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Monte Di Procida,Mister Ambrosino:”I play-off per noi devono essere un punto di partenza”

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Simone Vicidomini

Domenica 14 maggio ore 16:30 il Monte Di Procida ospiterà allo stadio “Vezzuto Marasco”la Nuova Ischia per la finale dei play-off validi per l’Eccellenza. Gli isolani nel primo turno hanno affrontato allo stadio “Mazzella” l’Afro Napoli,passando il turno nonostante la gara sia terminata sul risultato di parità anche dopo i tempi supplementari,in virtù del terzo posto in classifica raggiunto al termine del campionato. Ad assistere alla gara tra le due formazioni domenica sull’isola era presente in tribuna il tecnico Ambrosino,il quale ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano locale “Il Dispari”, in merito alla partita e proprio sulla Nuova Ischia,prossimo avversario che affronterà la sua squadra. “Quando la Nuova Ischia venne a Monte di Procida noi eravamo in un momento particolare. Venivamo dalla gara della settimana prima contro la Sibilla, nella quale ci giocavamo tutto. La squadra, quindi, fu un pochino destabilizzata da quell’evento e praticamente regalammo il primo tempo ai gialloblu, chiudendolo sotto di due reti. La Nuova Ischia fu però molto cattiva, convinta e determinata. Mi fece sicuramente una ottima impressione. Ovviamente, quelle dei play off sono gare particolari, in cui gli episodi possono fare la differenza, in quanto – benché noi abbiamo il vantaggio di giocare in casa – l’aspetto psicologico può avere un peso fondamentale nell’economia della gara. Non si deve sbagliare assolutamente nulla. Inoltre, ho visto che oltre la metà delle gare di play off disputate si è chiusa solo dopo i tempi supplementari. Quindi questo dimostra che il fattore campo è abbastanza relativo”.

A proposito della finale di domenica, in cosa la Nuova Ischia troverà diverso il Mons Prochyta…Sarà più convinto, più cattivo ed attento ?

“Il Mons Prochyta sicuramente non dovrà fare gli stessi errori fatti due mesi fa. Quella di domenica sarà una partita in cui la tensione e la carica agonistica la faranno da padrone. Come è un po’ successo domenica scorsa fra Nuova Ischia ed Afro Napoli, difficilmente la gara sarà bella. Però, sicuramente, noi non snatureremo quelle che sono le nostre caratteristiche e peculiarità, perché non siamo abituati. Cercheremo sicuramente di fare gioco e di mettere in campo una buona prestazione, perché attraverso le prestazioni si possono raggiungere i risultati. In questi giorni la squadra si è allenata con grande abnegazione, con grande sacrificio, non perdendo di vista quello che deve essere il nostro obiettivo in questo momento, perché i play off credo che siano per noi – come per tutti – un punto di partenza e non di arrivo. Se si pensa che siano un punto di arrivo diventa tutto più complicato perché a partire dai play off si azzera tutto quello che è stato fatto in stagione. Tutto viene cancellato per ripartire da zero, quindi la squadra che avrà più motivazioni e voglia di vincere potrà avere la meglio sulle altre”.

E’ previsto per domenica allo stadio “Vezzuto-Marasco”  una rappresentanza di tifosi ischitani. Cosa si augura in quella giornata?

“Sicuramente mi auguro che innanzitutto, al di la della competitività e dell’agonismo, domenica sia una giornata di festa per tutti. Per noi del Mons Prochyta è stato un campionato storico per punteggio e per tanti motivi. Siamo partiti senza grandi ambizioni, senza sbandierare ai quatto venti tutte questi risultati fatti. Siamo andati avanti con grande umiltà, con grande dedizione e ci vogliamo credere. I Di Meglio sono persone squisite e perbene, che io rispetto tantissimo, quindi mi auguro che sia una sfida in cui prevarrà il migliore, come sempre”.

 

Diritto di famiglia: una sentenza lo rivoluziona, è ora di adeguare la legge

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A commento della sentenza della Cassazione che riscrive anni di storia italiana in tema divorzile, il docente di diritto della famiglia Carlo Rimini, editorialista de La Stampa, scrive: “Di fronte all’inerzia del legislatore, le sentenze dei giudici sono chiamate ad un ruolo di supplenza: sicuramente la decisione eliminerà ingiustificate rendite vitalizie, tuttavia il nuovo orientamento rischia di creare ingiustizie sul versante opposto”.

Ora cambiamo una legge inadeguata

Era l’anno dei mondiali, quelli del 1970, quando la legge sul divorzio è stata scritta. Erano i tempi di Pelé e di Rivera, ma da allora le norme che regolano i rapporti patrimoniali fra i coniugi dopo il divorzio non sono sostanzialmente cambiate.

Nel 1970 il Parlamento trovò una mediazione: la Democrazia Cristiana concesse il divorzio ma ottenne alcune contropartite. Fra queste la previsione del diritto per il coniuge più debole di continuare a ricevere dopo il divorzio assistenza economica dal coniuge più forte. L’assegno periodico previsto dalla legge del 1970 prolunga, anche dopo lo scioglimento del matrimonio, i vincoli di solidarietà e assistenza che caratterizzano il matrimonio, come se dal punto di vista economico il matrimonio creasse un legame vitalizio non suscettibile di scioglimento. Nel 1990 la Cassazione aveva chiarito che l’assegno di divorzio va concesso se il coniuge debole non ha mezzi adeguati a mantenere il tenore di vita matrimoniale.

LEGGI ANCHE: L’assegno divorzile e la sua natura composita nella legge del 1970

Da allora fino alla sentenza di ieri nulla era cambiato. La nostra società e la famiglia sono mutate profondamente. Molti Parlamenti e governi si sono succeduti, i partiti che si erano scontrati nel 1970 non esistono più: eppure l’assegno di divorzio è sempre identico nella nostra legge, ancorato alla sua finalità di dare assistenza al coniuge più debole perpetuando dopo il divorzio la solidarietà coniugale. Nessuno si impegna per modificare un istituto evidentemente vecchio, allineando la nostra legge alle riforme che invece sono state fatte nella maggior parte degli Stati europei.

Di fronte all’inerzia del legislatore, come troppo spesso accade, le sentenze dei giudici sono chiamate ad un ruolo di supplenza. In questo caso la Cassazione ha voluto dare un taglio netto. Ha espressamente affermato che il riferimento al tenore di vita matrimoniale deve essere abbandonato perché «collide radicalmente con la natura stessa dell’istituto del divorzio e con i suoi effetti giuridici», introducendo una «indebita prospettiva, per così dire, di ultrattività del vincolo matrimoniale». Secondo la Corte, si deve invece adottare un parametro diverso: quello della «indipendenza economica». Se un coniuge è economicamente indipendente e quindi ha redditi adeguati a consentirgli una vita autonoma, non ha diritto ad un assegno dopo il divorzio indipendentemente dalle sostanze dell’altro coniuge e dal tenore di vita matrimoniale.

Questa affermazione sicuramente eliminerà ingiustificate rendite vitalizie che invece erano consentite e tollerate dalla giurisprudenza precedente. Tuttavia il nuovo orientamento rischia di creare ingiustizie sul versante opposto. Ancora oggi vi sono matrimoni in cui uno dei coniugi sacrifica a favore della famiglia le proprie ambizioni professionali per dedicarsi alla crescita dei figli: cosa accade in questi casi se, dopo molti anni di matrimonio, il coniuge più forte decide di essere stanco della vita matrimoniale? Non è forse giusto concedere alla parte che ha effettuato rilevanti sacrifici una adeguata compensazione? Adeguata ai risultati economici che l’altra parte ha conseguito grazie a quei sacrifici.

In Francia l’art. 270 del codice civile espressamente afferma che con il divorzio viene meno qualsiasi vincolo assistenziale fra i coniugi. Il giudice può attribuire ad un coniuge una somma di denaro «compensativa» e il criterio fondamentale per la determinazione di questa somma è costituito dalla valutazione delle conseguenze delle scelte professionali fatte da uno dei coniugi durante la vita comune per l’educazione dei figli e del tempo dedicato a favorire la carriera professionale dell’altro coniuge a scapito della propria. È un norma chiara che accontenta tutti, mentre la legge che il nostro Parlamento non modifica è ormai totalmente inadeguata.

@carlorimini  Ordinario di diritto privato nell’Università di Milano

vivicentro.it/editoriale
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lastampa/Ora cambiamo una legge inadeguata CARLO RIMINI

ESCLUSIVA – Antonio Fogliamanzillo:” Non deve mancare il sostegno del pubblico”

In esclusiva le dichiarazioni di Antonio Fogliamanzillo
 
Nel corso della trasmissione Il Pungiglione Stabiese 2,0 abbiamo ascoltato in diretta e in esclusiva l’ex tecnico delle giovanili della Juve Stabia Antonio Fogliamanzillo e attuale allenatore del Nardò.
Ciao Antonio, tu conosci bene l’ambiente gialloblù per questo ti chiediamo un parere sulla gara di domenica con cui la Juve Stabia si appresta ad inziare la prima gara dei play-off. Noi pensiamo che non bisogna fermarsi alla delusione per la mancata promozione diretta, ma bisogna calarsi in questa realtà. Secondo te ci sono possibilità affinché la Juve Stabia possa andare avanti e tentare la promozione in serie B? 
Innanzitutto dobbiamo dire che la delusione per il mancato primo posto è la stessa che hanno avuto Lecce e Matera, alla fine vince una sola e le squadre sono tutte forti e attrezzate. Quindi la delusione deve lasciare il posto all’entusiasmo perché adesso inizia un nuovo campionato. É il primo anno che ci sono così tante squadre ai play-off, la Juve Stabia non è stata però neanche tanto fortunata nell’accoppiamento, perché giocherà contro una squadra molto forte.
Bisogna adesso azzerare tutto e stringersi attorno ai ragazzi che secondo me hanno le armi per poter andare abbondantemente avanti in questi play-off.
Mister, ti stai preparando a disputare i play-off con il Nardò, qual’è la situazione della tua squadra?
Ho rilevato questa squadra dopo tre gare di campionato quando aveva zero punti. Il morale era assolutamente sotto i tacchi, anche perché Nardò è una piazza che in Interregionale è tra le più pressanti e difficili. In Puglia dicono che insieme al Taranto é la piazza più difficile. Siamo riusciti a risollevarci e a fare 60 punti che sono gli stessi dello scorso anno, inizialmente sembrava un traguardo assolutamente irraggiungibile. Abbiamo battuto il record di vittorie nella storia del Nardò, vincendo 10 gare fuori casa e nel girone di ritorno abbiamo fatto 8 punti in più rispetto al girone di andata cambiando qualche elemento a dicembre che andava inevitabilmente cambiato, sono contentissimo di tutto ciò che abbiamo fatto. Adesso disputiamo questi play-off. Giochiamo a Trastevere e dobbiamo solo vincere potendo contare di un solo risultato visto che loro sono arrivati secondi e hanno mancato la vittoria del campionato davvero per un soffio. Servirà la partita perfetta, noi dal canto nostro abbiamo entusiasmo, voglia e qualità. Qui a Nardò hanno apprezzato il mio modo di fare, la mia professionalità. Ho stretto veramente un bel rapporto con la gente di Nardò con la tifoseria che è tra le più calde. Pensiamo ad affrontare questa partita, sarà sicuramente una bella vetrina perché comunque ci saranno tutti i tifosi di Roma ad assistere alla gara, anche perché domenica non giocano le squadre romane di Lega Pro. Ci vogliamo divertire e magari toglierci anche una bella soddisfazione.
Tornando a parlare del Catania, prossimo avversario delle vespe, sappiamo che hanno avuto delle difficoltà nel corso di questo campionato, ma poi si sono ripresi in queste ultime battute qualificandosi ai play-off all’ultima gara scavalcando in classifica la Fidelis Andria solo per la differenza reti. Normalmente in passato quando i play-off sì giocavano con solo due gironi, vinceva sempre chi arrivava a qualificarsi da ultima e magari anche per il rotto della cuffia, vedi la Juve Stabia di Braglia, il Savoia e altre realtà. L’attuale Catania potrebbe essere la mina vagante?
Credo che sia doveroso fare una premessa, a fine anno quando si giocano i play-off dopo tante partite disputate e con magari 20/25 gradi la differenza la fa anche l’aspetto atletico, chi ha più gamba, più corsa e fiato nei polmoni può davvero fare la differenza. Sinceramente non so il Catania da questo punto di vista come sia messo, certo dispone di buoni calciatori, però se é arrivato undicesimo evidentemente avrà avuto i suoi problemi. La Juve Stabia ha disputato un campionato nettamente superiore rispetto a quello del Catania, per cui in campo non ci va il nome, ma ci va chi effettivamente ha qualità. La Juve Stabia ha dimostrato la propria forza, disponendo di due risultati su tre per passare il turno, anche se questo vantaggio dal punto di vista tattico è inconscio e non sai neanche come bisogna preparare queste partite, ovvero se devi speculare sui due risultati su tre oppure se devi far finta che si parta da zero a zero giocando per vincere. Ripeto in campo non va il nome, ma la qualità dei calciatori, se la Juve Stabia si è qualificata davanti al Catania è perché evidentemente quest’anno ha fatto di più e quindi conta soltanto questo fattore.
Un tuo pensiero sul tecnico Pulvirenti, pensi che abbia le esperienze giuste per affrontare il catino di Castellammare?
So che è il terzo allenatore subentrato alla guida tecnica del Catania. Lui teoricamente non ha nulla da perdere, nel senso che laddove non sono riusciti i suoi due predecessori non può fare di peggio. Lui dal punto di vista emozionale è abbastanza tranquillo. Bisogna vedere se sarà all’altezza della situazione perché un conto é allenare la Primavera e un conto è allenare le prime squadre, lo posso garantire io che sono passato dalla Primavera alle prime squadre. La differenza é enorme, nelle giovanili non hai pressione, devi soltanto far crescere i ragazzi perché risultati contano poco. Allenare una prima squadra significa avere tantissime pressioni, per cui vedremo come si comporterà. Può essere un vantaggio? É difficile dirlo. Lui conosce la realtà del Catania, l’approccio e che tipo di calciatori hanno avuto i suoi predecessori. Da fuori io sinceramente non riesco a dire se sarà un vantaggio o meno. Ripeto, la Juve Stabia quest’anno ha fatto meglio del Catania, gioca in casa  dispone di due risultati su tre e deve portare a casa questa qualificazione. Sarà difficile perché i calciatori del Catania sono forti, però la Juve Stabia ha le carte in regola per vincere questa gara e per arrivare fino in fondo.
Mister te la senti di fare un pronostico in merito alla partita Juve Stabia-Catania?
So soltanto che sarà una gara durissima, non credo che una delle due squadre posso avere vita facile e si deciderà secondo me negli ultimissimi minuti. Dico un pareggio.
Un tuo parere su mister Carboni e sul suo predecessore Fontana: Personalmente conosco Fontana e non Carboni perché comunque ha allenato a Nocera e diverse volte ho scambiato alcune opinioni. Si tratta di un’allenatore comunque preparato, Carboni ha allenato squadre importanti per cui sicuramente é all’altezza della situazione.
In chiusura un tuo pensiero su Ciccio Ripa che in virtù dei suoi 30 anni, segna 15 gol e resta il bomber di questa Juve Stabia:
Ripa é un grandissimo calciatore e credo che soltanto per caso non abbia militato in categorie superiori. Un calciatore da sempre straordinario, lo conosco da quando hai iniziato ed era un under in Interregionale. Stiamo parlando di un calciatore che può essere decisivo già da domenica, ne posso parlare soltanto bene, è stato sempre decisivo tutte le squadre laddove ha giocato.
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Avviso per i tifosi del Pescara. Intanto, la PS arresta un pusher

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Gli agenti della squadra mobile di Pescara, nella giornata di ieri, hanno arrestato T. G., nato a Pescara il 30.01.1979, ivi residente; in esecuzione di ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila che dispone la detenzione domiciliare del prevenuto, il quale deve espiare la pena di anni 1, mesi 3 e giorni. 13 di reclusione per cumulo pene per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; per dei fatti commessi in Pescara. Il predetto, dopo le formalità veniva condotto presso la propria abitazione per l’espiazione della pena.

AVVISO PER LA TIFOSERIA BIANCAZZURRA

In occasione dell’incontro di calcio “Bologna / Delfino Pescara” che si disputerà domenica 14 maggio 2017, alle ore 15.00, presso lo stadio comunale “Renato Dall’Ara” di Bologna, i  pullman organizzati e le autovetture private dei supporters ospiti dovranno uscire al casello autostradale Bologna Casalecchio di Reno per essere convogliati in via Porrettana, sita nelle immediate adiacenze dello stadio “Dall’Ara”, appositamente predisposta e vigilata.

Juve Stabia, segui i playoff su ViViRadioWeb: il programma gare del fine settimana

Juve Stabia, segui i playoff su ViViRadioWeb: il programma gare del fine settimana

Si ritorna in campo per le gare di ritorno dei playoff. Questo il programma gare del settore giovanile della Juve Stabia e le dirette radio:

Berretti: riposa

Under 17: Feralpisaló – Juve Stabia domenica 14 maggio ore 15 centro sportivo Rigamonti (Brescia)

Under 15: Juve Stabia – Parma sabato 13 maggio ore 11 stadio Menti (diretta radio su ViViRadioWeb dalle ore 10:45)

2004: Agrese – Juve Stabia domenica 14 maggio ore 10 centro sportivo Agrese

a cura di Ciro Novellino

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Nascere Rom per morire tra le fiamme

Un camper dato alle fiamme nel rione Centocelle, a Roma, scrive una tragica pagina di cronaca. Dentro c’erano tre sorelle di una famiglia rom di quattro, otto e vent’anni. Si indaga su una possibile vendetta: Mattia Feltri nel suo Buongiorno parla del “guaio di nascere” che devono affrontare alcuni bambini come Francesca, Angelica e Elisabeth.

Camper in fiamme a Roma: muoiono tre sorelle. Spunta l’ipotesi di una vendetta

Le vittime avevano 20, 8 e 4 anni. «Incendio doloso», aperto un fascicolo. I superstiti: abbiamo ricevuto minacce

ROMA – Un incendio doloso forse appiccato da chi era infastidito dalla presenza della famiglia rom? La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul rogo del camper con ipotesi di reato: atto doloso. Il fascicolo è stato affidato al pm Antonino Di Maio. Nell’incendio, nella notte a Centocelle, periferia popolare di Roma, hanno perso la vita tre sorelle di 20, 8 e 4 anni.

Si tratta di Francesca Halinovic del 2009, Angelica Halinovic del 2012 ed Elisabeth Halinovic del 1997. Nel camper, in sosta nel parcheggio davanti a un centro commerciale, vivevano stipate ben undici persone. Ma i genitori e i fratelli delle tre vittime sono riusciti a scappare e a mettersi in salvo.

Le fiamme hanno avvolto completamente il veicolo. La polizia coordinata dalla procura di Roma indaga per capire quali siano state le cause del rogo. La squadra mobile, la Digos e gli agenti dei commissariati Tor Pignattara e Prenestino hanno interrogato i superstiti che avrebbero raccontato di aver ricevuto minacce.

Nel camper, intorno alle tre della notte, è scoppiato l’inferno: il padre e i fratelli maschi hanno tentato fino all’ultimo di tirare fuori le figlie dal mezzo in fiamme. Quando sul posto, in via Mario Ugo Guattari, sono arrivati i vigili del fuoco, per le due piccole e la ragazza non c’era più nulla da fare.

Ad ora si indaga per omicidio volontario a carico di ignoti, alcune telecamere potrebbero aver filmato la scena. Sul posto è intervenuta anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ha espresso solidarietà alla famiglia rom.

vivicentro.it/cronaca
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lastampa/Camper in fiamme a Roma: muoiono tre sorelle. Spunta l’ipotesi di una vendetta GRAZIA LONGO

Addio al divorzio all’italiana: cosa e come cambia

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Una sentenza della Cassazione riscrive anni di storia italiana:per stabilire l’assegno di mantenimento all’ex coniuge dopo il divorzio non conterà più il tenore di vita ma il principio dell’indipendenza economica.

Il docente di diritto della famiglia Carlo Rimini, editorialista de La Stampa, scrive“Di fronte all’inerzia del legislatore, le sentenze dei giudici sono chiamate ad un ruolo di supplenza: sicuramente la decisione eliminerà ingiustificate rendite vitalizie, tuttavia il nuovo orientamento rischia di creare ingiustizie sul versante opposto”.

Divorzio, la Cassazione cambia i parametri per l’assegno: conta l’autosufficienza economica

Gli avvocati matrimonialisti: una sentenza che rivoluziona il diritto di famiglia

È «l’indipendenza o l’autosufficienza economica» dell’ex coniuge il parametro per stabilire l’assegno di divorzio, che ha «natura assistenziale». È il principio sancito dalla prima sezione civile della Cassazione che, con una sentenza depositata oggi, supera il precedente orientamento di giurisprudenza che collegava la misura dell’assegno al parametro del «tenore di vita matrimoniale».

Dopo «quasi 27 anni», la Corte ha ritenuto che il parametro del tenore di vita goduto durante il matrimonio non sia più un orientamento «attuale»: con la sentenza di divorzio, osserva la prima sezione civile, «il rapporto matrimoniale si estingue non solo sul piano personale ma anche economico-patrimoniale, sicché ogni riferimento a tale rapporto finisce illegittimamente con il ripristinarlo, sia pure limitatamente alla dimensione economica del tenore di vita matrimoniale in una indebita prospettiva di ultrattività del vincolo matrimoniale».

Dunque, secondo i supremi giudici, va individuato un «parametro diverso» nel «raggiungimento dell’indipendenza economica» di chi ha richiesto l’assegno divorzile: «Se è accertato che – si legge nella sentenza depositata oggi – è economicamente indipendente o effettivamente in grado di esserlo, non deve essergli riconosciuto tale diritto». I principali indici che la Cassazione individua per valutare l’indipendenza economica di un ex coniuge sono il «possesso» di redditi e di patrimonio mobiliare e immobiliare, le «capacità e possibilità effettive» di lavoro personale e «la stabile disponibilità» di un’abitazione.

«La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 11504/17 ha rivoluzionato il diritto di famiglia in tema di riconoscimento dell’assegno divorzile e dei criteri per la sua quantificazione. La Cassazione ha cambiato il criterio per riconoscere l’assegno al coniuge economicamente più debole e ha ritenuto che non sia più possibile valutare come parametro il tenore di vita dei coniugi goduto in costanza di matrimonio». Così in una nota Gian Ettore Gassani, presidente dell’associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani.

vivicentro.it/l’esperto
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lastampa/Divorzio, la Cassazione cambia i parametri per l’assegno: conta l’autosufficienza economica

Rinnovo Mertens, entro una settimana la firma con clausola a 30mln

Rinnovo Mertens, entro una settimana la firma con clausola a 30mln

De Laurentiis ha annunciato che entro una settimana verranno messi a posto gli ultimi dettagli prima dell’annuncio del rinnovo di Mertens: 3 milioni e mezzo piu’ le commissioni per i suoi rappresentanti. Come riporta Il Mattino: “La situazione sbloccata con l’accordo a 30 milioni per la clausola. Rinnovo fino al 2021, quindi per altri tre anni visto che la scadenza del contratto gia’ esistente e’ al 2018. Con l’introduzione della clausola, la cessione di Mertens potrebbe, pero’, avvenire anche a partire dall’estate prossima”.

Napoli sulle tracce di Baselli, c’è chi lo ha paragonato ad Hamsik

Napoli sulle tracce di Baselli, c’è chi lo ha paragonato ad Hamsik

Daniele Baselli è uno dei calciatori più interessanti messi in mostra dal Torino di Sinisa Mihajlovic duranta la stagione corrente: come racconta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport “c’è chi lo ha paragonato ad Hamsik per gli inserimenti offensivi e il tiro a rete, chi a De Rossi per l’accortezza tattica, chi al blaugrana Busquets. In verità per rimanere in casa granata Baselli ricordo un mix tra Scifo e Venturin. Insomma, Baselli è uno dei giocatori insostituibili sui quali costruire il Torino di domani alla conquista di un posto in Europa. Tuttavia, come riportato dal quotidiano, proprio Napoli, Roma e Milan sarebbero sulle tracce del giocatore.

Maradona: “A luglio sarò al San Paolo con i miei figli”

Le sue parole

Diego Armando Maradona a Il Mattino ha dichiarato: “Il primo ricordo e’ il sorriso della il sorriso della gente. I tifosi erano felici perchè potevano sentirsi i migliori d’Itaia. I campioni erano stati sempre loro, quelli del Nord, e noi finalmente arrivammo al traguardo quella domenica. Mi chiesero di battere la Juve appena arrivai. La gente era orgogliosa di noi perche’ il Napoli in campo realizzava le sue aspirazioni. Vincemmo perche’ formavamo una squadra unita. Sapevamo per cosa lottavamo, avevamo un grande obiettivo. Giocavamo per Napoli, per una citta’ a cui mancavano tante cose ma che aveva una grande squadra”.

Gazzetta contro De Laurentiis: “Porte chiuse in faccia alla storia”

Gazzetta contro De Laurentiis: “Porte chiuse in faccia alla storia”

La Gazzetta dello Sport attacca duramente il Napoli ed il suo presidente Aurelio De Laurentiis, dopo l’episodio di ieri pomeriggio che ha visto il San Paolo negato ai campioni di Italia del 1987 in occasione del trentennale del primo scudetto. Vi proponiamo uno stralcio dell’analisi del quotidiano: “Porte chiuse in faccia alla storia. Senza scrupoli e senza sentimenti. L’ha fatto Aurelio De Laurentiis, ieri pomeriggio, negando il San Paolo. Nemmeno le proteste hanno convinto il presidente a modificare il suo atteggiamento: lo stadio ce l’ha in convenzione e comanda lui per quanto riguarda il terreno di gioco e le aree adiacenti il campo e, dunque, anche la pista di atletica, sulla quale sarebbero dovuti sfilare i campioni dell’87 era in campo che i campioni dovevano entrare, non consentirglielo è stato uno smacco alla storia​”.

De Laurentiis: “Farò la casa del Napoli a Bagnoli con 12 campi, un albergo e lo stadio nuovo”

Le sue parole

Aurelio De Laurentiis ha dichiarato a Il Mattino: “La mia non e’ stata una rifondazione, ma la creazione di un qualcosa di nuovo. Se consideriamo che in tredici anni il club ha dovuto militare due anni in serie C, un anno in serie B, e da otto anni e’ l’unica squadra in Italia che consecutivamente, rispettando il fair play finanziario, gioca in Europa, credo che sia stato intrapreso un percorso di successo. Abbiamo dimostrato che in una citta’ come Napoli, volendo si puo’ lavorare con successo. Mutuando tutto questo all’Italia, si puo’ dire c’e’ ancora la speranza di fare delle nuove attivita’ con grande successo, senza dover pensare di emigrare”.

Il presidente ha in mente la strategia per lo stadio di proprieta’ e la guida tecnica a lunga durata: “Sto aspettando che si dia corso, sperando che non ci vogliano tempi lunghi, alla bonifica di Bagnoli per poter fare li’ la casa del Napoli con dodici campi di calcio, un albergo e all’interno lo stadio nuovo, il tutto delimitato da un bel muraglione alto dodici metri. Se lo stadio sara’ da 50mila, 40mila o 30mila posti lo vedremo a seconda di quando potra’ essere pronto e di come la virtualizzazione non avra’ minato la frequentabilita’ dello stadio”.

Su Sarri: “Per lui mi piacerebbe un decennale. Sarri lo vedrei bene all’interno di un progetto di crescita del club. Ha un contratto di quattro anni, in cui per levargli qualunque tipo di tentazione ho messo, non dal prossimo anno, ma dall’anno successivo ancora, una clausola rescissoria di 8 milioni di euro. Se la Roma volesse prenderlo e volesse pagare 8 milioni, la palla passerebbe al signor Sarri, che dovrebbe dire: “No, ho professato amore al Napoli. Sono nato a Napoli, mi sento napoletano e non sento l’odore denaro”. Per me Sarri dovrebbe rimanere”.

Eppure ad inizio ci fu contestazione: “In citta’ c’erano i manifesti contro di me, tanto che Sarri mi disse “Lei si deve abituare, io le prime sei-sette partite le perdo”. Io risposi: “Senti, tu devi abituarti alla citta’ di Napoli, dopo tre partite diventa un problema, quindi bisogna che ti organizzi per far giocare la squadra in modo spettacolare e vincente”. E dalla quarta fu cosi’. Adesso siamo passati all’esaltazione di Sarri: “Non si tocca, è il nostro eroe””.

Sui tifosi: “Secondo il rapporto Nielsen nel mondo i simpatizzanti del Napoli sono 120 milioni e i tifosi veri so- no 35 milioni, di cui 17 milioni negli Stati Uniti. Quando ci sono le contestazioni o le posizioni scomode, da chi vengono?”. Infine, sul mercato: “Abbiamo problema di vendere, non di comprare. Poi se capitera’ qualche eventuale scoperta…”.

Festa scudetto, Napoli-Giornalisti finisce 1-1

Festa scudetto, Napoli-Giornalisti finisce 1-1

«Bruno, Bruno, Bruno. Devi dirgli tu ai ragazzi di vincere domenica. Il secondo posto ci serve assai, sennò facciamo la fine del Milan». È salito su un muretto e ha urlato a squarciagola per farsi ascoltare tra le risate dei presenti. Quel Bruno a cui chiedeva un cenno era Giordano che con Giuseppe Bruscolotti e il portierone Raffaele Di Fusco erano appena arrivati nel cuore del rione Sanità.

È iniziato con una esortazione il tour dei Campioni d’Italia del 1987, che scortati da tifosi e capiultras delle curve A e B dello stadio San Paolo, hanno salutato i tanti tifosi accorsi nella chiesa di San Vincenzo quando si è sparsa la voce che c’erano i «vecchi» calciatori del Napoli. «Ho approfittato, mi mancavano Di Fusco e Giordano, sono emozionato», ha detto quasi tra le lacrime Giovanni, un tifoso che quando il Napoli vinse lo scudetto aveva 11 anni. Voleva l’autografo sul gagliardetto che custodiva in una busta di plastica. Una tappa a piedi in via Santa Maria Antesaecula davanti alla casa di Totò e poi di corsa al Duomo tra applausi e baci tra i suoni e i colori dei vicoli della Sanità blindata dalla forze dell’ordine come non mai.

Il sangue di San Gennaro, estratto dalla teca blindata alle 9 del mattino, si è in parte sciolto: Bruscolotti l’ha baciata. Qualcuno ha detto che il Santo si è «emozionato» davanti alla grandezza dei campioni del primo scudetto. Sacro e profano tra chi scattava i selfie e chi pregava davanti alle reliquie del patrono. Qualche coro sullo scalone centrale e poi la foto ricordo. Un turista spagnolo chiede se c’è anche Diego Maradona, purtroppo no. Dal balcone una signora ha urlato: «Siete i migliori», e come darle torto. Il viaggio prosegue a bordo del City Sighseeing. Direzione Fuorigrotta Stadio San Paolo dove Gennaro Montuori, il «Palummella» capotifoso conduce la carovana. In programma la visita all’impianto napoletano che ospitò quella partita del 10 maggio 1987 tra Napoli e Fiorentina che finì 1-1 con le reti di Carnevale e Roberto Baggio. Ma lì la corsa si ferma perché quei ragazzi che vinsero il primo scudetto a sud di Roma con una formazione composta da 13 giocatori meridionali su 20 non riescono a entrare nell’impianto. Cancelli chiusi, sigillati: «C’era un’autorizzazione – spiega Montuori -. Il club del Napoli dice che la colpa è del Comune e il Comune scarica la colpa sulla società. Insomma la solita situazione kafkiana, lo scaricabarile. È vergognoso, si mettessero d’accordo. C’è un colpevole ma non sappiamo chi. La verità prima o poi verrà fuori. Il Napoli è il Napoli, nessuno può mai dividere la gente dalla squadra del cuore. Noi siamo una città che ama gli azzurri ed è pronta a ogni sacrificio».

Incassata la notizia il gruppo si dirige allo stadio San Mauro di Casoria dove si giocherà una partita celebrativa, è un’altra storia. Gli azzurri scudettati rigorosamente in maglia azzurra sfidano una selezione di cronisti e artisti. In porta c’è Di Fusco ed è l’unico ruolo coperto con certezza poi tutti sono un po’ all around , giocano un po’ ovunque. Da Carannante a Ciro Ferrara che s’inventa anche attaccante e fa un gol dopo 10’ a Bruno Giordano che gioca da playmaker. C’è Filardi che fa il cursore di fascia con Ciro Muro abile sempre sotto l’aspetto tecnico. C’è il capitano di mille battaglie come Peppe Bruscolotti ancora oggi primatista di presenze. E poi ancora Volpecina, autore di quel terzo gol a Torino contro la Juventus, Puzone e Ferlaino che ha accompagnato la squadra nel bus. Il team avversario pareggia lo score 1-1. Fine gara, game over e gli applausi sono tutti per loro, per i ragazzi di Ottavio Bianchi oggi con i capelli brizzolati e con un po’ di pancia.

L’assegno divorzile e la sua natura composita nella legge del 1970

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Il diritto all’assegno divorzile

Una delle principali conseguenze di carattere patrimoniale del divorzio, è l’eventuale diritto di uno dei coniugi, normalmente quello meno abbiente, di percepire un assegno divorzile, per distinguerlo dall’assegno di mantenimento che spetta, (al ricorrere delle condizioni di legge) a seguito di separazione giudiziale e, quindi, in una fase ancora transitoria del rapporto.

L’assegno divorzile è un diritto di credito imprescrittibile, irrinunciabile e indisponibile che un ex coniuge vanta nei confronti dell’altro, fino al momento in cui il beneficiario stesso passi a nuove nozze oppure l’obbligato muoia o fallisca.

La principale ratio della provvidenza de quo è quella di garantire anche all’ex coniuge economicamente più debole la possibilità di mantenere lo stesso tenore di vita avuto in costanza di matrimonio.

Come risulta dal dettato dell’art. 5, comma 6, legge n. 898/1970 e dalla giurisprudenza costante, nel valutare l’inadeguatezza dei mezzi a disposizione di uno dei due coniugi, si deve tener conto anche di una serie di elementi, tra i quali spiccano, da un lato, l’impossibilità di procurarseli per motivi di salute o per la difficoltà di “spendere” la propria qualificazione personale nel mercato del lavoro in quel dato momento storico e contesto sociale e, dall’altro lato, l’eventuale protrarsi di una convivenza more uxorio, dalla quale derivi un miglioramento delle condizioni economiche del coniuge più debole.

Nonostante il principale fondamento dell’istituto in commento sia, appunto, di tipo assistenzialistico, esso, secondo una parte della dottrina, sarebbe basato anche su altre due componenti, che emergono da un’attenta analisi dei criteri (elencati all’art. 5, comma 6, legge cit.) che devono guidare l’organo giudiziario nello stabilire la misura dell’assegno: una componente di tipo compensativo e l’altra di tipo risarcitorio. La prima emerge dalla circostanza che deve essere dato rilievo all’apporto personale e patrimoniale di ciascuna delle parti alla conduzione della vita in costanza di matrimonio.

La componente risarcitoria (in verità ipotizzata solo da una parte minoritaria della dottrina), si desumerebbe dalla necessità di tener conto, nella determinazione dell’assegno, dell’eventuale responsabilità di uno due coniugi della rottura del nucleo familiare. Il diritto a percepire l’assegno divorzile, in definitiva, sarebbe determinato dal ricorrere di una delle suddette componenti o dal concorso due o più delle stesse. Fermo restando che il diritto all’assegno divorzile, ove stabilito nella sentenza di divorzio, spetta fin dal momento in cui questa passa in giudicato, è possibile richiedere al giudice di rideterminarlo in qualunque tempo, qualora sopravvengano apprezzabili modifiche dei rispettivi redditi. Il versamento dell’assegno può essere mensile ovvero in un’unica soluzione (in tal caso anche con assegnazione di un bene), con rilevanti conseguenze in materia successoria, come già visto.

E’ interessante evidenziare, infine, le speciali forme di garanzia che l’ordinamento ha posto a tutela di questo peculiare diritto di credito, soprattutto a seguito delle modifiche introdotte dalla novella del 1987, in aggiunta ad altre eventuali forme che il giudice può sempre disporre (ad esempio, iscrizione di ipoteca su un immobile dell’obbligato, pignoramento dei suoi beni, del suo stipendio o della sua pensione).

L’assegno divorzile, infatti, non solo può essere pagato anche da terzi (come previsto per l’assegno di mantenimento a seguito di separazione personale), ma è data al beneficiario perfino la possibilità, senza ricorrere al giudice, di richiedere direttamente al datore di lavoro dell’obbligato fino alla metà di quanto gli spetta, avendo addirittura un’azione esecutiva nei confronti del datore stesso, in caso d’inadempimento (cfr. art. 8 legge n. 898/1970)

Il rapporto con i figli e l’assegnazione della casa familiare

Per quanto concerne il rapporto con i figli, fermo restando che, ai sensi dell’art. 6 della legge n. 898/1970, gli obblighi di mantenimento, istruzione ed educazione (ex artt. 147 e 148 del codice civile) restano immutati, a prescindere dalla circostanza che uno dei genitori o entrambi decidano di passare a nuove nozze, in merito all’affidamento della prole e alla contribuzione al mantenimento di essa, si ribadisce quanto già illustrato in tema di separazione.

I principi contenuti negli artt. 155 e ss. del codice civile (in tema di separazione personale dei coniugi) e quelli espressi nell’art. 6 della legge n. 898/1970, difatti, sono imperniati su un medesimo criterio: quello della tutela prevalente dell’interesse della prole. Strettamente connesso al tema della prole è quello relativo all’assegnazione della casa familiare, di cui si occupa il sesto comma della disposizione appena menzionata. Si prevede, al proposito, che l’abitazione della casa familiare deve essere garantita preferibilmente al genitore cui vengono affidati i figli minori o a quello con cui convivono eventuali figli maggiorenni, sprovvisti, senza loro colpa, di sufficienti redditi propri.

Secondo il disposto della norma in esame, peraltro, il giudice dovrebbe comunque tenere in debito conto le condizioni economiche di entrambi i coniugi e le motivazioni della decisione, favorendo quello più debole anche ai fini dell’assegnazione della casa familiare. Quest’ultima disposizione, tuttavia, raramente viene applicata dalla giurisprudenza, che reputa per lo più inammissibile l’assegnazione della casa familiare al coniuge che non vanti alcun diritto reale o personale sull’immobile e che non sia affidatario o convivente con figli maggiorenni non autosufficienti (così, tra le altre, Cass. sent. n. 11696 del 2001).

E’ interessante evidenziare, infine, che le decisioni adottate in seno al procedimento di separazione relative all’affidamento dei figli, al loro mantenimento e anche all’assegno che eventualmente spetta ad una delle parti (aspetto che sta per essere approfondito) possono essere riconfermate durante il procedimento di divorzio oppure sostituite da provvedimenti del Tribunale che reputi cambiate le capacità economiche di uno o di entrambi i coniugi, magari semplicemente a seguito di accertamenti disposti dal giudice stesso.

redazione/StudioCataldi

Incidente a Boscotrecase: perde la vita 20enne di Torre del Greco, gravi i tre feriti

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Boscotrecase – Perde la vita a 20 anni il ragazzo di Torre del Greco che nella notte si è schiantato con la sua Seat Arosa contro un’Audi proveniente dalla direzione opposta lungo la via Panoramica, nel Vesuviano.

Il violento scontro si è verificato poco dopo la mezzanotte. Il ventenne M. C., secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Torre Annunziata, avrebbe azzardato un sorpasso perdendo il controllo dell’autovettura, il tutto mentre dall’altro lato transitava l’Audi con tre passeggeri all’interno. L’urto è stato inevitabile.

M. C. è morto sul colpo, mentre gli altri tre sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Santa Maria della Neve di Boscotrecase e versano in gravi condizioni.

Play off: Juve Stabia-Catania arbitra Fabio Piscopo di Imperia

Sono due i precedenti del fischietto ligure con le vespe

Per la prima gara play off promozione del campionato di Lega Pro che si disputerà domenica 14 maggio alle ore 15 allo stadio “Romeo Menti” di Castellammare è stato designato Fabio PISCOPO della sezione di Imperia a dirigere la gara tra Juve Stabia e Catania.

Fabio PISCOPOPiscopo, nato a Sanremo in provincia di Imperia il 3 novembre 1986 è al suo quinto campionato in Lega Pro, ha precedentemente diretto le vespe in altre due occasioni:

– 2014 / 2015 – Campionato Nazionale di Lega Pro girone ‘ C ‘

– 11 marzo 2015 – 10° giornata di ritorno: JUVE STBIA – COSENZA 1 – 1 ad inizio ripresa, in tre minuti le due reti del match, vantaggio dei lupi con Cesca, pari delle vespe con Samuel DI CARMINE.

– 2016 / 2017 – Tim Cup – primo turno gara unica

– 29 luglio 2016 – primo turno – gara unica: LIVORNO – JUVE STABIA 1– 3 nel primo tempo doppio vantaggio delle vespe con Daniele LIOTTI e Stefano DEL SANTE, accorciarono i labronici su calcio di rigore con Cellini. Nella ripresa, fu ancora Stefano DEL SANTE ad andare in gol per i gialloblù.

L’assistente numero uno sarà: Antonio SANTORO della sezione di Roma 1;

l’assistente numero due Antonello MANGINO della sezione di Roma 1;

quarto ufficiale Matteo MARCHETTI della sezione di Ostia Lido.

Giovanni MATRONE

De Laurentiis: “Il numero di tifosi del Napoli cresce nel mondo, siamo una squadra che da simpatia”

De Laurentiis: “Il numero di tifosi del Napoli cresce nel mondo, siamo una squadra che da simpatia”

Il Napoli è sempre più presente all’estero. Crescono i suoi tifosi e i simpatizzanti. La società ha creato un dipartimento di marketing internazionale e vuole espandersi velocemente sui mercati esteri. E’ questo, in sintesi, il messaggio lanciato oggi dal Presidente Aurelio De Laurentiis, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede romana della Stampa Estera. “Secondo una ricerca commissionata a Nielsen, il numero dei tifosi del Napoli nel mondo è cresciuto negli ultimi anni alla straordinaria cifra di 35 milioni, con una fortissima presenza negli Stati Uniti dove i nostri fan sono ben 7 milioni. Il numero dei simpatizzanti, le persone, cioè, che guardano al Napoli con simpatia pur tifando per altre squadre, è addirittura di quasi 120 milioni. Sono numeri fantastici” ha detto De Laurentiis conversando con i corrispondenti della stampa internazionale in Italia. “Abbiamo creato già da qualche mese un dipartimento per lo sviluppo del marketing internazionale, con a capo Serena Salvione, che coordina un team di 5 persone.  Il Napoli è una squadra che fa simpatia, fresca, conosciuta in tutto il mondo come la città di Napoli.” ha aggiunto De Laurentiis. Secondo il rapporto Nielsen, tra i 35 milioni di tifosi nel mondo, 4,6 milioni sono in Italia, 7,2 negli Stati Uniti, 5,1 in Brasile e 1,4 in Argentina. Ben 17,4 su 120 milioni di simpatizzanti si trovano negli Stati Uniti In fortissima crescita i simpatizzanti del Napoli in Cina, stimati in circa 18 milioni.

Rispetto alla comunicazione, il Napoli ha introdotto tra i suoi social versioni in inglese, spagnolo e cinese, e si sta già pianificando l’inserimento di ulteriori lingue. In particolare in Cina il Napoli ha  aperto canali ufficiali su WeChat e Weibo, e anche il capitano Marek Hamsik ha aperto un account Weibo. Sui canali e su quelli in lingua straniera, il Napoli sta creando contenuti ad hoc, senza limitarsi alla semplice traduzione dei contenuti originali.

Fonte: SSC NAPOLI

Bruscolotti: “San Paolo chiuso? Abbiamo dati tantissimo a quello stadio, entusiasmo spento per un attimo”

Bruscolotti: “San Paolo chiuso? Abbiamo dati tantissimo a quello stadio, entusiasmo spento per un attimo”

Intervenuto da Casoria, Bruscolotti, storico capitano del Napoli, ha dichiarato: “La vigilia dello scudetto fu ricca di tensione e di attesa, potete immaginarlo. C’era tensione ma era una bella atmosfera, si racchiudevano lavoro, sacrifico e poi la gioia data a tutti, ai nostri tifosi in città e nel mondo. Il nostro era un bellissimo gruppo, per vincere ci voleva compattezza e massimo rispetto, si scherzava tantissimo e quello era il modo migliore per stare tranquillo. In caso di terzo scudetto mi auguro possa esserci la stessa.”

SUL SAN PAOLO CHIUSO- “Per un attimo hanno spento tutto l’entusiasmo che si era creato. Abbiamo dato tantissimo in quello stadio. Non so perché sia successo.”

HAMSIK E LA FASCIA AD INSIEME-Ognuno deve fare ciò che vuole, devono essere cose sentite come accadde con me e Diego.”

LA DIECI-  “Secondo me si può toccare, è una maglia che rappresenta tanto nel calcio, secondo me farebbe piacere rivederla in campo.”

SSC Napoli: “Non abbiamo vietato l’accesso ai campioni di Italia del 87′”

SSC Napoli: “Non abbiamo vietato l’accesso ai campioni di Italia del 87′”

La SSC Napoli ha letto con stupore la nota diramata dall’assessore allo sport del Comune di Napoli Ciro Borriello in merito al mancato accesso allo stadio San Paolo di un gruppo di giocatori della squadra del Napoli, che nel 1987 vinse il primo scudetto. Il Napoli usufruisce in via esclusiva del terreno di gioco, e, come correttamente dice l’assessore, ne sostiene tutti i costi di manutenzione. Non è però corretto dire che le aree adiacenti ad esso siano gestite dal Calcio Napoli; infatti la pista di atletica, come le palestre e tutte le aree comuni dello stadio, quotidianamente sono frequentate da persone, il cui accesso è disciplinato esclusivamente dal Comune di Napoli. Non si vede come, dunque, il Calcio Napoli avrebbe potuto rifiutare a chicchessia l’accesso all’impianto sportivo, anche in considerazione del fatto che i campioni del 1987 non hanno mai presentato una richiesta ufficiale al Calcio Napoli stesso.

Fonte: SSC Napoli

Juve Stabia vs Catania, informazioni e prezzi dei biglietti

Juve Stabia vs Catania sarà la prima battaglia di una guerra sportiva che porterà, in caso di vittoria, alla promozione tra i cadetti. Il D.G. Clemente Filippi aveva definito proprio così il percorso play off di quest’anno, affermando che contro formazioni come Parma, Alessandria, Lecce, ecc. ecc. bisognava indossare l’elmetto.

Proprio ieri Francesco Manniello, Presidente della Juve Stabia, intervenendo a “Il Pungiglione Stabiese” (programma a cura della redazione sportiva di ViViCentro e in onda sul canale Youtube https://www.youtube.com/user/ViViCentroNETWORK e sulla pagina ufficiale facebook del nostro network https://www.facebook.com/vivicentro.it/ ) aveva anticipato i prezzi dei biglietti che la Lega ha stabilito per assistere alla partita.

Questo è il comunicato ufficiale della società stabiese in merito ai costi e alle modalità per l’acquisto del tagliando di ingresso:

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili in prevendita, fino alle ore 15,00 del 14 maggio, i tagliandi di ingresso per assistere alla gara Juve Stabia vs Catania, che si disputerà domenica 14 maggio alle ore 15,00 presso lo Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, valevole per il Primo Turno Play Off, in gara unica, della Lega Pro Divisione Unica 2016/2017.

Inoltre, S.S. Juve Stabia rende noto che le gare dei Play Off sono organizzate dalla Lega Pro, e non saranno rilasciati tagliandi ridotti e accrediti.

Di seguito i prezzi dei tagliandi:

Curva San Marco € 11,50 compresi diritti di prevendita
Tribuna Varano (distinti) € 14,50 compresi diritti di prevendita
Tribuna Quisisana (scoperta) € 19,50 compresi diritti di prevendita
Tribuna Monte Faito (coperta) € 24,50 compresi diritti di prevendita
Tribuna Panoramica (vip) € 51,50 compresi diritti di prevendita

I tagliandi potranno essere acquistati esclusivamente presso i punti vendita abilitati che qui di seguito riepiloghiamo:

Bar Dolci Momenti – Via Cosenza
Bar Gialloblù – Viale Europa
Light Break – Corso Vittorio Emanuele
Centro Ricreativo Juve Stabia – Via Bonito
Pianeta Scommesse – Via Michele Esposito 2

S.S. Juve Stabia