Strinic: “Per Sarri ci sono solo 13 giocatori. E’ molto freddo, Giampaolo invece si pone come un fratello”

Ivan Strinic, difensore della Sampdoria ed ex Napoli, ha rilasciato una lunga intervista all’edizione genovese...

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Ivan Strinic, difensore della Sampdoria ed ex Napoli, ha rilasciato una lunga intervista all’edizione genovese di Repubblica. Di seguito vi proponiamo alcuni passaggi.

Lei ha detto: a Napoli soffrivo. Dura guardare sempre gli altri. E’ vero che a 30 anni ha pensato persino al ritiro?
Ā«Al ritiro proprio forse no, era un esempio. PerĆ² che non ce la facessi piĆ¹ ĆØ vero. Ero venuto in Italia con grandi speranze, avevo scelto il vostro campionato perchĆ© so che fa migliorare molto i difensori, lo avevo capito con mister Reja a Spalato, avevo optato per Napoli, pur avendo offerte da Inter e diverse squadre inglesi, per il calore della gente, per la passione dei tifosi che ricorda quella del mio paese. Due anni e mezzo e non ĆØ andata come volevo. C’era chi, come Maggio, giocava anche meno di me.

Ma stare ai margini non mi rende felice. Ho bisogno di fiducia. Di sentirmi parte integrante di un qualcosa. Per essere stimolato. E poi, continuando cosƬ, sapevo che avrei perso la nazionale. GiĆ  ora non mi chiamano. E’ giusto. Con la Croazia non giochi tutte le settimane, devi sparare tutto in una volta sola. Bisogna essere al top. Non ĆØ possibile se in Italia giochi ogni tantoĀ».

Pensiero comune: conosce giĆ  la linea difensiva di Sarri ed ĆØ facilitato.
Ā«La base ĆØ uguale, ma esistono differenze in certi dettagli, anche perchĆ© giochiamo con un modulo diverso. Ho ancora tanto da imparare, c’ĆØ spazio per crescereĀ».

Anche fuori dal campo Sarri e Giampaolo sono simili?
Ā«Nel giudizio c’ĆØ qualcosa che mi condiziona: qui sono venuto per giocare ed ĆØ normale che in questo momento io dica Giampaolo. Credo sia utile una conoscenza piĆ¹ profonda, preferirei rispondere fra qualche mese. Una cosa perĆ² salta subito agli occhi: Sarri ĆØ piĆ¹ freddo, per lui ci sono 13 giocatori e basta. Giampaolo parla molto, dialoga con tutti, ti spiega. Si pone come un fratello e pare proprio una brava personaĀ».

Per venire alla Samp a quanti soldi ha rinunciato?
Ā«Di soldi non parlo, ma non sono tutto e se per essere protagonista devi abbassarti lo stipendio, non ĆØ un problema. Tanti giocatori pensano all’ingaggio e accettano tutto, io non sono cosƬ. Devo avvertire il fuoco dentroĀ».

A fine anno va in scadenza di contratto. La Samp sarĆ  una prioritĆ ?
Ā«Dove c’ĆØ il mare, c’ĆØ tutto, sono qui da tre settimane e mi trovo benissimo. Rispetto a Napoli ĆØ un altro mondo, lĆ  non potevi uscire, qui a volte manco ti riconoscono. Mia moglie Ivana ĆØ felice, i miei due figli Marta e Pietro anche. Vivo tra Quarto e Quinto, siamo casalinghi, la sera usciamo poco, ma abbiamo giĆ  capito che vivremo molto bene. I presupposti ci sono tutti, poi perĆ² c’ĆØ il campo. Che senso ha dire qualcosa oggi?Ā».

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