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Galli: “La differenza è che se i bianconeri non giocano bene vincono lo stesso”

Le parole di Giovanni Galli

L’ex portiere del Napoli, Giovanni Galli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Crc nel corso di Si gonfia la rete, parlando del campionato in corso: “L’unico avversario della Juventus in Italia è la Juventus stessa. I bianconeri in campionato partono avvantaggiati e anche se giocano male vincono lo stesso. La prova è stata la partita contro il Palermo, la Juve ha fatto una partita disastrosa ma con un solo tiro in porta è riuscita a vincere. A differenza della Juventus il Napoli si deve impegnare e deve giocare bene per vincere”.

Ranieri: “Sarri è onesto, le sue parole sulla Juve sono vere, ma c’è una cosa che non dice”

Le parole dell’allenatore del Leicester

L’attuale allenatore del Leicester, Claudio Ranieri, ha rilasciato alcune dichiarazioni in occasione del Premio Mecenate. L’ex mister di Juve e Napoli ha parlato in particolare delle dichiarazioni di Sarri sul campionato: “La Juve è una squadra che da anni semina bene e raccoglie meglio. Le parole di Sarri sui bianconeri? Dice la verità, ma io so che dentro di se lui sta pensando a tutto pur di sconfiggere la Vecchia Signora. La Juventus adesso è di un altro pianeta, ma il Napoli ci proverà fino alla fine, ne sono certo”.

La Chieti calcio femminile pronta al riscatto sabato contro il Como

Stamattina presso il Caffè Letterario “Il Duca Minimo” di Chieti Scalo è stata presentata alla stampa la prima partita casalinga della Chieti Calcio Femminile.

Si giocherà sabato 8 ottobre alle ore 15.00 allo Stadio “G. Angelini” contro il Como.

Sarà un match importante per le neroverdi pronte a riscattare la sconfitta subita al debutto con le Campionesse d’Italia del Brescia.

Alla conferenza erano presenti il Mister Lello Di Camillo e il difensore Giada Di Camillo che hanno parlato delle difficoltà di questa partita tornando anche ad analizzare la sconfitta di Brescia nei suoi aspetti positivi e negativi.

“Sabato sarà una partita importante per la squadra soprattutto per il fatto che dopo seguiranno due settimane di sosta – spiega Mister Di Camillo – e quindi lavorando quindici giorni senza giocare l’umore può cambiare a seconda del risultato che faremo: sarebbe ben diverso avere zero punti dall’averne uno o tre, avendone tre si lavorerebbe con stimoli migliori, perdendo sarebbe invece dura.

Conoscevamo molto meglio il Brescia, avevo potuto studiare abbastanza bene la partita. Con il Como ho avuto meno materiale a disposizione da analizzare, ma mi sembra di aver capito dove potrebbero avere problemi. Voglio che la squadra mi confermi quanto di buono ha fatto nella prima parte del match a Brescia, ma non tanto sotto l’aspetto tecnico – tattico, quanto su quello dello stimolo a raggiungere il risultato, la parte tecnico – tattica sarà smussata strada facendo. In questo momento sto facendo giocare anche un paio delle mie ragazze fuori ruolo per questioni di rosa, sarebbe servita almeno una ragazza in più, ma questa non è una scusante. Credo infatti che questa squadra sia già pronta per salvarsi, sarà il campo poi a dire dove potremo arrivare. Per raggiungere l’obiettivo bisognerà sempre mantenere la concentrazione giusta durante la stagione”.

Il mister ha rivolto alla fine un appello al pubblico di Chieti: “Noi abbiamo proseguito la linea di lasciare l’ingresso gratuito allo stadio, tutte le nostre antagoniste fanno pagare l’ingresso, noi abbiamo invece fatto un regalo a chi ci vorrà venire a seguire, ora loro devono farci un regalo venendo ad incitarci allo stadio”.

 

Giada Di Camillo ha fatto il punto sulla situazione della squadra e sulla partita che l’aspetta:

“Ripartiamo dai sessanta minuti giocati bene a Brescia; questa settimana abbiamo ricominciato a lavorare già con una mentalità diversa nel senso che  sembriamo più squadra nel giro di pochi giorni. Il mese che siamo state insieme ci ha aiutato tanto, sabato è stata una sconfitta costruttiva. I sessanta minuti positivi ci  hanno fatto bene a livello psicologico e stiamo lavorando con una voglia diversa per vincere e conquistare i primi tre punti dimostrando di dimostrare questa categoria”.

Tornando ancora sul match di Brescia Giada Di Camillo ha ribadito il concetto del cambiamento di mentalità nella squadra: “Gli ultimi trenta minuti di gioco ci siamo disunite fraseggiando un po’ meno e chiudendo meno gli spazi, una compagine forte come il Brescia poteva solo fare tesoro degli errori ingenui che abbiamo commesso. Archiviamo la bella e brutta esperienza allo stesso tempo fatta sabato scorso e guardiamo oltre. Dobbiamo da ora in poi affrontare ogni partita come se fosse uno scontro diretto, conquistare più punti possibile con qualsiasi squadra. Ora conosciamo i nostri limiti, sappiamo dove possiamo spingere di più e dove lavorare meglio. Da questa settimana abbiamo compreso che bisogna pigiare sull’acceleratore senza risparmiarsi, impegnarsi in ogni momento dell’allenamento. Al campo si respira già un’aria diversa”.

Anche Giada Di Camillo chiama a rapporto il pubblico di Chieti, ma non solo:

“Deve essere il dodicesimo in campo, fare cioè la differenza: noi ci stiamo impegnando al meglio cercando di concentrarci sia sulla mentalità che sul fisico per raggiungere il top della forma ed affrontare i prossimi novanta minuti al meglio. Voglio tanta gente di Chieti allo stadio, ma non solo, vorrei che accorressero a vederci da tutta la regione in quanto quest’anno noi abbiamo la responsabilità di rappresentarla nel calcio femminile a livello nazionale nel campionato di Serie A e mi piacerebbe che venissero in tanti da ogni parte d’Abruzzo.

È uno stimolo grande avere un pubblico che dagli spalti si fa sentire”. 


 

 A CURA DELL’Addetto Stampa Chieti Calcio Femminile

Piero Vittoria  

Avv. Maradona: “Domani è attesa un’importante sentenza per Diego”

Le parole del legale del Pibe de Oro

L’avvocato di Diego Armando Maradona, Angelo Pisani, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Club Napoli All News, in onda su Teleclubitalia, parlando della situazione legale dell’argentino: “Domani, dal Tribunale di Napoli ci aspettiamo una sentenza che darà ragione a Diego per quanto riguarda la sua situazione con il fisco italiano. Sentenza che, a mio parere, sarà positiva per noi poiché Diego non ha alcuna colpa”.

Ezio Zingarelli nella contraddizione dell’arte divenuta oggetto di consumo

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MOSTRE – L’artista Ezio Zingarelli * in mostra fino al 17 ottobre alla “Galleria ab/arte” di Brescia, procede in un percorso individuale di grande interesse, dove trova nella tecnica mista il suo stile e la modalità d’espressione pur tenendo come base la pittura, in composizioni dense di forza creativa nella ricerca sull’oggetto trovato trasformato in opera d’arte. Non solo tele, dunque, ma altri supporti e materiali come stoffe, manifesti, giornali, juta, che combina e pennella in mescolanze autonome.

Ezio ZingarelliLa citazione è quella del racconto fin dal titolo della monografia che accompagna la mostra dal titolo: “Ezio Zingarelli e la necessità del reale” (ed. ab/arte, pp. 80). E lo schema è quello storico dell’arte che reclama a sé la vicinanza dell’estetica in una valutazione relazionale. Torna l’imperscrutabile e l’esperienza nell’uso di materiali eterogenei in una sorta di itinerario che ha dato molto al neo dada e al concettuale in cui Ezio Zingarelli interviene stracciando pubblicità e immagini di strada, e allo stesso tempo facendole sopravvivere in un farsi e disfarsi in cui compendiare i protagonisti della sperimentazione visiva degli anni Sessanta del Novecento. Riconfigura, in tal modo, il collage inserendolo nel proprio linguaggio espressivo, per arrivare all’assemblaggio, memore della storica mostra al MoMa di New York in ottobre del 1961 (The Art of Assemblage), e riprende il “papier collé” in un rimando velato ai “reade-mady” e ai “combine painting”, per dare all’arte – dichiara – la vitalità necessaria a introdurvi la vita, e per questo disassembla nel ritrarre la società che distrugge i valori morali.

E’ questa la manipolazione messa in atto da Zingarelli, ed è questo il senso percepito nell’estensione dell’utopia sociale dei nouveaux realiste, raccolti attorno a Pierre Restany, che supera nel divenire stesso dell’opera d’arte, nella distinzione tra artista e cut-up interpretativi, in una varietà letteraria stilistica allorquando frammenta i giornali e li ricompone mischiati in un senso logico per la sua rappresentazione.

Un’arte da leggere? Pure. Perché Zingarelli non dà mai nulla per scontato, finanche per quanto presuppone in un livello di finalità da prendere in esame per i molti aspetti connaturati al razionale, quale sia l’approccio. E l’innesco è quello del dialogo di quelle pagine strappate, in cui sembrerebbe richiamare un quadro di Franco Gentilini che negli anni Trenta del Novecento si autoritrae vestito di ritagli di giornali dai titoli roboanti di successi militari del regime.

Crea, in sostanza, un problema nell’agire secondo la volontà mai gridata del concetto di mimesi della deriva contemporanea che avvicini a un’idea catartica, in una sorta di antropologia della memoria che Ezio Zingarelli pone nei sacchi di juta stratificati a tradurre la mediazione all’indignazione dell’abitudine, nell’era post-postmoderna in cui non si riesce più neanche a scorgere un nuovo mondo. Una soluzione nell’arte come giuntura tra differenze da custodire e la contrapposizione di limitazioni emotive, è l’immediato avvicendamento in uno sguardo pieno delle sue opere, a contrastare l’irrealtà nella saggistica della sospensione dell’incombente: luce e ombra tra visibile e invisibile, incline verso la coscienza come punto di resistenza etica ed estetica. E c’invita a osservare con occhi nuovi la realtà che ci assedia eppure non ce ne accorgiamo, vittime dei mass media e della pubblicità, che non fanno elaborare un modo di vedere questo reale contemporaneo.

Non è così per il nostro autore, che con maggiore avvedutezza proporziona il conflitto nella condizione del dissociarsi, nel passo determinante nello sviluppo di una sperimentazione che conferisca tangibilità, nella confusione politica e sociale che rende tutto elusivo e mette nell’impossibilità di comprendere. Perché c’è l’insicurezza dei giovani, ma c’è anche l’indagine intellettuale che chiede la via per affrontare relazioni umane condivisibili in un momento, anzi in un’epoca, in cui tutto declina.

Pratica analitica nella sua appartenenza all’arte che si nutre di attualità, in mescolanze popolate dai silenzi di questa società. Sono le sue finestre sull’universo alla ricerca di una soluzione culturale con uno sguardo disincantato ma non provocatorio, lontano dalle esperienze ludiche di certa arte contemporanea, non foss’altro per la maturità dell’iniziarsi creativo a sessant’anni, e trovarsi oggi a settanta in un percorso in cui ha bruciato tappe intermedie di riflessioni e di evoluzioni stilistiche. Non è poco. Ma rende possibile essere considerato un “giovane” artista, se al limite dell’età si concede il beneficio del futuro, giacché ha personalizzato la pienezza dell’invecchiare nel confrontarsi non con la consuetudine di giornate vuote, quanto piuttosto con l’investigare alternative nella lettura di libri d’arte. Magari non ha certezze o responsi assoluti – e chi ne ha? – ma li cerca nel discutere con quanti guardano i suoi lavori, e per questo usa titoli di un giornale o righe di testo incolonnate tra cromie che richiamano fiducia e passioni, in risultati che dall’arte molti hanno rimosso.

L’artista Zingarelli, in fin dei conti, incarna il carisma dei precursori in un interesse documentario che svolge come un carteggio sull’oggetto d’uso, per rivendicare l’eredità e l’esigenza dell’uomo incoerente nel consumismo che non riesce a esaurire problematiche e motivi tipici di un contesto italiano. Fa dunque risaltare la finitezza dell’immagine che risulta in contrapposizione all’individualismo in una pittura che potremmo definire corporea, per l’intensità di sintesi in raffigurazioni a traguardo di una crescita interiore oltre il purismo figurativo. E a volte abbonda per quegli interventi successivi a coprire di fatto la visibilità dell’immagine stessa in una densità materica o sotto velature di tulle e carte quasi a rifigurare, in un peso fisico dato da rottami di ferro, la scorta di primordiali allusioni alla violenza economica dell’oro.

La discriminante della cultura contemporanea, infatti, sta nella soggezione al potere che fagocita la lotta individuale e postula la decadenza in un ripiegamento che Zingarelli rifiuta per una storia riposta in ogni carta che recupera e incolla e dipinge in una unità organica che diviene il suo “manifesto”. Da qui l’aggiunta di materiali non cartacei in un dispositivo grafico determinato dal progressivo uso dei supporti (tela, legni, tavole, cartoni) come se fossero muri di colore o, in una operazione posteriore a quella di Rotella, muri da scrostare. In tal senso si possono veder convergere la tecnica e la sintonia con i “frammenti” che assumono policromie di contorno pluriculturali o transculturali, osservando il riconoscimento di principi universali, nel rinnovo di un “Melting pot” che dagli anni Ottanta del XX secolo è ancora oggi attuale.

Sono le opportunità che Zingarelli cede nel dilatare attendibilità differenti in un processo connettivo con il pubblico cui far arrivare il suo messaggio, a indicare un nesso all’opinione nel conseguire una verità presupposta invece che incondizionata. Perché è l’oggetto che descrive e cambia lo scopo insito nell’integrarsi in una trama pittorica che a volte campiona inclinazioni espressioniste-astratte.

Quadri che sono il compendio di un’ambizione rivelativa in creazioni partecipative e comunicative, e sono il filo che lega generazioni d’artisti capaci di farci pensare che l’arte sia ancora in grado di cambiare qualcosa. In questo è nitido il suo intento, e ne sono palesi le ragioni al fine di proiettare condizioni che prescindono da prospettive visive nel vestire di colore i “rifiuti” della produzione capitalistica con l’impiegare materiali della tecnologia moderna, nei contrasti di superfici sfuggenti e mai ferme, pur tuttavia delimitate in strutture conoscibili e determinanti al suo percorso.

Assistiamo, dunque, a coinvolgimenti creativi atti a stimolare atteggiamenti costruttivi nelle attuali difficoltà senza altra risorsa che non la provocazione priva della tradizione con i suoi meriti. Per questo Zingarelli, fuori da etichette di gruppi o movimenti, rivendica la libertà di realizzare proposte non per evadere chissà dove ma per deporre la riconoscibilità nella contraddizione dell’arte divenuta oggetto di consumo non più partecipe della società. Come? Con la sua comunione alla poetica del fare per investire in un ritorno della cultura, e quindi innescare una interdipendenza e un contagio che configuri realtà e visione, quasi un dittico nelle varianti declinate attraverso un filtro letterario. Un artista, finalmente, del terzo millennio, e la riconoscibilità sta nell’occasione di pronunciare i privilegi di un’arte ormai in retroguardia e connotata dalla fine di un contraddittorio come risorsa.

Andrea Barretta

“Ezio Zingarelli e la necessità del reale”, a cura di Andrea Barretta, Galleria ab/arte, Vicolo San Nicola 6, Brescia, dal 17 settembre al 17 ottobre 2016.

Orari: da giovedì a sabato 9,30 – 12,30 e 15,30 – 19,30

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Sostegno, carenza docenti dovuta alla 107/15? No!

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No, alla possibilità data ai docenti di lasciare il posto con varie motivazioni.

SOSTEGNO – La mobilità straordinaria ha avuto, ed ancora, delle conseguenze assai gravi sull’inizio dell’anno scolastico, sugli allievi, soprattutto, disabili.

Alla mobilità, com’è noto, sono seguite le assegnazioni provvisorie, che hanno permesso a migliaia di docenti, trasferiti nelle regioni del Centro-Nord, di rientrare nelle province del Sud.

Come ha prontamente riferito la nostra redazione, i rientri hanno riguardato principalmente i docenti di sostegno, grazie all’attribuzione di migliaia di posti in deroga.

Tra le vittime di tale situazione, ricordiamo ad esempio il “Salvemini” di Casalecchio di Reno, dove sono stati trasferiti 18 docenti di sostegno, 17 dei quali hanno ottenuto l’assegnazione provvisoria, i cui provvedimenti sono stati effettuati in questi giorni, per cui le scuole di titolarità sono rimaste senza docenti, come il caso appena citato.

Nell’istituto suddetto, inoltre, è scoppiata una polemica per il fatto che il DS avrebbe detto ai genitori dei disabili di tenerli a casa sino alla nomina dei supplenti. Il dirigente in questione, Carlo Braga, ha respinto le accuse affermando, all’agenzia Ansa, di non aver detto di tenere a casa gli allievi ma di valutare, nel caso di studenti con problemi gravissimi, la possibilità di lasciarli a casa, qualora la mancanza dell’insegnante di sostegno potesse destabilizzarli.

Il problema dovrebbe risolversi (si fa per dire) tra questa e  la prossima settimana; tra domani e sabato, infatti, l’ATP procederà all’attribuzione degli incarichi, ma le graduatorie si esauriranno presto, se già non lo sono. Da lunedì, poi, il DS nominerà dalle graduatorie di istituto, ma si tratta di docenti non specializzati.

Alla domanda “se tutto ciò sia dovuto alla buona scuola”, il dirigente risponde:  “No. La ‘Buona scuola’ ha garantito diritti e stabilizzato posti di lavoro. Il problema è stato garantito ai docenti di lasciare il posto di lavoro con varie motivazioni. Ora, visto che i contratti sono triennali, questo problema rischia di ripetersi anche nei prossimi due anni”.

orizzontescuola – #LaBuonaSòla! ?

Ass. Borriello: “Niente impianto da ventimila posti. Pronta una nuova convenzione per il San Paolo”

Ciro Borriello, Assessore allo Sport del Comune di Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Il  San Paolo è un progetto che stiamo portando avanti da diverso tempo e che vogliamo realizzare nonostante le innumerevoli difficoltà. De Laurentiis può fare tutte le considerazioni che vuole, noi seguiremo il percorso prestabilito. I tifosi napoletani non gradiscono uno stadio da ventimila posti, loro vogliono restare nel tempio del calcio.

Vogliamo una nuova convenzione che possa durare dai tre ai cinque anni. Lo scorso venerdì  abbiamo  presentato una bozza di progetto agli Uffici Regionali del Coni il quale è stato valutato valido. Il tutto dovrà essere convalidato proprio dal Coni. La prima ad essere adeguata sarà la Tribuna Stampa, poi gli spogliatoi e  tutte le aree di accoglienza per le ospiti. La Uefa , nei mesi scorsi, ci ha richiesto proprio una zona di accoglienza per la stampa estera”.

Tonelli: “Avevo pensato di lasciare il calcio: ora posso esordire in Champions”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss è intervenuto Lorenzo Tonelli, difensore del Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“La Champions è una competizione che sottrae molte energie, dopo può succedere che hai un calo fisico o mentale. Non dobbiamo bloccarci ma andare avanti per la nostra strada. Mai avuto alcun dubbio di vestire la maglia azzurra, purtroppo ho concluso male la scorsa stagione e anche durante il ritiro ho avuto qualche noia fisica. Ciò non mi ha permesso di allenarmi al meglio, per questo ho bisogno di più tempo per recuperare. Sarri? E’ lo stesso di Empoli ma è cambiata la sua mentalità: a Napoli sei obbligato a vincere sempre. Siamo pronti a livello fisico e mentale per affrontare la Roma. Nazionale? E’ una conseguenza del lavoro che svolgi con il club, ora voglio solo tornare in campo.

L’urlo del San Paolo in Champions è qualcosa di incredibile. Ho fatto di tutto per convincere la società a prendere Zielinski. E’ un centrocampista straordinario con ampi margini di miglioramento. Un sogno per me segnare al San Paolo e sentire urlare il mio nome. Napoli è una città fantastica, insieme alla mia ragazza ne sono stato molto colpito. Anche i tifosi mi hanno accolto bene e  sento di doverne ripagare la fiducia. Pochi anni fa giocavo lo spareggio per rimanere in C e avevo pensato di abbandonare il calcio. Adesso posso esordire in Champions, un sogno .

Giaccherini, l’ agente: “Le parole di De Laurentiis sui procuratori non mi sono piaciute ma lui…”

Furio Valcareggi, agente di Emanuele Giaccherini, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“Dispiaciuto delle parole di De Laurentiis, noi procuratori siamo persone perbene. Non accetto il fatto che ci definisca il cancro del calcio. Potrei dire lo stesso di molti presidenti di club. Con la società azzurra ho lavorato con grande serenità nella trattativa Giaccherini, c’ è stata piena sinergia con Giuntoli e Chiavelli. Detto questo non ce l’ ho con De Laurentiis. I tifosi sono davvero fortunati ad avere un presidente come lui, molto legato alla squadra. Ma meglio non fare di tutta l’erba un fascio”.

Koulibaly, l’ agente: “E’ molto motivato. Parole di De Laurentiis? Possibile strategia”

Ai microfoni di Radio Crc, nel corso di Radio Gol, è intervenuto Bruno Satin, agente di Kalidou Koulibaly. Ecco quanto evidenziato:
“Con Sarri abbiamo una programmazione specifica sulla gestione di Kalidou. De Laurentiis ha posto le basi per la prossima stagione. Il fatto che abbia parlato dell’ offerta del Chelsea potrebbe essere una strategia ma non voglio entrare nella questione . Kalidou potrebbe anche restare a vita ma nel calcio mai dire mai.
L’ inizio di stagione è stato nel complesso positivo. Il Napoli può vantare una rosa ampia e competitiva. Koulibaly è carico di motivazioni, soprattutto nel giocare la Champions League”.

Reina: “A Napoli mi sento a casa. Buffon? Tanta ammirazione per lui”

Pepe Reina, portiere della Spagna e del Napoli, ha rilasciato un’ intervista al quotidiano Marca in vista della sfida tra Italia e Spagna valevole per le qualificazioni ai mondiali di Russia 2018.  Ecco un estratto:
L’ Italia è casa mia. Sono felice a Napoli, è una città molto simile al sud della Spagna”.
Su Buffon – “ A 38 anni rimane uno dei migliori portieri in circolazione, un riferimento per i giovani. Ho un ottimo rapporto con lui, nonostante la rivalità tra Juve e Napoli. C’è rispetto reciproco e da parte mia tanta ammirazione”.
Sulla difesa azzurra –L’assenza di Chiellini può essere un fattore molto importante. Giocherà Bonucci che un difensore impressionante: esce palla al piede ed è molto aggressivo, ha le qualità di un centrocampista”.
Sul centrocampo – “Non so chi giocherà tra De Rossi e Verratti. Di sicuro De Rossi ha tanta esperienza e in partite come queste non passa inosservato. Al di là degli interpreti giocano con pochissimi tocchi”.
Attacco – “Pellè ed Eder si intendono alla perfezione, è una coppia che ci darà filo da torcere. Con tutto il rispetto la Nazionale italiana non ha mai avuto una squadra particolarmente talentuosa, eppure è tra le più competitive. La sua caratteristica principale e la competitività”.
Modulo – “Il 3-5-2 è un sistema di gioco difficile da affrontare, soprattutto perché si crea superiorità numerica a centrocampo. Del resto è un modulo che anche dei difetti e cercheremo di sfruttarli”.
Stadium – “Ci sarà il pienone ma noi non abbiamo nessun timore. Dobbiamo fare il nostro gioco”.

Juve Stabia, il programma gare del fine settimana del settore giovanile delle Vespette

Questo il programma del settore giovanile delle Vespette

Si avvicina il nuovo week-end delle Vespette, dalla Berretti ai campionati regionali, questo il programma delle gare:

Berretti, Juve Stabia – Siracusa sabato ore 15 – stadio Menti (diretta radio su ViviRadioWeb)

Under 17, Sambenedettese – Juve Stabia domenica ore 15 – Campo comunale di Castorano (Ap)

Under 15, Sambenedettese – Juve Stabia domenica ore 11 – Campo comunale di Castorano (Ap)

Allievi Regionali, ARCI Scampia – Juve Stabia sabato ore 15.30 – campo conunale di Scampia

Giovanissimi regionali, Juve Stabia – Promotion Soccer sabato ore 17 – stadio Romeo Menti

a cura di Ciro Novellino

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Pillitteri di Palermo arbitra al Granillo Reggina-Juve Stabia

E’ della sezione del capoluogo siciliano Pillitteri l’arbitro designato in “riva allo stretto” per Reggina-Juve Stabia

Per l’ottava giornata d’andata del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà domenica 9 ottobre alle ore 20 e 30 all’“Oreste Granillo” di Reggio Calabria è stato designato Luigi PILLITTERI della sezione di Palermo a dirigere la gara tra Reggina e Juve Stabia.

Luigi PILLITTERI di Palermo
Luigi PILLITTERI di Palermo

Pillitteri, nato a Palermo il 27 febbraio 1985 è al suo quarto campionato in Lega Pro, nelle stagioni passate ha diretto in due occasioni gare della Juve Stabia, rispettivamente di allievi nazionali e di primavera, questi i due precedenti:

– 21 aprile 2013 – Campionato Nazionale Allievi lega Pro girone ‘ G ‘

TRAPANI – JUVE STABIA 1 – 1.

– 9 marzo 2014 – Campionato Nazionale Primavera girone ‘ C ‘

CATANIA – JUVE STABIA 3 – 0.

Assistente numero uno sarà: Salvatore SANGIORGIO della sezione di Catania;

l’assistente numero due: Veronica VETTOREL della sezione di Latina.

Giovanni MATRONE

Ambiente, Marrone: accelerare su depuratore Punta Gradelle

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Il presidente Confapi jr: «Mare inquinato, a rischio l’economia sorrentina»

NAPOLI  «Bisogna completare al più presto i lavori del depuratore di Punta Gradelle, in penisola sorrentina: il mare è vita, ma è anche un asset economico tra i più importanti della nostra provincia».

A dirlo è Raffaele Marrone, presidente del gruppo Giovani Confapi di Napoli.

«Tra ritardi nel completamento dell’impianto, che dovrà occuparsi anche dello smaltimento dei fanghi, e le difficoltà legate alla messa in funzione del sistema di grigliatura di filtraggio – continua Marrone – non possiamo permetterci ulteriori tentennamenti che causerebbero danni all’ambiente e all’intero sistema turistico sorrentino».

«Quest’estate abbiamo assistito, come purtroppo accade da tempo ormai, ai soliti problemi legati all’inquinamento delle acque e alle consequenziali ordinanze di divieto di balneazione – prosegue il leader dei giovani imprenditori -. Il depuratore di Punta Gradelle è strategico, in questo senso. Non possiamo consentire, con la crisi che colpisce ovunque, che il brand turistico della Costiera perda valore».

«L’appello è dunque alla Regione Campania e agli altri Enti a vario titolo coinvolti – conclude Marrone – per terminare l’installazione entro quest’anno e affrontare la prossima stagione turistica, già dalla primavera, con maggiore serenità e con la consapevolezza di poter competere, come bellezze e servizi, con le grandi capitali mondiali del turismo».

Le nostre abitudini studiate e usate per fare profitti

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Ci sono aziende che studiano le nostre abitudini e poi le usano per fare profitti. E non stiamo parlando solo di tracce digitali. Come spiega Carola Frediani la nuova frontiera dei procacciatori di dati sono i “profili unici”, contenitori che raggruppano le nostre caratteristiche (emozioni, ideologie, hobby) anche nel mondo reale. I rischi sono molti e per questo “la speranza è che il nuovo regolamento Ue sulla privacy possa aiutare a risolvere il problema”.

Prezzi più alti e servizi peggiori se non piacete ai mercanti di dati

Il nostro profilo in vendita. Emozioni, ideologia, hobby: tutto è marketing

Alcuni di noi pensano ancora in termini di offline e online, ma c’è chi questa divisione fra mondo fisico e virtuale l’ha già superata. Con l’obiettivo di fare più soldi. Una serie di aziende hanno capito che per rendere ancora più redditizia l’economia basata sui dati – i nostri – occorre far saltare questa barriera. Creare dei profili unici dei consumatori, e non perderli mai di vista, che siano dentro a un negozio o a mettere cuori su un social network.

È la sfida di un settore tanto emergente quanto opaco: quello dei mercanti di dati.

A fare luce sui loro meccanismi ci provano ora due ricercatori europei, Wolfie Christl e Sarah Spiekermann, che hanno appena pubblicato «Networks of Control (Reti di Controllo)», lo studio più approfondito mai effettuato su questo aspetto dell’economia digitale. Un tema rimasto trascurato rispetto al dibattito sulla sorveglianza governativa, ancora in questi giorni sulla ribalta con Yahoo e il suo presunto programma per individuare specifiche email per conto del governo Usa.

DALLE TUE TELEFONATE SI SCOPRE IL CARATTERE  

Alcuni tratti caratteriali di base – quanto meno quelli considerati nel modello cosiddetto dei Big Five (estroversione, amabilità, coscienziosità, stabilità emotiva, apertura) potrebbero essere predetti sulla base dei metadati ottenuti da smartphone con un’accuratezza del 75, 9%, sostiene uno studio svizzero. Che ha individuato la personalità di alcuni proprietari di telefonino analizzando solo i loro metadati: ovvero il numero di telefonate, la loro durata, la quantità di chiamate ricevute o fatte, il numero di Sms ricevuti o inviati, la quantità e il tipo di utilizzo di varie app (chi usava più Office era considerato più aperto a esperienze; chi riceveva più chiamate era invece considerato più disponibile ed emotivamente stabile). Un altro studio ha fatto la stessa cosa a partire dai tabulati telefonici, quelli che sono conservati per un periodo dai nostri operatori (data retention). Secondo gli autori, lo studio per la prima volta mostra come la personalità possa essere tratteggiata in modo affidabile anche solo attraverso i dati telefonici standard. Ma è possibile anche prevedere dove un utente sarà domani a partire dall’analisi di sue chiamate, Sms, tracce Gps, Bluetooth, Wlan. Alcuni ricercatori inglesi hanno previsto la probabile posizione geografica dei partecipanti a uno studio nelle successive 24 ore, con un errore medio di un chilometro. L’aspetto più interessante è che quando introducevano anche i dati sulle interazioni sociali degli utenti, migliorava l’accuratezza della previsione. I nostri legami sociali sono un’importante risorsa di informazioni su di noi. 

Per unificare dunque tutte le informazioni che ci riguardano – quelle che lasciamo al supermercato o mentre navighiamo online – per poi suddividerle in migliaia di attributi e rivenderle in pacchetti, queste aziende, o data broker, utilizzano degli identificatori unici. Sono come impronte che ognuno di noi lascia in giro senza rendersene conto: numero di telefono, casella di posta elettronica, indirizzo Ip, configurazione del browser e cookies.

A partire da queste etichette, le tessere delle nostre personalità, azioni, gusti, amicizie sono progressivamente incrociate a partire da diversi database. Che rischi ci sono a lungo termine – si chiedono i due autori – se già oggi essere catalogati come estroversi o nevrotici potrebbe cambiare il servizio ricevuto da un call center? Già sono stati riscontrati due fenomeni come la discriminazione di servizio e di prezzo: che, in soldoni, vuol dire vedere un’offerta diversa, quando siamo online, in base al nostro profilo. Ma può variare anche quello che riceviamo offline.

Del resto «tutti i dati sono dati finanziari, solo non sappiamo ancora come usarli», ha detto Douglas Merrill, ex di Google, poi fondatore di ZestFinance, società che analizza migliaia di variabili di credito, incluso il modo in cui gli utenti usano smartphone e social network. Mentre la tedesca Kreditech, che offre prestiti e prodotti bancari, chiede ai potenziali clienti di condividere la loro cronologia di navigazione e i dati dai loro profili social.

Lo scambio principale sta però avvenendo tra grandi piattaforme online e colossi tradizionali del marketing offline. Acxiom, con i suoi 700 milioni di profili, ha avviato partnership con Facebook e Twitter per inviare pubblicità mirate agli utenti sui social network sulla base dei loro acquisti nei negozi fisici. Con Google sta cercando di collegare i clic rilevati sul suo network pubblicitario con le vendite avvenute per strada. Datalogix, acquisita da Oracle, ha dati raccolti da migliaia di rivenditori al dettaglio e dalle carte fedeltà. La stessa Facebook ha comprato una società apposita, Atlas, per scavalcare l’ultima barriera a questa ricongiunzione di dati: l’uso di apparecchi e piattaforme diverse da parte degli utenti. Ma come è possibile riottenere controllo sulle nostre informazioni? «In teoria avremmo diritto a sapere quali dati sono raccolti su di noi. In pratica però è molto difficile» spiega a La Stampa Wolfie Christl. «Il problema è che molte di queste informazioni non sono considerate, a torto, dati personali». La speranza è che il nuovo regolamento Ue sulla privacy possa aiutare a gestire questa situazione. «Ad oggi disastrosa», conclude Christl.

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lastampa/Prezzi più alti e servizi peggiori se non piacete ai mercanti di dati CAROLA FREDIANI @carolafrediani

Genius La Bella Napoli,Luigi Castagna : “Abbiamo disputato un ottimo torneo, la vittoria ? E’ per la mia ragazza”

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Luigi Castagna attaccante della Genius La Bella Napoli
Luigi Castagna attaccante della Genius La Bella Napoli

Il 2^ Torneo Estivo dell’Amicizia isola d’Ischia si è concluso con la vittoria della Genius Bella Napoli. La squadra foriana di mister Vito Iacono, ha battuto sul risultato di  7-4  l’Az Professional Panza. Una partita che si è decisa soltanto nei tempi supplementari, dopo che le squadre avevano terminato i tempi regolamentari sul risultato di 3-3. La Bella Napoli nonostante si è vista recuperare per ben tre volte il vantaggio, non ha mai smesso di attaccare per conquistare la vittoria finale. Una squadra che in rosa ha diversi giocatori importanti, tra cui il giovane attaccante Luigi Castagna, che grazie alle sue caratteristiche tecniche ha trascinato la squadra, siglando una tripletta personale. Dopo essere stato decisivo nella finale vinta nel torneo invernale, anche nella seconda edizione di quello estivo ha lasciato il segno. “Il torneo estivo rispetto a quello invernale è stato molto più competitivo. Quest’ estate ci sono state più squadre che hanno partecipato con dei giocatori esperti infatti proprio per questo il torneo è stato molto più competitivo. Abbiamo disputato un ottimo torneo, l’importante e che alla fine abbiamo vinto”. Una Bella Napoli che è scesa in campo sin dal primo minuto attenta e con lo spirito giusto di portare a casa questa vittoria, nonostante l’Az vi abbia recuperato per ben tre volte,non avete mai smesso di crederci. Nei tempi supplementari sei salito di nuovo in cattedra ed hai trascinato grazie alle tue progressioni in avanti la squadra al successo. “ La squadra è forte anche senza di me -ride Castagna- l’Az è un ottima squadra,infatti ci hanno battuto nel girone e hanno un giocatore in attacco come Fabio Iacono che segna tanti gol. Ho fatto una buona partita, però, potrei dare molto di più in campo “. Tra pochi giorni andrete a disputare la Supercoppa del torneo estivo contro Fiorauto, però la squadra dovrà rinunciare a un giocatore come te, data la tua squalifica. “ Faccio un grosso in bocca al lupo ai miei compagni di squadra per la prossima partita, e sarò sugli spalti del campo a tifare per loro, perchè mi fa sempre piacere stare accanto alla squadra”. Infine il giovane attaccante conclude con una dedica dolce e speciale : ” La vittoria del torneo e la tripletta che ho segnato sono per la mia ragazza “. 

 

Simone Vicidomini

L’Onu sceglie l’ex primo ministro portoghese Antonio Guterres

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Il Consiglio di sicurezza dell’Onu trova l’accordo per eleggere il nuovo Segretario Generale: l’ex primo ministro portoghese Antonio Guterres prende il posto di Ban Ki Moon. Una scelta positiva per Italia che aveva lavorato a stretto contatto con lui quando guidava l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. Oggi il voto, che dovrà poi essere ratificato dall’Assemblea Generale. Guterres sta per diventare il primo europeo Segretario Generale dell’Onu dopo l’austriaco Kurt Waldheim, eletto nel 1972.

Un europeo dopo Ban Ki-moon Guterres verso le Nazioni Unite

Via libera dal Consiglio di Sicurezza all’ex primo ministro portoghese Oggi atteso il voto formale, poi la ratifica dell’Assemblea Generale

Era l’unico candidato che aveva convinto fin dall’inizio, per spessore e competenza. Così Antonio Guterres ha sbaragliato l’ampia concorrenza, e superato anche i contrasti fra Usa, Russia e Cina, avviandosi verso il posto di prossimo segretario generale dell’Onu. Una scelta positiva per l’Italia, che aveva lavorato a stretto contatto con lo statista portoghese, quando guidava l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati.

La nomina dell’ex premier socialista portoghese si è concretizzata ieri, quando il Consiglio di Sicurezza ha tenuto il primo voto informale sui candidati usando colori diversi per le schede dei membri permanenti e non permamenti. Questo serviva a verificare se esistevano veti. Guterres ha ottenuto 13 voti favorevoli e 2 astensioni, che sarebbero della Russia e un paese amico. Mosca sta ancora negoziando concessioni dell’ultima ora, ma stamattina il Consiglio dovrebbe votare in maniera formale, per approvare la sua scelta e sottoporla alla ratifica dell’Assemblea Generale.

In base alla turnazione fra i continenti, il posto di segretario generale stavolta toccava all’Europa. Ma si pensava all’Europa orientale, che non l’ha mai avuto, e a una donna. Così erano emerse diverse candidate, fra cui la più forte sembrava la direttrice bulgara dell’Unesco Irina Bokova. Gli americani però la consideravano troppo vicina alla Russia, e per ostacolarla favorivano invece la ministra degli Esteri argentina Susana Malcorra, di origini italiane, già capo di gabinetto del segretario generale Ban Ki-moon. Fra queste due litiganti, ostacolate dai veti incrociati di Usa e Russia, con l’aggiunta della Gran Bretagna contraria all’argentina, è quindi emerso Guterres. Nelle votazioni informali segrete però, nonostante il portoghese abbia sempre avuto la maggioranza, c’erano anche un paio di “discourage”, ossia voti contrari che venivano attribuiti a Mosca e Pechino. La Bulgaria ha fatto un ultimo tentativo di fermarlo quando la settimana scorsa ha cambiato la sua candidata, passando dalla Bokova alla commissaria europea Kristalina Georgieva, che però non ha convinto e ha lasciato indifferente anche Mosca. I negoziati delle ultime ore hanno spinto la Cina a votare in favore, mentre la Russia si è astenuta per usare le 24 ore tra il voto di ieri e oggi per ottenere altre concessioni.

Guterres sarebbe il primo ex premier a diventare segretario. Ingegnere di formazione e socialista dal 1974, quando finì la dittatura in Portogallo, aveva guidato il suo paese dal 1995 al 2002, ospitando quindi il vertice europeo da cui era nata l’Agenda di Lisbona. Dal 2005 al 2015 è stato poi Alto commissario Onu per i rifugiati, lavorando anche con l’attuale presidentessa della Camera Laura Boldrini. In questa posizione ha sviluppato contatti molti stretti con l’Italia, condividendo la strategia comune per affrontare l’emergenza sempre crescente delle migrazioni. Durante le audizioni dei candidati, tenute per la prima volta nel tentativo di dare trasparenza al processo di selezione, è quello che ha dimostrato di avere la visione più ampia e profonda dei gravi problemi globali in corso, dalle guerre al terrorismo, dai rifugiati al clima, e questo ha solidificato il consenso.

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lastampa/Un europeo dopo Ban Ki-moon Guterres verso le Nazioni Unite PAOLO MASTROLILLI

Circumvesuviana, sciopero di 24 ore il 10 ottobre

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I dettagli e gli orari

L’EAV ha annunciato uno sciopero di 24 ore per la giornata di lunedì 10 ottobre proclamato dalla O.S. Confail. Il blocco interesserà oltre alla Circumvesuviana anche la Cumana, la Circumfelgrea e le linee metropolitane.

Vengono di seguito elencate le ultime e le prime partenze garantite in relazione alle diverse fasce di garanzia.
Durante l’orario di sciopero l’effettuazione delle corse è subordinata al numero di lavoratori aderenti allo sciopero

LINEE VESUVIANE

fascia operatività servizio dalle 6.17 alle 8.03
ULTIME PARTENZE GARANTITE PRIMA DELLO SCIOPERO
DA Napoli PER
Sorrento 07.39
Sarno 08.02
Baiano 07.48
Poggiomarino 07.54
S. Giorgio via CD 07.41
PER Napoli DA
Sorrento 07.55
Sarno 07.59
Baiano 08.02
Poggiomarino 07.57
S. Giorgio via CD 07.49
DA Acerra per
Pomigliano 07.16

fascia operatività servizio dalle 13.18 alle 17.32
PRIME PARTENZE GARANTITE DOPO LO SCIOPERO
DA Napoli PER
Sorrento 13.41
Sarno 14.02
Baiano 13.18
Poggiomarino 13.24
S. Giorgio via CD 13.41
Acerra 14.04
PER Napoli DA
Sorrento 13.25
Sarno 13.20 Via Scafati
Baiano 13.32
Poggiomarino 14.04
S. Giorgio via CD 13.19
Acerra 13.18

ULTIME PARTENZE GARANTITE PRIMA DELLO SCIOPERO
DA Napoli PER
Sorrento 17.09
Sarno 17.32
Baiano 17.18
Poggiomarino 17.24
S. Giorgio via CD 17.11
Acerra 17.04
PER Napoli DA
Sorrento 17.25
Sarno 16.49
Baiano 17.02
Poggiomarino 17.04
S. Giorgio via CD 17.19
Acerra 17.18

LINEA METROPOLITANA

fascia operatività servizio dalle 6.00 alle 8.30
ULTIME PARTENZE GARANTITE PRIMA DELLO SCIOPERO
DA Aversa PER
Piscinola 08.30
PER Aversa DA
Piscinola 08.30

fascia operatività servizio dalle 16.30 alle 20.00
PRIME PARTENZE GARANTITE DOPO LO SCIOPERO
DA Aversa PER
Piscinola 16.30
PER Aversa DA
Piscinola 16.45

ULTIME PARTENZE GARANTITE PRIMA DELLO SCIOPERO
DA Aversa PER
Piscinola 19.45
PER Aversa DA
Piscinola 19.45

LINEE FLEGREE

fascia operatività servizio dalle 5.00 alle 8.00
ULTIME PARTENZE GARANTITE PRIMA DELLO SCIOPERO
DA Montesanto PER
Torregaveta 07:41
Licola 07:43
PER Montesanto DA
Torregaveta 08:00
Licola 08:23

fascia operatività servizio dalle 14.30 alle 17.30
PRIME PARTENZE GARANTITE DOPO LO SCIOPERO
DA Fuorigrotta PER
Montesanto 14:30

DA Montesanto PER
Torregaveta 14:41
Licola 14:43

PER Montesanto DA
Torregaveta 14:40
Licola 14:43

DA Quarto PER
Montesanto 14.32

ULTIME PARTENZE GARANTITE PRIMA DELLO SCIOPERO
DA Montesanto PER
Torregaveta 17:21
Licola 17:23

PER Montesanto DA
Torregaveta 17:20
Licola 17:23

LINEE SUBURBANE

TRENI GARANTITI IN OCCASIONE DI SCIOPERO DI 24 H
DA Napoli PER Benevento
TRENO 3402 07.10
TRENO 3404 08.35
TRENO 3420 20.35

DA Napoli PER Piedimonte
TRENO 7866 07.45
TRENO 7878 17.59
TRENO 7880 19.59

PER Napoli DA Benevento
TRENO 3405 06.05
TRENO 3407 06.30
TRENO 7845 07.45 *effettuato da Trenitalia
TRENO 3421 18.35

PER Napoli DA Piedimonte
TRENO 7863 05.32
TRENO 7865 06.20
TRENO 7877 17.30

San Paolo, nuova convenzione: De Laurentiis la voleva di 30 anni

I dettagli sul San Paolo

Da una parte c’è Aurelio De Laurentiis, che sogna uno stadio da 20mila posti. Dall’altra c’è il Comune di Napoli. In mezzo c’è lo Stadio San Paolo, in condizioni fatiscenti ed oggetto di contesa tra le due parti. Dev’essere firmata ancora una convenzione tra De Laurentiis ed il Comune per l’uso dello stadio, perchè quella vecchia è ormai scaduta da mesi: come riferisce Il Mattino, l’opzione prevista nel progetto del patron conteneva una convenzione lunga almeno una trentina d’anni mentre “quella che si profila all’orizzonte non andrà oltre i due-tre anni, e se il patron dovesse presentarsi al tavolo concretamente con un progetto per un nuovo stadio, la durata sarebbe ancora più ridotta”. E’ previsto un nuovo incontro per discuterne.

Castellammare, ancora pochi giorni e la Villa Gabola risplenderà

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Prosegue la rivalorizzazione della città

Ci siamo, a breve la Villa Gabola risplenderà. La Sma Campania sta ripulendo i giardini di una villa che da tanto, troppo tempo versava in condizioni pietose. Il progetto di riqualificazione prevederà pulizia del verde e adeguamento della pavimentazione oltre la messa in sicurezza dell’intera area e l’installazione di nuove giostrine.