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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, De Francesco: “Sogno il derby in A con il Napoli. Senza pressioni si può scrivere la storia”

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Mariano De Francesco, ex centrocampista della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione Il Pungiglione Stabiese che va in onda tutti i Lunedì dalle ore 20:30 sui canali social ViViCentro.it.
Le dichiarazioni di Mariano De Francesco sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Mi sento rilassato come la Juve Stabia. E’ un bellissimo momento, mai nella storia c’è stata questa posizione di classifica, quale occasione migliore di festeggiare contro i nostri “nemici” calcistici che vivono momenti non positivi.
Nel ’94 eravamo rimaneggiati, senza tutta la difesa, le espulsioni nel primo tempo sancirono una partita maledetta. La Salernitana era una squadra meravigliosa, erano 20 anni avanti come filosofia di gioco rispetto agli anni ’90, come le squadre di Zeman.
Sarebbe stato bello giocarsela alla pari nella finale del San Paolo. Noi eravamo reduci da una guerra sportiva a Reggio Calabria, il mister negli spogliatoi ci disse di resistere nei primi minuti, dopo quella partita fu tosta, arrivammo alla finale in una situazione menomata.
Nel 2025 stiamo qui a commentare un’altra storia. Ho sempre il desiderio di vedere il derby in A col Napoli.
Di questa Juve Stabia più dei singoli mi impressiona l’amalgama della squadra, la società è stata brava a costruire una rosa valida, fenomenale è l’allenatore, è piacevole vederli giocare. Mi ricorda un pò l’Inter di Inzaghi che esprime ogni anno delle variabili nuove. Pagliuca un pò me lo ricorda, il primo ad essere contento è proprio lui, tutto è frutto di schemi, ha fortuna di avere ragazzi che lo seguono, tutto è bellissimo. Se mettiamo a paragone le due squadre si somigliano tanto. E’ bello vedere un allenatore che si aggiorna e osserva gli altri cosa fanno, è al passo con i tempi, è tutto una sorpresa quest’anno e speriamo di continuare ad essere sorpresi.
L’espulsione del calciatore della Salernitana è stata causata da una giocata alla De Francesco (ride), con un anticipo sul difensore.
Ci sono derby in cui ci si gioca tutto ed altri in cui si affronta in una maniera più serena, quando sei in queste condizioni ti dà ancora più consapevolezza, tranquillità e voglia di rischiare nelle altre partite, sapendo che non hai più nulla da perdere e puoi solo godere nelle prossime settimane, la gestisci molto meglio.
La Juve Stabia ha una condizione fisica spettacolare e bisogna aspettare solo le prossime gare. Non esiste per me pressione nello spogliatoio, andranno a giocarsela a Cremona consapevoli che faranno anche di più, la pressione non esiste. Faranno sempre di più, ti riesce tutto senza pressioni, poi tutte le partite sono ovviamente difficili, i calciatori sono consapevoli di poter rischiare un dribbling ed una giocata. C’è una libertà nella mente che non riesci a fare con acqua alla gola. Pagliuca ha le capacità di tenere sulla corda i calciatori e portarli ad esprimere il 110%, come accade a Napoli con Conte. Hanno l’occasione di entrare nella “fantastoria” personale, se la favola dovesse compiersi andrebbe ad arricchire la loro carriera di ragazzi, devono aspirare a traguardi importantissimi e te la vai a giocare su tutti i campi, fino alla morte, l’allenatore li martellerà tutta la settimana per coltivare un sogno, sarà fondamentale.
Langella è lungimirante, le forze personali per portare avanti un progetto non bastano più e di questo il presidente ne è consapevole mostrando una capacità fenomenale di scegliere le persone giuste al momento giusto. Il tifoso è innamorato della propria squadra e vorrebbe sacrificare il patrimonio personale dei presidenti, ma nel 2025 non è più possibile, è cambiata l’economia, il calcio è diventato business, lunga vita ai De Laurentiis e ai Langella che fanno felici le due piazze.
Lovisa non era conosciuto, il presidente gli ha dato la possibilità di costruire, così come a Pagliuca che era un mezzo sconosciuto. Langella ha avuto la capacità di capire di aver bisogno di supporto (Brera Holding) per la crescita della Juve Stabia, è stato fenomenale dal punto di vista imprenditoriale.
Il calcio è imprevedibile, l’unica forza è di affidarsi a persone competenti che sanno costruire le squadre, questa è la capacità di un manager importante.
Castellammare ha sempre risposto presente, certo i risultati aiutano, quello che riesce a fare il popolo stabiese è quello di essere sempre il dodicesimo uomo, mi auguro di vedere il Menti come negli anni ’90.
Tanti dei miei compagni avrebbero giocato nei primi 5 club italiani, oggi non c’è il talento di prima. Non cambierei nulla nel futuro della Juve Stabia. Ci deve essere l’umiltà delle nuove società di mettere mano, ma nelle cose indirette, mai rompere un giocattolo ben collaudato, Brera è entrata per fare business e non perché è tifosa della Juve Stabia.
Domenica? In campo non ci vanno i milioni, sono tutti essere umani, la Cremonese ha l’obbligo di dover vincere, noi ci dobbiamo divertire e la devono preparare come sempre, la Juve Stabia è in una condizione perfetta, è una partita durante la quale gustarsi una bella birra davanti alla tv. Non vedo l’ora di tornare al Menti per vedere all’opera questi ragazzi”.

Juve Stabia TV


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