14.8 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 5604

Sarri e la squadra sono tutti dalla parte di Reina: lo spagnolo è una pedina imprescindibile

L’edizione napoletana di Repubblica dedica alcune righe a Pepe Reina:

“Notte da protagonista in Champions, il portiere esce dal tunnel. Decisiva la fiducia del tecnico e dei compagni nello spogliatoio. Le parole del tecnico, ribadite in privato anche nello spogliatoio, sono state per Reina un balsamo rigenerante. Come gli attestati di stima dei compagni e i loro abbracci durante la partita di Champions, subito dopo il rigore parato dal portiere.

Il Napoli ha fatto quadrato intorno allo spagnolo, separato in casa con la società a causa del mancato accordo con De Laurentiis per il rinnovo del suo contratto, in scadenza a giugno. Ma Sarri e la squadra, come si è visto bene mercoledì sera al San Paolo, sono schierati tutti dalla sua parte. Il numero uno, del resto, era stato in estate uno dei promotori del patto scudetto e si era adoperato in prima persona per convincere Insigne e soprattutto Mertens a restare un altro anno. Gli azzurri lo considerano dunque una pedina chiave e imprescindibile del progetto”

Mariani: “Milik lascerà Villa Stuart, proseguirà il protocollo di recupero con lo staff azzurro”

Il Professor Pier Paolo Mariani, Primario della Clinica ‘Villa Stuart’, ha rilasciato una breve intervista a Radio Kiss Kiss Napoli:

“Arek Milik oggi lascerà la clinica, in mattinata andrà via. Sarà il Napoli ad organizzare il rientro. In questi giorni ha iniziato il protocollo di recupero che proseguirà con lo staff medico del Napoli. Il ragazzo sta bene clinicamente e anche l’umore inizia a migliorare. Poi a Napoli ritroverà i suoi compagni di squadra, tra loro c’è uno splendido legame e questo lo aiuterà dal punto di vista emotivo”

Salerno, parcheggiatore del centro commerciale minacciato e poi ferito da un’arma da fuoco

0

Si rifiuta di consegnare i soldi guadagnati durante la sua attività di parcheggiatore abusivo, per questo motivo Giulio Pastore, 47 anni, viene prima minacciato con un’arma da fuoco e poi sparato alla gamba con la stessa.

Il fatto è avvenuto intorno alle 18:00 di ieri nei pressi del centro commerciale in via San Leonardo di Salerno. Il parcheggiatore si sarebbe opposto alla prepotenza del suo assalitore e lui per tutta risposta gli ha sparato prima di darsi alla fuga. Il 47enne è stato condotto in ospedale dove gli hanno estratto il bossolo.

La sparatoria ha creato non solo spavento nei presenti, ma anche problemi alla circolazione veicolare perché a quell’ora lo store era molto affollato.

Le forze dell’ordine indagano sull’episodio per fare chiarezza su alcuni punti ancora incerti. Intanto hanno acquisito le telecamere antistanti allo shopping center, indispensabili per ricostruire in modo linerare le dinamiche del fatto e individuare l’aggressore.

Akragas-Siracusa: Botteghini aperti

0

Akragas-Siracusa

Sesta giornata di campionato di Serie C girone C per Akragas-Siracusa, sabato 30 settembre alle ore 16.30 allo stadio “Nicola De Simone” di Siracusa.

Scatta oggi la prevendita in vista della partita Akragas-Siracusa che si giocherà sabato 30 settembre, con fischio di inizio alle 16.30, al Nicola de Simone. La società Akragas ha stabilito che i tifosi agrigentini occuperanno il settore ospiti, per cui a disposizione dei sostenitori siracusani saranno a disposizione gli altri settori (Tribuna Siringo e laterale, Gradinata Imbesi e Curva Anna).
Ecco i prezzi dei tagliandi dei vari settori dello stadio “De Simone” definiti dalla S.S. Akragas

Tribuna Siringo € 20.00 + 1.50 prevendita (ridotto under 15 e over 65, donne e militari)

Tribuna Laterale e Gradinata € 12.00 + 1.50 prevendita (ridotto under 15 e over 65, donne e militari € 7.00)

Curva € 6.00 + 1.50 di prevendita

I tagliandi potranno essere acquistati a Siracusa nei punti vendita del circuito Go2
• Bar Serafino, via Piave
• Ricevitoria Better, corso Timoleonte
• Bar Gin Ali, corso Gelone

Ovviamente non saranno validi i tagliandi di abbonamento sottoscritti per le gare interne del Siracusa perché si tratta di una partita che tecnicamente si gioca in trasferta.

Akragas

Ecco i prezzi dei tagliandi dei vari settori dello stadio “Nicola De Simone”:

  • Tribuna Siringo € 20.00 + 1.50 prevendita (ridotto under 15 e over 65, donne e militari € 12.00 + 1.50 di prevendita)
  • Tribuna Laterale e Gradinata € 12.00 + 1.50 prevendita (ridotto under 15 e over 65, donne e militari € 7.00 + 1.50 di prevendita)
  • Curva e settore ospiti € 6.00 + 1.50 di prevendita

Ai tifosi dell’Akragas sarà riservato il settore ospiti. Le modalità di accesso allo stadio per gli abbonati dell’Akragas saranno comunicate al termine della riunione operativa del Gos, in programma giovedì mattina.

 La prevendita dei biglietti sarà attiva  presso i seguenti punti ad Agrigento:

  • Bar Gallo – via Manzon
  •  Edicola Tabacchi Genova – contrada San Giusippuzzu
  • Caffetteria San Vito – via Picone
  • Tabaccheria Ceresi – Corso Vittorio Veneto 299 Favara

L’impresa protagonista della nuova era MACRONiana

0

“Protagonista della nuova Europa macroniana – scrive Enrico Deaglio nell’editoriale – è l’impresa: non un’impresa teorica, ma un insieme di entità molto concrete, di grandi dimensioni, con tanto di nome e cognome. Si chiama Alstom-Siemens in campo ferroviario, Fincantieri-STX nelle costruzioni navali, con una decina almeno di altri nomi ancora da scrivere”.

Una scossa dalla politica industriale

Dai tempi della «politica della sedia vuota» di De Gaulle al referendum sulla Brexit della Gran Bretagna, diverse volte l’Europa si è trovata con le spalle al muro. La nascita dell’euro, l’unificazione tedesca, i contrasti sull’immigrazione sono tre esempi di passaggi estremamente duri, irti di difficoltà e polemiche. Ogni volta, però, quando ormai veniva data per spacciata, l’Europa, come l’Araba Fenice, sembra risorgere dalle proprie (supposte) ceneri.

Accordo fra Roma e Parigi

Accordo fra Roma e Parigi: Italia e Francia assieme per l’Europa

Ogni volta, l’Europa ha saputo reinventarsi. All’inizio fu l’«Europa dei popoli», un continente coperto dalle macerie del secondo conflitto mondiale, sorretto dal disegno iniziale dei «padri fondatori»; si è poi passati all’«Europa dei funzionari» che ha realizzato il mercato comune e successivamente all’«Europa dell’euro» che ha sorretto l’Unione in un momento di grave carenza di visioni politiche ed economiche.

Potrebbe anche essere che, in questo momento tempestoso, con una Spagna spaccata dalla questione catalana e il parlamento tedesco di fatto spaccato tra un’opzione europeista e un’opzione nazionalista, il prodigio dell’Araba Fenice torni a verificarsi: il discorso del neo-presidente francese Emmanuel Macron alla Sorbona – pronunciato «a braccio», ossia senza guardare gli appunti – è un raro esempio di oratoria politica efficace, di quelle che possono influenzare la realtà.

In un’ora ha cambiato il modo in cui si guarda ai problemi europei.

Protagonista della nuova Europa macroniana è l’impresa: non un’impresa teorica, ma un insieme di entità molto concrete, di grandi dimensioni, con tanto di nome e cognome, di spazio d’azione delimitato, di regole del gioco concordate. Si chiama Alstom-Siemens in campo ferroviario, Fincantieri-Stx nelle costruzioni navali, con una decina almeno di altri nomi (tutti probabilmente almeno doppi per la doppia nazionalità d’origine) ancora da scrivere in settori che possono andare dalle linee aeree all’industria bellica, indispensabile – insieme con una nuova struttura di difesa – in un mondo in tempesta come l’attuale, a quella alimentare, fondamentale nel più vasto contesto di un pianeta che deve affrontare il cambiamento climatico con risorse essenziali limitate. Sarà forse un’Europa di ex monopoli, diventati oligopoli ma con un potere pubblico (sempre meno statale, sempre più sovrastatale, con una quota delle imposte che affluiranno direttamente al centro) attento al rispetto di una normativa unica per tutto il continente.

Se questo progetto si realizzerà, l’Europa non sarà più il terreno dell’anarchia informatica, che ha favorito la sfacciata elusione-evasione fiscale di alcuni «grandi nomi» di Internet bensì l’Europa della web-tax, dalla quale potrebbe derivare una parte dei capitali necessari per una politica di ridistribuzione che contrasti le tendenze a un sempre maggiore divario sociale. Non sarà l’Europa della finanza globale che opera in base al solo parametro del rendimento finanziario ma uno spazio finanziario europeo sperabilmente più attento all’impatto della moneta sull’economia e sulla società; l’immigrazione non avverrà più senza regole, ma con un afflusso ordinato e controllato di nuova popolazione. L’Unione Europea potrebbe avere un unico obiettivo economico ma saranno possibili più velocità per raggiungerlo.

Si tornerà a parlare di politica industriale (che si comincia a realizzare concretamente con l’accordo tra il governo francese e quello italiano sull’industria cantieristica) attenta agli effetti del cambiamento produttivo sulla società e sulle sue prospettive future e che cercherà di controllare questo cambiamento, favorendolo o rallentandolo in modo da renderlo socialmente accettabile.

In un progetto di questo genere, agli imprenditori e alle organizzazioni che li rappresentano, in ogni Paese europeo, spetta il ruolo decisivo di continuare a operare nell’immediato e al tempo stesso di immaginare più lunghi orizzonti; di non limitarsi a chiedere una riduzione del carico fiscale ma di svolgere una funzione propositiva su progetti di lungo periodo. L’Europa dell’economia che ne risulterebbe potrebbe mettere radici ben più solide di quella della finanza e delle altre che l’hanno preceduta. E l’Araba Fenice potrebbe tornare a volare.

vivicentroit/opinione
vivicentro/L’impresa protagonista della nuova era MACRONiana
lastampa/Una scossa dalla politica industriale MARIO DEAGLIO

Piero Braglia è il nuovo allenatore del Cosenza Calcio: contratto fino al 30 giugno 2018

0

Nuova avventura per Piero Braglia, ex tecnico della Juve Stabia, che guiderà il Cosenza per questa stagione di Serie C. Ecco il comunicato sul sito della società rossoblù:

“La Società Cosenza Calcio comunica che è Piero Braglia il nuovo allenatore rossoblù. Braglia, nato a Grosseto il 10 gennaio 1955, dopo una lunga e brillante carriera da calciatore, prevalentemente trascorsa tra Serie A e cadetteria, inizia l’attività di allenatore e centra la sua prima promozione sulla panchina del Montevarchi, che porta dalla C2 alla C1 nel 94/95. Tre le promozioni in Serie B conquistate, con Catanzaro, Pisa e, l’ultima, nella stagione 2010-2011 alla guida della Juve Stabia, formazione condotta per altri tre campionati in cadetteria. Nelle due stagioni successive ha guidato Pisa e Lecce, conducendo nel 2015/’16 la formazione salentina fino alla semifinale playoff, mentre nello scorso campionato ha allenato l’Alessandria nel Girone A di Lega Pro. Piero Braglia, che è già in città e condurrà la seduta di questa sera, si lega alla società rossoblù fino al 30 giugno 2018”.

Nasce il gemellaggio tra tifosi del Napoli e del Feyenoord: episodio curioso

Nonostante il divieto di trasferta imposto dalla Uefa in occasione di Napoli-Feyenoord, circa 250 tifosi olandesi si sono recati in città. L’edizione odierna de Il Mattino svela un curioso retroscena:

“Sul lungomare blindato fino all’inverosimile dalle forze dell’ordine è stato sottoscritto ufficialmente il gemellaggio che da oggi unisce Feyenoord e Napoli. All’ingresso del ‘Vanilla Café’, dove stazionavano ancora un centinaio di olandesi, si sono materializzati alcuni capi degli ultrà napoletani. Dopo un iniziale momento di comprensibile timore, sono stati gli stessi uomini della Digos a comprendere che l’arrivo dei napoletani non avrebbe creato alcun problema per l’ordine pubblico. Gemellaggio e un invito: «Venite a Rotterdam, anche se non vi faranno entrare allo stadio per la partita di ritorno, sarete i benvenuti»”.

Accordo fra Roma e Parigi: Italia e Francia assieme per l’Europa

0

Accordo fra Roma e Parigi: Fincantieri vince la battaglia di Stxe controllerà i cantieri francesi sull’Atlantico, plasmando così il leader mondiale del settore. Nel bilaterale di Lione con il premier Gentiloni, il presidente francese Macron va oltre l’intesa sui cantieri e propone un nuovo patto tra Roma e Parigi sancito da un “trattato del Quirinale”, modellato su patto De Gaulle-Adenauer da cui nel 1963 si generò l’asse franco-tedesco.

La nuova alleanza Roma-Parigi. Sarà il “Trattato del Quirinale”

La proposta di Macron: “Un patto come con Bonn nel 1963”. Gentiloni soddisfatto: “Il rilancio dell’Europa riparte oggi da qui”

LIONE – La pomposa Prefettura di Lione non è attrezzata per le cerimonie di Stato, Emmanuel Macron e Paolo Gentiloni passano in rassegna il picchetto camminando tra la ghiaia, ma il polveroso preliminare non inficia quel che accadrà nelle due ore successive: nel loro trentaquattresimo vertice Francia-Italia puntellano e consolidano un’amicizia a parole sempre fraterna, ma che era stata opacizzata in poche settimane dalle virate nazionalistiche di Macron su «migranti economici» e Libia e anche dalla repentina nazionalizzazione di Stx. I due presidenti, parlando in conferenza stampa, hanno molto valorizzato i due grandi dossier sbloccati – Stx e Lione-Torino – ma entrambi avevano concordato tra di loro un messaggio comune: declamare una forte spinta europeista a pochi giorni dal voto tedesco, che invece rischia di trasformarsi in un prolungato “ralenti”, persino in una gelata storica.

E infatti Emmanuel Macron, riprendendo l’essenza del discorso “alto” pronunciato due giorni fa alla Sorbona, ha rilanciato un termine, con l’intenzione di “battezzarlo” e di farlo diventare proverbiale: «La rifondazione dell’Europa», sarà da edificare con la spinta di «un gruppo di Paesi amici» e questo processo che oggi appare in forse, per il presidente francese può essere innescato da «due Paesi ambiziosi come i nostri». A questo punto Paolo Gentiloni, con l’humour che ogni tanto gli affiora sulle labbra, ha aggiunto: «In Italia rifondazione ha un significato particolare…», alludendo (per chi poteva capire) al partito della Rifondazione comunista, per anni decisivo nella caduta dei governi progressisti. Ma poi il presidente del Consiglio ha abbracciato la spinta di Macron: «Ora è il momento dell’ambizione perché non avremo molte altre occasioni per questa rifondazione e ora invece le abbiamo: qualche vuoto geopolitico, Brexit, la sconfitta delle forze populiste in alcuni Paesi, una domanda di Europa che aumenta, una crescita di tutta l’eurozona».

E a quel punto della chiacchierata pubblica tra i due Macron ha calato una proposta che sul momento è parsa estemporanea ma potrebbe non esserlo: ipotizzare tra Francia e Italia, un trattato strategico sull’esempio di quello fondamentale tra Parigi e Bonn, che venne sottoscritto nel 1963 all’Eliseo. Ha detto testualmente Macron: «Si può immaginare un Trattato del Quirinale, come quello dell’Eliseo!». Un patto a due che – laddove si concretizzi – potrebbe trasformarsi in qualcosa di molto più forte di una cooperazione rafforzata. E, a chiudere un duetto apparentemente casuale, Gentiloni ha chiosato: «Il rilancio europeo si fonda sulla forza dei rapporti bilaterali». A Roma prendono atto con soddisfazione della proposta, che tuttavia dovrà essere riempita di contenuti. E le prossime settimane, spiegano nel governo, serviranno a valutare quanto sia concreta e destinata ad avere seguito.

Certo, la vigorosa spinta europeista espressa, anzi esibita, dai due Presidenti è un modo per esorcizzare la gelata tedesca, ma la comunione di intenti espressa in modo così stentoreo, fa dire a Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei e grande amico di Macron: «Sì, senza enfasi possiamo dirlo: la spinta europea riparte da Lione». Certo, un Macron bifronte: alato europeista e liberista nei discorsi “accademici”, protezionista e nazionalista nei fatti. Ma è anche un Macron che – in attesa degli orientamenti del nuovo governo tedesco – prova a diventare il motore della possibile “nuova” Europa. E i due Presidenti provano a valorizzare il lavoro comune già svolto: in particolare l’intesa – molto di intenti ma pionieristica – che è stata impostata nel summit di fine agosto a Parigi con alcuni Paesi africani, più Francia, Italia, Germania e Spagna. E infatti Paolo Gentiloni ha più volte accennato a quanto importante sarebbe sviluppare quelle intese che comunque già oggi «dimostrano la capacità dell’Europa di essere forza di stabilizzazione e di pace». Parole ascoltate, oltreché da Macron, dai dieci ministri dei due Paesi, confluiti a Lione e tra questi Marco Minniti, artefice primo della “svolta africana” dell’Italia.

Tra i due presidenti, Macron e Gentiloni, sembra essersi cementato un feeling. In particolare Macron ha pubblicamente ammesso di aver “copiato” da Matteo Renzi il bonus per i diciottenni e Gentiloni se ne è detto «orgoglioso».

vivicentro.it/politica
vivicentro/Accordo fra Roma e Parigi: Italia e Francia assieme per l’Europa
lastampa/La nuova alleanza Roma-Parigi. Sarà il “Trattato del Quirinale” FABIO MARTINI – INVIATO A LIONE

Ciro Esposito, la madre: “E’ scandaloso definire una ‘bravata’ quella di De Santis”

Le sue parole

Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, ha parlato a Marte Sport Live, in diretta su Radio Marte: “Stiamo facendo una petizione cartacea ed anche on line, ma la vera è quella cartacea, che dovrà arrivare al presidente Mattarella. Faremo dei punti di raccolta a Napoli. Dopo tre anni e mezzo, dopo aver avuto le versione dei fatti molto chiare. Hanno catapultato il primo grado, io mi ritrovo senza figlio e sentire il termine ‘bravata’ per il De Santis è scandaloso. Un uomo non scende armato per fare una bravata. Ho sempre avuto piena fiducia nella giustizia, ma ora mi trovo a sperare che la giustizia arrivi con la Cassazione”. 

Schwoch: “Il Napoli ha commesso un errore: non doveva essere ceduto”

Le sue parole

A Marte Sport Live, in diretta su Radio Marte, ha parlato Stefan Schwoch: “Il gioco di Sarri avvantaggia molto gli attaccanti e gli attaccanti del Napoli valorizzano al meglio il gioco di Sarri. Il Napoli deve portare a casa un attaccante a gennaio, non si può affrontare un impegno importante come Champions e campionato senza un attaccante di scorta. Secondo me è stato fatto un errore facendo partire Zapata. Il Napoli vive di fiammate e fa sempre male, ma ha il dovere di giocare bene per far risultato”. 

Albiol potrebbe saltare anche il Cagliari: un problema fisico lo tiene fuori, ecco quale

Lo spagnolo potrebbe saltare anche il Cagliari

Secondo quanto riporta La Repubblica, Raul Albiol non ha preso parte al match per un forte mal di schiena. Le sue condizioni saranno valutate oggi alla ripresa dei lavori a Castel Volturno. Ci sono dubbi sulla sua presenza contro il Cagliari. Si scalda nuovamente Maksimovic.

Gol e record, col Cagliari per confermare la regola del ‘tre’

Gol e record, col Cagliari per confermare la regola del ‘tre’

Tre attaccanti, Mertens, Callejon e Insigne, gol a raffica per tutti. Come riporta Il Mattino: “Callejon, dopo quello al Feyenoord di martedi’ sera, e’ alla rete numero sei della stagione: domenica, se segnera’ al Cagliari, allunghera’ a cinque la striscia positiva di partite consecutive in cui realizza una rete in serie A (il record e’ di Higuain e Maradona: sei partite una dietro l’altra a segno). Mertens non ha segnato a Ferrara dopo quattro partite di fila di serie A (secondo poker dopo quello dello scorso anno) mentre Insigne nello scorso torneo ha segnato una volta per 4 partite e un’altra per 3 partite di fila. Il Cagliari l’anno scorso prese 5 gol al vecchio Sant’Elia e tre al ritorno: insomma, Rastelli e’ l’avversario piu’ comodo per allungare la regola del tre, la media gol in queste prime 10 gare della stagione”.

Baresi: “Ci sono similitudini tra il Napoli di Sarri e il Milan di Sacchi ma parliamo di epoche differenti”

Franco Baresi, ex difensore del Milan, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Mattino. Di seguito vi proponiamo alcuni passaggi.

Questo Napoli è quello che più ricorda il Milan degli anni ’80?
“Propone il gioco, gli piace il possesso. Sotto questo aspetto ci sono similitudini”.

Sacchi e Sarri davvero si somigliano?
“Sono diversi. Sarri ha portato un’idea di calcio piacevole, veder giocare il Napoli è gradevole perché diverte. E non è una cosa di poco conto. Ma sono epoche differenti, non si possono fare paragoni a distanza di 30 anni”.

Dei difensori del Napoli chi le piace di più?
“Sono molto organizzati. Nel vederli, mi viene in mente come giocavamo noi: hanno una mentalità di reparto, non ragionano solo individualmente. Si muovono bene insieme e Koulibaly ha grandi qualità, è bello vederlo giocare, a tratti mostra di avere grande eleganza. Al di là degli errori che possono accadere, ho l’impressione che siano cresciuti rispetto allo scorso campionato”.

Sarri lo osserva, Gaetano vicino all’esordio in prima squadra

I dettagli

Il gol contro il Feyenoord in Youth League è stata l’ennesima prova delle qualità di Gianluca Gaetano. La Gazzetta dello Sport scrive: “Segnare da calcio d’angolo non è da tutti, ma farlo alla maniera di Gianluca Gaetano, centrocampista della Primavera del Napoli che contro il Feyenoord ha fatto gol dalla bandierina mettendo il pallone sul secondo palo, è forse ancora più raro. Di sicuro è la dimostrazione che hai talento e questo ragazzo classe 2000 in effetti è molto dotato, anzi lo è al punto tale che presto il Napoli potrebbe farlo esordire in Serie A. Già perché il direttore sportivo Giuntoli ed il suo collaboratore Pompilio stravedono per Gaetano, anche se non è semplice trovare spazio in una rosa di altissimo livello come quella di Sarri e specialmente non è facile trovarne a centrocampo dove titolari e riserve sono interscambiabili. Gaetano, però, si sta facendo notare (anche da Sarri) a furia di gol sensazionali e giocate raffinate”

Napoli, la notte bianca della salute: i medici della AOU Vanvitelli scendono in piazza

0
Dalle 19.00 alle 02.00, visite e consulenze gratuite, musica e spettacoli, incontri e street food. In Piazza Miraglia, nello spazio antistante il Primo Policlinico, presso l’Aula PM2 dell’università e nel chiostro di Sant’Andrea delle Dame

Ritorna a Napoli, dopo circa due anni, la Festa della Salute organizzata dalla Aou Vanvitelli, stavolta in versione “by night”. Ecco dunque, la “Notte Bianca della Salute”, evento unico nel suo genere in cui l’intera azienda ospedaliera universitaria, scende in piazza tra i cittadini, per fornire consulenze mediche e visite, oltre a rendersi disponibili per approfondimenti presso gli ambulatori, nei giorni successivi all’evento.

In Piazza Miraglia, a partire dalle 19.00 di sabato 30 settembre, dove saranno posizionati gli stand medici, suddivisi per branche mediche e/o patologie cliniche, avrà luogo una vera e propria festa, con stand enogastronomici in chiave “street food” (Locanda del Baccalà, Pizzeria Vesi, Oven e Caffè di Mary) a sancire l’importanza della prevenzione a tavola, un palco che ospiterà le esibizioni al pianoforte di Gigi Finizio, del pianista napoletano Danise ed un’opera “totem” dell’artista Lello Esposito. In piazza anche un’area baby parking a cura di Casper Animation.

Nell’aula PM2 dell’università, Enzo Avitabile incontrerà Don Tonino Palmese sul tema “Il corpo e lo spirito” (moderatrice Paola Villani), mentre nella suggestiva location del chiostro di Sant’Andrea delle Dame, la cantante ed attrice Maria Nazionale, darà luogo ad un’emozionante performance “unplugged” voce e chitarra acustica.

L’evento sarà trasmesso in diretta da Radio Marte, radio ufficiale dell’evento, e da Canale 21, tv ufficiale. Presentano, Gigio Rosa e Paola Mercurio.

Per visitare la pagina Facebook ufficile dell’evento clicca qui

Di Mascio (scopritore Inglese): “E’ un centravanti moderno e versatile, si troverà bene con Sarri”

Cetteo Di Mascio, tecnico della Primavera dell’Ascoli e scopritore di Roberto Inglese, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport. Ecco le sue parole riportate sulle colonne del quotidiano:

“Inglese è un centravanti atipico, nel senso che è la sintesi di qualità diverse: ha un’ottima fisicità ma no è un ariete come Pellè; non è un centravanti boa che difende la palla, né uno alla Montella. È invece un giocatore che fa tutto, attacca la profondità, calcia a rete con entrambi i piedi, sa coordinarsi bene. Un centravanti moderno, versatile, che sa muoversi con un’altra punta e anche con il trequartista”.

Come si inserirà nel 4-3-3 di Sarri?
“Bene, perché lui è un giocatore per tutte le soluzioni tattiche: ha versatilità e disponibilità sul piano mentale, ha cultura del lavoro. E Sarri è un maestro: si troveranno bene insieme. Roberto è uno che può andare sull’esterno, perché e agile e perché poi Sarri non chiede necessariamente alle punte di fare la fascia e rientrare. È l’uomo giusto”.

La Giunta De Magistris così risponde alla immonda pagliacciata del bus anti gender

0

“L’amministrazione de Magistris non intende in alcun modo autorizzare o sostenere, qualsiasi tipo di comunicazione, campagna o manifestazione che ispiri e fomenti la transfobia, promuova congetture discriminatorie e veicoli messaggi lesivi dei diritti delle persone Trans.

Diffondere un messaggio che cancella e nega la realtà della transessualità e dell’intersessualità, è un atto altamente discriminatorio, irresponsabile, fuorviante e irrispettoso dell’esistenza di queste persone, che già troppo spesso, sono vittime di una cultura della violenza, efferata e purtroppo diffusa.

Questa campagna, negando i diritti delle persone transessuali, nega l’esercizio dei diritti civili fondamentali, gli inalienabili diritti umani, tra cui il diritto alla vita.

Occorre fermamente stigmatizzare, inoltre, l’uso improprio e strumentale dell’espressione “basta alla violenza di genere”. La legittima autodeterminazione della propria identità non può e non deve essere confusa con quello che è un terribile stigma della nostra società. Giustificare astruse e inverosimili previsioni di anarchia sessuale, con un riferimento alla violenza realmente esercitata su un larghissimo numero di persone, discriminate in base al sesso e alla loro identità sessuale, è contrario a tutte le azioni messe in campo da codesta Amministrazione e dal disegno programmatico di una società più inclusiva, aperta, tollerante e coesa.

Pertanto e in risposta alla comunicazione pervenuta, inviata dalla Rete Lanford – l’Avvocatura per i Diritti LGBTI – l’Amministrazione tutta intende ribadire con fermezza e convinzione il proprio dissenso verso una siffatta aggressione alla dignità e all’orgoglio della comunità Trans.

Noi vogliamo fermare l’incitamento all’odio gender e omo-transfobico e, nell’auspicio che questa pericolosa deriva d’intransigente fanatismo resti un fenomeno circoscritto e isolato, siamo sicuri che le cittadine e i cittadini di Napoli non si lasceranno coinvolgere da infondati timori, recrudescenze fasciste e ottuso sciovinismo sessista.

La delegata del Sindaco alle Pari Opportunità e ai Centri Antiviolenza

Prof.ssa Simonetta Marino.”

Ci mancava il Bus dell'odio

Torre del Greco, condannato per truffa minaccia lo sciopero della fame perché “è un’ingiustizia”

0

Condannato con rito abbreviato Gaetano Ruggiero, il 47enne di Torre Del Greco che avrebbe truffato lo Stato Italiano per un valore di 92mila euro.

L’uomo avrebbe finto di essere cieco per molti anni, percependo anche la pensione di invalidità. La Guardia di finanza lo ha colto mentre leggeva il giornale, mentre usava il suo smartphone, mentre guardava la tv e anche mentre giocava alle slot machine.

E così ieri al Tribunale di Torre Annunziata è giunta la sentenza. Ruggiero si è dichiarato vittima di un’ingiustizia, perché realmente cieco, e ha minacciato lo sciopero della fame.

In verità un problema alla vista lo ha avuto davvero il condannato. Alcuni anni fa, infatti, ebbe un distacco della retina mentre era in carcere, quella volta per rapina, e  dopo vari spostamenti in varie strutture carcerarie e case di lavoro fu lasciato libero.

Ora il 47enne ha minacciato lo sciopero della fame e il suo avvocato, Antonio Cirillo, ha annunciato il ricorso in appello.

Reina resta in silenzio di fronte alle critiche: la squadra viene prima di tutto

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport esalta la fermezza di Pepe Reina dopo le diverse critiche che ha subito negli ultimi giorni:

“Difficile che Pepe Reina replichi ad una critica o che costruisca un caso personale: prima di ogni cosa ci sono gli interessi della squadra. E, talvolta, i suoi silenzi hanno rappresentato le risposte migliori, soprattutto quando il rendimento non è stato funzionale alla causa e nulla gli è stato risparmiato. L’avrà capito, il portiere spagnolo, che quest’anno andrà avanti così, con un ambiente pronto a sottolinearne ogni incertezza”.

Strinic: “Per Sarri ci sono solo 13 giocatori. E’ molto freddo, Giampaolo invece si pone come un fratello”

Ivan Strinic, difensore della Sampdoria ed ex Napoli, ha rilasciato una lunga intervista all’edizione genovese di Repubblica. Di seguito vi proponiamo alcuni passaggi.

Lei ha detto: a Napoli soffrivo. Dura guardare sempre gli altri. E’ vero che a 30 anni ha pensato persino al ritiro?
«Al ritiro proprio forse no, era un esempio. Però che non ce la facessi più è vero. Ero venuto in Italia con grandi speranze, avevo scelto il vostro campionato perché so che fa migliorare molto i difensori, lo avevo capito con mister Reja a Spalato, avevo optato per Napoli, pur avendo offerte da Inter e diverse squadre inglesi, per il calore della gente, per la passione dei tifosi che ricorda quella del mio paese. Due anni e mezzo e non è andata come volevo. C’era chi, come Maggio, giocava anche meno di me.

Ma stare ai margini non mi rende felice. Ho bisogno di fiducia. Di sentirmi parte integrante di un qualcosa. Per essere stimolato. E poi, continuando così, sapevo che avrei perso la nazionale. Già ora non mi chiamano. E’ giusto. Con la Croazia non giochi tutte le settimane, devi sparare tutto in una volta sola. Bisogna essere al top. Non è possibile se in Italia giochi ogni tanto».

Pensiero comune: conosce già la linea difensiva di Sarri ed è facilitato.
«La base è uguale, ma esistono differenze in certi dettagli, anche perché giochiamo con un modulo diverso. Ho ancora tanto da imparare, c’è spazio per crescere».

Anche fuori dal campo Sarri e Giampaolo sono simili?
«Nel giudizio c’è qualcosa che mi condiziona: qui sono venuto per giocare ed è normale che in questo momento io dica Giampaolo. Credo sia utile una conoscenza più profonda, preferirei rispondere fra qualche mese. Una cosa però salta subito agli occhi: Sarri è più freddo, per lui ci sono 13 giocatori e basta. Giampaolo parla molto, dialoga con tutti, ti spiega. Si pone come un fratello e pare proprio una brava persona».

Per venire alla Samp a quanti soldi ha rinunciato?
«Di soldi non parlo, ma non sono tutto e se per essere protagonista devi abbassarti lo stipendio, non è un problema. Tanti giocatori pensano all’ingaggio e accettano tutto, io non sono così. Devo avvertire il fuoco dentro».

A fine anno va in scadenza di contratto. La Samp sarà una priorità?
«Dove c’è il mare, c’è tutto, sono qui da tre settimane e mi trovo benissimo. Rispetto a Napoli è un altro mondo, là non potevi uscire, qui a volte manco ti riconoscono. Mia moglie Ivana è felice, i miei due figli Marta e Pietro anche. Vivo tra Quarto e Quinto, siamo casalinghi, la sera usciamo poco, ma abbiamo già capito che vivremo molto bene. I presupposti ci sono tutti, poi però c’è il campo. Che senso ha dire qualcosa oggi?».