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Napoli, violenza contro un prete a Forcella: 45 giorni di prognosi

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Napoli, aggredito prete di Forcella: 45 giorni di prognosi. E’ successo alla chiesa di Santa Maria Egiziaca

Picchiato il parroco della chiesa di Santa Maria Egiziaca del quartiere Forcella di Napoli. Secondo una prima ricostruzione della Polizia di Stato, l’aggressore – un uomo tra i 25 e i 30 anni del posto – ieri sera, verso le ore 20.30, gli avrebbe chiesto l’elemosina. Poi non si sa se dopo un rifiuto o dopo una offerta non ritenuta congrua, è scattata la violenza. Per il parroco 45 i giorni di prognosi; dopo le cure è stato dimesso. Indagini sono in corso, come riporta il Mattino.

Da «Pechino ti accoglie» a «Pechino ti caccia»: ruspe per nascondere povertà

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Le ruspe per sconfiggere il degrado. Così il governo cinese vuole riqualificare Pechino. Nella capitale è scattata una campagna di sfratti, demolizioni e sgomberi con l’obiettivo di cacciare quanti più possibile fra migranti e poveri.

Sfratti, demolizioni e sgomberi, Pechino caccia i migranti e i poveri

Ruspe contro il degrado: così il governo cinese vuole riqualificare la capitale

HONG KONG – Se lo slogan scelto per le Olimpiadi del 2008 era «Pechino ti accoglie», oggi potrebbe essere «Pechino ti caccia». Questo post – virale su Weibo e sugli altri social cinesi – accompagna un video in cui appare una lunga fila di uomini, donne e bambini. Lavoratori migranti – carichi di sporte, valigie e oggetti impacchettati in fretta -, che mestamente lascia le piccole abitazioni dove ha vissuto per anni. Altre immagini che circolano in queste ore sui social raccontano demolizioni di case, magazzini e negozi.

Sfratti eseguiti senza troppi convenevoli e polizia in assetto anti-sommossa che blocca l’accesso di un villaggio alla periferia di Pechino. È stata questa la risposta scelta dalle autorità della capitale cinese dopo l’ultima tragedia avvenuta in un polveroso distretto industriale, a pochi chilometri dai luccicanti shopping mall del centro. Qui, in un palazzo di Daxing, nel tardo pomeriggio del 18 novembre, è scoppiato un incendio in cui sono morte 19 persone. Quasi tutte le vittime erano lavoratori migranti, giunti a Pechino dalle province povere e rurali della Repubblica Popolare.

L’esodo dalle campagne

Negli ultimi 30 anni in Cina sono stati in centinaia di milioni a lasciare le campagne per fare gli operai nelle grandi città sulla costa. Quest’esercito di persone – motore della trasformazione dell’economia cinese – in città non ha però trovato diritti: in Cina i servizi essenziali – istruzione e sanità – sono legati all’hukou, il permesso di residenza che vincola i cittadini al proprio luogo di origine.

All’indomani della tragedia, le autorità hanno scelto la linea dura: in migliaia sono stati cacciati – con un preavviso di pochi giorni o di ore – dalle loro sistemazioni informali nella capitale. Cai Qi, il segretario del Partito comunista di Pechino, ha annunciato una task force di ispezioni che durerà 40 giorni sulla sicurezza di edifici e capannoni alla periferia della città. Il problema è reale: i lavoratori migranti vivono spesso in alloggi sovraffollati, in cui non vengono rispettate le minime norme di sicurezza e dove la linea che separa la zona abitativa da quella industriale è labile. Però, davanti ai continui rincari degli affitti, queste squallide stanze – spesso nascoste nei seminterrati dei palazzi – sono per i lavoratori migranti e sottopagati l’unica soluzione possibile. Per poche centinaia di yuan, qui trovano un alloggio soprattutto i lavoratori del tessile e i pony express, la parte più tangibile del settore in forte espansione dell’e-commerce.

Sistemi «brutali»

Davanti a metodi cinici e brutali, un’ondata di sdegno sta percorrendo la rete. Sono già un centinaio tra accademici, artisti e avvocati ad aver firmato una lettera in cui si chiede di interrompere questa campagna «spietata».

Secondo molti, infatti, le preoccupazioni legate alla sicurezza sarebbero solo una scusa per allontanare la gente di fuori Pechino. Non è un mistero, infatti, che il governo si sia posto l’obiettivo di contenere la popolazione della capitale, che nel 2016 ha sfiorato i 22 milioni di residenti. Gli storici abitanti di Pechino lamentano che i circa 8 milioni di nuovi arrivati abbiano contribuito all’aumento dell’inquinamento, del traffico e del consumo delle risorse. Inoltre, nel 2014 il presidente cinese Xi Jinping ha proposto un ambizioso piano che punta a spostare fuori da Pechino le funzioni «non da capitale». Contemporaneamente le autorità cinesi vogliono collegare – attraverso un’imponente rete infrastrutturale – la capitale con la città portuale di Tianjn e lo Hebei, la provincia rurale che circonda Pechino.

La nuova metropoli

Il piano – il cui acronimo è Jing-Jin-Ji – prevede la creazione di un’enorme area metropolitana da quasi 100 milioni di abitanti. Negli ultimi mesi altre zone della capitale sono state oggetto di un processo di riqualificazione urbana e di gentrificazione, molto simile a quello a cui si è assistito nelle città europee e americane. In Cina però tutto è stato più rapido. Dalla scorsa primavera, le strade della capitale si sono riempite di ruspe e operai che hanno demolito – quartiere dopo quartiere – chioschi, ristoranti e locali. La capitale della seconda economia del mondo è stata tirata a lucido. Pechino vuole presentarsi come una città moderna e cosmopolita. Per farlo è disposta a dimenticarsi di quegli angoli che le conferivano una certa dose di autenticità. Tanto che di fronte alla trasformazione della capitale, il blogger Zhang Wumao commentava amaramente, «per i nuovi arrivati Pechino è una città dove non possono stare, per i vecchi residenti è una casa a cui non possono tornare».

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lastampa/Sfratti, demolizioni e sgomberi, Pechino caccia i migranti e i poveri FRANCESCO RADICIONI

La Gazzetta su Mertens: “Per i suoi standard a secco da troppo tempo”

La Gazzetta su Mertens: “Per i suoi standard a secco da troppo tempo”

Sarebbe davvero difficile tornare a fare l’ala, a dichiararlo è stato Dries Mertens nel corso della cerimonia del Gran Galà del Calcio AIC. Proprio su questo passo si è soffermata l’edizione della Gazzetta: “Il belga non pensa minimamente che questa possa essere la soluzione da apportare. Ormai il suo ruolo è al centro dell’attacco e proprio lui si è convinto di questa soluzione […] il digiuno del belga dura però da parecchio: 10 reti le ha timbrate ma tutte in avvio di campionato. Ora è da tre partite a secco e se non ci fosse stato il gol con lo Shakhtar sarebbero state quattro”.

Castellammare, ostie per messe nere: “Possono essere rubate anche durante la celebrazione. Attenzione!”

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Può capitare anche durante la Santa Messa: si avvicina all’altare per ricevere l’ostia consacrata e invece di portarla alla bocca, la nasconde in tasca per poi utilizzarla nelle messe nere. Questo è lo scopo per cui un satanista si avvicina a un luogo dedicato a Dio.
Molti preti, allarmati dal fenomeno, avvisano i fedeli: “Se notate un fatto del genere, urlate, fermate la messa”.

Ora il sospetto di satanismo si palesa a Castellammare di Stabia, dopo la scomparsa delle ostie sacre avvenuta nella “Chiesa della Starza”. Ricordiamo che in passato sono state trovate tracce evidenti del culto nero sulla strada boscosa che conduce a Monte Faito.

Per combattere questo fenomeno saranno disposti impianti di sicurezza all’interno delle parrocchie. Intanto la comunità ecclesiale chiede di pregare affinché eventi del genere non si verifichino più e magari per allontanare tali individui dall’occulto e avvicinarli alla luce di Dio.

Montella non ha dubbi: “Lo scudetto se lo prende il Napoli”

Montella non ha dubbi: “Lo scudetto se lo prende il Napoli”

L’ormai ex allenatore rossonero Vincenzo Montella, all’indomani del suo esonero, ha rilasciato alcune dichiarazioni per La Gazzetta dello Sport: “Mi ha sorpreso la tempistica di questo esonero. C’erano momenti in cui sarebbe stato più plausibile. Stavolta invece la squadra stava dando le sue risposte. L’errore principale forse è stato alzare troppo l’asticella delle aspettative. Scudetto? Se gli va tutto bene se lo prende il Napoli”.

Forum Uefa Equal Game, parla Koulibaly: “Fu emozionante quando al San Paolo misero la mia maschera”

Forum Uefa Equal Game, parla Koulibaly: “Fu emozionante quando al San Paolo misero la mia maschera”

Durante il Forum Uefa Equal Game, organizzato presso il Liceo Gaetana Agnesi, contro il razzismo e dinanzi a circa 1500 studenti, il testimonial Koulibaly ha rilasciato alcune dichiarazioni: “L’episodio di Lazio-Napoli? Chiesi aiuto ai miei compagni e al mister, parlammo con l’arbitro per fermare la partita a causa di qualche urlo che mi dava fastidio. Era una cosa importante per me e dopo un po’ smisero. I tifosi del Napoli misero la mia maschera alla partita successiva: fu emozionante, quando arrivi in uno stadio di 60mila spettatori e tutti hanno il tuo viso… mi fece piacere. E’ qualcosa che non dimenticherò mai. Anche i giocatori della Lazio erano con me, dicevano che erano due-tre stupidi. E’ un problema che dispiace, è spiacevole il comportamento di alcuni ma potremo superarlo”.

Giallo in Campania: ritrovato cadavere di un 70enne in un casolare incendiato

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Un nuovo giallo in Campania: è stato ritrovato il cadavere di un uomo di 70 anni in un casolare in frazione di San Giovanni di Ceppaloni. Nei giorni scorsi la piccola casa di campagna era andata a fuoco ed è stato necessario l’intervento dei pompieri per domare le fiamme. Durante le operazioni, però non è stata notata la presenza dell’uomo, scoperta che è avvenuta solo stanotte.

I familiari della vittima, preoccupati per l’assenza del parente di circa una settimana, hanno fatto vari sopralluoghi nei posti che il 70enne frequentava. Al casolare l’amara scoperta: è rinvenuto il suo cadavere ricoperto da detriti e calcinacci.

Ora è stata stabilita l’autopsia per capire le cause del decesso dell’uomo e verranno anche fatte delle indagini per appurare come l’incendio abbia potuto svilupparsi.

Ormai certo il divieto di trasferta al San Paolo per i tifosi della Juve

Ormai certo il divieto di trasferta al San Paolo per i tifosi della Juve

Anche quest’anno la super sfida tra Napoli e Juve in un certo senso sarà incompleta, a causa dell’assenza dei tifosi bianconeri. Ormai manca solo l’annuncio ufficiale da parte del Viminale e di conseguenza, quasi certamente, lo stesso trattamento sarà riservato anche ai tifosi partenopei nella partita di ritorno. La decisione era già nell’aria ma a rafforzarla ci avrebbero pensato i disordini causati da alcuni tifosi azzurri durante la trasferta di Udine. A riportarlo è Il Mattino.

Napoli – Juve, negli ultimi 10 anni gli azzurri hanno perso solo una volta

Napoli – Juve, negli ultimi 10 anni gli azzurri hanno perso solo una volta

L’edizione odierna di Tuttosport ha voluto fare un tuffo negli ultimi anni ricordando i precedenti tra Napoli e Juve al San Paolo: “La storia dice che negli ultimi 10 anni il Napoli ha ospitato la Juventus al San Paolo in 11 occasioni, con uno score molto incoraggiante per i partenopei: sette vittorie, tre pareggi ed una sconfitta. Un filotto di risultati piuttosto incoraggiante che può consentire ai giocatori di avvicinarsi a questo match delicatissimo con la giusta serenità”. 

Sidigas Scandone Avellino: grave lutto per l’atleta Jason Rich

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Sidigas Scandone Avellino: grave lutto familiare per l’atleta Jason Rich che ritorna negli Stati Uniti. La società si unisce al suo dolore:

“La Sidigas Scandone Avellino comunica che Jason Rich è stato costretto a tornare negli Stati Uniti a causa di un grave lutto familiare. La guardia americana partirà questa mattina per raggiungere la propria famiglia a Pensacola in Florida. Lo staff tecnico resterà in contatto con l’atleta garantendogli il massimo supporto e monitorando la situazione; per il giocatore resta comunque incerta la presenza nella gara di sabato prossimo contro Venezia.

La Società si stringe attorno all’atleta Jason Rich ed alla sua famiglia colpita dal grave lutto. L’Amministratore Delegato, il presidente, la dirigenza, lo staff tecnico, i compagni di squadra e tutti i dipendenti porgono le proprie condoglianze a Jason per la perdita del padre”.

Berlusconi e le sue boutade: presidenza del Consiglio al Generale Galitelli

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Fa discutere la mossa di Berlusconi che ha indicato come candidato premier il generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli. “La candidatura di per sé è poco più che una boutade” scrive Giovanni Orsina. “Ma il segnale è che la politica devono farla tutti, ma proprio tutti, tranne i politici. E l’ultima riserva della Repubblica sono le forze dell’ordine”.

I generali come riserve della Repubblica

La «candidatura» del generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli a presidente del Consiglio dei ministri, avanzata l’altra sera in televisione da Silvio Berlusconi, di per sé è poco più che una boutade. Non sappiamo nemmeno se nel prossimo Parlamento ci sarà una maggioranza, e – se ci sarà – fatta da chi.

Figurarsi quale valore può mai avere un nome menzionato a mo’ d’esempio mesi prima del voto. Senza nemmeno consultare l’interessato, per altro. Le boutade di Berlusconi, però, non sono quasi mai casuali. E anche in quest’occasione – avanzando, fra tutti i nomi possibili, proprio quello d’un generale dei carabinieri – il leader di Forza Italia ha mandato al Paese un segnale politico assai chiaro. Ne ha mandati due, anzi: uno nuovo e uno vecchio.

Il segnale vecchio è che la politica devono farla tutti, ma proprio tutti – tranne i politici. Il Cavaliere fu lestissimo ad appropriarsi di questo messaggio, e a farne la pietra angolare della sua legittimità, già dagli anni di Tangentopoli. E non ha mai cambiato canzone. Da allora, però, s’è trasformato il contesto: ciascuno a suo modo, a quel canto antipolitico si sono uniti in coro tutti gli altri protagonisti della vita pubblica. Del Movimento 5 stelle è appena il caso di dire, tanto il loro rifiuto del professionismo politico è esibito. Il cedimento del Partito democratico fa molto più notizia – anche se non è certo una notizia recente, visto che data dall’ascesa di Matteo Renzi alla segreteria e dall’avvio della «rottamazione». Che proprio in questi ultimi giorni però, con la Leopolda 8, sembra esser giunta alla versione 2.0: enfasi crescente sui giovanissimi e rottamazione della prima ondata di rottamatori. Dopo neppure un lustro.

Freneticamente antipolitica e nuovista, nell’ultimo quarto di secolo l’Italia ha consumato così ogni «riserva della Repubblica»: imprenditori, magistrati, tecnocrati, alti burocrati – tutti gli esperti formatisi al di fuori della vita pubblica, ma capaci all’occorrenza di assumere ruoli politici e di governo. Ha bruciato la generazione dei quaranta-cinquantenni col ministero Letta. Poi quella dei trenta-quarantenni col gabinetto Renzi. E nel frattempo non ha saputo dar vita nemmeno a un embrione di nuovo ceto politico – che del resto, in un clima così accesamente antipolitico, non si capisce dove avrebbe mai trovato il modo di attecchire.

Che cosa ci rimane dunque, nel 2017? Be’, ci restano le forze dell’ordine. Lì in effetti la politica ha ancora pescato molto poco. E le forze dell’ordine, poi, hanno un vantaggio mica secondario: non ci parlano di quel che volevamo sentirci dire nel 1994, quando a far politica dovevano essere gli imprenditori – società civile, mercato, crescita economica, libertà. Ma ci parlano di quel che vogliamo sentirci dire oggi: Stato, controllo, regole, protezione. Questa è la parte nuova del messaggio che Berlusconi ha lanciato «candidando» Gallitelli alla più alta carica politica della Repubblica: cari italiani, potete star tranquilli, non vi troverete nelle mani d’un tycoon pirotecnico e anarcoide, come al tempo dell’ottimismo. Ma d’un generale dei carabinieri, come s’addice alla stagione della paura.

Berlusconi dimostra così, per l’ennesima volta, di saper fiutare l’aria meglio di tanti altri. Ma ciò non toglie che, se la politica italiana s’è ridotta a dover pescare nell’ultima sua riserva, una responsabilità non piccola la porta proprio lui.

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lastampa/I generali come riserve della Repubblica GIOVANNI ORSINA

Juve Stabia – Rufini al Pungiglione Stabiese: Dopo le prime tre, per i playoff le Vespe ci sono…..

E’ intervenuto al Pungiglione Stabiese, programma sulla Juve Stabia in onda ogni lunedì sulla pagina Facebook di ViViCentro, Danilo Rufini, attuale allenatore del Brindisi ed ex centrocampista delle Vespe.

Rufini ha analizzato il cammino in campionato della Juve Stabia; queste le sue parole:

La vittoria di Monopoli è stata importantissima per la Juve Stabia, perché arrivata su un campo difficile e contro una squadra che fino a poche settimane fa era la rivelazione del campionato. Penso che la posizione delle Vespe sia ottima ed in piena proiezione playoff; non si può obiettare nulla al cammino della Juve Stabia.

Domenica i gialloblù affronteranno la Casertana, sarà un derby che non è mai una gara scontata. Al di là di questo, penso che la Juve Stabia sia superiore alle Casertana e che farà rispettare la legge del Menti. Spero e mi auguro che la vittoria sia stabiese e che la Juve Stabia possa piazzarsi subito sotto alle posizioni di vertice. Forse Lecce, Catania e Trapani sono nettamente superiori alle altre, ma dal terzo posto in giù è tutto aperto. Vedo bene la Juve Stabia come la Virtus Francavilla.

Livello del campionato basso? Ho avuto la fortuna di iniziare il professionismo nel 1990 e negli anni più importanti della Serie C. Il livello era decisamente più alto: per giocare in Serie C dovevi essere un calciatore importante. Dagli anni successivi al 2000 si è verificato un progressivo abbassamento del livello di competitività, fino ad arrivare a questi anni. Basti pensare che in C giocavano elementi come Musella, Lunerti, Onorato, ed anche nella mia Juve Stabia c’erano elementi come Castaldo, Sibilli, Ambrosi ecc per citarne alcuni vicini ai colori gialloblù. Il discorso si allarga anche agli spettatori: noi in Serie C giocavamo avanti a 10 mila – 15 mila tifosi; ora nemmeno in molti campi di Serie B si vede un numero così alto di tifosi allo stadio.

Fare calcio è difficile, lo confermano tanti eventi degli ultimi anni. Per Castellammare già mantenere la Lega Pro sarebbe importante, ma i tifosi spesso non guardano ad altri fattori. Penso che la piazza debba tenersi stretta Manniello perché il momento è difficile, quindi poter contare su un presidente così appassionato è cosa rara. Certo, vedendo il livello basso di molte squadre, ci sta di voler ambire a qualcosa in più.

L’organico della Juve Stabia? Sono ragazzi giovani, di prospettiva e con qualità. Tra qualche anno sono certo che si parlerà bene di molti di loro; è questa la differenza rispetto alle squadre come Lecce, Trapani e Catania, che annoverano già calciatori fatti e completi., in grado di incidere ad ogni gara.

La mia favorita per la vittoria finale? Io dico Catania, anche se al momento il Lecce è avanti. Per la zona playoff penso possa tornare forte il Cosenza, magari scalzando il Rende che forse è la meno attrezzata del novero del piazzamento playoff.

Il mio sogno? Tornare a Castellammare a difendere i colori giallobù..dalla panchina!

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Lascia quattro figli per scappare con l’amante, il giudice: “Non è più la madre”

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Sparisce con l’amante abbandonando i suoi quattro bambini, ma intanto continuava ad intascare i soldi dell’Inps per gli assegni assistenziali destinanti ai figli. Così il tribunale per i minori di Salerno le ha revocato la potestà genitoriale.

E’ la storia di una mamma di 45 anni dei picentini. Il provvedimento dei giudici accoglie la richiesta del padre dei bimbi di avere l’affido esclusivo della prole. La donna durante il loro matrimonio ha avuto relazioni extraconiugali, e i figli non sono mai stati la priorità.

La 45enne non solo ha perso la podestà genitoriale ma è anche accusata di abbandono di minori e di appropriazione indebita, come riporta il Mattino.

Napoli – Juve, guai in vista per Allegri: Higuain non è l’unico in dubbio!

Napoli – Juve, guai in vista per Allegri: Higuain non è l’unico in dubbio!

Guai in vista per Massimiliano Allegri che probabilmente dovrà rinunciare al suo attaccante di riferimento, ma non solo. Infatti oltre all’argentino sono costantemente monitorati anche Chiellini, Bernardeschi e Cuadrado (già assenti con il Crotone), ai quali si è aggiunto, infine, Lichtsteiner. Lo svizzero, ai box a causa di un risentimento muscolare ai flessori della coscia destra, verrà valutato giorno per giorno mentre c’è fiducia per Chiellini e Bernardeschi. Più complesso, invece, il discorso per Cuadrado, alle prese con una infiammazione agli adduttori della gamba destra. Lo riporta il Corriere dello Sport.

Il governo promette soldi a chi cura i malati in casa

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La manovra sta per arrivare in Aula per il voto finale e il governo fa l’ultima promessa: soldi a chi cura i familiari malati a casa. Il provvedimento prevede anche aiuti a figli, coniugi e genitori, ma serve una legge per ripartire 60 milioni in tre anni. Tra le altre misure uno sconto per il superticket delle Regioni e il prolungamento del bonus bebè.

I saldi di fine legislatura: in Senato pochi fondi per superticket e bonus bebé

Stanziati 20 milioni l’anno per chi si fa carico di anziani e non autosufficienti, ma manca la legge

ROMA – A Palazzo Madama è tempo di saldi di fine legislatura. Poiché le risorse sono poche – l’Europa ci sta col fiato sul collo – e la maggioranza è risicata, la Finanziaria per il 2018 si arricchisce di piccole misure. Arrivano fondi per ritoccare il superticket, rifinanziare il bonus bebé, salvare le librerie, i giovani a rischio di esclusione ma anche a sostegno dei carnevali. Il governo tenta operazioni di lungo periodo con l’introduzione di un fondo per chi assiste i non autosufficienti, ma occorre approvare prima una legge applicativa.

Per il presidente della commissione Bilancio Giorgio Tonini sono giorni difficili. Ha tre voti di maggioranza, e ciascuno vuole un risultato tangibile. Il lavoro procede a rilento, e il voto finale non sarà prima di domani sera. L’attenzione degli alleati del Pd – Pisapia e Alfano – si è su due voci: il sovrapprezzo imposto dalle Regioni sulle prestazioni specialistiche e il bonus ai nuovi nati. Il lavoro più difficile è stato sulla prima: poiché ogni Regione ha proprie regole – alcune non fanno pagare nulla, altre sì, altre ancora esentano solo alcune categorie di redditi o ricette – il governo si è inventato un fondo da 60 milioni di euro che verrà ripartito fra le amministrazioni. Per avere i dettagli occorrerà dunque attendere la decisione di ciascuna Regione, e tant’é.

Alternativa Popolare (il partito del ministro Alfano) ha chiesto e ottenuto 185 milioni per rifinanziare il bonus bebé a favore di chi ha redditi inferiori ai 25mila euro l’anno. Nel 2018 ci saranno quattro milioni per salvare le librerie dal ciclone Amazon, altri cinque milioni finanzieranno un fondo per i diciottenni senza famiglia o allontanati dal giudice. Risorse per finanziare progetti di ampio respiro non ce ne sono: ieri il governo ha dovuto ritirare l’emendamento che avrebbe allargato i benefici della Naspi – la nuova assicurazione contro la disoccupazione – ai lavoratori rimasti senza la copertura del cosiddetto assegno di mobilità nelle grandi imprese. Stessa sorte – almeno per ora – avrà la norma a sostegno dei «caregiver», coloro che si prendono cura di anziani e persone non autosufficienti.

La manovra stanzia 60 milioni di euro senza darne immediata attuazione: per trasformarsi in una misura concreta occorrono una legge e un decreto ministeriale che probabilmente vedranno la luce nella prossima legislatura, sempre che il Pd resti nelle stanze dei bottoni. La norma individua il «caregiver» in colui che «assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare entro il terzo grado che a causa di malattia, infermità o disabilità non sia autosufficiente, sia riconosciuto invalido o titolare di indennità di accompagnamento». Nelle intenzioni del governo si trasformerà in una misura di supporto al Rie, il reddito di inclusione sociale per le famiglie povere che debutta il primo dicembre. Di rilievo la norma che investe l’Autorità per l’energia del controllo sul ciclo dei rifiuti: le nuove funzioni dovranno essere pagate dalle società del settore.

Rispetto ai numeri della manovra il costo delle ultime novità è poca cosa, e per questo il commissario Ue Pierre Moscovici sospende il giudizio sui conti italiani fino a primavera. Ma resta «uno scarto importante» e «un’incertezza considerevole» sul debito. Moscovici si mostra comunque disponibile con Roma quando critica indirettamente il collega vicepresidente Jyrki Katainen che di recente aveva attaccato l’Italia: «Solo il collega Dombrovskis (l’altro vice della commissione, ndr) e io esprimiamo l’opinione della commissione sui conti pubblici, e lo facciamo a nome di tutti».

GLI EMENDAMENTI

CARNEVALE 

Un fondo di 2 milioni all’anno per i festeggiamenti del Carnevale. Lo prevede un emendamento del senatore Pd Andrea Marcucci approvato ieri al Senato. «È un riconoscimento importante – spiega il senatore – per manifestazioni che contribuiscono in modo rilevante al boom turistico». Il testo ha provocato le critiche del M5s, secondo cui Marcucci ha così aiutato la sorella, che è presidente della Fondazione del Carnevale di Viareggio.

LIBRERIE  

Uno sconto fiscale per tutelare le librerie. L’emendamento a firma Pd, approvato ieri in commissione Bilancio, prevede un credito di imposta su Imu, Tasi, Tari e sull’eventuale affitto per i proprietari dei negozi. Lo sconto è più sostanzioso, fino a 20 mila euro, per le librerie indipendenti non comprese in gruppi editoriali, mentre scende a 10 mila euro per le altre. Il limite di spesa è di 4 milioni di euro per il 2018 e di 5 milioni all’anno a partire dal 2019.

ASSISTENZA 

È stato istituito un fondo per il sostegno ai caregiver, cioè coloro che assistono e si prendono cura di persone all’interno del nucleo familiare. Il fondo è da 60 milioni, 20 milioni all’anno nel triennio 2018-2020. La misura è destinata a coprire futuri interventi del Parlamento a favore del settore. Il caregiver viene definito come «la persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto».

RIMBORSI 

Via libera da parte della commissione Bilancio del Senato a un emendamento a firma Pd che riguarda le spese per i viaggi e i soggiorni del presidente e dei membri del Cnel, che potranno essere rimborsate «se effettivamente sostenute e documentate». Secondo quanto si legge nell’emendamento, la nuova norma non prevede nuovi o maggiori oneri per le casse dello Stato, ma viene finanziata col budget già in dotazione al Cnel.

SPORT 

Il gruppo Ala ha messo la sua (prima) bandierina nella manovra. È stato infatti approvato l’emendamento dei verdiniani, decisivi per avere la maggioranza in commissione, secondo cui atleti e società sportive potranno avvalersi solo di procuratori iscritti al Registro nazionale degli agenti sportivi, istituito al Coni. Gli iscritti dovranno superare una prova abilitativa. Si sarà iscritti «dietro pagamento di un’imposta di bollo annuale di 250 euro».

LOBBISTI  

Un locale tutto dedicato ai lobbisti che saranno all’opera alla Camera: rappresentanti di multinazionali, Ong, imprese, associazioni professionali e sindacati. In vista del passaggio della legge di bilancio da Palazzo Madama a Montecitorio, è stata destinata un’aula per l’attività dei rappresentanti di interessi iscritti nell’apposito registro. Niente più bivacchi sui divanetti e attese davanti alla commissione dunque, come invece ancora accade al Senato.

Twitter @alexbarbera

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lastampa/I saldi di fine legislatura: in Senato pochi fondi per superticket e bonus bebé ALESSANDRO BARBERA

Napoli – Juve, Sarri ha già scelto l’undici da schierare!

Napoli – Juve, Sarri ha già scelto l’undici da schierare!

Secondo il Corriere dello Sport non ci sarebbero tanti dubbi per Sarri in vista della partita contro la Juventus e l’undici da schierare sembrerebbe già pronto. In porta ovviamente confermato Reina, mentre in difesa dovrebbe tornare Albiol, dopo il riposo di Udine, a far coppia con Koulibaly. L’unico vero dubbio riguarderebbe ancora una volta la fascia sinistra dove Mario Rui sarebbe in vantaggio ma in questo caso le ultime parole spettano al responso medico. A centrocampo Jorginho e Hamsik sono quasi sicuri del posto e l’unico ballottaggio spetterebbe ad Allan e Zielinski, con il primo in leggero vantaggio. Nessun dubbio, infine, per il tridente delle meraviglie, confermato ovviamente in toto.

Ecco quali sono i tempi di recupero del Pipita!

Ecco quali sono i tempi di recupero del Pipita!

Quando tornerà Gonzalo Higuain? Se lo chiedono un po’ tutti, tifosi juventini e non, e la Gazzetta ha tentato di fare un po di chiarezza sul caso: “I precedenti dicono che gli infortuni di questo tipo hanno sempre bisogno di due settimane piene per essere superati senza ansia: quattro anni fa al Milan, Boateng subì lo stesso intervento il 3 settembre 2012 e ritornò in campo il 15. In alcuni casi, però, si possono fare strappi e ridurre i tempi. Molto dipenderà dal decorso operatorio: se la frattura sarà ben stabilizzata, la mano si sgonfierà presto e l’argentino non sentirà più dolore, così si potrà provare l’azzardo dopo Napoli”

Guerra di camorra, blitz dei carabinieri contro il clan De Micco di Ponticelli: 23 arresti

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Guerra di camorra, blitz dei carabinieri contro il clan De Micco di Ponticelli: 23 arresti per associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione e incendio, con l’aggravante prevista dall’art.7 L.203/91

Dalle prime ore dell’alba, la Squadra Mobile di Napoli, con la collaborazione del Commissariato di polizia di Ponticelli, sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 23 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione e incendio, con l’aggravante prevista dall’art.7 L.203/91.

Le indagini, coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno consentito di ricostruire l’ascesa del clan De Micco, un tempo costola del clan Cuccaro, che, a decorrere dalla fine del 2012, si è imposto nel quartiere dei Ponticelli quale organizzazione criminale autonoma, dotata di tutte le caratteristiche di un associazione di stampo camorristico, quale la struttura gerarchica, il controllo del territorio, la gestione delle piazze di spaccio e le attività estorsive.

Le indagini hanno consentito di ricostruire il contesto criminale in cui è maturato l’omicidio di Salvatore Solla e il tentato omicidio di Giovanni Ardu, avvenuti il 23 dicembre 2016, individuando i mandanti e gli autori materiali.

L’agguato si colloca, come documentato dalle attività investigative, nell’ambito di un contrasto tra il clan De Micco e Solla, ex affiliato al clan Sarno,che era intenzionato a gestire autonomamente unapiazza di spaccio nel quartiere di Ponticelli, disconoscendo di fatto l’egemonia di predetto clan.

Nel corso dell’articolata attività investigativa sono state sequestrate alcune armi e diverso munizionamento tra cui due pistole mitragliatrici, 1 fucile a canne mozzatecalibro 12, 1 pistola calibro 9.

/il Mattino

Critica il liceo che frequenta su Facebook, la preside la sospende. Solidarietà nel napoletano

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Portici, fa delle considerazioni amare sul liceo classico “Quinto Orazio Flacco” su Facebook e la preside la sospende per una settimana

Contro la decisione della preside, Iolanda Giovidelli, che ha sospeso per sette giorni un’alunna di 16 anni ‘colpevole’ di aver criticato l’operato dell’istituto su Facebook, sono scesi oggi in piazza gli alunni del liceo classico ‘Quinto Orazio Flacco’ di Portici (Napoli). Tutto è nato da un riconoscimento ricevuto dall’istituto a Tallinn, in Estonia. L’alunna su Fb lasciò un commento che non è piaciuto alla dirigente scolastica: ”Amore per i vostri ragazzi? Senso di appartenenza? Davvero credete che le cose vadano così in questa scuola? Presentare il Flacco in un contesto felice sui social media non lo renderà tale!”. Seguiva una dura critica alla gestione dell’istituto:”Posso provare solo vergogna e disprezzo verso chi scrive una cosa del genere senza prendere in considerazione la vera realtà di questa scuola, che ormai, per come è diventata e gestita, può solo farci mettere le mani nei capelli a tutti noi studenti. Siete dei falsi!”. Un commento che ha fatto andare su tutte le furie la preside.

/Ansa

Oltre al danno la beffa, Higuain fuori per un calcio di Marchisio!

Oltre al danno la beffa, Higuain fuori per un calcio di Marchisio!

Higuain al 99,99% non sarà presente al match tanto atteso del San Paolo, ma al di là del danno la vera beffa è un’altra e a spiegarlo è la Rosea di Milano: “La Juve, il Napoli, l’Italia del calcio: così non è felice nessuno. Né i bianconeri che volevano sfidare il rivale con tutta l’artiglieria, né gli azzurri che volevano superare per decibel i fischi dello scorso anno […] La beffa, però, è il modo in cui è nato l’infortunio: Higuain salta Napoli per colpa di un calcio fortuito di un compagno: Claudio Marchisio. Nell’allenamento di sabato a Vinovo un normale scontro di gioco e la mano è stata colpita per errore”.