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Preliminari Champions League, il Napoli pesca il Nizza: andata al San Paolo

Sorteggio non proprio fortunato per il Napoli a Nyon, nel playoff di Champions League gli azzurri saranno impegnati contro il Nizza. Gara di andata in programma al San Paolo tra il 15 e il 16 agosto, ritorno all’Allianz Riviera il 22 o il 23. Ecco le gare sorteggiate:

Qarabag-Copenaghen
Apoel-Slavia Praga
Olympiacos-Rijeka
Celtic-Astana
Hapoel Beer Sheva-Maribor
Basaksehir-Siviglia
Young Boys-Cska Mosca
Napoli-Nizza
Hoffenheim-Liverpool
Sporting-Steaua Bucarest

In Campania raggiunte punte di 54° C. Al Nord è allarme per i livelli di ozono

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Il caldo tocca i suoi massimi estivi e le persone in città boccheggiano. Il record della temperatura percepita spetta alla Campania dove sono state raggiunte punte di 54° C. Al Nord è allarme per i livelli di ozono. E non solo.

Il giorno del caldo record. Al Nord è allarme ozono

Picco annuale delle temperature, percepiti 54 gradi in Campania. Si soffre anche in montagna. Aumentano i consumi elettrici

TORINO – Inutile agitarsi. Almeno fino a domani, l’Italia sarà un unico, immenso bollino rosso. Il ministero della Salute segnala come a rischio 26 città: da Bolzano a Catania, da Torino a Roma, da Cagliari a Pescara. Anche ieri, come già mercoledì, tra temperature effettive e percepite non c’è stato un angolo della Penisola che non abbia sofferto un caldo infernale. Lo stesso sarà oggi. Poi al Nord arriverà qualche pioggia, pure intensa, mentre al Centro-Sud la canicola resterà fino a metà della prossima settimana.

Secondo Luca Lombroso dell’Osservatorio geofisico nella Facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia, «a memoria di annali dell’Osservatorio, che partono dal 1830, abbiamo tre soli eventi storici di tale insistenza e risalgono all’estate 2003, a quello breve ma col primato assoluto di fine luglio 2013, e a quella di fine luglio 1983». Per Lombroso sarà oggi la giornata in assoluto più calda: «Siamo di fronte a una situazione nuova – spiega – sia per i modelli meteo sia per noi previsori».

Al di là della statistica, però, vale poco stabilire il primato della città più calda perché, appunto, nessuna zona del Paese è in queste ore risparmiata: c’è caldo, assai. Un meteorologo del Centro Meteo Epson, Daniele Izzo, dice che «escludendo i Paesi del deserto del Sahara e di quello Arabico, Pakistan e Iran, in questi giorni l’Italia è il Paese più caldo al mondo assieme alla West Coast statunitense». Bella consolazione il primato. Ma vallo a spiegare agli abitanti di Grazzanise, nel Casertano, che ieri hanno «percepito» 54 gradi a quelli di Ferrara che ne hanno sudati 50 (40 quelli reali); dati dell’Aeronautica militare. In confronto, gli appassionati di Giulietta che ieri a Verona se la sono cavata con 45 gradi, o gli abitanti della pugliese Cerignola con 43, si possono considerare fortunati. La colpa è del forte tasso di umidità che aumenta anche di dieci gradi la temperatura reale. Sempre secondo gli studiosi del meteo, in questi giorni ci sono città come Bologna (45 percepiti), Firenze (41), Roma (42), Napoli (43), Milano e Torino (40) che sono più calde di Miami, l’Avana, Calcutta e Il Cairo. La ragione è in un ostinato anticiclone Nord-africano che si estende fino alla Russia meridionale e che mette al centro l’Italia. Città «alte», come Potenza e Campobasso, hanno registrato 37 gradi, un record. Non serve insomma nemmeno salire in montagna, se è vero che a mille metri ci sono ancora 30 gradi, 35 sull’Appennino.

I condizionatori accesi hanno spinto i consumi elettrici a 55 mila megawatt/ora. In Lombardia, dove sono a rischio gli alveari perché ci sono troppi fiori secchi e la produzione del miele calerà del 30 per cento, è salito alla soglia di allerta anche il livello dell’ozono in molte province. Molti sforamenti anche in Piemonte, Toscana, Alto Adige e Marche. Fa un certo effetto il provvedimento del governatore dell’Alto Adige Kompatscher con cui limita l’uso delle risorse idriche del bacino dell’Adige. E dunque pazienza. Ancora per qualche giorno sarà inutile agitarsi. Anche perché poi si suda di più.

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Venezuela, oggi insediamento dell’Assemblea Costituente

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CARACAS- Oggi è il giorno dell’insediamento ufficiale dell’Assemblea Costituente al salon Eliptico del Palacio Federal Legislativo; e oggi  in cinque luoghi diversi della capitale sfilerà la manifestazione Contra el fraude Constituyente. Scenderanno in piazza famiglie intere per dire no al nascente regime del presidente dopo un referendum fraudolento.

LA PROCURA CHIEDE L’ANNULLAMENTO

Anche la  Procura Generale si schiera contro la Costituente, tanto che ne ha chiesto l’annullamento per via dei crimini commessi durante il processo elettorale. Secondo il governo, al referendum del 30 luglio ha partecipato il 41% degli aventi diritti. Si tratta però di dati truccati come rivela la Smartmatic, la società che ha creato il sistema per contare i voti. Infatti, i voti computati sono almeno un milione in meno di quanti ne rivendica Palazzo Miraflores. Una frode talmente evidente da spingere la procuratrice generale Luisa Ortega ad aprire un’inchiesta.

LE “PURGHE” DI MADURO

L’ondata repressiva di Maduro ha travolto anche Antonio Ledezma e Leopoldo Lopez, arrestati mentre si trovavano agli arresti domiciliari con l’accusa di aver violato le restrizioni con dichiarazioni contro le elezioni dell’Assemblea Costituente. Dai domiciliari Lopez e Ledezma si erano appellati ai venezuelani, utilizzando soprattutto i sociali network, esortandoli a ribellarsi contro il disegno di un’Assemblea di 545 membri che avrebbe concentrato in sè tutto il potere esautorando l’Assemblea Nazionale, regolarmente eletta nel 2015 da 14 milioni di venezuelani.

 

Juve Stabia, Gianluca Esposito ai saluti. Questa la sua nuova squadra…

E’ fatta per il passaggio di Gianluca Esposito alla Sicula Leonzio

In base alle informazioni raccolte dalla nostra redazione, Gianluca Esposito è pronto a lasciare la Juve Stabia. Per il giovane centrocampista napoletano si sta per chiudere l’avventura alla Vespe; manca ormai solo l’ufficialità per il suo trasferimento alla Sicula Leonzio. Aumenta quindi la colonia degli ex Juve Stabia a Lentini, città dove ha la sede la Sicula Leonzio; nelle scorse settimane infatti i siciliani hanno annunciato gli arrivi di Pietro Arcidiacono e di Francesco Marano.

Per Esposito si chiude l’esperienza alla Juve Stabia dopo le 11 presenze della scorsa stagione. Ottimo l’avvio di stagione, complice anche l’infortunio occorso a Capodaglio, ma dopo il rientro del regista romano, Esposito non è più riuscito a riconquistare la maglia da titolare.

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La forza dell’euro sta diventando un problema: opportunità e brutta notizia

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Con il Super Euro un’opportunità per chi viaggia, una brutta notizia per chi esporta. Per Franco Bruni “la forza dell’ euro sta diventando un problema”. E a questo punto “la stabilità può solo arrivare attraverso un patto tra Fed e Bce”.

Serve un patto per fermare il super euro

Siamo ancora del 15% sotto i livelli dei primi mesi del 2014, ma la discesa dell’euro contro dollaro si è decisamente invertita alla fine dell’anno scorso. Il 2017 è stato in salita e l’euro forte sta diventando un problema. Per almeno tre motivi.

Il primo è che la forza dell’euro non è facile da spiegare. La politica monetaria Usa è da tempo più restrittiva (tassi più alti e liquidità in riduzione) di quella europea. Il che giustificherebbe un dollaro forte, anche perché la Fed ha un programma di graduale rialzo dei tassi che la Bce ha invece esplicitamente rinviato. E’ vero però che le prospettive di crescita reale dell’euro area stanno migliorando mentre ciò non può dirsi per gli Usa. Aumenta la probabilità che l’inflazione europea sia presto tale da giustificare la riduzione degli abbondantissimi acquisti di titoli con cui la Bce, a differenza della Fed, continua ad alimentare la liquidità. Interrotti quegli acquisti, si comincerà a pensare anche ad aumenti dei tassi di interesse.

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Rimane il fatto che il programma di aumento dei tassi americano è già in atto. Puntare sull’euro significa dunque considerare poco credibile l’impegno delle banca centrale Usa o pensare che le difficoltà politiche della Casa Bianca comprometteranno la congiuntura americana. Questo pensiero sta probabilmente già causando l’abbandono di investimenti in Usa: parte della forza dell’euro è spiegabile solo come debolezza del dollaro.

Il secondo problema dell’euro forte è che rende più care le nostre esportazioni. E’ vero che riduce il costo delle importazioni, ma ciò non è gran beneficio in un periodo di prezzi comunque bassi del petrolio e di altre materie prime e nel quale si vorrebbe aumentare un poco l’inflazione. Sarebbe peccato che le migliorate prospettive dell’economia europea tornassero a peggiorare per colpa del cambio. Per la ripresa italiana, che conta molto sulla spinta delle esportazioni, il cambio forte non è piacevole. E’ essenziale continuare a contare sulla qualità, più che sul prezzo, dell’export e puntare sui rapporti commerciali intereuropei per rafforzare i quali è sempre più preziosa l’integrazione del mercato unico.

Il terzo problema è che l’euro forte aumenta l’incertezza sulle prossime mosse della Bce. E’ indubbio che anche in Europa la liquidità in eccesso va gradualmente prosciugata e il livello dei tassi normalizzato, soprattutto per evitare che i mercati, alla ricerca di rendimenti adeguati, muovano verso investimenti troppo rischiosi. Inoltre, se l’inflazione si avvicina al 2% in modo stabile, per la Bce ridurre l’espansione monetaria diventa essenziale per mantenere la credibilità dei suoi annunci e obbedire al suo statuto. Ma come si fa a interrompere gli acquisti di titoli e alzare i tassi quando l’euro continua a rafforzarsi? Il rischio è che la speculazione esasperi il super-euro finendo per creare incertezza dannosa per la crescita. Il disordine dei cambi può diventare disordine dei tassi e dei prezzi di Borsa. La volatilità finanziaria può creare instabilità, frenare progetti di investimento, produzione e occupazione.

Per superare le difficoltà del cambio col dollaro gli annunci e gli interventi della Bce vanno dosati con sapienza e diffusi con prudenza. L’ideale sarebbe poter contare anche su qualche maggior concertazione transatlantica nel formulare le politiche monetarie, in questa fase di difficile normalizzazione globale, dopo gli anni di crisi affrontati dappertutto inondando i mercati di liquidità e azzerando i tassi di interesse. Se giungesse un messaggio di collaborazione esplicita fra Fed e Bce si ridurrebbero gli incentivi a cavalcare l’instabilità del cambio. L’occasione potrebbe essere il tradizionale convegno di fine agosto dei banchieri centrali, fra le montagne del Wyoming. Speriamo che l’incontro risulti meno sterile di quelli degli ultimi anni.

Twitter @francobruni7

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Il super euro ora fa paura: è cresciuto del 13%

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L’ euro non si ferma e continua a guadagnare terreno nei confronti del dollaro. Da inizio anno la moneta comunitaria è cresciuta del 13%. Paolo Baroni ci spiega le conseguenze: un’opportunità per chi viaggia, una brutta notizia per chi esporta.

Supereuro, chi guadagna e chi perde

Da inizio anno +13% sul dollaro: bene per chi viaggia all’estero, male per chi esporta

ROMA – L’euro continua a correre, ma potrebbe crescere ancora di più. Da inizio anno la nostra valuta ha guadagnato il 13% sul dollaro: mercoledì sera ha infatti chiuso a quota 1,19. Un livello che non si toccava dal 2015. Ieri c’è stato un piccolo calo a 1,1878, ma poco cambia.

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Chi sta per partire per le vacanze negli Stati Uniti, ovviamente si frega le mani. Per la nostra economia invece il supereuro inizia a rappresentare un problema, soprattutto per le imprese che esportano. «Sicuramente se il cambio si rafforza troppo può rappresentare un problema, perché fa perdere competitività alle nostre aziende – spiega Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria con delega all’internazionalizzazione -. Però non farei allarmismo: ci troviamo di fronte alle tipiche fluttuazioni dei mercati e non dimentico che l’anno scorso Goldman Sachs prevedeva un cambio bassissimo della nostra valuta. Per dirla all’americana siamo in una situazione unpredictable. Sicuramente se restassimo agli attuali livelli la forza dell’euro ci potrebbe mettere in difficoltà, ma non sono ancora sicura che la tendenza venga confermata: ci sono ancora tante fluttuazioni, c’è molta volatilità».

L’incognita Trump 

Secondo Andrea Goldestein, chief economist di Nomisma, è difficile fissare una soglia del cambio euro/dollaro oltre il quale far scattare l’allarme. I movimenti dei mercati valutari – spiega – sono abbastanza imperscrutabili: le teorie sono tante e nessuna è valida. Ancora uno o due mesi fa si parlava di parità, mentre ora l’euro è esploso. Le ragioni? Sta crescendo la preoccupazione per la situazione politica americana: cose che anche solo sei mesi fa erano inimmaginabili stanno entrando nel campo degli eventi che si possono verificare, penso ad esempio al rischio di impeachment di Trump. La situazione è sotto gli occhi di tutti e mette fortemente in dubbio la capacità del presidente americano di affrontare una crisi internazionale, come ad esempio potrebbe essere quella con la Corea”. Tra i motivi di questo rialzo, l’economista del think thank emiliano segnala anche i forti segnali che arrivano dall’economia europea, che sta registrando una velocità di crescita abbastanza inusuale rispetto agli ultimi anni, e quindi la possibilità che la Bce possa anticipare prima del previsto la riduzione del programma di acquisti di titoli messo in campo col quantitative easing.

La Bce: crescita robusta  

Per ora, però, la Banca centrale europea sembra tenere la barra dritta: ancora ieri, infatti, l’Eurotower ha confermato in pieno che manterrà l’attuale livello di acquisto, nell’ordine di 60 miliardi di euro al mese,“finchè non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi coerenti con il proprio obiettivo di una inflazione vicina al 2%”. La Bce nel suo Bollettino mensile segnala infatti che l’inflazione di fondo resta ancora molto debole, quando alla crescita ormai si presenta robusta e generalizzata di tutta l’Eurozona. Ma di più non si sbilancia, perché i rischi sulla ripresa restano sostanzialmente bilanciati, con da un lato la possibilità di una ripresa più vigorosa e delle attese e dall’altro fattori globali che potrebbero frenarla, non ultima la questione dei cambi.

Made in Italy in affanno  

Contraccolpi sulle nostre industrie? Chiaramente per le nostre imprese esportatrici il supereuro è un fattore di preoccupazione – risponde Goldstein – in alcuni settori più che in altri. Quelli che competono coi tedeschi, o con altri produttori europei o svizzeri, hanno poco da temere perché per loro cambia poco. Quelli che invece se la devono vedere con cinesi, giapponesi e coreani, penso innanzitutto al comparto della meccanica strumentale, sono più a rischio. A soffrire di più potrebbero essere però le esportazioni di vino: in questo campo i nostri concorrenti sono sempre di più i paesi emergenti, Cile, Argentina e Sudafrica, ed in questa fase le loro esportazioni diventano certamente più competitive. E’ chiaro però che per l’Italia anche cambiamenti minimi rappresentano un problema – conclude l’economista – perché o il nostro di gran lunga il paese più fragile tra i grandi paesi europei è quello che ha più da perdere da un rafforzamento ulteriore dell’euro».

Oltre quota 1,20  

Chi azzarda invece una previsione è Alberto Gallo, capo strategie macro di Algebris Investments e gestore del fondo Algebris Macro Credit. «L’euro sale – sostiene – ma rimane sottovalutato nei mercati. Per due motivi: primo, gli investitori ancora non hanno ben prezzato il miglioramento politico nell’Eurozona e la maggior integrazione che Merkel e Macron pianificano. Inoltre, i mercati mantengono ancora la speranza che l’amministrazione di Trump implementi delle riforme fiscali: questo appare sempre meno realizzabile date le divisioni all’interno della Casa Bianca. Il risultato è un capovolgimento dello scenario che i mercati vedevano a inizio anno: l’ Europa è passata dall’essere la più fragile ad una delle economie più forti, dove i leader hanno ancora la testa sulle spalle». Risultato? Secondo Gallo «c’è ancora spazio per l’euro, anche oltre 1,20 contro il dollaro».

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Così le Ong si accordavano con gli scafisti

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Dall’inchiesta di Trapani emergono nuovi dettagli sui contatti tra gli scafisti e l’ Ong tedesca Jugend Rettet a cui è stata sequestrata la nave Iuventa. In particolare si scopre che i soccorsi venivano concordati al telefono con i trafficanti libici. La conferma arriva dalle intercettazioni telefoniche in cui un’operatrice dava indicazioni sull’orario d’inizio della missione. Intanto salgono a quattro le adesioni al regolamento di condotta voluto dal Viminale.

“I soccorsi venivano concordati al telefono con i trafficanti libici”

L’operatrice del team di Iuventa intercettata: “La missione parte a mezzanotte” Intanto salgono a quattro le adesioni al regolamento di condotta del Viminale

ROMA – Due volte complici. Durante le «consegne controllate». Ma anche nella preparazione di interventi programmati, concordati al telefono con i trafficanti di esseri umani.

La leader del team della Iuventa, Katrin, e un ragazzo, ignari di essere intercettati in mezzo al mare «parlano del previsto inizio missione per la mezzanotte del giorno successivo». Com’è possibile che sapessero con 24 ore di anticipo che ci sarebbero stati migranti da soccorrere? La Procura di Trapani sta indagando in questa direzione, per accertare contatti telefonici tra gli scafisti e il personale della nave dell’Ong tedesca Jugend Rettet, che lunedì scorso non ha voluto firmare al Viminale il Codice di condotta. Le fotografie scattate dal poliziotto sotto copertura – è il primo caso di un infiltrato in un’operazione su una nave – testimoniano in modo inequivocabile l’intesa tra il personale della Iuventa e i trafficanti di esseri umani.

Ma il sospetto è che non solo ci fosse una collaborazione per imbarcare i migranti grazie all’intesa con gli scafisti, aiutati anche a tornare verso le coste libiche. Secondo il procuratore Ambrogio Cartosio e il pm Andrea Tarondo, che coordinano le indagini della Squadra mobile di Trapani e dello Sco, l’equipaggio umanitario della Iuventa era con molta probabilità avvisato dagli scafisti. Durante il colloquio registrato tra Karin e il collaboratore emerge inoltre che «il ragazzo preferirebbe effettuare dei soccorsi senza il coordinamento di Imrcc (Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo, ndr). Sembrerebbe che Imrcc abbia vietato alla Iuventa di far salire a bordo 30 persone che erano state soccorse dalla Guardia Costiera Libica». Tre gli episodi contestati dalla Procura di Trapani. Risalgono al 18 e 26 giugno scorso e al 10 settembre 2016. «Ma ve ne sono anche altri – ribadisce il procuratore Cartosio – che contribuiscono a sostenere che la condotta di consegne concordate sia abituale». La responsabilità degli illeciti è comunque individuale. Nel senso che non ci sarebbero legami tra i trafficanti e la Ong: infatti non è stata contestata l’associazione a delinquere.

L’identificazione degli equipaggi dei tre episodi contestati – riportati nel decreto di sequestro preventivo della nave firmato dal gip Emanuele Cersosimo – è in via di ultimazione. Quando sarà conclusa scatteranno gli avvisi di garanzia individuali per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Intanto l’avvocato della Ong tedesca, Leonardo Marino, annuncia la richiesta di dissequestro della nave bloccata al porto di Lampedusa. Ma ieri sono stati sequestrati pc, smartphone e documenti di bordo del natante. Sviluppi, nel frattempo, sul fronte del Regolamento di condotta. Ieri lo ha firmato anche la Ong tedesca Sea Eye. Sale quindi a quattro il numero di Ong che hanno aderito alla linea definita dal Viminale: Moas, Save the Children, Proactiva Open Arms e appunto Sea Eye.

Un passo in avanti importante, se si considera l’interesse e il sostegno dell’Unione europea in questa direzione. Per il commissario europeo a Migrazione e Affari interni Dimitris Avramopoulos «occorre lavorare tutti assieme per smantellare il business dei trafficanti ed evitare le morti dei migranti. Chiedo quindi nuovamente a tutte le Ong di firmare. Più ampia sarà la scala del nostro lavoro comune, migliori saranno i risultati sul terreno».

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lastampa/“I soccorsi venivano concordati al telefono con i trafficanti libici” GRAZIA LONGO

Castellammare – ancora fiamme ad illuminare la notte stabiese

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L’ennesimo incendio illumina la serata stabiese in questo 3 agosto. A bruciare questa volta è una delle cime più alte di Monte Croce; sembra che le fiamme si siano innescate in una parte molto alta del Monte per poi espandersi nelle zone sottostanti.
È infatti perfettamente visibile una vera e propria scia di fuoco che parte dall’alto andando a creare è una cicatrice lungo tutto il monte.
I vigili del fuoco sono già stati allertati e stanno predisponendo tutte le misure necessarie a contenere le fiamme.
Unico lato non preoccupante di questo ennesimo scempio è l’assenza di abitazioni nelle immediate vicinanze delle fiamme.

Zinchenko-Napoli, c’è l’ok del calciatore ma resta da definire l’accordo tra i club: i dettagli

Contatti continui tra Napoli e Manchester City per Zinchenko, ala classe 1996 del Manchester City. Accordo totale tra giocatori e azzurri ma serve quello tra i club. Si lavora per limare i dettagli per un prestito oneroso con opzione a 7-8 milioni. Con Giaccherini che resta in bilico per salutare il Napoli.

Da gazzamercato.it

Maggio: “Atletico e Bayern test importanti in vista del preliminare. Quest’anno possiamo toglierci tante soddisfazioni”

Christian Maggio, terzino del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Tv Luna:

“Sono stati due test importanti contro due squadre di valore. Volevamo chiudere questo torneo con delle buone prestazioni e ci siamo riusciti. Abbiamo messo altra benzina nelle gambe per arrivare pronti al preliminare e nel miglior modo possibile”.

Atletico Madrid aggressivo? “Non mi aspettavo un atteggiamento del genere ma sono squadre abituate a giocare per qualcosa d’importante, vogliono sempre vincere. La squadra rispecchia l’allenatore, Simeone, sempre molto carico. Non mi aspettavo L’importante era giocarsela e ci siamo riusciti”.

Qual è l’aspetto migliore? “Non abbiamo cambiato modo di giocare. Bisogna continuare così ma sappiamo che non sarà facile perché le competizioni saranno sempre più difficili. Sono convinto che quest’anno possiamo toglierci qualche soddisfazione”.

I complimenti vi caricano? “Riceverli è sempre positivo ma a volte possono creare nervosismo e tensione, questo non deve succedere. Dobbiamo continuare per la nostra strada perché siamo reduci da due stagioni di grandi aspettative. Ora i tifosi si aspettano qualcosa di importante da noi, lavoriamo e speriamo già quest’anno e in futuro di poter dire la nostra. Ho 35 anni, non devo dimostrare niente a nessuno. Cerco di farmi trovare sempre pronto poi è chiaro che sarà sempre l’allenatore a decidere. L’importante è che, quando scendo in campo, sudo la maglia e do sempre il massimo. Inizia ora il decimo anno in azzurro, è un bel numero (ride ndr)”.

Sogno? “Non voglio dirlo… Ci può stare di diventare scaramantici “.

Playoff di Champions? “Dobbiamo pensare esclusivamente a noi stessi e a passare il turno. Lo merita Napoli e lo meritiamo noi”.

Femminicidi: Medioevo politico e sociale

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Perdita del dominio

La scorsa estate mi ero proposto nuovamente di riflettere sul tema dei femminicidi. Scrissi “Quei No che non sopportiamo”. La mancata educazione a reagire ai no, quelli di una donna, quelli della vita. Senza dubbio un tema, una questione profondamente culturale, è l’espressione di una cultura.

Oggi, una serie concatenata di cause mi ha fatto riprendere a scrivere. L’ennesimo femminicidio, un fiume in piena anche quest’anno, le motivazioni della sentenza di condanna nei confronti del killer di Sara Di Pietrantonio del Gup di Roma e l’entrata in vigore della riforma del codice penale.
Intanto il Ministero dell’Interno ha fornito i dati di questi ultimi 8 mesi del 2017, 57 vittime (7 al mese) e delle donne uccise nell’arco del decennio 2006-2016: il 71,9% in famiglia, il 67,6% dal partner e il 26,5% dall’ex compagno.

Mi hanno fatto riflettere molto le motivazioni della sentenza di condanna nei confronti del killer di Sara Di Pietrantonio, il Gup di Roma ha proprio scritto che uccise perché aveva perso il dominio, il controllo nei confronti della ragazza.

Sara Di Pietrantonio

Mi sono chiesto cosa si può dire a quelle ragazze che denunciano un litigio, una preoccupazione e che non hanno la consapevolezza che questo poi purtroppo possa sfociare in follia e in ossessione omicida: riconoscere i comportamenti e ogni forma di violenza come reati gravi.

I centri antiviolenza e gli organismi delle istituzioni aiutano la donna a capire la gravità della situazione perché spesso la donna nega a sé stessa di stare con un violento, un orco e un potenziale omicida. Attenzione però, né assuefazione e né terrorismo: non pensare che sia soltanto l’ennesimo femminicidio ma neanche caricare la donna di troppi impegni perché si potrà sentire completamente persa, considerato che vive nella speranza che lui cambi. Quegli uomini hanno l’abilità di gettare confusione nella donna. La violenza non sempre è continua e costante.
Sono rari i casi in cui si ha a che fare con un uomo che dalla mattina alla sera, tutti i giorni, massacra di botte una donna. Un giorno ti riempie di botte e un altro ti riempie di regali.

E la politica cosa fa? Oggi ci regala una bella riforma. Entra in vigore la riforma del codice penale, in particolare la modifica dell’art. 162 ter che introduce la possibilità di estinzione del reato di stalking nelle fattispecie sottoposte però alla remissione della querela, in seguito al risarcimento delle vittime da parte dei persecutori.

Ditemi se non c’è il rischio che anche lo stalking più grave possa essere fattispecie?

È stata una lacuna grave e voglio sperare che non sia stata fatta con la consapevolezza delle conseguenze. Perché, in realtà, per come è stata scritta la norma è previsto che effettivamente con un risarcimento una serie di minacce, di fatti che prima comunque erano “reati spia” anche per lo stalking, possano venire estinti. Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha detto che se ne farà carico. Sì, certo, aspettiamo.
Intanto, giusto per capirci, visto che ormai si parla di problemi che poi in realtà pochi conoscono nel profondo perché non c’è mai tempo per approfondire, impegnati tra un like e un selfie, e la politica, che insegue le peggiori voci del popolo, che legifera sempre sull’onda del panico e dell’emotività e che ha l’ansia di cancellare dei reati per rendere più snello il problema processuale, ha stabilito che quando si tratta di semplici molestie o comunque di certi tipi di minacce, vengono considerati fatti eliminabili, cancellabili con un risarcimento.

Sono reati gravissimi, perché sono reati da cui parte lo stalking e dallo stalking al femminicidio il passo è brevissimo.

Quindi o ci prepariamo a contare tra qualche anno le vittime o si cambia la norma.

Vedremo, per il momento faccio un appello, non sottovalutate le molestie e le minacce, a livello legislativo questa norma è scellerata, implica la depenalizzazione, perché con un pagamento di fatto c’è la possibilità di eliminare il reato, quindi le conseguenze del fatto.

Ministro Orlando focalizzi l’attenzione su questo tema e state attenti quando scrivete le norme.

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Vincenzo Vanacore

Somministra morfina a neonato: arrestata infermiera a Verona

VERONA- Una infermiera in servizio presso l’Asl locale è stata arrestata per aver somministrato una dose di morfina a un neonato.  La segnalazione è arrivata dopo che uno dei piccoli in terapia intensiva aveva avuto un’overdose e un arresto respiratorio. Nel sangue sono state rilevate tracce di oppioidi.

MORFINA PER TRANQUILLIZZARE I NEONATI

L’episodio risale alla notte tra il 19 e il 20 marzo. Quella notte di marzo il bambino stava bene, non era sotto effetto di farmaci e sarebbe stato dimesso il giorno dopo. Dopo mezzanotte invece aveva avuto una crisi e il quadro clinico era peggiorato. Proprio l’infermiera 43 enne aveva ordinato a una sua collega di somministrargli un farmaco antagonista della morfina e ne aveva indicato il dosaggio. Subito dopo il bambino aveva ripreso a respirare. Gli esami successivi hanno infatti confermato la presenza di oppioidi nel sangue e secondo quanto ricostruito dalla polizia, nelle ore precedenti alla crisi respiratoria, era stata proprio l’infermiera a tenere in braccio il bambino definendolo “rognoso”.

La donna avrebbe anche confidato alle sue colleghe di utilizzare la morfina (per via orale o nasale) solo per “metterli tranquilli”.

L’ARRESTO QUESTA MATTINA

La donna è stata arrestata questa mattina dalla polizia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Livia Magri e su richiesta del pm Elvira Vitulli. L’accusa è di lesioni aggravate e cessione di sostanze stupefacenti. L’infermiera non ha reagito all’arresto, fredda e impassibile ha accettato le manette.

Juve Stabia, il gol di Berardi entra nella storia: ecco perchè

Il gol siglato domenica sera da Filippo Berardi nel corso di Juve Stabia- Bassano entra nella storia. La rete che ha sbloccato la gara valida per il primo turno della Coppa Italia 2017-2018, entra a far parte dell’ultracentenaria storia delle vespe. L’esterno d’attacco scuola Toro, nato a San Marino il 18 Maggio 1997, è il primo giocatore sammarinese ad aver indossato la casacca stabiese. Di conseguenza, Berardi è il primo giocatore di San Marino ad avere segnato con la maglia della Juve Stabia. Gli sono bastati poco più di dieci minuti di partita ufficiale per infrangere questo record, dopo aver fatto tanto bene nelle amichevoli precampionato. Nonostante la giovane età. il ragazzo in prestito dal Torino ha già debuttato nella Nazionale maggiore del suo paese lo scorso novembre durante la gara tra San Marino e Azerbaigian.

Giaccherini, l’agente: “Sparta Praga? Ecco perché l’affare non è andato in porto. In Italia c’è il Genoa ma…”

Furio Valcareggi, agente di Emanuele Giaccherini, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato:

“Emanuele è un ragazzo per bene e pur avendo poco spazio si impegna al massimo. Quando c’è stato bisogno ha sempre risposto presente e lo ha fatto vedere anche contro il Bayern andando a segno. Emanuele sta benissimo a Napoli, vediamo cosa accadrà. Il mercato di Giaccherini si decide con squadre di livello, chi lo vuole sa che deve sborsare un ingaggio importante. La proprietà dello Sparta Praga ha scelto di non acquistarlo dopo gli ultimi risultati non esaltanti.  Per loro si trattava di un investimento importante. In Italia il Genoa è molto interessato ma credo che ci sarà lo stesso problema che si è posto con lo Sparta”.

A cura di Antonino Gargiulo

Eccellenza-Real Forio: tesserati 4 calciatori e riconfermati 7

L’ASD Real Forio 2014 comunica di aver tesserato i seguenti calciatori: Gabriele Sirabella (difensore classe ’98, ex Barano), Nicola Calise (difensore classe ’99 ex Nuova Ischia), Pasquale Savio (attaccante classe ’82, ex Barano), Daniele Cantelli (attaccante classe ’99 ex Barano). Ai nuovi arrivati si aggiungono le riconferme di: Giovanni Impagliazzo (portiere classe ’99, riconfermato), Diego Boria (difensore classe ’98, riconfermato), Christian Iacono (centrocampista classe ’96, riconfermato), Nicola Conte (centrocampista classe ’96, riconfermato), Davide Trofa (centrocampista classe ’88, riconfermato), Luigi Castagna (attaccante classe ’97, riconfermato), il capitano Francesco Chiaiese (attaccante classe ’78, riconfermato). La società si ritiene soddisfatta di aver riconfermato calciatori giovani che tanto hanno dato alla maglia biancoverde nella passata stagione insieme agli insostituibili Chiaiese e Trofa. La famiglia biancoverde, inoltre, è lieta di riabbracciare all’ombra del Torrione un foriano DOC qual è Pasquale Savio, insieme a Sirabella, Cantelli e Calise, giovani isolani molto promettenti. Nelle prossime ore saranno ufficializzati altri colpi di mercato altrettanto importanti che andranno a completare una rosa competitiva e al tempo stesso pienamente compatibile con il progetto giovani annunciato dalla società e fortemente voluto dal tecnico Flavio Leo.

Juve Stabia, mercato in fase di stallo. Vi spieghiamo perché…

Dopo settimane di annunci e trattative frenetiche, il mercato della Juve Stabia sembra vivere una fase di stallo. Le ragioni didi questa calma “forzata” sono da ricondurre prevalentemente a situazioni contrattuali non semplici di alcuni tesserati. Di Matteo Liviero abbiamo parlato nei giorni scorsi (CLICCA QUI); al terzino sinistro si aggiungono in questo senso Salvatore Sandomenico ed Urban Zibert.

L’esterno napoletano è tornato alla Juve Stabia dopo i sei mesi di prestito alla Viterbese, che ha scelto di non riscattare il calciatore. Già dopo poche gare della scorsa stagione, come confermato nei mesi scorsi da Roberto Amodio al Pungiglione Stabiese, Sandomenico aveva mostrato insofferenza e voglia di cambiare aria, cosa poi avvenuta con il prestito ai laziali.

Premesse diverse ma epilogo simile per Urban Zibert che, frenato da Mastalli e Izzillo, aveva preferito spostarsi con direzione Bassano. Ora il centrocampista è tornato alle Vespe, ovviamente non al top alla luce del brutto infortunio rimediato con la maglia del Bassano. Entrambi, come Liviero, hanno ingaggi pesanti e la società avrebbe chiesto ai calciatori di allungare e spalmare il contratto; proposta non accolta dai tre, che avrebbero anche rifiutato la rescissione contrattuale con una buona uscita importante.

Il muro contro muro con questi tesserati sta inevitabilmente rallentando il mercato della Juve Stabia, anche alla luce delle cifre pesanti bloccate nei contratti dei tre.
In questo contesto risuonano le parole di Fabio Caserta, che al termine della gara col Bassano ha affermato senza mezzi termini di non volere in squadra elementi che vedono la Juve Stabia come un ripiego o che non hanno voglia di sudare la maglia gialloblú; idee analoghe per la tifoseria stabiese. Una città ed uno spogliatoio che non vogliono nè prime donne nè calciatori scontenti, insomma.

Queste dinamiche non semplici stanno condizionando il mercato delle Vespe; da quanto raccolto dalla nostra redazione, infatti, la società avrebbe già da tempo bloccato una punta di valore, non ancora ufficializzata a causa della resistenza di alcuni elementi alla possibilità di rescindere o di spalmare l’ingaggio.
A penalizzare ulteriormente la Juve Stabia in questa situazione vi è la regola degli over: per le Vespe infatti in rosa al momento ci sono 17 over.

L’Angolo doi Samuelmania – Audi Cup, buona la prima!

L’Angolo doi Samuelmania – Audi Cup, buona la prima!

Audi Cup, prima partecipazione per il calcio Napoli a questo torneo prestigioso con partecipanti di livello mondiale come Atletico Mardrid, Bayern Monaco e Liverpool. Il Napoli ha affrontato nella prima sfida l’Altletico Madrid, squadra in campo molto cattiva soprattutto per qualche entrata su Ounas molto pericolosa. Il Napoli va in vantaggio con Callejon ma non basta perchè il risultato si capovolge 2-1 per gli spagnoli. La seconda partita, il Napoli, l’affronta contro i padroni di casa del Bayern Monaco e dopo 90 minuti esce a testa alta con un grande risultato, quello di 2-0 con goal di Koulibaly Giaccherini. Da sottolineare, nel primo tempo, delle ottime parate di Luigi Sepe. Nel secondo tempo, dentro Rafael che ha disputato anche lui una buona gara. Bisognerebbe puntare su questi ragazzi che lavorano ogni giorno per un posto da titolare e un’opportunita per mettere in mostra il loro valore.

a cura di Samuele Esposito

Debutto al San Paolo per il Napoli contro l’Espanyol: biglietti in vendita dalle ore 15

I biglietti per la gara amichevole SSC Napoli – RCD Espanyol che si disputerà il 10 Agosto 2017 ore 21.00 presso lo Stadio San Paolo di Napoli saranno posti in vendita a partire da giovedì 3 agosto ore 15:00.
I tagliandi potranno essere acquistati presso tutti i punti vendita Listicket. Per tale evento non è consentito il cambio utilizzatore.

Questi i prezzi :
Tribuna d’ Onore € 50,00
Tribuna Posillipo € 30,00
Tribuna Nisida € 20,00
Tribuna Family € 10,00 / € 5,00 (tariffa ridotta)
Distinti € 14,00
Curve € 8,00

 

Da sscnapoli.it

UFFICIALE – Ancora un’esperienza in Serie B per Luperto: il difensore va in prestito all’Empoli

“L’Empoli Fc comunica di aver acquisito a titolo temporaneo dalla Ssc Nappoli le prestazioni del calciatore Sebastiano Luperto”. Questo il tweet del club toscano che ufficializza difatti l’acquisto del difensore azzurro. Ennesima esperienza in prestito in Serie B dopo quella della scorsa stagione alla Pro Vercelli.

Strage di Bologna : «Le mele marce dello Stato» e lo struggente racconto dei coniugi Agostino

Ieri 2 agosto 2017, alla comunale Villa Ragno di Santa Teresa di Riva (ME), c’è stato un dibattito in ricordo della Strage di Bologna avvenuta 37 anni addietro (e per la quale sono stati condannati dei membri del gruppo di estrema destra Nuclei Armati Rivoluzionari), organizzato dall’Associazione Onofrio Zappalà, quest’ultimo giovane di Sant’Alessio Siculo (ME) emigrato a Bologna per lavoro, che quel fatidico giorno si trovava alla stazione dei treni con la nuova divisa da ferroviere e in attesa della fidanzata, quando scoppio la bomba che uccise insieme a lui altre 84 persone e 200 feriti.
Al dibattito ha partecipato la dr.ssa Agnese Moro, figlia di Aldo Moro (ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio del 1978 in via Caetani a Roma) e i coniugi Vincenzo e Augusta Agostino.
Quando i genitori Agostino hanno raccontato la drammatica vicissitudine dell’uccisione, sotto i loro occhi, in quel 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini, del figlio poliziotto Nino, insieme alla giovane nuora Ida Castellucci incinta di cinque mesi, è calato tra il pubblico un silenzio tombale, tanto erano struggenti le loro parole.
I fatti esposti erano così dolorosamente reali da inchiodare chiunque ascoltasse.
Un tema del loro tragico racconto si potrebbe titolare “Le mele marce dello Stato”.
Ancora oggi attendono Verità e Giustizia.
Qui di seguito un link dell’intervento dei coniugi Agostino. Il link è tratto dalla pagina pubblica facebook di una persona presente al dibattito https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1635306759821303&id=373704539314871
Adduso Sebastiano