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Castellammare di Stabia
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Trasbordo di 128 migranti su CP302 e CP303 (VIDEO)

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Immagini relative al trasbordo di 128 migranti sulle motovedette CP302 e CP303 della Guardia Costiera di Lampedusa, e al successivo sbarco sull’isola.

I migranti sono stati tratti in salvo, nella giornata di ieri, 30/07/2016, dalla nave “Iuventa” dell’ONG Jugend Rettet.

NOTE sulla Guardia Costiera:

La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.

Attività e competenze

Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

(note da: wikipedia)

vivicentro.it/isole/cronaca

Stabia : lettera aperta al consigliere Iovino

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Ho letto con interesse la risposta che il Consigliere Comunale e candidato Sindaco alle precedenti elezioni Comunale Ing. Cimmino ha dato all’altro Consigliere Comunale Iovino in ordine ai voti presi .

Purtroppo è risaputo che i voti si rastrellano ovunque, basti vedere che con il famoso art.18 per anni in Campania si nominavano e nominano ancora i primari f.f. a scapito di chi potrebbe concorrere e vincere.

Alle recenti elezioni Comunale ci sono stati parecchi medici, e paramedici, che hanno avuto consensi dai malati curati con abnegazione, e i risultati si sono visti.
Purtroppo la Sanità (in quello che fu il regno delle due Sicilie) è sempre manipolata dalla Politica. Basta vedere le scelte per le nomine dei primari senza concorso e di qualche primario che si fa fare il reparto a sua misura e dimenzione! Dei macchinari che si spostano da un presidio all’altro come è avvenuto a Castellammare di Stabia nel maggio del 2013 quando vennero acquistati due angiografi e altro materiale per l’ospedale e che poi stranamente, come viene denunciato dal Sindacato- Federazione Italiana Autonomie locali e Sanità,  vennero destinati ad altri ospedali (ndr: allegato copia documento a certificazione del caso).

Ora le domande da porsi sono:

  1. La denuncia presentata dal Sindacato che fine ha fatto?
  2. Quel politico o quei politici che dirottarono i macchinari in altri ospedali hanno nome, cognome e un colore politico, o sono daltonici nel senso che cambiano come spira il vento e quindi, poi, da tutti protetti?
Io lo denuncia del caso (ndr: documentazione allegata) la feci al Sindaco, al Presidente della Regione (Caldoro) e al Ministro della Sanità, ma nessuno ha mai risposto anzi il Sindaco di allora, al quale per protesta avevo inviato  la mia  tessera elettorale, ebbe la bontà di farmela riconsegnare da un carissimo amico al quale non potetti dire che non la volevo.
Perciò Consigliere Iovino, oltre a chiedere dei macchinari sarebbe opportuno anche chiedere (far sapere) chi, come e perché fece portare via i macchinari avendo poi la faccia tosta di ripresentarsi, ancora oggi, come candidato a Castellammare ottenendo anche dei voti
Grazie

Francesco Eresiarco

Sosta e autorizzazione spazi riservati per privati

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SULLA SOSTA REGOLAMENTATA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Lettera a vivicentroIn questi giorni passeggiando per il lungomare, all’altezza dell’Hotel Miramare ho notato un cartello di segnaletica stradale con il quale si segnala che, in quel luogo, è stata istituita una zona riservata per la sosta di carico e scarico per i clienti dell’albergo.

In questa città già sono stati riservati spazi della sosta per acquisti in farmacia,per il rifornimento delle autovetture di carburante e scarico carburante al Corso De Gasperi, sottraendo  stalli per la sosta.

Tutto questo, a scapito degli automobilisti che si vedono sottratti gli stalli  per la sosta in violazione dell’ordinanza per la sosta che assegna determinati stalli.

Tutto questo anche in violazione di pareri contrari espressi dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Direzione Generale della Sicurezza Stradale il quale ha ribadisco che non è possibile istituire area riservate.

Navigando in internet ho trovato una Ordinanza  del Comando Polizia Municipale di Giovinazzo Bari, il quale in relazione al parere espresso dal Ministero ha revocato l’ordinanza che istituiva gli spazi.

Una domanda sorge spontanea, ha Ragione la Polizia Municipale di Giovinazzo ?

Speriamo che qualcuno la legga e tragga le conclusioni.

Comune di Giovinazzo su stalli sosta

Grazie

Francesco Eresiarco ex Ispettore Superiore Pilizia Stradale

vivicentro.it/sud/opinione – Sosta e autorizzazione spazi riservati per privati

La normativa:

Gli stalli di sosta riservati al carico/scarico sono destinati a qualunque tipologia di veicolo (quindi, sia autoveicoli, sia autocarri, sia altri tipi di veicoli) che debba procedere alle operazioni di carico e scarico merci, limitatamente al tempo necessario per procedervi e dovrebbero inoltre essere regolamentati da una fascia temporale d’uso (Carico/scarico dalle ore x alle ore y per z tempo)
Una sosta prolungata e “inoperativa” (cioè mezzo semplicemente parcheggiato per propria comodità) determina la violazione d’uso che si compie, quindi, nel momento in cui il veicolo è lasciato in sosta, senza che ci siano indizi che si stia procedendo al carico/scarico di merci (Esempio: bagagliaio aperto, movimentazione di merci vicino al veicolo ecc ecc).

Ndr: DA QUANTO SOPRA si evince che il Comune ha facoltà di istituire zone di Carico e scarico merci ma che le stesse devono essere disponibili per tutti (ovviamente non per solo parcheggio) durante l’arco temporale della loro sussistenza.

Dittature : Vedove Nere dell’Umanita’

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Dittature, in rosso gli Stati governati da dittature

Negli Stati totalitari, le Dittature, sono sempre una forma autoritaria di governo, non vi sono Leggi, ne’ regole da rispettare, un solo Rais, o un gruppo ristretto di persone, possono schiavizzare un popolo a tempo indeterminato.
La salita al potere di una dittatura è favorita da situazioni di gravi crisi economiche, lotte di classi, politiche e sociali interne allo Stato.

Ha origini antiche, gia’ nella Roma imperiale, esistevano i Dittatori, (Dux), venivano nominati solo in tempo di guerra dal Senato Romano, la loro carica era circoscritta nel tempo, di solito non durava piu’ di 6 mesi.

In questo ultimo Secolo, alcune dittature sono durate decenni, la Storia dell’Umanita’ ne ha conosciute tantissime di queste forme autoritarie imposte con la forza, dalle piu’ violente e sanguinarie, fino alle piu’ blande.

Basti sapere che, 5 Dittatori vissuti nel nostro Secolo,sono stati capaci di sterminare milioni di persone, per compiere questi genocidi, hanno avuto il potere di sottomettere mentalmente i loro sudditi, fino a renderli propri veicoli di morte.

Questi nomi dovrebbero essere cancellati, scomparire come se non fossero mai vissuti su questo Pianeta.

Ecco i nomi dei primi 5 dittatori piu’ sanguinari che la storia di questo secolo ricordi:

Mao Zedong…………….50 milioni
Adolf Hitler……………….30 Milioni
Pol Pot……………………. 2 Milioni
Saddam Hussein………. 1 Milione
Tito……………………. 1 Milione

Fra quelli ancora viventi, detentori di tanti poteri e ricchezze, considerati i peggiori carnefici al Mondo :

  • Kim Jong Un
    Re Abdullah
    Robert Mugabe
    Teodoro Obiang
    Omar al Bashir.

Tutti e 5 assieme sono riusciti a sterminare milioni di vite umane, e la loro mattanza continua indisturbata.

Il Dittatore e’ sempre una persona autocratica, oppressiva, dispotica e tirannica, governa sopra ogni Legge, esercita un potere assoluto, la sua principale funzione e’ quella di diminuire fino alla totale assenza ogni liberta’ del popolo.

Oggi la Turchia sta vivendo un momento tragico, dopo il fallito colpo di Stato, attuato dai suoi oppositori politici, sempre che non sia stato organizzato dagli stessi militari al potere, Herdogan, si e’ arrogato il diritto di annullare la carta europea dei diritti umani. Se lo avesse fatto qualche altro Dittatore meno importante avrebbe potuto essere defenestrato, ma si parla della Turchia, uno Stato importante nello scacchiere mondiale, sia per quanto riguarda la posizione strategica (punto di incontro tra Oriente ed Occiddente), sia per quanto riguarda gli scambi commerciali.

Le poche immagini sia televisive che fotografiche, riprese dai telefonini, pur essendo tanto raccapriccianti, non saranno che la punta di un’Iceberg, di fronte alle barbarie che non verranno mai mostrate. Le immagini “sporche” e’ meglio che si conservino nella cineteca dell’orrore.

Basti solo immaginare come saranno trattati nelle carceri turche coloro che hanno preso parte al golpe, per molti di loro la morte sarebbe gia’ oggi un sollievo.Si parla di 50mila arresti, si va sempre per difetto, sono state cancellate intere classi sociali, una vera e propria “pulizia” nei Tribunali, nelle Universitra’, nelle Forze di Polizia ed Esercito, nelle fonti d’informazione.

E’ stata totalmente imbavagliata la stampa, centinaia i giornalisti arrestati, se sei favorevole al regime puoi pubblicare, se contrario oltre a perdere il posto, perdi anche la Liberta’.

Ancora una volta il Mondo intero sta alla finestra, la Turchia del despota Herdogan dovrebbe entrare nell’Unione Europea? Meglio accarezzare una famiglia di vedove nere.

vivicentro.it/opinioni –  Dittature……Vedove Nere dell’Umanita’. Lo Piano – Saintred

Dimaro, la discesa in rafting di De Laurentiis – VIDEO

IL PRESIDENTE DE LAURENTIIS LASCIA LA VAL DI SOLE CON UNA DISCESA IN RAFTING
SPETTACOLARE IMMERSIONE NELLA NATURA. ESPERIENZA CHE RIGENERA SPIRITO E FISICO

GUARDA IL VIDEO

(fonte UFFICIO STAMPA NICER TRENTO)

 

Dimaro, De Laurentiis lascia la Val di Sole con una discesa di rafting – FOTOGALLERY

PRESIDENTE DE LAURENTIIS LASCIA LA VAL DI SOLE CON UNA DISCESA IN RAFTING
SPETTACOLARE IMMERSIONE NELLA NATURA. ESPERIENZA CHE RIGENERA SPIRITO E FISICO

DIMARO – FOLGARIDA (VAL DI SOLE – TRENTINO), 30 LUGLIO 2016 – E’ l’esperienza classica del turista in vacanza in val di Sole: la discesa in rafting magari dopo aver pedalato in sella ad una mountain bike lungo la meravigliosa ciclabile che scorre in gran parte proprio lungo il fiume Noce, giudicato da National Geographic il migliore d’Europa e tra i primi dieci al Mondo per questa disciplina.

E a tale emozione non poteva sottrarsi nemmeno il vulcanico presidente Aurelio De Laurentiis che oggi ha effettuato la discesa fluviale con l’assistenza dell’equipaggio del Rafting Center Val di Sole e in compagnia di un gruppo di amici. E il commento è entusiasta. “Spettacolare immersione nella natura. Un’esperienza che rigenera lo spirito e il fisico, ed è bellissimo vedere, tra le rapide del fiume, il territorio circostante ricco di vigne e coltivazioni di mele” ha detto il presidente al termine della discesa fatta in compagnia, tra gli altri, di Alessandro Fantelli, Riccardo Rosati, Enzo e Andrea Castellano. Poi una battuta sulle ipotizzate centraline da realizzare sul Noce. “Speriamo che le autorità locali non abbiano la miopia, come spesso accade in Italia, di contrabbandare i propri interessi personali con quelli della gente semplice e rispettosa del territorio, con la scusa di voler creare quelle autonomie energetiche che tanto inquinano creando malessere verso i luoghi dove si è nati”. Insomma una chiara presa di posizione per la tutela della natura.

E’ una natura particolarmente amata dai tifosi del Napoli, che ogni anno sempre più affollano la val di Sole. Un amore e una conoscenza che cresce anno dopo anno tanto è vero che sono sempre più i fans che pedalano in sella alla Mountain Bike in questa che ormai è considerata una terra promessa per questa disciplina. Proprio qui dal 29 agosto all’11 settembre si svolgeranno per la seconda volta i campionati del mondo Uci Mtb. Con gare riservate agli amatori e ai grandi professionisti (info: www.valdisolebikeland.com).

Ed è curioso pensare come si sia evoluto il rapporto dei napoletani del Napoli con questo piccolo spicchio di paradiso naturale del Trentino: quando qualche anno fa la squadra provò per la prima volta l’emozione del rafting il video su Youtube creò un effetto virale e le rimostranze di un dirigente. Poi tre anni fa ci fu l’uscita ufficiale. Quest’anno è toccato al vulcanico presidente De Laurentiis.

C’è da giurare che il prossimo anno rafting e mountain Bike saranno le attività più gettonate dai fans in vacanza a luglio per il settimo ritiro del Napoli in val di Sole. Qui ci si diverte così.

FONTE: UFFICIO STAMPA NICER TRENTO

GUARDA LA FOTOGALLERY:

Bergoglio e la guerra della non religione del ”Califfato”

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Come ogni domenica anche oggi, come editoriale, vi proponiamo quanto scritto da Scalfari che oggi si esercita in una analisi delle guerre di religione e delle opinioni pubbliche che le condividono e le sostengono tracciando così un esaudiente cammino e percorso di analisi, conoscenza e riflessioni sul drammatico periodo storico che stiamo vivendo e che ha portato persino Papa Bergoglio a pronunciare queste terribili parole: “Il mondo è in guerra” e le pronuncia mentre andava in Polonia ad incontrare i Giovani nel loro raduno mondiale senza tralasciare di passare da per visitare, meditare e pregare ricordando tutti i campi di sterminio che riportano alla mente tante barbarie, odio e terrore. Quello stesso terrore che ricompare oggi sotto la cappa di una fede fattasi fanatismo richiamando così il tema delle religioni e del loro uso sanguinolento in nome di un Dio cruento d’odio anziché di amore. Ma leggiamo quanto, nel merito, scrive oggi Scalfari nel suo editoriale titolato:

 

Il Dio amoroso di Francesco e gli dei cruenti di guerra e di potere EUGENIO SCALFARI

Il temporalismo che il Papa combatte senza tregua è in aumento e Bergoglio ne è pienamente consapevole

LE NOTIZIE che si accavallano una con l’altra sono innumerevoli, tutte drammatiche, tutte dolorose e frustranti; ma quella che tocca più profondamente delle altre il cuore e la mente delle persone consapevoli viene da Cracovia e da Birkenau e riguarda l’incontro di papa Francesco con i giovani di tutto il mondo e con i campi di sterminio di 75 anni fa. Riguarda le memorie, il sangue versato, la barbara ricomparsa del terrore che ripropone il tema delle religioni e del loro uso sanguinolento in nome di un Dio cruento d’odio anziché di amore.

Francesco ha passato tre giorni tra Cracovia e Birkenau, tre giorni decisivi per il suo pontificato e – oso dirlo da non credente – per l’anima del mondo. La Shoah voluta dalla Germania nazista non sarà mai scordata ma, sia pure con caratteristiche molto diverse è nuovamente attuale, soprattutto nella discussione su Dio. Questa volta i suoi accoliti lo evocano come Allah Akbar, Allah è grande; ma l’eccidio in corso guidato dal Califfo trova un corrispettivo nella storia del mondo e delle religioni: l’Islam, i Cattolici, i Protestanti, i Tartari. Ovunque gli Dei sono stati simboli branditi per guerre e per stragi effettuate in loro nome. E poiché guerre e stragi hanno come reale motivazione il potere, gli Dei in lotta tra loro sono stati sempre e dovunque identificati con il potere.

Allah Akbar è oggi il più orribilmente disumano, ma eccita tutti gli altri a rispondere analogamente. Dunque guerre di religione e opinioni pubbliche che le condividono e le sostengono. Salvo un solo uomo e chi è con lui: Jorge Mario Bergoglio che non a caso viene “dalla fine del mondo” come egli stesso disse quando tre anni fa fu eletto Papa.

Nonostante il titolo che il Conclave gli conferì, Bergoglio non è il padrone della Chiesa. Vedendolo operare, i contrasti interni sono aumentati e compaiono ormai allo scoperto. La Chiesa è divisa e non lo nasconde. Tornano in mente le Crociate e non soltanto quelle. Il temporalismo che Bergoglio combatte senza tregua è in aumento e papa Francesco ne è pienamente consapevole. Le giornate di Cracovia e di Birkenau sono avvenute a pochi giorni di distanza dagli eccidi di Nizza e di Ansbach, hanno acuito il conflitto interno della Chiesa. Bergoglio esclude con crescente consapevolezza che sia in corso una guerra di religione. Il Califfato e il Califfo in prima persona lottano per il potere, personale e di gruppo. Il Califfo si sente Dio, è lui che detta la legge e getta i suoi soldati contro l’Islam del Corano, colpiti numericamente molto di più dei cristiani.

Francesco lo dice ormai chiaramente: il terrorismo del Califfo è un’arma di potere e non ha nulla a che fare con la religione. Questa affermazione del Papa cattolico è motivata da una verità talmente ovvia da essere sconvolgente: per chi crede in Dio ce n’è uno solo e unico. Le religioni del mondo sono molte, ma la loro differenza è soltanto nelle dottrine, nelle Sacre Scritture e nella liturgia, ma il Dio è unico, unico è il Creatore dell’universo che non può che amare le sue creature.

Questa è la verità di papa Francesco, che lo spinge a riunire tutti i cristiani come primo passo avanti e nel contempo a predicare l’affratellamento con le altre religioni, cominciando da quelle monoteistiche ma non soltanto.

Ecco perché Dio non può essere vendicativo, Dio perdona ed è soprattutto misericordioso. Perdona i peccati ma dona la misericordia. Non a caso il Giubileo indetto da papa Francesco è incentrato alla misericordia.
“Dove è Dio se ci sono uomini affamati, assetati, senzatetto, profughi, rifugiati? Dove è Dio quando persone innocenti muoiono a causa delle violenze, del terrorismo, delle guerre? Questa è la domanda che per un cristiano trova risposta solo nella Croce: il dono di sé, anche della vita, a imitazione di Cristo”.

Per un cristiano Cristo è Amore ma questo è vero per l’unico Dio, del quale Cristo è un’articolazione che c’è anche nel Dio di Mosè e in quello di Allah, nel Brahma, nel Buddha, nel Tao, in tutte le divinità che sono una soltanto, plasmata dalla storia degli uomini che la pensano.

Questo predica Francesco. Dopo Paolo, i padri dei primi trecento anni di storia cristiana e dopo Agostino di Ippona, non c’era stato altro Papa cattolico che innalzasse il pensiero religioso fino a queste altezze. Tutto il resto è guerra e potere, la Chiesa come lui predica è pace e amore. Questo dice quanto sia difficile la sua dottrina, la sua fede, la sua predicazione e quanto sia necessario per la vita degli uomini e perfino per la politica che dovrebbe combattere le diseguaglianze e perseguire la misericordia sociale e la pace.

vivicentro.it/editoriale
vivicentro/ Bergoglio e la guerra della non religione del ”Califfato” STANISLAO BARRETTA
repubblica / Il Dio amoroso di Francesco e gli dei cruenti di guerra e di potere EUGENIO SCALFARI

EDITORIALE – Juve Stabia, sulle ali dell’entusiasmo

La bella prestazione di Livorno, con una Juve Stabia in grado di mettere sotto, senza nemmeno troppi affanni, una squadra blasonata come quella amaranto e di superare il primo turno eliminatorio di Coppa Italia, ha comprensibilmente generato aspettative ed entusiasmo nei tifosi stabiesi.

I presupposti erano già stati gettati negli scorsi mesi, con un’intera società concentrata sulla stagione appena cominciata prima ancora che la scorsa fosse ufficialmente finita. L’inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione è stata chiara già dalle tempistiche della scelta del nuovo tecnico. Se dodici mesi fa Salvatore Ciullo veniva scelto ed annunciato quale allenatore della Juve Stabia a luglio inoltrato, stavolta il sodalizio di Manniello ha puntato forte fin dal termine dello scorso campionato su Gaetano Fontana, sposando appieno l’idea di calcio dell’ex numero 10 delle Vespe.

Ecco, proprio guardando al modulo ed al modo di vedere il calcio di Fontana, ci è sembrato quanto mai giusto parlare di ali dell’entusiasmo per spiegare le sensazioni positive post Livorno. Sì, perché il nuovo tecnico della Juve Stabia punta molto, quasi tutto, su esterni in grado di fare la differenza, di spaccare e sfiancare la difesa avversaria così da spalancare la porta (in tutti i sensi) al centravanti di riferimento. Il 4-3-3 diventa quindi il modulo di riferimento cui ruota intorno una squadra organizzata e che va in campo con le idee chiare.

Analizziamo i gol messi a segno dalle Vespe a Livorno. Ad eccezione della rete di Liotti, arrivata su palla inattiva, le altre due marcature sono state conseguenza di una giocata di fino dei due esterni. Prima Lisi ha bruciato sul tempo il suo marcatore, servendo poi al centro dell’area Zibert, con conseguente rimpallo favorevole alla botta di Del Sante sotto porta. Nella ripresa è stato ancora un esterno, stavolta Marotta, per niente intimorito dal suo esordio nei professionisti, ad ingannare il suo avversario fintando di andare su suo piede, il sinistro, ed invece sterzando sul destro per crossare la palla ancora in direzione di Del Sante.

La squadra che sta nascendo dal mercato è la conferma di quanto Fontana voglia puntare sugli esterni. Ad oltre un mese dalla fine del calciomercato la Juve Stabia ha quattro ali di assoluto valore: Lisi, Marotta e gli ultimi arrivati Sandomenico e Kanoute. Un assortimento di corsa, cross, grinta, assist e gol che poche squadre possono vantare. Il tutto per la gioia di chi dovrà occupare l’area di rigore: Del Sante, Ripa o chi per loro.

Sarebbe sbagliato esaltarsi per la vittoria di Livorno, del resto si tratta sempre di calcio d’estate. Una rondine non fa primavera ma la Juve Stabia vista venerdì ha tutte le carte in regola per spiccare il volo..basta puntare sulle ali.

Raffaele Izzo

Mastalli- Juve Stabia, questi tutti i dettagli

Importante colpo di mercato per la Juve Stabia di patron Manniello e del ds Logiudice. Le vespe si sono assicurate le prestazioni di uno dei maggiori talenti del panorama calcistico italiano. Manca solo la firma ma è tutto fatto, Alessandro Mastalli sarà gialloblù. Uno dei pezzi più pregiati del vivaio del Milan, Mastalli ha già esordito in serie A proprio con la maglia del “diavolo” e, dopo un’esperienza non felicissima in Svizzera con Zdenek Zeman al Lugano, è pronto a tornare in Italia e a ripartire dalla Lega Pro. Il giovane centrocampista classe ’96, nato a Bologna, firmerà un contratto triennale con le vespe, a dimostrazione delle ambizioni del club stabiese. Già nel giro delle nazionali U17 e U18, è considerato uno dei migliori prospetti italiani. Era cercato anche da club di A e di B, più alcuni club esteri, ma ha deciso di ripartire dalla Lega Pro con la speranza di mettersi in mostra. Le vespe mettono sotto contratto un potenziale crack che sicuramente si giocherà il posto con i titolari del centrocampo stabiese. Ma, ovviamente, il Milan non regalerà il talentino alle vespe. I rossoneri si sono riservati sia un diritto di recompra per il futuro, molto simile a quello che ha riportato Alvaro Morata al Real Madrid, sia una percentuale su una possibile futura vendita del centrocampista da parte delle vespe. Starà ora alla società e allo staff tecnico far entrare il giovanissimo mediano nella mentalità del calcio professionistico e del calcio duro della Lega Pro. Colpo a sorpresa della Juve Stabia, che vuole assolutamente essere protagonista…

Telecomunicazioni: terza, seconda e prima classe. Ma se le reti le paga lo Stato….

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Per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni è iniziata una nuova fase grazie alle gare Infratel e quindi la corsa delle compagnie ad accaparrarsi il gratis per andare oltre la gara sulla fibra ottica di livello inferiore, quella fino agli armadi, che ora corre fino a 100-200 megabit al secondo. Con la nuova si arriverà a un gigabit, sempre che lo Stato paghi per regalare (come sempre).

L’Italia, come il lupo, perde il vizio ma non il pelo. Traslando sulle telecomunicazioni, ecco che, come nei trasporti, ritroviamo l’italietta delle littorine con l’Italia dei Freccia Rossa che, nelle telecomunicazioni, si identifica nell’Italia del cavetto di rame (ed in alcuni posti manca anche quello), nell’Italia dell’Adsl potenziata col vectoring e nell’Italia della Fibbra ottica con già un occhio al 5G e IoT quindi: terza classe (con spesso posti in piedi), seconda classe e prima classe (con posti fissi a sedere) il tutto condito in salsa dell’ognuno fa per se e di marcia a righe sfrangiate.

Telecom, Enel, Vodaphone, Tiscali, Wind, ognuno viaggia per proprio conto con propria filosofia sprecando così tempo e risorse (nonché creando disagi infiniti per lavori sempre in corso: finisce uno, comincia l’altro in una corsa che sa tanto del gatto che insegue la coda) e chi ci rimette in questo caos ed opportunismo è la nazione tutta, e quindi noi. Oggi si viaggia a compartimenti stagni che poi stagni non sono per cui, alla fine, si rischia di fare la fine del Titanic che finì a fondo con tutta la sua sicumera di nave all’avanguardia.

Ora, forse, qualcosa si muoverà sulla spinta della rincorsa all’affare e al gratis innescata dal Governo con  le gare Infratel per l’ultrabroadband nelle aree definite “deboli” e quindi “a fallimento di mercato” nelle quali la rete verrà realizzata con fondi pubblici e poi affidata a chi se la accaparrerà.

Il primo bando per la realizzazione delle reti nelle prime sei le regioni pronte a partire – Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto – è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a giugno ed entro l’estate, assicurano dal Governo, partiranno i bandi per tutte le altre Regioni.

Si tratta non di poche aree ma di 7.300 comuni su un totale di 8 mila. In queste aree, gli operatori non hanno ritenuto interessante investire per proprio conto, ma ora, a quanto pare, faranno a gara per prendere la rete pubblica in concessione e offrire i servizi in fibra.

Ciò fa prevedere un’estate calda anche sul fronte della fibra ottica in Italia, con Telecom Italia che prevede l’apertura tra luglio e agosto di 4 mila cantieri e viaggia alla velocità di “300 km l’ora” in quanto a dispiegamento di cavi ed Enel che, grazie all’acquisizione Metroweb, può potenziare il piano, e promette ora di coprire 250 città – invece delle 224 annunciate in precedenza – entro il 2021, con un investimento da 3,7 miliardi di euro (invece di 2,5 miliardi). Saranno 9,5 milioni di case (rispetto alle 7,5 milioni del piano precedente) nel periodo 2016-2021. Poi finirà il cablaggio delle prime 10 città – Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia e Venezia –  a partire dal secondo trimestre del 2017. L’ultima di queste sarà conclusa nel primo trimestre del 2019.

E la corsa continua anche per gli altri player. Perugia, ad esempio, ha già le prime connessioni, con offerte un gigabit di Vodafone e Wind. Poi c’è Tiscali che sarà anch’essa su rete Enel, come annunciato qualche giorno fa.

Tim dà invece un gigabit già a Milano, Torino, Catania, Perugia e Bari. Coprirà 100 città entro il 2018 con fibra ottica nelle case (in aggiunta a quelle che raggiungerà con fibra ottica fino agli armadi, per un totale pari all’84 per cento della popolazione).

Vodafone offre inoltre 500 Megabit su rete Metroweb a Milano e in alcuni quartieri di Bologna e Torino, mentre Wind passerà ai 500 megabit (dagli attuali 100) su rete Metroweb entro settembre-ottobre.

Non è finita:

Tim e Fastweb qualche giorno fa hanno stretto un accordo per collegare entro il 2020 con fibra nelle case (FTTH) le principali 29 città. Tim acquisirà da Fastweb nei prossimi 18 mesi le infrastrutture con tecnologia FTTH che consentiranno di collegare alla rete Tim circa 650mila unità immobiliari in 6 città. Fastweb invece porterà il numero di unità abitative e sedi business coperte dalla propria rete FTTH dagli attuali 2 milioni a 5 milioni, cioè il 20% della popolazione italiana.
E’ proprio una svolta, se si considera che questi i due operatori hanno basato la propria strategia su una strada opposta ai termini di questo accorso, ossia creare due reti fibra ottica fino agli armadi in modo indipendente e largamente sovrapposte. Fastweb nel contempo sta potenziando la propria rete in fibra fino agli armadi, essendo il primo operatore a offrirvi sopra 200 Megabit (contro i 100 degli altri), ora in 24 città.

Buone notizie per la rete italiana, insomma, che ora corre verso la sola tecnologia a prova di futuro, la fibra ottica nelle case, appunto, ma ci corre sempre con la mentalità ed il vizio dell’Italia delle littorine (terza classe, seconda, prima).

Va detto, infatti, che i piani degli operatori riguardano solo le aree A (delle quattro inquadrate con il piano del Governo), con questa rete. Ossia le città più pregiate.

Poi c’è la fascia B che già decade e quindi sarà coperta solo in parte in questo modo.

Poi la fascia C che, se va bene, riceverà fibra nelle case, di basso livello, con il piano del Governo di cui sopra, che realizzerà una rete pubblica tramite intervento diretto dello Stato.

Infine la fascia D dove invece la sfida sarà quella di sfruttare al meglio tecnologie a banda ultra larga alternative, come il wireless fisso, insieme con la fibra fino agli armadi.

La liberalizzazione porta anche a questo e bisogna digerirlo visto che un operatore unico STATALE come era e come sarebbe logico che fosse in un settore così importante per una nazione, non ha saputo o voluto funzionare bene e correttamente perdendo così l’enorme vantaggio e stimolo di una visione unica e globale di tutto il settore con anche lavori e sforzi tendenti tutti all’unico obiettivo di uno “sviluppo tutti inseme”. Ora, come detto, c’è la liberalizzazione ma, a quanto appare, anche in questo l’italietta non sa farsi valere e rispettare imponendo impegni e obiettivi inderogabili e fissi TUTTI a carico dell’imprenditore per cui, ecco che l’imprenditore (come del resto è logico che sia con tre occhi al profitto) fa il minimo indispensabile e solo là dove gli conviene tantissimo e per il resto …… per il resto aspetta il boccone in regalo che, prima o dopo, sa che arriverà. Ora c’è l’osso dell’Infratel per l’ultrabroadband ed ecco allora che le mute dei cani imprenditori si mettono subito a correre per afferrare il bocconcino. Non resta che stare alla finestra sperando in qualcosa di non troppo schifoso visto che, di sicuro, di bene non è che ce ne sarà veramente per noi cittadini e che quindi qualche scheggia d’osso, alla fin fine, giunga anche agli utenti (senza grossi spennamenti di bollette).

Juve Stabia, martedì il via alla preparazione della Berretti

Questi i dettagli di quanto raccolto da Vivicentro.it

Dopo l’ufficialità del ritorno nel settore giovanile della Juve Stabia, questa volta allenerà la Berretti, di Domenico Panico (CLICCA QUI per i dettagli), parte anche la nuova stagione con l’impegno sempre in prima persona del direttore responsabile Alberico Turi e del prosieguo, in maniera ancora più imponente, dell’imprenditore Andrea De Lucia. Martedì 2 agosto comincerà la preparazione per la Berretti sul campo sintetico di San Giusepe Vesuviano. L’intero settore giovanile verrà presentato nei prossimi giorni attraverso una conferenza stampa congiunta del direttore Alberico Turi e dello stesso Andrea De Lucia. Si attendono sviluppi.

a cura di Ciro Novellino

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Palena “adotta” Oddo

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Conferita la cittadinanza onoraria di Palena (Ch) a Mister Oddo.

Dal nostro inviato a Palena (Ch), CHRISTIAN BARISANI

PALENA (CH) – A seguito del consiglio comunale straordinario, convocato dal Sindaco di Palena, Claudio D’Emilio, è stata conferita all’unanimità la cittadinanza onorario del piccolo borgo montano a Massimo Oddo dopo una cerimonia breve e  sobria, ma dove erano presenti le maggiori personalità della cittadina montana.

Il primo a prendere la parola è stato proprio il Sindaco, che ha tessuto le lodi del tecnico campione del Mondo, descritto dal primo cittadino “Come un professionista serio con dei prestigiosi trascorsi da calciatore, in squadre come la Lazio, il Milan e il Bayer Monaco, e, seppur da solo un paio di stagioni allenatore tra i professionisti, con già una promozione in serie A nel suo curriculum, quella ottenuta l’anno scorso con il Pescara.” La chiosa finale del primo cittadino su mister Oddo ha riguardato la grande disponibilità,  e l’immensa cortesia che il tecnico nato a a Pescara ha riservato sempre a tutti i tifosi che hanno avvicinato il tecnico abruzzese, anche per avere un semplice autografo o per scattarsi insieme una foto con lui.

Il Sindaco, inoltre, ha ribadito di come la presenza del Pescara sul territorio di Palena, ha dato prestigio e visibilità alla piccola comunità. Ecco, di seguito, le motivazioni che hanno spinto il consiglio comunale di Palena a conferire l’onorificenza a Mister Oddo:

“il Consiglio comunale di Palena conferisce la cittadinanza onoraria a Massimo Oddo, poichè, con il proprio impegno e con la propria professionalità ha concorso alla valorizzazione degli impianti sportivi di Palena ed alla promozione della città di Palena segnalando il Comune all’attenzione nazionale. La presenza nel territorio e la collaborazione con l’amministrazione comunale, e la condivisione di attività ed obbiettivi hanno conferito valore e lustro alla città di Palena, a piena vantaggio della comunità.”

Soddisfazione nelle parole di Massimo Oddo: “Sono onorato per questo riconoscimento, e sono felice di essere qui. Spero solo che l’anno prossimo il Sindaco mantenga la promessa di allargarci il campo, altrimenti mi candiderò io come Sindaco alle prossime elezione (sorride ndc).

 

UFFICIALE – Juve Stabia, Domenico Panico è il nuovo allenatore della Berretti

Sarà lui il prossimo allenatore della Berretti della Juve Stabia

Dimaro ventunesimo giorno, calciatori e fans ballano in piazza – VIDEO

LA MUSICA SCATENA LA NOTTE AZZURRA, GIOCATORI E FANS BALLANO A DIMARO
RITIRO DEL NAPOLI CHIUSO TRA GLI APPLAUSI, DA LUNEDI PARTE LA STAGIONE

Guarda il Video: FONTE UFFICIO STAMPA NICER TRENTO

 

Dimaro ventunesimo giorno: la musica scatena la notte azzurra – FOTOGALLERY

LA MUSICA SCATENA LA NOTTE AZZURRA, GIOCATORI E FANS BALLANO A DIMARO
RITIRO DEL NAPOLI CHIUSO TRA GLI APPLAUSI, DA LUNEDI PARTE LA STAGIONE

DIMARO-FOLGARIDA (VAL DI SOLE – TRENTINO), 30 LUGLIO 2016 – Un lampo d’azzurro illumina anche l’ultima notte del ritiro del Napoli a Dimaro-Folgarida. E’ l’ultimo regalo della Val di Sole ai tifosi napoletani. La musica di Decibel Bellini, lo speaker ufficiale del San Paolo, anima Dimaro e la fiesta si scatena quando a sorpresa salgono sul palco via via Mertens, Jorginho, Allan, Koulibaly, Grassi, Dezi, Ghoulam e Luperto. Poi il boato per il capitano Marekiaro Hamsik e per il vicepresidente Edoardo De Laurentiis, accompagnato da Paolo De Matteis. La voce si sparge in un battibaleno e gli spettatori si moltiplicano a dismisura. Piazza Madonna della Pace trasforma in una sorta di torcida brasiliana con cinquemila protagonisti. Nemmeno ai tempi di Higuain si è vista così tanta gente. Miracolo di San Gennaro? Del busto del ‘600 regalato dal card Sepe a De Laurentiis? Si balla sul palco e sotto. Cominciano ad arrivare i fotografi, spiazzati dall’improvvisata azzurra. Doveva essere la serata della presentazione ufficiale della squadra, poi annullata, e il compito di animare l’ultima serata toccava a Decibel Bellini. Niente star, poche foto. Ma la musica si sa fa miracoli e la generosità napoletana – come ha ricordato più volte in passato il card. Sepe – non conosce limiti. Il sogno si trasforma in realtà. E’ l’apoteosi. Sul palco ballano tutti: giocatori, Edoardo, Bellini, i fotografi e gli operatori si divertono come ragazzini. E sotto partono i cori, gli incitamenti. E’ uno scoppio di gioia capace di cancellare nell’animo dei napoletani le ansie e le delusioni delle ultime settimane. Anche quest’anno, per la sesta volta consecutiva, decine di migliaia di tifosi-turisti hanno goduto delle bellezze naturali di questa valle del Trentino, posta tra il Ghiacciaio del Presena, l’Ortles e il Cevedale e le Dolomiti di Brenta, e animata dal fiume Noce. Si lascia Dimaro-Folgarida e la val di Sole, con il sorriso nel cuore dopo 21 giorni di ritiro.

E’ stato un ritiro intenso, vivo, ricco di avvenimenti e anche di polemiche ma è finito nel modo più giusto possibile. Sarri decreta la fine della partitella a campo ridotto, raduna la squadra che poi va sotto gli spalti del centro sportivo di Carciato e applaude i tifosi, l’anima del club. Un bellissimo gesto da parte degli azzurri che hanno così testimoniato la loro gratitudine per l’affetto ricevuto nelle tre settimane trascorse in Val di Sole.

L’ultima seduta a Dimaro si è svolta senza uno dei nuovi acquisti del Napoli: si tratta di Emanuele Giaccherini, che ha rimediato ieri un affaticamento muscolare. Lorenzo Tonelli, l’altro rinforzo estivo del club di De Laurentiis, è entrato sul terreno di gioco più tardi rispetto all’inizio dell’allenamento e si è recato in palestra, svolgendo lavoro differenziato come praticamente ha fatto per gran parte del ritiro di Dimaro.

L’ultimo giorno in Val di Sole per gli azzurri inizia con un colloquio tra Sarri e Koulibaly, il pilastro della difesa del Napoli al centro di tante voci di mercato. Poi è tempo prima di lavoro in palestra e poi della corsa con i giri di campo seguiti dal preparatore atletico Francesco Sinatti. La preparazione fisica ha lasciato spazio al focus tattico mirato quest’oggi soprattutto sulla linea difensiva, Sarri ha sperimentato la capacità della linea difensiva di muoversi sugli attacchi a palla scoperta.

L’allenamento si è concluso con una partitella a campo ridotto, “neri” contro “gialli”. E’ finita 2-2, la doppietta di Gabbiadini ha rimontato le reti di Mertens e Allan.

Nel pomeriggio il rientro a Napoli, dove lunedì sera si terrà la festa dei novant’anni del club e l’amichevole contro il Nizza con la presenza anche di molti tifosi provenienti dalla val di Sole. Sono quasi duemila i fans che hanno potuto godere dell’offerta della società partenopea di usufruire di un biglietto omaggio per la presentazione di lunedì o per la prima partita interna del Napoli, a compensazione della cancellazione della serata con la squadra prevista ieri sera a Dimaro. Da lunedì si fa sul serio.

 

Fonte: Ufficio Stampa Nicer Trento

GUARDA LA FOTOGALLERY: Fonte Ufficio Stampa Nicer Trento (foto di Italo Cuomo)

Ultimatum Inter: Icardi vuole il rinnovo, altrimenti sarà Napoli

Icardi, le ultime

Nella giornata di oggi, Il Napoli sfonderà il muro dei 60 milioni di euro per Maurito Icardi. Secondo quanto riporta Sky, infatti, gli azzurri offriranno all’Inter una cifra intorno ai 55 milioni di euro più bonus. Icardi avrebbe fatto sapere al club nerazzurro di voler rimanere solo in caso di cospicuo adeguamento del contratto, altrimenti sarà ben felice di accettare l’offerta proposta dal presidente Aurelio De Laurentiis.

Il Napoli segue Keita, ma non è un calciatore pronto per grandi palcoscenici

Il Napoli lo segue da tempo…

Classe 1996, terzino mancino con spiccate vocazioni offensive, bravo nella progressione e nel cross: questo in sostanza l’identikit di Keita, giovane difensore di colore in forza alla Virtus Entella. I liguri sono stati avversari del Napoli nell’ultima amichevole di Trento perdendo 5 – 0 ma non sfigurando affatto. Keita, come da sua stessa ammissione, deve migliorare nella fase di copertura, dato palesato nell’amichevole contro gli azzurri quando, in più occasioni, ha avuto difficoltà su Callejon. Il suo modello è Marcelo del Real Madrid. Arrivato all’Entella via Monaco, nel Principato ha militato nelle squadre giovanili per poi passare ai liguri in Italia. Calciatore dal doppio passaporto franco-malese, fisicamente piazzato, circa 1.82. Su di lui hanno messo gli occhi addosso Napoli, Roma e Bologna con gli azzurri di De Laurentiis in vantaggio sulle altre compagini. Sostanzialmente acerbo per la massima serie, necessita di farsi le ossa in qualche campionato minore.

a cura di Mario Miccio

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Nainggolan: “Il campionato non è già scritto, altrimenti l’anno scorso..”

Nainggolan esce allo scoperto

Ai microfoni di RomaRadio, Radja Nainggolan ha dichiarato: “Mi sento bene, sto migliorando la mia condizione persa nel poco tempo libero. Ho ritrovato calciatori che vogliono dare il loro contributo, come Paredes che è andato fuori ed è tornato più maturo. Giocando alla Roma si sta che la piazza è difficile. La qualità dei nostri giocatori è buona. Ogni volta che sono sceso in campo ho sempre dato tutto, questo viene apprezzato. Magari piace anche il mio stile, è sempre bello avere un rapporto così con i tifosi. Vedere uno stadio come il nostro vuoto non è bello. I risultati nella seconda parte dell’ultima stagione sono stati positivi, ma con loro sarebbe stato ancora meglio. Campionato già scritto? Se guardiamo solo i nomi anche noi avremmo dovuto fare sei punti col Verona l’anno scorso. La Juventus ha fatto un grande mercato ma alla fine vince chi è più continuo. Negli ultimi anni loro sono sempre stati avanti, ripartendo così non si sa mai dove potremmo arrivare. Preliminari? E’ il nostro primo obiettivo qualificarci per la Champions. Avremo bisogno di tutti, soprattutto dei tifosi che ci danno qualcosa in più. E’ stata una bella esperienza, sicuramente da rifare perché abbiamo creato un bel gruppo. Siamo un po’ delusi del risultato ma questo è il calcio. A livello personale sono contento, per me era la prima volta in un grande torneo.”

Kums: “Napoli pista concreta, gli azzurri devono rimanere tranquilli”

Kums, le sue parole

Ai microfoni della stampa belga, Kums, centrocampista del Gent che tanto piace al Napoli, ha dichiarato: “I tifosi non penso potrebbero arrabbiarsi con me  in caso di addio per un grande club come il Napoli. Al momento il Napoli è la mia opzione più concreta per il futuro. Non penso che il Gent possa opporsi al trasferimento, piuttosto il Napoli deve mantenere la calma e cedere alcuni giocatori. Al momento il club per me chiede 10 milioni di euro, credo che sia un tantino troppo così come 6 sono pochi. Probabilmente il mio valore è una via di mezzo. Il Napoli ha denaro dopo la cessione di Higuain? Vero, ma credo che investiranno quel denaro per trovare un sostituto. Realisticamente so che non spenderanno certo 30 milioni per me. Probabilmente dovrebbero prima cedere qualche giocatore per farsi avanti per me, ho letto che Valdifiori e De Guzman potrebbero partire. Io comunque sono tranquillo, è normale che le società non trovino l’accordo al primo negoziato. Aspetto di vedere cosa accadrà”.

È morta Anna Marchesini

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In mattinata è’ morta l’attrice Anna Marchesini, 63 anni. Era la componente femminile del famoso Trio “Marchesini-Solenghi-Lopez” che ha fatto divertire milioni di italiani con le parodie e battute esilaranti.

Ad annunciarlo, il fratello Gianni in un post su Facebook:

“Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell’informazione, tengo a dirlo io. Ora, in questo momento e’ morta mia sorella, Anna Marchesini. Grazie a tutti – conclude – Non saro’ in grado di rispondervi”.

Matteo Renzi ha espresso il proprio cordoglio per la perdita di un “talento purissimo”:

“Ci mancheranno – dice il presidente del Consiglio – la sua discrezione e il suo coraggio con cui ha combattuto fino all’ultimo giorno. Le saremo grati per le tante risate che ci ha regalato nei suoi anni di straordinaria carriera”.

Anna Marchesini era nata ad Orvieto il 19 novembre 1953 ed era malata da tempo. Fra le sue interpretazioni, la Lucia Mondella in una parodia dei Promessi Sposi insieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez, la sessuologa Merope Generosa, Giulietta, Gina Lollobrigida, le sorelle Carlucci sempre con Solenghi e Lopez.

“Ho frequentato il classico liceo Classio a Orvieto: un classico!”. Comincia cosi’ il sito ufficiale di Anna Marchesini, in cui l’attrice umbra, gravemente malata da anni di artrite reumatoide, racconta fatti e misfatti della sua vita artistica con l’ironia, il garbo e la capacita’ di ridere di se’ stessa che l’ha sempre caratterizzata.
“Per una serie di vicissitudini non ho frequentato la seconda elementare, ne ho dato solo l’esame, per cui dalla prima sono saltata alla terza – racconta Anna – Il risultato e’ stato che in quinta elementare solo io credevo ancora alle Befana”. Pero’, poi, a 22 anni era gia’ laureata in Psicologia all’Universita’ di Roma.
Siamo nel 1975.

La sua lunga carriera inizia nel 1976 quando entra all’Accademia nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, dove si diploma tre anni dopo come attrice di prosa. Tra i primi lavori, ancora da allieva, “Il borghese gentiluomo” di Moliere, sotto la regia di Tino Buazzelli, e poi “Trilussa Bazar”, con la regia di Mario Scaccia e Nino Mangano. Nel 1982 per la regia di Tonino Pulci “Il Fantasma dell’Opera”.
“Per ogni estate affrontero’ un’estiva con la regia di Lorenzo Salveti, anche mio insegnante in Accademia, nel 1978/1979, 80 e 81: ricordo ‘Le donne al Parlamento’ e gli ‘Uccelli’ di Aristofane”.

Anna Marchesini e’ stata una donna dai molti talenti: attrice ma anche comica, doppiatrice, scrittrice imitatrice. Tra uno spettacolo e l’altro, agli inizi degli anni 80, si dedica al doppiaggio di cartoni animati, e’ anche la voce di Judi Garland nel “Il mago di Oz”.

Tullio Solenghi lo incontra in Svizzera, in un programma per gli italiani. “Ancora rido”, scrive. Altre risate quando conosce Massimo Lopez. Il loro fortunato sodalizio inizia nel1982, e subito decolla. Comincia “una sfrenata e ‘libidinosa’ attivita’ come autrice-attrice-regista insieme ai due nel Trio che non abbiamo mai voluto chiamare se non con i nostri nomi, a sottolinearne le individualita’” .Scritturati dalla Rai di Genova per 13 puntate di un varieta’ radiofonico del sabato mattina, presto le puntate diventato 52, dal titolo “Helzapoppin RadioDue”.

Nel 1984 Enzo Trapani li scrittura per il suo varieta’ televisivo “Tastomatto”. Il successo e la grande notorieta’ arrivano con la maratona di “Domenica In” nel 1985, quando il Trio viene premiato come Rivelazione dell’Anno e varca anche i confini nazionali, partecipando ad uno spettacolo al Lincoln Center di New York e a Buenos Aires. “Siamo quasi famosi nel mondo” commenta Anna.

Nel 1988, al Teatro Sistina, tutto esaurito per il primo spettacolo teatrale del Trio, “Allacciate le cinture si sicurezza”; due anni dopo debutta “In principio era il Trio” che andra’ in tournee’ per tre anni e sara’ premiato con il “Biglietto d’oro”. Il Trio si scioglie nel ’92 ma la Marchesini continua a lavorare con Tullio Solenghi: nel ’96/97 debuttano insieme al piccolo Eliseo di Roma con lo spettacolo “Due di Noi” e una breve commedia, “I cinesi”.

Lavora anche da sola: nel 1988 al Teatro Olmpico debutta con il monologo “Parlano da Sole” nel primo atto “Un letto tra le lenticchie” di Alan Bennett e “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello nel secondo atto. “Un’immensa soddisfazione riempire da sola il Teatro Olimpico”. E allora va avanti. Sempre all’Olimpico, nel 1999, con “Una patatina nello zucchero” ancora Alan Bennett, e il personaggio esilarante della sessuologa Merope Generosa. Nel 2007 il ‘ritorno’ del Trio con tre puntate per la Televisione: “con i miei amici Massimo e Tullio ripercorriamo le pagine piu’ divertenti della nostra lunga, cicciosa scorpacciata di comicita’”. Poi la malattia ha progressivamente rallentato i suoi impegni. Dal 2007 la Marchesini insegnava all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, il suo primo, grande amore.

vivicentro.it/spettacoli  redazione/(agi) – E’ morta Anna Marchesini (AGI)

Patrizia Esposito