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M5S Stabia, Consiglio comunale del 29 luglio 2016: il voto

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Variazione di assestamento generale e verifica e salvaguardia del permanere degli equilibri di bilancio esercizio 2016: il gruppo M5S Stabia ha espresso parere CONTRARIO.

La mancanza di trasparenza sull’effetto degli ingenti tagli previsti, in macroaree quali:

  • sport e tempo libero (150.000 €),
  • servizi all’istruzione (487.000 €),
  • beni demaniali (455.000 €),
  • aree protette e foreste (288.000 €)
  • viabilità (355.000 €),

ha determinato la votazione di un bilancio poco chiaro nel merito delle singole voci.

I tagli devono essere oculati e mirati, non interferendo mai con i servizi primari che un’amministrazione ha l’obbligo di garantire alla propria cittadinanza, nello specifico facciamo riferimento alla conversione di servizi straordinari delle partecipate in servizi ordinari; inammissibile a questo proposito la recente spesa di € 100.000 a carico del comune per la rimozione di rifiuti da numero 4 strade cittadine.

Inoltre, proponiamo l’introduzione del Baratto Amministrativo, misura rivolta alle fasce impossibilitate a versare tributi. Con l’Istituto del Baratto Amministrativo i cittadini che aderiscono, su loro specifica richiesta, prestano la loro opera all’amministrazione ottenendo, in cambio, non un compenso pecuniario ma una decurtazione e/o una riduzione o esenzione dei tributi dovuti all’amministrazione comunale.

DIMARO LIVE – Strinic in bici a Dimaro!

Ivan Strinić gira in bicicletta a Dimaro

Ivan Strinić, come Valdifiori, Maggio e Sepe, questo pomeriggio, approfittando della giornata libera, ha fatto un giro in bici per le strade di Dimaro.

Ivan Strinić
Ivan Strinić
Ivan Strinić
Ivan Strinić

Ecco il calciatore croato del Napoli che rientra in Hotel… Un po’ affaticato!

Ivan Strinić
Ivan Strinić

DIMARO LIVE, FOTO – Milik a Dimaro!

Arkadiusz Milik è arrivato a Dimaro! 

Pochi minuti prima delle 18 è giunto in una Mercedes nera, il neo acquisto del Napoli, Arkadiusz Milik. Occhiali scuri e maglietta beige, Milik è in Hotel a Dimaro insieme a tutta la squadra che oggi non si è allenata.

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Ad attenderlo all’ingresso dell’Hotel Rosatti una quindicina di tifosi.

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Da domani il ventiduenne calciatore polacco sarà in campo a Carciato.

 

Da Dimaro, Antonio Toscano

 

 

Convivere con ”big data”; come?

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Le compagnie di assicurazione hanno un grande massa di dati personali sui loro assicurati che utilizzeranno sempre più nell’offerta dei loro prodotti mirati a target specifici; è ora di regolamentare l’uso di questi ”big data” sia per difendere la privacy delle persone sia per non distorcere la libera concorrenza.

Donatella Porrini, Professore Associato di Politica Economica presso il Dipartimento di Scienze dell’Economia – Università del Salento -, analizza il problema e traccia un quadro netto della situazione con un occhio al problema nella privacy che big data apre e la voce.info ci rende disponibile il suo studio:

Assicurarsi al tempo dei big data (Donatella Porrini)

Per avere successo in un mercato in continua evoluzione, le compagnie di assicurazione devono sfruttare i big data. Però il loro utilizzo deve essere regolamentato a livello istituzionale e commerciale. Per evitare intrusioni nella privacy e discriminazioni nei confronti di gruppi di individui.

Assicurazioni e rivoluzione tecnologica

Durante la recente presentazione della “Relazione sull’attività nel 2015 dell’istituto di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass)”, il suo presidente Salvatore Rossi ha parlato della “rivoluzione tecnologica possibile” che potrebbe derivare dalla Instech, ossia dall’uso delle tecnologie nel mercato assicurativo.
La relazione ha messo in evidenza come da questa rivoluzione si attendano cambiamenti sostanziali, a partire dagli effetti della crescente disponibilità di informazioni sui comportamenti degli assicurati che consentiranno alle compagnie di definire meglio i prezzi e di disegnare prodotti più attraenti.
Nella presentazione c’è stato però solo un breve accenno al fatto che i big data potrebbero comportare per i cittadini rischi di varia natura e al conseguente dovere di regolatori e supervisori di riconoscerli, analizzarli e neutralizzarli.

I rischi

Ma quali sono questi rischi?
Prima di tutto, quelli connessi con la privacy dei clienti, visto che la raccolta dei dati, con l’avvento del digitale, si basa su strumenti decisamente potenti ed efficaci, che possono però non essere completamente percepiti dai sottoscrittori e dunque potenzialmente invasivi.
Oltre all’aspetto della privacy, si devono però considerare altri potenziali effetti negativi, come l’aumento della concentrazione del potere di mercato e la discriminazione dei clienti.
Sotto il primo profilo, le informazioni provenienti dagli assicurati e le nuove tecniche di elaborazione possono costituire delle vere e proprie barriere all’entrata a vantaggio delle imprese già operanti nel mercato rispetto a quelle che non siano in grado di competere in termini di raccolta e uso dei dati e che, di conseguenza, non riescano a effettuare un’adeguata pubblicità sfruttando il contatto diretto con i clienti. A questo si aggiunge il fatto che le compagnie operanti nel ramo auto, dove l’assicurazione è obbligatoria, possono trarre vantaggio competitivo dai dati dei clienti per offrire loro anche altri prodotti assicurativi e finanziari adatti alle loro caratteristiche individuali.
Nel caso di polizze non obbligatorie, le compagnie potrebbero sfruttare i big data anche per selezionare i clienti migliori, con l’effetto negativo di emarginare dal mercato i soggetti meno attraenti. È il problema del “cream skimming” che già caratterizza l’assicurazione sanitaria e per rimediare al quale sono stati previsti incentivi economici o coperture pubbliche per l’assicurazione dei soggetti più rischiosi. È facile prevedere che il problema sia destinato ad aggravarsi dal momento che sono disponibili sul web dati specifici sulla salute degli individui, spesso lasciati inconsapevolmente.
Questo ci porta al secondo punto: la possibilità che venga attuata una discriminazione.
In pratica, anche nel mercato assicurativo, così come avviene in tanti altri settori, le imprese possono incrociare i dati dei loro clienti con una serie di informazioni provenienti dai social media, dai network relazionali, dal mobile, dalla geolocalizzazione, che consentono di definire a livello di singolo individuo le caratteristiche della sua vita dal punto di vista spaziale, temporale, intellettuale e di realizzare il cosiddetto profilo comportamentale (behavioral profiling), utilizzabile a livello commerciale.
Per fare un esempio pratico, succede molto spesso che quando cerchiamo il prezzo di un volo aereo in internet, subito dopo riceviamo proposte di pacchetti di viaggio proprio per quella meta. Che dire se nel futuro, dopo una ricerca riguardante conseguenze e rimedi per una certa malattia, incominciassimo a ricevere proposte di polizze sanitarie o sulla vita adatte al nostro profilo di rischio?

Regolamentare l’utilizzo dei dati

Per avere successo ed essere competitive in un mercato assicurativo in continua evoluzione, è chiaro che le compagnie devono sfruttare i big data, ma appare necessario che il loro utilizzo venga regolamentato, non solo a livello istituzionale, ma anche a livello commerciale, per evitare conseguenze negative, in quanto discriminatorie nei confronti di gruppi di individui.

Le autorità devono vigilare essenzialmente in tre direzioni:

1) la raccolta dei dati non deve infrangere la privacy degli individui;

2) la classificazione dei rischi non deve trasformarsi in un freno alla concorrenza;

3) l’utilizzo di informazioni sulla vita personale non deve essere strumento di discriminazione.

La sfida a livello regolamentare, visto che la tutela della privacy e gli interventi in materia di concorrenza sono collegati tra loro, è che le Autorità riescano a collaborare non solo in Italia, ma anche a livello europeo, e con un coordinamento internazionale.
Ed è importante interrogarsi su questo tema perché è facile prevedere che nel prossimo futuro assisteremo a un rafforzamento del ruolo economico e sociale del settore assicurativo, in corrispondenza alla riduzione del welfare pubblico, in particolare per le polizze sanitarie e per i prodotti di previdenza complementare.

Monte dei Paschi di Siena: Bail-in o bail-out?

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Sugli esiti degli stress test sulle banche europee – in via di pubblicazione – sono uscite anticipazioni che indicano il Monte dei Paschi di Siena come la più fragile banca italiana. In caso di sua liquidazione la questione è se, come imporrebbe il bail-in, farne pagare il prezzo a tutti o solo a una parte dei detentori di obbligazioni. Il governo – per motivi politici – spinge per una soluzione che salvi gli obbligazionisti per un altro giro con il concorso di soldi pubblici, cioè del solito Pantalone.

Leggiamo cosa scrive, nel merito, Nicolas Véron su la voce.info nel suo articolo titolato:

Bail-in o bail-out? Il dilemma sul Monte dei Paschi

Di fronte alla grave situazione del Monte dei Paschi, il governo italiano si è opposto a qualsiasi forma di coinvolgimento dei creditori subordinati nella procedura di insolvenza. Eppure, in Europa e nel mondo, in situazioni analoghe, ciò è avvenuto. Rimane la necessità di salvaguardare i truffati.

Quando si usa il bail-in

La situazione del Monte dei Paschi di Siena ha imposto all’attenzione pubblica l’idea del “bail-in”, in virtù del quale le perdite delle banche devono ricadere (almeno in parte) su alcuni creditori, specialmente quelli subordinati, invece di essere addossate allo Stato ricapitalizzando gli istituti in difficoltà con risorse pubbliche – il cosiddetto bail-out.
Il bail-in può essere preferibile al bail-out per varie ragioni. Dare garanzie pubbliche ai creditori delle banche in caso di fallimento distorce la concorrenza tra gli istituti di credito dei vari stati dell’Unione Europea. Tali garanzie comportano un uso controverso dei fondi pubblici, danno incentivi sbagliati alle banche e contribuiscono a determinare il circolo vizioso tra banche e stati nazionali che ha messo a dura prova la stessa integrità dell’area dell’euro nel 2011–12. Nella sua azione a tutela della concorrenza, la Commissione europea ha il mandato di combattere e limitare la concessione di aiuti di Stato a imprese e banche. Nel maggio 2014 l’Unione Europea ha poi adottato la Bank Recovery and Resolution Directive(Brrd), secondo la quale il bail-in è l’opzione-base in caso di fallimento di una banca. Ciò fa parte di un processo globale di riforma promosso dal Financial Stability Board (Fsb), mirante a evitare che le banche siano considerate come “troppo grandi per fallire” (Too-Big-To-Fail).
Negli Stati Uniti, nonostante un vivace dibattito pubblico sull’idea che le banche siano “troppo grandi per fallire”, il bail-in dei creditori è una pratica consolidata. La Us Federal Insurance Deposit Corporation, che si occupa non solo dell’assicurazione dei depositi bancari ma anche della ristrutturazione o chiusura delle banche statunitensi, ha chiuso centinaia di istituti nell’ultimo decennio, infliggendo perdite sia a creditori subordinati che a quelli privilegiati nella misura resa necessaria dai “buchi” nei loro bilanci. Il caso più eclatante si è verificato nel 2008, in un momento di estrema tensione sui mercati finanziari, quando la Fdic ha chiuso Washington Mutual, banca significativamente più grande del Monte dei Paschi, infliggendo perdite ai suoi creditori. Nell’Unione Europea, ci sono stati pochi casi in cui i creditori privilegiati delle banche hanno subito perdite: in Danimarca nel 2010, a Cipro nel 2013, in Portogallo alla fine del 2015 e in Austria nel 2016. Invece il bail-in dei creditori subordinati è diventato pratica diffusa negli ultimi cinque anni, non solo nei paesi già citati ma anche in Grecia, Irlanda, Olanda, Slovenia, Spagna, Gran Bretagna e nella stessa Italia.
Nel caso dell’Italia, tuttavia, a complicare le cose è stato il fatto che le banche hanno venduto una parte considerevole del proprio debito subordinato e privilegiato, e anche delle proprie azioni, alla clientela al dettaglio, cioè a piccoli risparmiatori, senza che le autorità pubbliche (tra cui la Consob e la Banca d’Italia) sollevassero alcuna obiezione, anzi – fino a pochi anni fa – perfino con il loro incoraggiamento sotto forma di incentivi fiscali. La pratica si configura come una massiccia violazione della protezione dei risparmiatori, poiché questi strumenti finanziari, e soprattutto le azioni e il debito subordinato, sono intrinsecamente rischiosi e non avrebbero dovuto essere venduti alla clientela al dettaglio come se fossero investimenti sicuri, anche prima che l’Unione Europea avviasse le prime consultazioni sulla Brrd dal 2010 in poi. Pratiche dubbie di questo tipo si sono verificate anche in altri paesi europei, ma solo in Italia sono diffuse su scala così estesa.

Trovare l’equilibrio giusto

In situazioni complesse come quella di Monte dei Paschi, nonché in altri casi che si potranno verificare in Italia, può essere difficile trovare il giusto equilibrio tra bail-out e bail-in.
La crisi cipriota del 2013 è un esempio in cui l’Unione Europea ha imposto una dose eccessiva di bail-in, che ha notevolmente eroso la fiducia nel sistema finanziario e ha condotto alla prima imposizione di controlli sui movimenti di capitale all’interno della zona dell’euro. È giusto che le autorità della Ue si mostrino flessibili, così come hanno fatto consentendo alle autorità italiane di invocare l’articolo 32(4)(d)(II) della Brrd per fornire liquidità a sostegno delle banche. Ci si attende inoltre che la clausola di esenzione prevista dall’articolo 32(4)(d)(III) possa essere invocata per effettuare una “ricapitalizzazione precauzionale” di Mps, nel qual caso il bail-in sarebbe richiesto solo per i creditori subordinati, come previsto dalla regolamentazione comunitaria sugli aiuti di stato applicata in tutta la Ue da più di tre anni. Ciò significherebbe che nessuno dei creditori privilegiati o dei depositanti sopporterebbe alcuna perdita. Né ci sarebbe alcun contagio verso altri paesi dell’area euro, poiché al di fuori dell’Italia il principio che i creditori subordinati debbano essere soggetti a bail-in è ormai accettato e scontato dal mercato. Inoltre, la Commissione Ue acconsentirebbe che vengano compensati i creditori subordinati al dettaglio che possono esser considerati vittime di comportamenti fraudolenti delle banche, com’è stato fatto nel caso delle quattro banche italiane salvate alla fine del 2015 e anche in Spagna nel 2012.
Tutti concordano sul fatto che gli azionisti non abbiano diritto ad alcun compenso delle perdite subite, anche se possono essere dolorose. Di conseguenza, la discussione su Mps verte su quei creditori subordinati che non possono esser considerati come vittime innocenti di vendite fraudolente, cioè le famiglie benestanti, gli investitori professionali e le altre banche. Il governo italiano sembra opporsi fieramente a qualsiasi bail-in di questi creditori. Ma è un atteggiamento difficile da giustificare sulla base di preoccupazioni di stabilità. Le banche emettono ormai molto meno debito subordinato che in passato e si spera che lo propongano comunque solo a investitori esperti. Se la comunicazione delle informazioni agli investitori sarà fatta anche solo con un minimo di competenza, non c’è alcun rischio di generare una corsa agli sportelli.
Insomma, un ragionevole compromesso dovrebbe prevedere il bail-in dei creditori subordinati, presumibilmente nella forma di uno scambio tra debito e azioni; una compensazione delle perdite per le vittime di vendite fraudolente di debito subordinato; e l’esenzione di tutti i creditori privilegiati e dei depositanti in base a quanto prevede la Brrd per le ricapitalizzazioni precauzionali.

* L’articolo è un estratto di “Italy’s banking problem is serious but not intractable” ripreso in italiano sul sito di la voce.info con il consenso dell’autore.

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Nicolas Véron è senior fellow presso Bruegel, think tank con base a Bruxelles, che ha contribuito a fondare nel 2002-2004. Laureato presso l’Ecole Polytechnique e l’Ecole Nationale Superieure des Mines di Parigi, ha ricoperto varie posizioni nel settore sia pubblico che privato.

vivicentro.it/economia
vivicentro/ Monte dei Paschi di Siena: Bail-in o bail-out?
lavoce.info/ Bail-in o bail-out? Il dilemma sul Monte dei Paschi* Nicolas Véron

Thoir su Icardi: “Il Napoli ha offerto 60 milioni? Ci auguriamo possano aumentare”

A Class CNBC è intervenuto il presidente dell’ Inter Erick Thohir per parlare ampiamente a tutto campo sulle strategie attuate dalla società nerazzurra. Thoir ha affrontato anche il tema relativo a Mauro Icardi sul quale continua a essere forte l’ interesse del Napoli.
“Avete rifiutato 60 milioni per Icardi? Non c’è nessun prezzo che possa giustificare la cessione di questo giocatore?
Ognuno si augura che il numero possa essere superiore ai 60 milioni. Ma per noi al momento non è importante questo. Costruiamo un team, dobbiamo guardare alla dinamica. L’Inter sarà qui per centinaia di anni ancora, il presidente può essere invece cambiato, il management e i giocatori anche. E’ l’Inter che è importante, è l’Inter che deve rimanere. L’Inter è il top team che è costituito da individui, i quali possono cambiare. Ma non per me, ma per tutti. Questo cambiamento potrà avvenire ogni anno”.

Da FcInter1908.it

Sky – Affare Diawara in dirittura d’ arrivo, si attende solo la cessione di Valdifiori

“Il Napoli pronto a prendersi Amadou Diawara, dopo la breve corsa a due con la Roma (che aveva proposto un prestito con obbligo di riscatto). Concorrenza superata e affare pronto a concludersi, non appena Valdifiori sarà ceduto al Torino. L’offerta del club di De Laurentiis al Bologna è pari a 15 milioni più 2 di bonus, con pagamento triennale. Saranno cinque anni di contratto a 1 milioni a stagione per il guineano classe 1997″, così Gianluca di Marziogiornalista di Sky Sport ed esperto di calciomercato, sul proprio sito ufficiale.

 

Da gianlucadimarzio.com

Sky – Affondo del Torino per Valdifiori. Maksimovic considerato incedibile al momento

“Dopo aver ufficializzato l’arrivo di Sasa Lukic, il mercato del Torino non si ferma. I granata, infatti, continuano a lavorare su Mirko Valdifiori, già presentata al Napoli un’offerta di 4 milioni di euro, per la quale si attende una risposta dagli azzurri.
Sul fronte Maksimovic, invece, i granata continuano a fare muro, sottolineando la propria volontà di non voler cedere al momento il giocatore. Giorni decisivi per il futuro del Torino, il prossimo obiettivo si chiama Mirko Valdifiori”. Lo riporta Gianluca Di Marzio sul proprio sito ufficiale.

Da gianlucadimarzio.com

Icardi-Napoli: tutto si deciderà nella prossima settimana

Sul portale FcInternews si legge della trattativa Icardi-Napoli:
“Dopo il caos mediatico venutosi a creare negli ultimi giorni, da registrare ora un momento di stand-by per quanto riguarda la situazione relativa a Mauro Icardi. Dopo il nosecco dell’Inter alle varie offerte delNapoli (Aurelio De Laurentiisdisposto ad arrivare fino a 60 milioni), ulteriori aggiornamenti sono infatti da considerare posticipati al rientro della squadra dagli impegni negli Stati Uniti (partenza da Charlotte nel pomeriggio di domenica).
Da lunedì l’entourage del classe ’93 di Rosario tornerà al lavoro per trovare un punto di incontro con la società di Corso Vittorio Emanuele, ed eventualmente aggiornarla circa un ritorno di forza degli azzurri, che però non sono ancora arrivati a offrire cifre clamorose per l’ingaggio (per intenderci, dai 7-8 milioni di euro in su). Una somma che De Laurentiis non sembra disposto a sborsare, nonostante l’assoluta volontà di strappare l’argentino ai nerazzurri (la proposta è infatti di 6 milioni netti, a cui ne vanno aggiunti ulteriori 3 per i diritti di immagine)”.

Da FcInternews.it

Higuain, il padre: “Il problema era De Laurentiis. Ha cambiato squadra, non ha fatto nulla di male”

Jorge Higuain, padre di Gonzalo Higuain, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della trasmissione radiofonica argentina “El Exprimidor”. Ecco quanto evidenziato:
“Gonzalo è andato via per un solo motivo: non aveva più alcun rapporto con De Laurentiis. È andato in un’ altra squadra ma non ha fatto niente di male in quanto è un suo diritto andarsene, il problema è che si tratta della Juve.
Quando tornerà al San Paolo dovrà aspettarsi insulti e fischi ma mi auguro che ciò non accada anche per quello che Gonzalo ha fatto per il Napoli riportandolo in Champions League”.

Balotelli bocciato… Sarri vuole solo Icardi

Stando a quanto riferisce l’ edizione online della Gazzetta dello SportMario Balotelli ha rifiutato la proposta del Besiktas. Il suo super agente, Mino Raiola sta sondando la disponibilità di quei grandi club d’Europa che sono alla ricerca di un attaccante. Una telefonata è partita sia per il Napoli sia per l’Ajax: Raiola ha proposto ad entrambi i club l’arrivo di Balotelli praticamente a costo zero. A Napoli, però, la linea di Sarri è stata indicata ieri ed è stata molto chiara: il tecnico azzurro vuole solo Mauro Icardi, e nel caso non si sbloccasse la trattativa con l’Inter punterà in attacco tutto su Manolo Gabbiadini.

Juve Stabia, la storia recente in Tim Cup

Questa sera, all’Armando Picchi di Livorno, sarà ancora tempo di Tim Cup per la Juve Stabia, subentrata nella prima coppa nazionale al posto della Paganese, rifiutata dalla Covisoc. Le vespe, negli ultimi anni, hanno raccolto risultati importanti in Coppa Italia, sintomo che la società del patron Manniello ha intenzione di fare bella figura in tutte le competizioni in cui partecipa. Riavvolgendo il nastro, la lunga striscia consecutiva di partecipazioni in Tim Cup della Juve Stabia inizia nella stagione 2010-2011 quando le vespe furono eliminate al primo turno dal Ravenna per 2-1, venendo poi “retrocesse” in Coppa Italia Lega Pro, competizione vinta in finale, per la prima volta, contro il Carpi. Oltre a vincere la competizione, in quella meravigliosa stagione, la Juve Stabia conquistò anche la promozione in B vincendo ai play off la finale contro l’Atletico Roma. La prima partecipazione da cadetta per la Juve Stabia si fermò ancora al primo turno per mano del Sassuolo, che riuscì a battere 2-1 al Braglia i gialloblù. Il gol di Mbakogu non servì agli uomini di Piero Braglia. La stagione successiva, invece, è senza dubbio la miglior partecipazione della storia per gli stabiesi, in grado di battere 3-0 il Frosinone al Menti e di eliminare successivamente, ancora al Menti, la Sampdoria di Maxi Lopez. Il match terminó 1-1 per effetto delle reti di Maxi Lopez e Danilevicius ma gli stabiesi vinsero ai rigori con Seculin che neutralizzò il rigore decisivo proprio all’ex Catania. La corsa al sogno si fermò in una piovosa serata di novembre al Franchi di Firenze contro la Fiorentina. I Viola di Cuadrado e Borja Valero, grazie a Seferovic ed Hegazi, superarono i gialloblù. La stagione successiva le vespe esordirono con un altro 3-0 questa volta al Gubbio del neo acquisto Sandomenico. Al secondo turno, però, il Varese espugnò il Menti ai rigori. Quella sciagurata stagione ha avuto come epilogo la retrocessione in Lega Pro con soli 19 punti. Dal ritorno nella terza serie la Juve Stabia, in Coppa Italia, è riuscita due volte a raggiungere quanto meno il secondo turno. Nella prima stagione dal ritorno in Lega Pro, il Prato si arrese 1-0 al Menti grazie al bel rigore di Ripa, nel turno successivo ancora il Varese a spegnere i sogni di gloria dei gialloblù. 3-2 al Franco Ossola dopo una bellissima partita. Di Jidayi e Migliorini le reti. Nella passata stagione, il primo turno è stato superato agilmente contro il Melfi al Menti grazie alle reti di Nicastro e Gatto. Nel secondo turno la sorpresa: Gomez e Gatto permettono ai campani di espugnare Lanciano, battendo una squadra di serie B. La rete di Loviso su punizione, al terzo turno, regola la Juve Stabia in casa dell’Alessandria. Risultati di tutto rispetto per la squadra stabiese che stasera punterà a migliorare il suo score…

DIMARO LIVE, VIDEO – Cardinale Sepe: “Insigne? E’ un napoletano DOC…”

Il Cardinale: ”Napoli è squadra di calcio e sentimento…”

Il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, al termine della Santa Messa celebrata a Dimaro davanti a circa 2000 tifosi e alla squadra della SSCNAPOLI, ha rilasciato una lunga intervista ai giornalisti presenti.

Il Cardinale ha parlato di Insigne, di Higuain e della squadra. In conclusione ha fatto un bellissimo augurio…

Dall’inviato a Dimaro, Antonio TOSCANO.

GUARDA IL VIDEO:

 

Sportitalia – Il Napoli spinge per Diawara, De Laurentiis vuole chiudere

Diawara e il Napoli: un’iniziativa presa in prima persona da Aurelio De Laurentiis. Già lunedì scorso vi avevamo raccontato come il Napoli fosse andato in corsia di sorpasso rispetto alla Roma. Semplicemente perché ha una liquidità molto importante dopo l’operazione Higuain. Nella giornata di ieri De Laurentiis ha sfondato il muro dei 15 milioni con la chiara intenzione di chiudere con il Bologna. La Roma ha grandi rapporti con il club emiliano, ma a fare la differenza sono le proposte o gli eventuali rilanci. E ora il Napoli vuole perfezionare l’operazione”, lo riferisce Alfredo Pedullà, giornalista di Sportitalia ed esperto di calciomercato tramite il proprio portale ufficiale.

Da alfredopedullà.com

DIMARO LIVE – Omelia del Cardinale Crescenzio Sepe – VIDEO

Il Cardinale ai calciatori: ” continuate a fare i miracoli…per una Napoli che vi vuol bene..poi se qualcuno se ne vuole andare….”

Nel corso dell’omelia della Santa Messa celebrata stamane al centro del campo di Carciato, il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe ha parlato del Napoli e dei suoi calciatori: ”..da quando c’è De Laurentiis ogni anno è stato un crescendo…loro sono dei modelli – riferendosi ai calciatori – ma c’è sempre il modello dei modelli che è Gesù”.

Il Cardinale ha poi concluso rivolgendosi ai calciatori: ” continuate a fare i miracoli…per una Napoli che vi vuol bene..poi se qualcuno se ne vuole andare….”

GUARDA IL VIDEO:

 

 

Sky – Rispunta il nome di Soriano per il Napoli, un azzurro potrebbe sbloccare l’ affare

Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky Sport ed esperto di calciomercato, si è soffermato sul centrocampista sampdoriano Roberto Soriano seguito da diversi club fra i quali il Napoli:
“Il mercato della Sampdoria entra nel vivo, il nome al centro delle trattative blucerchiate è sempre quello di Roberto Soriano, oggetto del desiderio di numero squadre, tra cui il Napoli. Gli azzurri, nella giornata di ieri, hanno chiesto informazioni sul centrocampista classe ’91 alla Samp, interessata in caso di sviluppi della trattativa al profilo di Omar El Kaddouri. Oltre al Napoli, ancheDeportivo e Villarreal ci provano, con i galiziani che si son visti rifiutare una prima offerta di 12 milioni, mentre i castigliani potrebbero pensare di pagare la clausola”.

Da gianlucadimarzio.com

CONFESERCENTI NAPOLI: FOCUS SUL LIBRO DI CATELLO MARESCA “MALE CAPITALE”

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Presso la sede di Confesercenti Campania si è tenuto un focus sul libro “Male Capitale” (edito da Giapeto Editore) scritto dal magistrato della DDA di Napoli Catello Maresca. L’incontro con gli esercenti napoletani si è rivelato particolarmente interessante per approfondire tematiche relative ai danni che il malaffare genera nei confronti della società civile e del commercio in particolare. Catello Maresca, pubblico ministero noto per il grande impegno profuso nella lotta al clan dei Casalesi e la cattura dopo sedici anni di latitanza dell’ormai ex boss Michele Zagaria, si è intrattenuto nello spiegare le strategie di aggressione che quotidianamente vengono attuate dalle forze dell’ordine nei confronti delle organizzazioni criminali. Il Presidente di Confesercenti Napoli e Campania, Vincenzo Schiavo, ha fatto gli onori di casa sottolineando l’importanza della presenza di Maresca in sede a dimostrazione che lo Stato è vicino ai cittadini onesti e ai commercianti troppe volte in balia di chi delinque. “Il profondo impegno di uomini di valore come Catello Maresca – ha detto Schiavo – è essenziale per dare fiducia agli imprenditori del nostro territorio. La loro energia è la nostra energia. Cambiare in meglio la nostra economia si può – ha aggiunto il Presidente Schiavo -. A nome di tutti i presidenti territoriali e di coloro che tutti i giorni tra noi si occupano di giustizia e di usura, auguro a Maresca e a tutti i suoi colleghi di riuscire a fare sempre di più, per consentirci di vivere un futuro migliore e consegnare ai nostri figli una Campania diversa”. Catello Maresca, con tono lucido e rassicurante, si è detto pronto a continuare il proprio lavoro con determinazione e ottimismo. Il pm ha dichiarato che questo libro ha lo scopo di veicolare un messaggio positivo indirizzato soprattutto ai più giovani che attraverso la conoscenza del “male capitale” che la criminalità genera e l’illusoria ricchezza con cui essa adesca i propri affiliati, possano prenderne le distanze e scegliere sempre le vie della legalità.

Sky – Balotelli proposto al Napoli, tutto dipende da Sarri

“Il futuro di Mario Balotelli è ancora tutto da scrivere. E nelle ultime ore qualcosa si sta muovendo, tra idee, suggestioni e possibilità concrete. L’entourage dell’attaccante, in primis Mino Raiola, ha parlato con Aurelio De Laurentiis: Napoli è una città speciale per Mario, ma per ora gli azzurri hanno altre priorità. La risposta non è stata particolarmente positiva, anche se poi sarà decisivo il parere di Sarri. Più concreta è invece la pista che porta in Olanda: se l’Ajax dovesse passare il turno in Champions League, potrebbe essere questa la nuova squadra di Balotelli, che interessa anche al Besiktas: ieri c’è stato un incontro col presidente, ma non ci sono grandi margini di trattativa. E non finisce qui: per Balotelli ci ha provato anche il Pescara. Ma pur apprezzando il gioco di Oddo, Mario ha declinato l’offerta ringraziando la società neopromossa in Serie A”, così Gianluca Di Marzio sul proprio sito ufficiale.

Da gianlucadimarzio.com

De Laurentiis a Higuain: “Cercare di scaricare la colpa su di me è solo una presa in giro verso i napoletani”

Parole pesanti quelle pronunciate da Gonzalo Higuain verso il suo ex presidente, Aurelio De Laurentiis, nel corso della conferenza stampa di presentazione alla Juventus. Il patron azzurro ha subito voluto rispondere alle accuse tramite una lettera sul sito ufficiale del Napoli:
“Cari tifosi del Napoli, cari appassionati di calcio,

ho letto le dichiarazioni di Gonzalo Gerardo Higuain nella conferenza stampa organizzata dalla Juventus e vorrei soffermarmi sulla parte nella quale, dopo aver detto che la Juventus è una grande famiglia e lui è felice di indossare la maglia bianconera, afferma che il motivo per cui ha deciso di andare in quella squadra sarebbe colpa mia. Ho riflettuto a lungo se queste affermazioni meritassero una risposta, essendo facilmente chiaro a tutti quale sia la verita’. Alla fine ho pensato che qualcosa era meglio dire, cosi’, a futura memoria. Questa è la mia risposta.
1) Se il signor Gonzalo Gerardo Higuain era così indispettito dalla mia presenza, ha impiegato molti anni per capirlo, a meno che non sia una persona falsa o un ottimo attore. Ma escluderei quest’ultima possibilità: di attori me ne intendo
.2) Abbiamo trascorso molto tempo insieme, anche recentemente, ad esempio un’intera giornata alla Commissione Disciplinare di Roma non più tardi del 15 aprile scorso, per cercare di rimediare alla squalifica di 4 giornate che aveva avuto nel pieno della lotta scudetto. Vi assicuro che quel giorno Gonzalo era molto sereno e non mostrava alcuna insofferenza nei miei confronti, come possono testimoniare le persone che erano con noi.
3) Come mai il suo procuratore non ha mostrato insofferenza quando ci siamo incontrati per discutere del rinnovo, ed è successo spesso nell’ultimo anno ? Se fossero stati così intolleranti alla mia presenza, non avrebbero passato ore a discutere di soldi, molti soldi, con grande interesse e disponibilità.
4) Non ha una certa vergogna il suo procuratore quando dice che la squadra nella quale giocava, che lo ha messo nella condizione di segnare 38 gol, non era all’altezza ? Non ha vergogna di dire, in pratica, che i compagni di Gonzalo erano scarsi, visto che il Napoli è stata la squadra che ha avuto il maggior numero di occasioni da gol in Italia, condizione fondamentale per consentire a un attaccante di segnare molti gol?
5) Cercare di spiegare che il suo passaggio nella nuova famiglia sia colpa mia, è mancare di rispetto ai napoletani. Se Higuain avesse letto la storia di Napoli, scoprirebbe che questa città è stata l’unica a liberarsi da sola dai nazisti, prima ancora dell’arrivo degli americani, che trovarono la città già liberata quando vi entrarono. Questo popolo lo si può tradire se non si ha vergogna, ma non prendere per il culo”.
Aurelio De Laurentiis

Da sscnapoli.it

Scavi di Stabia – L’ ambasciatore polacco in visita a Villa Arianna

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Si è svolta nel pomeriggio di ieri la visita da parte dell’ ambasciatore polacco Tomasz Orlowski agli scavi di Stabia*. Accolto dal Direttore Generale  Massimo Osanna e dal sottosegretario Antimo Cesaro, la  visita da parte dell’ambasciatore è stato occasione per fare il punto sugli  interventi condotti nel sito da parte dell’Accademia di Belle Arti di Varsavia, nell’ambito della convenzione tuttora esistente tra la Soprintendenza Pompei. e la Fondazione RAS.

Il contributo dell’Accademia di Varsavia ha interessato interventi di consolidamento e pulitura degli apparati pittorici di alcuni ambienti della villa (cubicula e vano annesso) di Villa Arianna.

Il team polacco, coordinato dai prof.ri KRZYSZTOF CHMIELEWSKI e JULIA BURDAJEWICZ, ha coinvolto 5 studenti dell’ultimo anno dell’ Accademia  per 4 settimane nel restauro degli apparati decorativi dei suddetti ambienti. ll piano di lavoro e tutti gli interventi e i trattamenti eseguiti, così come i materiali usati sono stati preventivamente concordati con i restauratori dell’Ufficio Scavi di Stabia (Giordano Luigi e Squillante Teresa). Il lavoro eseguito costituisce un intervento completo  e risolutivo sui restauro degli affreschi.

Gli scavi archeologici di Stabia hanno restituito i resti dell’antica città di Stabia, nell’area dell’odierna Castellammare di Stabia, presso la collina di Varano, oltre a un insieme di costruzioni che facevano parte del suo ager.
Indirizzo: via passeggiata archeologica, 1, 80053 Castellammare di Stabia NA
Telefono: 081 857 5347