Minardi Day, uno show unico: l’analisi di Gian Carlo Minardi

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L’analisi di Gian Carlo Minardi che commenta i risultati ottenuti dall’Historic Minardi Day svolto nel weekend del 26-27 agosto.

Minardi Day show: l’analisi di Gian Carlo Minardi

È stato un evento unico per tutti i grandi appassionati di motori, in cui la festa e lo spettacolo non sono assolutamente mancati. Due giorni, 26 e 27 agosto, in cui più di 14.000 persone hanno fatto tappa all’Historic Minardi Day, organizzato come sempre da Gian Carlo Minardi – storia del mondo del motorsport e attuale presidente di Formula Imola – e dal suo staff. Inutile nascondere che le aspettative verso questo evento erano molto alte: Gian Carlo ha lavorato duramente per cercare di regalare a tutti gli appassionati 48 ore di puro divertimento in pista. Detto, fatto. Le analisi però, come di consueto, si fanno sempre qualche settimana dopo a mente fredda, proprio come piace a Gian Carlo intervenuto in esclusiva a ViViRadioWeb ai microfoni di Marco Palomba e Carlo Ametrano per analizzare i risultati ottenuti dal Minardi Day.

Gian Carlo, parliamo del Minardi Day: che edizione è stata?

“È stata un’edizione in miglioramento rispetto a quella passata. E già questa è una cosa positiva. Abbiamo raggiunto oltre 14.000 persone tra addetti ai lavori, ospiti, sponsor e non solo e questo è senza dubbio un qualcosa di importantissimo per tutti sul territorio. Abbiamo avuto la presenza di 480 vetture in pista e questo per me rappresenta solo una grande emozione. Non posso che non esser soddisfatto: in più se ci aggiungo che c’erano più di 16 piloti che sono stati in F1, penso che difficilmente potevo chiedere di meglio. Ora ci godiamo il momento, ma speriamo di poter rimettere presto in moto la macchina organizzativa del prossimo anno e di inventarci qualcosa di nuovo e di interessante”.

Gian Carlo Minardi

Considerando la cancellazione del GP di Imola, è stata un po’ una rivincita?

“Noi abbiamo dimostrato che siamo pronti a fare tutto. Formula Imola è molto solida e lavora a 360°. Ha superato anche quello che è stato uno shock nel mese di maggio. Siamo già con la testa al 2024: già alcuni del mio staff sono a Londra in questi giorni per parlare con Liberty Media in vista del prossimo GP di F1 in programma a Imola. Serve la volontà e direi che ce la stiamo mettendo tutta: non abbiamo bisogno di rivincite, ma dimostrare che possiamo farlo e che non molliamo mai”.

Oltre alla F1, l’anno prossimo avremo tanti eventi a Imola, come il WEC…confermi?

“Il WEC in modo particolare. Stiamo godendo di quest’iniziativa in quanto abbiamo avuto già delle macchine a provare sul circuito. Si aprono delle porte nuove che cavalcheremo per la passione del nostro pubblico. Andiamo avanti e non ci fermiamo”.

L’anno prossimo saranno anche trent’anni dalla morte di Senna, inutile dire che l’Autodromo sta pensando già a qualcosa, giusto?

“Assolutamente. Non mancherà, come ogni anno, il ricordo per Ayrton. Abbiamo in programma una serie di eventi che ricorderanno Ayrton per tutto l’anno: siamo in contatto con l’associazione e stiamo mettendo insieme una serie di cose che ci permetterà di ricordarlo sempre e non solo il 1° maggio”.

Venendo alla F1, come valuti la lotta tra Sainz e Leclerc vista nel finale a Monza?

“Credo che sia corretto che nelle condizioni in cui ci troviamo ora i piloti si diano battaglia in pista. Se fanno bagarre deve essere sana, senza rischi e mi sembra che i due abbiano lottato ad armi pari e senza esagerare. È chiaro che fanno un mestiere in cui il rischio è dietro l’angolo ma hanno saputo rispettarsi. Siamo arrivati in un momento in cui Sainz e Leclerc devono essere trattati alla pari. Sainz a Monza ha fatto un weekend fantastico e meritava di essere libero nella gestione, senza dimenticare che in classifica ha più punti di Leclerc. I due, in fin dei conti, si conoscono molto bene e sanno benissimo dove possono arrivare nella lotta e fin dove possono spingersi”.

Intanto vince sempre Max che sale a 10 vittorie di fila…

“I record sono fatti per essere battuti. È anche difficile parlare di record quando si fanno 24 gran premi e tempo fa se ne facevano 13. Diciamo che sono più una visione giornalistica che della realtà: li guardo sempre con occhi diverso. È chiaro che il 2023 sia una Formula Verstappen: parliamo di un fenomeno, maturo e con una macchina fantastica. C’è poco da dire”.

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