12.5 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6210

Castellammare, spunta la Marijuana geneticamente modificata

0
I dettagli

Le coltivazionii di marijuana e gli sviluppi tecnologici per poterla coltivare sembra essere la nuova frontiera. Sui Monti Lattari ecco spuntare la produzione di marijuana geneticamente modificata, per fare in modo che la crescita sia più veloce e avvenga in quantità maggiori. Si tratta di semi di provenienza olandese della marca “dutch – passion”: semi ogm e autofiorenti. Questo tipo di droga sarebbe coltivata nei comuni di Castellammare, Gragnano, Casola di Napoli e Lettere. E’ il risultato delle indagini svolte dai carabinieri del nucleo operativo stabiese che ha portato ad un sequestro di 8 mila piantine.

I disequilibri dei migranti: 70 province al completo, ma 40 con posti disponibili

0

La mappa delle province che pubblichiamo rivela i disequilibri nell’accoglienza tra un territorio e l’altro, disequilibrio che è oggetto dell’articolo di Zanotti che a seguire vi proponiamo:

I prefetti: “La distribuzione dei richiedenti asilo è da rivedere, ogni Comune faccia la sua parte” RAPHAËL ZANOTTI

Il problema non è il numero, ma la concentrazione. Ventimiglia e Como sono il simulacro della frontiera invalicabile contro cui si accalcano masse di disperati in cerca di un passaggio per l’Europa. Respinti, si accampano. Oppure tornano indietro, alla metropoli più vicina, Milano, in un riflusso che riempie di nuovo la città svuotata dai vacanzieri. Ma l’Italia non può permettersi una nuova Calais, una nuova Horgoš. E ora è chiaro a tutti che se il Sud resta la bocca da cui si riversano migranti che affrontano i pericoli del Mediterraneo, è il Nord che ora rischia di diventare la nuova trincea dell’emergenza.

Le prefetture lo sanno e mettono mano all’unico strumento che hanno: la redistribuzione. Bisogna evitare concentrazioni. E allora bisogna convincere quel 75% di Comuni renitenti che non è possibile scaricare sul restante 25% un problema così grande. Ognuno faccia il suo.

Pochi giorni fa era stata la volta del prefetto di Ferrara, che aveva invitato in modo perentorio i comuni limitrofi al capoluogo: «I sindaci collaborino, o agiremo d’imperio». Ieri è toccato al prefetto di Genova, Fiamma Spena: «Ci vuole una diversa distribuzione – ha detto – che veda una diffusione dell’accoglienza alla quale contribuisca un numero più alto di Comuni». Si annunciano tavoli, opere di moral suasion. I richiedenti asilo vanno diluiti.

In Liguria, secondo i dati del Viminale aggiornati al 20 luglio scorso, meno di un comune su quattro ospita richiedenti asilo. Gli altri tre sono vuoti. Genova da sola nel accoglieva la metà (49,5%). Il capoluogo va alleggerito. Così come altre città.

Molte associazioni che si occupano di migranti lamentano da tempo una rete di solidarietà troppo debole. Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di solidarietà di Trieste, uno degli inventori dello Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) pensa che la soluzione sia di rendere l’adesione obbligatoria: troppo pochi 345 Comuni aderenti. E anche il capo della polizia Franco Gabrielli, ieri, ha battuto sullo stesso tasto: «Intensificheremo le operazioni di decompressione – ha detto ieri a Ventimiglia – e c’è solo un modo per farlo: spostare queste persone».

Non c’è però solo la reticenza, anche l’organizzazione complica le cose. È evidente dalla mappa che abbiamo disegnato qui sotto sempre grazie ai dati del Viminale.

Viminale, mappa distribuzione migranti

Guardando solo alle province che hanno offerto la propria disponibilità balzano agli occhi il disequilibrio. Al 20 luglio questa era la fotografia: province con posti liberi e altre al completo o fortemente sotto pressione. Realtà come Salerno e Milano che superano di gran lunga la loro capacità di accoglienza (volontaria) e altre come Sassari e Vibo Valentia che invece potrebbero offrire di più. Province come quella autonoma di Bolzano, che offrono una disponibilità piuttosto risicata: 1181 posti, 0,5 richiedenti asilo ogni mille abitanti. E altre che scrivono al ministero perché non riescono più ad accogliere nemmeno i minorenni non accompagnati.

Una mappa che mostra una certa propensione delle prefetture nel distribuire i richiedenti asilo nel Sud Italia (ma con ampi margini inespressi in Sicilia), in Umbria, Abruzzo e Molise, nella Pianura Padana e nelle grandi metropoli come Napoli, Roma, Milano e Torino, forse con più fondi. Accanto a zone con capienze ancora inespresse come alcune province sarde, l’Appennino tosco romagnolo, l’Emilia, il Piemonte meridionale e il Friuli Venezia Giulia. Alla fine sono 70 le province al completo e 40 con posti ancora disponibili. Sarà un’estate di duro lavoro.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/I disequilibri dei migranti: 70 province al completo, ma 40 con posti disponibili
lastampa/I prefetti: “La distribuzione dei richiedenti asilo è da rivedere, ogni Comune faccia la sua parte” RAPHAËL ZANOTTI

Icardi resta all’Inter, c’è l’ok di De Boer

I dettagli

L’Inter pare abbia ribadito la volontà di trattenere Mauro Icardi, a lungo trattato dal Napoli. Stamattina c’è stato il primo meeting tra dirigenza e il nuovo allenatore Frank De Boer che ha espresso il suo parere sulla permanenza del bomber come riporta il portale della Gazzetta dello Sport: C’è un nuovo triangolo nel patto per l’Inter che verrà. Nonostante il Napoli attenda domani buone nuove dai suoi agenti, in queste ore l’Inter ha ribadito la sua strategia su Icardi: non si muove. Non trovano riscontro per altro le voci di un ingresso in scena del Chelsea. Frank De Boer la pensa come Roberto Mancini e ritiene fondamentale l’argentino. Un concetto che il d.s. Piero Ausilio ha espresso per tempo al giocatore ed al suo entourage dopo aver concordato la linea con la proprietà cinese. Del resto il mercato non offre opportunità allettanti. O meglio: i 60 milioni del Napoli non basterebbero  per trovare un sostituto all’altezza delle ambizioni (immediate) del club. Così non c’è spazio per i dubbi: Icardi avrà il ritocco a 5 milioni che aspetta e nessuno spazio ai corteggiamenti. Ma non finiscono qui le novità in casa Inter. L’allenatore olandese ha appena  sottoscritto un triennale con il mandato di dare un’anima tattica ad un gruppo giovane. E con lui presto rinnoverà  sino al 2019 anche lo stesso Ausilio, mente italiana di questo progetto tecnico globalizzato. Oltre ai consulenti stranieri, l’idea del nuovo corso e’ di non rinunciare alla deriva che ha permesso di cavalcare le onde di questi ultimi (complicati) anni a cavallo tra Moratti e Thohir. Nonostante i clamori di queste ore per il divorzio con Mancini, evidentemente si sta lavorando per dare serenità a tutto l’ambiente. Le incognite non mancano, ma sinora la campagna acquisti  ha portato a un evidente miglioramento della rosa. E il bello deve ancora venire.

Logiudice a Vivicentro: “I giovani ci hanno dato una mano: questo il futuro di Mauro e Montella”

Queste le sue parole in esclusiva

Il ds della Juve Stabia, Pasquale Logiudice è stato intervistato dalla redaizone di vicicentro.it, in esclusiva (CLICCA QUI per tutta l’intervista). Tra le tante cose, si è espresso anche sui giovani Simone Mauro e Giampaolo Montella, pilastri della Berretti. Questi alcuni passaggi:

Parlando delle strategie di mercato, tanti giovani sono arrivati in ritiro per capire se era possibile attingere dal settore giovanile, tra questi c’era Simone Mauro che ha esordito con la Juve Stabia nell’ultima gara dello scorso campionato e che ha avuto un problema fisico in ritiro, quante probabilità ci sono di rivederlo eventualmente in rosa il prossimo campionato, magari come successo con Carrotta?

L’arrivo dei giovani è servito a infoltire numericamente la rosa di calciatori in ritiro per permettere gli allenamenti e l’assimilazione degli schemi, e proseguirà anche in questo periodo precampionato a Castellammare, c’è da dire che da quando sono a Castellammare, la  Juve Stabia ha sempre avuto un occhio di riguardo nei confronti del settore giovanile.

L’arrivo di Mastalli a centrocampo sembra chiudere la possibilità di un utilizzo di altri giovani, perché è indubbio che l’ex rossonero sia più pronto rispetto ai ragazzi della Berretti della Juve Stabia.

E’ vero che Mister Fontana ha chiesto 4 portieri da tenere in rosa per cui con molta probabilità oltre a Russo, Bacci e Mascolo resterà aggregato alla prima squadra anche Montella?

Su Montella sinceramente non so se ritornerà alla Berretti o se andrà in prestito in una squadra di LND. Con lui è stato fatto lo stesso discorso valido per gli altri giovani e cioè al ritiro di Gubbio ci servivano quattro portieri per fare recuperare eventualmente il portiere che ne avesse bisogno. Con quattro portieri abbiamo sempre avuto a disposizione in ogni seduta di allenamento almeno due portieri di ruolo da utilizzare.

De Laurentiis accontenta Cairo, rilancio a 25mln per Maksimovic

I dettagli

Tuttosport scrive su Maksimovic: “Come tutte le telenovele che si rispettano, ecco che quella relativa a Nikola Maksimovic, il Torino e il Napoli, regala un colpo di coda quando pareva che la storia avesse proposto già tutto il possibile e immaginabile. E invece no. Perché c’è stato un ulteriore sforzo da parte del club di Aurelio De Laurentisiis che, forse forte anche dei 90 milioni giunti grazie alla clausola di Higuain pagata dalla Juventus, ha deciso di mettere sul piatto ciò che il patron torinista aveva fatto sapere che sarebbe servito per avere il cartellino del difensore serbo: ovvero 25 milioni di euro. Non è dunque un caso il fatto che con tempismo si siano mossi gli agenti del granata per avviare un contatto con il presidente torinista e attendere la contromossa. Che Maksimovic sia più che ben voluto e stimato da Mihajlovic lo sanno tutti, giocatore compreso. Il problema però è che il serbo e il suo entourage, di fronte alla prospettiva di partecipare alla Champions League e andare a firmare un ingaggio da 2 milioni di euro rispetto ai circa 750 mila euro che percepisce ora, dimostrano una sensibilità spiccata”.

L’arrivo di Rog sblocca il mercato in uscita: David Lopez vicino all’addio

I dettagli

Il Corriere del Mezzogiorno scrive su Rog: “Intanto la società sta chiudendo per il centrocampista Marko Rog (21) della Dinamo Zagabria. L’offerta azzurra è di dodici milioni, con un milione di euro di bonus in più la società croata lo lascerà partire. Contestualmente dovrebbe andare via anche David Lopez (4 milioni più uno di bonus). Da studiare le formula di pagamento con il Betis Siviglia che non sarebbe disposto a versare l’intera somma subito. Il Napoli, però a questo punto dovrà piazzare anche chi non rientra nei piani di Sarri: De Guzman e Grassi (solo in prestito) sono richiesti dal Chievo”.

Migranti, emergenza Milano

Milano accoglie in questi giorni almeno 3300 migranti. È un record che richiede l’attività di centinaia di associazioni e mette a dura prova la metropoli. A parlarne e a dare l’allarme ci ha pensato il comune che ha allertato le associazioni e, Gorla e Moscatelli, con un articolo su la Stampa, ne danno diffusione.

LEGGIAMOLO

Confine sigillato, a Milano approdano 3300 migranti SIMONE GORLA, FRANCESCO MOSCATELLI

La città scoppia, allarme del Comune alle associazioni. L’assessore: “Assurdo, più facciamo più ce ne mandano”

MILANO «Nelle ultime due notti lo sforzo di accoglienza a cui siamo stati costretti all’hub di via Sammartini ha raggiunto livelli mai visti prima. Vi chiediamo un impegno ulteriore». Le frontiere di Ventimiglia e di Como-Chiasso sono chiuse e la Milano che apre le porte ai migranti, la «Milan col coeur in man», rischia di trasformarsi nel collo dell’imbuto e di pagare il prezzo più alto dell’ennesima estate di emergenza.

Il campanello d’allarme è squillato all’alba di domenica. Una mail urgente dell’assessorato ai Servizi sociali chiede alle associazioni in prima linea nell’ospitalità di dare fondo a tutte le energie. Perché? In città ci sono 3300 migranti, un record assoluto. Per dare un letto a tutti hanno aperto due strutture temporanee a Bruzzano e a Quarto Oggiaro, e i centri esistenti hanno utilizzato ogni metro quadro disponibile.

Nell’hub di via Sammartini, a due passi dalla stazione Centrale, oltre 400 persone sono state stipate in uno spazio pensato per ospitarne un centinaio. Sono eritrei, etiopi, somali e sudanesi, molti minorenni soli, ma anche famiglie con bambini. Nella loro testa Milano dovrebbe essere solo un punto di passaggio, una sosta di due o tre giorni per riposarsi e organizzare l’ultima parte del viaggio verso il Nord Europa.

Ogni etnia ha i suoi canali illegali per lasciare l’Italia e i suoi indirizzi a cui chiedere aiuto. I migranti del Corno d’Africa fanno la spola con la vicina Porta Venezia, il quartiere eritreo di Milano, dove la rete dei passatori ha le sue basi fra i call center e i locali che offrono Zighni di carne e di pesce. Peccato che da un mese a questa parte tutte le rotte siano chiuse. A Como 500 persone bivaccano in stazione dal 15 luglio perché la polizia di frontiera di Chiasso non fa passare nemmeno i minorenni. Qualcuno si affida ai valichi dei vecchi contrabbandieri tra il lago Maggiore e il Lario, ma la maggior parte si ritrova in un limbo senza uscita, anche perché le autorità elvetiche pattugliano i cieli con i droni capaci di fare mappature termiche del territorio.

In via Sammartini conoscono bene la storia. «Fino all’anno scorso affrontavamo grandi masse di migranti, ma si trattava di persone in transito – racconta Fabiana Longo, responsabile di Progetto Arca, la Onlus che gestisce la struttura -. Oggi chi arriva non riesce a ripartire e, messo alle strette, finisce per chiedere asilo in Italia». I numeri lo confermano: nel 2014 lo 0,3% dei migranti aveva come destinazione finale l’Italia, nel 2015 la percentuale è cresciuta al 4,8% mentre oggi siamo al 49,3%, uno su due. Così i tempi si allungano: nel 2015 la permanenza media nelle strutture di accoglienza cittadine era di 6 giorni, oggi è di 20. Senza contare che Milano spesso deve gestire anche centinaia di persone assegnate ai centri di altre regioni, ma che appena riescono a raccogliere i soldi per il viaggio ripartono verso Nord. «La nostra città sta facendo un mezzo miracolo, però è pazzesco il modo in cui siamo beffati – si sfoga l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino -. Facciamo più degli altri e ce ne mandano sempre di più. Siamo al limite e alla prossima ondata rischiamo di lasciare la gente in mezzo alle strade». Un incubo che fa passare notti insonni anche al sindaco Beppe Sala. Da quando è stato eletto chiede aiuto a Regione e governo ma le richieste di spazi – dal campo base di Expo alle ex caserma di via Corelli – cadono nel vuoto. Su questo tema, poi, la Lega ha deciso di andare allo scontro frontale. «Non sono profughi ma clandestini che vanno rimandati a casa», ha detto ieri il presidente della Lombardia, Roberto Maroni. «Non vogliamo né tendopoli né caserme» ha ribadito il deputato leghista Nicola Molteni.

In mancanza di soluzioni stabili e di un accordo politico, Milano si arrangia come può. All’oratorio di Bruzzano tutto si regge sulle spalle della Casa della Carità, a cui danno una mano i detenuti del carcere di Bollate. «Ospitiamo fino a 90 persone, senza un solo euro di finanziamento pubblico», racconta Roberta Frigerio, una delle volontarie.

La palestra del centro di via Aldini, a Quarto Oggiaro, è una distesa di brande. «Gestire 100 persone che si fermano per settimane o mesi è molto faticoso – spiega Saif Abouabid, coordinatore del dormitorio – . Ci stiamo riorganizzando». Con lui lavora Mujahed Abbas, fuggito due anni fa dalla Siria. La sua testimonianza fa riflettere: «Lavoravo come mediatore nei campi profughi palestinesi. È incredibile, ma in Italia faccio lo stesso lavoro».

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro.it/nord/cronaca
vivicentro/ Migranti, emergenza Milano
lastampa/ Confine sigillato, a Milano approdano 3300 migranti SIMONE GORLA, FRANCESCO MOSCATELLI

Sportiello-Napoli, entro fine settimana si potrebbe chiudere l’acquisto

I dettagli

Il Corriere del Mezzogiorno scrive su Marco Sportiello: “Passi in avanti per Sportiello: ieri incontro tra il giocatore, l’agente Giuseppe Riso e l’Atalanta. Il classe 1992 vuole venire al Napoli, ma l’Atalanta chiede 10 milioni. Si cerca una mediazione e in questo fine settimana ci sarà un altro appuntamento tra le parti per chiudere l’acquisto. Sepe non resta di certo a fare il terzo e lo ha ribadito anche il suo agente Mario Giuffredi. Su di lui c’è il Torino”.

ESCLUSIVA – Fontana: Conosco Marotta dai tempi della Nocerina, non avevo dubbi sulle sue qualità

Mario Marotta è stato il migliore in campo nel match tra Juve Stabia e Novara. Il fantasista delle Vespe ha servito tre assist a Del Sante ed ha centrato anche un palo direttamente da calcio d’angolo.
Nel post partita Fontana, a domanda dei nostri inviati ha ricostruito l’approdo di Marotta alla Juve Stabia: “Conosco Marotta da molto tempo” – ha spiegato l’allenatore – “lo chiesi per un provino quando allenavo la Nocerina però Mario era in condizioni fisiche non ottimali e quindi il trasferimento alla squadra rossonera non si concluse. Sta facendo bene, ha ottime doti ma lui, come tutta la squadra, deve continuare a lavorare bene.”
Fontana ha quindi svelato un interessante retroscena sul suo nuovo numero 10. Si parla della stagione 2013/14 quando Fontana allenava la Nocerina e Marotta aveva fatto intravedere le sue qualità con la maglia della Virtus Volla, squadra di Eccellenza.
La carriera di Marotta è sempre stata condita di alti e bassi che hanno dato al calciatore probabilmente meno di quanto le sue qualità avrebbero meritato.

Marotta cresce calcisticamente nelle giovanili del Napoli, dove è considerato dagli addetti ai lavori una promessa in grado di crescere e di fare un carriera importante.
Il giovane Mario però non riesce ad “esplodere” come tutti si aspettano. Veste le maglie di Sibilla Cuma, Pianura, Ippogrifo Sarno e Virtus Volla. In queste categorie Marotta, seppur spesso non al top, fa sempre la differenza, risultando un spanna sopra compagni ed avversari. Le sue prestazioni sono tali da far guadagnare a Marotta l’appellativo di “Messi del Borsellino” (Borsellino è il nome dell’impianto sportivo di Volla n.d.r.).
La scalata verso il calcio che conta di Marotta fa registrare un passo importante con il passaggio alla Frattese, in Serie D. Nei nerostellati il fantasista diventa il trascinatore della squadra ed in due stagioni mette a segno 18 reti in 65 presenze; non si contano invece le volte in cui Mario mette in porta i compagni con assist millimetrici.
Marotta, grazie anche al fondamentale appoggio della propria famiglia, assume maggiore consapevolezza di sé e dei suoi mezzi, maturando sempre di più, in campo e fuori.
Le due ottime stagioni con la Frattese valgono a Marotta la chiamata prestigiosa della Juve Stabia. Il D.S. dei gialloblù, Logiudice, non ha paura di scommettere su calciatori poco conosciuti (Nicastro, Pisseri, Polak ecc) e su indicazione di Fontana, ha puntato forte su Marotta.
Le condizioni del calciatore stavolta sono perfette, come dimostrano le sue prime uscite ufficiali con la maglia della Juve Stabia.
Il numero 10 delle Vespe, con la sua nuova maglia gialloblù, è pronto a recuperare tutto il tempo perduto.

Raffaele Izzo

Si diffida da qualsiasi utilizzo e/o riproduzione del presente contenuto senza citazione della fonte

Alfabetismo Scientifico

0

L’Italia, in questi ultimi anni, era stata descritta da autorevoli studiosi e commentatori, come un Paese scientificamente alfabeta, pervaso da una diffusa ignoranza, con uno scarso interesse nei confronti della Scienza.
Parole un po’ troppo forti e inopportune, considerato che l’Italia ha dato i natali, a un’infinita’ di geni che si sono distinti nel Mondo per le loro intuizioni e scoperte che hanno, abbracciato vari campi della Scienza.

I dati dellOsservatorio Scienza, Tecnologia e Societa’, un centro di ricerca che opera in questo campo da una decina di anni, hanno evidenziato una realta’ completamente diversa da quella descritta in precedenza da altri istituti.

E’ stato dimostrato attraverso una serie di domande che investivano ogni campo della Scienza, che il grado di preparazione dei nostri giovani nel 2016, ha toccato livelli piu’ che accettabili anche a livello internazionale.

Solo per fare un esempio, alcune delle domande a cui tanti giovani sono stati sottoposti, sembravano semplici :

1) Il Sole e’ un Pianeta?
2) L’esatta funzione degli antibiotici
3) Gli elettroni sono piu’ piccoli degli atomi?

La percentuale delle risposte corrette, sono aumentate del 10%, i dati confermano che l’alfabetismo scientifico, e’ fortemente legato all’eta’ e al livello d’istruzione.

Le nuove generazioni sono piu’ istruite, e’ cresciuta la fruizione di contenuti scientifici tecnologici su Internet, sono aumentate del 20% le trasmissioni televisive dedicate alla Scienza, come la divulgazione di film, serie tv che hanno come protagonisti figure del mondo scientifico.

Il Mondo e’ cambiato, se lo studio delle materie classiche poteva rappresentare la base della nostra cultura, la Scienza ne rappresenta l’altezza.

vivicentro/opinione / Alfabetismo Scientifico (Lo Pïano – Saintred)

Biasin: “De Laurentiis ha in mente un grande nome”

Le sue parole

Fabrizio Biasin scrive nel suo editoriale per Tuttomercatoweb: “I tentativi per Icardi non sono finiti, “scaldati” dall’ultimo e misterioso tweet firmato Wanda. De Laurentiis tornerà alla carica, sa che dall’altra parte il muro resta solido ma è convinto di avere interessanti argomenti per creparlo. In alternativa prepara il piano B: Diego Costa resta una possibilità concreta (alla faccia del piano B…). Poi, forse, un giorno il mondo si accorgerà che Gabbiadini già oggi è un grande, grandissimo attaccante. Ma questo è un altro discorso…”

Il Sud contesta i trasferimenti (spesso non chiari) degli Insegnanti

Migliaia di insegnanti che hanno ottenuto la cattedra protestano perché le assegnazioni comportano trasferimenti  geografici. Vogliono il lavoro ma resistono alla mobilità. Il contrasto fra un Nord che ha bisogno di docenti ed un Sud dove gli studenti diminuiscono descrive le trasformazioni di un Paese dove il sistema dell’istruzione resta imprigionato dai contrasti, come spiega Andrea Gavosto nel suo editoriale su la Stampa di oggi dal titolo:

Due Italie separate dalla scuola ANDREA GAVOSTO*

Migliaia di insegnanti meridionali stanno scendendo in piazza contro il loro trasferimento in un’altra provincia, spesso del Nord. La protesta riguarda due aspetti da tenere ben distinti: il disagio del cambiamento e la trasparenza sui criteri di assegnazione dei docenti.

Il primo ha a che fare con tendenze di lungo periodo della società e della scuola italiane. Negli Anni Sessanta e Settanta dalle regioni del Sud si migrava per trovare un posto di lavoro nelle fabbriche del Nord. Oggi – in verità, già da molti anni – dal Sud sono i laureati, soprattutto gli insegnanti, a doversi trasferire per trovare un impiego non effimero.

Anche nella scuola, dunque, ci sono due Italie? Purtroppo sì.

Ci sono due Italie nella qualità degli apprendimenti scolastici, con le regioni del Nord al di sopra delle medie europee e quelle del Sud spesso molto al di sotto, tanto da fare temere per il futuro di gran parte dei ragazzi meridionali, nella vita civile e nel lavoro. Spiegare tale divario richiede analisi complesse; qui basti dire – per smentire giudizi superficiali – che non può essere colpa di una cattiva qualità dei docenti meridionali, decine di migliaia dei quali insegnano già da molto tempo in Settentrione.

Ma ci sono due Italie anche dal punto di vista delle tendenze della popolazione scolastica. Nelle regioni del Nord, per il contributo dell’immigrazione straniera, gli studenti sono in aumento. Più studenti vuol dire più cattedre. Nelle regioni meridionali il numero medio di figli per coppia si sta, invece, riducendo e l’immigrazione straniera è poca: di conseguenza, la popolazione scolastica fra i 3 e i 19 anni è destinata a diminuire di circa 250.000 unità in un decennio. Meno studenti, meno cattedre. E questo succede proprio là dove la cronica difficoltà a trovare lavoro spinge ancora tanti (soprattutto donne) verso un impiego pubblico, in primo luogo nella scuola. In definitiva, nelle regioni del Sud ci sono sempre meno posti disponibili e molti più candidati a contenderseli: per i docenti che aspirano alla stabilità del posto l’unica alternativa è di trasferirsi dove le cattedre ci sono. È evidente che cambiare regione, a parità di stipendio, può creare enormi disagi per chi ha figli o genitori bisognosi di attenzioni. A ben vedere, però, il problema nasce perché in Italia si arriva in cattedra a un’età elevata, in media oltre i 40 anni, mentre i docenti under 30 sono meno dell’1% (in Francia oltre il 10%). I costi umani e sociali dell’emigrare sono assai diversi se si hanno 40 o 50 anni, anziché 30: purtroppo, decenni di annunci e politiche sconsiderate hanno fatto sì che i precari diventassero anziani, in attesa del posto fisso, anziché cercare sbocchi alternativi.

Realismo impone di dire che queste tendenze non muteranno di segno nel breve periodo. Né si possono creare cattedre dove non servono. Perciò, gli insegnanti meridionali continueranno a cercare lavoro al Nord.

Il secondo punto su cui si concentra la protesta dei docenti dipende, invece, da una situazione anomala di quest’anno: si teme che la complessa procedura messa in piedi dal ministero dell’Istruzione per fare fronte a un abnorme numero di richieste di trasferimento abbia creato ingiustizie, spedendo in sedi più «scomode» persone che avrebbero avuto diritto a destinazioni migliori. A parte i possibili errori tecnici, che il Miur dovrebbe correggere al più presto, va però ricordato che i docenti non sono tutti eguali, ma appartengono a classi di concorso e fasce diverse, per cui in alcune materie, come quelle scientifiche, le cattedre si creano più vicino ai candidati, mentre in altre occorre attraversare il Paese per trovarne una disponibile.

*Direttore Fondazione Agnelli

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro/editoriale
vivicentro/ La fonte di istruzione per gli italiani, il Sud, contesta i trasferimenti (non chiari) dei Prof STANISLAO BARRETTA
lastampa/ Due Italie separate dalla scuola ANDREA GAVOSTO*

FOTO ViViCentro – Juve Stabia, Santacroce sfrutta il riposo e si reca a…Ischia!

CLICCA SULLA FOTO per ingrandirla

Dopo la fine del ritiro di Gubbio e il ritorno da Novara dopo la sconfitta in coppa Italia, mister Gaetano Fontana ha concesso qualche giorno di riposo ai suoi. Fabiano Santacroce ha deciso di approdare sull’isola di Ischia dove sta trascorrendo qualche ora di meritato riposo. Questo lo scatto di Vivicentro.it.

CLICCA SULLA FOTO per ingrandirla

Prof in rivolta per il posto sotto casa: e nasce il mercatino delle cattedre!

Sit in degli insegnanti della Campania a Napoli davanti alla Regione per la protesta dei Prof del Sud

Il sogno del posto sotto casa è duro da rinunciare ed allora ecco la rivolta dei Prof del Sud, da sempre grande fonte per l’Italia tutta. A napoli scendono in piazza ma si danno anche da fare con l’innata inventiva. Ed allora ecco sorgere immediatamente il mercatino dello scambio cattedre. Dove? Ma su Facebook of course nella più italica tradizione del: fatta la legge, trovato l’inganno (o quasi insomma).

Nel merito leggiamo cosa scrive oggi su la Stampa Flavia Amabile nel suo articolo titolato, per l’appunto:

Al Sud prof in rivolta contro i trasferimenti FLAVIA AMABILE

Per il ministro 20 mila in mobilità, 30 mila secondo i sindacati. E su Facebook nasce il gruppo dove scambiarsi le cattedre

Annuncio delle 17.40: «Salve a tutti…sono di Napoli e sono stata assegnata all’ambito 12 della Toscana (Livorno)….cerco scambio cattedra». Due minuti prima: «Gradirei scambiare Lombardia 0020 posto comune primaria con Campania…. grazieeee». Si va avanti così per tutto il pomeriggio ad un ritmo di un annuncio ogni tre, quattro minuti. E’ il baratto delle cattedre, l’ultima trovata dei prof disperati che provano ad evitare il trasferimento a centinaia di chilometri di distanza da casa.

È tutto perfettamente legittimo, lo per,mette proprio la legge 107 sulla Buona Scuola, quella che introduce la chiamata diretta, gli ambiti e tutta la rivoluzione che ha permesso a molti precari di ottenere la cattedra ma ad un prezzo che non tutti sono disposti a pagare.

Lo scambio è consentito solo per un anno tra «due docenti abilitati e titolari del medesimo insegnamento. È nata così l’idea di creare il gruppo Facebook «Cerco Scambio Cattedra Docenti» che ieri è stato preso d’assalto da centinaia di precari. E sempre ieri la protesta dei docenti del Sud ha toccato, con sit in e cortei, Palermo, Napoli, Bari, Potenza ma anche tante cittadine minori. Quanti siano esattamente coloro che dovranno fare le valigie nessuno lo sa con precisione. E’ appena terminata la presentazione dei curriculum per le scuole dell’infanzia e la primaria. Il 19 agosto scadranno i termini per la presentazione delle candidature nella secondaria. Per avere dati certi bisognerà aspettare settembre. La ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ieri ha provato comunque a fornire una stima. In un’intervista a Rainews 24 ha spiegato che circa «200 mila» insegnanti rientrano nel piano straordinario della mobilità. Chi invece deve spostarsi di più chilometri – in particolare dal Sud, dove storicamente ci sono più insegnanti, verso il Centro Nord, dove invece ci sono più posti – «è una percentuale inferiore al 10%». Vale a dire meno di 20mila persone, perlopiù «neoassunti, i più giovani di servizio, entrati con la Buona scuola».

Un ritratto e una stima che stridono con quello che appare dalle storie raccontate sul gruppo Fb dello scambio delle cattedre e in tanti altri siti. E con quello che invece sostengono i sindacati. «Mi sembra che il dato della ministra Giannini sia sottostimato – spiega Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil. «Credo che alla fine saranno 30mila», conferma Antonio Antonazzo, referente per i prof precari della Gilda .

Sono tanti comunque: una cifra pari agli abitanti di Rapallo o Chiavari secondo i sindacati, oppure pari all’intera isola di Ischia secondo la ministra Giannini. Nessuno può impedire questa migrazione, la si potrebbe limitare con alcune modifiche alla legge 107, sostiene Domenico Pantaleo: «Nella legge non è prevista la titolarità della scuola ma in un ambito territoriale e l’algoritmo su cui si basano le assegnazioni è errato». Insomma si viene assegnati ad un’area e non ad una scuola specifica. «E poi c’è il problema che gli organici sono sfalsati: al nord ci sono più cattedre vuote che al sud dove il tempo pieno non esiste e ci sono meno alunni per la minore presenza di stranieri».

Una differenza che l’anno scorso ha provocato il trasferimento per 7mila docenti, cifra che quest’anno sarà almeno tre volte superiore, se non di più. «Bisogna anche sapere che molti professori di origine meridionale che insegnano al nord hanno approfittato dell’organico di potenziamento previsto dalla legge 107 e hanno chiesto il trasferimento al sud per tornare a casa. E quindi le cattedre disponibili al sud sono ancora meno numerose», spiega Antonazzo. Nel frattempo, gli annunci sulla bacheca del gruppo di scambi di cattedre proseguono a raffica. L’ultima speranza dei prof.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/ Prof in rivolta per il posto sotto casa: e nasce il mercatino delle cattedre! STANISLAO BARRETTA
lastampa/ Al Sud prof in rivolta contro i trasferimenti FLAVIA AMABILE

Koulibaly al Chelsea per 50mln? Affare bloccato…

I dettagli

La Gazzetta dello Sport scrive su Koulibaly e Maksimovic: “La legge dei vasi comunicanti è implacabile: il Napoli ha in mano un’offerta da 50 milioni di euro del Chelsea per il suo difensore Koulibaly, ma De Laurentiis lo ritiene incedibile. Anche perché sinora il Torino di Urbano Cairo ha detto no all’offerta azzurra di 25 milioni per il serbo Nikola Maksimovic. Del resto la candidatura dello svedese Victor Lindelof del Benfica soddisfa solo in parte il tecnico Sarri. Senza il sostituto evidentemente la società campana rafforza il suo no agli inglesi, nonostante il pressing del francese che sinora non ha trovato l’accordo per il rinnovo di contratto. E dire che un anno fa di questi tempi (dopo il no della Juve per Rugani) la dirigenza azzurra aveva già corteggiato il club granata per il suo già quotato centrale. In quella fase l’offerta toccò i 20 milioni, ma la proprietà torinista preferì tenerselo stretto. A mercato chiuso Maksimovic chiese delle garanzie per avere il via libera quest’estate, tant’è vero che ora anche lui preme per giocarsi l’opportunità di debuttare in Champions. In realtà il mercato sinora non ha messo in mostra nuovi talenti nel ruolo. E quelli più in vista costano davvero cari.Così il presidente Urbano Cairo e il d.s. Gianluca Petrachi hanno scelto di evitare pericolosi salti nel buio: in giro non ci sono centrali all’altezza di Maksimovic. Ragion per cui la rinuncia ai 25 milioni del Napoli è compensata dalla conferma di un giocatore che ha già dimostrato tutte le sue qualità in maglia granata e che con il suo mentore Sinisa Mihajlovic può addirittura far meglio”.

Quattro club vogliono Gabbiadini, De Laurentiis ha già deciso…

I dettagli

La Repubblica scrive su Gabbiadini e altri attaccanti accostati: “Altre piste — tra cui Kalinic o lo stesso Jovetic — non convincono la società azzurra che non si assumerebbe il rischio di cedere Gabbiadini — richiesto da Porto, Wolfsburg, West Ham e Southampton — per un giocatore non superiore, almeno sulla carta. Gli occhi sono puntati, dunque, sulle novità in casa dell’Inter che oggi presenterà Frank De Boer, l’allenatore che ha preso il posto di Roberto Mancini. Il Napoli ha in canna l’ultima offerta (60 milioni)”.

Icardi-Napoli, mercoledì nuovo incontro tra le parti

I dettagli

La Gazzetta dello Sport scrive su Mauro Icardi: “Il Napoli ha intenzione di alzare la sua offerta da 45 milioni più 2 di bonus per provare il tutto per tutto su Maurito, identificato dagli azzurri come l’erede perfetto di Higuain. Mercoledì è in programma un incontro tra l’entourage dell’attaccante, con la possibile presenza della stessa Wanda Nara, e i vertici napoletani. De Laurentiis presenterà un’offerta da 55 milioni più bonus, senza inserire Gabbiadini nell’affare. Un dentro-fuori per l’Inter che non si muoverà comunque dalla sua linea. Icardi resta imprescindibile per il nuovo progetto targato Suning e per De Boer. La società, infastidita dai continui messaggi della showgirl argentina, ha accettato di rinnovare il contratto alla punta (che andrà a guadagnare circa 5 milioni a stagione), ma il discorso verrà affrontato solo a mercato chiuso”.

Olimpiadi Rio 2016: martedì 9 agosto. Le speranze di medaglia dell’Italia nel Pellegrini day! La sfida con la Ledecky

0

Giornata attesissima alle Olimpiadi di Rio 2016: è il Pellegrini day. La Divina, nella notte tra martedì e mercoledì (ore 3.19), lancerà la sua grande sfida a Katie Ledecky e Sarah Sjoestroem nella finale dei 200 sl di nuoto. L’obiettivo è una medaglia, anche se dentro di sé la fuoriclasse di Spinea cova il bersaglio grosso. Si è preparata da due anni per questa gara, rinunciando ai 400 sl (dove una medaglia sarebbe potuta arrivare comodamente) proprio con l’intento di giocarsela fino in fondo per la vittoria. Perché Federica Pellegrini è questa: una campionessa incommensurabile che, quando scende in acqua, lo fa sempre per mettere la propria mano davanti a tutte.

Questa volta l’azzurra si ritrova di fronte alla sfida più ardua e complicata della carriera: l’americana Ledecky fa paura, è la più grande nuotatrice dell’era recente nello stile libero, ma anche la svedese Sjoestroem ha nelle braccia un tempo intorno all’1’54” basso. Comunque vada, sarà una finalissima da leggenda e la nostra portacolori ne sarà una degna protagonista.

La finale dei 200 stile libero femminili di Rio 2016 con Federica Pellegrini all’assalto del podio è fissata per le 3.19 nella notte italiana, le 22.19 in Brasile,. L’azzurra è terza dopo le semifinali (dietro alla svedese Sarah Sjoestroem e alla statunitense Katie Ledecky) e ha buone possibilità di conquistare la medaglia come ad Atene 2004 (argento) e Pechino 2008 (oro). Diretta tv sulla Rai.

Torna protagonista la scherma con la spada maschile individuale. Enrico Garozzo, testa di serie numero 2, sogna di emulare il fratello Daniele, campione nel fioretto. In effetti le potenzialità non mancano. Buone chance anche per Paolo Pizzo, chiamato subito ad un primo turno molto complicato con lo svizzero Max Heinzer: riuscisse a superare questo scoglio, il siciliano diventerebbe una mina vagante. Pizzo e Garozzo, inoltre, potrebbero affrontarsi ai quarti di finale. Tabellone molto complicato per Marco Fichera: subito il giapponese Kazuyasu Minobe, poi all’orizzonte il favorito francese Gauthier Grumier.

Nuove sorprese in arrivo dal judo? Possibile. Matteo Marconcini dovrà superare il belga Joachim Bottieau, testa di serie n.8, per approdare quanto meno in zona ripescaggio ed essere sicuro di giocarsi un bronzo. Chance molto risicate, invece, per Edwige Gwend: se supererà la svedese Mia Hermansson, l’azzurra se la dovrà vedere con la fuoriclasse slovena Tina Trstenjak, grande favorita per l’oro e, probabilmente, uno scoglio fuori portata.

Ma vediamo, in dettaglio, il borsino con le percentuali d’attesa di medaglia dell’Italia nella quarta giornata (martedì 9 agosto) delle Olimpiadi di Rio 2016.

JUDO 

Ore 21.40, finali -63 kg femminili

Edwige Gwend (1%)

Ore 21.40, finali -81 kg maschili

Matteo Marconcini (40%)

SCHERMA

Ore 22.15, finali spada maschile

Enrico Garozzo (60%)
Paolo Pizzo (35%)

NUOTO

Ore 3.19, finale 200 sl femminili

Federica Pellegrini (70%)

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva / federico.militello@oasport.it

Olimpiadi Rio 2016: il tabellone degli azzurri in gara martedì 9 agosto. Il sogno sta nella Pellegrini.

0

Il Tabellone degli azzurri alla quarta giornata di gare a Rio de Janeiro dove si stanno svolgendo le Olimpiadi 2016. L’Italia punta tutto su Federica Pellegrini, stella indiscussa della giornata che cerca la medaglia sui 200m stile libero: sarà un miracolo d’oro o la Ledecky è davvero imbattibile?

I judoka Edwige Gwend e Matteo Marconcini si presentano come outsider. Dopo le medaglie di Basile e Giuffrida vorranno farsi spazio anche loro. Attenzione agli spadisti Paolo Pizzo e Marco Fichera. Suggestione Filippo Magnini e Luca Dotto sui 100m stile libero.

Occhi puntati sulla Nazionale di volley maschile che gioca una partita importante contro gli USA: gli azzurri tornano in campo dopo aver asfaltato la Francia all’esordio. In vasca anche il Setterosa in un match agevole contro il Brasile.

Di seguito tutti gli azzurri in gara nella giornata di martedì 9 agosto e nella notte che ci introduce a mercoledì 10. Saranno ben 68 gli italiani che andranno all’attacco.

MARTEDÌ 9 AGOSTO – GIORNO 4

14.50   CANOTTAGGIO, 2 senza (semifinali, maschile) – Giovanni Abagnale, Marco Di Costanzo

15.00   JUDO, 81kg (maschile) – Matteo Marconcini

15.00   JUDO, 63kg (femminile) – Edwige Gwend

15.20   PALLANUOTO, girone eliminatorio (femminile) – Italia vs Brasile (Rosaria Aiello, Roberta Bianconi, Aleksandra Cotti, Tania Di Mario, Giulia Emmolo, Teresa Frassinetti, Arianna Garibotti, Giulia Gorleto, Francesca Pomeri, Elisa Queirolo, Federica Radicchi, Chiara Tabani, Laura Teani)

15.30   SCHERMA, spada (maschile) – Paolo Pizzo, Marco Fichera

15.40   CANOTTAGGIO, 2 di coppia (semifinali, maschile) – Romano Battisti, Francesco Fossi

15.50   CANOTTAGGIO, 4 senza pesi leggeri (semifinali, maschile) – Martino Goretti, Livio La Padula, Stefano Oppo, Pietro Willy Ruta

16.00   BOXE, 60kg (ottavi di finale, maschile) – Carmine Tommasone vs Alvarez (Cuba)

16.10   CANOTTAGGIO, 2 senza (ripescaggio, femminile) – Sara Bertolasi, Alessandro Patelli

16.30   CANOTTAGGIO, 2 di coppia pesi leggeri (ripescaggi, femminile) – Lara Milani e Valentina Rodini

17.00   BEACH VOLLEY, girone eliminatorio (femminile) – Laura Giombini / Marta Menegatti vs Elghobashy/Nada (Egitto)

18.14   NUOTO, 100m stile libero (batterie, maschile) – Luca Dotto, Filippo Magnini

18.33   NUOTO, 200m farfalla (batterie, femminile) – Stefania Pirozzi, Alessia Polieri

19.10   NUOTO, 200m rana (batterie, maschile) – Luca Pizzini

20.00   VOLLEY, girone eliminatorio (maschile) – Italia vs USA (Simone Giannelli, Daniele Sottile, Emanuele Birarelli, Matteo Piano, Simone Buti, Ivan Zaytsev, Luca Vettori, Osmany Juantorena, Filippo Lanza, Oleg Antonov, Massimo Colaci, Salvatore Rossini)

20.30   SOLLEVAMENTO PESI, 63kg (femminile) – Giorgia Bordignon

MERCOLEDÌ 10 AGOSTO – GIORNO 5

03.00   BEACH VOLLEY, girone eliminatorio (maschile) – Daniele Lupo / Paolo Nicolai vs Naceur/Belhaj (Tunisia)

03.03     NUOTO – 100m stile libero, semifinali (maschile) – Eventualmente: Dotto, Magnini

03.19     NUOTO – 200m stile libero, finale (femminile) – Federica Pellegrini

La finale dei 200 stile libero femminili di Rio 2016 con Federica Pellegrini all’assalto del podio è fissata per le 3.19 nella notte italiana, le 22.19 in Brasile,. L’azzurra è terza dopo le semifinali (dietro alla svedese Sarah Sjoestroem e alla statunitense Katie Ledecky) e ha buone possibilità di conquistare la medaglia come ad Atene 2004 (argento) e Pechino 2008 (oro). Diretta tv sulla Rai.

03.37     NUOTO – 200m farfalla, semifinali (femminile) – Eventualmente: Pirozzi, Polieri

04.03     NUOTO – 200m rana, semifinali (maschile) – Eventualmente: Pizzini

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva / Stefano Villa / oasport

(foto FIN/Dpm)

Olimpiadi Rio 2016: Nuoto. Il pagellone delle italiane. Federica: 8! In gestione per l’oro?

0

Il pagellone del nuoto italiano nella terza giornata alle Olimpiadi di Rio 2016 (lunedì 8 agosto):  un buon lunedì con un’ottima Federica. Deludenti Mizzau, Trombetti e Franceschi

ALICE MIZZAU 4.5: 400 o 200 cambia poco. I tempi (poco più di un anno fa) in cui se la giocava con Fede sono lontanissimi e sperare in una prestazione positiva in staffetta appare utopistico, a tal punto che l’obiettivo a questo punto è diventata la finale, neanche più quella medaglia che sembrava alla portata dopo l’argento mondiale dello scorso anno e l’oro europeo dell’anno prima. E’ stato un anno travagliato, è vero, ma questa versione è troppo lontana dalla miglior versione di Mizzau.

LUISA TROMBETTI 5: la reazione c’è stata, il risultato però è mediocre a confermare una condizione approssimativa in vista dell’appuntamento più importante. Si vede che ha smaltito la dose di emozione forte che provoca un’Olimpiade a chi si presenta senza appuntamenti mondiali alle spalle ma non basta. 2’14”, a un secondo dal personale, la fa scivolare fuori dalle prime 16: obiettivo fallito.

SARA FRANCESCHI 4.5: passo indietro rispetto ad un già non esaltante 400 misto. Mai in partita, scende in vasca sapendo già come va a finire e non combatte, arrivando staccatissima dalle prime con un 2’15” che non è il massimo. Tutta esperienza? Se la mettiamo così va bene ma resta qualche rimpianto per un’occasione gettata al vento.

FEDERICA PELLEGRINI 8: se l’obiettivo era risalire sul podio a otto anni dall’oro di Pechino, diciamo che, alla luce di quanto visto in batteria e semifinale, a meno di sorprese incredibili e controprestazioni inaudite, l’operazione è alla portata della Divina. Se l’obiettivo è vincere diciamo che l’asticella è molto alta. Davanti ci sono due fenomeni che quando decidono di cambiare passo se ne vanno nella semifinale che è una prova generale. Lei, però, ha la capacità di annusare la preda, di dare il massimo quando conta e sembra avere le energie per farlo. La semifinale di oggi ha detto che uno spiraglio c’è, piccolo o grande che sia. Serve la gara perfetta!

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva / Enrico Spada/oasport