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Juve Stabia, l’allenatore avversario: Paolo Bianco, da pilastro difensivo a guida tecnica del Monza

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Nel calcio esistono percorsi lineari e percorsi fatti di gavetta, sudore e studio costante. Quello di Paolo Bianco, nato a Foggia il 20 agosto 1977 e cresciuto ad Ordona, appartiene decisamente alla seconda categoria. Oggi, seduto sulla prestigiosa panchina del Monza, Bianco incarna la figura dell’uomo di campo capace di evolversi: da roccioso difensore centrale a tecnico moderno e preparato.

Una vita in difesa: Leader da nord a sud

Prima di indossare la giacca da allenatore, Bianco è stato un difensore che ha lasciato il segno. Cresciuto nel vivaio del Foggia, ne è diventato presto un pilastro, ma è stato il suo viaggio attraverso l’Italia a forgiarne il carattere.

La sua carriera da calciatore è una mappa dei palcoscenici più importanti del calcio italiano:

  • La Leadership a Treviso: Cinque anni con la fascia da capitano al braccio, dimostrando doti di guida che sarebbero poi tornate utili in panchina.

  • Il Miracolo Catania (2004-2006): Un protagonista assoluto della storica promozione in Serie A degli etnei.

  • La Conferma a Cagliari: Tre stagioni da titolare inamovibile nella massima serie (2006-2009).

  • La Favola Sassuolo: Dopo una parentesi all’Atalanta, è in Emilia che scrive l’ultimo grande capitolo. Sotto la guida di Eusebio Di Francesco, vince la Serie B nel 2013 e accompagna i neroverdi nel loro primo storico viaggio in A.

Quando appende gli scarpini al chiodo nel 2015, lo fa con 524 presenze e 13 gol all’attivo, salutato da una standing ovation che sapeva già di passaggio di consegne.

L’apprendistato e i maestri: De Zerbi e Allegri

Ritiratosi dal calcio giocato, Bianco non perde tempo. Le prime esperienze in Serie C con Siracusa (dove sfiora i playoff nonostante una pesante penalizzazione societaria) e Sicula Leonzio mostrano un tecnico con idee chiare. Ma è la decisione di fare un passo indietro per imparare dai migliori a segnare la svolta.

Dal 2019 al 2022, Bianco frequenta quella che potremmo definire “l’università del calcio”:

  1. Lo staff di De Zerbi: Torna a Sassuolo e segue il tecnico bresciano anche allo Shakhtar Donetsk, assorbendo i principi del calcio propositivo e internazionale.

  2. Alla corte di Allegri: Nel 2022 rientra in Italia per entrare nello staff della Juventus, lavorando a stretto contatto con Massimiliano Allegri e affinando la gestione dei campioni e la lettura tattica ai massimi livelli.

Nel mezzo, il sigillo di qualità: nel settembre 2020 ottiene la licenza UEFA Pro, il massimo riconoscimento per un allenatore in Europa.

Il ritorno in prima linea: Modena, Frosinone e il “Caso Brescia”

Forte di queste esperienze, Bianco torna capo allenatore nel 2023 con il Modena in Serie B. Un’esperienza formativa, conclusasi anzitempo nell’aprile 2024, che però non scalfisce la sua determinazione.

La vera prova del fuoco arriva nel febbraio 2025. Chiamato al Frosinone in una situazione disperata, Bianco compie una missione quasi impossibile. Conclude la stagione regolare a 43 punti e, attraverso le forche caudine dei play-out e le vicende extra-campo legate al “Caso Brescia”, riesce a garantire la salvezza ai ciociari. È la dimostrazione che il tecnico sa navigare anche nelle acque più tempestose.

Il presente: La sfida Monza

Oggi il Monza affida la sua panchina a un uomo che conosce ogni sfumatura del calcio italiano. L’obiettivo è chiaro: stabilizzare i brianzoli tra le grandi del campionato cadetto e, perché no, guardare verso l’alto.

Paolo Bianco non è più solo l’ex difensore roccioso; è un allenatore maturo, che unisce la grinta dei suoi anni a Foggia e Treviso con la sapienza tattica appresa in Champions League con De Zerbi e Allegri. Per il Monza, una scommessa che ha tutto il sapore della solidità.

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