L’ex sindaco di Dimaro, Romedio Menghini, oggi assessore allo sport della stessa ridente cittadina trentina, nella Val di Sole, è stato raggiunto dai nostri microfoni e queste sono le sue dichiarazioni.
A margine del Premio Colantuoni, il ds della Juventus, Fabio Paratici, ha parlato a gazzetta.it: “Higuain? Lo seguivamo prima del Napoli, parlandone col Real senza raggiungere però l’accordo economico. In mancanza di quello evitammo di avvicinare il ragazzo. E ora il Napoli deve preoccuparsi? Ma no, non credo. Tutti i grandi club sanno che i loro top player possono ricevere offerte allettanti. Noi abbiamo i Bonucci e i Pogba seguiti e appetiti da tanti club e ci siamo preparati eventualmente a rimpiazzarli. Così starà facendo anche il Napoli, sicuro. Comunque Higuain per noi è una cosa lontana. Sento dire che al Napoli piace più di un nostro giocatore ma garantisco che al momento non ci sono arrivate richieste e quindi non esistono trattative. Questo è un mercato più aggressivo rispetto ai precedenti. Pjaca? Un talento autentico, giovane. E quindi da parte nostra c’è il dovere di seguirlo da vicino, con attenzione. Il croato giocherebbe di fianco a Dybala dietro Higuain? Abbiamo un allenatore assai capace e questi sono compiti suoi, eventualmente. Ma la cosa di Higuain la vedo lontana”.
11:11 – Un gavettone ‘raffredda’ Valdifiori: colpa di Maggio
11:05 – Tribuna finalmente gremita al campo di Carciato e parte il coro ‘Un giorno all’improvviso’, poi ‘Higuain, Higuain, Higuain’, ‘Chi non salta juventino è…’
10:58 – Si prendono le stuoie, azzurri a terra per gli addominali e gli esercizi di isometria
10:54 – Sarri spiega al meglio i movimenti per la fase offensiva. Corre a parte Tonelli
10:33 – Si cambia, ora sono il centrocampo e l’attacco a lavorare sulla tattica, mentre il pacchetto arrretrato lavora atleticamente
10:22 – Anche Chiriches in gruppo
10:21 – ‘Chi non salta è juventino’, i tifosi incitano gli azzurri che continuano ad allenarsi
10:09 – Anche Albiol prende parte al lavoro difensivo, durante la seduta tattica. Per i portieri duro lavoro fatto di conclusioni ravvicinate
10:06 – Il resto del gruppo svolge lavoro atletico
10:04 – Si alza il drone, comincia il lavoro difensivo sulla linea e l’uscita su palla alta
09:56 – Il lavoro comincia ad intensificarsi
09:50 – Reina in gruppo
09:47 – Anche Tonelli scende in campo e si dirige in palestra. Il gruppo comincia il riscaldamento
09:45 – Azzurri in campo per la seduta di questa mattina
09:14 – Anche Reina si dirige in palestra
09:12 – In campo scende subito Raul Albiol che si dirige in palestra insieme a Rafael
Buongiorno amici di Vivicentro.it e benvenuti alla diretta testuale della seduta di allenamento di questa mattina. Gli azzurri, come sempre, scenderanno in campo agli ordini di Maurizio Sarri e noi vi aggiorneremo in tempo reale.
Colpo di stato in Turchia. Immagine tratta da Twitter l’esercito turco mentre chiude l’accesso a due ponti sul Bosforo a Istanbul
Carri armati a Istanbul e all’aeroporto. Il premier Binali Yildirim comunica che è in corso un tentativo illegale di assumere il potere da parte di alcun militari e dice: «Pagheranno un prezzo molto alto, un Paese democratico non permetterà azioni del genere». Chiusi due ponti sul Bosforo. Spari nella capitale turca. Spenta la tv di Stato. Aerei da guerra ed elicotteri sorvolano la città. Erdogan in salvo
Ankara – In Turchia e’ in corso un tentativo “illegale” di assumere il potere da parte di alcun militari. Lo ha denunciato il premier Binali Yildirim.
Media locali riferiscono di colpi d’arma da fuoco ascoltati ad Ankara e di aerei da guerra ed elicotteri che starebbero sorvolando la capitale turca.
Le stesse fonti riferiscono anche che sarebbero stati chiusi anche 2 ponti sul Bosforo a Istanbul.
Intanto, dal sito russo Sputnik, si apprende anche che un elicottero d’attacco dell’esercito ha aperto il fuoco contro la sede dell’intelligence ad Ankara e che i militari stanno disarmando le forze di polizia sia ad Ankara che a Istanbul.
La Cnn turca, invece, riferisce che i ponti sul Bosforo ad Istanbul sono chiusi in direzione dall’Anatolia verso l’Europa.
La Polizia di Ankara ha richiamato in servizio tutti i suoi agenti.
AGGIORNAMENTO:
ORE 23:00 – Il tentativo di golpe da parte di alcuni militari nelle file delle forze armate turche, denunciato del premier Binali Yildirim sta vedendo carri armati per le strade di Istanbul, oltre che ad Ankara, e fonti locali riferiscono che i social media Facebook e Twiter sono stati bloccati nella capitale turca. I militari, intanto, hanno occupato la tv di Stato e hanno letto un proclama in cui annunciavano che lo stato maggiore delle forze armate ha “preso il potere”.
Secondo la CNN, fonti della presidenza turca hanno comunicato che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan “è al sicuro” e confermato il golpe affermando che “E’ un attacco alla democrazia turca. Un gruppo all’interno delle forze armate ha tentato di rovesciare un governo eletto democraticamente”.
23:30 – Lo Stato maggiore dell’esercito turco annuncia: “E’ per ristabilire l’ordine democratico e la libertà”ed ha dichiarato che tutte le relazioni estere turche esistenti saranno mantenute e che lo stato di diritto rimarrà una priorità. Lo si legge su vari media, fra cui il Guardian, che aggiungono che i militari avrebbero inviato le dichiarazioni ai media turchi via email, la cui veridicità non può essere verificata per ora.
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sta seguendo gli sviluppi della situazione in Turchia. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Il premier, affermano, è in contatto con la Farnesina e con le capitali europee.
Dai canali della tv statale Trt i golpisti dichiarano la legge marziale e il coprifuoco e istituiscono ‘Consiglio di Pace’ per la sicurezza della popolazione e che redigeranno una nuova Costituzione. Nel contempo la Russia invita a mantenere la calma ed evitare bagni di sangue e medesimo invito da parte del Segretario di Stato Kerry, che si è appellato alla ‘pace’ e alla ‘stabilità’.
Erdogan tramite l’applicazione Facetime fa arrivare un suo messaggio in cui incita i suoi sostenitori a resistere e scendere in piazza a combattere contro i militari golpisti. Dopo l’appello centinaia di turchi si sono riversati in alcune piazze di Istanbul e Ankara dove si registrano diversi scontri con gruppi che stanno sostenendo l’azione dei militari. Il presidente turco era diretto in Germania ma gli hanno rifiutato l’atterraggio, poi fonti USA hanno riportato che era diretto in Gran Bretagna, per la precisione a Londra.
Nel frattempo ad Istanbul durante la sfilata dei carri armati i cittadini hanno applaudito i militari. Scenario diverso invece sul Bosforo dove avvengono scontri da guerra civile tra i sostenitori del presidente deposto e i militari.
Alle 02:06 il Ministro degli Interni dichiara ufficialmente il golpe fallito e il premier Yildrim dichiara che la situazione è sotto controllo. Erdogan torna a Istanbul e si ha un primo bilancio del golpe con oltre 60 morti, oltre 130 feriti e 1563 militari arrestati; ma il bilancio è destinato a salire.
Erdogna, una volta rientrato, ha dichiarato che la mente dietro il golpe, è il suo ex alleato diventato nemico numero uno, l’imam e magnate auto-esiliatosi in Usa, Fethullah Gulen.
Fethullah Gulen pero’ ha subito smentito e, in un comunicato, ha condannato il tentativo di golpe, giurando di esserne estraneo: “Per qualcuno come me che ha sofferto sotto diversi colpi di stato militari nelle ultime cinque decadi, è particolarmente offensivo essere accusato di avere legami con un tentativo del genere”.
Alle prime luci dell’alba, la Turchia si è svegliata ancora in stato d’assedio. L’emittente statale Trt e la tv privata Cnn Turk, entrambe occupate e poi abbandonate nella notte dai putchisti, mostravano le immagini dei soldati che si arrendevano sul ponte del Bosforo, chiuso al traffico dalla scorsa notte. Vicino a loro, i sostenitori di Erdogan festeggiavano sopra i tank.
In mattinata, ancora scontri armati venivano segnalati in diverse zone della citta’.
La Juve Stabia prosegue le sessioni di allenamento al Romeo Menti in attesa della partenza per Gubbio, dove si svolgerà la seconda parte della preparazione estiva.
Questo pomeriggio la squadra si è allenata agli ordini di Mister Fontana a partire dalle 17.30.
Il tecnico ha innanzitutto fatto svolgere alla squadra esercizi finalizzati soprattutto al miglioramento dei fondamentali. Per i gialloblù quindi tanti esercizi palla al piede, con continui stop e controlli palla di destro e sinistro. La confidenza nell’utilizzo di entrambi i piedi sembra uno degli aspetti su cui il neo allenatore voglia lavorare molto.
Poi esercizi ed indicazioni nei passaggi nello stretto; Fontana, affiancato da Caserta (una coppia davvero non male tecnicamente), ha mostrato alla squadra i giusti movimenti nei passaggi e nelle verticalizzazioni.
Dopo gli esercizi “singoli”, si è passati ad una partitella a mezzo campo e senza porte. La squadra, divisa in maglie bianche e pettorine rosse, si è concentrata principalmente sul possesso palla e l’occupazione degli spazi. Obiettivo principale dei calciatori era infatti quello di liberarsi per servire i compagni più vicini nonostante le strette marcature degli altri calciatori. In grande spolvero è apparso Capodaglio, già calato nel ruolo di leader, mentre si sono visti i primi tentativi di intesa tra Polak e Santacroce. Ripa, ormai recuperato, ha partecipato a tutta la sessione di allenamento.
Il portiere Russo, affiancato dal giovane Mascolo, dopo gli esercizi iniziali si è dedicato a giri di campo ed allenamenti specifici nella porta lato settore ospiti.
Da sottolineare che Cancellotti ha assistito alla seduta di oggi pomeriggio dalla panchina. Sulla gamba destra del terzino, visibile una vistosa fasciatura.
A Cracovia, dal 25 al 31 luglio, si svolgerà la Giornata Mondiale della Gioventù, con la presenza di Papa Francesco. Si prevede che nella città polacca, arriveranno circa seicentomila giovani da ogni parte del mondo.
Abbiamo dunque chiesto, nel nostro viaggio a Cracovia, al noto giornalista vaticanista, Franco Bucarelli di spiegarci questo grandioso evento :
“Prima di tutto, questo eccezionale raduno avviene nella città di Giovanni Paolo II e non c’è dubbio che il Papa Santo polacco sarà ricordato in tutte le varie manifestazioni in programma. Poi la presenza di Papa Francesco tra i giovani di tutto il mondo, servirà ad annodare quel filo della Misericordia, che sembrava spezzatosi con la morte di Karol Wojtyla”
Prima di Papa Francesco, anche Papa Ratzinger è andato in Polonia ed ha incontrato migliaia di giovani, rimanendo colpito dalla religiosità del popolo polacco….
“ Certo, non dimentichiamo che la Polonia, negli ultimi secoli, è stato il più attivo baluardo del Cristianesimo e della Fede, prima contro le invasioni straniere , poi contro la furia del nazismo ateo e del comunismo sovietico. Non dimentichiamo che fu proprio Giovanni Paolo II, con la forza della sua personalità, a creare” Solidarnosc,” il sindacato polacco , che nell’Est dell’Europa, rappresentò la rivolta contro il Comunismo, con la caduta del nmuro di Berlino e del regime marxista di Mosca “
I polacchi come accoglieranno Papa Francesco ?
“Con grande entusiasmo. Lo vedono come il continuatore di quell’opera di Giovanni Paolo II e credono che questa quotidiana rivoluzione del papa argentino porterà ad ammodernare la Chiesa di Roma, a depurarla da quelle incrostazioni ,che ancora sopravvivono nella Curia romana e che il Papa polacco non ha avuto il tempo di eliminare. Questo nuovo Pontefice ha anche lui una carica mediatica fenomenale, con la sua semplicità, ma anche con la sua volontà di affermare il vero Vangelo, con opere e non chiacchiere”.
Cracovia ha una capacità alberghiera molto limitata. Dove alloggeranno seicentomila giovani previsti per fine luglio ?
“ Sono state mobilitate più di 26 diocesi polacche, che ospiteranno questa massa enorme di giovani pellegrini, per la maggior parte arriveranno in pullman e saranno dirottati anche a 60-70 chilometri da Cracovia. Per la grande veglia finale con Papa Francesco, si accamperanno la notte prima, nella grande spianata fuori Cracovia, dove possono prendere posto fino a 200,000 giovani .Sarà uno spettacolo meraviglioso, come quando Papa Wojtyla tornava nella sua Patria, in trionfo tra la gioventù polacca .
Lei ha conosciuto ed intervistato sei Pontefici, da Papa Giovanni XXIII a Papa Francesco.Si ritiene un giornalista fortunato ?
“Certamente, me lo ricordava, la settimana scorsa ,il Cardinale di Cracovia, Stanislao Dziwisz, il quale è stato per molti anni segretario particolare di Giovanni Paolo II Per me, è’ stato un privilegio unico e di ogni Pontefice ho un ricordo affettuoso, particolare, perché al di là della loro statura ecclesiastica, ognuno aveva una caratteristica particolare.
La Chiesa cattolica ha bisogno di timonieri, che abbiano qualità diverse, secondo i tempi ed a questo, certamente, ci pensa la Provvidenza “
Da ieri la Costa Azzurra si è tinta di rosso, una lunga scia di sangue ha macchiato per 3 km, la Passeggiata degli Inglesi a Nizza.
D’ora in ora si aggrava il numero delle persone uccise, sono 84, tra cui 10 bambini, più di 100 i feriti, almeno 50 quelli gravissimi.
Si conosce il nome dellattentatore, si chiamava Mohamed Lahovaiej Bouhlel, 31 anni, sposato e padre di 3 figli minorenni. Era schedato per reati non gravi, nessuna correlazione almeno per il momento, con gruppi collegati al terrorismo islamico, solo furti e qualche problema di droga.
Notizia di poco fa, è stata arrestata la moglie dell’attentatore, ha cercato di dileguarsi appena si è resa conto della presenza degli agenti antiterrorismo.
In questo momento di dolore tutta l’Europa e il Mondo intero è vicino al Popolo francese, sono stati decretati 3 giorni di lutto Nazionale. Oggi a Bruxelles, nel Palazzo delle Nazioni Unite. è stato osservato un minuto di silenzio per tutte le vittime del vile attentato.
Si è appreso che sono di diverse nazionalità. 3 sono tedeschi , 2 americani. 2 marocchini. Ancora non è stato possibile rintracciare alcuni nostri connazionali. si sa solo che potrebbero essere fra le vittime ancora non riconosciute
La Polizia francese sta cercando di ricomporre tutti i tasselli della strage di Nizza. Si tenta di scavare nel passato dell’ attentatore, ogni possibile indizio viene passato ai raggi x, stanno per essere controllati i suoi ultimi spostamenti. le persone che ha frequentato, se avesse contatti con i Paesi Arabi.
Dopo Mediaset, Sky. Ecco quanto dichiarato da Emanuele Giaccherini, neo acquisto azzurro: “Stamattina ho fatto le visite mediche, è andato tutto bene e ora si aspetta solo la firma. Domani dovrei raggiungere il ritiro di Dimaro, speriamo di ufficializzare perché per me è una cosa bellissima poter giocare in una squadra come il Napoli. Sono contentissimo e molto eccitato. Cosa mi eccita di più? Sicuramente giocare al San Paolo deve essere emozionante, ci ho giocato da avversario tante volte e mette i brividi. Poter avere tutto quell’affetto da parte dei tifosi è una cosa veramente bella. Hai già parlato con qualcuno in quel di Dimaro? No, ancora no. Ancora non sono un giocatore del Napoli, spero di diventarlo presto. Il Napoli sarà il vero avversario della Juventus anche senza Higuain? Per ora, non essendo un giocatore del Napoli, non parlo di Higuain o di altri giocatori del Napoli. Io posso solo dire che per adesso non lo sono ancora, aspettiamo e vediamo. Che consigli si sente di dare a Higuain? Niente, in questo momento non mi sento di dare consigli a Higuain. Che ruolo pensa di poter ricoprire nella Serie A del Napoli l’anno prossimo? Diciamo che la mia caratteristica più importante è quella di saper interpretare diversi ruoli. Ho fatto l’esterno del 4-3-3, la mezzala in Nazionale, potrei fare entrambi i ruoli. Che impressione fa vedere Conte al Chelsea. Sono veramente contento per lui, ieri ho seguito la sua conferenza stampa e parla anche molto bene l’inglese. L’ha studiato bene, sono contento per il mister, gli auguro tutte le fortune immaginabili, so che sarà all’altezza di un campionato con tante squadre forti. Cosa può portare Conte in Premier League? Sicuramente delle cognizioni tattiche, il Chelsea ha giocatori importanti che devono migliorare da questo punto di vista. In Inghilterra c’è molto fisico e molta improvvisazione con poca tattica. Porterà tanto lavoro e sacrificio, anche con i campioni non si vince senza questi due elementi. Quanto ci terrebbe a vincere uno Scudetto col Napoli? Sarebbe un sogno vincerlo col Napoli, è molto difficile perché so cosa vuol dire, so cosa c’è dietro e quindi è difficile, però le grandi squadre lottano per vincere i campionati. Sicuramente partiremo al pari delle altre, poi il campionato dirà quali saranno i valori. Darei tanto per un altro Scudetto”.
Prima mezza giornata di libertà per i calciatori del Napoli a Dimaro, EL KADDOURI ricorda Nizza
DIMARO-FOLGARIDA (VAL DI SOLE TRENTINO), 15 LUGLIO 2016 – Per i giocatori del Napoli è arrivato il momento della mezza giornata di libertà dopo sette giorni di allenamento e come negli scorsi anni le zone caratteristiche della Val di Sole sono divenute punto di riferimento e di svago per i giocatori del Napoli, molti dei quali raggiunti dalle famiglie. Come Albiol che a fine allenamento ha giocato con i suoi due piccoli e la figlia di Callejon nei pressi della porta a fianco al tendone-palestra.
Poi il rompete le righe in una meravigliosa giornata di sole e con un cielo di azzurro intenso. E la squadra si è divisa per mete differenti. Con Riccardo Rosatti sono saliti a pranzare in quota Reina, Tonelli, Allan, Callejon, Luperto, Negro, Granata, Lasicki e Roberto Insigne. Valdifiori e Luigi Sepe si sono concessi il tradizionale momento di relax con la pesca al laghetto poco a nord di Dimaro.
Koulibaly e Ghoulam hanno invece pranzato al ristorante La Spleuza, concedendo autografi ai piccoli fans che li hanno riconosciuti.
Prima del rompete le righe anche stamane si è lavorato sodo in campo. L’allenamento mattutino ha visto Tonelli, Reina, Chiriches e Albiol svolgere un allenamento differenziato. Per tutti gli altri Sarri ha predisposto un lavoro tecnico-tattico rivolto in particolare alla gestione delle palle inattive. Esercitazioni con calci da fermo e conclusioni in porta. Rafael e Sepe hanno parato una serie di tiri indirizzati in porta dalla macchina spara palloni. Domani si riprende con il classico doppio allenamento alle 9.30 e 17.30.
E mentre in campo si è lavorato intensamente a tenere banco tra i tifosi, ancora una volta presenti numerosi sulla tribuna di Carciato, è stato il tema Higuain. L’argentino è atteso a giorni in Trentino, finiti i canonici 21 giorni di vacanza post Coppa America, ma in questi giorni è anche al centro di voci di mercato su cui si appunta linteresse dei supporter partenopei. Intanto domani dovrebbe arrivare a Dimaro lalbanese Elseid, lunedì sarà la volta dello slovacco Hamsik e successivamente del belga Mertens con l’azzurro Insigne.
Sempre lunedì è previsto il debutto stagionale a Carciato contro l’Anaune Val di Non, formazione militante nel campionato di Promozione del Trentino. La sfida dello scorso anno fu vinta dagli azzurri 8-0 (4-0) con protagonisti Lorenzo Insigne (autore di una tripletta e del primo gol stagionale ufficiale), Manolo Gabbiadini e Dries Mertens (a rete entrambi due volte). A rendere rotondo il risultato fu poi Bifulco nel finale di gara.
Per i tifosi ci sarà anche la sorpresa della minipista da sci realizzata a tempo di record da Comune di Dimaro, Apt val di Sole e Funivie Folgarida Marilleva e che da domani a lunedì permetterà a tutti, gratuitamente, di provare l’ebbrezza dello sci d’estate con l’assistenza dei maestri di sci della valle. A disposizione ci saranno sci, scarponi racchette e caschi.
Ma in una giornata di allegria non è mancato un pensiero alla drammatica situazione di Nizza. Il centrocampista del Napoli Omar El Kaddouri attraverso il proprio profilo twitter ha lanciato un messaggio di sostegno a chi sta soffrendo in Francia: Oggi ci sentiamo tutti fratelli, tutti in lacrime – scrive -. Il mio pensiero, il mio cuore e la mia vicinanza ai parenti delle vittime#Nizza.
FONTE: Ufficio Stampa Nicer Trento
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È credibile che nella stessa famiglia ci siano tutte le eccellenze necessarie al successo di un’azienda e alla dirigenza d’impresa?? E’ questa la domanda che si pongono Guido Della Valle e Paolo Di Lorenzo mettendo a fuoco uno dei difetti delle imprese familiari italiane dove abbiamo che più di due terzi delle posizioni di responsabilità nell’impresa sono coperte da membri della dinastia proprietaria. Non solo l’amministratore delegato ma tutto il management è scelto nella cerchia familiare mentre, negli altri paesi sviluppati nei quali, le stesse sono per lo più guidate da manager esterni per cui la domanda iniziale: È credibile che nella stessa famiglia ci siano tutte le eccellenze necessarie al successo dell’azienda? è più che ragionevole, anzi: dovuta perché è così che le imprese diventano meno produttive e meno innovative.
In questo articolo Guido Della Valle e Paolo Di Lorenzo analizzano a fondo il problema e provano a suggerire Cinque modi per favorire una selezione più meritocratica.
Se l’azienda è solo una questione di famiglia*
Manager scelti tra i parenti
In un recente articolo, Massimo Bordignon e Andrea Prat sostengono che i benefici fiscali sulle imposte di successione concessi agli eredi di un imprenditore hanno effetti negativi. Il sussidio va eliminato, perché non solo è inutile ma anche controproducente. I dati citati da Bordignon e Prat pongono però il problema più generale della governance aziendale e degli strumenti più idonei per promuoverne una adeguata ed efficace.
La vera anomalia italiana non è rappresentata dalle aziende familiari, quanto dalla percentuale record di imprese in cui non solo l’amministratore delegato ma l’intero management è espressione della famiglia che ne detiene il controllo, così come illustrato dalla tabella e dal grafico qui sotto, basati su dati Efige 2014.
Tabella 1
Grafico 1
Se si parte dal presupposto che il successo di un’azienda rispetto alla concorrenza dipende dalla validità delle scelte strategiche del management e dalla sua capacità di organizzare i fattori produttivi, la preponderanza di aziende in cui l’amministratore delegato e l’intero management sono espressione della famiglia che ne detiene il controllo non può non avere conseguenze deleterie. Ben difficilmente all’interno di una famiglia si concentreranno tutte le eccellenze necessarie a guidare con successo un’azienda. L’inadeguatezza del management e il suo meccanismo di selezione avrà poi effetti negativi sulla motivazione del resto della struttura e sull’affermazione del principio meritocratico.
Ci saranno eccezioni, ma la minore produttività media delle aziende familiari, le molteplici evidenze empiriche e il raffronto internazionale indicano che situazioni simili sono diffuse e hanno un impatto rilevante nel loro complesso.
Nel saggio Diagnosing the Italian Disease si sostiene che la scarsa produttività delle imprese italiane e la loro ridotta propensione a innovare è dovuta alla mancanza di meritocrazia nella selezione dei manager. È una tesi che trova conferma in un altro studio nel quale si dimostra che, in termini di propensione alle esportazione, la natura della proprietà ha un impatto trascurabile, ma la variabile chiave è il management: le imprese in cui è espressione della famiglia sono meno orientate all’export e ancora meno disposte a esportare verso i mercati più competitivi, per i quali le competenze manageriali sono fattori critici di successo.
Il fenomeno della scarsa meritocrazia nella selezione manageriale pertanto non è per nulla limitato alla politica, ma ha forse il suo epicentro in quelle che rappresentano l’architrave del sistema produttivo italiano: le aziende familiari. E si sviluppa lungo la direttrice di un sistema imprenditoriale in cui la lealtà prevale sulla competenza come strumento di selezione della classe dirigente. Ma un sistema in cui la conservazione del controllo rappresenta l’obiettivo primario a scapito dell’innovazione organizzativa e tecnologica non può certo raggiungere i risultati migliori.
Che fare?
I benefici fiscali sulle imposte di successione concessi agli eredi di un imprenditore vanno dunque aboliti, non solo per equità, ma anche per incidere sulla produttività complessiva del sistema, seguendo la strada di recente intrapresa dal governo tedesco. Provvedimenti simili vanno altresì accompagnati da strumenti efficaci per promuovere un rafforzamento della governance delle imprese, in quanto l’anomalia non è rappresentata dalla proprietà in sé, ma dagli assetti manageriali.
Un primo strumento è incoraggiare il trasferimento dell’azienda ai suoi dirigenti mediante operazioni di management buy-out, che ne garantiscano la continuità strategica e organizzativa. Operazioni di questo tipo possono essere sostenute facilitando l’accesso al credito per finanziare l’acquisizione.
La seconda direttrice è promuovere e imporre una maggiore trasparenza nei processi di selezione del personale in genere, ma del management in particolare, al fine di allargare il campo di scelta ed incoraggiare la meritocrazia.
La terza è prevedere l’estensione delle quote rosa al management: vari studi dimostrano che una maggiore presenza di donne nel management migliora i risultati aziendali, benché i meccanismi di causalità potrebbero essere anche di tipo inverso, ossia indicare che le aziende meglio gestite hanno una più alta percentuale di donne in posizioni di vertice.
Si possono poi ipotizzare requisiti più stringenti in merito alle qualifiche necessarie per i membri dei consigli di amministrazione. Infine, seguendo l’esempio della Germania, si potrebbe ripensare la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori e di altri portatori di interesse nei cda, per assicurare che le aziende vengano gestite nell’interesse dell’azienda, della sua sopravvivenza e della sua crescita, e non nell’interesse della famiglia del proprietario.
vivicentro.it/l’esperto Guido Della Valle e Paolo Di Lorenzo / lavoce.it / Se l’azienda è solo una questione di famiglia*
* Le opinioni espresse in questo articolo sono da attribuire esclusivamente agli autori e non coinvolgono l’istituzione di appartenenza.
BIO DELL’AUTORE
GUIDO DELLA VALLE
Monetary Policy Advisor per l’IMF. Dopo la Laurea conseguita presso l’Universita’ Ca’ Foscari nel 1996 ha lavorato presso diverse banche d’affari a Londra e Francoforte conseguendo altresi’ un MBA alla Westminster University. Dal 2000 al 2015 ha lavorato alla BCE. Dal 2003 e’ stato Principal del Direttorato delle Operazioni di Mercato dove ha partecipato alla ideazione e realizzazione di numerose iniziative (inter alia SMP, CBPP, TLTRO, tassi negativi).
PAOLO DI LORENZO
Advisor nell’Ufficio del Direttore Esecutivo per il sud Europa all’Executive Board del FMI. Dopo la Laurea conseguita all’Università Politecnica delle Marche di Ancona, ha ottenuto un Dottorato di Ricerca in Economia Politica all’Universita’ di Pavia, compiendo parte degli studi in Francia (Universita’ di Paris I e EHESS, dove ha conseguito un MPhil) e Ungheria. Successivamente ha lavorato all’Ufficio Studi dell’Agenzia delle Entrate e al Ministero dell’Economia e Finanze.
Ritornano i big, dopo la Copa America e l’Europeo. Domani tocca ad Hysaj riunirsi al gruppo. Lunedì, invece, sarà il tempo di Marek Hamsik. Poi Insigne, Mertens e Giaccherini, con quest’ultimo che già da da domani sarà a Dimaro per le visite mediche. Dopodiché partirà per lui un periodo di vacanza.
Terminata il primo step di visite mediche a Villa Stuart, domani ci sarà la seconda parte a Dimaro, il neo acquisto del Napoli, Giaccherini, ai microfoni di Mediaset, ha dichiarato: “Ancora devo firmare quindi non sono un giocatore del Napoli, ma se lo sarò sono contento. Juve? Ripeto, non sono ancora del Napoli. La Juve è la squadra da battere ma ci sono i margini per annullare il gap. Higuain alla Juve? Non parlo di queste cose, posso solo dire, si vedrà. Per me sarebbe bello indossare quella maglia e giocare in una piazza così importante. Messaggio ai tifosi? Posso solo dire che Napoli è una piazza in cui ho sempre sognato di giocare”.
Se Bankitalia piange, Deutsche Bank non ride. Questo è l’argomento oggetto dell’analisi che Nicola Borri si pone e che porta alla domanda: L’enorme esposizione di Deutsche bank sui contratti derivati rischia di produrre un crack dai gravi effetti sistemici? La risposta Borri ce la dà nel suo articolo titolato: I veri rischi di Deutsche bank nel quale pone l’accento anche sul punto per cui, se il governo italiano spera di chiudere un buon accordo con la Ue sul salvataggio delle banche, è anche perché i nostri non sono gli unici istituti problematici. Come diceva il Fondo monetario la banca tedesca Deutsche bank, esposta per cifre iperboliche con i derivati, può rappresentare un rischio sistemico. Almeno, però, a differenza delle piccole banche italiane, ha piazzato i suoi titoli agli investitori professionali e non ai risparmiatori.
Ma leggiamo ora l’analisi di Nicola Borri:
I veri rischi di Deutsche bank
Quanti sono i derivati di Deutsche bank
Il nostro governo vuole il via libera a un intervento pubblico nel capitale di alcune banche, in particolare Monte dei Paschi, cercando di sfruttare i margini che la direttiva sul bail-in sembrerebbe garantire per salvare gli obbligazionisti. Secondo Matteo Renzi i veri rischi per il sistema finanziario non sono i crediti deteriorati delle nostre banche, ma piuttosto i derivati di altre. Pensa a Deutsche bank che, a fine dicembre 2014, aveva una esposizione, misurata dal valore nozionale di tutti i contratti derivati, pari a circa 50mila miliardi di euro, tra quattro e cinque volte il Pil annuale degli Stati Uniti. La proposta del capo-economista della banca tedesca di creare un fondo europeo di circa 150 miliardi di euro per ricapitalizzare le banche fa suonare un campanello di allarme. Vi è forse il rischio di un crack finanziario con gravi effetti sistemici moltiplicati dalla esposizione sui derivati?
Un po’ di chiarezza sull’esposizione di Deutsche bank ai derivati, perché rifarsi a quella “nominale” è fuorviante.
Se DB ha venduto alla banca A un derivato che la impegna a pagare 100 se i tassi di interesse salgono e alla banca B uno per lo stesso importo se i tassi scendono, l’esposizione nominale è 200. Ma, naturalmente, i tassi di interesse possono scendere oppure salire e, quindi, l’esposizione effettiva è di 100. Inoltre, andrebbe valutata la probabilità associata alla variazione attesa dei tassi di interesse.
È perciò utile guardare al valore di mercato netto, pari a 19 miliardi di euro, o lo 0,03 percento della posizione nominale. In caso di fallimento di una controparte, pagamenti attesi su derivati utilizzati come coperture per altre posizioni si vaporizzano. Per questa ragione, le ultime modifiche alla regolamentazione bancaria privilegiano la creazione di istituti intermedi di compensazione che richiedono alle parti garanzie (margini) funzione del valore di mercato delle posizioni in derivati.
Per Deutsche bank, poco meno della metà del valore nozionale totale dei derivati viene regolato attraverso una stanza di compensazione centrale e poco meno di un terzo attraverso canali bilaterali. L’esposizione della banca tedesca rispetto ai derivati da un lato è legata al suo modello di business principale, di banca d’affari e non commerciale, e dall’altro spiega il suo elevato contributo al rischio sistemico, come sottolineato dal Fondo monetario internazionale. Avendo rapporti con tantissimi altri istituti, un suo fallimento avrebbe effetti “sistemici.” Ma, di per sé, questo non significa che la sua probabilità di default sia più elevata di quella di altre banche.
Allo stesso tempo, Deutsche bank non è certo in buona salute. Il cambio di leadership, nel 2015, ha dato il via a un piano di riorganizzazione (tra le altre misure, razionalizzazione dei costi, taglio dei dipendenti, cessione di asset come Postbank) che non ha ancora dato gli effetti sperati. E, infatti, ha perso in borsa circa il 45 per cento da inizio anno: più della media delle banche europee. Il valore di mercato vale solo il 27 per cento rispetto a quello di bilancio. La stessa misura vale il 60 per cento per Intesa e un misero 9 per Monte dei Paschi. Oltre alle difficoltà comuni alle altre banche europee, l’istituto tedesco offre bassi tassi di rendimento sul capitale ed è ancora esposto al rischio di multe salate per vari scandali di cui è stato protagonista (Libor e mutui sub-prime, per esempio).
Sconti fiscali per i piccoli risparmiatori
Secondo molti analisti, Deutsche bank dovrà chiedere nuove risorse al mercato, dopo i quasi 20 miliardi di euro raccolti a partire dal 2009. E, non a caso, le sue obbligazioni CoCo, un ibrido tra obbligazioni e azioni pensato per assorbire le perdite, hanno perso molto del proprio valore. Queste obbligazioni sono nei portafogli di investitori specializzati e, quindi, il governo tedesco non si trova oggi nella condizione di dovere rispondere a elettori infuriati. Al contrario, obbligazioni subordinate, non tanto diverse dalle CoCo, emesse dalle banche italiane, sono nei portafogli di tanti piccoli risparmiatori (per circa 30 miliardi di euro).
Piuttosto che con i derivati e la finanza “cattiva”, il nostro governo dovrebbe prendersela con chi ha consentito, o non ha impedito, che certi prodotti finissero nei portafogli dei piccoli risparmiatori.
Nel frattempo, se non sarà possibile evitare una loro compartecipazione alle perdite, si può quantomeno intervenire garantendo “sconti” fiscali proporzionali alle eventuali minusvalenze. Per esempio, potrebbero essere utilizzate per ridurre la base imponibile non solo dei redditi da attività finanziarie, ma anche da lavoro. Il regime potrebbe essere facilmente esteso, per un arco di tempo ristretto e limitatamente ai piccoli risparmiatori, alle minusvalenze prodotte da altre attività finanziarie, per evitare ogni accusa di violazione della direttiva sul bail-in. Al contrario, la legislazione fiscale corrente consente solo di compensare eventuali plusvalenze, da attività finanziarie, con le minusvalenze maturate negli ultimi quattro anni.
vivicentro.it/l’esperto – Nicola Borri* / lavoce.info / I veri rischi di Deutsche bank
BIO di NICOLA BORRIE’
Ricercatore della Luiss Guido Carli dal 2009. Dopo laurea e master in Economia Politica all’Università Bocconi, ha conseguito il PhD in Economics presso la Boston University. Le sue principali aree di ricerca sono asset pricing e finanza internazionale. Il suo paper Sovereign Risk Premia (con Adrien Verdelhan) ha vinto il premio come miglior paper del ABI Country Risk Forum e il 2010 WRDS Best Paper Award della European Financial Management Association.
La Repubblica scrive: “In Italia sono attesi gli emissari dell’Everton, pronto a rilanciare per Koulibaly fino a 38 milioni: una cifra che farebbe inevitabilmente riflettere – se non barcollare – il club azzurro. Bisogna fare presto, però: perché la voragine lasciata dall’eventuale e dolorosa cessione del senegalese andrebbe colmata in fretta”.
Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale del Napoli, ha annunciato che dalla giornata di lunedì tornerà a parlare il presidente del club partenopeo Aurelio De Laurentiis. Il numero uno della società azzurra sarà nella sede del ritiro della squadra a partire dal primo giorno della prossima settimana per chiarire il caso Higuain e fare il punto sulle operazioni in entrata.
Tiene banco anche la questione portiere in casa Napoli. Secondo quanto riporta Il Roma, Sepe, rientrato dal prestito alla Fiorentina, accetterebbe il ruolo di secondo di Pepe Reina. Tocca, adesso, alla società e a Sarri. Si dovrà chiarire se dare fiducia al giovane portiere azzurro o virare su altro.
Senza ombra di dubbio, per la Roma l’“acquisto” più importante di quest’anno è il ritorno di Kevin Strootman. Dopo due anni di tribolazioni patite a causa dell’infortunio al ginocchio, il centrocampista olandese è pronto a prendersi la sua rivincita ed è venuto a dirlo in conferenza stampa oggi a Pinzolo. Queste le sue parole:
Come ti senti? “Sto bene, ma c’è differenza dallo stare dal 100%. Ho bisogno di giocare delle partite per tornare in forma. Fisicamente mi sento bene e sono contento di questo”.
Il mister ti ha etichettato come leader…
“Voglio aiutare sempre la squadra ma abbiamo già 3 capitani. Devo essere al top, sennò non posso”.
Con una Juventus che si sta molto rinforzando, si gioca per il secondo posto?
“La Roma deve lottare per lo scudetto. È vero però che loro hanno vinto 5 volte, le ultime 2 abbastanza facilmente. Noi dobbiamo vincere le nostre partite perché giochiamo solo 2 volte contro di loro. È vero, sono forti, ma la Roma deve sempre lottare per il titolo”.
Su Van Gaal… “Ho un buon rapporto con Van Gaal, è un buon allenatore, ha vinto tutto. Se lui dice che posso cambiare da solo il volto di una gara sono belle parole ma nel calcio ci sono 11 calciatori, c’è bisogno di tutti. Io aiuto la squadra, non sono uno che segna 3 gol. Secondo me, quindi, non è vero”.
Al di là della fascia da capitano, tu aiuti il compagno in difficoltà. Senti di poter essere il giocatore che sopperisce all’assenza di Pjanic?
“Negli ultimi 2 anni ho giocato forse cinque partite, nelle ultime gare ero in panchina perché gli altri avevano fatto bene. Io voglio solo giocare, sentirmi bene fisicamente è la cosa più importante per me. Voglio giocare molto più di 40 partite totali con la squadra per sentirmi importante”.
Quanto ci vorrà per rivederti al 100% e in che posizione sul campo ti senti meglio? “Fisicamente mi sento bene, ma per tornare in forma devo giocare tante partite. Il ginocchio lo sento bene, i medici hanno fatto un grande lavoro perché negli ultimi 2 anni stavo male male. Voglio giocare, solo questo. Se il mister mi mette in difesa o in attacco non è un problema. Abbiamo tanti centrocampisti in squadra che hanno fatto bene l’anno scorso, io voglio fare bene.
Hai già parlato del rinnovo contrattuale?
“Il mio procuratore sta parlando con la Roma, ma io voglio concentrarmi per giocare. Questo è importante per me, non il contratto. Ho sentito sempre tanto sostegno e voglio essere importante per il club, voglio solo giocare, niente di più”.
Differenze tra Garcia-Spalletti?
“È diverso, ma sono 2 allenatori bravi. Facciamo di più tatticamente con Spalletti ma non è bello paragonare. Mi piace come lavora, abbiamo fatto 10 allenamenti ma dobbiamo essere pronti per il 10 agosto, c’è la partita più importante dell’anno secondo me.
Andresti mai alla Juventus?
“No, io no”.
Come ti trovi a giocare sul centrodestra? Wjinaldum?
“Sinistra o destra è lo stesso, anche col PSV ho giocato in quella posizione. Wjinaldum è un buon calciatore, giocavo con lui da piccolo. Può aiutare la Roma ma deve chiedere ai nostri dirigenti.
Nel nuovo corso dell’Olanda di Blind ti senti un leader? “È difficile rispondere, ho giocato solo 3 amichevoli con l’Olanda ma giocare per il tuo paese è sempre qualcosa di speciale. Ho visto le partite dell’europeo in tv ma l’Olanda merita di giocarci. Io voglio giocare bene nella Roma così come nella nazionale. Così come qui abbiamo qui Totti, De Rossi, Florenzi e Nainggolan, l’Olanda ha Robben, Van Persie, E Snejder. Possono prendere loro la fascia di capitano, io voglio solo giocare”.
Non solo Higuain, il Napoli lavora anche in entrata, in particolar modo per rinforzare la difesa. Gli azzurri sarebbero molto, molto vicini a Davide Santon, difensore dell’Inter. ADL avrebbe proposto ai nerazzurri 5 mln di euro; mentre il difensore avrebbe già accettato i partenopei. Anche i diritti d’immagine non sono un problema, con il contratto che lega Santon e Nike che scadrà a breve.
Unica seduta di allenamento per il Napoli nel settimo giorno di ritiro. Maurizio Sarri ha concesso un pomeriggio di riposo ai suoi e noi, al termine della seduta, abbiamo raggiunto il collega di Tuttonapoli, Antonio Gaito e queste sono le sue dichiarazioni.