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Lampedusa, inchiesta su aeroporto: 12 indagati, anche dg Enac

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(Adnkronos) – Tentata concussione.E' l'ipotesi di reato per la quale la Procura di Agrigento ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di Alessio Quaranta, direttore generale dell'Enac.

L'indagine ipotizza, tra l'altro, presunte irregolarità nella gestione dell'impianto di carburante dell'aeroporto di Lampedusa.Complessivamente nel procedimento sono indagate, a vario titolo, 12 persone, tra cui anche altri dirigenti dell'Ente di aviazione civile.

L'avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato firmato dal procuratore di Agrigento, Giovanni Di Leo, e dal sostituto Rita Barbieri.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Emofilia: a Torino evento Sobi e Acep per il benessere psicofisico dei più giovani

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(Adnkronos) – Dare supporto ai caregiver di bambini e ragazzi con emofilia, offrendo strumenti e strategie per affrontare le sfide quotidiane legate al controllo della patologia: questo il tema dell’incontro 'Oltre Lab.Dalla consapevolezza all’empowerment', organizzato da Sobi con il patrocinio di Acep – Associazione coagulopatici emofilici piemontesi 'Massimo Chesta' Odv che si è tenuto oggi a Torino.

Durante l’incontro – riporta una nota – sono stati trattati temi cruciali come salute articolare, benessere psicofisico e responsabilizzazione dei giovani nella cura della loro condizione.Obiettivo, fornire informazioni specifiche utili ai genitori per gestire l’impatto dell’emofilia sui propri figli e le scelte che vengono fatte per alleggerire il peso della malattia, promuovere l’aderenza alla terapia e ai controlli periodici, e permettere così ai propri figli di condurre una vita piena e sicura. "Grazie alle recenti innovazioni terapeutiche la gestione dell'emofilia, per noi medici ma anche e soprattutto per i pazienti e le loro famiglie, è completamente cambiata – afferma Irene Ricca, ematologa presso il Centro Emofilia pediatrico dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino – Ora non dobbiamo più preoccuparci delle problematiche principali dell'emofilia, come le emorragie e gli emartri, perché abbiamo a disposizione i farmaci; dobbiamo invece focalizzarci sulla gestione dell’emofilia in un contesto di vita assolutamente normale.

Il futuro dei nostri bambini deve diventare un qualcosa di assolutamente piacevole, adeguato, non limitante.La consapevolezza della propria problematica di salute porterà sicuramente a un miglioramento della vita generale del paziente". "Le innovazioni terapeutiche in emofilia consentono oggi di eliminare sempre più le differenze che esistono fra una persona con e una persona senza emofilia – sottolinea Berardino Pollio, ematologo del Centro Emofilia pediatrico dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino – Sempre di più chi è affetto da emofilia ha la possibilità di vivere la propria vita quotidiana in una situazione di quasi normalità.

In questo senso l'attività fisica è uno degli aspetti più intriganti della gestione dell'emofilia oggi: da un lato dovrebbe essere un'abitudine salutare da promuovere sempre, a maggior ragione nei pazienti con emofilia, per tutelare la salute articolare grazie a un buon trofismo muscolare.Dall'altro lato però eventuali traumatismi eccessivi possono rappresentare una minaccia per la salute articolare stessa; serve dunque un'informazione adeguata, sfruttare la multidisciplinarietà grazie ai medici dello sport e ai fisiatri, e dare consapevolezza ai pazienti dei propri limiti e delle possibilità di protezione di cui disponiamo oggi". Nel Sistema salute "tutti noi abbiamo un ruolo.

Non ci si improvvisa medici né pazienti: bisogna imparare e essere consapevoli della propria problematica – aggiunge Ricca – In questo senso l'associazione ha un ruolo fondamentale.Esperienze come OltreLab sono fondamentali per dare consapevolezza sempre maggiore al paziente e alla famiglia di come un'associazione e i pazienti stessi possano collaborare nell'ottenere quello che tutti noi vogliamo, cioè una vita libera dalla malattia". "Siamo entusiasti di supportare iniziative come quella di oggi, in collaborazione con Acep, proprio per cercare di sviluppare e migliorare le collaborazioni che si vengono a creare tra le associazioni dei pazienti e i clinici del centro – commenta Tobia Ghio, Medical Science Liaisons di Sobi Italia – Questo concetto è molto importante soprattutto nell’ottica di alzare l'asticella nel trattamento delle patologie rare come l'emofilia, tanto più che oggi le nuove terapie permettono al paziente di avere un'ambizione ancora maggiore per la propria qualità di vita, e in generale l'approccio alla vita di tutti i giorni". L’emofilia è una rara patologia della coagulazione che, a causa di microsanguinamenti a livello articolare può incidere in modo importante sulla mobilità generale e sullo stato di salute dei pazienti.

In Italia, secondo l’ultimo Rapporto Istisan dell’Iss, si stimano oltre 5 mila persone con emofilia e oltre 10 mila con difetti della coagulazione.Tuttavia, oggi – conclude la nota – è possibile controllare la patologia e ridurre fortemente il rischio di sanguinamenti, preservando il benessere articolare e di conseguenza una migliore qualità di vita, attraverso una serie di strategie di prevenzione e protezione, come la profilassi con fattore della coagulazione a emivita prolungata, lo screening articolare periodico e l’esercizio fisico regolare e un approccio multidisciplinare.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ossermare, in Emilia Romagna da filiera marittima prodotti 13,3 miliardi di valore

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(Adnkronos) – Prosegue il road show di Ossermare che presenta ogni anno, in ognuna delle 15 regioni marittime italiane, un report sull’Economia del mare regionale.Nell’ambito dell’Adriatic Sea Forum, svoltosi a Ravenna il 25 ottobre, l’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – Ossermare con il suo coordinatore Antonello Testa ha presentato il Report Emilia Romagna 2024 sull’Economia del Mare.  “La regione Emilia Romagna, con i suoi 24 comuni definiti come zone costiere, con 320 abitanti per km quadrato, a fronte dei 187 degli altri comuni della regione, sempre di più mette al centro delle sue politiche la Blue Economy, centrale in tutte le principali filiere dell’economia del mare.

Anche dal punto di vista strategico, della ricerca ed innovazione tecnologica contribuisce al sistema nazionale attraverso Art-Er e all’interno del Cluster Nazionale Big dando forza con importanti progettualità e fornendo grande competenza in materia.I numeri ci dicono in modo chiaro il valore di questa regione nell’ambito dell’Economia del Mare, con un moltiplicatore di 1,9 più alto di quello medio nazionale.

Siamo felici di presentare qui il nostro report regionale in questo importante evento, l’Adriatic Sea Forum, e voglio ringraziare Risposte Turismo, che rappresenta uno dei nostri principali partner del nostro osservatorio", ha dichiarato il coordinatore dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del mare Antonello Testa nell’ambito della presentazione dei dati. L’Emilia Romagna si attesta con un valore aggiunto diretto di 4,6 miliardi di euro che, sommato a quello indiretto, arriva ad un totale di 13,3 miliardi di euro.Il valore cresce rispetto alla rilevazione dello scorso anno del +15,5% con un + 0,4% in più del dato nazionale.

Gli occupati sono 96.824 e le imprese sono 13.970.Anche le esportazioni registrano 1 miliardo di valore con una variazione dalla rilevazione rispetto allo scorso anno di un +39,6% con un + 5,2% rispetto al dato nazionale, che si attesta a + 34,4%.

La ricchezza prodotta per settore dell’Economia del Mare dell’Emilia Romagna per valore aggiunto vede la filiera di servizi di alloggio e ristorazione con 1.555,3 milioni di Euro; seguita dall’attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale con 1.289,1 milioni di euro; la filiera della cantieristica con 752,5 milioni di euro; la filiera ittica con 412,2 milioni; la movimentazione di merci e passeggeri via mare con 379,6 milioni e le attività sportive e ricreative con 205,1 milioni. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Serie A, Napoli-Lecce 1-0: al Maradona decide un gol di Di Lorenzo

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(Adnkronos) – Il Napoli allunga al primo posto in classifica.Nella nona giornata di Serie A gli azzurri battono, non senza qualche difficoltà, il Lecce per 1-0.

Al Maradona decide il gol, al 73', di Giovanni Di Lorenzo, a cui era stato annullata una rete nel primo tempo.Con questi tre punti Conte sale a quota 22, allungando a +5 sul secondo posto dell'Inter
, impegnato domani nel big match contro la Juventus. Pronti-via e il Napoli prende subito in mano il pallino del gioco, provando a fruttare la freschezza sulla fascia di Neres, oggi preferito a Kvaratskhelia.

Il Lecce attende chiuso nella propria metà campo, tenendo stretti i reparti per non concedere spazi centrali agli avversari. È proprio dei salentini la prima occasione della partita, ma Gaspar di testa non riesce a sfruttare una disattenzione difensiva azzurra.Il Napoli risponde con il sinistro da fuori di Ngonge, parato facilmente da Falcone.

Il Napoli continua a far girare il pallone ma non riesce trovare spazio tra le linee, con Lukaku praticamente mai servito dai compagni.Al 26' il muro del Lecce cade: Ngonge servito a centro area calcia addosso a Falcone, che para anche sulla ribattuta di Olivera ma non può nulla sul tap-in vincente di Di Lorenzo.

Dopo un consulto al Var però l'arbitro annulla per fuorigioco.Il gol annullato però dà fiducia alla squadra di Conte, che sfiora il vantaggio un minuto dopo con McTominay.

I salentini hanno una grande occasione su angolo, ma Baschirotto trova il bel riflesso di Meret.Sul finire di tempo ci provano Lukaku e Ngonge, che impegna Falcone da fuori area.

Termina quindi 0-0 il primo tempo. 
Il dominio del Napoli continua nel secondo tempo, mentre il Lecce si affida alle ripartenze, guidate dalla velocità di Banda.La grande occasione capita sul destro di Lukaku, che però calcia alto dopo un'ottima sponda di Buongiorno.

Al 62' protesta il Napoli per un contatto sospetto in area, con Banda che frana addosso a Politano, ma l'arbitro, dopo un rapido consulto con il Var, lascia correre.Conte inserisce Raspadori e Kvaratskhelia, trasforma il suo Napoli in un 4-2-4, e al 73' trova il vantaggio: Di Lorenzo sfrutta una respinta corta di Falcone e in mischia spinge in porta il pallone dell'1-0.

La reazione del Lecce è affidata a Krstovic, ma l'attaccante montenegrino non trova la porta da fuori area.Finisce quindi 1-0 per il Napoli, che trova tre punti pesantissimi per la classifica e i suoi sogni scudetto. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Emilia-Romagna, ricerca Adnkronos, Bertini: “I candidati non colgono il vento”

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(Adnkronos) – Per commentare la ricerca condotta da Adnkronos attraverso la piattaforma SocialData, che ha analizzato le conversazioni online dei cittadini emiliano-romagnoli, abbiamo chiesto un commento a Carlo Bertini, notista politico del gruppo editoriale Nem. "Quel che stride, a leggere i trending topic registrati da Socialdata, è quanto poco i programmi dei candidati alla presidenza dell’Emilia Romagna mettano al centro le tematiche più discusse.Guardate qui: i dati del ministero dell’Interno certificano che non c’è alcun allarme criminalità, che l’Italia è più sicura rispetto a dieci anni, fa, ma è proprio la sicurezza a raccogliere il sentiment più negativo.

Anche nella placida Emilia Romagna tutti si spaventano, pare, ad uscire di casa la sera.Tranne a Bologna, unica delle metropoli italiane infatti che segna un calo di quasi il 6 per cento dei reati denunciati rispetto al 2019.

Sotto le Due Torri il trend negativo sui social media rilevati dalla ricerca si concentra sull’energia e sui trasporti, a differenza che nel resto della regione". Prosegue il cronista, "se la sicurezza domina i pensieri degli elettori, non domina i pensieri dei candidati alla carica di governatore in palio il 16-17 novembre in Emilia-Romagna: nessuno la mette al centro dei suoi impegni, il favorito Michele De Pascale men che meno.Sanità, innovazione, lavoro e green, mobilità e welfare sono i suoi cavalli di battaglia".  Secondo Bertini, "il primo punto è che c’è una distanza, uno iato, un canyon tra gli elettori e chi vuole governarli.

I candidati governatori forse tengono poco conto della percezione di insicurezza, che è un po’ come il caldo percepito quando c’è il picco di umidità: è molto maggiore della temperatura rilevata.E quale è il fattore scatenante di tale percezione falsata rispetto ai dati reali, meno ansiogeni, sulla sicurezza in Italia?

Saranno forse i media tradizionali, la tivù che scodella valanghe di ansia con talk a tema fisso sull’equazione più immigrati-più reati?In ogni caso, il trend negativo sulla sicurezza è identico in ogni paese d’Europa, il problema di una percezione del rischio esiste, malgrado la realtà dei numeri sia diversa". Per spiegare il fenomeno, il giornalista usa un paradosso: "si può dire che l’Emilia Romagna indossi a rovescio la dottrina di J.K.

Galbraith: nel suo best seller “La Società Opulenta” l’economista americano, consigliere di JFK, denunciava come la crescita della ricchezza dei singoli attraverso il capitalismo e il liberismo producesse una peggiore qualità dei servizi pubblici (strade, scuole, etc.).Nella regione del “bon vivre” è stata invece proprio la crescita della qualità dei servizi pubblici a far aumentare la qualità della vita.

E gli emiliano-romagnoli ringraziano, se è vero, come si vede dalla ricerca AdnKronos-Socialdata, che “l’identità culturale e storica dell’Emilia Romagna è una componente essenziale del dibattito pubblico”.Che il made in Italy sia al centro delle interazioni, inteso come innovazione e tecnologia, quali elementi identitari del territorio.

E che più in generale tutte le analisi mostrino la soddisfazione per la possibilità di conciliare lavoro e famiglia".  "Bastano questi fattori – prosegue – per avere una conferma di quanto per il centrodestra sia ardua la sfida per strappare la rossa Emilia Romagna ad una sinistra che ha in questa regione una roccaforte consolidata: un territorio da cui il Migliore, ovvero Palmiro Togliatti, già settanta anni fa pescava i più rocciosi dirigenti per dare forza e solidità al “suo” Pci: con il diktat leggendario che “agli emiliani va affidata l’organizzazione”.Senza discutere.

Se chi ci vive è orgoglioso della sua terra è anche perché questa capacità pone l’Emilia-Romagna al top per benessere e qualità della vita: sanità top, scuole top e via dicendo.E quindi va da sé che Elena Ugolini, coraggiosa sfidante civica sostenuta da tutto lo schieramento di centrodestra, provi a smentire che nella regione funzioni tutto al meglio.

Dei sei punti che corredano il suo guanto di sfida: welfare, sanità, scuola, lavoro, infrastrutture e pubblica amministrazione, lei vuole evidenziarne le lacune.Si capisce, gli scontenti sono sempre una maggioranza, i mugugni imperano malgrado tutto". Bertini conclude con un elemento che colpisce chi legge la ricerca: "nel programma del centrosinistra non svetta il dissesto idrogeologico, dopo i ripetuti disastri delle alluvioni nella regione e malgrado l’ambiente figuri tra i trending topic.

C’è anche da chiedersi perché, dopo sicurezza, trasporti ed energia, nella top five dello scontento spicca proprio il sentiment negativo per la politica, che svela una popolazione critica verso le dinamiche politiche regionali.Ormai la stanchezza per i poteri consolidati e ossificati fa tendenza in tutta Italia.

Ma malgrado ciò i sondaggi sorridono a Michele De Pascale, il candidato governatore del centrosinistra.A differenza che in Liguria e Umbria, l’assetto attuale dell’Emilia Rossa (sulla carta) non dovrebbe dar adito a sorprese.

Forse perché in E.R.si vive tutto sommato bene e la sanità è un’eccellenza.

Ecco perché non figura tra i trend, pochi parlano sui social delle cose che funzionano". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Teatro Karol di Castellammare di Stabia: Un libro di Antonio Polito sul grande statista Alcide De Gasperi

Al teatro Karol di Castellammare di Stabia, Incontro con l’autore nell’ambito della rassegna “Platealmente” a cura del giornalista Pierluigi Fiorenza.

A presentare il suo ultimo libro, un saggio di grande interesse: “Il costruttore – le cinque lezioni di de Gasperi ai politici di oggi”,  sulla vita e l’opera di Alcide De Gasperi, è Antonio Polito.Pierluigi Fiorenza e la giornalista Maria Pia Nocerino hanno accolto sul palco un autore di grande spessore e talento, Antonio Polito, stabiese Doc, giornalista, scrittore di spicco, editorialista del “Corriere della Sera” e tra i più noti commentatori televisivi.

Come ha sottolineato il Sindaco di Castellammare Luigi Vicinanza, Polito “è un rappresentante della <meglio gioventù> stabiese, il distillato di una città che è ha dato i natali a giornalisti, magistrati, scrittori, medici, artisti, atleti di fama nazionale e internazionale”.Perché Polito ha scritto il suo ultimo libro su Alcide De Gasperi?Perché definisce il grande statista “Il costruttore”?

“Chi vuole rottamare, chi promette di asfaltare, chi minaccia di usare la ruspa.I politici dei nostri giorni amano distruggere, annunciano di voler abbattere l’edificio del passato, anche se di solito finiscono per abbattersi da soli.”

“Ci fu invece un uomo, quando l’Italia era ancora un regno ma stava per diventare una repubblica, che si propose come “costruttore”: Alcide De Gasperi.”

Alcide Amedeo Francesco De Gasperi, (Pieve Tesino, 3 aprile 1881 – Borgo Valsugana, 19 agosto 1954), è stato il fondatore della Democrazia Cristiana e Presidente del Consiglio in 8 governi di coalizione, da dicembre 1945 ad agosto 1953.Uno dei protagonisti del panorama politico italiano nel XX secolo, un leader moderato il cui intervento è stato decisivo per la ripresa economica del nostro Paese e per la costruzione di un’Europa unita, sotto l’egida della pace, della solidarietà e della democrazia.Statista riservato e dignitoso, fece delle scelte fondamentali e salvò la Nazione, resistendo alle pressioni conservatrici del Vaticano e al cristianesimo radicale di alcuni esponenti della DC.

“Fin dall’inizio – ha sottolineato Polito – c’era un’altra idea di come governare l’Italia data dalla Democrazia Cristiana, ma De Gasperi resistette e fece delle azioni che i 2/3 della DC non approvavano, per esempio l’adesione dell’Italia al Patto Atlantico.”

“Erano contrari perché pensavano che l’Europa dovesse essere una terza forza cristiana diversa dal socialismo bolscevico, ma anche dall’imperialismo anglosassone.”

“Alcide De Gasperi probabilmente è stato il miglior Presidente del Consiglio che l’Italia abbia mai avuto.Sicuramente è stato il più grande riformatore della storia repubblicana.”

Accettando di collaborare con l’alleato americano e lottando strenuamente contro chi voleva rifiutare gli aiuti del Piano Marshall, De Gasperi salvò il Paese dalla fame e gli consentì di entrare nella fase della nostra storia definita “Miracolo economico”.Altre importanti riforme di De Gasperi furono quelle per promuovere lo sviluppo del Meridione:

“La Cassa del Mezzogiorno, la riforma fondiaria – una legge che dette ai contadini un milione di ettari di terra, togliendoli con espropri gratuiti ai grandi proprietari terrieri “assenteisti”- lo sgombro dei Sassi di Matera con la costruzione di nuove case popolari.

Purtroppo, sull’opera di questo grande statista che ha cambiato il volto dell’Italia oggi è quasi caduto l’oblio.

“Incredibilmente la sua gigantesca impronta sulla storia dell’Italia oggi è quasi dimenticata – ha sottolineato Polito – forse perché, coperta dallo stile dei successori che trasformarono ben presto il suo partito, la Democrazia Cristiana, e il suo metodo di governo in qualcosa di molto diverso.”

“Quasi se ci fosse stata un’opera silenziosa di damnatio memoriae, con lo scopo di rimuovere un’eredità troppo pesante.”

A settant’anni dalla morte di De Gasperi la sua visione politica e il suo operato, le sue scelte intelligenti e le sue strategie lungimiranti, riassunte in cinque lezioni nel libro di Antonio Polito, sono un modello da seguire per chi guida o si candida a guidare l’Italia.

“Il costruttore”, scritto in una prosa chiara e coinvolgente, offre inoltre la possibilità ai comuni cittadini di approfondire la conoscenza di una fase importante della storia del nostro Paese, per capire da dove veniamo e, soprattutto, dove stiamo andando.

“Fermiamo le guerre”, da Roma a Milano cortei in 7 città

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(Adnkronos) – È partito da Piramide a Roma il corteo per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti in corso nel mondo.Ad aprire la manifestazione lo striscione "Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora".

La mobilitazione nazionale, che si svolge contemporaneamente in sette città italiane, è promossa da Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci ed è sostenuta da oltre 350 organizzazioni della società civile.In piazza sono presenti tra gli altri il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs, per il Pd Nicola Zingaretti.  Anche a Milano il corteo "Fermiamo le guerre.

Il tempo della pace è ora”.Sotto la pioggia un migliaio di persone si sono messe in marcia dall'Arco della pace per arrivare in piazza della Scala: bandiere palestinesi, libanesi e kefiah per dire no alla guerra: in Medio Oriente come in Ucraina.

In piazza l’associazionismo cattolico e la sinistra con la Cgil, il Pd, Verdi e Sinistra italiana.Sono centinaia le sigle che hanno aderito alla mobilitazione nazionale.  Emanuele Fiano, esponente del Partito democratico, sottolinea a margine della manifestazione di non essere d'accordo con alcuni striscioni presenti in piazza sullo stop al genocidio: "Quello che accade a Gaza è un tragedia ma non è un genocidio: non c'è un progetto di eliminazione sistematica di un popolo".

Sull'assenza di bandiere israeliane: "Spiace non vederle: il tono di un certo tipo di manifestazioni – non di questa – non era certo invitante per gli israeliani e per chi voleva la bandiera di Israele".In piazza alcuni scandiscono: "Pace, terra, dignità".

Uno striscione recita: "Siamo tutti ebrei e palestinesi, russi e ucraini: l'umanità non ha confini".Alcuni militanti di Rifondazione comunista intonano lo slogan: "Fuori l'Italia dalla Nato".   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sondaggi politici: leggero calo per Fdi e Pd, sale gradimento Meloni

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(Adnkronos) – Nel consueto sondaggio mensile di Ipsos, leggero decremento per i due principali partiti italiani.Fratelli d’Italia mostra una perdita di poco meno di un punto percentuale rispetto a ottobre (-0,7), collocandosi al 26,8%, mentre il Pd segna un decremento di mezzo punto: 21,1% (-0,5).

Per gli altri partiti +Europa segna una crescita dello 0,5% (2,5), la Lega di Salvini cresce di 0,4% (8,6%) mentre non ci sono variazioni di rilievo per Fi (8,9%).Il M5S di Conte si attesta al 13,9%, Avs al 6,2%.

Italia Viva rilevata al 2,3 e Azione al 2,6. Dall'istituto guidato da Nando Pagnoncelli dati anche sul gradimento del governo, in crescita.La valutazione dell’esecutivo evidenzia un indice di 45, in crescita di un punto rispetto alla rilevazione di un mese fa.

La valutazione della presidente del Consiglio sale di due punti con un indice che passa dal 44 di settembre al 46 attuale.Rilevamento poi sui leader: la classifica vede al primo posto stabilmente Antonio Tajani seguito, ex aequo, da Giuseppe Conte ed Elly Schlein.

Quindi tutti gli altri, per chiudere con Calenda e Renzi. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sci, Brignone show in Coppa del Mondo: vince il gigante d’apertura a Soelden

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(Adnkronos) – Grandissima Federica Brignone, che vince il gigante di apertura della Coppa del Mondo dei sci a Soelden.L'azzurra, dopo il terzo posto dopo la prima manche, trova una seconda parte della seconda frazione impeccabile chiudendo in 2.16.05 totale davanti alla neozelandese Alice Robinson a +0.17 e all'austriaca Julia Scheib a +1.08, dopo il 14esimo posto della prima manche.  Delisione per la statunitense Mikaela Shiffrin che chiude quinta dopo il primo posto nella prima manche.

Solo 13esima Marta Bassino, quinta dopo la prima frazione, e 20esima l'altra azzurra Asja Zenere. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Report e la mostra sul Futurismo, il curatore Simongini: “Ecco la verità, nessuna pressione da Mollicone”

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(Adnkronos) – Domani ne parlerà Report, oggi dalle colonne de 'Il Tempo' ne scrive il curatore Gabriele Simongini.L'oggetto è la mostra su Futurismo commissionata dall'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.  La ricostruzione parte da qui. "Ho ricevuto l’incarico di curare una mostra dal taglio 'popolare' (nel senso migliore del termine) e innovativo sul Futurismo dal ministro Gennaro Sangiuliano il 28 dicembre 2022.

Non è vero, come si dice nell’anticipazione di Report diffusa online, che mi fu dato l’incarico dopo un mio articolo pubblicato su 'Il Tempo' e dedicato a un libro su Boccioni di Alberto Dambruoso.L’incarico mi fu dato perché il ministro, bontà sua, mi stimava come storico dell’arte immune da interessi di mercato, affidandomi in via esclusiva la curatela della mostra".  Diverse le obiezioni mosse rispetto a quanto uscito finora. "Non è vero che, come scrive Repubblica, il mio incarico nacque dopo che era naufragato il progetto di importare la mostra olandese.

La ricostruzione apparsa ieri sul giornale romano e che sarà fatta probabilmente da Report domani è sbagliata, pretestuosa e non tiene conto neppure delle date giuste", puntualizza.Ancora, scrive Simongini, "a proposito di 'amichettismo', è falsa l’affermazione di Repubblica secondo la quale ci furono pressioni politiche per esporre le opere del gallerista romano Fabrizio Russo da parte del presidente della commissione Cultura della Camera dei Deputati Federico Mollicone che non mi ha mai chiesto niente in proposito".  Simongini ricorda quindi i suoi titoli, "ho la cattedra di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Roma e che ho curato decine e decine di mostre con relativi saggi e cataloghi riguardanti l’arte del XX secolo" e il valore della mostra che "vedrà esposte circa 350 opere, 150 fra libri, manifesti, riviste e oggetti scientifici d’epoca, occuperà 26 sale e 4 mila metri quadrati della GNAM e in catalogo scriveranno due tra i maggiori esperti internazionali del Futurismo come Gunther Berghaus e Giovanni Lista".  Per poi concludere: "Ma questo non interessa a nessuno dei giornaloni e dei grandi autori di scoop televisivi, come Ranucci di Report che domani, come si vede dall’anticipazione, per attaccare il Governo Meloni definirà la mostra come un 'pasticciaccio infarcito di gaffe, conflitti di interesse e piccoli scandali', senza farsi scrupoli nell’usare manipolazioni di vario genere". —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Germania, attaccato treno con tifosi: finestrini rotti e scontri

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(Adnkronos) –
Un treno speciale che trasportava centinaia di tifosi della squadra tedesca del Rot-Weiss Essen è stato fermato e attaccato mentre si recava alla partita di terza divisione tedesca contro l'Hansa Rostock.Un portavoce della polizia ha confermato l'incidente, avvenuto nel Brandeburgo tra Berlino e Rostock, prima della partita di sabato.

Inizialmente non sono state fornite ulteriori informazioni, sostenendo che l'indagine è in corso. Secondo diversi media, sul treno che trasportava i tifosi del Rot-Weiss Essen è stato tirato il freno d'emergenza.Successivamente, un folto gruppo di persone mascherate ha attaccato il treno.

Diversi finestrini sono stati rotti e si hanno notizie di scontri anche all'esterno delle carrozze.La polizia non ha potuto confermare se gli aggressori fossero tifosi dell'Hansa Rostock. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ranucci: “Cercano di fermare ‘Report’? Non violiamo norme AgCom, sono tranquillo”

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(Adnkronos) – "Ovviamente è una puntata molto delicata come avete potuto leggere dalle anticipazioni. È arrivata poche ore fa la notizia che Gasparri chiede di fermare la puntata di Report, noi siamo certi che non violiamo nessuna normativa Agcom.Ricordo a tutti che il silenzio elettorale riguarda i politici e i partiti, non i giornalisti.

Oltretutto essendo un’elezione territoriale non contempla neanche il numero per l’osservazione della par condicio a livello nazionale.Sono tranquillo”.

Così il conduttore di 'Report' Sigfrido Ranucci, intervenuto su Rai Radio2 ai microfoni di 'Caterpillar' con Massimo Cirri e Sara Zambotti, alla vigilia della messa in onda della puntata di domenica su Rai3, le cui anticipazioni sono al centro delle cronache di questi giorni.  Raccontando la puntata il conduttore ha spiegato: "Si aprirà con la denuncia di una strage nascosta al largo delle coste della Calabria: 65 morti sostanzialmente nascosti all’opinione pubblica per evitare ‘l’effetto Cutro’.Un fatto molto grave, scoperto da noi di Report con il contributo di alcune testimonianze, compresi coloro che hanno tentato di salvare i profughi.

Poi ci sarà l’inchiesta principale che riguarda il Ministero della Cultura, con le vicende di Giuli e Spano".  A proposito delle dimissioni del capo di gabinetto del Mic, Ranucci ha ribadito: "Non crediamo di aver avuto un ruolo in questo, sicuramente il fatto di aver anticipato un conflitto di interessi al Maxxi ha avuto un peso, ma credo che le motivazioni delle dimissioni vadano cercate nei contenuti delle chat del gruppo di Fratelli d’Italia che sono state anticipate dai giornali e dagli attacchi omofobi, non certo nello sguardo di Report, che è lontano dal gossip e l’omofobia, ma solo nell’interesse pubblico".  "Cominciamo prima, con Lab Report che è un laboratorio dove porto uno sguardo regionale che mancava.Nasce da un’idea con Franco Di Mare, ed è aperto a contributi di giovani giornalisti sul territorio, coraggiosi e indipendenti che vogliono dare il loro apporto", ha concluso il conduttore di 'Report'. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Inter, Inzaghi: “Contro la Juve non sarà decisiva. La lotta per lo scudetto sarà equilibrata”

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(Adnkronos) – "Sappiamo tutti l'importanza della partita, cosa comporta per società, per i tifosi e noi stessi.E' la nona di campionato, sicuramente non sarà decisiva ma ha grandissima importanza.

Si affrontano due ottime squadre che praticamente hanno avuto lo stesso cammino in A e in Champions".Lo ha detto il tecnico dell'Inter Simone Inzaghi alla vigilia del big match contro la Juventus a San Siro. "Veniamo da cinque vittorie consecutive ma purtroppo abbiamo avuto qualche problemino che ci limiterà da qui alla sosta.

Però i giocatori sono pronti e domani cercherò di mettere in campo la formazione migliore". Inzaghi non si sbilancia sulle favorite per lo scudetto: "Ci sono quattro-cinque squadre che si giocheranno lo scudetto, quest’anno il campionato sarà più equilibrato.I nostri obiettivi sono lì, vogliamo fare più partite possibili e andare avanti il più possibile nelle coppe.

Ci sono altri club accreditati per vincere, altre società che hanno fatto grandi investimenti".Poi sulla formazione: "Asllani è il sostituto naturale di Calhanoglu, è in grande crescita, se darà garanzie sarà lui a giocare.

Ieri ha fatto un buon allenamento, sarà un dubbio che mi porterò fino a domani”.Possibile anche l'impiego di Zielinski: “È un giocatore che ho voluto, peccato che abbia avuto due contrattempi muscolari, ma mi è piaciuto come è entrato in campo a Berna”. “Questa sarà la mia undicesima partita contro la Juve da quando sono qui.

Quella che mi ha dato più soddisfazione è stata la vittoria del campionato scorso, che ci diede la spinta per la seconda stella", ha continuato", "Credo che sarà una partita molto equilibrata, la Juventus è la miglior squadra d’Europa per gol subiti, solo uno su rigore”.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cosenza – Juve Stabia: Finale (1-1 16° Maistro, 39° Ricciardi)

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Cosenza – Juve Stabia è un match sentito da entrambe le tifoserie. La gara è valida per la  decima giornata del campionato di Serie B 2024-2025: sfida tra le Vespe che vogliono riscattare la sconfitta con la Cremonese e il Cosenza che a causa della penalizzazione veleggia nelle parti basse della classifica.

I temi di Cosenza – Juve Stabia

Il Cosenza, con 6 punti in classifica, è ancora alle prese con un periodo di appannamento. Senza le penalizzazioni, la squadra avrebbe 10 punti. L’ultima vittoria risale a quattro partite fa. I silani hanno pareggiato con Bari e Cittadella e perso contro Sudtirol e Sassuolo.

Il Cosenza deve fare a meno di Venuti espulso nell’ultimo turno con il Cittadella e ha il dubbio Camporese non al top di forma. La formazione silana ha fin qui mostrato ottime qualità difensive: con 9 reti incassate finora è la terza miglior difesa del torneo. Ha qualche difficoltà realizzativa e soprattutto, aspetto che può interessare alla Juve Stabia, non ha mai segnato su calcio piazzato vero tallone di Achille dei gialloblù.

Intanto, la Juve Stabia, matricola terribile, si conferma una delle sorprese del campionato. Con 14 punti e il quinto posto, i gialloblù sono in piena zona playoff. Nonostante la recente sconfitta casalinga contro la Cremonese, le vittorie contro Sampdoria e Pisa capolista confermano la possibilità della squadra di Pagliuca di conquistare punti contro chiunque.

Juve Stabia che deve fare a meno di Varnier e Morachioli alle prese con piccoli infortuni. Rientra dalla squalifica il difensore centrale Ruggero.

L’arbitro di Cosenza – Juve Stabia

Sarà il sig. Simone Galipó della sezione AIA di Firenze a dirigere il match Cosenza – Juve Stabia valevole per la 10^ giornata di andata del Campionato Serie BKT 2024 – 2025, in programma sabato 26 ottobre 2024 allo stadio San Vito – Gigi Marulla di Cosenza con inizio alle ore 15.

Il sig. Galipó sarà coadiuvato dal sig. Federico Fontani della sezione AIA di Siena e dal sig. Lorenzo Giuggoli della sezione AIA di Grosseto, il IV° ufficiale sarà il sig. Dario Di Francesco della sezione AIA di Ostia Lido, al VAR ci sarà il sig. Manuel Volpi della sezione AIA di Arezzo, all’AVAR ci sarà il sig. Federico Dionisi della sezione AIA di L’Aquila.

Il Tabellino della gara

COSENZA (3-4-2-1): Micai; Hristov, Dalle Mura, Caporale; Ricciardi (74′ Martino), Kouan, Florenzi (87′ Kourfalidis), Ricci; Ciervo (59′ Rizzo Pinna), Fumagalli (50′ Mazzocchi); Zilli (59′ Strizzolo).
A disposizione: Baldi, Vettorel, Cimino, Charlys, Sankoh, D’Orazio, Begheldo
Allenatore: Massimiliano Alvini
JUVE STABIA (3-4-2-1): Thiam; Bellich (75′ Andreoni), Ruggero, Folino; Floriani Mussolini (75′ Piscopo), Buglio, Pierobon (87′ Meli), Fortini; Maistro (75′ Leone), Candellone (45′ Artistico); Adorante.
A disposizione: Matosevic, Rocchetti, Baldi, Zuccon, Gerbo, Mosti, Piovanello.
Allenatore: Guido Pagliuca

Arbitro: Simone Galipó di Firenze

Assistenti: Federico Fontani di Siena e Lorenzo Giuggoli di Grosseto

Quarto uomo: Dario Di Francesco di Ostia Lido

Var: Manuel Volpi sezione Arezzo

Avar: Federico Dionisi sezione L’Aquila

Marcatori: 16′ Maistro (JS), 39′ Ricciardi (C)

Angoli: 7 – 5

Ammoniti: Ruggero, D’Orazio (C), Caporale (C), Mazzocchi (C), Strizzolo (C)

Espulsi: Hristov (C)

Recupero: 3 min p.t. – 6 min s.t.

Note: Terreno in erba naturale. Circa 500 i tifosi provenienti da Castellammare di Stabia

PRIMO TEMPO

Al 2′ ci prova timidamente la Juve Stabia con Maistro che recupera palla scarica sulla sinistra per Fortini e cross in mezzo per Adorante che di testa non inquadra la porta.

Al 6′ ammonito Ruggero per un fallo a centrocampo. Ammonito anche D’Orazio del Cosenza per proteste

Al 16′ Juve Stabia in VANTAGGIOOOO:  Kouan sbaglia l’appoggio per florenzi, Pierbon  lavora un buon pallone per Maistro che converge in area si libera con un dribbling di Dalle Mura e batte Micai per la gioia dei 488 tifosi presenti al Marulla.

Al 25′ Risponde il Cosenza con l’ex Avellino Ricciardi che sugli sviluppi di un calcio d’angolo di istinto ci mette il piattone ma non inquadra la porta e spreca un’ottima occasione.

Al 29′ Ammonito Caporale per gioco pericoloso su Maistro

Al 35′ Grande chance per il Cosenza: Folino fallisce l’intervento su Ciervo che non se la sente di calciare ma serve Kouan che calcia debolmente verso Thiam che blocca a terra la conclusione del centrocampista rossoblu.

Al 39′ Pareggio del Cosenza: Ricci vede e serve Ricciardi che fa un taglio in area a tagliare fuori la difesa giallobù con Thiam prima e Fortini poi che non riescono ad evitare la rete.

Al 44′ ancora Cosenza: Ricci crossa in mezzo, Thiam esce non in maniera decisa e Ricciardi in rovesciata non riesce ad inquadrare la porta.

Il direttore di gara concede 3 minuti di recupero.

Finisce il primo tempo con il risultato di parità. Partita gradevole che ha mostrato due squadre vive che giocano a calcio.

SECONDO TEMPO

Al 45′ nella Juve Stabia esce Candellone ed entra Artistico.

Al 49′ Folino su assist di Buglio colpisce di testa ma trova uno strepitoso Micai che devia in angolo il tiro del difensore gialloblù

Al 59′ Occasionissima per il Cosenza: Ciervo se ne va in surplus sulla fascia, con Buglio alle calcagna, arriva fino a Thiam che non si fa sorprendere e blocca il tiro.

Al 59′ triplo cambio del Cosenza: Entrano Rizzo Pinna, Mazzocchi e Strizzolo ed escono Fumagalli, Ciervo e Zilli

Al 64′ Juve Stabia in affanno: Strizzolo calcia a rete da posizione defilata con Thiam che respinge il Cosenza rimette in mezzo, Buglio libera non bene e da fuori area Rizzo Pinna fa partire un tiro che finisce di pochissimo a lato.

Al 65′ Espulso Hristov per gioco pericoloso su Adorante, piede a martello sulla caviglia dell’attaccante gialloblù.

Al 68′ Ammonito Mazzocchi per una manata a gioco fermo a Bellich

Al 70′ Juve Stabia vicina al vantaggio: Maistro riceve palla da Fortini su rimessa laterale, il centrocampista della Juve Stabia riesce a vincere un contrasto ma da buona posizione calcia alto.

Al 74′ Per il Cosenza esce Ricciardi ed entra Martino

Al 75′ Per la Juve Stabia escono Bellich per Piscopo, Maistro per Leone e Floriani Mussolini per Andreoni

Al 78′ ammonito Strizzolo per fallo su Pierobon

All’ 87′ Nel Cosenza entra Kourfalidis per Florenzi, nella Juve Stabia Meli prende il posto di Pierobon.

Il direttore di gara concede 6 minuti di recupero.

Al 95′ Adorante colpisce debolmente di testa su assist di Fortini. Comoda la presa di Micai.

Finisce così il match con il Cosenza che riesce a portare a casa un punto nonostante l’inferiorità numerica. La Juve Stabia avrebbe potuto fare qualcosa di più ma conquista un punto importante contro una diretta concorrente per la salvezza. Nel prossimo turno, che si giocherà di martedì, la Juve Stabia ospiterà tra le mura amiche il Sassuolo.

Monica Bellucci: “Ho ancora paura prima di ogni scena, ed è la mia forza”

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(Adnkronos) – Fare l'attrice "è un lavoro dove non si finisce mai di imparare.E ciò che mi piace è questa tensione, questa paura che ho prima di iniziare un film o prima di entrare in scena, se sono a teatro.

Ho fatto tre anni di teatro e la paura non mi ha mai lasciata.All'inizio pensavo fosse una paura iniziale, una sensazione e un tremore che sarebbero svaniti, e invece ce l'ho avuta alla prima al Teatro Marigny di Parigi e all'ultima rappresentazione al Beacon Theatre di New York.

Quindi forse la paura è una forma di forza, qualcosa che ti dà accesso all'anima, per me è un motore.Ma è anche una forma di profonda sincerità, di autenticità.

E questo il pubblico lo sente tantissimo".A parlare è Monica Bellucci, prima ospite della seconda edizione italiana di 'Forces of Fashion', l'evento organizzato da 'Vogue' a Roma, al Mattatoio di Testaccio, in collaborazione con l'Assessorato ai Grandi eventi, Moda, Turismo e Sport di Roma Capitale. E ancora, parlando del suo lavoro di attrice: "Quello che mi piace è che non so mai cosa succederà.

Per me è molto importante questo.Quando un regista pensa a te per un ruolo a cui tu non avresti mai pensato, ad esempio.

E questo è un elemento del mio lavoro che mi piace tantissimo…che le cose vengano.

E poi, come dico sempre, per me fare un film – sottolinea l'attrice – è entrare a far parte di un progetto.Non è una questione di minutaggio, nel senso che posso fare un grande ruolo o uno più piccolo, addirittura – ricorda – in 'Twin Peaks' ho fatto una sola scena, ma perché quella scena per me era importante.

Lavorare con un regista che stimo, poi, mi dà delle vibrazioni – confessa – perché so che comunque sto imparando qualcosa come attrice e posso ancora migliorare".  Monica Bellucci si racconta a tutto tondo parlando del suo lavoro ma anche di temi più intimi e personali, a partire dalla famiglia e l'amore, passando per i ricordi del passato e degli esordi della sua carriera.Dopo i 60 anni, andando avanti con l'età ci si sente più leggere e più libere "e nella vita prende anche forma una sorta di distanza.

Certo, resta sempre una grande passione e un grande amore per il lavoro e per quello che si fa" ma "c'è una distanza maggiore" perché "ci sono cose più essenziali, per quanto mi riguarda.Poi ogni donna ha il suo percorso.

E io non penso che una donna si ritenga una donna perché fa dei figli, assolutamente, tu puoi fare la scelta di non fare figli, avere la tua vita e il tuo percorso.Io ne ho avuti e questo ha cambiato moltissimo per me, per cui oggi tutto il resto, ancora oggi, viene in secondo piano".  L'attrice, cover star del numero di ottobre di Vogue Italia, raccontandosi alla scrittrice e sceneggiatrice Chiara Barzini sul palco di 'Forces of Fashion', sottolinea, ancora: "Ho fatto delle scelte precise, e anche il fatto di aver avuto i figli in tarda età, che non è assolutamente un esempio da seguire perché comunque si prendono dei rischi, va detto, ma quando ho avuto figli ho avuto anche il tempo di potermene occupare, perché quello era un momento giusto per me".  E ancora.

Reduce dal film 'Beetlejuice Beetlejuice', diretto dal regista e suo compagno Tim Burton, Bellucci si sofferma sul suo personaggio: "Dolores, la protagonista del film" che "è piena di cicatrici.Questo sì – dice – mi fa pensare alla vita e alla metafora della vita, per cui tutti abbiamo tante cicatrici e ferite interiori che hanno toccato la nostra emozione.

E penso che nella vita – prosegue l'attrice – si debba sempre cercare di andare al di là delle nostre sofferenze, e quando queste vengono ricucite diventano cicatrici.Questo personaggio mi fa pensare molto alla vita, e nei film di Tim (Burton ndr) c'è molte volte questo effetto metafora che lascia spazio al sogno, al sogno di ognuno di noi". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Roma, Juric: “Mi dispiace per i fischi a Zalewski. Hummels non gioca per scelta tecnica”

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(Adnkronos) – "Ogni partita è importante perché siamo indietro, questo è uno scontro diretto e ha valore in più.Sarà fondamentale vincere".

Così Ivan Juric, allenatore della Roma, alla vigilia del match contro la Fiorentina. "La squadra ha preso la strada giusta e deve provare ad andare in Champions, io ho visto tante cose positive anche giovedì.Penso che stiamo andando meglio di come mi aspettavo.

C’è da ricostruire la convinzione.Il mio lavoro resta quello di migliorare i giocatori e farli arrivare al top". "La Fiorentina è una squadra di grande valore", ha continuato, "Palladino ha 20 elementi importanti e ha fatto acquisti ottimali.

Ha preso una strada giusta.Noi abbiamo avuto anche sfortuna.

Pellegrini per esempio ha preso un sacco di pali e traverse, ma li vedo bene.Creano molte occasioni pericolose, poi è chiaro che bisogna migliorare l’aspetto della conclusione.

Il gioco dipende da quei gol che manchiamo.Siamo primi per tiri fatti in porta, ma la qualità dei giocatori c’è”. Juric ha parlato anche della formazione: "Mancini sta bene, è recuperato e sarà con noi.

Vediamo Soulé, ha ancora la febbre e lo valuteremo oggi.Saelemaekers sta recuperando bene, spero che lo avremo pian piano con noi dopo la sosta.

El Shaarawy credo che tornerà nella prossima”.Sul difficile periodo di Zalewski, in rotta con l'ambiente: "Mi spiace per i fischi, ma io gli faccio complimenti per la partita con la Dinamo Kiev.

Per me è stato top, sempre sul pezzo.Ha avuto la reazione giusta e ha dimostrato di non essere un bambino.

Dagli esterni mi aspetto quello che fa lui, bisogna osare più il dribbling". Juric ha parlato anche di Hummels, che non ha ancora esordito con i giallorossi: "Si tratta di una scelta tecnica, non saprei che altro dire.Io penso che Ndicka debba giocare lì, dove può diventare un top player assoluto.

Lo sta dimostrando e domani avrà un bella prova con Kean.L’ho già spiegato, è molto semplice.

Vado in allenamento e guardo chi sta meglio.Età o curriculum non li guardo, punto a chi mi dà maggiore sicurezza.

Anche Hermoso ha giocato poco eppure parliamo di uno che viene dall’Atletico Madrid". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Salute, a Bologna la campagna informativa multicanale ‘Metti la psoriasi fuori gioco’

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(Adnkronos) – Arriva a Bologna, domani 27 ottobre, la campagna 'Metti la Psoriasi Fuorigioco', un'iniziativa multicanale di sensibilizzazione sulla psoriasi promossa da Ucb Pharma.Nata per sensibilizzare l'opinione pubblica, sui sintomi e le cause della malattia, a promuovere comprensione e supporto per chi è affetto da psoriasi, a combattere lo stigma ad essa associato, favorendo il dialogo con medici e specialisti, la campagna – si legge in una nota – è patrocinata da Sidemast (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e di malattie sessualmente trasmesse), Adipso (Associazione per la Difesa degli Psoriasici), Apiafco (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza) e Anap (Associazione Nazionale per gli Amici per la Pelle), ha come testimonial Claudio Marchisio, ex calciatore e da anni affetto da questa patologia. Dopo il lancio, nel 2023 del sito dedicato (mettilapsoriasifuorigioco.it) e dei profili social collegati su Facebook, Instagram, X e YouTube, per diffondere informazioni corrette e utili sulla patologia con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti, la proposta informativa, giunta alla seconda edizione, ha raggiunto risultati significativi con 185.000 visite al sito e 97.000 utenti unici.

Le impression hanno toccato quota 15.252.329, con una copertura di 6.046.666.Sono stati ricevuti 1.437 commenti, molti dei quali contenevano domande e curiosità sulla psoriasi o sui centri per la diagnosi, e ai quali è sempre stata fornita risposta e assistenza. Le iniziative messe in campo quest’anno prevedono, inoltre, un 'road show'.

Bologna è la terza tappa dopo Napoli e Roma, cui seguirà Torino, il 9 novembre, dove verranno allestiti spazi informativi e di ascolto, in cui saranno presenti specialisti, rappresentanti di Associazioni pazienti e alcuni degli influencer che collaborano alla campagna.In particolare, durante l’evento di Bologna, in Piazza Galvani, dalle 10 alle 13, oltre alla diffusione di materiale informativo, ci sarà un momento di approfondimento rivolto al pubblico, con interventi di Lidia Sacchelli, specialista in dermatologia, Elpidio Cecere, psicoterapeuta, Valeria Corazza, presidente di Apiafco, e due travel-blogger Sara&Lorenzo (The Travelisation).  La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica, non contagiosa della pelle, che in Italia colpisce circa 2 milioni di persone.

Ha la stessa incidenza nei due sessi e può insorgere a qualsiasi età.I sintomi più comuni sono secchezza della cute, arrossamento, prurito ed eritema, sensazione di bruciore e sanguinamento.

La psoriasi, però, non deve essere considerata solo una malattia della pelle.Si tratta, infatti, di un’affezione ad interessamento sistemico, associata a molte altre patologie, prima fra tutte l’artrite psoriasica, che interessa fino al 30% dei malati, oltre a disturbi articolari, metabolici, cardiovascolari e intestinali.  La diagnosi della psoriasi è prevalentemente clinica e la sua gravità si misura in base all’estensione delle lesioni, al grado di eritema, desquamazione e infiltrazione, alla risposta alle terapie e al livello di disabilità sociale e psicologica che causa a chi ne è affetto.

La psoriasi può avere, infatti, conseguenze rilevanti non solo fisiche ma anche personali, sociali e di relazione, alterando negativamente la qualità di vita del paziente.Oltre alle soluzioni terapeutiche, per adeguare le aspettative delle persone affette da psoriasi con quelle della comunità medico-scientifica, è importante promuovere un dialogo costruttivo tra tutti i soggetti coinvolti nel miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti. "Una patologia come la psoriasi comporta un pesante disagio emozionale oltre che fisico – afferma Federico Chinni, Amministratore Delegato di Ucb Italia, anche lui intervenuto durante l’evento – E' importante che il pubblico abbia informazioni chiare e sia consapevole dei rimedi esistenti, in modo da facilitare anche il dialogo con i medici.

In particolare oggi, a così poca distanza dal 29 ottobre, giornata mondiale della psoriasi.Ucb oltre a proporre soluzioni terapeutiche sempre più innovative ed efficaci, dimostra particolare attenzione ad aspetti che ruotano attorno alla patologia, che sono altrettanto importanti per il benessere della persona, incluso l’equilibrio psicologico – continua Chinni – Consapevole dell’importanza della comunicazione diretta alle persone, Ucb ha più volte promosso iniziative di divulgazione e campagne come questa, che si inserisce, dunque, in un ambito multidisciplinare, finalizzato a creare un percorso di supporto a 360° per il paziente". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele, attacco all’Iran: dai messaggi ai raid, cosa è successo

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(Adnkronos) –
Un attacco di circa 5 ore, con oltre 100 aerei, per colpire obiettivi militari.Israele nelle prime ore del 26 ottobre compie la rappreseglia per rispondere all'attacco missilistico sferrato dall'Iran lo scorso 1 ottobre. "Missione compiuta", annunciano le forze di sicurezza israeliane (Idf) alla fine dell'operazione. "Danni limitati", replica Teheran dopo una nottata cruciale.

Ecco cosa è successo.  
Israele ha avvertito l'Iran prima di condurre l'attacco nella notte, invitando Teheran a non reagire per evitare un conflitto più ampio, come ricostruisce Axios' citando tre proprie fonti.Il messaggio israeliano all'Iran sarebbe stato veicolato attraverso parti terze, tra cui il ministero degli Esteri olandese. "Gli israeliani hanno chiarito in anticipo agli iraniani cosa avrebbero attaccato e e cosa non avrebbero attaccato", la ricostruzione di una fonte. Secondo altre due fonti citate da Axios, Israele ha anche avvertito l'Iran che, se avesse reagito, gli attacchi futuri sarebbero stati più potenti.

Annunciando la fine degli attacchi, il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha avvertito che se l'Iran dovesse "commettere l'errore" di intensificare ulteriormente gli attacchi, Israele risponderebbe.  Israele ha avviato l'azione con una serie di raid aerei che inizialmente hanno colpito anche la Siria: i caccia hanno 'liberato il campo' per procedere all'offensiva nei confronti degli obiettivi militari in territorio iraniano, colpiti in due ondate principali: la prima iniziata attorno all'1 italiana (le 2.30) di Teheran, la seconda alle 4 italiane (le 5.30 in Iran). Secondo quanto rivelato al Washington Post da un anonimo alto funzionario israeliano, tra gli obiettivi di Tel Aviv ci sarebbero beni militari, tra cui impianti di produzione di missili e siti di difesa aerea, specificando che gli attacchi non sono stati indirizzati alla produzione di petrolio o ai siti di ricerca nucleare iraniani – obiettivi che potrebbero rapidamente portare a un'escalation tra i due Paesi. "Il regime iraniano e i suoi proxy nella regione hanno attaccato Israele senza sosta dal 7 ottobre – su sette fronti – compresi gli attacchi diretti dal suolo iraniano", ha dichiarato il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane, Daniel Hagari, che poco dopo l'inizio del bombardamento ha ricordato che "come ogni altro Paese sovrano del mondo, lo Stato di Israele ha il diritto e il dovere di rispondere". L'esercito israeliano ha reso noto che gli attacchi sono stati diretti dal Capo di Stato Maggiore dell'Idf, Herzi Halevi, e dal Comandante dell'Aeronautica, Tomer Bar, da un bunker sicuro sotto il quartier generale dell'esercito a Tel Aviv.Nella stessa struttura, il premier Benjamin Netanyahu.

Le capacità difensive e offensive del Paese sono state mobilitate nella loro totalità.Tutti gli aerei impiegati nelle operazioni sono rientrati alle rispettive basi.  
Gli Stati Uniti sono stati informati in anticipo degli attacchi israeliani, ha dichiarato al Washington Post un funzionario della difesa statunitense, parlando a condizione di anonimato, specificando che Washington non è coinvolta nell'operazione pur sostenendola.

Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Sean Savett, ha descritto i raid di Israele contro l'Iran "come un esercizio di autodifesa" in rappresaglia a quanto successo quattro settimane prima. Per gli Stati Uniti, la rappresaglia israeliana di questa notte deve ''rappresentare la fine dello scontro militare diretto tra Iran e Israele'', ha detto a bocce ferme un alto funzionario della Casa Bianca, affermando che ''per quanto ci riguarda, questo dovrebbe chiudere lo scontro tra Israele e Iran.I conflitti più ampi nella regione, ovviamente, sono molto più complessi''.  L'Iran ha stilato un bilancio attraverso le news diffuse dai media senza soluzione di continuità.

L'organo d'informazione semiufficiale Fars ha riferito che Israele ha preso di mira "diverse basi militari" nell'ovest, nel sud e nella Capitale.Molte emittenti locali hanno minimizzato gli attacchi, mandando in onda la programmazione prevista.

Una testata giornalistica ha affermato che i rumori delle esplosioni erano quelli delle difese aeree iraniane. L'agenzia di stampa Tasnim, legata al Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell'Iran, ha condiviso sui social media un video dello skyline di Teheran, scrivendo: "Non c'è fuoco o fumo in questa scena". L'Iran è pronto "a rispondere all'aggressione israeliana", hanno dichiarato ufficiali citati da Tasnim. "Non c'è dubbio che Israele affronterà una risposta appropriata per qualsiasi azione intrapresa", si legge.In realtà, ora dopo ora, prende forma un altro scenario: l'Iran non sarebbe orientato ad agire per rispondere.

Anche in questo caso, attraverso terze parti, la linea scelta da Teheran sarebbe stata comunicata a Israele: tramite un mediatore straniero, l'Iran ha fatto sapere che non risponderà all'attacco subito nella notte, come ricostruisce Sky News Arabia.  
Il rischio di un'ulteriore escalation non può essere accantonato nella regione scossa da un mese di ottobre ad altissima tensione.La raffica di missili iraniani lanciati il primo contro Israele ha fatto seguito all'uccisione del leader di Hezbollah Hasan Nasrallah a Beirut e all'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran.

E' di pochi giorni fa, a Gaza, l'uccisione di Yahya Sinwar, numero 1 di Hamas nella Striscia. L'eliminazione dei vari leader ha reso difficile per l'Iran mantenere una postura moderata, cercando di evitare un conflitto totale con Israele.Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in un post su X aveva definito l'attacco iraniano "legittimo", inquadrandolo come una risposta giustificabile all'escalation israeliana. "L'Iran non è un belligerante, ma si oppone fermamente a qualsiasi minaccia – le parole di Pezeshkian – Questa è solo una frazione del nostro potere.

Non entrate in conflitto con l'Iran". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ora legale, oltre 60 europarlamentari scrivono a Von der Leyen per abolizione

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(Adnkronos) – Un gruppo di membri del Parlamento europeo ha chiesto alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di abolire l'ora legale, in una lettera visionata dalla dpa.Nella lettera si afferma che l'attuale sistema è obsoleto e che l'abolizione del cambio dell'ora è in linea con l'impegno dell'Unione Europea a semplificare, ridurre gli oneri inutili per i cittadini e facilitare la vita quotidiana nei 27 Stati membri.  Più di 60 parlamentari di diversi Paesi e fazioni hanno firmato la lettera, esortando la Commissione ad affrontare tempestivamente la questione.

Nel 2018, la Commissione aveva condotto un sondaggio tra i cittadini europei sul tema: l'84% dei rispondenti si era dichiarata favorevole all'abolizione.L'allora presidente Jean-Claude Juncker aveva quindi annunciato la fine del cambio dell'ora nel corso dello stesso anno.

Tuttavia, prima di poterlo confermare ufficialmente, i Paesi dell'Ue avrebbero dovuto accordarsi sull'adozione permanente dell'ora legale o di quella invernale.Non essendoci intesa su questo punto, la questione è rimasta in sospeso per anni.

L'Ungheria ha già dichiarato alla dpa che non affronterà il tema durante la sua attuale presidenza del Consiglio europeo.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Juventus, Motta: “L’Inter è favorita per lo scudetto, dovremo essere concreti”

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(Adnkronos) – "Contro l'Inter faremo quello che sappiamo.Vogliamo sempre andare in campo allo stesso modo, finora abbiamo sempre affrontato avversari che davano il massimo e anche domani sarà così".

Parola di Thiago Motta, allenatore della Juventus, intervenuto in conferenza stampa per presentare la partita contro l'Inter, in programma domani, domenica 27 ottobre, alle 18. "Dovremo giocare la nostra partita come abbiamo sempre fatto, cercando di portare la gara dove conviene a noi.L'Inter ha vinto il campionato; loro e il Napoli sono le favorite anche quest'anno.

Noi dovremo essere concreti.Giocheremo contro una squadra forte e dovremo affrontarli con concentrazione, volendo giocare bene a calcio e mettendo in pratica tutto quello che servirà per portare la partita dalla nostra parte", ha continuato. "Non bisogna lavorare sulla testa dei giocatori, stanno bene.

Mercoledì è arrivata la prima sconfitta della stagione (contro lo Stoccarda in Champions League, ndr), dobbiamo subito pensare alla prossima.Non c'è tempo di metabolizzare la vittoria, così come non c'è tempo per la sconfitta.

Andremo in un grande tempio del calcio, con l'obiettivo di fare una partita intelligente". Per Motta sarà una partita da ex: "Nella mia carriera ho giocato al PSG, Inter, Barcellona, Genoa, Atletico Madrid.Sono sempre stato bene con tutti, ringrazio sempre tutte le persone con cui ho condiviso momenti importanti per la mia carriera.

Vivo questa partita come tutte le altre".Infine su Yildiz: "Magari potrebbe giocare vicino a Vlahovic, perché no". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)