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Eutanasia su un minore in Belgio (chi è pro e chi contro)

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Belgio, autorizzata per la prima volta eutanasia su un minore. È l’unico paese in cui i minori di tutte le età possono scegliere la “dolce morte”. Nei Paesi Bassi il limite di età è fissato a 12 anni

Un bambino è morto per eutanasia in Belgio per la prima volta da quando il paese ha revocato due anni fa le restrizioni di età. Lo riportano i media locali. Il minore, la cui età non è stata comunicata, era stato colpito da una malattia terminale, riporta il quotidiano belga Het Nieuwsblad. “L’eutanasia di un minore è un’opzione solo in casi del tutto eccezionali e senza speranza”, ha spiegato il presidente della Commissione federale di controllo e valutazione dell’applicazione della legge sull’eutanasia, Wim Distlemans. “Fortunatamente, ci sono pochissimi bambini che prendono in considerazione questa possibilità, ma questo non significa che dovremmo negare loro il diritto a una morte dignitosa”, ha aggiunto. Il Belgio è uno dei pochi paesi le cui leggi permettono alle persone nelle fasi finali di una malattia terminale di richiedere il suicidio medico-assistito, ed è l’unico paese in cui i minori di tutte le età possono scegliere l’eutanasia. Nei Paesi Bassi, il limite di età è fissato a 12 anni.

Coscioni “rispettata la volontà del minore” 

“La notizia del primo caso al mondo di eutanasia ad un minore non dovrebbe stupire: lo Stato, in questo caso il Belgio, ha rispettato la volonta’ di un suo cittadino”, anche se minorenne, ha sottolineato Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto Luca Coscioni. “In Belgio – ha ricordato – esiste un preciso protocollo che prevede questa azione in particolari condizioni, senza pericolo di alcuna deriva. Equipe di medici e psicologici insieme al paziente e ai genitori valutano la situazione e solo dopo una attenta analisi si procede con l’atto eutanasico. La volonta’ del minore infatti va prima di tutto sottoposta a verifica non dei soli genitori (troppo emotivamente coinvolti) ma di esperti che ne possano certificare l’umore, l’eventuale stato piu’ o meno primariamente depressivo”. La volonta’ del familiare “non puo’ e non deve essere prevalente rispetto a quella del minore. Non e’ sufficiente per procedere all’atto eutanasico. Non possiamo al momento sapere se nel rapporto della Commissione federale di valutazione e controllo su eutanasia a fine anno, si potra’ capire quanti anni aveva. Comunque il tempo che e’ passato tra l’approvazione e l’applicazione, dimostra un’altra volta quel che dice il presidente della commissione, il prof. il professor Wim Distelmans: dall’approvazione delle leggi eutanasia in poi si e’ investito molto di piu’ su cure palliative”.

Cappato “Parlamento decida, Belgio non sia spauracchio”

“Purtroppo in Italia i media, incluso il servizio pubblico radiotelevisivo, affrontano la questione solo per inseguire i casi di cronaca, come puntualmente si fara’ ora per il primo caso di eutanasia legale su un minore in Belgio”, ha sottolineato Marco Cappato, promotore della campagna Eutanasia legale e presidente di Radicali italiani, aggiungendo che “si fa finta di non sapere che l’eutanasia clandestina e’ una realta’ praticata anche sui minori, rispetto alla quale il Belgio e’ stato il primo Paese al mondo ad avere il coraggio di porre regole a garanzia dei malati, delle loro famiglie e dei medici. Purtroppo, il caso del Belgio sara’ certamente usato come spauracchio per evitare una assunzione di responsabilita’ della politica italiana e continuare a girare la testa dall’altra parte”. Mentre “gli attivisti del Movimento Cinque Stelle – ha fatto notare Cappato – la pensano come la stragrande maggioranza dei cittadini italiani: non solo il testamento biologico, ma anche l’eutanasia devono essere legalizzate. E’ una buona notizia. I numeri sono persino schiaccianti: sul “Testamento biologico”, hanno votato favorevole 19.381 e contrario 934; sull’ “Eutanasia”, hanno votato favorevole 18.204 e contrario 1.882. Se i Parlamentari del Movimento Cinque Stelle vorranno ascoltare questa indicazione, c’e’ una prima questione della quale occuparsi: sono passati tre anni dal deposito della nostra legge di iniziativa popolare, sostenuta dalle firme cartacee di 67.000 cittadini e dal sostegno online oltre 300.000 persone. Sul testamento biologico la discussione e’ avviata in Commissione affari sociali, ma l’eutanasia e’ stata subito bloccata in Commissione congiunta Giustizia e Affari Sociali. Mi auguro che la votazione interna dia una spinta ai Parlamentari del Movimento Cinque Stelle per impedire che i due provvedimenti rimangano intrappolati nelle sabbie mobili del Parlamento e per ottenere un vero dibattito”.

Rinnovo Albiol, c’è un patto morale con il Napoli

Rinnovo Albiol, c’è un patto morale con il Napoli

Tra il Napoli e Raul Albiol si starebbe raggiungendo l’accordo per prolungare il contratto. Il Mattino scrive: “Il difensore spagnolo, pur essendo legato al Napoli, ha manifestato più di una volta l’intenzione di tornare a casa, al Valencia. Sia Sarri che De Laurentiis, tuttavia, considerano il 31enne una colonna del Napoli. Da qui i contatti per il prolungamento del contratto, in scadenza a giugno. C’è fiducia di poterlo rinnovare e il club ha fatto un’offerta che dà la misura della considerazione che ha del calciatore. Triennale con opzione per il quarto anno di contratto, ovvero nuova scadenza nel 2019 con clausola per allungarlo sino al 2020, quando Albiol avrà 35 anni. A queste condizioni il difensore dovrebbe accettare, magari stringendo un patto morale con il Napoli, pronto a liberarlo in caso di offerte importanti”.

Fiorentina-Roma, Spalletti: “Vermaelen out. Totti un genio, ma la Roma non vincerà mai niente se si è solo Francesco”

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FIORENTINA-ROMA – Dopo il deludente pareggio europeo contro il Viktoria Plzen, è già tempo di scendere di nuovo in campo per gli uomini di Spalletti. Domani alle 20:45 la Roma sarà in scena al Franchi contro la Fiorentina di Paulo Sousa per il quarto turno del campionato di Serie A 2016/2017. Come di consueto, il tecnico di Certaldo ha risposto alle domande dei cronisti presenti a Trigoria. Queste le sue parole:

“Nura, Mario Rui e Rüdiger indisponibili. Vermaelen dopo la partita di Cagliari ha avuto un fastidio. Poi è partito con la Nazionale dove ha fatto degli allenamenti. Non ha giocato la prima, mentre nella seconda è sceso in campo con gli antifdolorifici. Tornato a Roma ha avuto ancora più fastidio, lo abbiamo provato in Repubblica Ceca ma ha ancora questo fastidio, quindi se lo utilizziamo si ricomincia da capo. Rüdiger nelle prossime settimane lavorerà con la Primavera e tra 15-20 giorni vedremo se potrà allenarsi in maniera più vera”.

La qualità maggiore della Fiorentina resta il possesso palla?
“Loro sono rimasti gli stessi, hanno una squadra forte ed un allenatore forte e stimato in una piazza non facile come quella di Firenze. Loro giocano un buon calcio fatto di possesso palla per vincere le partite e andare a far gol, di conseguenza soffrono in fase difensiva ma è normale. Chi vuole giocare bene a pallone e vuole portare calciatori nell’area di rigore avversaria si scopre un po’. Big Match? Si, quello stadio crea un’atmosfera particolare, ma anche gli altri avversari contro cui abbiamo giocato evidenzia che qualsiasi partita diventa difficile. Ieri la Samp ha rifatto una bella partita, una squadra giovane, costruita ora, che evidenzia le insidie del nostro campionato. È un campionato livellato, devi essere bravo tu a far vedere le differenze. Inoltre la Fiorentina è fra le candidate alla parte alta della classifica, se ne trarrà quindi una difficoltà maggiore. Noi dobbiamo ricercare equilibrio nella prestazione senza alti e bassi.”

Contro il Plzen è sembrato che la Roma fosse indietro sull’ultimo passaggio…
“Le partite le vedo sempre e più di una volta. A Plzen mi è sembrato che la squadra non sia riuscita a far sua, a comandare la partita. Dei momenti in cui ha cercato di far calcio ci sono stati e sono anche di più di quelli che pensavo prima di rivedere la partita. Non si riesce a riempire la partita delle componenti che ci vogliono. Bisogna essere precisi nella semplicità, non riusciamo a fare dei passaggi che sembrano banali ma non danno riferimenti alla squadra avversaria su come andare ad attaccarla. È stata la chiave dell’anno scorso e non ce la stiamo portando dietro, per ora”.

Per Salah è una vigilia particolare…è uno che riempie la partita?
“Salah vive tutto allo stesso modo, è una persona perfetta. Ha sempre il sorriso sulle labbra. Quando gli dico qualcosa in fiorentino scatta subito. È rimasto legato a quella piazza ma vuole bene alla Roma. È un giocatore che riempie la partita perché attacca di continuo la linea difensiva con la palla tra i piedi. Esce da situazioni a volte che non ti aspetti, dandogli indicazioni si rischia di limitarlo. Ad Iturbe vanno date più indicazioni, deve sapere cosa fare. Salah ha più estrosità e talento, va lasciato libero. Nella sua capacità di riempimento, in situazioni di palla addosso quando l’avversario gli è alle costole può migliorare, così come può migliorare in anticipo di testa nonostante la statura ma è un giocatore sicuramente affidabile”.

Arrivando a Roma lei disse che Roma è l’ambiente ideale per lavorare. È ancora della stessa idea?
“Della stessa idea sull’ambiente e sulla squadra. La squadra è forte, sui giocatori ci credo e ci continuerò a seminare. Quando si semina bene qualcosa nasce. Iturbe da rivedere, ho detto rimandato, non ho detto che ho buttato un calciatore. Ho una rosa che ho voluto, che mi soddisfa. Roma è l’ambiente ideale per lavorare, i giocatori nonostante abbiano una testa, messi in un ambiente ideale per lavorare danno il meglio, invece per vivere sempre nel dubbio, nell’esasperazione ci vorrebbe un po’ più di carattere. Qualcuno lo sa ma poi non riesce ad opporsi in maniera corretta e bisogna indicargli la strada. Nel nostro calcio le esasperazioni ci sono, bisogna vincere. Secondo me c’è anche un’altra strada: fare un percorso, lasciare dei paletti che indicano il modo di fare, di lavorare, che deve determinare poi il futuro”.

In difesa ci sono stati errori individuali, per esempio quello di Juan Jesus a Plzen. IL lavoro che fate viene recepito dai giocatori? Inoltre, hai invitato il presidente nel tuo ristorante a Firenze?
“E’ vero, abbiamo preso qualche gol di troppo. Abbiamo fatto cose fatte bene e dico questo perché non ho sentito nessuno parlarne. La difesa ha un’importanza effettiva nell’economia del gioco di squadra ma è per come sono stati presi che viene evidenziata la mancanza di tranquillità. Jesus ha giocato 2 partite perché gli è stato chiesto di anticipare il rientro, si è sacrificato. Precedentemente ci aveva fatto vedere qualcosa di meglio. IL posizionamento errato non c’entra niente con la qualità del difensore. Questo riguarda anche altri episodi: la troppa voglia di ricerca ha causato qualche errore che noi però non dobbiamo commettere. Il lavoro giusto, i pensieri giusti e la fiducia è il mio lavoro, quello di picchettare il futuro. Anche questa deve essere una scelta oltre al risultato, alla vittoria, a vincere. Deve essere una costante di tutti quelli che lavorano nella Roma. Alcuni calciatori hanno commesso banalità che non fanno parte del loro repertorio. (Jesus, ndr)  è un giocatore che non ha grandissime qualità di scelta ma ha piede, velocità. Se deve mettere la palla filtrante come fanno Peres o Florenzi quello è un altro discorso. Sulla marcatuta in area di rigore, invece, quello deve essere un suo cavallo di battaglia. Su Pallotta, se li sceglie da solo i ristoranti, perché ha possibilità di scegliere”.

Sta pensando di rinunciare all’attacco leggero ed optare per Dzeko?
“Son divisioni a cui pensate voi, non io. IO penso alla formazione dell’anno scorso perché credo abbia dato frutti e ci metto Dzeko perché diventa più possente, ti dà la fisicità che tutti ricercano nel calcio. Gli altri ne hanno 2 o 3 di quella stazza lì, noi abbiamo solo lui. Se l’ho tenuto fuori l’altra sera è per tenerlo fresco per Firenze. Devo infondere fiducia su quello che stiamo facendo perché son convinto che qualcosa nascerà. Dobbiamo solo trovare un equilibrio di sostanza nella partita senza subire o creare alti e bassi in cui evidenziamo di non essere una squadra forte. E questo su fa attraverso la semplicità , in una rete di passaggi semplici in cui si vede che allo step successivo si ricrea la stessa possibilità, fino alla linea difensiva in cui bisogna andare oltre ma su quello i nostri calciatori sono dei maestri, lo dicono i numeri”.

La Roma nei 90 minuti non è mai riuscita ad essere continua. Perché la squadra smette di giocare? Sul portiere, ha deciso Alisson per le coppe e Szczesny per il campionato?
“Abbiamo fatto bene in alcuni tratti anche nell’ultima partita, abbiamo fatto benissimo fino a quando non abbiamo preso gol. La chiave è quella di rifare il possesso palla semplice, il contributo invisibile che dà zero come voto, perché poi quella votazione lì dà la sufficienza complessiva alla squadra. Sui portieri, per me sono 2 giocatori normali, se sei titolare fai meglio dell’altro sennò gioca l’altro. Ci sono dei momenti in cui posso cambiare, a volte forse sbagliando ma le intenzioni sono quelle di tracciare il futuro, poi tiriamo delle conclusioni. Uscire dalla Champions è stato un passaggio a vuoto, c’è ancora del lavoro da fare per lasciare una Roma migliore di come l’abbiamo trovata”.

Quando è entrato Totti sia contro la Samp che il Plzen la partita è cambiata. È possibile vederlo anche dal 1’?
“E’ possibile vederlo anche dal primo minuto, questo non vuol dire nella partita di Firenze, è un discorso generale quello che faccio. La rosa è più forte di quella dello scorso anno e fino a fine stagione non mi deformo”.

Ha cambiato idea su Totti?
“Io ho sempre la stessa idea su Francesco. Purtroppo lui viene usato in maniera sbagliata e anche lui questo lo avverte. Io non voglio togliere niente al giocatore Francesco. Quando sono arrivato, gli ho parlato chiaramente nel mio ufficio. La squadra ha cominciato a far bene dopo i primi 10 giorni ed ho optato per la ricerca di altri riferimenti. Voi no, vi interessa solo una cosa e la usate per spaccare la Roma. Perché si sa che quando si dà potere totale ad una persona… la società non va bene, il dg non va bene, l’allenatore non va bene, quelli che lavorano dentro la Roma non vanno bene, le macchine sono bordò anziché celesti. Pallotta ha lasciato delle cose solide, che nessuno può portar via. Francesco è un genio, che deve diffondere questo modo di pensare. L’anno scorso ci ha dato un contributo fondamentale, come quest’anno quando ha giocato. I presupposti per entrare in Champions l’ha creata anche il resto della squadra. Francesco è un giocatore straordinario ma la Roma non vincerà mai niente se si è solo Francesco. Non si è vinto niente, lui ha vinto tante cose, ma vincere da soli non basta. E non va mischiata la passione degli sportivi perché quella è un’altra cosa. Noi abbiamo il dovere di tirarli dentro, ma la Roma deve essere anche altre cose. Ne abbiamo parlato stamattina a colazione, si è allenato prima perché poi aveva il funerale della zia. Non ho niente contro Francesco, anzi, ho cominciato quest’anno dalla prima intervista che se sarà o non sarà l’ultima stagione di Francesco lo deciderà il campo. Se le dicessi che continuo a fare l’allenatore se continua anche Totti a giocare lei che mi risponde? Che ce l’ho con lui? SE non faccio vittorie devo smettere, siamo tutti figli dei risultati. Nessuno ha riconosciuto i meriti della squadra, si è riconosciuto soltanto quando Francesco ci ha dato il suo contributo. Il record di punti del girone di ritorno nello scorso anno, è un record della Roma, non di Totti”.

Claudia Demenica

Napoli-Bologna, sei ex e storie diverse…

Napoli-Bologna, sei ex e storia diverse…

Saranno sei gli ex di questa sera tra Napoli e Bologna allo stadio San Paolo: da Roberto Donadoni, Riccardo Bigon e Blerim Dzemaili con la maglia del Bologna, a Gabbiadini, Giaccherini e Diawara con quella del Napoli. Storie contrastanti, dal giovane guineano che è fuggito in estate e ora è felice in azzurro al rinato Giaccherini in rossoblu dopo la negativa esperienza inglese.

La questione del centro destra in luce con Parisi e Lega

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Il momento attuale è il più propizio al centro destra che si sia presentato da almeno due anni a questa parte. Mai l’azione di governo di Renzi era apparsa così appannata, né mai il Movimento 5 stelle s’era dedicato così intensamente, e con così straordinario successo, all’autolesionismo. L’interesse per il convegno organizzato da Stefano Parisi a Milano, che è cominciato ieri e terminerà oggi, mi pare dipenda anche da questo.

Chi osserva la politica italiana vede bene che l’assenza di un’alternativa seria e credibile al governo attuale sta rendendo ancor più debole il già fragile sistema politico italiano. La questione del centro destra, per altro, è importante sia che al referendum costituzionale vincano i no, sia che vincano i sì. Nella prima eventualità, o si riscrive la legge elettorale, o il sistema assumerà un assetto proporzionalistico – ma in entrambi i casi l’asse portante del sistema sarà quello che corre fra il Partito democratico e i moderati. Nella seconda eventualità, si aprirà la questione di chi, e come, sfiderà Renzi.

Il fatto che in contemporanea con l’iniziativa di Parisi si svolga il tradizionale raduno leghista di Pontida evidenzia per l’ennesima volta come al centro destra si sia ormai affiancata una vera e propria destra di peso elettorale comparabile. Conseguenza, questo dualismo, da un lato della mutazione storica visibile ovunque in Occidente, dall’altro della crisi della leadership berlusconiana, che per due decenni ha saputo magistralmente combinare gli accenti populisti con un profilo moderato.

Ancor più della concomitanza fra le due iniziative, tuttavia, colpisce il contrasto fra la decisione di Parisi di mettersi alla ricerca di soluzioni realistiche e ragionate per l’Italia da un lato, e la dichiarazione di Salvini su Ciampi dall’altro. La sparata di Salvini è tanto significativa quanto stomachevole. Significativa perché, ricorrendo a una categoria etica e non politica come quella del tradimento, ha mostrato a quale livello di barbarie sia giunto – ma non certo da oggi – il dibattito pubblico italiano. E stomachevole per le stesse identiche ragioni. Proprio perché barbara, d’altra parte, l’uscita di Salvini ha funzionato come meglio non avrebbe potuto: s’è guadagnata grande rilievo su tutti i siti di informazione, e ha attirato su di sé condanne tanto sacrosante quanto improvvide – improvvide perché, com’è ovvio, hanno contribuito a dar visibilità al leader leghista, e quindi hanno fatto il suo gioco.

Questo meccanismo – ben noto e sperimentato, basti pensare a Donald Trump – crea un’asimmetria comunicativa evidente fra il centro destra responsabile e moderato alla cui costruzione vuol lavorare Parisi e il populismo leghista. Un’asimmetria destinata a durare, per altro, visto che i mass media non pare diano segno di voler modificare il loro modo di trattare le notizie, né gli italiani di voler punire nelle urne quelli che urlano troppo. Al contempo, l’uso intensivo del «metodo Salvini» allarga la frattura fra destra e centro destra ben al di là delle loro reali divergenze programmatiche, e rende quindi più difficile un’alleanza che, soprattutto se al referendum dovesse vincere il sì, sarebbe comunque inevitabile.

Questo ragionamento, in conclusione, porta a tre domande. La prima a Salvini: fin dove intende spingersi lungo una strada che per molti mesi, è vero, ha pagato in termini elettorali, ma da qualche tempo ha pure smesso di pagare, e potrebbe in futuro condurlo all’isolamento o alla sconfitta? La seconda a Parisi, ma più in generale a chiunque dovesse proporsi di rilanciare il centro destra: come intende superare l’handicap comunicativo nei confronti della Lega, e più in generale rivolgersi in maniera efficace ma non barbara a un elettorato frammentato, distratto e ombroso com’è sempre stato quello di centro destra?

C’è poi un ultimo interrogativo che va rivolto a entrambi. Una delle ragioni per le quali la crescita elettorale della Lega s’è fermata, è che il partito resta confinato all’Italia centro-settentrionale. Parisi, per parte sua, non soltanto ha organizzato il suo convegno a Milano, ma si è rivolto a componenti della società civile molto presenti e forti in Lombardia. È vero che, con qualche rara eccezione, e di certo negli ultimi decenni, l’innovazione politica in Italia è sempre partita dal settentrione. Prima o poi, però, a destra bisognerà anche porsi il problema del Mezzogiorno. Le cui regioni oggi sono governate tutte dal Pd.

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Il matrimonio impossibile tra Parisi e Lega GIOVANNI ORSINA

Spaccatura tifo-De Laurentiis, il patron si è legato una cosa al dito

Spaccatura tifo-De Laurentiis, il patron si è legato una cosa al dito

La Repubblica scrive sull’assenza di De Laurentiis anche questa sera al San Paolo: “Stasera non ci sarà nemmeno De Laurentiis, che non ha mai visto dal vivo il nuovo Napoli nelle sue uscite ufficiali. Nel ritiro di Dimaro lo accolsero con qualche fischio per la cessione di Higuain e lui se l’è legata al dito, infastidito anche dagli striscioni di contestazione in città. Le curve a 40 euro sono state la dura risposta del presidente, che domani volerà in Oriente senza passare dal San Paolo. A Pechino l’aspetta un festival cinematografico, ma il numero uno azzurro porterà con sé pure una nuova manager, Serena Salvione, che ha già promosso in Cina i brand di Juve e Nba. La missione ha come obiettivo la ricerca di partner commerciali, non di acquirenti per il club. Se poi dovessero spuntare, allora si vedrà”.

QUI SIRACUSA Sottil: la tensione è quella giusta,sono fiducioso

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Sottil parla in conferenza alla vigilia della gara con la Juve Stabia

Oggi il Siracusa di Andrea Sottil è partito alla volta di Castellammare di Stabia, dove domani affronterà la Juve Stabia di Mister Gaetano Fontana.

I leoni hanno ottenuto solo 2 punti in quattro partite e la situazione, inutile nasconderlo, è davvero critica. Al momento il tecnico degli azzurri non sembra preoccupato più di tanto, ma un’eventuale sconfitta prima della gara interna contro il Lecce, potrebbe ancor più aggravare la posizione del Siracusa.

Sottil, comunque è ottimista per la gora:
“Partiamo dopo una serie di ottimi allenamenti. Prima di ogni cosa vorrei fare i complimenti alla squadra per l’applicazione dimostrata. Adesso trasferiamo tutto in campo. La tensione è quella giusta”. E’ carico l’allenatore Andrea Sottil in vista della trasferta di domenica quando in notturna il Siracusa renderà visita alla Juve Stabia. Ventitre i giocatori convocati. “E’ questa è certamente una buona notizia – ha detto Sottil – anche se ovviamente l’undici iniziale andrà in campo sulla base di quelle che sono le caratteristiche dei nostri avversari”. Sistemata la difesa (un gol in 180 minuti) Sottil adesso punta l’attenzione sull’attacco. “Anche mercoledì abbiamo creato molte occasioni, adesso dobbiamo concretizzare i tanti traversoni alti e bassi che i nostri esterni riescono a piazzare in area di rigore”.

Questo l’elenco dei convocati.
Serenari, Santurro, Filosa, Di Dio, Dentice, Brumat, Pirrello, Turati, Sciannamè, Giordano, De Vita, Palermo, Baiocco, Toscano, Spinelli, Dezai, Longoni, Catania, Valente, Talamo, De Respinis, Cassini, Scardina

Fonte: www.nuovosud.it

Stabia Story, Juve Stabia vs Siracusa 2 – 1 (94-95)

La cronaca di Juve Stabia vs Siracusa che si disputò al Meni il 19 febbraio del 1995

Oggi per la nostra rubrica Stabia Story alla vigilia del match Juve Stabia vs Siracusa, vi raccontiamo come finì la gara che si disputò durante il Campionato di serie C1 girone B il 19 febbraio 1995. Era la quarta giornata di ritorno, la Juve Stabia del presidentissimo Roberto Fiore guidata in panchina da mister Giancarlo Ansaloni, al “Menti” di Castellammare conquistò la terza vittoria consecutiva contro i “fratelli siracusani”.

Juve Stabia spumeggiante già dai primi minuti della gara. Le vespe riuscirono ad andare in vantaggio nei minuti iniziali del match: era il sesto minuto e grazie ad una conclusione di Sasà Bertuccelli ribattuta dal portiere, il pallone schizzò sui piedi di Di Bari che fece autogol portando le vespe sull’uno a zero.

La gioia fu di breve durata, al ¼ d’ora il Siracusa trovò il pari con Di Dio; buona fu la tattica del fuorigioco applicata alla perfezione dai calciatori aretusei di mister Sonzogni che misero in difficoltà gli avanti gialloblù e così con i siciliani in dieci uomini, arrivò il gol della vittoria a tempo scaduto, ancora Sasà Bertuccelli riuscì a beffare il Siracusa.

ANTEPRIMA – Juve Stabia, è subito derby con la Paganese per le Vespette?

Queste le ultime raccolte dalla nostra redazione

Il girone della Berretti della Juve Stabia di mister Domenico Panico c’è ormai da qualche tempo, si attendono soltanto i calendari per le gare da disputare nel croso della stagione. Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Vivicentro.it, la prima gara delle Vespette si giocherà il 24 settembre e dovrebbe essere interna contro la Paganese. Sarà subito derby?

a cura di Ciro Novellino

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Pescara ricorda il Mar. Ca. Di Resta

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Si è celebrato ieri, 16 settembre, il 20° anniversario della dolorosa scomparsa del Maresciallo Capo dei Carabinieri Marino DI RESTA, brutalmente assassinato a Pescara a seguito di un conflitto a fuoco con un gruppo di malviventi della provincia di Foggia che avevano da poco consumato una rapina ai danni di un rappresentante di gioielli. Per l’eroico comportamento tenuto il Maresciallo fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Le celebrazioni per ricordare il Sottufficiale ha avuto inizio alle ore 17.00 nella Piazza a lui intitolata con la deposizione di una corona; sono proseguite con la celebrazione di una Santa Messa presso la Chiesa Stella Maris di Pescara e si sono concluse con l’inaugurazione della scultura a lui dedicata, posta all’ingresso del Comando Provinciale Carabinieri di Pescara, realizzata dall’artista di Manoppello Carlo Ferrante.

Alle cerimonie hanno preso parte, oltre alla vedova ed ai familiari, i militari del Comando Provinciale di Pescara, il Comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, Gen. B. Michele Sirimarco, il sindaco, Avv. Marco Alessandrini ed i vertici delle locali Istituzioni e forze di polizia.

Significativa infine la presenza dei ragazzi della scuola elementare a lui intitolata e una nutrita rappresentanza di bambini della scuola calcio ASD D’Annunzio Marina, che  per il 13° anno consecutivo hanno organizzato il 4 settembre un torneo di calcio intitolato all’eroico sottufficiale che ha visto la partecipazione di oltre 150 bambini della categoria pulcini.

Crotone – Palermo: sfida delicata a Pescara

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Siamo solo alla quarta giornata di andata del massimo campionato italiano, ma ecco che la sfida dell’ Adriatico – “Cornacchia” di Pescara, tra il neopromosso Crotone ed il Palermo, ha già il sapore di una gara che riveste un’importanza rilevante per le due formazione.

Il Crotone, il quale è costretto ad “emigrare” a Pescara, a causa dell’indisponibilità dello stadio Ezio Sciada, per dei lavori di ristrutturazione che si protrarranno almeno per qualche altra settimana (i calabresi dovrebbero bagnare il loro esordio presso il loro impianto cittadino il prossimo 23 ottobre, in occasione della gara casalinga che li vedrà affrontare il Napoli di Sarri), sembra ancora non essere riuscito ad adattarsi alla nuova categoria, visto e considerato le notevoli difficoltà iniziali, che si sperano verranno mitigate dagli acquisti operati proprio nelle ultime giornate di mercato, che hanno visto approdare in Calabria due ottimi attaccanti come Falcinelli e Trotta. Per il momento, solo delusioni per l’undici guidato da Davide Nicola, che ha collezionato 3 sconfitte in altrettante gare disputate fino ad oggi.

I pitagorici cercheranno i loro primi storici punti nella massima divisione, al cospetto di un Palermo che viaggia in una direzione piuttosto simile ai rossoblù di Calabria. I rosanero, infatti, in 3 gare fino ad ora disputate, hanno collezionato 1 solo punto, ed hanno mostrato di avere diverse difficoltà, sia sul piano del gioco, che sul piano del furore agonistico, difficoltà alle quali, il tecnico De Zerbi, subentrato alla seconda giornata di campionato al dimissionario Dario Ballardini, cercherà di fare fronte anche con un probabile cambio di modulo. Probabile, infatti, il passaggio dal 4 – 3 – 3 al 4 – 3 – 2 – 1, modulo che sfrutterebbe al meglio le caratteristiche di trequartista da parte di Diamanti.

Ci si aspetta una gara combattuta ed equilibrata, dove entrambi le formazione cercheranno di portare a casa l’intera  posta in palio, al fine di darsi la scossa giusta per il prosieguo dei rispettivi cammini verso una salvezza che per entrambe sembra essere un obbiettivo possibile da conquistare solo lottando ogni partita con il coltello tra i denti.

Arbitro dell’incontro sarà il Signor Celi di Bari.

Queste le probabili formazioni dell’incontro tra Crotone e Pescara:

Crotone( 3 – 5 – 2), Cordan, Ceccherini, Claiton, G. Ferrari, Sampirisi, Crisetih, Rohden, Salzano, Martella, Falcinelli, Palladino. All. D. Nicola.

Indisponibili: Rosi, Fazzi e Dussene.

Palermo (4 – 3 – 2 – 1), Posavec, Rispoli, Goldaniga, Rajkovic, Aleesami, Hiljemark, Gazzi, Bruno Henrique, Sallai, Diamanti, Nestorovski. All. De Zerbi.

Indisponibili: Trajkovski, Morganella, Dussene.

CHRISTIAN BARISANI

Da 22 anni il Siracusa non vince a Castellammare. I precedenti

Sono 12 i precedenti tra la squadra di Castellammare ed il Siracusa

Stabia e Siracusa, si sono affrontate in gare di campionato al “vecchio campo San Marco” in due occasioni ed in entrambe le gare la vittoria è andata alla squadra aretusea. Questi i dettagli dei due precedenti:

– 1931 / 1932 – Campionato di Prima Divisione girone ‘ F ‘

3 aprile 1932 – 8° giornata di ritorno: STABIA – SIRACUSA 0 – 2 gara persa a tavolino per rinuncia della squadra di Castellammare.

– 1951 / 1952 – Campionato Nazionale di Serie B

13 aprile 1952 – 10° giornata di ritorno: STABIA – SIRACUSA 2 – 4 il poker degli aretusei si concretizzò con due reti per tempo, nel primo andarono a segno Cavaleri, Occhetta, nel secondo accorciarono per le vespe l’attaccante Egidio DI COSTANZO, poi i siciliani andarono ancora in gol con Cavaleri, le vespe riaccorciarono ancora con Egidio DI COSTANZO ed infine la quarta rete degli azzurri fu siglata da Secchi.

Juve Stabia e Siracusa, si sono affrontate due volte al “vecchio campo San Marco” e otto al “nuovo Menti” di Castellammare per un totale di dieci gare con cinque vittorie per le vespe tre pari e due vittorie degli aretusei. Vediamo nei dettagli tutti i precedenti:

– 1972 / 1973 – Campionato Nazionale di Serie C girone ‘ C ‘

17 settembre 1972 – 1° giornata d’andata: JUVE STABIA – SIRACUSA 3 – 0 tre reti per due attaccanti gialloblù, a fine primo tempo andò a segno MOROSINI e nell’ultimo quarto d’ora di gara PIRONE e ancora MOROSINI.

– 1973 / 1974 – Campionato Nazionale di Serie C girone ‘ C ‘

28 aprile 1974 – 12° giornata di ritorno: JUVE STABIA – SIRACUSA 1 – 0 gol vittoria per le vespe del gigantesco stopper Paolo PIERBATTISTA a poco più di quindici minuti dalla fine.

– 1985 / 1986 – Campionato Nazionale Serie C2 girone ‘ D ‘

1° giugno 1986 – 17° giornata di ritorno: JUVE STABIA – SIRACUSA 2 – 3 le reti delle vespe portarono la firma dell’ala destra Michele PISASALE e del terzino Alessandro TOGNARINI.

– 1986 / 1987 – Campionato Nazionale Serie C2 girone ‘ D ‘

Marcello Prima
Marcello PRIMA

7 dicembre 1986 – 12° giornata d’andata: JUVE STABIA – SIRACUSA 3 – 2 per i gialloblù segnarono l’attaccante Giovanni BRUGALETTA e poi ci fu la doppietta del bomber Marcello PRIMA.

– 1987 / 1988 – Campionato Nazionale Serie C2 girone ‘ D ‘

29 maggio 1988 – 16° giornata d’andata: JUVE STABIA – SIRACUSA 2 – 2 i due gol dei gialloblù furono siglati dall’attaccante Marco FABRIZI.

– 1988 / 1989 – Campionato Nazionale Serie C2 girone ‘ D ‘

19 marzo 1989 – 8° giornata di ritorno: JUVE STABIA – SIRACUSA 0 – 0.

– 1993 / 1994 – Campionato Nazionale Serie C1 girone ‘ B ‘

23 gennaio 1994 – 1° giornata di ritorno: JUVE STABIA – SIRACUSA 0 – 1 (arbitro Alberto Gronda di Genova) gol vittoria degli azzurri (per l’occasione giocarono con la maglia verde) di Colucci a venti minuti dalla fine.

– 1994 / 1995 – Campionato Nazionale Serie C1 girone ‘ B ‘

19 febbraio 1995 – 4° giornata di ritorno: JUVE STABIA – SIRACUSA 2 – 1 (arbitro Lorenzo Branzoni di Pavia) vespe in vantaggio nei primi minuti di gioco con un’autorete di Di Bari, ma subito gli aretusei pervennero al pareggio grazie a Di Dio, ma a tempo scaduto il centravanti Sasà BERTUCCELLI regalò la vittoria alle vespe.

– 2002 / 2003 – Campionato Nazionale Serie D girone ‘ I ‘

17 novembre 2002 – 11° giornata d’andata: COMPRENSORIO STABIA – SIRACUSA 1 – 1 la rete gialloblù portò la firma del centravanti Ciro DONNARUMMA.

– 2009 – 2010 – Campionato Nazionale di Lega Pro Seconda Divisione girone ‘ C ‘

25 gennaio 2010 – 4° giornata di ritorno: JUVE STABIA – SIRACUSA 1 – 0 (arbitro Enrico Zanichelli di Genova) il gol vittoria stabiese fu siglato dell’attaccante francese Mathieu Garcez GOMES nei primi minuti della ripresa.

Giovanni MATRONE

Calcio, quarta giornata Serie A e serie B 2016-2017. Incontri e risultati degli anticipi

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​I primi tre punti della quarta giornata di Serie A sono andati al Milan nell’anticipo di ieri nel quale i rossoneri hanno espugnato il campo di Genova battendo 1-0 la Sampdoria con un gol di Bacca all’85’. Niang e Muriel hanno colpito un palo a testa. Vincenzo Montella respira dopo la sconfitta di domenica scorsa contro l’Udinese a San Siro.

Calendario Serie A della quarta giornata 17 e 18 settembre

Il calendario della Serie A di oggi 17 settembre rivela che

  • alle ore 18 si partirà con l’anticipo tra Lazio e Pescara e a seguire
  • alle 20,45 toccherà al Napoli scendere in campo per affrontare la sfida contro il Bologna.

Per la giornata di domani 18 settembre, invece, il calendario prevede che il primo match che inaugurerà la lunga domenica calcistica sarà quello tra Udinese e Chievo e poi a seguire dalle 15 in poi sarà la volta di:

  • Crotone-Palermo,
  • Sassuolo-Genoa,
  • Cagliari-Atalanta
  • Torino-Empoli.

Alle ore 18 è previsto il big match di questa quarta giornata, quello tra Inter e Juventus: i bianconeri, dato il momento di grande difficoltà della squadra neroazzurra, non dovrebbero avere difficoltà a portarsi a casa ulteriori tre punti che gli permetteranno così di marcare la proprio leadership in classifica.

In serata dalle 20.45, invece, ci sarà l’ultimo posticipo di questa quarta giornata di Serie A 2016-17 tra Fiorentina e Roma.

RIEPILOGANDO:

  • Lazio – Pescara: sabato 17/09 ore 18.00
  • Napoli – Bologna: sabato 17/09 ore 20.45
  • Udinese – Chievo: domenica 18/09 ore 12.30
  • Cagliari – Atalanta: domenica 18/09 ore 15.00
  • Crotone – Palermo: domenica 18/09 ore 15.00
  • Sassuolo – Genoa: domenica 18/09 ore 15.00
  • Torino – Empoli: domenica 18/09 ore 15.00
  • Inter – Juventus: domenica 18/09 ore 18.00
  • Fiorentina – Roma: domenica 18/09 ore 20.45

Dove seguire le partite di Serie A in tv

Anche questa settimana chi non potrà seguire le partite di Serie A della quarta giornata direttamente allo stadio, potrà consolarsi con la messa in onda in tv: tutti i match saranno trasmessi in diretta tv esclusiva sui canali Sky e visibili in streaming con l’app Sky Go. Le partite dei club più importanti tra cui quelle di Milan, Juve, Napoli e Roma saranno trasmesse in diretta tv anche sui canali di Mediaset Premium. Per quanto riguarda la messa in onda in chiaro delle partite di Serie A di questa settimana, vi ricordiamo l’appuntamento con La domenica sportiva in onda su Raidue alle 22.35. #A.S. Roma #SerieA


Calendario Serie B: queste le altre gare previste per oggi, sabato 17 settembre

Anche il calendario della Serie B è giunto al quarto di campionato, apertosi nella giornata di venerdì con ben tre anticipi.

  • Il Bari ottiene tre punti dal peso specifico notevole in casa contro il Cesena, ancora una volta grazie a Pippo Maniero.
  • Vince anche il Vicenza nel pirotecnico 2-3 contro la Salernitana.
  • Reti bianche tra le due retrocesse della scorsa Serie A, Carpi e Frosinone.

La quarta giornata di campionato proseguirà con le gare di questo pomeriggio, tutte alle ore 15.

L’Entella se la vedrà in trasferta contro la Spal: entrambe le squadre sono ferme a quattro punti in classifica per adesso.

Match da metà classifica quella tra Perugia e Ternana, accesissimo derby dell’Umbria che, per adesso, vede i rossoverdi a quattro punti contro i due dei grifoni.

Interessante anche la partita tra Spezia e Pro Vercelli, con entrambe le squadre che non sono partite al massimo: i bianconeri, infatti, si trovano a quota tre punti in classifica, contro i due della squadra piemontese.

La sorpresa di Serie B, il Benevento, invece, se la vedrà in trasferta contro il Latina: i campani sono sorprendentemente al secondo posto in classifica cadetta, mentre i nerazzurri occupano la penultima posizione.

Ancora, segnaliamo l’incontro tra Trapani ed Ascoli, rispettivamente a tre e due punti; la squadra della travagliata società toscana del Pisa, invece, ospiterà all’Arena Garibaldi le rondinelle del Brescia, attualmente quarte in classifica a quota 5 punti. Interessante anche la sfida del Bentegodi, tra la retrocessa dalla Serie A Hellas Verona che se la vedrà con l’Avellino di Toscano, con i campani che non hanno all’attivo un ottimo inizio di stagione. Infine, Cittadella-Novara, con i padroni di casa che si trovano al comando della classifica a punteggio pieno, a 9 punti.

RIEPILOGANDO

4 giornata calendario Serie B

  1. Bari – Cesena
  2. Carpi – Frosinone
  3. Cittadella – Novara
  4. Verona – Ternana
  5. Latina – Benevento
  6. Perugia – Ternana
  7. Pisa – Brescia
  8. Salernitana – Vicenza
  9. Spal – Entella
  10. Spezia – Pro Vercelli
  11. Trapani – Ascoli

Paralimpiadi Rio 2016: le speranze di medaglia degli azzurri per oggi, sabato 17 settembre

Penultima giornata di gare nella rassegna paralimpica di Rio 2016 e l’Italia è pronta a sparare le sue ultime cartucce per rimpinguare il proprio medagliere. Vediamo quali saranno le principali possibilità azzurre di sabato 17 settembre.

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2(già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

ATLETICA

ore 17:02 batterie/ ore 00:52 finale – MARTINA CAIRONI – 100 metri T42

Scelta come portabandiera della delegazione italiana, sarà l’azzurra ad essere chiamata a difendere il titolo dei 100 metri nella categoria T42, prova nella quale è anche campionessa mondiale ed europea in carica, oltre che detentrice del record mondiale di 14″61 abbattendo la barriera dei 15″ per la prima volta per un’atleta con protesi. Reduce dall’argento nel salto in lungo, la Caironi punta a confermarsi nella sua gara prediletta facendo leva sulla propria storia e su quanto fatto già vedere in Brasile. E’ lei la speranza più concreta per la vittoria di una medaglia d’oro nella giornata odierna.

Possibilità di medaglia: 80%

CICLISMO

ore 14:30 – JENNY NARCISI – Ciclismo femminile – Road Race C4-5

Sesta nella prova a cronometro, la Narcisi tenta l’ultima carta nella corsa in linea per centrare un podio che l’anno scorso fu suo a Nottwil col bronzo. Le condizioni sono cambiate e forse Jenny non è nelle stesse condizioni di 12 mesi fa in Svizzera ma, in una prova più adatta alle caratteristiche, la probabilità di vederla lottare per le posizioni che contano non è così irreale.

Possibilità di Medaglia 30%

ore 14:45 – ANDREA TARLAO – Ciclismo maschile – Road Race C4-5

Il discorso fatto per la Narcisi può riguardare anche il 32enne di Gorizia che, anch’egli a medaglia nei campionati iridati del 2015, vuol essere protagonista nel contesto paralimpico. Le caratteristiche del percorso particolari potrebbero rappresentare una variabile importante da sfruttare e vedremo se Tarlao riuscirà ad approfittarne.

Possibilità di Medaglia 30%

NUOTO

ore 15:24 batterie- ore 23:35 finale – ARJOLA TRIMI –  50 metri stile libero S4

Dopo il quinto posto dei 50 dorso la ragazza nata a Tirana va a caccia di un riscatto nei 50 stile libero, distanza valsa l’oro ai recenti Europei di Funchal nonché l’argento ai Mondiali di Glasgow. Tuttavia, il livello agonistico nelle Paralimpiadi è sempre estremamente diverso da quello delle competizioni citate per cui non sarà senz’altro facile raggiungere il podio.

Possibilità di Medaglia 30%

ore 14:30 batterie – ore 22:30 finale – FRANCESCO BOCCIARDO – 100 metri stile libero S6

Medaglia d’oro nei 400 stile libero S6, il ligure si rituffa nella vasca dell’Olympic Aquatics Stadium di Rio nelle due vasche dello stile libero in cerca di altre soddisfazioni. Una specialità meno nelle corde del genovese che comunque, vista la forma esibita nella rassegna, potrebbe stupire. Quarto sia agli Europei di Funchal e sia ai Mondiali di Glasgow, sono gli ultimi risultati ottenuti da Bocciardo. Scopriremo la piscina brasiliana che risposta darà all’atleta nostrano.

Possibilità di Medaglia 30%

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: pagina FB Martina Caironi

Paralimpiadi Rio 2016: gli azzurri in gara sabato 17 settembre

Azzurri in gara sabato 17 settembre, undicesima giornata Paralimpiadi Rio 2016

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2(già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

14:30 CICLISMO maschile – Road Race C4-C5, FINALE: ANDREA TARLAO, PIERPAOLO ADDESI

14:30 NUOTO maschile – 100 metri stile libero S6, batterie: FRANCESCO BOCCIARDO

14:35 CICLISMO femminile – Road Race C4, FINALE: JENNY NARCISI

14:37 NUOTO femminile – 100 metri stile libero S6, batterie: EMANUELA ROMANO

15:05 NUOTO maschile – 50 metri stile libero S12, batterie: FABRIZIO SOTTILE

15:24 NUOTO femminile – 50 metri stile libero S12, batterie: ARJOLA TRIMI

15:48 NUOTO maschile – 100 metri stile libero S5, batterie: GIOVANNI SCIACCALUGA

16:01 ATLETICA maschile – 400 metri T51, FINALE: ALVISE DE VIDI

16:06 NUOTO femminile – 200 metri misti SM14, batterie: XENIA PALAZZO

16:25 ATLETICA femminile – 200 metri T35, FINALE: OXANA CORSO

17:00 VELA – Sonar, regata 11: RAGGI, PIRA, SOLAZZO

17:02 ATLETICA femminile – 100 metri T42, batterie: MARTINA CAIRONI, MONICA CONTRAFFATTO

17:32 ATLETICA femminile – 100 metri T44, batterie: FEDERICA MASPERO, GIUSEPPINA VERSACE

18:00 CICLISMO maschile – Road Race tandem, FINALE: FANTINI/PIZZI, PANIZZA/BERSINI

18:00 VELA – Skud 18, regata 11: GUALANDRIS, ZANETTI

19:00 VELA – 2.4, regata 11: SQUIZZATO

23:21 ATLETICA maschile – Salto in lungo T44, FINALE: ROBERTO LA BARBERA

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: profilo twitter Martina Caironi

Replica a Luciano Costa (di Paolo Corsini)

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Il Senatore Paolo Corsini replica al giornalista Luciano Costa in merito ad una interpretazione della cultura costituzionale del compianto Mino Martinazzoli

Il Senatore Paolo Corsini replica al giornalista Luciano Costa in merito ad una interpretazione della cultura costituzionale del compianto Mino Martinazzoli. A tal proposito informiamo i nostri lettori che sono stati pubblicati, a cura di Paolo Corsini e Pierluigi Castagnetti, il volume che raccoglie tutti gli interventi parlamentari (oltre 800 pagine) di Mino Martinazzoli e  una rassegna bibliografica (a cura di P. Corsini) che offre un quadro degli scritti e degli interventi di Mino e di quanto è stato scritto su di lui. Volume dei discorsi parlamentari e rassegna bibliografica possono essere richiesti scrivendo o contattando l’Archivio della Camera dei Deputati.

Di seguito, la replica del senatore Paolo Corsini al giornalista Luciano Costa che lo chiama in causa sul no al referendum costituzionale.

”Sono debitore di una replica a Luciano Costa che mi chiama in causa con un suo intervento (Riforme: il “no” di Corsini ed il “sì” di Martinazzoli) a proposito del prossimo referendum costituzionale. Ma, ancor più, l’occasione mi è propizia per chiarire la mia posizione quanto al merito del quesito che sarà sottoposto ai cittadini italiani.

Due, in sostanza, gli argomenti cui Costa fa ricorso: il primo, abbastanza curioso e stravagante, e cioè il fatto che “solerti vacanzieri” gli hanno spiegato che “Paolo Corsini […] fonda le sue ragioni […] appellandosi nientemeno che al compianto Mino Martinazzoli”; il secondo invece evoca direttamente il fondatore del Ppi, facendosi mentore della circostanza che “Mino non avrebbe posto remore alla riforma costituzionale” in nome di uno Stato che “non ha bisogno di due camere contrapposte, autonome e anche costose, ma di un sistema vivo, rappresentativo e autorevole”, in grado di dare espressione a quel “Paese reale che poi è quello che non capisce i costi della politica”. Queste, in sintesi, a detta di Luciano Costa e, persino virgolettate, le convinzioni di Mino Martinazzoli.

Procediamo, dunque, con ordine. Sono stato primo firmatario di un documento sottoscritto, per ora, da sette senatori e tre deputati del Pd, i quali motivano pubblicamente le ragioni del loro no alla riforma. Appunto le motivano con giudizi di cui si assumono in prima persona la responsabilità, senza chiamare in causa altri a proprio sostegno. Senza scomodare padri costituenti, insigni costituzionalisti, autorevoli esponenti politici – e Martinazzoli certamente tra questi – che, ormai deceduti, potrebbero avvalorare la scelta del no. Contrariamente a chi si appella a Berlinguer e Ingrao, a Dossetti o Elia, figli di una stagione del tutto diversa da quella attuale, palesamente decontestualizzati e addirittura stravolti nel loro pensiero a fini strumentali, i parlamentari del Pd così espongono le loro motivazioni. Anzitutto il deficit di autorevolezza morale di questo Parlamento viziato ab origine dal Porcellum; in secondo luogo il metodo, tutto in capo al Governo su materia genuinamente parlamentare, un Governo che ha concorso in modo determinante al varo di una riforma attuata mediante una maggioranza ristretta e ondivaga. Ancora: una riforma che non persegue gli stessi obbiettivi dichiarati di semplificazione e di efficienza del sistema istituzionale, senza contare che, anziché promuovere un reale superamento, per altro ampiamente condiviso, del vigente bicameralismo simmetrico e paritario, essa disegna un procedimento legislativo confuso e farraginoso. Basti leggere l’illeggibile articolo 70. Si viene altresì configurando un Senato nel quale si dà una palese contraddizione tra la nuova composizione (consiglieri regionali, sindaci, membri di nomina presidenziale) e le sue competenze, tanto in materia elettorale che costituzionale, oltre che sotto il profilo della politica europea e internazionale di sempre maggiore impegno. Infine: un esorbitante ricentralizzazione del rapporto tra Stato e regioni a scapito di un federalismo retto su di un autonomismo regionalistico ben calibrato e funzionale. Sullo sfondo i nodi del tutto ancora irrisolti della elettività dei nuovi senatori e il sovraccarico politico di cui si è voluto rivestire il referendum – sino al punto da configurare una sorta di plebiscito, un giudizio di Dio su Matteo Renzi ed il suo Governo – con evidenti implicazioni di snaturamento del profilo identitario del Pd e sui complessivi assetti del sistema politico.

E veniamo a Martinazzoli, una personalità che a lungo ho frequentato e a lungo studiato. Ho infatti dedicato un anno di lavoro a leggermi tutti – ripeto proprio tutti – i suoi interventi pronunciati in 22 anni di attività parlamentare, interventi di imminente pubblicazione, a cura mia e di Pierluigi Castagnetti, che assommano a circa 800 pagine stampate. Ho altresì dedicato un libro alle sue penetranti riflessioni su “valore e limite della politica”. Naturalmente, dunque, la mia personale macerazione – sì proprio macerazione – sulla riforma costituzionale si è alimentata anche del suo pensiero e del suo magistero. Capisco che leggersi un malloppo tanto oneroso sia una fatica improba. Più semplice e agevole dare almeno un’occhiata ai suoi interventi in Consiglio regionale che, su lodevole iniziativa di Gianni Girelli, hanno visto la luce. Qui basterebbe una rapida scorsa per cogliere l’insistenza di Mino sulla “repubblica parlamentare”, sul sistema elettorale proporzionale, sulla critica anti bipolare, sul rapporto tra Governo e costituzione, tra potere esecutivo e legislativo – la Giunta regionale, alias il Governo centrale, che assurge a catering  del Consiglio, alias le assemblee parlamentari – sulla durata storica delle costituzioni da sottrarre alle convenienze politiche immediate. A me per altro risulta del tutto inverosimile la citazione di un Martinazzoli soprattutto preoccupato dei costi della politica quanto all’esercizio delle funzioni di rappresentanza. Un problema cui va certamente posta mano, ma non dirimente in relazione al ben più rilevante spessore e alla portata della questione costituzionale. Al di là del fatto che i tanto reclamizzati risparmi sono esattamente un decimo di quelli propagandati, come dimostrano studi e fonti di provata affidabilità. Mi concederò dunque anch’io una citazione di Martinazzoli, certamente autentica, un refrain per lui insuperabile, una sorta di prologo tombale per la riforma che verrà sottoposta al vaglio popolare: “Nessun potere costituito può autoproclamarsi potere costituente”. Ma tant’è, lasciamo pure che Mino possa riposare in pace”.

STABIA – Arriva la pioggia, e con essa gli immancabili danni e disagi

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Le forti piogge hanno causato diversi danni tra i quali il cedimento di un marciapiede davanti alla Farmacia S. Antonio, del Dott. Carmine Ravallese, al 30 di via Tavernola

danni-temporale-farmacia-ravallese-2Un violento nubifragio, uno dei tanti, si è abbattutto sulla Città e come per tutti i precedenti, immediati sono stati i disagi ed i danni correlati dl momento che, nonostante le molteplici e continue esperienze del passato – recente e non – non appena una pioggia diventa intensa, immediatamente il livello dell’acqua aumenta notevolmente e si ha il consueto “salto dei tombini” (che non è una categoria dell’atletica ma un disagio degli stabiesi) che non riescono a smaltire il flusso d’acqua. E dopo il “salto dei tombini” si ha anche l’altra specialità stabiese “il surfing stradale” dato che – come da normativa di questo sport – molte strade, sia del centro cittadino sia della periferia della città,  si allagano dando origine a veri e propri fiumi che prendono a scorrere lungo le strade portando con se danni, allagamenti e tutti i disagi del caso come, ad esempio, è accaduto

DOMANDA: ma è mai possibile che non si riesce a far tesoro delle esperienze passate e porre finalmente mano ad un serio e concreto piano di pulizia e rafforzamento degli scoli esistenti?

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Noi parlamentari pd per il no al referendum (di Paolo Corsini)

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un gruppo di senatori e deputati pd che motivano il loro no al prossimo referendum

Il Senatore Paolo Corsini, unitamente ad un gruppo di senatori e deputati del partito democratico, rende  pubblica la decisione di votare no in occasione del prossimo referendum costituzionale, spiegando che la scelta “è tutta ed esclusivamente legata ad un giudizio sul merito della riforma”.

Di seguito, la lettera pervenuta alla nostra Redazione a firma di Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Luigi Manconi, Claudio Micheloni, Massimo Mucchetti, Lucrezia Ricchiutti, Walter Tocci, Luisa Bossa, Angelo Capodicasa, Franco Monaco.

“I firmatari di questo documento sono parlamentari del PD che voteranno no al prossimo referendum costituzionale. Con la consapevolezza che la propria è posizione in dissenso da quella deliberata dal PD, ma nella convinzione che essa possa essere da noi assunta grazie al carattere liberale dello statuto del partito, il quale mette in conto che non si dia un vincolo disciplinare quando sono in gioco principi e impianto costituzionale. Una posizione, la nostra, che confidiamo possa essere doppiamente utile. Da un lato, contribuendo a centrare il confronto sul merito della riforma, anziché su pregiudiziali posizioni di schieramento, come un po’ tutti, a cominciare dal PD, dichiarano di auspicare. Dall’altro, ritenendo che non siano pochi, tra elettori e militanti democratici, coloro che coltivano una opinione diversa da quella “ufficiale” del partito, pensiamo sia bene che essi abbiano voce. Circostanza che conferisce autorevolezza e forza al PD come grande partito pluralistico, inclusivo e appunto liberale. 

Sinteticamente, le motivazioni del nostro no sono le seguenti:
1) le priorità in agenda. È nostra convinzione che le riforme costituzionali, pur necessarie, non rappresentino la priorità in agenda. Di più: che da gran tempo è invalsa l’abitudine – una sorta di alibi per la classe politica – di imputare alla Costituzione la responsabilità di insufficienze che semmai vanno intestate alla politica e all’amministrazione; nonché di spostare tutta l’attenzione dall’esigenza di dare attuazione a principi e diritti scolpiti nella Carta alla ingegneria costituzionale in una sorta di frenesia riformatrice;
2) legittimazione o, meglio, autorevolezza di questo parlamento. Conosciamo la sentenza n. 1 del 2014 che autorizza l’operatività del parlamento ancorché eletto con il Porcellum dichiarato incostituzionale dalla Consulta. Ma una cosa è la sua operatività ordinaria, altra cosa è la riscrittura di ben 47 articoli della Costituzione, un ridisegno della sua seconda parte (per altro già rinnovata in taluni suoi articoli), per il quale si richiederebbero ben altra autorevolezza e forse un più esplicito mandato da parte degli elettori. Abbiamo la memoria corta: dopo l’esito delle elezioni politiche del 2013, dalle quali non è sortita una maggioranza, era opinione unanime che si dovesse dare vita a un governo istituzionale che portasse entro un anno a nuove elezioni, non a governi o a una legislatura costituenti;

3) metodo. È profilo cruciale. Le revisioni costituzionali sono materia parlamentare per eccellenza. Nel nostro caso, l’intero processo è stato ideato, gestito, votato dal governo, per altro facendo appello a motivazioni giuste ma francamente incongrue rispetto alla portata della riforma quali la riduzione dei costi. Un protagonismo esorbitante e improprio del governo, non privo di gravi conseguenze. Tra le quali quella di non giovare al fine di raccogliere una maggioranza larga, quale si conviene alla riscrittura della Legge fondamentale della Repubblica; quella inoltre di smentire il solenne impegno a non ripetere l’errore del passato di riforme varate da una stretta maggioranza di governo; quella infine di porre l’ennesimo, insidioso precedente foriero di altri futuri strappi da parte di maggioranze politiche contingenti, in un tempo che ci suggerisce di non escludere, per il futuro, governi dal segno illiberale. E ancora: quella di porre le premesse per un referendum costituzionale il cui oggetto slitta dal quesito di merito formale al quesito implicito sul sì o no al governo, dunque un plebiscito. Anche a motivo della non omogeneità dell’oggetto, come prescrive la giurisprudenza costituzionale e, prima ancora, l’art. 138 la cui “ratio” chiaramente sottintende revisioni mirate e puntuali;
4) il merito. In estrema sintesi, la nostra opinione è che la riforma non riesca a perseguire gli  obiettivi dichiarati: di semplificazione e di conferimento di efficienza e di efficacia al sistema istituzionale. Più specificamente, essa disegna un bicameralismo confuso – va da sé che siamo favorevoli al superamento del bicameralismo paritario – nel quale il Senato, privo per altro di adeguata autorevolezza e rappresentatività, rischia semmai di costituire un ulteriore ostacolo al processo decisionale (davvero si pensa che il problema sia quello di fare più celermente nuove leggi, anziché quello di farne meno e di scriverle meglio?); un procedimento legislativo farraginoso e foriero di conflitti; un Senato la cui estrazione locale mal si concilia con le rilevanti competenze europee e internazionali affidategli; una esorbitante ricentralizzazione nel rapporto Stato-regioni che revoca il principio/valore delle autonomie ex art. 5 della Carta (paradossalmente ignorando l’esigenza di ripensare le regioni ad autonomia speciale); una complessiva alterazione degli equilibri, delle garanzie e dei bilanciamenti di cui si nutre il costituzionalismo tutto a vantaggio del governo, un vantaggio ulteriormente avvalorato dall’Italicum; il conferimento ai futuri consiglieri regionali e sindaci senatori dell’istituto dell’immunità sino a oggi riservato ai soli rappresentanti della nazione in senso proprio;

5) elettività dei senatori. Nell’ultimo e decisivo passaggio della riforma al Senato la questione più dibattuta fu quella della sua elettività, motivata in ragione delle competenze ad esso assegnate – dalle leggi di revisione costituzionale alla materia comunitaria sino alla ratifica dei trattati internazionali – che palesemente presuppongono senatori eletti direttamente dai cittadini in quanto fonte della sovranità nazionale. Ne è sortita una elaborata mediazione sul testo che di fatto rinvia la questione a una legge elettorale (del Senato) ordinaria di attuazione. Sul punto, vi fu l’intesa di fare precedere il referendum costituzionale da un impegnativo atto politico se non dalla messa a punto di una bozza di tale legge attuativa, della quale non si ha più notizia. Rilasciando così nell’incertezza la cruciale questione della elettività dei senatori;

6) infine una ragione politica, che riguarda il PD e, più complessivamente, l’evoluzione del sistema politico. Non è un mistero che, anche a motivo della impropria drammatizzazione politica della questione, si attende il referendum come uno spartiacque. Al punto che vi è chi rappresenta il fronte del sì come il laboratorio di uno schieramento o addirittura di un partito che muova dal PD, ma che vada oltre il PD. Una sorta di partito unico di governo, posizionato al centro, che si concepisce come alternativo alla destra e alla sinistra. Una prospettiva, per noi, tre volte sbagliata: perché snatura il confronto referendario; perché allontana il sistema politico dalla fisiologia di una competizione tra centrodestra, centrosinistra e 5 Stelle; perché altera il profilo costitutivo del PD quale partito di centrosinistra, ancorché non presuntuosamente autosufficiente, nel solco dell’Ulivo. Quel profilo e quell’assetto che, alle recenti amministrative, nel quadro di una bruciante sconfitta, ha consentito al PD di vincere la partita a Milano.
La nostra posizione per il no può riuscire utile sotto un altro, decisivo profilo. Quello delle gestione delle conseguenze a valle di una eventuale bocciatura della riforma.

Il nostro è un no di merito alla riforma. La circostanza che anche elettori e militanti del PD possano avere contribuito al no, non autorizzerebbe a stabilire un improprio automatismo: no alla riforma=crisi di governo. Qualcuno di sicuro lo sosterrà, anche perché, non certo noi, ma il premier, sbagliando, ha contribuito ad avvalorare tale tesi. Un automatismo che noi contestiamo, con il nostro no, rigorosamente distinto dal no al governo, che, lo ripetiamo, esula completamente dalle nostre intenzioni”.

Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Luigi Manconi, Claudio Micheloni, Massimo Mucchetti, Lucrezia Ricchiutti, Walter Tocci, Luisa Bossa, Angelo Capodicasa, Franco Monaco

Paralimpiadi Rio 2016: risultati e podi di venerdì 16 settembre

Tutte le medaglie assegnate venerdì 16 settembre, decima giornata delle Paralimpiadi di Rio 2016

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2(già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

ARCO

Arco compound individuale femminile
1 CHN ZHOU Jiamin
2 CHN LIN Yueshan
3 KOR KIM Mi Soon

ATLETICA

Lancio del “bastone” uomini – F51
1 Zeliko Dimitrijevic (Srb)
2 Milos Mitic (Srb)
3 Marian Kureja (Svk)

Getto del peso F55 uomini
1 Ruzhdi Ruzhdi (Bul)
2 Hamed Amiri (Ira)
3 Lech Stoltman (Pol)

400 metri maschili T36
1 Paul Blake (Gbr)
2 Roman Pavlik (Ucr)
3 Wiliam Stedman (Nzl)

400 metri T37 maschili
1 Charl Du Toit (Rsa)
2 Omar Monterola (Ven)
3 Sofiane Hamdi (Alg)

Getto del peso uomini F40
1 Garrath Tsnaiash (Ira)
2 Chen Zhenyu (Cin)
3 Smaali Bouaabi (Tun)

Salto in lungo donne T11
1 Silvania Costa de Oliveira (Bra)
2 Brigitte Fatima Diasso (CIV)
3 Lorena Salvatini Spoladore (Bra)

1500 metri femminili T20
1 Barbara Niewiedzial (Pol)
2 Ilona Biacsi (Ung)
3 Ludmyla Danylina (Ucr)

200 metri donne T47
1 Deja Young (Usa)
2 Alicja Fiodorow (Pol)
3 Li Lu (Cin)

400 metri T11 femminili
1 CHN LIU Cuiqing 56.71
2 VEN ROJAS Sol 57.64
3 BRA GUILHERMINA Terezinha 57.97

Getto del peso F36 maschile
1 GER DIETZ Sebastian 14.84 (6)
2 UKR DIBROVA Mykola 14.26 (6)
3 CHN LI Cuiqing 14.02 (6)

800 metri T34 femminili
1 GBR COCKROFT Hannah 2:00.62 (800)
2 USA HALKO Alexa 2:02.08 (800)
3 GBR ADENEGAN Kare 2:02.47 (800)

1.500 metri T46 maschili
1 ALG NOUIOUA Samir 3:59.46 (1500) T46
2 UGA EMONG David 4:00.62 (1500) T46
3 AUS ROEGER Michael 4:01.34 (1500) T46

Lancio del disco F43-44 maschile
1 USA BLAIR David 64.11 (6) F44
2 TTO STEWART Akeem 61.72 (6) F43
3 GBR GREAVES Dan 59.57 (6) F44

Getto del peso F33 femminile
1 ALG BOUDJADAR Asmahan 5.72 (6)
2 QAT MASOUD Sara Hamdi 5.39 (6)
3 UAE ALSENAANI Sara 5.09 (6)

Salto in alto T45-47 maschile
1 USA TOWNSEND-ROBERTS Roderick 2.09 T46
2 CHN CHEN Hongjie 1.99 T46
3 AUS CHATMAN Aaron 1.99 T47

BASKET

Femminile
1 Stati Uniti
2 Germania
3 Paesi Bassi

BOCCIA

Mixed individual BC1
1 David Smith (Gbr)
2 Daniel Perez (Ola)
3 Pornchok Larpyen (Tha)

Mixed Individual BC2
1 THA VONGSA Watcharaphon
2 THA SAENGAMPA Worawut
3 CHN YAN Zhiqiang

Mixed individual BC3
1 KOR JEONG Ho Won
2 GRE POLYCHRONIDIS Grigorios
3 POR MACEDO Jose Carlos

Mixed individual BC4
1 HKG LEUNG Yuk Wing
2 SVK ANDREJCIK Samuel
3 THA LARPYEN Pornchok

CALCIO A 7
1 Ucraina
2 Iran
3 Brasile

CICLISMO

Corsa in linea uomini C-1-2-3
1 Steffen Warias (Ger)
2 Kris Bosmans (Bel)
3 Fabio Anobile (Ita)

Corsa in linea donne C-1-2-3
1 Jamie Withmore (Usa)
2 Zeng Sin (Cin)
3 Denise Schindler (Ger)

Corsa in linea uomini T1-2
1 Hans Peter Durst (Ger)
2 David Stone (Gbr)
3 Nestor Ayala Ayala (Col)

Corsa in linea donne T1-2
1 AUS COOKE Carol 1:07:51
2 USA WALSH Jill 1:08:08
3 GER MAJUNKE Jana 1:08:19

Staffetta mista
1 Italia
2 Stati Uniti
3 Belgio

EQUITAZIONE

Freestyle Grado III
1 NED VOETS Sanne 73.850
2 NOR LUBBE Ann Cathrin 73.800
3 SWE ETZNER JAKOBSSON Louise 73.650

Freestyle Grado IV
1 BEL GEORGE Michele 76.300
2 GBR WELLS Sophie 76.150
3 NED HOSMAR Frank 74.800

Freestyle Grado Ib
1 GBR PEARSON Lee 77.400
2 AUT PUCH Pepo 76.750
3 DEN KAASTRUP Stinna 74.750

Freestyle Grado Ia
1 GBR CHRISTIANSEN Sophie 79.700
2 GBR DUNHAM Anne 76.050
3 BRA OLIVA Sergio 75.150

Freestyle Grado II
1 GBR BAKER Natasha 77.850
2 NED VAN DER HORST Rixt 76.250
3 GER ZEIBIG Steffen 74.350

GOALBALL

Maschile
1 Lituania
2 Stati Uniti
3 Brasile

Femminile
1 Turchia
2 Svezia
3 Stati Uniti

NUOTO

100 metri stile libero S7 maschili
1 CHN PAN Shiyun 1:00.82 +0.00
2 COL SERRANO ZARATE Carlos 1:01.84 +1.02
3 UKR BOGODAIKO Ievgenii 1:02.12 +1.30

100 metri stile libero S7 femminili
1 USA COAN McKenzie 1:09.99 +0.00
2 USA JORDAN Cortney 1:12.80 +2.81
3 CHN HUANG Yajing 1:12.85 +2.86

100 metri dorso S9 maschili
1 HUN TOTH Tamas 1:04.30 +0.00
2 CHN LIU Xiaobing 1:04.46 +0.16
3 AUS HALL Brenden 1:04.67 +0.37

100 metri dorso S9 femminili
1 AUS COLE Ellie 1:09.18 +0.00
2 ESP MARQUES SOTO Nuria 1:09.57 +0.39
3 USA ASPDEN Hannah 1:10.67 +1.49

50 metri stile libero S8 maschili
1 CHN WANG Yinan 26.24 +0.00
2 UKR HRYNENKO Bohdan 26.67 +0.43
3 UKR BOZHYNSKYI Iurii 26.75 +0.51

50 metri stile libero S8 femminili
1 AUS ELLIOTT Maddison 29.73 +0.00
2 AUS PATTERSON Lakeisha 30.13 +0.40
3 CHN JIANG Shengnan 30.53 +0.80

50 metri dorso S4 maschili

1 CZE PETRACEK Arnost 43.12 +0.00
2 CHN LIU Yuntao 45.01 +1.89
3 MEX HERNANDEZ HERNANDEZ Jesus 45.30 +2.18

50 metri dorso S4 femminili
1 CHN CHENG Jiao 48.11 +0.00
2 CHN DENG Yue 50.01 +1.90
3 UKR VERBOVA Maryna 52.28 +4.17

200 metri misti SM11 maschili

1 ESP OLIVER Israel 2:24.11 +0.00
2 UKR SMYRNOV Viktor 2:26.57 +2.46
3 CHN YANG Bozun 2:27.82 +3.71

200 metri misti SM11 femminili
1 NED BRUINSMA Liesette 2:49.87 +0.00
2 SWE REICHARD Maja 2:51.72 +1.85
3 CHN XIE Qing 2:51.98 +2.11

100 metri stile libero S13 maschili
1 BLR BOKI Ihar 50.90 +0.00
2 UKR DENYSENKO Iaroslav 52.40 +1.50
3 UKR VERAKSA Maksym 52.77 +1.87

100 metri stile libero S13 femminili
1 UKR STETSENKO Anna 59.19 +0.00
2 USA MEYERS Rebecca 59.77 +0.58
3 GBR RUSSELL Hannah 1:00.07 +0.88

50 metri dorso S5 maschili

1 BRA DIAS Daniel 35.40 +0.00
2 GBR MULLEN Andrew 37.94 +2.54
3 HUN VERECZKEI Zsolt 38.92 +3.52

150 metri misti SM3 maschili
1 CHN HUANG Wenpan 2:40.19 +0.00
2 UKR VYNOHRADETS’ Dmytro 2:40.75 +0.56
3 CHN DU Jianping 2:52.32 +12.13

4×100 metri mista femminile
1 Gram Bretagna
2 Australia
3 Stati Uniti

SCHERMA

Fioretto maschile a squadre
1 Cina
2 Polonia
3 Francia

Fioretto femminile a squadre
1 Cina
2 Ungheria
3 Italia

TENNIS

Doppio femminile
1 NED GRIFFIOEN Jiske / VAN KOOT Aniek
2 NED BUIS Marjolein / DE GROOT Diede
3 SHUKER Lucy / WHILEY Jordanne

Singolare maschile
1 GBR REID Gordon
2 GBR HEWETT Alfie
3 BEL GERARD Joachim

TENNISTAVOLO

Men’s team Classe 4-5
1 Corea del Sud
2 Taipei Cinese
3 Turchia


Squadre femminili classi 1-3

1 Cina
2 Croazia
3 Italia

Squadre maschili classe 3
1 Cina
2 Germania
3 Thailandia

Squadre maschili classi 4-5

1 Ucraina
2 Svezia
3 Turchia

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: Press Office Filmmaster

Addio a Ciampi

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Con Ciampi se ne va un tipo di italiano che non esiste più. I suoi meriti e demeriti li giudicherà la Storia, se ne sarà capace. Ma era un italiano da esportazione, rispettato perché rispettabile e rispettoso del proprio ruolo, degli avversari e delle istituzioni. Faceva parte di quella generazione forgiata dalla guerra di cui ciascuno di noi ha avuto in famiglia qualche esemplare. Persone toste, animate da una tensione ideale e da una disciplina che non impediva loro di godersi la vita, ma senza mai perdere la dignità. Retorici, a volte. Mai fasulli. Ciampi era il jolly da giocarsi nelle emergenze, il mister Wolf chiamato a risolvere problemi sempre nuovi, il bagnino di Livorno che ogni volta si tuffava per salvare il salvabile. Avrà commesso errori, come tutti. Ma, a differenza di altri, lui non ci ha mai fatto vergognare. Forse perché, prima di essere un uomo di Stato, era un uomo. Mestiere ancora più difficile, specie per chi debba coniugarlo con quello di Stato.

Nei Campi Elisi la mitologia collocava le anime di coloro che erano amati dagli dei. Mi piace pensare che adesso ci si trovi anche lui, in compagnia di Bobbio, Agnelli, Carli, Olivetti, Ferrari, Montanelli, Montalcini e tanti altri, famosi e sconosciuti, che bene o male hanno costruito questo Paese e non si possono liquidare con un rutto, come ha fatto quel Salvini, definendo il Presidente appena morto «traditore degli italiani». Detto da uno che l’italiano – inteso come grammatica – lo tradisce tutti i giorni, non fa nemmeno rabbia. Semplicemente pena.

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lastampa/Ciampi Elisi MASSIMO GRAMELLINI