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Castellammare di Stabia
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Sala Consilina, picchiava a minacciava la madre

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Arrestato 31enne a Sala Consilina

Ieri i carabinieri di Sala Consilina, diretti dal capitano Davide Acquaviva, hanno arrestato un 31enne di Sala Consilina per maltrattamenti in famiglia.

Al giovane veniva applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima nonché dell’allontanamento dalla casa familiare in quanto l’uomo per per procacciarsi i soldi, che gli servivano per acquistare droga, aveva con minacce, comportamenti violenti, umiliazioni, ingiurie e percosse ingenerato un vero e proprio regime del terrore nei confronti della propria madre 50enne.

Mario Rui non recupera dall’infortunio. Pronto Maggio per sostituirlo, ma c’è anche un altro ballottaggio!

Mario Rui dovrebbe dare forfait. L’ex terzino sinistro della Roma, non dovrebbe essere della partita a causa dell’infortunio che si trascina da tutta la settimana. Al suo posto il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, come riporta l’edizione di oggi del quotidiano Il Corriere dello Sport, avrebbe già allertato Christian Maggio, che giocherebbe sulla fascia destra  con lo spostamento di Hysaj sulla sinistra. Per Maurizio Sarri, l’ultimo dubbio da sciogliere è quello legato al ballottaggio Chiriches- Albiol, con il primo in vantaggio sullo spagnolo. Sarri non vuole rischiare, venerdì c’è la Juventus e dopo Mario Rui, non può perdere più nessuno.

Saranno cinque mila i tifosi napoletani alla Dacia Arena

Alle ore 15 il Napoli andrà in scena alla Dacia Arena di Udine, per affrontare l’Udinese del neo tecnico Massimo Oddo. Saranno più di cinque mila i tifosi del Napoli che arriveranno in Friuli. Ecco quanto scrive l’edizione odierna del quotidiano La Repubblica: “Con il settore ospiti stracolmo e qualche comprensibile protesta per il costo dei biglietti per la trasferta a Rotterdam del 6 dicembre ( 56 euro, più di diritti di prevendita). Ora la priorità è il campionato, però, c’è da difendere il primo posto in classifica “.

La Chiesa di Porto Salvo (Flavio di Martino)

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Scrivo questa lettera-testimonianza dicendo a chi ne sarà il lettore che la carta e la penna l’ho prese con l’impeto della soddisfazione , con il senso della riconoscenza e senza alcuna celata finzione, come quelle che si raffigurano nel “Cicero pro Domo sua”

La soddisfazione è che la riapertura, con la restituzione al culto, della Chiesa di Porto Salvo segna un momento di profonda spiritualità nello spazio temporale del Cattolicesimo stabiese e di particolare valore in quello sociale, per le positive ricadute sulla vivibilità del Centro Antico.

SI; su questo segmento urbano dove la Città è nata e che non è improprio considerarlo, ancora oggi, un’area di missione stimando, come autentici missionari, i sacerdoti che si sono avvicendanti nella conduzione della Parrocchia di Piazza Fontana Grande, sino all’attuale e giovane don Salvatore Abagnale.

Considerazione, questa, che condivisa dal Vescovo di allora, Mons. Raffaele Pellecchia e da Mons. Oscar Reschigg, ebbi modo di fare già nel 1974, partecipando, come Sindaco della Città, al Convegno Nazionale sulle Comunicazioni Sociali svoltasi a Castellammare di Stabia.

Proseguo, dicendo a me stesso, che a beneficiarne saranno anche i due importanti settori del Turismo e della Cultura.

Il Turismo che, come sempre avviene, vedrà incrementato il suo flusso dal passaparola di chi avvertendone il richiamo, prima di andare a sedersi in riva al mare, dall’altra parte del Santuario, si inginocchia sull’Altare della Madonna che, secondo Pippo D’Angelo, noto storico cittadino, da poco scomparso, è quella raffigurata sul nostro  Gonfalone.
La Cultura, che respira e si arricchisce con il concorso delle opere d’Arte elevando l’immagine e il richiamo della Città, si gioverà della narrazione di chi, attraversando Via Duilio e non sfuggendo al richiamo della Chiesa vi entra, come diceva già nel 1897 il Sacerdote Don Vincenzo Longobardi, attratto e ammirandone, fin dall’ingresso, lo stile barocco, con le tre statue simboleggianti le tre virtù teologali, la Fede, la Speranza e la Carità.

Una volta all’interno scatta la magia dell’artistica bellezza della Navata che, facendo centro sul dipinto della Madonna, incoronata, or sono centoventi anni, come Patròna della gente che vive e opera sul mare, stimola il visitatore ad esserne convinto e ammirato narratore.

Quello scritto fin qui può appartenere al pensiero di ogni altro benpensante mio concittadino; quello che sarà il seguito, No!

No; perché attiene al rapporto da me avuto con l’iter progettuale della riapertura del Santuario, sino alla consegna “brevi manu”, al Vicario don Catello Malafronte, degli elaborati e degli atti approvati dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali.

Il 27 di Novembre dell’anno Domini 2017 il tanto laborioso iter si conclude con la riapertura del Santuario e questo mi induce a pensare che vi abbiano concorso i lavori effettuati, con visione propedeutica, per il ripristino e l’impermeabilizzazione delle sue coperture, utilizzando venticinque del quarantotto milioni e mezzo del vecchio conio che tra il 1981 e il 1986, per la riapertura della Chiesa, sono stati consegnati, con regolari assegni, al Vescovo di allora, Mons. Antonio Zama e a Mons. Reschigg.

Da questo il riferimento di inizio lettera alla riconoscenza, che meritano, anche se per molti alla memoria, coloro che vi hanno concorso con le loro donazioni.

A cominciare da quelli di cui parla, come amministratore degli scaricanti di Porto, e riferendosi alla ripartizione delle paghe, Libero D’Orsi, nel suo Pamphlet Il Mio Povero Io : “ …incredibile è che la prima parte si assegnava alla Madonna di Porto Salvo. Era bello vedere offrire la prima parte alla Madonna di Porto Salvo.”

E che dire delle Suore Francescane Alcantarine che non hanno abbandonata la Canonica, pur vivendone il disagio delle condizioni abitative, per dare continuità al loro lavoro.
Lavoro che, con le attività formative tese a dare un futuro ai ragazzi e alle ragazze del Rione, rimane segnato dall’impegno eroico e solidale di una Suora, per citarne solo una: Suor Carmela Ciofi.

Tutto questo è Storia: silenziosa, ma è Storia della Città. Come tale ho ritenuto utile farne la sintesi, con la spinta e la forza della Fede.
Null’altro!

Flavio di Martino

Napoli, apre asilo nel reparto di oncologia pediatrica

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A Napoli, nell’ ospedale pediarico Pausilipon è stato aperto all’interno del reparto oncologico un asilo nido .

L’asilo offre ai piccoli pazienti, tra 0 e 36 mesi un servizio educativo completamente gratuito. I piccoli avranno educatori, psicologi e uno spazio colorato per giocare e socializzare. Attività fondamentali nei primi tre anni di vita.

“Aprire un asilo nido in un reparto oncologico pediatrico significa regalare ai nostri figli un po’ di normalità, distrarli dalla malattia e donare alle madri un’ora di libertà per piangere da sole in una stanza”.  Questo è quanto ha dichiarato Rita, la mamma di uno dei 100 bambini ricoverati nel dipartimento di oncologia dell’ospedale pediatrico Pausilipon in regime ordinario o day ospital.

“È un progetto unico in Italia – dice Elena Jacobs di Intesa Sanpaolo – ed è nato a Torino l’anno scorso, quando due colleghi che hanno una bambina malata di cancro hanno chiesto aiuto all’azienda. La banca ha deciso di offrire un servizio a tutti i bambini malati. Per l’apertura del secondo asilo abbiamo scelto Napoli sia per l’eccellenzadel Pausilipon sia per il numero esiguo di asili nido in città. La prossima tappa sarà Monza”.

All’inaugurazione dell’asilo hanno partecipato il direttore generale del Banco di Napoli Francesco Guido, Rachele Furfaro, direttore servizi educativi “ Dalla parte dei bambini”, e l’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini. Un pomeriggio particolare per i bimbi che, stretti alle mamme, hanno scartato regali tra clown e sorrisi.

Sarri sta valutando una possibilità concreta: Hamsik in panchina. Ecco perchè

Il capitano del Napoli, Marek Hamsik, è stato tra i peggiori di questo avvio super del Napoli di stagione. Lo slovacco, probabilmente per una condizione fisica non eccellente, fa fatica a risultare determinante per la sua squadra. Ecco quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano La Gazzetta dello Sport: “Il capitano stenta a riprendersi, dall’inizio di stagione, il suo rendimento è al di sotto delle possibilità. Non è bastata la fiducia che Sarri gli ha concesso a tempo indeterminato: lo slovacco fatica a ritrovarsi e in vista dello scontro diretto contro la Juventus venerdì al San Paolo, potrebbe toccare a lui sedersi in panchina, oggi, contro l’Udinese”.

Il Napoli si mette tra le mani di “San Lorenzo” Insigne per la corsa allo scudetto

Il Napoli si mette nelle mani di San Lorenzo per quanto riguarda il discorso vetta. Insigne è fondamentale nello scacchiere tattico di Sarri, è l’uomo con più estro, che ti salta l’avversario con una facilità inaudita. Quest’oggi alla Dacia Arena, Insigne, come riporta l’ edizione odierna del quotidiano La Gazzetta dello Sport, dovrà essere tra i protagonisti assoluti del match per consentire agli uomini di Maurizio Sarri, di riportarsi in vetta al campionato.

Napoli apre le porte al “Christmas Festival”

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Napoli apre le porte al “Christmas Festival”

Da sabato 2 dicembre fino al 6 gennaio 2018 la Mostra d’Oltremare errà aperte le sue porte per il “Napoli Christmas Festival”, un luogo magico pieno di luci d’artista, mercatini, spettacoli con giocolieri e artisti di strada.

Questo festival natalizio resterà aperto dal lunedì al vederdì, dalle 10 alle 22, mentre nei weekend e nei festivi, l’orario di chiusura si protrai fino a mezzanotte.

Più di un mese di attrazioni a tema natalizio nel complesso fieristico di Fuorigrotta, in partnership con Edenlandia che offrirà a bambini e adulti un assaggio della sua nuova era attraverso l’installazione di alcune giostre. Spazio anche alle botteghe d’arte presepiale, allo street food e al “Giardino incantato”, un’area ricca di opere illuminate e giochi per i più piccoli.

Il biglietto, che costa 5 euro, include anche un giro gratuito presso una delle giostre.

Ricomincia a Sorrento il parrucchiere che ha denunciato il pizzo

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Ricomincia a Sorrento dopo aver denunciato il pizzo a Napoli

Salvatore Castelluccio, il parrucchiere di Napoli che ha avuto il coraggio di denunciare chi veniva a chiedergli il pizzo, presto potrà tornare al lavoro, si spera, in serenità.

Tuttavia non riaprirà il suo salone al solito posto, in largo Ecce Homo, nel centro storico di Napoli, perché da quando Castelluccio si è recato dalle forze dell’ordine per sporgere denuncia, il suo salone si è trasformato in un deserto, nessuno più ha osato metterci piede.

Così stando a quanto dichiara Francesco Emilio, consigliere regionale dei Verdi in Campania che, insieme a Gianni Simioli de La radiazza, ha promosso una serie di iniziative a favore di Castelluccio, per accendere e tenere accesi i riflettori sulla sua vicenda:

«Ancora pochi giorni e Salvatore Castelluccio, il parrucchiere che ha dovuto chiudere il suo salone per aver denunciato e fatto arrestare i camorristi che gli chiedevano soldi, potrà ricominciare a lavorare nel nuovo locale a Sorrento».

 

Una bestia sulla luna. Teatro Santa Chiara, BS (recensione di Carmelo Toscano)

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Una bestia sulla luna Antefatto – I Turchi nel 1915 hanno sterminato letteralmente 2 milioni di Armeni. Sterminio perpetrato dal fanatismo politico del movimento politico “Giovani Turchi”, che si propone l’obiettivo di creare una grande nazione turca, che dal Mar Nero si estenda fino all’India, e che sia abitata da una popolazione solamente turca, omogenea per etnia, lingua e religione. Gli Armeni sono una popolo antichissimo stanziato nell’Anatolia da millenni. Essi nel 301 adottano il cristianesimo come loro religione ufficiale. E la mantengono con dignità e coraggio anche dopo la diffusione dell’Islam nella loro regione. Resistono fino a quando non si scontrano con il fanatismo dell’Impero Ottomano che non tollera al suo interno la presenza di una consistente popolazione cristiana.

Nella notte del 24 aprile 1915 tutti gli Armeni colti di Istambul-Costantinopoli (giornalisti, scrittori, medici, avvocati, parlamentari…) vengono arrestati simultaneamente e trucidati barbaramente. Per il resto della popolazione, con la scusa di proteggerli dalle operazioni belliche del conflitto mondiale in corso (1914-18), vengono organizzati dei trasferimenti forzati di interi villaggi, verso una zona deserta verso la Siria. Ma inevitabilmente si trasformeranno in “marce della morte”, durante le quali milioni di esseri umani moriranno di stenti, di sfinimento, di fame, di malattia, quando non saranno direttamente massacrati lungo la strada dai soldati di scorta. Gli Armeni sopravvissuti, con la loro sofferenza, ricordano al mondo questa ferita della storia del ‘900. Ferita ancora non rimarginata, per la maggior parte ancora poco conosciuta se non addirittura negata. Creando doppio dolore in chi ha patito direttamente o per memoria famigliare.

La vicenda – Richard Kalinoski ci fa rivivere il dolore di un intero popolo rappresentando il dramma di due sopravvissuti, un lui ed una lei, e del loro figlio adottivo, che sulla scena si sdoppia in Io narrante (Alberto Mancioppi) oltre che adolescente socialmente disadattato.

Lui in scena è Aram Tomasian (Fulvio Pepe), giovane fotografo immigrato in America, dove vuole ricomporre affettivamente la sua nuova famiglia in sostituzione di quella che i turchi gli hanno sterminato, decapitando i suoi famigliari ed appendendo le teste in cortile sul filo da stendere per la biancheria.

Lei è Seta (Elisabetta Pozzi), giovane profuga sposata per procura. Anche lei sfuggita all’eccidio dopo aver visto sua madre letteralmente crocifissa perché cristiana e sua sorella maggiore stuprata davanti ai suoi occhi di bambina che ne resterà perennemente ferita e condizionata anche nella sua vita di donna e di moglie.

La coppia si porta dentro il dramma del dolore represso, che ogni tanto riaffiora in atteggiamenti di interiore tormento ed in rituali compulsivi: lui con la foto della sua famiglia, lei con la bambolina di pezza regalatale dalla madre. Negli anni scopriranno lo loro sterilità di coppia, che aggiunge delusione a disperazione. La famiglia e la memoria non possono essere conciliate e ricomposte. La catarsi rigeneratrice verrà raggiunta solo quando nella loro vita compare Vincent (Luigi Bignone), uno sventurato ragazzino abbandonato, che essi finiranno con l’adottare. Nel nuovo affetto tutti e tre riusciranno a sublimare il loro dolore, ad acquietare il tormento del passato e guardare al futuro con speranza rinnovata.

Convincente l’interpretazione dei quattro attori. Brava la Pozzi nell’esprimere il disorientamento dell’emigrata e lo sgomento della vittima. Ottimo Fulvio Pepe nel passare dall’autocompiacimento quasi tronfio dell’emigrante affermato, al disappunto della sterilità, per sprofondare negli abissi del suo dolore mai sopito della tragedia vissuta. Comunicativo Luigi Bignone, nell’impersonare Vincent-scugnizzo espansivo e, tutto sommato, socievole anche se afflitto dal disagio sociale. Compassato ed affabile Alberto Mancioppi nei panni di Vincent-narratore, che rammenta e raccorda tempi e situazioni tra loro distanti ma intrecciati, che lui contribuisce a dipanare di volta in volta e che la regia sottolinea con accorto gioco di luci ed una scenografia sobria, al limite dello spoglio ma arricchita da un’efficace proiezione di diapositive in dissolvenza.

Convincente la regia (Andrea Chiodi) che rilegge l’opera di Kalinoski con rinnovata sensibilità umana sia verso la vicenda della famiglia Tomasian che verso le sventure di un intero popolo, che non cessa di fare da costante, doloroso fondale scenico per tutta la durata della icastica rappresentazione.

In tempi come i nostri di emigrazioni di massa ed immigrati disadattati, la storia di questa famiglia armena, sopravvissuta alla tragedia del dolore e della disperazione, dovrebbe far riflettere e stemperare qualche facile populismo, oggi tanto di moda.

Il pubblico attento e caloroso alla fine dello spettacolo, fa ben sperare che l’opera qualche seme lo ha lasciato e che qualche frutto di umana assennatezza germoglierà.

Carmelo Toscano

Lutto in casa Juve Stabia, il comunicato del club

Lutto in casa Juve Stabia, il comunicato del club

Il Presidente della S.S. Juve Stabia, i dirigenti, i tecnici, lo staff e l’intera squadra, i dipendenti e collaboratori si stringono intorno alla famiglia Sessa, in questo momento di profondo dolore, a seguito della scomparsa di Cristofaro, zio del direttore generale Clemente Filippi, uomo buono e amato da tutti. Il nostro più forte e sentito abbraccio va a tutti i suoi cari e in particolare al figlio Vincenzo ed alle famiglie Sessa, Filippi e Martinelli, alle quali vanno le nostre più sentite condoglianze.

S.S. Juve Stabia

Siracusa-Catanzaro 2-1: la cronaca della partita

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Serie C Girone C – 16ª giornata

Sabato 25 Novembre 2017 ore 20:30

Stadio Nicola De Simone 2017/2018
Siracusa-Catanzaro

Sedicesima giornata di campionato alla Stadio “Nicola De Simone”, match notturno per il Siracusa che sfida in casa il Catanzaro.

Ore 20:30: inizio match.

La partita inizia con caldi ritmi (5′), Daffara e Falcone vengono subito ammoniti, primo cartellino giallo per entrambe le squadre.

Al minuto 10 grandissima occasione per il Siracusa con Bernardo che con un colpo di testa sfiora la porta a portiere abbattuto.

Tiro d’angolo per  Mancino  la palla viene intercettata da  Tino Parisi che porta la sua azione sulla pota avversaria e segna il primo goal del match al 15′.

Siracusa-Catanzaro: 1-0

Al minuto 23 si presenta un’altra occasione per il Siracusa,  su palla servita da Mancino, Catania manda poco lontana la palla dalla porta avversaria.

Subito dopo altra occasione persa per gli aretusei, Mangiacasale serve un’ottima palla a Mancino, ma l’attaccante non riesce a fare breccia sulla porta catanzarese.

Momento pericoloso per l’area di difesa dei Siracusani, al minuto 31 il Catanzaro avanza, ma la palla viene bloccata.

Al 39′ il Catanzaro si fa pericoloso con un tiro di Sirri, ma la sfera vola via senza scalfire la porta aretusea.

Il primo tempo termina senza nessun minuto di recupero.

Siracusa-Catanzaro: 1-0

Ore 21:32. Secondo Tempo

Al 50′ Parisi con una magnifica azione fa perdere la palla di vista al portiere e segna il secondo goal.

Siracusa-Catanzaro: 2-0

Primo cambio per il Siracusa al 51′: Toscano esce e prende il suo posto Spinelli.

Al 53′ primo cambio anche per il Catanzaro: Icardi prende il posto di  Onescu. Subito dopo Nicoletti viene sostituito da Kanis.

Al 58′ punizione battuta da Mancino, ma non trova il compagno che segna in porta avversaria.

Al 56′ cartellino giallo (bontà dell’arbitro) per Di Nunzio, gravissimo fallo su un giocatore del Siracusa.

Al 64′ Benedetti ci prova da lontano, ma il tiro finisce oltre la traversa.

Al 65′ doppio cambio per il Catanzaro: Lukanovic va a sostituire Puntoriere e Maita va a sostituire Marin.

Fallo di Spinelli che segna una punizione per il Catanzaro (66′), tira Benedetti, ma manda la palla oltre la traversa.

Al 69′ cambio per il Siracusa: lascia il campo Mancino ed entra Giordano.

Al 70′ espulsione per il Catanzaro, Di Nunzio da un colpo di spalla a Catania che cade rovinosamente a terra terminando la sua azione.

Il Catanzaro gioca con un uomo in meno.

Al 72′ su palla servita da Bernardo, Catania perde un’ottima occasione davanti la porta avversaria.

Al 75′ il Catanzaro accorcia le distanze con un goal di Falcone.

Siracusa-Catanzaro: 2-1

Il goal da fiducia ed il Catanzaro cerca in tutti i modi il goal del pareggio. Il Siracusa si chiude in difesa.

Al 78′ Kanis tenta il goal del pareggio, ma la palla corre limpida fra le braccia di Tomei che non fa fatica a recuperare la palla.

All’81′ altro cambio per il Siracusa: Scardina va a sostituire Catania.

All’83′ doppia occasione per il Siracusa, palla servita a Giordano che trova il portiere, palla ribatte su Scardina ma nulla da fare per gli azzurri.

All’84′ ultimo cambio per il Catanzaro: entra Cunzi ed esce Zanini.

Ore 22:17. Fine secondo tempo. 4 minuti di recupero

I minuti scorrono, si cerca di difendere il punteggio o di migliorarlo. Azione pericolosa del Catanzaro, ma la palla va oltre la traversa.

Siracusa-Catanzaro:2-1

FORMAZIONE

SIRACUSA (3-5-2): Tomei, Bernardo, De Vito, Palermo, Mangiacasale, Catania, Daffara, Parisi, Mucciante, Mancino, Toscano.

A Disposizione: D’Alessandro, Di Grazia, Giordano, Plescia, Scardina, Spinelli, Vicaroni, Mazzocchi, Liotti, Grillo, Punzi.

Allenatore: P. Bianco

CATANZARO (3-5-2): Nordi, Nicoletti, Benedetti, Zanini, Marin, Gambaretti, Di Nunzio, Onescu, Sirri, Puntoriere, Falcone.

A Disposizione: Marcantognini, Icardi, Maita, Cunzi, Riggio, Marchetti, Spighi, Kanis, Pellegrino, Imperiale, Lukanovic, Anastasi.

Allenatore: D. Dionigi

Arbitro: D. De Santis

Napoli – Juventus: si vola verso il sold out

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Napoli – Juventus: si vola verso il sold out

Per la partita Napoli-Juventus, una delle sfide più attese del campionato di Serie A, si va verso il sold out. Secondo quanto ripotato dalla Gazzetta dello Sport, la partita che vede sfidarsi le due canditate allo scudetto il prossimo venerdì 1 dicembre, sarà record stagionale di presenze. Saranno più di 53000 spettatori ad assistere al match al San Paolo, superando così il record stabilito per la partita Napoli-Sassuolo

Mertnes: “Non sono Maradona, io sono soltanto Dries!”

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Le parole di Mertens sul paragone con Diego Armando Maradona
L’attaccante del Napoli, Dries Mertens ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano belga Het Laatste Nieuws.
Durante l’intevista il giocatore oltre a soffermarsi sulla clausola che lo lega al Napoli [LEGGI QUI per le dichiazioni di Mertens sulla clasuola] risponde anche alla domanda sul paragone con Maradona che di seguito vi riportiamo:
Con un titolo il paragone sarebbe ancora più enfatizzato: Diego Armando Mertens…

Magari la gente penserà che io mi paragoni a Maradona. Ho un po’ paura di ciò, del fatto che leggeranno i giornali e diranno ‘ok, eccolo di nuovo: gioca a Napoli e pensa di essere Maradona’. oppure ‘finalmente c’è arrivato, s’è accorto di avere le stesse iniziali’. Smettiamola di tornare sempre nel passato. Io sono soltanto Mertens

La redazione di ViViCentro abbraccia le famiglie Filippi, Sessa e Martinelli

Tutta la redazione di ViViCentro.it esprime la propria vicinanza al Direttore Generale della Juve Stabia Clemente Filippi, a suo fratello Antonio, a Pasquale Martinelli ed alle famiglie Filippi, Martinelli e Sessa, colpite dalla prematura scomparsa del caro Cristofaro.

ViViCentro.it

Monopoli-Juve Stabia, Laricchia: “Troppi errori arbitrali!” VIDEO

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Le parole dell’ad del Monopoli, Laricchia: “Quarta sconfitta consecutiva: troppi errori arbitrali! Adesso solo lavoro e silenzio”

Netta vittoria della Juve Stabia al “Vito Simone Veneziani” di Monopoli grazie alle reti di Canotto e Simeri. Inviolata, invece, la porta stabiese. Quarta sconfitta consecutiva per i biancoverdi, commentata in conferenza stampa dall’amministratore delegato Alessandro Laricchia. Queste le sue parole:

“Sono stato allontanato dalla panchina per aver protestato con l’arbitro sulla questione del fuorigioco. Nella confusione la stessa sorte l’ha subita mister Tangorra. Stiamo subendo errori arbitrali troppo spesso. Purtroppo in Serie C ci sono giudici di gara che devono fare esperienza e quindi commettono sbagli, non accettabili in categorie superiori.

Quattro sconfitte di seguito fanno male. Adesso chiediamo solo silenzio e lavoro. Faticare e non ottenere risultati non è piacevole. Posso dire, però, che solo col Rende abbiamo meritato la sconfitta, nelle altre competizioni no. Ai ragazzi non faremo critiche, li sproneremo al miglioramento e gli faremo un grosso in bocca al lupo per il prossimo futuro.

Il palo di Genchi e quello di Paolucci, dimostrano che la squadra ha lottato ma che gli episodi non si sono concretizzati.

La squadra ora è molto nervosa, per questo ho voluto fare capo alla situazione. Dobbiamo cercare di trasformare la negatività in positività. Abbiamo giocatori rappresentativi, loro ci aiuteranno a gestire la situazione.

L’allenatore non è mai stato messo in discussione, resta. Ad oggi non ritengo che la squadra sia stata umiliata o dominata per 90 minuti. Ho visto un team, soprattutto nel secondo tempo, che ha cercato di ribaltare la partita a differenza di ciò che successe a Rende. Quindi non posso rimproverare nulla a nessuno.

L’obiettivo è migliorarci rispetto lo scorso anno e penso che lo stiamo facendo. Le problematiche che ora si stanno presentando si possono risolvere e le risolveremo. I ragazzi dovranno recuperare le energie e farsi valere nelle prossime gare”.

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Il Podio Gialloblù di Monopoli – Juve Stabia 0 – 2

Juve Stabia corsara a Monopoli e finalmente vittoriosa. Le Vespe superano col doppio vantaggio i padroni di casa grazie alle reti di Canotto e Simeri

PODIO

Medaglia d’oro: a Simone Simeri, un carro armato. Prestazione superba del centravanti napoletano, che è protagonista delle due reti della Juve Stabia e che, in generale, sfianca con i suoi movimenti la difesa pugliese. Sponde, contrasti, controlli ed un dinamismo da seconda punta unito alla fisicità del centravanti vecchio stampo; nella gara del 9 gialloblè convivono calciatori differenti, tutti ugualmente decisivi. Da rifinitore, più che da punta pura, è il tacco con cui Simeri, danzando sulla linea del fallo laterale, permette a Lisi di scatenare la sua potenza e di servire a Canotto il più appetitoso degli assist. Da attaccante vero è, invece, lo scavino, “aggiustato” poi dal tocco sotto misura, che chiude la gara e che porta ancora la firma di Simeri. Dopo un primo comprensibile periodo di adattamento alla Serie C, la punta di proprietà del Novara sta diventando un calciatore di spicco per la categoria.

Medaglia d’argento: a Luigi Canotto, tornato ad essere determinante. Sulle spalle dell’esterno offensivo convivono l’angioletto ed il diavoletto, alias il gioco di squadra e l’egoismo; dopo le ultime giornate, in cui ad avere la meglio era stato l’innamoramento eccessivo per il pallone, oggi Canotto ha dato ascolto alla parte buona di sé. Quantità e qualità nella sua gara, che non si riduce solo alla rete dello 0 – 1; corsa, giocate di fino, giusti atteggiamenti ed aiuto in fase di copertura per Canotto, che quando vuole, come oggi, è un calciatore completo. Speriamo di vederlo sempre più spesso in questa versione.

Medaglia di bronzo: a Francesco Lisi e Matteo Bachini. Lisi conferma la crescita, in primis motivazionale e poi fisica, di questo periodo, sfoderando ancora una grande prestazione. Quando la gamba c’è, il 23 è un elemento dominante, soprattutto dal punto di vista fisico, come conferma la bruciante accelerazione che porta alla prima rete della Juve Stabia. Bachini ormai una certezza; anche senza Capitan Morero a guidare la retroguardia, il giovane centrale non accusa cali di attenzione, prendendosi anzi il ruolo di leader del pacchetto arretrato. Puntualità nelle chiusure ed eleganza nelle uscite palla al piede; cosa chiedere di più ad un centrale?

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Gabriel Strefezza, che si accende ad intermittenza. In una gara senza praticamente insufficienze, quella del brasiliano è una delle poche non del tutto convincenti. Il 21 sembra non “afferrare” appieno il ruolo di trequartista nel tridente che appoggia Simeri, incidendo poco nonostante le sue qualità tecniche. Dei quattro del reparto offensivo, Strefezza è il meno in palla; i margini di crescita, però, ci sono eccome.

Medaglia d’argento: a Valerio Nava, ancora timido in fase di spinta. Complessivamente buona la prova del terzino destro, puntuale nelle chiusure, ma poco smaliziato nel servire cross per i compagni d’attacco. Se lui e Crialese riusciranno ad acquisire la stessa confidenza nelle due fasi, il gioco della Juve Stabia non potrà che diventare ancora più imprevedibile.

Medaglia di bronzo: a Luigi Viola ed a qualche sbavatura di troppo. Gara da ex per il centrocampista napoletano che, stranamente, non riesce a dirigere l’orchestra gialloblù con la solita armonia; se il 15 stabiese di solito appare un direttore d’orchestra che “guida” la più lineare delle melodie, oggi Viola è apparso più “rock”: passaggi imprecisi e fuori misura uniti alle geometrie ormai familiari a tutta la squadra si sono viste oggi nella gara di Viola. Poco male, alla luce del suo rendimento fino ad oggi sopra le righe.

Raffaele Izzo

Fermati due uomini del clan D’Alessandro in possesso di droga

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Fermati due uomini del clan D’Alessandro in possesso di droga

Si trovavano a Terzigno a bordo di una Fiat Tipo vecchio modello, quando i carabinieri della radiomobile di Torre Annunziata hanno fermato Giuseppe Vuolo di 36 anni e la compagna Anna Gargiulo di 34 anni.

Dalle perquisizioni svolte dai militari, i due sono stati trovati in possesso di oltre un chilo di marijuana. Gli investigatori cercano di capire se la coppia abbia effettuato un approvvigionamento di sostanze stupefacenti oppure era giunta a Terzigno per fare una consegna.

Vuolo è già noto alle forze dell’ordine, in quanto compare in diverse ordinanze dell’Antimafia riguardanti il clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia.

A ripotare la notizia dell’arresto è Metropolis

Le Pagelle di Monopoli-Juve Stabia (Mario Di Capua)

Branduani voto 6,5
Non effettua paratissime ma la sua leadership mette tranquillità persino a noi in tribuna. Uscite alte ma anche i complimenti degli addetti ai lavori monopolitani fanno capire come sia l’uomo giusto per difendere i pali stabiesi.
Nava voto 6
Sembra sempre più sicuro nel ruolo e in difesa concede poco agli avversari, soprattutto nella ripresa, dopo qualche passaggio a vuoto nella prima parte di gara,
Bachini voto 7
Una vera sicurezza, un muro difficilmente valicabile, e un ragazzo che di partita in partita acquisisce sicurezza e da stabilità alla retroguardia. Stavolta non ha neanche la spalla del veterano Morero. E’ lui a dirigere la difesa e lo fa con maestria.
Redolfi voto 6
Raggiunge la sufficenza soprattutto grazie ai pali che salvano la porta difesa da Branduani. Nel primo tempi va a vuoto su Genchi, che per sua fortuna e fortuna stabiese, colpisce il palo interno.
Crialese voto 6
Fai il suo lavoro in maniera esemplare nel primo tempo, dando una buona mano a Lisi e entrando nell’azione del goal del vantaggio stabiese.
Mastalli voto 6,5
Una prestazione ottima, in un ruolo che gli si addice poco ma che ha fatto con sacrificio e sempre provando a fermare anche l’azione avversaria. Non è un interditore, ma macina chilometri e invece di vedersi nelle azioni decisive in attacco, difende e da una buona mano alla ripartenza della squadra.
Viola voto 6,5
Una grande prova da ex, un calciatore che alza leggermente il tasso tecnico delle vespe che al Veneziani propongono gioco e finalmente riescono a far ripartire bene la manovra. Dai suoi piedi partono quasi tutti i palloni delle azioni d’attacco. Emblematico, per lo spirito di sacrificio, un suo intervendo sulla fascia, salvando su un cross dalla sinsitra dell’attacco monopolitano, intervendo in tackle scivolato, quasi sulla bandierina.
Canotto voto 7,5
Nel fantacalcio sarebbe il calciatore che ti fa vincere la partita. Essendo a Monopoli possiamo dire che pesca le due carte fondamentali dal pozzetto delle “Probabilità”, nella prima sfrutta al meglio la grande azione del “redivivo” Lisi, nella seconda mette in porta Simeri per il 2-0. Man of the Match.
Lisi voto 7
Protagonista quasi quanto il suo alter ego sulla fascia opposta dell’attacco della Juve Stabia. Riesce ad essere incisivo, e finalmente sembra un calciatore che l’anno scorso era stato semplicemente fondamentale, per tutto il campionato. Il primo goal è praticamente suo per il 75%, con un assist al bacio per il goal di Canotto.
Strefezza voto 6,5
Finalmente è incisivo, dimentica il fioretto e usa la sciabola, non dimenticando qualche giocata brasileira che gli scorre nelle vene. Le potenzialità ci sono, ma ora bisogna sfruttarle con continuità. A Monopoli finalmente uno Strefezza da sufficenza piena, ora non deve fermarsi.
Simeri voto 7
Bisognerebbe fare il copia e incolla di tante altre prestazioni, perchè lotta, sgomita, suda la maglia come nessun altro, attacca, difende, fa falli a centrocampo e insegue spesso gli avversari per fargli perdere dei tempi di gioco. Se a questo ci aggiungiamo anche il goal, e altre due occasioni, partecipando all’azione del primo goal, si può completare una prestazione completa e di altissimo livello.
Caserta voto 8
Spegne le critiche di tanti tifosi, giocando con un 4-2-3-1 molto offensivo con le vespe che propongo calcio e il Monopoli va in difficoltà. Le tre mezze punte, dietro Simeri, danno velocità in ripartenza. La rosa della Juve Stabia non ha molto talento, ma lui sfrutta tutto il meglio che ha a disposizione mettendo in campo una squadra senza incontristi o centrocampisti “lenti”. Ora c’è bisogno di dare continuità a questo modulo in attesa di Paponi.

Mario Di Capua

Monopoli – Juve Stabia 0 – 2. Canotto: Il nuovo modulo è stato determinante; ora testa alla Casertana (VIDEO)

La Juve Stabia mette fine al proprio periodo di flessione superando in trasferta il Monopoli. Decisive le reti di Canotto e Simeri. Ai nostri microfoni dopo la gara si è soffermato Luigi Canotto, autore della prima rete della Juve Stabia.

Queste le parole di Canotto:

Oggi è la vittoria di tutti! Fa piacere per la rete personale, ma il merito è di tutta la squadra; anzi, la dedica per questo risultato va a tutto il gruppo ed a tutti i tifosi, che ci hanno sempre sostenuto anche in questo momento negativo.

Abbiamo preparato la gara in modo offensivo, lo si è visto anche dal modulo scelto dal Mister. Col 4-2-3-1 ci siamo trovati bene e stavolta siamo stati fortunati. Palo del Monopoli e sul ribaltamento di fronte è arrivata la nostra rete; dopo tanta sfortuna la ruota ha finalmente girato a nostro favore.

Stiamo imparando ad essere duttili ed a giocare bene con vari moduli; oggi Matute ha iniziato dalla panchina ma lui resta un calciatore importante per noi, che ha esperienza e fisicità. I numeri, però, come i singoli, contano poco: ciò che conta è la vittoria.

Sto crescendo fisicamente e penso si veda. Da quando sono arrivato alla Juve Stabia non sono mai stato pienamente bene; adesso la condizione fisica sta crescendo quindi sono contento e spero di essere sempre più utile alla squadra. Lisi? E’ un elemento fortissimo, anche lui ha fatto una gran partita.

Ora testa al derby con la Casertana, a cui teniamo tanto. Il gol? Lo dedico alla mia ragazza e alla mia famiglia

A cura di Giovanni Donnarumma

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