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VIDEO ViViCentro – Allievi regionali, Fontanella, Pistola e Scalera in coro: “Lavoriamo per crescere!”

Allievi regionali, Fontanella, Pistola e Scalera in coro: “Lavoriamo per crescere!”

Vince la squadra di mister Macone, lo fa contro la Bagnolese. Una Juve Stabia che porta a casa il risultato con il punteggio di 3-0 grazie alle reti messe a segno da Dario Pistola (9 gol in 9 partite), Antonio Marrone su respinta dopo un calcio di rigore fallito e Francesco Scalera. Al termine del match abbiamo ascoltato proprio alcuni dei protagonisti: Vincenzo Fontanella, Dario Pistola e Francesco Scalera.

a cura di Ciro Novellino

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Napoli innamorata di Belotti, ADL contro il Toro

Cds- Napoli innamorata di Belotti, ADL contro il Toro

Il Napoli vuole Belotti, contro ogni ostacolo. L’attaccante è in procinto di firmare il rinnovo con i granata, i quali blinderanno la loro punta con una clausola rescissoria valida solo per l’estero da 90 milioni di euro. Ma clausola o non clausola, Aurelio De Laurentiis proverà a strappare il ragazzo al Toro. Se non a gennaio, a giugno. Il gallo piace alla dirigenza azzurra, che non si fermerà davanti a nulla. A riportarlo, il Corriere dello Sport.

Gabbiadini titolare col Sassuolo, ma Sarri è perplesso

Gabbiadini titolare col Sassuolo, ma Sarri è perplesso

Ultima occasione per Manolo Gabbiadini. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, sarà proprio il bergamasco a scendere in campo contro il Sassuolo. Panchina, invece, per Dries Mertens. Sarri si affida al suo unico vero attaccante, nonostante qualche perplessità. Da una parte il pubblico lo acclama, vedi contro la Dinamo Kiev, ma dall’altra c’è un allenatore che mai ha creduto in lui. Domani la parola andrà al diretto interessato.

Leandrinho col padre a Castelvolturno

Corriere dello Sport, Leandrinho a Castelvolturno

Inizia una nuova avventura per il giovane 18enne Leandrinho. Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, il brasiliano, nella giornata di ieri, avrebbe raggiunto Castelvolturno insieme  a suo padre. Il ragazzo è pronto a firmare un contratto che lo legherà al Napoli per cinque anni. Al Ponte Preta andranno 600 mila euro.

La Casa Bianca, non è finita: può ripartire dal riconteggio dei voti nel Wisconsin

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Quello che non sembrava possibile alla fine si è avverato: la campagna per il riconteggio dei voti, sotto l’hashtag #AuditTheVote, ha infatti trovato grande sostegno tra gli attivisti liberali, ancora sotto shock per la vittoria di Donald Trump al voto.

Jill Stein, candidata dei Verdi alle presidenziali americane, ha raccolto i milioni di dollari necessari e, insieme al collega del Partito Riformista, Rocky Roque De La Fuente, ha presentato la richiesta per il riconteggio dei voti in Wisconsin, uno dei tre Stati con Pennsylvania e Michigan su cui si concentrano i sospetti di brogli. La mozione apre la porta a un possibile terremoto, dopo l’inaspettata vittoria di Donald Trump e i sospetti di un intervento di hacker russi sul sistema elettronico elettorale per favorirlo.

Ma la campagna di Clinton non la appoggia e ritiene che un riconteggio non cambierebbe il risultato finale. In Wisconsin Stein deve attendere la certificazione dei risultati a opera della commissione elettorale lunedì prima di presentare il suo ricorso, mentre in Pennsylvania la scadenza per il ricorso è già passata, ma per la commissione elettorale i candidati hanno tempo fino a lunedì per rivolgersi direttamente a un tribunale. In un commento, Elias ha precisato che la campagna di Clinton non intende contestare i risultati, ma ha deciso di prendere parte allo sforzo per “garantire il voto che sia stato giusto da tutte le parti”.

Secondo qualche esperto informatico è possibile hackerare le macchine che in molti stati consentono di votare per via elettronica. Ma nella nota l’amministrazione afferma che di non aver rilevato “alcun aumento di cyberattività maligna mirata a turbare il processo elettorale durante l’Election Day. L’amministrazione dice di essere “fiduciosa nella complessiva integrità dell’infrastruttura elettorale”. E aggiunge “di conseguenza, riteniamo che le nostre elezioni siano state libere ed eque dal punto di vista della cybersicurezza”.

Commissione elettorale del Wisconsin, il riconteggio inizierà alla fine della prossima settimana

Dalla Commissione elettorale del Wisconsin è arrivata la conferma della notizia, con l’annuncio che sono in corso i preparativi “per il riconteggio in tutto lo Stato dei voti per il presidente degli Stati Uniti, come richiesto da questi candidati”. “Abbiamo messo insieme un team interno per dirigere le operazioni – ha dichiarato il responsabile Michael Haas – in stretta collaborazione con le contee”, 72 in tutto. “Abbiamo in programma di tenere una riunione in teleconferenza per gli impiegati della contea la prossima settimana e anticipiamo che il riconteggio inizierà verso la fine della prossima settimana dopo che la campagna della Stein avrà versato la somma necessaria per il riconteggio, che stiamo ancora calcolando”.

La scadenza del 13 dicembre

E’ una corsa contro il tempo, dal momento che il riconteggio in Wisconsin deve concludersi entro il 13 dicembre. Le operazioni, ha sottolineato Haas, rientrano in “un processo aperto, trasparente, in cui ciascuno dei candidati può avere rappresentanti presenti per sollevare obiezioni, e dove il pubblico può osservare”. Proprio per questo, la Stein su Facebook ha chiesto ai suoi sostenitori di offrirsi “volontari per aiutare”. Nel caso i candidati non fossero d’accordo con i risultati della verifica delle schede, avranno cinque giorni di tempo per fare appello in tribunale.

Secondo le cifre ufficiali fornite dalle autorità locali, dei 2.975.313 voti espressi nello Stato del Midwest, il candidato repubblicano Donald Trump se ne è aggiudicati 1.404.000, mentre la sfidante democratica Hillary Clinton si è fermata a 1.381.823, con uno scarto di 22.177 schede. Da parte sua, la Stein ha raccolto 31.006 preferenze, mentre De La Fuente solo 1.514.

Il Wisconsin, Stato dove è nato il Grand Old Party (Gop), non mandava un repubblicano alla Casa Bianca dal 1968 e a favore di Trump non ha certo lavorato Paul D. Ryan, speaker repubblicano al Congresso eletto qui, che con il magnate newyorkese non ha mai avuto rapporti facili e gli ha sempre negato l’endorsement. Nonostante i sondaggi che la davano vincente (5,7%), la Clinton è uscita sconfitta con il 46,9% contro il 47,9% del rivale.

I prossimi passi, Pennsylvania e Michigan

E’ solo l’inizio: nei prossimi giorni, infatti, scadranno i termini per presentare la richiesta di verifica dei voti anche negli altri due Stati, Pennsylvania e Michigan, rispettivamente lunedì e mercoledì.

agi/asca

Scalfari: le implicazioni del referendum di domenica prossima

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Il tema dell’editoriale di Scalfari di oggi è soltanto uno: il referendum di domenica prossima, del quale conosceremo l’esito il lunedì 5. Il tema ne contiene e ne implica molti altri, non soltanto italiani e non soltanto costituzionali, ma anche internazionali, politici, economici. Cominciamo ad esaminarli uno per uno.

L’ideologia dei 5 Stelle e la deriva dell’Uomo qualunque

Mercoledì scorso c’è stato un incontro al Quirinale durato a quanto si sa un’ora e mezza tra il presidente Sergio Mattarella e Renzi. Ufficialmente hanno trattato molti argomenti, il primo dei quali la riunione del giorno dopo del Consiglio supremo della Difesa. Ma nella realtà il tema principale è stato proprio il referendum. Mattarella ha raccomandato maggiore cautela nel linguaggio, ha ricordato che i referendum in genere e questo in particolare non comportano alcun obbligo di dimissioni del presidente del Consiglio quando la tesi da lui sostenuta fosse battuta dagli elettori (tra l’altro i referendum costituzionali non prevedono alcun quorum ed è possibile che il numero degli elettori che andranno al voto domenica sia inferiore al 51 per cento dei cittadini con diritto di voto). Infine Mattarella ha ricordato a Renzi che, subito dopo il referendum, c’è una quantità di problemi da affrontare con notevole urgenza, uno dei quali derivanti proprio dall’esito del referendum stesso che, in caso di vittoria del No, comporterebbe la riforma della legge elettorale poiché quella attualmente vigente riguarda un sistema monocamerale e il bicameralismo perfetto che tuttora c’è e c’è sempre stato. Quando fu fondato lo Stato italiano da Cavour nel 1861 il Senato era di nomina regia e tale durò durante la Monarchia. Il regio Senato aveva gli stessi poteri della Camera ma la nomina dei suoi membri era appunto diversa: non la faceva il popolo ma il Sovrano.

Con l’avvento della Repubblica entrambe le Camere furono elette dai cittadini sia pure con leggi elettorali diverse ma con identici poteri legislativi. Renzi, a quanto ci risulta, ha dato assicurazioni sul linguaggio e ha ricordato che è suo interesse pubblicamente annunciato di riformare profondamente la legge elettorale, sia che vincano i Sì sia che vincano i No, il che significa anche che non si dimetterà dalla carica di presidente del Consiglio almeno fino a quando queste e le altre questioni urgenti ricordate da Mattarella non siano state condotte a buon fine. Fin qui il colloquio assai importante, del quale i giornali hanno dato adeguato rilievo nei titoli ma assai scarsa informazione sui contenuti.

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Debbo dire che, strada facendo da quando fu indetto, il referendum costituzionale ha ampiamente cambiato il significato che gli attribuisce la gran parte dei cittadini che hanno deciso di votare, il che lascia anche supporre che l’afflusso alle urne sarà più elevato di quanto si prevedeva all’inizio. Per quanto risulta a noi, chi voterà Sì lo farà per rafforzare l’autorevolezza politica di Renzi; chi voterà No lo farà per mandarlo in soffitta; quel che avverrà dopo non lo sanno e non gli importa granché.

Ho avuto nei giorni scorsi un esempio assai chiaro di queste due posizioni in un confronto televisivo guidato da Bianca Berlinguer nella sua trasmissione pomeridiana a RaiTre, tra il governatore della Regione Piemonte, Chiamparino e il governatore della Puglia Michele Emiliano. Chiamparino ha esposto numerose motivazioni a favore della riforma costituzionale e altrettante contro, concludendo però che il suo voto sarebbe stato Sì. La motivazione di questo gesto – ha detto – è interamente politica: un No getterebbe il nostro Paese in una sorta di caos non solo politico ma anche economico, sociale e internazionale che coi tempi che corrono è da evitare assolutamente. La posizione di Emiliano è stata l’esatto contrario e ne ha indicato le ragioni, quelle che ha chiamato il merito del problema. La Berlinguer ha contrastato quel “merito” in tutti i suoi aspetti e alla fine Emiliano ha indicato la vera verità del suo No: “Ritengo dannosa la permanenza di Renzi al vertice della politica italiana”. Ecco il punto, cara gente: ormai il Sì è un “viva Renzi” e il No è “abbasso”. Salvo qualche eccezione motivata veramente dal merito, visto da angolazioni diverse. Mario Monti è un tecnico dell’amministrazione, vota No per dissensi sul merito; così pure Zagrebelsky e così anche Alessandro Pace. Ma il grosso dei No è di provenienze grilline e cioè: prima di tutto piazza pulita. Questo non ha niente a che vedere col merito ma coincide con l’ideologia. Sembra impossibile che il Movimento 5 Stelle si fondi su un’ideologia; noi siamo abituati a pensare che l’ideologia abbia una base culturale e spesso è così: il comunismo si basava su Marx ed Engels. Il liberalismo di Adam Smith e Ricardo coniugati con l’Illuminismo di Diderot, D’Alembert e Voltaire; il liberalismo moderato aveva come base il pensiero di Tocqueville. Ma il “piazza pulita” è uno slogan non un’ideologia. Uno slogan anarcoide come un tempo lo fu l’Uomo qualunque. Quelli che Ezio Mauro chiama “forgotten men”.

L’Uomo qualunque disprezza l’establishment, la classe dirigente di cui non fa parte. Ad essa attribuisce tutte le colpe (che in parte certamente ha). Ne vede una diversa, una nuova. Il più delle volte è storicamente accaduto che quella nuova sia la vecchia che ha cambiato abito e si è mascherata: pensate al fascismo che nasce dal socialista Benito Mussolini. Quel socialista fondò i fasci di combattimento, ispirato al sindacalismo rivoluzionario di Georges Sorel; poi diventò reazionario, distruggendo le Case del popolo del partito socialista, pur restando ancora repubblicano. Infine, nel primo congresso del partito nazionale fascista, dette un calcio alla Repubblica e accettò la Monarchia unificandosi con il partito nazionalista guidato da Federzoni. Vedete come vi si può ingannare, voi dell’Uomo qualunque che oggi vi chiamate 5 Stelle e volete la piazza pulita? Voi domani presumibilmente voterete No. E poi che cosa farete? Quale programma, quale politica estera, quale visione dell’Europa e della moneta comune?

L’Uomo qualunque non cambierà mai e c’è sempre stato. Non è il popolo sovrano che vorremmo fosse la base consapevole della democrazia. Sono piuttosto i Ciompi. Ricordate il tumulto dei Ciompi? Ricordate i Lazzari napoletani che appoggiarono la rivoluzione giacobina del 1799 promossa dalle famiglie nobili guidate dal principe Gennaro Serra di Cassano e da un gruppo di intellettuali? I Lazzari appoggiarono quella rivoluzione ma pochi mesi dopo, quando il Re tornò con la flotta di Nelson e le bande contadine di Ruffo di Calabria, i rivoluzionari furono tutti impiccati, molti morirono per strada e decapitati e le loro teste mozze vennero prese a calci dai Lazzari da quel momento chiamati lazzaroni. Che buie storie ha questo Paese!

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Caro Matteo Renzi, qualche errore in questa vicenda l’hai fatto anche tu. Il principale, che per l’ultima volta hai ribadito nel tuo dibattito con Gramellini sulla Stampa di venerdì, riguarda il tuo ritiro dalla vita politica se vinceranno i No. Penso che tu faccia volontariamente questo errore per aumentare il numero dei Sì. Può darsi, ma contemporaneamente e forse anche di più aumenterà il numero dei No. Forse è un voluto errore di tattica, ma qui ti sbagli, è un errore di strategia perché se vincono i No ti sarà difficile tornare a Palazzo Chigi e proseguire come lo stesso Mattarella ritiene perfettamente costituzionale oltreché praticamente opportuno.

La legge sulla riforma del Senato e l’abolizione del bicameralismo: questo è il nodo della questione. Dovresti insistere continuamente su questo punto e porre questa domanda: qual è il Paese europeo che abbia un Senato legislativo? Salvo qualcuno piccolo o piccolissimo nessuno dei ventisette ha un Senato di tal fatta. Tantomeno l’Inghilterra, ora uscita dall’Ue: lì c’è la Camera dei Comuni che ha tutto il potere legislativo e la Camera dei Lord che può solo formulare pareri ed è nominata dalla Corona, cioè dal primo ministro con la firma del Sovrano. Il referendum di domenica prossima è questo che stabilisce: monocamera anche in Italia. Ci sarà poi il tempo per assegnare ai senatori dei compiti meno confusi di quelli attualmente previsti, ma il tema centrale è quello: monocamerale. Attenzione però: No o Sì per mantenere o abolire il Senato, il resto non conta niente o quasi.

***

Ultime e marginali osservazioni, che contano tuttavia qualche cosa. Il presidente Mattarella ha pienamente ragione di raccomandare una polemica più forbita di quella attuale. Ma quando c’è stato quel forbitismo in Italia? Nella nostra prima consultazione elettorale la Dc aveva come slogan nei cartelloni di propaganda affissi sui muri di tutta Italia il ritratto di uno Stalin paffuto e torvo con una scritta che diceva: siete i complici di un assassino che paga in rubli la vostra complicità.

Il Pci a sua volta aveva altri cartelloni dove si vedeva un volto degasperiano con dietro alle spalle la testa di un prete e sotto una scritta cubitale stampata con la maggiore evidenza che diceva Forchettoni e una cascata di dollari in banconote come sottofondo. Lei, onorevole Presidente, a quell’epoca era appena nato. Io purtroppo no, ero già cittadino elettore e militavo nel Partito liberale aderendo alla corrente di sinistra guidata da Carandini, Pannunzio, Libonati e parecchi altri. L’Italia non è mai stata perfettamente sobria, ma forse non solo noi. L’Occidente non lo è e si visto tra Trump e Hillary Clinton.

Infine il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Noi tutti, o almeno moltissimi di noi, l’hanno conosciuto quando era ancora sindaco di Salerno e faceva campagna elettorale per diventare governatore. E come l’abbiamo conosciuto? Ascoltando le trasmissioni di Crozza. Era fantastico Crozza nei panni di De Luca e lo faceva parlare esattamente come De Luca parla sempre. Anche allora la Bindi lo attaccò per linguaggio inqualificabile dietro al quale c’era probabilmente il reato di voto di scambio, ma non lo denunciò come anche oggi sta avvenendo.

Oggi parla come allora: gli occorrono dei Sì al referendum e lui promette merende, fritture, mance e tutto quello che lui può fare per favorirli nella pubblica amministrazione. Questo è il suo linguaggio e il suo personaggio. Il Pd deve dissociarsi ufficialmente da questa situazione. Perderà qualche migliaio di Sì ma ne perderebbe di più se non si dissociasse. Adesso ho finito. Debbo dire che nei giorni scorsi ho avuto qualche disturbo di salute che ora è finalmente passato. Lo dico non perché sia una notizia ma perché ho fatto un’esperienza interessante: come si vede la realtà che ci circonda, come si pensa a se stessi e al mondo esterno, come affronti ciò che nel frattempo e con enormi differenze qualitative e di genere hanno detto Donald Trump, Angela Merkel, Barack Obama, papa Francesco, Mario Draghi, Matteo Renzi e perfino (perfino) Vincenzo De Luca. E tu (io) come li vedi con una sorta di cannocchiale e con un cestino da viaggio a tracolla. Vi assicuro che è una bellissima esperienza.

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Repubblica/L’ideologia dei 5 Stelle e la deriva dell’Uomo qualunque EUGENIO SCALFARI

Auteri: “Le prime quattro sono tutte propositive, aspettiamo di confrontarci”

Le parole di Mister Gaetano Auteri alla vigilia del match Matera vs Juve Stabia

Alla conferenza stampa organizzata dal Matera alla vigilia del big match del girone C Matera vs Juve Stabia è intervenuto come di consuetudine Mister Gaetano Auteri.

Queste sono state le parole rilasciate al sito ufficiale della squadra lucana:

“Louzada e Sartore non ci sono. Davanti siamo un po’ contati, poi c’è la squalifica di De Rose. In questo momento a centrocampo e in avanti stiamo così.

Loro sono stati rimontati nelle ultime partite che hanno fatto, nell’ultima partita è stato un po’ particolare perché erano sul 2-0, spesso significa che quelle che sono davanti sono tutte ben attrezzate. Aspettiamo di confrontarci con loro.

Ognuno ha dei propri punti deboli e dei pregi, la Juve Stabia gioca  a calcio.

C’è una differenza sostanziale tra il campionato di quest’anno e o quello dello scorso anno: le prime quattro sono tutte propositive, cercano di fare bel gioco. C’è grande equilibrio, noi stiamo bene, a parte queste situazioni di infortuni e squalifiche. Ci siamo allenati bene, poi vedremo cosa riusciremo a fare.

Non so la disposizione tattica che useranno loro, dobbiamo pensare a noi stessi. Sappiamo che siamo competitivi, noi siamo a 26 punti e loro a 29, abbiamo punti in meno perché abbiamo sbagliato tanto.

Loro sono molto bravi a capitalizzare tutto, noi dobbiamo creare tantissimo per raccogliere poco. Quello che si lascia sicuramente non torna più, ora siamo lontani dal traguardo e ce ne saranno di ostacoli da superare, non ci sono situazioni definite adesso. Sono curioso di vedere questo confronto, lo ripeto, numericamente non siamo tantissimi ma stiamo bene. 

Posso dire che attualmente come espressione di squadra siamo migliori rispetto al mio Benevento dello scorso anno. 

La vittoria in Coppa?

Abbiamo fatto una partita come tante altre, molto buona. Al di là di alcuni episodi, non abbiamo spinto al massimo specie chi ha fatto due partite in tre giorni, dovevamo pensare al campionato”

VIDEO ESCLUSIVO – Allievi regionali, Juve Stabia-Bagnolese 3-0: i gol del match

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VIDEO ESCLUSIVO – Allievi regionali, Juve Stabia-Bagnolese 3-0: i gol del match

Vince la squadra di mister Macone, lo fa contro la Bagnolese. Una Juve Stabia che porta a casa il risultato con il punteggio di 3-0 grazie alle reti messe a segno da Dario Pistola (9 gol in 9 partite), Antonio Marrone su respinta dopo un calcio di rigore fallito e Francesco Scalera.

a cura di Ciro Novellino

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VIDEO ViViCentro – Allievi regionali, Macone: “Contento del periodo positivo”

Queste le parole di Mister Macone

Vince la squadra di mister Macone, lo fa contro la Bagnolese.

Gli allievi regionali della Juve Stabia portano a casa il risultato con il punteggio di 3-0 grazie alle reti messe a segno da Dario Pistola, Antonio Marrone su respinta dopo un calcio di rigore fallito e Francesco Scalera.

Al termine del match abbiamo ascoltato mister Giovanni Macone.

a cura di Ciro Novellino

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VIDEO ESCLUSIVO – Berretti, Juve Stabia-Catania 1-1: le immagini e i gol

VIDEO ESCLUSIVO – Berretti, Juve Stabia-Catania 1-1: le immagini e i gol

Un pareggio amaro quela della Berretti della Juve Stabia. Risultato finale di 1-1: apre Procida nel primo tempo, pareggia Graziano nella ripresa, ma è all’intervallo che succede di tutto. Infatti, Matosevic, estremo difensore del Catania, ha colpito Elefante, aiutato anche dal capitano Longo. Espulsi tutti e tre e match che riparte con 10 uomini per le Vespe e 9 per gli ospiti. Secondo tempo non positivo per i ragazzi di Domenico Panico il quale ha motivato dal primo all’ultimo i suoi. Bene nelle scelte, nei cambi e nello spirito dato ai suoi. Complice il pareggio dell Paganese, 1-1 contro il Catanzaro, le posizioni di testa rimangono invariate.

a cura di Ciro Novellino

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UPC Tavagnacco – Chieti Calcio Femminile 5-2: cinquina delle friulane

Chieti Calcio Femminile concede un intero tempo al Tavagnacco subendo quattro reti nella prima frazione di gioco. Nella ripresa tutta un’altra storia, ottima reazione della squadra che segna due gol, ma ne subisce una proprio nel suo momento migliore  e quindi partita che si conclude sul 5-2 per le padroni di casa.

Neroverdi in piena emergenza viste le tante assenze: Mister Di Camillo fa di necessità virtù e schiera dal primo minuto Mariani al centro dell’attacco e Colasante sulla fascia difensiva.

Sin dalle prime fasi della partita Tavagnacco costantemente in attacco.

Al 10′ doppia occasione per la squadra di casa: prima Vicenzi chiude su Brumana e poi è Tona a salvare in maniera provvidenziale sul tiro a porta vuota di Clelland.

La pressione delle friulane dà i suoi frutti al 24′: gran tiro da fuori area di Tuttino che si infila all’incrocio dei pali.

Le neroverdi reagiscono, Marinelli si invola e sfiora il palo al 26′.

Alla mezzora azione sulla fascia di Sardu che mette al centro un invitante pallone, interviene in scivolata Camporese che deposita in rete.

Al 39′ tris del Tavagnacco: azione dirompente sulla fascia di Brumana che scavalca Vicenzi con un lob, interviene Clelland a porta sguarnita e mette dentro.

Nel primo minuto di recupero Brumana sigla il poker per il Tavagnacco facendosi trovare pronta a segnare di nuovo a porta vuota su imbeccata di Zuliani.

Una grande Giada Di Camillo ad inizio ripresa salva due volte la sua porta, prima su Clelland e poi su Brumana, infine Sardu spara alto.

Il Tavagnacco insiste e sfiora la quinta rete al 4′ con il diagonale di Camporese che finisce largo di un soffio.

Al 9′ Marinelli mette al centro, Innerhuber non ci arriva per pochissimo.

Al 10′ le neroverdi accorciano le distanze con Stivaletta brava a colpire di testa su angolo di Mariani.

Al 13′ cross di un’instancabile Giada Di Camillo, si gira bene in area Marinelli che batte Ferroli e riapre la gara.

Al 21′ lancio in avanti per Camporese che impegna severamente Vicenzi brava a deviare il pallone in angolo.

Al 32′ si libera bene sul vertice sinistro dell’area neroverde Clelland che mette al centro per Brumana, traversa piena, la palla torna in campo ma Zuliani alza troppo la mira da buona posizione.

Il Tavagnacco chiude però i conti nel momento migliore del Chieti con un contropiede fulminante finalizzato da Sardu che batte Vicenzi in uscita al 42′.

Allo scadere Vicenzi chiude in uscita su Clelland.

Il match si chiude 5-2 per il Tavagnacco.

 

TABELLINO DELLA GARA:

 

UPC TAVAGNACCO – CHIETI CALCIO FEMMINILE 5-2

 

UPC Tavagnacco:  Ferroli, Martinelli, Frizza (39′ st Pochero), Sardu (46’st Dri), Tuttino, Clelland, Brumana (44′ st Del Stabile), Camporese, Cecotti, Zuliani, Filippozzi A disp.: Copetti, Cotrer

All.: Amedeo Cassia

Chieti: Vicenzi, Di Camillo Giada, Colasante (11′ st Perna), Di Bari, Tona, Vicchiarello, Marinelli, Stivaletta, Mariani (31′ st Benedetti), Copia, Innerhuber. A disp.: Falcoccia, Di Marco

All.: Lello Di Camillo

Arbitro: Renzullo di Torre del Greco

Assistenti:  Miniutti di Maniago e Cristiano di Pordenone

Marcatrici: 24′ pt Tuttino, 30′  Camporese, 39′ pt Clelland, 46′ pt Brumana, 10′ st Stivaletta, 13′ st Marinelli, 42′ st Sardu

Ammonite: Vicenzi, Stivaletta, Di Camillo Giada(Ch), Filippozzi (T)

Note: Recupero 1′ pt, 3′ st

 

Le dichiarazioni post partita di Mister Di Camillo:

 

“Questa partita mi ha un po’ deluso. Il primo tempo è stato fatto dal Tavagnacco, siamo stati messi sotto da loro, le assenze che avevamo non giustificano la prova negativa vista come detto nel primo tempo. Abbiamo preso due o tre reti scaturite da nostri errori di posizione e chiusura abbastanza clamorosi, senza nulla togliere alla supremazia delle nostre avversarie che hanno ben giocato. Ci sono state un paio di occasioni anche per noi, ma veramente troppo poco.

Nella parte iniziale del campionato ci siamo trovati di fronte tutte le migliori, da domenica prossima potrebbe iniziare un nuovo cammino, sono sempre stato fiducioso perché anche contro formazioni di rango abbiamo fatto alcune buone prestazioni e qualche punto è arrivato.

Sono deluso dall’atteggiamento della squadra che mi aveva fatto vedere buone cose nelle ultime due gare ed invece contro il Tavagnacco l’ho vista assente nella prima frazione e non è possibile una cosa del genere. C’è stata la reazione d’orgoglio nel secondo tempo, stavamo anche credendo in un possibile recupero, poi loro hanno chiuso i conti con il quinto gol.

Una squadra neopromossa non può permettersi di avere tante assenze importanti, ma comunque torno a ripetere che mi ha deluso l’atteggiamento in campo. Prenderò provvedimenti perché non è giusto questo: dovremo lavorare su questo aspetto, sono le calciatrici che dovranno invertire la rotta, io mi prendo le mie responsabilità, ma sono sempre chiaro e diretto nel dire che in campo si corre e si soffre e soprattutto si sta in silenzio, se non lo si fa l’allenatore può fare ben poco” .

 

 A cura dell’Addetto Stampa Chieti Calcio Femminile

Piero Vittoria  

VIDEO ViViCentro – Berretti, Juve Stabia-Catania 1-1: man of the match Mauro, la classifica e le sue parole

Berretti, Juve Stabia-Catania 1-1: man of the match Mauro, la classifica e le sue parole

Un pareggio amaro quela della Berretti della Juve Stabia. Risultato finale di 1-1: apre Procida nel primo tempo, pareggia Graziano nella ripresa, ma è all’intervallo che succede di tutto. Infatti, Matosevic, estremo difensore del Catania, ha colpito Elefante, aiutato anche dal capitano Longo. Espulsi tutti e tre e match che riparte con 10 uomini per le Vespe e 9 per gli ospiti. Secondo tempo non positivo per i ragazzi di Domenico Panico il quale ha motivato dal primo all’ultimo i suoi. Bene nelle scelte, nei cambi e nello spirito dato ai suoi. Complice il pareggio dell Paganese, 1-1 contro il Catanzaro, le posizioni di testa rimangono invariate. Al termine del match abbiamo ascoltato Simone Mauro che ha vinto il premio di giornata come migliore in campo, conquistando anche 3 punti. Secondo Piero Vecchione con 2 punti e terzo Emanuele Borrelli con 1 punto.

 

La classifica di giornata:

1 Simone Mauro 3 punti

2 Piero Vecchione 2 punti

3 Emanuele Borrelli 1 punto

 

La classifica:

1 Vecchione 10 punti

2 Mauro 9 punti

3 Procida 8 punti

4 Chirullo, Sorrentino F. 4 punti

5 Servillo, Matassa, Scognamiglio 3 punti

6 Del Prete, Elefante, Bisceglia, Strianese 2 punti

7 Contieri, Borrelli E.  1 punto

a cura di Ciro Novellino

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VIDEO ViViCentro – Berretti, Matarazzo: “Contento per l’esordio, meno per il pareggio”

Berretti, Matarazzo: “Contento per l’esordio, meno per il pareggio”

Un pareggio amaro quela della Berretti della Juve Stabia. Risultato finale di 1-1: apre Procida nel primo tempo, pareggia Graziano nella ripresa, ma è all’intervallo che succede di tutto. Infatti, Matosevic, estremo difensore del Catania, ha colpito Elefante, aiutato anche dal capitano Longo. Espulsi tutti e tre e match che riparte con 10 uomini per le Vespe e 9 per gli ospiti. Secondo tempo non positivo per i ragazzi di Domenico Panico il quale ha motivato dal primo all’ultimo i suoi. Bene nelle scelte, nei cambi e nello spirito dato ai suoi. Complice il pareggio dell Paganese, 1-1 contro il Catanzaro, le posizioni di testa rimangono invariate. Al termine del match abbiamo ascoltato Marco Matarazzo.

a cura di Ciro Novellino

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Roma, vertice in Campidoglio per il nuovo stadio e Grand Opening dell’AS Roma Store di Via del Corso FOTO, VIDEO

NOTIZIE AS ROMA – Nella mattinata di ieri si è tenuto un nuovo incontro tra i vertici della società giallorossa ed alcuni esponenti della giunta 5 stelle che governa la città. Presente il dg Baldissoni, che ha incontrato tra gli altri il vicesindaco Frongia, il capogruppo De Vito, oltre a Meleo. Vivicentro.it era presente all’evento ed ha raccolto le parole del dg romanista al termine del summit: “Incontro positivo. Stiamo valutando con la nuova amministrazione tutte le ipotesi per migliorare il progetto compatibilmente con la conferenza di servizi in corso”.

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Nel pomeriggio, in un’altra location, si è tenuto un altro evento legato ai colori giallorossi. Nel Roma Store di Via del Corso, infatti, è stata presentata la maglia che i calciatori indosseranno in occasione del derby del 5 dicembre, approfittando del Grand Opening della meravigliosa struttura di 3 piani aperta al pubblico nel mese di luglio. Presenti El Shaarawy, Salah e Juan Jesus che hanno firmato autografi ai tanti tifosi accorsi in centro per l’occasione. Il difensore brasiliano ha anche rilasciato alcune dichiarazioni:

Dopo la vittoria di ieri sera è tornato entusiasmo?
“Ci deve essere sempre, perché noi siamo fortunati perché abbiamo un lavoro che ci permette di fare il bene della Roma e sicuramente dopo una vittoria per 4-1 in casa abbiamo più fiducia”.

Cosa manca alla Roma per fronteggiare la Juve? La mentalità?

“Purtroppo ci sono questi cali ma stiamo già lavorando su questo. Con l’Atalanta era una partita difficile perché venivano da 6 vittorie di seguito. Abbiamo molto da fare, ma il campionato è ancora lungo e ci rialzeremo subito e proveremo a prendere più punti possibili”.

Dopo il Pescara ci sarà il derby. Totti e De Rossi ti hanno raccontato cosa significa questa partita?
“Io lo vedevo da prima perché anche se giocavo all’Inter vedevo questa partita. Sicuramente è una partita sentita perché sono due grandi squadre in due bei momenti. Quindi sarà una partita difficile, ma prima dobbiamo concentrarci sul Pescara, poi avremo tempo per preparare quella partita importante”.

Come vi siete spiegati il secondo tempo di Bergamo?
“Siamo delusi perché sappiamo delle nostre qualità e sapevamo che era una partita difficile. Abbiamo sbagliato nell’approccio e non dobbiamo più farlo, perché poi soffriamo”.

Che emozione è essere qui oggi, inaugurare questo store davanti a tutti questi tifosi?
“Per me è importante perché vuol dire che la società crede in me. Ho vissuto 5 anni all’Inter e adesso sono qui e penso che sarà una bella storia. Credo e so che potremo fare tante belle cose”.

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Dalla nostra inviata Claudia Demenica

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VIDEO ViViCentro – Berretti, Panico: “Primo tempo positivo, ma dobbiamo crescere ancora!”

VIDEO ViViCentro – Berretti, Panico: “Primo tempo positivo, ma dobbiamo crescere ancora!”

Un pareggio amaro quela della Berretti della Juve Stabia. Risultato finale di 1-1: apre Procida nel primo tempo, pareggia Graziano nella ripresa, ma è all’intervallo che succede di tutto. Infatti, Matosevic, estremo difensore del Catania, ha colpito Elefante, aiutato anche dal capitano Longo. Espulsi tutti e tre e match che riparte con 10 uomini per le Vespe e 9 per gli ospiti. Secondo tempo non positivo per i ragazzi di Domenico Panico il quale ha motivato dal primo all’ultimo i suoi. Bene nelle scelte, nei cambi e nello spirito dato ai suoi. Complice il pareggio dell Paganese, 1-1 contro il Catanzaro, le posizioni di testa rimangono invariate. Al temrine del match abbiamo ascoltato mister Domenico Panico.

a cura di Ciro Novellino

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Roma-Pescara, Spalletti: “Partita insidiosa, l’Europa League ci ha tolto energie mentali. Personalità da migliorare”

ROMA-PESCARA  – A tre giorni esatti dalla bella vittoria in Europa League contro il Viktora Plzen, che ha consegnato ai giallorossi il primato nel girone E oltre alla certezza del passaggio ai sedicesimi di finale di questa competizione, la Roma tornerà in campo domani alle 20.45 all’Olimpico contro il Pescara. Dopo la débâcle di Bergamo, si sono allungate a 7 le lunghezze dalla Juventus capolista, ma mancano ancora 25 partite e tanti punti da assegnare per parlare di verdetti. Alla vigilia della sfida contro gli abruzzesi, mister Spalletti ha risposto alle domande dei cronisti presenti nalla sala stampa del Fulvio Bernardini a Trigoria. Queste le sue parole:

“Totti in gruppo, Mario Rui se oggi va tutto liscio  nella partita con la Primavera dalla prossima settimana ritorna con noi, Florenzi e Nura proseguono il percorso, Manolas ed El Shaarawy hanno avuto dei risentimenti muscolari ma vengono gestiti con allenamenti specifici per inizio settimana e a metà settimana rientrano con la squadra”.

Gli scommettitori quotano la Roma tra 13 e 14 perdente. Quale insidie nasconde questa partita visto che il Pescara è quotato così alto?
“Partita insidiosa perché quando fai le cose facili poi diventano altrettanto pericolose. Le cose facili se vuoi che siano così falle difficili. La partita di Europa League ci ha tolto energie mentali, i calciatori l’hanno disputata bene, si è visto che l’hanno preparata molto bene. Questa è una partita per noi insidiosa, dobbiamo fare molta attenzione”.

De Rossi potrebbe festeggiare le 400 con la Roma…
“Gli si fanno i complimenti, sono tutte partite giocate con qualità importante, con personalità e risultati importanti alle spalle, magari non hanno vinto moltissime cose ma molti risultati sono importanti. Daniele ha la Roma dentro, ha fatto vedere di tenere alle sorti di questa squadra. Gli si dice bravo e di continuare così”.

Nel post partita con il Viktoria le è stato chiesto perché non rinnova e lei ha detto di non essere riuscito ad eliminare la patologia dei cali di tensione che sono tipici di questa squadra. Ma è veramente responsabilità dell’allenatore questa patologia? Qui sono passati tanti allenatori, da Ranieri a Garcia a lei che avete vinto tanto…
“Per me è solo responsabile l’allenatore, che può determinare molto perché è un ruolo importante. I calciatori possono determinare tanto ed anche la società e tutti si deve essere convinti di poter incidere, questo penso faccia la differenza. Se fossi presidente vorrei un allenatore che la pensi in questa maniera qui. Effettivamente metterebbe un po’ di timore a vederla così la cosa da fuori. Se la Roma mi richiamasse, però, io ci ritornerei”.

È fisiologico il momento di minore brillantezza di Strootman? Giocherà Paredes?
E’ un po’ fisiologico quando si torna dopo un infortunio così importante e lungo. Ci sono dei momenti dopo un inizio brillante per la troppa voglia di rimettere subito tutte le qualità dove si perde la lucidità. Sotto l’aspetto dell’impegno lui è a posto, sotto l’aspetto della lucidità deve crescere. Bisogna continuare a farlo giocare, a dargli l’importanza che ha perché per noi è fondamentale”.

Ruediger può continuare su questi livelli? Come sta Vermaelen?
“Se Ruediger comincia a diventare lento nel modo di pensare dietro c’è solo il portiere. Si guarda la risposta dentro il campo nelle partite, ma anche le risposte che ti dà quando ci parli. Si sente bene, recupera facilmente dopo aver fatto fatica. Esce e fa il defaticante, per cui il ginocchio sta bene e quindi si va dritti per questa strada tenendo conto che c’è qualcuno che sta recuperando come Vermaelen, che ha fatto contrasti e cose con grande rapidità nelle ultime partitine, siamo vicini, manca un po’ di minutaggio per poter dire ‘ok, la partita la fa’”.

Gerson è un po’ sparito dai radar. Nura, infortunatasi negli stessi tempi di Ruediger, oggi non è stato pronto per il test con  la Primavera…
Su Nura non sono preparato, mi dai l’occasione di andarmi ad informare appena esco di più, così pensano ‘guarda come è attento il mister’. Gerson secondo me è cresciuto. Ci sono state partite in cui sono voluto andare sul sicuro ma ci sarebbe stata la possibilità di andarlo a stimolare. È cresciuto come velocità ed impatto fisico. Soprattutto il tenere botta sul contatto fisico gli può dare aperture su nuovi ruoli. Già da un punto di vista tecnica ha velocità di piede, io lo penso anche davanti alla difesa. Mi sembra che ci voglia anche un pochino di sostanza per difendere bene la palla. Mi dice spesso che ha giocato anche sulla fascia ma non ce lo vedo come quarto di centrocampo esterno. È un giocatorino che bisogna continuare a seguire, non è preciso quale sia il suo ruolo adatto ma la sua età consente che ci sia un po’ di cambiamento come posizione in base alla sua crescita”.

Nel valutare la differenza con la Juve si è spesso parlato di cattiveria. Questa cosa si può allenare e se sì come?
“Penso sia difficile. Si può allenare non parlandone. Se si va a stimolare quello che è un difetto che viene soprattutto dal pensiero perché è la troppa tensione che metti in un determinato momento che fa sì che sbagli ancora di più, se invece uno ci arriva tranquillo e magari con più fiducia degli ultimi episodi successi, poi in quel confronto lì è più facile. L’essenziale è che il giocatore abbia nel dna la qualità, l’estro il genio di fare gol, poi la personalità è un’altra cosa di cui bisogna parlare. È un modo di essere in un contesto, è la qualità di stare zitto nel momento in cui hai tante cose da dire, o di prendere un calcio e stare zitto perché porta vantaggi quando la situazione porterebbe a reagire. La personalità è saper subire in quel momento lì sapendo che dopo ci trovi un vantaggio dopo, e non optar per la reazione immediata. Abbiamo bisogno di qualcosa in più a livello di personalità”.

La Roma a che punto è sulle palle inattive?                                
“Dobbiamo assolutamente tentare di migliorare, perché gli altri fanno meglio di noi. Ci succede alle volte di batterle male. Viste le qualità che abbiamo sia nel batterle che come fisicità con Ruediger, Manolas, Dzeko, De Rossi, Strootman potremmo portare a casa un vantaggio da queste situazioni. C’è chi ci fa più attenzione e ci basa di più il risultato della partita. Noi ci fidiamo forse più del nostro modo di portare la palla intera, di andare dietro la linea difensiva e riuscire a far gol. Bisogna stare attenti perché il Pescara ha qualche giocatore forte sulle palle inattive. È un’insidia un calcio di punizione contro. Il Pescara ha anche molti ex romanisti e questo li stimolerà moto. Son tutte insidie che dobbiamo portare in superficie”.

Diretta testuale di Claudia Demenica

Allievi regionali, Juve Stabia-Bagnolese 3-0: il tabellino del match

Allievi regionali, Juve Stabia-Bagnolese 3-0: il tabellino del match

Vince la squadra di mister Macone, lo fa contro la Bagnolese. Una Juve Stabia che porta a casa il risultato con il punteggio di 3-0 grazie alle reti messe a segno da Dario Pistola (9 gol in 9 partite), Antonio Marrone su respinta dopo un calcio di rigore fallito e Francesco Scalera.

Così in campo:

JUVE STABIA – Todisco, Izzo, Spavone, Marrone, Daniele, Loffredo, Olando, De Cicco, Pistola, Scalera, Fontanella. A disp. La Rocca, Ruocco, Cantore, Guadagno, Vilardi, Esposito, Del Prete. All. Macone

BAGNOLESE – Cozzolino, Arena, Merlino, Guzzo, Scognamillo, Cucciniello, Costagliola, Cipriano, Thiam, Cinguegrana, Mercogliano. A disp. De Simone, De Rosa, Ferrante, Esposito, Sarnataro, Catapano, Palmentieri. All. Zingone

a cura di Ciro Novellino

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Berretti, Juve Stabia-Catania 1-1: il tabellino del match

Berretti, Juve Stabia-Catania 1-1: il tabellino del match

Un pareggio amaro quela della Berretti della Juve Stabia. Risultato finale di 1-1: apre Procida nel primo tempo, pareggia Graziano nella ripresa, ma è all’intervallo che succede di tutto. Infatti, Matosevic, estremo difensore del Catania, ha colpito Elefante, aiutato anche dal capitano Longo. Espulsi tutti e tre e match che riparte con 10 uomini per le Vespe e 9 per gli ospiti. Secondo tempo non positivo per i ragazzi di Domenico Panico il quale ha motivato dal primo all’ultimo i suoi. Bene nelle scelte, nei cambi e nello spirito dato ai suoi. Complice il pareggio dell Paganese, 1-1 contro il Catanzaro, le posizioni di testa rimangono invariate.

Così in campo:

JUVE STABIA – Riccio, Strianese, Borrelli, Bisceglia, Elefante, Mauro, Vecchione, Scognamiglio, Servillo, Matassa, Procida. A disp. Borrelli, Rubino, Iengo, Matarazzo, Manna, Sorrentino, Langella, Chirullo, Contieri, Di Balsamo, Bianco, Del Prete. All. Panico

CATANIA – Matosevic, Longo, Manneh, Di Stefano, Noce, Bonaccorsi, Papaserio, Maccioni, Napolitano, Rizzo, Graziano. A disp. Spataro, Giuffrida, Panto’, Indelicato, Pannitteri, Biondi, Cali’, Vasca, Costantino. All. Pulvirenti

a cura di Ciro Novellino

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Equitalia: le novità e le modalità per rottamare le cartelle

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Con l’approvazione definitiva da parte del Senato Equitalia viene abolita (rimane solo Equitalia Giustizia) e le sue funzioni passano all’Agenzia delle entrate – Riscossione, ente strumentale dell’Agenzia delle entrate sottoposto al ministero dell’Economia.

Il decreto fiscale presenta non poche novità per i contribuenti italiani. Queste le principali misure:

  1. Addio Equitalia: Equitalia viene abolita (rimane solo Equitalia Giustizia) e le sue funzioni passano all’Agenzia delle entrate – Riscossione, ente strumentale dell’Agenzia delle entrate sottoposto al ministero dell’Economia. L’ad diventa commissario straordinario per gestire la fase di transizione. Il personale viene trasferito al nuovo ente: non ci sarà una nuova selezione ma una ricognizione delle competenze possedute. La nuova agenzia potrà svolgere attività di riscossione anche per i Comuni e utilizzare le banche dati per i controlli, tra cui quella dell’Inps.
  2. Rottamazione cartelle, inclusi debito 2016: Via sanzioni e interessi di mora per i carichi Equitalia: si pagheranno solo le somme iscritte a ruolo a titolo di capitale, nonché gli interessi legali e di remunerazione. Passano da 4 a 5 le rate previste dalla ‘rottamazione delle cartelle’: tre nel 2017 e due nel 2018. Inclusi i ruoli emessi fino a tutto il 2016. Il termine per la presentazione delle istanze slitta a fine marzo 2017; la risposta di Equitalia arrivera’ il 31 maggio. Il 70% delle somme dovute dovrà essere versato nel 2017 e il restante 30% nel 2018. Per il 2017 la scadenza delle rate è fissata nei mesi di luglio, settembre e novembre e per il 2018 nei mesi di aprile e settembre. Con l’estensione ai debiti 2016 il governo conta di incassare 1,4 miliardi nel biennio 2017-2018.
  3. Stop rate in attesa della rottamazione: Chi ha già un piano di rateizzazione in corso, a partire dal 1 gennaio 2017, se aderisce alla rottamazione, non sarà tenuto, fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute,agli obblighi di pagamento derivanti dalla rateizzazione inessere.
  4. Marcia indietro sui pignoramenti: Pignoramenti sospesi ma non estinti se si paga la prima o unica rata delle somme dovute per la rottamazione delle cartelle esattoriali. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno prima approvato un emendamento che consentiva di estinguere i pignoramenti dei beni e successivamente l’hanno bocciato.
  5. Rottamabili tutte le cartelle, non solo Equitalia: La rottamazione sarà estesa anche ai Comuni che non affidano a Equitalia la riscossione ma la effettuano direttamente o affidandosi a un soggetto privato iscritto all’albo. Potranno essere rottamate anche le somme che sono riscosse tramiteingiunzione fiscale relative ai debiti fino al 2016.
  6. Rottamabili le cartelle Inps, ma non le multe dell’Authority: Escluse le cartelle relative a debiti derivanti da sanzioni o multe irrogate dalle Authority; rottamabili invece le cartellederivanti da violazioni degli obblighi relativi ai contributi eai premi dovuti dagli enti previdenziali.
  7. Addio al Tax Day: Stop alla scadenza unica del 16 giugno per i versamenti. Dall’anno prossimo si paghera’ in due tranche: slitta dal 16 al 30 giugno il termine per il pagamento di Irpef, Irap e Ires mentre la scadenza per Imu e Tasi resta al 16 giugno.
  8. Tregua estiva per il fisco: Arriva anche la ‘tregua’ estiva per il fisco. Saranno sospesi dal 1 agosto al 4 settembre ogni anno i termini per rispondere alle lettere di accertamento (esclusi quelli per le richieste a seguito di attività di ispezione e verifica nonché relativi alle procedure di rimborso Iva) e non si applicherà il termine dei 30 giorni per pagare le somme dovute a seguito dei controlli.
  9. Voluntary disclosure bis: Riaperti i termini della procedura di collaborazione volontaria per il rientro dei capitali detenuti all’estero fino al 31 luglio 2017. Si può presentare istanza anche se il contribuente ha aderito entro il 30 novembre 2015, limitatamente alle violazioni dichiarative per attività detenute in Italia. Si potrà presentare istanza anche se in precedenza ci si è avvalsi della voluntary limitatamente ai profili internazionali.
  10. Contante: In caso di rientro dei capitali in contanti, si presume, salvo prova contraria, che contanti e valori al portatore derivino da redditi conseguiti, in quote costanti, da condotte di evasione fiscale commesse (e quindi da tassare) nel 2015 e nei quattro periodi d’imposta precedenti. Si tratta, in sostanza, di una presunzione di imponibilità integrale per i contanti negli anni oggetto di regolarizzazione, salvo prova contraria. Secondo Sinistra italiana c’è il rischio che il contante sia presentato da prestanomi a reddito zero, che faranno riemergere il nero pagando l’aliquota Irpef più bassa per ogni anno di evasione.
  11. Via studi di settore. Arriivano gli indici: Addio agli studi di settore, arrivano dal 2017 gli indici di affidabilità collegati a livelli di premialità per i contribuenti più affidabili, anche in termini di esclusione o riduzione dei termini per gli accertamenti.
  12. Spesometro: Le comunicazioni Iva dovranno essere inviate telematicamente ogni tre mesi ma nel primo anno l’invio sarà semestrale (entro il 25 luglio 2017); quelle relative al secondo trimestre dovranno essere trasmesse entro il 16 settembre e quelle relative all’ultimo trimestre entro il mese di febbraio. Per il 2017, la data è il 25 luglio. Le sanzioni per omessa o errata trasmissione delle fatture vanno da 2 a 1.000 euro (con riduzione del 50% in caso di correzione entro 15 giorni dalla scadenza). Le sanzioni per omessa, incompleta o infedele comunicazione vanno da 500 a 2.000 euro (ridotte del 50% se trasmessa nei 15 giorni successivi).
  13. Meno controlli su prelievi e imprese: Stop per le imprese individuali ai controlli del Fisco sui prelievi in banca fino a mille euro al giorno e 5mila euro al mese.

La nuova agenzia potrà svolgere attività di riscossione anche per i Comuni e utilizzare le banche dati per i controlli, tra cui quella dell’Inps.

  • Rottamazione cartelle, inclusi debito 2016:
    • Via sanzioni e interessi di mora per i carichi Equitalia: si pagheranno solo le somme iscritte a ruolo a titolo di capitale, nonché gli interessi legali e di remunerazione.
    • Passano da 4 a 5 le rate previste dalla ‘rottamazione delle cartelle’: tre nel 2017 e due nel 2018. Inclusi i ruoli emessi fino a tutto il 2016.
    • Il termine per la presentazione delle istanze slitta a fine marzo 2017; la risposta di Equitalia arrivera’ il 31 maggio.
    • Il 70% delle somme dovute dovrà essere versato nel 2017 e il restante 30% nel 2018.
    • Per il 2017 la scadenza delle rate è fissata nei mesi di luglio, settembre e novembre e per il 2018 nei mesi di aprile e settembre
  • Stop rate in attesa della rottamazione: Chi ha già un piano di rateizzazione in corso, a partire dal 1 gennaio 2017, se aderisce alla rottamazione, non sarà tenuto, fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute,agli obblighi di pagamento derivanti dalla rateizzazione inessere.

Non solo club esteri, Gabbiadini piace anche in Italia

Compleanno agrodolce per Manolo Gabbiadini. L’attaccante del Napoli compie oggi 25 anni e si trova a un bivio. Da un lato quel Napoli, che sinora non ha mai creduto appieno in lui, da riconquistare. Dall’altro le numerose sirene di mercato provenienti da mezza Europa in vista di gennaio. Il rinnovo di contratto sino al 2021 impostato a fine agosto é stato congelato, inducendo l’entourage di Manolo a guardarsi intorno.

L’estate scorsa l’Everton aveva offerto 25 milioni di euro per la punta bergamasca. Ma De Laurentiis aveva respinto al mittente l’offensiva dei Toffies. Non è da escludere un ritorno di fiamma; mentre in Germania il Wolfsburg continua a monitorare la situazione. Un futuro, quello di Gabbiadini, che si intreccia con quello del coetaneo Zaza che potrebbe sostituirlo proprio al Napoli. L’attuale club di Simone, ovvero il West Ham, monitora la vicenda così come il Valencia, che per l’attacco pensa proprio a uno fra Zaza e Gabbiadini. In Italia, invece, c’è l’opzione di un prestito sino a giugno. Soluzione che intriga Sampdoria, Udinese e Bologna che hanno già manifestato il proprio interesse. Tutto dipenderà da Manolo: un mese di tempo per riconquistare, a suon di gol, Sarri e far aumentare le sue pretendenti all’uscio di Castelvolturno.

 

Da gazzamercato.it