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UFFICIALE – L’ex Juve Stabia Natale è un nuovo giocatore del Latina

UFFICIALE – L’ex Juve Stabia Natale è un nuovo giocatore del Latina

Luca Natale, attaccante esterno classe 1998, la stagione passata alla Frattese in D (23 presenze e 2 gol), in precedenza tesserato con la Juve Stabia, settore giovanile della squadra campana di Castellamare che fu di Nicola Liguori. Da sempre definito un piccolo Insigne, per affinità tecniche e fisiche con il bomber tascabile del Napoli, l’attaccante campano, nativo di Bellona, ha trovato l’accordo con il presidente del nuovo Latina calcio. Dalla redazione di ViViCentro un grosso in bocca al lupo.

a cura di Ciro Novellino

Faito, un incendio che non finisce più: in pericolo abitazioni e alberghi

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 Faito, un incendio che non finisce più: in pericolo abitazioni e alberghi

Ancora adesso fiamme e fumo tra Monte Faito e Pimonte. Continuano i tentativi di domare, questa volta definitivamente, i roghi. Un andirivieni di elicotteri e canadair, la risonanza del loro volo questa estate è diventata parte integrante del trambusto cittadino, se si considera che di incendi da spegnere, negli ultimi mesi, ce ne sono stati davvero troppi in Campania.

La gente è fuoribonda, soprattutto quella che abita a ridosso dei Monti Lattari. Ieri c’è stata anche una protesta pacifica sia sulla Strada Statale Sorrentina che su quella di Agerola, organizzata dai volontari dell’AVF allo scopo di mettere in luce il loro disagio e soprattutto il pericolo a cui sono esposti. Una popolazione che si sente presa in giro, convinta che non si stia facendo tutto quello che sarebbe necessario fare per risolvere una situazione che li sta stremando. “Com’è possibile spegnere tutto quel fuoco con un solo canadair? È normale che l’ncendio si sta ingrandendo, cosa aspettano che finisca di bruciare tutto?”, domanda Vincenzo, cittadino che abita sul versante stabiese.

La frazione più a rischio è quella di Resicco, perché le fiamme si stanno espandendo verso abitazioni e alberghi. I viottoli che mettono in comunicazione i Monti Lattari e Faito sono ormai stati cancellati dalle fiamme.

La richiesta dei comuni maggiormente minacciati (Vico Equense, Castellammare, Pimonte e Lettere) è chiara: spegnere gli incendi con mezzi adeguati e con l’aiuto della flotta nazionale antincendio. Sono più di due settimane che un solo canadair e gli elicotteri della Ragione Campania lavorano per domare le fiamme senza aver risolto ancora il problema, per cui si richiede l’utilizzo del velivolo Ericksson, che ha una potenza superiore e la capacità di gettare acqua in modo mirato sui roghi.

A cura di Luisa Di Capua

 

FOTO ViViCentro – Lavori al Menti, rimosso l’intero manto erboso

FOTO ViViCentro – Lavori al Menti, rimosso l’intero manto erboso

Adesso è tornato all’antico, sembra aver fatto un tuffo nel passato. Lo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia sembra aver fatto un tuffo nel passato, ma è soltanto una questione di lavori. Quelli che stanno proseguendo con la ditta Venturelli che ha rimosso l’intero manto erboso e le porte, oltre alle panchine per smuovere il terriccio sottostante e ultimare questa prima fase che dura da lunedì. Ecco la condizione odierna, clicca sulle foto per ingrandirle.

Novità Strinic, prosegue il corteggiamento di un club di Serie A

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Ivan Strinic sembra corrispodere al profilo di giocatore che un club di Serie A vorrebbe acquistare

La Fiorentina cerca un esterno basso e Ivan Strinic del Napoli sembra il giocatore che corrisponda a queste condizioni. Il croato piace da tempo ai Viola e hanno avuto un primo approccio settimane fa, ma non è andato bene per una questione legata all’ingaggio troppo alto: 1.5 milioni a stagione.

L’acquisto da parte della Fiorentina resta legato alla cessione di Maxi Olivera. Qualora non dovesse partire sarà difficile per  i Viola acquiestare Strinic. A riportalo è la Gazzetta dello Sport

Sarri non prenderà parte all’Elite Club Coach Forum, le motivazioni

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Sarri non prenderà parte all’Elite Club Coach Forum, l’incontro tra gli allenatori più importanti d’Europa

Maurizio Sarri diserterà l’appuntamento di oggi a Nyon: non prenderà parte all’Elite Club Coach Forum, l’incontro tra gli allenatori più importanti d’Europa per alcuni problemi personali. L’occasione di ritrovarsi accanto a colleghi illustri come José Mourino, Zinedine Zidane, ma anche Max Allegri e Unai Emery, sarebbe stato un ulteriore riconoscimento per l’allenatore del Napoli. Il forum a Nyon viene organizzato – secondo quanto si legge in un comunicato dell’Uefa – per «lo scambio di opinioni su alcuni temi importanti come quelli che riguardano le competizioni europee per club, nonche’ per discutere e fare proposte all’Uefa che possano portare benefici al calcio europeo».

Tesoretto del Napoli, ecco a cosa potrebbe essere destinato

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La Rosea analizza il mercato del Napoli e ipotizza dove potrebbe destinare il tesoretto derivato dalle cessioni

L’edizione di oggi del quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport analizza i colpi in uscita del Napoli,  soffermadosi in particolar modo su Leonardo Pavoletti, che ormai  è al Cagliari, e Duvan Zapata, prossimo ad approdare al Sassuolo. Da questi due trasferimenti il Napoli incasserà circa 30 milioni di euro: 12 per Pavoletti e 18 per il colombiano. Questo tesoretto
sarà probabilmente destinato ad aumentare il monte ingaggi della società.

Allarme in Giappone: “Lancio missilistico, lancio missilistico. Restare in casa. Cercare riparo. Cercare riparo”

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Nel Giappone settentrionale quella di ieri è stata un’alba di paura. Nella regione di Sapporo, alle 6.02 del mattino, le sirene hanno ululato a lungo, intercalate dagli altoparlanti: “Lancio missilistico, lancio missilistico. Restare in casa. Cercare riparo. Cercare riparo”. L’escalation nordcoreana accelera minacciando di innescare un conflitto regionale.

Sirene, megafoni e l’allarme via sms. Nell’Hokkaido è corsa nei bunker

La gente a Tokyo sotto choc: «questo Paese non è più un luogo sicuro»

CALCUTTA – Alba di paura sotto i cieli plumbei del Nord del Giappone. Sirene che ululano, accompagnate dai cani, e interrotte da un annuncio monotono e inquietante: «Lancio missilistico. Lancio missilistico. Restare in casa. Cercare riparo. Cercare riparo».

Per due minuti, che devono essere sembrati ben più lunghi tra le pozzanghere di Sapporo e di tutto l’Hokkaido, alle 6,02 s’è sentito solo questo cicaleccio di sirene e annunci apocalittici. Chi non si è nascosto trepidante negli scantinati o nei garage, si è messo a scrutare nel grigio per vedere se poteva arrivare quel mostro che cade dal cielo. Per fortuna il mostro, il missile lanciato dalla Corea del Nord, s’è sfasciato ben lontano dalle coste, dopo aver sorvolato il Paese. Spezzato in tre parti e senza danni. Ma intanto il panico c’è stato. L’allerta livello J non era mai scattata nel Nord prima d’ora. Ma ieri via sms o e-mail su tutti i cellulari è apparso la scritta: «La Corea del Nord ha lanciato un missile. Siete pregati di correre al riparo in un palazzo o in un seminterrato».

«Sì, l’allerta di evacuazione mi è arrivata», ha detto Ichiro Kondo, un pescatore della città di Erimo, proprio sotto la traiettoria di quello che pare certo fosse uno Hwasong-12, «ma non riesco a immaginare quale dei nostri palazzi possa resistere all’impatto di un missile del genere. Non sapevo proprio dove andare».

Tutti i canali televisivi hanno dato la stessa notizia, che appariva sugli schermi degli smartphone e sui tabelloni di palazzi e metropolitana. Nella centralissima Tokyo Station, treni bloccati e una voce che consigliava di non uscire allo scoperto. Hiroaki Kumasaka che transitava di lì in missione per la sua azienda ha detto: «Non c’era nulla che potessimo fare mentre il missile passava sopra i cieli del Giappone. Ho mandato un messaggio alla mia famiglia per dire: il Giappone non è più un luogo sicuro».

L’intervento del direttore Molinari: “I rischi dell’escalation in Corea”

Nell’Hokkaido la polizia ha ricevuto quasi cento telefonate di persone spaventante che chiedevano istruzioni su cosa fare e dove andare. Più di 40 scuole sono state chiuse e le lezioni rimandate. Bloccati tutti i treni nel Nord e in altre regioni per almeno mezz’ora.

Ma c’è stato anche qualcuno capace di indifferenza, come se quel bambinone sovrappeso del palazzo accanto stesse di nuovo giocando con i petardi. Mia Abe ha raccontato che dove si trovava lei nell’Hokkaido la reazione è stata flemmatica: «Lo choc maggiore per me è dato vedere che nessuno era turbato dal missile. Si sono fatti una risata come si trattasse della solita pagliacciata».

Ma il primo ministro Shinzo Abe non ha riso proprio per niente nell’annunciare che s’è trattato di un gesto inaccettabile: «Una minaccia senza precedenti, grave e seria e che mina in modo significativo la pace e la sicurezza nella regione». È furente, ma si controlla. Anche perché qualcosa di utile può saltar fuori, per lui.

Già nel 2009, 2012 e nel 2016 ci sono stati lanci e allarmi simili. Ma questa volta non è arrivato alcun avviso dalla Corea del Nord. E il missile deflagra nel mezzo di una strategia di tensione regionale e internazionale davvero intensa.

In realtà, c’è chi dice che sia un regalo per Abe che sta cercando di ricostruire la fiducia degli elettori nella sua leadership, dopo scandali e le difficoltà della sua politica economica, l’Abenomics. È da tempo che il primo ministro spinge per avere più potenziale di attacco, per poter colpire direttamente le basi in Nord Corea, non solo schierare la contraerea e le batterie anti-missile. Ma fino a ieri si sperava, e si doveva sperare, nella diplomazia e nei negoziati.

Ora Abe deve dimostrare al Giappone che le cose cambieranno. E che l’imprevedibile presidente Trump non farà scherzi o sorprese. Dev’esserci la spalla americana a sostenere la sicurezza giapponese, se no Abe rischia davvero di perdere troppi consensi. Perché ora il gioco si fa più serio.

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Allarme in Giappone: “Lancio missilistico, lancio missilistico. Restare in casa. Cercare riparo. Cercare riparo”
lastampa/Sirene, megafoni e l’allarme via sms. Nell’Hokkaido è corsa nei bunker

Una delegazione del Napoli in Ucraina per preparare al meglio la prima trasferta Champions

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Una delegazione del Napoli si reca in Ucraina per studiare al meglio la città

La prima del Napoli in Champions League è prevista per mercoledì 13 settembre contro lo Shakhtar Donetsk nella città di Kharkiv. Come riporta l’edizione napoletana de La Repubblica una delegazione azzurra si è recata in Ucraina per conoscere la città, per rendere il più agevole possibile il periodo di permanenza per la gara della prima competizione europea per club.

Ghoulam-Napoli, pronto il rinnovo con clausola verso l’estero

Ghoulam-Napoli, pronto il rinnovo con clausola verso l’estero

Ghoulam-Napoli è un amore destinato a proseguire, lo annuncia l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport che evidenza come il rinnovo contrattuale è molto vicino a cifra intorno ai 2.5 mln di euro a stagione. Inoltre, specifica la Rosea, è pronta anche una clausola rescissoria valida solo per l’estero da 25 milioni di euro. 

Tonelli in un uscita, la Samp ci prova ma c’è un altro club alla finestra

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Tonelli in uscita, in attesa di sapere in quale squadra giocherà il campionato 2017/2018

Lorenzo Tonelli non ha trovato spazio nel Napoli. Il difensore ex Empoli pare che dovrà lasciare il suo allenatore che tanto lo ha apprezzato nelle esperienze toscane. Su di lui ci sono due club importanti Chievo Verona e Sampdoria, il primo club forse un po’ più avanti. Nel frattempo il giocatore è a Milano in attesa di conoscere la sua futura destinazione, ma i veronesi chiuderebbero l’affare in prestito secco senza alcun obbligo o diritto di riscatto. Lo riporta la Gazzetta dello sport nell’edizione odierna.

Samp-Napoli, può saltare il triplice colpo: Schick alla Roma ha fatto alzare le richieste

Samp-Napoli, può saltare il triplice colpo: Schick alla Roma ha fatto alzare le richieste
La Samp sperava di portare a casa qualche giocatore dal Napoli, ma l’incontro di ieri con i dirigenti partenopei ha partorito una clamorosa fumata nera. Semplice il motivo: il Napoli, che evidentemente sperava di arrivare a Schick e che ha preso male la sua cessione alla Roma, ha cambiato radicalmente le carte in tavola, rivedendo tutti i prezzi verso l’alto, a cominciare da quello di Zapata. Per il colombiano, che ha già raggiunto un accordo con la Samp per l’ingaggio pluriennale, il club partenopeo aveva fatto capire di voler scendere almeno a 20 milioni di euro e invece ieri è tornato a chiedere 25 milioni, senza dare la sensazione di voler abbassare il prezzo in alcun modo, forte pure di un interessamento in extremis del Sassuolo, evidentemente disposto ad accettare una quotazione simile o a mettere sul piatto un’opzione per la futura cessione di Berardi.
Come evidenza l’edizione genovese de La Repubblica: “Ma anche su Strinic, che nel primo pomeriggio sembrava molto vicino alla Samp, le parti hanno chiuso il vertice molto distanti. Il Napoli innanzitutto pretende che Strinic allunghi il suo contratto in scadenza a giugno 2018, per non perderlo fra 12 mesi a parametro zero. Solo a quel punto può ragionare sul prestito ad un milione di euro con diritto di riscatto (ad una cifra su cui non c’è per il momento accordo) proposto dalla Samp. I blucerchiati sono rimasti spiazzati da questo atteggiamento e anche per Strinic sono stati costretti ad alzare bandiera bianca, anche se le due società si sono date nuovamente appuntamento per oggi. Solo per Tonelli s’intravvedono spiragli: addirittura è il Napoli a non voler concedere un diritto o un obbligo di riscatto, ma solo il prestito secco. Che per i partenopei vale un milione, ma che la Samp spera di ottenere gratuitamente, visto che il difensore spinge per venire a Genova e per il Napoli, a livello numerico, rappresenta un peso”.

Giappone, l’incubo dei missili di Kim: “Il missile è il preludio a Guam”

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Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un sfida il mondo con un missile balistico di medio raggio che ha sorvola il Giappone. Seul risponde con un bombardamento – di “forza travol : “Il missile è il preludio a Guam” gente” – sul confine con il Nord.

La Corea del Nord minaccia gli Usa: “Il missile è il preludio a Guam”. E l’Onu condanna Pyongyang

Gli Stati Uniti: «Tutte le opzioni sul tavolo». La Cina: «sanzioni inutili»

NEW YORK – Mai così aggressivo. Kim Jong-un sfida il mondo lanciando un missile a raggio intermedio Hwasong-12 che sorvola il Giappone e s’infrange in tre pezzi nelle acque del Pacifico settentrionale. Una provocazione di tenore ben superiore a quelle compiute sino ad ora dal giovane leader e che ha messo sul piede di guerra le vicine Corea del Sud e Giappone, provocato le ire degli Stati Uniti e la condanna unanime della comunità internazionale. Anche per Cina e Russia Pyongyang sta diventando indifendibile.

L’intervento del direttore Molinari: “I rischi dell’escalation in Corea”

Fonti del regime coreano hanno detto alla Cnn che il missile che ha sorvolato il Giappone è solo il «preludio» per Guam, l’isola statunitense del Pacifico. E nel corso della notte il Consiglio di Sicurezza dell’Onu «condanna fortemente» il lancio del missile da parte della Nord Corea e chiede che tutti gli Stati membri «attuino pienamente, in modo rigoroso e veloce» le sanzioni imposte dalle Nazioni Unite.

Il vettore è stato lanciato da una piattaforma mobile nei pressi di Pyongyang ed era stato puntato verso la regione Tohoku, nella porzione più a Nord del Paese. Ha percorso 2700 km ad un’altezza di 550 km dal suolo. «È un atto di un’estrema gravità e costituisce una seria minaccia per la sicurezza dell’intera regione» dice il leader nipponico Shinzo Abe. Tokyo ha ordinato contromisure attivando le batterie di missili intercettori Patriot. Immediata anche la reazione della Corea del Sud: caccia F15K hanno sganciato otto bombe Mark 84 nei pressi del confine col Nord in una dimostrazione di «forza travolgente».

«Il mondo ha ricevuto l’ennesimo messaggio di disprezzo del regime per i Paesi vicini, per tutti i membri delle Nazioni Unite», tuona il presidente Donald Trump. «Azioni che minacciano, destabilizzano e aumentano solo l’isolamento del regime nordcoreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo». Durissima l’ambasciatrice Nicky Haley: «L’Onu deve adottare azioni serie contro Pyongyang, che ha violato ogni singola risoluzione del Consiglio di Sicurezza, per questo qualcosa di serio deve accadere».

Di violazione delle risoluzioni parla anche il segretario generale Antonio Guterres, poco prima, nella notte italiana, della riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza chiesta da Usa e Giappone. Anche l’Italia, membro non permanente dell’esecutivo Onu e presidente della commissione per le sanzioni alla Corea del Nord, per voce del ministro degli Esteri Angelino Alfano, ha condannato il lancio.

Kim sta diventando indifendibile anche per uno storico alleato come la Cina, che critica il lancio ma invita le parti all’«autocontrollo», mettendo al contempo in dubbio l’efficacia di un inasprimento delle sanzioni. «È chiaro a tutti che l’opzione delle sanzioni unilaterali alla Corea del Nord si è ormai esaurita», dice il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, confermando il sostegno alle azioni del Cds. «La Russia, con il consenso del gruppo dei Paesi chiave, potrebbe avere negoziati bilaterali con la Corea del Nord – annuncia il capo della commissione Esteri della Duma Leonid Slutzki ipotizzando una “roadmap” per la soluzione -. A patto che gli Usa congelino ogni attività militare nella regione», oltre a tirare via dal tavolo ogni opzione di intervento armato.

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vivicentro/Giappone, l’incubo dei missili di Kim: “Il missile è il preludio a Guam”
lastampa/La Corea del Nord minaccia gli Usa: “Il missile è il preludio a Guam”. E l’Onu condanna Pyongyang FRANCESCO SEMPRINI

De Laurentiis vuole stupire: tre nomi per l’ultimo colpo

De Laurentiis vuole stupire: tre nomi per l’ultimo colpo

La Gazzetta dello Sport si sofferma sulle ultime ore di mercato del Napoli. A tal proposito puntualizza sul fatto che De Laurentiis potrebbe chiudere anche senza ulteriori acquisti per il mercato estivo, ma ribadisce anche la volontà di stupire del presidenze azzurro.

Ecco perchè restano i tre obiettivi nel mirino: Castillejo, Denis Suarez e Zinchenko. I primi due costano molto, circa 25 milioni di euro, ma non ci sarebbero problemi economici per le casse del Napoli.

Il Napoli non molla Karnezis, tutto dipende da Rafael

Il Napoli non molla Karnezis, tutto dipende da Rafael

Il Napoli e il suo ds Cristiano Giuntoli, non lavorano soltanto al mercato in uscita, ma puntano dritto anche quello in entrata e cercano colpi last minute. Non e’ del tutto tramontata la pista Karnezis dell’Udinese. Il portiere greco continua a piacere al Napoli che potrebbe prendere in considerazione l’idea di un affondo al fotofinish qualora Giuntoli dovesse riuscire a trovare una sistemazione a Rafael che al momento e’ il terzo nella gerarchia di Sarri. Lo riferisce l’edizione odierna de Il Mattino.

Sassuolo ad un passo da Zapata: spunta un’opzione per Berardi

Sassuolo ad un passo da Zapata: spunta un’opzione per Berardi

Il Corriere dello Sport si sofferma sull’interesse per Domenico Berardi da parte del Napoli. De Laurentiis ha chiesto ai neroverde un’opzione valida per la prossima stagione per l’esterno italiano in ottica affare Zapata che sembra essere davvero ad un passo dal trasferimento in Emilia. Duvan è l’asso nella manica di Giuntoli per spuntarla sulle altre pretendenti al giocatore. L’opzione di cui si parla sarebbe valida dalla prossima stagione nel caso in cui il club emiliano volesse cedere il giocatore.

Ex Juve Stabia – ricordate Acosty? Questa la sua nuova squadra

Maxwell Acosty è un nuovo calciatore della HNK Rijeka

L’ex esterno della Juve Stabia lascia l’Italia per approdare all’estero, precisamente in Croazia; il Rijeka è infatti la squadra della città croata di Fiume. Acosty arriva in Croazia in prestito con diritto di riscatto dal Crotone, società che detiene il suo cartellino.

Dopo La Camera e Sowe, accasatisi in Albania, anche l’ala ghanese sceglie l’estero per rilanciarsi.

Per Acosty alla Juve Stabia una stagione molto positiva, quella 2012/13, condita da 36 presenze ed una rete.

Il ricordo delle Vespe è sempre forte nel calciatore, tanto che al nostro messaggio di in bocca al lupo per la nuova avventura, Acosty ha così risposto: Un saluto alla mia magica città, Castellammare. Forza Stabia sempre!

A Maxwell gli auguri di buona fortuna per questa nuova avventura.

Foto: Tuttomercatoweb

Via al reddito contro la povertà, ma i soldi da soli non bastano a battere le diseguaglianze

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Linda Laura Sabbadini, sul Via al reddito contro la povertà, scrive: “L’Italia ha finalmente e per la prima volta una misura di sostegno al reddito dei poveri” ma “i soldi da soli non bastano a battere le diseguaglianze”.

Non è solo una questione di denaro

L’Italia ha finalmente e per la prima volta una misura di sostegno al reddito dei poveri. Dopo la sperimentazione del Sostegno per l’Inclusione Attiva (Sia), la nuova misura andrà in atto dall’1 gennaio 2018.

Due miliardi circa di stanziamento per una platea stimata dal governo di 660 mila famiglie, 1 milione 800 mila persone. Ne avevamo bisogno perché la povertà assoluta nel nostro Paese è raddoppiata durante la crisi e poi non è più diminuita. E’ triplicata tra i minori e i giovani. E’ elevata tra gli operai. Ha colpito nuovi soggetti, meno le vecchie forme di povertà che riguardavano in primis gli anziani. E’ un passo in avanti importante ma dobbiamo tener conto di alcuni aspetti. E’ bene che la misura sia vista come un primo passo di una strategia più ampia di lotta contro la povertà assoluta e le disuguaglianze. Questa misura si rivolge ai poveri assoluti, ma dato lo stanziamento previsto raggiungerà solo una parte di essi. Per renderla veramente universalistica il primo obiettivo è trovare nuove risorse per gli anni successivi per allargare il numero di cittadini presi in carico tra i poveri assoluti. A ciò va aggiunto che il nostro Paese soffre un problema più ampio di disuguaglianze che non possiamo e non dobbiamo ignorare. Un problema che non riguarda solo chi non ha le risorse necessarie per portare avanti una vita dignitosa o chi è in condizioni di povertà estrema e che deve avere giustamente la priorità negli interventi. Le disuguaglianze nel nostro Paese sono elevate, sono cresciute e hanno colpito anche settori del ceto medio che si sono impoveriti pur non essendo diventati poveri assoluti. Pur facendo sacrifici e rinunce non vedono prospettive come in passato, soprattutto per i propri figli. Erano abituati che i figli avrebbero migliorato la loro situazione rispetto ai genitori. E’ importante che questa misura venga inserita in una strategia più ampia di lotta al complesso delle disuguaglianze e non solo contro la povertà assoluta.

Ma passiamo alla sua attuazione. La misura è difficile da implementare di per sé. Non si tratta solamente di dare un assegno, ma di prendere in carico le persone avviando un processo per l’uscita dalla povertà, che deve essere formativo, culturale, relazionale, lavorativo, ad ampio spettro, e a cui gli operatori non sono necessariamente pronti. Bisogna selezionare le persone povere e poi saperle accompagnare nel percorso di uscita dalla povertà. Un processo che necessita di una grande condivisione tra ministero, enti locali, Alleanza della povertà e terzo settore, e di una grande mobilitazione generale per individuare i percorsi adeguati, gli enti locali da soli non possono farcela. Un processo che impone di assumere un’ottica di innovazione permanente e di scambio delle esperienze di presa in carico. Conviene con questo approccio anche Francesco Marsico, vice direttore di Caritas Italiana. «La cosa bella è che abbiamo finalmente la legge dello Stato. Quest’anno con l’attuazione del Sostegno per l’Inclusione Attiva abbiamo riscaldato i muscoli, una sorta di pre-allenamento. E ora siamo pronti. Si apre un processo che bisogna saper governare. Ci aspettiamo che sia condiviso e che si inserisca in una politica più generale per la riduzione di tutte le disuguaglianze». Una bella sfida che possiamo vincere tutti insieme e che la politica dovrebbe accogliere.

vivicentro.it/opinione
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lastampa/Non è solo una questione di denaro (Linda Laura Sabbadini)

Via al reddito d’inclusione: un aiuto per uscire dalla povertà

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Il reddito d’inclusione è ufficialmente realtà: scatta dal primo gennaio 2018, consiste in un assegno mensile da 190 a 485 euro, a seconda delle condizioni di chi lo riceve, che sarà pagato per un massimo di 18 mesi. Con gli 1,7 miliardi disponibili ogni anno (per ora) ne potranno beneficiare circa un terzo delle famiglie che vivono sotto la soglia di povertà.

Da gennaio reddito d’inclusione per combattere la povertà

Via libera del governo: assegno da 485 euro per un massimo di 18 mesi

Parte ufficialmente, dopo il secondo definitivo esame di ieri in Consiglio dei ministri, un nuovo strumento mirato a combattere la povertà delle famiglie: il Reddito d’inclusione (ReI). Il ReI – richiesto da tempo dalle Ong dell’Alleanza contro la Povertà – scatta dal primo gennaio del 2018, e consiste in un assegno mensile da 190 fino a 485 euro per un massimo di 18 mesi. Con gli 1,7 miliardi per adesso disponibili annualmente ne potranno beneficiare circa un terzo delle famiglie che oggi percepiscono redditi inferiori alla soglia di povertà. Su una platea complessiva di 1,8 milioni di famiglie povere (4,6 milioni di persone), il ReI secondo le stime del governo coinvolgerà circa 660mila nuclei familiari, di cui almeno 500mila con figli minori a carico. Per adesso, verranno avvantaggiati i nuclei con almeno un figlio minorenne, quelli con un figlio con disabilità (anche se maggiorenne), con una donna in stato di gravidanza, o con una persona di 55 anni o più in condizione di disoccupazione.

Il nuovo strumento ha carattere permanente, e viene riconosciuto ai nuclei familiari che hanno un reddito Isee non superiore a 6.000 euro, un valore del patrimonio immobiliare - diverso dalla casa di abitazione – non superiore a 20.000 euro, e una ricchezza mobiliare (azioni o risparmi) che non vada oltre i 6mila euro (fino a 10mila a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare). Il Rei è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa (fermi restando i requisiti economici), ma viene sospeso se il beneficiario percepisce la Naspi (che spetta ai precari che perdono il posto) o altri ammortizzatori sociali per la disoccupazione involontaria. Non potranno ottenere il ReI i proprietari di imbarcazioni, o auto e moto immatricolati nei 24 mesi precedenti la richiesta del sussidio. Per poter ricevere il ReI, oltre ai criteri economici, bisogna però aderire a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, o la frequenza scolastica dei figli.

Il beneficio può arrivare al massimo a 190 euro se il nucleo è composta da una sola persona, fino a un massimo di 485 euro per un nucleo di 5 o più persone. Il ReI viene erogato per 12 mensilità e può durare al massimo 18 mesi. Sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere di nuovo. Lo strumento di accesso sarà una carta prepagata, la Carta ReI, dove verrà materialmente caricato l’importo. Con la carta sarà possibile fare acquisti, ma è utilizzabile anche come Bancomat per prelevare fino alla metà dell’importo erogato mensilmente.

Per poter chiedere il ReI verranno aperti dal primo dicembre 2017 in tutti i Comuni dei desk dedicati, che dovrebbero teoricamente decidere se dare il via libera al beneficio entro 20 giorni. Possono fare richiesta i cittadini italiani, i comunitari e gli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno.

«È un aiuto alla famiglie più deboli», spiega il premier Paolo Gentiloni. «Per la prima volta il Paese si dota di una misura permanente», sottolinea il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Critiche dalle opposizioni: M5S rilancia la propria proposta sul reddito di cittadinanza e definisce il Rei un provvedimento «sterile, fallimentare e frammentario». Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta parla invece di strumento parziale e tardivo, «un pannicello caldo». Favorevoli – fatta salva la limitatezza delle risorse – le associazioni impegnate sul fronte della povertà, da Save the Children a Libera di Don Ciotti. E per la leader Cisl Annamaria Furlan «è un provvedimento importante, ma servono maggiori risorse e servizi sociali moderni per sostenere le famiglie ed i più deboli».

vivicentro.it/economia
vivicentro/Via al reddito d’inclusione: un aiuto per uscire dalla povertà
lastampa/Da gennaio reddito d’inclusione per combattere la povertà ROBERTO GIOVANNINI

Achille Bonito Oliva a Capri : “I beni di interesse culturale – Problematiche e prospettive”

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Achille Bonito Oliva a Capri per presentare la raccolta multidisciplinare di saggi, curata dal notaio Roberto Dante Cogliandro. Appuntamento venerdì 1 settembre, alle ore 18.00, presso l’Hotel La Residenza

L’Italia è il primo Stato al mondo per patrimonio storico, artistico e culturale, come negarlo. Il Bel Paese pullula di opere architettoniche, dipinti, libri antichi, sculture di pregio, archivi e collezioni pubbliche e private di inestimabile valore. Tra vincoli e procedure giuridiche, non è sempre facile districarsi in questo mondo. Tanta secolare ricchezza non va dispersa ma valorizzata. Del presente e del futuro dei beni di interesse culturale si discuterà venerdì 1 settembre, alle ore 18.00, presso l’Hotel La Residenza di Capri, in occasione della presentazione della raccolta di saggi “I beni di interesse culturale – Problematiche e prospettive”, a cura del notaio Roberto Dante Cogliandro, con prefazione di Giuseppe Tesauro, edito da Rogiosi.

Oltre all’autore, parteciperanno: Achille Bonito Oliva, critico d’arte di fama internazionale e Professore di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma, Almerina Bove, avvocato e vice capo di Gabinetto della Regione Campania, Carlo Buonauro, avvocato e Consigliere presso il Tribunale Amministrativo Campania, Maurizio Carta, Presidente della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Palermo, Carmine Gambardella, Professore Cattedra Unesco on Landscape, Cultural Heritage and Territorial Governance. La presentazione sarà moderata da Chiara Del Gaudio, giornalista Rai di Uno Mattina.

Il volume, ricco di contributi di giuristi, architetti, archeologi e archivisti di fama, offre una visione completa e variegata dell’argomento, nel segno dell’innovazione e della multidisciplinarità. Uno strumento utile non solo a chi si occupa di beni culturali. Dalla normativa che regola la dichiarazione di curabilità del bene alla successione in eredità, passando per le novità sui progetti di archeologia preventiva e in tema dei beni archivistici, fino ai problemi relativi alla circolazione nazionale e internazionale dei beni appartenenti a Stato, Regioni e altri Enti, il libro offre interessanti spunti di riflessione sul futuro dei beni culturali pubblici e privati.

Funivia del Faito: programmata la riapertura per domani

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Riapertura della Funivia del Faito prevista per domani 30 agosto, ad annunciarlo è una nota dell’EAV: “Recuperati i ricambi necessari dai fornitori, sono stati sostituiti i rulli di scorrimento degradati ed effettuate diverse corse di prova. Visto l’esito delle stesse, domani mattina alle ore 8:25 riaprirà al servizio pubblico la Funivia del Faito. Ovviamente i tecnici preposti continueranno a monitorare l’impianto per accettarsi che il problema verificatosi domenica non si ripresenti, al fine di evitare turbative alla regolarità del servizio stesso (la sicurezza non è stata mai in discussione)”.

Per conoscere gli orari e le tariffe del servizio Funivia, clicca qui.