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Napoli-Torino, anche Tonelli nell’ elenco dei convocati di Maurizio Sarri

Allenamento pomeridiano per il Napoli a Castelvolturno.

Gli azzurri preparano il match contro il Torino di domani per la 17esima giornata di Serie A (ore 15).

La squadra ha svolto attivazione in avvio e di seguito partitina a campo ridotto.

Chiusura con seduta tecnico tattica.

Koulibaly e Milik proseguono nelle personali tabelle di recupero. Il difensore ha fatto terapie e palestra, l’attaccante ha svolto esercizi in palestra e successivamente lavoro sul campo con il pallone.

I convocati: Reina, Rafael, Sepe, Chiriches, Albiol, Ghoulam, Hysaj, Tonelli, Maksimovic, Maggio, Strinic, Jorginho, Allan, Diawara, Hamsik, Rog, Zielinski, Giaccherini, El Kaddouri, Callejon, Lorenzo Insigne, Mertens, Gabbiadini.

Da sscnapoli.it

Berretti, Vibonese-Juve Stabia, man of the match Scognamiglio: sul podio Fibiano e Manna

Berretti, Vibonese-Juve Stabia, man of the match Scognamiglio: sul podio Fibiano e Manna

Una sconfitta che fa rumore quella della Berretti della Juve Stabia allenata da mister Domenico Panico. Il risultato finale del match giocato oggi a Vibo Valentia contro la Vibonese è di 3-2. Per le Vespette in gol Chirullo e Contieri su calcio di rigore. Il miglire in campo è risultato essere Vincenzo Scognamiglio, autore di una prestazione super, che guadagna 3 punti. Sul secondo gradino del podio il debuttante Michael Fibiano, che guadagna 2 punti e Manna che guadagna 1 punto

Classifica di giornata:

1 Scognamiglio 3 punti

2 Fibiano 2 punti

3 Manna 1 punto

 

La classifica:

1 Vecchione 10 punti

2 Mauro 9 punti

3 Procida 8 punti

4 Scognamiglio 6 punti

5 Chirullo, Sorrentino F. 4 punti

6 Servillo, Matassa 3 punti

7 Del Prete, Elefante, Bisceglia, Strianese, Fibiano 2 punti

8 Contieri, Borrelli E., Manna 1 punto

a cura di Ciro Novellino

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Berretti, Vibonese-Juve Stabia 3-2: il tabellino del match e le parole di Panico

Berretti, Vibonese-Juve Stabia 3-2: il tabellino del match e le parole di Panico

Una sconfitta che fa rumore quella della Berretti della Juve Stabia allenata da mister Domenico Panico. Il risultato finale del match giocato oggi a Vibo Valentia contro la Vibonese è di 3-2. Per le Vespette in gol Chirullo e Contieri su calcio di rigore. Al termine del match abbiamo ascoltato mister Panico: “Abbiamo giocato una partita non sui nostri standard. Siamo stati sfortunati, loro hanno fatto 3 tiri e 3 gol. Abbiamo avuto opportunità con Chirullo, poi abbiamo preso gol che dovevamo evitare. Un campo particolare, poi, che non ci ha fatto giocare. Abbiamo fatto fatica. Abbiamo preso il secondo, poi un palo su punizione con Servillo. Nella ripresa è arrivata la traversa con Fibiano. Se avessimo fatto il primo gol prima, avremmo potuto anche pareggiarla. Alla fine Bisceglia ha sfiorato l’incrocio. Per la legge dei grandi numeri ci sta che prima o poi l’avremmo persa una partita. Non abbiamo avuto il giusto approccio, dovevamo essere più cattivi, loro è norale che facciano la prova della vita”.

Così in campo:

VIBONESE – Barbieri, Bevevino, Trovato, Caridi, Maragò, Serrao, Zagari, Gaetano, Di Renzo, Marino, Tamiro. A disp. Cimato, Crupi, Lanzo, Forgione, Di Santo, Bonavena, Molinaro, Infusino, La Gamba, Calzone. All. Bruni

JUVE STABIA – Riccio, Iengo, Borrelli, Bisceglia, Matarazzo, Strianese, Vecchione, Scognamiglio, Servillo, Langella, Chirullo. A disp. Sorrentino, Rubino, Mauro, Manna, Cucca, Fibiano, Contieri, Matassa. All. Panico

a cura di Ciro Novellino

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Virginia Raggi sacrifica i fedelissimi: ”Mettiamo la barra a dritta e avanti tutta”

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“Roma va avanti con Virginia Raggi sindaco del MoVimento 5 Stelle. Sono stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciuto: si è fidata delle persone più sbagliate del mondo. Da oggi si cambia marcia. Bisogna riparare agli errori fatti per fugare ogni dubbio. L’attività fatta da persone che si sono dimostrate inaffidabili sarà attentamente vagliata e opportunamente annullata o riesaminata da cima a fondo”. Sul blog di Beppe Grillo la sentenza del processo a cui il leader e fondatore del Movimento 5 Stelle ha sottoposto la prima cittadina della Capitale dopo la serie di vicissitudini che hanno scosso profondamente la sua giunta.
Alla fine di una giornata convulsa, il comunicato a due voci di Beppe Grillo e di Virginia Raggi sul blog dell’ex comico. “Combatteremo con le unghie e con i denti perchè Roma cambi, ma in un ambiente così corrotto e marcio dobbiamo aspettarci di tutto – scrive Grillo -. A breve defineremo un codice etico che regola il comportamento degli eletti del MoVimento 5 Stelle in caso di procedimenti giudiziari”. Poi conclude: “Mettiamo la barra a dritta e avanti tutta“. A seguire sul post il comunicato di Virginia Raggi che spiega: “Al termine delle ultime due riunioni di maggioranza, in cui erano presenti i consiglieri comunali, alcuni assessori e i presidenti dei Municipi del MoVimento 5 Stelle, e dopo un confronto con il garante Beppe Grillo abbiamo stabilito di dare un segno di cambiamento”. Quindi l’attesa decisione: il sacrificio dei due uomini che le avevano chiesto Beppe Grillo e tutto il Movimento: “Daniele Frongia ha deciso di rinunciare al ruolo di vicesindaco mantenendo le deleghe alle Politiche giovanili e allo Sport. Contestualmente Salvatore Romeo ha deciso di dimettersi dall’incarico di capo della Segreteria politica. Al contempo a breve avvieremo una nuova due diligence su tutti gli atti già varati”.
Virginia Raggi ha accettato le condizioni di Beppe Grillo
Secondo Huffington Post, il sindaco “ha accettato le condizioni che Beppe Grillo e buona parte di loro guidati dal capogruppo Paolo Ferrara e dal presidente dell’assemblea Marcello De Vito le hanno posto nelle ultime ventiquattro ore. Ovvero essere nei fatti commissariata, rinunciare al suo ‘Raggio magico’, a quella cerchia ristretta che ha consigliato il sindaco in questi sei mesi di amministrazione”. Ora, scrive ancora Huffington Post, “bisognerà rivedere anche la nomina che ha portato Renato Marra, fratello di Raffaele, a capo del dipartimento Turismo”.
Il sindaco ha ceduto perché non aveva i numeri per il ‘muro contro muro’
Un’analisi di quello che è avvenuto, con il sindaco che ha accettato di mandare via due suoi fedelissimi, viene fatto da La Stampa che scrive: “Raggi ha deciso di assecondare le richiese del leader M5S anche perché dopo aver proceduto a una conta dei consiglieri non era sicura di avere i numeri per continuare il muro contro muro. In giornata – si legge nell’articolo – il comico genovese ha fatto capire anche di essere pronto a ritirare il simbolo M5S nel caso in cui Raggi non avesse accettato il passo indietro dei suoi fedelissimi”.
Virginia Raggi ora è meno autonoma
Il sito di Tgcom24 analizza la situazione attuale di Roma e sottolinea che “l’autonomia decisionale di Raggi sembra comunque diminuita. Grillo, riferisce chi era presente, parla infatti di dare più spazio a Massimo Colomban, l’assessore alle partecipate vicinissimo alla Casaleggio Associati. E parla dell’esigenza di istituire un ruolo (politico) di supervisore della gestione capitolina, che faccia da raccordo con gli assessori”.
/agi

Analizzando l’avversario – Napoli-Torino: al San Paolo i terzi attacchi più prolifici

Il Napoli si trova davanti al Torino di Sinisa Mihajlovic, una delle squadre rivelazione di questo campionato, nonostante l’ottava posizione. Il Toro però viene da due sconfitte consecutive, 1-3 nel derby con la Juventus e 2-0 con la Sampdoria. I granata hanno segnato 32 gol in questo campionato gli stessi del Napoli, sono i terzi attacchi migliori dopo quello della Roma e quello della Juve. La squadra torinese quest’anno sembra rinata con l’approdo del nuovo allenatore e di tanti giocatori, Hart, Castan, Iago Falque, Ljajic. Anche l’esplosione definitiva di Belotti e i suoi gol hanno contribuito alla crescita della squadra. Il giovane attaccante dopo esser stato
accostato a più squadre ha deciso di prolungare il contratto con i granata e per ora i suoi gol in questo campionato sono 11.

Il Torino scenderà in campo con il seguente 4-3-3: Hart; Zappacosta, Rossettini, Castan, Barreca; Benassi, Valdifiori, Baselli; Iago Falque, Belotti, Ljajic.

L’anno scorso la partita si concluse con il risultato di 2-1.

 

a cura di Andrea Bosco

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Napoli-Torino, le probabili scelte di Sarri: sarà ancora tridente leggero

Diciassettesima giornata di Serie A con il Napoli impegnato, domani alle 15:00, contro il Torino.
Quella del San Paolo rappresenta sicuramente una delle sfide più interessanti della domenica. Soprattutto per il potenziale offensivo delle due squadre che in campionato hanno messo a segno lo stesso numero di gol, ben 32. Il Napoli vive un buon momento di forma: nelle ultime tre partite tra campionato e Champions sono arrivate altrettante vittorie con dieci gol fatti e uno solo subito. Contro i granata la squadra di Maurizio Sarri vorrà di certo continuare la sua striscia di risultati positivi. Di contro un Torino reduce da due ko consecutivi, non era mai accaduto prima in questa stagione.

LE ULTIME SULLA FORMAZIONE AZZURRA – Maurizio Sarri dovrebbe apportare alcuni cambi rispetto all’ undici sceso in campo a Cagliari. Assente Koulibaly per infortunio, Chiriches e Maksimovic si giocano un posto da titolare al fianco di Raul Albiol. Hysaj e Ghoulam agiranno sulle corsie laterali. In cabina di regia dovrebbe tornare Amadou Diawara. Terzetto completato da Marek Hamsik e da uno tra Allan e Zielinski. In attacco sarà ancora tridente leggero con Callejon a destra, Lorenzo Insigne a sinistra e Mertens centravanti. Ancora panchina per Manolo Gabbiadini.

 

NAPOLI(4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Maksimovic, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.
ALLENATORE: Maurizio Sarri
A DISPOSIZIONE: Rafael, Sepe, Maggio, Tonelli, Chiriches, Strinic, Allan, Jorginho, Rog, Giaccherini, El Kaddouri
SQUALIFICATI:
INDISPONIBILI: Milik, Koulibaly

 

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Napoli-Torino, 24 i convocati di Mihajlovic: out Bovo

Il tecnico Sinisa Mihajlovic ha selezionato 24 calciatori per la partita di domani a Napoli (calcio d’inizio ore 15), diciassettesima giornata del campionato di serie A. Cesare Bovo, affetto da sindrome influenzale, non è stato convocato.

PORTIERI: Tommaso CUCCHIETTI, Joe HART, Daniele PADELLI

DIFENSORI: Arlind AJETI, Antonio BARRECA, Leandro CASTAN, Lorenzo DE SILVESTRI, Emiliano MORETTI, Luca ROSSETTINI, Davide ZAPPACOSTA

CENTROCAMPISTI: Afriyie ACQUAH, Daniele BASELLI, Marco BENASSI, Samuel GUSTAFSON, Sasa LUKIC, Joel OBI, Mirko VALDIFIORI, Giuseppe VIVES

ATTACCANTI: Andrea BELOTTI, Lucas BOYE’, Iago FALQUE, Adem LJAJIC, Maximiliano LOPEZ, Josef MARTINEZ

 

Da torinofc.it

Sarri: “Torino? Sfida insidiosa. Giocare contro il Real Madrid sarà un piacere ma ora ci pensiamo poco”

Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di domani pomeriggio contro il Torino.

 
Un bilancio di questo 2016? “Abbiamo fatto il secondo posto in campionato, record nel girone d’Europa League dove siamo usciti in modo un pò rocambolesco. Siamo agli ottavi di Champions, quindi direi che il bilancio è positivo”.
Sul Torino – “Hanno un grande allenatore che in pochi messi è riuscito a trasmettere moltissimo. Sono pericolosissimi in fase offensiva e fino ad ora hanno messo in difficoltà tutti gli avversari”.
Sul Real Madrid –Al ds dell’Empoli ho promesso che avrei fatto la Champions un giorno, quindi è andata a buon fine. Giocare contro il Real sarà un piacere, avremo tempo di pensarci in futuro. Sarà bello per tutti potersela giocare al Bernabeu ma l’ avversario è quasi proibitivo. Ma ripeto non ci pensiamo tanto, anche nello spogliatoio ne abbiamo parlato per 10 secondi”.
Per chi tiferà tra Juventus-Roma? “Non mi interessa per nulla, non credo neanche di vederla. Penso ala nostra sfida e stasera ci rilasseremo a cena”.
Sul 5-0 al Cagliari – “Ho rivisto la partita e basta. È andata bene ma in fase di palleggio abbiamo giocato meglio col Sassuolo “.
Campionato riaperto? “Dobbiamo pensare al nostro di campionato: la sensazione è che stiamo crescendo e dobbiamo continuare su questo percorso intrapreso .I calcoli sulle altre squadre lasciano il tempo che trovano. Pensiamo a crescere sotto l’ aspetto mentale, la continuità sarà una conseguenza”.
Chi tra Chiriches e Maksimovic sostituirà Koulibaly? “Non l’ ho deciso, anche se lo avessi fatto non te lo direi. Il primo è più avanti tatticamente, il secondo ha enormi potenzialità e sarà fondamentale per il futuro. Vediamo domani e giovedì come si alterneranno”.
Si aspetta lo stesso atteggiamento avuto dal Torino contro la Juve?“Cercano sempre di giocare, avranno lo stesso atteggiamento con noi. Non dobbiamo concedergli troppo il pallino del gioco perché negli ultimi 20 metri sono molto pericolosi”.
Su Gabbiadini – “Ho fatto per lui quello che ho fatto per altri giocatori. Ha un potenziale eccezionale, il mio augurio è che possa sempre farlo esplodere. Dal canto mio ci metterò sempre il massimo, il resto deve farlo lui”.
Sul Turnover – “Siamo in una fase della stagione in cui la stanchezza non si è ancora accumulata. Speriamo di arrivare a marzo-aprile con grande brillantezza è chiaro che ruotando maggiormente questa possibilità aumenta”.
Sul tridente leggero – “Sono cresciuti molto sotto l’ aspetto fisico e mentale. Insigne e Mertens sono tornati ai propri livelli, Callejon è stato il più costante “.
Il Napoli non ha avuto un rigore a favore – “Uno ci era stato concesso ma è stato subito tolto. E’ un numero strano, speriamo possa riequilibrarsi durante la stagione. E’ successo in parte anche l’ anno scorso dive abbiamo ricevuto pochi rigori a favore nella prima parte”.
Sulle critiche ricevute – “Sinceramente non me ne importa un ca… Sono solo relazionate ai risultati, poi dipende da chi e come vengono fatte”.

Su Pavoletti – “E’ un giocatore del Genoa, non ho mai parlato di altri giocatori quando il mercato è aperto figuriamoci ora che è chiuso”.

Galeone: “Maradona aveva un debole per me, mi avrebbe voluto a Napoli”

Le sue parole

Giovanni Galeone ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport: “Io ho avuto la fortuna di vedere Zico, anche se non ero allenatore della prima squadra. Poi Diego. Diego Maradona, che dicono che avesse un debole per me e che mi volesse al Napoli a tutti i costi. Non ho avuto questa fortuna di andare ad allenarlo, però Diego era fantastico. Zico era un ragazzo veramente formidabile. Dicevano che sapeva tirare le punizioni, come fosse un dono infuso o fosse caduto, come Obelix, in una pentola con la magica pozione. Fatto sta che quando finiva l’allenamento pigliava il sacco dei palloni con il portiere e si metteva lì e con le mani piazzava la palla, metteva la barriera di legno e per mezz’ora provava le punizioni. Poi dicevano che sapeva tirare le punizioni. E ti credo. Provava, riprovava e studiava ogni minimo particolare, con una professionalità incredibile. Un ragazzo di una delicatezza, di una dolcezza… Non faceva pesare a nessuno quanto fosse più bravo di tutti gli altri messi insieme”.  

E certo Zico e Maradona erano due che, se c’era da dribblare, non si tiravano indietro. 
“Zico soprattutto era una cosa pazzesca. Lateralmente non andava mai, andava solo dritto verso la porta. Era poesia pura: i tempi, la musicalità che aveva lui nell’arrivare a contatto con il pallone al momento giusto. Non era mai avanti o mai indietro, Causio o Mauro, giocatori eccezionali, facevano la finta di crossare sei sette volte. Quando finalmente lo facevano lui c’era. Quando questi crossavano davvero lo sapeva solo lui, arrivava senza neanche scattare, era come una gazzellina, volava, leggero. Quelle sono le poesie, sono le cose belle del calcio”.

Milik verso il 15 gennaio rientrerà in gruppo

Milik verso il 15 gennaio rientrerà in gruppo

La Gazzetta dello Sport scrive sul recupero di Arek Milik che ieri ha fatto un’altra visita di controllo a Villa Stuart a Roma: “Arkadiusz Milik ha sostenuto ieri la penultima visita dal professor Mariani a Villa Stuart prima di tornare a lavorare con i compagni. Mariani si è detto soddisfatto del recupero del polacco a poco più di due mesi dall’infortunio. Prossimo consulto tra circa tre settimane, poi verso il 15 gennaio Milik rientrerà in gruppo. Un mese dopo c’è l’andata degli ottavi di Champions con il Real e l’obiettivo del polacco è di essere a disposizione per quella partita. Tutto dipenderà dalla condizione atletica raggiunta”.

Mondonico: “Sarri-Mihajlovic? E’ la sfida tra due modi diversi di interpretare il calcio”

Le sue parole

Emiliano Mondonico ha parlato a Il Mattino: “Sarri-Mihajlovic e’ la sfida tra due modi diversi di interpretare il calcio. L’impronta di gioco che ha dato agli azzurri Sarri non e’ solo spettacolare ma molto identitaria. Ha grandi meriti, e’ un ottimo tecnico, qualche volta sbaglia in sala stampa, ma nel lavoro sul campo e’ straordinario. Ha le sue idee precipue, e’ integralista per la sua tipologia di gioco, meno per l’impiego di calciatori, visto che a Napoli ha imparato ad alternarli. Pregi? Ne ha tantissimi, innanzitutto per la qualita’ del gioco che esprime il Napoli. Ha meriti anche per come riesce ad ottenere il massimo dai propri calciatori, ma la sua virtu’ piu’ grande e’ farsi seguire dai propri allievi. Si capisce che gli azzurri credono ciecamente nei dettami di Sarri. Difetti? Non preoccuparsi dell’avversario. Per alcuni e’ una nota di merito, per me e’ un aspetto negativo. Se nel corso di una partita in quella zona di campo soffri per superiorità dei rivali o per altri problemi dovresti modificare uomini o atteggiamento tattico. Sarri conta esclusivamente sulla forza della propria squadra, e questo non porta sempre lontano. Pero’ rischia di suo, perche’ crede fermamente nelle sue idee come faceva Zeman, per esempio. Il binomio e’ quello giusto, la piazza ama il calcio spettacolo e lui da’ sempre il massimo anche caratterialmente. Attenzione pero’ agli integralismi: in Italia si imparano in fretta i difetti delle altre squadre e la difesa cosi’ alta degli azzurri è un grosso rischio. Torino? Sfida interessante e combattuta. Il Toro e’ arrabbiato per le due sconfitte consecutive, il Napoli e’ chiamato a ripetere la splendida prestazione di Cagliari. Per gli azzurri sara’ una gara difficile”.

Vida-Napoli, c’è il ritorno di fiamma: Tonelli al Toro può sbloccare l’affare

I dettagli

Tuttosport scrive di un interessante incrocio di mercato che potrebbe esserci tra Torino e Napoli:  “Il Torino ruota attorno a Tonelli da tempo e ora si sovrappongono due notizie che tirano per la giacchetta il difensore in senso inverso. La prima è già nota e fa riferimento all’infortunio occorso a Koulibaly. Chiriches e Maksimovic sono le prime alternative, ferma restando la titolarità dell’altro centrale Albiol. Il Napoli ha così deciso di congelare la posizione di Tonelli. Se fino a poco tempo fa una sua partenza poteva risultare meno indolore, adesso il suo destino è cambiato. Si valuteranno gli eventi, strada facendo. E ora veniamo alla novità di giornata, che al contrario può spingere Tonelli verso Torino, a gioco lungo: riguarda Vida. Il croato, i cui rapporti con la Dynamo Kiev sono complicati, è in scadenza ed è virtualmente sul mercato. E cosa si scopre? Che pure il Napoli ha riallacciato i contatti. Anche il club campano aveva guardato a Vida nella scorsa estate. Con gli ucraini fuori dalle Coppe, e con Vida deciso a non rinnovare il contratto, diventa doppiamente logico ed economicamente interessante per una società aprire una trattativa per il roccioso difensore. Morale: al Toro potrebbe anche convenire tifare perché il croato finisca a Napoli, a gennaio. Scongelerebbe di nuovo Tonelli“.

Reina è un idolo del San Paolo, il leader dello spogliatoio del Napoli: fa anche da regista

Reina è un idolo del San Paolo, il leader dello spogliatoio del Napoli

La Gazzetta dello Sport scrive su Pepe Reina: “Pepe è un idolo del San Paolo, il leader dello spogliatoio del Napoli. Anche per questo Sarri gli ha facilmente perdonato qualche errore a inizio stagione e adesso chiede alla stampa di elogiarlo per le recenti buone prestazioni. È fondamentale il contributo di Reina per la squadra. Pepe trasmette sicurezza e fa da regista arretrato con i piedi da centrocampista che si ritrova”.

Pavoletti-Napoli, spunta la data delle visite mediche

Pavoletti-Napoli, spunta la data delle visite mediche

Come riporta il Corriere dello Sport l’accordo tra Genoa e Napoli per Leonardo Pavoletti è stato raggiunto anche se nessuno dei club vuole parlare di cifre in pubblico. Da Genova sono molto fiduciosi anche sul recupero fisico. Il numero di maglia possibile che Pavoloso indosserà con il Napoli sarà probabilmente la numero 9. Le visite mediche potrebbero essere effettuate da giocatore ormai del Napoli tra il 27 e il 28 dicembre. Insomma dopo Natale Pavoletti sarà finalmente un giocatore a tutti gli effetti del Napoli.

Banca … Rotta …. Fraudolenta (Lo Piano – Saintred)

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Si sono chiuse le indagini preliminari per i vertici di 2 Consigli di Amministrazione che negli anni passati avevano avuto in “cura” la Banca Etruria. L’accusa principale e di bancarotta fraudolenta, poi vi sono altri reati di minore rilevanza penale.

Le persone indagate dalla Procura di Arezzo sono 21, gli avvisi di garanzia sono stati notificati dalla Guardia di Finanza.

Sarebbero stati concessi dai vertici della Banca Etruria 180 milioni di euro agli amici degli amici, in alcuni casi anche in conflitto d’interessi, senza che i “beneficiari” avessero le giuste garanzie, in un caso, un milione di euro fu concesso ad un pregiudicato senza arte ne’ parte, con la sola promessa della restituzione.
Altri milioni furono dati in pasto ad importanti Societa’ poi fallite, fra queste un cementificio che ebbe un finanziamento “a fondo perduto” di 60 milioni di euro. Avere un prestito rapido era facile, bastava essere presentato da un “amico”, fare la richiesta di quanto gli servisse.
Questi saranno solo una parte dei fulgidi esempi messi in campo dai 2 Consigli d’Amministrazione: la domanda e’ piu’ che lecita, come una Banca puo’ essere stata gestita da criminali, senza che vi fossero i dovuti controlli?. Forse gia’ si sapeva che poi a rimettere tutto a posto ci avrebbe penseto lo Stato? sempre con i soldi dei Cittadini.
Morale di una brutta favola :
Se tu cittadino ti rechi nella “tua Banca” e chiedi un prestito di 500 euro per pagare le bollette di casa o le spese dei libri dei tuoi figli senza le dovute garanzie, gli addetti ai lavori ti risponderanno  Vade Retro Satana.
Questa e’ l’Italia, siamo precipitati in un baratro politico e morale da cui sara’ difficile venirne fuori.

Turi a Le Vespette: “E’ stato un anno di crescita per tutti. Regalo di Natale? Voglio la Juve Stabia in B!”

Queste le sue parole a Le Vespette

A ‘Le Vespette’, programma dedicato al settore giovanile della Juve Stabia in onda su Vivi Radio Web, è intervenuto il direttore Alberico Turi.

Finalmente la Berretti torna in campo contro la Vibonese – “Dopo una lunga sosta si giocherà in trasferta a Vibo Valentia. È un periodo un po’ particolare per i ragazzi, per una serie di motivi siamo in una situazione rimaneggiata tra influenze e infortuni”.

Campionato a 11 squadre con una squadra che riposa e tante soste. Non bastava fare un girone in meno con due squadre in più per giocare con continuità? “La federazione ha cercato di non far compiere trasferte lunghe alle squadre siciliane. Aggiungere due squadre nel nostro girone avrebbe significato andare in trasferta nel Lazio e in Puglia. Bisogna pensare anche alle difficoltà logistiche, si tratta di campionati che hanno un certo costo per le società. Per fare un settore giovanile di un certo livello devi consentire ai ragazzi di poter pernottare fuori e parliamo di un dispendio economico importante”.

Che anno solare è stato per le categorie Under 15 e Under 17? “Non mi piace parlare solo delle due squadre. Preferisco parlare dell’ anno solare in generale dell’ intero settore giovanile. È un discorso in prospettiva: ci sono ragazzi interessanti in tutte le categorie, dalla Berretti all’ Attività di Base. Nel complesso penso che si può essere fieri di quello che abbiamo fatto. Sono stato ospite in una trasmissione napoletana e molti si sono complimentati per il lavoro svolto dalla società Juve Stabia, dagli allenatori, dagli osservatori. Ciò denota l’ importanza di un settore giovanile portato avanti con spirito di sacrificio da parte di tutti, a partire dal magazziniere Sebastiano fino ai vertici alti della società. Un grande riconoscimento va anche all’amico Andrea De Lucia”.

Sui ragazzi che hanno preso parte agli stage della Nazionale – “Non voglio entrare nei singoli, questo è un risultato dell’ intero settore giovanile. Chiaramente non possono chiamare tutti in Nazionale, le scelte sono dettate dalle posizioni in campo. È comunque un lavoro complessivo di tutta la squadra, i risultati non arrivano mai per il singolo”.

Quale regalo chiederebbe a Babbo Natale? “Qualcosa che sarebbe un vantaggio per il settore giovanile: la Juve Stabia in Serie B. Un settore giovanile ha modo di esistere se c’è una prima squadra importante. A prescindere da quello che succede, tutto va fatto in ottica prima squadra. Sempre in trasmissione facevamo lo stesso discorso per il settore giovanile del Napoli, se non ci fossero prime squadre valide in campo internazionale non esisterebbe la Youth League. È un discorso a catena: il ragazzino cerca di emulare il calciatore affermato e i risultati si ottengono anche grazie a questo. In più si acquista quel senso di appartenenza che nel calcio giovanile è molto importante”.

Per quanto riguarda lo stadio? “Ci sono tutta una serie di discorsi ma bisogna vedere quella che sarà la programmazione generale. Mille difficoltà, mille problemi ma un’ unica soddisfazione: da decenni riusciamo a essere nel mondo dei professionisti. Colgo l’ occasione per augurare buone feste a tutti i tifosi”.

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Roma Capitale: Pasticcetti, “personaggetti” e M5S

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Guai senza fine per la giunta guidata da Virginia Raggi, sindaco M5S di Roma. L’ultimo è di ieri: Raffaele Marra capo del personale del Comune di Roma, è stato arrestato dai carabinieri per corruzione e, secondo l’Unità, il suo arresto sarebbe solo l’inizio: “negli ambienti vicino al Campidoglio comincia a serpeggiare il sospetto che per la sindaca sia già pronto un avviso di garanzia”.

Questo lo stato delle cose che così viene letto da Fabio Martini nel suo editoriale di oggi per La Stampa titolato:

Una classe dirigente per la Capitale

Lo stillicidio di piccoli e grandi infortuni che stanno minando il Campidoglio, oramai segue il ritmo costante di un metronomo. Da sei mesi pasticcetti e «personaggetti» si susseguono quasi quotidianamente, dimostrando in modo empirico una verità: è utopia immaginare di poter governare una città malata come la Capitale senza una classe dirigente. Nelle prossimi giorni l’esperienza della sindaca di Roma potrebbe prematuramente concludersi.

Ma sei mesi fa Virginia Raggi era stata fortissimamente voluta dai romani, che l’avevano imposta a furor di popolo. Davanti ad una «chiamata» così corale, i Cinque Stelle produssero un’ amministrazione senza fregi e senza ambizioni. I problemi e la storia di Roma avrebbero suggerito una visione più ariosa.

LEGGI ANCHE: M5S ovvero: Fare a chi figli e a chi figliastri

Nei mesi successivi il susseguirsi di infortuni, gaffes e dimissioni ha indotto il litigioso mondo grillino a cercare i nuovi dirigenti e i nuovi assessori comunali con metodologie impressionistiche, che in alcuni casi hanno privilegiato l’agendina del telefono rispetto ad una meditata selezione. Un progressivo avvitamento sul quale ha pesato un equivoco: far crescere o affidarsi ad una classe dirigente significa sporcarsi le mani. E’ sinonimo di continuismo.

Alla classe dirigente, per definizione, appartengono quegli esponenti della società che nel corso della loro vita hanno svolto un’azione direttiva: nelle imprese, nelle amministrazioni pubbliche, nelle università, nelle professioni. Ed è proprio a questo mondo di competenze e di esperienze si sono sempre affidati tutti i governi alla loro prima volta. La storia è fatta di drastiche svolte: partiti, schieramenti e leader chiamati alla prova del governo senza alcuna precedente esperienza. Nel 1996, quando gli eredi del Pci, grazie alla guida di Romano Prodi, conquistarono la maggioranza per la prima volta nel dopoguerra, si affidarono ad una classe dirigente: in quell’esecutivo entrarono un ex Governatore della Banca d’Italia come Carlo Azeglio Ciampi, due ex presidenti del Consiglio come Lamberto Dini e lo stesso Ciampi, un ex presidente della Camera come Giorgio Napolitano, un economista come Beniamino Andreatta che era stato più volte ministro. Non a caso un personaggio misurato come il presidente della Bce Mario Draghi, facendo riferimento a quella squadra, ha recentemente battezzato il governo Prodi con queste parole: «Una costellazione di risultati positivi che non si sarebbe più ripetuta».

Ma anche a Roma è accaduto qualcosa di simile. Nel 1976, dopo 30 anni di sindaci democristiani, a vincere le elezioni furono comunisti e socialisti. E le sinistre, circondate dall’ostilità del Vaticano e dei potentissimi «palazzinari», affidarono la guida della città eterna nelle mani di un celebre storico dell’arte: Giulio Carlo Argan. Attorniato da una squadra di assessori che consentirono a Roma di liberarsi da quei residui di Terzo mondo che erano le borgate e i borghetti. E di brevettare un modello di svago estivo intelligente, che sarebbe stato poi imitato in tutto il mondo e che era stato inventato da un docente universitario, l’architetto Renato Nicolini.

La circolazione delle élite è essenziale in qualsiasi democrazia, ma per i Cinque Stelle, una forza carica di energia e di potenzialità alternative, immaginare di proporsi alla guida del Paese con lo stesso profilo sin qui dimostrato a Roma, significherebbe imbarcarsi in un’avventura dall’esito molto incerto. Fino ad oggi la rabbia indistinta e il disagio concretissimo in tante fasce sociali hanno indotto una parte dell’opinione pubblica a chiudere un occhio sulle prove di governo del Cinque Stelle. Non è detto che duri.

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vivicentro/Roma Capitale: Pasticcetti, “personaggetti” e M5S
lastampa/Una classe dirigente per la Capitale FABIO MARTINI

M5S ovvero: Fare a chi figli e a chi figliastri

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L’espressione ” fare a chi figli e a chi figliastri ” significa: “usare un peso e due misure” ed in questo, ormai da tempo, l’M5S si sta mostrando campione della categoria con i suoi “distinguo” tra l’operare (e gli operanti) nei luoghi in cui “regna” e gli altri ed è su questo bifronte che Gramellini esprime la sua opinione pubblicata su La Stampa con il titolo:

Amicizie stellari

Uno vale uno, ma vale due se è amico di qualcuno. Come nella «Fattoria degli Animali» di Orwell, anche in quella di Grillo il mantra dell’eguaglianza è stato aggiornato dopo i primi strusci con il potere. L’ultima miracolata è la dottoressa Alessandra Manzin, assunta con stipendio più che onorevole dall’assessora alla «città in movimento», una dizione che riferita al traffico di Roma risulta particolarmente satirica. La delibera comunale giustifica il lieto evento con «doti e competenze specifiche nel campo del diritto amministrativo». Ma non deve avere troppo danneggiato la prescelta il particolare di essere collaboratrice di un parlamentare grillino e fidanzata con un pezzo grosso della Casaleggio Associati, assistente a sua volta di uno dei leader del movimento.

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Da qui alle prossime elezioni, che auspichiamo imminenti, Pd e Cinquestelle si sfideranno a chi combina più disastri tra il governo biscottato di Gentiloni e la giunta brancaleone della Raggi. Una battaglia dall’esito incerto nella quale sarebbe un delitto intromettersi. Però bisogna pur riconoscere che, se la Boschi pecca di incoerenza quando promette di lasciare la politica in caso di sconfitta e poi si incolla alla poltrona, non tanto più lineare è il comportamento di chi predica la meritocrazia anglosassone, ma applica il familismo italico, distribuendo gli incarichi pubblici, e le relative prebende, a una girandola di padri madri cugini amici cognati mogli e fidanzate da far venire il mal di testa.

Non sono diversi. Sono solo nuovi. E ancora per poco.

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Mainolfi: “Volpe, che soddisfazione! Giovani? Genitori accompagnateli e lasciateli giocare: devono divertirsi”

Le sue parole ad un quotidiano di Frosinone

Dopo l’esordio, dopo che mister Marino ha riconfermato il suo valore, inserendolo anche a Trapani; molti addetti ai lavori, scommettono su Volpe Michele, classe 1997, centravanti atipico: fisico e tecnica. Approfondendo la storia del bomber frusinate, bisogna riconoscere all’attuale responsabile del settore giovanile della SS Juve Stabia, Mainolfi Saby, persona molto attenta alla crescita formativa dei calciatori in eta pre-adolescenziale, il merito di aver creduto in lui, quando ha cresciuto nella Sc Valle Telesina il ragazzo: “Per due anni, Michele si stacco’ dal calcio per dedicarsi al tennis, in cui primeggiava a livello regionale, sono contento oggi di essere riuscito a far capire a lui e al papa’, che nel calcio poteva giocarsi una chance”.
Oltre a Michele Volpe, ha cresciuto e scoperto Brignola classe 99: “i meriti sono dei tecnici, che collaborano con me, io cerco di trasmettere ai ragazzi la tranquillità e la spensieratezza del giocare al calcio. Nell’eta’ pre-adolescenziale il giovane calciatore deve giocare, divertirsi, sbagliare, noi dobbiamo solo credere in loro, plasmando al meglio le singole potenzialità, mi aiuta molto il mio trascorso di calciatore “importante” di settore giovanile, tante attese, poi infortuni che ti fermano i sogni, ma bisogna fare di necessità virtu’, ed eccomi sempre nel mondo del calcio, in altra veste”.

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Papa Francesco oggi compie 80 anni. Sul suo profilo Facebook un link per gli auguri

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CdV  Papa Francesco oggi compie 80 anni, ma non ci saranno festeggiamenti particolari per lui in Vaticano. Solo una messa con i cardinali presenti a Roma e null’altro. Sul profilo Facebook di Bergoglio, è apparso, alla mezzanotte in punto, un link per accogliere gli auguri dei fedeli

Certo, arriveranno torte, regali e auguri da tutto il mondo, ma il Pontefice non intende solennizzare in alcun modo l’anniversario che per i cardinali segna invece il passaggio alla condizione di non elettori. Evidentemente per Francesco l’età non è al momento un fattore limitante.

“Santo Padre lei tra poco compira’ 80 anni”, gli hanno chiesto nell’intervista a TV 2000. “Chi, io?”, ha replicato prima di scoppiare a ridere con i suoi interlocutori. In realtà, poi, il Papa ha già soffiato una prima volta sulle candeline degli 80 anni nel corso dell’Udienza Generale di mercoledì. Una fedele presente in Aula Paolo VI ha portato a Francesco una torta che aveva preparato per l’occasione con tanto di candeline a forma di “8” e di “0”.

E Jorge Mario Bergoglio si è fermato un attimo e ha spento le due candeline per poi continuare a salutare i fedeli. Preso coraggio da questo gesto, dopo la catechesi, gli speaker linguistici gli hanno formulato gli auguri nelle diverse lingue. Ma il Papa ha gelato gli entusiasmi. “Grazie a tutti – ha affermato – per gli auguri per il mio prossimo compleanno, grazie, ma dirò una cosa che vi farà ridere: nella mia terra fare gli auguri in anticipo porta iella e chi fa gli auguri in anticipo è uno iettatore“.

/agi