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Nas, sicurezza farmaceutica: segnalati odontoiatra di Castellammare e farmacista di Posillipo

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Castellammare di Stabia – I militari del Nas di Napoli hanno segnalato un medico odontoiatra della città, per la detenzione di farmaci non vendibili ai pazienti ed “ad esclusivo uso ospedaliero”. Dopo esser stati ritrovati nel suo studio medico dentistico, i prodotti sono stati sequestrati.

A Napoli, invece, e’ stata segnalata, alle competenti autorità, la titolare di una farmacia con sede nel quartiere Posillipo, poiché all’atto di una verifica, è stato rilevato che l’esercizio aveva effettuato, in assenza della prescritta autorizzazione, forniture di specialità medicinali ad altra farmacia, sempre facente capo alla medesima rappresentante legale, in violazione delle normative in vigore, come riporta InterNapoli.

Petizione per avere più fermate di treni alla stazione di Torre Annunziata

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Petizione per avere più fermate dei treni alla stazione di Torre Annunziata

I cittadini di Torre Annunziata hanno presentato al sindaco Vincenzo Ascione, una petizione per chiedere l’implementazione del numero di fermate dei treni delle Ferrovie dello Stato nella stazione della città (piaxa Nicotera).

I promotori della petizione infatti hanno scritto: «Sono solo sette i treni che fermano a Torre Annunziata Città e che raggiungono Napoli in orari non coincidenti con le esigenze dei pendolari. Due treni al mattino con orario di partenza alle ore 7.34 e alle ore 8.34 e quattro treni nella fascia pomeridiana, con partenza alle ore 15.34, alle ore 16.34, alle ore 18.34, alle ore 19.34 e alle ore 21.34».

Stesso discorso per il rientro. Anche in questo caso, l’articolazione oraria delle partenze dalla Stazione Centrale di Piazza Garibaldi a Napoli non collima con le necessità dei pendolari.

La richiesta avanzata al sindaco Ascione è quella di incalzare l’Assessorato ai Trasporti della Regione Campania affinché – d’intesa con Trenitalia – vengano aumentate le corse e le fermate a Torre Annunziata Città, «facendo fermare anche i treni locali, che provengono da e che sono diretti a Salerno, negli orari che più si caratterizzano per gli spostamenti dei pendolari, ovvero al mattino, dalle ore 6 alle ore 8, e nel pomeriggio, dalle ore 14 alle ore 18».

SICILIA, Parchi letterari: Rosso di San Secondo e Luigi Russo (Carmelo Toscano)

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In Sicilia ad oggi sono già presenti parecchi parchi letterari: a Modica, in quel di Ragusa, il Parco Letterario “Salvatore Quasimodo” premio Nobel per la letteratura (1959) per la sua sublime poesia; a Vizzini, in quel di Catania, il Parco Letterario “Giovanni Verga”, cantore della Sicilia degli umili e dei “vinti”; a Polizzi Generosa, in quel di Palermo, quello dedicato a “Giuseppe Antonio Borgese”, scrittore, critico letterario, giornalista; ad Aliminusa, restando sempre in provincia di Palermo, il parco letterario dedicato a “Giuseppe Giovanni Battaglia”,
poeta e drammaturgo.

Recentemente, in questo anno in corso, a Caltanissetta, l’ultimo nato è il parco letterario dedicato a “Pier Maria Rosso di San Secondo”, scrittore e critico letterario, che ha già iniziato con solerte impegno la sua attività, organizzando mostre ed eventi. Ed infatti, proprio in questi giorni, da Mercoledì 22 novembre (Anniversario della morte di Rosso di Secondo) fino a Giovedì 30 Novembre (130° Anniversario della nascita di Rosso di San Secondo) è in corso di svolgimento la “Settimana Sansecondiana 2017”, che prevede Simposi di studio ed approfondimento su tematiche biografiche, artistico letterarie che riguardano l’illustre nisseno.

Il Convegno in corso è l’occasione per un ulteriore ampliamento del parco “Pier Maria Rosso di San Secondo”, coinvolgendo un altro grande figlio della patria nissena, il mai dimenticato Luigi Russo, critico letterario insigne, “scopritore” e valorizzatore di Giovanni Verga nel mondo accademico italiano e nel panorama della critica letteraria mondiale. Luigi Russo fu nativo di Delia, sempre in quel di Caltanissetta, ed alla sua terra restò sempre idealmente e sentimentalmente legato, parlandone spesso nei suoi scritti. Delia si è sempre ricordata di questo figlio illustre dedicandogli la biblioteca comunale (nella casa natia dello scrittore) e periodici Convegni di studio di risonanza nazionale.

Sarà firmata, infatti, in questi giorni “a latere” ai lavori congressuali sansecondiani, una Convenzione tra i Comuni di Caltanissetta e di Delia ai fini dell’inserimento di Delia nel Parco Letterario “Pier Maria Rosso di San Secondo”, con tanto di cerimonia nell’aula consiliare del comune di Delia e la celebrazione di una Giornata di studi su Luigi Russo, come consuetudine ormai sin dagli anni ’60, immediatamente dopo la scomparsa del Maestro.

I due letterati furono contemporanei ed ebbero tra loro consuetudini di vita e di studio. È quindi più che mai opportuno che anche le istituzioni culturali a loro dedicate abbiamo comunanza di intenti e di operatività celebrativo-promozionale.

Questo il tenore della vita culturale nell’isola a normale velocità di crociera. Ma adesso in Sicilia soffia il vento del cambiamento del nuovo governo regionale che sta per formarsi, a ridosso delle elezioni appena concluse. Il nuovo Presidente di Regione (impropriamente chiamato governatore, perché non siamo in America!) on. Nello Musumeci si è appena insediato ed ha indicato come Assessore regionale ai Beni Culturali il critico d’arte Vittorio Sgarbi, tanto fine intenditore d’arte quanto volgare e chiassoso star televisivo, che non disdegna di appioppare appellativi a tutti, compreso il gentile epiteto di “capra” che riserva a chi non è d’accordo con lui.

La tolleranza non è certo la sua virtù principale. Gli riconosciamo competenza culturale e speriamo che la metta a servizio di una buona causa: la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale della Sicilia. La sua mente vulcanica può farci assistere a dei giochi pirotecnici geniali.

Oppure, dio non voglia, ad una colossale chiassata. Non ce lo auguriamo per lui e neanche per la nostra beneamata Sicilia, che ne ha già visti di tutti i colori. E che adesso spera di vedere un po’ di colore roseo…Sarebbe l’ora!

Carmelo Toscano

Napoli, reati fallimentari: eseguiti cinque arresti

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Napoli, reati fallimentari: eseguiti cinque arresti in una società di Arzano operante nel settore delle costruzioni edili

In data odierna, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli di Napoli Nord, militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli e del I° Gruppo della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale
di Napoli Nord nei confronti di nr. 5 soggetti, per reati fallimentari riguardanti il dissesto di una società di Arzano operante nel settore delle costruzioni edili, fallita nel 2015, ed in particolare, quali amministratori di fatto e di diritto, per aver distratto l’intero patrimonio aziendale, ammontante a quasi 3 milioni di euro, al fine di arrecare pregiudizio ai creditori.

Le complesse indagini documentali e bancarie approfondivano le vicende societarie della fallita, riconducibile a noti imprenditori napoletani. Secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal Giudice, emergeva come i componenti la stessa, nel tempo si erano alternati, ricoprendo cariche di amministratore, facendo sì che gli interessi personali dei medesimi si sovrapponessero a quelli della società poi fallita, coinvolgendo anche altri
soggetti giuridici riconducili allo stesso nucleo familiare.

E’ emerso, inoltre, che il fallimento della società in questione è stato determinato, in via prioritaria, da debiti tributari maturati negli esercizi finanziari tra l’anno 2008 e l’anno 2012. In particolare gli indagati sono accusati di aver sistematicamente operato lo svuotamento delle casse della società in argomento attraverso cessioni di beni o di quote, bonifici o emissioni di assegni circolari nei confronti di prestanome orbitanti nella sfera delle società gestite dalla medesima famiglia, fino ad arrivare ad un passivo fallimentare di circa € 5.600.000,00.

Le condotte distrattive, secondo quanto contestato agli indagati, sono consistite in cessioni o acquisti di immobili, versamenti sui diversi conti correnti agli stessi riconducibili, cessioni di quote societarie per valori decisamente inferiori rispetto a quelli reali, omesso deposito di scritture contabili e debiti tributari per circa € 6.500.000,00.

Le attività investigative hanno permesso di raccogliere gravi elementi indiziari circa l’esistenza di altre società orbitanti nella sfera di competenza degli indagati, nonché di rilevare la presenza di prestanome utilizzati per la gestione delle varie imprese. A ciò si aggiunge un sistematico ricorso a schemi volti a celare la reale titolarità di beni ed utilità.

Il GIP disponeva anche il sequestro di quote di partecipazione agli stessi riconducibili, detenute da una holding riconducibile agli indagati, che ha nel tempo acquisito dalla società fallita per un valore di quasi 900 mila € le quote societarie ad un prezzo nettamente inferiore al reale, di un terzo soggetto giuridico con sede in Vitulazio (CE).

Napoli, la tua rosa vale quasi mezzo miliardo di euro

Il più costoso vale 100 milioni

Secondo quanto scrive il Corriere dello Sport, il valore della rosa del Napoli raggiunge quasi il mezzo miliardo di euro, 497,2 milioni per l’esattezza. Ecco tutte le valutazioni:

Christian Maggio: 1 milione di euro
Leandrinho: 1,5 milioni di euro
Emanuele Giaccherini: 1,5 milioni di euro
Luigi Sepe: 1,5 milioni di euro
Rafael: 1,7 milioni di euro
Pepe Reina: 2 milioni di euro
Raul Albiol: 8 milioni di euro
Lorenzo Tonelli: 8 milioni di euro
Vlad Chiriches: 8 milioni di euro
Mario Rui: 10 milioni di euro
Adam Ounas: 10 milioni di euro
Marko Rog: 15 milioni di euro
Amadou Diawara: 15 milioni di euro
Allan: 16 milioni di euro
Piotr Zielinski: 20 milioni di euro
José María Callejon: 20 milioni di euro
Nikola Maksimovic: 23 milioni di euro
Elseid Hysaj: 25 milioni di euro
Jorginho: 25 milioni di euro
Dries Mertens: 28 milioni di euro
Faouzi Ghoulam: 30 milioni di euro
Arkadiusz Milik: 33 milioni di euro
Marek Hamšík: 40 milioni di euro
Kalidou Koulibaly: 54 milioni di euro
Lorenzo Insigne: 100 milioni di euro

Energie per l’Italia arriva a Terzigno: domani il convegno

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Energie per l’Italia arriva a Terzigno: domani il convegno con Ambrosio, Marino e Montemarano

Domani, giovedì, 30 novembre 2017, alle ore 19:30, nell’Aula Consiliare del Comune di Terzigno, avrà luogo il Convegno sul tema “Tra Government e Governance, la politica locale al servizio dell’Italia che cambia”.

Partendo dalla differenza tra Governance e Government, nel corso del dibattito saranno affrontate le varie forme di comportamento dei soggetti pubblici capaci di assumere un orizzonte strategico, sia quanto ad efficacia, sia quanto a maggiore coscienza degli aspetti relazionali connessi alle attività delle amministrazioni pubbliche.

Interverranno:

Serafino Ambrosio – Coordinatore Cittadino di Terzigno di Energie per l’Italia.

Avv. Angelo Marino – Delegato Provinciale di Energie per l’Italia.

Dott. Emilio Montemarano – Coordinatore Area Metropolitana Napoli e provincia di Energie per l’Italia.

L’incontro sarà anche l’occasione per presentare ai cittadini le idee e i progetti di Energie per l’Italia, il movimento politico guidato dal manager Stefano Parisi, che negli ultimi mesi è protagonista di un road show su tutto il territorio nazionale, nel corso del quale ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica con un programma liberale, popolare, riformista e federalista.

Condanna per l’uomo che tentò di bruciare viva l’ex compagna

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Confermata condanna per Pietropaolo che tentò di bruciare viva l’ex compagna

La Corte di Appello di Napoli ha confermato la condanna di 18 annidi reclusione per l’uomo che ha tentato di uccidere Calca Caiazzo bruciandola viva, la vittima al momento dell’aggressione era anche incinta.

L’imputato, Paolo Pietropaolo, è stato giudicato colpevole dei reati di tentato omicidio, tentato aborto e stalking. Il giudice di primo grado, aveva motivato la condanna aveva scritto che il pentimento dell’imputato era falso e il secondo grado di giudizio ha confermato il convincimento del giudice.

Pietropaolo è giunto a compiere il folle gesto perché non riusciva ad accettare la fine della storia con Carla Caiazzo, così la cosparse di benzina e le diede fuoco dopo un lungo periodo in cui aveva tormentato e minacciato la sua ex. Mentre la ragazza bruciava, rideva. Dopo il fatto si era dato alla fuga in auto, provocando un incidente nei pressi di Formia. Lì venne finalmente arrestato e portato in carcere, era il 2016.

Grazie all’intervento dei medici è stato poi possibile salvare lavita che Carla portava in grembo, la piccola Giulia Pia, e anche la madre dopo le prime disperate condizioni, si è ripresa lentamente.

Oggi Carla, dopo aver subito circa 50 interventi, si dedica a prestare aiuto a tutte quelle donne vittime di uomini violenti, per fare in modo che esse non debbano vivere la sua stessa esperienza.

Il centro storico di Napoli: una vetrina a luci rosse. Le zone del sesso in strada

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Negli ultimi tempi il centro storico di Napoli sta registrando episodi che fanno molto discutere, ovvero la presenza di giovani che intrattengono rapporti sessuali all’aperto, non curanti di essere visti o addirittura filmati.

Divenne virale sul web il video del rapporto orale consumato in Piazza San Domenico da una coppia circondata da tantissimi spettatori. Ma non è l’unico episodio a luci rosse che ha visto il centro antico di Napoli protagonista dello scenario hard. Tra le testimonianze raccolte da Fanpage.it c’è il Complesso monumentale di San Domenico Maggiore, il vicoletto Giuseppe Orilia, quello vicino alla struttura universitaria di Via Mezzocannone, il vico Pallonetto a Santachiara, e piazza Miraglia nell’area antistante al Vecchio Policlinico.

Napoli-Inter, è sfida per Simone Verdi

I nerazzurri si stanno muovendo per prenderlo già a gennaio

Simone Verdi ambito da NapoliInter. Entrambi i club, attraverso i rispettivi ds, GiuntoliAusilio, sono alla ricerca di calciatori che possano integrare la rosa e offrire maggiori opportunità di scelta ai propri allenatori.
Le due società si sono fiondate sull’esterno ex Empoli e Juve Stabia con la convinzione che possa essere il tassello giusto per le proprie rose. Verdi ha anche esordito in nazionale, sotto la guida Ventura, ed è da tempo sul taccuino di Ausilio, tanto da essere visionato durante la gara contro la Sampdoria da alcuni emissari dei nerazzurri.

Sindaca di Torino: “La Juventus vincerà a Napoli”

“Lo stadio di proprietà è un valore aggiunto”

In un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino è intervenuta sull’argomento più trattato e discusso di questa settimana: vale a dire il match tra NapoliJuventus.

“Il Napoli di oggi è una grande squadra e senza dubbio sta difendendo il primo posto con caparbietà, ma da juventina quale sono non posso che augurare ai bianconeri di mantenere il livello delle ultime sei stagioni, e credo che ce la faranno anche questa volta. Lo Juventus Stadium e lo Stadio Olimpico sono due templi delle squadre di Torino. In questi anni la città con i suoi tifosi si è battuta affinché il Filadelfia tornasse ad essere la legittima casa dei granata. Proprio recentemente sono stati risolti dei problemi legati a questioni tecniche e tra poche settimane lo stadio del Grande Torino avrà piena agibilità. Gli stadi di proprietà sono un valore aggiunto e lo Stadium garantisce diversi punti alla Juve”.

La Comunità Europea senza Comunione D’Interessi è nulla (Mauro Lo Piano)

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La Comunità Europea dovrebbe avere una comunione d’interessi che potrebbe andare oltre l’unione monetaria, solo cosi’ si potrebbe competere in Economia e Democrazia con i piu’ grandi colossi mondiali.  

Purtroppo in Europa le 28 candeline che rappresentano come in un albero di Natale gli Stati che la compongono, brillano ad intermittenza, sono sotto scacco della maestrina Angela Merkel, che da diversi anni guida non solo la Germania, ma ha piena egemonia su molte delle scelte operate dalla UE.
In Europa abbiamo Paesi poveri, ricchi, e altri ancora che vivono ai limiti della sopravvivenza: i primi andrebbero aiutati, e non sottomessi finanziariamente, i secondi dovrebbero fare uno sforzo per aiutare i piu’ deboli, i terzi possono solo sperare. Un esempio di paese povero e’ la Grecia, in questi ultimi anni e’ stata sull’orlo di una rivoluzione civile: le manifestazioni di protesta del popolo ellenico si sono viste nelle cronache giornalistiche di mezzo mondo.
La tragedia che ha coinvolto la Grecia non e’ stata una fiction, nel momento stesso in cui la terra ellenica si e’ trovata in un grosso default economico, e’ stata “aiutata” dalla Germania, come? con l’acquisto dei suoi aeroporti piu’ importanti, senza alcun esborso di denaro teutonico.
L’operazione e’ stata possibile grazie all’apporto monetario di alcune Banche Elleniche, le quali hanno messo i capitali necessari tramite un’intesa di futuri  introiti derivanti dalle attivita’ economiche degli aeroporti stessi.
La Germania detta legge, la fa da padrona in ogni campo, se parliamo di esportazioni, infrange in modo eclatante la soglia del 6% consentita dall’ Europa, arrivando ad esportare prodotti tedeschi pari il 9% .
Questa addizionale nelle esportazioni, porta una ricchezza maggiore alla terra germanica, ma va a discapito dell’economia di molti Paesi dell’UE.
Se un membro dell’unione sfora viene bacchettato pubblicamente, l’Italia quanti colpi in testa ha avuto dalla Merkel?, Neppure la buona scuola renziana e’ stata capace di evitare le bacchettate della maestrina.
In piu’ bisogna dire che, la Germania cura in maniera certosina i propri interessi economici, anche se a soffrire sara’ il nostro ecosistema climatico. Entro il 2030, saranno spente tutte le sue centrali nucleari.
L’energia mancante, secondo il parere dei ‘geni’ dell’economia teutonica, non verra’ sostituita dalla riconversione attraverso lo sviluppo delle rinnovabili, (eolica o solare), ma tramite una delle forme di energia piu’ inquinanti al Mondo: quella delle fonti fossili che comprende la lignite, l’Antracite e il Litantrace.
Si parla che in Germania qualche migliaio di persone potrebbero essere allontanate dal loro paese, perche’? nel sottosuolo vi sarebbe un immenso giacimento di carbonio. Nella UE, vi sono ancora troppe regole e poco amore per il bene comune,solo per fare un esempio gli Stati Uniti pur comprendendo 50 Stati, hanno 1 solo Governo Federale, un Ministro degli Esteri, una sola politica fiscale, regole comuni su Lavoro, Previdenza e Pensioni.
In Europa, vi sono alcune Nazioni che hanno voluto essere sempre le prime donne sia in campo economico che decisionale, la Germania in questa corsa al potere e’ sempre stata la prima della classe.

Castellammare, 33 tonnellate di rifiuti speciali da scaricare in città. Preso il titolare

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33 tonnellate di rifiuti speciali pronti ad avvelenare Castellammare di Stabia. Accade alla periferia nord della città: un camion è stato bloccato dalla Guardia di Finanza stabiese, mentre scaricava un carico di liquami fognari di un’azienda molto nota nella zona.

Il conducente del grosso veicolo aveva collegato il tubo della cisterna, contenente liquami da espurgo, ed era pronto a dare il via all’operazione. Le Fiamme Gialle, guidate da Salvatore della Corte, l’hanno fermato giusto in tempo e hanno sequestrato i rifiuti e il capannone.

Il titolare, invece, è stato denunciato per reati ambientali alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata.

Richiesta condanna per l’ex sindaco di Castellammare di Stabia

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Richiesta condanna per l’ex sindaco di Castellammare di stabia

È stata richiesta la condanna dell’ex sindaco di Castellammare Luigi Bobbio, da parte del pm della Procura della Repubblica di Torre Annuunziata, Rosa Annunziata.

Secondo l’accusa, nel 2010 l’ex sindaco fece assumere alla Sint un addetto alla vigilanza, Carmine Dello Ioio, e un professionista esperto di bandi europei, Maurizio Ruggiero. Il primo aveva fatto da autista a Bobbio nella campagna elettorale per le amministrative e la cui assunzione da parte di Salza sarebbe stata eterodiretta dal magistrato, ex pm della Dda di Napoli e ora in servizio al Tribunale civile di Nocera Inferiore, allora divenuto sindaco di Castellammare.

L’altro invece, un ragazzo preparato amico di Salza, persona educata, gentile, di buona famiglia, scelto perché una faccia pulita, ma che – per l’accusa – non aveva alcuna esperienza in questo settore.

L’assunzione di entrambi non aveva alcun senso alla Sint, società che aveva solo due dipendenti, che dagli anni Cinquanta non ha mai svolto attività commerciale o industriale ma solo gestito alcuni beni termali e che nella sua storia si è solo indebitata per pagare mutui su mutui per cui, seguendo questo ragionamento, il pm ha chiesto la condanna per tutti e quattro gli imputati che rispondono per il reato di abuso d’ufficio:

  • un anno e quattro mesi per Norberto Salza, l’ingegnere aerospaziale funzionario di Finmeccanica che Bobbio volle alla guida di Sint nel giugno 2010;
  • un anno e due mesi per l’ex sindaco che risponde soltanto dell’episodio dell’autista;
  • un anno al gragnanese Dello Ioio.

AGGIORNAMENTO

In data odierna, 231118 – ore 15:16, abbiamo ricevuto l’email sotto riportata

Email di Luca carrino 231118 ore 15,16

In allegato, la sentenza che qui riportiamo adempiendo, così, alla richiesta di aggiornamento del Sig. Luca Carrino:

Sentenza assoluzione Bobbio, Salza, Dello Ioio
Sentenza assoluzione Bobbio, Salza, Dello Ioio inviata dal Sig. Luca Carrino in data 231118, ore 16:15 come da copia email allegata

Sentite Ferrara: “Scudetto? Il mio cuore dice Napoli. Basta Juve!”

“Ma occhio anche a Inter e Roma”

Il cuore diviso in due: metà azzurro e metà bianconero. Due gli scudetti vinti in Campania, cinque quelli vinti sotto la Mole Antonelliana. Ciro Ferrara, doppio ex di Napoli e Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Stampa in vista del match di venerdì sera tra la prima e la terza in classifica.
“La sento tanto, ancor più adesso che non gioco. Un destino, visto che debuttai contro i bianconeri e che non ho fatto parte di altre squadre: ho vissuto il periodo più bello della storia azzurra e conquistato poi tanti successi con la Juve”.

La sfida ha sempre avuto un fascino particolare, oggi ancora di più…
“Per il Napoli non è più soltanto la partita dell’anno: al di là della rivalità e del prestigio, vincere diventa importante per lo scudetto. Come succedeva ai miei tempi”.

C’è chi sostiene che stavolta non sia solo importante, ma decisiva.
“Non credo, il cammino è lungo, certo una vittoria del Napoli darebbe un segnale ancora più forte al campionato: 7 punti di vantaggio non regalerebbero certezze, ma darebbero uno strattone, anche perché nel turno successivo, incrociandosi Juve e Inter, ci sarebbe la possibilità di allungare ulteriormente. Quanto ai bianconeri, al di là delle distanze ridotte, un successo inciderebbe moltissimo sul morale”.

Il rendimento della Juve è ottimo, quello azzurro straordinario…
“La Juve, negli ultimi anni, ha potuto permettersi qualche passo falso perché le avversarie non sapevano approfittarne: oggi viaggiano a mille, la quota scudetto si alzerà”.

Parla al plurale: non ritiene, quindi, il titolo un affare a due?
“Di sicuro Napoli e Juventus sono le squadre più attrezzate, ma occhio all’Inter di cui si parla poco ed è un vantaggio: non possiamo escluderla dal giro, come non possiamo escludere la Roma”.

Lei per chi sta? (sorride)
“La Juventus ha vinto sei scudetti di fila, può lasciarne uno: il cuore dice Napoli, mi auguro possa vivere questa grande soddisfazione”.

Cos’ha il Napoli più degli anni scorsi?
“Vince partite che prima non sarebbe riuscito a vincere,anche se capita di non giocare bene. È segno di maturità, di una diversa solidità anche mentale: gli scudetti si vincono attraverso continue tappe, il campionato è lungo e lo stress elevato, nemmeno i grandi club stranieri vincono sempre attraverso lo spettacolo”.

Sarri ama il bel gioco, Allegri privilegia il risultato: chi ha ragione?
“Non esiste una verità, la vittoria si può ottenere in diverse maniere. Prendo atto del gioco del Napoli, una novità assoluta in Italia, ma sono per una via di mezzo”.

Senza Higuain, per la Juventus sarà più dura?
“Sarebbe un’assenza pesante, ma ci sono altre risorse. Più che di singoli fuoriclasse, credo sia questione di carattere, condizione, atteggiamento: per uscire indenni dal San Paolo, dovrà fare una super partita”.

Mertens centravanti doc: se lo aspettava così determinante?
“È stato una sorpresa, merito a Sarri che in un momento di difficoltà ha saputo inventarlo. L’allenatore era stato bravo anche all’inizio del percorso, quando per rispettare le caratteristiche della squadra rinunciò al trequartista con cui giocava a Empoli”.

Dicono che il vero problema del Napoli sia la rosa corta.
“Serve qualche cambio, ritmi così sono difficili da mantenere. Ci sono giovani bravi, ma sarebbe comunque importante intervenire sul mercato: è un anno troppo importante”.

Myanmar (Birmania): La realpolitik di Papa Francesco

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“Nessuno immaginava che ci potesse essere anche una realpolitik di papa Francesco”, scrive in un editoriale Gian Enrico Rusconi, che commenta le parole pronunciate dal pontefice in Myanmar (Birmania). “Parole ineccepibili. Ma fortemente indebolite dall’intenzionale assenza del nome identificante il popolo Rohingya, che da mesi la stampa internazionale descrive vittima delle persecuzioni del governo birmano, contro ogni diritto civile e umano”.

In Birmania il Papa tra fede e realpolitik

Si chiama Realpolitik. Nessuno immaginava che ci potesse essere anche una variante di papa Francesco. Una variante innovativa, come ci spiegheranno gli ammiratori incondizionati di Bergoglio? O una variante sconcertante, che merita una riflessione critica – pur con tutta la stima che nutriamo per questo pontefice?

Le parole pronunciate dal pontefice in Myanmar/Birmania sono ineccepibili.

Ma sono state fortemente indebolite dall’intenzionale assenza del nome identificante il popolo (o etnia) Rohingya, che da mesi tutta la stampa internazionale – compreso «L’Osservatore Romano» – documenta che viene perseguitata dal governo birmano, contro ogni diritto civile e umano.

Le parole del papa sono state chiare ed esplicite in termini di principio e perfettamente comprensibili per quel mondo civile (non solo occidentale) che il pontefice stesso frequentemente fustiga. Ma i suoi diretti interlocutori erano e sono interessati esclusivamente a che i Rohingya non fossero nominati nel suo nobile discorso sullo «stato di diritto» e «un ordine democratico che consenta a tutti, nessuno escluso, di offrire il suo legittimo contributo al bene comune, per costruire un ordine sociale giusto, riconciliato e inclusivo». Naturalmente si dirà che «a buon intenditore bastano poche parole». Ma nel caso birmano non c’è proprio chi vuole intendere…

Quella di Bergoglio è una concessione nominalistica per poter dire con maggiore libertà tutte le altre cose importanti? Ma che cosa c’era di più importante da dire in Myanmar/Birmania? È il costo da pagare alla politica «impegnata per ripristinare la pace»? Ma è costo che rischiano di pagare proprio i Rohingya, cancellati nella loro esistenza e tragedie concrete da una evocazione generica e indistinta.

Questi interrogativi valgono proprio per una personalità attenta e tutt’altro che ingenua come Bergoglio. È singolare che abbia accettato di fare questa concessione nominalistica lui che con tanta ironia critica gli scribi e i farisei dei vangeli, che badano alle parole e non alla sostanza dei comportamenti. Forse ha temuto che un suo atteggiamento «imprudente» mettesse a repentaglio la piccolissima minoranza dei cattolici.

Ma non si può neppure escludere che Bergoglio abbia ravvisato nella situazione politica birmana analogie con la situazione che ha conosciuto personalmente e direttamente in Argentina durante il periodo del predominio dei militari. E quindi ritenga di sapere come ci si debba o si possa comportare.

Probabilmente nelle prossime ore a questi dubbi si daranno molte e differenti risposte . Ma mi chiedo se non siamo dinanzi anche ad una sottile evoluzione della personalità di Bergoglio, che nel suo attivismo si scontra sempre più duramente con la realtà.

vivicentro.it/editoriale
vivicentro/La realpolitik di Papa Francesco
lastampa/In Birmania il Papa tra fede e realpolitik GIAN ENRICO RUSCONI

Nuovo emendamento riguardante il superticket: verrà abolito?

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Nuovo emendamento riguardante il superticket

Il pagamento del superticket, che prevedeva un costo aggiuntivo di dieci euro su ogni ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica medica, verrà in parte tagliato e/o abolito.

L’emendamento che prevede una sua riformulazione è stato presentato nella discussione della manovra e dovrebbe favorire le fasce più deboli che vedranno ridotta o abolita la parte di tassa regionale sulle prestazioni sanitarie. Dal primo gennaio 2018 verrà istituito un fondo per la riduzione della quota fissa sulla ricetta per un valore di 60 milioni di euro nel 2018, 80 nel 2019 e 100 nel 2020, per un totale di 240 milioni nel triennio. La proposta di modifica è stata avanzata dal senatore di Campo Progressista Luciano Uras. In particolare, con l’emendamento approvato si prevede l’abolizione del superticket per tutti i minori che frequentano la scuola dell’obbligo e per chi ha un reddito Isee sotto i 15mila euro.

Ma cos’è il superticket e quanto costa?
Il cosiddetto superticket è stato introdotto nel 2011 e prevede un pagamento aggiuntivo di dieci euro su ogni ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica. La sua applicazione varia da regione a regione: ogni regione italiana ha infatti la facoltà di decidere se e come applicarlo.

Le esenzioni potranno essere applicate a chi ha un reddito basso come spiega l’Uras: “Al fine di consentire una maggiore equità e agevolare l’accesso alle prestazioni sanitarie da parte delle persone più vulnerabili, e per il superamento delle misure di prelievo economico meno tollerate dai cittadini-utenti, soprattutto quelli in condizioni di basso reddito, a decorrere dal 1° gennaio 2018, nello stato di previsione del Ministero della salute, è istituito un Fondo per la riduzione della quota fissa sulla ricetta pari a 60 milioni annui, 180 milioni nel triennio”.

 

De Magistris, Natale a Napoli: concerto in piazza Plebiscito, discoteca sul lungomare e tante novità

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Napoli – Concerto in piazza Plebiscito, discoteca sul lungomare e luminarie natalizie in tutte le strade della città. Queste le novità riferite dal sindaco Luigi de Magistris, in una diretta Facebook su Repubblica: “Il Comune – spiega – ha messo in sicurezza le luminarie nonostante le difficoltà economiche e devo ringraziare gli operatori commerciali di Corso Umberto, Corso Secondigliano e via Epomeo che hanno dato un piccolo contributo. A Capodanno si terrà anche questa volta a piazza del Plebiscito con un concerto ‘molto made in Naples’. Dopo la mezzanotte, discoteca sul lungomare”.

Il primo cittadino dopo aver spiegato il programma di Natale, fa un balzo all’estate: per la fine di giugno o inizio settembre sorgerà un “Villaggio della Movida”, sempre sul lungomare, per risolvere il problema dell’affollamento nei centri abitati.

Napoli-Juventus, De Magistris: “Speriamo sia uno fisso”

“Un abbraccio alla sindaca Appendino, venerdì le daremo un dispiacere”

Ormai non si parla d’altro, Napoli-Juventus è motivo di discussioni tra amici, nei bar e sui giornali. Il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a tal proposito, ha parlato al Corriere di Torino:

Stavolta con la Juve per il Napoli la posta in palio è davvero grossa.
“Mi auguro che sia una grande partita tra due grandi squadre. E, ovvio, che vinca il Napoli. Che sarà sia uno fisso”.

Higuain ha rimediato una frattura alla mano sinistra, probabile non possa giocare. Lei cosa si augura?
“La cosa più bella sarebbe di battere la Juve con Higuain in campo. Mi piacerebbe vedere il Pipita fermato dai difensori del Napoli e la Juve sconfitta”.

I tifosi napoletani, però, non gli perdonano l’addio.
“Il tradimento di Higuain non deve tradursi in odio ma nella voglia più forte di vittoria. Serve trasformare questo sentimento in energia positiva”.

Ma lei sarà in tribuna?
“E che dubbio c’è? Il Comune, il sindaco, tutti dobbiamo stare vicini alla squadra in questo momento. Una vittoria sarebbe un segnale importante per un campionato nel quale quest’anno ci sono anche altre squadre forti. Penso all’Inter, alla Roma, alla Lazio. Ho comunque lasciato l’agenda libera da impegni per la gara di dopodomani”.

Vedrà la gara con De Laurentiis?
“Sì, come sempre. È così dal primo giorno che sono diventato sindaco, sette anni fa. Ormai è tradizione stare vicini in tribuna. Eppoi è bello che sindaco e presidente del Napoli stiano uno accanto all’altro, che la città li veda uniti”.

Che messaggio manda alla sindaca Appendino?
“Un abbraccio forte da Napoli, con affetto e solidarietà come devono avere i sindaci tra di loro. Ma stavolta mi perdonerà se il Napoli batterà la Juve e venerdì sera le daremo un dispiacere”.

Salvini choc sul biotestamento: “Mi occupo di vivi, non di morti”

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L’ennesima triste gaffe di Salvini («Fine vita? Io mi occupo di vivi, dei morti ci occuperemo poi») farà gongolare gli apostoli del politicamente scorretto in salsa becera, ma conferma la tendenza della politica a difendere una cosa giusta tirandone in ballo una sbagliata. Immagino che Salvini volesse denunciare la scarsa attenzione dei suoi colleghi di sinistra per i temi del lavoro, di gran lunga i più vicini agli interessi e alle ansie dei cittadini. Ma, per sostenere le ragioni di quelli che lui chiama «i vivi», ha mancato gravemente di rispetto verso tanti che morti non sono: i malati e le loro famiglie, che da tempo immemorabile aspettano un segnale di vita dalle istituzioni. Non si capisce per quale ragione si debbano stabilire gerarchie tra i diritti fondamentali. Perché non si possa affrontare da Paese adulto la questione del testamento biologico e al contempo prendere di petto il crollo degli stipendi, la riduzione delle tutele per i dipendenti, il tartassamento fiscale delle piccole imprese. Nel giorno in cui una lavoratrice dell’Ikea di Corsico, madre separata con figlio disabile, viene licenziata in tronco per avere chiesto di cambiare il turno delle sette del mattino, sarebbe ora che la politica smettesse di litigare sulle notizie false per occuparsi di quelle vere. Specie quando hanno a che fare con la difesa dei più fragili. I lavoratori in difficoltà, che il Pd di Renzi ha espulso dai suoi pensieri. Ma anche i malati e tutte le altre categorie di cui Salvini vorrebbe occuparsi «poi».

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Grosso incidente sull’autostrada A1 Milano – Napoli

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La giornata di oggi è iniziata malissimo sull’autostrata A1  Milano – Napoli.

Poco dopo le ore 7.00 infatti il tratto di strada compreso tra Capua e Caianello in direzione Roma, è stato chiuso all’altezza del km 704, a seguito di un incidente.

Sono stati coinvolti un’autovettura e tre mezzi pesanti di cui uno ribaltato. Nell’incidente quattro persone sono rimaste ferite. Sul posto, oltre al personale della Direzione 6° Tronco di Cassino, sono intervenute le pattuglie della polizia stradale, i Vigili del Fuoco e i soccorsi meccanici e sanitari.

Al momento il traffico è bloccato e si registrano 2km di coda verso Roma. Autostrade per l’italia consiglia agli utenti provenienti da Napoli e diretti a Roma di uscire a Santa Maria Capua Vetere e percorrere la strada statale 6 Casilina verso Caianello dove rientrare in A1 verso Roma. Stesso percorso alternativo consigliato dopo l’uscita obbligatoria a Capua.