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Dimaro settimo giorno, mezza giornata di riposo – FOTOGALLERY

 Prima mezza giornata di libertà per i calciatori del Napoli a Dimaro,
EL KADDOURI ricorda Nizza

DIMARO-FOLGARIDA (VAL DI SOLE – TRENTINO), 15 LUGLIO 2016 – Per i giocatori del Napoli è arrivato il momento della mezza giornata di libertà dopo sette giorni di allenamento e come negli scorsi anni le zone caratteristiche della Val di Sole sono divenute punto di riferimento e di svago per i giocatori del Napoli, molti dei quali raggiunti dalle famiglie. Come Albiol che a fine allenamento ha giocato con i suoi due piccoli e la figlia di Callejon nei pressi della porta a fianco al tendone-palestra.

Poi il rompete le righe in una meravigliosa giornata di sole e con un cielo di azzurro intenso. E la squadra si è divisa per mete differenti. Con Riccardo Rosatti sono saliti a pranzare in quota Reina, Tonelli, Allan, Callejon, Luperto, Negro, Granata, Lasicki e Roberto Insigne. Valdifiori e Luigi Sepe si sono concessi il tradizionale momento di relax con la pesca al laghetto poco a nord di Dimaro.

Koulibaly e Ghoulam hanno invece pranzato al ristorante La Spleuza, concedendo autografi ai piccoli fans che li hanno riconosciuti.

Prima del rompete le righe anche stamane si è lavorato sodo in campo. L’’allenamento mattutino ha visto Tonelli, Reina, Chiriches e Albiol svolgere un allenamento differenziato. Per tutti gli altri Sarri ha predisposto un lavoro tecnico-tattico rivolto in particolare alla gestione delle palle inattive. Esercitazioni con calci da fermo e conclusioni in porta. Rafael e Sepe hanno parato una serie di tiri indirizzati in porta dalla macchina spara palloni. Domani si riprende con il classico doppio allenamento alle 9.30 e 17.30.

E mentre in campo si è lavorato intensamente a tenere banco tra i tifosi, ancora una volta presenti numerosi sulla tribuna di Carciato, è stato il tema Higuain. L’’argentino è atteso a giorni in Trentino, finiti i canonici 21 giorni di vacanza post Coppa America, ma in questi giorni è anche al centro di voci di mercato su cui si appunta l’interesse dei supporter partenopei. Intanto domani dovrebbe arrivare a Dimaro l’albanese Elseid, lunedì sarà la volta dello slovacco Hamsik e successivamente del belga Mertens con l’’azzurro Insigne.

Sempre lunedì è previsto il debutto stagionale a Carciato contro l’’Anaune Val di Non, formazione militante nel campionato di Promozione del Trentino. La sfida dello scorso anno fu vinta dagli azzurri 8-0 (4-0) con protagonisti Lorenzo Insigne (autore di una tripletta e del primo gol stagionale ufficiale), Manolo Gabbiadini e Dries Mertens (a rete entrambi due volte). A rendere rotondo il risultato fu poi Bifulco nel finale di gara.

Per i tifosi ci sarà anche la sorpresa della minipista da sci realizzata a tempo di record da Comune di Dimaro, Apt val di Sole e Funivie Folgarida Marilleva e che da domani a lunedì permetterà a tutti, gratuitamente, di provare l’’ebbrezza dello sci d’’estate con l’’assistenza dei maestri di sci della valle. A disposizione ci saranno sci, scarponi racchette e caschi.

Ma in una giornata di allegria non è mancato un pensiero alla drammatica situazione di Nizza. Il centrocampista del Napoli Omar El Kaddouri attraverso il proprio profilo twitter ha lanciato un messaggio di sostegno a chi sta soffrendo in Francia: “Oggi ci sentiamo tutti fratelli, tutti in lacrime – scrive -. Il mio pensiero, il mio cuore e la mia vicinanza ai parenti delle vittime #Nizza”.

FONTE: Ufficio Stampa Nicer Trento

GUARDA LA FOTOGALLERY: (FONTE Ufficio Stampa Nicer Trento)

 

Ogni scarrafone ….. ma nella dirigenza d’impresa è saggio soprassedere

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 È credibile che nella stessa famiglia ci siano tutte le eccellenze necessarie al successo di un’azienda e alla dirigenza d’impresa?? E’ questa la domanda che si pongono Guido Della Valle e Paolo Di Lorenzo mettendo a fuoco uno dei difetti delle imprese familiari italiane  dove abbiamo che più di due terzi delle posizioni di responsabilità nell’impresa sono coperte da membri della dinastia proprietaria. Non solo l’amministratore delegato ma tutto il management è scelto nella cerchia familiare mentre, negli altri paesi sviluppati nei quali, le stesse sono per lo più guidate da manager esterni per cui la domanda iniziale: È credibile che nella stessa famiglia ci siano tutte le eccellenze necessarie al successo dell’azienda? è più che ragionevole, anzi: dovuta perché è così che le imprese diventano meno produttive e meno innovative.

In questo articolo Guido Della Valle e Paolo Di Lorenzo analizzano a fondo il problema e provano a suggerire Cinque modi per favorire una selezione più meritocratica. 

Se l’azienda è solo una questione di famiglia*

Manager scelti tra i parenti

In un recente articolo, Massimo Bordignon e Andrea Prat sostengono che i benefici fiscali sulle imposte di successione concessi agli eredi di un imprenditore hanno effetti negativi. Il sussidio va eliminato, perché non solo è inutile ma anche controproducente. I dati citati da Bordignon e Prat pongono però il problema più generale della governance aziendale e degli strumenti più idonei per promuoverne una adeguata ed efficace.
La vera anomalia italiana non è rappresentata dalle aziende familiari, quanto dalla percentuale record di imprese in cui non solo l’amministratore delegato ma l’intero management è espressione della famiglia che ne detiene il controllo, così come illustrato dalla tabella e dal grafico qui sotto, basati su dati Efige 2014.

Tabella 1

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Grafico 1

della valle

Se si parte dal presupposto che il successo di un’azienda rispetto alla concorrenza dipende dalla validità delle scelte strategiche del management e dalla sua capacità di organizzare i fattori produttivi, la preponderanza di aziende in cui l’amministratore delegato e l’intero management sono espressione della famiglia che ne detiene il controllo non può non avere conseguenze deleterie. Ben difficilmente all’interno di una famiglia si concentreranno tutte le eccellenze necessarie a guidare con successo un’azienda. L’inadeguatezza del management e il suo meccanismo di selezione avrà poi effetti negativi sulla motivazione del resto della struttura e sull’affermazione del principio meritocratico.
Ci saranno eccezioni, ma la minore produttività media delle aziende familiari, le molteplici evidenze empiriche e il raffronto internazionale indicano che situazioni simili sono diffuse e hanno un impatto rilevante nel loro complesso.
Nel saggio Diagnosing the Italian Disease si sostiene che la scarsa produttività delle imprese italiane e la loro ridotta propensione a innovare è dovuta alla mancanza di meritocrazia nella selezione dei manager. È una tesi che trova conferma in un altro studio nel quale si dimostra che, in termini di propensione alle esportazione, la natura della proprietà ha un impatto trascurabile, ma la variabile chiave è il management: le imprese in cui è espressione della famiglia sono meno orientate all’export e ancora meno disposte a esportare verso i mercati più competitivi, per i quali le competenze manageriali sono fattori critici di successo.
Il fenomeno della scarsa meritocrazia nella selezione manageriale pertanto non è per nulla limitato alla politica, ma ha forse il suo epicentro in quelle che rappresentano l’architrave del sistema produttivo italiano: le aziende familiari. E si sviluppa lungo la direttrice di un sistema imprenditoriale in cui la lealtà prevale sulla competenza come strumento di selezione della classe dirigente. Ma un sistema in cui la conservazione del controllo rappresenta l’obiettivo primario a scapito dell’innovazione organizzativa e tecnologica non può certo raggiungere i risultati migliori.

Che fare?

I benefici fiscali sulle imposte di successione concessi agli eredi di un imprenditore vanno dunque aboliti, non solo per equità, ma anche per incidere sulla produttività complessiva del sistema, seguendo la strada di recente intrapresa dal governo tedesco. Provvedimenti simili vanno altresì accompagnati da strumenti efficaci per promuovere un rafforzamento della governance delle imprese, in quanto l’anomalia non è rappresentata dalla proprietà in sé, ma dagli assetti manageriali.
Un primo strumento è incoraggiare il trasferimento dell’azienda ai suoi dirigenti mediante operazioni di management buy-out, che ne garantiscano la continuità strategica e organizzativa. Operazioni di questo tipo possono essere sostenute facilitando l’accesso al credito per finanziare l’acquisizione.
La seconda direttrice è promuovere e imporre una maggiore trasparenza nei processi di selezione del personale in genere, ma del management in particolare, al fine di allargare il campo di scelta ed incoraggiare la meritocrazia.
La terza è prevedere l’estensione delle quote rosa al management: vari studi dimostrano che una maggiore presenza di donne nel management migliora i risultati aziendali, benché i meccanismi di causalità potrebbero essere anche di tipo inverso, ossia indicare che le aziende meglio gestite hanno una più alta percentuale di donne in posizioni di vertice.
Si possono poi ipotizzare requisiti più stringenti in merito alle qualifiche necessarie per i membri dei consigli di amministrazione. Infine, seguendo l’esempio della Germania, si potrebbe ripensare la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori e di altri portatori di interesse nei cda, per assicurare che le aziende vengano gestite nell’interesse dell’azienda, della sua sopravvivenza e della sua crescita, e non nell’interesse della famiglia del proprietario.

vivicentro.it/l’esperto  Guido Della Valle e Paolo Di Lorenzo / lavoce.it / Se l’azienda è solo una questione di famiglia*

* Le opinioni espresse in questo articolo sono da attribuire esclusivamente agli autori e non coinvolgono l’istituzione di appartenenza.

GUIDO DELLA VALLE

Monetary Policy Advisor per l’IMF. Dopo la Laurea conseguita presso l’Universita’ Ca’ Foscari nel 1996 ha lavorato presso diverse banche d’affari a Londra e Francoforte conseguendo altresi’ un MBA alla Westminster University. Dal 2000 al 2015 ha lavorato alla BCE. Dal 2003 e’ stato Principal del Direttorato delle Operazioni di Mercato dove ha partecipato alla ideazione e realizzazione di numerose iniziative (inter alia SMP, CBPP, TLTRO, tassi negativi).

PAOLO DI LORENZO

Advisor nell’Ufficio del Direttore Esecutivo per il sud Europa all’Executive Board del FMI. Dopo la Laurea conseguita all’Università Politecnica delle Marche di Ancona, ha ottenuto un Dottorato di Ricerca in Economia Politica all’Universita’ di Pavia, compiendo parte degli studi in Francia (Universita’ di Paris I e EHESS, dove ha conseguito un MPhil) e Ungheria. Successivamente ha lavorato all’Ufficio Studi dell’Agenzia delle Entrate e al Ministero dell’Economia e Finanze.

 

 

Domani a Dimaro arriverà Hysaj, lunedì Hamsik

Ritorna Hysaj

Ritornano i big, dopo la Copa America e l’Europeo. Domani tocca ad Hysaj riunirsi al gruppo. Lunedì, invece, sarà il tempo di Marek Hamsik. Poi Insigne, Mertens e Giaccherini, con quest’ultimo che già da da domani sarà a Dimaro per le visite mediche. Dopodiché partirà per lui un periodo di vacanza.

Giaccherini: “Napoli? La piazza in cui ho sempre sognato di giocare”

Giaccherini a Premium Sport

Terminata il primo step di visite mediche a Villa Stuart, domani ci sarà la seconda parte a Dimaro, il neo acquisto del Napoli, Giaccherini, ai microfoni di Mediaset, ha dichiarato:  “Ancora devo firmare quindi non sono un giocatore del Napoli, ma se lo sarò sono contento. Juve? Ripeto, non sono ancora del Napoli. La Juve è la squadra da battere ma ci sono i margini per annullare il gap. Higuain alla Juve? Non parlo di queste cose, posso solo dire, si vedrà. Per me sarebbe bello indossare quella maglia e giocare in una piazza così importante. Messaggio ai tifosi? Posso solo dire che Napoli è una piazza in cui ho sempre sognato di giocare”.

Se Bankitalia piange, Deutsche Bank non ride

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Se Bankitalia piange, Deutsche Bank non ride. Questo è l’argomento oggetto dell’analisi che Nicola Borri si pone e che porta alla domanda: L’enorme esposizione di Deutsche bank sui contratti derivati rischia di produrre un crack dai gravi effetti sistemici? La risposta Borri ce la dà nel suo articolo titolato: I veri rischi di Deutsche bank nel quale pone l’accento anche sul punto per cui, se il governo italiano spera di chiudere un buon accordo con la Ue sul salvataggio delle banche, è anche perché i nostri non sono gli unici istituti problematici. Come diceva il Fondo monetario la banca tedesca Deutsche bank, esposta per cifre iperboliche con i derivati, può rappresentare un rischio sistemico. Almeno, però, a differenza delle piccole banche italiane, ha piazzato i suoi titoli agli investitori professionali e non ai risparmiatori.

Ma leggiamo ora l’analisi di Nicola Borri:

I veri rischi di Deutsche bank

Quanti sono i derivati di Deutsche bank

Il nostro governo vuole il via libera a un intervento pubblico nel capitale di alcune banche, in particolare Monte dei Paschi, cercando di sfruttare i margini che la direttiva sul bail-in sembrerebbe garantire per salvare gli obbligazionisti. Secondo Matteo Renzi i veri rischi per il sistema finanziario non sono i crediti deteriorati delle nostre banche, ma piuttosto i derivati di altre. Pensa a Deutsche bank che, a fine dicembre 2014, aveva una esposizione, misurata dal valore nozionale di tutti i contratti derivati, pari a circa 50mila miliardi di euro, tra quattro e cinque volte il Pil annuale degli Stati Uniti. La proposta del capo-economista della banca tedesca di creare un fondo europeo di circa 150 miliardi di euro per ricapitalizzare le banche fa suonare un campanello di allarme. Vi è forse il rischio di un crack finanziario con gravi effetti sistemici moltiplicati dalla esposizione sui derivati?
Un po’ di chiarezza sull’esposizione di Deutsche bank ai derivati, perché rifarsi a quella “nominale” è fuorviante.
Se DB ha venduto alla banca A un derivato che la impegna a pagare 100 se i tassi di interesse salgono e alla banca B uno per lo stesso importo se i tassi scendono, l’esposizione nominale è 200. Ma, naturalmente, i tassi di interesse possono scendere oppure salire e, quindi, l’esposizione effettiva è di 100. Inoltre, andrebbe valutata la probabilità associata alla variazione attesa dei tassi di interesse.
È perciò utile guardare al valore di mercato netto, pari a 19 miliardi di euro, o lo 0,03 percento della posizione nominale. In caso di fallimento di una controparte, pagamenti attesi su derivati utilizzati come coperture per altre posizioni si vaporizzano. Per questa ragione, le ultime modifiche alla regolamentazione bancaria privilegiano la creazione di istituti intermedi di compensazione che richiedono alle parti garanzie (margini) funzione del valore di mercato delle posizioni in derivati.
Per Deutsche bank, poco meno della metà del valore nozionale totale dei derivati viene regolato attraverso una stanza di compensazione centrale e poco meno di un terzo attraverso canali bilaterali. L’esposizione della banca tedesca rispetto ai derivati da un lato è legata al suo modello di business principale, di banca d’affari e non commerciale, e dall’altro spiega il suo elevato contributo al rischio sistemico, come sottolineato dal Fondo monetario internazionale. Avendo rapporti con tantissimi altri istituti, un suo fallimento avrebbe effetti “sistemici.” Ma, di per sé, questo non significa che la sua probabilità di default sia più elevata di quella di altre banche.
Allo stesso tempo, Deutsche bank non è certo in buona salute. Il cambio di leadership, nel 2015, ha dato il via a un piano di riorganizzazione (tra le altre misure, razionalizzazione dei costi, taglio dei dipendenti, cessione di asset come Postbank) che non ha ancora dato gli effetti sperati. E, infatti, ha perso in borsa circa il 45 per cento da inizio anno: più della media delle banche europee. Il valore di mercato vale solo il 27 per cento rispetto a quello di bilancio. La stessa misura vale il 60 per cento per Intesa e un misero 9 per Monte dei Paschi. Oltre alle difficoltà comuni alle altre banche europee, l’istituto tedesco offre bassi tassi di rendimento sul capitale ed è ancora esposto al rischio di multe salate per vari scandali di cui è stato protagonista (Libor e mutui sub-prime, per esempio).

Sconti fiscali per i piccoli risparmiatori

Secondo molti analisti, Deutsche bank dovrà chiedere nuove risorse al mercato, dopo i quasi 20 miliardi di euro raccolti a partire dal 2009. E, non a caso, le sue obbligazioni CoCo, un ibrido tra obbligazioni e azioni pensato per assorbire le perdite, hanno perso molto del proprio valore. Queste obbligazioni sono nei portafogli di investitori specializzati e, quindi, il governo tedesco non si trova oggi nella condizione di dovere rispondere a elettori infuriati. Al contrario, obbligazioni subordinate, non tanto diverse dalle CoCo, emesse dalle banche italiane, sono nei portafogli di tanti piccoli risparmiatori (per circa 30 miliardi di euro).
Piuttosto che con i derivati e la finanza “cattiva”, il nostro governo dovrebbe prendersela con chi ha consentito, o non ha impedito, che certi prodotti finissero nei portafogli dei piccoli risparmiatori.
Nel frattempo, se non sarà possibile evitare una loro compartecipazione alle perdite, si può quantomeno intervenire garantendo “sconti” fiscali proporzionali alle eventuali minusvalenze. Per esempio, potrebbero essere utilizzate per ridurre la base imponibile non solo dei redditi da attività finanziarie, ma anche da lavoro. Il regime potrebbe essere facilmente esteso, per un arco di tempo ristretto e limitatamente ai piccoli risparmiatori, alle minusvalenze prodotte da altre attività finanziarie, per evitare ogni accusa di violazione della direttiva sul bail-in. Al contrario, la legislazione fiscale corrente consente solo di compensare eventuali plusvalenze, da attività finanziarie, con le minusvalenze maturate negli ultimi quattro anni.

vivicentro.it/l’esperto – Nicola Borri* / lavoce.info / I veri rischi di Deutsche bank

38 milioni per Koulibaly, l’Everton incontra il Napoli

Caso Koulibaly

La Repubblica scrive: “In Italia sono attesi gli emissari dell’Everton, pronto a rilanciare per Koulibaly fino a 38 milioni: una cifra che farebbe inevitabilmente riflettere – se non barcollare – il club azzurro. Bisogna fare presto, però: perché la voragine lasciata dall’eventuale e dolorosa cessione del senegalese andrebbe colmata in fretta”.

Caos Higuain, ritorna a parlare Aurelio De Laurentiis

De Laurentiis ritornerà a parlare

Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale del Napoli, ha annunciato che dalla giornata di lunedì tornerà a parlare il presidente del club partenopeo Aurelio De Laurentiis. Il numero uno della società azzurra sarà nella sede del ritiro della squadra a partire dal primo giorno della prossima settimana per chiarire il caso Higuain e fare il punto sulle operazioni in entrata.

Fonte: Tuttomercatoweb.

Sepe come vice-Reina: c’è il sì del giocatore, parola alla società

I  dettagli

Tiene banco anche la questione portiere in casa Napoli. Secondo quanto riporta Il Roma, Sepe, rientrato dal prestito alla Fiorentina, accetterebbe il ruolo di secondo di Pepe Reina. Tocca, adesso, alla società e a Sarri. Si dovrà chiarire se dare fiducia al giovane portiere azzurro o virare su altro.

Roma, a Pinzolo parla Strootman: “Non sono ancora un leader, voglio solo giocare. Io mai alla Juve”

Senza ombra di dubbio, per la Roma l’“acquisto” più importante di quest’anno è il ritorno di Kevin Strootman. Dopo due anni di tribolazioni patite a causa dell’infortunio al ginocchio, il centrocampista olandese è pronto a prendersi la sua rivincita ed è venuto a dirlo in conferenza stampa oggi a Pinzolo. Queste le sue parole:

Come ti senti?
“Sto bene, ma c’è differenza dallo stare dal 100%. Ho bisogno di giocare delle partite per tornare in forma. Fisicamente mi sento bene e sono contento di questo”.

Il mister ti ha etichettato come leader…
“Voglio aiutare sempre la squadra ma abbiamo già 3 capitani. Devo essere al top, sennò non posso”.

Con una Juventus che si sta molto rinforzando, si gioca per il secondo posto?
“La Roma deve lottare per lo scudetto. È vero però che loro hanno vinto 5 volte, le ultime 2 abbastanza facilmente. Noi dobbiamo vincere le nostre partite perché giochiamo solo 2 volte contro di loro. È vero, sono forti, ma la Roma deve sempre lottare per il titolo”.

Su Van Gaal…
“Ho un buon rapporto con Van Gaal, è un buon allenatore, ha vinto tutto. Se lui dice che posso cambiare da solo il volto di una gara sono belle parole ma nel calcio ci sono 11 calciatori, c’è bisogno di tutti. Io aiuto la squadra, non sono uno che segna 3 gol. Secondo me, quindi, non è vero”.

Al di là della fascia da capitano, tu aiuti il compagno in difficoltà. Senti di poter essere il giocatore che sopperisce all’assenza di Pjanic?
Negli ultimi 2 anni ho giocato forse cinque partite, nelle ultime gare ero in panchina perché gli altri avevano fatto bene. Io voglio solo giocare, sentirmi bene fisicamente è la cosa più importante per me. Voglio giocare molto più di 40 partite totali con la squadra per sentirmi importante”.

Quanto ci vorrà per rivederti al 100% e in che posizione sul campo ti senti meglio?
“Fisicamente mi sento bene, ma per tornare in forma devo giocare tante partite. Il ginocchio lo sento bene, i medici hanno fatto un grande lavoro perché negli ultimi 2 anni stavo male male. Voglio giocare, solo questo. Se il mister mi mette in difesa o in attacco non è un  problema. Abbiamo tanti centrocampisti in squadra che hanno fatto bene l’anno scorso, io voglio fare bene.

Hai già parlato del rinnovo contrattuale?

“Il mio procuratore sta parlando con la Roma, ma io voglio concentrarmi per giocare. Questo è importante per me, non il contratto. Ho sentito sempre tanto sostegno e voglio essere importante per il club, voglio solo giocare, niente di più”.

Differenze tra Garcia-Spalletti?
È diverso, ma sono 2 allenatori bravi. Facciamo di più tatticamente con Spalletti ma non è bello paragonare. Mi piace come lavora, abbiamo fatto 10 allenamenti ma dobbiamo essere pronti per il 10 agosto, c’è la partita più importante dell’anno secondo me.

Andresti mai alla Juventus?
“No, io no”.

Come ti trovi a giocare sul centrodestra? Wjinaldum?
“Sinistra o destra è lo stesso, anche col PSV ho giocato in quella posizione. Wjinaldum è un buon calciatore, giocavo con lui da piccolo. Può aiutare la Roma ma deve chiedere ai nostri dirigenti.

Nel nuovo corso dell’Olanda di Blind ti senti un leader?
“È difficile rispondere, ho giocato solo 3 amichevoli con l’Olanda ma giocare per il tuo paese è sempre qualcosa di speciale. Ho visto le partite dell’europeo in tv ma l’Olanda merita di giocarci. Io voglio giocare bene nella Roma così come nella nazionale. Così come qui abbiamo qui Totti, De Rossi, Florenzi e Nainggolan, l’Olanda ha Robben, Van Persie, E Snejder. Possono prendere loro la fascia di capitano, io voglio solo giocare”.

Claudia Demenica

Santon sempre più vicino: il sì del difensore e l’offerta azzurra

Sky fa il punto

Non solo Higuain, il Napoli lavora anche in entrata, in particolar modo per rinforzare la difesa. Gli azzurri sarebbero molto, molto vicini a Davide Santon, difensore dell’Inter. ADL avrebbe proposto ai nerazzurri 5 mln di euro; mentre il difensore avrebbe già accettato i partenopei. Anche i diritti d’immagine non sono un problema, con il contratto che lega Santon e Nike che scadrà a breve.

VIDEO ViViCentro – Gaito: “Le parole di Nicolas Higuain affossarono il progetto Napoli”

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Unica seduta di allenamento per il Napoli nel settimo giorno di ritiro. Maurizio Sarri ha concesso un pomeriggio di riposo ai suoi e noi, al termine della seduta, abbiamo raggiunto il collega di Tuttonapoli, Antonio Gaito e queste sono le sue dichiarazioni.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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“Aspettiamo le visite”, Giaccherini raggiante a Villa Stuart

Giaccherini nel suo primo giorno azzurro

“Prima devo fare le visite”, ha dichiarato Giaccherini, quando alcuni giornalisti gli hanno chiesto come si sentisse. Concentrato, molto. Felice, anche. Napoli lo aspetta e non vede l’ora di cullarsi il suo jolly di centrocampo, tutto cuore. La stagione azzurra, A Dimaro, è appena cominciata. Lui, tuttavia, si godrà ancora per un po’ le vacanze, che termineranno il 25 luglio, quando raggiungerà i compagni in ritiro. Il ricordo dell’Europeo rimane comunque indelebile: “Brucia ancora la sconfitta, a Conte auguro il meglio.” 

Napoli su Morata, l’attaccante deve convincersi

Morata nome nuovo

Ai microfoni di Radio Crc, è intervento il giornalista Ciro Venerato: “Innanzitutto non bisogna dimenticare la pista Icardi, con Ausilio ci sono contatti da Aprile, ma attenzione, in caso di partenza di Higuain potrebbe decollare la pista che porta a Morata. Lo spagnolo è giovanissimo, con maestro come Sarri potrebbe crescere in maniera esponenziale, si potrebbe inoltre così fare uno sgarbo alla Juventus, i tifosi bianconeri ed anche Allegri avrebbero voluto trattenerlo a tutti i costi ai bianconeri. De Laurentiis ci sta pensando seriamente, deve dare una risposta ai tifosi napoletani, il Napoli deve lottare per lo scudetto, deve dimostare al calcio italiano, alla sua gente, che questa è una società che lotta per vincere, il secondo posto deve essere un punto di partenza, non si può tornare a fare una stagione di transizione. La trattativa sulla carta è difficile, ma i soldi per il trasferimento ci sarebbero con la cessione del Pipita, quelli per l’ingaggio pure, sono gli stessi che si voleva utilizzare per il rinnovo dell’argentino, bisogna solo convincere Morata del progetto, convincere del fatto che l’obiettivo sia vincere”.

Schiacciato da un TIR fuori dalla Leroy Merlin di Torre Annunziata.

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Schiacciato da un TIR trasportato all’ospedale di Boscotrecase

Grave incidente in mattinata fuori dalla Leroy Merlin, a Torre Annunziato. Un giovane di 34 anni, Pasquale Angellotto titolare di una nota attività di parrucchiere in via Pioppaino a Castellammare di Stabia, era alla guida di un motorino quando si è scontrato con un TIR che lo ha schiacciato.

Soccorso, è stato trasportato all’ospedale di via Lenze a Boscotrecase dove è stato operato d’urgenza, ma purtroppo ogni tentativo di salvarlo si è rivelato inutile a causa delle gravi ferite interne: organi interni schiacciati e altri danni irreparabili.

Sul posto sono in corso le indagini del caso per provare a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Intanto il GIP ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane.

Seguiranno aggiornamenti

Giacchierini a Villa Stuart: in corso le visite mediche

ROMA. E’ a Villa Stuart Giaccherini, nuovo acquisto del Napoli, per le visite mediche. Inizia così l’avventura azzurra per l’ex centrocampista della Juventus, dopo un grande Europeo passato alla corte di Conte.

 

Se la Juve paga, Higuain è suo: i dettagli

De Maggio su Higuain

Walter De Maggio, direttore di Radio Kiss Kiss Napoli, ha dichiarato: “La clausola rescissoria è ancora esistente, ma al momento non ci sono richieste né trattative, visto che per il Napoli non esiste possibilità se non quella della stessa clausola. Voglio dirlo come notizia ufficiale dalla SSC Napoli: la clausola non è scaduta, se la Juventus dovesse decidere di stanziare 94milioni e 736mila euro non ci sarebbe nessuna possibilità di trattenere Higuain”. 

Autostrade NORDiche e autostrade SUDice: e poi…. le ferrovie!

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Le due Autostrade Me – Ct e Me – Pa, sono considerate fra le più insicure e pericolose dell’intera Sicilia e a far buona compagnia, ad una rete stradale ed autostradale a dir poco penosa, si affianca la schifosa rete ferroviaria di larga parte del Sud (l’ultima strage di solo pochi giorni fa, in Puglia)  e della Sicilia.

In questi ultimi anni si sono verificati una serie impressionante di incidenti, i morti si contano a decine, i feriti più o meno gravi a migliaia. Una delle principali cause è dovuta alla mancanza di asfalto sul manto stradale, da anni si parla di cemento impoverito, di miserabile risparmio sulla qualità, per ottenere il massimo del profitto.

Siamo nel 2016, ma non è mai stato fatto un solo prelievo per saggiarne la consistenza, anche se le denunce non sono state poche. Quando piove il manto stradale si trasforma in un saponetta, di voli pindarici degli automobilisti, se ne sono contati a centinaia.

Tutti gli Amministratori che si sono successi nei vari consigli di amministrazione nella gestione del CAS, non si sono dimostrati all’altezza del compito assegnatogli, non si possono tenere le Autostrade in condizioni di assoluta precarietà.

Esempi :

  • Lavori in corso d’opera fermi da anni
    Manto stradale fatiscente
    Gallerie Buie
    Segnaletica Inesistente
    Gardreill Mancanti
    SOS Desparesidos
    Cartelli Autostradali non sempre visibili.
    Il tutto condito da pedaggi fra i più cari d’Italia.

Stamattina altri 2 morti sulla A20 PA-ME, è un ferito grave, quanto bisognerà ancora aspettare perché vengano messe in sicurezza?

vivicentro.it/isole/opinioni –   Saponetta… Autostradale (Mauro Lo Piano)

A Pescara c’è un centro per la cura dell’Alzheimer

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                            Finalmente un po’ di luce per le famiglie pescaresi che vivono quotidianamente il dramma della patologia di Alzheimer o di demenza senile dei propri familiari.

Nell’ambito dei servizi offerti dall’Associazione Asso Onlus di Pescara, coordinata dal Referente del Centro Operativo Sociale, Sig. Luciano Fattori, svolge la sua attività il Centro IGEA, una struttura semiresidenziale per l’accoglienza, la tutela e l’assistenza di persone affette da degrado cognitivo.

Il Centro, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 18.00 ed il sabato dalle ore 8.00 alle ore 15.00, ha la duplice finalità di assistere persone inserite in un contesto familiare con patologie cronico-degenerative (Demenza di Alzheimer o altri sindromi correlate al decadimento cognitivo) e di assicurare alla loro rete parentale il supporto necessario a proseguire a domicilio, in maniera sostenibile, la cura del proprio familiare.

Gli obiettivi del Centro IGEA sono:

  • Creare un ambiente atto a favorire esperienze relazionali e di socializzazione caratterizzate dalla serenità e dal benessere;
  • Mantenere e rafforzare l’autonomia e le capacità residue del paziente;
  • Favorire la permanenza del paziente nel proprio ambiente familiare;
  • Sostenere la famiglia sollevandola dal peso dell’accudimento ed alleggerendo la gestione del carico assistenziale del caregiver.

Nel Centro si utilizza la terapia occupazionale e la musicoterapia per la riabilitazione cognitiva; sono svolte attività di animazione, occupazionali e ricreative, socio-assistenziali, primarie, sorveglianza ed igiene della persona, attività psicomotorie, ginnastica dolce e supporto psicologico a pazienti e familiari; attività che sono, comunque, articolate in base al reale interesse di ogni singolo ospite.

“Sono, quindi, fortemente supportati in tutte le fasi della patologia non solo i pazienti ma anche i caregivers, che troppo spesso vengono emarginati dai sostegni esterni.

I pazienti vengono, inoltre, accompagnati a visitare le bellezze dei nostri luoghi, attraverso delle visite guidate, perché la patologia non tolga al paziente il sorriso e la “volontà di vivere” e perché non modifichi in maniera estremizzata le abitudini di vita dell’intera famiglia” – afferma la Dott.ssa Francesca Fonzi, psicologa del Centro IGEA.

“Bisogna rieducare i pazienti ad affrontare con energia la quotidianità, a non aver paura delle situazioni nuove o, comunque, non consuete, a riacquistare fiducia nelle proprie capacità, perché la vita va vissuta intensamente, prendendo il meglio da essa, anche nella terza età.”

Il Centro IGEA è sito in Piazza Caduti del Mare, 5 – PESCARA

Tel. 338.5096029 – 085.61899

@ E-mail: centroigeapescara2015@gmail.com

Pagina Facebook: Centro  Igea

FOTOGALLERY ViViCentro – Gli scatti dell’unica seduta di giornata

Clicca sulle foto della fotogallery per ingrandirle

Unica seduta di allenamento oggi a Dimaro per gli azzurri sul campo di Carciato. Vivicentro.it ve li mostra nei dettagli. Questa sera ci sarà lo spettacolo di Made in Sud nella piazza di Madonna della Pace.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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Nizza: la follia jihadista porta altro lutto in europa. Quando si reagirà?

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Il direttore de la STAMPA, Maurizio Molinari, ha scritto l’editoriale del giorno dedicandolo all’ennesimo attacco all’Europa portato da fanatici terroristi islamici che continuano, imperterriti, a mietere vittime innocenti in nome di un dio che se ci fosse realmente dovrebbe vergognarsi di aver prodotto simili seguaci e, nella sua declamata infinita potenza, dovrebbe fulminarli e sterminarli senza pietà come anche il resto del mondo dovrebbe cominciare a svegliarsi e a mettere da parte pietismi mal riposti e non meritati. Il fuoco va combattuto con il fuoco altrimenti si propaga sempre di più. Questo insegnano le buone regole antincendio, e questo E’ un incendio. Un incendio che sta dilagando sempre più e, con il passare del tempo, rischia di diventare indomabile. Loro dicono di amare la morte più della vita perché di là c’è anche uno stuolo di vergini ad attenderli. Ebbene, che si agevoli la dipartita delle loro anime in cambio dei loro corpi utilizzabili come cibo per maiali nostrani e/o come sottofondo di maialiere. Chiedo scusa, ma ritengo che con chi non intende ne sa ragionare c’è poco da discutere e dialogare.

Ma ora leggiamo cosa scrive Maurizio Molinari.

L’editoriale di Molinari: Jihadisti alla campagna d’Europa MAURIZIO MOLINARI

Attacco alla Francia nella notte del 14 luglio. Per colpire i jihadisti scelgono il giorno in cui i francesi celebrano la presa della Bastiglia e il momento in cui centinaia di persone affollano la Promenade des Anglais sul lungomare di Nizza. Le modalità dell’attacco svelano l’intento di umiliare la Francia lì dove si sente più forte: nel ricordo della rivoluzione, nella celebrazione delle proprie libertà, sulla spiaggia della Costa Azzurra simbolo del suo fascino.

I jihadisti conoscono il calendario e l’identità del Paese che colpiscono e li usano come strumento per diffondere il terrore al fine di «farvi temere la morte anche quando dormite» come aveva promesso Abu Bakr al-Baghdadi, il Califfo dello Stato Islamico (Isis). Lo strumento dell’assalto è un camion lanciato ad alta velocità contro la folla inerme: un metodo già testato più volte da singoli jihadisti in località minori della Francia nonché emulazione di una delle tattiche dei jihadisti della «Car Intifada» contro Israele.

Se la strage del Bataclan a Parigi ha segnato l’inizio della campagna di attacchi all’Europa e gli assalti a Bruxelles e Istanbul hanno rivelato l’esistenza di una vasta rete di cellule, la carneficina di Nizza suggerisce che l’offensiva è in pieno svolgimento. Imponendo ad ogni Paese di reagire con forme di integrazione nella sicurezza di efficacia tale da generare una nuova dottrina per la difesa collettiva.

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