Cena a Tre con “Frappe” (“Chiacchiere”, “Bugie”) per un’agenda di governo e addolcire Di Maio

Ieri sera, dopo le consultazioni in Sardegna, Conte, Salvini e Di Maio si sono ritrovati...

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Ieri sera, dopo le consultazioni in Sardegna, Conte, Salvini e Di Maio si sono ritrovati a palazzo Chigi per una cena veloce e per fare il punto economico dell’agenda di governo:

  • investimenti
  • sblocca cantieri
  • autonomia

Cena a Tre con “Frappe” (“Chiacchiere”, “Bugie”) per un’agenda di governo e addolcire Di Maio

Le 'chiacchiere' di Conte, Di Maio e Salvini (da Instagram CONTE)Vertice annunciato da Conte sul suo account Instagram dove ha postato la foto di una confezione di “Frappe” di carnevale e così ha parlato della cena con i due vicepremier a Palazzo Chigi:

“Vertice a tavola con i vicepresidenti @luigi.di.maio e @matteosalviniofficial per parlare di investimenti, decreto sblocca cantieri, autonomia regionale”

Che dire. Questa ormai è la Politica 2.0 e così, tra un boccone e l’altro, una “frappe” e l’altra, è stata stilata l’agenda che sarà al tavolo del Consiglio dei Ministri e mai scelta fu più appropriata se si considera che quelle cha a Roma, come nelle Marche, chiamano “Frappe” altrove hanno nomi che la dicono lunga:

  • in Basilicata, Sicilia, Campania, Puglia, Calabria, a Milano e Parma si chiamano “Chiacchiere”;
  • “Bugie” a Genova, Imperia e Torino;
  • “Intrigoni” a Reggio Emilia;
  • “Cenci” in Toscana
E questa è realtà, come documenta la foto e le parole di Conte, e non solo sulla cena.

Ma intanto c’è sempre più tempesta nel movimento che si ritrova ancora in primo piano, ma per vicende negative, questa volta interne, che non li mollano un attimo.

Mal di pancia ed espulsioni in un movimento che non trova pace.

Dopo la debacle in Sardegna ecco arrivare, ieri, la sberla del caso Giulia Sarti, la deputata ed ex presidente della commissione giustizia che non aveva effettuato i rimborsi e che aveva incolpato l’ex fidanzato, poi scagionato dai magistrati e così, a Luigi Di Maio e Rocco Casalino, non resta altra strada che scaricarla.

Giulia Sarti, portavoce 5S e presidente della Commissione Giustizia, ieri ha dichiarato:

“A seguito delle notizie riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan, annuncio le mie dimissioni da presidente della Commissione giustizia della Camera e, a tutela del M5S, mi autosospendo”.
“Preciso che né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata”

e quindi a Luigi Di Maio, e Rocco Casalino, non resta altra strada che scaricarla.

Per Casalino, Sarti ha usato il suo nome per coprirsi:

“Sarti si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l’allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei immediatamente riferito al Capo politico e ai Probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti”.

Per Di Maio va espulsa:

“Per ora mi pare che sia stata la dimissione Presidente Commissione giustizia e la sua sospensione dal Movimento, ma i probiviri adesso cercheranno anche l’espulsione, che a questo punto credo sia doverosa, ma per me il caso è chiuso qui”

Ed intanto, a quanto si apprende, Bogdan starebbe valutando una querela per calunnia o una richiesta civile di risarcimento danni nei confronti della Giulia Sarti.

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