10.5 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 5668

La fotogallery di Fidelis Andria vs Juve Stabia (3-3)

Guarda le foto di Fidelis Andria vs Juve Stabia realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci racconta così il pareggio all’esordio in campionato delle Vespe allenate dal duo Caserta – Ferrara con i ragazzi di Mister Loseto allo stadio Degli Ulivi di Andria.

Fidelis Andria (4-2- 4): Maurantonio; Tirincello, Allegrini, Rada, Curcio; Piccinni, Mattera; Barisic (35’ s.t. Bottalico), Croce (24’ s.t. Minicucci), Scaringella (46’ s.t. De Giorgi), Lattanzio.

A disposizione: Antonacci, Cilli, De Giorgi, Pipoli, Cfarku, Minicucci, Ippedico, Celli, Di Cosmo, Paolillo.

All. Loseto.

Juve Stabia (4-3- 3): Zanotti; Nava (35’s.t. Dentice), Morero, Redolfi (30’ s.t. Atanasov), Crialese (21’ s.t. Allievi); Viola, Capece, Mastalli; Berardi (21’ Matute), Paponi (34’ s.t. Costantini), Lisi.

A disposizione: Bacci, Polverino, Dentice, Atanasov, Costantini, Bachini, Strefezza, Rosafio, Calò.
All. Ferrara.

ARBITRO: Daniele Viotti di Tivoli.

Assistenti: Fernando Cantafio di Lametia Terme – Gaetano Massara di Reggio Calabria.

Note: Minuto di raccoglimento prima della partita per le vittime di Ischia
Ammoniti: Crialese, Morero, Redolfi, Allegrini, Atanasov.
Espulso: 18’ s.t. Viola per fallo ritenuto grave da Viotti, gomito alto su Matera.
Corner: 6-2.

Recuperi: 3’ – 6’

Le vespe si presentano in campo con tante novità rispetto agli ultimi test estivi, in porta Zanotti è preferito a Bacci, a centrocampo Capece a Calò e in attacco c’è Lisi e non Strefezza con Atanasov e Allievi in panchina in difesa.

Parte meglio la Fidelis che dopo un’ammonizione di Crialese al 7′ per intervento da tergo in ritardo su Lattanzio, segna il vantaggio al 10’ per un incredibile errore difensivo del duo Capece-Zanotti con il primo che sulla pressione di Croce dà palla indietro a Zanotti che sbaglia lo stop di un pallone difficile e Scaringella ne approfitta segnando l’1-0 su un mezzo rimpallo. Capece rincuorato a centrocampo da Viola.

Al 32’ arriva l’episodio positivo per le Vespe con Berardi che supera un paio di avversari sulla destra, prova ad entrare in area di rigore, crossa al centro dove Paponi è strattonato da Allegrini e finisce a terra. Per Viotti è rigore con ammonizione del difensore tra le proteste del pubblico locale. Dopo 80 secondi Paponi batte il rigore segnando l’1-1 tirando sulla destra di Maurantonio che intuisce ma non tocca il pallone.

Paponi si carica la squadra sulle spalle e al 40′ trova il tiro a giro che sorprende Maurantonio autore di una papera degna di “mai diregoal”.

Puntuale al 9’ arriva il pareggio: sul lato dell’incerto Nava, Curcio scambia al limite dell’area, crossa al centro, con Redolfi e Morero che non riescono a rinviare, consegnando un regalo a Barisic in piena area di rigore, con l’esterno pugliese che segna senza problemi il 2-2 grazie ad un tiro preciso che si infila nell’angolino alla sinistra di Zanotti, stavolta incolpevole.

Il 2-2 cambia l’inerzia del match, con Viotti che al 18’ espelle Viola per un gomito alto in difesa del pallone a centrocampo contro il solito Scaringella.

Però la Juve Stabia ci mette il cuore e Matute trova una grande giocata al 23’ servendo Mastalli il quale entra in area di rigore e spara un grandissimo diagonale che supera Maurantonio per la terza puntura delle vespe, nostantante l’inferiorità numerica. La Fidelis continua a provarci senza però mettere quasi mai in difficoltà la difesa gialloblè che però al 43’ deve arrendersi di fronte al super goal di Minicucci che trova l’incredibile goal del 3-3 con un tiro a giro dal vertice destro dell’area di rigore che si infila nell’angolino sinistro della porta difesa da Zanotti.

A cura di Giovanni Donnarumma

Buono l’esordio per la Juve Stabia che merita l’applauso convinto dei 30 supporters al seguito a fine partita.

 

EAV: ieri inaugura la funivia, oggi la sospende

0
Sembra una barzelletta, eppure è tutto vero: la funivia è stata inaugurata ieri e oggi è già chiusa

La giornata di ieri è stata caratterizzata dall’entusiasmo della riapertura della storica panarella, sottolineando la sua importanza  come attrattiva per ravvivare il turismo che la città delle acque e il monte Faito meritano.

Garantendo il suo pieno funzionamento fino ai primi di novembre, previo controllo ordinario del servizio attraverso un giro di prova eseguito ogni mattina, sembra che oggi ci siano stati problemi di natura tecnica. L’EAV ha comunicato il disservizio e la relativa chiusura per le prossime 24-48 ore, tempo necessario per trovare la soluzione all’imprevisto. Intanto ha predisposto un servizio automobilistico sostitutivo.

E’ stato enorme il disagio creatosi per gli utenti che volevano trascorrere una piacevole giornata sul Faito: molti sono stati costretti a prendere la propria auto o a rinunciare all’uscita che avevano organizzato, altri invece, che avevano già raggiunto la cima del monte, sono rimasti bloccati lì, lamentandosi del servizio sostitutivo che avrebbe impiegato circa 2 ore e non più 7 minuti.

 

a cura di Antonio Gargiulo

 

Si diffida da qualsiasi riproduzione o utilizzo del presente articolo senza citazione della fonte

 

Siracusa Calcio: “Il caso Sandomenico”

Siracusa Calcio: il Caso Sandomenico.

Ormai da giorni la rete è invasa da notizie su Salvatore Sandomenico, giocatore della Juve stabia, e del suo ipotetico passaggio con il Siracusa Calcio. Notizia poi smentita nella stessa giornata, ma veramente il calciatore è vicino alla società Aretusea?

La questione di Sandomenico è un po’ complicata tanto da poter portare il titolo: “Il Caso Sandomenico”. Procediamo con ordine: un contatto tra la società del Siracusa e il giocatore è avvenuto. Alcune testate giornalistiche però imputerebbero la Juve Stabia come colpevole delle nozze andate in fumo con la società siciliana. La questione però è ben diversa, infatti la colpa non sarebbe della società Campana.

Il Siracusa calcio aveva offerto una cifra inferiore rispetto a quella guadagnata da Sandomenico alla Juve Stabia. Questo però non è stato un problema per il giocatore,  infatti ha cercato la cifra rimanente alla società a cui ancora appartiene. Al rifiuto dei giallo ble di corrispondere una tale somma e la proposta di aiutarlo con una inferiore ha portato il giocatore ad un distacco  con il Siracusa.

L’arrivo di Sandomenico è però posto ancora in forse, perché il giocatore ad oggi non ha ricevuto nessun’altra offerta di altre squadre. Inoltre la societa delle vespe potrebbe interrompere ogni rapporto con il giocatore e quindi l’unica occasione al momento potrebbe essere solo la squadra Siciliana.

Il contratto di Sandomenico con la Juve Stabia terminerà il 30 giugno 2018, mentre l’attuale calciomercato terminerà il 31 agosto, nei prossimi giorni quindi potremmo avere la conferma del suo arrivo a Siracusa o della sua permanenza a Castellammare con destinazione Tribuna del Menti.

Salvatore Sandomenico è un giocatore che potrebbe fare la differenza nella squadra aretusea. La bravura del giocatore è nota ai più e potrebbe essere una strategica pedina all’interno della scacchiera siracusana.

A ogni essere umano è stata donata una grande virtù: la capacità di scegliere. Chi non la utilizza, la trasforma in una maledizione e altri sceglieranno per lui(Paulo Coelho)

Reina sempre più tentato dal PSG, i dettagli del contratto

0
Reina sempre più tentato dal PSG, i dettagli del contratto

Il Paris Saint-Germain dopo aver acquistato l’attaccante brasiliano Neymar dal Barcellona, vorrebbe avere nella propria scuderia anche il cartellino del portiere del Napoli Pepe Reina, e l’offerta recapitata alla società sarebbe di circa sei milioni di euro più il prestito del portiere Alphonse Areola.

Il contratto offerto a Reina sarebbe un biennale da quattro milioni di euro a stagione più bonus, con opzione per il terzo anno. Un’offerta che il portiere, come riporta l’edizione di oggi il quotidiano sportivo Corriere dello Sport, vorrebbe cogliere: “Una chance dopo il tramonto dei negoziati con il Napoli. Indizio ulteriore? I Reina non hanno ancora confermato l’iscrizione dei figli alla solita scuola privata“.

Incontro tra Reina e Sarri, il portiere non ha garantito la permanenza, il Napoli cerca un sostituto

0
Incontro al vertice tra Reina e Sarri, il portiere non ha dato garanzie sulla permanenza. Il Napoli si riattiva per  trovare un sostituto i papabili sono: Rulli e Rui Patricio

Il giornalista Rai Ciro Venerato ha dato importanti novità sul caso Reina ai microfoni di RaiSport: “Il portiere ha parlato con Sarri, gli ha detto che si sente di giocare ma non ha fornito garanzie sulla sua permanenza. Il Napoli si cautela, risentirà la società del Real Sociedad e Sporting Lisbona per Geronimo Rulli e Rui Patricio sperando di piazzare Rafael a una delle due società. C’è sempre l’ipotesi Karnezis, ma solo per sostituire Rafael e non Reina. Per quanto riguarda l’estremo difensore argentino, il Napoli è disposto a bloccarlo già adesso per il 2018 se Reina non passa al PSG“.

Juve Stabia – la carica di Mastalli: il meglio deve ancora venire

Alessandro Mastalli carica l’ambiente su Instagram

Il pareggio tra Andria e Juve Stabia ha sì lasciato alle Vespe un po’ di amaro in bocca per il gol subìto nel finale, ma ha anche mostrato la crescita della squadra di Caserta.

Tra i più positivi nella gara di ieri sicuramente Alessandro Mastalli, che con la sua rete ha regalato il momentaneo 3 – 2 alla Juve Stabia.

Il centrocampista ha celebrato su Istagram la rete con queste parole: Contento per il goal ma la strada è ancora lunga..lotteremo fino alla fine! #nonsimollamai #gruppounito #abbiamoappenacominciato #goal #emozioniuniche #24 #ilmegliodeveancoravenire.

Che il post del 24 sia anche un’indicazione sul suo futuro ancora a tinte gialloblù? Lo scopriremo tra pochi giorni, alla chiusura del calciomercato.

F1, GP Belgio 2017: Lewis Hamilton si impone dopo uno spettacolare duello con Sebastian Vettel. 4° Raikkonen. Classifiche

0

Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto il Gran Premio del Belgio, dodicesima prova del Mondiale F1 2017, centrando la quinta affermazione stagionale. Il 32enne di Stevenage, al termine di una gara tiratissima e sul filo dei nervi dal primo all’ultimo passaggio, ha preceduto il diretto rivale nella corsa al titolo, Sebastian Vettel (Ferrari). Sul podio con loro, ma ben distanziato al traguardo, un eccellente Daniel Ricciardo (Red Bull), a precedere Kimi Raikkonen (Ferrari) penalizzato nel corso del GP, e Valtteri Bottas (Mercedes). Ritirato l’idolo della folla accorsa numerosa nell’autodromo delle Ardenne, Max Verstappen (Red Bull) ad inizio gara, a causa di un nuovo problema di affidabilità.

In partenza le prime tre file mantengono le posizioni maturate in qualifica, con il solo Vettel che, presa la scia di Hamilton nell’allungo precedente all’Eau Rouge, prova ad attaccarlo alla staccata della curva 7, dopo il lungo rettilineo del Kemmel, non riuscendo a sopravanzare il rivale nella lotta al titolo, bravo a posizionarsi all’interno ed a difendere la propria posizione. Nelle retrovie della zona punti è spettacolare il duello tra Fernando Alonso (McLaren) e Nico Hulkenberg (Renault), che si sorpassano e controsorpassano per giocarsi la settima/ottava piazza, con lo spagnolo che di caparbietà ed astuzia riesce a guadagnarsi la posizione ai danni del tedesco, dovendo tuttavia cedere il passo al diretto rivale, nonché ai due piloti Force India, a causa di un motore Honda assolutamente non all’altezza della situazione. Sempre nei primi giri, al secondo per la precisione, da segnalare il primo ritiro del Gran Premio, con Pascal Wehrlein (Sauber) costretto a fermarsi ai box per un problema tecnico.

All’ottavo giro il primo colpo di scena, con l’idolo di casa (seppur gareggiante con licenza olandese) Verstappen, nuovamente costretto al ritiro per un problema di affidabilità, un’altra volta ancora riguardante la power unit Renault. Davanti, Hamilton e Vettel continuano a guidare la corsa con un ritmo pressoché identico, mentre i due finlandesi all’inseguimento, Bottas e Raikkonen, non riescono in tale fase a mantenere un passo paragonabile.

Tra i big, il valzer dei pit-stop lo avvia Hamilton, che al 12° passaggio monta gomma soft e, grazie a dei primissimi giri con lo pneumatico dalla banda gialla decisamente notevoli, riesce a mantenere agevolmente la prima posizione, sempre davanti a Vettel, Bottas e Raikkonen, anche loro su soft. Il finlandese della Ferrari viene penalizzato con uno stop&go al sedicesimo passaggio, per non aver rallentato a sufficienza in regime di bandiera gialla: per lui la corsa si complica notevolmente, precipitando dal 4° all’8° posto, compromettendo le sue chance di lottare quantomeno per l’ultimo gradino del podio.

Altre penalità viene cominata a Sergio Perez (Force India), che per aver tratto vantaggio dal taglio di una curva in fase di sorpasso viene sanzionato con 5 secondi, da scontare o nel pit-stop successivo oppure, in alternativa, da accumulare al tempo finale di gara.

Hamilton e Vettel continuano ad essere separati da poco più di un secondo di margine, con il tedesco della Ferrari che rientra particolarmente pimpante dalla sosta, ricucendo buona parte del gap accumulatosi dopo la fase ai box.

Un contatto fratricida tra Esteban Ocon e Perez, nuovamente protagonisti di un duro scontro all’Eau Rouge, porta all’ingresso della safety-car al passaggio numero 30, dando il via ad un nuovo giro di pit-stop ai box. Ferrari effettua una strategia decisamente aggressiva, montando le ultrasoft ad entrambi i piloti a differenza di Mercedes, che sceglie la più prudente soft. Come prevedibile, il tedesco della Ferrari prova subito alla ripartenza ad attaccare il 32enne britannico, venendo tuttavia respinto nuovamente in fondo al rettilineo del Kemmel. Nel medesimo punto, invece, Ricciardo e Raikkonen, anche grazie ad uno pneumatico più prestazionale, superando nel medesimo istante Bottas.

La top-5 resta immutata: Hamilton trionfa per la terza volta a Spa, ricucendo il gap nella classifica generale su Vettel (2°), davanti ad un ottimo Ricciardo, Raikkonen e Bottas.

Sul terzo gradino del podio sale Daniel Ricciardo, ottimo quarto posto per Kimi Raikkonen che ha dovuto scontare una penalità di 10 secondi mente l’altra Mercedes di Valtteri Bottas è soltanto quinta.

Di seguito l’ordine di arrivo del GP del Belgio 2017, prova del Mondiale 2017 di Formula Uno.

1. Hamilton
2. Vettel
3. Ricciardo
4. Raikkonen
5. Bottas
6. Hulkenberg
7. Grosjean
8. Massa
9. Ocon
10. Sainz
11. Stroll
12. Kvyat
13. Palmer
14. Vandoorne
15. Magnussen
16. Ericsson
17. Perez
18. Alonso
19. Verstappen
20. Wehrlein

CLASSIFICA GP BELGIO F1 2017 (TOP TEN):

1° Hamilton (Gran Bretagna-Mercedes)
2° Vettel (Germania-Ferrari)
3° Ricciardo (Australia-Red Bull)
4° Raikkonen (Finlandia-Ferrari)
5° Bottas (Finlandia-Mercedes)
6° Hulkenberg (Germania-Renault)
7° Grosjean (Francia-Haas)
8° Massa (Brasile-Williams)
9° Ocon (Francia-Force India)
10° Sainz (Spagna-Toro Rosso)

F1, Classifica Mondiale costruttori 2017

La Mercedes rafforza il primato: +44 sulla Ferrari dopo il GP del Belgio

POS TEAM PTS
1 MERCEDES 392
2 FERRARI 348
3 RED BULL RACING TAG HEUER 199
4 FORCE INDIA MERCEDES 103
5 WILLIAMS MERCEDES 45
6 TORO ROSSO 40
7 HAAS FERRARI 35
8 RENAULT 34
9 MCLAREN HONDA 11
10 SAUBER FERRARI 5

oasport

Gran Finale del Premio Capri Danza International

Gran Finale con il direttore artistico Luigi Ferrone, Corona Paone e i ballerini

È calato il sipario sull’ultima delle tre serate che ha visto il Premio Capri Danza International, ancora una volta, al centro della scena mondiale tersicorea.

Con il sostegno e il contributo della Regione Campania e del Comune di Capri, il direttore artistico Luigi Ferrone ha organizzato, nello splendido scenario della Certosa di San Giacomo a Capri, grazie anche al sostegno del Mibact indirizzato alla valorizzazione dei monumenti, la grande musica e la grande danza con alcuni degli interpreti più importanti della scena Internazionale.

La serata d’apertura ha visto le note della Real Cappella Napoli con la premiazione dei direttori Filippo Zigante e Riccardo Canessa.

Nella seconda serata Venerdì 25 agosto conduttrice Veronica Maya noto volto televisivo e la madrina ospite Noella Pontois dall’Opèra de Paris che ha ricevuto il Premio alla Carriera dal Sindaco Gianni De Martino. A seguire la grande danza con i ballerini provenienti dai più famosi teatri italiani e stranieri come il Boston Ballet, Monte Carlo, Aterballetto, Opera di Vienna.

Infine nella’ultima serata finale, quella del 26 agosto, con il “​ Don Chisciotte Suite ​”​ , balletto in unico atto per le coreografie di Marius Petipa, sotto la rielaborazione attenta di Corona Paone ​.

Sul palcoscenico della Certosa di San Giacomo Petra Conti nel ruolo di Kitri, Eris Nezha ètoile del Boston Ballet nel ruolo di Basilio; nel ruolo di Espada Emanuele Torre, nel ruolo di Mercedes Simona Mirarchi, le amiche saranno interpretate da Sara Gison e Rossella Gallo, mentre il Corpo di ballo sarà formato da Giusy Battista, Rosaria Avolio, Benedetta Comandini, Pia Tafuri, Eleonora Del Piano, Andrea De Felice, Giovanni Traetto, Mattia Tortora, Salvatore Esposito, Alfonso Donnarumma, Giuseppe Aquila, Crown Ballet Company. Ad aprire una piece contemporanea con Hektor Budlla e Noemi Arcangeli dell’Aterballetto.

Ma la kermesse artistica non finisce con il Premio Capri Danza alla Certosa perché continua con diversi appuntamenti con l’arte negli “Itinerari teatrali” sull’isola di Capri nel mese di ottobre. Il primo degli itinerari sarà “L’arrivo di Re Francesco I sull’isola”, per continuare con “La visita notturna al Cimitero di Capri”, a seguire “Matrimonio al Chiaro di Luna” .

L’ultimo appuntamento è fissato per il 13 ottobre con “La Vita certosina tra silenzio, lavoro e preghiera”.

Dichiarazioni di Eusebio Di Francesco nel post Roma Inter: “Risultato bugiardo” (VIDEO)

Tre pali, un rigore negato e una buona dose di sfortuna: Eusebio Di Francesco dopo la sconfitta contro l’inter, in sala Stampa esprime il rammarico per una gara che poteva chiudersi in maniera diversa 

Roma- Mentre intorno alla Roma si apre un nuovo caso, il caso Schick, pronto ad indossare i colori giallorossi ma bloccato dalla nuova offerta del Napoli, Eusebio Di Francesco in conferenza stampa, dopo la bruciante sconfitta contro l’Inter, dichiara: “Risultato bugiardo. Siamo stati sfortunati”.

VIDEO Conferenza Eusebio Di Francesco

Il pareggio arriva mentre la Roma dominava. Un primo gol subito dai giallorossi in maniera un po’ ingenua, dopo aver dominato tutto il primo tempo e mezz’ora della ripresa.

Cosa non ha funzionato stasera secondo Di Francesco.

“Un po’ sfortunati. Siamo tutti un po’ meno felici, ma io posso solo attaccarmi alla prestazione, il risultato è veramente bugiardo per quello che si è visto per i primi 75 minuti. Abbiamo giocato bene per 75 minuti. Dopo i tre pali forse gli avversari hanno capito che questa era la partita che dovevano vincere”. E aggiunge: “La differenza è che i nostri errori li abbiamo pagati profumatamente, loro anche hanno sbagliato, ma non hanno pagato come noi”.

Analisi di una sconfitta.

“Nel finale, se ti sbilanci un po’,  rischi anche qualche contropiede ed è inevitabile poi che rischi di prendere qualcosa in più quando sei sotto di 1-2 gol. Se nella linea hai lavorato bene per 70 minuti, concettualmente si vede che ci sono dei concetti su cui i giocatori stanno lavorando e che stanno cercando di applicare. Sul primo gol abbiamo commesso un errore di linea. È ovvio che c’è stato qualche margine di errore:chi sbaglia meno vince, noi purtroppo abbiamo sbagliato qualche ripartenza e qualche palla di troppo.

Ci può stare anche un calo fisico verso la fine per cui abbiamo subito i due gol nel finale. In ogni caso il risultato è bugiardo rispetto ad una Roma che ha dominato gran parte della gara”.

Come correre ai ripari per le prossime gare.

“Lavoreremo sugli ultimi 20 minuti non tanto dal punto di vista tecnico e tattico ma soprattutto dal punto di vista mentale perché ho giocatori di tale esperienza. Io chiedevo equilibrio in campo: eravamo padroni del campo nel secondo tempo, pressavamo, ripartivamo… le partite vanno chiuse e noi ma non siamo stati abbastanza cinici e determinati nel chiuderla, e poi l’errore era dietro l’angolo”.

Anche Spalletti riconosce il buon gioco della Roma: “Dopo il pareggio abbiamo acquistato più fiducia, nel secondo tempo abbiamo fatto meglio a prescindere dal primo tempo. Siamo stati in campo in maniera più equilibrata e abbiamo costruito meglio mentre nel primo tempo abbiamo costruito poco. La Roma ci ha tentato quest’aggressione e a volte ce l’ha strappata. L’ho detto anche a Di Francesco, sono stati sfortunati.

Potevamo pagare una pena infinita: loro per poco non sono andati sul 2 a 0 su qualche palla persa. Ma nonostante abbiamo perso tutti questi palloni abbiamo continuato a cercare la vittoria senza perdere di vista l’obiettivo.  Abbiamo poi iniziato a pressare e abbiamo segnato e si sa che i gol sono importanti per un risultato finale di una partita”.

Sul mercato della Roma Eudebio Di Francesco non si sbilancia: sono in attesa di un nuovo calciatore, forse alla Roma manca effettivamente un titolare importante, ma Di Francesco non conferma né smentisce che abbia dato indicazioni alla società che la difesa della Roma vada bene così.

Maria D’Auria

copyright-vivicentro

Mixed Zone. Diego Perotti commenta un risultato beffardo dopo la sconfitta contro l’Inter (VIDEO)

Sfortuna e tre pali, forse un rigore su Perotti ma negato dal direttore di gara, poi il cedimento finale. Diego Perotti in mixed zone nel post Roma-Inter

Roma- Dopo la sonora sconfitta all’Olimpico, incontriamo Diego Perotti in mixed zone che commenta così il risultato: “Non abbiamo avuto la fortuna che abbiamo avuto a Bergamo, stasera abbiamo giocato meglio e abbiamo tirato tante volte in porta ma non siamo riusciti a trovare la vittoria”.

VIDEO Intervista Perotti Mixed Zone

TRE DOMANDE A DIEGO PEROTTI…

A proposito dell’episodio da rigore non concesso Perotti dichiara: “Io posso dire poco ma posso dire che il rigore c’era. Abbiamo visto una settimana prima di iniziare il campionato è venuto un arbitro per mostrare come si lavora con questa tecnologia, quante tv hanno e quanti arbitri guardano la partita  per non sbagliare e invece hanno sbagliato quindi penso che c’è da lavorare tanto ancora”.

Questa sconfitta può creare dei problemi psicologici alla Roma?

No, assolutamente no, non entra neanche nella testa di nessuno. È la seconda giornata di campionato, abbiamo giocato meglio di loro, non siamo stati fortunati. Abbiamo fatto un passo indietro quando abbiamo pareggiato ma non abbiamo giocato contro una squadra di serie C, loro giocano bene ma prendere tre pali… c’è abbastanza sfortuna. C’è sicuramente da migliorare, ora ci sarà la sosta per riposare e poi per fare meglio contro la Sampdoria”.

Sugli schemi di gioco: “Penso che da una settimana all’altra abbiamo migliorato tanto, non è facile cambiare sistemi e modo di giocare, soprattutto per me che ho cambiato posizione”.

Infine conclude: “Per me squadra in cui gioco è sempre la squadra più forte ed ho l’allenatore più forte”.

Maria D’Auria

copyright-vivicentro

Insigne a caccia della Spagna: prima un gol all’Atalanta, poi uno per Ventura

Insigne a caccia della Spagna: prima un gol all’Atalanta, poi uno per Ventura

Insigne va a caccia del primo gol stagionale al San Paolo, appuntamento stasera contro l’Atalanta. A casa sua e’ un’altra cosa, innanzitutto perche’ c’e’ da chiudere alla grande il mini-ciclo iniziato con i preliminari e che si concludera’ in terra di Spagna. A lui si aggrappera’ pure Ventura, che l’ha convocato per la sfida contro le “furie rosse” di sabato 2 settembre a Madrid: l’Italia si gioca l’accesso ai Mondiali dalla porta principale, evitando magari le forche caudine degli spareggi. Insigne ci sara’ ed e’ difficile immaginarlo in panchina, in Spagna si deve vincere perche’ la differenza reti non e’ dalla parte nostra. Tra i sottoscrittori del famoso patto scudetto, in campo e fuori ha dimostrato maturita’ e costanza di prestazione, quello che in passato gli faceva difetto. L’Europa si e’ accorta di lui, gli avversari lo temono, l’Uefa lo celebra, il Barcellona avrebbe fatto addirittura un pensierino al talento di Frattamaggiore per sostituire Neymar. Facendo salire la quotazione: oggi il fantasista di Sarri viene valutato 100 milioni. Lo riporta Il Mattino.

Il Napoli ci riprova per Schick, ma il ceco vuole la Roma

Il Napoli ci riprova per Schick, ma il ceco vuole la Roma

Questi sono giorni decisivi per il mercato: il Napoli ha provato ad inserirsi per Schick, il gioiellino della Samp offrendo venti milioni piu’ i cartellini di Zapata e Strinic. Affare impossibile da portare a termine per la volonta’ del ceco di giocare a Roma dove di base la concorrenza e’ minore rispetto a Napoli. Lo riporta Il Mattino.

Rinnovo Ghoulam, offerta sontuosa del Napoli

Rinnovo Ghoulam, offerta sontuosa del Napoli

Nel Napoli ci sono due situazioni che il presidente Aurelio De Laurentiis ed il suo direttore sportivo Cristiano Giuntoli devono affrontare. Una riguarda il portiere spagnolo Pepe Reina, l’altra invece il terzino sinistro algerino Faouzi Ghoulam.

Il Corriere dello Sport prova a fare il punto della situazione: “Prosegue anche la trattativa per il rinnovo di Ghoulam: sontuosa l’offerta del club azzurro, con ingaggio da top e clausola da 25 milioni di euro circa valida per l’estero. Il vero nodo: è l’ammontare della finestra d’uscita a non convincere il mancino d’Algeria. Si discute. Con ottimismo”.

Napoli-Atalanta, le scelte di Sarri: tre ballottaggi e Zielinski dall’inizio

Napoli-Atalanta, le scelte di Sarri: tre ballottaggi e Zielinski dall’inizio

Alle 20.45 ci sarà il calcio di inizio di NapoliAtalanta, seconda giornata di campionato, e la Gazzetta dello Sport propone la formazione della sfida. Nel 4-3-3 di Maurizio Sarri ci sarà Christian Maggio a destra, vista la squalifica di Elseid Hysaj, mentre a centrocampo Piotr Zielinski viene dato titolare così come Dries Mertens al centro dell’attacco.

Tre i ballottaggi: Mertens in vantaggio su Milik, Zielinski su Allan e Raul Albiol su Vlad Chiriches.

Nell’Atalanta, invece, 3-4-1-2 con un altro tris di ballottaggi per Gasperini: Kurtic, Petagna e Cristante sono in vantaggio su Ilicic, Cornelius e De Roon.

Reina si prepara per il San Paolo, ma pensa all’offerta del Psg

Reina si prepara per il San Paolo, ma pensa all’offerta del Psg

Prima s’arrampica in palestra sulla parete con i riferimenti luminosi, un esercizio per l’attivazione muscolare. Poi va in campo per la parte atletica e quella tecnico-tattica con i compagni. Reina suda nell’allenamento di rifinitura a Castel Volturno, stasera c’e’ il match con l’Atalanta e lui sara’ in campo. Ma e’ chiaro che la sua testa in questo momento non puo’ essere libera vista l’allettante prospettiva di trasferirsi al Psg (contratto di 3.5 milioni per due anni con opzione sul terzo) bloccata dal club azzurro che non intende cederlo.

Il Mattino scrive: “A Reina e’ arrivata un’offerta di quelle irrinunciabili e infatti l’ha presa in considerazione, ma il Napoli ha stoppato sul nascere l’operazione informando il Psg, l’agente dello spagnolo Quilon e ovviamente Pepe. Il colloquio con il ds Giuntoli, poi quello con Sarri: non c’e’ intenzione di privarsi di lui, e’ stato individuato dal tecnico come portiere indispensabile per il suo progetto e poi c’e’ grande difficolta’ a trovare un sostituto all’altezza. Ecco perché la sua voglia di tenere presente l’offerta del Psg non ha fatto piacere ne’ all’allenatore del Napoli, ne’ ai compagni di squadra. Il patto per lo scudetto, la voglia di lanciare insieme un’altra sfida e di restare anche se a scadenza fino al termine della stagione: la notizia di un suo possibile passaggio ai francesi e’ stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno. La situazione resta calda fino alla conclusione del mercato, fissata per giovedi sera”.

Il Podio Gialloblù di Fidelis Andria – Juve Stabia 3 – 3

Esordio spettacolare ma condito da un pizzico di rammarico per la Juve Stabia, che impatta 3 – 3 sul campo della Fidelis Andria

PODIO

Medaglia d’oro: a Daniele Paponi, mattatore della serata gialloblù. Il nuovo numero 10 della Juve Stabia appare subito tirato a lucido e conferma quanto di buono fatto vedere in Coppa contro l’Ascoli. Paponi conquista con furbizia il rigore che trasforma, rimettendo in gara le Vespe e, dopo pochi minuti, ribalta il risultato con una perla a metà: il destro a giro del 10 è perfetto, non come l’intervento di Maurantonio che aiuta la palla a finire in rete. Reti a parte, per Paponi uno “stare nella partita” costante che lascia ben sperare per il futuro. Come da noi auspicato, la sua parabola potrebbe emulare quella di Tomas Danilevicius (CLICCA QUI).

Medaglia d’argento: ad Alessandro Mastalli, subito decisivo. Solo tra pochi giorni sapremo se la sua rete allontanerá le voci di mercato o le accentuerà, ma nel frattempo Mastalli risponde presente nel momento più importante. Juve Stabia in 10 uomini ed in difficoltà quando la rasoiata mancina del suo golden boy riporta in vantaggio i gialloblù. Prestazione poco appariscente ma concreta di Mastalli, bravo anche a saper soffrire insieme alla squadra negli ultimi, rischiosi, minuti di gara.

Medaglia di bronzo: nonostante il rosso, a Luigi Viola. Il centrocampista napoletano è un misto di qualità e quantità già imprescindibile per le Vespe. Il 15 va in pressing, recupera palloni, si propone con inserimenti perfetti e smista palloni per i compagni (perfetta la parabola per il colpo di testa di Berardi su cui Maurantonio si supera). Il gomito largo che porta alla sua espulsione è un gesto sicuramente ingenuo, ma causato dal fallo reiterato, prolungato ed antisportivo di Scaringella ai danni di Viola, ma inspiegabilmente non sanzionato dal direttore di gara. La sua assenza nei prossimi match si farà sentire.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Luca Zanotti, che bagna il suo esordio in campionato con un errore appariscente. Il primo gol della Fidelis Andria è innescato dal controllo difettoso del portiere stabiese, che impatta male la palla non semplice di Capece. Infortunio che può capitare e che non deve condizionare le prossime prestazioni di Zanotti.

Medaglia d’argento: a Carlo Crialese, poco propositivo. Il terzino sinistro ex Bassano spinge poco, forse anche condizionato dal giallo ingenuo e pesante rimediato dopo pochi minuti, e non riesce a essere incisivo come è nelle sue qualità. Qualche errore di troppo anche in fase di appoggio per il numero 14 ma buona le generosità messa in campo.

Medaglia di bronzo: a Francesco Lisi, che cede proprio a pochi minuti dal termine. L’esterno romano è meno esplosivo del solito, anche non ben servito sulla corsa dai compagni, e non riesce a martellare la difesa pugliese come è in grado di fare. Lisi offre al solito una abnegazione ammirevole, anche in fase difensiva, ma proprio una sua disattenzione, o cedimento fisico, lascia privo di ostacoli il sinistro della vita di Minicucci, che a due minuti dal termine insacca le Vespe ristabilendo la parità. Considerando i kim macinati da Lisi può capitare; peccato che l’episodio sia stato capitalizzato al massimo dagli avversari.

Russia 2018, i convocati del ct Ventura (Giovanni De Falco)

0

Russia 2018, i convocati del ct Ventura: fuori Gagliardini, riconfermati Montolivo e Pellegrini, si rivede Perin.

Il cammino della Nazionale verso Russia 2018 passa per le due sfide in programma il 2 e 5 Settembre, rispettivamente contro Spagna e Israele. Sarà proprio lo scontro diretto contro le furie rosse di Jolen Lopetegui a decretare con ogni probabilità la vincitrice del girone; entrambe al primo posto con 18 punti. Gli uomini di Ventura, però, saranno costretti a giocarsi il tutto per tutto e fare bottino pieno al Santiago Bernabeu; gli spagnoli infatti vantano una differenza reti di +4 ed un pareggio sarebbe del tutto inutile, con gli azzurri che a quel punto sarebbero costretti a giocarsi la qualificazione ai prossimi mondiali passando per gli spareggi (è la prima volta nella storia che ad accedere direttamente alla fase finale di un mondiale è soltanto la prima classificata di ogni girone). I convocati :

Portieri: Buffon, Donnarumma, Perin

Difensori: Astori, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Conti, Darmian, Spinazzola, Rugani.

Centrocampisti: De Rossi, Montolivo, Verratti, Pellegrini, Parolo

Esterni: Bernardeschi, Candreva, El Shaarawy

Attaccanti: Belotti, Immobile, Insigne, Gabbiadini, Eder

Giovanni De Falco

Gli immigrati e il piano Minniti: se dalla paura può nascere nuova energia

0

Se i migranti che hanno diritto e restano in Italia fossero utilmente occupati, la loro domanda diventerebbe un dato positivo

Sul nostro giornale di ieri c’erano molti e ottimi articoli sui vari ma tutti attuali argomenti, a cominciare da quello di Ezio Mauro, su ciò che è accaduto giovedì in piazza Indipendenza, cioè al centro di Roma.

Su questi argomenti tornerò, avendo parlato a lungo questa mattina (sabato) con il ministro dell’Interno, Marco Minniti. Ma prima debbo confessare ai lettori che il tema che più mi ha interessato è stato quello esaminato da Alberto Asor Rosa sul prolungamento della scuola media superiore.

Tutte le materie, secondo lui, debbono estendere il loro insegnamento a quanto di nuovo è accaduto nella cultura italiana nel corso del Novecento; un secolo che la scuola attuale non tratta, fermandosi ai suoi inizi. Eppure i fatti scientifici, letterari, politici accaduti durante quel secolo che ci precede ormai da 17 anni sono di massima importanza. Ci fu una crisi politica ai suoi inizi, poi superata positivamente. Ci fu nel costume della borghesia altolocata la Belle Époque in tutta Europa. Ci fu la Prima e poi, dopo vent’anni, la Seconda guerra mondiale, con la nascita del Fascismo e del Nazismo che provocarono la guerra e poi la persero e caddero ideologicamente e fisicamente. Ci fu, esattamente un secolo fa la Rivoluzione bolscevica con tutto quello che comportò in Russia, in Cina, in Vietnam e in tutto il mondo. Durò settant’anni, poi cadde anche quella.

Insomma lo chiamano, non so perché, il secolo breve, ma sbagliano: il Novecento è stato un secolo lunghissimo e va studiato con estrema attenzione per quanto riguarda l’Italia, l’Europa e le Americhe, cioè l’Occidente che più da vicino ci riguarda, anche se ora ci troviamo di fronte a una società globale che coinvolge il mondo intero, a cominciare da quello tecnologico e terminare con quello religioso.

Ha quindi piena ragione Asor Rosa: i giovani debbono estendere a tutto il Novecento la loro cultura per poi specializzarsi, cercare lavoro e vivere in una società tutt’altro che tranquilla, anzi sconvolta da fenomeni emergenziali che turbano profondamente il mondo, le singole nazioni, i ceti sociali, e le singole persone.

Asor Rosa, da buon docente e romanziere, guarda soprattutto alle sue materie che nel Novecento e in Italia sono rappresentate da molti nomi. Tuttavia non posso trattenermi oltre su questo aspetto del nostro Novecento: stanno avvenendo fenomeni sociali di estrema emergenza che richiedono di essere affrontati a causa del dolore che creano e diffondono in tutti i Paesi e nel nostro che più ci riguarda.

Concludo: questa sorta di inquietudine è contenuta in un brano dantesco che descrive quanto sta avvenendo intorno a lui. È il canto VI del Purgatorio. Leggetelo e pensateci.

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!
e ora in te non stanno senza guerra
li vivi tuoi, e l’un l’altro si rode
di quei ch’un muro e una fossa serra”

Mi sembra che il Poeta di otto secoli fa sia maledettamente attuale.

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, era reduce da un incontro assai complicato (diciamo così) con i sindaci delle città principali della Libia tripolitana, concluso bene, a quanto mi ha detto. Ma il tema con me era ovviamente del tutto diverso: gli scontri tra “rifugiati” e polizia di giovedì, tipici di una situazione emergenziale esistente in tutto il Paese ma con diversi gradi di intensità.

Naturalmente la polizia dipende dal ministro dell’Interno per ragioni d’ordine pubblico ed è anche tenuta ad attuare le sentenza della magistratura, nel caso in questione la magistratura aveva disposto che un palazzo nei pressi di piazza Indipendenza, abitato da rifugiati da oltre quattro anni, fosse sgomberato e reso ai proprietari.

Di qui l’operazione e gli scontri con la polizia. Chi sono i cosiddetti “rifugiati”? Provengono da ex colonie italiane: la Somalia, l’Eritrea, l’Etiopia, e hanno perciò un trattamento speciale: sono ospitati in spazi disponibili e vengono anche aiutati a trovar lavoro. Da chi? Dai sindaci di quelle città e anche — se si possono dislocare in comuni della stessa regione — dal governatore della medesima.

Le cose tuttavia non sono andate così. Anzitutto i rifugiati sono aumentati di numero (più che raddoppiati) da altri immigrati ai quali i rifugiati hanno fatto spazio, guadagnandoci qualche euro giornaliero. Quei locali sono stati tempo fa requisiti per quattro anni, dopo i quali i proprietari hanno ottenuto apposita sentenza esecutiva del tribunale e la polizia ha avuto il compito istituzionale di farla eseguire.

Nei suddetti quattro anni prima il commissario e poi il sindaco di Roma avrebbero dovuto trovare altri alloggi e aiutare i rifugiati a trovar lavoro e insomma a campare, ma non hanno fatto nulla. In particolare questo compito sarebbe spettato a Raggi, eletta sindaco oltre un anno fa e quindi in vista della scadenza contrattuale del palazzo in questione, ma Raggi non ha fatto assolutamente nulla. Questa è la tipica situazione di emergenza che incoraggia la malavita di ogni tipo, perfino quella che fa capo all’Isis. In Italia per fortuna la malavita religiosa dell’islamismo Isis non ha ancora operato: la sorveglianza del ministro dell’Interno è estremamente vigile e speriamo che continui così. Ma episodi apparentemente marginali come quello di giovedì scorso sono estremamente sgradevoli e aggiungono emergenza a emergenza e paura a paura.

Fin qui le parole del ministro, il quale ovviamente è consapevole che le sue responsabilità vanno ben oltre le competenze fissate dalla legge. Vanno ben oltre perché Minniti è abituato ad accollarsi il bene pubblico al di là di quanto gli spetta. Ha già preparato un documento con norme appropriate per evitare che la paura si diffonda rendendo il Paese praticamente ingovernabile.

Che cos’è la paura? L’ho chiesto al ministro. Ecco la sua risposta: di fronte a situazioni che rendono la vita pubblica e privata ingovernabile, si diffonde tra i cittadini e nell’opinione pubblica il timore che si vada di peggio in peggio. Ci sono movimenti populisti che alimentano quella paura spingendola verso posizioni antidemocratiche. Ma ci sono altri partiti che spingono invece i cittadini a utilizzare la paura per alimentare politiche positive e pacificative nei confronti dei rifugiati e di quanti chiedono asilo e aiuto.

Il ministro sta formulando un programma generale che partirà dal Viminale come centro operativo, appoggiandosi ai governatori regionali e soprattutto ai sindaci, nonché a una politica europea nei confronti delle immigrazioni. La paura insomma deve diventare un elemento positivo trasformandosi in energie operative, pubbliche e private. Può perfino trasformarsi in un elemento che rafforzi l’economia dell’Europa e dell’Italia.

A questo proposito Minniti ha avuto parole di consenso verso quanto ha detto Mario Draghi alla conferenza dei banchieri centrali a Jackson Hole: l’offerta di beni e servizi sta aumentando in tutto l’Occidente e in qualche modo in tutto il mondo. In Cina, più dell’offerta conta la domanda e quindi i consumi. Non sarebbe opportuno che anche in Italia l’aumento della domanda si affiancasse a quello dell’offerta? Se i migranti che hanno diritto e restano in Italia fossero utilmente occupati la loro domanda diventerebbe un dato positivo mentre resta in piedi l’attuazione del programma che prevede investimenti in Libia e in tutta l’Africa occidentale, con un reddito che rilanci una parte vitale di quel continente e anche uno sbarco di capitali europei pubblici e privati.

Se tutti questi progetti andassero a buon fine e se la sinistra italiana ne fosse lo strumento politico più interessato, potremmo abolire per sempre i versi danteschi sul bordello italiano e sostituirli col sorriso fulgido di Beatrice nel cerchio più alto del Paradiso dantesco.

EUGENIO SCALFARI/larepubblica

ROMA INTER 1-3|Eccezionale primo tempo per la squadra di Di Francesco, ribaltone nella ripresa, Roma sfortunata.

La Roma capitola a 15 minuti dal fischio finale dopo aver condotto una bella gara. Ribaltone dell’Inter di Spalletti che ammette “Siete stati sfortunati”

Roma Inter- Seconda giornata di campionato. Il primo appuntamento della Roma all’Olimpico è con l’Inter capitanata dall’ex Luciano Spalletti. Una sorta di incontro tra vecchi amici, eppure questa gara rappresenta molto di più: la squadra del neo allenatore giallorosso è ancora in embrione e in questo posticipo serale, ha dovuto dimostrare qual è la sua reale portata contro un’avversaria che era  data per favorita.

Ancora una volta i giallorossi dimostrano di essere una buona squadra conquistando il vantaggio già dopo 15 minuti, ma ancora una volta il risultato non è a loro favore: dopo un dominio della gara durato ben 75 minuti, la squadra di Di Francesco affonda a suon di gol nerazzurri. L’Inter ribalta il risultato nell’ultimo quarto d’ora, l’insistenza di Spalletti ha raggiunto l’obiettivo prefissato pur riconoscendo la mala sorte dei giallorossi in una serata tutta da dimenticare.

Cronaca

Primo tempo

Scorrono i primi 10 minuti con azioni da una parte all’altra del campo, senza che le due squadre si rendano realmente pericolose.

Al 12 l’Inter prova l’affondo e va vicinissima al vantaggio, la difesa giallorossa pasticcia davanti la porta, consente il tiro prima a Candreva e poi a Icardi, ma falliscono mandando la palla fuori di poco.

La Roma riparte in attacco: brividi al 14’ dalle parti di Handanovic, boato all’Olimpico per il bellissimo tiro di Kolarov che però si infrange contro il palo!!! Handanovic graziato.

L’urlo dell’Olimpico è rimandato solo al minuto successivo: al 15’ arriva il vantaggio della Roma, gol di Edin Dzeko. Passaggio filtrante di Nainggolan da destra, stop di petto del bosniaco che si aggiusta la palla e piazza in rete il gol dell’1-0.

Roma Inter 1-0

Al 17’ Inter pericolosa, cerca di riacciuffare il risultato: cross di Candreva per Borja Valero che su colpo di testa manda fuori un’ottima palla.

Al 19’ ammonito Candreva per fallo su Kolarov.

Al 20’ Defrel calcia fuori un buon pallone servito in area da Perotti, intercettato da Nagatomo.

La Roma insiste in area avversaria senza abbassare la guardia dopo essersi portata in vantaggio sulla favorita della serata.

Al 28’ Handanovic risponde al velenoso tiro di Dzeko respingendo in due tempi.

Al 39’ Ancora un clamoroso palo della Roma! Defrel crossa in acrobazia per Nainggolan, il Ninja riceve in area e calcia di prima intenzione scaricando un bolide che però si schianta sul palo alla destra di Handanovic.

Fischi per Spalletti appena tocca un pallone da restituire. Il popolo giallorosso non perdona.

Ci sia avvia ai minuti finali, l’Inter prova a spingere nella metà campo avversaria ma la difesa giallorossa mura bene gli ospiti in attacco. Al 43’ occasione Inter: Icardi a tu per tu con Alisson, il numero uno giallorosso si oppone con sicurezza.

Dopo 1 minuto di recupero l’arbitro Irrati fischia l’half time.

Secondo tempo

Nella ripresa Spalletti effettua la prima sostituzione: fuori Gagliardini, dentro Joao Mario.

Al 50’ il Ninja spreca una buona occasione, manda fuori una palla calciata da fuori area.

Ancora un cambio per l’Inter, Dalbert in sostituzione di Nagatomo.

Al 55’ Perrotti viene atterrato al limite della linea bianca, l’arbitra assegna un calcio di punizione, proteste del pubblico che chiedeva il igore.

Al 62’ primo cambio per la Roma, entra El Shaarawy al posto di Defrel. Il neo entrato è protagonista di una bella azione: Perotti sulla sinistra verticalizza per Elsha che da buona posizione, non ci arriva per un soffio.

Al 64’ ancora un palo per la Roma, il terzo della serata!!! Perotti fa partire un siluro dalla distanza che si stampa all’incrocio dei pali! I giallorossi non riescono a chiudere la patita, complice una sana sfortuna.

L’Inter prova a riprendere in mano le redini e coordina meglio le azioni.

Al 67’ arriva il pareggio dei nerazzurri! Icardi approfitta di una distrazione della difesa avversaria, ha la meglio su due rivali e batte Alisson.

Roma Inter 1-1

Al 69’ arriva immediata la risposta della Roma: El Shaarawy da solo verso la porta scoperta, Dalbert al volo salva tutto.

Al 72’ ancora la Roma agguerrita che cerca il gol del vantaggio. Perotti si divora il campo tutto solo, seguito dal Ninja. Arrivato in area serve in diagonale, sulla sinistra, Nainggolan che,  un po’ sbilanciato, manda il potente tiro fuori. Occasione sprecata.

Ecco la reazione dell’Inter. Al 77’ raddoppio dei nerazzurri che ribaltano il risultato: Icardi raddoppia gelando il pubblico dell’Olimpico.

Roma Inter 1-2

All’83’ ancora un clamoroso errore di Nainggolan che ha tra i piedi una palla d’oro, ma la spedisce ancora una volta troppo lontano.

All’86’ affondo giallorosso: a 4 minuti dal fischio finale, doccia fredda per la squadra di Di Francesco. Perisic regala un assist perfetto a Vecino mentre la difesa giallorossa perde colpi.  Il centrocampista nerazzurro scansa Manolas e va al tiro beffando Alisson.

Roma 1- Inter 3

Nel recupero (3 i minuti assegnati dal direttore di gara) entra Tumminiello al posto di un esausto Perotti che ha dato tanto fino alla fine. Ma è tutto inutile, all’Olimpico arriva il primo travolgente ko della Roma nonostante le buone premesse e un dominio durato 75 minuti.

 FORMAZIONI UFFICIALI

AS ROMA (4-3-3): Alisson; Juan Jesus, , Kolarov; Nainggolan, De rossi, Strootman; Defrel, Dzeko Perotti.

Allenatore: Eusebio di Francesco

FC INTER (4-3-3): D’Ambrosio, Skriniar, Miranda, Nagatomo; Vecino, Borja Valero, Gagliardini; Perisic, Icardi, Candreva.

Allenatore: Luciano Spalletti

Arbitro: IRRATI di Pistoia

Spettatori presenti: 49.388

Totale incasso: €. 2.029.052,00

Dall’inviata  Maria D’Auria

copyright-vivicentro

 

Loseto: ” Meritavamo la vittoria. I gol ce li siamo fatti da soli” (VIDEO)

Al termine del match pareggiato dalla Juve Stabia per 3-3 contro l’Andria in terra pugliese, si è presentato in sala stampa il tecnico degli azzurri Loseto.

Ecco le parole del tecnico pugliese, raccolte in esclusiva dalla nostra redazione presente al Degli Ulivi:

“Oggi ho visto l’Andria che volevo. Una squadra grintosa con tanto coraggio. Alla fine siamo stati premiati dal gol del 3-3 ma secondo me meritavamo di più perché abbiamo fatto soffrire tanto una squadra importante come la Juve Stabia. La formazione e il modulo sono cambiate visto che due ore prima della partita Quinto ha avuto un problema intestinale che ci ha scombussolato. La difesa ha tenuto bene, i gol ce li siamo fatti da soli. Il risultato ci sta molto stretto.”

Salvatore Sorrentino