14.3 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6080

Krol: “L’errore di Koulibaly è tipico del gioco moderno”

Le sue parole

Ruud Krol ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino: “L’errore di Koulibaly è tipico del gioco moderno. Ora nessuno butta via la palla, anche quando è il caso di farlo. Si cerca il dribbling o l’appoggio al compagno perchè gli allenatori questo ti chiedono. E’ qualche volta si fa una figuraccia come è successo ieri al difensore del Napoli. La regola principale è quella di evitare di combinare un guaio. Come invece ha fatto Koulibaly In certi momenti bisogna calciare lontano il pallone, in tribuna se serve, anche se l’allenatore si arrabbia”.

Gazzetta su Sarri: “Ha bocciato Gabbiadini esponendolo ai fischi mettendo El Kaddouri”

La rosea ne ha per tutti

La Gazzetta dello Sport non risparmia critiche a Maurizio Sarri dopo la sconfitta contro la Roma: “Sarri non si è scomposto più di tanto, ha tirato fuori Gabbiadini, bocciandolo ed esponendolo alla contestazione; ha tenuto in campo Jorginho sostituendo Hamsik (affaticato) e Callejon (impercettibile) con Zielinski e El Kaddouri, un giocatore che la società ha tenuto sul mercato fino all’ultimo minuto utile e che è rimasto solo perché non gli è stata trovata una sistemazione adeguata. Decisioni che non hanno tenuto conto degli investimenti fatti in estate: Diawara e Rog sono costati 30 milioni e l’allenatore non li ritiene ancora pronti per utilizzarli”.

L’Angolo di Samuelmania – C’è delusione, ma non puntiamo il dito su Gabbiadini!

Il pensiero di Samuele Esposito…

Il Napoli ha perso contro la Roma. C’è delusione, la partita di ieri non è stata delle più belle con un Napoli poco incisivo in fase realizzativa. Ragazzi, però, non dobbiamo puntare il dito su Manolo Gabbiadini, diamogli ancora spazio e fiducia perchè è un ragazzo d’oro e un calciatore che lo merita. Lo vedrei, però, anche come esterno, ma punterei soprattutto Rog e Diawara, è il momento di vederli in campo. Sempre Forza Napoli!

a cura di Samuele Esposito

RIPRODUZIONE RISERVATA

Manovra finanziaria 2017: le novità dalle pensioni ai concorsi all’addio ad Equitalia

0

Le novità principali della manovra finanziaria per il 2017 (l’ex legge di Stabilità) che ha appena ricevuto il sì del Governo nel Consiglio dei Ministri di oggi.

Il Governo vara la manovra: dalle pensioni ai concorsi all’addio ad Equitalia

Tutte le novità

26,5 miliardi per 6 capitoli, di cui il più importante è la competitività, sulla quale sono stati stanziati 20 miliardi in più anni. E ancora: addio definitivo ad Equitalia, assunzioni nella P.A., uscita anticipata con l’Ape e quattordicesima anche per le pensioni basse. Ma anche 600 milioni per la famiglia e 500 per la povertà. Sono queste le novità principali della manovra finanziaria per il 2017 (l’ex legge di Stabilità) che ha appena ricevuto il sì del Governo nel Consiglio dei Ministri di oggi.

Al termine, in conferenza stampa, il premier ha annunciato che oltre alla legge di bilancio è stato approvato un “dl che interviene sull’obiettivo del governo di chiudere la parentesi di Equitalia aprendo un capitolo nuovo”, oltre a intervenire sull’eliminazione degli studi di settore, con l’introduzione di un nuovo strumento di compliance, e su una serie di semplificazioni fiscali, il tutto in linea con la filosofia della stabilità per il 2017 “merito e bisogno, competitività ed equità” e “una chance a chi ci prova e una mano a chi non ce la fa”.

I dati sulla crescita dovrebbero attestarsi, a detta del presidente del consiglio all’1,1-1,2 e il deficit al 2,3 (vedi le slide #passodopopasso allegate). Quanto alle coperture, oltre a quelle derivanti dalla chiusura di Equitalia la manovra potrà contare sui 2 miliardi in arrivo dalla voluntary disclosure. Il tutto dovrebbe portare a scongiurare anche le famigerate “clausole di salvaguardia” congelate per il 2017 ma non per gli anni successivi.

Ecco, in pillole, le novità:

Imprese

Un miliardo (che arriverà dal fondo della presidenza del consiglio) per le piccole e medie imprese è quanto stanziato dal decreto legge ad hoc varato oggi. In manovra, invece, vanno gli aumenti per gli investimenti pubblici di 12 miliardi in 3 anni. Inoltre, sempre sul fronte imprese è previsto un abbassamento delle tasse: in particolare Ires dal 27,5 al 24% (in parallelo con l’introduzione dell’Iri con aliquota al 24%),

Pensioni e 14sime

Ammontano a 7 i miliardi stanziati per il pacchetto pensioni, per coprire la quattordicesima per le pensioni più basse e l’anticipo pensionistico già delineato nei giorni scorsi.

In particolare, i lavoratori più deboli (disabili, disoccupati e usuranti) potranno accedere all’Ape social senza penalizzazioni a partire dal primo maggio, mentre chi vi accede volontariamente potrà farlo “rinunciando a poco meno del 5%”.

Famiglia e povertà

Cinquecento milioni andranno al fondo povertà mentre 50 milioni al fondo non autosufficienza. 600 milioni invece sono stanziati per le famiglie. È un piccolo segnale dell’investimento – ha detto Renzi “su famiglia e figli che faremo nel 2018 con la modifica dell’Irpef”.

Assunzioni

Quasi 2 miliardi di euro sono destinati al rinnovo dei contratti pubblici atteso da tempo e a nuove assunzioni sia nelle forze dell’ordine che nella sanità. Ad aumentare sarà anche il fondo di sanità che sarà di 113 miliardi.

Terremoto

In arrivo 4,5 mld per Piano Casa Italia, avente ad oggetto la ricostruzione nei territori dell’Italia centrale interessati dal sisma del 24 agosto scorso.

Bonus condomini

Confermata l’estensione del bonus ristrutturazioni edilizie a condomini e alberghi. La dotazione complessiva sarà pari a 3 miliardi di euro.

Addio ad Equitalia

Ad essere confermato anche l’addio definitivo ad Equitalia che sarà portata all’interno del perimetro dell’Agenzia delle Entrate, consentendo la rottamazione delle cartelle, con la possibilità per i contribuenti di pagare i debiti senza interessi e sanzioni.

Dall’operazione sono attese entrate per circa 4 miliardi di euro.

Scuole

Un miliardo alle scuole, da destinare non solo per i decreti legislativi per la “buona scuola” ma anche per le paritarie e per quelle che, ha detto il premier, “hanno insegnanti di sostegno e – un – numero di disabili rilevante”.

Migranti

Non mancano interventi sui migranti, con la previsione di un contributo specifico di 500 euro “una tantum” per i comuni virtuosi che accoglieranno sul proprio territorio.

L’impegno finanziario per l’accoglienza migranti vale lo 0,2% e sarà fuori dal patto.

vivicentro.it/economia
vivicentro/Manovra finanziaria 2017: le novità dalle pensioni ai concorsi all’addio ad Equitalia
StudioCataldi/Il Governo vara la manovra: dalle pensioni ai concorsi all’addio ad Equitalia. Marina Crisafi

Gazzetta attacca De Laurentiis: “Si sarebbe voluto sfogare con Sarri!”

Il pensiero della rosea

La Gazzetta dello Sport non risparmia critiche a De Laurentiis dopo lo sfogo con i giornalisti: “Magari si sarebbe voluto sfogare con l’allenatore, fargli conoscere il proprio malcontento per la sconfitta. Probabilmente sarebbe stato l’atteggiamento più giusto. Ma non potendo bacchettare Maurizio Sarri, per ovvi motivi, allora se l’è presa con i giornalisti, un suo classico, soprattutto quando le cose non vanno bene. Come in questa occasione, col suo Napoli che ha rimediato la seconda sconfitta consecutiva, un qualcosa che non era mai avvenuto in campionato nel corso della gestione di questo allenatore. Così Aurelio De Laurentiis si è ritrovato nel fossato del San Paolo al cospetto di un nutrito gruppo di giornalisti, ai quali non ha risparmiato invettive, volgarità e critiche pesanti”.

Attività, Sporting S. Prisco-Juve Stabia 0-2: il tabellino del match. Cocchiarella: “I ragazzi devono divertirsi giocando a calcio”

Il tabellino e le parole del mister

Amichevole questa mattina per l’attività di base della Juve Stabia che ha avuto la meglio, per 2-0, dello Sporting S. Prisco. Le Vespette hanno giocato un importante match, portando a casa la vittoria. In gol sono andati Cioffi e Dello Iacono

Così in campo:
Sacco, Coppola (Zaccariello), Simeone, Miele (Dello Iacono), Papa, Marcuccio, Ferraro (Fabrizio), Di Nardo (Natale), Di Serio, Improta (Minasi), Provvisiero (Cioffi).

Al termine del maych abbiamo raggiunto mister Carmine Cocchiarella: “Una partita giocata bene, molto fisica e agonistica. Giocata bene anche dal punto di vista tattico e tecnico legata anche alle caratteristiche di ognuno di loro visto che siamo in tenera età. Per loro sono un istruttore, sono un loro amico e cerco di aiutarli in questo momento di crecit a etecnica legata alla disciplina. Devono divertirsi, abbinando il divertimento ai dettami e alla disciplina del gioco del calcio. Cerco sempre di dare loro degli imput di crescita calcistica facendo si che possano essere applicati nel corso del tempo in campionato più grandi. Obiettivo? Solo crescita, tecnica e tattica dei ragazzi”.

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:

flyline-sport

CLICCA QUI Fly Line Sport

lincrocio

CLICCA QUI Typical Italian Food L’Incrocio

fantasie

CLICCA QUI Fantasie giocattoli

al-focolare

CLICCA QUI Al Focolare

IL GIORNO DOPO- Isterismi e 5 minuti di ordinaria follia: sprofonda il Napoli

Il giorno dopo, Napoli-Roma da dimenticare per i 50mila del San Paolo

Seconda sconfitta consecutiva del Napoli che, dopo Bergamo, cade in casa con la Roma per 1-3. Decisiva la doppietta di Edin Dzeko e la rete di Salah. Non basta il gol della speranza di Kalidou Koulibaly. 15 giorni da incubo per Maurizio Sarri, che ha perso sei punti pesantissimi nell’arco di due settimane e un calciatore, Arkadiusz, fondamentale per le dinamiche del gioco azzurro.

9,99 e 23

Agli azzurri, ieri, il numero 99 è mancato molto. Più di quanto fosse mancato il numero 9 da settembre ad oggi. Al suo posto, Manolo Gabbiadini, all’ennesima partita della svolta. Ma un solo tiro in porta in cinquantasei minuti sono davvero troppo pochi, anche per i suoi più accaniti sostenitori, che l’hanno difeso sempre, ma che, ad oggi, sono costretti ad ammettere che qualcosa non va. Gli alibi sono finiti: Gabbiadini non è Higuain né Milik, non è un attaccante puro, un uomo da area di rigore, ma, in fondo, nemmeno Mertens non lo è. Eppure, dopo la sua entrata, al posto proprio del bergamasco, il Napoli ha incominciato a provarci, trovando anche la rete del 1-2 con Koulibaly. La differenza è stata evidente: Dries corre, si sbraccia, forte del suo metro e sessanta, e non fa certo Arek, ma almeno ci prova per quanto possibile. L’atteggiamento sfiduciato di Manolo, invece, sembra trasmettersi a tutta la squadra. Bisognerà cambiare testa, prima che il modo di giocare, per provare a fare la differenza in questa squadra, da qui ai prossimi mesi.

ISTERISMO E TANTI ERRORI

Tuttavia, sarebbe sbagliato attribuire una pesante sconfitta, come quella di ieri pomeriggio, ad un singolo giocatore: Gabbiadini non ha dato il meglio di sé, così come l’intero collettivo, a partire proprio dallo stesso Koulibaly, autore di una discreta partita, gettata all’aria, però, da un errore su un disimpegno banale che ha portato i giallorossi al gol. E questa volta anche Maurizio Sarri non è apparso in grandissima giornata. Sostituire l’unica punta che si ha a disposizione, per poi inserire poco dopo El Kaddouri, è da considerare quasi autolesionismo. Il tecnico si è lasciato andare in scelte isteriche che si sarebbero potute evitare utilizzando la testa. Mantieni la calma, Capitano Maurizio, mantieni la calma.

TESTA ALLA CHAMPIONS

Mercoledì si scenderà in campo nuovamente, in Champions, contro il Besiktas. Bisognerà chiudere la pratica qualificazione per concentrarsi sul campionato, con una Juve sempre più lontana e una Roma che, con due punti in più, potrebbe approfittare del momento azzurro e prendere il volo. Si riparte dai primi 45 minuti del primo tempo, in cui il Napoli mal non si è comportato. Si ripartirà da Mertens, il migliore dei suoi, e nuovamente da Manolo Gabbiadini, uscito tra i fischi e applausi di uno stadio diviso a metà. Si ripartirà da Maurizio Sarri, che ha conosciuto la sconfitta nel corso della sua vita, tra i campi polverosi di periferia. Bisognerà alzare la testa e ripartire da chi è sceso in campo e chi in panchina, avendo fiducia in chi partirà da titolare e utilizzando tutte le carte a disposizione, ed evitando quei soliti 5 minuti di follia.

Il caso Gabbiadini non s’è mai chiuso, si ripensa allo svincolato

I dettagli

Cinquantasette minuti abbastanza anonimi, quelli giocati da Manolo Gabbiadini ieri pomeriggio contro la Roma. Conclusi con una sostituzione anticipata coperta dai fischi del San Paolo. Il Corriere del Mezzogiorno riferisce che Gabbiadini si è ‘rifugiato’ in panchina “stordito dal disappunto di uno stadio che non gli perdona l’occasione malamente sprecata”.

Muso lungo e sguardo quasi assente, per Manolo. La partita di ieri poteva essere una grandissima occasione, inevece adesso “la discussione sull’opportunità che il club si affretti a prendere uno svincolato riprende. E il caso Gabbiadini è ufficialmente riaperto, o forse, non si è mai chiuso”. 

Un primo contatto tra il Napoli e Klose c’è già stato: due gare per decidere

Due gare per decidere

La Repubblica scrive sulla possibilità che il club di De Laurentiis possa ingaggiare Klose: “Un attaccante svincolato, al momento, non sembra una priorità anche se Sarri non è così categorico. “C’è un direttore sportivo che ha dei contatti e una società che valuta l’investimento. Non mi è stato detto nulla, evidentemente non c’è il profilo giusto”. Un contatto con Klose c’è già stato, ma al momento è tutto fermo. Gabbiadini resta sotto esame e dovrà fare bene contro Besiktas e Crotone, altrimenti non saranno escluse novità”

Sospensione idrica a: Marigliano, Scafati, Boscoreale, T. Annunziata

0

La Gori * annuncia che, per l’esecuzione di lavori programmati, è stata disposta la sospensione idrica nei comuni di:

Marigliano
mercoledì 19 ottobre 2016 dalle 08:00 alle 16:00
VIA GIANNONE (E TRAVERSE), VIA NICOTERA, VIA SAN SEBASTIANO.

Scafati
giovedì 20 ottobre 2016 dalle 08:22 alle 22:00
Località Conte Sarno,zona Marra, relative traverse.

Boscoreale
giovedì 20 ottobre 2016 dalle 08:00 alle 22:00
Madonna dei Flagelli, Attraversamento Ferroviario, Cangiani, Via Oliva, Via Cangemi, Via G. de Falco, Via G.della Rocca, Via Garibaldi, Via S. Cirillo, Via Croce, Piazza Vargas, relative travrese.

Torre Annunziata
da giovedì 20 ottobre 2016 alle 14:00 a venerdì 21 ottobre 2016 alle 06:00
TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE

* La Mission della Gori

GORI è il soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato dell’Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano della Campania ed ha come principale obiettivo quello di rendere efficiente, efficace ed economica la gestione della risorsa acqua.

L’azienda mira a garantire all’utenza l’erogazione di acqua potabile, la cui qualità è assicurata da continui controlli, ed un servizio adeguato ad un moderno Paese europeo, anche attraverso la realizzazione di investimenti volti al miglioramento delle infrastrutture e riguardanti soprattutto l’innovazione tecnologica, con la costante attenzione alla salvaguardia dell’ambiente

Sfuriata di De Laurentiis ai giornalisti nel post Roma: “In questa città l’unica cosa che funziona è il Napoli”

Il suo pensiero

La Gazzetta dello Sport riporta alcune parole rilasciate dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che avrebbe attaccato i giornalisti dopo la gara con la Roma: “Già immagino quello che scriverete, gli attacchi che non ci risparmierete, in questa città l’unica cosa che funziona è il Napoli e voi non siete in grado di difenderlo, lo attaccate in ogni momento. Ma dovete sapere che non ho le spalle larghe ma larghissime, e vado avanti tranquillamente. Voi non dovete attaccare il Napoli. Criticare sempre non fa bene a nessuno. Voi non dovete amare De Laurentiis, ma dovete amare il Napoli”

Scambi Isis e ‘ndrangheta: arte antica per armi

0

Domenico Quirico ci racconta, su La Stampa, di scambi sospetti tra terroristi di Isis e inviati della ‘ndrangheta: arte antica per armi.

Arte antica in cambio di armi, affari d’oro in Italia per l’asse fra Isis e ’ndrangheta

È a Gioia Tauro la base di smistamento dei reperti saccheggiati. La testa di una statua razziata in Libia costa 60 mila euro

NAPOLI – A Vietri sul Mare dove inizia l’autostrada Napoli-Reggio: l’appuntamento con l’emissario che arriva dalla Calabria è, a metà pomeriggio, all’albergo Lloyd. Un posto «sicuro» che lui stesso ha indicato. Sono qui per comprare reperti archeologici arrivati da Sirte, bastione degli indemoniati dell’Isis, al porto di Gioia Tauro.

Sì, non è un errore: Gioia Tauro. Sono stati saccheggiati con metodo nelle terre controllate dal Califfato islamico, Libia e vicino Oriente. Gli islamisti li scambiano con armi (kalashnikov e Rpg anticarro). Le armi arrivano dalla Moldavia e dall’Ucraina attraverso la mafia russa. Mediatori e venditori appartengono alle famiglie della ’ndrangheta di Lamezia. E alla camorra campana. Il trasporto è assicurato dalla criminalità cinese con le loro innumerevoli navi e container.

Le organizzazioni criminali italiane smerciano le opere trafugate dall’Isis

Adesso che l’ora dell’appuntamento si avvicina mi sento a disagio. Eccomi qua a ingannare il tempo, in questa parte d’Italia dove i gruppi criminali sono così parte integrante della vita urbana che i loro scontri, le loro divisioni incessanti, i loro compromessi sono più importanti della vicissitudini della politica. Un uomo della reception si avvicina, sistema dei cuscini e chiede se abbiamo bisogno di qualcosa. L’uomo che mi ha procurato il contatto sembra anche lui di colpo più nervoso, e ha uno strano modo di non guardarmi, ora, mentre mi parla.

«Non illuderti, forse tutto filerà liscio ma ci sono mille possibili impicci: che il venditore ti abbia visto una volta in televisione, e ti riconosca per esempio… che abbiano fatto controlli preventivi… Bisogna fare attenzione… sono dappertutto… anche questo, dove siamo adesso, in città, è terreno loro…».

L’uomo è puntualissimo. Sembra un ragazzone un po’ invecchiato, una certa flaccidezza nei lineamenti. Eppure, una sorta di voracità nella bocca, qualcosa di torbido nello sguardo come una vibrazione fredda che incute paura. Una mia impressione?

L’albergo era solo un punto di riferimento: non va bene per vedere i reperti e trattare il prezzo. Dobbiamo spostarci in un luogo meno frequentato. Percorriamo una strada secondaria, angusta, piccole Madonne spuntano a ogni punto più minaccioso della roccia. Il mare così lussuoso, così ricco di inafferrabile dolcezza, di esaltato gusto di vivere qui non si vede più. Questa è una terra dove la Storia ha passato mille volte l’aratro, grattando il suolo con il puntone dei tombaroli si potrebbe sentire il vuoto di una tomba greca o romana. Su un muricciolo stanno seduti alcuni uomini dallo sguardo impenetrabile, come uccelli sul filo della luce. Ci guardano passare.

La macelleria  

Ecco, siamo arrivati: una costruzione stranamente nuova, totalmente isolata, dove la strada asfaltata finisce. Arriva un’auto, due ragazzi scendono, aprono un portone. L’ultimo controllo. L’auto del trafficante si infila a marcia indietro. È un laboratorio di macelleria.

Un odore intenso, che stordisce, ci investe, di sangue, di carne macellata. Appesi ai ganci pendono salumi già lavorati e quarti di animale che attendono ancora il coltello del beccaio. Dal bagaglio dell’auto avvolto in un telo bianco esce il mio possibile acquisto. L’imperatore mi fissa, deposto sulla lastra di metallo del tavolo del macellaio, con il suo eterno sguardo di marmo, il naso leggermente abraso, la barba e i capelli magnificamente incisi dal bulino dello scultore del secondo secolo dopo Cristo, pieno di rigonfia e marmorea romanità. Dal collo spunta, reciso, il perno di bronzo che lo teneva collegato alla statua. Mi fa un po’ senso: come se l’avessero appena decapitato, lì, per mostrarmelo nel suo cimiteriale splendore.

Il trafficante mi spiega che era in un’altra Neapolis, quella libica, la romana Leptis Magna. Con Cirene e Sabrata sono i luoghi di provenienza di tutti tesori che mi mostrerà. Luoghi che jihadisti controllano o hanno controllato. Ma, rifletto, anche gli islamisti «moderati» di Misurata, quelli legati ai Fratelli Musulmani a cui sembra riconosciamo un ruolo di alleati affidabili nella lotta ai cattivi del Califfato.

È il momento di parlare di denaro. Trattiamo. Sessantamila euro per l’imperatore. Molto meno per un delizioso cammeo con la testa di Augusto. L’emissario della Famiglia calabrese parla con proprietà di epoche storiche classiche, di marchi di scultori e di vasai. È abile, mescola agli oggetti libici anche altri reperti prelevati clandestinamente in necropoli greche in Italia, svela, racconta, ma parla di oggetti di «due anni fa»: in modo di poter negare, se necessario, le circostanze più gravi. E al massimo rischierà un accusa di ricettazione: tre anni.

«Da dove viene questa testa? Questa viene dalla Libia. Armi in cambio di statue, anfore, urne: funziona così… Il materiale arriva a Gioia Tauro, una volta era qui a Napoli, poi qualcosa è cambiato. Adesso ci sono problemi, tanti problemi con questi migranti di merda, il mare della Libia è pieno di flotte, controlli, polizie. Volete reperti del Medio Oriente? Ci sono anche quelli ma i prezzi sono molto molto più cari e dovreste andare a trattare direttamente a Gioia Tauro… E non ve lo consiglio».

L’incredibile alleanza  

Ancora Isis e ’ndrangheta, ’ndrangheta e Isis: a ogni passo la loro traccia visibile, la loro incredibile alleanza. Anche qui davanti a questo trafficante che mi lancia occhiate furbe. Fino a poco tempo fa gli acquirenti erano americani, musei e privati. Quando hanno scoperto che i soldi servivano a comprare armi per l’Isis gli americani hanno bloccato tutto. Ora i clienti sono in Russia, Cina, Giappone, Emirati.

Per lui sono un ricco collezionista torinese che cerca oggetti delle colonie greche e romane d’Africa. Mi fingo insoddisfatto, chiedo cose ancor più rare: non ho problemi di prezzo se vale. Allora il trafficante mi mostra alcune foto: una ciclopica testa di una divinità greca.

«Un metro e dieci e un peso di undici quintali. Guardi, dottore, questo colore sopra la testa: portava una corona che poi si è consumata, non so se era di bronzo o di rame, viene dalla Libia, ma stiamo parlando di un’altra storia. Il prezzo è trattabile, per questa mi hanno chiesto un milione di euro ma se mi fa una proposta di 800.000 euro va bene. In più c’è da pagare il trasporto, deve venire con una persona che ne capisce… un archeologo. Le dico la verità, non è mia, sto facendo le trattative per conto di altri, dottore… Questa deve andare a un museo non a un privato. C’è un mercato di cui non avete la più pallida idea ma ora abbiamo dei problemi come le ho detto per la guerra. Stavo trattando con una persona mandata da un attore americano famoso, alla fine per 50.000 euro non ci siamo trovati. Questa o prende la strada di un museo o va negli Emirati arabi o va in Russia, queste sono le destinazioni».

La testa dell’imperatore  

Dico di essere molto tentato dalla testa dell’imperatore, ma come posso essere sicuro che non sono falsi? E poi non giro certo con centomila euro in tasca. «Prenda tutto, dottore, lo tiene quindici giorni, non uno di più! Fa tutte le verifiche che vuole, archeologi tutto… poi mi fa avere i soldi e noi non ci siamo mai conosciuti. Problemi a esporre la testa? Suvvia! Lo metta in salotto, bene in vista, se qualcuno gli fa domande dica che l’ha comprata a un mercato delle pulci per cinquanta euro e che è una bella copia».

Rinuncio all’offerta, dico che entro tre giorni gli darò una risposta. Ci allontaniamo. Lungo la stradina gli uomini sono sempre seduti sul muricciolo. Ci seguono con il loro sguardo enigmatico.

La pista del Kgb

Racconto il mio incontro a due consulenti internazionali in materia di sicurezza, Shawn Winter, militare proveniente dalle forze armate degli Stati Uniti e l’italiano Mario Scaramella. Che mi propongono una pista che porta a un burattinaio ancor più sconcertante: il traffico dei reperti sarebbe in realtà diretto dai Servizi russi, eredi del Kgb. Un altro indizio che si legherebbe, nell’organigramma del crimine, a quelli dei ceceni e degli uzbechi di cui ci sono prove siano passati per campi di addestramento russi, diventati poi comandanti di formazioni jihadiste. O la presenza tra i fondatori dell’Isis di alti ufficiali del dissolto esercito di Saddam Hussein addestrati dai sovietici.

L’Isis ha la possibilità di piegare e usare formazioni criminali come camorra e ’ndrangheta per semplici ruoli gregari? E di montare una organizzazione internazionale in grado si superare controlli e repressione del traffico su scala internazionale affidati a corpi di grande valore e esperienza come i carabinieri italiani? Di entrare su un mercato, quello dei reperti archeologici, con gerarchie e meccanismi e regole molto rigide e consolidate? Solo uno Stato, una superpotenza è in grado di muovere un traffico così sofisticato, ramificato e «colto», non certo terroristi impegnati in una guerra senza quartiere.

Mi mostrano un documento, inedito finora: il verbale originale degli interrogatori, nel 2005, del colonnello del Kgb Alexandr Litvinienko, grande custode dei segreti russi. Litvinienko spiegò a Scaramella come il Kgb rifornisse un museo segreto nel centro di Mosca, non lontano dal Boradinskaya Panorama, dove erano riuniti reperti di incalcolabile valore razziati in Medio Oriente e pagati con armi ai palestinesi. Un museo che non poteva organizzare visite e mostre perché i proprietari avrebbero riconosciuto i loro oggetti. Era riservato alla nomenklatura sovietica. Qualche oggetto ogni tanto veniva prelevato: un regalo alle mogli dei dirigenti supremi.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Scambi Isis e ‘ndrangheta: arte antica per armi
lastampa/Arte antica in cambio di armi, affari d’oro in Italia per l’asse fra Isis e ’ndrangheta DOMENICO QUIRICO

Auto d’epoca: Stelle sul Liston 2016 a Padova – VIDEO E FOTOGALLERY VIVICENTRO.IT

0

Stelle Sul Liston 2016 –  A riveder le Stelle:

a Padova la prima edizione celebrativa del Concorso di Eleganza targato RIVS

Anche quest’anno a Padova, organizzato dal RIVS (registro italiano veicoli storici) con il patrocinio del Comune, della Provincia e della Regione Veneto, si è tenuto il Concorso d’Auto d’epoca ”Stelle sul Liston”. Quest’anno, a dire il vero, non è stato un vero e proprio concorso.

Stelle Sul Liston 2016
Stelle Sul Liston 2016

La manifestazione che negli ultimi cinque anni ha registrato un crescente apprezzamento da parte di pubblico e partecipanti, ha messo per un anno da parte le armi della competizione ed è diventata l’occasione per ritrovare vecchi amici e incontrare qualche nuova conoscenza.

Stelle Sul Liston 2016
Stelle Sul Liston 2016

Ma comunque, ieri pomeriggio le belle auto non sono mancate. Il consueto appuntamento con il centro storico di Padova si è trasformato in un revival delle precedenti edizioni del concorso, infatti il salotto cittadino della città veneta ha ospitato alcune delle più belle autovetture ammirate negli ultimi cinque anni, affiancate ad altrettante new entry di indubbio pregio estetico e storico.

Stelle Sul Liston 2016
Stelle Sul Liston 2016

La giornata è iniziata alle 14.00 con il ritrovo dei driver presso le antiche Cantine ”Castello di Lispida” di Monselice, dove si sono tenute le operazioni di accredito ed esposizione delle auto nel parco del castello. Dalle ore 14.30 alle 15.30 c’è stata la visita alle Cantine e al parco del Castello e la degustazione di vini di produzione. Ha poi fatto seguito il briefing di presentazione della giornata. Alle 16,00 le auto sono partite in direzione di Padova lungo il suggestivo percorso ai piedi dei Colli Euganei; quindi alle 17.00 c’è stato l’arrivo sul Liston (il viale pedonale che dà il nome alla manifestazione) con la sfilata e la presentazione degli equipaggi e delle auto al pubblico.

Stelle Sul Liston 2016
Stelle Sul Liston 2016

Le auto sono rimaste, quindi, in esposizione sul Liston e sono state oggetto di votazione da parte del pubblico presente.

GUARDA IL VIDEO:

GUARDA LA FOTOGALLERY:

VIDEO ViViCentro – Insigne: “Sconfitta che non ci voleva, siamo tutti a disposizione di Sarri”

Queste le sue parole

Il Napoli perde in casa contro la Roma nella gara che avrebbe dovuto dire quale delle due poteva essere l’antagonista della Juventus. Perde e lo fa in malo modo con un passivo di 3 reti a 1. In mixed zone, ai nostri microfoni, dopo il match, è intervenuto Lorenzo Insigne.

CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

Colloquio Scalfari – Renzi – Cuperlo su Referendum e modifiche all’Italicum.

0

Se vincesse il No la carriera politica di Renzi sarebbe finita, questo è certo, sia come presidente del Consiglio sia come segretario del partito – scrive Scalfari su Repubblica e si chiede: Sarebbe un danno o un vantaggio per l’Italia?

Scopriamone il pensiero leggendo quanto ha scritto ed argomentato nel suo editoriale di oggi:

Ma Renzi è un vantaggio o un danno per l’Europa e per l’Italia?

Un nuovo segretario non porterebbe danni al partito. Un nuovo capo di governo forse sì, soprattutto a livello europeo

HO AVUTO un colloquio telefonico con Matteo Renzi un’ora prima della riunione della direzione del Pd e nel pomeriggio dello stesso giorno, a riunione già avvenuta, un colloquio con Gianni Cuperlo, uno dei dem dissidenti più rappresentativo di quel gruppo finora orientato a votar No. Sono gli strumenti del mio mestiere e posso dunque raccontarne il contenuto.

I dissidenti tentano di ottenere una modifica sostanziale del referendum e soprattutto della legge elettorale. Renzi si è reso conto che questo è anche il suo interesse anzi è soprattutto il suo, perché nel caso di un accordo il Sì probabilmente avrebbe la prevalenza sul No e questo è fondamentale per lui. Se vincesse il No la sua carriera politica sarebbe finita, questo è certo, sia come presidente del Consiglio sia come segretario del partito.

Sarebbe un danno o un vantaggio per l’Italia? La risposta a questa domanda non rientra nei ferri del mio mestiere, è un giudizio personale d’un cittadino che con la politica ha una certa familiarità, perciò dico questo: un nuovo segretario non porterebbe alcun danno al partito; un nuovo capo di governo probabilmente sì, soprattutto a livello europeo. Che io sappia c’è in Italia un solo personaggio che può degnamente rappresentarci in Europa: Enrico Letta. Il guaio è che è alquanto difficile che Letta ottenga una maggioranza dei voti in Parlamento: la vittoria del No metterebbe profondamente in movimento l’intero schieramento politico: la Destra, il Centrodestra, la Sinistra, i Cinquestelle, i populisti antieuropei.

Ma se Letta non vince non vedo francamente un terzo nome. Non a caso i poteri forti in Europa stanno solidarizzando con Renzi, sia pure dopo i profondi contrasti degli ultimi mesi. Il Partito socialista europeo (Pse) si è schierato l’altro ieri all’unanimità per il Sì al referendum italiano e non a caso Obama dedicherà il suo ultimo pranzo ufficiale alla Casa Bianca a Renzi che porterà con sé un gruppo di italiani rappresentativi in vari campi della nostra società civile e Obama farà altrettanto. Non politici, ma esponenti dell’economia, dello sport, dello spettacolo. È certamente un appoggio politico ad un Renzi pericolante e quindi bisognoso di appoggi internazionali. Dell’Occidente e non di Putin, come accade a molti movimenti populisti, xenofobi, antieuropei e in Europa contrari anche alla moneta comune. Donald Trump è l’esempio più clamoroso, ma perfino Grillo guarda a Mosca con molta più simpatia di quanto non guardi ad Obama e non parliamo del capo della Lega e perfino di Berlusconi che di Putin è amico personale e per personalissime ragioni. Ora riprendo i miei strumenti giornalistici per raccontare i colloqui telefonici dei quali ho già fatto cenno all’inizio.

***

Renzi desiderava un parere sui modi per riportare compattezza nella classe dirigente del Pd e quindi sull’intero partito. Se questo avverrà – ha detto – sarà più probabile la vittoria del Sì e anche, se comunque vincesse il No, un Pd compatto resterebbe la più forte minoranza del Parlamento con tutto ciò che ne consegue.

La mia risposta, credo oggettiva, è stata di mettere l’accento sulla legge elettorale che a mio avviso va profondamente cambiata per evitare un ballottaggio che oggi in un sistema non più bipolare ma tripolare, darebbe probabilmente forti chance di vittoria ai Cinquestelle e comunque, così come è fatta, darebbe allo stesso Renzi poteri maggiori di quelli che già possiede. Insomma l’autoritarismo diventerebbe non più un pericolo ma una realtà fortemente sgradita alla maggioranza degli italiani, comunque la pensino politicamente.

Naturalmente (dicesse verità o bugie) Renzi ha negato di avere un potere forte oggi entro i limiti della Costituzione e di proponimenti di ottenere la nostra fiducia. Lui ha capito – mi ha detto – che deve modificare la legge elettorale vigente e quindi è disposto a spostare il suo impegno politico fin da subito, tant’è che per questo motivo un’ora dopo sarebbe stato esaminato l’Italicum con la dissidenza del partito per studiare un cambiamento sostanziale e soddisfacente per tutti, con tre limiti però: 1. Pubblicamente, e cioè in Parlamento. Verrà deliberato che l’Italicum sarà modificato ma il contenuto specifico sarà reso noto e discusso dopo il voto referendario del 4 dicembre e dopo la sentenza della Corte costituzionale che entro dicembre sarà resa nota. 2. Il premio di maggioranza non si tocca, salvo quello che dirà in proposito la sentenza della Corte. 3. Il ballottaggio non si tocca neppure quello. Su tutto il resto lui terrà nel massimo conto le proposte dei dissidenti. E ne ha anticipata una (che è stata già resa pubblica): i senatori del nuovo Senato previsto dal referendum saranno eletti direttamente dal popolo e non dai consigli regionali.

A questo punto ha rinnovato la domanda che già mi aveva posto ed io ho risposto: doveva abolire le preferenze che l’Italicum prevede per l’elezione dei capilista e che sono la fonte di potere del lobbismo, perfino mafioso. La risposta è stata subito positiva e l’annuncerò (ha detto) quanto prima. Poi dovrà far svolgere le elezioni soltanto in collegi uninominali a largo e non a piccolo spazio territoriale. Il premio di maggioranza deve essere abolito. Quanto al ballottaggio, andrebbe abolito anch’esso ma se proprio insiste su questo punto allora può svolgersi tra i primi due partiti risultati dall’esito del voto nei collegi, contrattando alleanze con altri partiti e presentandosi al ballottaggio con liste apparentate. Questa è un’antica proposta dei socialisti guidati all’epoca da Pietro Nenni, De Martino e Riccardo Lombardi. A me sembra valida anche oggi se proprio il ballottaggio non deve essere abbandonato.

Naturalmente la coalizione può essere fatta con la sinistra che è fuori dal Pd e/o con un centrodestra di moderati del tipo rappresentato da Alfano e da Parisi. La risposta di Renzi è stata che avrebbe molto riflettuto su questi suggerimenti alcuni dei quali (il voto soltanto nei collegi) avrebbe comunque accettato. Nel pomeriggio ho parlato con Cuperlo e gli ho raccontato il colloquio con Renzi. Cuperlo mi ha detto che su quelle ipotesi avevano ampiamente discusso con Renzi e Cuperlo aveva pensato ed esposto proposte molto simili alle mie. La conclusione, certamente positiva, era stata di nominare un comitato del Pd composto da cinque membri, due dei quali dei dissidenti, che avrebbe proposto e poi sottoposto a voto della direzione le conclusioni. Quel documento sarà presentato in Parlamento e le modifiche all’Italicum portate al voto della Camera nel prossimo gennaio. A me sembra un esito positivo per il Paese, sempre che le cose vadano così.

Una sola parola sulla presenza della Nato a Riga e nei Paesi baltici, alla quale parteciperà anche un contingente italiano. Lo scopo della Nato è di rassicurare quelle nazioni dell’Est spaventate dalle eventuali mire espansionistiche russe, ma anche convincere il Cremlino ad una maggiore prudenza e moderazione alla Siria di Assad e ad Aleppo in particolare. Questa presenza militare italiana è stata criticata da tutte le forze politiche di opposizione e invece appoggiata da tutto il Pd. Personalmente penso che si tratti d’una presenza italiana pienamente legittima e prevista dallo statuto della Nato che a suo tempo il nostro Parlamento ha accettato.

***

Farò una brevissima aggiunta su un tema molto importante di carattere fiscale, sul quale già due volte mi sono intrattenuto su queste pagine. Si tratta di un taglio ragguardevole del cuneo fiscale sui contributi dei lavoratori e degli imprenditori all’Inps, al quale potrebbero aggregarsi anche molte categorie con propri enti assistenziali come per esempio l’Inpgi dei giornalisti. La mia proposta iniziale era un taglio di cinquanta punti ma poi ho ridotto la proposta da cinquanta a trenta che, debbo dire, è comunque importante come effetto sull’economia nazionale (l’avrebbe perfino ridotta al 25). Da molti lettori mi è stato chiesto a quanto ammontano questi tagli in cifre assolute e dopo alcune ricerche eccole.

Il taglio dei contributi di trenta punti ammonta in cifre assolute a 80-90 miliardi annui. Poiché l’Inps dovrebbe fornire alle imprese e ai loro dipendenti gli stessi servizi, l’ammontare del taglio contributivo sarebbe addossato allo Stato e cioè a carico dei contribuenti fiscalizzando l’importo e partendo da una cifra minima di 120 mila dichiarati. I contribuenti al di sopra dei 120 mila euro dichiarano in tutto un reddito di 58 miliardi. In questi termini la fiscalizzazione diventa impossibile.

Lo Stato dovrebbe trovare un’altra fonte di entrate che coprano la cifra di 80 miliardi. Sarebbe ampiamente sufficiente una cifra di 60 miliardi che riduce la fiscalizzazione a 20 miliardi e quindi ampiamente accettabile, ma potrebbe ancora essere ridotta se la cifra trovata dallo Stato fosse di 70 miliardi anziché di 60.
La fonte è chiara: il reddito nero che è stato valutato a 200 miliardi e anche di più. Poi ci sono anche spese improduttive che possono essere tagliate e in qualche modo trasferite verso questa operazione. È una operazione altamente salutare per il rilancio dell’economia italiana attraverso un aumento dei consumi e degli investimenti.

vivicentro.it/editoriale
vivicentro/Colloquio Scalfari – Renzi – Cuperlo suReferendum e modifiche all’Italicum.
repubblica/Ma Renzi è un vantaggio o un danno per l’Europa e per l’Italia? EUGENIO SCALFARI

Regionali, pari per i giovanissimi e sconfitta per gli allievi

Il tabellino del match

Finisce a reti inviolate il match di questo pomeriggio per i giovanissimi regionali della Juve Stabia che hanno affrontato l’Arci Scampia in trasferta. Un pari che comunque ha divertito i presenti con diverse occasioni da gol.

Squadra così in campo:

Spina(Schiavone), Lieto, Campagnuolo, Minicozzi, Vinciguerra, Roma, De Lucia (Fabrizio), Abissinia (Sannino), Martino (Iengo), Tosto (Criscio), Amore (Romilli)

La gara degli allievi, invece, che si è giocata a Casola di Napoli contro il San Giorgio, è terminata con una sconfitta per le Vespette con il risultato di 0-1.

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:

flyline-sport

CLICCA QUI Fly Line Sport

lincrocio

CLICCA QUI Typical Italian Food L’Incrocio

fantasie

CLICCA QUI Fantasie giocattoli

al-focolare

CLICCA QUI Al Focolare

Juve Stabia- Foggia, la presentazione del match

Per la nona giornata del campionato di Lega Pro Girone C, si affronteranno al Menti la Juve Stabia di Fontana e il Foggia di Stroppa.

I satanelli, primi in classifica insieme al Lecce, sono reduci da due pareggi consecutivi contro Matera e Akragas dopo aver vinto le prime sei partite di campionato.

La rosa a disposizione di Stroppa è di primissimo livello e può contare su giocatori del calibro di Angelo, Rubin, Gerbo, Riverola, Chiricó e Mazzeo, per citarne alcuni, più gli ex Martinelli e Agnelli. Dopo due stagioni agrodolci, i pugliesi vogliono vincere il campionato.

Le vespe, invece, sono reduci dalla sconfitta del Granillo di Reggio e vogliono vincere per diminuire a un punto lo svantaggio dai ragazzi di Stroppa. Nelle ultime due stagioni, il bilancio tra Juve Stabia e Foggia è di 3 pareggi e una vittoria per i satanelli.

Due anni fa fu 2-2 al Menti e 1-2 allo Zaccheria mentre la passata stagione ancora 1-1 in terra pugliese e 1-3 al Menti lo scorso maggio.

Fontana potrà contare su tutti gli effettivi anche se alcuni come Salvi e Amenta difficilmente saranno titolari mentre Stroppa deve rinunciare a Guarna e Vacca per squalifica e Sarno per infortunio. Tanti i dubbi per entrambi i tecnici ma ecco le probabili formazioni:

JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Atanasov, Morero, Liviero, Capodaglio, Izzillo, Zibert, Kanoute, Del Sante, Marotta. FOGGIA (4-3-3): Sanchez, Angelo, Empereur, Martinelli, Rubin, Agnelli, Gerbo, Coletti, Chiricò, Mazzeo, Letizia.

Eccellenza- Real Forio che beffa ! Il San Giorgio espugna il “Calise” nel finale

Forio calcio

Una beffa grande così per il Real Forio, che con il quotato San Giorgio che esce sconfitto 1-0 dopo il gol segnato al 90′ da De Biase. Contro i granata, i biancoverdi non hanno affatto demeritato e, anzi, probabilmente il risultato più giusto sarebbe stato proprio il pareggio per le occasioni avute durante la partita. Mister Impagliazzo in settimana ha potuto recuperare i fratelli Saurino, Iacono e Mazzella, ma deve fare a meno di Luca Di Spigna e Leonil Abbandonati (entrambi usciti per infortunio dalla gara di Coppa di mercoledì contro il Real Albanova ). La Sintesi. Molto prolungata la fase di studio tra le due squadre. Il primo tentativo della partita porta la firma di Di Dato che calcia dalla distanza. Al 20’Calise rischia facendo sfilare il pallone, per fortuna Di Dato interviene e ci mette una pezza.  Al 38′ l’occasione più importante del primo tempo: cross dalla destra di Vitagliano, stacco di testa di Gianluca Saurino e palla che finisce in pieno sul palo. Nel finale un’altra buona occasione per i padroni di casa con Trofa che, però, si allunga troppo il pallone. La ripresa si apre con l’espulsione tutt’ora incomprensibile di Vitagliano. Il Forio resta in 10 e soffre un po’ la pressione della squadra napoletana. Eppure il Real Forio riesce a creare un’altra clamorosa occasione: sul tiro di De Felice piazzato all’incrocio dei pali, Capece compie un vero e proprio miracolo. In torno al quarto d’ora, il neo entrato Corace si rende pericoloso in almeno due occasioni sfiorando il gol del vantaggio che però non arriva. Al 21′ viene annullato giustamente per fuorigioco la rete del San Giorgio e al 30′ i ragazzi di mister Impagliazzo sprecano un’altra importante occasione in contropiede con Gianluca Saurino. Nel finale accade l’inaspettato: contropiede del San Giorgio, cross per il taglio di De Biase (entrato dalla panchina) che porta i granata avanti 1-0 al 90′. Nei minuti di recupero perde la testa Antonio Di Dato che si vede sventolare il rosso diretto e lascia i compagni in 9. Il San Giorgio espugna lo stadio “Calise” e porta a casa tre punti che sembravano ormai impossibili da raggiungere. Il Real Forio proverà a ripartire dalla prossima trasferta che sarà in casa dell’Hermes Casagiove nel prossimo weekend.

 

REAL FORIO 0

SAN GIORGIO  1

 

REAL FORIO: Verde,  Dato, Mora, Calise, De Luise V., Sannino, De Felice, Trofa, Saurino C. (30’s.t. Conte), Saurino G., Vitagliano. (In panchina: Di Massa,Iacono, Mazzella, De Luise M., Trani, Mazzella) All. Impagliazzo

SAN GIORGIO: Capece, Parisi, Di Tommaso, Cassandro, Aliperta, Vitagliano, Signorelli, Porcaro, D’Andrea (12’s.t. Corace), Napolitano (31′ De Biase), Esposito (11’s.t. Auriemma). (In panchina: D’Auria, Noviello,  Loiacono, Rota) All. Sarnataro

ARBITRO: Garofalo di Torre del Greco (Ass. Salerno e Izzo di Torre del Greco)

RETI: 90′ De Biase

NOTE: Ammoniti: Mora, Di Dato (RF); Napolitano, Aliperta, Vitagliano, Signorelli (S). Espulsione diretta per Vitagliano (RF) al 9′ e per Di  Dato (RF) al 92′.

SPETTATORI: 150 circa

Reggina-Juve Stabia, Riccio migliore in campo!

Questa la classifica…

La Juve Stabia batte la Reggina nella quarta giornata del torneo Dante Berretti e vola in testa alla classifica con 12 punti in quattro gare, frutto di 4 vittorie consecutive. Ha la meglio anche sulla Reggina grazie al gol di Francesco Matassa. Man of the match Vincenzo Riccio. Le altre due posizioni sono occupate da Matassa e Scognamiglio.

 

Classifica di giornata:

1 Riccio 3 punti

2 Matassa 2 punti

3 Scognamiglio 1 punto

 

Questa la classifica dopo la terza giornata:

1 Vecchione 6 punti

2 Del Prete, Elefante, Mauro, Bisceglia, Matassa 2 punti

3 Contieri, Scognamiglio 1 punto

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:

flyline-sport

CLICCA QUI Fly Line Sport

lincrocio

CLICCA QUI Typical Italian Food L’Incrocio

fantasie

CLICCA QUI Fantasie giocattoli

Berretti, Reggina-Juve Stabia 0-1: il tabellino del match. Panico: “Abbiamo sofferto, ma vinto con carattere”

Questo il tabellino del match

Vince la Juve Stabia, vince la squadra di Domenico Panico, lo fa su un terreno di gioco complicato e non solo per la forza dell’avversario, vince contro una squadra forte e ben strutturata. Vince e resta in testa alla classifica. 1-0 il risultato finale e il gol è di Francesco Matassa. Queste le parole di mister Panico al termine del match: “Una partita molto complicata. Loro hanno giocato un grandissimo primo tempo con ritmi molto alti, ma noi abbiamo saputo tenere botta. Abbiamo saputo soffrire da squadra. I ragazzi si sono dati tutti la mano, ma Riccio è stato straordinario con un intervento sul loro attaccante. Siamo poi stati fortunati sulla loro traversa. Nella ripresa ci siamo sistemati, abbiamo trovato il gol e l’abbiamo gestita con carattere e maturità su un campo ai limiti dell’impraticabilità. In gol è andato Francesco Matassa, partita di sacrificio la sua. Ha tenuto alta la squadra e ha fatto gol di rapina su colpo di testa di Borrelli. Al di là del gol si è sacrificato molto”.

Queste le squadre in campo:

REGGINA – Balli, Cotroneo, Latella, Spinella, Conigliaro, Genovesi, Baccillieri, Amato, Plutino, Lavecchia, Crupi. A disp. D’Agui’, Corso, Reda, Labate, Auteri, Colica, Longo, Ianno’. All. Vargas

JUVE STABIA – Riccio, Strianese, Bisceglia, Borrelli, Elefante, Mauro, Scognamiglio, Vecchione, Procida, Matassa, Langella. A disp. Bianco, Versitelli, Rubino, Servillo, Del Prete, Vacca, Sorrentino, Chirullo, Contieri, Di Balsamo. All. Panico

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:

flyline-sport

CLICCA QUI Fly Line Sport

lincrocio

CLICCA QUI Typical Italian Food L’Incrocio

fantasie

CLICCA QUI Fantasie giocattoli