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L’Europa chiede di tassare i ricchi sulla casa

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L’Italia deve tassare i cittadini più ricchi sulla prima casa. Ce lo chiederà oggi l’Europa nel pacchetto di “raccomandazioni economiche”. Per il 2018 Bruxelles sollecita una manovra “sostanziale” ma che non freni la crescita. Una sfida che arriva all’inizio di una settimana cruciale per l’Italia.

L’Europa all’Italia: per i più ricchi una tassa sulla prima casa

Oggi le raccomandazioni dell’Ue. Padoan all’Eurogruppo: serve più flessibilità. Bruxelles chiede una manovra “robusta”, ma che non freni la crescita

BRUXELLES – L’Italia deve reintrodurre la tassa sulla prima casa per i proprietari ad alto reddito. Ce lo chiederà l’Europa oggi, nel pacchetto di «raccomandazioni specifiche per Paese» che verrà diffuso alle 11.30. Al primo punto della lista, Bruxelles dirà all’Italia che la manovra per il prossimo anno dovrà portare a uno sforzo di bilancio «robusto», senza però entrare nel merito delle cifre. La trattativa sarà rimandata all’autunno, ma nel frattempo – secondo quanto risulta a La Stampa – la Commissione indicherà già nel dettaglio alcune misure concrete da prendere: reintroduzione dell’Imu sulla prima casa (ma solo per le famiglie sopra un certo reddito), riforma del catasto, ampliamento dell’obbligo di fatturazione e di pagamento elettronici.

LEGGI ANCHE: Il vertice di Taormina rischia di avere ”un’agenda troppo carica”

Più in generale, Bruxelles chiederà all’Italia di spostare l’imposizione fiscale dai fattori di produzione (per esempio le imposte sul lavoro) ai fattori che hanno meno impatto sulla crescita (come la tassa sulla prima casa per i redditi alti). E inviterà a ridurre la spesa pubblica. Tutto questo perché da qui a ottobre bisognerà trovare tra i 5 e i 10 miliardi. Stando ai parametri attualmente in vigore – che saranno ricordati in un paragrafo introduttivo – i Paesi come l’Italia dovrebbero fare uno “sforzo strutturale” pari allo 0,6% del Pil, poco più di 10 miliardi nel nostro caso. Ma il confronto interno alla Commissione ha portato a una linea più morbida che permetterà di prendere in considerazione le circostanze particolari. Nelle raccomandazioni verrà infatti scritto che lo sforzo richiesto all’Italia dovrà essere «robusta» per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche, ma non dovrà pregiudicare la crescita. Una mezza vittoria per il ministro Pier Carlo Padoan, che con i colleghi di Francia, Spagna e Portogallo aveva scritto una lettera alla Commissione chiedendo proprio di tenere in considerazione questi fattori.

Ma per Padoan è solo un primo passo: il secondo sarà quello di convincere gli altri colleghi ministri economici a rimettere mano alla tabella allegata al Patto di Stabilità che stabilisce l’entità delle correzioni dei conti pubblici. Proprio oggi è in programma una riunione dell’Eurogruppo e gli occhi sono puntati sul bilaterale tra Bruno Le Maire, il nuovo ministro francese, e l’omologo tedesco Wolfgang Schaeuble: il loro confronto servirà a capire quali margini ci sono per il futuro.

Tra le altre raccomandazioni all’Italia, Bruxelles metterà l’accento sulla lunga durata delle cause civili che va ridotta, sulla necessità di insistere nella lotta alla corruzione, sul processo di riforma della pubblica amministrazione che va portato avanti e sull’esigenza di migliorare l’efficienza delle aziende pubbliche. Verrà poi chiesto di migliorare gli interventi per i disoccupati, in modo da favorire il loro reinserimento nel mondo del lavoro. Ci sarà un focus sui non-performing loans, i crediti bancari deteriorati: il problema delle insolvenze verrà sottolineato per molti Paesi, non solo l’Italia.

Per il resto, le Raccomandazioni di oggi serviranno a certificare il via libera alla manovra correttiva approvata dal governo (0,2% del Pil). Promosso anche il Programma delle Riforme e nessuna contestazione sugli investimenti non fatti nel 2016: la Commissione ha accolto le motivazioni dell’Italia e la flessibilità ottenuta non sarà più in discussione.

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vivicentro/L’Europa chiede di tassare i ricchi sulla casa
lastampa/L’Europa all’Italia: per i più ricchi una tassa sulla prima casa MARCO BRESOLIN – INVIATO A BRUXELLES

Rinnovo Mertens, l’annuncio ufficiale potrebbe arrivare venerdì: i dettagli

Per il rinnovo di Dries Mertens con il Napoli si attende solo l’ufficialità. L’annuncio potrebbe arrivare il prossimo venerdì, un evento mediatico alla Insigne. Sull’edizione odierna di Tuttosport si legge:

“L’uomo in più è stato Dries Mertens, che non ha fatto pesare sul Napoli l’addio di Higuain e adesso aspetta di incassare il giusto prezzo per l’incredibile rendimento avuto quest’anno: 33 gol in 45 partite, per la media di una rete ogni 95 minuti. In questa settimana firmerà il rinnovo del contratto fino al 2020 e sarà ufficializzato direttamente dal presidente De Laurentiis, con il solito tweet e la solita festa mediatica che potrebbe coincidere venerdì con la presentazione del ritiro estivo a Dimaro. Mertens sarà accontentato con un ingaggio da 4 milioni netti, più una serie di bonus (più personali che di squadra) tali da permettergli l’integrazione dello stipendio fino ad un ammontare di 500mila euro annui”.

Mille Miglia 2017: primo posto per Vesco e Guerini – VIDEO ( Diana Marcopulopulos )

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Il posto più alto del podio è tutto Valtrumplinio con l’equipaggio formato da Andrea Vesco di  Sarezzo (Bs) e  Andrea Guerini di Marcheno (Bs) che, con l’Alfa Romeo 6C  1750 Gran Sport del 1931, conquista il primo posto.

L’equipaggio Valtrumplinio, numero 74 , ha oggi tagliato, per il secondo anno consecutivo, il traguardo in Viale Venezia a Brescia , vincendo questa gara storica che nel 1933 fu vinta dal celebre e famoso Tazio Nuvolari con la stessa Alfa Romeo .

La O.M.  665 Sport Superba 2000 con il numero 5  del 1925 condotta dall’equipaggio Luca Patron di Vicenza e Massimo Casale si sono aggiudicati il secondo posto per pochi punti di scarto , circa mille dai vincitori , lascio a Voi immaginare come sia stata una gara avvincente tra i due equipaggi , un confronto ruota a ruota fino alla fine .

La coppia Giordano Mozzi e Stefania Biacca , coppia anche nella vita, si è classificata al terzo posto con solo duemila punti in meno rispetto ai primi classificati con l’Alfa Romeo 6C 1500 GS Zagato .

La “Coppa delle Dame” , riservata al primo equipaggio femminile , è stata vinta da Madame Maria e Madame Luigia Gaburri  rispettivamente figlia e madre nonché figlia e moglie del  compianto Fondatore  e primo Presidente di 1000 Miglia  srl ,c on l’Abarth 750 GT Zagato del 1957 con il numero 414 .

Le novità di quest’anno sono state le prove cronometrate sulle piste dell’aeroporto militare di Ghedi dove ci sono i nostri Tornado , prove decisive per la vittoria finale.

In una gara, definita dal grande Enzo Ferrari, la corsa più bella del mondo , non potevano mancare i personaggi famosi come Joe Bastianich , ristoratore Italoamericano, la modella Jodie Kidd  e il designer internazionale Marc Andrew Newson .

Anche la premiazione , iniziata alle ore 19,00 circa  in Piazza Loggia e’stata spettacolare preceduta, in apertura, dall’inno Nazionale Italiano e con la presenza di tutte le autorità cittadine: da S.E. il Prefetto di Brescia al Questore , al Sindaco e al Vice Sindaco. Il tutto con un allestimento teatrale degno dell’evento ed una presenza di pubblico molto elevato. Madrina della premiazione, che vi proponiamo nei filmati, è stata Martina Colombari .

Diana Marcopulopulos

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KO DAY: Zacco Lorenzo vincitore per KO dopo 30” della prima ripresa (Diana Marcopulopulos)

Il primo evento della Manifestazione pugilistica denominata ” Ko day “, disputata ieri, sabato 20 maggio 2017,  non ha smentito ne’ le attese né la denominazione. 

Tutti gli incontri equilibrati . Su nove match cinque sono terminati prima del limite.

Reghenzi (IMPERIUM ) kg 69 al debutto contro Capogrosso (SPS pugilistica ) prima ripresa vinta da Reghenzi alla seconda perde per intervento medico .

Ventura (Black Tiger) Kg 69 perde ai punti contro Ghonilo (VT boxe ) .

Zanetti Claudio (IMPERIUM) al debutto Kg 69 vs il Cremasco Torraco (rally Crema) incontro molto combattuto da entrambi risultato nulla di fatto , pari .

Cherri Arlid ( Team Ruzze) kg 75 vs Rizzo Stefano (Pugilistica Brianza) incontro terminato dopo un round e lettura dei cartellini perché Rizzo durante il minuto di riposo si procurava una lesione alla gamba per la rottura dello sgabellino , vince ai punti Rizzo.

CAMARA (boxe Lumezzane) kg 63 perde per kO alla prima ripresa contro Cerrulli (USL Lombarda ) . Il bresciano Piardi Kg 80 con solo 2 incontri all’attivo della Mariani Boxe pareggia con il Cremasco Ricchezza 12 incontri della ( rally auto ) dopo un incontro all’ultimo respiro .

Zacco Lorenzo (IMPERIUM ) kg 81 ha vinto per KO dopo 30 secondi del primo round contro il bergamasco Persico Marco (Bergamo boxe).

Stefano RICHIEDEI (boxe Lumezzane) kg 80 ha perso per KO alla prima ripresa con un indomabile Buga Lucian .

L’ultimo incontro della serata tra due debuttanti Herbert Brunelli (IMPERIUM ) kg 72 contro Binetti (boxe Bovezzo) termina con la vittoria di Binetti al secondo round per intervento medico .

Diana Marcopulopulos

DIMARO- Si parte il 5 luglio in caso di preliminari: i dettagli

DIMARO- Si parte il 5 luglio in caso di preliminari: i dettagli

Se le cose dovessero rimanere così come stanno in classifica, il ritiro del Napoli dovrebbe partire il 5 luglio. In caso di (difficile) secondo posto, si partirebbe giusto due giorni più avanti, il 7. Con i preliminari eventuali da dover giocare, infatti, Maurizio Sarri si anticiperebbe giusto di qualche giorno ma niente di più. Una scelta ben precisa da parte del tecnico che vuole arrivare ai play off di Champions bello pronto per potersi qualificare alla fase a gironi. Naturalmente si dovranno decidere i tempi di permanenza. C’è una idea per allenarsi 15 giorni in Val di Sole, andare a fare una mini tournée vicino e poi di nuovo in Trentino per l’ultima settimana di lavoro come da contratto. La speranza, naturalmente, è quella di arrivare secondi ma per come si è messa la Roma dopo il successo netto in casa del Chievo diventa difficile pensare di andare direttamente in Champions League. Venerdì prossimo, comunque, a Castelvolturno arriveranno gli uomini del Trentino per presentare ufficialmente l’intero programma del ritiro. Si dovrebbe partire, quindi, il 5 luglio per cominciare a preparare la prossima stagione. Sarri avrà tutti a disposizione. Si dovrà capire se i polacchi partiranno per gli Europei Under 21. Zielinski e Milik, però, sono fondamentali per il Napoli e quindi sarebbe il caso di averli da subito anche a loro. Così come gli eventuali nuovi acquisti. Che se non viene ceduto nessuno non saranno troppi. Giusto qualche ritocco nei ruoli chiave e sulle fasce dove si andrebbe a sostituire Maggio.

Fonte: Il Roma

Mertens-Napoli, il rinnovo ci sarà ma non subito

Mertens-Napoli, il rinnovo ci sarà ma non subito

Il rinnovo di Mertens arriverà a breve, ma non è ancora il momento giusto. Francesca Benvenuti, giornalista Premium Sport, ai microfoni della stessa emittente, rivela: “Abbiamo chiesto alla società quando ci sarà l’annuncio del rinnovo di Mertens,ci hanno risposto che arriverà con calma. Il rinnovo sarà ufficializzato al momento opportuno, senza fretta”.

Accordo di squadra: portare lo scudetto a Napoli entro un anno, altrimenti ciclo Sarri può finire

Accordo di squadra: portare lo scudetto a Napoli entro un anno, altrimenti ciclo Sarri può finire

E’ arrivato il momento del definitivo salto: Il Napoli deve diventare finalmente grande e raggiungere lo scudetto. Il Corriere del Mezzogiorno, oggi in edicola, scrive: “L’obiettivo è di quelli possibili, per la prima volta nella sua storia recente il Napoli, a dispetto della legge sui fatturati, ha dimostrato di essere vicinissima alla Juventus. Come gioco espresso addirittura superiore. Merito di Sarri sul piano tattico e anche per la spinta motivazionale che ha dato alla sua squadra. Nello spogliatoio si sono dati un anno, il prossimo anno, per riportare a Napoli il tricolore. Una sorta di patto non scritto per il quale tutti daranno il massimo e se possibile di più. O si vince o il ciclo di Sarri può finire, le clausole valide dal 2018 dello stesso allenatore e del bomber Mertens sembrano fissate temporalmente proprio per questo. De Laurentiis ha aumentato il tetto ingaggi e ha blindato i migliori, il segnale sarà definitivo con la conferma del pilastro della difesa”.

Il Napoli è una macchina da gol e da vittorie: i protagonisti in crescita

Il Napoli è una macchina da gol e da vittorie: i protagonisti in crescita

Il Napoli diverte e vince: anche la Fiorentina è stata superata. La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, scrive: “Il Napoli non si arrende. Ci proverà fino alla fine a conquistare il secondo posto. La squadra di Sarri regala un’altra notte di spettacolo ai cinquantamila del San Paolo liquidando con un perentorio 4 a 1 una confusa Fiorentina. E salendo in classifica a quota 83: record assoluto di punti in campionato per il club partenopeo. Peccato che gli eventuali preliminari di Champions non siano in calendario domani perché in questo momento il Napoli è una macchina da gol e da vittorie. I protagonisti stavolta sono Insigne, giustamente premiato dal presidente De Laurentiis con un nuovo contratto all’altezza della sua continua crescita e Mertens autore di una doppietta e di un assist. Il belga è più che mai in corsa per il titolo di capocannoniere del campionato. Due splendide «voci» dentro un coro che recita ormai a memoria. Ed è impossibile non veder la mano di Sarri nei movimenti di tutti i reparti, nei tagli degli attaccanti, nei movimenti dei tre centrocampisti. Capaci con Jorginho, Hamsik e Zielinski di fare filtro e di trasformare in un attimo un pallone recuperato in un assist. E in panchina ci sono tre riserve che sono altri titolari. Rog in campo nella ripresa ha regalato colpi di assoluto valore. È un Napoli che sta crescendo e che alimenta la voglia dei suoi tifosi di tornare presto a vincere uno scudetto. Come hanno chiesto con un lungo striscione esposto in curva”.

Hamsik: “Siamo al terzo posto, ma meritiamo il secondo. L’anno prossimo vogliamo lo scudetto”

Hamsik: “Siamo al terzo posto, ma meritiamo il secondo. L’anno prossimo vogliamo lo scudetto”

Attraverso il suo sito ufficiale, Marek Hamsik, capitano del Napoli, ha così commentato la vittoria degli azzurri contro la Fiorentina: “Non abbiamo giocato bene soltanto oggi, ma per tutta la stagione abbiamo eseguito i dettami di Sarri superbamente. E’ stato bellissimo vedere i nostri tifosi festeggiare in tribuna. Gli applausi del pubblico sono una ricompensa per la nostra grande stagione. Siamo al terzo posto, ma meriteremmo di finire al secondo. Adesso abbiamo un ultimo round la prossima settimana, quindi vedremo. Futuro? Siamo forti, abbiamo una grande squadra. Nella prossima stagione cercheremo di giocarcela in ogni competizione e vincere lo scudetto”.

Addio al genitore collocatario: la prima sentenza del tribunale di Lecce

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L’affidamento condiviso paritario comporta anche il mantenimento diretto da parte di ciascun genitore quando tiene con sé il piccolo

 Il Tribunale di Lecce, con la sentenza numero 2000/2017, ha per la prima volta riconosciuto l’affidamento condiviso paritario dei minori di una coppia, nell’ambito di un giudizio di separazione.

Il giudice, in particolare, dopo aver accertato che tra i coniugi era cessata qualsivoglia comunione materiale e spirituale e che la convivenza tra i due era pertanto divenuta intollerabile, ha omologato le condizioni stabilite tra gli ex, che, con riferimento al figlio minore, si erano orientati verso una permanenza equilibrata del piccolo con il padre e con la madre.

Affidamento condiviso paritario

Sulla scia di un’interpretazione dell’affidamento condiviso che sta prendendo sempre più piede (in quanto considerata maggiormente corrispondente al dettato normativo) e che è stata recepita da alcuni Tribunali anche formalmente con la predisposizione di apposite linee guida (tra questi, anche il tribunale di Salerno ha detto addio al genitore collocatario), i due coniugi, nel caso di specie, hanno infatti stabilito che il figlio sarà domiciliato presso entrambi e potrà frequentarli liberamente secondo le proprie esigenze e in accordo con gli stessi.

In difetto di accordo, il piccolo trascorrerà dal lunedì al giovedì sino all’uscita di scuola con un genitore e dal giovedì dall’uscita di scuola sino al lunedì mattina con l’altro, alternativamente. Come al solito, poi, si prevede che il piccolo trascorrerà le feste alternativamente con la mamma e con il papà.

Mantenimento diretto

Le particolari modalità di collocazione del minore, stabilite dai coniugi in sede di separazione e omologate dal Tribunale, si riflettono anche nell’obbligo di mantenimento del figlio, che avverrà in maniera diretta: ciascuno dei genitori, infatti, è chiamato a fornire vitto e alloggio nel tempo in cui avrà il figlio con sé e a coprire anche ogni spesa legata alla convivenza. Le parti, poi, concorreranno al 50% alle spese straordinarie e non prevedibili.

Si ringrazia l’Avv. Stefano Martina per la cortese segnalazione

Valeria Zeppilli – StudioCataldi.it

EDITORIALE – Juve Stabia, non finisce qui..

La sconfitta del Mapei Stadium contro la Reggiana è, per la Juve Stabia, un pugno nello stomaco, sia per come si era messa la partita e sia per come effettivamente gli emiliani hanno siglato le reti della vittoria. I tempi stretti del calendario impongono al gruppo di Carboni di archiviare immediatamente la partita di ieri e di proiettarsi a mercoledì sera, non permettendo alle reti di Cesarini e Ghiringhelli di intaccare le proprie certezze. Alla Juve Stabia basterà una vittoria al Menti per ribaltare il risultato; senza dubbio non sarà facile ma, probabilmente, nemmeno impossibile.

Gli elementi che consentono ai gialloblù di crederci certamente non mancano. Va preliminarmente detto che la vittoria della Reggiana “porta la firma”, in realtà, della stessa Juve Stabia che, con errori grossolani dei propri calciatori, ha spalancato le porte alle reti degli emiliani. Gli uomini di Carboni si sono giocati il jolly dell’errore appena ieri e c’è da scommettere che, proprio alla luce di quanto accaduto al Mapei Stadium, la soglia di attenzione mercoledì sera sarà altissima. Senza gli assist gialloblù per la Reggiana di Menichini sarà molto più difficile fare risultato.

Ancora, l’obbligo alla vittoria, se affrontato nel giusto modo dal gruppo di Carboni, può innescare la scintilla giusta nell’ambiente caldo del Menti. Domenica scorsa, contro il Catania, la Juve Stabia, pur puntando alla vittoria, ha in alcuni tratti della gara gestito il doppio vantaggio in termini di risultato, accontentandosi nel finale dello 0 – 0; questo non potrà accadere nel return match di mercoledì, con le Vespe che dovranno spingere subito per scardinare la difesa emiliana. La vittoria obbligata, con il sostegno del Menti ed affrontando la gara con il coltello tra i denti, non appare così difficile da centrare.

La squalifica di Cancellotti offre, inoltre, un assist a Carboni circa l’impronta più offensiva da dare alla squadra. La logica vorrebbe Lisi abbassato nel ruolo di terzino destro, soluzione già collaudata, con Marotta e uno tra Cutolo e Rosafio ai lati di Ripa. Non mancano le soluzioni alternative, con il 4-2-3-1 già testato da Carboni o, ancora, il doppio centravanti: così Paponi potrebbe essere schierato sia al fianco di Ripa e sia più lontano dalla porta, vista la sua bravura bel gioco sporco, un po’ stile Mandzukic nella Juventus.

Altro elemento chiave sarà il fattore ambientale: servirà un Menti che ribolla di passione e voglia di vincere. Menichini, che conosce bene la carica che può dare l’impianto stabiese, ha già cercato di “smontare” la pericolosità del Romeo Menti, dicendo che “le partite le vincono i calciatori, non il pubblico”. Carboni, dal canto suo, ha confessato come, da avversario, fosse sempre estremamente difficile (“una scocciatura” per usare le sue parole) giocare in un Menti pieno. Sarà quindi fondamentale che i tifosi stabiesi facciano la loro parte, prendendo esempio dai 300 eroi che solo in queste ore stanno arrivando a casa dopo la lunghissima trasferta di Reggio Emilia.

I presupposti per ribaltare il risultato ci sono, ma servirà massimo impegno da parte di tutti ed unione di intenti: un gruppo di persone (calciatori, tifosi, staff) che condivide un obiettivo comune, può arrivare ovunque.

Raffaele Izzo

Visite fiscali 2017: orari, fasce di reperibilità e regole Inps

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Dal 1 settembre arriva il polo unico Inps per le visite fiscali. La competenza in materia di accertamenti medico-legali sulle assenze dal lavoro per malattia dei dipendenti pubblici passa all’Istituto nazionale della previdenza sociale. E’ questa una delle principali novità introdotte dal nuovo testo unico del pubblico impiego, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, che attua la riforma Madia in due corposi decreti legislativi.

Il polo unico in capo all’Inps gestirà le visite fiscali, sia nel pubblico sia nel privato, attraverso il trasferimento all’Istituto delle competenze e delle risorse sulle visite fiscali dei dipendenti pubblici oggi affidate anche alle Asl. Più nel dettaglio, si dispone l’attribuzione, sul territorio nazionale, in via esclusiva all’Inps, del compito di effettuare gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia. La misura mira a garantire l’effettività del controllo.

Ecco tutto quello che bisogna sapere sulla visita fiscale 2017 punto per punto.

Visite fiscali 2017: regole Inps

I lavoratori che si assentano da lavoro per malattia, sia nel caso di dipendenti pubblici che privati possono essere sottoposti a visita fiscale dall’Inps. Ci sono regole diverse relative a orari e fasce di reperibilità e nell’articolo vedremo caso per caso come cambiano in base alla tipologia di lavoro.

Durante gli orari visite fiscali il lavoratore può essere sottoposto, dopo l’invio del certificato medico all’Inps, a controllo da parte del medico fiscale; infatti le visite di controllo sono fissate soltanto in determinate fasce orarie che obbligano il lavoratore a rimanere a casa, pena l’applicazione di sanzioni, eccetto che nei casi in cui è prevista l’esenzione.

Tra le prime regole in caso di malattia, c’è l’obbligo per il lavoratore dipendente pubblico o privato che si assenta da lavoro per malattia di richiedere il certificato al proprio medico di base, nel quale indicare l’indirizzo presso il quale si rende reperibile per l’eventuale visita fiscale.

L’invio della copia del certificato medico all’Inps è di competenza del proprio medico curante e il lavoratore può richiedere la copia elettronica dello stesso nella propria casella di posta elettronica certificata. Il dipendente, entro due giorni dal verificarsi della malattia, dovrà inviare copia del certificato al datore di lavoro.

Con l’invio del certificato medico vengono avviate dall’Inps le procedure relative alle visite fiscali. Ma quali sono gli orari per i controlli medici, quali le fasce di reperibilità per dipendenti pubblici o privati, quali le sanzioni in caso di assenza dall’indirizzo di residenza e quali sono i casi in cui il lavoratore è esonerato dalle visite fiscali?

Visite fiscali 2017: orari e fasce di reperibilità

Il lavoratore in caso di malattia e presentazione del certificato medico a lavoro potrà essere sottoposto alle visite fiscali ma soltanto in determinati orari e in quelle che sono definite le fasce di reperibilità.

Innanzitutto è opportuno specificare che le regole relative alle visite fiscali 2017 non obbligano il dipendente a rimanere a casa per tutto il giorno ma bisognerà risultare reperibile all’indirizzo indicato nel certificato medico nel caso di controlli per accertare lo stato di malattia.

 

I controlli medici possono infatti essere effettuati in particolari fasce orarie che sono diverse nel caso di dipendenti pubblici e privati.

Fasce di reperibilità dipendenti privati

Gli orari visite fiscali 2017, ovvero le fasce di reperibilità per i dipendenti privati sono:

Lavoratore Settore Privato Fasce di reperibilità (7 gg su 7 compresi weekend e festivi)
Mattina 10:00/12:00
Pomeriggio 17:00/19:00

 

Fasce di reperibilità dipendenti pubblici

Per quanto riguarda invece l’orario delle visite fiscali 2017, per i dipendenti pubblici sono fissate le seguenti fasce di reperibilità:

Lavoratore Settore Pubblico Fasce di reperibilità (7 gg su 7 compresi weekend e festivi)
Mattina 9:00/13:00
Pomeriggio 15:00/18:00

Le fasce di reperibilità dei dipendenti pubblici e quindi gli orari delle visite fiscali riguardano i dipendenti statali, gli insegnanti, i lavoratori della Pubblica Amministrazione, i lavoratori degli Enti locali, i vigili del fuoco, la Polizia di Stato, le Asl, i militari e in generale le forze armate.

 

Per quanto riguarda gli orari delle visite fiscali 2017 insegnanti, la visita medica può essere richiesta dal Dirigente già a partire dal primo giorno soltanto in casi specifici, ovvero per le assenze che si verificano immediatamente dopo o prima dei periodi non lavorativi, ovvero in occasione di pause festive o weekend.

Visite fiscali 2017: sanzioni

Per il lavoratore che si assenta da lavoro in caso di malattia e che non risultasse reperibile presso l’indirizzo indicato nel caso di visita fiscale durante le fasce di reperibilità è prevista l’applicazione di sanzione per assenza ingiustificata.

In caso di assenza e di non reperibilità durante le fasce orarie previste per le visite fiscali, secondo regole diverse per dipendenti pubblici o privati, o nel caso di impossibilità per il medico di accesso o di controllo, al lavoratore viene decurtata una parte dello stipendio.

Le sanzioni per assenza durante gli orari visite fiscali sono le seguenti:

  • 100% della decurtazione della retribuzione per i primi 10 giorni di patologia;
  • 50% per le successive giornate.

I lavoratori assenti dall’indirizzo indicato per le visite fiscali possono comunque presentare, entro 15 giorni dalla notificata sanzione, una giustificazione valida per l’assenza immotivata.

 Infatti, nonostante sia stabilito l’obbligo di reperibilità per il lavoratore nelle fasce orarie precedentemente indicate, sono previsti alcuni casi di esenzione. Vediamo quali.

Visite fiscali 2017: esenzioni

Le regole Inps sulle visite fiscali 2017 prevedono casi di esenzione dall’obbligo di reperibilità. In alcuni casi, al lavoratore è concesso allontanarsi da casa anche durante le fasce di reperibilità.

L’assenza deve però essere comunicata al datore di lavoro, giustificata e non deve compromettere lo stato di salute e la guarigione del lavoratore.

Per i dipendenti del settore pubblico o privato sono previste esenzioni dalle visite fiscali nei seguenti casi:

  • assenza dovuta a forza maggiore;
  • situazioni che hanno reso necessaria l’immediata presenza del lavoratore altrove;
  • visite, prestazioni e accertamenti specialistici contemporanei alla visita fiscale.

Alcuni esempi, confermati da prassi e giurisprudenza, di giustificata assenza dal proprio domicilio durante le fasce di reperibilità per le visite fiscali 2016/2017 sono:

  • visite mediche presso il proprio medito curante, quando risulti impossibile effettuarle fuori dalle fasce di reperibilità;
  • necessità di iniezioni per trattamenti legati alla causa di presentazione del certificato medico a lavoro;
  • ritiro di radiografie collegate al certificato medico;
  • cure dentistiche urgenti;
  • necessità di recarsi in farmacia.

Ma in base alla legge è possibile assentarsi da casa dopo aver presentato il certificato medico anche in casi non strettamente legati alla malattia:

  • attività di volontariato che non pregiudichino lo stato di salute indicato nel certificato medico presentato a lavoro;
  • visita a parenti in ospedale, se l’orario di visita coincide con le fasce di reperibilità per le visite fiscali.

In casi di gravi patologie è previsto l’esonero dalle visite fiscali per chi presenta certificato medico di lavoro. Sarà il medico di fiducia del lavoratore a stabilire l’esonero, indicando nel certificato medico di lavoro il codice E.

Visite fiscali 2016/2017, circolare INPS 95 del 2016 con tutte le regole:

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Visite fiscali 2016 e 2017: circolare INPS 95/2016 con le regole attualmente previste
Clicca sull’icona per eseguire il download della circolare INPS 95/2016 contenente le regole attualmente previste per le visite fiscali 2016 e 2017. Sarà cura della redazione di Informazionefiscale.it tenerti aggiornato su eventuali modifiche e/o aggiornamenti delle regole attualmente previste in materia di visite fiscali INPS 2016 e 2017.

redazione/adnkronos/informazionefiscale

Qualche idea per Renzi da mettere nell’Europa di Macron (Eugenio SCALFARI)

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EDITORIALE – NEL nostro mondo attuale ci sono due centri operativi che poco hanno a che fare col passato prossimo. Forse qualche rapporto con quello remoto, ma questo tuttalpiù è storia, non analisi politica.

Di questi due centri uno è negativo e fa capo a Donald Trump; riguarda il mondo intero perché Trump è il presidente degli Stati Uniti d’America che sono ancora il più grande impero politico e militare dell’intero pianeta, anche dal punto di vista dell’economia con il dollaro che consente e facilita gli scambi mondiali.

L’altro centro, questo positivo, ci conduce ad Emmanuel Macron, presidente della Francia da pochi giorni ma già operativo con stupefacente velocità e con conseguenze largamente positive per la Francia ma anche in generale per l’Europa.

Noi italiani registriamo gli effetti negativi del primo e quelli positivi del secondo e cerchiamo (dovremmo cercare) di limitare le conseguenze negative di Trump e di utilizzare quelle positive di Macron.

Paolo Gentiloni, capo del governo in carica, oltre ad essere preso dai problemi interni riguardanti il lavoro, i ceti più poveri e derelitti, le zone economiche devastate dai terremoti, il Mezzogiorno, i populismi di vario genere, si occupa anche di conoscere e farsi conoscere dai vari capi di governo in Europa e nel mondo, ha già incontrato Merkel, Macron, Trump, Putin, i capi delle istituzioni europee, il rais egiziano, la leader dell’Inghilterra, i leader cinesi e insomma mezzo mondo.

Occorre ricordare che Gentiloni ha dimostrato di essere un lavoratore indefesso. Il suo governo da questo punto di vista è uno dei migliori che l’Italia abbia avuto dopo quello di Prodi del 1996. Purtroppo l’Italia che Gentiloni sta governando da pochi mesi è ancora pervasa dalle conseguenze della lunga crisi economica iniziata nel 2006 e tuttora in corso visto che si è trattato d’un disastro economico altrettanto grave come quello americano e poi europeo entrato ormai nella storia e iniziato nel 1929. Non bastano certo pochi mesi per uscire da quella situazione anche se alcuni rimedi e riforme furono effettuati dai governi di Monti, di Enrico Letta e poi da Renzi prima della sconfitta referendaria del 4 dicembre dell’anno scorso. Gentiloni potrà fare molto di più se gli verrà assicurata, come si spera, la continuità del suo operato fino alla fine della legislatura nel 2018.

Non dimentichiamo che uno dei punti della massima importanza che il governo italiano dovrà risolvere al più presto riguarda il contenimento dell’immigrazione. A questo proposito ci risulta che ci siano stati effetti positivi nell’incontro tra Gentiloni e Trump per quanto riguarda l’eventuale dislocazione di un contingente militare italiano nei Paesi del Centro Africa da dove proviene gran parte dell’immigrazione. Naturalmente Trump si guarda bene da assumere impegni di tipo militare che non sarebbero comunque consoni alla posizione americana verso l’Africa, ma sembra abbia prospettato la possibilità di aiutare lo sforzo italo-europeo con investimenti che finanzino almeno in parte quell’operazione.

E veniamo all’Europa dopo la vittoria di Macron.
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Il primo effetto, che oltre alla Francia riguarda anche noi, è stata la secca sconfitta di Le Pen; una sconfitta bruciante che equivale ad un 3 a 0 di un confronto calcistico. Lei aveva detto che in questo caso avrebbe abbandonato la politica lasciando il suo partito nelle mani di sua nipote. Come si vede si tratta di un partito di tipo monarchico dove le successioni vengono stabilite attraverso le parentele, ma la nipote non ha accettato ed è lei che se n’è andata a fare la bella vita al di fuori della politica. Le Pen non pare che ne sia stata particolarmente addolorata, anzi vuole riprendere il suo lavoro politico e cambiare profondamente il partito che è stato sconfitto. Quale tipo di cambiamento voglia fare è assolutamente ignoto e praticamente difficile da prevedere. Ce lo diranno i fatti.

Nel frattempo Macron ha nominato il primo ministro del suo governo nella persona di Philippe che proviene dalla destra francese. La scelta degli altri ministri, avvenuta d’accordo con Philippe, ha seguito alcune linee molto chiare. I problemi dell’economia sono stati affidati a ministri esperti di quelle materie o addirittura operativi in privato e quindi provenienti da fondi di investimento, banche, imprese industriali e capacità finanziarie.
Affidata l’economia francese alla destra liberal- liberista, Macron ha affrontato il problema dei poveri e degli esclusi ed anche lì ha fatto delle ragionevoli scelte utilizzando la cultura social-riformista di persone esperte di questa materia e della cultura sociale che l’accompagna, e quindi educatori, insegnanti delle Scuole dello Stato e insegnanti di varie e prestigiose università. Poi c’erano da designare i candidati del movimento di Macron per le future elezioni parlamentari ed anche lì si è fatta varia cernita delle provenienze politiche, ideologiche, culturali dei vari prescelti. Macron si augura di ottenere un’ampia maggioranza e probabilmente sarà così.

Nel frattempo però, oltre che a mettere in moto problemi che riguardano la governance macroniana, il nuovo personaggio europeo doveva occuparsi immediatamente di ricostruire quello che è stato per molti anni il motore dell’Unione: il tacito ma ben noto accordo franco-tedesco che di fatto guida la politica europea per quel tanto che essa è concentrata nelle istituzioni dell’Unione ed anche ben presente nelle aule parlamentari. Merkel ha accolto la visita di Macron e la ricostruzione del tandem tra le due nazioni più importanti del nostro continente, per la storia e per l’attuale potere di ciascuna delle due. Naturalmente quello della Germania è, almeno dal punto di vista economico, ben più elevato di quello della Francia, ma in ogni caso una Germania isolata non può far molto e quindi il tandem è stato ricostituito immediatamente e ne sentiremo le ripercussioni al più presto. Non possono che essere positive per Paesi come l’Italia perché, a parte l’europeismo sperabilmente sincero ed intenso di Macron, la Francia chiede ed anzi finirà con l’imporre la politica di crescita economica. Del resto Merkel è disposta a consentire la crescita, ne ha parlato varie volte anche col suo ministro delle Finanze il quale mette qualche limite ma non si oppone purché sia una crescita ben diretta e in proporzioni accettabili, ferme restando comunque le regole della Commissione di Bruxelles.

Naturalmente il motore franco-tedesco serve ma ha poco a che vedere con un europeismo che voglia arrivare in un tempo relativamente breve al rafforzamento dell’Unione europea, ad una diminuzione graduale del sovranismo dei 27 Paesi ed alla formazione di istituzioni che puntano agli Stati uniti d’Europa. La prima riguarda la politica dell’immigrazione, la seconda l’istituzione di un unico ministro delle Finanze dell’eurozona di cui si parla da tempo e sembra essere stato finalmente accettato ma le cui pratiche fondative non sono ancora pronte; la terza è la fondazione di una Fbi e di un ministro dell’Interno europeo che coordini tutto ciò che riguarda problemi dell’ordine pubblico connessi ancora una volta con le periferie dei singoli Stati e il trattamento delle accoglienze ai rifugiati.

Infine c’è un tema che Renzi a suo tempo sollevò e che dovrebbe riprendere proprio adesso dopo la vittoria di Macron. È l’idea di un referendum popolare di tutti i cittadini europei indipendentemente dalle nazioni cui appartengono per la scelta di un Presidente che non sia un semplice portavoce dei 27 Stati confederati. La sua elezione dovrebbe essere accompagnata da quella di un gruppo di una settantina di membri di una costituente che abbia il compito di presentare entro un paio d’anni una nuova Costituzione che diventi la fondazione ufficiale dello Stato Europa.

Personalmente non so se questa idea piacerà a Macron ma Renzi l’ha lanciata, se ne faccia dunque non voglio dire un’arma ma uno strumento che lo distingua e dia all’Italia una funzione conducente che può provocare dissensi ma certamente va nella strada dell’europeismo di cui Macron ha fatto la sua bandiera e che non può certo rifiutarsi di esaminare positivamente.

Di questioni in ballo, come si vede, ce ne sono già molte e per quanto ci riguarda le abbiamo più volte indicate. Ora, dopo la vittoria di Macron, tutte hanno acquistato una attualità che in qualche modo si era perduta. Per quanto riguarda l’Italia ed anche l’Europa abbiamo due nomi che possono contare molto in questa dinamica europeista. Non parliamo di Gentiloni perché di lui abbiamo già detto e riconfermiamo che il suo buon governo deve poter durare per tutta la legislatura affinché abbia il tempo di fare quel che può e deve fare. Gli altri nomi sono Renzi e Draghi. Secondo me il secondo è ancora più importante del primo, sebbene lavori in un ambito molto specifico anche se fondamentale per quanto riguarda l’economia, anzi la politica economica e monetaria di tutta l’Europa che ha adottato la moneta unica. La prima questione che dobbiamo tener ben presente è che un’Europa federale, quando si realizzerà e nella speranza che prima o poi questo avvenga, non può che avere un’unica moneta. Attualmente 19 sono i Paesi dell’euro e 8 sono i Paesi che hanno la propria moneta. È evidente che in uno Stato federale non esiste altro che una moneta e perciò gli 8 se vogliono restare nell’Unione debbono accettare l’euro altrimenti resteranno fuori anche se legati all’Unione da patti di libero scambio e di unità bancaria e potranno, se vorranno, optare anche in un secondo tempo per la moneta dell’euro. Questo tema dobbiamo però averlo ben presente perché sarebbe assurdo pensare che la Virginia ha una moneta, la California un’altra e la Florida un’altra ancora e così via, tante monete diverse in uno Stato come quello americano? È evidente. Su questo bisogna lavorare e Draghi lo sa molto bene. Infatti ormai parla quasi sempre in chiave europeista. C’è solo un punto che ci permettiamo di raccomandargli: la sua politica monetaria espansiva terminerà con tutta probabilità l’anno venturo ma per quanto riguarda l’Italia gli suggeriamo molta attenzione: la diminuzione del sostegno monetario la faccia anche per noi naturalmente ma con la necessaria gradualità perché l’Italia è ancora economicamente molto fragile e sarà bene tenerne conto gradualizzando quel minore sostegno monetario che è nell’ordine dei fatti.

Infine ancora una parola per quanto riguarda Renzi e la legge elettorale. Tutti i progetti fin qui apparsi dalle varie forze politiche, Partito democratico compreso, mi sembrano incongruenti e comunque su quella base non si arriverà a nessun accordo. Ho più volte ricordato quale fu la storia elettorale della Democrazia cristiana. Durò quarant’anni e fu basata esclusivamente sulla proporzionale ma anche sulle alleanze, queste alleanze spesso venivano effettuate con la presentazione di liste di coalizione specie quando i partiti con i quali si alleava erano abbastanza forti da non aver bisogno di liste comuni.

La situazione attuale italiana è tripolare: una destra, un centrosinistra e il Movimento 5 Stelle che non può allearsi con nessuno, in parte perché non lo vuole ma soprattutto perché se si alleasse il primo risultato sarebbe quello di sfasciarsi. Per gli altri due però non vale questo problema e quindi Berlusconi ha come alleati naturali Salvini e Meloni e Renzi ha come alleati naturali la sinistra democratica che è uscita dal partito e si raccoglie, almeno in parte, attorno a Pisapia. Un’alleanza con Pisapia sarebbe estremamente opportuna ma non l’inclusione in un’unica lista bensì la coalizione tra le due liste che incoraggerebbe di molto una sinistra popolare che ancora vive nell’astensione e nell’incertezza. Avrebbe probabilmente un risultato molto importante. Così pure lo avrebbe (e sarebbe perfettamente compatibile con l’alleanza a sinistra) un’alleanza al centro con un movimento come quello di Parisi, un partito come quello di Alfano, e molti altri centristi che stanno sia alla Camera che in Senato. Dopo di che un impianto del genere consente un proporzionale senza sbavature e una probabilità notevole di vittoria per quanto riguarda il Pd visto che Grillo non può allearsi con nessuno e Berlusconi dovrebbe digerire un osso duro come quello di Salvini che, specie dopo la disfatta di Le Pen, finisce a ridosso di Putin. Vi sembra possibile un Berlusconi alleato con l’alleato di Putin? Sarebbe lo sfascio di Forza Italia.

Renzi si dia dunque da fare, di lavoro ne ha un bel po’ e speriamo che ci metta la forza e l’entusiasmo necessari. Nel mio precedente intervento la settimana scorsa gli avevo anche indicato alcuni “cavalli di razza” che avrebbero dato al partito una visibilità culturale di primissimo ordine. Avevo fatto anche alcuni nomi e non desidero ripeterli ma Renzi sa benissimo quali sono. Se riesce a non cedere al suo caratteraccio di capobastone, tenga conto che quei nomi avrebbero un effetto estremamente interessante sulla pubblica opinione ancora in gran parte indecisa tra il voto e l’astensione. E buona fatica per chi se la merita.

 /repubblica

Secondo turno dei Playoff di Lega Pro. Queste le parole di Davide Narduzzo (VIDEO)

Secondo turno dei Playoff di Lega Pro. Queste parole di Davide Narduzzo

Complimenti per l’ottima prestazione e per le grandi parate

Grazie, sono molto contento di aver giocato perché il mister me l’ha comunicato solo un ora prima della partita, inoltre sono davvero felice per l’ottimo risultato conquistato

Si avverte l’inerzia del doppio confronto ?

Noi andiamo lì per fare la partita e giocarci le nostre carte

Vi aspettavate una Juve Stabia così ?

Si una Juve Stabia molto forte che ci ha messo in difficoltà, ma siamo stati bravi anche noi riuscendo a fare due gol.

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Secondo turno dei Playoff di Lega Pro: le parole di mister Leonardo Menichini (VIDEO)

Secondo turno dei Playoff di Lega Pro dove si affrontano al MAPEI STADIUM di Reggio Emilia Reggiana e Juve Stabia, dopo l’iniziale vantaggio della formazione stabiese la partita termina con il risultato di 2 a 1 a favore della squadra di casa che a causa di molte ingenuità della formazione stabiese riesce a conquistare la vittoria

Queste le parole di mister Leonardo Menichini

Mister Menichini 2 a 1 il risultato finale, ora è la Reggiana ad essere in vantaggio per la partita di ritorno

Si è un piccolo vantaggio anche se giocate a Castellammare è molto difficile è un campo che conosco bene e dovremmo prepararci al meglio per affrontare una grande squadra

Ha iniziato meglio la Juve Stabia oggi poi cosa è cambiato nei suoi ragazzi ?

La Juve Stabia è partita molto forte poi il secondo tempo siamo passati al 433 e direi che siamo andati molto meglio

Una vittoria del genere può dare entusiasmo alla sua squadra?

Saranno 90 minuti difficili ma il risultato di oggi ci da grande fiducia

Potrà essere una difficoltà il sintetico del Menti ?

Credo sia il problema minore in quanto dobbiamo affrontare una squadra molto forte ma soprattutto con una grande tifoseria.

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Reggiana – Juve Stabia, le pagelle

Esce sconfitta 2-1 la Juve Stabia dal match d’andata del secondo turno play off contro la Reggiana. Al Mapei Stadium le vespe vengono illuse dal gol di Mastalli in apertura, prima del ribaltone granata firmato Cesarini e l’ex Ghiringhelli.

Ecco le pagelle delle vespe:

RUSSO 6.5: Ci mette una pezza quando può. Sul rigore intuisce ma non riesce a parare. Non può nulla sul secondo gol.

CANCELLOTTI 4.5: Gara negativa per lui. Sbaglia tanto e causa il rigore per la Reggiana. Ammonito, salterà la gara di ritorno per squalifica.

MORERO 7: Solido. L’unico positivo della retroguardia stabiese in una serata che poteva essere trionfale ma che è diventata da incubo.

CAMIGLIANO 6.5: Stesso discorso fatto per Morero, bene la coppia centrale difensiva.

LIVIERO 5.5: Se i centrali hanno fatto bene, i terzini hanno steccato la gara. Avrà modo di rifarsi.

MATUTE 6: Ottimo, come al solito, il lavoro in fase di copertura e di recupero palloni.

CAPODAGLIO 5.5: Così così la sua partita. Sbaglia tanti palloni, una rarità per lui.

MASTALLI 6.5: Oltre al gol, fa tanto movimento e cerca di rendersi pericoloso in fase offensiva. Aiuta come può la retroguardia in fase di non possesso.

LISI 6.5: Tanta corsa, come spesso ci ha abituati nell’ultimo periodo. Attualmente è uno degli uomini più pericolosi della sua squadra. La sua velocità potrà essere decisiva nel match di ritorno.

RIPA 5: Inizia abbastanza bene ma poi cala nel corso del tempo. I centrali avversari lo chiudono nella loro morsa e lui si eclissa. Al Menti servirà il miglior Ripa per rimontare il risultato.

CUTOLO 6: Prova qualche spunto interessante ma non concretizza. La maggior parte dei palloni pericolosi partono dai suoi piedi.

PAPONI: SV

IZZILLO: SV

MAROTTA : SV

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Il Podio Gialloblù di Reggiana – Juve Stabia 2 – 1

Il primo round del play off tra Reggiana e Juve Stabia va agli emiliani che, grazie alle reti di Cesarini e Ghiringhelli, rispondono al vantaggio iniziale di Mastalli

PODIO

Medaglia d’oro: ad Alessandro Mastalli, che festeggia con un gol pesante il premio come miglior giovane della Lega Pro. Buona la prova del centrocampista scuola Milan, che dopo un quarto d’ora porta in vantaggio le Vespe sfruttando un triangolo fortunoso con Ripa e Cutolo: la conclusione murata proprio di Cutolo diventa un assist perfetto per Mastalli, bravo ad anticipare anche Ripa pur di insaccare in rete. Il numero 24 mette in campo tanta corsa e dinamismo, calando alla distanza ma offrendo comunque una prestazione solida e concreta; nella ripresa è sempre Mastalli ad andare vicino al secondo gol personale, ma Narduzzo gli chiude bene lo specchio della porta in uscita.

Medaglia d’argento: a Francesco Lisi, tutto cuore, grinta e polmoni al servizio della squadra. Solita partita gagliarda per l’esterno ex Rimini, che soprattutto nella prima mezz’ora di gioco è una spina nel fianco per la difesa della Reggiana. Sgroppate a ripetizioni per il numero 23 stabiese, che si divide bene tra i doveri difensivi e quelli invece di spinta; emblematica nella gara di Lisi è la copertura difensiva con cui l’esterno, a tempo quasi scaduto, abbandona la sua posizione per affiancare Liviero in netta difficoltà. Alla luce della squalifica di Cancellotti, per Lisi mercoledì potrebbero aprirsi le porte del ruolo di terzino destro,  in cui il romano ha sempre fatto bene.

Medaglia di bronzo: a Mario Marotta, che con il suo ingresso dà tanta vivacità alle Vespe. Ancora panchina per Marotta, che viene mandato in campo solo a dieci minuti dal termine della gara al posto di Cutolo; l’ex Frattese si rivela subito propositivo facendo soffrire non poco l’ex gialloblù Contessa. In poco meno di dieci minuti sono almeno tre le volte in cui Marotta va sul fondo, offrendo traversoni ai compagni; il numero 10 sfiora poi l’eurogol con una giocata sontuosa: le finte dell’esterno disorientano Contessa ma il mancino a giro esce di pochissimo, illudendo soltanto i tifosi stabiesi. Calciatore concreto, essenziale, da cui ripartire.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Tommaso Cancellotti, ed al suo ingenuo fallo da rigore. Il terzino destro gialloblù si rende protagonista di quello che è forse il suo primo errore in tutta la stagione ma che costa molto caro alla Juve Stabia. L’entrata di Cancellotti su Cesarini più che ingenua è vistosa e costringe il direttore di gara a decretare un penalty netto; oltre al danno la beffa per il numero 2 gialloblù, che nel tentativo di giustificarsi, sfiora l’arbitro che, con eccessiva severità, lo ammonisce. Cartellino giallo pesante per Cancellotti, diffidato, che sarà costretto a saltare la gara di ritorno di mercoledì. L’errore condiziona un po’ la gara di Cancellotti, che nella ripresa è meno intraprendente del solito nel proporsi al cross.

Medaglia d’argento: a Matteo Liviero, goffo ed in ritardo in occasione della rete di Ghiringhelli. Prestazione priva di personalità per il terzino sinistro della Juve Stabia, che si fa vedere pochissimo in avanti e che in difesa non offre la giusta copertura. Passi la pochezza offensiva, che in alcune partite ci può stare, ma l’errore di Liviero sulla seconda rete della Reggiana è da matita blu: il cross di Carlini è indirizzato proprio a Liviero più che a Ghiringhelli; il numero 3 gialloblù, però, liscia o sfiora il pallone quanto basta per allungarlo a Ghiringhelli, che può trafiggere Russo da posizione ultra favorevole. Errori del genere, per un calciatore con le qualità di Liviero, non possono che essere dettati da carenze di personalità ed attenzione, elementi non nuovi nelle prove dell’ex Lecce.

Medaglia di bronzo: ad Aniello Cutolo, che gioca ad intermittenza. Prestazione a fiammate quella dell’esterno ex Entella che, pur giocando con vivacità, ancora non convince pienamente. Spiccano nella prestazione di Cutolo alcuni cross non precisi, pur se comodi, le solite giocate fatte di eccessiva testardaggine e poco senso di squadra e, soprattutto, la punizione dai 20 metri della seconda frazione di gioco. Il calcio piazzato, va detto, da lui stesso conquistato, rappresenta l’occasione più grande della ripresa per la Juve Stabia, ma Cutolo spara la palla quasi in tribuna, senza nemmeno incappare in una deviazione della barriera. A gennaio Cutolo è stato preso per fare una cosa: la differenza; le partite in cui fare la differenza sono arrivate e non ci sono mezze misure, o la si fa o no.

Raffaele Izzo

Albiol a Kiss Kiss: “Siamo scesi in campo per vincere. Il nostro è un gruppo unito”

Raul Albiol ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato:

“Siamo scesi in campo per portare a casa la vittoria. Viviamo un buon momento, abbiamo fatto una grande gara contro un avversario che palleggia bene. Contenti per la prestazione, alla fine è un risultato giusto. Abbiamo battuto il record di punti e possiamo crescere ancora. Dobbiamo pensare di poter migliorare, l’anno prossimo potrebbe arrivare qualcosa di buono. Il nostro è un gruppo unito, questo è importante per continuare”.

Sarri: “Campionato strepitoso, senza errori. Mertens stagione straordinaria, oltre le mie previsioni”

Sarri: “Campionato strepitoso, senza errori. Mertens stagione straordinaria, oltre le mie previsioni”

Ai microfoni di Premium Sport, è intervenuto Maurizio Sarri, tecnico del Napoli, il quale ha dichiarato: “Abbiamo fatto un campionato strepitoso, non abbiamo commesso alcun errore. Con 83 punti, ci si vinceva il campionato. Quello che abbiamo fatto è motivo d’orgoglio. E’ evidente anche per la nostra gente, che è contenta per quello che abbiamo fatto. Merito dei ragazzi, che oggi hanno fatto una partita di grande determinazione, nonostante il rischio di mollare. Noi dobbiamo pensare a noi stessi, abbiamo la sensazione di essere vicini, abbiamo un sogno, e il sogno deve rimanere il nostro e del nostri tifosi. La squadra ha fatto più punti dell’anno scorso in una stagione difficile, guardarsi all’infortunio di Milik. Abbiamo fatto la Champions, poi, che è diversa dall’Europa League. Cosa manca? Abbiamo fatto il record di punti, cosa dovrebbe mancare? Il nostro pubblico è stato straordinario in una partita di fine stagione, e in cui c’erano 0 possibilità di agganciare la Roma. E’ un pubblico straordinario non solo nei momenti positivi. Sono sempre grato a questi tifosi e alla città. La Fiorentina è una squadra che ti toglie palleggio, e noi soffriamo. Era una partita che temevo tanto. Dopo 7-8 minuti abbiamo avuto la fortuna di passare in vantaggio. Fino a quando abbiamo avuto la forza di fare pressione, abbiamo creato grandi difficoltà. Al di là del risultato, la Fiorentina ha fatto una buona partita. Ci hanno fatto sbagliare più del solito, ho visto una squadra che quando si distende è pericolosa. Noi abbiamo fatto bene, ma anche la Fiorentina ha fatto bene. Mertens? Avevo parlato con lui, non è che possono privilegiare un obiettivo individuale ai nostri collettivi. Mertens ha fatto 27 gol in campionato, e fino ad ottobre non faceva il centravanti. Ha fatto una stagione eccezionale, ma mi sembrava giusto dare un opportunità a Pavoletti. Mertens davanti ad Higuain? Glielo dissi, avrebbe potuto fare 20 gol benissimo, ma è andato oltre le mie previsioni”. 

Adani a Sky: “Tutto il mondo osserva il calcio di Sarri, certe azioni prima si vedevano solo al Camp Nou”

Daniele Adani, ex difensore ed attuale opinionista Sky, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di Sky Calcio Show:

“La scorsa stagione ho commentato l’ultima gara al San Paolo del Napoli. Ho visto la gente celebrare un solo giocatore, ora lo stadio celebra un gruppo intero. Tutto il mondo osserva il calcio di Sarri, persino in Sud America lo studiano. Il Napoli gioca come il Barcellona, l’ultima azione la si osserva al Camp Nou. Questo Napoli è attrazione pura”.