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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, un 2025 da incorniciare: il bilancio tra chi ha salutato e chi oggi guida il sogno

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Il 2025 non è stato solo un anno solare per Castellammare di Stabia. È stato un viaggio, un’epopea sportiva che ha visto la Juve Stabia cambiare pelle senza mai perdere la sua anima più profonda. Dodici mesi leggendari, iniziati con la fame di chi vuole conquistare il mondo e conclusi con la consapevolezza di chi quel mondo, ora, lo abita da protagonista.

Per celebrare questo anno irripetibile, non basta una classifica. Abbiamo diviso il nostro tributo in due podi distinti: da una parte i Giganti, coloro che hanno salutato dopo aver scritto pagine indelebili; dall’altra i Pilastri, le certezze che oggi sostengono il sogno gialloblù.

Il Podio delle Emozioni: I Saluti Storici

È il podio della nostalgia e della gratitudine. Qui siedono coloro che hanno lasciato il “Romeo Menti”, ma il cui eco risuona ancora tra gli spalti.

1. Andrea Adorante: Il Bomber dei Sogni

Nessuno come lui. Il gradino più alto spetta di diritto ad Andrea Adorante, l’uomo che ha trascinato le Vespe a suon di gol pesanti come macigni. Il suo addio, con direzione Venezia, è stato il giusto (e inevitabile) premio per un attaccante che ha dato tutto, consumando l’erba e le corde vocali dei tifosi. Ha lasciato un vuoto tecnico, certo, ma colmato dal ricordo vivido delle sue esultanze impazzite sotto la Curva Sud. Un bomber d’altri tempi, il cui nome resterà inciso a fuoco nella storia del club.

2. Guido Pagliuca: L’Architetto del “Morso”

Se la Juve Stabia ha spaventato l’Italia calcistica, il merito è della sua identità feroce. Guido Pagliuca è stato l’architetto di quel “morso” che è diventato un marchio di fabbrica. Il suo passaggio all’Empoli non ha avuto la fortuna che il tecnico meritava, ma a Castellammare il suo nome evocherà per sempre solo trionfi e grinta. Un condottiero capace di rendere possibile l’impossibile, trasformando un gruppo di ragazzi in una macchina da guerra.

3. Mussolini e Fortini: Il Coraggio della Gioventù

In un calcio italiano che spesso ignora la linea verde, loro sono l’eccezione che conferma la regola. Mussolini e Fortini rappresentano il coraggio della società e la fame dei giovani. Arrivati come promesse, hanno salutato la piazza dopo essersi trasformati in certezze assolute, pronti per palcoscenici d’élite. La loro evoluzione è la testimonianza migliore del lavoro svolto dallo staff tecnico.

Il Podio del Presente: Le Certezze di Oggi

Se il passato è glorioso, il presente è solido come la roccia. Questo è il podio di chi è rimasto o è arrivato per portare la Juve Stabia in una nuova dimensione.

1. Matteo Lovisa: Il Top Player in Giacca e Cravatta

Il protagonista assoluto rimane lui. Il DS Matteo Lovisa è l’uomo che non sbaglia un colpo, il vero fuoriclasse della società. “Sempre sul pezzo”, ha compiuto il miracolo sportivo di ricostruire la squadra senza smantellarne l’anima, portando Ignazio Abate in panchina e scovando talenti purissimi da lanciare in campo. È lui il garante di un progetto che non guarda solo al domani, ma al dopodomani.

2. Candellone e Bellich: Le Bandiere Indomabili

Sono il cuore pulsante dello spogliatoio, il filo rosso che unisce le stagioni. Leonardo Candellone, con il suo sacrificio infinito, e Marco Bellich, con la sua leadership difensiva, sono i custodi sacri dei valori gialloblù. Rappresentano la continuità necessaria tra il vecchio e il nuovo corso: due bandiere che sventolano fiere sopra il “Menti”, ricordando a tutti cosa significa indossare questa maglia.

3. Lorenzo Carissoni: L’Esplosione Totale

Si prende il terzo posto grazie a una prima parte di stagione in Serie B semplicemente mostruosa. Lorenzo Carissoni è la sorpresa che non è più una sorpresa: esterno totale, difensore arcigno e uomo d’attacco all’occorrenza. È il calciatore che, sotto la gestione Abate, ha compiuto il salto di qualità più impressionante, diventando imprescindibile nello scacchiere tattico.

Una Stella Fissa nel Firmamento

Un 2025 iniziato con i gol di Adorante e chiuso con le parate decisive di Confente e le magie tecniche di Maistro. E’ l’anno della continuità di risultati grazie al grande lavoro di Ignazio Abate che da neofita della serie B sta dimostrando di avere le qualità per affermarsi anche come allenatore. È l’anno della metamorfosi societaria compiuta: grazie alla visione internazionale della Brera Holdings e al lavoro instancabile di Lovisa, la Juve Stabia ha smesso di essere una meteora di passaggio.

Oggi, le Vespe sono una stella fissa nel firmamento della Serie B. Il podio sarà anche affollato, ma nel cuore dei tifosi stabiesi c’è spazio per tutti coloro che hanno onorato, sudato e amato questi colori.

Avanti il prossimo, il futuro è già qui.

Juve Stabia TV


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