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Castellammare di Stabia
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Sportitalia – Zapata-Torino, c’è l’ok del colombiano: il Napoli ha abbassato le pretese

Tutto su Duvan Zapata. Il Toro ha il sì totale del colombiano e nelle ultime sta lavorando per ridurre le distanze dal Napoli. Ci sono contatti continui, il club di De Laurentiis è sceso sotto i 25 milioni, mentre il Toro era partito da una base di 15-16 più bonus per avvicinarsi a 20. C’è grande fiducia, anche perché i granata contano sulla volontà di Duvan di raggiungere Mihajlovic. Lo riporta Alfredo Pedullà, esperto mercato Sportitalia, sul proprio portale ufficiale.

 

Da alfredopedullà.com

Getta la droga nel water per sfuggire ai CC: in manette pescarese 31enne

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I Carabinieri della Stazione di Pescara Scalo hanno tratto in arresto, nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio F. M. 31enne pescarese censurato. I militari, che nei giorni precedenti avevano notato movimenti sospetti nei pressi dell’abitazione, alle prime ore della giornata hanno deciso di far scattare la perquisizione domiciliare del giovane, nel quartiere San Donato. I Carabinieri hanno rinvenuto nella casa, dove il giovane viveva da solo 10 grammi di cocaina in parte suddivisa in dosi, mannite, sostanza utilizzata per il taglio dello stupefacente e a 34 pasticche di ecstasy. Recuperare lo stupefacente però non è stato agevole, poiché l’arrestato, prima di aprire la porta di casa, aveva tentato di liberarsi della droga gettandolo nel wc. Il suo tentativo però è fallito grazie alla prontezza dei Carabinieri, i quali nella loro attività di ricerca hanno anche trovato, nascosto sotto il letto, l’immancabile bilancino di precisione oltre ad altre 3 dosi di cocaina.

Il valore dello stupefacente sequestrato è di circa 1500 euro, ma di particolare rilievo appare l’attività per il rinvenimento di esctasy, stupefacente sintetico di forte pericolosità.

L’arrestato, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Pescara Dott.ssa Anna BENIGNI è stato associato alla locale Casa Circondariale in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Rai – Il Napoli ha scelto il suo numero uno: niente Rulli o Leno, resta Reina

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport ed esperto di calciomercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Passi avanti per il rinnovo di Pepe Reina. L’ entourage del calciatore è pronto ad accettare il prolungamento fino al 2019 con ingaggio spalmato. Le cifre, però, dovrebbero cambiare, alla parte fissa verranno aggiunti vari bonus legati a presenze e risultati. Clausola? Se ne sta parlando ma non ci sono certezze al riguardo.
Non arriverà uno tra Leno o Rulli ma si studia un’alternativa. Il Napoli continua a parlare con l’Udinese sia di Karnezis che di Meret. Il primo ha una valutazione intorno ai 3 milioni di euro, per il secondo si tratta di un’operazione futura”.

Rai – Ghoulam-Napoli, è fatta per il rinnovo: c’è l’accordo sulla clausola, quattro gli anni di contratto

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport ed esperto di calciomercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Per il rinnovo di Ghoulam ormai è fatta. Finalmente è stato un accordo sulla clausola che dovrebbe essere di 30 milioni. L’esterno firmerà quattro anni di contratto con base fissa di 1,8 milioni, bisogna ancora lavorare invece sui bonus. Per quanto riguarda Strinic, il Napoli ha fatto sapere al Galtasaray che la base d’asta è di 5 milioni”.

Colpo Juve Stabia! Arriva il centrocampista Luigi Viola!

La Juve Stabia rinforza la linea mediana con l’arrivo ufficiale di Luigi Viola, forte centrocampista che nell’ultimo campionato ha militato nel Monopoli e nella Vibonese. Dinamismo e senso del gol per Viola, colpo decisamente importante per la categoria e che prende il posto di Capodaglio, da ieri non più un calciatore della Juve Stabia.

Questo il comunicato delle Vespe:

S.S. Juve Stabia rende noto di aver perfezionato l’acquisizione del diritto a ricevere le prestazione sportive del centocampista Luigi Viola.
Il centrocampista classe 90, napoletano di nascita, lo scorso anno ha totalizzato 18 presenze con la maglia del Monopoli e la seconda parte di stagione con la maglia dell’U.S.Vibonese ha fatto registrare 15 presenze con 4 reti all’attivo.
Luigi Viola in Lega Pro, con le maglie tra l’altro di U.S.Vibonese, Martina Franca e Monopoli, ha fatto registrare oltre 150 presenze con 9 reti all’attivo.

Credit Foto: S.S.Juve Stabia

UFFICIALE – Juve Stabia, Russo passa alla corte di Inzaghi

Che le strade di Danilo Russo e della Juve Stabia fossero pronte a separarsi, ve lo avevamo anticipato nei giorni scorsi.

Oggi è arrivata la conferma ufficiale, con il comunicato della Juve Stabia che saluta il suo ex portiere.

Per Russo stagione dai due volti alle Vespe: una prima parte da assoluto protagonista, ed un girone di ritorno viziato da troppe incertezze.

Questo il comunicato dei gialloblù:

S.S Juve Stabia rende noto di aver raggiunto l’accordo per il trasferimento definitivo, del portiere Danilo Russo, classe ’87, al Venezia F.C.
A Danilo Russo vanno i ringraziamenti per il contributo dato durante la permanenza in maglia gialloblù ed un forte in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera.
S.S. Juve Stabia

Napoli, giorno numero 8 a Dimaro: seduta tattica in mattinata, poi amichevole con la Bassa Anaunia

Napoli, giorno numero 8 a Dimaro: seduta tattica in mattinata, poi amichevole con la Bassa Anaunia

Ottavo giorno di allenamenti per il Napoli a Dimaro Folgarida. Gli azzurri saranno in ritiro nella Val di Sole fino al 25 luglio. La squadra al mattino ha svolto attivazione a secco senza pallone. Di seguito seduta tecnico tattica di preparazione alla gara amichevole di oggi. Chiusura con esercitazioni su calci da fermo. Chiusura con esercitazioni su calci da fermo. Nel pomeriggio, alle ore 18, ci sarà il primo test stagionale contro la Bassa Anaunia.

Fonte: SSC Napoli

De Maggio: “Appuntamento a pranzo tra l’agente di Mario Rui, ADL e Chiavelli”

De Maggio: “Appuntamento a pranzo tra l’agente di Mario Rui, ADL e Chiavelli”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, il giornalista Valter De Maggio ha dichiarato: “Appuntamento a pranzo tra l’agente di Mario Rui Mario Giuffredi, il presidente De Laurentiis e Chiavelli, l’uomo dei contratti. Potrebbe essere quello il momento per mettere nero su bianco l’acquisto del terzino”.

Pedullà: “Il Napoli ha scelto il secondo portiere, si tratta di Karnezis”

Pedullà: “Il Napoli ha scelto il secondo portiere, si tratta di Karnezis”

Alfredo Pedullà, giornalista sportivo ed esperto di mercato, attraverso il suo sito ufficiale, ha fatto il punto sulla situazione portieri in casa Napoli: “Il suo futuro è molto vicino a Napoli.  Vi avevamo raccontato del forte interesse del club azzurro nei suoi riguardi, siamo passati alla fase operativa. Karnezis ha un contratto in scadenza tra due anni, il sovraffollamento di portieri in Friuli lo porterà presto a fare una scelta diversa. Esiste una base di accordo, soltanto da perfezionare, tra Napoli e Udinese: operazione da tre milioni, bonus in più o in meno. Sarri spinge per la conferma di Reina, conferma avallata da un contratto in essere che potrebbe anche essere prolungato fino al 2019 (magari con una clausola che consenta a Pepe di fare scelte diverse la prossima estate). E comunque il titolare sarà lui, con Karnezis predestinato ad affiancarlo. Oggi il Napoli dà la precedenza alla vicenda Reina, con idee chiare sul futuro. Ma con eventuali decisioni da prendere su Sepe che avrebbe accettato di fare il vice di Reina. E ora, con Karnezis dietro l’angolo?”

Maksimovic: “Siamo un gruppo forte, ora sto bene e mi metto a disposizione di Sarri”

Maksimovic: “Siamo un gruppo forte, ora sto bene e mi metto a disposizione di Sarri”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Nikola Maksimovic, difensore azzurro, il quale ha dichiarato: “Non sono un nuovo giocatore ma volevo esserci anche lo scorso anno perché lavorare con Sarri è molto importante, soprattutto per noi difensori. Lo scorso anno ho avuto un po’ di problemi, ho giocato poco perché ero abituato ad un calcio diverso, ma ora sto bene e sono a disposizione del mister. Siamo un gruppo forte, ridiamo, scherziamo, in allenamento lavoriamo tanto con la palla e così è tutto più facile. In questo periodo di ritiro le gambe sono pesanti, è difficile fare tutto per bene, ma con lui quando ripetiamo un’esercitazione tante volte si impara meglio. L’amichevole di oggi servirà per provare il nostro lavoro, per noi sarà come una gara di Champions, solo così possiamo vincere sempre e fare le cose per bene”.

SULLA CHAMPIONS- “Il nostro primo obiettivo è il preliminare, poi ce ne saranno altri. Questa squadra ha una grande potenzialità. 

SULLO SCUDETTO- “Per questa potenzialità non è un sogno né un tabù, è un obiettivo al quale puntiamo tutti. Non è finito il mercato, non sappiamo chi arriva e chi va via, però questo gruppo ha tutto per raggiungere grandi obiettivi. Abbiamo un grande attacco e parlo di tutti, non solo del tridente. Quando Milik s’è fatto male, Mertens ha fatto un campionato straordinario, ora vorrà ripetersi e poi c’è anche Pavoletti e Ounas, che è un bravo giocatore giovane. Io il più bello della squadra? Non voglio essere protagonista, grazie ma ci sono tanti altri bei giocatori in squadra(ride, ndr)”.

Vespa Rosa: Elena Fenu una tifosa del Menti si concede ad un’intervista

Il sole è alto, in tanti sono al mare, ma noi della rubrica la Vespa Rosa siamo sempre alla ricerca di parole e pensieri delle tifose del Menti.

La protagonista di questa settimana è la nostra cara amica e lettrice della nostra rubrica: Elena Fenu.

La famiglia di Elena da anni ha la passione per la Juve Stabia che viene trasmessa di padre in figlio o figlia, di generazione in generazione: suo nonno l’ha trasferita a suo padre che a sua volta l’ha trasferita a lei.

Ora lei “insegnando”, alla sua piccola principessa Giada, la passione per i colori gialloblè.

Ogni volta che lo Stabia scende in campo seguono la gara dalla tribuna coperta e a volte dalla mitica Curva Sud. Quando occupano il loro posto in tribuna coperta restano incantate delle coreografie che la Sud realizza durante le partite della Juve Stabia.

Elena non dimenticherà mai i due gol realizzati da Corona e Molinari durante la finale play off di Roma che sancirono il ritorno tra i cadetti della Juve Stabia.

La sua scaramanzia consiste nello stringere forte la mano di sua figlia (cosa più bella non c’è n.d.a.).

La Juve Stabia anche quest’anno sarà ai nastri di partenza del prossimo campionato con tante incognite e qualche certezza. Tra le incognite c’è la questione stadio: Elena spera che le promesse di Pannullo sull’inizio dei lavori siano mantenute e l’esilio al Pinto duri poco, perché recarsi a Caserta con la sua principessa e suo figlio è si complicato ma non impossibile, quando si parla di Juve Stabia per lei tutto è possibile!

Elena invita tutti i tifosi a non pensare più alle ingiustizie ricevute, tanto è inutile, ma a guardare avanti.

Anche Elena riserva l’ultima parte della sua intervista al Presidente Manniello chiedendogli di non dimenticare la questione “Scudetto del ‘45” che potrebbe essere un altro successo sia per lo Stabia sia per la città; sarebbe un altro titolo da ricordare e da regalare alle generazioni future.

Elena saluta le “Hard Girls” , tutte le donne del Menti e tutti gli ultras della Curva Sud. Un saluto particolare ai fratelli del Siracusa che non fanno mai mancare il loro affetto nei confronti del popolo gialloblè.

Conclude l’intervista con un: “Grazie ViViCentro, grazie Vespa Rosa”.

A cura di Patrizia Esposito

Riabilitati, Contenti e con Vitalizio (Lo Piano Saintred)

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Fatta la Legge trovato l’inganno, si possono ritenere “contenti” i 3 parlamentari italiani a cui per gravi reati commessi contro la Pubblica Amministrazione era stato sospeso il vitalizio.

Quale e’ stato l’escamotage, la via di fuga, che ha fatto tornare in auge pensionistica questi deputati?

Sul ravvedimento o la riabilitazione del condannato, la Legge parla chiaro :

La riabilitazione e’ un istituto previsto dal nostro sistema giudiziario, con il quale a fine pena il Tribunale di sorveglianza può certificare il ravvedimento del condannato. Il regolamento della Camera, al comma 3 dell’articolo 1, dice infatti che le “disposizioni non si applicano qualora sia intervenuta la riabilitazione, in base agli articoli 683 del codice di procedura penale, 178 e 179 del codice penale”.

Ed è così che a poco a poco, riabilitazione dopo riabilitazione, coloro che scontano la condanna e vengono certificati ravveduti (prassi che non viene praticamente mai negata a nessuno), possono riottenere il vitalizio, arretrati compresi.

Cosa che è accaduta a Massimo De Carolis (ex Dc), Massimo Abbatangelo (ex Msi) e Giuseppe Astone (ex Dc), condannati rispettivamente per corruzione, porto e detenzione di esplosivi, associazione a delinquere finalizzata alla concussione.

In Italia esistono le pensioni minime, quelle che scattano dopo 40 anni di contributi, quelle d’invalidita’ e tante altre ancora, da questo momento ve ne saranno altre per l’associazione a delinquere.

Per questo reato si ha diritto al vitalizio anche solo dopo 4 anni di legislatura, ferie comprese. Se poi si e’ delinquenti con la specifica della recidiva infraquinquennale si potrebbe ottenere con tutti i benefit di Legge anche la 14ma.

Nel Califfato, la presunta morte di Al Baghdadi, apre la battaglia per la successione

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In Medio Oriente, dopo la notizia della presunta morte del Califfo Al Baghdadi, si apre la battaglia per la successione. “Un passaggio delicato che potrebbe disgregare l’Isis” scrive Giordano Stabile.

Ora la battaglia per la successione potrebbe disgregare lo Stato islamico

La notizia usata per gettare scompiglio tra gli islamisti

BEIRUT – La testa del califfo è un trofeo troppo prezioso per essere lasciato a un concorrente. La distruzione del califfato è una gara a ritmi accelerati. Eliminare Abu Bakr al-Baghdadi è una spallata importante, anche se non decisiva. Gli effetti della sua scomparsa, se verrà confermata da una prova fisica oltre che da voci, si faranno sentire fra gli islamisti. Sul morale e soprattutto sulla loro organizzazione. Ma avranno un impatto anche sulle forze che stanno combattendo per spartirsi i territori ancora in mano allo Stato islamico. Chi mostra il trofeo per primo, avrà i suoi vantaggi.

Il califfo, nell’ideologia salafita, è il principe, il comandante dei credenti, Amir al-Muminin. La sua successione non è un affare semplice, tanto più in un califfato smembrato giorno dopo giorno, con i suoi leader braccati da droni e jet della coalizione ed eliminati in gran numero, soprattutto durante la battaglia di Mosul.

Fra i caduti nell’ex capitale dello Stato islamico ci sarebbe anche uno dei vice di Al-Baghdadi, Ayad al-Jumaili, fra i candidati a succedergli. Un altro è Abu Moutaz al-Quraishi (Fadhil Ahmad al-Hayali) anche lui dato per morto. Se è vivo, ha il vantaggio di essere un discendente certo della tribù degli Al-Quraishi, quella di Maometto, requisito indispensabile per essere califfi. Di altri possibili eredi si sa poco, ma di certo la battaglia per la leadership potrebbe fiaccare una dirigenza decimata.

La crisi nello Stato islamico sarà tanto più forte quanto più caotica e lenta sarà la scelta del nuovo «comandante dei credenti». Sul piano militare invece la scomparsa di Al-Baghdadi non incide più di tanto. Il califfato è diviso in province, wilayat, molto autonome per quanto riguarda la difesa. Hanno guarnigioni di truppe regolari, e liwa, divisioni, di forze speciali formate da combattenti locali, gli inghimasiyy, una per provincia. A spostarsi fra una provincia e l’altro sono solo le unità d’élite, come la Liwa al-Khilafa. Sono composte soprattutto da combattenti stranieri, in particolare ceceni e asiatici. Questi pretoriani hanno legami più diretti con il califfo, ma gli altri continueranno a combattere per la difesa della proprie città, le ultime rimaste: Tall Afar, Hawija, Al-Qaim in Iraq, Raqqa, Deir ez-Zour, Mayadin, Abu Kamal in Siria.

Ma la morte, e persino il semplice annuncio della morte di Al-Baghdadi, ha un impatto forte anche sul morale delle truppe che combattono l’Isis. La vittoria di Mosul è arrivata dopo nove mesi e le forze irachene, soprattutto i reparti d’élite, secondo fonti militari curde, «sono logorate». Hanno perso, fra morti e feriti, quasi metà degli uomini, i rimpiazzi, specie a livello di ufficiali, «non sono sempre allo stesso livello» nonostante gli sforzi degli addestratori americani e italiani. La fine del nemico numero uno dà morale ed energie per affrontare le prossime battaglie ed è chiaro che media e dirigenti iracheni spingono l’acceleratore, danno per sicura la notizia della morte del califfo. E non è la prima volta. Serve anche a creare conflitti all’interno degli islamisti proprio nella città da dove è partita la notizia, Tall Afar. Un centro di soli 100 mila abitanti ma un vero rompicapo, per la presenza di tribù turkmene protette dalla Turchia. Per questo le milizie sciite non lo possono attaccare e le esauste forze speciali irachene esitano.

Un sottile gioco mediatico e politico può celarsi anche dietro la conferma arrivata dall’Osservatorio siriano per diritti umani. Qui la competizione è con la Russia. L’Osservatorio, vicino all’opposizione sunnita, fa intendere che Al-Baghdadi è stato ucciso al confine fra Siria e Iraq, proprio il confine tracciato dagli accordi tra Gran Bretagna e Francia un secolo fa che il califfo voleva cancellare per ricostruire un grande impero islamico. Ma comunque in un altro luogo rispetto a quello indicato da Mosca un mese fa. Un modo per sottrargli il «trofeo». E pesa anche la situazione a Raqqa. Le continue defezioni fra le milizie arabe alleate dei curdi stanno complicando la riconquista della città. Fra lunedì e ieri l’Isis ha recuperato posizioni perse lungo le mura della Città vecchia. Anche qui la notizia della fine del califfo alza morale. Vera o falsa che sia.

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Nel Califfato si apre la battaglia per la successione di Al Baghdadi
lastampa/Ora la battaglia per la successione potrebbe disgregare lo Stato islamico GIORDANO STABILE – INVIATO A BEIRUT

Mercato Roma, altro colpo a sorpresa: preso il turco Cengiz Ünder

NOTIZIE AS ROMA – È un mercato ricco di colpi di scena quello che sta portando avanti Ramon Monchi. Dopo aver rispolverato i guantoni da portiere a Pinzolo in occasione della partitella “amichevole” tra staff AS Roma e giornalisti al seguito della squadra, il ds stupisce ancora tutti. Il colpo in canna, questa volta, si chiama Cengiz Ünder e viene dalla Turchia. Classe ’97, si tratta di un’ala sinistra talentuosissima. Per questo colpo sono stati spesi 13 milioni. Troppi? Sembrerebbe di no, a giudicare dalle recensioni di chi lo conosce bene e dai numerosi club di Premier che erano sulle sue tracce. A vent’anni da compiere dopodomani, questo ragazzo ha attirato su di sè le attenzioni del Manchester City (per esempio) grazie alle prestazioni nel Medipol Basaksehir. Nella stagione scorsa, questo esterno ha collezionato 32 presenze (2511′ giocati) con 7 gol e 5 assist in Süper Lig.  In grado di svariare su tutta la trequarti campo con i suoi 174 cm di altezza che lo rendono particolarmente veloce ed abile nel dribbling, è capace di deliziare il pubblico con il suo piede mancino educatissimo. Grandissima destrezza nell’uno contro uno, da questo punto di vista portebbe ricordare le caratteristiche di velocista tipiche di Salah. A proposito dell’egiziano, sarà proprio Cengiz Ünder il suo erede? O i tifosi possono aspettarsi il colpo grosso? Di sicuro l’acquisto di questo calciatore non entusiasma la piazza, che si aspetta un grande nome dopo le numerose cessioni che hanno permesso di introitare un bel gruzzolo.

Claudia Demenica

Brucia ancora il Parco Nazionale del Vesuvio

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Il Vesuvio continua a essere avvolto dalle fiamme nonostante siano stati utilizzati Canadair e altri mezzi aerei, squadre dei Vigili del fuoco, la Protezione civile e numerosi volontari.

I carabinieri forestali hanno constatato che l’origine di questi roghi sia dolosa, individuando molteplici punti di innesco partiti contemporaneamente da diverse zone difficili da raggiungere.

Come riportato dal quotidiano Il mattino, si pensa che animali vivi siano stati usati come inneschi: sono stati cosparsi di benzina e dati alle fiamme e durante la loro fuga hanno raggiunto luoghi in cui è stato ed è ancora ora difficile intervenire con tempestività.

 

Auriemma: “Sepe farà il secondo di Reina, ma il suo agente pone due condizioni”

Il suo pensiero

Raffaele Auriemma scrive di altre due trattative di mercato che coinvolgono il Napoli: “Giuffredi sarà nelle prossime ore al tavolo proprio con De Laurentiis per mettere in chiaro la situazione di altri due dei suoi assistiti. Prima di tutto Gigi Sepe: il portiere ex Empoli e Fiorentina ha accettato di fare il secondo di Reina, ma vuole un adeguamento contrattuale e la sicurezza di avere un minino di presenze per evitare il terzo anno di completa inattività lontano dai pali. L’altro assistito di Giuffredi coinvolto è Boris Radunovic: lo scorso anno in prestito dall’Atalanta all’Avellino, piace all’area tecnica, il Napoli ha già fatto un sondaggio con il direttore dell’area tecnica degli orobici, Giovanni Sartori. Radunovic, classe ’96, potrebbe fare per un anno il terzo per poi scalare le gerarchie”

4-3-3 ma non solo, Sarri lavora ad un altro modulo con Hamsik in altro ruolo

4-3-3 ma non solo, Sarri lavora ad un altro modulo con Hamsik in altro ruolo

La Gazzetta dello Sport riferisce che il Napoli sta lavorando anche su un altro modulo rispetto al 4-3-3: “Sarri sta cercando di avvicinare alla perfezione anche il secondo sistema di gioco, il 4-2-3-1 da rilanciare a gara in corso, per sbloccare o ribaltare un risultato in coda al match. Col tridente dei piccoletti pronto a esaltarsi alle spalle di un vero centravanti come Milik (o Pavoletti), muscoli e centimetri a disposizione della squadra per scardinare il muro avversario. Soprattutto contro squadre chiuse o contro una difesa a tre, che spesso ha dato fastidio al Napoli. I quattro k.o. infatti sono arrivati contro avversari schierati a tre dietro, perché oltre all’Atalanta (fedele al 3-4-1-2), anche Juventus e Roma all’andata hanno affrontato gli azzurri con i tre dietro. E lo 0-0 in casa del Genoa ha sottolineato questa specie di allergia azzurra nel sorprendere una fase difensiva più accorta. La profondità della rosa, la qualità dei singoli e la loro duttilità saranno armi fondamentali per affinare anche il secondo sistema, che avrà Hamsik come regista”.

Berenguer, c’è l’accordo tra Osasuna e Napoli: ora si attende Ghoulam

Berenguer, c’è l’accordo tra Osasuna e Napoli: ora si attende Ghoulam

La Gazzetta dello Sport fa il punto della situazione su Alex Berenguer e il rinnovo di Faouzi Ghoulam: “In serata è arrivato in ritiro Mario Rui per firmare il suo nuovo contratto quinquennale. È il secondo acquisto del Napoli, che ora cercherà di stringere anche per Berenguer, esterno dell’Osasuna. Le due società non hanno ancora trovato un accordo sul prezzo del cartellino del giocatore, che ieri si è presentato al centro sportivo dell’Osasuna dopo aver saltato le visite mediche in programma lunedì. Su Berenguer ci sono anche altre squadre, tra cui l’Athletic Bilbao, ma il Napoli sembra abbastanza tranquillo. Per Ghoulam si attende solo l’ufficialità del rinnovo, mentre in uscita c’è da registrare la cessione a titolo definitivo di Maiello al Frosinone”.

De Laurentiis: “Lo scudetto non dev’essere un tabù, è il mio Napoli più forte! Sull’arbitrato con Higuain…”

Le sue parole

Ai microfoni della Repubblica è intervenuto il presidente Aurelio De Laurentiis, il quale ha dichiarato: “La parola scudetto non deve essere più un tabù, per il Napoli. Non mi preoccupa che i giocatori ne parlino. Abbiamo tutte le carte in regola per lottare per il primo posto e saremo più competitivi dello scorso anno, grazie alla simbiosi tra Sarri e la squadra. Il preliminare di Champions ci aiuterà a riallacciare subito il bel discorso interrotto nel torneo scorso. Siamo tutti concentrati sullo spareggio Champions. I nostri nazionali hanno compiuto un atto di maturità, accorciandosi un po’ le vacanze e presentandosi in ritiro in condizioni eccellenti. Il Napoli continuerà a dare spettacoloe a cercare il risultato attraverso il bel gioco: andando all’attacco. Anche noi in passato abbiamo puntato su difesa e contropiede: ma è un modo di stare in campo che non regala emozioni. La filosofia di Sarri diverte molto la gente: per questo ce lo invidiano tutti. Ricordo quando perdemmo 4-2 contro il suo Empoli: fu un colpo di fulmine. Sarebbe interessante, però, vedere chi è più bravo partendo ad armi pari: con lo stesso fatturato. E sarei curioso di sapere dove sarebbe arrivato il Napoli in Champions se ci fossero capitate le stesse avversarie dei bianconeri invece del Real. Se nell’urna ti capitano squadre più deboli, è facile andare fino in fondo. La formula delle Coppe andrebbe cambiata. Dovremmo giocare tutti contro tutti”.

Oggi è il giorno dell’arbitrato sulle pendenze reclamate da Higuain. “De minibis non curat lex…”. Perchè è finita così male con il Pipita? “Higuain ha scelto la Juve, principale rivale del Napoli. I tifosi si sono sentiti traditi e il resto è stata una conseguenza inevitabile”.

L’Italia pronta ad andare a Raqqa

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La ministra della Difesa Roberta Pinotti incontra il capo del Pentagono Mattis e in un’intervista annuncia che «l’Italia aiuterà la stabilizzazione di Mosul, addestrando le milizie che hanno liberato la città ed è pronta a fare lo stesso a Raqqa, in Siria, quando la capitale del Califfato sarà caduta».

Pinotti: pronti ad andare a Raqqa se cambiano le condizioni politiche

Il ministro della Difesa ha visto il capo del Pentagono Mattis. “Più carabinieri a Mosul e un hub anti-terrorismo a Napoli”

WASHINGTON – L’Italia aiuterà la stabilizzazione di Mosul, addestrando le milizie che hanno liberato la città per inquadrarle in forze regolari, ed è pronta a fare lo stesso a Raqqa, quando la capitale del Califfato cadrà, se in Siria si creeranno le condizioni politiche. A dirlo è il ministro della Difesa Roberta Pinotti, in questa intervista fatta dopo l’incontro di ieri al Pentagono con il collega americano Mattis.

Come aiuterete la stabilizzazione di Mosul? 

«Quando la zona est della città era stata liberata, avevo incontrato il premier Al Abadi. Mi aveva detto che una volta ripresa Mosul, era fondamentale garantire che non ci fossero comportamenti lesivi dei diritti delle varie etnie e religioni presenti. Era importante formare la polizia locale, perché l’esercito riconquista le città, ma la polizia dà la sensazione della stabilità. Mattis ha ricordato che siamo il secondo contributore in Iraq. In questo ambito, senza modificare i numeri, possiamo immaginare rimodulazioni. Prima l’obiettivo principale era addestrare l’esercito; ora potremmo intensificare la missione dei Carabinieri per produrre numeri maggiori di polizia locale».

Se l’Isis è sconfitta, potremmo anche spostare i militari che proteggono i lavoratori impegnati a riparare la diga di Mosul?  

«Con prudenza, perché ovviamente la ripresa di Mosul non vuol dire che non ci siano più rischi. Sapendo che i lavori vanno finiti, e la protezione deve esserci, questa è una delle possibilità di rimodulare la missione. Con prudenza, perché finita l’entità statuale dell’Isis, resta il pericolo di cellule terroristiche».

L’Italia è disposta a dare un contributo simile anche a Raqqa?  

«Noi finora abbiamo scelto di essere in Iraq perché c’è una risoluzione Onu e una richiesta del governo legittimo. In Siria il mandato Onu di sconfiggere il terrorismo esiste, ma la situazione politica è confusa, non tutti considerano il governo legittimo, e l’autorità locale non è riconosciuta. Questi paletti noi li manterremo. Per allargare la nostra azione bisognerà vedere se si chiarisce la questione politica in Siria, quali truppe addestrare, e su che base. Nell’ambito di una possibile chiarificazione delle condizioni, le forze in campo, e il percorso politico, potremmo valutare un contributo».

Gli Usa si preparano a cambiare linea sulla Libia e riaprire l’ambasciata a Tripoli?  

«Dell’ambasciata l’ho letto sui giornali. Mattis ha confermato il massimo supporto alla strategia italiana in Libia, riconoscendo la nostra esperienza. Loro vogliono aiutare le diverse parti in campo a parlarsi, per aiutare la stabilizzazione del governo unitario, e sono disponibili a capire se da parte italiana ci sono richieste».

Lei ha fatto richieste a Mattis sulla Libia? 

«Noi pensiamo che il lavoro che stiamo facendo per una strategia inclusiva diventerebbe più importante e forte col sostegno Usa».

Non vede altre operazioni di natura militare?  

«No. Addestriamo la Guardia costiera, non vedo altre necessità».

Avete chiesto aiuto agli Usa sul tema dei migranti?  

«Non per la crisi emergenziale, ma a lungo termine sì. Abbiamo parlato dell’hub per il Mediterraneo che nascerà a Napoli, il Sahel, la messa in funzione di progetti di capacity building negli Stati africani da dove partono i migranti, anche per distruggere le reti dei trafficanti. In questo quadro abbiamo parlato di Napoli, e delle capacità che gli Usa possono mettere in campo. In Africa, però, il protagonista principale deve essere l’Europa».

Che sostegno ha promesso Mattis per la creazione a Napoli dell’hub della Nato per la sicurezza nel Mediterraneo?  

«Noi abbiamo già avuto una risposta positiva dalla ministeriale, con molti paesi anche nordici che hanno promesso di inviare personale. Ma pensiamo che la sicurezza a Sud sia una delle grandi sfide della Nato, e quindi chiediamo ulteriori risorse, perché da Napoli possono partire molti progetti. Parliamo soprattutto di capacity building, e Mattis è accordo».

Manderemo più soldati in Afghanistan?  

«Rafforzare l’addestramento è importante. Se ci liberiamo di alcune funzioni logistiche, potremmo aumentare gli addestratori, sempre nell’ambito dei numeri attuali di circa 950 soldati».

Cosa pensate di fare sulla Corea del Nord?  

«Abbiamo concordato sull’esigenza di far lavorare in questo momento la parte diplomatica, più che le voci dei ministri della Difesa. C’è preoccupazione, ma la de-escalation è il lavoro primario per evitare che si innalzi il livello di rischio».

Cosa l’ha colpita sul piano umano di Mattis?  

«Ha grande fiducia e stima per l’Italia, determinata dal fatto che siamo un partner affidabile, dai risultati di alta qualità delle nostre missioni, e dall’esperienza che ha avuto come militare, lavorando con i nostri soldati dall’Iraq all’Afghanistan. Quando parla con noi, parla con un paese di cui sa di potersi fidare».

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