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RILEGGI LIVE – Napoli-Bologna 3-1 (1′ Palacio; 5′ Au Mbaye; 37′ rig, 59′ Mertens)

LIVE – Napoli-Bologna 3-1

93′ Fine partita

90′ Vengono concessi 3 minuti di recupero

89′ Ci prova Masina col mancino, para Reina e la difesa mette in angolo

82′ Dentro Donsah e fuori Poli

80′ Fuori Insigne e dentro Rog

77′ Giallo per De Maio per fallo su Mertens

73′ Fuori Palacio e dentro Destro per il Bologna. Per il Napoli fuori Jorginho e dentro Diawara

65′ Fuori Hamsik e dentro Zielinski per il Napoli

60′ Dzmaili da fuori, para Reina

59′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Una gol sensazionale di Mertens a giro sul palo lungo: 3-1!

56′ Calcia Hamsik da fuori, para Mirante

45′ Partiti, palla al Bologna!

SECONDO TEMPO

 

47′ Fine primo tempo

45′ Vengono concessi 2 minuti di recupero

37′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Mertens non sbaglia il rigore: 2-1!

35′ Fallo su Callejon di Masina, per Mazzoleni è calcio di rigore

30′ Mertens per Insigne che prova a calciare con il tacco ma Mirante c’è e blocca

27′ Chiriches soffre Palacio che scappa ancora via: a tu per tu con Reina, il portiere compie un miracolo

22′ Palacio vicino alla doppietta, Reina salva, poi arriva Dzemaili che calcia a botta sicura ma Mario Rui si immola e salva i suoi

17′ Bella giocata sull’asse Mertens-Callejon, lo spagnolo appena dentro l’area calcia col mancino a lato

9′ Mirante prova l’anticipo su Insigne, Mertens lo vede fuori dai pali e calcia di prima intenzione col sinistro, palla alta

7′ Ci prova Insigne, punta l’area e prova a giro, palla a lato

5′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Autogol di Mbaye che riporta il Napoli in parità, 1-1!

4′ Fuori Verdi per infortunio e dentro Krejci

1′ Partiti, palla al Napoli! Dopo appena 30 secondi Di Francesco mette al centro e Palacio porta il Bologna in vantaggio: 0-1!

PRIMO TEMPO

 

14:46 – Squadre negli spogliatoi

14:24 – Bologna in campo per il riscaldamento

14:23 – Napoli in campo per il riscaldamento

14:16 – In campo Mirante per il riscaldamento

14:14 – In campo Reina per in riscaldamento

Le formazioni ufficiali:

NAPOLIReina, Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Mario Rui, Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. A disp. Rafael, Sepe, Maggio, Giaccherini, Zielinski, Rog, Ounas, Diawara, Tonelli. All. Sarri

BOLOGNA – Mirante; Mbaye, De Maio, Helander, Masina; Poli, Pulgar, Dzemaili; Verdi, Palacio, Di Francesco. A disp. Santurro, Ravaglia, Nagy, Krafth, Destro, Krejci, Crisetig, Maietta, Falletti, Okwonkwo, Keita, Donsah. All. Donadoni

Buongiorno e benvenuti alla diretta testuale della gara di campionato tra Napoli e Bologna che si gioca allo stadio San Paolo. Vivicentro.it vi aggiornerà in tempo reale.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

Insigne: “Contro il Bologna partita determinante. Verdi? Ognuno fa le proprie scelte”

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L’attaccante azzurro Lorenzo Insigne è intervenuro ai microfoni di Premium prima della partita di Napoli-Bologna

L’attaccante azzurro Lorenzo Insigne è intervenuro ai microfoni di Premium prima della partita di Napoli-Bologna: “Pressione Juve? Sicuramente sarà una gara determinante oggi perché finora abbiamo giocato sempre prima. Dobbiamo pensare solo a noi stessi e cercare questa vittoria per restare lassù. Il no d Verdi? Ognuno fa le proprie scelte, noi dobbiamo essere sereni perché siamo un grande gruppo. Sappiamo della nostra forza e dei benefici che possiamo ottenere dai rientri di Ghoulam e Milik”

Maggio: “Oggi contro il Bologna bisogna vincere, vogliamo fare punti”

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Il difensore azzurro Christian Maggio è intervenuto ai microfoni di Premium

Il difensore azzurro Christian Maggio è intervenuto ai microfoni di Premium prima del calcio d’inizio del match valido per la 22° giornata di Serie A, Napoli-Bologna: “La Juve prima non ci mette pressione, pensiamo a noi. Oggi bisogna vincere, è chiaro che è un duello tra noi e loro. Vogliamo fare punti per rimanere ancora davanti a loro. Verdi? Ha fatto le sue valutazioni per non venire, è una pagina che noi abbiamo già girato. Per noi conta vincere”

Napoli-Bologna: le formazioni ufficiali, Sarri si affida a Chiriches in difesa

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Napoli-Bologna: le formazioni ufficiali, Sarri si affida a Chiriches in difesa

Maurizio Sarri si affida al solito modulo 4-3-3, costretto a rinunciare ad Albiol, schiera dal primo minuto Vlad Chiriches accanto a Koulibaly. Questa la formazione ufficiale che il Napoli schiera contro il Bologna nel match valido per la 22a giornata di Campionato di Serie A 2017/2018:

Napoli (4-3-3): Reina, Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.

Era in possesso di 10 kili di droga: i carabinieri arrestano un 46enne nel napoletano

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Era in possesso di 10 kili di droga: i carabinieri arrestano un 46enne nel napoletano

I Carabinieri della Compagnia di Marano, durante le perquisizioni nell’abitazione di un uomo di 46 anni residente ai Camaldoli, quartiere di Napoli, hanno scoperto diversi panetti di hashish nascosti nell’auto. Successivamente eseguiti i controlli anche nella casa dove i militari dell’Arma hanno rinvenuto 4,4 kg. di marijuana, 5,5 kg. di hashish divisi in 56 panetti, un coltello, 1800 euro circa in contante e materiale per il confezionamento della droga.

L’uomo è stato arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio e, dopo le formalità di rito,è stato condotto in carcere.

Grave incidente stradale nel salernitano: due vittime, l’accaduto

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Incidente mortale nel salernitano che ha coinvolto due uomini, sul posto la Polstrada per ricostruire le dinamiche dello scontro

Un grave incidente stradale è avvenuto sulla corsia nord dell’A/2, l’autostrada del Mediterraneo, nel tratto salernitano tra gli svincoli di Pontecagnano Nord e San Mango Piemonte, in direzione nord in cui due uomini hanno perso la vita.

Sono rimasti coinvolti nell’incidente mortale un 25enne originario di Salerno che oggi avrebbe festeggiato il suo compleanno e un 68enne di Battipaglia.

Dalle prime ricostruzione effettuate le due vetture si sarebbero scontrate frontalmente ciò significa che una delle auto procedeva contromano. Sul posto si sono recati gli agenti della Polstrada che stanno effettuando i rilievi per ricostruire la precisa dinamica dell’impatto mortale. Giunti sul luogo dell’incidente anche i vigili del fuoco ed il personale dell’Anas per gestire la viabilità e ripristinare la circolazione.

Salerno Basket esce sconfitta dal match contro l’Olimpia Carpi

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Continua il periodo no del Salerno Basket ’92 che perde anche in trasferta a Capri e scivola in classifica

Continua il momento no del Salerno Basket ’92 che perde anche in trasferta contro l’Olimpia Capri e scivola ulteriormente in classifica, raggiunto a quota 14 punti proprio dalle isolane della fresca ex Seskute: il punteggio finale è di 71-43 per Capri nel match valevole per la quinta giornata di ritorno della regular season del campionato di B femminile. Mancano altre due gare, poi scatterà la fase a orologio per determinare la classifica finale e le prime due compagini che accederanno ai playoff. Obiettivo che si allontana per la compagine cara a patron Somma, protagonista di un’involuzione nelle ultime partite giocate.

Pesante l’assenza di coach Dello Iacono, a letto con un pesante attacco influenzale: in extremis Salerno ha chiesto lo spostamento della partita ma Capri non aveva disponibilità diverse. In panchina a guidare la squadra s’è accomodato il direttore sportivo, De Sio. Complici anche le non perfette condizioni fisiche di Ceccardi (influenza) ed Assentato, reduce da un duro colpo al quadricipite, le salernitane hanno approcciato bene al match, chiudendo il primo quarto avanti (13-19) ma sgretolandosi, via via, davanti agli attacchi capresi. In formissima sul fronte opposto Stefania Carcaterra (22 punti e top scorer dell’incontro), altra vecchia conoscenza dell’ambiente Salerno Basket ’92. Dall’intervallo lungo in poi la reazione di De Mitri e compagne non è arrivata. Una sconfitta amara da digerire per staff e società che adesso dovranno rimettersi al lavoro in vista della partita contro la Ruggi in programma sabato 3 febbraio al PalaSilvestri. Servirà un pronto riscatto.

TABELLINO   –  OLIMPIA CAPRI-SALERNO BASKET 71-43 (13-19; 33-29; 55-35)

 CAPRI: Seskute 13, Russo 6, Vuotto 2, Rizzati 2, Zanichelli, Iuliano 17, Favilla, Carcaterra 22, Bellucci, Vian 9. All: Monda.

 SALERNO: Ingrassia 5, De Mitri 3, Galdi, Ceccardi 8, Esposito ne, Fontana 2, Assentato 13, Giulivo 2, Ledda, Melin 11, Manolova. All: De Sio

Arbitri: Belprato (Napoli) – Bernardo (Caserta)

Sanremo 2018, l’ascolto dei brani delle Nuove Proposte: un Festival di alto livello

Festival di Sanremo 2018: da Baglioni ad Alice Caioli, le nuove proposte del direttore artistico sono di prima classe.

Altissimo il livello delle Nuove Proposte, la categoria dei cantanti emergenti a Sanremo 2018. Questo è la sensazione che emerge ascoltando per la prima volta tutti i brani che sono volati in finale. Questi ultimi, sono stati presentati dinanzi alla commissione composta dal conduttore e direttore artistico Claudio Baglioni, Claudio Fasulo, Massimo Giuliano, Massimo Martelli, Duccio Forzano e Geoff Westley. Inizialmente le canzoni ascoltate dalla commissione sono state 69 (compreso il vincitore di Castrocaro che ha diritto all’accesso  alla selezione per le Nuove proposte) con 62 singoli (22 donne e 40 uomini) e 7 gruppi.

In finale, per il Festival di Sanremo, sono arrivati soltanto in 6, più i due selezionati direttamente da Area Sanremo. Ricordiamo, che il direttore artistico ha stabilito che nessuno dei cantanti verrà eliminato e fino all’ultima serata si esibiranno tutti. 
Tra esattamente 8 giorni sul palco dell’ Ariston per la sezione Nuove Proposte ci saranno: 

 

Lorenzo Baglioni  – Il congiuntivo;

Mudimbi – Il mago;

Eva – Cosa ti salverà;

Mirkoeilcane – Stiamo tutti bene;

Giulia Casieri – Come stai;

Ultimo – Il ballo delle incertezze;

Leonardo Monteiro – Bianca;

Alice Caioli – Specchi rotti.

Musicalmente le Nuove Proposte si presentano solide e di qualità: sfumature melodiche che vanno dal pop al jazz, lasciando spazio ad una vasta gamma timbrica e ad una variegata selezione tematica per quanto riguarda la dimensione filologica della canzone. Sicuramente, per l’ultima caratteristica spicca il brano di Mirkoeilcane “Stiamo tutti bene”, che ha già commosso a dicembre la giuria di Sarà Sanremo; E’ un brano cantato-recitato che racconta l’immigrazione vista attraverso gli occhi di un bambino, il quale rilegge la morte come un “sonno profondo”.  Mudimbi, invece,  con il suo brano “Il mago” racconta in chiave ironica la sua vita difficile, dove ogni giorno è una lotta per sopravvivere ma in fin dei conti è una battaglia da combattere con il sorriso e l’allegria; un brano rap sulla scena sanremese dal retrogusto “frizzante” e  ritmato. Forte e significativa è la frase: “La gente guarda male se non sei pieno di guai”- continua- “Meglio dire son vegano e sto anche in mano agli usurai”.

E’ un testamento intimistico e romantico invece “Il ballo delle incertezze” di Ultimo: la propria storia, le difficoltà della vita incontrate con sé stesso e con gli altri. Tra tutti è lui che spicca: il giusto compromesso tra la melodicità sanremese e i nuovi sound giovanili più tendenti allo stile rap.  

Una parola chiave per questo Festival è originalità: la prova è “Il congiuntivo” di Lorenzo Baglioni. Una canzone/lezione pop-gospel completamente strutturata sull’importanza del congiuntivo nella lingua italiana, che a volte, può mettere a repentaglio anche una storia d’amore. Ricorda molto per la singolarità della tematica il  Gabbani di “Amen” delle Nuove proposte del 2016.

Voce dai toni blues e jazz quella di una dei due vincitori di Area Sanremo 2018, Alice Caioli con il brano “Specchi rotti”: ci traporta in una dimensione onirica dove in vive il “contrasto con l’idea di uno spazio di reclusione, il soffitto si apre completamente, donando all’ospite attore/spettatore la possibilità di rinascere, di vivere il passaggio salvifico dalle tenebre alla luce, e metaforicamente il letto bianco diviene quella luna che, con il soffitto aperto, illuminerà il cielo stellato. Quell’enorme finestra in cima alla stanza ricorda proprio la stessa finestra citata da Alice nel suo brano”. (Fonte: coomingsoon.it)

Non meno suggestivo e magico il pezzo di Giulia Casieri “Come Stai”: si parte dall’idea di costruire un pezzo su una domanda banale, proprio appunto “Come stai?”, proposta da tutti ogni giorno nella quotidianità, che però in questo caso diventa l’alibi perfetto per scavare nell’interiorità dell’io, a volte in difficoltà con sé stesso e con il mondo.

Voce graffiata ed incisiva quella di Eva, una “cadetta”” di X-Factor 2018, presente nella squadra di Manuel Agnelli. Tra pochi giorni si presenterà sul palco dell’Ariston con un brano, “Cosa ti salverà”, che parla dell’amore verso sé stessi, in particolare dell’importanza e della bellezza di volersi bene e di poter sempre ricominciare.

Sicuramente tra le voci più interessanti c’è quella dell’altro vincitore di Area Sanremo 2017, Leonardo Monteiro, a tratti vicina a quella di Mango, in gara con il brano “Bianca”, un pezzo dal lirismo unico, delicato e raffinato, molto vicino allo stile di Alex Baroni.

Ci aspettiamo una gara di qualità e un grande show che, con questo livello già mostrato dalle Nuove Proposte, potrebbe rivelarsi anche per i big di enorme successo musicale.

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a cura di Annalibera Di Martino

Coppa del Mondo sciabola femminile: trionfo per l’azzurra Martina Criscio

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A Baltimora arriva il primo successo per la sciabolatrice pugliese Martina Criscio

Scocca l’ora di Martina Criscio, la sciabolatrice pugliese dell’Esercito conquista il primo successo della carriera in Coppa del Mondo, al termine di una gara che l’ha vista sfoderare una prestazione eccellente.

Martina Criscio ha festeggiato così i suoi 24 anni compiuti lo scorso mercoledì. L’azzurra era arrivata sulle pedane statunitensi avendo in curriculum, oltre ai tanti successi in ambito under20, tre podi in carriera ma non era mai andata oltre il terzo posto.

In Maryland ha invece messo in bacheca il primo trionfo ed il primo urlo di vittoria, giunto al termine della finale contro la giapponese Misaki Emura superata per 15-11.

Il percorso di gara della pugliese era iniziato con il successo per 15-11 nel primo turno del tabellone principale contro la statunitense Thompson, a cui avevano fatto seguito le vittorie per 15-7 contro la russa Anna Bashta e contro la quotata francese Cecilia Berder per 15-10.

L’azzurra aveva poi festeggiato la certezza del podio alla stoccata del 15-13 ai quarti di finale contro l’ucraina Alina Komashchuk, a cui aveva fatto seguito il successo maturato in semifinale contro la francese Sarah Noutcha col punteggio di 15-10.

A festeggiare Martina Criscio sul podio è giunto tutto il gruppo azzurro guidato dal CT Giovanni Sirovich che può dirsi soddisfatto per una soddisfacente prestazione corale.

All’acuto di Martina Criscio si uniscono infatti le buone prestazioni di Caterina Navarria, Loreta Gulotta e Rossella Gregorio, sconfitte alle porte dei quarti di finale.

La friulana è stata superata 15-8 dalla francese Noutcha, mentre Rossella Gregorio è stata fermata dalla statunitense Wozniak per 15-10 e Loreta Gulotta dall’ucraina Komashchuk per 15-9.

Stop nel turno delle 32 invece per Irene Vecchi, sconfitta 15-13 dalla transalpina Sarah Noutcha, così come Michela Battiston, fermata dalla stoccata del 15-14 subìta contro l’altra francese Vongsavady, e Chiara Mormile, superata 15-14 dalla giappones Tamura. Rebecca Gargano era stata eliminata nel primo assalto di giornata dalla russa Sheveleva per 15-10.

Erano uscite di scena invece nella giornata di qualifcazione Sofia Ciaraglia e Benedetta Baldini. La prima era stata sconfitta 15-12 dalla statunitense Singleton-Comfort, mentre Benedetta Baldini, dopo aver superato 15-13 l’altra statunitene Chamberlain, aveva subìto la stoccata dl 15-14 dalla cinese Guo. Eliminata dopo la fase a gironi invece Flaminia Prearo.

Nella tarda serata italiana si torna in pedana a Baltimora per la gara a squadre che concluderà la tre-giorni statunitense. In pedana per l’Italia il CT Giovanni Sirovich schiererà il quartetto iridato composto dalla stessa Martina Criscio e da Rossella Gregorio, Irene Vecchi e Loreta Gulotta.

 

COPPA DEL MONDO – SCIABOLA FEMMINILE – Baltimora, 26-28 gennaio 2018

Finale

Criscio (ITA) b. Emura (Jpn) 15-11

 Semifinali

Emura (Jpn) b. Lembach (Fra) 15-14

Criscio (ITA) b. Noutcha (Fra) 15-10

 Quarti

Lembach (Fra) b. Nikitina (Rus) 15-11

Emura (Jpn) b. Wozniak (Usa) 15-8

Criscio (ITA) b. Komashchuk (Ukr) 15-13

Noutcha (Fra) b. Choi (Kor) 15-13

 Tabellone dei 16

Wozniak (Usa) b. Gregorio (ITA) 15-10

Criscio (ITA) b. Berder (Fra) 15-10

Komashchuk (Ukr) b. Gulotta (ITA) 15-9

Noutcha (Fra) b. Navarria (ITA) 15-8

 Tabellone dei 32

Vongsavady (Fra) b. Battiston (ITA) 15-14

Gregorio (ITA) b. Yoon (Kor) 15-11

Criscio (ITA) b. Bashta (Rus) 15-7

Gulotta (ITA) b. Kozaczuk (Pol) 15-12

Navarria (ITA) b. Kim Jiyeon (Kor) 15-9

Noutcha (Fra) b. Vecchi (ITA) 15-13

Tamura (Jpn) b. Mormile (ITA) 15-14

 Tabellone dei 64

Battiston (ITA) b. Merza (Usa) 15-11

Sheveleva (Rus) b. Gargano (ITA) 15-10

Gregorio (ITA) b. Fox-Gitomer (Usa) 15-4

Criscio (ITA) b. Thompson (Usa) 15-11

Gulotta (ITA) b. Moss (Usa) 15-11

Navarria (ITA) b. Martin-Portugues (Esp) 15-13

Vecchi (ITA) b. Tartakovsky (Usa) 15-14

Mormile (ITA) b. Cieslar (Pol) 15-11

Tabellone dei 64 – qualificazione

Singleton-Comfort (Usa) b. Ciaraglia (ITA) 15-12

Gargano (ITA) b. Pusztai (Hun) 15-12

Guo (Chn) b. Baldini (ITA) 15-14

Tabellone dei 128 – qualificazione

Baldini (ITA) b. Chamberlain (Usa) 15-13

Fase a gironi

Caterina Navarria: 5 vittorie, 1 sconfitta

Michela Battiston: 5 vittorie, 1 sconfitta

Rebecca Gargano: 4 vittorie, 2 sconfitte

Sofia Ciaraglia: 4 vittorie, 2 sconfitte

Chiara Mormile: 6 vittorie, nessuna sconfitta

Benedetta Baldini:  2 vittorie, 4 sconfitte

Flaminia Prearo: 1 vittoria, 5 sconfitte

 Classifica (170): 1. Criscio (ITA), 2. Emura (Jpn), 3. Lembach (Fra), 3. Noutcha (Fra), 5. Wozniak (Usa), 6. Choi (Kor), 7. Nikitina (RUs), 8. Komashchuk (Ukr). 9. Gregorio (ITA), 13. Gulotta (ITA), 15. Navarria (TIA), 18. Vecchi (ITA), 20. Mormile (ITA), 26. Battiston (ITA), 49. Gargano (ITA), 76. Ciaraglia (ITA), 95. Baldini (ITA), 140. Prearo (ITA).

EDITORIALE – Juve Stabia, in preda agli e..venti

Trasferta trapanese amara per la Juve Stabia, che torna a casa senza punti in tasca al termine di una gara che ha visto le Vespe scendere in campo col piglio giusto. Nonostante la rete con cui Bachini ha regalato l’illusorio vantaggio iniziale ai gialloblù, il Trapani ha poi fatto valere alla distanza le proprie qualità, individuali e di organico, superiori alla Juve Stabia, riuscendo a salvare la panchina del proprio tecnico.

Nel post partita Fabio Caserta ha – tra le altre considerazioni – sottolineato la sua delusione per la mancanza di una maggiore grinta dei suoi ragazzi soprattutto nel primo tempo, quando la Juve Stabia ha giocato a favore di vento. In virtù di questo ed altri fattori, possiamo dire che la Juve Stabia è ad oggi in preda agli e..venti. Tralasciando il gioco di parole, certamente le Vespe avrebbero dovuto sfruttare meglio il forte vento che, nella prima parte di gara, poteva essere un prezioso aiuto per il gioco dei gialloblù. Inevitabilmente la sconfitta di venerdì non è figlia di un vento sfavorevole (o favorevole non ben sfruttato), quanto piuttosto di tante piccole varianti che, sommate, hanno acquisito un peso specifico notevole.

In primo luogo, le assenze dell’ultimo istante di Morero, e soprattutto Mastalli, hanno privato la squadra gialloblù di due elementi cardine della propria spina dorsale; non è un caso che siano proprio l’argentino ed il giovane 24 ad essere rispettivamente Capitano e Vicecapitano delle Vespe. A sorpresa, vista la progressiva continuità che stava riacquisendo Allievi, ci si aspettava di vedere proprio l’ex Fieralpisalò al fianco di Bachini, ma così non è stato. La scelta di Caserta di schierare Redolfi in luogo di Morero non ha pagato, con il centrale ex Cremonese protagonista (suo malgrado) della rete del sorpasso di Evacuo con un grossolano tentativo di anticipo totalmente errato.

Spostandoci sulla mediana, i gialloblù hanno sofferto oltremodo il forfait dell’ultimo secondo di Mastalli. Poche opzioni per Caserta: con Capece non convocato (probabile cessione in vista per lui) e Calò, che nello scampolo di gara giocato ha mostrato quanto ancora debba crescere, il tecnico stabiese ha schierato Matute al fianco di Viola. Poco consistente, purtroppo, la fase di filtro offerta dal camerunense, la cui involuzione rischia di diventare un mistero.

Come sul fronte difensivo, anche in attacco non mancano le perplessità. Prerogativa fondamentale è risolvere il tira e molla Lisi. Se l’esterno romano è stato tolto dal mercato, allora perché continua ad essere relegato in panchina? Certamente, mai come quest’anno in casa Juve Stabia regna la filosofia “tutti utili e nessuno indispensabile”, ma è chiaro che un calciatore come Lisi è in grado di fare la differenza, specie in una partita come quella di venerdì dove la velocità del 23 sarebbe stata fondamentale in fase di ripartenza e contropiede. A ciò si aggiunga che l’assenza di Lisi costringe Simeri a giocare da esterno: un cambio di ruolo che snatura tutti i movimenti offensivi della Juve Stabia, condizionando negativamente anche le prestazioni dell’ariete stabiese. Forse è un caso, ma nelle due gare (Catanzaro e Trapani) in cui gli è stata riservata la fascia, Simeri è stato tra i meno positivi in campo.

Ultima considerazione riguarda il modulo. Inutile negarlo: il 4-2-3-1 è stata la svolta positiva della stagione della Juve Stabia grazie alla sorprendente intuizione di Caserta. Non per questo, però, lo schema “forza 4” deve diventare una prigione per le Vespe. In alcune gare, specie in trasferta e contro avversari superiori, soprattutto quando uno degli interpreti fondamentali del ruolo non è al meglio (per questioni tecniche/di mercato), nulla vieta di affidarsi ad un modulo differente, ma non meno propositivo.

Bisognerà essere bravi a riflettere su questi eventi, sperando che il mercato finisca quanto prima di portare dubbi ed incertezze, senza dimenticare che non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

Raffaele Izzo

Arrestato 45enne per aver investito e ucciso un signore di 88 anni sulle strisce pedonali

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Arrestato 45enne milanese per aver investito e ucciso un signore di 88anni sulle strisce pedonali

Milano – E’ stato individuato e arrestato l’uomo che sabato sera ha investito e ucciso con la sua automobile Sandro Orlandi, il signore di 88 anni balzato di oltre 22 metri dal punto in cui stava attraversando.

Il pirata della strada, A. G., milanese di 45 anni, geometra e senza precedenti penali, guidava ad alta velocità quando intorno alle ore 20:00 ha travolto l’88enne in via Michelino da Besozzo mentre stava attraversando sulle strisce pedonali. E’ scappato senza neanche prestargli soccorso.

Durante la fuga è andato a sbattere contro due vetture ferme. E’ stato visto da un agente della polizia stradale che è riuscito a prendere la targa del veicolo, da lì si è stato semplice risalire ad A. G. e identificarlo come colpevole dell’omicidio stradale.

L’arrestato era alla guida ubriaco, con un tasso di alcool nel sangue di gran lunga superiore a quello consentito per la guida. Inoltre aveva la patente sospesa e l’auto senza assicurazione.

Gli agenti della Polizia Locale di Milano l’hanno fermato nel suo appartamento. Ora dovrà rispondere dell’accusa di omicidio stradale. L’arrestato si è detto estraneo ai fatti incriminati.

Castellammare, sottopasso di Via Nocera: la proposta di Liberi e Uguali

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Liberi e Uguali propone un Consiglio Comunale aperto alla città, affinché siano ascoltati anche i cittadini

Castellammare di Stabia – In diverse occasioni, nel corso degli anni il Comune si è opposto alla realizzazione del sottopassaggio di via Cosenza. Si vuole realizzare un progetto assurdo: le macchine e i pedoni sotto e il treno sopra. Uno scempio, una violenza nei confronti di un quartiere – come si legge nella nota diffusa da Articolo 1 – in cui abita un terzo della cittadinanza stabiese, uno spreco di danaro pubblico notevole.

Questa la denuncia fatta dal consigliere Alessandro Zingone: “L’ amministrazione ha tentato di far passare  questo progetto  direttamente  in commissione ambientale senza passare in consiglio comunale . Il Sindaco soltanto quando si è reso conto che le forzature non sarebbero bastate ha detto  che aprirà un confronto con i cittadini e commercianti. Incominci a spiegare  perché non lo ha fatto prima! Per noi é meglio l’attesa di un minuto e mezzo al passaggio del treno che questa violenza inaudita ad una intera città. Una violenza per un’opera inutile.  Piuttosto che realizzare quest’opera inutile si ripristini la fermata a Ponte Persica, ci si attivi per riaprire Castellammare Terme e si rivedano il progetto e i collegamenti,prima previsti,tra il San Marco e il Viale Europa. Anche le ultime dichiarazioni del responsabile dell’Eav vanno in questa direzione. A decidere – conclude Zingone- deve essere la città . Si faccia un consiglio comunale aperto“.

Per Napolitano la corsa a chi arriva primo è «totale mistificazione»

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Il presidente emerito (ndr: Napolitano) definisce «formule senza fondamento costituzionale» alcuni scenari sul post voto e «totale mistificazione» la corsa a chi arriva primo: «Si è lasciato credere che il presidente del Consiglio sia eletto dal popolo invece che dal Parlamento»

Napolitano: «Il governo del presidente è solo una fantasticheria. Ora basta cortine fumogene»

«Gli scenari che leggo sul dopo voto sono spesso pure fantasticherie, formule senza fondamento costituzionale. Ho esperienza in materia, visto che mi è stato attribuito il merito o il demerito di aver fatto nascere un qualche “governo del presidente”, magari “tecnico”; e posso dire che una simile fattispecie non esiste. Il presidente non può inventarsi un governo perché dominus è il Parlamento; tutti i governi sono espressione della nostra democrazia parlamentare». Giorgio Napolitano, che pure ne ha viste tante dal 1948 ad oggi in diciotto campagne elettorali, appare preoccupato dai possibili esiti di questa. «Quando la politica non riesce a dare soluzione a una crisi, il compito del capo dello Stato si fa certo più difficile, ma sempre dentro il dettato e la prassi costituzionale. Egli è chiamato a svolgere quella “funzione di coagulo” di cui ha scritto Livio Paladin, facendo leva sulla sua autorità e saggezza. Ha un vincolo, e uno solo: dare l’incarico a chi mostri di poter ottenere la fiducia di una maggioranza. Poi decide il Parlamento, e quel che nasce è sempre un governo politico».

Se non si riesce a formare un governo, è possibile tornare subito alle urne?
«È un’ipotesi estrema che non ha senso ora prospettare. Tanto meno per esercitare una pressione indebita sul capo dello Stato. Sergio Mattarella agisce con il suo stile fatto di riserbo, prudenza e misura. Ogni tentativo di forzargli la mano sarebbe indebito e scorretto. Egli farà ogni sforzo perché nasca una soluzione, impiegando il potere di persuasione che è proprio del presidente».

Ma se decide il Parlamento, allora la corsa a chi arriva primo, in assoluto o in una coalizione, tra i candidati premier è solo una finzione?
«Peggio, è una totale mistificazione. Da quando in una legge elettorale è comparsa l’indicazione del capo del partito o della coalizione si è lasciato credere che il presidente del Consiglio sia eletto dal popolo invece che dal Parlamento, e tale ambiguità viene alimentata nell’opinione pubblica anche in questa campagna. Per di più non risulta in questo momento neanche un accordo interno alle rispettive coalizioni sul nome che intenderebbero, una volta insediato il nuovo Parlamento, indicare al capo dello Stato. Né vale a questo proposito che un partito proponga una rosa di nomi anziché uno solo».

Dopo il voto bisognerà cambiare di nuovo la legge elettorale?
«Penso che anche chi ha votato questa legge, con le gravi forzature che ricordiamo, sapesse che si trattava di una soluzione che non avrebbe retto a lungo. Ritengo che sia perciò nell’ordine delle previsioni oggettive tornarci su nella prossima legislatura. Anche se ciò aggraverà ulteriormente l’anomalia italiana, un Paese che nella sua storia repubblicana ha conosciuto più scioglimenti anticipati delle Camere, più leggi elettorali, più governi e più ministri di ogni nostro partner europeo».

Fin quando potrà durare il governo in carica?
«Il governo Gentiloni potrà continuare a operare fino a quando un altro governo si presenterà alle Camere e ne otterrà la fiducia».

Che cosa pensa della campagna elettorale appena cominciata?
«Si è nel complesso diffusa un’enorme cortina fumogena. I programmi che i partiti hanno delineato sono in larga misura indeterminati e inattendibili, e comunque non sono veri e propri programmi elettorali che per definizione dovrebbero avere un respiro di medio termine, cioè l’arco di una legislatura. Voi del Corriere li avete giustamente definiti, nell’insieme, “promesse senza futuro”, non facendo i conti con gli interessi reali dei contribuenti: ci si impegna contemporaneamente a tagli di tasse e ad aumenti di spesa, con quantificazioni risibili dei costi, senza chiarire le risorse di bilancio cui si intenderebbe attingere. E non vedo nessuna presa di distanza da questa corsa demagogica che coinvolge un po’ tutti».

La maggiore proposta di politica economica in circolazione è la flat tax. Che cosa ne pensa?
«Il tema di una drastica riduzione delle tasse è tornato in auge con la presidenza Trump negli Usa. Non parlo della incomparabilità di quella situazione con la nostra. Faccio però presente che il deficitario bilancio americano è anch’esso oggetto di preoccupazioni e di proposte di revisione in seno al Congresso».

C’è chi dice che in queste elezioni ci giochiamo l’Europa. Però anche i partiti più antieuropei come la Lega e M5S sembrano ormai aver lasciato cadere la proposta di uscire dall’Unione o dall’euro.
«Non basta davvero la gentile concessione che, per adesso, non si farà un referendum per uscire dall’Europa, quando da certe parti il discorso continua ad essere intessuto di rozze provocazioni, come l’incitamento a violare le regole di bilancio europee, oppure di continui passi avanti e passi indietro, di programmi in cui si afferma e poi si nega. Ogni oscillazione sul cammino di una maggiore integrazione europea, ora rilanciata da Macron, va nella direzione opposta all’interesse nazionale. Perché l’unico orizzonte di crescita e progresso dell’Italia è l’Europa. Un programma per l’Europa, indubbiamente rigoroso e circostanziato, risulta quello che caratterizza la lista +Europa presentata da Emma Bonino anche in autonomia rispetto alla coalizione di cui fa parte. In generale, è bene che all’interno dei maggiori raggruppamenti si esprima una offerta elettorale differenziata, tale da evitare il rischio più grave cioè, come ha detto il Presidente Mattarella, che gli elettori se ne stiano a casa e per qualsiasi motivo non vadano a votare».

Perché dobbiamo rispettare i vincoli europei di bilancio? Molti partiti sostengono che sono un freno alle potenzialità di crescita e al benessere dell’Italia.
«Le regole di sostenibilità dell’eurozona sono dentro i Trattati. Quello di Maastricht ha fissato parametri che è francamente impensabile violare. Ricordo poi che fu il Parlamento italiano nel 2012 a modificare l’articolo 81 della Costituzione sancendo l’obbiettivo dell’equilibrio di bilancio. Nello stesso tempo concordammo con le autorità europee un programma di graduale risanamento sulla base del Fiscal Compact. Non possiamo dimenticarlo. È questo il momento per portare avanti rigorosamente quel programma sfruttando la ripresa in corso, come ha sottolineato Draghi. Oggi nessun programma elettorale può in Italia qualificarsi in senso europeistico se non contiene risposte chiare su come garantire la netta tendenziale diminuzione del rapporto debito-Pil e su come qualificare la nostra spesa pubblica selezionandone le priorità. E invece, tra tante promesse di spesa, vedo che nessuno parla più di spending review».

Lei ha di recente scritto una prefazione agli scritti politici di Thomas Mann tra le due guerre. Pensa che anche oggi la democrazia in Europa corra un rischio Weimar?
«Non faccio assolutamente paragoni simili. Dico solo che le lezioni durissime di quel periodo dovrebbero insegnare qualcosa ai protagonisti della lotta politica dei nostri giorni. Ci sono oggi in Europa, in Paesi come Ungheria e Polonia, i segni di una grave regressione illiberale. E mentre in Europa risorgono i nazionalismi, l’amministrazione Trump rilancia il protezionismo. Nazionalismo e protezionismo sono nemici mortali della democrazia liberale e riformista. Mi ha confortato sentire la signora Merkel, di recente a Davos, mettere in guardia l’Occidente da questi pericoli». Dialogando con Massimo Cacciari lei ha di recente concordato con lui sull’«immeschinimento della politica».

Che si può fare, oltre a denunciarlo?
«Io penso che bisogna impegnarsi per formare nuove classi dirigenti, se si vuole tornare a una stagione alta della politica che rinnovi il rapporto tra istituzioni e cittadini, specialmente in Italia. È una missione alla quale vorrei dedicare le mie residue energie sapendo che si tratta di un’opera di lunga lena. Il luogo idoneo per quest’opera potrebbe essere una Fondazione, come quelle esistenti in Germania, volte a trasmettere l’esperienza storica di importanti personalità — leader politici, capi di Stato o di governo — e ad affrontare in chiave di ricerca, formazione ed elaborazione nuova i problemi di oggi e del prossimo futuro. Sono interessato e attivamente rivolto a far nascere qualcosa di simile in Italia».

vivicentro.it/EDITORIALE
vivicentro/Per Napolitano la corsa a chi arriva primo è «totale mistificazione»
corrieredellasera/Napolitano: «Il governo del presidente è solo una fantasticheria. Ora basta cortine fumogene» (Antonio Polito)

Da che sud è sud. Il nuovo tour di Eugenio Bennato

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Giovedì primo febbraio parte dal Teatro Puccini di Firenze il tour di Eugenio Bennato ‘Da che sud è sud’, dove l’artista partenopeo presenta il suo nuovo lavoro, appunto Da che sud è sud, un album composto da “ritmo di taranta, testo semplice e leggero, sulla dimensione irrazionale e inesplicabile dell’amore e della creazione artistica”, come lui stesso afferma in un’intervista.
I concerti saranno composti da inediti e da capisaldi del suo repertorio e lo stesso Bennato sarà a capo di un gruppo composto da soli otto elementi che si esibiranno in lingue diverse: da Pietra Montecorvino alla vocina tenue della figlia italo-francesina Eugenia, al timbro ruvido e sensuale di Sonia che balla la taranta e viaggia con lui da dieci anni, all’accento di Giorgia, madre brasiliana e padre napoletano, all’inglese di Francesca Del Duca, che vive in America e suona le percussioni e del figlio di Eugenio, Fulvio, che vive in Australia e scrive canzoni nel deserto, all’arabo di Mohammed che viene dal Marocco e di Marwan che arriva dalla Siria. Dopo Firenze, Bennato sarà in concerto all’Auditorium Parco della Musica (Roma), quindi partirà il tour internazionale che lo condurrà in Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e altre zone del Mediterraneo per poi approdare nel resto dell’Africa e in America Latina.
Eugenio Bennato, instancabile ricercatore della canzone popolare, porta al pubblico una nuova visione di quella creatività legata alla musica tradizionale, allargando il senso della musica etnica italiana ad un orizzonte più mediterraneo.
Nel suo lungo percorso musicale per le strade di tutto il mondo, iniziato con la creazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, ha raccolto le storie degli umili e della gente popolare cercando quel filo conduttore che lega le tradizioni popolari al di là delle etnie, creando il suo stile nella musica contaminata da suoni e contenuti che vanno oltre ogni frontiera.
Lo spettacolo inizierà con il singolo “No logic song” per continuare con l’album “Da che Sud è Sud”: un diario di viaggio in giro per il mondo, dall’America del Sud e del Nord all’Africa dei tamburi e delle carovane della disperazione e della speranza, al Mediterraneo degli scambi e delle barriere, all’Estremo Oriente del mistero e delle leggende.
Da ricordare che Da che Sud è Sud si è aggiudicato il Premio Penisola Sorrentina “Arturo Esposito” come progetto musicale e teatrale dell’anno.

Napoli, trovate armi nel garage di casa: arrestato nel rione Traiano

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Napoli, trovate quattro pistole nel garage di casa di un insospettabile: arrestato nel rione Traiano

Napoli, fa ancora parlare di se la città partenopea, e quasi sempre in male. Continuano le vicende che vedono coinvolte attività illecite. Continuano le operazioni di salvaguardia del territorio, contro la criminalità. Durante la perquisizione domiciliare nell’abitazione di un incensurato 42enne del rione Traiano, R. R., i carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno rinvenuto nel suo box tre semiautomatiche provento di furti in abitazione a Napoli e Pozzuoli, una semiautomatica con matricola abrasa, 300 cartucce di vario calibro e uno sfollagente telescopico.

L’uomo è stato tratto in arresto per detenzione illegale di armi e munizioni nonché ricettazione e portato in carcere. Le forze dell’ordine stanno continuando ad indagare sulla questione. Essendo un insospettabile e per giunta incensurato, le forze dell’ordine stanno vagliando diverse ipotesi al riguardo. Potrebbe essere che l’uomo le stese conservando per qualcun’altro, si è incerti anche sulla finalità delle armi, se fossero predisposte per la vendita o per affrontare un qualche agguato di camorra. Le forze dell’ordine stanno ancora indagando e dovranno sentire l’uomo che le teneva nascoste nel suo garage.

Napoli, ultimo saluto a Ciro Ascione: oggi i funerali

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Napoli, ultimo saluto a Ciro Ascione, oggi i funerali: l’Arzanese dedica la vittoria al ragazzo di 16 anni morto per un incidente

Napoli, oggi sarà dato l’ultimo saluto a Ciro Ascione. Si celebreranno oggi i funerali del 16enne Ciro Ascione, il ragazzo di Arzano morto sulla linea ferroviaria tra Napoli e Caserta, all’altezza di Casoria. Oggi alle 14:00 i funerali,  nella chiesa di Piazza Cimmino, nel centro di Arzano. La comunità locale è sconvolta per le morti di tre giovani ragazzi arzanesi, avvenute a stretto giro negli ultimi mesi.

Intanto questa mattina la squadra locale, l’Arzanese, ha voluto dedicare la netta vittoria (6-0 sul Vas Calcio) proprio alla memoria di Ciro Ascione. Granata, il tecnico della gloriosa squadra ha specificato: “Bella vittoria, la vittoria del gruppo. La dedichiamo a Ciro Ascione“.

Il giovane, come confermato dall’esame dell’autopsia, pubblicato ieri, è deceduto sul colpo dopo aver battuto la testa al suolo: è morto nel tremendo impatto con il pietrisco dei binari, dopo essere caduto a una velocità intorno ai cento chilometri all’ora, da quell’esile appiglio del predellino del vagone sul quale era saltato dopo la chiusura delle porte del treno in partenza dal binario 5 della stazione di Piazza Garibaldi. Crolla così l’ipotesi del padre, ovvero che il figlio fosse stato spinto giù dal treno.

 

Under 13, Juve Stabia-Napoli Club Afragola 1-1

Under 13, Juve Stabia-Napoli Club Afragola 1-1

All’Aura Sport di Torre del Greco si è giocata la gara interna delle Vespette. La Juve Stabia, Under 13, allenata da mister Petrillo, ha affrontato il Napoli Club Afragola. Finisce 1-1, i due gol tutti nella ripresa con Papa al minuto 18 e il pareggio ospite di Donatelli dopo 15 minuti.

Così in campo:

JUVE STABIA – Sacco, Cioffi, Ferrara, Di Nardo, Granatello, Marcuccio, Maffei, Papa, Coppola, Ventrone, Esposito. A disp. Arrichiello, Delloiacono, Improta, Provvisiero. All. Petrillo

NAPOLI CLUB AFRAGOLA – Mosca, Orefice, Russo, Gervasio, Reccia, Cavallaro, Peruggino, Daniele, Donatelli, Spena, Del Prete. A disp. Danzico, Giacco. All. Mora

a cura di Ciro Novellino

ITALIA: paese con «commissioni garanti» per tutto, ma non di loro

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Italia, repubblica con autorità e commissioni garanti, sorveglianti, per tutto e per tutti i gusti. Guardando solo ai rami principali ne ricordiamo 14:

  • A.G.C.M. – Autorità garante della concorrenza e del mercato
    Commissione di garanzia sull’esercizio del diritto di sciopero
    AGCOM – Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
    Autoritàper l’infanzia e l’adolescenza
    Autorità garante per la protezione dei dati personali
    Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici
    AIPA – Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione
    Autorità per l’energia elettrica e il gas
    CONSOB – Commissione nazionale per la società in borsa
    ISVAP – Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private
    Sito Ufficiale dei Sondaggi Politici ed Elettorali
    Garante del contribuente
    Garante per il diritto di sciopero
  • poi c’è la mitica Vigilanza Rai, come dimenticarla,

ma probabilmente siamo in difetto (e poi c’è tutto l’indotto ed il collaterale). Calcolando per ognuna,  tra personale di ruolo, quello con contratto a tempo determinato e quello comandato da amministrazioni pubbliche, possiamo indicare un valore oscillante tra i 200 ed i 300 addetti e pertanto, sempre quasi sicuramente per di fetto, possiamo considerarne una media di 250 che moltiplicato per 14 da già un bel 3.500 stipendiati per grarantirci su tutto anche se, a dirla tutta, di cotanta garanzia, al cittadino, proprio non giunge alcun riscontro. L’unico che si percepisce è che ci sono e percepiscono buoni (anche ottimi) stipendi senza, appunto, nulla che si sappia di loro e del loro operato salvo quando qualcuno la fa così grande che trabocca dal vaso e se ne legge in cronaca giudiziaria perché, essendo tutte queste persone senza alun sorvegliante, fanno ciò che gli va di fare e ciò che fanno meglio, quasi in esclusiva, è sorvegliare e difendere il proprio posto, lavoro, poltrona per cui, con un occhio alla giudiziaria, viene da chiedersi: ma chi controlla i controllori? E quindi come scrive Aldo Grasso sul il Corriere della Sera di oggi, da pensare che: Forse è sui vigilanti che bisogna vigilare!

Ma leggiamo cosa, appunto, scrive Aldo Grasso:

Il Paese dei vigilanti che resta bambino

Il nostro è un Paese bambino, vive sotto tutela. L’Agcom, l’autorità garante per le comunicazioni, dopo essersi goffamente esibita sulla par condicio dei giornalisti (nei talk ci devono essere opinionisti di parte avversa) ha richiamato La 7 e Mediaset per alcuni bizantinismi sul rispetto di quella mordacchia legalizzata che regola i dibattiti politici e umilia la responsabilità del conduttore. Mentana ha risposto parlando di «richiamo patetico».
Ma quante sono le autorità garanti? C’è quella per l’infanzia e l’adolescenza, c’è quella per la protezione dei dati personali, c’è quella dell’Antitrust. Ci sono quelle per l’Italia digitale, per il fisco e la burocrazia, per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, per il diritto di sciopero, per i fondi pensione, per l’energia elettrica e il gas. Poi c’è la Consob che regola la Borsa e i mercati finanziari. Poi c’è la mitica Vigilanza Rai. Poi c’è Raffaele Cantone che garantisce sugli appalti e su noi tutti. Sicuramente dimentico altre autorità garanti. Una cosa è certa: ci sono più vigilanti che vigilati.
Perché abbiamo bisogno di essere così sorvegliati? Non basta la magistratura? Siamo un popolo vocato all’inosservanza? E dopo alcuni noti casi di mancanza di controllo, chi sorveglierà i sorveglianti?
Forse è sui vigilanti che bisogna vigilare!

vivicentro.it/OPINIONI
vivicentro/ITALIA: paese con «commissioni garanti» per tutto, ma non di loro (Stanislao Barretta)
corrieredellasera/Il Paese dei vigilanti che resta bambino (Aldo Grasso)

Tour di Amanda Knox nei college: tariffe da capogiro per parlare della sua storia

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Tour di Amanda Knox nei college: tariffe da capogiro per parlare della sua storia

Mentre in Italia Raffaele Sollecito continua a dichiarare di non riuscire a condurre una vita “normale” a causa dell’etichetta di “assassino” che gli è rimasta addosso dopo il caso Meredith Kercher, in America le cose vanno diversamente per Amanda Knox.

La 30enne infatti percepirà un compenso di oltre 9mila dollari per raccontare la sua storia, di come sia stata assolta per l’omicidio della Kercher, la studentessa inglese di 21 anni trovata morta nell’appartamento che condivideva con lei. Era il 2007. Un “tour” nei college americani pagato profumatamente dall’agenzia con cui l’americana ha firmato l’impiego.

Questa decisione ha alzato un polverone di polemiche. L’avvocato della famiglia di Meredith, Francesco Maresca, a questa notizia ha lasciato delle dichiarazioni al Deily Mail: “Knox dovrebbe pensare alla propria vita invece di continuare a tornare a questa triste vicenda dalla quale è stata l’unica a trarre profitto, sia in termini di celebrità, sia economici”.

Nel suo primo incontro con gli studenti di Roanake Amanda ha raccontato dell’ingiustizia subita in Italia: “Sono stata dipinta come un diavolo. Tutto quello che è stato detto su di me ormai non conta più. Quello che conta è solo la verità. Ho sempre creduto che ci fosse una luce in fondo al tunnel”, ha dichiarato davanti al numeroso pubblico. Ha ripercorso i suoi 4 anni in carcere, il rapporto con l’allora fidanzato Raffaele Sollecito, fino alla definitiva assoluzione.

Salerno, incidente stradale in autostrada provoca due morti: la vicenda

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Salerno, un 25enne imbocca contromano in autostrada, si schianta contro un’altra auto: due morti

Salerno, San Mango Piemonte, un ragazzo che oggi avrebbe dovuto compiere 25 anni, imboccando l’autostrada contromano, si è scontrato contro un’altra auto. Si tratta di Francesco Merola, di Calvanico.
La vicenda: erano le 6:50 di questa mattina quando Merola ha imboccato la corsia nord contromano. Dopo alcuni metri, il 25enne si è schiantato frontalmente contro Carmine Moretta, battipagliese. L’impatto tra le due auto è stato devastante. L’Audi A3 e la Lancia Y si sono accartocciate. I passanti hanno lanciato l’allarme ma i medici del 118 giunti sul posto hanno potuto solo accertare il decesso dei due conducenti.

Sul luogo dell’incidente è giunta una pattuglia della polizia stradale di Eboli. Gli uomini del comandante Antonio Quaranta hanno ricostruito la dinamica dell’incidente, confermando i sospetti dei soccorritori. Merola aveva imboccato la corsia nord in maniera erronea, procedendo contromano. Le salme dei due deceduti sono state ricomposte e trasferite all’obitorio dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Probabilmente la Procura di Salerno dovrà decidere se procedere o meno con l’autopsia, dopo un primo esame esterno delle salme.