della Tessera del Tifoso e di fotocopia del documento di identità del titolare del secondo tagliando. L’acquisto dei due titoli di accesso e l’ingresso allo stadio dei due utilizzatori deve avvenire contestualmente.


I biglietti sono in vendita al prezzo unitario di € 15, incluso diritto di prevendita, fino alle ore 19,00 di sabato 27 febbraio, presso le ricevitorie Bookingshow della rete nazionale ospiti oppure on line attraverso il sito www.bookingshow.it

Di seguito si riportano alcuni punti vendita abilitati alla prevendita :

La Tortina By Night sas, Via Nazionale 113, Angri

Ticketpoint di Amoroso Giuseppina, Corso A.De Gasperi 32, Castellammare di Stabia

Bar Mezzanino di Pepe Alfonso, Via A.De Gasperi 347, Pagani

Caravelli C’Art di Accardo Annamaria, Via Caravelli 22, Torre Annunziata

Cartolibreria Panù, Via A.De Gasperi 21, Torre del Greco


S.S. Juve Stabia

Il figlio d’arte Rossi di Rovigo dirige Cosenza-Juve Stabia

Per la settima giornata di ritorno del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà domenica alle ore 14 allo stadio “San Vito – Gigi Marulla” di Cosenza è stato designato Luigi ROSSI della sezione di Rovigo a dirigere la gara tra Cosenza e Juve Stabia.

Rossi, nato a Badia Polesine in provincia di Rovigo il 27 luglio 1982, è al suo quarto campionato in Lega Pro, non ha alcun precedente con la Juve Stabia, invece, il suo papà Fabrizio ex arbitro e a tutt’oggi in organico alla sezione di Rovigo col ruolo di osservatore arbitrale, nel lontano 23 maggio 1993 arbitrò una gara del campionato di serie C2 al “Menti” che le vespe vinsero con una doppietta di Vincenzo ONORATO contro la Vigor Lamezia.

L’assistente numero uno sarà: Michele FALCO della sezione di Bari, mentre il numero due Giuliano PARRELLA della sezione di Battipaglia.

Giovanni MATRONE

I sentieri del gusto attorno al Vesuvio. FRANCESCA CIANCIO*

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Napoli dal Belvedere di San Martino, con il Vesuvio sullo sfondo

Campania. Una terra ricca e fertile, come di norma accade attorno ai vulcani. Prodotti genuini da scoprire.E le cento ville del Miglio d’Oro.

Da un lato il rischio, dall’altro lo sviluppo. Il Vesuvio si muove da sempre tra questi due versanti, che raccontano la fine e al contempo la vita che si rinnova. È il destino dei vulcani ed è anche il fato dei “vesuviani”. Che sono tantissimi, mezzo milione di abitanti che vivono alla sue falde. Sono infatti tredici i comuni che rientrano nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio, uno dei più piccoli in Italia, ma tra i più monitorati al mondo. L’”occhio” del vulcano è il Reale Osservatorio Vesuviano, fondato nel 1841 da Ferdinando II di Borbone, sul colle del Salvatore, primo istituto per lo studio del vulcanesimo. Qui nasce il sismografo elettromagnetico, acquistato all’epoca anche dal Giappone. L’elegante palazzina borbonica è oggi sede museale.

Nella parte più antica, ci sono collezioni mineralogiche, libri, gouache del ‘700 e ‘800, spezzoni di film appartenenti ai fratelli Lumière: la prima volta sugli schermi di un vulcano in eruzione. “Vulcanica” è invece la parte multimediale dove è possibile ascoltare la “voce” dei vulcani italiani. Percorrendo i tornanti che portano all’Osservatorio, si è accompagnati dalle gigantesche sculture in pietra lavica di “Creator Vesevo”, una mostra permanente che ha visto coinvolti artisti di fama internazionale. L’escursionismo in zona fa proseliti da secoli (tra i visitatori Goethe, Dumas, Dickens) e ogni anno taglia il nastro dei tre milioni di presenze. Di sentieri ce ne sono diversi: da quello dell’ascesa al Gran Cono – il più frequentato – a quello della Valle dell’Inferno, la parte di territorio che separa l’antico vulcano Monte Somma, da quello “giovane”, l’attivo ma dormiente Vesuvio. Qui i depositi piroclastici si colorano di ginestre, elicrisi e valeriane. C’è anche un tragitto agricolo: è quello del Vallone della Profica, ricco di orti dove fare il primo incontro con i prodotti del vulcano. La fertilità di queste zone è famosa quanto i suoi scavi archeologici. Silicio, ferro, manganese sono alcuni degli ingredienti del cocktail di sostanze organiche che rendono succoso e longevo tutto ciò che cresce su queste terre nere. Ne sa qualcosa Vincenzo Ambrosio dell’azienda Villadora di Terzigno. Le sue olive in acqua e sale sono buone dopo cinque anni (le piante della tenuta sono oggetto di studi della Facoltà di Agraria a Portici), così i suoi Lacryma Christi, i vini Doc del Vesuvio, che invecchiano senza ansia. Le vigne – quasi tutte a pergola vesuviana – sono alte quasi quanto gli olivi. Altro custode di biodiversità è Vincenzo Egizio che a Brusciano coltiva la papaccella napoletana – un peperone piccolo e schiacciato, carnoso e dolce – e le albicocche nelle varietà pellecchiella e boccuccia, un frutto tipicamente vesuviano, come riporta già Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia. Fiammanti nel colore – e nei sentori sulfurei – sono poi i pomodorini del piennolo, quelli con il pizzo e legati a grappoli con corde di canapa.

Angelo Di Giacomo, dell’azienda Giolì – a San Giorgio a Cremano – vanta addirittura un seme di famiglia. Un compendio culinario di tanta bontà è sulle pizze di Giuseppe Pignalosa. Andare alla pizzeria Parùle di Ercolano è come banchettare negli orti vesuviani, assaggiando i Presidi Slow Food della zona. Ceneri e lapilli sono l’humus di questi prodotti, ma anche la coltre di sedimenti che ha conservato per millenni le città antiche di Ercolano e Pompei. I siti archeologici vesuviani non possono mai dirsi terminati e tra i “work in progress” più interessanti c’è quello della Villa di Augusto a Somma Vesuviana. Uno scavo portato avanti dall’università di Tokyo sta facendo emergere un ampio edificio romano distrutto dall’eruzione del 472 d.C. (forse l’ultima residenza dell’imperatore Ottaviano Augusto?) che è un esempio perfetto del sincretismo tra cultura pagana – Dioniso e il vino sono ovunque – e i primi influssi cristiani presenti negli affreschi absidali. La statua di Dioniso che tiene in braccio un cucciolo di pantera, qui rinvenuta ed esposta al museo di Nola, ha già fatto il giro del mondo. La grafica 3D ha dato una grossa mano alla ricostruzione virtuale di questi luoghi e all’immaginazione dei visitatori. Il MAV, il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano punta proprio a questo: a insegnare e a meravigliare, come con il film tridimensionale sull’eruzione del 79 d.C.

Fu Carlo di Borbone ad avviare il grande lavoro archeologico in queste zone e qui stabilì la sua dimora estiva, la Reggia di Portici, attorno alla quale nacque il “Miglio d’Oro”, oltre cento ville vesuviane nate col fine di ospitare la corte reale. Un florilegio di stili, dal neoclassico al rococò al barocco. Una di queste, Villa Signorini, è oggi un relais hotel. Le stanze al piano nobiliare conservano gli affreschi del ‘700 e terrazzi sulla bellezza: di fianco la Villa dei Papiri, di fronte Capri.

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F1, tutti contro tutti per la pole: in pista come nel wrestiling. MARCO MENSURATI*

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La Formula 1 rivoluziona le qualifiche: approvata ieri a Ginevra il nuovo formato. Il vecchio sistema a tagliola viene mandato in pensione, al suo posto un sistema a eliminazione diretta

BARCELLONA – La Formula 1 rivoluziona le qualifiche. La F1 commission ha approvato ieri a Ginevra il nuovo formato. Il vecchio sistema a tagliola viene mandato in pensione, al suo posto un sistema a eliminazione diretta che ricorda molto da vicino il Royal Rumble del Wrestling. Il sabato si trasformerà in una sorta di spettacolare tutti contro tutti al termine del quale solamente il migliore rimarrà in pista e, dunque, partirà per primo. 

Funzionerà così. La sessione sarà ancora suddivisa in tre round. Q1, Q2, Q3.  La  Q1 vedrà dopo i primi 7 dei 16 minuti complessivi, l’eliminazione del pilota più lento. Da quel momento, ogni minuto e trenta secondi sarà progressivamente eliminato l’ultimo pilota nella graduatoria dei tempi fino alla conclusione del turno con la bandiera a scacchi. 
Complessivamente saranno 15 i piloti a passare al successivo turno Q2. 

Nella seconda sessione il meccanismo sarà il medesimo. Dopo 6 minuti scatterà la prima eliminazione, e si proseguirà fino al termine dei 15 minuti del turno. 
Saranno quindi solo 8 i piloti ad accedere alla Q3. Il turno finale, farà scattare le eliminazioni dopo 5 dei 14 minuti complessivi, e si arriverà solo con due piloti in lotta per la pole position nel minuto e trenta secondi finale.

Questa rivoluzione si è resa necessaria dopo gli eccessi di strategia dello scorso anno, quando i team scendevano in pista il minimo necessario (per non consumare gomme o benzina) e giravano alla velocità minima richiesta per non cadere nella “tagliola”. Adesso saranno costretti a stare molto di più in pista e, soprattutto, ad andare veloce per evitare brutti scherzi. I tattici dei vari team già stanno studiando trucchetti e strategie in vista di Melbourne, già perché questa rivoluzione si attuerà da subito.

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Primarie, irrompe Saviano: “In Campania dov’è il Pd?”. OTTAVIO LUCARELLI*

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Lo scrittore a Ballarò, frecciata a Bassolino: “Le clientele pesano”. L’ex sindaco: “Al Sud manca tutto e dico sì anche all’uso dei soldati”.

Roberto Saviano attacca: “Dov’è il Partito democratico in Campania? La più credibile appare oggi la vecchia generazione che con Antonio Bassolino ha le clientele. E pesano”. Lo scrittore attacca nella puntata di Ballarò dedicata alla camorra e all’emergenza Napoli ma Antonio Bassolino, in studio con Valeria Ciarambino dei Cinque Stelle, incassa senza reagire.

Bassolino non raccogle l’affondo di Saviano: “Al Sud manca lo Stato. Manca tutto. Bene l’Esercito in città, bene ogni intervento. Anche il governo negli ultimi tempi sta dando segnali. La Apple con un centro di formazione a Bagnoli è un esempio”.

Una puntata aperta con un duro servizio sulle faide a San Giovanni, Forcella e Sanità con interviste a parenti di vittime di camorra e parroci. Poi il dibattito. Lo apre proprio Bassolino, in piena corsa per le primarie del 6 marzo per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra: “A Napoli serve tutto. Bene l’esercito per liberare polizia e carabineiri per altri compiti. Ma servono strutture sportive, interventi per l’infanzia. Serve lo Stato”.

Tocca alla Ciarambino, capogruppo dei Cinque stelle in Consiglio regionale, seduta di fronte a Bassolino: “L’Esercito non serve, il governo non sta facendo nulla per Napoli e il Mezzogiorno. Fino a quando lo Stato non si renderà conto di un’assenza totale?”.

E’ il momento del collegamento esterno registrato con Roberto Saviano che cala il suo affondo contro il governo: “A Napoli è un bollettino di guerra, 110 organizzazioni criminali continuano a essere ignorate. E intanto i giovani vanno via. Una generazione è andata al Nord o all’estero. Mentre i camorristi pentiti non raccontano più. Si dissociano ma non raccontano. Il governo annuncia il completamento dei lavori per la Salerno-Reggio Calabria, ma non è il momento dei proclami. Al Sud non serve carità. Serve giustizia”.

Un intervento che convince Marco Sarracino, leader dei Giovani democratici in corsa anche lui per le primarie del 6 marzo, che scrive in diretta sui social: “Caro Saviano, hai detto le cose che sto raccontando in questa campagna elettorale. La mia generazione sta abbandonando Napoli in silenzio e questo è uno dei motivi per cui mi sono candidato a sindaco. Ma quando chiedi dove sono le novità del Pd commetti un errore talmente evidente che una persona attenta come te non può permettersi. E, sinceramente, me ne dispiaccio perché noi vogliamo cambiare Napoli anche per permettere a quelli come te di tornarci e poterci trascorrere una vita normale. Ti abbraccio”.

In città, intanto, è proseguita la marcia dei candidati alle primarie. Il deputato Valeria Valente ha avviato la campagna programmatica con “nove proposte per cambiare il volto della città in cinque anni” e “un progetto per restituire il mare ai napoletani”. La Valente ha incontrato Raffaele Calabrò del Nuovo centrodestra e la notizia ha fatto infuriare proprio Sarracino: “Mentre sono al lavoro con tanti volontari in giro per Napoli illustrando il programma e convincendo tanti elettori di centrosinistra a ridare fiducia al Pd, i competitor si affannano in improbabili alleanze con pezzi della destra. In questo atto si palesa tutta la nostra distanza politica”.

Venerdì pomeriggio alla Stazione marittima Sarracino riceverà il sostegno di Roberto Speranza, coordinatore nazionale dell’area riformista, nell’iniziativa “Cambiando Napoli: lavoro, sviluppo, opportunità” assieme al consigliere regionale Gianluca Daniele.

E tornano a far sentire la propria voce i cattolici che si sono riuniti, nel salone del Mandato in via Portamedina, in un convegno chiuso dall’intervento del professore Francesco Paolo Casavola, presidente emerito della Corte costituzionale, che lancia un appello: “Ovunque i cattolici occupino la scena pubblica, devono restituire la dignità umana a chiunque perché oggi viviamo in una difficilissima crisi in cui è a rischio la cittadinanza attiva”.

A presiedere l’incontro, moderato da don Tonino Palmese, è stato Vincenzo Galgano, già procuratore generale a Napoli. L’introduzione è stata affidata a Raffaele Cananzi, ex sottosegretario.

*larepubblica

Tangenti Lombardia, le manovre di Rizzi e della Lega per mettere le mani sulle poltrone della sanità

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Il leghista Fabio Rizzi

Il capo della commissione Sanità in Regione da otto giorni in carcere. I carabinieri: “Emerge il suo interesse di sistemare i dg prima di Expo”

Sistemare, nominare gli uomini ‘giusti’, garantirsi affari futuri. Soprattutto: lottizzare. Ecco l’intento di Fabio Rizzi, capo della commissione Sanità in Regione, che emerge dalle carte della procura di Monza, che da otto giorni lo ha arrestato per associazione a delinquere, corruzione e un lungo elenco di presunte turbative d’asta.

IL MANUALE CENCELLI. Ci sono le telefonate, agli atti, che raccontano di come il “manuale Cencelli” della Prima Repubblica stesse in realtà molto a cuore anche agli uomini del Carroccio in Regione Lombardia. Dalle conversazioni che risalgono a fine 2014, per esempio, “emerge anche l’interesse di Rizzi di voler sistemare prima di Expo, le diverse nomine dei direttori generali (Dg) della Sanità, al fine di avere un assetto strategico per l’Expo”. L’ex senatore del Carroccio, alle 8 del 23 dicembre 2014, al telefono con il suo factotum Mario Longo, è anche critico verso il suo presidente. “Maroni – spiega alla cornetta Rizzi – non ha tenuto buono il testo, ora bisognerà gemellare cinque leggi diverse da cinque partiti diversi e sta venendo fuori una mezza porcata”.

Alle 17 e 40 del 29 dicembre, “Fabio Rizzi per Massimo (verosimilmente Garavaglia, assessore all’Economia in Regione)” – annotano nei loro brogliacci i militari di via Moscova. “I due parlano di come fare le nomine o gli spostamenti dei vari Dg. Secondo il Rizzi c’è il rischio che Mantovani (all’epoca assessore alla Sanità di Forza Italia, nel frattempo finito in carcere per un altro scandalo, ndr), voglia fare il furbo. Sintetizzando il Rizzi vorrebbe sistemare le cose”, nominando suoi uomini, o almeno vicini alla Lega, all’Istituto clinico di Perfezionamento (“che ritiene essere strategico per Expo”), al San Paolo, all’Asl di Lecco e anche a Gallarate. Il giorno successivo, Rizzi sempre al telefono con Longo commenta le nomine e “dice che non sono andate come previsto e che Odinolfi (Fulvio, Dg all’Icp, ndr), soltanto è stato mosso”. “Rizzi – annotano ancora nei brogliacci delle intercettazione i carabinieri – afferma che la nomina di Odinolfi l’ha caldeggiata fortemente Salvini”. In merito alla promozione in Regione di Visconti (ex Dg all’Icp), invece, “è stato sponsorizzato da Garavaglia con l’asse Giorgetti (probabilmente Giancarlo, parlamentare leghista, ndr)”.

LA LOTTIZZAZIONE IN VENETO. Ma la lottizzazione sconfina oltre la Lombardia. E il duo Rizzi-Longo sembra avere buoni appoggi anche in Veneto (Maria Paola Canegrati, anche lei in manette insieme a Rizzi, risulta aver finanziato la campagna elettorale di Flavio Tosi per le ultime regionali con 10 mila euro). Nel febbraio di un anno fa i carabinieri sottolineano l’attività posta in essere da Longo e Rizzi, per favorire il dottor Francesco Pincini – stando alle intercettazioni simpatizzante del Carroccio – per “cercare un appoggio per ottenere un incarico da Direttore di struttura complessa a Treviso”. A maggio, la situazione all’interno della Lega veneta è incerta. Tosi è stato espulso, il cavallo su cui puntare resta Luca Zaia, secondo gli ordini che arrivano da via Bellerio. Pincini a Longo spiega che “non è un buon momento per il trasferimento perché i “suoi amici”, sono schierati dalla parte opposta rispetto a quella che prende le decisioni (probabilmente Pincini intende dire che coloro che lo hanno aiutato sono schierati con Tosi e non con Zaia)”. Ma la partita, comunque vada il voto, non è chiusa per la nomina del medico in quota Lega. “Longo dice – prosegue il brogliaccio delle intercettazioni – di dire al soggetto (Rizzi?, ndr), che stanno attendendo la fine delle elezioni e che comunque si stanno mantenendo su due schieramenti”. Il 19 luglio la partita si riapre. Longo telefona a Pincini per tranquillizzarlo. Il 19 luglio scorso il factotum di Rizzi annuncia che “domani alle 14 andrà da Venturi (Fabio, braccio destro di Tosi) e cercherà di capire se “loro” sanno ed influenzino la gara di bando per la nomina”. Garantendo al medico che “tu con lui (Rizzi, ndr), ti sei messo in sicurezza”.

LA NOMINA CON SPONSOR BIPARTISAN. Il giorno successivo, sempre Longo “comunica a Pincini la “disponibilità sua e quella del presidente Rizzi, l’interessamento alla vicenda (la sua nomina, ndr), assicurando altresì l’intermediazione con l’assessore alla Sanità e programmazione socio-sanitaria del Veneto, Luca Coletto e con Fabio Venturi, braccio destro di Tosi, in modo tale da comprendere se il bando di gara sia stato già “influenzato e se l’incarico sia stato promesso già ad altre persone”. Così – almeno sembra dalle carte – funzionano le cose anche nel profondo Nord a targa leghista. Pincini, al telefono, non smette di ringraziare Longo, ma il factotum di Rizzi sminuisce il suo ruolo e, anzi, è lui che si ritiene in debito per quello che fa il medico “raccomandato”. “Ascolta – spiega ancora alla cornetta Longo – ricordati io sempre in debito con te sono”. Pincini, a questo punto, sembra quasi sorpreso: “Il mio, in fondo, è solo un voto, non sento che basti un voto…. “. E Longo, ancora una volta, ridimensiona quello che è stato il suo ruolo: “Non dire caz….! divertiamoci che è la cosa importante in queste cose, perché poi ti rendi conto che queste cose vengono decise dagli umori dei cog….”.

* di MASSIMO PISA, EMILIO RANDACIO / larepubblica

Comunali Roma, le mezze verità di Bertolaso. CORRADO ZUNINO*

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Il punto sui procedimenti giudiziari a carico dell’ex capo della Protezione civile, le sue ricostruzioni incomplete e a volte contraddittorie, che in questa fase sanno molto di scappatoie a fini elettorali.

ROMA – Nel proporre la suacandidatura a sindaco di Roma, peraltro faticosa, contestataanche all’interno del centrodestra, Guido Bertolasoripete con convinzione due concetti: “I miei reati andranno presto in prescrizione” e “comunque io vi rinuncerò perché non voglio lasciare dubbi”. Sulle domande di dettaglio giudiziario, però, le sue ricostruzioni restano parziali, incomplete. E’ aiutato, l’ex sottosegretario del governo Berlusconi, il grande capo della Protezione civile moderna, dalla complessità delle inchieste (oggi processi) che lo riguardano, passate di mano da diverse procure (Firenze, Roma, Perugia, ancora Roma per restare all’indagine sui Grandi eventi) e con filoni che si sono intrecciati e allontanati.

I Grandi eventi
Sono due i processi aperti, oggi, nei confronti di Bertolaso. Il primo, sui Grandi eventi appunto, oggi è in primo grado all’ottava sezione del Tribunale di Roma. Bertolaso, imputato per corruzione, l’11 novembre 2015 ha rilasciato in aula una deposizione lunga quattro ore. I pm Calò e Felici, raccogliendo il fascicolo da Firenze, sostengono che abbia ricevuto 50.000 euro da Guido Anemone, l’uomo a cui Angelo Balducci affidò senza gara innumerevoli lavori per il G8 della Maddalena, per i Mondiali di nuoto del 2009 e per altri grandi appalti italiani. Di questa dazione è rimasta traccia in diverse intercettazioni telefoniche (si ascolta Anemone chiedere più volte quei soldi a Evaldo Biasini, il Don Bancomat che rappresenta la cassaforte dell’imprenditore) e nei libri mastri sequestrati allo stesso Anemone, che annotava puntigliosamente denari dati e servizi resi. In una conversazione tra Anemone e la sua segreteria è nitida l’indicazione di andare a prelevare il contante nella filiale della Banca delle Marche in via Romagna, a Roma. Bertolaso definisce questa “l’accusa più vergognosa e dolorosa”.

L’appartamento
L’impianto delle procure considera tangenti anche l’appartamento in via Giulia 189, nel centro storico di Roma, dove Bertolaso visse gratuitamente “quando mia moglie mi allontanò da casa”. A processo l’uomo dei grandi eventi ha sostenuto che quell’appartamento gli fu dato dal fraterno amico cardinal Crescenzio Sepe, ma l’architetto Angelo Zampolini – il faccendiere della cricca che portò gli assegni per la casa di Scajola e ha patteggiato 11 mesi su un filone processuale dei Grandi eventi – ha messo a verbale che è stato lui a procurare casa a Bertolaso su indicazione di Anemone e lui pagava le bollette domestiche. Sempre nelle liste del costruttore della cricca si ritrovano le voci “Acea via Giulia”, “Eni gas via Giulia”, “Zampolini per via Giulia”, “lavanderia per Guido B.”. L’ex sottosegretario replica: “Con lo stipendio che avevo potevo permettermi una colf filippina per lavarmi mutande e camicie”. Già, era il sottosegretario più pagato del governo Berlusconi.

In questo giro di scambi in natura o in denaro, a processo ci sono anche il capitolo del cognato Francesco Piermarini, inserito come collaudatore alla Maddalena e supervisore del “grande evento” Louis Vuitton Cup e la consulenza affidata alla moglie: 90.000 euro per disegnare i giardini del centro Salaria Sport Village.

Il Salaria Sport Village
Di tutto questo nella sua campagna elettorale Bertolaso fin qui non ha parlato, però ieri – incalzato da una domanda inviata al videoforum di Repubblica Tv – è dovuto ritornare sui massaggi al Salaria. Per i carabinieri del Ros furono almeno dodici le sue sedute al beauty center di Settebagni, tra il 2008 e il 2009. A Repubblica Tv Bertolaso ha ribadito che in quel periodo era stressato, aveva necessità di fare fisioterapia: “Non avevo la minima idea che il Salaria Sport Village fosse dei signori Anemone…”, ha aggiunto, “poi, dopo due, tre volte che sono andato, naturalmente li ho incontrati”. Questa è una plateale bugia da campagna elettorale e già smentita dallo stesso Bertolaso in dibattimento, lo scorso 11 novembre. A domanda dei pm disse: “Appena avevo un po’ di tempo libero chiamavo spesso lo stesso Anemone”. Lo chiamava per farsi prenotare il relax, lo conosceva come padrone del Salaria. Nello stesso confronto in aula l’ex capo della Protezione civile ha retrodatato la sua conoscenza con Anemone al 1999, in pieno Giubileo, quando “me lo presentò il padre Dino”.

Molte versioni
Sulla “fisioterapia” al Salaria, la seduta del 14 dicembre 2008, ci sono ancora quelle intercettazioni in cui Anemone e il fidato Rossetti – per i Ros capaci di organizzare una rete di 350 escort e meritevole dell’accusa di sfruttamento della prostituzione – organizzano per il Signor B. “cose megagalattiche” con “champagne, frutta, colori”. Già, la brasiliana Monica in perizoma “ci costerà un pochino di soldi… Non ce ne frega un c… e il perizoma stretto… “. Quelle intercettazioni narrano particolari scabrosi che, prima o poi, andranno spiegati. “Senti, quante situazioni devo creare? Una… due… Io penso due, lui si diverte con due. Tre? Eh la Madonna!… Io ho cercato tracce di preservativi, ma non l’ho visti. Guarda bene nella sala dello Scen Tao. C’è della carta usata, capito? È tutto un malloppo di carta… Se ci sono i preservativi dentro manco si vedono”. È lo stesso Bertolaso nelle sue conversazioni con Anemone, d’altronde, a parlare di “ripassata”.

La “cricca”
A Repubblica Tv Bertolaso ha detto, ancora, che la cricca della Ferratella non c’entra con la Protezione civile, “erano altri uffici, unità di missioni per i 150 anni”. Anche questa è una bugia perché il decreto del governo Berlusconi del 14 ottobre 2005 mise la Protezione civile al centro delle unità di missioni per i 150 anni d’Italia, i Mondiali di nuoto di Roma, i Mondiali di ciclismo di Varese e tutte le grandi opere fatte in corsia preferenziale. Bertolaso ne fu il coordinatore. Proprio questo è stato lo scandalo di quella Protezione civile: l’utilizzo esagerato, abnorme di un’istituzione nata per intervenire su terremoti e slavine. Con il tramonto del sottosegretario, d’altronde, è stata riportata alle sue naturali funzioni. Fu Bertolaso, capo della “commissione d’indirizzo”, a portare in Consiglio dei ministri il nome di Angelo Balducci e poi di Claudio Rinaldi come commissari dei Grandi eventi. La procura di Firenze scrisse nell’ordinanza del febbraio 2010: “Bertolaso ha un ruolo determinante nella procedura di assegnazione degli appalti cui gli indagati ambiscono”.

Reati pesanti
Infine, dicendo che gli imputati del processo sui Mondiali di nuoto sono andati tutti assolti – ancora a Repubblica Tv – Guido Bertolaso ha allungato l’ultima mezza verità perché sì, è vero, che per Roma 2009 ci sono state le assoluzioni (il pm Colaiocco procedeva solo per reati ambientali ed edilizi), ma la cricca della Ferratella è a processo con lui sempre a Roma per reati ben più pesanti (associazione per delinquere, concorso in corruzione) e ha già subito condanne in altri processi (tre anni e otto mesi per Angelo Balducci e Fabio De Santis per la Scuola allievi marescialli di Firenze, nove mesi per Balducci e Anemone a Perugia). Va ricordato infine che Guido Bertolaso – e questo è il secondo processo a suo carico – è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo e lesioni nel processo Grandi rischi dell’Aquila.

*larepubblica

Visite mediche troppo care: un italiano su 5 non si cura. (Vito de Ceglia*)

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E’ quanto rileva l’Osservatorio Sanità di UniSalute: nel mirino le specialistiche a causa di costi spesso insostenibili. Il dg Fiammetta Fabris: “In Italia manca la cultura della prevenzione”.

Nel 2015 un italiano su cinque (18%) non si è sottoposto a visite mediche a causa dei relativi costi. Il 42% invece dichiara di aver fatto solo quelle strettamente indispensabili quando ne ha avuto davvero bisogno, rinunciando a check-up di controllo e di carattere preventivo.

È quanto rileva la nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, che da 20 anni si occupa di prestazioni integrative in ambito salute e di promuovere l’importanza della prevenzione medica.

Probabilmente è per colpa della crisi che negli ultimi anni ha drasticamente ridotto il potere di acquisto degli italiani, ma la percezione di quasi la metà degli intervistati (46%) è che, rispetto a qualche anno fa, i costi della salute e delle prestazioni mediche, sia che ci si rivolga al pubblico che al privato, siano aumentati. In particolare, il 71% punta il dito verso le visite specialistiche che sembrano essere quelle che hanno subìto i maggiori, e spesso non sostenibili, aumenti.

Interrogati su come credono si potranno comportare nei prossimi due anni nei confronti delle spese per la salute, gli italiani non sembrano mostrare una apertura nei confronti di controlli medici più costanti: il 16% si sente già di escludere di potersi permettere le visite mediche mentre il 52% dichiara che continuerà a fare solo quelle strettamente necessarie, mettendo da parte visite di controllo.

“Le risposte raccolte dal nostro Osservatorio – afferma Fiammetta Fabris, direttore generale di UniSalute – evidenziano come purtroppo in Italia non esista ancora una radicata cultura della prevenzione che, assieme ad uno stile di vita sano, è elemento imprescindibile per vivere al meglio in salute. Sicuramente le spese mediche possono rappresentare una voce importante nel bilancio di una famiglia ma crediamo che il mercato della sanità integrativa offra già oggi soluzioni che permettano di non rinunciare a controlli e cure di qualità con risparmio sui costi”.

*larepubblica

Napoli-Chievo, alle 15 parte la vendita dei biglietti

Da oggi alle ore 15 sono in vendita i biglietti per Napoli-Chievo, anticipo della 28esima giornata di Serie A di sabato 5 marzo alle ore 20.45 I biglietti sono acquistabili nelle abituali ricevitorie autorizzate. Questi i prezzi:

SETTORE PREZZO

Tribuna Onore Euro 60

Tribuna Posillipo Euro 50

Tribuna Nisida Euro 40

Distinti Euro 25

Tribuna Family Euro 10

Curve Euro 14

Ridotti (donne e under 14):

Tribuna Family Euro 5

Comunque vada Sarri e De Laurentiis hanno vinto

Tre indizi fanno comunque una prova. Due sconfitte e un pareggio, seppur maturati in circostanze diverse, impongono una riflessione. Che si tratti di un calo fisico o mentale, che sia l’assenza di una variante tattica che possa rendere meno prevedibile e quindi arginabile il gioco del Napoli, è del tutto evidente che qualcosa è cambiato. Non soltanto nei risultati, come si affannano a ripetere l’allenatore e anche la squadra. Da straordinario, il Napoli, si è ritrovato ordinario, e diventa difficile riabituarsi. Nulla è perduto, certo. La squadra è in corsa per due obiettivi prestigiosi, ma di qui alla fine soprattutto in campionato gli avversari avranno più fame e più rabbia. Juventus a parte, le nobili decadute hanno ripreso la marcia. E la lotta per la salvezza oggi racchiude un ventaglio di squadre più ampio. Dodici finali, non sarà una passeggiata di salute. Perdersi sul più bello sarebbe un peccato che nessuno degli azzurri riuscirebbe a perdonarsi. Ma una cosa deve esser chiara: Maurizio Sarri, comunque finisca la stagione, avrà comunque vinto la sua partita. E De Laurentiis la sua scommessa. Per il gioco espresso dalla squadra, per la mentalità e per la crescita del progetto. Dall’Empoli al vertice della classifica con il Napoli il passo è stato brevissimo.

corriere del mezzogiorno

Sarri non ha smesso di sognare, lo prova un atteggiamento

La Repubblica scrive sugli azzurri: “Nemmeno il tecnico ha smesso di sognare. Lo prova la veemenza con cui aveva protestato con l’arbitro Banti, nel finale della sfida con il Milan: una reazione punita dal giudice sportivo con diecimila euro di multa e l’ammonizione con diffida (più 15 mila al club per lancio di petardi). Sarri è ambizioso, crede nel Napoli e sperava nel controsorpasso sulla Juve. Ma sa pure che lo scudetto non può diventare un’ossessione o un obbligo, per una squadra partita con obiettivi diversi e già spinta al top delle sue possibilità. Il mercato era la chance di osare. De Laurentiis non l’ha colta: pago della Champions. Per difenderla basterà ritrovare Higuain, raggiunto a Napoli dal padre. Il secondo gradino del podio va difeso, adesso: tutto quello che arriva in più sarà guadagnato”.