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De Laurentiis: “Higuain di un altro pianeta? Tra due anni lo sarà anche Milik”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai colleghi polacchi di Sportowe Fakty in merito all’attaccante del Napoli, Arkadiusz Milik:

“Arkadiusz è un lottatore, è fantastico. Adesso tutti quanti dicono che Gonzalo Higuain è di un altro pianeta. Ma io ricordo che quando arrivò a Napoli non tutti erano convinti di lui: non giocava sempre al Real Madrid o nella nazionale argentina a causa di alcuni suoi errori. Adesso dicono che è di un altro pianeta, nel giro di due anni di Milik diranno le stesse cose”.

Scuola: sempre più pletorica e totalmente fuori fuoco

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Ho sempre considerato i genitori che creano grane ai docenti dei monumentali rompiscatole, i prodotti di punta del peggiore Sessantotto – scrive Feltri a proposito della scuola, ed aggiunge: Alle elementari ho comandato ai miei figli il più severo rispetto delle sacrali regole scolastiche. Ma ora? Ora mi domando sei sia giusto infliggere a una bambina di dieci anni una catena di montaggio da dieci-undici ore al giorno imbattendosi sovente in testi del genere: «Nella seguente rappresentazione, ai numeri naturali 5, 4, 7, 9, 12, 2, 8, 1, 10, 0 associa i punti che sono le loro immagini» Non è italiano questo –  aggiunge -, è una lingua vagamente di ceppo indoeuropeo ma non è italiano, dico. Nemmeno la stele di Rosetta, ripassata qualche giorno prima, è indecifrabile come «rappresenta la loro intersezione per elencazione e con diagrammi».

Ma leggiamo tutto il suo odierno editoriale

Se il papà non riesce a fare i compiti della figlia

«Guardati attorno, fatti una domanda, datti una risposta». C’è scritto così, sul diario. Ma non è il trionfo di Gigi Marzullo, è semmai il nostro ultimo tracollo, ormai notturno. Sarebbe un compito di scienze. «Guardati attorno, fatti una domanda, datti una risposta».

Una bambina, dice mia figlia, si è chiesta a che stesse pensando il gatto, e si è data risposte che tiene per sé, in attesa di squadernarle impettita in classe. Alle nove di sera mi farei questa domanda: «Perché?». E mi darei questa risposta: «Boh». Perché sono le nove di sera e nel mio giorno di riposo sono ancora qui, ininterrottamente dalle 16, a fare compiti con mia figlia, dieci anni, prima media? Non studiavo tanto nemmeno quando alle medie ci andavo io. Ci siamo arrampicati sulle vette della grammatica, sulle crode della geografia, sulle sommità della matematica. E lassù abbiamo trovato i resti insepolti di Eulero e Venn, coi loro diagrammi, fantasmi del passato come muschi e licheni, come gli usi e costumi del Giappone. Non è una metafora a caso, è un tuffo nel vuoto imbattersi in un testo del genere: «Nella seguente rappresentazione, ai numeri naturali 5, 4, 7, 9, 12, 2, 8, 1, 10, 0 associa i punti che sono le loro immagini». Benedetta mi osserva mentre impreco e mi dà ragione, non si capisce nulla, ma è una partita che conduce a suo vantaggio, mentre è oscurata da un’ombra di disprezzo per il padre sconfitto. Non è italiano questo, è una lingua vagamente di ceppo indoeuropeo ma non è italiano, dico. Nemmeno la stele di Rosetta, ripassata qualche giorno prima, è indecifrabile come «rappresenta la loro intersezione per elencazione e con diagrammi». E poi la geografia, che dovrebbe essere uno dei miei cavalli di battaglia, è ormai ispirata alle istruzioni per il montaggio della libreria Billy: «La carta geografica è la rappresentazione ridotta di una vasta area, che si può indicare tramite scala numerica o scala grafica».

La giornata di mia figlia si svolge ormai così: sveglia alle 7,15, ingresso a scuola alle 8, uscita alle 14, a tavola alle 14,30, inizio compiti alle 15, conclusione compiti alle 20,30 circa, con merenda e cena incorporate, a letto alle 21,30. Un arcipelago Gulag dell’infanzia. I primi giorni facevamo francese a pranzo, completando i dialoghi di Matilde e Sébastien con bonne journée, salut, au revoir, à tout à l’heure; e facevamo storia a sera, riassumendo in mappe concettuali l’architettura e la religione degli antichi greci. Mappe concettuali! Per sapere che cosa sono abbiamo chiesto a Google. Via WhatsApp controllavo che la riduzione in scala 1:2 della sagoma di un fox terrier fosse eseguita al millimetro. Telefonavo per verificare che la bimba avesse assimilato la differenza fra crosta e mantello nella stratificazione terrestre, e ricordasse che lo stambecco è un bovide che vive oltre i mille metri e si nutre prevalentemente di vegetazione erbacea, oltre che di graminacee non appetite da altri ungulati. Poi mia moglie e io, che siamo fuori tutto il giorno, ci siamo arresi e abbiamo ingaggiato un’universitaria per «l’aiuto compiti». Costo: quindici euro l’ora. Il primo giorno, dopo tre ore (15-18, come la Prima guerra mondiale), i compiti non erano conclusi. Quarantacinque euro per un risultato parziale.

Devo confessare un profondo imbarazzo. Ho sempre considerato i genitori che creano grane ai docenti dei monumentali rompiscatole, i prodotti di punta del peggiore Sessantotto. Alle elementari ho comandato ai miei figli il più severo rispetto delle sacrali regole scolastiche. Ma ora? Ora mi domando sei sia giusto infliggere a una bambina di dieci anni una catena di montaggio da dieci-undici ore al giorno, se sia giusto impedirle lo svolgimento di un’attività fisica (Benedetta è una specie di incrocio fra Nadia Comaneci e Lindsey Vonn), se sia giusto riversare sulle famiglie l’affannoso rispetto di un programma annuale pletorico e totalmente fuori fuoco, soprattutto se sia giusto imporre a me, alla mia età, riflessioni sugli angoli adiacenti a un lato obliquo, così abilmente aggirate trent’anni fa.

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Due milioni di americani in fuga dall’uragano Matthew

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Dopo aver seminato morte e distruzione ad Haiti, l’uragano Matthew si avvicina agli Stati Uniti acquistando potenza: è tornato alla categoria 4 e presto investirà la Florida con raffiche di vento da 220-230 kmi l’ora. Lungo la costa sud orientale degli Stati Uniti ordinata un’evacuazione che interessa oltre due milioni di persone. In Florida stato di allerta per otto milioni di abitanti.

L’uragano Matthew arriva in Florida, evacuate oltre due milioni di persone

Il governatore Scott: «Questa tempesta vi ucciderà, andate via». E Hillary annulla un comizio con Obama

NEW YORK – «Questa tempesta vi ucciderà. Non c’è più tempo da perdere. Evacuate, evacuate, evacuate!». Non poteva essere più drammatico, il governatore della Florida Rick Scott, quando ieri mattina ha ordinato a un milione e mezzo di persone di scappare dall’uragano Matthew, atteso in serata sulla costa vicino a West Palm Beach. E Obama ha rinforzato l’allarme, proclamando lo stato d’emergenza federale nella regione.

Matthew è un uragano di categoria 4, che si è formato nei Caraibi e ha già ucciso 150 persone. La maggior parte, oltre 135, ad Haiti, e un numero più ridotto a Cuba e nelle altre isole colpite dalla sua furia.

Ieri sera stava risalendo dalle Bahamas verso la Florida, con venti oltre le 140 miglia orarie. Dopo aver toccato terra nella zona di West Palm Beach, i meteorologi prevedono che l’occhio del ciclone passerà sopra Cape Canaveral, cioè la sede della Nasa, alle otto di questa mattina, ora americana. Poi dovrebbe procedere verso la Georgia e la South Carolina, e perdere forza nella mattinata di domenica sull’Atlantico. Erano dieci anni, cioè da quando Wilma aveva colpito nel 2005, che la Florida non veniva raggiunta da una tempesta così forte.

Gli effetti di Matthew, e i preparativi per evitare altri danni, sono enormi. Ieri le linee aeree hanno cancellato 1.400 voli tra Miami e Orlando, e altri 1.200 saranno bloccati oggi. Anche Disney World ha chiuso ieri sera alle cinque, e tornerà ad aprire solo quando l’uragano si sarà spento sull’oceano.

Il governo di Washington è pronto ad attivare l’agenzia per la protezione civile e tutte le risorse dello Stato. Il governatore Scott ha mobilitato 2.000 soldati della Guardia nazionale, per aiutare prima l’evacuazione, e poi gli eventuali soccorsi. In totale, tra Florida, Georgia e South Carolina, le persone che hanno ricevuto l’ordine di evacuare sono due milioni e mezzo. La fuga è cominciata ieri mattina, dopo le parole del governatore, che ha aperto tutti i caselli autostradali per facilitare il traffico. In serata però i ponti sono stati chiusi, obbligando chi non era ancora scappato a cercare rifugio. Decine di negozi hanno messo le tavole alle finestre, per sostenere l’impatto.

Matthew sta avendo un effetto anche sulla campagna presidenziale: la Florida è uno degli Stati più ambiti. La Clinton ha cancellato un comizio congiunto con Obama, ma ha comprato spazi pubblicitari sul canale del meteo, che in questi casi ha sempre un aumento di ascolti. La zona presa di mira dall’uragano non è Miami, ma soprattutto Orlando, dove vivono le minoranze ispaniche non cubane che votano democratico. I candidati dovranno evitare l’impressione di sfruttare il ciclone a scopi elettorali. Ci sarà tempo per le polemiche sugli effetti del riscaldamento globale.

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lastampa/L’uragano Matthew arriva in Florida, evacuate oltre due milioni di persone PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A NEW YORK

‘Le Vespette’, da Venerdì 14 ottobre su ViviRadioWeb

‘Le Vespette’, da Venerdì 14 ottobre su ViviRadioWeb

Il settore giovanile della Juve Stabia come punto di riferimento, come esempio da seguire. Se vuoi conoscere tutto, ma proprio tutto quello che le giovani Vespette creano, allora non puoi proprio mancare.

Da Venerdì 14 ottobre su ViviRadioWeb, la radio ufficiale di Vivicentro.it, dalle ore 18:30, parte il nuovo format radiofonico ‘Le Vespette’, per parlare di tutte le categorie dalla Berretti all’Attività di Base. Programma che sarà condotto da Ciro Novellino, caporedattore di Vivicentro.it grazie alla collaborazione di Mario Vollono, vice direttore di Vivicentro.it. Avremo ospiti in studio, al telefono e le vostre domande.

Non ti resta che appassionarti ancora di più al mondo del calcio giovanile a tinte gialloblè!

Potrete seguire il tutto anche in diretta video su Facebook alle seguenti pagine:

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https://www.facebook.com/Vivi-Radio-Web-604612696249335/

https://www.facebook.com/ciro.novellino/

e sul contatto personale di Ciro Novellino e Mario Vollono

 

Come sempre potrete ascoltarla in diretta a questo indirizzo:

Cliccando questo link https://www.vivicentro.it/viviradioweb/

in differita due ore dopo la fine della trasmissione a questo indirizzo https://www.spreaker.com/show/tracce-di-lorda-azzurra

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Hysaj: “Manderò a breve un messaggio a Callejon e Reina…”

Le sue parole

Elseid Hysaj, terzino destro del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa albanese: “Sono davvero contento di giocare per la mia nazionale, spero di continuare così. Gli albanesi sono dappertutto, ci fanno sentire a casa dovunque siamo. Liechtenstein? Match difficile, perchè loro si chiudono sempre dietro e lasciano pochi spazi. La rivalità con i miei compagni spagnoli al Napoli? Adesso gli manderò un messaggio del tipo preparatevi che sta arrivando la capolista, vediamo come andrà sul campo. Il match? Questi sono i match più difficili, gli episodi possono decidere tutto ma noi siamo pronti”.

Juve Stabia, statistiche alla mano. I numeri dopo le prime sette giornate

Dopo sole sette giornate, effettivamente, è troppo presto per tirare le somme. Però, generalmente, si dice che “chi ben comincia, è a metà dell’opera”.

La Juve Stabia, dopo la mediocre stagione conclusa lo scorso maggio, ha iniziato decisamente meglio il campionato iniziato lo scorso agosto. La classifica, che vede le vespe dietro solo al duo formato da Foggia e Lecce, parla chiaro. I numeri, forse, parlano ancora meglio. Statistiche alla mano, i gialloblù sono la capolista solitaria della speciale classifica casalinga, anche se bisogna ricordare che il Foggia, in casa, ha disputato una gara in meno rispetto alle vespe. La Juve Stabia ha conquistato 12 punti sui 12 disponibili tra le mura amiche, quattro vittorie su quattro. I successi con Melfi, Messina, Siracusa e Vibonese stanno regalando il primato alla società di patron Manniello, in vantaggio sui 10 punti del Lecce e sui 9 punti del Foggia, che ha disputato solo 3 gare, però, allo Zaccheria.

Il dodicesimo in campo :D

In trasferta, invece, regna l’equilibrio con i ragazzi di Fontana che hanno racimolato 4 punti in 3 gare, frutto di una vittoria a Monopoli, un pareggio a Fondi e una sconfitta a Catania. Da migliorare è, senz’altro, il rendimento esterno. Da segnalare anche il dato delle reti fatte\subite. Anche qui, i gialloblù, possono sorridere. Miglior attacco del torneo, insieme al Lecce, con 15 gol segnati in 7 partite. Poco più di due gol a partita, in media. Ben 11, in quattro gare, quelli segnati al Menti. Una media di quasi 3 gol a partita tra le mura amiche, numeri da schiacciasassi. Sono, invece, sei le reti subite da Russo finora. La difesa non è la migliore del campionato ma è una delle migliori, nonostante su questi numeri gravino pesantemente le tre reti incassate a Catania. 5 dei 6 gol sono stati subiti in trasferta e solo in un’occasione, il Messina con Pozzebon, una squadra è riuscita a perforare Russo al Menti. Sono, quindi, quattro su sette le volte in cui Russo e il pacchetto difensivo sono rimasti inviolati. Numeri davvero importanti, soprattutto in casa. In trasferta si sta pagando qualche incertezza di troppo come quelle di Catania e Fondi e senza di esse la classifica sarebbe sicuramente diversa. Ma il calcio è così e la Juve Stabia, per ora, può e deve sorridere. Volando a Reggio Calabria con la voglia e l’intenzione di migliorare il ruolino di marcia esterno, per continuare a sognare…

Napoli, in tasferta sempre gli stessi difetti!

Lo riferisce la rosea

C’è qualcosa che non funziona come dovrebbe, lontano dal San Paolo, per il Napoli. Soltanto cinque punti sui dodici disponibili. La Gazzetta dello Sport riporta che il dato è preoccupante “perché ripropone gli stessi difetti della passata stagione. E’ un Napoli che in trasferta non sa ritrovarsi, concede punti agli avversari e alla classifica, complicandosi la vita”. Qualcosa da migliorare al più presto.

Pescara: in carcere il ladro seriale sulle autovetture

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Il 16 luglio scorso, la Squadra Mobile della Questura di Pescara aveva denunciato per ricettazione BOMBINO Vitantonio, 37 anni, pregiudicato di Trinitapoli (BAT), ma da tempo residente in provincia di Pescara, in quanto era stato trovato in possesso di un’ingente quantità di refurtiva frutto di centinaia di furti su auto in sosta, commessi nei mesi precedenti tra Pescara e Montesilvano. Oltre a due jammer (disturbatori di frequenza usati per inibire il funzionamento degli allarmi delle autovetture), erano stati sequestrati circa 300 tra portafogli, borse e borselli, circa 100 paia di occhiali da sole, 25 telefoni cellulari, 2 computer portatili, 2 palmari, decine di chiavette USB e di chiavi di autovetture, 1 valigetta contenente un set di pipe di pregio, 1 borsa da medico contenente strumentazione sanitaria, 1 macchinetta fotografica professionale, 1 robot da cucina e 15.800 euro in contanti. Quasi tutti i beni sequestrati erano stati restituiti ai legittimi proprietari.

L’attività investigativa non si è fermata ed ha permesso di ricondurre al BOMBINO la responsabilità di altri tre episodi di furto aggravato su auto e di due episodi di indebito utilizzo di carte di credito con prelievo fraudolento di denaro contante. Nei confronti del predetto, pertanto, la locale Procura della Repubblica (P.M. d.ssa Barbara Del Bono), sulla base delle risultanze prospettate dagli investigatori, ha inoltrato richiesta di misura cautelare. Il G.I.P. del Tribunale (dr. Nicola Colantonio), condividendo l’impostazione accusatoria, ritenendo sussistente la pericolosità sociale dell’indagato, e per evitare ulteriore reiterazione delle condotte delittuose, ha disposto nei suoi confronti l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.

Prima di portarlo in carcere, tuttavia, gli investigatori hanno nuovamente perquisito il BOMBINO, trovandogli addosso tre frammenti di ceramica provenienti da candele di accensione per motori a scoppio. Tali frammenti sono solitamente usati dagli scassinatori per rompere i vetri delle autovetture; un chiaro indizio del mancato “ravvedimento” del Bombino. Anche in auto e presso la sua abitazione, è stata recuperata altra refurtiva. Infatti, sono stati sequestrati 28 tra borselli e portafogli; 14 borse da donna di varie marche; uno zaino di colore nero; quindici cover per telefoni cellulari; dieci paia di occhiali da solo; un registratore vocale; un lettore MP3 marca; sei calcolatrici; un telecomando per cancelli; una cuffia stereo; due Power Bank; diciassette chiavi USB; sei SD CARD; una chiave per distributori automatici; un portachiavi; una chiave di autovettura. Anche in questo caso, come avvenuto dopo il sequestro del 16 luglio u.s., la Squadra Mobile si attiverà per restituire la refurtiva ai legittimi proprietari.

Gli investigatori hanno anche sequestrato diversi grimaldelli ed arnesi atti allo scasso, tra cui una tronchesi, una forbice da elettricista e undici così detti “spadini”. Trattasi di arnesi idonei allo scasso meno “tecnologici”, ma non meno efficaci dei due disturbatori di frequenza che erano stato sequestrati a luglio.

A conclusione dell’attività investigativa, oltre all’esecuzione della custodia cautelare in carcere, il Bombino è stato denunciato e dovrà rispondere per l’ennesima volta di ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi da scasso.

Le persone che negli ultimi mesi hanno subito furti sulle proprie autovetture possono recarsi in Questura, negli uffici della Squadra Mobile, per il riconoscimento e la restituzione degli oggetti.

L’Orda Azzurra torna venerdì 14 ottobre alle ore 19

L’Orda Azzurra torna venerdì 14 ottobre alle ore 19

Pausa per le Nazionali, il campionato italiano si ferma questa settimana e ripartirà la prossima con il big match Napoli-Roma allo stadio San Paolo. Per l’occasione anche L’Orda Azzurra, programma che va in onda tutti i venerdì dalla 19 alle 20 su ViViRadioWeb, la radio ufficiale di Vivicentro.it, si fermerà per poi ripartire venerdì 14 ottobre alle ore 19. Non mancate…

Giovanni Cimino: ” Reggina squadra in salute e molto agguerrita”

L’intervento del direttore Giovanni Cimino di tuttoreggina.com in diretta e in esclusiva al Pungiglione Stabiese

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Giovanni Cimino, direttore di tuttoreggina.com; con lui si è parlato del match di domenica sera tra Reggina e Juve Stabia.

La Reggina di mister Zeman gioca con il 4-3-3, è una squadra che ultimamente subisce pochi gol. Quali sono stati i cambiamenti da inizio di stagione: La Reggina gioca adottando questo modulo, è un po’ il marchio di fabbrica in casa Zeman, ci sono stati accorgimenti tattici, ma sta di fatto che la davanti la Reggina non segna da 200 minuti circa, vale a dire nelle ultime due partite. Bene per adesso la difesa che nelle ultime apparizioni sta subendo pochi gol, e tutta la squadra sta uscendo da un periodo di crisi, visto che l’anno scorso militava in serie D e quindi è chiaro che ha dovuto concedere qualcosina anche in attacco con il solo Coralli che si sacrifica anche da rifinitore. Ancora piccoli dettagli da sistemare per il tecnico Zeman.

La Reggina ritorna tra i professionisti dopo un anno di interregionale. L’umore attuale della piazza: Dopo il fallimento della vecchia società si è ripartiti dalla serie D con un nuovo nome e quest’anno il sodalizio ha ridato alla città la vecchia denominazione con il ritorno dello storico nome al club Reggina, ridando di fatto un rinnovato entusiasmo in città alle vicende della squadra. Nota stonata riguarda il numero degli abbonamenti, non ritenuto soddisfacente da parte della società stessa, ma nonostante ciò, la tifoseria si sta comunque riavvicinando e avendo modo di apprezzare la squadra di Zeman composta da giovani calciatori, rinnovata rispetto all’anno scorso e che si sta facendo apprezzare per le soddisfacenti prestazioni anche a cospetto di squadre blasonate. La Reggina non ha perso e ne demeritato contro le rivali Messina, Cosenza e Catania, e possiamo dire certamente che è ritornato l’amore tra il pubblico e la squadra.

La Juve Stabia al Granillo troverà di contro l’ex De Bode, quest’anno che contributo sta dando alla causa?: Alessio è uno di quei pochi supestiti dell’anno scorso, squadra arrivata quarta in interregionale, non centrando l’obiettivo promozione. Quest’anno ha giocato solo contro il Fondi alla prima di campionato, ma nel complesso nonostante sia un panchinaro, è parte integrante del gruppo Zeman, nonostante non sia visto titolare dallo stesso tecnico.

Qualche news sulla formazione amaranto: Sicuramente vedremo Zeman adottare il 4-3-3, modulo utilizzato anche nel ritiro estivo. Il tecnico gioca da inizio campionato con gli stessi effettivi, quindi sostanzialmente a meno di infortuni anche contro la Juve Stabia si vedrà la squadra che ha ben figurato al “Via del Mare ” di Lecce. Non dovrebbero esserci molti cambiamenti anche perché Zeman fa poco affidamento alle riserve e ai vari giovani esordienti, non ritenuti ancora pronti da impiegarli in fase di avvio di gara. Credo che la Reggina si schiererà sempre con la stessa formazione adottando il medesimo modulo.

Domenica scorsa la Reggina ha perso in maniera onorevole contro la capolista Lecce. Che partita è stata e soprattutto come ha visto la compagine salentina: È stata una partita poco spettacolare, la Reggina ha badato a chiudere tutti gli spazi al Lecce. Certamente si poteva anche osare qualcosa in attacco, ma la mancanza in attacco e la poca brillantezza nel trovare la profondità con Coralli troppo arretrato, l’attacco non ha impensierito più di interregionale tanto i salentini. Un Lecce nel complesso poco spettacolare che ha concesso poco in difesa, bene i centrali Cosenza-Giosa, ma a tratti si è trovato in difficoltà in area di rigore a sbloccare il match, poi è chiaro che i singoli fanno la differenza, il duo Caturano, Torromino sono una garanzia per il tecnico Padalino. Credo che questo Lecce sta costruendo la sua forza partendo dalla difesa, e poi avere in rosa un capocannoniere la davanti è sempre un gran vantaggio per un club che punta decisamente alla promozione in serie B.

A Reggio Calabria come sarà attesa la Juve Stabia terza in classifica; che squadra si aspetta di vedere in campo mister Zeman: La Reggina ha una sua identità ben precisa. Zeman ci tiene moltissimo, non è la classica squadra che si chiude per poi ripartire, sia pur tecnicamente inferiore, predilige giocare palla a terra, far girare palla cercando di impensierire maggiormente gli avversari. Per adesso Zeman sta ricevendo maggiori risposte dalla fase difensiva. Credo che la Juve Stabia sarà tenuta molto in considerazione dal tecnico amaranto, e bisognerà fare attenzione a questa Reggina, una squadra in salute che fa della grinta il suo punto di forza.

Entrambe sono due squadre che giocano un buon calcio e cercheranno di imporre il proprio gioco, si sfideranno però su un campo difficile e non in perfette condizioni: Si esattamente. Purtroppo le pessime condizioni del “Granillo” rappresenta un punto dolente per la stessa società. Potrebbe essere una variabile rilevante. Contro il Cosenza il terreno disastroso ha impedito lo spettacolo. In questi giorni l’amministrazione comunale si è impegnata al fine di risolvere il problema, ma non ci è riuscita in tempi stretti per la disputa del match contro la Juve Stabia. Da questo punto di vista ci sono molte preoccupazioni, è chiaro che il terreno del Granillo penalizza squadre tecniche costruite con un’identità precisa di gioco come la stessa Reggina e Juve Stabia. Si spera almeno in buone condizioni metereologiche, altrimenti lo spettacolo sarà ridotto ai minimi termini

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Il gioco di Sarri ormai è conosciuto: due ragioni hanno portato al ko di Bergamo

Ecco cosa è accaduto

Non ci sono problemi nel gioco del Napoli, ma qualcosina si potrebbe migliorare. La Gazzetta dello Sport riferisce che lo schema di Maurizio Sarri “ormai è conosciuto e i suoi colleghi trovano il modo per bloccarne la fonte del gioco”. A partire da Jorginho, sul quale c’è ormai spesso il trequartista avversario in marcatura pronto a rovinargli la direzione del gioco. Dietro il ko di Bergamo potrebbero esserci anche altre ragioni: il mancato turnover dopo la vittoria in Champions, nonchè il carattere “perché lontano dal San Paolo il Napoli non indovina mai l’approccio alla partita”.

REFERENDUM – Il Sì è in vantaggio ma la fiducia personale per Renzi è al 33%

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Dal barometro di Nicola Piepoli una notizia in chiaroscuro per il premier: il Sì è in rimonta ma la sua fiducia personale è al 33% ma il premier Renzi, durante la visita-maratona a Torino, dichiara: “Se perdo il referendum cambio mestiere”. E’ una frase che descrive l’approccio al voto del 4 dicembre. “Il referendum è l’ultima occasione per cambiare le cose”, spiega nell’intervista pubblica a Massimo Gramellini. Da registrare il feeling con la sindaca Chiara Appendino, con cui ha parlato di politica e G7 pranzando con caviale di tartufo.

Il sondaggio – La sfida di Renzi parte dal 33%. Mentre il Sì rimonta e passa in vantaggio

Piace l’abolizione del bicameralismo perfetto, bocciato il Senato non elettivo

La fiducia degli italiani nel premier Renzi resta attorno al 33 per cento, quella nel governo appena un punto sopra. La tendenza non si inverte. In compenso, la partita del referendum è apertissima, con il Sì che rimonta puntando su alcuni punti della riforma, che suscitano largo consenso.

Verso il voto  

Di eventi futuri che dominano il pensiero degli italiani (la ricerca è stata eseguita da Istituto Piepoli su campioni settimanali rotativi di 500 casi, rappresentativi della popolazione degli elettori) ce n’è solo uno: il referendum del 4 dicembre. Dal punto di vista formale si conferma il No, che è al 54% mentre i Sì sono al 46%. Tuttavia chi è abituato come me a fare test di prodotto è giunto a una conclusione un po’ diversa. Abbiamo sottoposto infatti agli italiani le varie aree referendarie contenute nel quesito che sarà proposto nella scheda elettorale. In sintesi, delle 8 parti in cui abbiamo suddiviso il quesito referendario, ben 6 ottengono la maggioranza assoluta dei Sì, e solo 2 ottengono una netta sconfitta, cioè un No da parte degli elettori. Quindi, nel caso in cui si spezzetti il referendum e si approvino o disapprovino le singole parti dello stesso, il risultato finale è marginalmente favorevole al Sì: il 47% approva il referendum contro il 46% che lo rifiuta.

La distanza è irrisoria. L’unica cosa altamente probabile è una forte partecipazione degli elettori alla prova. La nostra previsione è di una presenza al referendum di 30 milioni di italiani.

Il mondo del potere  

Dall’inizio di aprile, Renzi naviga sotto il 40% nella fiducia degli italiani. Quanto alla compagine ministeriale, tiene bene alla botta del tempo, anche se i Top 10 sono cambiati: nella prima epoca del governo erano sostanzialmente donne e adesso sono tutti uomini; la prima delle donne, Roberta Pinotti, compare infatti al sesto posto. La consuetudine di leader dei ministri si materializza in Graziano Delrio e l’ultimo della classe è, dall’inizio del governo, Angelino Alfano. In ogni modo, nel complesso, questo governo ha una popolarità più costante e dimostra di essere «più squadra» rispetto ai cinque governi precedenti.

Ma cosa ha fatto di buono questo governo? Lo abbiamo chiesto agli elettori e loro puntualmente ci hanno risposto che tra i provvedimenti del governo Renzi detiene la palma il bonus di 80 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti e per quelli a progetto. Seguono, in termini di preferenza, i tagli alla spesa pubblica e il taglio del 10% dell’Irap. Anche la riforma del lavoro, il Jobs Act e gli incentivi connessi alle assunzioni a tempo indeterminato completano l’area di maggior gradimento da parte dell’opinione pubblica. Quindi, più lavoro e meno tasse: queste sono le cose che valgono per la gente. Il resto è silenzio.

Il Quirinale  

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si fa poco sentire dalla gente soprattutto confrontandolo con l’attivismo del suo predecessore Giorgio Napolitano. La sua patente ritrosia a comparire non tarpa le ali alla sua immagine che è piuttosto alta: 6 italiani su 10 si dichiarano contenti della sua presenza al Quirinale. E’ ben vero che qualche punto, attraverso i mesi di gestione del ruolo di Presidente, Mattarella l’ha perso. Ma è sempre costantemente superiore a Scalfaro che aveva una media di 54/55% e non è lontano dagli ultimi momenti di Napolitano che qualche volta, come Ciampi, ha goduto del punteggio di solito riservato ai Re (oltre l’80%).

Le istituzioni  

Chi resta oltre al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio Renzi e ai suoi ministri? Ben poco secondo l’opinione pubblica, che infatti assegna punteggi bassi o in discesa persino a Luigi Di Maio (che in quest’ultimo mese ha perso alcuni punti in termini di fiducia). Quanto agli altri, il 27% assegnato a Beppe Grillo, il 21% assegnato a Matteo Salvini e il 14% assegnato a Silvio Berlusconi sono piuttosto poco: un’opposizione all’attuale governo è tutta da costruire, e senza un’opposizione seria, un governo serio perde colpi.

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Higuain? La clausola l’ha messa De Laurentiis…

Questo quanto riferisce il quotidiano

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha definito poco elegante la mossa, fatta dalla Juventus, del pagare interamente la clausola rescissoria in estate per acquistare Gonzalo Higuain. Tuttosport lo bacchetta: “Singolare che un imprenditore come il presidente del Napoli non si renda conto che la clausola rescissoria è stata da lui medesimo imposta a piè pagina del contratto che legava Higuain al Napoli. Ora sarebbe come se il concessionario di automobili di lusso definisse inelegante l’acquirente che, previo pagamento del prezzo fissato, si portasse a casa una delle migliori vetture in esposizione”.

‘Il referendum è l’ultima occasione per cambiare le cose’, parola di Renzi

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“Il referendum è l’ultima occasione per cambiare le cose”, spiega nell’intervista pubblica a Massimo Gramellini. Da registrare il feeling con la sindaca Chiara Appendino, con cui ha parlato di politica e G7 pranzando con caviale di tartufo. Dal barometro di Nicola Piepoli una notizia in chiaroscuro per il premier: il Sì è in rimonta ma la sua fiducia personale è al 33%. Ma intanto lui dichiara: “Se perdo il referendum cambio mestiere”.

Il salto senza rete di Renzi

Oltre al riconosciuto talento teatrale che fa di lui un conferenziere di alta gamma, il Renzi con cui ho conversato ieri in pubblico a Torino mi ha trasmesso una sensazione anomala per un presidente del Consiglio. Come di uno che si batte per vincere con tutte le sue forze, ma ha già messo in conto la sconfitta. Non so se si tratti di una tecnica psicologica appresa dai guru di Obama, ma l’uomo del Sì non sembra un politico impegnato in una delle numerose battaglie della sua carriera, una di quelle che si possono vincere o perdere, tanto alla peggio si rimane fermi un giro e si ricomincia. Nel caso in cui gli italiani gli sbattessero la porta del referendum in faccia, Renzi andrebbe a casa davvero. E non per cambiare ruolo, ma mestiere.

Sembra assurdo che un premier di appena 42 anni sottoponga a plebiscito la sua auto-rottamazione precoce su una faccenda di regole importanti ma fredde, invece che su una riforma di forte impatto emotivo come quelle del lavoro e della scuola. Ma ora non può più tirarsi indietro. Anche perché il voto del 4 dicembre non riguarderà la riforma costituzionale, di cui la maggioranza degli italiani ha capito ben poco. «Ti fidi ancora di Renzi più che dei suoi rivali?». Questa è la vera frase che sta scritta sulla scheda e a cui gli elettori dovranno rispondere Sì o No. Lui lo sa perfettamente, perciò va in battaglia senza piani di riserva. La sua è una debolezza talmente ostentata che potrebbe trasformarsi in un punto di forza.

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vivicentro/’Il referendum è l’ultima occasione per cambiare le cose’, parola di Renzi
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Renzi: referendum ultima occasione per il Paese. Se perdo cambio mestiere

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“Se perdo il referendum cambio mestiere”. A dirlo è il premier Renzi durante la visita-maratona a Torino. E’ una frase che descrive l’approccio al voto del 4 dicembre. “Il referendum è l’ultima occasione per cambiare le cose”, spiega nell’intervista pubblica a Massimo Gramellini. Da registrare il feeling con la sindaca Chiara Appendino, con cui ha parlato di politica e G7 pranzando con caviale di tartufo. Dal barometro di Nicola Piepoli una notizia in chiaroscuro per il premier: il Sì è in rimonta ma la sua fiducia personale è al 33%.

Renzi: se perdo cambio mestiere

Il premier: referendum ultima occasione per il Paese. L’Ue apre sulla flessibilità

TORINO – «La partita non è facile» ammette. Eppure «una vittoria del no vuol dire buttare via l’ultima occasione in trent’anni per cambiare le cose». Alla fine della giornata torinese, dopo aver dribblato l’argomento sia durante l’incontro con gli imprenditori sia nella visita allo stabilimento della Thales Alenia Space, per Renzi arriva il momento di affrontare il referendum. Si parte da un dato di fatto: dall’Ungheria alla Colombia, passando per la Brexit, quando si è andati al voto ha vinto il rifiuto per chi sta al governo. Il premier lo sa, «è un tema impressionante. Però io non ho paura dei miei concittadini e non ho paura della democrazia» dice nell’intervista pubblica con Massimo Gramellini all’Unione Industriale.

Sulla data del 4 dicembre la stampa internazionale continua ad allungare ombre: dopo Cameron, Renzi sarà la nuova vittima scriveva ieri il Guardian, che s’aggiunge a Financial Times e Wall Street Journal. Renzi taglia corto: «Credo non abbiano mai avuto una perfetta percezione dei problemi italiani». Gli industriali in platea, invece, sì. Si sono lamentati, ma ora applaudono quando il premier rivendica le misure economiche, dagli 80 euro «non sono una mancia», dice, agli sconti per chi investe passando dall’abolizione dell’Imu sulla prima casa e il Jobs Act. «Abbiamo fatto un sacco di errori, però le cose si stanno muovendo». E «criticare è bello, ma è più bello sporcarsi le mani e provare a cambiare». È una frecciata ai nemici interni – «D’Alema? Non penso che possa aprirsi una fase di duello con lui, mi piacerebbe confrontarmi con Berlusconi» – ma anche «ai leoni da tastiera» che una volta al governo si trovano in difficoltà. Riferimento chiaro al caso Raggi e agli affanni romani dei Cinque Stelle, e il premier puntualizza: «Non parlo di questa città».

Il patto per Torino  

A Torino, infatti, il barometro dei rapporti con la sindaca Appendino segna il sereno. I due si sfiorano in mattinata- «Cara Chiara», saluta Renzi dal palco – e il caffè al grattacielo di Intesa Sanpaolo si trasforma in un pranzo. C’è feeling e, sul tavolo, argomenti pesanti: dal G7 dell’Industria, che il prossimo anno sarà sotto la Mole, ai fondi per lo sviluppo delle infrastrutture. «L’incontro è andato bene, abbiamo parlato del patto per Torino. Sul modello di quello di Milano immaginando qualcosa per la nostra città», sorride la sindaca, che dà del «tu» agli industriali e, davanti al ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, rilancia l’idea delle «free tax area».

La nuova Leopolda  

Prima il premier era passato alla scuola del Cottolengo, «uno dei luoghi più belli d’Italia» dove tra i maestri e gli educatori promette che «valorizzerà l’insegnamento di sostegno». E poi la tappa alla Thales Alenia Space Italia, il centro simbolo delle attività spaziali, al lavoro su Cygnus e ExoMars, che prepara la missione su Marte del 2020. «Possiamo essere un Paese leader anche nell’innovazione», dice. Ma quello è il futuro. Il presente si chiama referendum: mancano meno due di mesi e per lanciare la volata, al giro di boa – dal 4 al 6 novembre – il presidente del Consiglio si riaffiderà alla Leopolda. Si potrà discutere anche di legge elettorale: «Il ballottaggio per me è giusto. Ma vogliamo eliminarlo? Vogliamo cambiare la legge elettorale? Bene, discutiamone. Ma non mi si dica che l’Italicum è antidemocratico». Mano tesa pure agli elettori dell’opposizione: «Un fracco di gente della Lega e dei Cinque Stelle, quando leggerà il quesito referendario, voterà sì».

L’appoggio di Boccia  

Di sicuro, lo farà la Confindustria. «Al referendum ci auguriamo che vinca il sì perché quando prendiamo una posizione non lo facciamo per un atto formale, ma perché ci crediamo», scandisce il presidente Vincenzo Boccia chiudendo l’assemblea che segna il passaggio di testimone tra Licia Mattioli e Dario Gallina al vertice dell’Unione industriale. Non è la riforma perfetta, ammettono parecchi degli industriali presenti in sala. E lo sa anche il premier. «In futuro – dice – Ci sarà lo spazio per migliorare e intervenire».

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Rog, che duttilità: Sarri l’ha provato ovunque a centrocampo

I dettagli

Sette gare prima della prossima sosta per le nazionali, dove si può provare a dare spazio a Rog, Diawara e Tonelli. Il Corriere del Mezzogiorno riferisce che “nelle scorse settimane era toccato a Rog, schierato come mediano o a sinistra o a destra, ma lui può giocare anche da trequartista. Per Sarri sarebbe una tentazione giocare con il suo vecchio modulo, ma il 4-3-3 ora non si tocca. Scalpitano i nuovi, ma anche i vecchi come Mertens”.

Icardi, Wanda Nara: “L’offerta del Napoli meritava rispetto! No al film di De Laurentiis”

Le sue parole

Wanda Nara, agente e compagna dell’attaccante dell’Inter Mauro Icardi, ha rilasciato una lunga intervista al settimanale della Gazzetta dello Sport ‘SportWeek’, della quale viene proposta un’anticipazione da parte del quotidiano: “Inter ed il direttore sportivo Piero Ausilio? Torniamo amici come prima: è un gran professionista. Non si sa a quanti soldi, tantissimi, ha rinunciato Mauro per restare all’Inter e che la Juve ha cercato di prenderlo fino a due minuti dalla mezzanotte del giorno in cui poi ha concluso con Higuain. L’offerta del Napoli era importante e meritava rispetto. De Laurentiis mi aveva proposto un film. Ho detto no: dove trovo il tempo con cinque figli?”.

Decesso Mascolo: avvisi di garanzia a 5 medici e personale del 118

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Sottoposti ad indagine i medici del pronto soccorso, cardiologia e radiologia. Avviso anche per i soccorritori del 118 che non avrebbero fatto l’indispensabile quando sono stati chiamati

Castellammare di Stabia. Michele Mascolo, 31enne stabiese abitante nella zona di Madonna delle Grazie dipendente di una società informatica di Napoli, nella mattinata di mercoledì scorso, 5 ottobre 2016, si era recato al pronto soccorso lamentando dolori all’addome. Dopo le visite e gli esami i medici gli diagnosticarono una semplice colica addominale per cui fu dimesso senz’altre attenzioni o cure ed invece, stando a quanto accaduto in poche ore, ben diversa doveva essere il suo stato reale. Dopo appena 6 ore, infatti, Michele fu costretto a tornare nuovamente al pronto soccorso lamentando dolori ancora più forte ma ormai, a quanto sembra, era già tardi tanto che morì prima ancora di poter completare nuove visite e controlli per quello che, a posteriori, appare possa essere stato, presumibilmente, un infarto addominale.

Oggi si è avuto un primo sviluppo nelle indagini a seguito delle quali, sia pur per quello che viene definito come “atto dovuto” dalla Procura di Torre Annunziata, detentrice del caso, sono partiti 5 avvisi di garanzia nei confronti dei cinque medici intervenuti nei due ricoveri ed anche nei confronti del personale del 118 che aveva prestato i primi soccorsi ed il trasporto al Asan Leonardo.

Intanto, dall’Asl NA 3 Sud fanno sapere che i medici intervenuti avrebbero osservato con professionalità il protocollo e disposte, ed effettuati, tulle le analisi e gli esami di rito e che pertanto, gli stessi, sono a disposizione della magistratura per qualunque chiarimento.

Dopo le “formalità” d’uso si è ora in attesa dell’esito dell’autopsia che sarà effettuata domani pomeriggio e che potrà stabilire, con precisione, le cause del decesso.

Modugno: “58 mln per Koulibaly? L’avrei impacchettato e mandato via”

Modugno ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto il giornalista Francesco Modugno, che ha dichiarato: “Koulibaly, a 58 milioni di euro, l’avrei impacchettato e portato a Londra. Ha dei mezzi straordinari, è potente e prepotente, è un giocatore che, se raffinato ulteriormente, fa la differenza. Ma a quei soldi si vende. Il Napoli ha avuto una grandissima forza nel trattenerlo, la permanenza è condizionata anche dalla cessione di Higuain”.

Alvino: “Mertens il più in forma, ma Lorenzo Insigne…”

Alvino ai microfoni di Radio Goal

Ai  microfoni di Radio Goal, è intervenuto Carlo Alvino, giornalista di Tv Luna, che ha dichiarato: “Mertens? Sta meglio di Insigne mentalmente e fisicamente, ma la bravura del Napoli sta nell’avere un sostituto come Insigne, un fior fior di giocatore. Il club sta provando ad allargare il concetto dei co-titolari in ogni ruolo, in questo modo si arriverà al top”.