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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, Alessandro Ambrosi: “Lo Stabia è una squadra vera. E’ il momento giusto per sfidare il Pisa”

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lessandro Ambrosi, ex attaccante della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” che va in onda ogni lunedì sui canali social ViViCentro dalle 20:30.

Le dichiarazioni di Alessandro Ambrosi sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it:

“Il campionato parla chiaro a favore delle vespe. Sabato può essere una gara spartiacque, la squadra ha il piglio giusto. In B, a parte il Sassuolo, niente è già scontato, mancano ancora molte partite. La Juve Stabia mi dà la sensazione di essere una squadra vera, ha maturità e consapevolezza. Adorante ha grande qualità nella realizzazione, riesce a far bene con umiltà e senza mai accontentarsi.

Io ho vissuto un percorso particolare, a 25 anni facevo tutt’altro, solo a 27 anni ho iniziato a giocare tra i professionisti, il calcio era per me quasi solo un hobby. Vito Giordano è stato il mio primo DS che mi portò da Isola Liri a Cava, è una grande persona.

Inzaghi ha dato alla piazza di Pisa la convinzione del salto di qualità, mentre a Pagliuca vanno fatti solo complimenti, nessuno avrebbe immaginato questa classifica in questo momento dell’anno. Il Pisa non è uno squadrone, ma sta dimostrando di valere in quest’annata. Sabato è un passaggio importante che potrebbe aprire ad altri scenari. Spero che vinca chi merita. E’ il momento giusto per affrontare il Pisa che è in difficoltà e non attraversa un gran momento di forma. La piazza toscana è un bell’ambiente, una vera città del Sud che si trova al Nord per l’attaccamento ai colori. Mi dispiace sentire che l’Arena Anconetani non registri più i sold-out di quando giocavo io, è legato al fatto che oggi la gente vede le partite davanti alla tv.

Del mio trascorso alla Juve Stabia, preferisco più il secondo anno e ricordo la doppietta in casa col Perugia con la vittoria per 2-0. Il primo anno fu più travagliato. A Castellammare ho lavorato con calciatori importanti come Grassadonia, Voria, Castaldo e Molino.

I rigori? A fine allenamento la gente mi dava per matto perché li tiravo a porta vuota, ma per me è un fondamentale che va allenato. Quand’ero a Taranto, Maurizio Caccavale esultava prima ancora che li battessi. Oggi i rigori bisogna saperseli prendere, è brutto da dire, ma è così; sorrido quando vedo i difensori di oggi entrare molto in scivolata

Il mio partner d’attacco ideale è stato Pino Tortora che non ha nemmeno fatto la B, ma era estremamente completo. La gente che giocava in B ai miei tempi oggi farebbe tranquillamente la Nazionale, penso ad esempio a Dario Hubner o Francioso. Ho avuto modo di confrontarmi anche con campionissimi come Luca Toni e Patrice Evra.”


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