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Juve Stabia, intervento ok per Matteo Liviero

Juve Stabia, intervento ok per Matteo Liviero

“L’operazione al menisco e alla cartilagine è andata per il meglio, ora si guarda avanti. Grazie Juve Stabia e grazie Professor Mariani”, è il messaggio, con tanto di foto, scritto dall’esterno della Juve Stabia che tanto ha sofferto nel corso di questa stagione di Lega Pro per i problemi relativi proprio al ginocchio. Una foto, che lo ritrae sorridente, è corredata al messaggio apparso sui social personali del calciatore.

 

Miccoli: “Che bello vedere giocare questo Napoli, ora manca la ciliegina sulla torta”

Fabrizio Miccoli, ex attacante del Palermo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli:

“I tre piccoletti hanno fatto senza dubbio un grandissimo campionato ed è stato bello vedere giocare il Napoli in questo modo. Parliamo di una squadra che specialmente nell’ultimo periodo ha fatto 4-5 goal a chiunque. Subiva poco e faceva sempre molto possesso. La ciliegina sulla torta sarebbe vincere qualcosa, è arrivata anche l’ora. De Laurentiis e tutta la società stanno facendo un lavoro straordinario. Qualcosa manca ma lo staff sa dove intervenire e con due-tre acquisti come si deve il Napoli potrà giocarsela con chiunque. Serve qualche innesto mirato.

Mi piacerebbe vedere una società come il Napoli avere uno stadio di proprietà. Perché così verrà modificato il fatturato e tutti ne beneficeranno. Vedere uno stadio di 50.000 posti con molti di questi a bordocampo sarebbe bellissimo. Cavani con Sarri avrebbe fatto tantissimi goal, come li ha fatti e come li farà con la maglia del PSG”.

Rai – Diversi club seguono Zapata, Pavoletti preferirebbe la Lazio all’Udinese

Ciro Venerato, giornalista Rai ed esperto di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’. Ecco quanto evidenziato:

Il Napoli vuole Berenguer, non ci sono problemi legati alla lista. Si conta di chiudere in cinque o sei giorni. La società non vuole versare la clausola, si parte da una base di 5 milioni più bonus vari.
Pavoletti può partire, preferirebbe la Lazio all’Udinese ma deve fare i conti con la presenza di Ciro Immobile. Per quanto riguarda Duvan Zapata, il Napoli punta a ricavare un bel tesoretto dalla cessione. Il colombiano piace a Torino, Fiorentina, Atalanta e Watford”.

Sicurezza nell’Area del Mediterraneo: riunione dei capi della Polizia (VIDEO)

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I capi della Polizia di Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna si sono riuniti a Lampedusa (Agrigento) dal 6 al 7 giugno, al fine di rafforzare la cooperazione internazionale di polizia e rendere più efficace e costante il dialogo tra le rispettive autorità dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

I responsabili della sicurezza dei Paesi partecipanti hanno elaborato strategie comuni per facilitare i contatti tra le autorità europee e organismi di cooperazione internazionale che si occupano di sicurezza.

Riguardo al tema del terrorismo di matrice internazionale hanno convenuto di rafforzare la partecipazione alle principali iniziative in ambito europeo per monitorare il fenomeno terroristico, migliorare lo scambio di informazioni operative, facilitando la condivisione di notizie tra servizi di intelligence e Forze di polizia.

Per quanto riguarda il contrasto al fenomeno migratorio illegale e per il rimpatrio dei migranti in posizione irregolare, è stato prevista la realizzazione di progetti e l’impiego di fondi europei finalizzati alla formazione professionale delle Forze di polizia dei Paesi terzi del Mediterraneo interessati dai flussi migratori irregolari, ma anche alla fornitura di mezzi e equipaggiamenti per accrescere la loro capacità operativa.

Per il contrasto alle organizzazioni criminali transnazionali, con particolare riferimento ai traffici illeciti di droga, armi e migranti, nonché alla tratta di esseri umani è stato proposto di rafforzare i contatti e lo scambio di informazioni sulle problematiche comuni, nonché avviare iniziative per l’aggiornamento sulle tecniche investigative e sulle innovazioni tecnologiche in materia di cybercrime.

Una riunione improntata al massimo dell’operatività – ha dichiarato il capo della Polizia Franco Gabrielli – perchè più che sviscerare le ragioni dei fenomeni che conosciamo bene dobbiamo individuare e affrontare le criticità. L’efficacia della riunione – ha concluso il prefetto Gabrielli – si misurerà sulle cose concrete, siamo un pò stanchi di fare analisi che sono importanti, ma noi siamo chiamati a dare risposte”.

twitter/polizia

Kiss Kiss – Il Napoli cerca una mediazione per il rinnovo di Reina, Mario Rui se parte Strinic

A Radio Kiss Kiss Napoli, nel corso di Radio Gol, è intervenuto il direttore Valter De Maggio rilasciando alcune dichiarazioni:

“Reina? Le parti si sono ammorbidite, si cercherà una mediazione per il rinnovo. Skorupski e Meret restano comunque due piste caldissime.
Giuntoli continua a lavorare anche ai rinnovi di Faouzi Ghoulam e Ivan Strinic. In caso di partenza del croato, pronto l’assalto a Mario Rui. La partita del 4 luglio per celebrare il trentennale del primo scudetto è a forte rischio”.

Giaccherini, l’agente: “Resta a Napoli, è incedibile. Guadagna tanto, non tutti possono permetterselo”

Furio Valcareggi, agente di Emanuele Giaccherini, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Emanuele è un incedibile, è stato importante quest’anno pur se utilizzato poco. Gioca quando viene chiamato in causa, sta benissimo a Napoli e vuole restare. Lo scorso anno abbiamo firmato un triennale importante, pochi club possono permetterselo. Se viene qualcosa vediamo ma noi non cerchiamo nulla. Con Giuntoli parliamo spesso e siamo in piena sintonia”.

Ischia Calcio: salta la fusione con il Savoia…l’Eccellenza per ora è soltanto un sogno

di Simone Vicidomini

Ischia. Ennesima disfatta della società Ischitana,del patron Ivano Balestriere. La fusione con il Savoia non ci sarà, con la squadra gialloblu che per il momento resterà nel campionato di Promozione. Una società nata appena due settimane fa, con il  nome Asd Ischia Calcio con la voglia di ripartire e riaccendere l’entusiasmo nel popolo gialloblu. Una notizia che si è rilevata l’ennesimo buco nell’acqua e ha lasciato l’amaro in bocca a molti tifosi isolani. Certo perché il comunicato dell’Oplonti Savoia diramato più di una settimana fa, diede il via al tam tam di notizie ed entusiasmo per la rinascita dell’Ischia Calcio sin da subito in Eccellenza, si basava su chiacchiere ed accordi di massima e non su una carta scritta. E come dice il proverbio “Verba volant, scripta manent “. Da aggiungere a tutto questo anche la poca conoscenza nell’ambito delle leggi della NOIF. Il destino della squadra isolana è legato a quello dell’Oplonti Savoia ( Attualmente in  Eccellenza), al Gragnano (squadra si trova in serie D) e al nuovo Savoia che sarebbe dovuto nascere nell’ambito di una fusione con il Gragnano. Trasferendo così la serie D a Torre Annunziata. Nel frattempo quindi  ad Ischia succedeva che si celebrava la fusione tra l’Oplonti Savoia e la Nuova Ischia (Florigium) che avrebbe dato vita all’ASD Ischia Calcio, una nuova realtà che  avrebbe giocato in Eccellenza. E invece è saltato tutto e per il momento resta tutto invariato come prima. La motivazione è che entrambi i club a terra ferma hanno una cosa in comune. il Gragnano e il Savoia sono già state protagoniste di una fusione nel 2015 (Ponticelli di Todisco e Asd Futsal Oplonti di Franco Trapanese da una parte e Libertas Stabia e Gragnano dall’altra). Infatti l’articolo 18 del NOIF: prevede che non si può procedere alla fusione tra due società se vi è già stata una fusione nelle due stagioni precedenti. 

Oltre a questo c’è da sottolineare  la situazione in casa Ischia, che rimane con tanti punti interrogativi . Infatti sull’isola a parte Scibilia che doveva far parte della nuova società, non si è visto nessun altro esponente. Inoltre ,era attesa una conferenza stampa di presentazione del nuovo organigramma societario, ma il presidente della Nuova Ischia Balestriere insieme a Gerardo De Rosa e a GiovanGiuseppe Di Meglio non hanno mai incontrato nessuno. E’ vero ci troviamo a pochi giorni dalle elezioni per il prossimo sindaco di Ischia e forse qualcosa cambierà soltanto dopo l’11 giugno.La Nuova Ischia per ora resta in Promozione. La priorità ora è trovare un titolo di Eccellenza e riportare il calcio che conta ad Ischia, e magari sognando di nuova la serie D. Una pista che forse potrebbe interessare alla Nuova Ischia è acquistare il titolo del Barano. Ma la società bianconera ha già rispedito la domanda al mittente: “Non se ne parla proprio” questa è stata la risposta della società bianconera (anche se parlare di società è difficile dopo le vicende accadute da gennaio fino a fine stagione,nonostante la salvezza raggiunta).

Titolo del Procida in Eccellenza?  

La società gialloblu di sicuro dovrà cercare delle alternative: una potrebbe essere proprio il titolo del Procida ( al momento appare difficile che Muro si liberi del titolo). La pista del Savoia comunque rimane aperta,sperando che a Gragnano trovino un escamotage per unire la società,e il titolo dell’Oplonti sarebbe sul mercato. La società comunque vada dovrà garantire alla piazza isolana almeno la disputa del campionato di Eccellenza. Si sono fatte troppo chiacchiere e pochi fatti, i tifosi e l’intero popolo gialloblu non possono essere illusi nuovamente,dopo la scomparsa dell’Ischia dopo la retrocessione dalla Lega Pro. Il calcio ad Ischia deve ritornare e anche al più presto.

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Radio Crc – Berenguer-Napoli, domani incontro tra Giuntoli e gli intermediari: si punta a chiudere al più presto

A Radio Crc, nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’, è intervenuto Raffaele Auriemma rilasciando alcune dichiarazioni:

“Domani a pranzo ci sarà un incontro tra Giuntoli e gli intermediari per l’affare Berenguer. Ieri il presidente dell’Osasuna ci ha svelato di attendere un’offerta concreta per cederlo ai partenopei. Nella giornata di domani potrebbero esserci sviluppi importanti, la volontà è di concludere presto la trattativa”.

Foket, l’intermediario: “Napoli? E’ la sua prima scelta, bisogna prima capire quale sarà il futuro di Maggio”

A Radio Crc, nel corso di Si Gonfia la Rete, è intervenuto Ulisse Savini, intermediario per l’Italia di Thomas Foket. Ecco quanto evidenziato:

“Non ci sono grosse novità, il Napoli deve capire prima cosa fare con Maggio. Se dovesse restare difficilmente arriverà un altro terzino, soprattutto per la questione della lista. Sul ragazzo ci sono anche club esteri ed è molto forte anche l’Atalanta. Napoli è la sua prima scelta, ne ha parlato proprio in questi giorni con Mertens in Nazionale. Non ha nessuna clausola e ha un solo anno di contratto, lo si prende per meno di 10 milioni”.

Binario 17, alta velocità, Napoli, scaramanzia (Lo Piano – Saint Red)

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Partire dal binario 17 per la cerimonia d’inaugurazione sulla nuova linea ad alta velocita’ a Napoli, potrebbe portare scarogna.

In Italia siamo un po’ tutti scaramantici, sarebbe bastato partire da un binario qualsiasi, anche quello morto poteva andare bene. Visto che e’ stato scelto proprio il 17, gli organizzatori avrebbero fatto meglio ad avere con se un portafortuna, quello della zia Wallar poteva andare bene.

Le idilliache immagini fornite dalla televisione di Stato sulla visita di Gentiloni, sul suo discorso inaugurale, sono in contrapposizione con altre riprese fornite da altri cameramen e fotoreporter.

Si e’ potuto notare che non tutto e’ filato per il giusto verso, ci sono state proteste da parte di disoccupati e giornalisti.

Andiamo alla cronaca :

La televisione di Stato, ha preferito non mandare in onda le immagini della protesta di alcune decine di disoccupati e militanti dei centri sociali, che tentavano di superare il desk degli accrediti.

Obiettivo dei manifestanti era quello di avvicinarsi al binario 17, da dove sarebbe partito il treno, che avrebbe condotto il 1° Ministro Gentiloni e le personalita’ al suo seguito ad Afragola. Le forze dell’ordine li hanno bloccati prima che potessero mettere piede sullo “scaramantico” binario 17.

Altra protesta, non meno silenziosa, e’ stata fatta dai fotoreporter accreditati alla cerimonia di inaugurazione, si sono allontanati per protestare contro l’impossibilità minima di esercitare il diritto-dovere di cronaca e documentare in maniera adeguata l’evento.

I fotoreporter denunciano la mancanza di sensibilità degli organizzatori nei loro riguardi, visto che non sono state previste postazioni adeguate per le riprese televisive.

Le immagini dei passaggi fondamentali della visita del premier Paolo Gentiloni, a partire dall’arrivo in stazione e alla successiva visita nel cantiere, sarebbero state fornite da Ferrovie dello Stato e dalla presidenza del Consiglio.

In uno Stato che pian piano vede frantumarsi la liberta’ di Stampa, anche le immagini hanno il loro peso, e’ come andare in qualche paese dove vige la dittatura, pretendere di riprendere qualcosa che non deve essere visto, né documentato.

Tornando al discorso inaugurale :

Gentiloni ha parlato di sviluppo, di crescita economica, di abbassamento delle tasse, d’occupazione, peccato che a Napoli non si conoscano i numeri di queste “cabale”, i partenopei sarebbero corsi in fretta a giocarli.

METEO: l’anticiclone GIUDA invade l’Italia, Gran Caldo in arrivo

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Il caldissimo anticiclone subtropicale Giuda invade l’Italia

Dopo il passaggi dei temporali, anche violenti, di Summer Storm, l’atmosfera diventa più stabile grazie all’alta pressione Giuda, un’anticiclone subtropicale che porterà tantissimo caldo sull’Italia.

SITUAZIONE – Nel periodo in questione, dopo il passaggio di Summer Storm, la pressione torna subito ad aumentare cosicché l’alta pressione subtropicale GIUDA potrà invadere il Paese.

SEMPRE PIU’CALDO con GIUDA – Alta pressione subtropicale Giuda su tutte le regioni. Via via più caldo e soleggiato. Da segnalare soltanto mercoledì 7 giugno, ultime piogge o locali temporali possibili ancora sul Triveneto, ma in veloce allontanamento.

WEEKEND CON GIUDA – Temperature dunque in graduale e costante aumento a partire da Mercoledì 7, ma addirittura super-calde nel prossimo weekend, quando l’anticiclone GIUDA pomperà aria caldissima dall’Africa verso l’Italia; si raggiungeranno valori massimi bollenti, addirittura fino a 38° al Nord.

IL MITE GIUGNO TRADITO DA GIUDA – La partenza di Giugno sembrava non troppo calda e con un clima tutto sommato gradevole, e così si sperava continuasse, invece Giuda, il nuovo anticiclone africano, tradirà questa speranza portando temperature bollenti, soprattutto al Nord.

SABATO 10 – Bel tempo con sole prevalente. Qualche nube in più soltanto sul Triveneto. Possibile temporale pomeridiano sul Bellunese settentrionale.

DOMENICA 11 – Sole prevalente su tutte le regioni. Caldo afoso.

TEMPERATURE SHOCK – Saranno queste che faranno parlare di sè nei prossimi giorni, infatti dal 10 Giugno, l’anticiclone Giuda farà schizzare i termometri sopra i 30/33° su molte regioni del Centro-Nord, addirittura fino a 38° sulla Pianura Padana, fino a 37° al Centro. Previsti 35° a Firenze e Bologna, 33° a Roma e Milano, e con un umidità in aumento. Lunedì 12 valori in ulteriore aumento!

AFA – Con l’umidità in aumento tornerà a farsi sentire l’afa, soprattutto la sera e prime ore del giorno.

12-13 Giugno, Allerta Caldo, fino a 40° al Nord, ecco dove

Questa volta sarà il Nord ad essere colpito maggiormente dall’ondata di caldo africano portata dall’anticiclone Giuda, che ha invaso il nostro Paese. Andiamo a vedere quale sarà la zona più calda del Settentrione.

EMILIA, LOMBARDIA, VENETO – Saranno queste le regioni con registreranno i valori più alti. Le province interessate saranno quella di Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Mantova, Lodi, Pavia, Verona, Rovigo e Padova. Su queste province la temperature massime il 12 e 13 giugno sarà compresa tra 36 e 40°.

MARCHE – Anche alcuni paesini di questa regione raggiungeranno picchi vicini ai 39°, soprattutto in provincia di Pesaro e Ancora, zone interne.

ZONA ROSSA – Attenzione alla provincia di Ferrara e la città stessa, i termometri qui toccheranno facilmente i 39° se non addirittura 40° a livello locale.

Pescara: giornata nazionale del sollievo 2017. Ecco le prossime date

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Domenica  28 Maggio 2017 si è celebrata la 16ma “Giornata nazionale del sollievo”.

PESCARA – La Regione Abruzzo ha voluto segnalare l’importanza dell’evento con iniziative, presso le 4 ASL, atte a garantire le informazioni ai cittadini ed agli operatori sulla istituzione della rete regionale di assistenza palliativa.

La ASL di Pescara sta garantendo il diritto all’idonea informazione sul tema, tramite il fondamentale ruolo degli operatori del Servizio di terapia del dolore e cure palliative della ASL di Pescara – diretto dalla Dott.ssa Marisa Diodati.

La prima iniziativa si è svolta Sabato 27 Maggio 2017 presso il Presidio Ospedaliero di Pescara dove i professionisti operanti nel Servizio sopra evidenziato sono stati presenti in un punto informativo per fornire informazioni alla cittadinanza.

Seguiranno i seguenti incontri:

Giovedì 8 Giugno 2017, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, presso il Presidio Ospedaliero di Penne – Via Battaglione degli Alpini n. 1;

Giovedì 15 Giugno 2017, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, presso il Presidio Ospedaliero di Popoli – Via Saffi n. 116.

In particolare sono/saranno distribuiti pieghevoli dove viene illustrata la Legge 38 del 15 marzo 2010 che ha segnato un importante passo avanti per tutti i malati di dolore; si tratta di una legge che, per la prima volta, tutela e garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato.

E’ ormai noto, infatti, che quando il dolore perde la sua funzione di campanello d’allarme di una condizione patologica e diventa persistente per un tempo prolungato (indicativamente da 6 mesi in poi) deve essere definito esso stesso una malattia.

Il dolore non deve essere considerato come una condizione ineluttabile, ma esso può e deve essere trattato.

È stata organizzata, inoltre,  un’attività formativa/informativa in materia,  prevedendo 8 edizioni, dal titolo “Cure palliative” destinata ai medici di medicina generale della ASL.

 

Rai – Reina ha rifiutato un biennale da 2,2 mln, chiede un triennale da 3,5 mln

Rai – Reina ha rifiutato un biennale da 2,2 mln, chiede un triennale da 3,5 mln

Ciro Venerato, giornalista Rai, ha parlato durante Si Gonfia la Rete in onda su Radio Crc: “Reina ha rifiutato il biennale proposto da De Laurentiis. Notizia certa che il suo entourage non voleva far uscire. Sulle cifre ho poche certezze ma dovrebbero essere 2,2 mln a stagione. Il passo avanti del Napoli c’è stato e ha proposto un nuovo contratto. Il portiere pretende un triennale de 3,5 mln. Restare a scadenza? Ci sono i margini. De Laurentiis si è molto arrabbiato, sperava di poter annunciare ieri il suo rinnovo. Lavorare sottotraccia per poi poi dire di essere vicini al rinnovo. Una doccia gelata, il calciatore vuole un triennale. C’è un contratto in essere e va rispettato. Può andare via, ma solo attraverso una cessione per circa 5 mln”.

Legge elettorale, Grillo tentato dal no

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Intanto Grillo è tentato di dire no all’accordo M5S-Pd-Fi. Ma secondo Francesco Bei «in questa fase in Italia forse la proporzionale, con tutti i suoi difetti, è un ritorno al futuro necessario».

Marte e Venere nell’urna

ROMA – Se il maggioritario viene da Marte, la proporzionale (chiamiamola così, al femminile) viene da Venere. Il maggioritario è legge elettorale per lo scontro tra maschi alfa. È la macchina da guerra di Occhetto, gioiosa ma pur sempre belli instrumentum. È Berlusconi e la sua crociata contro i comunisti che «in Cina bollivano i bambini per poi concimarci i campi». È D’Alema, che il Cavaliere, in caso di vittoria maggioritaria nel ‘94 l’avrebbe visto bene a chiedere l’elemosina. È chi vince piglia tutto, impone i suoi ovunque, è vertigine del potere. Ha funzionato per tanti anni, ma funziona ancora?

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Napolitano: se bisogna anticipare le urne «meglio prima che dopo»

Per i nati dagli Anni Settanta in avanti la proporzionale, al massimo, è un ricordo d’infanzia. Cresciuti con il mito del sindaco d’Italia, che la sera stessa delle elezioni si trova unto di un potere quasi assoluto, tutt’al più mitigato dai «ricatti» dei cespugli che si è dovuto tirare dietro. Fu così con Berlusconi e poi con Prodi. Per oltre vent’anni abbiamo vissuto in un clima da guerra civile strisciante, gli uni contro gli altri armati: nelle rispettive propagande da una parte c’erano i comunisti assetati di tasse, dall’altra gli amici dei mafiosi, i delinquenti, i fascisti. Da una decina di giorni, appena la proporzionale ha iniziato a sprigionare i suoi vapori, sembra che magicamente la rissa continua tra i partiti sia cessata. È come se un velo di bromuro sia calato sul Parlamento, persino Beppe Grillo ieri è parso pacificato, ha quasi chiesto scusa per aver dato l’impressione di voler affossare l’accordo a quattro sulla nuova legge. Venere contro Marte. Per un Paese diviso come il nostro la proporzionale è la medicina che spinge al compromesso, alla rinuncia a quella parte di noi più insopportabile all’altro. Mentre il maggioritario ci lascia nudi di fronte al nemico, la proporzionale elimina l’ansia da prestazione, quella che ti costringe ad avere un voto in più dell’avversario per poterlo schiacciare.

In Italia nessuno si fida di nessuno. La proporzionale spinge i partiti a mettersi d’accordo, a trovare un’intesa – anche di governo – e poi presentarla ai propri diffidentissimi elettori. Non trasforma una minoranza in maggioranza artificiale. Il maggioritario purtroppo funziona nelle nazioni più mature, pacificate, dove la gente si vaccina perché sa che è giusto, non perché ha paura dello Stato. Dove non parli male del tuo Paese e rispetti le regole anche se non c’è un vigile a controllarti. Dove i partiti non si delegittimano l’un l’altro. In questa fase in Italia forse la proporzionale, con tutti i suoi difetti, è un ritorno al futuro necessario.

Senza contare un altro elemento fondamentale. Sia il Porcellum di Berlusconi che l’Italicum di Renzi (non erano tecnicamente leggi maggioritarie, ma comunque majority assuring, ovvero assicuravano una maggioranza certa e un vincitore sicuro) furono leggi elettorali che una maggioranza risicata impose a forza al resto del Parlamento. Stavolta siamo di fronte a un’intesa che coinvolge la stragrande maggioranza delle forze politiche, oltre l’80 per cento dei parlamentari, secondo qualcuno. Domani nessuno potrà rinfacciarla all’altro.

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lastampa/Marte e Venere nell’urna FRANCESCO BEI

Napolitano: se bisogna anticipare le urne «meglio prima che dopo»

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Come scrive Ugo Magri «un voto alla naturale scadenza del 2018 sarebbe considerato sul Colle la strada più sicura.

Ma se proprio si dovrà votare, la previsione di chi meglio conosce Mattarella è che non alzerà le barricate per posticipare di qualche settimana le urne».

Ma il Capo dello Stato guarda con favore all’accordo. Nessuna obiezione al voto

Se bisogna anticipare le urne «meglio prima che dopo»

ROMA – Nove anni di presidenza Napolitano ci avevano assuefatto all’idea che l’ultima parola, la più alta e definitiva, venisse sempre pronunciata sul Colle. Per quel riflesso condizionato, non deve sorprendere che in queste ore tutti gli sguardi siano rivolti al Quirinale. Ciascun protagonista vorrebbe che Sergio Mattarella si schierasse dalla sua parte. In particolare, l’ultima speranza di quanti considerano una disgrazia votare subito è che l’attuale Presidente si faccia sentire, rivendichi le proprie prerogative costituzionali in materia di scioglimento delle Camere e vieti ai partiti di commettere una doppia sciocchezza: correre alle urne il 24 settembre, per giunta con una legge proporzionale che ci riporterebbe ai fasti della Prima Repubblica. E quanto più il Capo dello Stato tace, tanto più forte risuonano le dichiarazioni del suo predecessore: come se Giorgio Napolitano, con la sua opinione sempre autorevole, in qualche misura supplisse alle prudenze e ai silenzi.

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Il riserbo di Mattarella è ormai proverbiale. In questa fase, poi, la stessa cautela contagia i più stretti collaboratori. Però chi conosce il Presidente, e spesso lo frequenta, si è fatto un’idea diversa da quella corrente: che la presunta timidezza (contrapposta alla verve polemica di Napolitano) in questo caso non c’entri un bel nulla. E se Mattarella si astiene dalle esternazioni è perché ha una visione diversa da quanti gli chiedono di entrare in tackle, a piedi uniti, contro Renzi, Grillo, Berlusconi e Salvini. Cioè i leader di partiti che insieme rappresentano l’80 per cento del popolo italiano. Il Presidente non interviene a gamba tesa perché reputerebbe sbagliato farlo.

Intanto, non c’è ancora una legge con cui andare al voto. Esiste un vasto accordo di massima, che ogni giorno deve affrontare la sua pena. I giuristi del Colle tengono ben presenti le obiezioni di quanti annusano un «fumus» di incostituzionalità. Ma il giudizio compiuto lo formuleranno se e quando il “tedesco” sarà legge e arriverà sullo scrittoio presidenziale per la controfirma. Per ora siamo ben lontani da quella fase. Idem per quanto riguarda la data del voto: oggi abbiamo un governo e un premier nella loro piena legittimità. Di urne Mattarella discuterà il giorno che Paolo Gentiloni salirà al Colle, non prima. Le forme sono sostanza, violarle non sarebbe privo di conseguenze politiche. Far circolare dubbi sulla legge elettorale proprio mentre il Parlamento ne sta discutendo, attirerebbe sul Quirinale l’accusa di mettere in pericolo un accordo storico, di «pacificazione e coesione nazionali» (come è arrivato a magnificarlo ieri Brunetta). E se come conseguenza della nuova legge i grandi partiti chiedessero tutti insieme di votare, come potrebbe il Capo dello Stato rispondere «no, ve lo nego»?

Infatti, nelle massime sedi istituzionali già circolano delle ipotesi. Una è che Gentiloni, considerando esaurita la propria stagione, tra qualche settimana si dimetta “sua sponte”. L’altra ipotesi fa riferimento al precedente del 1994, quando le Camere vennero sciolte dall’allora Presidente Scalfaro senza che il governo guidato da Ciampi avesse nemmeno dato le dimissioni. Tutti i possibili scenari vengono presi in esame, nell’eventualità che i grandi partiti concordi pretendano di votare. Poi, è chiaro che Mattarella (al pari di Napolitano) nutre fortissimi dubbi sull’opportunità di precipitarsi alle urne. Ne coglie tutti quanti i rischi, specie per quando riguarda gli impegni finanziari da assolvere, in primis la legge di stabilità. Un voto alla naturale scadenza del 2018 sarebbe considerato sul Colle la strada più sicura. Ma se proprio si dovrà votare, ecco la previsione di chi meglio conosce Mattarella, il Capo dello Stato non alzerà certo le barricate per posticipare di qualche settimana le urne. Anzi, a quel punto tanto varrebbe tenere le elezioni il più presto possibile, perfino il 24 settembre, in modo da avere tempo sufficiente per ricomporre i cocci della politica e scongiurare quantomeno il danno dell’esercizio provvisorio.

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lastampa/Ma il Capo dello Stato guarda con favore all’accordo. Nessuna obiezione al voto

Giorgio Napolitano critica il ”patto extra costituzionale di 4 leader”

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Il presidente emerito Giorgio Napolitano critica il «patto extra costituzionale di 4 leader», mentre Sergio Mattarella è pronto a sciogliere le Camere.

Napolitano: le urne anticipate colpo alla credibilità dell’Italia

E Grillo si lascia scappare il malumore sull’accordo M5S-Pd-Fi: «Stiamo facendo una legge elettorale che non capisce nessuno»

ROMA – Nubi scure sopra il cielo della Camera quando Grillo lancia un’intemerata contro una «legge che non si capisce». E un vento ostile soffia dal Senato, dove Napolitano dal palco di un convegno a palazzo Giustiniani spara ad alzo zero, contro «questa grande intesa di quattro leader di partito che agiscono solo calcolando le proprie convenienze» e «questo abnorme patto extra-costituzionale sulla data del voto». Brivido in sala Pd, dove il timore, subito rientrato dopo rapido giro di telefonate, è che il presidente emerito parli anche per conto del suo successore. E quindi i riflettori si concentrano sui 5Stelle.

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MINACCE DI ROTTURA

«Se Grillo si sfila salta l’accordo», sentenzia il coordinatore Pd Lorenzo Guerini. Del resto, fiutando il temporale in arrivo dalle sponde grilline, i due capigruppo di Pd e Forza Italia fin dalla mattina si mettono al vento e sparano razzi di avvertimento. Il senso è: nessuno si sfili, nessuno faccia scherzi, altrimenti non si va avanti e si va a votare l’anno prossimo con le leggi partorite dalla Consulta. Da ore trapela la voglia dei pentastellati di alzare il prezzo provando a strappare la carta del voto disgiunto, per fare il pieno nelle urne col simbolo M5S a scapito degli altri partiti forse più corazzati nei collegi. Ma le loro due richieste di preferenze e voto disgiunto non sono digeribili da Forza Italia e Pd, quindi l’avviso è chiaro. Quando Grillo da Taranto lancia la prima bordata fa dunque tremare tutti i contraenti. Poi, quando poco dopo si corregge «la legge è costituzionale, avanti così», tutti pensano che lo faccia su richiesta dei suoi alla Camera, ma che abbia voluto lanciare un segnale ostile. «Oggi sono a Taranto e ho visto i segni che l’Ilva ha lasciato sulla città. Per questa gente la legge elettorale è l’ultimo dei problemi. E questo è ciò che ho detto loro». Insomma, allarme rientrato, ma la guardia resta alta e nessuno si fida. «È chiaro che fino al voto finale del Senato, la certezza non la puoi avere», mormorano rassegnati i Dem. Consci che su preferenze e voto disgiunto c’è il niet totale di Forza Italia «e quindi se loro insistono salta tutto».

TAM TAM SUL 24 SETTEMBRE

Le scudisciate di Napolitano preoccupano meno i partiti ma fanno male. Il presidente emerito non digerisce la corsa alle urne, si scaglia contro «il paradossale dibattito sul voto anticipato», che produce incertezza politica. Non gradisce affatto che si giochi con la legge di bilancio e con le date, creando «instabilità di governo, prospettando senza motivazioni sostenibili ipotesi di date per elezioni anticipate e per scadenze come la presentazione del bilancio dello Stato 2018». Appena finisce di parlare telefoni roventi tra i vari Palazzi. E nel Pd torna la quiete solo quando si appura che Napolitano non parla per conto di Mattarella: il quale in ogni caso – dicono i Dem – «prenderebbe atto della volontà maggioritaria del Parlamento». Il tema viene eluso da Renzi, «non c’è nessuna fretta di andare a elezioni», che quando usa lo slogan che «il punto è abbassare le tasse», fa in realtà capire di essere già in campagna elettorale. E nel Pd circola sempre più con insistenza la data del 24 settembre per le urne.

COLLEGI, RISPUNTA L’ITALICUM  

Ma se il diavolo si annida nei dettagli di ogni legge elettorale, non va preso sottogamba il timore che la questione dei collegi da ridisegnare diventi il classico granello in grado di inceppare tutto l’ingranaggio. Alfano bolla la legge come incostituzionale «perché utilizza collegi obsoleti», in base ad un censimento del ’91 e non del 2011 come d’obbligo. Dai piani alti dei Palazzi fanno sapere che per evitare problemi seri, sarebbe meglio far revisionare dal Viminale e dall’Istat lo stato dell’arte, se si andasse al voto. E dunque i grandi partiti stanno valutando di metterci una pezza: tornare alla tabella dei cento collegi previsti nell’Italicum per la Camera, facendoli valere per il Senato. Ma la vera paura di oggi sono i voti segreti sulla parità di genere che possono essere la miccia per far esplodere tutto, occasione di imboscate di franchi tiratori.

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Attentato di Londra: polizia arresta 30enne a Ilfort

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LONDRA- Un trentenne è stato arrestato questa mattina dalla polizia londinese – nell’ambito delle indagini sull’attacco terroristico di sabato sera – nel quartiere di Ilfort dopo una perquisizione.

LE INDAGINI

La polizia londinese, che sta conducendo a tutto campo le operazioni contro il terrorismo, ha arrestato l’uomo dopo una lunga perquisizione nel quartiere dell’Est di Londra dove vivevano almeno due dei terroristi del London Bridge. Tra le accuse mosse al trentenne c’è anche quella di istigazione al terrorismo.

L’IDENTITA’ DEL TERZO ATTENTATORE

Il terzo attentatore entrato in azione la sera di sabato 3 giugno si chiamava Youssef Zaghba nato in Marocco nel 1995 da padre marocchino e madre italiana. Il ragazzo era già stato fermato dall’Antiterrorismo all’aeroporto di Bologna nel marzo del 2016 mentre cercava di prendere un volo per la Turchia per poi raggiungere la Siria con l’intenzione di combattere.

I PRECEDENTI

L’attacco al London Bridge è simile, per dinamica, all’attentato del 22 marzo scorso in cui, Khalid Massod si lanciò a tutta velocità con un’auto sui passanti a Westminster Bridge per poi schiantarsi sull’ingresso del Parlamento, uccidendo cinque persone prima di essere neutralizzato dalla polizia. E poi ci sono gli attentati del 14 luglio 2016 a Nizza in cui un uomo su un camion falciò 86 persone, e la strage del 19 dicembre dello scorso anno a un mercatino di Natale nel cuore di Berlino, in cui morirono 12 persone.

ARRESTO PER LA STRAGE DI MANCHESTER

Un uomo di 38 anni è stato invece arrestato all’aeroporto di Heathrow nell’ambito delle indagini sull’attacco terroristico del 22 maggio scorso a Manchester durante il concerto di Ariana Grande, costato la vita a 22 persone e definito dalla premier britannica Theresa May “un attacco codardo contro innocenti”. Con questo arresto sono sette le persone detenute in seguito all’attacco.

 

 

 

Roma, rifiutati 30 milioni dall’Inter per Ruediger. Totti: “Non è detto che smetta”

NOTIZIE AS ROMA – «Non è detto che abbia smesso di giocare definitivamente. Intanto mi godo un po’ di relax con Ilary, poi vedremo». Queste le parole di Francesco Totti al settimanale Chi, che certamente non dissolvono i dubbi sul suo futuro. In attesa della proposta giusta dagli Stati Uniti o dalla ricca Cina, il capitano si sta rilassando con sua moglie in Francia ma nei prossimi giorni dovrebbe rientrare in città per parlare con i dirigenti con l’obiettivo di dirimere ogni questione. Secondo La Repubblica (F. Ferrazza), Totti starebbe addirittra meditando sull’ipotesi di effettuare la preparazione atletica agli ordini di Zeman, per farsi trovare in forma da possibili squadre interessate ad acquisire il diritto alle sue prestazioni.

RUEDIGER FORZA 40 – Intanto, si scalda il fronte mercato. La trattativa con il Liverpool per il trasferimento di Salah vive una fase di stallo e nessun rilancio è all’orizzonte da parte dei Reds. C’è, però l’Inter in pressing su Antonio Ruediger: secondo l’esperto di calciomercato Gianluca Di Marzio, i gialorossi avrebbero rispedito al mittente un’offerta di 30 milioni per il difensore tedesco. Per prenderlo, i nerazzurri dovrebbero sborsare ben 10 milioni in più. Intanto, Sabatini prepara uno ‘sgambetto’ a Monchi. Nuovo oggetto del contendere è Sebastian Driussi, che potrebbe approdare in nerazzurro in sinergia con la Sampdoria. Ieri c’è stato un incontro tra Ausilio e Romei per capire la fattibilità dell’operazione.

SZCZESNY-JUVE S’HA DA FARE? – Sembrava ormai fatta per il trasferimento del portiere polacco alla corte di Max Allegri, ma secondo La Gazzetta dello Sport, al momenrto l’offerta del club di Corso Ferraris sarebbe ferma a 5 milioni. Decisamente troppo pochi a fronte dei 16 richiesti dall’Arsenal.

Claudia Demenica copyright-vivicentro

Gennaro Iezzo: Napoli – due, tre tasselli e sei al top!! Tra Cavani e Higuain scelgo..

Grande successo per la premiazione del Football Leader 2017 tenutasi ieri all’Hotel Royal Continental di Napoli. Tra i presenti Gennaro Iezzo, che ci ha rilasciato alcune battute sul presente ed il futuro del Napoli.

Di seguito le parole di Iezzo:

 Il Napoli viene da una stagione esaltante. La finale di Cardiff ha dimostrato come gli Azzurri siano stati eliminati in Champion’s da una squadra eccezionale come il Real Madrid. Credo che al Napoli, per reggere il confronto con queste squadre, magari arrivando a giocare una finale, manchino quei due, tre tasselli di qualità in grado di dare esperienza e continuità a tutta la stagione partenopea. Ad ogni modo, penso che il Napoli visto nel girone di ritorno possa dare filo da torcere alla Juventus; se poi ci aggiungiamo qualche pezzo pregiato non sarebbe male!

Confronto Cavani – Higuain? Sono due giocatori diversi. Gonzalo va innescato e può segnare da qualsiasi posizione, mentre Edi partecipa molto al gioco di squadra. E’ un attaccante che gioca a tutto campo, che parte da lontano per poi finalizzare sotto porta; inoltre Edi ha una fame impressionante, anche in allenamento: poche volte ho visto un calciatore con la sua voglia di gol. Ferme restando le qualità di Higuain, le caratteristiche che ha Cavani lo rendono tutt’ora un calciatore unico.

Juve Stabia – Iezzo: La passione di Manniello deve essere la base per ripartire

All’evento Football Leader 2017 di Napoli era presente ieri anche Gennaro Iezzo. L’ex portiere stabiese ha rilasciato al nostro inviato alcune dichiarazioni sulla Juve Stabia. Da ricordare che Iezzo, nella stagione 2013/14, ha rivestito tra i gialloblù il ruolo di preparatore dei portieri.

Queste le parole di Iezzo:

La Juve Stabia ha disputato una stagione positiva. La prima parte è stata straordinaria, mentre nella seconda la squadra ha accusato un calo che, in parte, penso sia fisiologico. Non ti nascondo che ho spesso guardato la Juve Stabia non soltanto perché sono stabiese e quindi tifoso, ma anche per il gioco spettacolare che esprimeva con Fontana. Vedendo quella Juve Stabia, avrei detto che le Vespe se la sarebbero giocata con Lecce e Foggia per la vittoria finale. Forse, in sede di mercato invernale, sono arrivati calciatori non del tutto adatti alla Lega Pro; non mi riferisco alle doti tecniche, quanto piuttosto, alla mentalità, all’agonismo ed alla grinta che servono in categoria come la Lega Pro. Io in Serie C ho giocato con il Napoli, venendo dalla Serie A, e la ricordo come un campionato completamente diverso, per mentalità e modo di giocare, rispetto alla serie maggiori.

Lo stesso discorso va fatto ora in sede di calciomercato. Bisogna capire che intenzioni hanno sia la società che i calciatori; ci deve essere in tutte le componenti voglia di ripartire. Così tra i calciatori chi non ha voglia di combattere per la maglia è meglio che vada altrove. Castellammare merita la Serie B ed io mi auguro che la spinta primaria possa sempre essere ancora una volta la passione del Presidente Manniello, che tiene alla Juve Stabia come pochi e che meriterebbe nuove gioie.

A cura di Giovanni Donnarumma

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