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FOTO ViViCentro – La seduta di allenamento e gli autografi di Rafael e Zielinski

FOTO ViViCentro – La seduta di allenamento e gli autografi di Rafael e Zielinski

Nuova seduta di allenamento per il Napoli questa mattina al comunale di Carciato, durante il ritiro di Dimaro. Al termine della seduta, via agli autografi con Rafael e Zielinski protagonisti. Clicca sulle foto per ingrandirle

Juve Stabia, il cordoglio del settore giovanile per la morte di Vincenzo Minopoli

Juve Stabia, il cordoglio del settore giovanile per la morte di Vincenzo Minopoli

Una scomparsa prematura quella di Vincenzo Minopoli, ex calciatore della Juve Stabia degli anni 89/90. Il settore giovanile delle Vespe, dal presidente Andrea De Lucia, al direttore Alberico Turi e tutti gli staff delle varie categorie, si stringono nel dolore della famiglia e pongono le loro più cordiali condiglianze.

Juve Stabia, cordoglio per la morte di Vincenzo Minopoli

Juve Stabia, cordoglio per la morte di Vincenzo Minopoli

S.S. Juve Stabia esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Vincenzo Minopoli, ex calciatore delle vespe degli anni 89/90. Lo riporta il club con una nota sul proprio sito internet.

Anche la redazione tutta di ViViCentro.it si stringe nel dolore della famiglia Minopoli.

Alitalia: persi 200 milioni nei primi due mesi del 2017

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MILANO- Alitalia, nei primi due mesi dell’anno, ha perso poco più di 200 milioni di euro. Ancora una volta la compagnia di bandiera sarebbe sull’orlo del tracollo. L’allarme arriva dalla pubblicazione dei documenti relativi alla richiesta di ammissione dell’amministrazione straordinaria, la cui consultazione è possibile sul sito della compagnia.

Le tabelle presentate insieme ai documenti, mostrano come il conto economico sia migliorato rispetto ai primi due mesi del 2016 con ricavi operativi saliti da 358 a 364 milioni. Ma le voci di costo risultano ancora preoccupanti: il carburante (16 milioni di euro), i servizi, il personale (12 milioni di euro) e le svalutazioni (12 milioni d euro) hanno portato in rosso i conti e confermato le difficoltà.  La compagnia ha terminato il 2016 con una perdita netta di 491 milioni, senza dimenticare che l’indebitamento netto supera ormai il miliardo di euro dopo il prestito ponte ricevuto dallo Stato del valore di 600 milioni per coprire l’intero 2017.

I tre commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari -ai quali è stata affidata Alitalia – sono ora impegnati nella vendita di asset della compagnia, ma  hanno deciso di rimandare a settembre la spinosa trattativa sindacale sugli esuberi per non compromettere la regolarità dei voli estivi.

Per quanto riguarda gli aspetti prettamente commerciali, Alitalia ha trasportato nei primi due mesi dell’anno 2,9 milioni di passeggeri a fronte di 4,2 milioni di posti offerti, in calo del 2,5% rispetto ai primi due mesi dello scorso anno.

Alitalia quindi conferma che da inizio 2016 a a febbraio 2017 c’è stata una progressiva inflessione dovuta alle disponibilità finanziarie della compagnia, che rischia di restare presto senza liquidità nonostante il cospicuo prestito dello Stato.

 

 

UFFICIALE – Juve Stabia, Cutolo passa all’Arezzo

UFFICIALE – Juve Stabia, Cutolo passa all’Arezzo

Era nell’aria, la notizia era arrivata anche nella redazione di ViViCentro.it da qualche giorno, ma ora è ufficiale.

La S.S Juve Stabia rende noto, in un comunicato stampa, di aver raggiunto l’accordo per il trasferimento dell’attaccante Aniello Cutolo, classe ’83, all’ U.S. Arezzo. Ad Aniello Cutolo vanno i ringraziamenti per il contributo dato durante la permanenza in maglia gialloblù ed un forte in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera.

L’Italia va a fuoco: grandi interessi smuovono i piromani

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Dietro ai roghi spesso ci sono grandi interessi che smuovono i piromani. La conferma arriva dai Nuclei investigativi: “C’è chi vuole vedere gli aerei in volo”. Sotto accusa finiscono anche i forestali stagionali.

L’Italia nel mirino di 600 piromani. Gli interessi che scatenano i roghi

Gli investigatori: “Attacchi alle aree protette e ritorsioni contro le amministrazioni locali”. Condanne alte ma pochi restano in cella. Sotto accusa anche gli operai forestali stagionali

ROMA – Gli ultimi incendiari li hanno arrestati in Campania. Uno a Solopaca (Benevento), un coltivatore diretto di 54 anni colto in flagranza dai carabinieri forestali mentre appiccava un incendio in un’area adiacente la sua proprietà. L’incendio rischiava di investire il vicino monte Taburno, zona tutelata paesaggisticamente. Un altro, anziano contadino di 74 anni, lo hanno arrestato sul fatto a Giugliano (Napoli): ha ammesso di avere incendiato le sterpaglie per «ripulire» il suo campo, e ha causato così un incendio di vaste dimensioni che ha rischiato di danneggiare anche le abitazioni. Il terzo l’hanno pizzicato a Caserta, un altro agricoltore di 75 anni: richiamata dal denso fumo, una pattuglia di carabinieri l’ha trovato che incendiava di nascosto tubazioni in amianto, taniche, cassette in plastica, contenitori in metallo e onduline in disuso. Sul posto sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco per salvare la vegetazione.

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Tre storie di ordinaria aggressione al patrimonio ambientale. Tante le cause: disattenzione, incuria, vandalismo, interessi criminali, malattia mentale. Purtroppo le comunicazioni dell’Arma, che da sette mesi ha assorbito il Corpo forestale dello Stato, sono zeppe di queste segnalazioni. Da diciassette anni, quando fu fatta l’ultima legge contro gli incendi boschivi, è all’opera un Nucleo informativo antincendio boschivo che è la punta di diamante di questo tipo di indagini. Grazie a loro, la casistica degli incendi e degli incendiari è ormai nota: «Mediamente – racconta il tenente colonnello Marco Di Fonzo, del comando Tutela forestale dei carabinieri – una metà degli incendi è dolosa, metà colposa. Cambiano le proporzioni a seconda della stagionalità e delle condizioni climatiche che possono variare di anno in anno, ma c’è sempre dietro la mano dell’uomo».

Semplificando, gli esperti del Nucleo – e tramite loro i 1500 uomini delle stazioni forestali – sono in grado di ricostruire come si propaga un incendio boschivo, dove è il punto di innesco, quali le cause. Indagini sofisticate che danno risultati. «Ogni anno abbiamo denunciato dalle 400 alle 600 persone che hanno causato incendi di vaste proporzioni. Molti sono quelli colti in flagranza».

Seguono i processi. E bisogna subito dire che se le pene sono teoricamente molto severe (fino a 7 anni per un incendio, 10 anni se è un incendio boschivo, 15 anni se si è causato un danno grave ed esteso all’ambiente), in cella ci sono ben pochi colpevoli. Secondo il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, attualmente ci sono 633 detenuti, tra condannati definitivi e in attesa di giudizio, per il reato di incendio semplice; soltanto 17 quelli detenuti per l’incendio boschivo.

La discrepanza nei numeri tra i denunciati e i condannati si gioca sulla distinzione tra rogo doloso o colposo. Dolosi sono gli incendi causati dai piromani, quei malati di mente che godono a mandare in fumo un bosco, magari solo per vedere gli aerei che lanciano acqua. Dolosi sono anche i roghi causati da lavoratori stagionali che si preoccupano di essere assunti l’anno successivo. E dolosi sono anche i roghi appiccati per puro vandalismo, o per protesta contro amministrazioni pubbliche, o per rappresaglia contro un parco, o ancora perchè si pensa di utilizzare successivamente il terreno «ripulito» dagli alberi per le coltivazioni. Non per edificare, in quanto funziona a dovere il vincolo di inedificabilità assoluta per 10 anni: dopo ogni incendio, la Forestale definisce il perimetro del territorio bruciato, individuano le particelle catastali ormai intoccabili, e i Comuni recepiscono.

Colposi sono invece gli incendi collegati a vecchie abitudini della pastorizia, chi vuole liberarsi delle potature dell’ulivo o delle stoppie, chi pensa di eliminare così le erbe secche. «Nonostante i divieti – racconta ancora il colonnello Di Fonzo – certe abitudini sono dure a morire, specie tra gli anziani. Ma troppo spesso il fuoco sfugge al controllo, proprio perché non hanno più la vigoria di un tempo. E poi si dannano per fermare le fiamme. Capita che troviamo il colpevole con gravi ustioni o addirittura morto per infarto».

Quest’anno, con caldo e siccità record, ci sono le condizioni peggiori per gli incendi. Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, vorrebbe schierare l’esercito. Intanto il Sud va a fuoco, dalla Sicilia alla Calabria, alla Campania. Ma le fiamme colpiscono anche il monte Amiata, in Toscana. E allora il premier Paolo Gentiloni esprime la sua «vicinanza» a chi si batte per contrastare ben 23 incendi in contemporanea. E Beppe Grillo tuona: «Hanno distrutto il Corpo Forestale per risparmiare una manciata di milioni e hanno regalato alle banche 86 miliardi».

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San Vito Lo Capo e Vesuvio: riprese operazioni spegnimento, 3 Canadair

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Brucia l’Italia delle vacanze: mentre rimane l’emergenza Vesuvio , con il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti che valuta l’intervento dell’esercito, ad andare a fuoco sono località anche rinomate, come San Vito Lo Capo, in Sicilia, dove 600 turisti sono stati evacuati con le barche via mare. Ma i roghi sono segnalati anche nelle Eolie, in Sardegna, sull’Amiata, in Calabria, nel pescarese, in Puglia e Basilicata, una mappa da ‘record’, ricorda la Protezione Civile: ieri sono state 47 le richieste dei mezzi aerei dello Stato, con lo spegnimento di 13 incendi. In totale nel 2017 sono state 764 le richieste, sottolinea il Dipartimento, “un picco da 10 anni”.

Si lavora senza sosta nello spegnimento degli incendi nei territori di Ottaviano, Ercolano, Torre del Greco. Tre Canadair stanno operando dalle prime ore del giorno mentre a terra lavorano incessantemente Carabinieri Forestali, Vigili del Fuoco, Protezione Civile. A destare preoccupazione sono continue accensioni della ‘lettiera’, il materiale organico presente sul suolo costituito da rami e foglie, che continua a bruciare. Da quanto si apprende, in questi minuti un incendio sta interessando Monte Megano sui Monti Lattari.

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1.200 interventi vigili fuoco, 900 uomini impegnati – Alle 18 di ieri si sono registrati circa 1.200 interventi in Italia per gli incendi boschivi e di vegetazione da parte dei vigili del fuoco. Più di 400 automezzi antincendio a supporto dei 900 uomini dispiegati sul territorio nazionale. Il numero maggiore di roghi si è verificato nuovamente in Sicilia, dove i Vigili del fuoco hanno effettuato 499 interventi. Seguono la Puglia con 259 interventi, la Calabria e la Campania con 249 e il Lazio con 190. Incendi rilevanti su diversi territori della Sicilia: le maggiori criticità sono state evidenziate sia a San Vito Lo Capo (TP), in cui stanno ancora operando 4 squadre di Vigili del fuoco per sedare diversi incendi di sterpaglie, sia presso la contrada Sauci Grande dove è in atto l’evacuazione in maniera precauzionale di circa 1.000 persone da un villaggio turistico; altre criticità a Castellammare del Golfo (TP), a Catania, a ridosso di alcuni capannoni dei mercati generali, ed in contrada Vaccarizzo (CT) e a Lentini (SR), dove le fiamme hanno lambito alcune abitazioni. Interventi rilevanti anche in Calabria: in provincia di Cosenza, ed in particolare a Monglassano, per roghi che hanno minacciato una clinica ed alcune abitazioni, e per i quali è stato necessario l’intervento di un canadair. Importante intervento a Reggio Calabria e nel comune di Motta San Giovanni (RC), nel quale hanno operato squadre via terra e 4 velivoli. Proseguono le criticità a Napoli. Il fronte di fiamma è molto esteso e sta raggiungendo zone impervie. I comuni più colpiti rimangono quelli in prossimità del Vesuvio: Ercolano, Torre del Greco e Portici. Oltre ai mezzi aerei, sul posto sono presenti squadre accorse dall’intera regione Campania.

Ospiti resort S.Vito non rientreranno fino a sabato  – Non rientreranno fino a sabato i turisti che ieri hanno dovuto lasciare il resort di Calampiso, nel Trapanese, per il vasto incendio arrivato a lambire la struttura. Dopo l’evacuazione dei 600 villeggianti sono cominciati i controlli per verificare il funzionamento degli impianti elettrici, idrici e delle comunicazioni che potrebbero essere stati danneggiati. Gli immobili non hanno riportato danni, ma c’è ancora un forte odore di fumo che non consente il rientro dei turisti. I villeggianti, ieri, dopo essere stati allontanati via mare, sono rientrati solo il tempo di prendere i bagagli e hanno trascorso la notte nelle strutture messe a disposizioni da albergatori di San Vito. Alcuni, i siciliani soprattutto, hanno preferito anticipare il rientro a casa. “Abbiamo affrontato l’emergenza con grande efficienza”, dice Alfio La Ferla, direttore della Tmc, la società che gestisce i servizi alberghieri del resort.

/ansa

Mercato Roma, ieri Totti a Trigoria per decidere il futuro. Sull’esterno il sogno è Mahrez, Defrel ok

NOTIZIE AS ROMA – Si avvicina il momento della verità per Francesco Totti. Prima a Mykonos poi a Ibiza, l’ex numero 10 si sta ora godendo il sole di Sabaudia (dove è stato avvistato ieri in un minimarket e si è fermato a concedere qualche scatto ai tifosi in visibilio). Si sta concedendo del tempo per riflettere dopo una carriera lunga, terminata in modo un po’ traumatico nell’ormai celeberrima data del 28 maggio scorso. Ma tra la cittadina pontina e la capitale il passo è breve e pare proprio che ieri Totti sia stato protagonista di un “bliz” a Trigoria dove ha incontrato Monchi, Baldissoni e Gandini. L’argomento all’ordine del giorno? Ovviamente il suo ruolo all’interno dell’organigramma societario.Totti non deve neanche bussare perché la Roma è casa sua, ha le chiavi” aveva detto il ds solo qualche giorno fa in conferenza stampa. Sembra quindi ormai definitivamente scartata l’ipotesi di continuare a giocare intraprendendo un’esperienza estera quindi (in particolare la pista giapponese di cui tanto di era parlato nei giorni addietro). Il futuro del pibe de oro di Porta Metronia dovrebbe essere ancora all’ombra del Colosseo. Ora, la parte più difficile:individuare un compito alla sua altezza. Secondo l’edizione odierna di Leggo, dovrebbe diventare direttore tecnico.

SUGGESTIONE MAHREZ – La piazza reclama l’arrivo di un grande nome dopo le dolorose cessioni di Salah, Rüdiger e Paredes. Monchi sta pensando di accontentarla portando nella capitale Riyad Mahrez, esterno d’attacco del Leicester in rotta di collisione con il club inglese (6 gol e 4 assiste nell’ultima stagione di Premier League),. Le pretese delle Foxes sono elevate (50 milioni di sterline il prezzo fissato) ma la dirigenza romanista, forte della volontà del ragazzo, conta di ottenere condizioni economiche migliori. Il contatto con l’entourage dell’algerino classe ’91 c’è stato, ora si attendono sviluppi.

DEFREL Sì – La distanza tra la Roma ed il Sassuolo per Gregoire Defrel sembra essersi fortemente assottigliata nelle utime ore. Secondo La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, l’intesa sarebbe stata trovata sulla base di 20 milioni di euro ma le parti dovranno riaggiornarsi per quanto concerne le modalità di pagamento. In ogni caso, trattativa ai dettagli.

Claudia Demenica

Grassi-Bologna, affare possibile

Grassi-Bologna, affare possibile

Alberto Grassi più di Perparim Hetemaj, almeno a oggi, e non solo perché il procuratore del finlandese è Daniele Piraino, l’agente di Amadou Diawara, con il quale il Bologna ha chiuso tutti i rapporti dall’estate passata. Grassi anche perché nel 4-2-3-1 è più mediano di Hetemaj, che negli anni di Chievo ha sempre fatto la mezzala. Va detto che su questo ragazzo di Lumezzane esploso nell’Atalanta e il cui cartellino appartiene al Napoli ha messo gli occhi da tempo il Crotone, ma Grassi preferirebbe il Bologna. Lo riporta Il Corriere di Bologna.

Karnezis, il vice Reina da scegliere da lui e Sepe

Karnezis, il vice Reina da scegliere da lui e Sepe

In attesa di capire cosa accadrà con Pepe Reina, il Napoli lavora per il nuovo vice: il candidato numero uno resta Karnezis, il portiere greco dell’Udinese, perfetto da vice per Pepe ed e’ seguito anche il giovane serbo Radunovic che ha giocato ad Avellino. Restera’ Sepe, mentre andra’ via il brasiliano Rafael. Lo riporta Il Mattino.

Causa De Laurentiis-Higuain, l’avvocato Grassani: “Richieste infondate”

Le sue parole

Bisognerà aspettare una decina di giorni per conoscere l’esito dell’arbitrato tra il Napoli e Gonzalo Higuain. Il Pipita ha chiesto alla sua ex società 2,5 milioni per il contributo di solidarietà e altre spettanze che non gli sarebbero state versate. La società di De Laurentiis, dal canto suo, ha negato qualsiasi addebito e l’ha ribadito anche nel corso del dibattimento di quattro ore a Roma, come spiegato dall’avvocato del club azzurro, Mattia Grassani a La Repubblica: “Continuiamo a sostenere la totale infondatezza delle richieste del nostro ex giocatore, che inoltre ha modificato in corso d’opera le sue pretese, dopo essere partito da una ipotesi risarcitoria di 681 mila euro. Un ricorso per noi senza fondamento, nei confronti di un club che ha invece sempre versato ai suoi tesserati tutto quanto era stabilito…”.

Mario Rui, mancato annuncio ufficiale: questi i motivi

Mario Rui, mancato annuncio ufficiale: questi i motivi

Continua a farsi attendere il sospirato annuncio dell’acquisto di Mario Rui, che ha passato l’intera giornata di ieri in albergo, a Dimaro. Al suo arrivo in Val di Sole, martedì sera, si era reso necessario un supplemento di visite mediche, dopo i primi controlli eseguiti nella clinica di Villa Stuart.

Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica: “Poi sarebbe stata la Roma, proprietaria del cartellino del giocatore portoghese, a chiedere al Napoli di rinviare la conclusione ufficiale dell’operazione, a causa (pare) della quotazione in Borsa del club giallorosso. Ma sotto, per molti, ci sarebbero i consueti problemi sui diritti d’immagine dei nuovi contratti. Un piccolo giallo”.

Juve Stabia, il Pisa insiste per Izzillo: vicina la chiusura dell’affare

Il calciatore vicino all’addio

Il Pisa è una delle squadre più attive in questa sessione di mercato e cerca colpi per rinforzare al meglio la propria rosa. Proprio per questo, è vicino a chiudere un affare con la Juve Stabia: si tratta di Nicolas Izzillo, centrocampista classe ’94 che ha dispitato una grande stagione, quella da poco passata. Trattativa ormai in dirittura, è quasi fatta: a breve Izzillo sarà un giocatore del Pisa.

Emergenza incendi: l’Italia nel mirino dei piromani

Anche la Sicilia è assediata dagli incendi e ora la paura arriva anche tra i turisti. Un gruppo di 900 persone è stato evacuato via mare da un villaggio turistico vicino a San Vito Lo Capo per la minaccia delle fiamme.

Sicilia assediata dal fuoco i turisti salvati via mare

San Vito Lo Capo, fiamme alle porte di un villaggio e panico tra i bagnanti

SAN VITO LO CAPO (TRAPANI) – Un attacco criminale e infuocato contro l’ambiente. Si consuma da alcuni giorni nel trapanese, ma anche nel resto della Sicilia: nel mirino è finita prima la montagna di Erice, poi è toccato alle colline, ai boschi e alle pinete nelle zone turistiche di Macari e Fraginesi. Ieri mattina l’attacco si è consumato in due riserve naturali: quella delle Saline di Trapani e nella zona dello Zingaro a San Vito Lo Capo. Qui la devastazione è stata più pesante con le fiamme che hanno danneggiato 1650 ettari di natura incontaminata. Le fiamme hanno circondato il monte Speziale e attraversato 7 chilometri di costa, tra San Vito e il borgo di Scopello.

LEGGI ANCHE: Primi sviluppi sugli incendi nell’area vesuviana

Dopo avere attraversato la riserva, spinto dallo scirocco, il fuoco ha messo in pericolo i 900 ospiti del villaggio turistico Calampiso, a ridosso della riserva. In spiaggia c’erano anche tanti bambini e in pochi minuti si è scatenato il panico. Fiamme alte e impetuose, di grande violenza, hanno bloccato le strade, superando le zone cosiddette di “tagliafuoco”, correndo velocemente e rendendo difficilissimi gli interventi dei vigili del fuoco, dei forestali e dei volontari della Protezione civile. In zona sono stati dirottati due canadair e un elicottero del servizio antincendio regionale, ma le lingue di fuoco hanno avuto la meglio. I turisti a Calampiso si sono trovati così con il fuoco a poca distanza dai bungalow. A quel punto è scattato il piano di emergenza. All’inizio i villeggianti sono stati radunati vicino alla piscina e poco dopo è arrivato l’ordine di evacuazione.

Ma l’unica via di fuga possibile era via mare. Nel piccolo porticciolo del villaggio si sono alternati quattro mezzi della Guardia costiera, arrivati da Trapani e Terrasini, ma nel giro di qualche minuto sono arrivati otto barconi che ogni giorno trasportano i turisti, ma anche gommoni e pescherecci, tutti allertati dal sindaco di San Vito, Matteo Rizzo. Più di settecento persone sono state portate in salvo così, ma qualcuno ha deciso di sfidare il fuoco, lasciando la struttura con i propri mezzi. Per tutti gli sfollati, a San Vito Lo Capo è stato allestito un centro di accoglienza all’interno di due scuole del paese. Turisti e altri commercianti hanno organizzato una specie di macchina della solidarietà, per rifocillare i vacanzieri fuggiti dal residence in costume da bagno. Per una decina di persone, intossicate dal fumo, è stato necessario l’intervento di un medico, ma nessuno per fortuna ha subito gravi condizioni.

Tutto questo avveniva mentre in prefettura veniva attivata la sala emergenze che resterà in funzione ancora oggi per seguire le operazioni di bonifica, già iniziate alle 21 di ieri, quando il rogo è stato finalmente domato. Nel corso della giornata inizierà anche a conta dei danni che ovviamente riguarderà anche la struttura ricettiva che nel frattempo è già stata dichiarata inagibile.

Solo ieri la Protezione Civile nazionale ha contato in Sicilia 125 focolai, i roghi più rilevanti anche a Priolo, Catania, San Mauro Castelverde (Palermo), Barcellona Pozzo di Gotto e addirittura anche nelle Eolie a Lipari, infine attorno a Messina. Le indagini sono state avviate dalle Procure di Palermo, Enna e Messina, anche a proposito di eventuali carenze della macchina dei soccorsi regionale. In questi giorni infatti non sono mancate notizie a proposito di mezzi non funzionanti rimasti nei garage del dipartimento Forestale.

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Primi sviluppi sugli incendi nell’area vesuviana

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La giornata di ieri ha segnato una svolta sia nella lotta agli incendi appiccati nell’area vesuviana che sulla caccia ai colpevoli e, per finire, sul nuovo sistema di protezione e controllo del territorio.

Ma procediamo con ordine.

Nei giorni scorsi, come ormai è noto (leggi sotto), diversi incendi sono stati fomentati nell’area vesuviana da una o più persone con chiaro intento doloso e, a quanto sembra essere emerso nel corso delle indagini, anche con particolare “bestialità” se è vero che, come ha riportato il Mattino nei giorni scorsi, chi ha agito conosce bene quella montagna, s’è inoltrato nei boschi e per rendere più difficile l’intervento dei vigili del fuoco, ha utilizzato animali, probabilmente gatti, povere vittime da sacrificare che, cosparsi di benzina e dati alle fiamme, nelle loro disperata e inutile fuga hanno raggiunto la boscaglia più fitta dov’è impossibile intervenire con rapidità quando scoppia un incendio.

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Ieri sera le prime voci sul possibile fermo di una persona sospettata di essere uno dei feroci e bestiali piromani. Poi la conferma giunta direttamente dal ministro per l’ambiente Galletti che, pochi minuti prima del summit ai piedi del Vesuvio con i vertici del Parco e i sindaci delle zone colpite dagli incendi di queste ore, ha parlato della dolosità degli incendi, ed ha anche confermata la voce di un primo uomo fermato per l’atto criminale posto in essere nell’area vesuviana aggiungendo anche che l’azione sembra essere parte di un piano ben più ampio.

Secondo le prime indagini, infatti, l’uomo sarebbe stato assoldato apposta per appiccare l’incendio, insieme ad altre persone non ancora identificate e, da ieri sera, è sottoposto ad interrogatorio dagli inquirenti che vogliono ora risalire ad altre presunte persone coinvolte nel disastro ambientale..

Intanto si possono registrare , sin da subito, anche nuovi provvedimenti adottati per aumentare l’attenzione sulla zona e proteggerla da ulteriori atti criminali del genere che, purtroppo, si sono ripetuti già più volte in un continuum che viene portato avanti da mesi

Già da ieri sera, infatti, nell’area del Vesuvio interessata dall’emergenza incendi scatta ”una rimodulazione del piano d’impiego dei militari” orientato ”in funzione preventiva”. Nei prossimi giorni ”verrà ampliata la presenza in loco dei militari nelle situazioni più critiche, nell’ottica della prevenzione”: è quanto emerge dal Comitato per l’ordine e la sicurezza su iniziativa del ministro dell’Ambiente, Galletti, e della Prefettura, in accordo con i ministri dell’Interno e della Difesa. Il Comitato è stato convocato nel pomeriggio in Prefettura a Napoli alla presenza del ministro Gian Luca Galletti e del vice presidente della Giunta Regionale, Fulvio Bonavitacola.

I militari che prenderanno parte alla ‘rimodulazione’ sono quelli, si apprende, provenienti dall’operazione ‘Strade sicure’.

Ora non resta che confidare in un rapido spiegamento di queste nuove forze di controllo del territorio come anche che si possa risalire presto alle altre bestie coinvolte nel piano criminale e, ancor più, ai mandanti.

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Enrico Rava e Tomasz Stanko in concerto al Vittoriano di Roma

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Jazz: Enrico Rava & Tomasz Stanko al Vittoriano di Roma. Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Roma- Venerdì 14 luglio alle ore 21.00, al Vittoriano di Roma (Piazzale del Bollettino), Enrico Rava è in concerto in quintetto con Tomasz Stanko, per la data romana del tour europeo che vede coinvolti i due trombettisti ancora fino al 23 luglio.

Dopo La Spezia, Perugia, Cremona e Terranuova Bracciolini, continua, passando per la capitale, il tour di Enrico Rava in quintetto con il trombettista polacco Tomasz Stanko, in occasione della rassegna “Musica al Vittoriano” curata da Ernesto Assante.

Le trombe di Enrico Rava e Tomasz Stanko sono uniche e originali, ognuno con le proprie peculiarità stilistiche. I loro dischi vengono pubblicati dalla prestigosa etichetta ECM e sono un po’ considerati tra i grandi padri del jazz europeo.

Appaiono insieme per dirigere per la prima volta un quintetto d’eccezione che unisce jazzisti di grande valore provenienti dagli Stati Uniti come Reuben Rogers al contrabbasso e Gerald Cleaver. Due differenti suoni di tromba in un’unica band. Un jazz moderno, affascinante ed emozionante. Una vera e propria illuminazione delle voci individuali di ciascuno di questi musicisti straordinari.

I due trombettisti, Enrico Rava e Tomasz Stanko, diversi per stile eppure così affini e accomunati dallo stesso amore per la musica, si conoscono fin dal Festival di Bled in Jugoslavia del ’63. Intraprendono ora questo tour in quintetto accompagnati dal pianista Giovanni Guidi – co-autore insieme a Rava e Stanko delle musiche in repertorio – e da Reuben Rogers (basso) e Gerald Cleaver (batteria).

 “Con Tomasz afferma Ernico Rava ci siamo conosciuti nel ’63 al Festival di Bled, il primo festival all’estero in cui ho suonato, in quella che era la Jugoslavia. Lui suonava con il gruppo di Krzysztof Komeda, che scrisse le musiche per molti film di Polanski, tra cui “Rosemary Baby”. Abbiamo suonato insieme e fatto una lunga tournée nel gruppo di Cecil Taylor e, un paio di anni dopo, un workshop di dieci giorni a Berlino”.

“In un certo modo, Tomasz ha una visione della musica molto simile alla mia, – prosegue il jazzista abbiamo un suono molto diverso, un fraseggio distinto, anche se di base facciamo lo stesso tipo di jazz proiettato verso il futuro ma con le radici nella tradizione, lasciando molto spazio all’improvvisazione”.

Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e più stimolanti, è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. La sua schiettezza umana e artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni. La sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali.

Tomasz Stanko, compositore, strumentista e organizzatore cresciuto a Varsavia è riconosciuto oggi da pubblico e critica come uno dei più importanti e originali musicisti ad emergere dalla scena musicale jazz fin dagli anni ‘60. A 75 anni, Stanko non ha perso nulla della sua volontà di sfruttare nuove idee, pur mantenendo il suo back-ground ben in vista. È un innovatore dell’improvvisazione europea, che ha mantenuto un forte senso della storia del jazz e conosce l’importanza di un rinnovato contatto con le fonti della musica.

Reuben Rogers e Gerald Cleaver costituiscono una delle ritmiche più creative e affidabili del panorama internazionali. Il più giovane del quintetto è il pianista di 32 anni Giovanni Guidi, uno dei musicisti più apprezzati della sua generazione, sempre alla  ricerca di  soluzioni non banali come improvvisatore, compositore e bandleader.

PROSSIME DATE:

In Italia:  a luglio il tour arriverà ancora il 18 all’Ancona Jazz Summer Festival, il 21 allo Stresa Festival (VB), il 22 al Jazz&Wine di Montalcino (SI) e il 23 al Ravello Festival (SA).

In Europa: il tour toccherà anche Belgio, Romania, Paesi Bassi, Austria, Polonia e Norvegia.

TOUR – DATE:

06/07 La Spezia, Festival Internazionale del Jazz della Spezia

08/07 Gand (Belgio)

08/07 Rotterdam (Paesi Bassi)

09/07 Garâna (Romania)

11/07 Perugia, Umbria Jazz

12/07 Cremona, Festival Acquedotte

13/07 Terranuova Bracciolini, AR

14/07 Roma, Il Vittoriano

15/07 Vienna (Austria)

16/07 Jarocin (Polonia)

18/07 Ancona, Ancona Jazz Summer Festival

20/07 Molde (Norvegia)

21/07 Stresa, VB, Stresa Festival

22/07 Montalcino SI Jazz & Wine

23/07 Ravello, SA, Ravello Festival

Formazione

Enrico Rava, tromba e flicorno;  Tomasz Stanko, tromba;  Giovanni Guidi, pianoforte;  Reuben Rogers, contrabbasso;  Gerald Cleaver, batteria.

Per Info:  06 328104 10

https://www.art-city.it/tag-musica-al-vittoriano.html

Venerdì 14 luglio, ore 21.00, Piazzale del Bollettino, Complesso del Vittoriano, Roma

Ingresso libero

Mertens: “Mi piacerebbe giocare da 9. Scudetto? Bisogna crederci sempre”

Le sue parole

Dries Mertens alla prima apparizione stagionale ha messo a segno sei gol. Al termine del match contro la Bassa Anaunia, ha parlato ai microfoni di Mediaset: “Siamo qui per prepararci ed è importante per noi allenarci per bene, la gara di oggi in tal senso è stata molto utile. Io voglio fare di tutto per ripetere la mia precedente stagione, intanto stiamo giocando bene e questa è la cosa più importante. Mi piace giocare da 9, va bene anche alla squadra e quindi è tutto ok. Scudetto? Bisogna sempre puntarci, ma sappiamo che è difficile. La Juventus ha grandi giocatori e ne compra altri, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi e cercare di giocare partita dopo partita”.

 

FOTO ViViCentro – Dal dialogo di Reina con Giuntoli alla prima amichevole stravinta: 17-0!

FOTO ViViCentro – Dal dialogo di Reina con Giuntoli alla prima amichevole stravinta: 17-0!

Fitto dialogo di Reina con Sarri e Giuntoli questa mattina, poi l’allenamento e la gara stravinta contro la Bassa Anaunia.

Così in campo:

NAPOLI – Sepe, Maggio, Maksimovic, Chiriches, Ghoulam, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Milik, Insigne.
A disp.
Rafael, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Strinic, Diawara, Rog, Zielinski, Leandrinho, Ounas, Mertens, Pavoletti, Giaccherini.

BASSA ANAUNIA – 1 Cristofori, 2 Giacomelli, 3 Mochen, 4 Iob, 5, Corrà, 6 Zanotti, 7 Mazza, 8 Paoli, 9 Franzoi, 10 Gironimi, 11 Tarter. A disp. 12 Filippi, 13 Toscano, 14 Larcher, 15 Cattani, 16 Pilati, 17 Iori, 18 Soranzo, 19 Nicolussi, 20 Bergamo, 21 Gottardi.

Reti: 4′, 32′ Insigne, 22′, 34′, 45′ Milik, 24′ Allan, 45′ Maksimovic, 48′, 51′, 54′, 61′, 67′, 78′ Mertens, 50′, 71′ Giaccherini, 51′ Rog, 69′ Pavoletti

Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra a Palazzo Venezia

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Roma- Stasera, 12 luglio alle ore 21.00, in occasione della rassegna “Il Giardino Ritrovato” di Palazzo Venezia, Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra in concerto con il nuovo progetto dal titolo “The Champ, to Dizzy”, omaggio a Dizzy Gillespie.

Dopo il fortunato omaggio a Duke Ellington, Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri celebrano un’altra icona della storia del jazz, in occasione del centenario della sua nascita: Dizzy Gillespie, il più grande trombettista dell’era del bebop e uno dei più importanti in assoluto.

“Fu mio padre ad accompagnarmi, quando avevo 10 anni, a sentire Gillespie dal vivo – ricorda Fabrizio Bosso. – Era un concerto in piazza, ad Aosta, e pioveva molto ma tutti noi eravamo lì ad ascoltarlo lo stesso. Alla fine del concerto, mio padre si avvicinò a Gillespie, facendogli un gesto per fargli capire che suonavo la tromba. Lui si avvicinò, salutandomi affettuosamente, mettendo una mano sulla mia testa. Ovviamente, seppur breve, per me ha significato molto quel gesto. Suonare oggi un omaggio a lui, all’Arena Santa Giuliana in occasione di Umbria Jazz, sarà per me un’emozione enorme, dalla quale sarà difficile sfuggire”.

PROSSIME DATE

Dopo l’anteprima a Umbria Jazz dell’11 luglio e il concerto di Roma del 12, Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra saranno in concerto l’11 agosto a Sulmona per Muntagninjazz, il 18 novembre all’Unicredit Pavilion di Milano e il 19 novembre al Moncalieri Jazz Festival.

Quella con Silvestri è una partnership artistica assidua, cominciata con il primo disco “fondamentale” di Fabrizio, “You’ve changed“, pubblicato da BLUE note nel 2007, passando per il progetto live “Melodies”, fino all’album Duke, uscito nel 2015 per la Verve Universal.

Per The Champ – To Dizzy, l’organico è sostanzialmente lo stesso di Duke, ma con l’aggiunta di ulteriori fiati; l’unione tra il quartetto del trombettista e l’ensemble di Silvestri, ha dato vita a un’orchestra di 14 elementi. È stata scelta, quindi, la dimensione orchestrale, piuttosto che quella delle piccole formazioni. Nella sua carriera, infatti, Gillespie militò in molte orchestre che scrissero la storia del jazz: Cab Calloway, Lionel Hampton, Earl Hines, Billy Eckstine, più le numerose big band a suo nome.

Formazione: arrangiamenti e direzione di Paolo Silvestri; Fabrizio Bosso, tromba; Julian Oliver Mazzariello, pianoforte; Jacopo Ferrazza, contrabbasso; Nicola Angelucci, batteria;  Claudio Corvini, Fernando Brusco, Sergio Vitale, tromba;  Mario Corvini, Enzo De Rosa, trombone + Gianni Oddi, sax alto;  Marco Guidolotti, sax baritono;  Michele Polga, sax tenore e soprano;  Alessandro Tomei, sassofoni.

INFO

Orari
Nei giorni della rassegna Palazzo Venezia è aperto dalle 8.30 alle 23.30
La mostra Labirinti del cuore è aperta dalle 8.30 alle 19.30
La Biglietteria chiude un’ora prima
Gli eventi iniziano alle ore 21.00

Biglietti                                       
Gli eventi sono accessibili con il biglietto di Palazzo Venezia o con il biglietto unico.

Solo Palazzo Venezia
intero € 10,00
ridotto € 5,00

Biglietto unico, valido 3 giorni, per un ingresso a Palazzo Venezia  e uno a Castel Sant’Angelo.
intero € 14,00
ridotto € 7,00