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Tragedia nel beneventano, scoppia incendio in casa: anziana muore per lo spavento

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Tragedia nel beneventano, scoppia incendio in casa: anziana muore per lo spavento

Questa mattina in un’abitazione di via Palazzo, a Foglianise A.B. una donna di 64 anni, è stata stroncata da un malore dovuto allo spavento per la fuga di gas.

Secondo le prime ricostruzioni l’anziana donna si sarebbe spaventata dopo aver accesso un fornello da cui sono divampate delle fiamme che hanno causato un incendio nella cucina. In quel momento sarebbe scappata e mentre era sull’uscio della porta di ingresso avrebbe accusato il malore.

Sul posto sono giunti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Benevento che hanno provveduto a spegnere l’incendio e i sanitari del 118 che hanno potuto solo constatare il decesso dell’anziana.

L’incendio ha causato danni alla cucina ed annerito anche altre pareti. I vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’impianto del gas ed hanno transennato l’area.

METEO – Allerta meteo in Campania da mezzanotte, l’Italia resta ancora ‘sotto’ la pioggia

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Allerta meteo in Campania con codice giallo dalle ore 00.00 fino alle ore 20.00 di mercoledì, anche sul resto d’Italia tempo instabile.

Il cielo nuvoloso e silente degli ultimi giorni ha le ore contate. Tra qualche ora, come riportato dal bollettino meteo della Protezione civile  : ” Cielo velato tendente a molto nuvoloso dal pomeriggio associato a locali precipitazioni, anche a carattere di rovescio che tenderanno ad aumentare dalla sera, ad iniziare dalle zone centro-settentrionali della regione. I venti spireranno moderati meridionali tendenti ad attenuarsi. Il mare si presenterà prevalentemente mosso o localmente molto mosso ma con moto ondoso in attenuazione. Le temperature non subiranno variazioni significative. La visibilità sarà localmente ridotta sulle zone montuose. Pertanto, si raccomanda di verificare il regolare funzionamento del reticolo idrografico e dei sistemi di raccolta e allontanamento delle acque meteoriche. In riferimento alle indicazioni delle condizioni del mare, enti con competenza in ambito marittimo e sindaci dei comuni costieri e delle isole, per le rispettive competenze, vorranno prestare attenzione ai mezzi in navigazione e lungo le coste e le marine esposte al moto ondoso“.

Uno dei momenti più critici indicati dalla Protezione Civile per alcune zone è dalle ore 00.00 e fino alle ore 20.00 di mercoledì 10 gennaio 2018:

  • Codice Colore Giallo sulle zone di allerta 1-2-3.
  • Codice Colore Verde sulle zone di allerta 4-5-6-7-8.

Nord, Centro e Sardegna : Per quanto riguarda il resto d’Italia, il tempo resta instabile al Nord, nevicate lungo i rilievi alpini sopra 900 metri; piogge più intense sulla Liguria con possibili temporali, rare altrove. Nel corso del giorno peggiora sul Lazio e sul medio versante adriatico, più soleggiato sulla Sardegna. 

Machach, parla l’ intemediario: “Nel fine settimana le visite mediche”

Si parla del futuro di Machach

L’ intermediario di Zinedine Machach, Graziano Battistini, prossimo acquisto del Napoli, ha parlato ai microfoni della trasmissione radiofonica “Si Gonfia la Rete”, dei prossimi scenari che riguarderanno il suo assistito. Ecco un estratto delle parole dell’ intermediario Battistini rilasciate in radio:

“Vedremo se nelle prossime ore ci saranno sviluppi definitivi per fare in modo che poi il ragazzo ragazzo possa sottoporsi alle visite mediche. Orientativamente potrebbe arrivare nel fine settimana, ma sarà la società a comunicarlo. Tutte le situazioni sono al vaglio, prima definiremo la chiusura, poi il Napoli valuterà il da farsi con il giocatore”

Il Consiglio comunale ha iniziato la seduta dedicata alle delibere propedeutiche alla riedizione del piano di riequilibrio

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Nella prima parte dei lavori, iniziati alla presenza di 35 consiglieri, la relazione illustrativa dell’assessore al Bilancio e il dibattito generale

Presieduta da Alessandro Fucito, la seduta odierna del Consiglio comunale è iniziata alla presenza di 35 consiglieri. In apertura, la consigliera Caniglia ha comunicato all’Aula la formazione, insieme ai consiglieri Solombrino e Zimbaldi del nuovo gruppo “Ce simme sfasteriati” con la finalità di costituire un’area moderata all’interno della maggioranza, con capogruppo il consigliere Solombrino.

L’assessore al Bilancio Panini ha quindi illustrato la delibera di G.C. n.2 del 4/1/2018 di proposta al Consiglio (Dichiarazione della volontà di avvalersi della facoltà di cui all’articolo 1, commi 888 e 889 della L. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018). Fissazione della nuova durata del piano di riequilibrio) che giunge, ha detto, a conclusione di un lungo percorso. Con l’atto proposto vi è la richiesta formale al Consiglio di autorizzare l’avvio della procedura di presentazione di un nuovo piano rimodulato per un periodo di venti anni e questa dichiarazione deve essere inoltrata entro quindici giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio, quindi entro il 15 gennaio. Entro i quarantacinque giorni successivi, poi, dovrà essere presentato il piano rimodulato. La legge finanziaria prevede anche la possibilità di riprogrammare nel piano l’insieme del debito maturato dal comune nel corso dei 20 anni, qualunque sia la quantità del debito. Dopo il voto del Consiglio avremo tra gennaio e febbraio i seguenti atti da approvare: il bilancio  preventivo 2018 entro fine febbraio, il riaccertamento e la rimodulazione completa del piano di riequilibrio. Va dato atto dell’impegno del governo, di tutti i gruppi parlamentari e delle commissioni per ottenere questo risultato, frutto di un impegno straordinario di attenzione alla situazione dei comuni in predissesto. Insieme a questo ringraziamento, ha detto Panini, va affermato però con determinazione che queste norme hanno un luogo di origine in Napoli e nell’intenzione del Sindaco che tra luglio e agosto ha avviato una discussione che ha posto all’attenzione politica la situazione dei comuni in predissesto. Insieme all’Anci siamo riusciti a costruire su questo una convergenza sui contenuti da inserire in legge finanziaria. Dentro questo percorso, però, fino all’ultimo non sono mancate le sorprese, all’interno del lavoro emendativo, con norme pensate per Napoli che hanno corso il rischio di non essere approvate in commissione. Questa discussione  non si conclude comunque con l’approvazione della legge finanziaria, ma continuerà in un’alleanza di città del sud, come proposto al sindaco de Magistris dal sindaco di Catania.

Il dibattito successivo è stato aperto dalla consigliera Valente (Partito Democratico), che ha detto di aver immaginato un intervento più di merito sui contenuti della delibera, sulla quale ha annunciato astensione del gruppo del Partito Democratico. La scelta di oggi è impegnativa, e per questo sarebbe stato utile approfondirne i contenuti. Apprezzamento invece va ai ringraziamenti al Governo, magari esplicitando il ruolo determinante del Partito Democratico, un’assunzione di responsabilità del governo nei confronti della città rispetto al disastro causato da scelte sbagliate,  puntualmente ribadite nella pronuncia della sezione regionale della corte dei conti. Non è una semplice adesione ad un’offerta, questa, e andrebbe spiegato lo spirito con cui si va a riformulare il piano, che può esserlo solo per gli anni in cui ci impegniamo a spalmarlo, ma restano ferme le prescrizioni per i comuni della Corte dei Conti. Le scelte fatte dal governo sono state fatte nell’interesse di Napoli, nonostante il clima ostile dell’amministrazione, con il comune che rischiava concretamente il dissesto finanziario che avrebbe avuto un peso rilevante sulla vita dei cittadini in senso di qualità dei servizi offerti. Nella norma vengono distinti i comuni che hanno avute le prescrizioni da quelli che non l’hanno avute e va detto che non tutti i comuni in predissesto versavano nelle condizioni di Napoli. Questo nuovo piano è nuovo per la quantità, ma in continuità col piano precedente per quanto riguarda le prescrizioni, delle quali la più importante è che resta in piedi la reiterazione del comportamento e il primo mancato non rispetto degli impegni assunti comporterà il dissesto. Elemento centrale, questo, da chiarire per evitare che tra tre mesi ci si possa ritrovare punto e a capo.

Presieduto dal vice presidente Guangi, il Consiglio è proseguito con l’intervento del consigliere Rinaldi (Napoli in Comune a Sinistra) che ha rivolto una critica all’invito rivolto al Sindaco al comportamento da tenere, all’affermazione che il Governo avrebbe salvato Napoli e al tentativo di voler riportare come interpretazione autentica quanto deciso dal Parlamento e non dal Governo. Il primo impegno del programma elettorale di questa amministrazione è stato quello di evitare il dissesto finanziario della città, che ha ereditato un’amministrazione morta dopo vent’anni di governo democratico. Il Sindaco ha detto chiaramente dopo l’approvazione della norma di bilancio che il lavoro non è terminato, e va ricordato che la norma è stata approvata grazie ad un consenso ampio di tante forze politiche. Va intercettato un punto di vista comune che eviti lo scontro frontale e faccia ammettere che in questi sei anni si è lavorato per salvare la città. La norma in questione è frutto di una straordinaria collaborazione istituzionale tra chi ha la cultura di governo e ha deciso di sostenere tante città , tutte meridionali, in difficoltà.

Il Capo Ufficio Stampa

Mimmo Annunziata

Castellammare, arresto-bis per il clan D’Alessandro

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Castellammare, arresto-bis per il clan D’Alessandro

Un 33enne già noto alle forze dell’ordine e imparentato con soggetti legati al sodalizio criminale dei D’Alessandro, insieme ad un complice di 18 anni, lo scorso 19 dicembre si era presentato in un noto bar stabiese portando un messaggio. L’uomo rivolgendosi al titolare dell’attività, aveva mostrato uno smartphone su cui era scritto un chiaro messaggio: “vengo a nome di Scanzano, dammi 1.500 euro per i carcerati”.

Il 33enne davanti al rifiuto del proprietario di cedere alla minaccia, si appropriava di circa 200 euro presenti in cassa, dicendo che sarebbe tornato il giorno seguente per prendere il resto.

Nel frattempo i carabinieri della stazione di Castellammare di Stabia, erano intervenuti prontamente in seguito alla segnalazione di aiuto da parte del 112. Giunti sul posto hanno bloccato e sottoposto tutti a controlli. L’uomo è stato trovato in possesso della somma rubata poco prima, mentre il complice è stato trovato con un revolver a salve infilato nella cintura dei pantaloni. I due sono stati arrestati.

Questa mattina i militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea a carico dei 2 indagati. La Dda li reputa responsabili di concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso e ha richiesto l’ordinanza, che i carabinieri hanno immediatamente eseguito nel carcere dove i due estorsori sono rinchiusi dal 19 dicembre.

Berlusconi lancia il “reddito di dignità“, ma garantirlo costerebbe 29miliardi

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È partita una campagna elettorale in cui i partiti promettono maggiori spese o minori tasse prive di copertura. Tra i vari impegni c’è il reddito di dignità lanciato da Silvio Berlusconi. Costerebbe almeno 29 miliardi, come un’analoga misura proposta dal M5s, con un costo di 711 euro per ogni contribuente. Oggi, con il reddito d’inclusione, alle famiglie povere vanno 2 miliardi.

Garantire la dignità costa

Un reddito di dignità come quello suggerito da Silvio Berlusconi costerebbe circa 29 miliardi l’anno, 711 euro per ogni contribuente. Finirebbero all’8 per cento delle famiglie, per un trasferimento medio mensile di 1.200 euro. Quali sono le differenze con la proposta M5S.

Un reddito di dignità contro la povertà

Poco prima di Natale, dai microfoni di R101, Silvio Berlusconi ha spiegato che: “c’è una emergenza che più di ogni altra dovrà essere risolta quando il centrodestra tornerà al governo e riguarda quei 4 milioni 750 mila italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta, un dato impressionante e inaccettabile”. Da politico pratico che odia le chiacchiere, Berlusconi ha già indicato la soluzione al problema. Si chiama “reddito di dignità” ed è una “misura drastica sul modello dell’imposta negativa sul reddito del premio Nobel Milton Friedman”.

In poche parole (non se ne potrebbero usare molte di più perché non c’è ancora una proposta dettagliata), l’idea del leader di Forza Italia è che gli italiani in condizioni di povertà assoluta non solo non dovranno pagare le tasse, ma avranno diritto a ricevere dallo stato “la somma necessaria per arrivare ai livelli di dignità garantita sulla base dei criteri Istat”.

L’Istat stima la povertà assoluta in Italia in funzione del paniere di beni e servizi che una famiglia dovrebbe consumare “per evitare gravi forme di esclusione sociale”. Il valore del paniere è differenziato per tipo di famiglia e area geografica (maggiore al Nord e nelle grandi città, minore nel Sud e nei piccoli centri; qui un calcolatore delle varie soglie). Il paniere viene confrontato da Istat con la spesa delle famiglie, e in questo modo si ottengono i numeri citati anche da Berlusconi: nel 2016, ultimo anno per il quale ci sono stime, 1,62 milioni di famiglie in povertà assoluta (il 6,3 per cento del totale), dove vivono 4,74 milioni di persone (il 7,8 per cento del totale). La soglia di dignità a cui si riferisce Berlusconi è invece definita in termini di reddito, una media di mille euro mensili per persona o per capo famiglia (la proposta non ha precisato questo punto), variabili a seconda della zona del paese e in base al numero di figli a carico.

Il costo di garantire dignità

Se l’idea di dignità va applicata agli individui, garantire un reddito di mille euro a tutti quelli che oggi ne guadagnano meno è un obiettivo molto ambizioso per i conti pubblici. Nel 2015, infatti, c’erano 15,2 milioni di contribuenti con reddito complessivo dichiarato inferiore a 12 mila euro. Sulla base delle dichiarazioni Irpef per l’anno 2015, si può calcolare che integrare totalmente o parzialmente i loro redditi a 12 mila euro annui potrebbe costare 98,5 miliardi. Un costo che si ridurrebbe a 77 miliardi o meno, tenuto conto che il reddito di dignità porterebbe a eliminare almeno le detrazioni per reddito da lavoro dipendente, pensioni e redditi assimilati per i lavoratori con reddito complessivo inferiore a 12 mila euro (17 miliardi) e il bonus di 80 euro mensili oggi erogato ai lavoratori tra gli 8 e i 12 mila euro annui (4,5 miliardi).

In questo modo, tuttavia, il reddito di dignità potrebbe andare nelle tasche di chi non è veramente povero, dato che ci sono persone abbienti con basso reddito. Inoltre sarebbero esclusi i 9,3 milioni di maggiorenni che non hanno presentato una dichiarazione dei redditi. Alcuni di questi – ma non tutti – godevano di misure di sostegno al reddito. Meglio dunque disegnare il reddito di dignità prendendo come base le famiglie e il loro tenore di vita al netto delle imposte pagate e dei programmi di assistenza da esse attualmente ricevuti.

Per stimare quanto costerebbe un possibile reddito di dignità, vanno individuati i poveri assoluti in base al loro reddito, non al loro consumo. Questo perché, non solo in Italia, per ottenere un aiuto contro la povertà non bisogna dimostrare di spendere poco, ma di guadagnare poco (o mostrare un basso Isee, una variante del reddito che tiene conto anche del patrimonio). Per valutarne il costo per le casse dello stato si possono usare i dati Eu Silc (Statistics on Income and Living Conditions) relativi al reddito disponibile (cioè al netto di tasse e trasferimenti statali) per un campione di circa 20 mila famiglie nell’anno 2015. Proiettando i dati del campione Silc all’aggregato nazionale, si ottengono circa 2 milioni di nuclei con redditi inferiori alle soglie di povertà assoluta Istat (cioè con un reddito disponibile insufficiente per poter raggiungere queste soglie), che corrispondono all’8 per cento del totale delle famiglie italiane, nelle quali vivono 4,8 milioni di persone (l’8,6 per cento dei residenti). Sono percentuali superiori a quelle ottenute da Istat sulla base della distribuzione della spesa, ma non troppo lontane. Usiamo queste come platea potenziale di misure contro la povertà assoluta.

A ogni nucleo familiare in povertà assoluta, seguendo l’idea del reddito di dignità, potrebbe essere trasferito un ammontare pari alla differenza tra la soglia di povertà e il reddito disponibile della famiglia. La soglia di povertà della famiglia potrebbe essere calcolata come il prodotto tra 1000 euro e una “scala di equivalenza” che varia in funzione del numero dei familiari e del loro ruolo familiare. In base alle raccomandazioni dell’Ocse, la scala di equivalenza dovrebbe sommare vari coefficienti: 1 per il primo adulto, 0,5 per il secondo adulto, 0,3 per ogni persona al di sotto dei 14 anni. Per una famiglia con papà, mamma e due figli di 10 e 12 anni, la scala di equivalenza varrebbe dunque 2,1. In questo caso la soglia di povertà assoluta sarebbe pari a 2.100 euro. Se la famiglia disponesse di un reddito pari a 1.100 euro, il trasferimento necessario per garantirle un reddito di dignità sarebbe di 1000 euro. I dati Eu Silc dicono che, in tal caso, il costo del reddito di dignità per le casse dello stato sarebbe di 29 miliardi. Sarebbero destinati a circa l’8 per cento delle famiglie, per un trasferimento medio mensile di 1.200 euro a famiglia. Il costo pro capite per ognuno dei 40,8 milioni di contribuenti sarebbe di 711 euro annui.

Reddito di dignità, di cittadinanza e di inclusione

In questa versione, il reddito di dignità assomiglia molto al reddito di cittadinanza proposto dal M5S (non a caso Luigi Di Maio ha subito accusato Berlusconi di plagio). La differenza sta nel fatto che il leader di Forza Italia sceglie come obiettivo la povertà assoluta, mentre la proposta dei Cinquestelle guarda alla povertà relativa, cioè considerando chi ha spesa (metodo tradizionale Istat) o reddito disponibile (metodo comune Eurostat) inferiori a una certa percentuale del valore medio o mediano nazionale della stessa variabile. Per questo, la proposta del M5S coinvolgerebbe un numero più elevato di famiglie. Il reddito di cittadinanza del M5S costerebbe anch’esso circa 29 miliardi di euro all’anno (la cifra che serve per colmare il divario tra la soglia di povertà relativa e il reddito dei poveri relativi, secondo il metodo di calcolo della povertà relativa usato da Eurostat). Otterrebbero il reddito di cittadinanza molte più famiglie di quelle a cui si riferisce Berlusconi, circa il 19 per cento (la quota di famiglie in povertà relativa è di solito maggiore di quella dei nuclei in povertà assoluta), per un trasferimento mensile medio di circa 500 euro. Ma circa la metà dei beneficiari riceverebbe una cifra più alta.

Per completezza, va anche ricordato che, con provvedimenti inclusi nelle ultime due leggi di bilancio, l’assistenza universale alla povertà parte già da una base, il reddito di inclusione. Entrato in vigore lo scorso dicembre, raggiungerà entro un anno circa 700 mila famiglie, le più povere, corrispondenti al 2,7 per cento del totale. La spesa relativa per il 2018 sarà di circa 2 miliardi (per una media mensile di circa 240 euro a nucleo).

Tabella 1 – Reddito di dignità, reddito di cittadinanza e reddito di inclusione: numeri a confronto

Fonte: Elaborazioni lavoce.info su dati Eu Silc e Istat

Cosa manca dalle stime

È possibile che le stime di spesa riportate sovrastimino la spesa effettiva, perché alcuni dei potenziali beneficiari potrebbero non richiedere il trasferimento (Ugo Trivellato citava un tasso di utilizzo medio del reddito minimo pari al 70-80 per cento nei paesi europei).

È però anche possibile che le stime citate sottostimino i numeri veri, perché non considerano che alcuni membri delle famiglie beneficiarie, contando sul trasferimento, potrebbero decidere che non valga più la pena di lavorare. Un rischio che riguarda soprattutto il lavoro femminile o i lavori più faticosi o a basso salario. Se prevalesse questo secondo effetto, il numero di beneficiari potrebbe diventare ben più grande e così anche il costo del trasferimento.

vivicentro.it/CronacaPolitica
vivicentro/Berlusconi lancia il “reddito di dignità“ al posto del “reddito d’inclusione“
lavoce.info/Garantire la dignità costa (Massimo Baldini e Francesco Daveri)

Napoli, studenti e istituzioni in piazza contro i furti scolastici

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Questa mattina a Napoli la manifestazione contro i furti delinquenziali ai danni delle scuole, anche le istituzioni presenti per far sentire la propria solidarietà.

Erano circa 600 tra studenti, dirigenti scolastici ed insegnanti che hanno sfilato in una manifestazione tenutasi stamattina contro i furti. Tra le prime file, le scuole colpite dalle operazioni criminali che le hanno viste coinvolte, saccheggiando aule e laboratori. Tra gli istituti presenti, il Genovesi, il Caracciolo-D’Este, la Russo-Montale e diversi istituti comprensivi di Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, oltre a rappresentanti istituzionali come Ivo Poggiani e Giuliana De Lorenzo, rispettivamente presidente e consigliere della III Municipalità e diversi consiglieri della Città metropolitana – Roberta Tagliaferri, preside del liceo scientifico Caccioppoli.

La parola alle scuole. Proprio la preside dell’istituto Caccioppoli, si sofferma sofferma sulla questione:  «L’attenzione e il sostegno che ci stanno dando sin dal primo momento sono state fondamentali – afferma la Tagliaferri -. Ringraziamo tutti coloro che hanno risposto in maniera celere alla nostra forma di disagio. Il problema però è di più ampio respiro e il livello di attenzione deve essere sempre molto alto perché la scuola è un presidio di cultura e legalità e va salvaguardato nell’interesse dei nostri alunni».

  Le istituzioni al fianco dei ragazzi. Con i ragazzi in piazza anche l’assessore all’istruzione del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri:«Questo è il segnale che la città è attiva. Una città dove la comunità scolastica aggrega intorno a sé 500mila dei cittadini che la abitano. Ai 200mila studenti tra scuola di base e scuola superiore aggiungiamo il doppio dei genitori, i nonni, gli zii e tutti coloro che sentono la scuola parte di sé e vediamo che siamo una forza notevole. Quello che dispiace è che a volte questa centralità non venga ripagata in termini di attenzione quando le scuole vengono vandalizzate e private dei loro beni. Beni che si sono costruiti faticosamente con finanziamenti europei. Bisogna sorvegliare. Avere cura delle scuole come della propria casa. E’ bello che tutta la città si muova. Ma – aggiunge l’assessore – il problema non si può risolvere solo con la video sorveglianza. C’è bisogno di una rete intorno alla scuola per salvaguardarla. Perché le cose rubate nelle scuole poi vengono piazzate in attività illegali». 

L’intera manifestazione è stata seguita dagli ispettori della Digos e quelli del commissariato San Carlo all’Arena guidati dal primo dirigente Claudio Cappellieri. Il corteo si è fermato dinanzi alla sede della prefettura ed in tale luogo la delegazione studentesca ha avuto un incontro con i responsabili del Governo, per affrontare la tematica della sicurezza.

 

 

Kiss Kiss : “Milik potrebbe andare in panchina nella sfida di Bergamo”

Ecco le ultime su Milik

Tra pochi giorni i calciatori del Napoli, Arek Milik e Faouzi Ghoulam andranno a Villa Stuart dal professor Mariani per una visita di controllo. Il professore dovrebbe dare il via libera ai due, per tornarsi ad allenare in gruppo, ma secondo quanto riporta Radio Kiss Kiss Napoli, il polacco potrebbe addirittura andare in panchina nel match dell’ Atleti Azzurri d’ Italia contro l’ Atalanta. Ricordiamo che l’ attaccante azzurro si è infortunato nel corso della sfida con la Spal. Si attendono notizie positive in casa Napoli, perchè sicuramente un recupero immediato del bomber ex Ajax, farebbe tirare un sospiro di sollievo a Maurizio Sarri.

Politiche 2018, ecco gli ultimi sondaggi. Centrodestra in vantaggio

Ecco gli ultimi sondaggi per le politiche 2018

Il 4 marzo in Italia si vota per le elezioni politiche. La campagna elettorale è ufficialmente iniziata, e iniziano già a vedersi i primi sondaggi. Uno dei più importanti è l’ Emg, che conferma un progressivo calo del PD, che in questo momento si attesta intorno al 24%. Il partito più votato in questo momento risulta il Movimento 5 Stelle, che dovrebbe avvicinarsi al 29 % delle preferenze, ma in questo momento sarebbe il centrodestra a prendere il sopravvento, con la coalizione formata da Salvini, Berlusconi e Meloni che arriverebbe al 36 %, nella fattispecie la Lega Nord di Matteo Salvini sarebbe intorno al 14 %, Forza Italia oscilla tra il 15 e il 16 %, mentre Fratelli d’ Italia resta stabile sul 5,5 %.

Sanremo 2018, i co-conduttori Hunziker e Pierfrancesco Favino

Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino saranno i co-conduttori che affiancheranno Baglioni al Festival di Sanremo 2018.

Adesso si può davvero dire che è ufficiale: Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino faranno parte con Claudio Baglioni della squadra del Festival di Sanremo 2018, dal 6 al 10 febbraio su Rai1. Il ‘capitano’ Baglioni, la showgirl e l’attore hanno già partecipato al tradizionale photocall del festival, davanti all’ingresso del Casinò di Sanremo prima della conferenza stampa tenutasi questa mattina.

La conferenza stampa. Alle 12,30 in punto è iniziata la conferenza stampa e in apertura è stata subito ufficializzata la squadra: con Hunziker e Favino conduttori a fianco di Claudio Baglioni, direttore artistico. Dopo venti minuti si è seduta al tavolo ufficiale anche Michelle Hunziker, raggiante. «Sarà un’esperienza fantastica» – ha detto a Baglioni, guardandolo negli occhi. «Che emozione. Posso dire che sono davvero davvero davvero gasatissima». Sono le prime parole di Michelle Hunziker. «Ho scoperto di fare il festival prima attraverso i giornali e poi è arrivata la chiamata di Claudio. Sarà un’esperienza meravigliosa. Siamo tutti fan di Baglioni che ha portato tanto alla musica italiana. Lo conoscevo da bambina in Svizzera, conoscevo lui e Pippo Baudo. Mi sento veramente tranquilla, a livello musicale è numero 1. Non vedo l’ora».

«Porteremo l’immaginazione al Festival. Ne abbiamo bisogno, siamo portatori di immaginazione e per questo ho pensato a un Festival colorato» ha detto Claudio Baglioni, direttore artistico del 68esimo Festival di Sanremo. «Lo coloreremo con i colori primari», ha aggiunto.

«È una cosa completamente nuova per me, un nuovo battesimo: sono fan del festival da quando sono bambino, è un cerchio che si chiude. Già a cinque anni sognavo di appartenere a quel mondo, l’ho fatto in un altro modo, adesso mi è stata offerta questa opportunità». È l’emozione di Pierfrancesco Favino alla conferenza stampa. Favino scherza sul suo primo contatto con Baglioni («ci hanno portato dentro un garage, con le macchine scure, perché non si doveva sapere») e sulla definizione di Banderas italiano con cui il direttore di Rai1 Angelo Teodoli ha parlato nelle scorse settimane dell’attore che avrebbe fatto parte della squadra del festival: «Non parlo con le galline, ho la patente C, faccio una cosa a latere».

Per un festival «completamente nuovo» rispetto al passato, «meno televisivo e più artistico, siamo prudenti: speriamo in un 40% di share, ma cerchiamo di superarlo anche». È la previsione di Angelo Teodoli, direttore di Rai1, che ha risposto a una domanda sulle previsioni di ascolti nel corso della conferenza stampa del Festival di Sanremo.

Le canzoni di Sanremo 2018. Le canzoni del 68esimo Festival di Sanremo potranno durare fino a quattro minuti, quasi un minuto in più rispetto al passato. È una delle novità del Festival  in diretta dal 6 al 10 febbraio su Rai1 e Radio2 dal Teatro Ariston di Sanremo. Claudio Baglioni ha spiegato che «sarà un Festival che allungherà la durata delle canzoni, fino a 4 minuti. È come un pittore che può avere una parete più grande da affrescare, come una partita di calcio che può durare due ore. È un elemento importante per la libertà della musica e per l’autorevolezza del Festival».

Gli ospiti. E sugli ospiti internazionali ha aggiunto: «Stiamo diramando gli inviti agli ospiti internazionali, ma con una regola d’ingaggio chiara: devono venire a cantare qualcosa che abbia una matrice italiana». «Vogliamo riportare Sanremo a quello che era negli anni in cui ho cominciato a sentirlo da giovane. Sarà un grande racconto, un grande affresco musicale», ha aggiunto il direttore artistico.

Giulio Cesare, conflitto e potere: al Teatro Sociale di Brescia

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Giulio Cesare, conflitto e potere per la regia di Àlex Rigola, con Michele Riondino e un cast di grande esperienza

Giulio Cesare, conflitto e potere
di WILLIAM SHAKESPEARE
traduzione di SERGIO PEROSA
adattamento e regia di ÀLEX RIGOLA
spazio scenico MAX GLAENZEL
spazio sonoro NAO ALBET
illuminazione CARLOS MARQUERIE
costumi SILVIA DELAGNEAU
con MICHELE RIONDINO

e con MARIA GRAZIA MANDRUZZATO, STEFANO SCANDALETTI, MICHELE MACCAGNO, SILVIA COSTA,  MARGHERITA MANNINO, ELEONORA PANIZZO, PIETRO QUADRINO, RICCARDO GAMBA, RAQUEL GUALTERO, BEATRICE FEDI, ANDREA FAGARAZZI

produzione TEATRO STABILE DEL VENETO-TEATRO NAZIONALE
Durata dello spettacolo 2 ore 15 minuti (compreso intervallo)

Un dramma senza eroi, così Àlex Rigola reinterpreta il Giulio Cesare di Shakespeare, in scena dal 10 al 14 gennaio (alle ore 20,30 – domenica 15,30) al Teatro Sociale di Brescia (via F. Cavallotti, 20) per la Stagione di prosa del CTB Centro Teatrale Bresciano. Una produzione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.

Lo spettacolo è inserito nella Stagione di Prosa 2017/2018 che è realizzata grazie al sostegno dalla Fondazione ASM e del Gruppo A2A di Brescia.

William Shakespeare scrisse Giulio Cesare nel 1599, ispirandosi in parte a fatti storici e in parte alla traduzione di Sir  Thomas North delle Vite dei nobili greci e romani di Plutarco. È la prima delle grandi tragedie del bardo. L’opera comprime – in meno di sei giorni – i tre anni che vanno dalla vittoria di Munda (45 a.C.) al suicidio di Bruto (42 d.C.): è così che l’intera narrazione diventa un unico, ininterrotto conflitto, personale e politico. Un conflitto che attraversa anche la nuova versione dello spagnolo Àlex Rigola e che trova in Michele Riondino, apprezzato attore di cinema, teatro e TV, l’interprete ideale per il ruolo del nobile Marco Antonio. Rigola realizza la sua prima regia italiana tornando all’opera che lo fece scoprire a livello internazionale: un testo epico, intenso e appassionante che ruota intorno all’esercizio del potere, in questa versione impersonato da una donna, Maria Grazia Mandruzzato, nel ruolo di Cesare. In lei si raccolgono le tante espressioni di “donne al comando” che al giorno d’oggi gestiscono le leve del potere con la stessa inflessibile determinazione dei loro omologhi uomini. È la dimostrazione che, al di là delle questioni di genere, tutta l’umanità è per sua natura soggiogata dalla fascinazione che esercita il predominio dell’uno sull’altro. Chi incarna il potere ha gioco facile nel condizionare un’umanità alienata, immobile, quasi rassegnata e riluttante a mettersi in gioco per cambiare lo stato delle cose. Vivere appesi a un filo, in uno stato di precarietà, di contraddizione continua, di violenza pervasiva e latente: da questa condizione umana prende avvio la strada che Rigola ha scelto di percorrere per guidare il lavoro dei 12 attori in scena. Come si può gestire la violenza che divide gli uomini? Come si fa a chiedere a qualcuno, anche se solo per finzione, di uccidere un proprio simile?
Quali sono i presupposti da cui partire per organizzare una rivoluzione? Su queste e altre questioni eternamente  attuali si è confrontato il cast selezionato dal regista spagnolo, dove i ruoli centrali di Bruto e Cassio, affidati a due interpreti di grande esperienza come Stefano Scandaletti e Michele Maccagno, arrivano a credere contemporaneamente che l’assassinio del leader sia l’unica via percorribile. Ma dopo il delitto? Che cosa costruiranno una volta messo a segno il loro piano di distruzione? Bruto, Cassio e gli altri congiurati non sanno quali saranno le conseguenze delle loro azioni. In fondo sono semplicemente degli esseri umani e in quanto tali pieni di contraddizioni. In questo dramma romano non ci sono eroi ma soltanto uomini. E non ci sono eroi perché nel Giulio Cesare, non ci sono certezze, né valori assoluti. Tutto passa e tutto cambia; i miti sorgono e decadono per essere sostituiti da altri che a loro volta crolleranno; la realtà è inafferrabile e sfuggente, osservabile da mille punti di vista, suscettibile di mille interpretazioni.

Alcune domande da porsi prima o durante la nostra versione di “Giulio Cesare”

Note di Àlex Rigola

Possiamo chiedere ad una persona di giudicare il proprio figlio in maniera equa?
Viene prima la ragione o il sentimento?
Fino a che punto il fine giustifica i mezzi?
La violenza è lecita?
Esiste la democrazia?
Viviamo in una vera democrazia?
Se siamo consapevoli di non vivere in una vera democrazia, perché non facciamo nulla?
Se sono le lobby economiche a tenere le fila di una falsa democrazia, come possiamo difenderci?
Cos'è più violento: l’uomo che per disperazione scaglia una pietra contro una banca, o la polizia che in
nome dello Stato sfratta un pensionato perché non può pagare l’affitto e lo lascia vivere in mezzo alla
strada?
Lo Stato non dovrebbe tutelare il cittadino a rischio di esclusione sociale piuttosto che salvaguardare a
tutti i costi il sistema economico?
Non è questa la vera violenza?
E il cittadino come reagisce?
Siamo disposti a venderci per soli 80 euro?
È possibile che la gran parte dei cittadini non cada vittima del populismo?
Se tra le poche persone che leggono, la maggior parte preferisce un cattivo romanzo infarcito di emozioni edulcorate ad un rigoroso trattato di filosofia, come possiamo pretendere che rispetto alla politica la società non reagisca nello stesso modo?
Esiste una soluzione?
Ci sono persone che sparano in nome di una falsa democrazia?
Non si dovrebbe lottare per avere una democrazia reale con tutti i mezzi a disposizione, compresa la violenza?
Avremmo ucciso Hitler prima delle elezioni federali tedesche del 1930, quando non era ancora un capo di Stato fanatico e un efferato assassino?
Lo faremmo oggi sapendo come sarebbe andata a finire?
Siamo sicuri che non ci siano delle reincarnazioni di Hitler anche tra chi di fatto detiene le fila del potere  contemporaneo?
Dovremmo intervenire con TUTTI i mezzi possibili per evitare l’affermarsi di una figura simile?
E poi cosa succederebbe?
Come potrebbe nascere una nuova democrazia se questa fosse figlia del sangue?
E gli effetti collaterali?
Esiste una soluzione?
Cosa ne è stato dei veri uomini di Stato?
Esiste una soluzione?
Dobbiamo travestirci da lupo?
Bisogna tornare a celebrare i Lupercali come ai tempi dell’antica Roma?
E tutti quei lupi che oggi si travestono da agnelli?
Chi danneggia maggiormente la società: i lupi o quegli agnelli disposti a seguire la strada più semplice?
Possiamo fare qualcosa?
Ma cosa?
Come controlliamo il lupo che è dentro di noi?
Esiste una soluzione?

Benvenuti ancora una volta nella contraddizione umana…. e mentre riflettiamo su questi temi, lasciamo che muoia ancora qualche bambino sulle spiagge di Lesbo

Biglietti

INTERO
Platea 27 €
Galleria Centrale 19 €
Galleria Laterale 13 €

RIDOTTO GRUPPI*
platea 24 €
Galleria Centrale 17 €
Galleria Laterale 12 €

RIDOTTO SPECIALE**
Platea 19 €
Galleria Centrale 14 €
Galleria Laterale 11 €

RIDUZIONI
* La riduzione Gruppi è riservata ad Enti convenzionati con il CTB.
** La riduzione Speciale è riservata a giovani fino a 25 anni, ultrassessantacinquenni e possessori di carta d’argento.

Acquisto presso:

TEATRO SOCIALE
Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia
Tel. +39 030 2808600
biglietteria@centroteatralebresciano.it
Orari botteghino
Nei giorni di spettacolo:
Giorni Feriali (tranne lunedì, giorno di chiusura) dalle 16.00 alle 19.00
Domenica dalle 15.00 alle 18.00

PUNTO VENDITA CTB
Piazza della Loggia, 6 – Brescia
Tel. +39 030 2928609
biglietteria@centroteatralebresciano.it

Orari di apertura
dal martedì al venerdì (esclusi i festivi) dalle 10.00 alle 13.00

ON-LINE
sul sito www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita del circuito modalità di pagamento: carta di credito o bancomat

Castellammare, feroce rissa nel centro cittadino avvenuta questa mattina

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Questa mattina a Castellammare è avvenuta una rissa tra due ragazzi

Una rissa in centro città, è quello che è successo a Castellammare di Stabia. Due ragazzi under 30, hanno dato vita ad una feroce litigata per oscuri motivi, nel centro cittadino della città delle acque. A dare la notizia è stato il giornale online Magazine Pragma, che racconta anche che dopo poco sono intervenuti alcuni amici che hanno sedato gli animi e dopo qualche urlo e qualche parola forte la situazione è tornata alla normalità, ma tutto ciò non toglie che si è trattato di un episodio veramente spiacevole.

Retroscena: Il Barcellona ha cercato di prendere Insigne, ma il Napoli ha alzato un muro

Insigne era nel mirino del Barcellona

L’ esterno d’ attacco del Napoli, Lorenzo Insigne, è uno dei talenti più importanti del calcio italiano. Lo scugnizzo di Frattamaggiore è anche tra i titolari inamovibili nello scacchiere tattico del tecnico azzurro, Maurizio Sarri. Le sue ottime performance in questi anni hanno attirato gli interessi di diverse squadre. Tra queste c’era anche il Barcellona, che però negli ultimi giorni ha preso Coutinho dal Liverpool, per la cifra record di 160 milioni di euro. Secondo quanto riporta l’ edizione odierna di Sky Sport, i catalani avevano fatto anche un tentativo per il numero 24 del Napoli, ma la società azzurra non è disposta a trattare per nessuna cifra.

Napoli, in consiglio comunale nasce il gruppo «Ce Simme Sfasteriati»

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Nasce “Ce simme sfasteriati” dall’ala moderata di maggioranza, una voce per “dare quel supporto mancante alla città”.

Nasce all’interno dell’area moderata del consiglio comunale un nuova realtà politica moderata denominata “Ce simme sfasteriati”: si tratta di tre consiglieri comunali che hanno fondato un gruppo con lo scopo di «dare quel supporto mancante alla maggioranza e alla città». 

Obbiettivi. Uno dei principali obbiettivi del gruppo nascente sono le aree più disagiate della città, quelle ai margini anche economici ; infatti Maria Caniglia, Luigi Zimbaldi e il capogruppo Vincenzo Solombrino sottolineano che «saranno un faro sulle aree periferiche». 

Non si spostano dalla loro posizione di maggioranza, con la quale i tre consiglieri sono stati eletti, infatti sottolineano: «Precisiamo che resteremo nel perimetro della maggioranza politica nella quale siamo stati eletti e la nostra collaborazione sarà uno stimolo costante e determinante per la rinascita di quella vasta area della città al centro del programma del sindaco, ma ancora all’ombra». Inoltre: «tre consiglieri di municipalità hanno espresso la volontà di aderire al progetto, alcuni colleghi di maggioranza ed opposizione hanno manifestato una simpatia per la nostra nuova realtà moderata, ne viene da sé che sarà benvenuto chi condivide i nostri ideali».  

 

Crc: “Ciciretti ha già firmato un precontratto. Potrebbe rientrare nell’ affare Verdi”

Ciciretti è prossimo a colorarsi di azzurro!

Oramai non ci sono più dubbi, Amato Ciciretti è un calciatore del Napoli. Secondo quanto riporta il giornalista napoletano Raffaele Auriemma nella trasmissione radiofonica ” Si Gonfia la Rete” in onda sulle frequenze di Radio CRC, il calciatore ha già firmato un precontratto con la società azzurra, ma arriverà a giugno. Ecco un estratto delle parole del giornalista:

“E’ un giocatore del Napoli, ha firmato un precontratto con la società azzurra. Arriverà a giugno, ma potrebbe diventare anche merce di scambio nell’affare Verdi col Bologna”. 

Salerno, bisarca invade la corsia opposta: 4 feriti

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Una bisarca perde il controllo ed invade la corsia opposta provocando 4 feriti. Interrotto il traffico veicolare per circa un’ora.
Questa mattina sull’A2 nel tratto compreso tra gli svincoli di Atena Lucana e Polla, in provincia di Salerno, per cause ancora in fase di accertamento, una bisarca ha perso il controllo invadendo la corsia opposta di marcia ed impattando con altre due vetture e perdendo alcune automobili che trasportava. Nell’incidente sono rimaste ferite in modo nn grave, quattro persone. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polstrada di Sala Consilina, il personale dell’Anas e del 118. I feriti sono stati trasportati presso il vicino ospedale di Polla. Come riportato dall’Ansa: “Il traffico veicolare – dalle ore 8.30 è ritornato regolare – è stato interrotto per circa un’ora per consentire di rimuovere i veicoli incidentati dalla sede stradale. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polstrada di Sala Consilina, il personale dell’Anas e del 118. I feriti sono stati trasportati presso il vicino ospedale di Polla”.

Nocera, ladri saccheggiano i negozi del centro: ecco tutti i dettagli

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Raid di alcuni ladri che saccheggiano negozi in centro

A Nocera Inferiore alcuni ladri hanno compiuto un vero e proprio raid per i negozi del centro cittadino, seminando il panico e provocando non pochi disagi all’ intera cittadinanza nocerina. I malviventi sono partiti da un negozio sito in via Astuti, dove hanno rotto la vetrina del locale e preso poco più di 50 euro dalla cassa del negozio, dopo si sono fiondati in un negozio di tende e tessuti in via Roma, prendendo dal registratore di cassa anche bancomat e libretto degli assegni. Infine i malviventi hanno anche saccheggiato diverse auto in sosta nelle vicinanze, provando a rubare navigatori satellitari. Le forze dell’ ordine sono al lavoro per risalire agli autori dei crimini.

Verdi, parla l’ agente: “Appena Simone torna dalle vacanze decideremo il futuro”

Parla l’ agente di Verdi

Simone Verdi è l’ obiettivo numero uno per il Napoli per questo mercato di gennaio. Il calciatore del Bologna, è molto stimato sia dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli e sia dal tecnico Maurizio Sarri, il quale lo vorrebbe presto a sua disposizione. All’ inizio del mese di gennaio, la volontà dell’ ex Empoli e Juve Stabia era quella di rimanere in Emilia, ma le cose sembrano essere cambiate. L’ agente dell’ esterno felsineo Donato Orgnoni, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, spiegando la situazione. Ecco un estratto:

“Simone al Napoli? Ci siamo presi una pausa di riflessione, appena torna dalle vacanze ci siederemo io e lui dinanzi ad un tavolo e decideremo”.

Vico Equense, il Deputato Gallo di M5S: “Faito è isolata”

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Vico Equense, i cittadini residenti sul Monte Faito sono isolati, in particolar modo i bambini che non hanno modo di arrivare a scuola

Vico Equense,  Luigi Gallo, il deputato del M5S, preoccupato per le sorti dei residenti di Monte Faito, ha affermato: «Cento persone sono isolate da 3 mesi sul monte Faito, in Campania, dove a causa del maltempo si sono verificati numerosi crolli. Da novembre sono chiuse sia la funicolare che conduce al Faito sia la strada che conduce a Castellammare e Vico Equense, unici punto di accesso alla zona. Ho scritto al Miur per segnalare quest’assurda vicenda, che ha causato il completo isolamento di 100 persone, di decine di famiglie e soprattutto di 17 minorenni che non possono frequentare la scuola.Ho segnalato questa vicenda già un mese fa al ministro Fedeli, tramite un’interrogazione in Parlamento. Non ho ricevuto alcuna risposta, ma mi auguro che, per una volta, questo Esecutivo a trazione renziana pensi ai suoi cittadini, si impegni a risolvere un’emergenza che riguarda il futuro dei nostri ragazzi». «È assurdo che in questo Paese una zona a rischio come quella dei monti Lattari possa essere completamente isolata a causa delle precipitazioni – conclude il deputato grillino – Centinaia di abitanti sono privati della possibilità di muoversi e di condurre una vita ordinaria, anche a causa dell’assenza di un piano di evacuazione e di un inconcepibile ritardo nei primi soccorsi nonostante ci sia stata un’allerta diramata dalla protezione civile». Questione che preoccupa da sempre quella di Monte Faito, a causa della sua peculiarità territoriale, gravata dai casi di mal tempo avuti in questo periodo, e che ha portato all’isolamento della frazione. Da anni si è preoccupati anche del fatto che ci siano pochi modi per salire o scendere dal monte e che l’ospedale più vicino sia a Vico Equense,mentre sul territorio è presente, sporadicamente, una guardia medica. Non sorprende se alla luce di questi avvenimenti, Faito sia stata ormai dimenticata come meta per investire nell’immobiliare, essendo una zona sena reali collegamenti.

Rappresentativa Juniores: convocati Scritturale,Errichiello e Filosa

Su richiesta del selezionatore della Rappresentativa Regionale Calcio Juniores sig. Rolando Carullo, in ordine alla partecipazione al 57° Torneo delle Regioni,sono stati diramati i nomi dei calciatori convocati per la selezione,attraverso un comunicato. Per quanto riguarda i tesserati delle squadre isolane sono tre i calciatori che faranno parte del raduno: Francesco Errichiello (classe 99) e Daniele Scritturale (classe 2000)  per il Barano e Giovanni Filosa (classe 2000) per il Real Forio. Il raduno è previsto per domani 10 gennaio alle 15,presso lo stadio comunale di “Casola” di Napoli. Di seguito l’elenco completo di tutti i calciatori convocati per il raduno.

GUADAGNO GIANMARIA,CIRINO ROBERTO,DI LASCIO GIUSEPPE, MILVATTI ANIELLO, BELLOPEDE MATTEO,ISCHERO ALESSIO – FEDERICO GIOVANNI,GRIMALDI CHRISTIAN, FRANZESE GAETANO,PEZZELLA VINCENZO,GARGIULO ANTONIO,VUOLO RAFFAELE MATINO SALVATORE. LIPPIELLO ANTONIO,LUCA LUIGI,CANDELORA ANTONIO FAMMIANO DOMENICO, MOLA MARCO.