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Savoia Calcio, vittoria a Enna per 3-0: è secondo posto in classifica

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l Savoia centra la prima vittoria esterna della stagione imponendosi con un netto 3-0 sul campo dell’Enna e vola al secondo posto in classifica, alla vigilia del big match di domenica al “Giraud” contro la Reggina.

La partita del “Generale Gaeta” si sblocca al 14’: sugli sviluppi di un corner di Ledesma, Meola svetta sul primo palo e firma l’1-0 dei Bianchi.

L’Enna prova a reagire ma senza precisione sotto porta, mentre il Savoia gestisce con ordine e chiude in vantaggio la prima frazione.Nella ripresa la squadra di mister Raimondo Catalano dilaga: al 49’ Meola recupera un pallone prezioso e serve Umbaca, che di prima intenzione trova Favetta pronto a depositare in rete il gol del raddoppio.Passano appena due minuti e al 51’ è Schiavi a inventarsi una conclusione spettacolare al volo, su assist di Favetta, che si infila all’incrocio, sigillando il definitivo 3-0.Nel prosieguo gli oplontini sfiorano più volte il poker (ancora con Meola e poi con Umbaca da punizione), mentre l’Enna si rende pericolosa solo sporadiche occasioni, trovando sulla sua strada un attento De Lorenzo che viene poi graziato da Distratto.

Finisce 3-0 per il Savoia.

TABELLINO

Enna (4-2-3-1): Joao Vitor – Di Modugno (57′ Grieco ’05), Grabriale, Occhiuto ’05, Pedicone – Rossitto, Tchaouna Franky ’05 (89′ Vitali ’06) – Bamba, Tchaouna Franck ’05, Distratto ’07 – Camara ’06 (62′ La Mantia ’06).A disposizione: Testagrossa ’05, Salvi ’09, Gelardi ’08, Casadidio, Sturniolo ’07, Preknicaj.Savoia (3-4-2-1): De Lorenzo ’07 – Frasson, Checa, Cadili – Schiavi (69′ Forte), Pisacane ’06 (62′ Sellaf ’05), Ledesma, Piccolo ’06 (21′ Rioda ’06) – Meola (85′ Tiveron ’05), Umbaca – Favetta (77′ Fiasco ’05).A disposizione: Muñoz, Sciammarella ’06, Bitonto ’06, Teratone ’07.

All.Catalano.Arbitro: Ferrara di Roma.Assistenti: Graziano di Paola e Gigliotti di Piacenza.

Reti: 14′ Meola, 49′ Favetta, 51′ Schiavi.Ammoniti: 17′ Schiavi, 26′ Favetta, 34′ Camara, 43′ Tchaouna Franky.Recupero: 4′ pt, 5′ pt.

FONTE: COMUNICATO STAMPA SAVOIA 1908

Catanzaro – Juve Stabia: Al via la vendita dei biglietti del settore ospiti del Ceravolo. Info e costi

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Inizia la corsa al biglietto per i tifosi delle Vespe in vista della trasferta di Catanzaro, valida per la quinta giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026.La S.S.

Juve Stabia 1907 ha comunicato ufficialmente le modalità di acquisto per i tagliandi del settore ospiti dello Stadio “Nicola Ceravolo”, dove la squadra affronterà i padroni di casa venerdì 26 settembre.La vendita è partita oggi, mercoledì 24 settembre, alle ore 15:00 e si chiuderà inderogabilmente domani, giovedì 25 settembre, alle ore 19:00.

Un lasso di tempo ristretto per assicurarsi un posto al seguito della squadra.

Fidelity Card Obbligatoria per i Residenti

Come evidenziato dalla società gialloblù, la vendita dei biglietti per il settore ospiti sarà soggetta a una specifica limitazione.L’acquisto dei tagliandi per i residenti nel comune di Castellammare di Stabia sarà consentito esclusivamente ai possessori della Fidelity Card della Juve Stabia.

Questa misura è volta a regolamentare l’accesso dei tifosi ospiti e a garantire la sicurezza durante l’evento.

Costi e Canali di Vendita

I biglietti per assistere alla partita dal settore dedicato ai sostenitori stabiesi avranno un costo di €17,50, a cui andranno aggiunti i diritti di prevendita.Sarà possibile acquistare i tagliandi attraverso i canali ufficiali del circuito TicketOne:

  • Online, sul sito web ticketone.it
  • Presso tutte le ricevitorie autorizzate TicketOne presenti sul territorio

L’appuntamento è quindi fissato per venerdì sera al “Ceravolo”, con i tifosi della Juve Stabia chiamati a sostenere la squadra in una trasferta impegnativa, nel rispetto delle disposizioni per l’acquisto dei biglietti.

Coppa Italia Medici, al via la XXII Edizione ”Costa del Vesuvio”

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Il circuito dei medici-calciatori di scena da venerdì 26 a domenica 28 settembre in Campania per la fase finale della ventiduesima Coppa Italia.

È la quarta volta che la manifestazione si svolge ai piedi del Vesuvio.Nelle precedenti occasioni, a Napoli nel 2010 e nel 2016, vinsero rispettivamente i medici di Milano-Brianza e Melito Porto Salvo, mentre nel 2019 a Boscoreale si impose Trinacria Palermo.

Coppa Italia Medici, al via la XXII Edizione ”Costa del Vesuvio”
La locandina dell’evento

 

Saranno i campi di Portici, San Giorgio a Cremano e Torre del Greco ad ospitare le gare dell’edizione 2025 “Costa del Vesuvio”, organizzata dall’Asd Nazionale Medici Calcio in collaborazione con l’Aics e il patrocinio dei Comuni di Portici e Torre del Greco.

Otto le formazioni in lizza per il trofeo: i detentori del Napoli (successo centrato l’anno scorso a Viareggio), Melito Porto Salvo (vincitori di ben sette Coppe Italia), Napoli Flegrea, Cosenza, Trinacria Palermo, Avellino, Bologna e Salerno.

Nell’Albo d’Oro della manifestazione troviamo anche Reggio Calabria (3), Cosenza, Trinacria, Milano-Brianza e Napoli (2), Firenze, Bari, Flegrea e Palermo (1).

Venerdì mattina i quarti di finale: a San Giorgio a Cremano, Melito-Napoli (9,30) e a seguire Cosenza-Napoli Flegrea mentre al “Liguori” di Torre del Greco, prima Bologna-Salerno (10,30) e dopo Trinacria-Avellino.Sabato mattina le semifinali, in contemporanea a partire dalle 9, a Torre del Greco e allo stadio “San Ciro” di Portici.Nella stessa giornata, a Torre del Greco, il quadrangolare dell’amicizia tra le squadre eliminate.

Domenica alle 9,30 la finale per il primo e secondo posto.

I vincitori sfideranno i medici campioni d’Italia del Taranto per l’assegnazione della Super Coppa 2025.

L’Asd Nazionale Medici Calcio, che in occasione della tappa campana eleggerà il nuovo Consiglio direttivo e il nuovo presidente (attualmente la compagine è guidata dal dottore Giovanni Borrelli), ha intanto reso noto la formula sperimentale del prossimo campionato italiano che prevede una fase a gironi e una fase finale (giugno 2026).

Dodici le squadre iscritte: Milano-Brianza, Bologna, Pescara, Bari, Avellino, Napoli, Napoli Flegrea, Salerno, Cosenza, Melito Porto Salvo, Trinacria Palermo e Palermo Medica.

Verranno formati tre gironi da quattro squadre.Tre le teste di serie (Napoli, Trinacria e Cosenza per avere disputato almeno due finali negli ultimi cinque anni).

Sorteggio dei gironi e calendario martedì 30 settembre.Le prime partite a novembre, le ultime a fine marzo.

Juve Stabia, Abate: “La nostra forza è il gruppo. Rispetto per Aquilani ma a Catanzaro daremo battaglia”

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Nel pomeriggio odierno, mercoledì 24 settembre, alle 14:30, Mister Ignazio Abate ha incontrato i giornalisti presso la sala conferenze dello stadio “Romeo Menti” per analizzare l’imminente impegno di campionato contro il Catanzaro.

Queste le riflessioni dell’allenatore:

“Sarà un bel confronto con Aquilani, una persona che stimo e un professionista esemplare.  Ci attende una sfida ardua in territorio avversario, ma siamo pronti a vendere cara la pelle, facendo leva sui nostri punti di forza.  L’ultima vittoria ha certamente infuso fiducia, ma non ha minimamente alterato la nostra metodologia di lavoro settimanale; anzi, la prestazione precedente ci ha fornito spunti preziosi su cui lavorare per progredire.”

A Catanzaro partita diversa rispetto La Spezia

“Venerdì sarà indispensabile un approccio tattico estremamente accorto, sulla falsariga di quanto mostrato a La Spezia.  Ho apprezzato in particolare la capacità della squadra di serrare le fila negli ultimi trenta minuti per poi colpire al momento opportuno.Conosciamo il valore dell’avversario che ci troveremo di fronte, perciò dovremo dimostrare grande abilità sia nella fase di non possesso che nella gestione della palla. È fondamentale che il gruppo maturi nella capacità di interpretare le diverse fasi dell’incontro.  Prevedo un’atmosfera incandescente a Catanzaro, simile ad altri campi caldi, e la nostra strategia difensiva sarà modellata in maniera differente rispetto alla partita con lo Spezia.”

La forza del gruppo

“Ho diverse alternative valide per l’undici iniziale, data l’elevata competitività all’interno della rosa.  La possibilità di effettuare cinque sostituzioni rappresenta una leva strategica cruciale.  La mia carriera è volutamente iniziata dai settori giovanili, un percorso che ritengo formativo e che mi ha permesso di confrontarmi con molti preparatori capaci.

Credo che quella gavetta sia stata cruciale per arrivare pronto in una piazza come questa, dove l’amore per i colori sociali si respira in ogni angolo della città.”

I giovani in rosa

“La scelta di non impiegare giocatori “Under” a La Spezia è stata puramente una decisione tecnica, basata su ciò che osservo durante gli allenamenti.  Posso assicurare che ci saranno occasioni per i nostri talenti più giovani, ma il loro inserimento deve essere gestito con cautela, poiché il salto di categoria dalla Primavera alla Serie B è notevole.  La mia filosofia è sempre costruttiva; mi concentro sul potenziale che ho a disposizione e ne sono soddisfatto.  Quando affermo che i subentrati sono stati determinanti, lo credo fermamente: chi è entrato a gara in corso ha dimostrato un’enorme volontà di guadagnarsi un posto in questo progetto.Per centrare il nostro traguardo, saranno imprescindibili la mentalità corretta, l’unione del gruppo, la giusta determinazione e una profonda umiltà.”

Guarda il video della conferenza stampa

Catanzaro – Juve Stabia: Abate e Aquilani, da compagni al Milan a rivali in panchina

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L’imminente sfida di Serie B tra Catanzaro e Juve Stabia, in programma venerdì 26 settembre, si preannuncia come un duello che va oltre il rettangolo verde.Per la prima volta da allenatori, si affronteranno due figure ben note al calcio italiano: Ignazio Abate, alla guida delle “Vespe”, e Alberto Aquilani, tecnico dei giallorossi.

I due, che hanno condiviso lo spogliatoio del Milan e si sono scontrati innumerevoli volte in campo, sono ora pronti a rinnovare la loro storica rivalità e amicizia in una nuova, affascinante veste.Il rapporto sportivo tra Abate e Aquilani è un filo conduttore che attraversa quasi due decenni di calcio italiano.

Le loro carriere, nate nei prestigiosi settori giovanili di Milan per Abate e Roma per Aquilani, si sono spesso intrecciate, dando vita a sfide accese in Serie A e a momenti di condivisione in Nazionale.Un capitolo fondamentale della loro storia comune risale alla stagione 2011-2012, quando entrambi vestivano la maglia del Milan sotto la guida di Massimiliano Allegri.

In quella squadra, che sfiorò lo scudetto arrivando seconda, Abate era un pilastro della difesa, un terzino instancabile e grintoso, mentre Aquilani, con la sua visione di gioco e la sua tecnica sopraffina, contribuiva a dettare i ritmi a centrocampo.La loro profonda conoscenza reciproca, forgiata in migliaia di allenamenti, partite e viaggi, rappresenta un elemento di sicuro interesse in vista della sfida odierna.

Oggi, il destino li pone nuovamente di fronte, non più come compagni di squadra, ma come strateghi e condottieri delle rispettive formazioni.Abate, fedele alla sua indole battagliera, sembra aver trasferito la medesima mentalità alla sua Juve Stabia, attualmente sesta in classifica e reduce da una convincente vittoria esterna contro lo Spezia.

Una squadra che fa della solidità del gruppo e della determinazione le proprie armi migliori. “Anima, corpo e mani sporche” sono i concetti che Abate richiede ai suoi, a testimonianza di un approccio pragmatico e votato al sacrificio.Dall’altra parte, Aquilani ha saputo infondere al suo Catanzaro, tredicesimo in campionato, un’identità di gioco più tecnica e propositiva, in linea con l’eleganza che lo contraddistingueva da calciatore.

La sua filosofia si basa su un “calcio propositivo e coraggioso”, alla ricerca di una squadra che sia non solo “pragmatica e concreta”, ma anche piacevole da vedere.La sfida tra Catanzaro e Juve Stabia diventa così un racconto avvincente di due carriere parallele, due stili di gioco e due visioni calcistiche a confronto.

Oltre ai tre punti in palio, c’è in gioco il desiderio di prevalere sull’amico e rivale di sempre.Le telecamere non saranno puntate solo sui ventidue in campo, ma anche e soprattutto sulle due panchine, dove Ignazio Abate e Alberto Aquilani, ex compagni e avversari, si ritroveranno faccia a faccia in un nuovo e affascinante capitolo della loro lunga storia sportiva.

Medaglia di bronzo per Angela Procida, l’atleta stabiese brilla ai Mondiali di nuoto a Singapore

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Un’altra gemma si aggiunge al medagliere italiano ai Campionati Mondiali di Nuoto Paralimpico.Nella terza giornata di competizioni, Angela Procida ha offerto una performance di grande carattere, assicurandosi il terzo gradino del podio nei 100 metri dorso, categoria S2.

L’atleta, originaria di Castellammare di Stabia e Presidente dell’associazione StabiAmore, ha iscritto il suo nome tra le protagoniste della rassegna iridata, portando in alto il tricolore e l’orgoglio della sua città natale.La sua è stata una prova di tenacia e lucidità, culminata con il tempo di 2:32.32.

La finale è stata un susseguirsi di emozioni e capovolgimenti di fronte.La connazionale Arjola Trimi aveva impresso un ritmo sostenuto alla gara, transitando in testa alla prima vasca.

Tuttavia, nella seconda parte del percorso, la dinamica della competizione è mutata radicalmente.

È stata Diana Koltsova (NPA) a emergere con prepotenza, andando a conquistare il titolo mondiale con il crono di 2:19.60.A infiammare il pubblico di casa ci ha pensato l’atleta di Singapore Yip Pin Xiu, che con una rimonta entusiasmante ha ottenuto la medaglia d’argento in 2:23.73.

In questo scenario altamente competitivo, Angela Procida ha mantenuto una progressione costante e determinata.Negli ultimi metri, ha saputo conservare le energie decisive per toccare la piastra e sigillare una prestigiosa medaglia di bronzo.

Meno fortunata la prova di Arjola Trimi, che ha concluso la sua fatica in sesta posizione.Al termine della gara, Angela Procida condivide le sue riflessioni: “Ero convinta che, dopo l’alloro conquistato a Parigi, il mio bagaglio di emozioni fosse ormai colmo.

Questo risultato, invece, mi conferma che ogni sfida è un capitolo a sé, capace di regalare sensazioni uniche.E questa volta, la vittoria era un obiettivo irrinunciabile”, dichiara con evidente appagamento.

“Quest’anno è stato segnato da svolte positive, che ho fortemente voluto per collaborare con persone con cui ho una profonda sintonia di passioni, aspirazioni e principi, come Andrea Scotti Galletta, Julien Lanfranco e Manuela Legrottaglie”, prosegue l’atleta. “Il terzo posto mondiale certifica la competitività della Gls Napoli Lions in questa rassegna iridata, ed è questo l’elemento che mi riempie di maggiore orgoglio.

Scotti Galletta, Lanfranco e Legrottaglie mi hanno offerto un supporto inestimabile, compiendo rinunce che vanno ben oltre la sfera professionale, toccando anche quella personale”, specifica la nuotatrice di Castellammare di Stabia, che si prepara presso il Centro Federale Scandone sotto la direzione di Luca Piscopo.

“Questo successo è per loro e per mia zia, Anna Iacobucci, venuta fino a Singapore per sostenermi.Il bronzo rappresenta il coronamento di un grande impegno, impreziosito ulteriormente dal record stabilito nei 50 rana.

Dimostra che il nostro cammino comune sta progredendo notevolmente”, afferma con uno sguardo fiducioso verso il futuro.Alla sua quarta partecipazione mondiale, commenta: “Ho imparato a non considerare mai nulla come garantito.

Do il giusto valore a ciò che ho ottenuto e ora posso affrontare con più serenità le prossime competizioni”.Delineando i suoi piani immediati, aggiunge: “Domani mi aspettano i 200 stile, dove l’intento principale sarà godermi la gara, e venerdì 26 settembre sarò di nuovo in vasca. È fondamentale per me poter celebrare questo traguardo di rilievo con chi si spende tanto per me”, ribadisce con fierezza.

Infine, allarga la prospettiva oltre il nuoto: “La Campania eccelle sulla scena mondiale, un dato che merita di essere evidenziato.Come grande tifosa del Napoli, sono felice di poter onorare il nostro Paese, la nostra regione e la nostra città”, conclude Angela Procida.

Sanità in Campania: Studio CARECAMP Promuove la Qualità delle Cure, ma Lancia l’Allarme sui Tempi di Attesa

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Nonostante un elevato livello di gradimento da parte degli assistiti per le cure ricevute, emerge la necessità di snellire le procedure di accoglienza e ridurre le attese per l’avvio dei percorsi terapeutici per i malati di cancro. È questa la principale conclusione dello studio CARECAMP (Cancer Care Performance Evaluation in Campania Peripherical Areas), un’indagine finanziata tramite i fondi del PNRR all’interno del programma Tuscany Health Ecosystem (THE).La ricerca, guidata dal Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi (DISAQ) dell’Università “Parthenope”, si è avvalsa della collaborazione dell’IRCCS Fondazione G.

Pascale e della Rete Oncologica Campana, diretta dal Dr.Sandro Pignata.

La supervisione scientifica è stata affidata al Prof.Francesco Schiavone, a capo del VIMASS Lab, un laboratorio di ricerca focalizzato sull’innovazione e il miglioramento delle prestazioni nel settore sanitario.

L’analisi si è concentrata sulle performance delle strutture sanitarie situate nelle zone interne e meno popolate della regione, esaminando in particolare le province di Avellino, Benevento e i distretti più distanti della provincia di Salerno.I risultati mostrano che il tempo complessivo che intercorre dall’accettazione del paziente all’erogazione della terapia si mantiene, pur con qualche oscillazione, entro gli standard previsti.

Tuttavia, alcuni indicatori specifici rivelano margini di miglioramento:

  • L’effettiva presa in carico (Pre-GOM) scende al di sotto della soglia ideale dell’80%, passando dal 63% al 58%.
  • L’intervallo tra la presa in carico e la definizione del piano di cura (GOM1) subisce una contrazione drastica, crollando dal 92% al 38%.
  • Il tempo che passa dalla decisione terapeutica all’inizio del trattamento (GOM2) presenta una lieve flessione, dal 96% al 91%, rimanendo comunque su livelli considerati adeguati.

Un dato molto positivo riguarda l’esperienza diretta dei pazienti: il loro grado di contentezza per l’assistenza ottenuta è notevole, attestandosi su un valore medio di 3,80 su una scala di 5, a riprova della dedizione del personale e della qualità offerta dalle strutture sanitarie locali.

Cessione del quinto e prestito personale: tempi e procedure a confronto

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Quando si ha bisogno di liquidità, la scelta tra cessione del quinto e prestito personale non può basarsi soltanto sui tassi di interesse o sugli importi disponibili.Un aspetto spesso sottovalutato, ma altrettanto determinante, riguarda le tempistiche effettive per ottenere i fondi.

La cessione del quinto, in particolare, è uno strumento molto richiesto dai pensionati INPS e dai dipendenti pubblici e privati, grazie alla possibilità di trattenere la rata direttamente dalla pensione o dallo stipendio, riducendo il rischio per l’ente erogatore.Il prestito personale, invece, offre maggiore flessibilità nell’uso della somma, ma può richiedere garanzie aggiuntive e un’analisi del merito creditizio più articolata.

Per orientarsi con consapevolezza, è quindi utile analizzare ogni fase del processo, mettendo a confronto i due strumenti e osservando come variano i tempi in funzione della documentazione, delle garanzie richieste e delle procedure amministrative.

Raccolta documenti

Il primo passo per la richiesta di un prestito o una cessione, è sempre la raccolta dei documenti.Per la cessione del quinto, oltre a documento d’identità e codice fiscale, sono necessari le ultime buste paga o il cedolino pensione, insieme al certificato del datore di lavoro o, per i pensionati INPS, all’estratto conto pensione.

Questa fase, se il richiedente ha tutto pronto, può durare tra i 2 e i 7 giorni.Tuttavia, se i documenti non sono completi o se il datore di lavoro o l’INPS impiegano più tempo per rilasciare le certificazioni, l’iter può subire rallentamenti.

Nel prestito personale, i documenti richiesti sono simili, ma per lavoratori autonomi o liberi professionisti possono essere necessari anche estratti conto o dichiarazioni dei redditi aggiornate.La raccolta può richiedere da 1 a 7 giorni, ma le piattaforme digitali consentono oggi di caricare i documenti in tempo reale, riducendo notevolmente i tempi iniziali rispetto alla cessione del quinto, che resta vincolata a procedure amministrative più standardizzate.

Istruttoria e valutazione del merito creditizio

Una volta raccolti i documenti, l’istituto finanziario procede alla verifica del merito creditizio.

Nel caso della cessione del quinto, il rischio è ridotto grazie alla trattenuta diretta sulla pensione o sullo stipendio, ma è comunque necessario controllare eventuali altre trattenute già in corso e verificare eventuali segnalazioni alla Centrale Rischi, una delle prime informazioni per la cessione del quinto ai pensionati e ai lavoratori che viene controllata.In genere, l’istruttoria richiede dai 3 ai 10 giorni, ma può allungarsi in presenza di segnalazioni o discrepanze nei documenti.

Il prestito personale, al contrario, comporta un’analisi più approfondita della situazione reddituale e patrimoniale.La banca valuta stabilità del reddito, eventuali prestiti già aperti e segnalazioni alla Centrale Rischi.

I tempi possono variare da 24 ore fino a 2 settimane, con esiti rapidi soprattutto nei prestiti online e più lunghi per procedure tradizionali o per richieste che comportano garanzie aggiuntive.In entrambe le soluzioni, la pulizia della posizione creditizia rappresenta un fattore determinante: eventuali segnalazioni o richieste di approfondimento possono ritardare significativamente l’esito della delibera.

Garanzie e polizze

Un ulteriore elemento che influenza i tempi riguarda le garanzie e le polizze.

La cessione del quinto prevede polizze obbligatorie contro il rischio vita e, per i dipendenti, talvolta anche sull’impiego.L’emissione e l’accettazione delle polizze richiedono mediamente da 1 a 7 giorni, con possibili allungamenti per visite mediche necessarie a importi elevati o per determinate fasce di età.

Il prestito personale, invece, di norma non richiede polizze obbligatorie.Tuttavia, se la banca richiede garanzie aggiuntive come fideiussioni o pegni, i tempi possono estendersi fino a 2 settimane.

Per chi non ha bisogno di garanzie, invece, il prestito personale può risultare più rapido rispetto alla cessione del quinto, soprattutto se gestito digitalmente.

Firma del contratto e adempimenti

La sottoscrizione del contratto rappresenta un passaggio chiave.Nel caso della cessione del quinto, il contratto deve essere formalizzato con la banca e notificato al datore di lavoro o all’INPS per i pensionati.

Questa fase richiede generalmente da 2 a 10 giorni e può allungarsi in base ai tempi di lavorazione degli enti coinvolti.Per il prestito personale, la firma digitale permette di completare l’iter in 1-3 giorni, mentre la firma cartacea o la presenza di garanti può estendere i tempi fino a 10 giorni.

Anche in questo caso, la maggiore flessibilità e le procedure digitali rendono i prestiti personali più rapidi in caso di profili “puliti” e senza garanzie aggiuntive.

Erogazione dei fondi

L’erogazione finale dei fondi segue il completamento di tutte le formalità.Nella cessione del quinto, l’accredito avviene generalmente entro 7-25 giorni, con situazioni complesse che possono richiedere fino a 40 giorni.

Per i prestiti personali digitali, invece, i fondi possono essere disponibili già entro 24-72 ore dall’approvazione definitiva, mentre nelle procedure tradizionali il tempo medio varia tra 3-15 giorni.Chi cerca quindi liquidità deve considerare non solo l’importo e il tasso, ma anche la propria situazione personale e le tempistiche effettive.

La cessione del quinto, particolarmente apprezzata dai pensionati INPS e dai dipendenti pubblici e privati, garantisce una maggiore sicurezza di approvazione e tassi competitivi, ma i tempi possono essere influenzati da procedure amministrative e notifiche obbligatorie.Il prestito personale, soprattutto nella versione digitale, offre iter più rapidi, ma può richiedere garanzie aggiuntive per chi presenta profili di rischio più elevato.

In entrambi i casi, preparare la documentazione in anticipo, verificare la propria posizione creditizia e utilizzare canali digitali per la firma e l’invio dei documenti, rappresenta la strategia più efficace per ridurre i tempi e accelerare l’accesso ai fondi.

Guglielmo Marciano ci racconta il suo punto di vista sulla Juve Stabia

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Guglielmo Marciano, figura di spicco e tifoso storico della Juve Stabia, ha partecipato alla trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per offrire il suo punto di vista appassionato e, al tempo stesso, equilibrato sul momento della squadra.Le sue parole, cariche di amore per i colori gialloblù, hanno spaziato dall’analisi tecnica al rapporto tra squadra e tifoseria, toccando anche il tema spinoso del costo dei biglietti.

 

Analisi Tecnica e Speranze per il Futuro

 

Marciano ha invitato a mantenere un “giudizio equilibrato dopo le prestazioni”, sottolineando che la vera identità della Juve Stabia si rivelerà solo tra la 10ª e la 12ª giornata.

Questo invito alla pazienza si accompagna a una piena soddisfazione per il “gioco” espresso finora dalla squadra.Dal punto di vista tattico, ha espresso una chiara preferenza per un centrocampo a tre composto da Pierobon, Leone e Correia, evidenziando la loro complementarietà.

Un’attenzione particolare è stata riservata a Maistro, considerato tecnicamente il giocatore più forte della rosa.Tuttavia, secondo Marciano, la sua libertà in campo deve essere gestita con la “testa giusta”, lasciando intendere che il suo contributo dipenderà molto dal suo approccio mentale.


 

Tifoseria e Momenti Difficili

 

Oltre all’aspetto tecnico, Marciano ha toccato corde emotive legate al rapporto tra tifosi e squadra.

Ha sottolineato l’importanza di stare “vicini ai ragazzi” nei “momenti difficili” che inevitabilmente arriveranno nel corso del campionato.Questo appello alla compattezza e al sostegno incondizionato riflette la mentalità di un tifoso che ha vissuto molte stagioni, conoscendo le dinamiche e le difficoltà che si possono incontrare.

Ha poi lanciato un messaggio forte e chiaro riguardo al “caro biglietti improponibile per le trasferte”, una criticità che penalizza in particolare chi, come lui, segue la squadra al Nord.La sua proposta è un “prezzo calmierato”, un’esigenza sentita da molti tifosi che sacrificano tempo e denaro per sostenere la propria squadra del cuore.

Infine, ha concluso con una dichiarazione che racchiude il senso del suo intervento: la salvezza per la Juve Stabia “equivale ad una Champions'”.Una frase che sintetizza perfettamente l’importanza di un traguardo che, pur non essendo il massimo a livello assoluto, per una piazza come Castellammare ha un valore immenso e rappresenta il successo più grande in questo momento storico.

Carboni sulla Juve Stabia: “Coraggio e umiltà per un Campionato da consolidare”

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Guido Carboni, ex allenatore della Juve Stabia, è intervenuto alla trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” offrendo la sua visione lucida e diretta sul momento attuale del calcio italiano e, in particolare, sul futuro delle Vespe.Le sue parole, dense di analisi e spunti di riflessione, hanno toccato vari temi, dall’alta competitività della Serie B alle dinamiche interne della Juve Stabia, fino a una critica senza filtri sull’intero sistema calcistico nazionale.

 

Un Campionato di Livello e la Nuova Juve Stabia

 

Secondo Carboni, l’attuale Serie B è “livellata verso l’alto”, con squadre che dispongono di “organici importanti”.

In questo contesto, la riconferma non sarà affatto semplice.L’ex tecnico stabiese ha notato che la Juve Stabia ha rinnovato profondamente il suo organico, ma ha saputo mantenere “l’identità” di gioco.

Carboni ha esortato la squadra a mostrare “coraggio” nell’affrontare avversari teoricamente più forti, sottolineando che l’umiltà e la mentalità sono elementi chiave per fare la differenza.Un elogio particolare è stato rivolto a Ignazio Abate, tecnico delle Vespe, definito un “ragazzo giovane con buone idee”.

Carboni ha lodato l’umiltà e le capacità mostrate da Abate a Terni, augurandogli il meglio per quella che definisce “un anno importante per la sua carriera”.Le parole di Carboni sottolineano la fiducia nel tecnico e la consapevolezza che Castellammare è un ambiente dove “si può fare calcio”, a patto di consolidare la posizione in Serie B per evitare un ritorno anonimo in Lega Pro.


 

L’Importanza della Dirigenza e le Critiche al Sistema Calcio Italiano

 

Carboni ha espresso grande stima per il direttore sportivo Matteo Lovisa, descrivendolo come un “conoscitore della categoria” e una figura in grado di “motivare lo spogliatoio” e “proteggere gli allenatori”.

Per Carboni, la sinergia tra Abate e Lovisa rappresenta un “punto di forza” per la squadra.Il suo intervento si è poi allargato a una critica feroce e schietta sul sistema calcistico italiano. “I dirigenti italiani sbagliano tutto,” ha dichiarato, estendendo la sua critica all’intero movimento, fino alla Nazionale.

Ha accusato il sistema di “mascherare mancanze dirigenziali” e ha paventato il rischio di non qualificarsi per i Mondiali, definendo la situazione attuale come “bassezza totale, anche a livello di allenatori”.Un’analisi amara che non ha risparmiato neanche club storici come la Sampdoria, definita come una squadra che “sta continuando la sua Via Crucis”.


 

Il Passato e il Futuro: “Rifarei Tutto”

 

Ripercorrendo la sua esperienza a Castellammare, Carboni ha ricordato di aver accettato l’incarico in un momento difficile, credendo nel potenziale della squadra.

Pur ammettendo un pizzico di sfortuna, si è detto convinto di aver svolto un buon lavoro, tanto da aver indotto la società, tramite il DS Polito, a “capire gli errori” e a rafforzare la rosa.Un’esperienza che rifarebbe “tutto quello che ho fatto”, nonostante le difficoltà e i “disguidi” con alcuni giocatori.

La sua gestione, inizialmente più difensiva, vide poi il passaggio a un più propositivo 4-3-3, segno di un adattamento tattico alle esigenze della squadra.L’ex allenatore ha concluso il suo intervento guardando al presente e al futuro della Juve Stabia, elogiando calciatori come Carissoni e Gabrielloni, che definisce un “carro trainante” per i compagni.

Il suo messaggio finale è un invito a concentrarsi sul “presente”, consolidando il buon lavoro svolto finora e “guardando avanti e non indietro”.

L’AZZURRO PENSIERO. Vittoria e primato per il Napoli, ma quanta sofferenza!

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Il Napoli continua la sua marcia in testa alla classifica, conquistando la quarta vittoria consecutiva in campionato.Al “Maradona”, gli azzurri hanno superato il Pisa in una partita avvincente e piena di colpi di scena, terminata con il punteggio di 3-2.

Sebbene il risultato mantenga la squadra di Conte a punteggio pieno, la prestazione ha evidenziato alcune fragilità che andranno gestite nel corso della stagione.


 

Un match a due facce: tra lampi di classe e cali di tensione

 

La partita si è aperta con un Napoli determinato e aggressivo, che ha subito sbloccato il risultato grazie a un’azione ben orchestrata. È stato l’inserimento di Gilmour a rompere l’equilibrio: il centrocampista scozzese, a rimorchio in area, ha scaricato un preciso sinistro che si è infilato nell’angolo, portando in vantaggio i padroni di casa.Il Pisa, tuttavia, ha dimostrato di non essere una vittima sacrificale.

Sostenuti da una grande freschezza atletica e da buone individualità, i toscani hanno saputo resistere e, all’ora di gioco, hanno trovato il pareggio grazie a un rigore trasformato da Nzola.Il gol ha galvanizzato gli ospiti e messo in discussione le certezze del Napoli, costringendo gli azzurri a una reazione d’orgoglio.

La risposta del Napoli non si è fatta attendere. Leonardo Spinazzola ha riportato avanti i suoi con una prodezza: un destro potente e preciso scagliato dai venti metri che non ha lasciato scampo al portiere avversario.Il colpo di grazia è arrivato a dieci minuti dalla fine, con un momento che resterà impresso nella memoria dei tifosi: Lorenzo Lucca, con una penetrazione decisa, ha siglato il suo primo gol ufficiale in maglia azzurra, un’emozione che il giovane attaccante ha espresso con gioia a fine partita, definendo la rete importante per sé e per la squadra.

Quando la partita sembrava ormai chiusa sul 3-1, il Napoli ha subito un calo di concentrazione, come ammesso dallo stesso Spinazzola.Il Pisa ne ha approfittato e al 90° minuto ha accorciato le distanze con Lloran, costringendo i campioni d’Italia a un finale di gara in apnea.

Il triplice fischio è stato un sospiro di sollievo, confermando la vittoria, ma anche lasciando un retrogusto di amaro per le disattenzioni finali.


 

Le parole di Conte e la gioia dei protagonisti

 

Nel post-partita, Antonio Conte ha analizzato la sfida con il consueto pragmatismo.Pur lodando la freschezza del Pisa, il tecnico non ha nascosto una certa irritazione per le “disattenzioni” della sua squadra.

Ha però voluto anche sottolineare le difficoltà del momento, con nove nuovi arrivati e un calendario fitto che costringe a giocare tre partite in una settimana. “Ci vuole pazienza”, ha ribadito Conte, sottolineando l’importanza di concedere tempo ai nuovi innesti per integrarsi e superare la pressione di vestire la maglia da campioni d’Italia.La gioia per il suo primo gol in maglia azzurra è stata la reazione di Lorenzo Lucca. “Sono contentissimo perché la rete è anche coincisa coi tre punti”, ha dichiarato l’attaccante, ringraziando Conte per averlo caricato e per avergli dato fiducia.

Lucca ha anche sottolineato la solidità del gruppo, che ha saputo reagire alla sconfitta di Manchester e dimostrare compattezza.Anche Leonardo Spinazzola ha commentato la partita, riconoscendo la forza del Pisa e l’importanza della vittoria.

Il difensore ha però puntato l’attenzione sulle disattenzioni finali: “Purtroppo abbiamo avuto un calo di tensione e abbiamo dovuto soffrire fino alla fine.Dobbiamo solo evitare alcune superficialità”.

La vittoria contro il Pisa conferma il primato del Napoli, ma mette in evidenza le sfide che attendono Conte e i suoi uomini.La stagione è lunga e, per continuare a competere su tutti i fronti, sarà fondamentale trovare la giusta continuità di rendimento, gestendo al meglio le energie fisiche e mentali della rosa.

Juve Stabia: Dopo la gara con lo Spezia arriva la prima squalifica comminata dal Giudice Sportivo

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All’indomani della gara contro lo Spezia, arriva la prima sanzione ufficiale della stagione per la Juve Stabia.Il Giudice Sportivo, avv.

Emilio Battaglia, ha infatti reso note le sue decisioni nel comunicato emesso in data odierna, 23 settembre 2025, e tra i provvedimenti disciplinari figura lo stop per un membro dello staff tecnico gialloblù.A finire sul taccuino del direttore di gara è stato il preparatore Alessandro Micheli, il quale dovrà scontare una giornata effettiva di squalifica.

Secondo quanto si legge nel referto ufficiale, il provvedimento è scattato a seguito dell’espulsione diretta rimediata nel corso dell’ultimo match.La motivazione specifica riportata è: “per avere, al 32° del primo tempo, rivolto al Quarto Ufficiale una critica irrispettosa”.

Un episodio di nervosismo che costa dunque alla Juve Stabia la prima assenza forzata per squalifica nel campionato in corso.Il preparatore Micheli non potrà quindi sedere in panchina e svolgere le sue regolari funzioni a bordocampo in occasione del prossimo impegno ufficiale delle Vespe contro il Catanzaro.

La Juve Stabia non si ferma, dopo il colpo a La Spezia, punta ad un risultato positivo anche a Catanzaro

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Archiviata con merito la straordinaria vittoria per 3-1 in trasferta contro lo Spezia, la Juve Stabia non ha alcuna intenzione di adagiarsi sugli allori.Il tempo per festeggiare è già finito e la mente delle Vespe è proiettata alla prossima, impegnativa sfida in terra calabra contro il Catanzaro.

La squadra di mister Ignazio Abate si presenta all’appuntamento con il morale alle stelle, ma con la piena consapevolezza che ogni partita rappresenta una storia a sé.Il tecnico, reduce dalla brillante prestazione del “Picco”, ha subito gettato acqua sul fuoco degli entusiasmi, ribadendo ai microfoni della stampa l’importanza di non abbassare la guardia. “Sono felice per la vittoria, arrivata su un campo difficile e contro una grande squadra,” ha dichiarato Abate. “Mi interessava vedere i progressi della mia squadra.

Ma non abbiamo fatto assolutamente niente, dobbiamo pensare ancora a crescere.” Parole che testimoniano la mentalità di un allenatore che chiede fame e concentrazione costante.Il successo di La Spezia, frutto di una gara condotta con personalità dall’inizio alla fine, deve essere un punto di partenza e non di arrivo.

La trasferta contro il Catanzaro, in programma venerdì alle ore 20:30, assume un’importanza cruciale per il cammino dei gialloblù.Con 6 punti in classifica dopo quattro giornate, frutto di una vittoria e tre pareggi, la Juve Stabia ha l’occasione di consolidare la propria posizione nella parte sinistra della classifica e di dimostrare che la vittoria in Liguria non è stata un episodio isolato.

Abate insiste sulla necessità di replicare la grinta e lo spirito di sacrificio ammirati nell’ultima uscita, elementi imprescindibili per competere in un campionato ostico come la Serie B.Sarà una prova di maturità per le Vespe, attese al “Nicola Ceravolo”, un campo che evoca ricordi recenti.

Nello scorso campionato, infatti, la sfida in Calabria terminò con un pareggio a reti bianche, uno 0-0 che, pur senza gol, regalò spettacolo e mosse la classifica, contribuendo al morale della squadra.In generale, gli incroci tra Catanzaro e Juve Stabia, sia in Calabria che in Campania, hanno spesso regalato partite ricche di spunti tecnici e agonistici.

Un nuovo capitolo di questa rivalità sta per essere scritto, con una sfida nella sfida tra due allenatori della nuova generazione: Alberto Aquilani sulla panchina giallorossa e Ignazio Abate su quella gialloblù.I padroni di casa, attualmente a quota 4 punti e ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale (quattro pareggi in altrettante gare), vorranno certamente sfruttare il fattore campo per sbloccarsi.

Dal quartier generale del Rione San Marco, la speranza è che la squadra possa tornare da Catanzaro con punti pesanti nel sacco, fondamentali per l’obiettivo primario stagionale.Come ribadito più volte dalla società, il traguardo da raggiungere resta una tranquilla salvezza.

Ogni punto conquistato, specialmente in trasferte così complesse, è un mattone prezioso per la costruzione di questo percorso.La tifoseria, come sempre, si stringe idealmente attorno ai propri beniamini, sognando un’altra impresa che possa dare ulteriore slancio a un inizio di stagione promettente.

Napoli-Pisa, Conte: “Non siamo una squadra rodata, dobbiamo crescere”

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Il Napoli soffre, ma vince una partita importantissima contro il Pisa per 3-2 al Maradona e si prende la testa della classifica solitaria. “Non è mai facile vincere – ha detto Antonio Conte a Sky Sport nel post partita -.Abbiamo giocato contro una squadra che a livello fisico è prima in tutto.

Non era semplice.Abbiamo faticato nel primo tempo, ma questi sono punti importanti che ci permettono di conquistare la quarta vittoria consecutiva in un campionato che sarà molto equilibrato”.

A esser decisiva, dunque, è la rete di Lucca, entrato al posto di Hojlund: “L’ho abbracciato dopo il gol perché sta lavorando tanto.Abbiamo giocatore nuovi che si ritrovano a vestire una maglia pesante, che genera aspettativa importanti.

Non abbiamo una rosa rodata, ma dobbiamo rodarci in partita.Ci sono ragazzi che devono crescere di rendimento”.

Sul mercato: “Noi abbiamo messo tanti calciatori.Il grande mercato è un’altra cosa.

Questa sarà la stagione più complessa perché siamo intervenuti inserendo tanti nuovi calciatori.Dobbiamo avere pazienza.

Rispetto a chi fa l’Europa sistematicamente noi non siamo rodati, giocare ogni tre o quattro giorni porta stress fisico e mentale”, ha concluso l’allenatore del Napoli.

Napoli-Pisa 3-2! Gli Azzurri soffrono ma allungano in campionato

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Dopo la sconfitta con handicap in Champions contro il City, il Napoli torna ad affrontare il doppio impegno settimanale, ospitando nel posticipo del lunedì, che chiude la quarta giornata di campionato, il Pisa di Gilardino.Conte opta per un leggero turnover, a centrocampo non ci sono Anguissa e Lobotka, ma Elmas e Gilmour.

Tra i pali torna Meret, completamente ristabilito.

Primo tempo

Il primo tempo è una frazione molto bloccata.Il Napoli fa la partita ma non trova spazi.

Al  nono gli Azzurri corrono subito un grosso rischio, De Bruyne abbatte Leris in area di rigore con un netto step on foot, il check rivela un tocco di mano precedente del calciatore pisano, quindi non viene fischiato il penalty.Gli Azzurri segnano, Hojlund lanciato in profondità, calcia il diagonale ma devia Semper, sulla ribattuta arriva Elmas che insacca in rete di testa, ma il gol viene annullato per fuorigioco millimetrico del danese.

Il Napoli poi trova il vantaggio, al trentanovesimo Spinazzola salta Leris ed entra in area, serve a rimorchio Gilmour, che col controllo salta netto il primo intervento e calcia, trovando una deviazione definitiva che spiazza Semper, 1-0!Il Napoli poi ha la possibilità per chiuderla, Hojlund si lancia in contropiede, accompagnato da McTominay e De Bruyne, il danese va in solitaria nonostante un McTominay tutto libero e spreca l’occasione di chiudere la partita.

Secondo tempo

Al sessantesimo si riapre la partita, su un tiro ravvicinato, Beukema devia col ginocchio e poi con il braccio, per l’arbitro è rigore, che il VAR conferma.

Dal dischetto va Nzola che calca centrale e spiazza Meret, 1-1.Al settantatreesimo, Lobotka raccoglie una palla spazzata dall’area di rigore del Pisa, serve Spinazzola, che va in serpentina e calcia da fuori, la palla si insacca nell’angolino basso dopo un leggero tocco di Semper, 2-1!

All’ottantaduesimo il Napoli sembra chiuderla, McTominay si inventa un assist geniale per Lucca, che va in area e da posizione defilata spara sotto la traversa, 3-1!Gli Azzurri vanno in gestione totale, ma al novantesimo accade l’episodio che la riapre,     Di Lorenzo, su un disimpegno semplice sbaglia e la palla la prende Angori, che serve Lorran che segna a porta vuota, 3-2.

Gli uomini di Conte, palesemente stanchi, faticano a palleggiare ma reggono gli ultimi 7 minuti di recupero.Al Maradona termina 3-2 e il Napoli vola in solitaria in classifica.

 

 

“Docenti per Gaza” in sciopero per la questione palestinese a Castellammare

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Un gruppo di docenti provenienti da vari istituti scolastici di Castellammare di Stabia e Gragnano ha organizzato un momento di riflessione e protesta a sostegno del popolo palestinese a Gaza.L’iniziativa, che ha avuto luogo dinanzi la Cassarmonica del Lungomare della cittadina stabiese, ha visto la partecipazione di insegnanti che hanno scelto di scioperare per manifestare il loro dissenso contro il genocidio in corso.

Il momento di riflessione, pacifico e solenne, è stato caratterizzato da un forte valore simbolico.I docenti si sono riuniti esponendo uno striscione con la scritta “Docenti per Gaza”, affiancato dalle bandiere della Palestina e della pace.

Questa scelta ha sottolineato il loro duplice messaggio: la solidarietà verso le vittime del conflitto e l’invocazione di una soluzione pacifica.Durante l’incontro, sono state lette le motivazioni che hanno spinto gli insegnanti a un gesto così forte, che va oltre la tradizionale attività sindacale.

Le parole hanno evidenziato la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica su una tragedia umanitaria percepita come inaccettabile.Il momento più toccante è stato la lettura di alcune poesie di poeti palestinesi, che hanno dato voce al dolore e alla speranza di un popolo sofferente.

Per immortalare il loro impegno e dare un segno tangibile alla comunità, i docenti hanno scattato una foto di gruppo anche di fronte al municipio, trasformando il luogo istituzionale in uno scenario per la loro protesta etica.L’azione dei docenti di Castellammare e Gragnano rappresenta un esempio di come la scuola e i suoi protagonisti possano diventare veicoli di coscienza civile e di solidarietà internazionale, ribadendo il ruolo educativo del docente non solo nelle aule, ma anche nella società.

Juve Stabia, Raffaele Auriemma coordinatore di supporto all’area comunicazione, marketing e media delle Vespe

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Con una mossa strategica volta a potenziare la propria struttura manageriale, la società gialloblè ha ufficializzato l’ingresso di Raffaele Auriemma nella famiglia delle Vespe.Questa nuova figura avrà il compito di supervisionare e coordinare le attività cruciali legate all’immagine e alla promozione del club, un settore sempre più determinante nel calcio moderno.

La scelta di affidarsi a un profilo di alto livello come quello di Raffaele Auriemma testimonia la volontà della dirigenza di accrescere ulteriormente la visibilità e il brand della Juve Stabia, consolidando il rapporto con i tifosi e i partner commerciali.La sua “comprovata esperienza e forte riconoscibilità” saranno fondamentali per sviluppare nuove sinergie e strategie innovative in ambito comunicativo e di marketing.

La società, nel dare il benvenuto ufficiale al nuovo dirigente, ha espresso i migliori auguri di buon lavoro al Dottor Auriemma, confidando che il suo contributo possa essere un valore aggiunto per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del club.

Savoia Calcio, vittoria convincente: poker al Paternò in un Giraud finalmente pieno di tifosi. La fotogallery

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In una giornata storica che ha segnato il ritorno del pubblico sugli spalti dello stadio Giraud dopo tre anni e mezzo, il Savoia ha regalato ai suoi tifosi una prestazione maiuscola, travolgendo il Paternò con un sonoro 4-1 nella gara valida per il campionato di Serie D 2025-2026.Una vittoria rotonda e dominante per i bianchi di casa, che dopo un avvio incerto hanno preso in mano le redini del gioco, ribaltando lo svantaggio iniziale e dilagando nella ripresa.

La cronaca della partita

Contrariamente a quanto il risultato finale potrebbe suggerire, sono stati gli ospiti siciliani a sbloccare per primi il punteggio.Al 34′ del primo tempo, un’azione ben orchestrata ha portato Boulahia a insaccare alle spalle dell’incolpevole De Lorenzo, capitalizzando al meglio un invitante passaggio di Jungling e gelando momentaneamente l’entusiasmo dei tifosi di casa.La reazione del Savoia, tuttavia, non si è fatta attendere.Pochi minuti più tardi, i padroni di casa hanno trovato la via del pareggio: sugli sviluppi di una mischia in area di rigore, il più lesto di tutti è stato Umbaca, che ha sfruttato l’occasione per battere Branduani e ristabilire l’equilibrio.

Savoia Calcio, vittoria convincente: poker al Paternò in un Giraud finalmente pieno di tifosi. La fotogallery
Umbaca porta in parità il Savoia

Sul finire della prima frazione, Munoz ha sfiorato il raddoppio, un chiaro segnale di come l’inerzia della partita stesse ormai virando a favore dei bianchi.

È nella ripresa che il dominio del Savoia si è concretizzato in maniera inequivocabile.All’ottavo minuto, una magistrale punizione di Munoz ha disegnato una traiettoria imprendibile per il portiere avversario, portando in vantaggio i padroni di casa e scatenando la gioia del Giraud.

La punizione di Munoz, è 2 a 1

Il Paternò ha accusato il colpo e non è più riuscito a riorganizzarsi, sopraffatto da un Savoia in pieno controllo del campo.Al 38′ è arrivato il tris, ancora con un ispiratissimo Umbaca, abile a sfruttare uno sbandamento della difesa ospite per siglare la sua doppietta personale e chiudere virtualmente i conti.Nel pieno del recupero, la festa del Savoia si è completata.

Un fallo di mano di un difensore siciliano in area ha indotto il direttore di gara a concedere il calcio di rigore.Dal dischetto si è presentato Favetta, che con freddezza ha trasformato il penalty, fissando il risultato sul definitivo 4-1.

Favetta dal dischetto sigla il 4 a 1

Una vittoria schiacciante e convincente che proietta il Savoia nelle zone alte della classifica e che assume un valore ancora più speciale per essere coincisa con il tanto atteso ritorno del calore e della passione del pubblico del Giraud.

IL TABELLINO

Savoia (3-4-2-1): De Lorenzo ‘07 – Forte (85’ Frasson ), Checa, Cadili – Schiavi , Sellaf ‘05 (46’ Pisacane ‘06), Ledesma, Piccolo ‘06 (46’ Fiasco ‘05) – Munoz (64’ Meola 5), Umbaca (88’ Bitonto ‘06 ) – Favetta

A disposizione: Sciammarella ‘06, Borrelli ‘06, Rioda ‘06, Esposito ‘07

Allenatore: Catalano

Paternò (4-3-3): Branduani – Di Fazio ’06, Ursino ‘07, Fernandez, Virgillito ‘05 (45’ Capuana ‘05 – 71’ Kouassi) – Marchetti, D’Aloia, Jungling (56’ Lucca ‘07) – Ambrogio ‘06 (50’ Gachangi), Boulahia, Golfo (60 Camara)

A disposizione: Lucateli, Aussi Koffi, Rizza ‘08, Piedra

Allenatore: Corapi

Arbitro: Spagnoli di Tivoli

Assistenti: Agostino di Roma 1 e Ceraulo di Roma 2

Reti: 34’ Boulahia, 36’ Umbaca, 53’ Munoz, 83’ Umbaca, 91’ Favetta (rig.)

Ammoniti: 15’ Sellaf, 24’ Fernandez, 79’ Marchetti

Recupero: 1’ pt, 4’ st

GUARDA LA NOSTRA FOTOGALLERY (foto di Antonio Toscano)

Juve Stabia, Omar Correia incanta e trascina le Vespe. I tifosi si godono il nuovo acquisto targato Lovisa

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La Juve Stabia ha trovato il suo nuovo gioiello.Omar Correia, il centrocampista francese classe 2000, si è imposto come un leader silenzioso e un faro luminoso nel cuore del gioco delle Vespe, conquistando i tifosi con due prestazioni che ne hanno già fatto un loro beniamino.

Dopo una superba prestazione all’esordio nel pareggio a reti bianche contro la Reggiana, dove ha mostrato solidità e visione di gioco, Correia si è confermato un centrocampista totale nella difficile trasferta di La Spezia.Qui ha incantato con una prestazione maiuscola, contribuendo in modo determinante alla vittoria per 3-1 della squadra di Ignazio Abate.

Fiore all’occhiello del mercato estivo targato dal direttore sportivo Matteo Lovisa, il giovane talento ha illuminato il campo con la sua visione di gioco, la sua grinta e una lucidità degna di un veterano.La ciliegina sulla torta è arrivata subito, dopo 63 secondi di gioco, quando Correia ha raccolto un pallone in area e, con un tiro potente e preciso, ha insaccato il gol del momentaneo vantaggio che ha messo in discesa la partita per le Vespe.

Una rete che non è stata un lampo isolato, ma la sublimazione di una partita giocata con intensità e intelligenza.Correia ha corso, lottato, smistato palloni e recuperato, dimostrando di essere un vero e proprio tuttocampista.

Dalle trame offensive alla diga difensiva, il centrocampista è apparso ovunque, un motore inesauribile che fa girare tutta la squadra.L’entusiasmo dei tifosi è alle stelle: l’acquisto di Correia, fortemente voluto dal direttore sportivo Lovisa che ha lavorato a lungo per portarlo a Castellammare, si sta rivelando un vero e proprio colpo da maestro.

Un investimento che sta già pagando dividendi in campo e che accende le fantasie e le speranze di una stagione da protagonisti.Con un centrocampo di tale spessore, la Juve Stabia può davvero puntare alle permanenza in categoria e forse anche di più.

Juve Stabia, una vittoria a La Spezia che rende felici ma che invita anche a tanto equilibrio nei giudizi

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Tredici anni dopo, il boato dei tifosi gialloblù torna a risuonare al Picco.La Juve Stabia sbanca il campo dello Spezia con una prestazione di carattere, cuore e grande maturità, portando a casa tre punti che pesano molto più di un semplice aggiornamento di classifica.

Un 3-1 netto, meritato, che zittisce un avversario di valore e, soprattutto, deve servire da bussola per il futuro: né scarsi prima, né fenomeni ora.La partita, la prima vittoria in questo campionato di Serie B per gli uomini di Ignazio Abate, ha mostrato tutto il meglio del calcio: grinta, determinazione e un’incrollabile fiducia nei propri mezzi.

Le Vespe tornano a Castellammare di Stabia con un successo maiuscolo, frutto di una gara preparata alla perfezione e giocata con l’intensità di chi non vuole lasciare nulla al caso.

Una partita dominata con carattere

Non è stata una passeggiata.Lo Spezia di Luca D’Angelo ha risposto colpo su colpo, ma la Juve Stabia ha saputo reggere l’urto, mostrando una difesa granitica e una capacità di ripartire che ha messo in crisi più volte i padroni di casa. È stata una battaglia vinta in ogni zona del campo, un segnale di forza impressionante.

Il gol che ha sbloccato la partita è arrivato quasi subito, dopo 63 secondi, un premio per una squadra che nelle prime uscite aveva raccolto meno di quanto seminato.A sbloccarla ci ha pensato Correia, ma è stata la rete del raddoppio, al 19′, a raccontare la storia di questa settimana: a segnare è stato Lorenzo Carissoni, uno dei più bersagliati dalle critiche dopo le prime gare non semplici.

Un gol che sa di rivincita personale e di risposta sul campo, l’unico luogo che conta.Il momento chiave della gara, che racchiude l’essenza di questa squadra, si è vissuto a cavallo dell’ora di gioco.

Lo Spezia ha accorciato le distanze al 59′ con Soleri, provando a riaprire la partita e a infiammare il Picco.Ma questa Juve Stabia non trema.

Neanche il tempo di esultare e, due minuti dopo, Leonardo Candellone ha ristabilito le distanze con un gol da attaccante vero, zittendo le speranze liguri e dimostrando la maturità di un gruppo che sa soffrire e colpire.Nel finale, le Vespe hanno anche sfiorato il poker, a testimonianza di un dominio mai in discussione.

Un invito ad una parte della tifoseria: Equilibrio e sostegno devono essere la vera forza dell’ambiente

Il fischio finale ha scatenato la gioia incontenibile dei tifosi al seguito, eroi di una trasferta lunga e complessa.

Questa è la Juve Stabia che tutti vogliono vedere: una squadra che non si arrende mai, che lotta su ogni pallone e si impone anche sui campi più difficili.Tuttavia, proprio sull’onda di questo entusiasmo, è necessario un richiamo alla lucidità.

Questa vittoria esaltante non deve cancellare le sentenze premature espresse da una parte della tifoseria dopo un avvio di campionato senza vittorie, ma anche senza sconfitte (esclusa quella di Coppa Italia contro il Lecce).La squadra non era un insieme di brocchi prima, pur avendo prodotto un ottimo gioco senza trovare il risultato pieno, e non è una schiacciasassi ora.

L’allenatore non era inesperto e inadeguato prima e ora uno stratega.Le parole del Direttore Sportivo Matteo Lovisa in settimana avevano richiamato un concetto fondamentale: l’equilibrio.

Un principio che vale per la società, per la squadra e deve valere anche per la piazza.Le sconfitte nel corso di un campionato difficile come la Serie B arriveranno, si spera il più tardi possibile.

Sarà in quei momenti che si vedrà la vera forza di Castellammare.Come ha sottolineato il DS, non bisogna trasformare i pareggi in sconfitte, vivendo ogni punto guadagnato come un passo verso l’obiettivo che resta la permanenza in categoria.

Questa vittoria è un’iniezione di fiducia fondamentale.Ora i ragazzi di mister Abate si godono il meritato successo, con gli occhi già puntati alla prossima trasferta di Catanzaro per un’altra partita dall’alto tasso di difficoltà.

La strada è tracciata e passa per l’impegno, la dedizione e un ambiente unito, capace di sostenere la squadra con la stessa forza, sia nelle vittorie esaltanti come quella di La Spezia, sia nei momenti che inevitabilmente richiederanno pazienza e fiducia.