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‘Donne in Sikurezza’: esami diretti dal Maestro Improta al liceo scientifico Giancarlo Siani

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TEVEROLA (CE) Si sono tenuti nella mattinata di giovedì 11 maggio, presso l’aula Magna del liceo scientifico Giancarlo Siani di Aversa, gli esami del progetto “Donne in Sikurezza”, diretti dal Maestro Antonio Improta, docente internazionale di difesa personale e membro della World K.R.A.V. Maga Association, con sede in Inghilterra.

All’evento, che ha vantato la presenza in platea di oltre 150 alunni, hanno preso parte il presidente regionale A.S.I. – Coni, Nicola Scaringi; il presidente onorario dell’associazione “Idee in comune” di Casaluce, Pasquale Bruno; il professore in scienze motorie e responsabile della “Sport Management Italia”, Agostino Andreozzi; Gianrolando Scaringi, Addetto stampa ASI – Campania; la professoressa Adele Pagano (la quale ha anche sostenuto l’esame) e la maestra di danza, Daniela Filingeri.

“I ragazzi hanno visto i loro compagni di classe affrontare l’esame, mostrando grande meraviglia nell’assistere alle tecniche da loro apprese – afferma il Maestro Improta -.

E’ indubbiamente un bagaglio importante di cui dispone ognuno di loro per prevenire eventuali situazioni di pericolo. La grande risposta dei giovani è un messaggio importante e sono sicuro che l’anno prossimo raddoppieremo il numero di alunni aderenti, perché è dalle scuole, oltre che dalle palestre, che devono partire messaggi atti a migliorare la società del futuro.

Ringrazio, per l’opportunità concessaci, la dirigente scolastica, Prof.ssa Rosaria Barone, la quale si è congratulata con noi per il buon lavoro svolto; il professore Agostino Andreozzi, che sin dal primo momento ha creduto nel nostro progetto di difesa personale femminile e la commissione tecnica, composta da Ciro Nestovito e Donato Montone. Arrivederci al prossimo anno scolastico”.

Molinaro: “Il Napoli gioca un calcio tra i più belli d’Europa, ma vogliamo essere sul pezzo”

Molinaro: “Il Napoli gioca un calcio tra i più belli d’Europa, ma vogliamo essere sul pezzo”

Il Corriere dello Sport ha riportato alcune dichiarazioni rilasciate da Molinaro, difensore del Torino, in merito al prossimo match dei granata contro il Napoli:  “Dopo la Juve affrontiamo una delle squadre che gioca un calcio tra i più belli d’Europa. Stiamo preparando le contromisure per affrontare il Napoli e vogliamo essere sul pezzo per dimostrare a tutti che la prestazione contro i bianconeri non è stata casuale. Ci stiamo allenando con la stessa intensità con cui abbiamo preparato il derby, un atteggiamento che ci dovrà contraddistinguere anche nella prossima stagione”.

I PRECEDENTI- Torino-Napoli: 31 vittorie per i granata, solo 17 per gli azzurri

I PRECEDENTI- Torino-Napoli: 31 vittorie per i granata, solo 17 per gli azzurri

I SETTANTATRE PRECEDENTI
tra serie A, serie B e Coppa Italia

31 vittorie del Torino
25 pareggi
17 vittorie del Napoli
106 gol del Torino
65 gol del Napoli

L’ultima vittoria del Torino:
1-0 il primo marzo 2015
23’ s.t. Glik

L’ultimo pareggio:
0-0 il 5 novembre 1995

L’ultima vittoria del Napoli:
1-2 l’8 maggio 2016
12’ p.t. Higuain, 20’ p.t. Callejon, 21’ s.t. Bruno Perez

Castelvolturno- Seduta pomeridiana per gli azzurri: differenziato per Maksimovic

Castelvolturno- Seduta pomeridiana per gli azzurri: differenziato per Maksimovic

Seduta pomeridiana per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro il Torino per la 36esima giornata di Serie A, in programma domenica allo Stadio Olimpico.

La squadra ha svolto una prima fase di attivazione seguita da lavoro tecnico tattico. Di seguito partita in famiglia a campo intero.

Maksimovic, che durante la seduta di ieri aveva accusato un lieve trauma distorsivo alla caviglia destra, ha fatto terapie e lavoro differenziato.

Domani allenamento pomeridiano

Fonte: SSC NAPOLI

Pragma presenta il film: “E se mi comprassi una sedia?”

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Castellammare di Stabia: Questa sera presso lo Stabia Hall andrà in programmazione per una settimana intera, e cioè fino al 18 maggio il film tutto napoletano “E se mi comprassi una sedia”. La realizzazione del film è stata possibile anche grazie al contributo della Pragma società cinematografica stabiese.

Solo questa sera sarà presente in sala l’intero cast di attori. Il film è la risposta napoletana al film campione d’incassi di Checco Zalone.

Parte da Napoli la sfida a “Quo Vado?” di Checco Zalone. Con coraggio, irriverenza e un pizzico di provocazione, il film “E se mi comprassi una sedia?” vuole competere con il fenomeno campione d’incassi, raccontando un pezzo d’Italia, quella della produzione cinematografica, i suoi bisogni ed i suoi sogni. Scritta, diretta e interpretata da Pasquale Falcone (“Amore con la S Maiuscola”, “Lista civica di provocazione”, “Io non ci casco”), la pellicola è impreziosita da tre citazioni, tratte dai film “Cosi parlò bellavista”, “Miserie e Nobiltà” e da uno sketch di Massimo Troisi.

“E se mi comprassi una sedia?” annovera un nutrito cast composto da Gianni Ferreri, Tano Mongelli, Fabio Massa, Elena Baldi, e può contare sulla partecipazione straordinaria di Benedetto Casillo e Sergio Solli di nuovo insieme dopo 32 anni in un film, e quella amichevole di Nicola Acunzo, Salvatore Cantalupo, Rosaria De Cicco, Ernesto Lama e Pietro De Silva. Musiche originali dirette e orchestrate da Sandro Di Stefano.

Non si può lanciare una sfida a Zalone senza chiamarlo in causa. Ed è così che la sfida si tramuta in omaggio perché lo stesso Checco Zalone comparirà in maniera “indiretta”, in una video intervista rilasciata alla trasmissione “Niente di Personale” condotta da Antonello Piroso su La7. Prodotto e distribuito da Nicola D’Auria per Pragma, il film sarà nei cinema dall’11 maggio.

«Una commedia brillante anche un po’ favola – spiega il regista – un progetto, provocatorio e ambizioso figlio di una piccola produzione cinematografica. Un film libero di giocare con gli ingredienti del genere commedia, ma anche più vivo e meno scritto, più attento allo stile che alle tematiche, ai volti che ai tramonti.  Libero, e alla ricerca di nuove sperimentazioni, incurante delle convenzioni che separano il documentario dalla finzione, l’approccio realistico da quello concettuale, l’osservazione dall’interpretazione».

SINOSSI BREVE. Due produttori cinematografici, i fratelli Tavani, titolari di una piccola società di produzione cinematografica “Tavani Brass”, visto il successo ottenuto dai film di Checco Zalone, propongono a uno sconosciuto cantante partenopeo “Chicco Resina” di realizzare un film per intercettare in qualche modo la scia del successo del film campione d’incassi in Italia. Parte da Napoli la sfida al film campione d’incassi. Riusciranno nell’impresa?

QUESTE LA RECENSIONE DI MYMOVIES (Clicca qui)

Totti: “Penso solo alla Juve, la Roma viene prima di tutto”

NOTIZIE AS ROMA – Queste le frasi apparse nella tarda serata di ieri sul profilo Twitter ufficiale di Francesco Totti: “Oggi ho risposto con una battuta all’ennesima domanda sul mio futuro. Io so solo che domenica arriva a Roma la Juve io penso solo a quello perchè stiamo lottando fino alla fine in campionato e la Roma viene prima di tutto. Il resto verrà dopo e ci sarà tempo per parlarne”.

Dopo il gelo calato tra lui e l’allenatore a causa del mancato ingresso a San Siro negli ultimi minuti della gara contro il Milan, infatti, tanti tra vip e addetti ai lavori avevano detto la loro sulla vicenda. L’unico a non aver parlato era proprio il diretto interessato.

Ieri mattina il cap­itano della Roma ha preso parte alla premiazione dell’Ita­lia di calcio a 5 Fi­sdir (Federazione Ita­liana disabilità int­ellettivo relazional­i) campione del mondo presso la Sala Mon­umentale della Presi­denza del Consiglio dei Ministri e a chi ha provato a chiedergli se que­lla del 28 maggio sa­rà la sua ultima par­tita giocata aveva risposto con un “non lo so”.

Nella tarda serata è poi arrivata questa precisazione social (da capire quanto indotta o spo­ntanea) ed è la prima volta che Totti si esprime ufficialmen­te sul suo futuro pr­ossimo.

Resa dei con­ti rimandata a fine stagione, insomma.

Intanto, questa matti­na è stata aperta la vendita libera dei biglietti proprio per la gara casalinga contro il Genoa del 28 maggio, l’ultima di campionato ed anc­he l’ultima in maglia giallorossa per To­tti.

Nel giro di poc­hissime ore i taglia­ndi disponibili per i posti in Curva Sud non destinati ad ab­bonamento sono stati polverizzati ed è appena terminata la disponibilità anche per i Distinti Sud. Ora chi vorrà non man­care all’ultima all’­Olimpico del numero 10 dovrà affrettarsi a comprare un bigli­etto in Curva Nord, in Tribuna Tevere o in Monte Mario.

Claudia Demenica

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In trasferta nella “Jamaica” della Campania con la loro bambina, confermato l’arresto per la coppia fermata a Lettere

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La “Jamaica” della Campania – Così è definita la zona dei Monti Lattari che produce un gran quantitativo di marijuana, tanto da sollecitare gli spacciatori campani ad organizzare delle vere e proprie trasferte per accaparrarsene quanta più possibile. L'”erba” di questa terra vanta una qualità sopra la media, per cui i pushers possono rivenderla ad un prezzo più alto ma pur sempre competitivo, che assicura loro un notevole guadagno.

Questo era lo scopo del viaggio fatto da Michele Loffredo e Maria Nappi, la coppia napoletana che ieri è stata fermata al posto di controllo in via Gesini dai carabinieri della Stazione di Lettere.

A fare il carico di droga erano andati con la figlia di tre anni, insospettabi nelle vesti di genitori.

Viaggiavano nella loro Volkswagen Golf quando i militari dell’arma hanno interrotto il loro percorso e chiesto i documenti della autovettura. Il timore suscitato dalla divisa ha avuto il sopravvento sulla coppia, che ha presto mostrato segni di nervosismo tanto da insospettirli.

Così è scattata la perquisizione: nella borsa della donna oltre 200 i grammi di marijuana trovati. Consequenziale l’arresto convalidato dal Tribunale di Torre Annunziata.

La loro bambina di tre anni è stata affidata alla sorella di Maria Nappi, 37enne di San Gennaro Vesuviano.

Via Varano, la strada della vergogna e della perpetua inciviltà del cittadino

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Da stamattina è iniziato di nuovo lo sversamento illecito dei rifiuti ingombranti in via Varano 

Strada Varano, l’arteria che conduce agli scavi di Stabia, ripulita e messa a “lucido” con un oneroso intervento straordinario da parte dell’AM Tecnology (la società che gestisce la raccolta rifiuti) dopo pochi, anzi pochissimi giorni, è già stata presa d’assalto da chi non ha a cuore le sorti della cittadina stabiese.

Ecco come si presentava stamane poco dopo le ore undici:

L’incivile o magari gli incivili di turno, bene hanno pensato d’andare a sversare un sediolino d’auto, che sicuramente farà da cavia (ci auguriamo di no!) per tanti altri delinquenti del “sacchetto selvaggio”.

La domanda sorge spontanea, ma veramente nel 2017 non si ha ancora la possibilità di poter debellare quest’increscioso fenomeno?

E’ giusto che questi sciacalli la debbano fare franca a discapito del cittadino che onestamente ottempera al proprio dovere rispettando le modalità, i tempi e i luoghi del conferimento dei rifiuti?

Giovanni MATRONE

Dj Fabo, niente archiviazione per Cappato (Debora VELLA)

MILANO  Il gip di Milano Luigi Gargiulo per il momento non ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Milano per Marco Cappato, segretario dell’associazione Luca Coscioni, indagato per aiuto al suicidio in relazione alla morte di Fabiano Antoniani, dj Fabo, avvenuta in Svizzera nella clinica Dignitas’.

Lo scorso 28 febbraio, il giorno dopo la morte di dj Fabo, Marco Cappato si era autodenunciato ai carabinieri della compagnia Duomo di Milano per avere accompagnato l’amico in auto fino in Svizzera.

Dopo l’autodenuncia è partita l’inchiesta della Procura di Milano.

Oggi il giudice ha fissato un’udienza per il 6 luglio per la discussione delle parti a seguito della quale prenderà una decisione. Dopo l’udienza potrebbe accogliere la richiesta di archiviazione, disporre nuove indagini o l’;imputazione coatta.

LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE

La richiesta di archiviazione era arrivata direttamente dalla Procura di Milano. Secondo i pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini, Cappato non ha commesso alcun reato ma ha aiutato una persona a esercitare il proprio diritto individuale. Il diritto alla dignità e, quindi, all’autodeterminazione in questo caso deve prevalere sul diritto alla vita. Dj Fabo era diventato cieco e tetraplegico a seguito di un incidente e aveva più volte chiesto aiuto per porre fine a quella vita divenuta insopportabile non più degna di essere vissuta.

”Quella di fissare un’udienza camerale prima di decidere se archiviare o andare avanti era una decisione  nelle possibilità del giudice per le indagini preliminari e noi eravamo in attesa. È comunque un segnale positivo, perché significa che vuole approfondire”, commenta l’avvocato di Cappato, Filomena Gallo, dopo la decisione del gip di non archiviare.

LE PAROLE DI CAPPATO

Marco Cappato affida invece a Twitter le parole di commento per la scelta del giudice: “Rispetto per decisione gip. Tema difficile. Con associazione Coscioni ci battiamo per diritto a vivere #liberifinoallafine.
Proseguo disobbedienza”.

Debora VELLA

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Giaccherini, l’agente: “Resterà a Napoli anche la prossima stagione. Se dovesse arrivare un altro esterno….”

Furio Valcareggi, agente di Emanuele Giaccherini, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Emanuele resterà al Napoli, mesi fa è stato ritenuto incedibile dalla società. Non ho ricevuto alcun offerta fino a questo momento. Quando a gennaio bussarono Roma e Juve lo comunicai a Giuntoli, mi disse di rispedire le offerte al mittente. Il ragazzo percepisce un ingaggio importante, può andare solo in squadre di livello. Non essendo terminata ancora la stagione, mi sembra prematuro parlare di mercato. Noi siamo arrivati come vice Callejon, se il Napoli prenderà un altro esterno offensivo allora significa che Giaccherini non ha convinto. Sarà compito della società, a quel punto, andare a sfoltire un po’ il reparto. 
Secondo posto? Alla fine sarà del Napoli. A Roma devono far fronte a diverse situazioni in questo momento come quelle legate a Spalletti, Monchi e Totti. La Juventus farà il triplete quest’ anno, la prossima stagione mollerà la presa e il Napoli vincerà lo scudetto”.

Rafael, l’agente: “Andremo via da Napoli. Il ragazzo ha bisogno di continuità, è la soluzione migliore”

Paulo Alfonso, agente del portiere azzurro Rafael, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’. Ecco quanto evidenziato:

“Stiamo valutando una cessione in maniera tale che Rafael possa tornare a giocare. Non è positivo per un portiere di 26 anni giocare due o tre partite. Il Napoli è una grande squadra, ma se non ci sono le possibilità di giocare è giusto andare via. Sono a disposizione del Napoli per parlarne, la società si è comportata benissimo così come il giocatore. Mesi fa abbiamo parlato decidendo di andar via per cercare un nuovo club. Prestito? La possibilità è da prendere in considerazione solo se arrivasse una grande squadra brasiliana, ma in questo momento non credo sia fattibile. La scadenza tra un anno del contratto ci agevola per una cessione definitiva”.

#AskJorginho: “Un onore indossare la maglia azzurra. L’accoglienza e il calore dei napoletani mi ricorda il Brasile”

Jorginho, centrocampista del Napoli, ha risposto in diretta Facebook alle domande di alcuni tifosi azzurri attraverso l’hashtag #AskJorginho.

Perché la maglia numero 8? “Non c’è un significato particolare, mi piace da quando ero bambino. Mia madre usava tanto questo numero, era libero e l’ho scelto”.

Champions al San Paolo? “E’ il sogno di ogni bambino giocare partite importanti come quelle di Champions. Un’ emozione forte, davvero molto bello”.

Cosa ami di più di Napoli? “Come vivono i napoletani, l’accoglienza e il calore della gente mi ricordano il Brasile”.

Hobby? “Oltre a suonare la chitarra, mi piace molto andare al cinema e ci vado spesso”.

Esordio con il Napoli? “Ero molto felice ed emozionato. Era un onore e una grande soddisfazione indossare questa maglia “.

La partita più emozionante di quest’anno? “Quella di campionato al San Paolo contro la Juve. C’erano tanti fischi, non si poteva neanche parlare in campo”.

A che età hai iniziato a giocare a calcio? “Non me lo ricordo nemmeno (ride, ndr). La scuola calcio l’ho cominciata a quattro anni. Mio padre dice a un anno e due mesi, ma forse esagera”.

Rapporto con il resto dei compagni?E’ bellissimo, siamo un gruppo fantastico. Ho confidenza con tutti, non riesco a fare un solo nome. Magri parlo di più con qualcuno in particolare”.

Cosa ti ha colpito di più di Napoli? “La pazzia, il traffico, il modo di vivere. La cultura napoletana mi piace tanto, sto bene. Se riesci ad entrare in quest’ ottica vivi benissimo qui”.

Qualche parola napoletana? “C’amma fa uagliò! Maronna mij! Sta senza pensier!”.

Hysaj: “Secondo posto? Pensiamo alla gara contro il Torino. Siamo un grande gruppo, dobbiamo restare tutti per vincere”

Elseid Hysaj ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale della Ssc Napoli:

“Stiamo migliorando tanto. Scendiamo in campo per divertirci e riusciamo a mettere in pratica quello che ci insegna Sarri. Abbiamo capito che il lavoro ripaga, per questo continuiamo a lavorare per migliorare anche i piccoli dettagli”.

Secondo posto? “Noi pensiamo a vincere la nostra partita contro il Torino, poi la sera vedremo cosa farà la Roma. Il Torino è una grandissima squadra e scenderà in campo per vincere. Noi però saremo concentrati, daremo il 100% e faremo la nostra gara. Abbiamo fatto due punti in più della Juve nel girone di ritorno. Siamo migliorati tanto e l’anno prossimo dobbiamo partire da questa consapevolezza. Sappiamo però che Juve e Roma sono due squadre molto forti”.

Sul Real Madrid e la Juventus: “Abbiamo dimostrato di far bene e di poter mettere in difficoltà queste squadre. E’ un punto di partenza da cui partire per migliorare”.

Sul passaggio dall’ Empoli a Napoli:Empoli è una piccola città in cui crescere. Poi sono approdato in una grandissima città e in una grandissima squadra. Qui ci sono i tifosi più calorosi del mondo. Sono cresciuto tanto sia come calciatore che come uomo. Il mio sogno è vincere qualcosa in questa città, mi auguro che prima o poi arriverà questo giorno. Siamo un grande gruppo, c’è grande tranquillità. E’ importante restare ancora tutti in azzurro e provare a vincere qualcosa l’anno prossimo”.

Scudetto? “Non posso neanche immaginare che cosa potrebbe succedere. Spero di poterlo vincere qua, sarebbe bellissimo”.

A quale terzini ti ispiri? “Ho sempre stimato Zanetti, sia come calciatore e sia come uomo. E’ un grande professionista, spero di arrivare ai suoi livelli”.

L’attaccante più difficile da marcare? “I migliori sono quelli che abbiamo noi, per fortuna non li devo marcare. Non ce ne sono più forti dei nostri, mi stanno dando una grossa mano”.

Meglio la pasta o la pizza? “Tutte e due”.

Pastiera o mozzarella? “Mozzarella”.

Mertens o Belotti? “Sicuramente Mertens “.

A cura di Antonino Gargiulo

Divorzio: la Cassazione dice addio al tenore di vita. Ecco le motivazioni

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Con una rivoluzionaria pronuncia della cassazione il parametro tradizionale lascia il posto all’indipendenza economica del richiedente

In Corte di cassazione è tempo di grandi rivoluzioni: con la sentenza numero 11504/2017 (qui sotto allegata), infatti, è stato spazzato via in un colpo solo il riferimento al tenore di vita in sede di valutazione del diritto all’assegno divorzile (leggi: “Assegno divorzio: la Cassazione dice addio al tenore di vita“).

Assegno divorzile, il criterio del tenore di vita non è più attuale

Con la rivoluzionaria pronuncia, i giudici non hanno negato ma anzi sottolineato che da anni ormai la Cassazione è solita individuare il parametro di riferimento per la determinazione del diritto all’assegno post-divorzio (al quale rapportare, in altre parole, l’adeguatezza o l’inadeguatezza dei mezzi di chi lo richiede) nel tenore di vita goduto in costanza di matrimonio o che poteva fondarsi su aspettative maturate durante il legame, fissate al momento del divorzio.

Nonostante ciò, tale parametro condizionante è oggi considerato dalla Corte non più attuale per diverse ragioni.

Indebita ultrattività del vincolo matrimoniale

Esso, innanzitutto, se applicato nella fase dell’an debeatur dell’assegno, è da ritenersi in netto contratto con la natura stessa del divorzio e con gli effetti giuridici che questo produce (l’estinzione dell rapporto matrimoniale non solo sul piano personale ma anche su quello economico-patrimoniale). Con la conseguenza che il tenore di vita finirebbe per ripristinare tale rapporto “in una indebita prospettiva, per così dire, di “ultrattività” del vincolo matrimoniale”.

Il diritto all’assegno spetta all’ex come persona singola

In secondo luogo, continuare ad utilizzare il tradizionale parametro significherebbe continuare a commettere l’errore di non considerare che l’ex coniuge richiedente, nella fase dell’an debeatur, si vede eventualmente riconosciuto il diritto all’assegno di divorzio “esclusivamente come “persona singola” e non già come (ancora) “parte” di un rapporto matrimoniale ormai estinto anche sul piano economico-patrimoniale”.

La dimensione economico-patrimoniale conta solo nel giudizio sul quantum

Per la Cassazione, poi, va data rilevanza al fatto che la considerazione della dimensione economico-patrimoniale da parte del giudice del divorzio “è normativamente ed esplicitamente prevista soltanto per l’eventuale fase del giudizio avente ad oggetto la determinazione dell’assegno (quantum debeatur)”, mentre, come detto, non riguarda la precedente fase avente ad oggetto la valutazione della sussistenza del diritto all’assegno stesso ed è subordinata al suo positivo esito.

Inammissibile commistione tra fasi diverse di giudizio

Continuare ad utilizzare il parametro del “tenore di vita” in sede di valutazione del diritto all’assegno divorzile comporta quindi, per le predette ragioni, un’inammissibile e indebita commistione tra due fasi di giudizio e e due diversi accertamenti, che, invece, devono rimanere ben separati.

Il matrimonio è un atto di libertà e autoresponsabilità

Nella sentenza numero 11504/2017 si sottolinea, poi, che deve ritenersi notevolmente attenuata l’esigenza che ha spinto negli anni la giurisprudenza a dare rilevanza al tenore di vita, reputandolo un indirizzo interpretativo che, come sancito chiaramente dalla pronuncia della Cassazione numero 11490/1990, “meno traumaticamente rompe[sse] con la passata tradizione”.

Oggi infatti, nel costume sociale può ritenersi generalmente condiviso che il matrimonio sia un “atto di libertà e di autoresponsabilità”, nonché “luogo degli affetti e di effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile”. Senza considerare che “un’interpretazione delle norme sull’assegno divorzile che producano l’effetto di procrastinare a tempo indeterminato il momento della recisione degli effetti economico-patrimoniali del vincolo coniugale, può tradursi in un ostacolo alla costituzione di una nuova famiglia successivamente alla disgregazione del primo gruppo familiare“.

La volontà del legislatore del 1987

Infine, per la Corte non può più essere negata la necessaria rilevanza al fatto che la legge numero 74/1987 aveva tutt’altra intenzione che riferire il giudizio sull’adeguatezza dei mezzi alle condizioni del soggetto pagante invece che a quelle del beneficiario. Nel giudizio sull’an debeatur, del resto, non è possibile inserire valutazioni che compiano una comparazione tra le condizioni economiche degli ex coniugi: l’unico aspetto da considerare, invece, è quello inerente alle condizioni del soggetto che richiede l’assegno successivamente al divorzio.

Il nuovo parametro dell’indipendenza economica

Sulla base di tutte tali argomentazioni la Corte ha quindi cancellato il parametro del tenore di vita, non tralasciando di sostituirlo con uno coerente con il percorso logico seguito: il raggiungimento dell’indipendenza economica del richiedente. In altre parole, “se è accertato che quest’ultimo è “economicamente indipendente” o è effettivamente in grado di esserlo” non gli è riconosciuto il diritto all’assegno divorzile.

Valeria Zeppilli /StudioCataldi.it

Avv. Valeria Zeppilli
Valeria Zeppilli

 Consulenza Legale
Laureata a pieni voti in giurisprudenza presso la Luiss ‘Guido Carli’ di Roma con una tesi in Diritto comunitario del lavoro. Attualmente svolge la professione di Avvocato ed è dottoranda di ricerca in Scienze giuridiche – Diritto del lavoro presso l’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti – Pescara

Nascere è un guaio? Per Rom e Sint sembra di sì!

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Mattia Feltri, nel suo Buongiorno su La Stampa, parla del “guaio di nascere” che devono affrontare alcuni bambini come Francesca, Angelica e Elisabeth, le tre sorelle rom  di quattro, otto e vent’anni morte nel camper dato alle fiamme nel rione Centocelle, a Roma

Il guaio di nascere

Ieri per Angelica, quattro anni, e Francesca, otto, morte bruciate in un camper nella periferia romana, c’è stato tutto quello che ci doveva essere: commozione, sdegno, rabbia, molti encomiabili sentimenti diffusi sul web. C’è stato anche un po’ di sollievo quando si è saputo che, molto probabilmente, non è stato un gesto di razzismo ma una vendetta fra di loro, fra rom. Sarebbe stato peggio fossimo stati noi. Avrebbe detto qualcosa di noi, oltre che di loro. Che la molotov sia stata lanciata da mani Rom, continua a dire soltanto qualcosa di loro, degli zingari. Perché negro no, ma zingaro si dice ancora.

Quando li vediamo per strada abbiamo un moto di fastidio. Sono sporchi, sono minacciosi, sono uomini di un mondo a parte che non vuole avere niente a che fare col nostro. Quando vediamo una mamma Rom a terra, scalza, e ci corrono gli occhi ai piedi neri, e poi al bimbetto che le dorme in grembo, il bimbetto ci fa pietà, ma più intensamente, forse, ci fa orrore la madre. Abbiamo la netta sensazione che quella del bambino sia una condizione ineluttabile: non c’è niente da fare, non la scamperà. Resterà chiuso nella sua vita, ed è così e basta.

A Roma solo il dieci per cento dei bambini rom frequenta regolarmente la scuola. Stanno chiusi e nascosti nei campi che qualche politico dice di voler radere al suolo perché susciterà riprovazione, ma fino a un certo punto. Saranno bambini che cresceranno senza avere i diritti degli altri bambini, e lo sappiamo, e finisce lì. Poi capita anche che muoiano bruciati.

vivicentro.it/opinione
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lastampa/Il guaio di nascere MATTIA FELTRI

Monte Di Procida,Mister Ambrosino:”I play-off per noi devono essere un punto di partenza”

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Simone Vicidomini

Domenica 14 maggio ore 16:30 il Monte Di Procida ospiterà allo stadio “Vezzuto Marasco”la Nuova Ischia per la finale dei play-off validi per l’Eccellenza. Gli isolani nel primo turno hanno affrontato allo stadio “Mazzella” l’Afro Napoli,passando il turno nonostante la gara sia terminata sul risultato di parità anche dopo i tempi supplementari,in virtù del terzo posto in classifica raggiunto al termine del campionato. Ad assistere alla gara tra le due formazioni domenica sull’isola era presente in tribuna il tecnico Ambrosino,il quale ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano locale “Il Dispari”, in merito alla partita e proprio sulla Nuova Ischia,prossimo avversario che affronterà la sua squadra. “Quando la Nuova Ischia venne a Monte di Procida noi eravamo in un momento particolare. Venivamo dalla gara della settimana prima contro la Sibilla, nella quale ci giocavamo tutto. La squadra, quindi, fu un pochino destabilizzata da quell’evento e praticamente regalammo il primo tempo ai gialloblu, chiudendolo sotto di due reti. La Nuova Ischia fu però molto cattiva, convinta e determinata. Mi fece sicuramente una ottima impressione. Ovviamente, quelle dei play off sono gare particolari, in cui gli episodi possono fare la differenza, in quanto – benché noi abbiamo il vantaggio di giocare in casa – l’aspetto psicologico può avere un peso fondamentale nell’economia della gara. Non si deve sbagliare assolutamente nulla. Inoltre, ho visto che oltre la metà delle gare di play off disputate si è chiusa solo dopo i tempi supplementari. Quindi questo dimostra che il fattore campo è abbastanza relativo”.

A proposito della finale di domenica, in cosa la Nuova Ischia troverà diverso il Mons Prochyta…Sarà più convinto, più cattivo ed attento ?

“Il Mons Prochyta sicuramente non dovrà fare gli stessi errori fatti due mesi fa. Quella di domenica sarà una partita in cui la tensione e la carica agonistica la faranno da padrone. Come è un po’ successo domenica scorsa fra Nuova Ischia ed Afro Napoli, difficilmente la gara sarà bella. Però, sicuramente, noi non snatureremo quelle che sono le nostre caratteristiche e peculiarità, perché non siamo abituati. Cercheremo sicuramente di fare gioco e di mettere in campo una buona prestazione, perché attraverso le prestazioni si possono raggiungere i risultati. In questi giorni la squadra si è allenata con grande abnegazione, con grande sacrificio, non perdendo di vista quello che deve essere il nostro obiettivo in questo momento, perché i play off credo che siano per noi – come per tutti – un punto di partenza e non di arrivo. Se si pensa che siano un punto di arrivo diventa tutto più complicato perché a partire dai play off si azzera tutto quello che è stato fatto in stagione. Tutto viene cancellato per ripartire da zero, quindi la squadra che avrà più motivazioni e voglia di vincere potrà avere la meglio sulle altre”.

E’ previsto per domenica allo stadio “Vezzuto-Marasco”  una rappresentanza di tifosi ischitani. Cosa si augura in quella giornata?

“Sicuramente mi auguro che innanzitutto, al di la della competitività e dell’agonismo, domenica sia una giornata di festa per tutti. Per noi del Mons Prochyta è stato un campionato storico per punteggio e per tanti motivi. Siamo partiti senza grandi ambizioni, senza sbandierare ai quatto venti tutte questi risultati fatti. Siamo andati avanti con grande umiltà, con grande dedizione e ci vogliamo credere. I Di Meglio sono persone squisite e perbene, che io rispetto tantissimo, quindi mi auguro che sia una sfida in cui prevarrà il migliore, come sempre”.

 

Diritto di famiglia: una sentenza lo rivoluziona, è ora di adeguare la legge

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A commento della sentenza della Cassazione che riscrive anni di storia italiana in tema divorzile, il docente di diritto della famiglia Carlo Rimini, editorialista de La Stampa, scrive: “Di fronte all’inerzia del legislatore, le sentenze dei giudici sono chiamate ad un ruolo di supplenza: sicuramente la decisione eliminerà ingiustificate rendite vitalizie, tuttavia il nuovo orientamento rischia di creare ingiustizie sul versante opposto”.

Ora cambiamo una legge inadeguata

Era l’anno dei mondiali, quelli del 1970, quando la legge sul divorzio è stata scritta. Erano i tempi di Pelé e di Rivera, ma da allora le norme che regolano i rapporti patrimoniali fra i coniugi dopo il divorzio non sono sostanzialmente cambiate.

Nel 1970 il Parlamento trovò una mediazione: la Democrazia Cristiana concesse il divorzio ma ottenne alcune contropartite. Fra queste la previsione del diritto per il coniuge più debole di continuare a ricevere dopo il divorzio assistenza economica dal coniuge più forte. L’assegno periodico previsto dalla legge del 1970 prolunga, anche dopo lo scioglimento del matrimonio, i vincoli di solidarietà e assistenza che caratterizzano il matrimonio, come se dal punto di vista economico il matrimonio creasse un legame vitalizio non suscettibile di scioglimento. Nel 1990 la Cassazione aveva chiarito che l’assegno di divorzio va concesso se il coniuge debole non ha mezzi adeguati a mantenere il tenore di vita matrimoniale.

LEGGI ANCHE: L’assegno divorzile e la sua natura composita nella legge del 1970

Da allora fino alla sentenza di ieri nulla era cambiato. La nostra società e la famiglia sono mutate profondamente. Molti Parlamenti e governi si sono succeduti, i partiti che si erano scontrati nel 1970 non esistono più: eppure l’assegno di divorzio è sempre identico nella nostra legge, ancorato alla sua finalità di dare assistenza al coniuge più debole perpetuando dopo il divorzio la solidarietà coniugale. Nessuno si impegna per modificare un istituto evidentemente vecchio, allineando la nostra legge alle riforme che invece sono state fatte nella maggior parte degli Stati europei.

Di fronte all’inerzia del legislatore, come troppo spesso accade, le sentenze dei giudici sono chiamate ad un ruolo di supplenza. In questo caso la Cassazione ha voluto dare un taglio netto. Ha espressamente affermato che il riferimento al tenore di vita matrimoniale deve essere abbandonato perché «collide radicalmente con la natura stessa dell’istituto del divorzio e con i suoi effetti giuridici», introducendo una «indebita prospettiva, per così dire, di ultrattività del vincolo matrimoniale». Secondo la Corte, si deve invece adottare un parametro diverso: quello della «indipendenza economica». Se un coniuge è economicamente indipendente e quindi ha redditi adeguati a consentirgli una vita autonoma, non ha diritto ad un assegno dopo il divorzio indipendentemente dalle sostanze dell’altro coniuge e dal tenore di vita matrimoniale.

Questa affermazione sicuramente eliminerà ingiustificate rendite vitalizie che invece erano consentite e tollerate dalla giurisprudenza precedente. Tuttavia il nuovo orientamento rischia di creare ingiustizie sul versante opposto. Ancora oggi vi sono matrimoni in cui uno dei coniugi sacrifica a favore della famiglia le proprie ambizioni professionali per dedicarsi alla crescita dei figli: cosa accade in questi casi se, dopo molti anni di matrimonio, il coniuge più forte decide di essere stanco della vita matrimoniale? Non è forse giusto concedere alla parte che ha effettuato rilevanti sacrifici una adeguata compensazione? Adeguata ai risultati economici che l’altra parte ha conseguito grazie a quei sacrifici.

In Francia l’art. 270 del codice civile espressamente afferma che con il divorzio viene meno qualsiasi vincolo assistenziale fra i coniugi. Il giudice può attribuire ad un coniuge una somma di denaro «compensativa» e il criterio fondamentale per la determinazione di questa somma è costituito dalla valutazione delle conseguenze delle scelte professionali fatte da uno dei coniugi durante la vita comune per l’educazione dei figli e del tempo dedicato a favorire la carriera professionale dell’altro coniuge a scapito della propria. È un norma chiara che accontenta tutti, mentre la legge che il nostro Parlamento non modifica è ormai totalmente inadeguata.

@carlorimini  Ordinario di diritto privato nell’Università di Milano

vivicentro.it/editoriale
vivicentro/Diritto di famiglia: una sentenza lo rivoluziona, è ora di adeguare la legge
lastampa/Ora cambiamo una legge inadeguata CARLO RIMINI

ESCLUSIVA – Antonio Fogliamanzillo:” Non deve mancare il sostegno del pubblico”

In esclusiva le dichiarazioni di Antonio Fogliamanzillo
 
Nel corso della trasmissione Il Pungiglione Stabiese 2,0 abbiamo ascoltato in diretta e in esclusiva l’ex tecnico delle giovanili della Juve Stabia Antonio Fogliamanzillo e attuale allenatore del Nardò.
Ciao Antonio, tu conosci bene l’ambiente gialloblù per questo ti chiediamo un parere sulla gara di domenica con cui la Juve Stabia si appresta ad inziare la prima gara dei play-off. Noi pensiamo che non bisogna fermarsi alla delusione per la mancata promozione diretta, ma bisogna calarsi in questa realtà. Secondo te ci sono possibilità affinché la Juve Stabia possa andare avanti e tentare la promozione in serie B? 
Innanzitutto dobbiamo dire che la delusione per il mancato primo posto è la stessa che hanno avuto Lecce e Matera, alla fine vince una sola e le squadre sono tutte forti e attrezzate. Quindi la delusione deve lasciare il posto all’entusiasmo perché adesso inizia un nuovo campionato. É il primo anno che ci sono così tante squadre ai play-off, la Juve Stabia non è stata però neanche tanto fortunata nell’accoppiamento, perché giocherà contro una squadra molto forte.
Bisogna adesso azzerare tutto e stringersi attorno ai ragazzi che secondo me hanno le armi per poter andare abbondantemente avanti in questi play-off.
Mister, ti stai preparando a disputare i play-off con il Nardò, qual’è la situazione della tua squadra?
Ho rilevato questa squadra dopo tre gare di campionato quando aveva zero punti. Il morale era assolutamente sotto i tacchi, anche perché Nardò è una piazza che in Interregionale è tra le più pressanti e difficili. In Puglia dicono che insieme al Taranto é la piazza più difficile. Siamo riusciti a risollevarci e a fare 60 punti che sono gli stessi dello scorso anno, inizialmente sembrava un traguardo assolutamente irraggiungibile. Abbiamo battuto il record di vittorie nella storia del Nardò, vincendo 10 gare fuori casa e nel girone di ritorno abbiamo fatto 8 punti in più rispetto al girone di andata cambiando qualche elemento a dicembre che andava inevitabilmente cambiato, sono contentissimo di tutto ciò che abbiamo fatto. Adesso disputiamo questi play-off. Giochiamo a Trastevere e dobbiamo solo vincere potendo contare di un solo risultato visto che loro sono arrivati secondi e hanno mancato la vittoria del campionato davvero per un soffio. Servirà la partita perfetta, noi dal canto nostro abbiamo entusiasmo, voglia e qualità. Qui a Nardò hanno apprezzato il mio modo di fare, la mia professionalità. Ho stretto veramente un bel rapporto con la gente di Nardò con la tifoseria che è tra le più calde. Pensiamo ad affrontare questa partita, sarà sicuramente una bella vetrina perché comunque ci saranno tutti i tifosi di Roma ad assistere alla gara, anche perché domenica non giocano le squadre romane di Lega Pro. Ci vogliamo divertire e magari toglierci anche una bella soddisfazione.
Tornando a parlare del Catania, prossimo avversario delle vespe, sappiamo che hanno avuto delle difficoltà nel corso di questo campionato, ma poi si sono ripresi in queste ultime battute qualificandosi ai play-off all’ultima gara scavalcando in classifica la Fidelis Andria solo per la differenza reti. Normalmente in passato quando i play-off sì giocavano con solo due gironi, vinceva sempre chi arrivava a qualificarsi da ultima e magari anche per il rotto della cuffia, vedi la Juve Stabia di Braglia, il Savoia e altre realtà. L’attuale Catania potrebbe essere la mina vagante?
Credo che sia doveroso fare una premessa, a fine anno quando si giocano i play-off dopo tante partite disputate e con magari 20/25 gradi la differenza la fa anche l’aspetto atletico, chi ha più gamba, più corsa e fiato nei polmoni può davvero fare la differenza. Sinceramente non so il Catania da questo punto di vista come sia messo, certo dispone di buoni calciatori, però se é arrivato undicesimo evidentemente avrà avuto i suoi problemi. La Juve Stabia ha disputato un campionato nettamente superiore rispetto a quello del Catania, per cui in campo non ci va il nome, ma ci va chi effettivamente ha qualità. La Juve Stabia ha dimostrato la propria forza, disponendo di due risultati su tre per passare il turno, anche se questo vantaggio dal punto di vista tattico è inconscio e non sai neanche come bisogna preparare queste partite, ovvero se devi speculare sui due risultati su tre oppure se devi far finta che si parta da zero a zero giocando per vincere. Ripeto in campo non va il nome, ma la qualità dei calciatori, se la Juve Stabia si è qualificata davanti al Catania è perché evidentemente quest’anno ha fatto di più e quindi conta soltanto questo fattore.
Un tuo pensiero sul tecnico Pulvirenti, pensi che abbia le esperienze giuste per affrontare il catino di Castellammare?
So che è il terzo allenatore subentrato alla guida tecnica del Catania. Lui teoricamente non ha nulla da perdere, nel senso che laddove non sono riusciti i suoi due predecessori non può fare di peggio. Lui dal punto di vista emozionale è abbastanza tranquillo. Bisogna vedere se sarà all’altezza della situazione perché un conto é allenare la Primavera e un conto è allenare le prime squadre, lo posso garantire io che sono passato dalla Primavera alle prime squadre. La differenza é enorme, nelle giovanili non hai pressione, devi soltanto far crescere i ragazzi perché risultati contano poco. Allenare una prima squadra significa avere tantissime pressioni, per cui vedremo come si comporterà. Può essere un vantaggio? É difficile dirlo. Lui conosce la realtà del Catania, l’approccio e che tipo di calciatori hanno avuto i suoi predecessori. Da fuori io sinceramente non riesco a dire se sarà un vantaggio o meno. Ripeto, la Juve Stabia quest’anno ha fatto meglio del Catania, gioca in casa  dispone di due risultati su tre e deve portare a casa questa qualificazione. Sarà difficile perché i calciatori del Catania sono forti, però la Juve Stabia ha le carte in regola per vincere questa gara e per arrivare fino in fondo.
Mister te la senti di fare un pronostico in merito alla partita Juve Stabia-Catania?
So soltanto che sarà una gara durissima, non credo che una delle due squadre posso avere vita facile e si deciderà secondo me negli ultimissimi minuti. Dico un pareggio.
Un tuo parere su mister Carboni e sul suo predecessore Fontana: Personalmente conosco Fontana e non Carboni perché comunque ha allenato a Nocera e diverse volte ho scambiato alcune opinioni. Si tratta di un’allenatore comunque preparato, Carboni ha allenato squadre importanti per cui sicuramente é all’altezza della situazione.
In chiusura un tuo pensiero su Ciccio Ripa che in virtù dei suoi 30 anni, segna 15 gol e resta il bomber di questa Juve Stabia:
Ripa é un grandissimo calciatore e credo che soltanto per caso non abbia militato in categorie superiori. Un calciatore da sempre straordinario, lo conosco da quando hai iniziato ed era un under in Interregionale. Stiamo parlando di un calciatore che può essere decisivo già da domenica, ne posso parlare soltanto bene, è stato sempre decisivo tutte le squadre laddove ha giocato.
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Avviso per i tifosi del Pescara. Intanto, la PS arresta un pusher

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Gli agenti della squadra mobile di Pescara, nella giornata di ieri, hanno arrestato T. G., nato a Pescara il 30.01.1979, ivi residente; in esecuzione di ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila che dispone la detenzione domiciliare del prevenuto, il quale deve espiare la pena di anni 1, mesi 3 e giorni. 13 di reclusione per cumulo pene per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; per dei fatti commessi in Pescara. Il predetto, dopo le formalità veniva condotto presso la propria abitazione per l’espiazione della pena.

AVVISO PER LA TIFOSERIA BIANCAZZURRA

In occasione dell’incontro di calcio “Bologna / Delfino Pescara” che si disputerà domenica 14 maggio 2017, alle ore 15.00, presso lo stadio comunale “Renato Dall’Ara” di Bologna, i  pullman organizzati e le autovetture private dei supporters ospiti dovranno uscire al casello autostradale Bologna Casalecchio di Reno per essere convogliati in via Porrettana, sita nelle immediate adiacenze dello stadio “Dall’Ara”, appositamente predisposta e vigilata.

Juve Stabia, segui i playoff su ViViRadioWeb: il programma gare del fine settimana

Juve Stabia, segui i playoff su ViViRadioWeb: il programma gare del fine settimana

Si ritorna in campo per le gare di ritorno dei playoff. Questo il programma gare del settore giovanile della Juve Stabia e le dirette radio:

Berretti: riposa

Under 17: Feralpisaló – Juve Stabia domenica 14 maggio ore 15 centro sportivo Rigamonti (Brescia)

Under 15: Juve Stabia – Parma sabato 13 maggio ore 11 stadio Menti (diretta radio su ViViRadioWeb dalle ore 10:45)

2004: Agrese – Juve Stabia domenica 14 maggio ore 10 centro sportivo Agrese

a cura di Ciro Novellino

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